SCENARIO INSERTO SPECIALE - Aniarti
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an art SCENARIO® INSERTO SPECIALE 2019; 36 (2): e1-e12 BUONE PRATICHE CLINICHE Valutazione del dolore nel paziente adulto ricoverato in Area Critica n Dott. Stefano Bambi1, Dott. Alessandro Galazzi2, Dott. Nicola Pagnucci3, Dott. Gian Domenico Giusti4 1 PhD Infermiere. Terapia Intensiva di Medicina e Chirurgia. Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi. Firenze. 2 Infermiere. Area Terapie Intensive. Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. Milano. PhD Student Università degli Studi di Firenze. 3 PhD Infermiere. Università di Pisa, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Pisa. 4 Infermiere. Unità di Terapia Intensiva. Azienda Ospedaliera Universitaria di Perugia. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. RIASSUNTO Introduzione: Il dolore è un importante problema di salute pubblica in tutto il mondo ed ha un notevole impatto clinico, sociale ed economi- co, per questi motivi la sua identificazione e il suo trattamento devono avere un’elevata priorità da parte dei professionisti sanitari. Le persone ricoverate in area critica provano dolore non solo per le patologie alle quali sono soggetti, ma anche per la prolungata immobilità e per le nu- merose procedure invasive alle quali possono essere sottoposti. Le negative conseguenze fisiologiche e psicologiche determinate dal mancato trattamento del dolore possono essere significative e permanere a lungo. Obiettivo: Fornire delle raccomandazioni di buona pratica professionale per la valutazione del dolore nelle persone assistite adulte ricoverate in area critica. Materiali e metodi: Dopo un’attenta revisione della letteratura, utilizzando una metodologia evidence based, il documento di Best Practice è stato redatto dal Comitato Scientifico di Aniarti e revisionato da alcuni esperti del settore. Sono state create 10 raccomandazioni, il cui livello di evidenza è stato valutato con uno strumento adattato da quello dell’American Association of Critical Care Nurses. Risultati: (1) L’infermiere di area critica riconosce la ricerca della presenza di dolore come una delle priorità da garantire alla persona assistita. (2) Ad ogni persona assistita in tutti i contesti di Area Critica deve essere garantito il monitoraggio routinario della presenza/assenza di dolore, utilizzando lo strumento più opportuno. (3) La presenza di dolore nelle persone assistite in area critica andrebbe ricercata e documentata al- meno ogni 4 ore. (4) Laddove ne sussistano le condizioni, l’infermiere dovrebbe adoperarsi per favorire l’espressione autonoma da parte della persona assistita della presenza e dell’intensità del dolore, utilizzando scale numeriche verbali o visive (0-10), mediante tavole alfanumeriche o i strumenti di comunicazione compensativi. (5) Nelle persone incapaci di riportare autonomamente il dolore, l’infermiere dovrebbe utilizza- re scale validate, quali: la versione italiana del Critical Care Pain Observation Tool (CPOT), o la Behavioural Pain Scale (BPS), anche nella sua versione per pazienti non intubati (BPS-NI). (6) Le delle scale per la rilevazione del dolore nelle persone che non sono in grado di verbalizzare dovrebbero essere utilizzate da professionisti sanitari adeguatamente formati. (7) Dove sia praticabile, nelle persone che non sono in grado di riportare autonomamente il dolore, l’infermiere si avvale del coinvolgimento di persone significative che conoscono bene la persona assistita per valutare la presenza di indicatori di dolore. (8) I soli parametri vitali non sono sufficienti per identificare la presenza di dolore. (9) In generale, il dolore durante procedure diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali nelle persone assistite in area critica che non sono in grado di verbalizzare andrebbe sempre sospettato e prevenuto. Questo vale in particolar modo per le persone trattate con miorilassanti, elevati livelli di sedazione, o in condizioni cliniche caratterizzate da deficit neuromuscolari tali da rendere inutilizzabili anche le scale CPOT e BPS o BPS-NI. (10) Dopo il trattamento preventivo o terapeutico analgesico, l’infermiere di area critica rivaluta la persona assistita per valutare l’efficacia del trattamento mediante le scale del dolore più idonee per le condizioni cliniche. Conclusioni: Il documento, approvato dal Comitato Direttivo Aniarti, nonostante il basso livello di evidenza delle raccomandazioni dovrebbe essere conosciuto ed applicato da tutto il personale sanitario che assiste persone nei contesti di area critica. Parole chiave: dolore, valutazione, terapia intensiva, area critica, infermieri.
