Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65

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Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
n. 65

    • Nadia Batt
     oro all’Euroocletti
                  cross
   • Bronzo a s
    con i seniorquadre
                 es
  • Daniele Me
   ritrovato ucci
 • Convegno a
  La Torre spi Milano,
               etato!
• Ricostruzio
              n
 del “caso” e storica
              Schwazer
                                   Foto Colombo/Fidal
Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
Dall’Olanda si torna con un oro e un bronzo
Rapido racconto del campionato Europeo di corsa
campestre disputatosi a Tilburg in Olanda che ha                                                                                                                       A sinistra: Nadia Battocletti sul
                                                                                                                                                                       podio delle under 20.
regalato per la prima volta una medaglia d’oro                                                                                                                         A destra: Yeman Crippa,
                                                                                                                                                                       staccato dal gruppo di testa,
nella categoria under 20 grazie a Nadia Battocletti.                                                                                                                   alla fine sarà sesto.

Bronzo a squadre tra i senior uomini. Yeman                                                                                                                            (Foto Colombo/Fidal).

Crippa sesto, Meucci undicesimo.
                    o contato i Campionati Europei che ho           vamo che qualche fram-

H                   seguito “in diretta”, mi sono reso conto,
                    escludendo i primi due di Anwick, Mal-
                    moe (2000) e Samokov nel 2014, li ho
                    seguiti tutti. La Eaa ne ha allestiti venti-
                    cinque, compreso quello di quest’anno,
io ne ho visti ventuno. Penso sia un record abbastanza
inavvicinabile, visto i chiari di luna, giornalisticamente
parlando, che viviamo. Sino a qualche anno fa a seguire il
cross continentale ci si andava in auto. Spedizioni “proibi-
                                                                    mento, come ad esem-
                                                                    pio la vittoria di Serhgyi
                                                                    Lebid. Ai tempi quasi
                                                                    una consuetudine. Al-
                                                                    l’aeroporto di Eindho-
                                                                    ven non troviamo Dafne
                                                                    Schippers ad attenderci.
                                                                    Qualcuno ci sperava…
                                                                    L’arrivo e il trasporto
tive” con automezzi da 7/8 posti. Partenze la notte del gio-        all’hotel della stampa si
vedì, arrivo il venerdì mattina: hotel, giro esplorativo sul        è rivelato abbastanza
tracciato, conferenza stampa, gara la domenica, ritorno             complicato. Non si rie-
con partenza all’alba del lunedì. Così è stato anche per            sce mai a capire il per-
molti Campionati Mondiali di cross, disputatisi in Europa.          ché ci portino al centro
Poi il vento è cambiato, qualcuno è andato avanti negli             accrediti, degli atleti o
anni, qualcuno ha deciso di desistere, qualcuno è volato in         dei team e non della
cielo e ci segue da lassù. Nelle ultime due edizioni la star-       stampa. Con noi sul pul-
ting list dei componenti la spedizione si è ridotta a tre: chi      mino niente di meno
scrive, Daniele il mio sodale ed Ennio Buongiovanni                 che Sonia O’Sullivan,
(detto GoodJohn 1) che a dispetto dell’età, e dei continui          l’irlandese che amava
brontolii “è l’ultima volta... è l’ultima volta...” c’è sempre, o   inzaccherarsi tra i prati                                                                                                         ter e in streaming si può vedere anche la gara. Si parte,
quasi.                                                              e 21 anni fa a Marrakesh                                                                                                          si palpita per Nadia Battocletti la figlia d’arte con papà
Gli appuntamenti di Hyerès (Francia), Chia (Sardegna)               vinse il mondiale sia nel                                                                                                         Giuliano che non sta nella pelle a bordo prato e urla
e Samorin (Rep. Slovacca) ci hanno visto come un sol                “corto” sia nel “lungo”.                                                                                                          come un ossesso. Nadia corre già da atleta consumata, il
