STELFONTA MONOGRAFIA TECNICA - (Tigilanol Tiglato 1mg/ml) - Virbac Italia

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STELFONTA MONOGRAFIA TECNICA - (Tigilanol Tiglato 1mg/ml) - Virbac Italia
STELFONTA ®
  (Tigilanol Tiglato 1mg/ml)

MONOGRAFIA TECNICA
STELFONTA MONOGRAFIA TECNICA - (Tigilanol Tiglato 1mg/ml) - Virbac Italia
INDICE

    1   MASTOCITOMI NEI CANI                                     3
        INTRODUZIONE3
          Cosa sono i mastociti?                                 3
          Cosa sono i mastocitomi (MCT)?                         3
          Comportamento biologico                                5
          Sintomi/degranulazione5
        DIAGNOSI, STADIAZIONE, PROGNOSI                         6
          Diagnosi6
          Classificazione istologica e citologica                7
          Valutazione dei margini                                9
          Diagnostica di stadiazione                             9
          Indicatori di prognosi, c-KIT                         10
          AgNOR, Ki67 e altri parametri di proliferazione       10
        OPZIONI DI TRATTAMENTO                                  10

      STELFONTA: RIMOZIONE DEL MASTOCITOMA (MCT) CON UN SOLO
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      TRATTAMENTO12
        COS'È STELFONTA?                                        12
        MODALITÀ DI AZIONE DI STELFONTA                         12
        DATI DI RICERCA PRECLINICA                              14
          Farmacocinetica/Farmacodinamica14
          Studio sulla sicurezza negli animali da laboratorio   15
          Studio cardiovascolare di laboratorio                 16
          Studio farmacocinetico                                16

      COMPROVATA EFFICACIA E SICUREZZA DI STELFONTA NEGLI STUDI
    3	
      CLINICI SUL CAMPO                                        18
        STUDIO PILOTA - EFFICACIA E SICUREZZA                   18
        STUDIO PILOTA – SICUREZZA / EFFETTI COLLATERALI         21
        STUDIO PILOTA - GESTIONE DELL A FERITA E GUARIGIONE     23
        STELFONTA - INTERVALLO DI TEMPO SENZA MALATTIA          28

      SEMPLICITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI STELFONTA. VEDERE PER
    4	
      CREDERE29
        FACILITÀ DI SOMMINISTRAZIONE                            29
          Indicazioni per il dosaggio:                          29
          Somministrazione di STELFONTA:                        30
        STELFONTA - USO PRATICO E CONSIGLI PER LE 4 FASI DI
        TRATTAMENTO32

    5   SOMMARIO STELFONTA33
        STELFONTA IN AZIONE                                     33
        STELFONTA. VEDERE PER CREDERE                           35
        SINTESI DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO              36

        BIBLIOGRAFIA                                            41

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2. RIMOZIONE DEL       3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
   1. MASTOCITOMI
1. MASTOCITOMI      NEI
               NEI CANI    MASTOCITOMA (MCT) CON UN    E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE     5. SOMMARIO
        CANI                  SOLO TRATTAMENTO            CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE

          1      MASTOCITOMI NEI CANI

                 INTRODUZIONE

                 Cosa sono i mastociti?
                 I mastociti (MC) sono un tipo particolare di globuli bianchi che si sviluppa nel midollo osseo e
                 circola nei tessuti periferici dove maturano in mastociti funzionali.1 I mastociti sono coinvolti
                 in molti processi biologici all'interno del corpo che vanno dalle risposte immunitarie innate
                 e adattive, alle reazioni di ipersensibilità e alle risposte allergiche. I mastociti svolgono anche
                 un ruolo importante nella guarigione delle ferite partecipando al reclutamento dei leucociti,
                 all'angiogenesi, alla formazione del tessuto di granulazione e all'epitelizzazione. I mastociti
                 contribuiscono anche all'infiammazione persistente e alle condizioni infiammatorie.
                 I mastociti hanno granuli citoplasmatici che contengono istamina, eparina ed enzimi
                 proteolitici. L'attivazione e il rilascio dei costituenti del granulo è chiamato degranulazione.2
                 L'attivazione e la degranulazione dei mastociti può avvenire in risposta a fattori fisiologici
                 e ambientali.1,2 La normale attivazione è una risposta positiva che porta al reclutamento di
                 cellule infiammatorie e alla stimolazione delle risposte immunitarie adattive o innate.1

                                          NUCLEO
                          GRANULI
                                                                                          ISTAMINA

                                                                                    EPARINA
                   CITOPLASMA

                     MEMBRANA
                     CELLULARE
                                                                DEGRANULAZIONE

                 Cosa sono i mastocitomi (MCT)?
                 I mastocitomi (MCT) sono il tumore cutaneo più comune nel cane e rappresentano fino
                 al 21% di tutti i tumori cutanei.2 In media si manifestano in cani di età di 8-9 anni, ma sono
                 stati riscontrati anche in cani più giovani. L'eziologia o causa dei tumori dei mastociti (MCT)
                 è in gran parte sconosciuta. È stata dimostrata la predisposizione di alcune razze, pertanto
                 la genetica può giocare un ruolo importante nello sviluppo dei mastocitomi.3 Queste razze
                 includono Beagle, Boxer, Boston Terrier, Carlino, Labrador Retriever, Weimaraner, Golden
                 Retriever, Staffordshire Bull Terrier e Shar-Pei.3,4,5
                 I mastocitomi (MCT) nei cani si sviluppano più comunemente come noduli singoli della cute
                 o dei tessuti sottocutanei. È necessaria una biopsia chirurgica per differenziare in modo
                 chiaro un mastocitoma cutaneo da uno sottocutaneo.8 I mastocitomi cutanei si trovano nel
                 derma e si estendono comunemente nell'epidermide causando ulcerazione. Possono anche
                 estendersi nei tessuti sottocutanei.

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2. RIMOZIONE DEL            3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
   1. MASTOCITOMI
1. MASTOCITOMI      NEI
               NEI CANI    MASTOCITOMA (MCT) CON UN         E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE              5. SOMMARIO
        CANI                  SOLO TRATTAMENTO                 CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE

                    WHERE ARE MCTs FOUND?
                 DOVE SI TROVANO I MASTOCITOMI (MCT)?

                    I mastocitomi nei cani si localizzano più comunemente sul
                    tronco, sulle zampe, seguiti dalla testa e dal collo.

                    I mastocitomi CUTANEI                                                         I mastocitomi SOTTOCUTANEI
                    hanno origine nel derma e                                                     non hanno alcun
                    possono estendersi nel                                                        coinvolgimento dermico.
                    sottocute.
                                                                                                  I mastocitomi sottocutanei
                                                                                                  possono verificarsi in qualsiasi
                                                                                                  punto del corpo, compreso il
                                                                                                  tratto gastrointestinale.

                 I mastocitomi nei cani si localizzano più comunemente sul tronco, sulle zampe, seguiti dalla
                 testa e dal collo. Al contrario, i mastocitomi sottocutanei sono circondati interamente da
                 tessuto adiposo senza alcun coinvolgimento dermico8,16
                 Le caratteristiche all'esame fisico possono aiutare a distinguere tra mastocitomi cutanei
                 e sottocutanei. Se una qualsiasi parte del tumore risulta aderente alla cute sovrastante, è
                 probabile che sia di origine cutanea. La metà dei mastocitomi cutanei si presenta sul tronco
                 e sulla regione perineale, il 40% sugli arti e meno del 10% sulla testa e sul collo.2 I mastocitomi
                 sottocutanei possono verificarsi in qualsiasi punto del corpo. I mastocitomi possono anche
                 presentarsi in forma viscerale o mastocitosi sistemica e malattie gastrointestinali. Queste
                 ultime manifestazioni hanno spesso una prognosi sfavorevole con tempi di sopravvivenza
                 brevi documentati in letteratura.9
                 Anche se la presentazione più comune è un nodulo solitario, i mastocitomi hanno un
                 aspetto biologico estremamente variabile. Quelli di basso grado o ben differenziati sono
                 spesso solitari, piccoli e a crescita lenta e possono essere scambiati per masse cutanee
                 benigne. I mastocitomi possono essere senza peli o coperti di peli. Possono essere
                 rossi, ulcerati o gonfi. Possono anche variare molto nelle dimensioni e nel
                 ritmo di crescita. 2 Inoltre, è stato osservato che circa l'11-14% dei cani
                 sviluppa mastocitomi multipli de novo.6,7

