Piano di Azione per l'Energia Sostenibile - Comune di PACHINO - Comune di Avola

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 Regione Siciliana                                                  Obiettivo 202020

                     Piano di Azione per
                     l’Energia Sostenibile

                     Comune di PACHINO

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SUPPORTO TECNICO:
Piano di Azione per l'Energia Sostenibile - Comune di PACHINO - Comune di Avola
PIANO DI AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI PACHINO (SR)
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Sommario
Collaborazioni e Contatti: ............................................................................................................................ 3
Introduzione................................................................................................................................................. 4
1.     Premessa .............................................................................................................................................. 5
     1.1.     Geografia e territorio................................................................................................................... 8
     1.2.     Cenni storici ............................................................................................................................... 10
     1.1.     Sviluppo demografico ed analisi della popolazione ............................................................... 11
     1.2.     Analisi delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità ..................................................... 18
     1.2.1.       Analisi flussi veicolari ............................................................................................................ 21
     1.2.2.       Parco veicolare ...................................................................................................................... 25
     1.3.     Economia ................................................................................................................................... 26
     1.4.     Strutture politiche e amministrative ....................................................................................... 27
2.     Strategia generale .............................................................................................................................. 28
     2.1      Quadro attuale e visione per il futuro ...................................................................................... 28
     2.2      Inquadramento normativo ........................................................................................................ 28
       2.2.1          Normativa Europea ............................................................................................................ 30
       2.2.2          Normativa Nazionale ......................................................................................................... 32
       2.2.3          Normative ed indirizzi regionali ........................................................................................ 33
     2.3      La pianificazione energetica sul territorio comunale ................................................................ 34
     2.4      Obiettivi e traguardi ................................................................................................................... 35
     2.5      Orientamenti strategici .............................................................................................................. 36
3.     Inventario delle emissioni ................................................................................................................. 38
     3.1      Cosa è la BEI ............................................................................................................................... 38
     3.2      Defi izio e dell’a             o ase ........................................................................................................ 38
     3.3      Fattori di emissione ................................................................................................................... 39
     3.4      Co su i ell’a              o ase............................................................................................................. 39
     3.5      E issio i ell’a              o ase ........................................................................................................... 41
     3.6      Le e issio i dell’E te Co u e di Pa hi o ............................................................................... 43
     3.7      Raccolta dati .............................................................................................................................. 44
     3.8      Analisi dell’i ve tario e del                  o itoraggio delle e issio i ...................................................... 45
4.     Il Piano delle azioni ............................................................................................................................ 46

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  4.1   Obiettivi del Comune per il 2020............................................................................................... 46
  4.2   Le Azioni ..................................................................................................................................... 46

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Collaborazioni e Contatti:
Per la redazione del PAES di PACHINO hanno collaborato:

COMUNE DI PACHINO
Sindaco Comune di Pachino:
Dott. Roberto Bruno

R.U.P. Amministrazione di Pachino:

Coordinamento interno, raccolta dati e redazione PAES

Uffici che hanno fornito i dati per il PAES

Coordinamento e Struttura di Supporto Tecnico -Scientifico ed Elaborazione dati PAES:
ARTEC E.S.Co S.r.l. – Via Francavilla n. 99, 98039 Taormina (ME)
Responsabile Tecnico:
Ing. Davide Maimone

Contatti
Comune di Pachino - Via XXV Luglio - 96018 Pachino (SR)
Tel. 0931803111 Fax 0931803123
ecologiaambiente@alice.it

artec.paes@gmail.com
coordinamento.pattodeisindaci@comune.avola.sr.gov.it

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Introduzione
Con la sottoscrizione del Patto, i Sindaci si propongono la riduzione di oltre il 20% delle emissioni di CO 2
entro il 2020 sul territorio comunale mediante azioni indirizzate al risparmio, all efficienza energetica ed
allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Per conseguire tale obiettivo i Comuni sono impegnati a:
       Effettuare degli incontri con le tutti gli attori del processo per l avvio e lo svolgimento delle attività:
        -   Stabilire contatti tra le amministrazioni, i tecnici incaricati, i funzionari responsabili e tutte le
            parti interessate;
        -   Organizzare il lavoro di raccolta dei dati presso le sedi dei comuni secondo layout definiti nelle
            linee guida JRC per l elaborazione dei PAES;
       Preparare un Inventario Base delle Emissioni (IBE) e procedere all elaborazione dei dati raccolti
        prendendo, come anno di riferimento, quello dettato dalle determinazioni regionali competenti;
       Presentare un Piano di Azione delle Energie Sostenibili (PAES), approvato dal Consiglio Comunale;
       Predisporre un sistema di monitoraggio necessario per seguire i progressi verso i target definiti;
       Promuovere le attività di informazione in materia di sostenibilità energetica, tra cui
        l organizzazione delle giornate ed eventi locali per l energia e il coinvolgimento dei cittadini e dei
        principali attori interessati;
       Diffondere il messaggio contenuto nell iniziativa del Patto dei Sindaci, in particolare esortando gli
        altri enti locali ad aderire e a offrire il loro contributo ai principali eventi e workshop tematici,
        attraverso riunioni, meeting e conferenze;

L impegno politico formale dei firmatari, oltre che a tradursi in misure e progetti concreti nel quadro di una
nuova pianificazione energetica, è rivolto a favorire lo sviluppo sociale ed economico, unitamente a quello
della salvaguardia e del miglioramento della qualità dell ambiente del proprio territorio.