e2 an art SCENARIO® 2019; 36 (2): e1-e12 BUONA PRATICA CLINICA Corrispondenza per richieste: Gli autori dichiarano l’assenza di conflitto di PERVENUTO IL 01/05/2019 ricerca@aniarti.it interessi ACCETTATO IL 18/05/2019 OBIETTIVO DEL DOCUMENTO L’incapacità delle persone ricoverate in temente un’azione specifica, intervento o L’obiettivo del presente documento è for- terapia intensiva di segnalare la presenza di trattamento. nire delle raccomandazioni di buona pratica dolore a causa della ventilazione meccani- Livello C* - Studi qualitativi, descrittivi, di cor- professionale nella valutazione del dolore nel- ca, dell’uso concomitante di elevati dosaggi relazione, revisioni integrative, revisioni siste- le persone con problemi di salute in carico ai di sedativi e miorilassanti o della perdita di co- matiche, o studi sperimentali clinici randomiz- contesti di area critica. scienza, non deve precludere la valutazione zati con risultati inconsistenti. e il trattamento del dolore. Il dolore acuto co- Livello D* - Standard professionali ed orga- CAMPO DI APPLICAZIONE stituisce la principale fonte di stress per i pa- nizzativi sulla base di revisione tra pari con Le presenti raccomandazioni sono utiliz- zienti in terapia intensiva ed in quasi il 50% di raccomandazioni supportate da studi clinici. zabili da tutti gli infermieri e dai professionisti questa popolazione è stata osservata un’in- Livello E* - Case reports multipli, evidenze sanitari formati alla valutazione del dolore nei tensità del sintomo da moderata a severa[12]. basate su teorie dall’opinione di esperti, o contesti clinici di area critica. Le conseguenze fisiologiche e psicologi- standard professionali ed organizzativi sulla che negative determinate dal mancato trat- base di revisione tra pari senza studi clinici a DEFINIZIONE E RILEVANZA DEL PROBLEMA tamento del dolore possono essere significa- supporto delle raccomandazioni. Il dolore è “un’esperienza sensitiva ed tive e permanere a lungo[13]. Le risposte dello Livello M* - Raccomandazioni unicamente emotiva spiacevole, associata ad un effetti- stress determinate dal dolore si associano a dalle ditte produttrici. vo o potenziale danno tissutale o comunque vasocostrizione arteriolare, alterata perfusio- Standard deontologico/normativo≠ – Rac- descritta come tale”[1]. Questa definizione ne, ridotta pressione parziale di ossigeno tis- comandazioni non classificabili in base ai li- riconosce la natura multidimensionale (sia sutale, catabolismo ed aumentata resistenza velli di evidenza scientifica ma eticamente e fisica che emotiva) dell’esperienza dolore. insulinica, incremento del rischio infettivo del- deontologicamente consigliate L’International Association for the Study of le ferite, alterazioni immunitarie, sviluppo di Pain specifica che “l’incapacità di comuni- dolore cronico e neuropatico[13]. * Livelli di evidenze adottati dall’American care verbalmente non esclude la possibilità Oltre all’autovalutazione del paziente, Association of Critical Care Nurses che un individuo stia provando dolore e che che rimane lo standard di riferimento per la ≠ Livello evidenza modificato rispetto a quel- non necessiti di un appropriato trattamento di misurazione della presenza ed intensità del lo utilizzati dall’American Association of Cri- sollievo dal sintomo[2]. sintomo anche nelle terapie intensive, le sca- tical Care Nurses Il dolore, essendo un importante proble- le del dolore comportamentali costituiscono ma di salute pubblica in tutto il mondo ed una valida alternativa quando le persone avendo un impatto clinico, sociale ed econo- assistite non sono in grado di riportare auto- 1. L’infermiere di area critica riconosce la mico, deve rivestire un’elevata priorità nella nomamente il