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2. RIMOZIONE DEL       3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
   1. MASTOCITOMI
1. MASTOCITOMI      NEI
               NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT) CON UN    E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE     5. SOMMARIO
        CANI                 SOLO TRATTAMENTO            CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE

                 ESEMPI DI MASTOCITOMI

                 Comportamento biologico
                 I mastocitomi possono diffondersi attraverso il sistema linfatico ai linfonodi regionali, ai
                 visceri addominali e, meno comunemente, al midollo osseo. Sebbene riferita, la diffusione
                 di mastocitomi nella cavità toracica e in altre parti del corpo è rara.2,10,15 La maggior parte
                 dei cani con diagnosi di mastocitoma non mostra segni clinici evidenti; tuttavia, alcuni cani
                 manifestano segni associati al tumore localmente o sistemicamente correlati al rilascio di
                 sostanze granulari dai mastociti (cioè: istamina, eparina, altre ammine vasoattive) chiamato
                 processo di degranulazione (vedi sezione seguente).2,11,12,13,14

                 Sintomi/degranulazione
                 La stragrande maggioranza dei pazienti presenta una massa cutanea o sottocutanea
                 solitaria e non presenta segni di malattia apparenti.2 Tuttavia, alcuni pazienti possono
                 presentare segni clinici di degranulazione associati al rilascio di istamina, eparina o
                 altri costituenti dai granuli dei mastociti. Queste reazioni possono anche verificarsi
                 spontaneamente. I segni della reazione locale includono gonfiore, eritema, ecchimosi e
                 formazione di siero. I proprietari possono anche osservare una variazione delle dimensioni
                 della massa con aumento e diminuzione delle dimensioni precedenti.
                 L'istamina può agire sui recettori H2 delle cellule parietali dello stomaco per aumentare
                 la secrezione di acido cloridrico che porta a disturbi gastrointestinali con segni clinici che
                 si manifestano come anoressia, nausea, vomito, ematemesi, diarrea, melena, letargia e
                 ipotensione.2
                 Le reazioni di degranulazione possono essere letali, quindi è di fondamentale importanza
                 l'utilizzo di farmaci al fine di mitigare i rischi di degranulazione. I farmaci concomitanti
                 includono un antagonista H1 (difenidramina, clorfeniramina) e un antagonista H2
                 (famotidina, cimetidina, ranitidina). A seconda dei sintomi clinici del paziente, i trattamenti
                 di supporto possono includere, ma non sono limitati ai fluidi endovenosi, i protettori
                 gastrointestinali e gli inibitori della pompa protonica.2

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2. RIMOZIONE DEL       3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
   1. MASTOCITOMI
1. MASTOCITOMI      NEI
               NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT) CON UN    E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE   5. SOMMARIO
        CANI                 SOLO TRATTAMENTO            CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE

                 DIAGNOSI, STADIAZIONE, PROGNOSI

                 Diagnosi
                 La diagnosi di un mastocitoma è nella maggior parte dei casi generalmente semplice
                 grazie ad una accurata citologia tramite agoaspirato (FNAC). La citologia è costituita da
                 singole cellule rotonde di piccole e medie dimensioni con nucleo centrale o leggermente
                 eccentrico. Il citoplasma contiene granuli citoplasmatici abbondanti, piccoli e uniformi che
                 si colorano di rosso porpora (metacromatico) rendendo facile la diagnosi.8 Questi granuli
                 sono spesso presenti nella parte esterna delle cellule. Tuttavia, i mastocitomi scarsamente
                 differenziati possono avere caratteristiche di colorazione scadenti e possono mancare
                 di granuli. La degranulazione preliminare può anche influenzare la presenza di granuli
                 all'interno del citoplasma. La mancanza di granuli può rendere i mastocitomi scarsamente
                 differenziati una difficoltà diagnostica nei campioni di biopsia chirurgica, poiché la biopsia
                 dei tessuti con l'aggiunta di speciali colorazioni e l'immunoistochimica può non riuscire a
                 differenziare un mastocitoma scarsamente differenziato da altri tumori a cellule rotonde
                 scarsamente differenziati. È importante notare che il metodo preferito per la diagnosi di tali
                 mastocitomi scarsamente differenziati è spesso la citologia in quanto alcuni o pochi granuli
                 di solito possono essere identificati citologicamente.8

                 Citologia (ingrandimento 40X) di un mastocitoma canino con cellule di dimensioni
                 variabili, contenenti molti granuli citoplasmatici.

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2. RIMOZIONE DEL                                  3. COMPROVATA EFFICACIA                               4. SEMPLICITÀ DI
   1. MASTOCITOMI
1. MASTOCITOMI      NEI
               NEI CANI           MASTOCITOMA (MCT) CON UN                               E SICUREZZA NEGLI STUDI                          SOMMINISTRAZIONE. VEDERE                                            5. SOMMARIO
        CANI                         SOLO TRATTAMENTO                                       CLINICI SUL CAMPO                                  PER CREDERE

                 Classificazione istologica e citologica
                 Il grado istologico è stato storicamente il metodo preferito per prevedere il comportamento
                 biologico dei mastocitomi. Ci sono stati due sistemi utilizzati nella classificazione dei
                 mastocitomi: Patnaik e Kiupel. Patnaik ha diviso i mastocitomi in tre gradi istologici: ben
                 differenziato, moderatamente e scarsamente differenziato17,18 Anche se ampiamente referenziato
                 e accettato come gold standard, questo sistema è stato anche segnalato per avere un alto livello
                 di incoerenza tra i patologi e quindi la riproducibilità del grado assegnato è stata scarsa tra i
                 patologi, con una variazione interosservatore riferita fino al 63%.8,19-21 Inoltre, utilizzando questo
                 sistema di classificazione, generalmente c’è un alto numero di tumori intermedi (72%) che danno
                 poche indicazioni per quanto riguarda il comportamento biologico e l'applicabilità clinica.19 Uno
                 dei fattori istologici per differenziare un tumore di grado basso da uno di grado intermedio è la
                 profondità del mastocitoma nel derma. Uno studio successivo che ha valutato la profondità del
                 tumore come fattore prognostico indipendente ha trovato questa variabile non significativa.7,8

                 Per prevedere con maggiore precisione i tumori che sono ad alto rischio di comportamenti
                 biologici aggressivi e per aumentare la coerenza interosservatore, il team di ricerca guidato da
                 Kiupel ha sviluppato un sistema di classificazione istologica a due livelli (Kiupel).19 Il sistema Kiupel
                 prevede la divisione dei mastocitomi cutanei canini in tumori di basso e alto grado sulla base di
                 quattro parametri. I tumori di alto grado mostrano almeno una delle seguenti caratteristiche:

                 ―― almeno 7 figure mitotiche in 10 campi                                                                 ―― almeno 3 nuclei bizzarri in 10 HPF
                    ad alta potenza (HPF)
                                                                                                                          ―― cariomegalia (nello specifico, i diametri
                 ―― almeno 3 cellule multi-nucleate in 10                                                                    nucleari di almeno il 10% delle cellule
                    HPF                                                                                                      neoplastiche variano di almeno 2 volte).

                 Il sistema di Kiupel ha dimostrato un'importanza statistica nel prevedere il tempo di sopravvivenza,
                 con mastocitomi di alto grado associati allo sviluppo di nuovi tumori e un tempo più breve per
                 le metastasi.19 Fin dall'inizio, il sistema a due livelli ha costantemente dimostrato di essere un
                 miglior predittore di mortalità e metastasi tumorali dei mastociti rispetto al sistema a tre livelli
                 di Patnaik.2-25 Questi studi dimostrano anche un alto livello di coerenza interosservatore che era
                 di gran lunga superiore a quello dimostrato dal sistema a tre livelli di classificazione istologica di
                 Patnaik. È importante notare che nessuno dei due sistemi è stato applicato in studi più ampi sui
                 mastocitomi sottocutanei; tuttavia, si ritiene che il comportamento biologico sia simile sulla base di
                 altri parametri istologici misurabili.8,16

                 CLASSIFICAZIONE DEI MASTOCITOMI

                                                    CLASSIFICAZIONE ISTOLOGICA                                                                        CLASSIFICAZIONE CITOLOGICA
                                                      Valuta il campione di tessuto (biopsia).                                                            Valuta il campione di cellule (FNA).