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     1. Premessa
Il 29 gennaio 2008 la Commissione Europea, con la Direzione Generale Energia, ha lanciato il Patto dei
Sindaci (Covenant of Mayors), u i iziativa di tipo volontario che impegna le città aderenti a predisporre
pia i d azio e PAE“ – Pia i d Azio e pe l E e gia “oste i ile fi alizzati a idu e del             % e olt e le
p op ie e issio i di gas se a att ave so politi he lo ali he      iglio i o l effi ienza energetica, aumentino
il i o so alle fo ti di e e gia i   ova ile e sti oli o il ispa   io e e geti o e l uso azio ale dell e e gia.
Il PAES rappresenta la fase di pianificazione strategica finalizzata al raggiungimento degli obiettivi generali
stabiliti; in primo luogo, fornisce il principale supporto per sistematizzare le attività individuate in corso o
di futura realizzazione, per giungere ad una programmazione organica, fondata su strategie e politiche
armoniche, che incida su diversi settori e che definisca obiettivi intermedi chiari, espressi da indicatori
fa il e te    isu a ili ell otti a di valutazio e dei isultati.
Olt e a fu zio i di tipo p og a       ati o e st ategi o , il PAE“ ostituis e u o st u e to o diviso a
livello politico da tutti gli attori coinvolti nel progetto che fa sì che le comunità locali diventino vere e
proprie protagoniste della sfida epocale della lotta ai cambiamenti climatici e della riconversione
dell e o o ia ve so u futu o soste i ile.
Nel corso degli ultimi anni, infatti, le problematiche relative alla gestione delle risorse energetiche stanno
assumendo una posizione centrale nel contesto dello sviluppo sostenibile: sia perché l energia è una
componente essenziale dello sviluppo economico, sia perché i sistemi di produzione energetica risultano i
principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti. Come diretta conseguenza di ciò, l andamento
delle emissioni dei principali gas serra è, da tempo, considerato uno degli indicatori più importanti per
monitorare l impatto ambientale di un sistema energetico territoriale.
E proprio in questo contesto che si inserisce la strategia integrata, in materia di energia e cambiamenti
climatici, adottata dal Parlamento Europeo e dai vari stati membri che fissa obiettivi ambiziosi al 2020 con
l intento di indirizzare l Europa verso un futuro sostenibile basato su un economia a basso contenuto di
carbonio ed elevata efficienza energetica.
Le scelte della Commissione Europea si declinano in tre principali obiettivi al 2020:
 Ridurre i gas serra del 20% rispetto ai valori del 1990;
 Ridurre i consumi energetici del 20% attraverso un incremento dell efficienza energetica, rispetto
all andamento tendenziale;
 Soddisfare il 20% del fabbisogno di energia degli usi finali del 2020 con fonti rinnovabili.
                               Il Piano di Azione sull Energia non è, dunque, solo un elemento obbligatorio

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del Patto dei Sindaci, ma è uno strumento operativo estremamente importante per il Comune che lo
attua per i seguenti motivi.
1. Nei rapporti con la comunità locale, perché:
 Attraverso il Piano di Azione ad esso collegato è possibile facilitare la comunicazione e la
    comprensione da parte dei cittadini riguardo gli obiettivi energetico/ambientali comuni alle molte
    azioni intraprese dall Amministrazione e alle azioni stesse che, per numero e complessità, possono
    sfuggire ad una lettura organica;
 una migliore comunicazione e comprensione degli obiettivi energetico/ambientali comuni rende più
    facile la condivisione degli obiettivi da parte dei cittadini e delle imprese;
2. Nella gestione delle azioni, perché:
 il Piano di Azione permette di sistematizzare e armonizzare le diverse attività in corso o di futura
    realizzazione;
 il regolare monitoraggio delle azioni consente di verificarne l andamento nel tempo, almeno dal
    punto di vista dei risultati energetico/ambientali e predisporre eventuali azioni correttive;
 il Piano di Azione facilita la condivisione delle attività da parte di tutti i settori dell Amministrazione
    Comunale.
La redazione di un PAES si pone in altre parole, come obiettivo generale, quello di individuare il mix
ottimale di azioni e strumenti in grado di garantire lo sviluppo di un sistema energetico efficiente e
sostenibile che:
• dia priorità al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili come mezzi per la riduzione dei fabbisogni
energetici e delle emissioni di CO 2 ;
• risulti coerente con le principali peculiarità socio-economiche e territoriali locali.
Occorre quindi, non solo programmare le azioni da attuare, ma anche coinvolgere il maggior numero di
attori possibili sul territorio e definire strategie e politiche d azione integrate ed intersettoriali. In questo
senso è importante che i futuri strumenti di pianificazione settoriale risultino coerenti con le indicazioni
contenute in questo documento programmatico: i piani per il traffico, i piani per la mobilità, gli strumenti
urbanistici e i regolamenti edilizi, per esempio, dovranno definire strategie e scelte coerenti con i principi
declinati in questo documento e dovranno monitorare la qualità delle scelte messe in atto, anche in base
alla loro qualità ambientale e di utilizzo dell energia.

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Il Comune di Pachino con delibera di Consiglio Comunale n. 30 del 13.06.2014, ha aderito all’i iziativa
Patto dei Si da i dell’U io e Europea o l’o iettivo di ridurre e tro il 2020 di oltre il 20% le e issio i
di CO 2.
I sindaci del comprensorio della provincia sud di Siracusa (Avola, Noto, Pachino, Rosolini e Porto Palo di
Capopassero) hanno sottoscritto, poi, l i peg o alla ostituzio e di u A.T.“. asso iazio e te po a ea
di s opo a de o i azio e A.T.“. o iettivo               Val Di Noto , pe la o divisio e degli i peg i
derivanti dalle singole adesioni al Patto dei Sindaci con Atto liberamente sottoscritto dalle parti e
egist ato all Age zia delle e t ate il 7 Di e     e       al . 9     “e ie   i di a do il Comune di Avola
quale Capofila con potere di rappresentanza anche ai fini degli adempimenti concreti derivanti
dall adesio e al Patto dei “i da i di og i si golo o u e fa e te pa te dell A.T.“.
Il punto di partenza della redazione del PAES di Pachino è stata la edazio e dell I ve ta io Base delle
Emissioni (IBE) che cha costituito una fotografia della situazione energetica comunale rispetto all a   o di
riferimento adottato. Per far questo il Comune di Pachino ha realizzato, con il supporto tecnico e
s ie tifi o della E e gy “e vi e Co pa y A‘TEC E.“.Co “. .l. e di te i i all uopo i a i ati, l IBE de ivate
dalle attività del territorio comunale.

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    1.1. Geografia e territorio
Pachino (Bachinu o Pachinu in siciliano) è un comune italiano di poco più di 22.000 abitanti della provincia
di Siracusa in Sicilia; città che ospita la coltivazione IGP del pomodoro ciliegino detto – appunto - Pachino,
è situata nell'estremo sud est della Sicilia, a 51 chilometri da Siracusa.
Caratterizzata dalle frazioni di Granelli, Marzamemi, Pantano Cuba, Pantano Longarini, Pantano Morghella,
Torrefano, Pachino confina a nord con Noto, a sud con Portopalo di Capo Passero e ad ovest con Ispica.