dolore[8]. In questa tipologia di ricerca della presenza di dolore come valutazione e nel trattamento da parte dei persone, l’uso di scale comportamentali vali- una delle priorità da garantire alla per- professionisti sanitari[3]. date si associa a miglior gestione del dolore e sona assistita [Standard deontologi- Numerose organizzazioni internazionali miglioramento degli esiti clinici[13]. co/normativo] governative e dei professionisti della salute Per usare correttamente gli strumenti di riconoscono attraverso documenti e position valutazione del dolore, particolarmente le Razionale statement l’evitabilità del dolore ove questo scale comportamentali, occorre una forma- La valutazione e la gestione del dolore sia prevedibile e la sua inutilità al raggiungi- zione perché i comportamenti sono più com- nelle persone assistite dovrebbe essere una mento di una diagnosi raccomandandone la plessi da decodificare[14]. priorità di ogni membro dello staff sanitario prevenzione, l’individuazione ed il trattamen- La valutazione del dolore da parte dei indipendentemente dal dipartimento o area to[4-6]. professionisti sanitari non è solo un dovere di provenienza[14,15,16]. Le persone ricoverate Le persone ricoverate in area critica speri- etico ma anche legale. Infatti, in accordo nei contesti di area critica rappresentano mentano il dolore causato non solo dalle pa- alla vigente normativa che fa riferimento alla una popolazione particolare perché, oltre tologie e dalle complicanze cui sono sogget- politica di governo clinico per garantire l’“O- alla presenza del sintomo, sono gravate dal- ti, ma anche dalla prolungata immobilità e spedale senza dolore”[15], nella cartella clinica lo stress di essere in condizioni a rischio per la dalle numerose procedure invasive alle quali nelle sezioni medica ed infermieristica è ne- loro sopravvivenza[16]. possono essere sottoposti[7]. Le linee guida in- cessario riportate le valutazioni del dolore, il A dispetto dei progressi delle conoscen- ternazionali[8] raccomandano di trattare pre- trattamento e gli effetti[15]. ze sulla valutazione e gestione del dolore in cocemente tutte le procedure invasive che area critica, gli infermieri hanno avuto difficol- possono provocare dolore; in terapia inten- RACCOMANDAZIONI tà nell’attribuire elevate priorità al problema, siva, soprattutto durante le fasi di “sedazione Legenda dei livelli di evidenza per quanto si sia parlato del dolore come il leggera”, occorre prevenire l’insorgenza del Livello A* - Metanalisi di studi quantitativi o quinto segno vitale[17]. dolore anche durante la rimozione di tubi di metasintesi di studi qualitativi con risultati che Un’indagine canadese ha messo in evi- drenaggio toracico, la rimozione di drenaggi supportano consistentemente un’azione spe- denza che il 94% degli infermieri attribuisce delle ferite chirurgiche e l’inserzione di cate- cifica, intervento o trattamento (incluso revi- uguale importanza nella valutazione e docu- teri arteriosi[9]. Le manovre assistenziali come sioni sistematiche di studi sperimentali clinici mentazione del dolore nelle persone assistite l’aspirazione endotracheale[10] o la mobilizza- randomizzati). in grado di auto-riferire il livello di dolore e di zione ed il cambio posturale possono essere Livello B* - Studi clinici controllati ben dise- quelle non in grado di comunicare[18]. Dati fonte importante di dolore[11]. gnati con risultati che supportano consisten- provenienti dall’Italia evidenziano invece