                      SISTEMA PATNAIK                                                   SISTEMA KIUPEL
                                                                                                                                                         - Adattato dal sistema di classificazione
                                                                                                                                                            Kiupel (2 livelli)
                     - Sistema a 3 livelli                                             - Sistema a 2 livelli
                     - Grado 1 (ben differenziato):                                                                                                      - Sta guadagnando terreno come
                                                                                       - Basso grado: Relativamente benigno                                  alternativa affidabile al grading
                        Comportamento benigno
                                                                                                                                                             istologico
                                                                                       - Alto grado: Si comportano in modo
                     - Grado 2 (differenziazione intermedia): Il
                                                                                           aggressivo                                                    - Logisticamente più facile ed efficiente
                        comportamento può variare
                        notevolmente                                                                                                                         in termini di tempo, poiché il medico
                                                                                       - Creato in parte per eliminare lo
                                                                                                                                                             veterinario già deve eseguire un
                                                                                          scarsamente definito tumore di
                     - Grado 3 (scarsamente differenziato,                                                                                                   agoaspirato per la diagnosi
                                                                                          grado 2 del sistema Patnaik e quindi
                        spesso con crescita infiltrativa):
                                                                                          meglio distinguere i mastocitomi                               - 94% di concordanza1
                        Comportamento aggressivo

                          1. Scarpa F, Sabattini S, Bettini G. Cytological grading of canine cutaneous mast cell tumours. Vet Comp Oncol. 2016;14(3):245-51. doi: 10.1111/vco.12090. Accessed May 22, 2019.

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2. RIMOZIONE DEL         3. COMPROVATA EFFICACIA         4. SEMPLICITÀ DI
   1. MASTOCITOMI
1. MASTOCITOMI      NEI
               NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT) CON UN      E SICUREZZA NEGLI STUDI    SOMMINISTRAZIONE. VEDERE            5. SOMMARIO
        CANI                 SOLO TRATTAMENTO              CLINICI SUL CAMPO            PER CREDERE

                 CHE COS'È IL GRADING CITOLOGICO?1,2
                 Il gradinig citologico è una tecnica relativamente nuova che sta
                 guadagnando terreno come alternativa affidabile al grading istologico.
                 È ampiamente riconosciuto che il grado istologico fornisce una preziosa
                 valutazione dei mastocitomi nella previsione del comportamento
                 biologico. È stato anche affermato che l’utilizzo della citologia sarebbe
                 valido come metodo meno invasivo di grading. Infatti, sono stati
                 effettuati diversi tentativi per creare uno schema di classificazione
                 citologica standardizzato per i mastocitomi cutanei canini. 26-28
                 Tutti i criteri applicati nel sistema di classificazione a due livelli di Kiupel
                 possono essere visualizzati su campioni citologici. Ciò ha reso facile
                 applicare il sistema a due livelli direttamente ai campioni citologici
                 e utilizzare i criteri per sviluppare un algoritmo predittivo per il grading
                 citologico dei mastocitomi cutanei correlato alla prognosi del paziente. Come
                 regola generale, i sistemi di classificazione citologica sono ben correlati con la
                 classificazione istologica con un'elevata sensibilità (84- 86%), specificità (97%) e un'elevata
                 concordanza con il grado istologico (94%).8 Tuttavia, gli studi citologici sono stati molto
                 diversificati nella metodologia, per quanto concerne il numero di campi valutati e il tipo
                 di colorazioni, il che ha reso difficoltoso l'utilizzo di questi metodi. È anche importante
                 capire che a causa dei diversi metodi di raccolta e di elaborazione tra istologia e citologia,
                 i campioni sono dissimili per quanto riguarda il numero di cellule neoplastiche. Un altro
                 problema significativo riguarda la terminologia che definisce la valutazione di un campo ad
                 alta potenza (HPF) che è diversa tra le due modalità - la citologia è 100x obiettivo e l'istologia
                 è 40x obiettivo.8

                          CARATTERISTICHE VALUTATE NELLA CLASSIFICAZIONE CITOLOGICA

                          Figure mitotiche       Nuclei bizzarri           Multinucleazione           Anisocariosi
                           1 o più figure             Pleomorfismo            2 o più nuclei       >50% di variazione della
                             mitotiche                  nucleare.             in 1 cellula.       dimensione nucleare.

                 Un approfondito studio di valutazione dei criteri di classificazione citologica, basato su
                 caratteristiche identificabili citologicamente, correlate al grado istologico con una colorazione
                 di Wright modificata, ha dimostrato di essere molto promettente nello stabilire un sistema
                 di classificazione citologica valido per i mastocitomi cutanei canini.26 In questo studio, i
                 mastocitomi sono stati classificati di alto grado se scarsamente granulati o se mostravano
                 almeno 2 dei 4 risultati seguenti: (1) figure mitotiche, (2) cellule binucleate o multinucleate,
                 (3) pleomorfismo nucleare, o (4) presenza di anisocariosi superiore al 50%.26 Questo sistema
                 inoltre è risultato ben correlato alla classificazione istologica con un'elevata sensibilità (88%)
                 e specificità (94%).26 Gli autori di questo studio hanno osservato che l'algoritmo tendeva
                 a sopravvalutare i mastocitomi di alto grado . Anche se non è l'ideale, è preferibile per la
                 citologia come test di screening avere un basso numero di falsi negativi, in modo che i
                 tumori di alto grado che richiedono un trattamento più aggressivo difficilmente possono

          8
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2. RIMOZIONE DEL                                 3. COMPROVATA EFFICACIA                               4. SEMPLICITÀ DI
   1. MASTOCITOMI
1. MASTOCITOMI      NEI
               NEI CANI        MASTOCITOMA (MCT) CON UN                              E SICUREZZA NEGLI STUDI                          SOMMINISTRAZIONE. VEDERE      5. SOMMARIO
        CANI                      SOLO TRATTAMENTO                                      CLINICI SUL CAMPO                                  PER CREDERE

                 essere trascurati, portando ad una mancanza di trattamento in un paziente che può trarre
                 beneficio da un'identificazione precoce e da una terapia proattiva. Si potrebbe sostenere
                 che le conseguenze della diagnosi di un tumore di basso grado come tumore di alto grado
                 potrebbero portare a una stadiazione diagnostica più aggressiva o a un intervento chirurgico
                 più aggressivo.8,26 Tuttavia, si raccomanda comunque di usare cautela quando ci si affida a un
                 singolo test diagnostico per le decisioni terapeutiche.8

                 Valutazione dei margini
                 Il trattamento di scelta per i mastocitomi di basso grado è l'asportazione chirurgica. Per
                 questo motivo, definire la pulizia dei margini chirurgici dopo l'escissione è importante per
                 determinare il controllo locale del tumore. Purtroppo, i mastocitomi sono spesso circondati da
                 edema, cellule stromali reattive e cellule infiammatorie, compresi i mastociti non neoplastici.
                 In molti casi il tessuto circostante colpito può essere di diversi centimetri e spesso rappresenta
                 una difficoltà per la rimozione chirurgica e la successiva valutazione della pulizia dei margini
                 chirurgici da parte del patologo.2,8 Numerosi fattori tecnici possono anche influenzare la
                 valutazione dei margini chirurgici, tra cui la retrazione, il restringimento e la deformazione
                 associati alla fissazione e alla lavorazione del tessuto.2 Inoltre, non c'è attualmente alcun
                 modo per differenziare i mastociti neoplastici dai mastociti non neoplastici.8 Arbitrariamente,
                 i patologi considerano i gruppi di 3 o più mastociti come neoplastici e i singoli mastociti
                 ben granulati come non neoplastici.8 Infine, il metodo usato per prelevare un campione di
                 mastocitoma per l'esame microscopico può avere un grande impatto sulla valutazione dei
                 margini.

                 Diagnostica di stadiazione
                 La classificazione dei mastocitomi può essere utile per determinare la prognosi e la necessità
                 di ulteriori terapie locali e/o sistemiche, ma forse altrettanto importante è determinare
                 l'estensione della malattia nel paziente o lo stadio clinico della malattia. Come già detto in
                 precedenza, i mastocitomi diffondono attraverso i vasi linfatici ai linfonodi, al fegato, alla milza
                 e raramente al midollo osseo. Nonostante il valore che lo stadio clinico della malattia fornisce,
                 c'è una mancanza di accordo tra gli oncologi per quanto riguarda la stadiazione necessaria da
                 eseguire su un determinato paziente con mastocitoma.2,8,29

                     COME SONO SUDDIVISI I TUMORI?
                     I tumori sono suddivisi in 4 stadi a seconda della loro presentazione clinica:1

                                         STADIO 1
                          1              Un tumore confinato al derma SENZA coinvolgimento
                                         linfonodale regionale.
                                                                                                                          MIGLIORE
                                                                                                                          PROGNOSI

                                         STADIO 2
                          2              Un tumore confinato al derma con coinvolgimento
                                         linfonodale regionale.