               Figura 1 - Provincia di Siracusa

            Figura 3 - Ortofoto territorio comunale di Pachino               Figura 2 - Posizione del comune di Pachino
                                                                                     nella provincia di Siracusa

Posta a 65 metri sul livello del mare, nella parte sud-orientale della provincia di Siracusa, a cavallo del mar
Mediterraneo e dello Ionio, Pachino ha un clima mite in primavera e in autunno, fresco d'inverno ed un
clima caldo in estate. La città è spesso ventilata. Le precipitazioni sono concentrati soprattutto in fine
autunno e inizio inverno.

                        Altitudine                                                  Utilità

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       Altezza su livello del mare espressa in metri                                        Misure

      Casa Comunale                        65                             Superfice                      50,47 kmq

          Minima                           0                     Classificazione Sismica             Sismicità media (2)

         Massima                           71                                                Clima

  Escursione Altimetrica                   71                           Gradi Giorno                           780

     Zona Altimetrica               Collina litoranea                Zona Climatica (a)                        B

                       Coordinate                                             Accensione Impianti Termici

         Latitudine                 36°43'10"92 N               il limite massimo consentito è di 8 ore giornaliere dal 1
                                                                                    dicembre al 31 marzo (b)
        Longitudine                  15°5'29"40 E

      Gradi Decimali              36,7197; 15,0915

      Locator (WWL)                    JM76NR

                                       Tabella 1 – Dati Territoriali e geografici

Marzamemi è il borgo marinaro di Pachino. Il suo nome deriva dall arabo Marsa-al-hamem, che significa
"rada delle tortore", ultima frontiera dell isola, punta estrema della Sicilia. In principio fu un villaggio arabo.
Il centro di Marzamemi, con le sue architetture (tra cui le saline, la tonnara e le prime "casuzze arabe")
risalgono a questo primo insediamento. L'attuale Marzamemi ha preso forma e una veste ufficiale nel 1752,
quando il Principe di Villadorata fece costruire il palazzo, la loggia, la nuova tonnara e la chiesetta. Un'altra
frazione di Pachino è Granelli. In Granelli sorgono villette e bar che si affacciano direttamente sul Mar
Mediterraneo.

                                        Figura 4 – Il borgo marinaro di Marzamemi

                                                                                                                            9

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Le principali attrattive paesaggistiche:
La Grotta Corruggi, testimonianza della transizione dal
periodo mesolitico a quello neolitico in Sicilia, è sita a metà
strada tra la frazione di Marzamemi ed il piccolo comune
di Portopalo, in contrada Vulpiglia e si trova a circa 50
metri dal mare in prossimità del pantano Morghella.
L'Isola di Capo Passero si affaccia sul Mar Ionio,
nell'estrema punta meridionale della Sicilia. E estesa                      Figura 4 – Grotta Corruggi
circa 35 ettari ed è separata dalla terraferma da un
braccio di mare poco profondo, largo appena 300 metri. Prevalentemente piatta e rocciosa, dai bordi
frastagliati, raggiunge l altitudine massima di 21 metri nella porzione più orientale dove si erge il forte
seicentesco. Sul lato settentrionale ed in quello sud-orientale l isola è delimitata da scogliere alte e a
strapiombo sul mare, costellate da grotte di abrasione marina; alcune di esse hanno origine carsica e solo
successivamente sono state rimodellate dall azione erosiva del mare. Le superfici rocciose più prossime
alla linea di costa, incessantemente sottoposte alla furia dei
frangenti, sono prive di vegetazione e mostrano una
morfologia estremamente tormentata, dove anche la
corrosione chimica gioca un ruolo importante.
Le altre favolose spiagge del suo territorio (8 Km) quali
Morghella, Concerie, Granelli, Ciappa, Scarpitta, Punto Rio
ed il mare limpidissimo e pescoso, fanno di Pachino un
centro turistico molto apprezzato con un flusso di forestieri
                                                                          Figura 5 – Spiaggia Punto Rio
e turisti che va di anno in anno sempre aumentando.

    1.2. Cenni storici
Nel 750 a.C., il territorio di Pachino fu abitato da fenici, punici e greci; dal 200 al 400 d.C., a dominare la
zona furono i romani, che ne fecero un centro di attività commerciali e di colonizzazione. Con loro si
sviluppò notevolmente l'agricoltura, e specialmente la coltivazione della vite e del frumento. Dopo i
romani, arrivarono i bizantini (dal 300 all'800), quindi gli arabi (dall'800 al 1090) ed, infine, i normanni. Gli
arabi diedero il nome alla frazione di Marzamemi, nella quale costruirono la tonnara, rimasta funzionante
fino agli anni cinquanta, introdussero la coltivazione degli agrumi, bonificarono le campagne, completarono

                                                                                                              10

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l'acquedotto della Torre Xibini, costruirono le saline e i pozzi Senia per l'irrigazione dei campi (tuttora
funzionanti).
Il declino della città inizia con i normanni, gli aragonesi ed gli angioini. In questo periodo furono erette le
fortificazioni di Torre Xibini e Torre Fano contro le invasioni piratesche dei turchi.

La storia dell'attuale Pachino ha inizio quando, nel 1734, gli Starrabba di Piazza Armerina proprietari dei
feudi Scibini e Bimmisca decisero di risiedere sul territorio per meglio curare i loro interessi. A tal fine i
fratelli Gaetano e Vincenzo Starrabba chiesero nel 1758 a Carlo III di Borbone e, successivamente, nel 1760,
a Ferdinando IV delle Due Sicilie l'autorizzazione a fondare una città (licentia populandi), decreto che fu
emesso a Napoli, in data 21 luglio 1760, e che fu reso esecutivo in data 1 dicembre 1760, ottenendo così
l'investitura del titolo di Barone della neonato feudo.
Nel giugno 1768, Pachino ottiene l'autonomia territoriale e giurisdizionale sull'intera popolazione
residente, ma si trova in una situazione assai contraddittoria: giuridicamente è indipendente da Noto e
fiscalmente è soggetta ai controlli da parte della medesima università. Lo ìus populandi sul feudo Scibini
nel 1756 è stato accordato a condizione di non dover detta nuova popolazione recar pregiudizio alcuno alla
città di Noto.
Noto, dopo la relazione del Delegato, prende atto dell'esistenza giuridica della nuova Terra, e cerca come
può di limitare i privilegi ed i benefici di tipo fiscale di cui poteva beneficiare il principe di Giardinelli,
proprietario della terra di Pachino. Da questo momento in poi Pachino avrà una storia autonoma ed
indipendente dall'antica città demaniale e riuscirà a mantenere tale autonomia anche dopo la soppressione
della feudalità.
Pur essendo una città relativamente giovane, essa ha dimostrato per merito dei suoi fattivi abitanti, in
origine provenienti in gran parte dalla vicina Malta e successivamente dai Comuni vicini come Modica,
Scicli, Rosolini, Ispica e per quanto riguarda Marzamemi da Avola, Augusta e Siracusa, di avere saputo
raggiungere in breve tempo livelli economici e culturali di rilievo