SCENARIO® an art e3 2019; 36 (2): e1-e12 scarsi livelli di attitudine e conoscenze sulla alla necessità di rilevare routinariamente la la presenza di dolore (anche se ancora non gestione del dolore tra gli infermieri che ope- presenza di dolore, ma senza specificare gli ci sono studi che riescono a dimostrare con rano in contesti di degenza ordinaria, terapia intervalli (di minima) con cui effettuare le ri- prove di efficacia elevate, la loro importan- sub-intensiva e terapia intensiva[19]. levazioni[12,13]. Anche documenti sulla valuta- za[13]); 5 – se opportuno, eseguire una valuta- zione del dolore nei pazienti che non sono in zione sull’efficacia di una somministrazione di 2. Ad ogni persona assistita in tutti i con- grado di riportarlo autonomamente, rimar- analgesico[22]. testi di Area Critica deve essere garan- cano la necessità che ogni unità operativa si Il gold standard è l’autovalutazione della tito il monitoraggio routinario della pre- doti di appropriate procedure di valutazione persona assistita anche tramite un semplice senza/assenza di dolore, utilizzando lo del dolore e di risposta al trattamento, e di SI/NO o altre vocalizzazioni, o da gesti, come strumento più opportuno. [Standard eseguire rivalutazioni “dopo l’intervento sul stringere la mano o l’ammiccamento[22], nelle deontologico/normativo] dolore e regolarmente nel tempo”, ma riman- situazioni di limitate capacità verbali e cogni- gono vaghe rispetto ad indicazioni temporali tive. In particolare, nella persona in condizio- Razionale precise[22]. Un documento, piuttosto data- ni critiche gli ostacoli al self-report possono La Dichiarazione di Montreal elaborata to, prodotto dal National Pharmaceutical essere costituiti dai sedativi, miorilassanti, la nell’ambito dell’International Pain Summit Council riportava alcune indicazioni circa la presenza di tubo tracheale e dal delirium. Il (IPS) dell’International Association for the Stu- rivalutazione del dolore dopo eventuale trat- delirium è caratterizzato anche dalla pre- dy of Pain (IASP)[6], sostiene che il controllo del tamento, rispetto al dolore acuto in contesti sentazione fluttuante; pertanto è necessario dolore è un fondamentale diritto umano ed in clinici per acuti (per esempio dopo 1 ora dal- ricorrere a tentativi ripetuti ed attenti per sti- particolare l’articolo 3 sancisce testualmente: la somministrazione di farmaci per os e dopo molare l’autovalutazione in queste categorie “il diritto di tutte le persone con dolore di ave- 30 minuti dalla somministrazione di analgesici di persone[22]. re accesso ad una appropriata valutazione e per via parenterale). In modo molto generi- L’autovalutazione della persona assisti- trattamento del dolore da parte di professio- co riportava anche l’utilità di rilevare il dolore ta in grado di comunicare affidabilmente è nisti sanitari adeguatamente formati”[6]. Nello contestualmente agli altri parametri vitali (es- il gold standard per la rilevazione del dolore specifico della professione infermieristica ita- sendo il quinto segno vitale) in alcuni contesti e anche per i malati critici l’uso di una scala liana, il vigente codice deontologico e pre- clinici, specificando però la variabilità della numerica visuale (o verbale) da 0-10 è lo stru- cisamente all’articolo 18, recita testualmente: rilevazione rispetto agli intervalli più o meno mento migliore[13,22,25]. Se la persona non è in “l’infermiere previene, rileva e documenta frequenti di rilevazione degli altri parametri[23]. grado di usare una scala numerica può esse- il dolore dell’assistito durante il percorso di Un recente articolo sul processo di migliora- re impiegata una scala verbale di descrittori cura. Si adopera, applicando le buone pra- mento della qualità ha utilizzato come indica- del dolore (per esempio assenza di dolore, tiche per la gestione del dolore e dei sintomi tore l’intervallo minimo di 4 ore per la sommini- dolore lieve, dolore moderato, dolore forte, ad esso correlati, nel rispetto delle volontà strazione della Critical