                                         STADIO 3
                          3              Tumori dermici multipli o un grande tumore infiltrante
                                         con o senza coinvolgimento linfonodale regionale.

                                         STADIO 4
                          4              Qualsiasi tumore con metastasi a distanza o una
                                         recidiva con metastasi (compreso il coinvolgimento
                                                                                                                          PEGGIORE
                                                                                                                          PROGNOSI
                                         del sangue e/o del midollo osseo).

                     1. Boston S. Canine Mast Cell Tumors. https://pdfs.semanticscholar.org/7bbc/df7e9e1e6a3edc978556eb94b314501074d2.pdf. Accessed May 22, 2019.

                 Un recente studio ha analizzato il valore della stadiazione clinica completa nei cani con
                 mastocitomi. In questo studio, quasi il 31% dei tumori presentava metastasi al linfonodo locale
                 e il 6,8% dei cani presentava metastasi a distanza. Tuttavia, cosa ancora più importante, nessun
                 cane ha avuto o sviluppato metastasi a distanza in assenza di metastasi linfonodali. 29
          9
STELFONTA MONOGRAFIA TECNICA - (Tigilanol Tiglato 1mg/ml) - Virbac Italia
2. RIMOZIONE DEL       3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
   1. MASTOCITOMI
1. MASTOCITOMI      NEI
               NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT) CON UN    E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE         5. SOMMARIO
        CANI                 SOLO TRATTAMENTO            CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE

                 Questo suggerisce la scarsa utilità di ulteriori procedure di staging in assenza di sospetta o
                 confermata metastasi ai linfonodi locali.29 Vale la pena ricordare che i linfonodi contengono
                 normalmente un basso numero di mastociti e che i mastociti neoplastici possono reclutare
                 mastociti non neoplastici attraverso i vasi linfatici. Questo può rendere difficile la valutazione
                 citologica dei linfonodi.8 Per la valutazione citologica dei linfonodi è stato proposto un
                 sistema standardizzato, ma non è ampiamente riconosciuto.30,31 I patologi clinici tendono a
                 valutare soggettivamente il significato dei mastociti in un campione di linfonodi sulla base
                 del pleomorfismo, della disposizione in aggregati e del numero complessivo.30-32
                 Altre indagini possono includere la diagnostica per immagini (radiografia o ecografia
                 toraco-addominale) e citologia ad ago aspirato del fegato e/o della milza. Storicamente, si
                 raccomandava di esaminare gli strisci di buffy coat (strato leucocitario-piastrinico) per la
                 presenza di mastociti in circolazione, ma la specificità di questo test è bassa e inaffidabile.33
                 L'incidenza di metastasi del midollo osseo e di infiltrazioni nei mastocitomi cutanei canini è
                 molto bassa e quindi la maggior parte dei medici veterinari clinici non raccomanda questo
                 test.34 L'attuale raccomandazione è un approccio più cauto e misurato alla stadiazione
                 clinica dettata dalla presenza di segni clinici e/o dalla presenza di fattori prognostici
                 negativi.2

                 Indicatori di prognosi, c-KIT2
                 Il recettore della tirosina chinasi KIT gioca un ruolo chiave nella sopravvivenza, nella
                 proliferazione, nella differenziazione e nella migrazione dei mastociti. L'espressione
                 abnorme della proteina KIT ha dimostrato di essere un indicatore di prognosi negativa per i
                 mastocitomi cutanei canini. Sono stati rilevati tre diversi profili di espressione della proteina
                 KIT con colorazione immunoistochimica di campioni di tessuto tumorale dei mastociti.
                 Questi profili sono stati correlati al comportamento biologico aggressivo, alla diminuzione
                 del tempo di sopravvivenza complessiva e all'aumento dell'incidenza di recidiva locale.
                 Sono state identificate diverse mutazioni negli esoni 11, 8 e 9 del c-Kit che portano alla
                 fosforilazione costitutiva o all'attivazione del c-Kit.

                 AgNOR, Ki67 e altri parametri di proliferazione2
                 Diversi studi hanno valutato i marcatori della proliferazione cellulare come forti indicatori
                 prognostici. Questi includono le regioni argirofile di organizzazione del nucleolo
                 (AgNORs), Ki67 e il conteggio mitotico. Ognuno di questi è stato valutato
                 come un unico fattore prognostico e fattore prognostico multivariabile. La
                 variabilità esiste e manca una standardizzazione per quanto riguarda i
                 metodi di valutazione e la selezione dell'area tumorale da valutare per
                 ciascuno di questi marcatori.

                 OPZIONI DI TRATTAMENTO
                 Le decisioni terapeutiche si basano in gran parte sullo stadio clinico
                 della malattia e sulla presenza o meno di fattori prognostici negativi.
                 La maggior parte dei medici deve anche considerare l'anamnesi
                 del singolo paziente, la presentazione clinica e le preoccupazioni
                 del proprietario. Storicamente, ci sono state opzioni limitate per
                 il controllo locale del tumore e il trattamento di scelta per i tumori
                 solitari suscettibili di un'ampia escissione è stato solo l'intervento
                 chirurgico. La terapia sistemica aggiuntiva è raccomandata per quei tumori
                 che sono di alto grado o che hanno confermato la presenza di metastasi al momento
                 della diagnosi/presentazione. In passato, i margini chirurgici raccomandati per l'escissione
          10
2.2RIMOZIONE
                                 . RIMOZIONE DEL
                                             DEL        3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT)   CON UN     E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE           5. SOMMARIO
                          MASTOCITOMA      (MCT) CON
                                                            CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE
                           UN SOLO
                              SOLOTRATTAMENTO
                                      TRATTAMENTO

                 del mastocitoma includevano 3 cm di tessuto normale. Questa raccomandazione è per lo più
                 aneddotica e non è stato pubblicato uno studio che ne dimostri l'utilità per il paziente. Sono stati
                 valutati metodi più recenti riguardo ai margini chirurgici per l'escissione di mastocitomi cutanei.
                 Due studi separati hanno rilevato che margini laterali di 2 cm e un piano fasciale non coinvolto in
                 profondità rispetto al tumore potevano portare all'escissione completa di mastocitomi cutanei
                 di basso e medio grado con un diametro inferiore a 5 cm.35,36 Più recentemente, uno studio che
                 confrontava un margine "conservativo" di 2 cm con un margine chirurgico più "aggressivo" di 3 cm
                 nei mastocitomi cutanei di basso grado non ha mostrato alcun vantaggio nel raggiungere margini
                 istologicamente liberi da tumori con un approccio più ampio.61 I tumori di alto grado non sono
                 stati valutati in nessuno di questi studi.
                 Un ulteriore studio ha valutato un approccio proporzionale ai margini chirurgici per l'escissione
                 dei mastocitomi cutanei e sottocutanei.37 In questo studio, i tumori sono stati asportati con
                 margini laterali equivalenti al diametro più largo misurato del tumore fino a un massimo di 4
                 cm e una profondità minima di 1 piano fasciale ben definito in profondità rispetto al tumore.
                 Questo metodo successivo ha portato ad un'escissione incompleta nel 15% dei casi.37 Infine, uno
                 studio che ha valutato i margini istologicamente liberi dal tumore (HTFM) e le recidive locali
                   ha mostrato un rischio significativamente più elevato di recidiva locale per i tumori di grado
                        elevato, nonostante il raggiungimento dell'HTFM.38 Purtroppo, il grado di un mastocitoma
                              non è solitamente noto durante l'esecuzione di un'escissione chirurgica, il che
                                   complica la pianificazione chirurgica.
                                         Quando i tumori si trovano su un'estremità distale e quindi non è possibile
                                          eseguire una completa asportazione dei tessuti molli, si raccomanda
                                           l'amputazione dell'arto per ottenere un'escissione chirurgica completa.
                                            Questa opzione è aggressiva e se da un lato la probabilità di asportazione
                                            completa è alta, dall'altro si ottiene un risultato funzionale non proprio
                                            ideale. La radioterapia come terapia primaria ha dimostrato di essere
                                            promettente nel trattamento di mastocitomi, con un tasso di controllo
                                            locale a 1 anno di circa il 50%.2,8 Per quei tumori che non possono essere
                                            completamente asportati chirurgicamente, una combinazione di
                                            chirurgia citoriduttiva e radioterapia ha consentito di ottenere il miglior
                                            controllo locale a lungo termine con tassi di controllo a 2 anni compresi
                                            tra l'85-95%.39-43
                                             Altre terapie locali che sono state riportate includono ipertermia,
                                         brachiterapia intralesionale, terapia fotodinamica, corticosteroidi intralesionali,
                                    crioterapia ed elettrochemioterapia. Nessuna di queste terapie locali si è dimostrata
                              clinicamente efficace o funzionale come la chirurgia o la radioterapia da sola o in
                        combinazione. Mentre la chirurgia o la combinazione di chirurgia e radioterapia si sono
                 rivelate più efficienti nel controllo del tumore locale, queste opzioni potrebbero non essere ideali
                 per tutti i pazienti. In primo luogo, il 40-50% dei mastocitomi si verifica sull'arto, una posizione in
                 cui è difficile avere abbastanza tessuto per ottenere ampi margini chirurgici. Come discusso in
                 precedenza, una combinazione di chirurgia e radioterapia può essere efficace per questi pazienti;
                 tuttavia, la radioterapia spesso si accompagna a problemi logistici (tempo e distanza), temporali
                 e finanziari. Altri fattori da considerare in una determinata situazione sono l'età del paziente, le
                 comorbilità del paziente e i desideri del cliente. Vi è sicuramente la necessità di opzioni alternative
                 per il controllo locale del tumore che siano sicure ed efficaci.
                 Il trattamento dei mastocitomi anaplastici o indifferenziati di alto grado è spesso poco
                 gratificante in quanto il tasso di metastasi regionali e a distanza rimane alto con una prognosi
                 meno favorevole.2 La maggior parte dei pazienti canini con diagnosi di tumori scarsamente
                 differenziati e di mastocitomi metastatici spesso soccombono alla malattia. Molti agenti
                 chemioterapici da soli o in combinazione sono stati studiati come trattamento adiuvante al
                 controllo locale del tumore nel trattamento di pazienti con stadi di alto grado e/o clinicamente
                 superiori. 2 Sono stati studiati anche numerosi inibitori della tirosina chinasi (TKI), approvati sia per
                 uso umano che veterinario.2

