Sapienze d'Oriente e d'Occidente - Nutrire la Vita, perseguire la Beatitudine - Esercizi e Percorsi Spirituali - Scuola di Meditazione
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Nutrire la Vita, perseguire la Beatitudine Sapienze d’Oriente e d’Occidente Esercizi e Percorsi Spirituali Sassari e Alghero 26-28 gennaio 2018
Come il passeggiare, il camminare, il correre sono esercizi fisici, così si dicono Esercizi Spirituali ogni modo di preparare e disporre l’anima a togliere tutti gli affetti disordinati e, e, dopo averli tolti, a cercare e trovare la volontà di Dio disposizione della propria vita, per la salvezza della propria anima” Esercizi Spirituali Ann.1 Ignazio di Loyola (1491-1556)
Il percorso degli Esercizi Spirituali Quattro tappe dette «Settimane» Deformata – Reformare, Reformata - Conformare, Conformata – Confirmare, Confirmata - Trasformare.
Punti fondamentali
Il Sabato sera, preparandosi per la gloria della domenica, il monaco Arsenio rigettava il sole dietro di sé, tendeva le mani verso il cielo, pregando fino a quando il sole si fosse levato davanti a lui. Soltanto allora si sedeva. (Apophthegmata Patrum, PG 65, 97)
UNIRSI AL CIELO 天人合一
Sia per il pensiero cinese che per quello cristiano occidentale, lo scopo e la modalità della vita, il senso e il fine del vivere è riassumibile nella formula: UNIRSI AL CIELO (Tiān rén hé yī 天 人 合 一) L’UNIONE DELL’UMANO CON IL DIVINO. Cielo (天 - tiān), Persona umana (人 - rén); Armonia (合 - hé); Uno (一 - yī).
Per il pensiero cinese il Taji (太 極), ovvero il culmine, corrisponde al polo divino verso il quale il polo umano è costantemente orientato. Il Taji tu (太極圖, il Diagramma del Culmine), oltre all’alternarsi dei principi complementari maschile (Yang) e femminile (Yin), rappresenta questa relazione dinamica tra i due soggetti.
Nella tradizione occidentale incontriamo la figura dell’ellisse (il luogo geometrico dei punti del piano per i quali la somma delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, rimane costante). Viene così all’evidenza la bi-focalità; non più un solo centro, ma due. Così, nei due fuochi dell’ellisse, il rapporto di circolarità esprime una relazione privilegiata tra i due soggetti.
La figura dell’orante. Gli oranti erano coloro che vegliavano tutta la notte; stando in piedi con le mani alzate. Attendevano fiduciosi ed imploranti il sorgere del sole: quando questi lambiva i palmi aperti delle mani allora, soddisfatti, potevano riposarsi. La presenza vigile, l’attesa continua e l’ascolto consapevole avvengono stando eretti. I piedi sono radicati nella terra, il luogo della vita, e le mani sono rivolte al cielo, il luogo dell’origine della vita. Il senso e la funzione religiosa di tali pratiche è di indicare agli altri uomini che il senso dell’esistenza è nella relazione con il Creatore.
I chakra
tre qualità fondamentali dell'energia (Guna) ogni singolo Loto ha una naturale caratterizzazione rispetto alle tre fondamentali qualità dell'energia (Guna). Sattva (leggerezza), Rajas (dinamicità), Tamas (pesantezza).
Bhagavadgītā: Karma Yoga Sono quattro le caratteristiche principali che deve avere l’azione nel Karma Yoga: L’attitudine all’azione deve essere pura e distaccata Il karma yogin deve compiere l’azione senza avere l’idea di esserne l’artefice L’azione deve essere disinteressata L’azione deve essere compiuta in uno stato di totale presenza e consapevolezza, sviluppando lo stato di dhāranā (concentrazione)
colui che ha realizzato la sua identità spirituale non ha interessi personali nell’adempiere i doveri prescritti né ha motivo di non compiere tali doveri. Egli non dipende da alcuno per nessuna cosa. Si devono dunque compiere il proprio lavoro e le proprie azioni per dovere, senza attaccamento ai frutti dell’azione perché agendo senza attaccamento si raggiunge il Supremo. Bhagavad-Gītā, III, 18-19
L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore, e così raggiungere la salvezza; le altre realtà di questo mondo sono create per l’uomo e per aiutarlo a conseguire il fine per cui è creato. Da questo segue che l’uomo deve servirsene tanto quanto lo aiutano per il suo fine, e deve allontanarsene tanto quanto gli sono di ostacolo
Perciò è necessario renderci indifferenti verso tutte le realtà create (in tutto quello che è lasciato alla scelta del nostro libero arbitrio e non gli è proibito), in modo che non desideriamo da parte nostra la salute piuttosto che la malattia, la ricchezza piuttosto che la povertà, l’onore piuttosto che il disonore, una vita lunga piuttosto che una vita breve, e così per tutto il resto, desiderando e scegliendo soltanto quello che ci può condurre meglio al fine per cui siamo creati. Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali n°23, Principio e Fondamento
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E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, non ostante tutto? Si. E che cosa volevi? Potermi dire amato, sentirmi amato sulla terra. (RYAMOND CARVER, 1938-1988, Late fragment)
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