Care Pain Observation dolore insopportabile)[13]. della persona”[20]. Tool (CPOT) nelle terapie intensive[24]. In condizioni di criticità e instabilità clini- Si può trovare il sostegno politico-norma- ca, la persona può avere difficoltà nel con- tivo all’articolo 7 (obbligo di riportare la rile- 4. Laddove ne sussistano le condizioni, centrarsi sull’intensità del sintomo e può più vazione del dolore nella cartella clinica) del- l’infermiere dovrebbe adoperarsi per facilmente indicare la sola presenza o assen- la legge n. 38 del 2010 e particolarmente ai favorire l’espressione autonoma da za del dolore[26]. commi 1 e 2 che recitano testualmente: “1. parte della persona assistita della pre- All’interno della cartella clinica, nelle sezioni senza e dell’intensità del dolore, utiliz- 5. Nelle persone incapaci di riportare medica ed infermieristica, in uso presso tutte zando scale numeriche verbali o visive autonomamente il dolore, l’infermie- le strutture sanitarie, devono essere riportati le (0-10), mediante tavole alfanumeriche re dovrebbe utilizzare scale validate, caratteristiche del dolore rilevato e della sua o i strumenti di comunicazione com- quali: la versione italiana del Critical evoluzione nel corso del ricovero, nonché la pensativi e/o alternativi [Livello C] Care Pain Observation Tool (CPOT), o tecnica antalgica e i farmaci utilizzati, i rela- la Behavioural Pain Scale (BPS), anche tivi dosaggi e il risultato antalgico consegui- Livello di evidenze a supporto – razionale nella sua versione per pazienti non intu- to”; “2. In ottemperanza alle linee guida del La Position Statement di American Society bati (BPS-NI) [Livello C] progetto «Ospedale senza dolore», previste for Pain Management Nursing sulla valutazio- dall’accordo tra il Ministro della Sanità, le re- ne del dolore nelle persone non in grado di Livello di evidenze a supporto – razionale gioni e le province autonome di Trento e di riportare in modo autonomo il sintomo, rac- Le attuali linee guida PADIS (Clinical Bolzano, in data 24 maggio 2001, pubblicato comanda di seguire anche in queste popola- Practice Guidelines for the Prevention and nella Gazzetta Ufficiale n. 149 del 29 giugno zioni la gerarchia per la rilevazione del dolore: Management of Pain, Agitation/Sedation, 2001, “le strutture sanitarie hanno facoltà di 1 – tentare di ottenere l’autovalutazione dalla Delirium, Immobility, and Sleep Disruption in scegliere gli strumenti più adeguati, tra quelli persona assistita e documentare il motivo per Adult Patients in the ICU)[8], in continuità con validati, per la valutazione e la rilevazione del cui non è possibile utilizzarlo; 2 – ricerca delle le precedenti linee guida PAD (Clinical practi- dolore da riportare all’interno della cartella cause potenziali di dolore identificandone le ce guidelines for the management of pain, clinica ai sensi del comma 1”[21]. fonti (processo patologico, procedure, im- agitation, and delirium in adult patients in mobilità, precedenti interventi chirurgici…); 3 the intensive care unit), raccomandano nella 3. La presenza di dolore nelle persone as- – osservare i comportamenti delle persone as- popolazione di persone assistite in condizioni sistite in area critica andrebbe ricerca- sistite, elencando quelli che possono indicare critiche che non sono capaci di autovalutare ta e documentata almeno ogni 4 ore. la presenza di dolore; dovrebbe essere utiliz- il proprio dolore, di impiegare le due scale di [Livello E] zata una scala comportamentale del dolore; valutazione comportamentale: la Critical-Ca- 4 – utilizzare la valutazione parte di “proxy” re Pain Observation Tool (CPOT) (range di Livello di evidenze a supporto – razionale (familiari, caregiver, professionisti sanitari), punteggio 0-8), e la Behavioral Pain Scale nei Le più recenti linee guida sulla gestione identificando i comportamenti che secondo pazienti intubati (BPS) e non intubati (BPS-NI) del dolore in area critica fanno riferimento la loro opinione possono essere indicativi del- (range di punteggio 3-12)[12,13]. La valutazione