          11
2.2RIMOZIONE
                                 . RIMOZIONE DEL
                                             DEL       3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT)   CON UN    E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE   5. SOMMARIO
                          MASTOCITOMA      (MCT) CON
                                                           CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE
                           UN SOLO
                              SOLOTRATTAMENTO
                                      TRATTAMENTO

          2       STELFONTA: RIMOZIONE DEL MASTOCITOMA
                 (MCT) CON UN UNICO TRATTAMENTO

                 COS'È STELFONTA?
                 STELFONTA è una soluzione su prescrizione medica, approvata dall'Agenzia Europea per i
                 Medicinali (EMA), registrata per il trattamento dei mastocitomi sottocutanei non resecabili
                 e non metastatici, localizzati a livello di gomito e garretto o distalmente ad essi, e dei
                 mastocitomi cutanei non resecabili e non metastatici.
                 Il tigilanolo tiglato è il principio attivo di STELFONTA ed è prodotto mediante isolamento del
                 composto dalla pianta di origine Fontainea picrosperma (blushwood).

                                                                                                                   Photos: Scott Hartvigsen
                 MODALITÀ DI AZIONE DI STELFONTA
                 STELFONTA è un nuovo tipo di agente antitumorale con una modalità d'azione unica.
                 In studi di farmacologia non-clinici, STELFONTA ha dimostrato di produrre tre effetti
                 correlati che sono responsabili della sua efficacia antitumorale. Questi effetti si verificano
                 contemporaneamente subito dopo la somministrazione e provocano la necrosi emorragica
                 del tumore e la distruzione della massa tumorale di solito entro 3-7 giorni.

          12
2.2RIMOZIONE
                                 . RIMOZIONE DEL
                                             DEL       3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT)   CON UN    E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE     5. SOMMARIO
                          MASTOCITOMA      (MCT) CON
                                                           CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE
                           UN SOLO
                              SOLOTRATTAMENTO
                                      TRATTAMENTO

                 Il primo effetto è quello di causare l'induzione dell'oncosi nelle cellule tumorali che sono
                 a diretto contatto con STELFONTA. L'oncosi è caratterizzata da gonfiore cellulare, zeiosi,
                 aumento della permeabilità della membrana e rilascio di ATP (adenosina trifosfato).
                 Al contrario, l'apoptosi è caratterizzata da restringimento cellulare, picnosi e carioressi.
                 L'oncosi si verifica nelle prime ore successive al trattamento ed è dovuta alla distruzione
                       farmacologica della funzionalità dei mitocondri e del reticolo endoplasmatico che porta
                            ad un rapido esaurimento dell'ATP e alla perdita dell'equilibrio osmotico, seguita
                                  da necrosi terminale.
                                        Il secondo componente dell'attività antitumorale del farmaco è
                                            associato all'attivazione diretta dell'isoforma della Protein Kinasi C
                                             (PKC) βII nelle cellule endoteliali tumorali. STELFONTA è altamente
                                              specifico per le isoforme βII e provoca una necrosi della massa
                                              seguita da una lenta decomposizione del tumore entro 3-14 giorni.
                                           In terzo luogo, STELFONTA attiva la cascata di segnalazione della
                                           PKC che si propaga in tutta la massa tumorale, con conseguente
                                           risposta infiammatoria acuta con gonfiore ed eritema che si
                                          estende ai margini tumorali e alle immediate vicinanze. Questa
                                          risposta infiammatoria, che generalmente si risolve in 48-96 ore,
                                          è normale e contribuisce all'attività di STELFONTA (a) limitando
                                          l'apporto di sangue e ossigeno al tumore, e (b) reclutando e
                                         attivando le cellule immunitarie innate (principalmente neutrofili e
                                        macrofagi), che poi prendono di mira la massa tumorale e rilasciano
                                     specie reattive dell’ossigeno, proteasi e citochine.
                              Questa induzione di una risposta immunitaria innata ha anche un ruolo
                         antimicrobico e avvia il sistema di segnalazione delle citochine, che contribuisce
                   al successivo inizio dei processi di guarigione della ferita nel sito di trattamento. È stato
                 dimostrato che STELFONTA ha anche effetti diretti sulla funzione dei cheratinociti e dei
                 fibroblasti attraverso la produzione di citochine e chemochine, che contribuiscono a
                 stimolare la guarigione della ferita nel sito di trattamento. La guarigione completa della
                 ferita conseguente alla distruzione del tumore da parte di STELFONTA avviene di solito
                 entro 4-6 settimane.

          13
2.2RIMOZIONE
                                                                            . RIMOZIONE DEL
                                                                                        DEL              3. COMPROVATA EFFICACIA                    4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI                                              MASTOCITOMA (MCT)   CON UN           E SICUREZZA NEGLI STUDI               SOMMINISTRAZIONE. VEDERE         5. SOMMARIO
                                                                     MASTOCITOMA      (MCT) CON
                                                                                                             CLINICI SUL CAMPO                       PER CREDERE
                                                                      UN SOLO
                                                                         SOLOTRATTAMENTO
                                                                                 TRATTAMENTO

                 DATI DI RICERCA PRECLINICA
                 Il margine di sicurezza e la tossicità di STELFONTA sono stati valutati in numerosi studi
                 preclinici su roditori e cani che comprendevano infusioni endovenose a dose singola e
                 ripetuta e studi di iniezione sottocutanea a dose singola. Sono stati inoltre condotti ulteriori
                 studi sulla sicurezza e la tossicità nel cane che comprendevano uno studio farmacocinetico,
                 uno studio sulla sicurezza negli animali da laboratorio e uno studio cardiovascolare di
                 laboratorio.

                 Farmacocinetica/farmacodinamica44, 45, 56

                 La farmacocinetica di STELFONTA dopo iniezione intratumorale è stata misurata in uno
                 studio di determinazione della dose nei cani.56 Tre gruppi di cani hanno ricevuto tigilanol
                 tiglato intratumorale a concentrazioni decrescenti di farmaco. Ai pazienti con mastocitomi
                 cutanei è stato prelevato del sangue per la misurazione delle concentrazioni plasmatiche di
                 tigilanol tiglato (principio attivo di STELFONTA) prima del trattamento e 0,5, 1, 2, 4, 8 e 24 ore
                 dopo il trattamento. La Cmax (massima concentrazione di farmaco rilevata nel sangue) si è
                 verificata nella maggior parte dei cani (21/26) entro 30 minuti, mentre i cani restanti hanno
                 raggiunto la Cmax entro 2 ore (n=5 a 1 ora, n=2 a 2 ore).56 (vedere la figura qui sotto dei cani
                 del gruppo 1 cui è stata somministrata la formulazione da 1,0 mg/mL).