    1.1. Sviluppo demografico ed analisi della popolazione
Pachino è un comune di 22.217 abitanti (censimento al 31 dicembre 2013) della provincia di Siracusa. Il
territorio comunale ha una superficie di 5,098 ettari con una densità di popolazione pari a 435,79 abitanti
per km² circa. Gli abitanti del comune di Pachino hanno un'età media di 39,6 anni e un reddito medio
16.845 euro. Il tasso di disoccupazione tra gli abitanti del comune è pari al 23,4%.

                                                                                                            11

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                                       Figura 6 – Abitanti censiti al 28/12/2012

                              Popolazione                                            22.068
                                                      Età < 18 4.593
                                                19 < età < 30 3.447
                                                31 < età < 60 9.224
                                                      Età > 61 4.804
                           Superficie (ettari)                                       5.098
                  Superficie di proprietà Comunale
                                                                                     21,91
                                 (ettari)
                        Densità (abitanti/Km²)                                       432,87
                            Nuclei familiari                                         8.214

                            Tabella 2 - Dati for iti dal co u e di Pachi o relativi all’a   o 2011

Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Pachino dal 2001 al 2013. Grafici e
statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.

                                                                                                         12

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La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni
anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della
popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

     Anno     Data rilevamento    Popolazione        Variazione      Variazione      Numero          Media
                                    residente          assoluta     percentuale     Famiglie    componenti
                                                                                               per famiglia
     2001       31 dicembre         21.333             -                -             -            -
     2002       31 dicembre         21.329             -4            -0,02%           -            -
     2003       31 dicembre         21.443           +114            +0,53%         7.433        2,88
     2004       31 dicembre         21.508            +65            +0,30%         7.532        2,85
     2005       31 dicembre         21.518            +10            +0,05%         7.622        2,82
     2006       31 dicembre         21.478            -40            -0,19%         7.708        2,78
     2007       31 dicembre         21.685           +207            +0,96%         7.868        2,75
     2008       31 dicembre         21.832           +147            +0,68%         8.003        2,72
     2009       31 dicembre         21.902            +70            +0,32%         8.112        2,69
     2010       31 dicembre         21.990            +88            +0,40%         8.167        2,69
     2011       31 dicembre         22.068            +14            +0,06%         8.226        2,68
     2012       31 dicembre         22.001            -81            -0,37%         8.773        2,50
     2013       31 dicembre         22.217           +216            +0,98%         8.275        2,68

Di seguito le variazioni annuali della popolazione di Pachino espresse in percentuale a confronto con le
variazioni della popolazione della provincia di Siracusa e della regione Sicilia.

                                                                                                          13

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Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Pachino negli
ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune.
Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli
dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative).

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i
decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle
nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa
fra le due linee.

                                                                                                          14

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La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2013. Vengono riportate
anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione.

(¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre)
(²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre)
(³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

Il grafico in basso riporta la potenziale utenza per l'anno scolastico 2014/2015 nelle scuole di Pachino,
evidenziando con colori diversi i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria,
scuola secondaria di I e II grado).

                                                                                                              15

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Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Pachino.

      Anno          Indice di  Indice di        Indice di   Indice di   Indice di      Indice di       Indice di
                    vecchiaia dipendenza        ricambio    struttura     carico        natalità       mortalità
                              strutturale         della       della       di figli     (x 1.000 ab.)   (x 1.000 ab.)
                                               popolazione popolazione per donna
                                                  attiva      attiva     feconda
                     1° gennaio   1° gennaio    1° gennaio   1° gennaio   1° gennaio   1 gen-31 dic    1 gen-31 dic

       2002           92,5         53,6           77,1        77,9         27,4           11,1            10,2

       2003           94,5         53,5           80,2        79,9         26,9           12,2            11,7

       2004           95,6         53,4           77,2        79,7         26,4           10,9             9,7

       2005           95,6         53,4           70,2        80,1         26,7           10,8            11,4

       2006           96,4         53,4           70,3        82,5         26,5           11,8            10,3

       2007           95,4         52,7           78,2        85,7         25,6            9,5            10,7

       2008           95,6         51,4           81,7        86,9         25,4           10,0             9,4

       2009           97,4         50,9           87,5        88,5         25,2           10,6            10,3

       2010           98,3         50,1           90,8        92,1         25,4           10,2             9,8

       2011           100,3        49,5           90,2        94,8         26,0            9,3            11,2

                                                                                                                       16

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       2012            107,8        50,1         91,9         98,6         25,8         9,5         11,3

       2013            106,6        49,2         83,1         98,2         26,0        10,3         9,9

       2014            112,9        50,1         77,6         99,4         26,0         0,0         0,0
I grafici seguenti si propongono di fornire una sintesi degli aspetti demografici e socio-economici che
caratterizzano la popolazione residente nel comune di Pachino.

Nel territorio comunale vi sono 10.010 edifici, di cui il 91.25% risulta utilizzato. Il 74.25% della popolazione

residente vive in abitazioni di proprietà mentre il 11.09% vive in abitazioni in affitto. La maggior parte del
patrimonio immobiliare del comune di Pachino è stata costruita nel periodo 1962-1971.

Nel comune di Pachino sono, infine, presenti 10 scuole dell'infanzia (per i bambini di età compresa tra i 3 e
i 6 anni), 4 scuole primarie (per i bambini dai 6 anni in su), 4 scuole secondarie di primo grado mentre, per
gli studenti che hanno conseguito la licenza di scuola media, vi sono 5 scuole secondarie di secondo grado.