e4 an art SCENARIO® 2019; 36 (2): e1-e12 psicometrica di queste scale è soddisfacen- Recentemente è stata validata a livello studi qualitativi sembrano indicare le interes- te[27]: CPOT 16.7; BPS 15.1; BPS-NI 14.8[13]. internazionale, una nuova scala comporta- santi potenzialità del contributo dei familiari CPOT e BPS non sono appaiono com- mentale di valutazione del dolore denomina- nell’identificare i comportamenti indicativi pletamente adatte all’impiego in persone ta Behavior Pain Assessment Tool (BPAT)[28]. della presenza di dolore nel loro caro, grazie con trauma cranico perché la patologia di A questo studio di validazione hanno par- al livello elevato di conoscenza[38,39]. I familiari base può limitare le manifestazioni compor- tecipato anche 6 terapie intensive Italiane. Il riconoscono gli stessi comportamenti presi in tamentali di dolore, come l’assenza di rigidità punteggio psicometrico ponderato ottenuto esame dalle scale di rilevazioni del dolore, muscolare e di smorfie. Per motivi analoghi, dalla scala era di 10.6[30], pertanto le linee come le espressioni facciali, i movimenti del anche l’impiego di questi due strumenti negli guida PADIS continuano a raccomandare in corpo e la rigidità muscolare[13]. ustionati gravi probabilmente può essere limi- prima battuta l’uso di CPOT e BPS[13]. Anche le più recenti linee guida sulla ge- tato data l’influenza sull’espressione del volto Una survey canadese ha messo in mostra stione del dolore nei pazienti adulti in terapia e sui movimenti degli arti in presenza delle le- che gli infermieri sono più attenti a rilevare il intensiva e le raccomandazioni cliniche sug- sioni[14]. dolore nei pazienti coscienti rispetto a quel- geriscono, quando possibile, il coinvolgimen- CPOT e BPS-NI sembrano esser valide an- li sedati (rispettivamente all’89% rispetto al to dei familiari nella valutazione del dolore, che nei pazienti con delirium, ma occorrono 33%), e ciò indica la necessità di un’ulteriore laddove appropriato. La valutazione dei fa- maggiori studi per confermare questi risultati. sensibilizzazione del personale sanitario[18]. miliari non sostituisce quella degli operatori Inoltre, mancano studi di validazione delle sanitari[13,22,26]. Alcuni autori richiamano infatti scale comportamentali su persone con defi- 6. Le scale per la rilevazione del dolore l’attenzione sul rischio di “over treatment” po- cit cognitivo[14]. nelle persone che non sono in grado di tenzialmente generato dalla tendente sovra- Il cut-off per l’individuazione della presen- verbalizzare dovrebbero essere utilizza- stima delle valutazioni dei familiari[22,40]. za di dolore nella CPOT è stato individuato nel te da professionisti sanitari adeguata- punteggio > 2 e nella BPS > 5, che rappresen- mente formati [Livello C] 8. I soli parametri vitali non sono suffi- tano più di 2 punti rispetto ai punteggi mini- cienti per identificare la presenza di mi[14]. I punteggi di autovalutazione del dolore Livello di evidenze a supporto – razionale dolore [Livello C] e delle scale comportamentali si muovono L’autovalutazione del dolore da parte nella stessa direzione ma, mentre i primi per- della persona assistita, dipende da processi Livello di evidenze a supporto – razionale mettono in genere di discriminare l’intensità mentali elevati, mentre i comportamenti di- I parametri fisiologici (frequenza respirato- del dolore, le seconde individuano soltanto pendono da automatismi e sono