                 FARMACOCINETICA DEL TIGILANOL TIGLATO NEL CANE

                                              CURVA DI CONCENTRAZIONE PLASMATICA
                                                Tipico della somministrazione parenterale non endovenosa

                                                                              26 cani - 1 escluso in
                                                                              quanto non è stato possibile
                                                             7
                                                                              raccogliere i campioni a causa
                                                                              del comportamento aggressivo
                   Concentrazione del plasma (ng/mL)ng/mL)

                                                                                                                              Nella maggior parte dei cani,                101
                                                             6
                                                                                                                              le concentrazioni plasmatiche
                                                                                                                                                                           102
                                                                                                                               erano inferiori a quelle misurabili
                                                             5                                                                a 24 ore dal dosaggio                        103
                                                                                                                                                                           105
                                                                                    Cmax e Tmax si sono verificati
                                                             4                       a 30 minuti in tutti i cani tranne 5                                                  106
                                                                                    (1 ora per 3 cani, 2 ore per 2 cani)                                                   107
                                                             3                                                                                                             108
                                                                                                                                                                           109
                                                                                                              L’emivita media era di 6,53 ore
                                                             2                                                                                                             110

                                                             1

                                                             0
                                                                 0                  4                     8                   12                    16               20           24
                                                                                                                              ore

                 Curve di concentrazione plasmatica individuale per i cani del gruppo 1 che hanno
                 ricevuto la somministrazione intratumorale di STELFONTA (tigilanolo tiglato 1 mg/ml).
                 Dimostra che Cmax e Tmax si sono verificati a 30 minuti nella maggior parte dei cani
                 (21/26). L’emivita media era di 6,53 ore. Nella maggior parte dei cani, le concentrazioni
                 plasmatiche erano inferiori a quelle misurabili a 24 ore dal dosaggio.56

          14
2.2RIMOZIONE
                                 . RIMOZIONE DEL
                                             DEL       3. COMPROVATA EFFICACIA        4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT)   CON UN    E SICUREZZA NEGLI STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE       5. SOMMARIO
                          MASTOCITOMA      (MCT) CON
                                                           CLINICI SUL CAMPO           PER CREDERE
                           UN SOLO
                              SOLOTRATTAMENTO
                                      TRATTAMENTO

                 Studi di screening in vitro dei metaboliti del tigilanol tiglato nei microsomi del fegato canino
                 hanno dimostrato un'emivita del tigilanol tiglato in epatociti di 21,8 minuti. Erano presenti in
                 totale tredici metaboliti che erano più polari e ossigenati del composto originario. I composti
                 con sostituzioni di gruppi funzionali di questa natura si traducono in una riduzione
                 dell'attività biologica in vitro (>60X riduzione dell'attività sulla PKC rispetto al composto
                 originario).
                 La via definitiva di escrezione del tigilanol tiglato o dei suoi metaboliti non è stata
                 determinata. L'analisi di campioni di urina, feci e saliva di cani trattati con STELFONTA
                 mostrano quantità in contrasto con bassi livelli di tigilanol tiglato in campioni isolati senza
                 tendenza o coerenza al range di 11-44 ng/g (ml). Come accennato in precedenza, la quantità
                 di tigilanol tiglato che viene disperso sistemicamente e successivamente escreto è migliaia
                 di volte inferiore alla dose iniettata intratumoralmente.

                 Studio sulla sicurezza negli animali da laboratorio                     44,45

                 In uno studio di laboratorio di 4 settimane sulla sicurezza, 48 cani Beagle sani di 6-8 mesi
                 hanno ricevuto STELFONTA per via endovenosa. I cani sono stati distribuiti con dodici
                 soggetti per gruppo composto da 6 maschi e 6 femmine in ciascuno. STELFONTA è stato
                 somministrato per via endovenosa in infusione continua per 15 minuti una volta alla settimana
                 per quattro settimane a dosi crescenti da 0 a 0,075 mg/kg di peso corporeo. I cani di controllo
                 (0 mg / kg) hanno ricevuto un eccipiente come controllo ad un volume pari alla dose di 0,075
                 mg / kg.
                 Tutti i cani sono sopravvissuti allo studio e non ci sono stati effetti riconducibili a STELFONTA
                 su peso corporeo, temperatura corporea, esame oftalmico, parametri elettrocardiografici e
                 pesi degli organi.
                 È stato osservato quanto segue solo nei cani dei gruppi a cui è stato
                 somministrato STELFONTA e aumentato in maniera dose-dipendente:
                 ―― diminuzione del consumo di cibo dai giorni 22-29
                 ―― vomito / rigurgito durante l'infusione o immediatamente dopo
                    l'infusione
                 ―― formazione della ferita nel sito di infusione dopo la seconda o
                    terza dose
                 ―― diminuzione dell'attività in maniera sporadica durante tutto lo
                    studio
                 ―― rialzi di alanina aminotransferasi il giorno 23.
                 Sono stati osservati in tutti i gruppi (STELFONTA e controllo):
                 ―― uso limitato dell'arto che ha ricevuto l'infusione
                 ―― debolezza dopo la prima dose
                 ―― salivazione
                 ―― edema ed eritema del sito di infusione (aumento della frequenza e dell’intensità
                    durante tutto lo studio)
                 ―― tremori immediatamente dopo l'infusione (aumentati di intensità con la dose)
                 Osservazioni transitorie, tra cui vomito, arrossamenti o tremori si sono risolti entro 1 ora
                 dal dosaggio. In tutti i gruppi è stata osservata salivazione con risoluzione entro 4 ore dal
                 dosaggio. Inoltre, tutti i gruppi hanno mostrato feci molli indipendentemente dalla dose
                 somministrata .

          15
2.2RIMOZIONE
                                   . RIMOZIONE DEL
                                               DEL              3. COMPROVATA EFFICACIA          4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI     MASTOCITOMA (MCT)   CON UN           E SICUREZZA NEGLI STUDI     SOMMINISTRAZIONE. VEDERE            5. SOMMARIO
                            MASTOCITOMA      (MCT) CON
                                                                    CLINICI SUL CAMPO             PER CREDERE
                             UN SOLO
                                SOLOTRATTAMENTO
                                        TRATTAMENTO

                 I cambiamenti clinici nel sito di infusione includevano infiammazione, arrossamento e
                 ispessimento della cute. I risultati dell'istopatologia correlati al sito di infusione includevano
                 emorragia, edema, infiammazione, infiltrazione di cellule miste, fibrosi e trombosi organica
                 cronica.
                 Un cane del gruppo con dose più alta (0,075 mg/kg) aveva una ferita, confermata in
                 istopatologia come infiammazione ulcerosa e grave necrosi con presenza di batteri.
                 I risultati clinici hanno evidenziato anche linfonodi rossi, variegati , compatti e ingrossati in
                 tutti i gruppi di dosaggio, compresi i cani in convalescenza, confermati in istopatologia come
                 infiammazione, ipercellularità linfoide, emorragia e istiocitosi del seno. I risultati istopatologici
                 non correlati al sito di infusione includevano cisti pituitarie in 7 cani e in un cane di ciascun
                 gruppo della dose più alta è stata osservata vacuolizzazione tubulare renale, dilatazione dei
                 ventricoli del cervello, e infiammazione cronica sia del muscolo scheletrico della coscia sinistra
                 che del nervo sciatico sinistro.