                                                                                                             17

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      1.2. Analisi delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità
La città di PACHINO dista: da Siracusa 44,2 km, da Ragusa 47,2 km, da Catania km 83,9, da Enna 126,9
km, Caltanissetta 142,7 km. Si rileva subito che il territorio di Pachino non è interessato direttamente ad
alcuna grande arteria statale. La viabilità principale esistente è costituita dalle seguenti arterie:
  -     1 – Strada Provinciale Marzamemi-Cozzi Planelli-Portopalo.
  -     2 – Strada Pachino-Portopalo.
  -     3 – Strada Litoranea Marzamemi-Portopalo.
  -     4 – Pachino-Marzamerni.
  -     5 – Pachino-Noto.
  -     6 – Pachino-Ispica.
  -     7 – Pachino-Pantano Longanni-Ispica.
  -     8 – Pachino-Pozzallo.
  -     9 – Pachino-Grotticelli.
  -     10 – Pachino-Portopalo.
Il sistema di viabilità urbano è del tipo classico a scacchiera con lotti di modeste dimensioni, circondate
da strade strette e con pendenze talvolta elevate e rapidamente cambianti. Tutto il sistema viario della
città si appoggia su quattro assi disposti a croce con il centro sulla piazza principale del capoluogo e con i
quattro assi disposti rispettivamente verso Ispica, Noto, Marzamemi e Portopalo.

                                   Figura 7 - Inquadramento infrastrutturale - Comune di Pachino 1/3

                                                                                                           18

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                          Figura 8 - Inquadramento infrastrutturale - Comune di Pachino 2/3

                          Figura 9 - Inquadramento infrastrutturale - Comune di Pachino 3/3

Collocata all interno di un tessuto infrastrutturale che, seppur complesso ed articolato, non risulta dunque
spesso idoneo allo smaltimento appropriato dei flussi veicolari, la cittadina di Pachino è stata inserita nella
programmazione del Piano Strategico Città per lo Sviluppo". Lo strumento, integrativo e non sostitutivo
                              della pianificazione territoriale esistente, mira all orientamento verso policy

                                                                                                            19

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territoriali condivise attraverso le quali le diverse città coinvolte, possano superare i limiti territoriali degli
strumenti di pianificazione urbanistica vigenti, migliorandone gli effetti.
Il piano Strategico Città per lo Sviluppo interessa, nello specifico, i comuni di: Avola (Capofila), Noto,
Pachino, Rosolini, Ispica, Pozzallo, Portopalo di Capo Passero, tutti accumunati dallo stesso contesto
territoriale ed infrastrutturale caratterizzato, prevalentemente, da una infrastrutturazione di tipo viario.
Nel dettaglio, la rete primaria e principale (autostrade e strade extraurbane principali) che interessa ad
oggi il territorio del Piano Strategico di Pachino è costituita essenzialmente da:
       Autostrada Siracusa-Gela: In esercizio il tronco Siracusa-Rosolini, in fase di aggiornamento del
        progetto relativamente ai lotti da Rosolini a Scicli per ulteriori 29,3 Km. Il completamento del
         ollega e to è p io ita io pe          o se ti e la hiusu a dell a ello autost adale pe i et ale
        dell Isola.
       SS 115 Sud Occidentale Sicula (Trapani - Siracusa): Strada che attraversa i territori di Rosolini Noto,
        Avola, Canicattini Bagni e Floridia.
       SS 194 Ragusana: Strada che attraversa i comprensori di Lentini e Francofonte.
       SS 287: La Strada Statale 287 di Noto va dalla città di Noto al bivio Akrai dove si congiunge alla
        Strada Statale 124 Siracusana, consentendo così di giungere a Palazzolo Acreide.
       SP15 Avola – Bochini – Noto
       SP19 Noto-Pachino.
       SP24 Noto – Testa dell a ua – Palazzolo
       SP26 Rosolini – Pachino
       S.P.34 Noto – Calabernardo
       S.P.35 Traversa Zupparla
       SP45 Modica-Pozzallo
       SP47-49-22 Ispica-Pachino
       SP66 Pozzallo – Marina di Modica – Sampieri.
Il sistema infrastrutturale ferroviario
Nel te ito io di i te esse, l u i o siste a i f ast utturale ferroviario presente è rappresentato dalla
Siracusa-Noto-Modica-Ragusa-Gela, che prosegue con la Gela-Licata-Canicattì. Tale linea a semplice
binario non elettrificato di RFI, collega trasversalmente Siracusa sul versante jonico attraversando un buon
numero di importanti centri urbani (tra cui Noto, Modica, Ragusa, Comiso, Vittoria, Gela e in fine Canicattì
                               ove si riconnette con la linea Caltanissetta-Agrigento). La linea fu costruita

                                                                                                                20

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PIANO DI AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI PACHINO (SR)
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alla fi e dell otto e to, o      u   t a iato dall a da e to fo te e te tortuoso e con pendenze e
contropendenze elevate; in prossimità della città di Ragusa il percorso si inerpica con un andamento
elicoidale, del tipo in uso nelle ferrovie svizzere, che permette alla linea di risalire dal fondo-valle del fiume
Irminio alla quota della Stazione di Ragusa. Attualmente la linea risulta avere quattro soli treni giornalieri
che collegano il capoluogo aretuseo con quello ibleo e viceversa, con un tempo di percorrenza di circa 2
ore e 30 minuti, ed il cui utilizzo risulta essere alquanto limitato.
Il sistema infrastrutturale aeroportuale
Nell a ea oggetto di studio o i sisto o siti ae opo tuali, uelli più vi i i so o l ae oporto di Catania
Fontanarossa ed il nuovo aeroporto di Comiso, ubicato a 15 chilometri da Ragusa e a 5 chilometri da
Comiso, in un territorio che custodisce le perle del barocco siciliano, con 8 siti UNESCO su 29 complessivi
in Italia ed in una posizione strategica quale estremo avamposto più a sud dell Italia el Medite a eo;
volare a Malta richiede soltanto 10 minuti, mentre atterrare sulle coste del Nord Africa più o meno 30
minuti.
Oltre al traffico passeggeri, grazie alla struttura ad elevata tecnologia per il carico e lo scarico delle merci,
il nuovo scalo di Comiso ha una funzione fondamentale per tutta l a ea se vita, consentendo di abbattere
notevolmente i tempi di trasferimento dei prodotti locali verso i mercati nazionali ed esteri e permettendo
anche una riduzione del traffico stradale. Tra gli obiettivi della nuova realizzazione aeroportuale su Comiso
vi è      uello di fa sì   he l ae opo to e t i i        si e gia    o    uello di Cata ia pe       ette do u
 de o gestio a e to del suo t affi o, off e do spazio ai ha te delle o pag ie a asso osto e
costituendo una valida alternativa in caso di temporanea chiusura dello scalo etneo per cause naturali;
l e t ata i ese izio della uova i f ast uttu a ae opo tuale di Co iso, dete            i a un forte incremento
del livello di intermodalità del sistema trasportistico regionale.