soggetti a ria, frequenza cardiaca e pressione arteriosa) l’assenza o la presenza del dolore, non discri- minor controllo volontario. I comportamenti sono comunemente monitorizzati e registra- minando se lieve, moderato o severo[14]. che possono indicare dolore sono più com- ti, ma non possono essere interpretati come Nel 2012 uno studio osservazionale pro- plessi da decodificare da osservatori esterni, semplici indicatori di discomfort e/o dolore spettico monocentrico in una terapia inten- pertanto diventa importante una adeguata del paziente in assenza della capacità di au- siva italiana ha messo in evidenza una forte formazione nell’uso delle scale nelle persone tovalutazione[41]. Un’indagine canadese del correlazione tra i punteggi di CPOT e BPS che non sono in grado di verbalizzarlo au- 2012, ha evidenziato che il 92% degli infermieri in 1083 rilevazioni su 36 persone ricoverate tonomamente[14]. Esperienze di formazione intervistati riteneva i parametri vitali da mode- (ρ=0.784; p
SCENARIO® an art e5 2019; 36 (2): e1-e12 9. In generale, il dolore durante procedu- BIBLIOGRAFIA ill adults: A descriptive study. Intensive Crit re diagnostiche, terapeutiche ed assi- 1. International Association for the Study of Pain Care Nurs 2008; 24:20–27 stenziali nelle persone assistite in area (IASP). IASP Curriculum Outline on Pain for 11. Puntillo KA, Morris AB, Thompson CL, et al. critica che non sono in grado di verba- Nursing. 2018. https://www.iasp-pain.org/ Pain behaviors observed during six com- lizzare andrebbe sempre sospettato e Education/CurriculumDetail.aspx?Item- mon procedures: Results from Thunder prevenuto. Questo vale in particolar Number=2052 Accesso eseguito il 20-02- Project II. Crit Care Med 2004; 32:421–427. modo per le persone trattate con mio- 2019 12. Chanques G, Sebbane M, Barbotte E, Viel E, rilassanti, elevati livelli di sedazione, o 2. International Association for the Study of Pain Eledjam JJ, Jaber S. 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Già nel 2001 il Sulaj MM, Norrenberg M, Benoit DD, Seha MS, me-e-codici/deontologia/il-codice-de- National Pharmaceutical Council indicava la Hennein A, Periera FJ, Benbenishty JS, Abroug F, ontologico.htm Accesso effettuato il necessità di rivalutare il dolore acuto dopo 1 Aquilina A, Monte JR, An Y, Azoulay E. De- 12/05/2019 ora dalla somministrazione di farmaci per os e terminants of procedural pain intensity in 21. Legge 15 marzo 2010, n. 38. Disposizioni dopo 30 minuti dalla somministrazione di anal- the intensive care unit. The Europain® stu- per garantire l’accesso alle cure pallia- gesici per via parenterale[23]. In ogni caso il dy. Am J Respir Crit Care Med. 2014 Jan tive e alla terapia del dolore. (10G0056) dolore va rivalutato per controllare l’efficacia 1;189(1):39-47. (G.U. Serie Generale, n. 65 del 19 marzo della terapia in base alle caratteristiche far- 10. Arroyo-Novoa CM, Figueroa-Ramos MI, 2010). macocinetiche degli analgesici somministrati. Puntillo KA, et al. 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Intensive Crit Care Nurs. 2011 due scale comportamentali per la valu- Feb;27(1):46-52. Revisionato da Prof.ssa Paola Di Giulio. Professore Associato di Scienze Infermieristiche. Università degli Studi di Torino. Dipartimento Sanità Pubblica e Pe- diatriche. Torino. Dott. Giovanni Mistraletti. Medico Anestesista Rianimatore e Ricercatore Universitario. Università degli Studi di Milano. ASST Santi Paolo e Car- lo, Ospedale San Paolo. Milano. Dott.ssa Maria Benetton. Infermiera. Unità di Neuroanestesia e Terapia Intensiva. Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana. Treviso. Approvato da Comitato Direttivo Aniarti in data 18/05/2019
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