                 Studio cardiovascolare di laboratorio44, 45
                 In uno studio cardiovascolare condotto in laboratorio, a 4 cani Beagle sani di sesso maschile
                 monitorati per un certo periodo, di età compresa tra i 2 e i 4 anni, è stata somministrato
                 STELFONTA in un'unica infusione endovenosa. Il trattamento consisteva in quattro dosi di
                 trattamento incluso un controllo dell’eccipiente e STELFONTA a dosi di 0,01, 0,025 e 0,075
                 mg/kg di peso corporeo. Tutti i cani hanno ricevuto i trattamenti con un periodo di wash-out
                 di almeno 3 giorni.
                 Non ci sono stati effetti legati a STELFONTA sulla temperatura corporea, la pressione
                 sanguigna o gli elettrocardiogrammi. Dopo la somministrazione delle dosi di STELFONTA
                 sono stati osservati a tutti i livelli di dose: salivazione, vocalizzazione, mancanza di
                 coordinazione, tremori, feci rosse e diminuzione della produzione di feci. In seguito alla
                 somministrazione della dose più alta (0,075 mg / kg) si sono osservati nausea, emesi,
                 incoordinazione e cambiamenti a livello di attività (in aumento e in diminuzione). Inoltre
                 è stata rilevata una tachicardia per le prime 2,5 ore dopo la somministrazione della dose
                 più alta. Dopo tutti i trattamenti (controllo e STELFONTA) è stato osservato quanto segue:
                 eccessivo affanno, diminuzione dell'appetito e limitato uso / gonfiore dell'arto o della zampa
                 con risoluzione entro 4 ore dopo la somministrazione. Tutti i cani hanno mostrato una lieve
                 perdita di peso durante lo studio.

                 UN INSIEME SIGNIFICATIVO DI PROVE PER STELFONTA

                  2009–2013             2013                  2013 ON GOING       2015               2016–2017          2020
                  Casi                  Caratterizzazione     Studi clinici sui   Studi di           FDA-CVM Studio     Commercializza-
                  sperimentali          della dose sul cane   cani (inclusa la    tossicologia sul   clinico di campo   zione STELFONTA
                  sui cani              + farmacocinetica     conferma della      cane               (123 MCT)
                  (>200 casi; 86 MCT)   (PK) (27 MCT)         dose + PK) (>100
                                                              MCT)

                 Studio farmacocinetico44, 45
                 In Australia sono state effettuate numerose prove cliniche di campo nel cane per acquisire
                 una migliore comprensione dell'efficacia sui tumori, della farmacocinetica e della sicurezza
                 di STELFONTA in malattie che si manifestano spontaneamente (malattia naturale). In
                 questi primi studi, il trattamento con STELFONTA è risultato significativamente efficace per
                 i mastocitomi alla dose prescritta sull'etichetta del 50% per volume del tumore. L'efficacia
                 (risposta completa) di un singolo trattamento con STELFONTA per tutti gli studi variava tra
          16
2. RIMOZIONE DEL            3. COMPROVATA
                                                     3. COMPROVATA    EFFICACIA       4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI   MASTOCITOMA (MCT) CON UN   EFFICACIA
                                                      E SICUREZZA E NEGLI
                                                                    SICUREZZA
                                                                          STUDI   SOMMINISTRAZIONE. VEDERE     5. SOMMARIO
                             SOLO TRATTAMENTO        NEGLI   STUDI
                                                         CLINICI SULCLINICI
                                                                     CAMPOSUL          PER CREDERE
                                                               CAMPO

                il 70-90%. I parametri farmacocinetici del tigilanol tiglato sono stati valutati in un primo
                  studio di campo in cani di proprietà. Sono stati misurati i livelli plasmatici sistemici di 10
                       cani a seguito di iniezione intratumorale di STELFONTA in 5 mastocitomi cutanei e 5
                             mastocitomi sottocutanei con la dose di trattamento raccomandata di 0,5 mg/
                                 cm3 (= 0,5 ml/cm3) di volume tumorale, non superiore a 0,25 mg/kg di peso
                                     corporeo o una dose massima di 5 mg. I volumi tumorali in questo
                                       piccolo gruppo di pazienti variavano da 0,1 a 6,8 cm3, con conseguenti
                                        dosaggi che andavano da 0,002 a 0,145 mg/kg di peso corporeo (in
                                        media 0,071 mg/kg di peso corporeo). Il sangue è stato prelevato dai
                                        pazienti al momento del completamento dell’iniezione intratumorale,
                                        5 min, 15 min, 30 min, 1 h, 2 h, 4 h, 8 h, e 24 ore. Le informazioni
                                        più importanti da questa serie di pazienti sono state che la Tmax
                                        plasmatica è stata raggiunta a 5 minuti in 6 cani su 10 e a 15 minuti nei
                                        rimanenti 4 cani.
                                          Non è stato possibile determinare in modo affidabile i valori Cmax
                                          e AUC ottenuti in questo gruppo a causa delle limitazioni dei
                                         tempi di campionamento e percentuali di dose variabile. Tuttavia, le
                                        misurazioni hanno indicato una Cmax media di 5,86 ng/ml (range: 0,36-
                                  11,1 ng/ml) e un AUClast medio di 14,59 h*ng/ml (range: 1,62-28,92 h*ng/ml).
                             Questi livelli sono migliaia di volte inferiori rispetto alla dose di tigilanol tiglato
                       iniettato intratumoralmente dimostrando che l'iniezione intratumorale del farmaco
                 non si traduce in elevati livelli sistemici. È stata inoltre osservata una grande variabilità
                interindividuale nella determinazione del tempo di emivita dopo l'iniezione intratumorale
                (intervallo 1,24-10,8 ore). Il tigilanol tiglato sembra presentare una cinetica flip-flop (dosaggio
                a rilascio prolungato) in quanto è stato determinato un tempo di emivita notevolmente più
                breve di 0,54 ore dopo l'infusione endovenosa di 0,075 mg/kg in 12 cani.
                Gli effetti collaterali comuni in questo studio sono state reazioni previste o anticipate
                come parte della modalità d'azione di STELFONTA nel sito di trattamento. Tra queste vi
                erano reazioni nel sito di iniezione, tra cui necrosi, gonfiore (edema localizzato ed edema
                che si estendeva oltre il sito di iniezione del tumore), dolore, irrequietezza, infiammazione,
                eritema, ulcerazioni, decolorazione, degenerazione dei tessuti, ferita aperta, lieve drenaggio,
                cattivo odore e presenza di tessuto di granulazione.Tre cani hanno avuto una reazione più
                evidente al trattamento con dermatite con o senza necrosi cutanea in una regione vicina
                ma distinta dal sito di iniezione del tumore. Ci sono stati tre cani che hanno richiesto tempi
                di guarigione più lunghi oltre i 28 giorni ed il più lungo ha richiesto
                5 mesi.
                 Il tempo di guarigione prolungato in questo singolo paziente
                è insolito e lo studio principale successivo ha dimostrato che
                la maggior parte delle ferite da trattamento con STELFONTA
                guariscono entro 4-6 settimane (78%) e la maggior parte
                (96%) sono guarite entro 12 settimane. I ricercatori dello studio
                sostengono che altri aspetti unici di questo caso, tra cui la
                grande dimensione del tumore e la posizione sull'arto, il
                linfonodo regionale reattivo ingrossato e l'intervento sulla
                ferita (rimozione residui necrotici e fasciatura periodica)
                possono aver influito sulla guarigione tardiva. Infine, è stata
                osservata una lieve ipoalbuminemia transitoria in 5 cani
                con ipoproteinemia riscontrata in 1 di questi 5 cani il 7°
                giorno con risoluzione entro il 28° giorno.

          17
2. RIMOZIONE DEL                    3. COMPROVATA
                                                                 3. COMPROVATA    EFFICACIA              4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI       MASTOCITOMA (MCT) CON UN           EFFICACIA
                                                                  E SICUREZZA E NEGLI
                                                                                SICUREZZA
                                                                                      STUDI          SOMMINISTRAZIONE. VEDERE                        5. SOMMARIO
                                 SOLO TRATTAMENTO                NEGLI   STUDI
                                                                     CLINICI SULCLINICI
                                                                                 CAMPOSUL                 PER CREDERE
                                                                           CAMPO

                 COMPROVATA EFFICACIA E SICUREZZA DI
                 STELFONTA NEGLI STUDI CLINICI SUL CAMPO

                 STUDIO PILOTA - EFFICACIA E SICUREZZA 44,45,58
                 L'efficacia di STELFONTA è stata valutata in uno studio di campo multicentrico, randomizzato,
                 caso-controllo, condotto da veterinari e proprietari, che ha coinvolto cani di proprietà. I cani
                 sono stati sottoposti a screening per i seguenti criteri di mastocitomi:
                 ―― Non metastatici (WHO)                                            ―― Mastocitomi sottocutanei localizzati a
                      »»     Stadio Ia (un tumore confinato                             livello di gomito e garretto o distalmente
                             al derma senza coinvolgimento                              a questi
                             linfonodale regionale)                                  ―― Mastocitomi cutanei
                      »»     Stadio IIIa (tumori dermici multipli;                   ―― Tumore senza ulcerazione significativa
                             tumori infiltranti di grandi
                             dimensioni senza coinvolgimento
                             linfonodale regionale)
                 In totale 123 cani di proprietà rispondevano ai criteri per l'inclusione e sono stati randomizzati
                 in rapporto di 2:1 con il gruppo di trattamento STELFONTA (n=81) o con il gruppo di controllo
                 non trattato (n=42). I cani di entrambi i gruppi hanno ricevuto lo stesso regime farmacologico
                 concomitante (vedi tabella di seguito) e sono stati sottoposti a valutazione per la risposta al
                 tumore il giorno 28.