          1.2.1. Analisi flussi veicolari
Un analisi dei flussi veicolari tra capoluoghi, svolta nell ambito del suddetto piano Città per lo sviluppo
ha consentito di porre l attenzione sugli spostamenti sistematici che avvengono da e per i 390 comuni del
territorio regionale, riferiti agli spostamenti complessivi per la fascia oraria 6.15 – 9.15, e quindi anche da
e per il Comune di Pachino oggetto di studio.

                                                                                                               21

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I comuni a più alta emissività, dai quali si rileva la maggior concentrazione di spostamenti in uscita nella
fascia oraria 6.15 - 9.15, sono Palermo, Monreale, Camporeale, Erice, Catania ed Acireale. I comuni al di
sotto dei 450 spostamenti sono localizzati prevalentemente nella fascia sublitoranea a nord, fatta
eccezione per un piccolo nucleo localizzato tra Caltagirone, Ragusa, Noto, Floridia e Francoforte a sud della
regione.

                              Figura 10 – Spostamenti in uscita – Regione Sicilia

L elaborazione evidenzia, poi, la distribuzione degli spostamenti in entrata nella fascia oraria 6.15 – 9.15; i
comuni a più alta attrattività risultano Palermo, Catania e Messina; buon livello si registra anche per tutti
gli altri capoluoghi di provincia. I comuni al di sotto dei 450 spostamenti risultano distribuiti su tutto il
territorio siciliano.

                                                                                                            22

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                                   Figura 11 – Spostamenti in entrata – Regione Sicilia

“i ota, poi, o e gli sposta e ti ge e ati ed att atti dai apoluoghi di p ovi ia sia o pe lo più a o to
aggio , sviluppa dosi p evale te e te all i te o delle ispettive p ovi e ad es lusio i di alcune
relazioni che, comunque, sono limitate alle province contigue.
Grazie alle linee di desiderio, relative agli spostamenti sistematici, su tutti i modi di trasporto, emessi e
attratti dai singoli Comuni, si riesce ad evidenziare quale siano le direttrici più cariche, in termini di
doma da di     o ilità, all i te o dei te ito i p ovi iali.

                                Figura 12 – Flussi veicolari nella provincia di Siracusa

                                                                                                          23

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Dall analisi dei flussi riscontrati durante l ora di punta mattutina è possibile vedere come appaiano forti le
relazioni reciproche tra i due capoluoghi di Provincia Siracusa e Ragusa ed anche le influenze esercitate nei
confronti dei propri hinterland. Si nota infatti come le arterie più caricate siano proprio gli assi Siracusa-
Rosolini, Ispica-Modica-Ragusa, Rosolini- Noto-Avola-Fontane Bianche. Volumi consistenti si registrano
pure sulla Ispica-Pozzallo e Modica-Pozzallo, e sulla SP19 Pachino-Noto.

                                               Figura 13 – Flussi Merce

                                    Figura 14 – Flussi pendolarismo privato

                                                                                                           24

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        1.2.2. Parco veicolare
                                     Parco Veicolare Pachino

                                 Auto, moto e altri veicoli

                                                                                           Auto per
                                    Trasporti Veicoli Trattori
 Anno Auto        Motocicli Autobus                            Totale                      mille
                                    Merci     Speciali e Altri
                                                                                           abitanti
 2004    12.107      1.443            8        2.569          152             2   16.281          563

 2005    12.607      1.559            8        2.640          169             2   16.985          586
 2006    13.076      1.683            8        2.704          176             3   17.650          609

 2007    13.345      1.838            8        2.761          181             3   18.136          615
 2008    13.601      2.009            8        2.818          186             4   18.626          623
 2009    13.722      2.166            8        2.857          147             4   18.904          627
 2010    13.854      2.269            7        2.921          152             4   19.207          630
 2011    14.003      2.360            8        2.956          150             4   19.481          634

                                 Dettaglio veicoli commerciali e altri
                 Motocarri                                                 Trattor
        Autocarr             Rimorchi               Motoveico
                 Quadricic                                      Rimorchi       i   Altri
            i              Semirimorc Autoveico         li
Anno                 li                                        Semirimorc Strada Veicol
        Trasport           hi Trasporto li Speciali Quadricicl
                 Trasporto                                     hi Speciali    li     i
         o Merci               Merci                i Speciali
                   Merci                                                   Motrici

2004      1.673        877                19           91                10         51        2       0

2005      1.770        850                20           98                22         49        2       0
2006      1.849        834                21         105                 21         50        3       0
2007      1.914        825                22         107                 25         49        3       0
2008      1.989        807                22         109                 28         49        4       0
2009      2.063        784                10         119                 23          5        4       0
2010      2.142        769                10         122                 25          5        4       0
2011      2.197        747                12         121                 24          5        4       0