                 PIANO DI TRATTAMENTO - FARMACI CONCOMITANTI

                                    Tutti i cani di entrambi i gruppi di trattamento hanno ricevuto farmaci concomitanti:
                                     o Prednisone (o Prednisolone) - 0.5mg/kg q12h x 7 giorni poi q24h x 3 giorni
                                     o Famotidina - 0.5mg/kg q12h
                                     o Difenidramina - 2mg/kg q12h

                                           Giorno-2 Giorno-1 Giorno 0 Giorno 1 Giorno 2 Giorno 3 Giorno 4 Giorno 5 Giorno 6 Giorno 7
                          Farmaco
                                           am pm am pm am pm am pm am pm am pm am pm am pm am pm am pm
                  Prednisolone/
                  Prednisone
                  H1 bloccante
                  (cioè difenidramina)
                  H2 bloccante
                  (cioè famotidina)

                    Tutti i cani sono stati rasati nella sede del tumore con una manipolazione minima, indipendentemente dal gruppo di trattamento

                 Nella prima fase, il gruppo di trattamento ha ricevuto una singola iniezione di STELFONTA. Il giorno
                 del trattamento, il volume tumorale variava da 0,1 a 9,8 cm3 con un volume tumorale medio di 1,7
                 cm3.
                 Per l'analisi dell'efficacia è stato possibile valutare un totale di 118 cani; 80 cani nel gruppo di
                 trattamento STELFONTA e 38 cani nel gruppo controllo non trattato. La risposta al trattamento è
                 stata valutata utilizzando criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi (RECIST) modificati
                 (Veterinary Cooperative Oncology Group - VCOG)59 , dove la risposta completa (CR) è la risoluzione
                 del tumore target, la risposta parziale (PR) è una diminuzione di almeno il 30% del diametro più
                 lungo del tumore target, la malattia stabile (SD) è una diminuzione inferiore al 30% o un aumento
                 inferiore al 20% del diametro più lungo del tumore target, e la malattia progressiva (PD) è un
                 aumento maggiore del 20% del diametro più lungo del tumore target.

          18
2. RIMOZIONE DEL                   3. COMPROVATA
                                                               3. COMPROVATA    EFFICACIA                  4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI      MASTOCITOMA (MCT) CON UN          EFFICACIA
                                                                E SICUREZZA E NEGLI
                                                                              SICUREZZA
                                                                                    STUDI              SOMMINISTRAZIONE. VEDERE                   5. SOMMARIO
                                SOLO TRATTAMENTO               NEGLI   STUDI
                                                                   CLINICI SULCLINICI
                                                                               CAMPOSUL                     PER CREDERE
                                                                         CAMPO

                 A 28 giorni dal trattamento con STELFONTA, una percentuale statisticamente significativa
                 di cani nel gruppo trattato con STELFONTA (60/80; 75%) ha raggiunto la risposta completa
                 (CR) rispetto ai cani nel gruppo di controllo non trattati (2/38; 5,3%) (p
2. RIMOZIONE DEL                   3. COMPROVATA
                                                                                          3. COMPROVATA    EFFICACIA                    4. SEMPLICITÀ DI
1. MASTOCITOMI NEI CANI                                 MASTOCITOMA (MCT) CON UN          EFFICACIA
                                                                                           E SICUREZZA E NEGLI
                                                                                                         SICUREZZA
                                                                                                               STUDI                SOMMINISTRAZIONE. VEDERE                                  5. SOMMARIO
                                                           SOLO TRATTAMENTO               NEGLI   STUDI
                                                                                              CLINICI SULCLINICI
                                                                                                          CAMPOSUL                       PER CREDERE
                                                                                                    CAMPO

                  Nella seconda fase, 18 dei 20 cani trattati con STELFONTA che non avevano raggiunto la
                  risposta completa (CR) hanno ricevuto un secondo trattamento con STELFONTA.
                  Inoltre, a trentasei cani di controllo non trattati in precedenza è stata offerta
                  la possibilità di cross-over e ricevere un unico trattamento STELFONTA.
                  L'efficacia risultante di STELFONTA nei cani che hanno ricevuto uno
                  o due trattamenti con STELFONTA è stata dell'87%. I ricercatori
                  veterinari hanno prescritto antibiotici, analgesici e sedativi
                  a loro discrezione. Nessun paziente di entrambi i gruppi ha
                  ricevuto anestesia generale per la valutazione, la diagnostica o il
                  trattamento con STELFONTA.
                  Antibiotici in profilassi sono stati somministrati in meno della
                  metà dei pazienti (47 su 123, pari al 38,2%) e in 14 di questi casi
                  sono stati prescritti per il trattamento delle ferite. Tra questi, in
                  un solo caso è stata confermata un'infezione batterica con ceppi
                  misti non resistenti di batteri aerobi ed anaerobi. La maggior
                  parte degli analgesici sono stati utilizzati per gestire il malessere
                  e sono stati prescritti principalmente il giorno del trattamento o il
                  giorno dopo il trattamento. È importante sottolineare che la gestione
                  del dolore era a discrezione dei veterinari curanti attraverso la prescrizione
                  di analgesici. La maggioranza (63%) dei pazienti ha ricevuto analgesici, con una
                  durata mediana del decorso di 6 giorni e una media di 9 giorni.
                  I sedativi per il trattamento dell'ansia e dell'agitazione del paziente in fase di diagnosi
                  e trattamento con STELFONTA sono stati anch'essi lasciati a discrezione del veterinario
                  curante. Man mano che i medici hanno acquisito maggiore esperienza con STELFONTA,
                  l'uso di sedativi è diminuito. Durante la prima fase i sedativi sono stati utilizzati nel 35% dei
                  pazienti (28 su 81), diminuendo nella seconda fase, con solo il 20% dei pazienti (11 su 54)
                  che ha ricevuto sedativi. La qualità della vita (QoL) è stata valutata dai proprietari durante
                  tutto lo studio utilizzando un questionario sviluppato per i pazienti oncologici veterinari.60
                  Il questionario chiedeva ai proprietari di valutare i loro cani nelle seguenti categorie: felicità,
                  stato mentale, dolore, appetito, igiene, assunzione di acqua e mobilità. Come previsto, i
                  proprietari del gruppo di trattamento hanno valutato i loro cani leggermente meno vitali
                  e con dolore leggermente maggiore al settimo giorno, il periodo di tempo durante la
                  formazione della ferita e il distaccamento del tumore. Durante questo periodo, i proprietari
                  hanno anche valutato i loro cani leggermente meno attivi e meno mobili. Tuttavia, la qualità
                  della vita dei cani del gruppo di trattamento era equivalente o superiore a quella degli
                  animali del gruppo di controllo al 14° giorno. Nel complesso, i proprietari di cani trattati
                  consideravano la salute del loro cane migliorata in confronto ai proprietari di cani del
                  gruppo di controllo, rispetto ad ogni visita precedente ed alla diagnosi iniziale.

                  QUALITÀ DELLA VITA

                                                   95
                 Punteggio di valutazione visiva

                                                   90
                                                                                                                                                    La qualità della vita migliora
                                                                                                                                                     significativamente dopo il
                                                   85                                                                                                     trattamento con
                                                                                                                                                           tigilanol tiglato.

                                                   80
                                                                                                                                                            Tigilanol tiglato
                                                   75                                                                                                       Non trattato
                                                        Giorno 0   Giorno 7   Giorno 14    Giorno 28       Giorno 42        Giorno 84

                      1. Johannes CM. Controlled, Randomized Study of Intratumoral Tigilanol Tiglate (EBC-46) for Treatment of Canine Mast Cell Tumors.
                                                                                                                                                    Phoenix, AZ: American College of Veterinary Internal

          20          Medicine Forum Conference;2018.
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