                                                                                                      25

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    1.3. Economia
Pachino è un paese che fonda la sua economia essenzialmente sull'agricoltura.
Nel XIX secolo si era sviluppata la coltivazione del cotone, ma già dalla fine dell'Ottocento si diffuse e si
consolidò la coltura della vite: il territorio pachinese aumenta l'importanza dell'esportazione di mosti e vini
destinati ai mercati del nord Italia e della Francia come vini da taglio.
Sostanzialmente la maggior parte dell'economia è ancora vincolata alla produzione dell'ortofrutta, nella
quale spiccano il Ciliegino di Pachino (IGP) e il "costoluto", ma le speranze degli agricoltori sono indirizzate
alla ripresa della viticultura e, soprattutto, alla produzione di vini di qualità. A Marzamemi viene costruito in
località Fossa il Porto Grande, con una profondità tale da permettere l'attracco dei "vapori" che così potevano
caricare direttamente il vino, tramite apposite tubazioni che originavano dal vicino palmento Rudinì. Le navi
così cariche partivano alla volta di Marsiglia dove scaricavano il prezioso carico. Attività poi proseguita "su
ferro" fino alla fine degli anni sessanta; infatti dalla Stazione di Pachino partivano per le dette destinazioni
numerosi lunghi treni di carri ferroviari cisterna, spinti da una o due sbuffanti locomotive a vapore, carichi
del robusto ed apprezzato vino locale. Negli anni settanta la viticultura pachinese ha attraversato un periodo
di crisi, che ha portato all'abbandono e all'estirpazione di molti vigneti, sostituiti da colture in serra di prodotti
ortofrutticoli che costituiscono oggi la produzione prevalente. Questo mercato genera un elevatissimo
fatturato e occupa almeno 4000 persone solo nel circondario pachinese. Come negli altri casi, anche
l'ortofrutta sta vivendo momenti di difficoltà, dovuta a crisi di mercato e infrastrutturali. Si assiste ad una
ripresa dei vigneti, dedicati però a produzioni di qualità come il Nero d'Avola (territorio tra i più vocati
dell'isola) e altri vini DOC (Eloro- sotto zona Pachino).
Famosa è anche la produzione locale della bottarga di tonno rosso, che viene prodotta artigianalmente,
secondo antiche tradizioni arabe, a Marzamemi. Sviluppata è anche la conservazione, artigianale, di prodotti
ortofrutticoli, e del pescato locale, custode di tradizioni culinarie antiche, e oggi molto ricercate.
Attualmente in agricoltura, in maggior parte in serre ma anche a pieno campo, il Pomodoro ciliegino
denominato "Pachino" (protetto dal marchio IGP), il pomodoro costoluto ed il melone cantalupo (di due tipi:
retinato e liscio), dominano i mercati mondiali del settore oltre che per il gusto dolcissimo anche per le
elevatissime proprietà organolettiche in essi contenuti. Da qualche tempo è rifiorita e prende sempre più
vigore la coltivazione della vite (la viticultura di Pachino si basa sulla coltivazione del Nero d'Avola che
costituisce il vitigno principale per la produzione del DOC Eloro, nella sottodenominazione Pachino) e
dell'olivo. Melo e Pa hi o IGP. La zo a di p oduzio e o p e de, i p ovi ia di “i a usa, l i te o te ito io
dei comuni di Pachino e Portopalo di Capo Passero e parte del territorio di Noto, raggiungendo anche il
                               territorio di Ispica, in provincia di Ragusa.

                                                                                                                   26

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Negli ultimi decenni, con la creazione presso Marzamemi del porto turistico, si è assistito ad una forte
espansione del turismo nautico. Il turismo è molto sviluppato per via delle spiagge e del mare pulitissimo e
anche per il borgo marinaro di Marzamemi, molto apprezzato dai turisti per l'antichità araba di questa
frazione.

    1.4. Strutture politiche e amministrative
Il Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.), D.lgs.n. 267/2000, nella Parte I, individua l Ordinamento istituzionale
degli Organi di governo, individuando quali figure facenti parte della struttura politica dei comuni il Consiglio,
la Giunta ed il Sindaco.
La struttura politico-amministrativa della città di Pachino si colloca tra le medio-piccole città della Sicilia con
un Consiglio Comunale composto da 20 consiglieri e da 4 assessori in base alle recenti norme di riforma delle
regole elettorali. (Ai sensi del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con L. 14 settembre 2011, n. 148.
L Amministrazione Comunale di Pachino, sensibile alle problematiche ambientali, in linea con gli obiettivi
programmatici del Patto dei Sindaci ha attivato diverse azioni finalizzate ad uno sviluppo sostenibile nella
salvaguardia dell ambiente e promosso diverse campagne di sensibilizzazione, di informazione e di educazione
mirate a comportamenti virtuosi tese alla cultura della sostenibilità della mobilità alternativa, del risparmio
energetico, e del riuso dei rifiuti.

                                                                                                                 27

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2.      Strategia generale
     2.1 Quadro attuale e visione per il futuro
La strategia generale del Piano di Azione delle Energie Sostenibili del Comune di Pachino si colloca nel più
ampio quadro strategico dell Unione Europea, dell Italia e della Sicilia, i cui indirizzi ed obiettivi sono fatti
propri attraverso l autonomo impegno programmatico, l adesione al Patto dei Sindaci e l approvazione del
PAES da parte del Consiglio Comunale.
Definire un quadro attuale in materia di energia e ambiente, a livello globale e locale, vuol dire porre
l attenzione sui cambiamenti climatici dovuti alla crescente concentrazione di gas ad effetto serra
nell atmosfera. Da qui la necessità di sostituire progressivamente i combustibili fossili, i principali responsabili
dell effetto serra e la cui disponibilità è limitata, e il dovere di risparmiare maggiori quantità di energia, a parità
di confort e di produzione di beni e di servizi.
L obiettivo è quello di rendere le nostre economie a minore intensità di carbonio attraverso un processo,
avviato a livello globale ma con importanti benefici e impegni a livello locale, con cui si vogliono ammodernare
le modalità di produzione e di consumo dell energia, favorire la disponibilità di fonti energetiche a livello locale
e diffondere, attraverso l innovazione tecnologica, l uso razionale delle risorse.
In questo contesto il Comune di Pachino, con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 30 del 13.06.2014, ha
scelto di aderire al programma europeo Patto dei Sindaci, insieme agli altri Comuni del territorio provinciale,
coordinati dalla stessa Provincia di Siracusa, quale Struttura di Supporto, per concorrere alla pianificazione del
sistema energetico territoriale, partendo dall analisi del sistema energetico del proprio territorio e
individuando una prospettiva di medio periodo, fino all anno 2020, in coerenza con lo sviluppo locale e con il
più ampio livello territoriale.
Per raggiungere obiettivi così impegnativi e lontani nel tempo, sarà indispensabile lavorare a tutti i livelli per
produrre un cambiamento culturale tra i cittadini e gli stessi amministratori che porti al centro delle politiche
territoriali e dei comportamenti individuali la questione ambiente. Il coinvolgimento attivo e continuativo
della popolazione e di tutti i portatori di interesse sarà lo strumento prioritario con cui prendere le decisioni
strategiche.

     2.2 Inquadramento normativo
La Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sull Ambiente e lo Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992, ha portato
per la prima volta all approvazione di una serie di convenzioni su alcuni specifici problemi ambientali (clima,
biodiversità e tutela delle foreste), nonché la Carta della Terra , in cui venivano indicate alcune direttive su

                                                                                                                    28

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PIANO DI AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI PACHINO (SR)
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cui fondare nuove politiche economiche più equilibrate, e il documento finale (poi chiamato Agenda 21 ),
quale riferimento globale per lo sviluppo sostenibile nel XXI secolo:
è il documento internazionale di riferimento per capire quali iniziative è necessario intraprendere per uno
sviluppo sostenibile.
Nel 1994, con la Carta di Ålborg , è stato fatto il primo passo dell attuazione dell Agenda 21 locale, firmata
da oltre 300 autorità locali durante la Conferenza europea sulle città sostenibili , dove sono stati definiti i
principi base per uno sviluppo sostenibile delle città e gli indirizzi per i piani d azione locali.
Dopo cinque anni dalla conferenza di Rio de Janeiro, la comunità internazionale è tornata a discutere dei
problemi ambientali, e in particolare di quello del riscaldamento globale in occasione della conferenza di
Kyoto, tenutasi in Giappone nel dicembre 1997. Il Protocollo di Kyoto, approvato dalla Conferenza delle Parti,
è un atto esecutivo contenente le prime decisioni sulla attuazione di impegni ritenuti più urgenti e prioritari.
Esso impegna i paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione (Paesi dell Est europeo) a ridurre del
5% entro il 2012 le principali emissioni antropogeniche di 6 gas (anidride carbonica, metano, protossido di
azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo), capaci di alterare l effetto serra naturale
del pianeta.
Il Protocollo prevede che la riduzione complessiva del 5% delle emissioni di anidride carbonica, rispetto al 1990
(anno di riferimento), venga ripartita tra Paesi dell'Unione Europea, Stati Uniti e Giappone; per gli altri Paesi,
il Protocollo prevede invece stabilizzazioni o aumenti limitati delle emissioni, ad eccezione dei Paesi in via di
sviluppo per i quali non prevede nessun tipo di limitazione. La quota di riduzione dei gas-serra fissata per
l Unione Europea è dell'8%, tradotta poi dal Consiglio dei Ministri dell'Ambiente in obiettivi differenziati per i
singoli Stati membri. In particolare, per l'Italia è stato stabilito l obiettivo di riduzione del 6,5% rispetto ai livelli
del 1990. Al fine di raggiungere tali obiettivi, il trattato definisce inoltre meccanismi flessibili di
 contabilizzazione delle emissioni e di possibilità di scambio delle stesse, utilizzabili dai Paesi per ridurre le
proprie emissioni (Clean Development Mechanism, Joint Implementation ed Emissions Trading).
Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, senza tuttavia registrare l adesione degli Stati
Uniti. L urgenza di definire strategie globali sui temi più critici per il futuro del pianeta – acqua, energia, salute,
sviluppo agricolo, biodiversità e gestione dell ambiente – ha motivato l organizzazione di quello che è stato
finora il più grande summit internazionale sullo sviluppo sostenibile. Il summit, tenutosi a Johannesburg dal
26 agosto al 4 settembre 2002, è stato organizzato al fine di verificare lo stato di attuazione degli impegni
assunti a Rio dieci anni prima, nonché i progressi raggiunti in termini di miglioramento dell'ambiente e di
sviluppo sostenibile.

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Purtroppo, in tale occasione, si è constatato un peggioramento dell'equilibrio ecologico globale (la
concentrazione di anidride carbonica è passata da 316 ppmv nel 1960 a 370 ppmv nel 2001 mentre la
diminuzione delle foreste si verifica ad un ritmo di 140.000 Kmq/anno) ed un aumento della povertà mondiale
mentre il bisogno fondamentale di cambiare i modelli di produzione e di consumo dell energia è stato quasi
totalmente ignorato.
Con tale consapevolezza i capi di Stato e di Governo dei 191 Paesi partecipanti hanno ribadito l impegno a
conseguire uno sviluppo sostenibile attraverso l approvazione di un documento finale composto da una
Dichiarazione politica sullo sviluppo sostenibile, in cui sono stati imposti quali obiettivi fondamentali: la
riduzione della povertà; il cambiamento dei modelli di consumo e produzione di energia; la protezione delle
risorse naturali. Annesso a tale documento vi è un Piano di azione sullo sviluppo sostenibile diretto ad volto
alla ricerca di un equilibrio tra crescita economica, sviluppo sociale e protezione dell'ambiente.
Il 19 dicembre 2009, la Conferenza delle Parti alla Conferenza dell ONU sul clima a Copenhagen ha preso atto
di un accordo politico elaborato da un gruppo di capi di Stato e di governo. In tale documento si evidenzia che
i cambiamenti climatici sono una delle maggiori sfide dell umanità e che l obiettivo di limitare il riscaldamento
climatico è possibile solo attraverso una massiccia riduzione delle emissioni di gas serra. Attraverso l'Accordo
di Copenhagen, non giuridicamente vincolante, viene chiesta l'adozione di misure da parte del settore
industriale e dei Paesi emergenti i quali devono rendere trasparenti le proprie misure nei confronti della
Convenzione dell'ONU sul clima.
Ulteriore passo nella direzione di una azione globale è stato fatto nel 2010 in occasione della conferenza
dell'Onu sul clima di Cancun durante la quale sono stati approvati due diversi documenti: uno sul futuro del
Protocollo di Kyoto e l altro su un più ampio trattato sui cambiamenti climatici che dovrà essere negoziato ed
adottato in un futuro summit. Nel citato accordo i Governi promettono "un'azione urgente" per evitare che
le temperature globali salgano più di due gradi Celsius senza tuttavia specificare gli obiettivi precisi e vincolanti
della riduzione di gas serra per tenere sotto controllo le temperature.
E stato poi assunto l'impegno a lavorare per ottenere "al più presto possibile" un nuovo accordo che estenda
il protocollo di Kyoto oltre il 2012 ed è stato creato il nuovo "Green Climate Fund" dove dovranno confluire gli
aiuti dei paesi ricchi a quelli poveri per fronteggiare le emergenze determinate dai cambiamenti climatici ed
adottare misure per prevenire il global warming.

    2.2.1    Normativa Europea
Nel quadro mondiale di lotta contro i cambiamenti climatici, l impegno dell UE si concentra soprattutto sulla
riduzione dei consumi e lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili.

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