uomo agli ipotetici nastri di partenza, forti anche del             L’hotel della stampa è                                                                                                            babbo e la mamma Jowahra non appena è riuscita a met-
fatto che i voli low cost danno una grande mano. Que-               abbastanza lontano dal                                                                                                            tere un piede dopo l’altro in sequenza e senza cadere, le
st’anno la spedizione ha avuto una nuova defezione. Da-             campo gara. Evitiamo il                                                                                                           hanno insegnato l’arte di correre e di attraversare i prati.
niele, accortosi (in ritardo) del genetliaco della genitrice        solito sopralluogo sul                                                                                                            Nadia vince alla grande, domina la prova. Noi giù a capo-
(90 primavere... auguri) ha “dovuto” restare a casa a fe-           percorso che è sempre stato una nostra peculiarità,          nior uomini), Nadia Battocletti (under 20 donne), mi pia-            fitto verso la “zona Mista” per sentirla con un’emozione
steggiarla. La toccata e fuga, cioè sabato e domenica 8 e           manco avessimo dovuto correre noi, poi spesso piove e il     ceva di più scrivere juniores, ma i tempi cambiano…                  che non si provava da tempo. La neo campionessa di
9 dicembre, ha visto sul volo low cost della Ryanair che            meteo non da buone notizie.                                  Ci si siede in tribuna e il monitor che potrebbe fornirci            cross arriva e sul visino scorre qualche lacrimuccia che
da Bergamo ci ha portato a Eindhoven in Olanda solo io              Veniamo all’Europeo. Esordio ufficiale di Antonio La Torre   informazioni più dettagliate sullo svolgimento della gara            rende ancora più bello il suo successo. Ci racconta com’è
e il prode Ennio. A Tilburg (Brabante Settentrionale) ci            (The Tower) come D.T., in settimana ha detto la sua          “is broken” è rotto, ma non è sostituito. Non fa nulla, uno          andata, ci dice quali saranno i prossimi appuntamenti
eravamo già stati nel 2005, sempre di Europeo si trat-              senza peli sulla lingua al “Corriere della Sera”. Le punte   schermo gigante sopperisce al tutto, poi Marco Sicari                atletici, ci ricorda che si alza alla sei del mattino va a
tava, ma di quella trasferta, fatta in auto, non ricorda-           della spedizione sono Yeman Crippa e Daniele Meucci (se-     (responsabile Media/Fidal) è arrivato armato di compu-               scuola (quinta liceo scientifico), poi risponde in un in-
Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
glese abbastanza fluido all’intervista a un’emittente della
terra d’Albione, non scordando la dedica ai genitori per
la sua vittoria. Bene le altre con un rammarico, per un
solo punto quarte, a squadre. Le altre gare ci mostrano
una discreto Colombini (12ª) tra gli under 23, Rebecca
                                                                  Un cappellino bianco nel fango di Tilburg
                                                                  I
Lonedo generosa e spavalda nella stessa categoria, ma                 senior che prendono il via sono 89. Un bel gruppo nel        di polmonite che lo ha costretto a una sosta dall’atti-            munandolo a un gran bel lavoro svolto da Caimmi.
fino alla prova clou tra senior uomini dagli azzurri prove,           quale tutti lottano per prendere le prime posizioni.         vità atletica per tutto luglio e agosto con inevitabile ri-        Nel futuro prossimo Meucci ha in calendario la 10 km dell
per così dire, solo in chiaroscuro.                                   Ogni tanto piove, ogni tanto smette, ogni tanto esce         nuncia agli Europei di Berlino.                                    Atleticom We Run Rome del 31 dicembre. Poi correrà il
È la volta della gara più attesa. Il sole ogni tanto fa capo-     un occhio di sole, c’è sempre un po’ di vento. Quando gli        Debilitato nel fisico e nella mente, Daniele, dopo sedici          Campaccio del 6 gennaio, poi… finché il 7 aprile gareg-
lino fra spesse nuvole che mantengono le loro promesse e          89 passano nei pressi delle tribune si nota che molti            anni di atletica, ha meditato il ritiro dall’attività agoni-       gerà nella maratona di Roma. Noi sperando di rivederlo
ci irrorano abbondantemente, così da rendere molle il ter-        hanno in testa un cappellino o un berretto o una ban-            stica. È grazie a un gran lavoro psicologico portato avanti        col cappellino bianco portafortuna!
reno che in alcuni tratti è fradicio con una poltiglia che si     dana. Ma fra tanti copricapo ne svetta soprattutto uno,          da Magnani se il pisano ha superato le sue tentazioni e,                                                 Ennio Buongiovanni
attacca alle scarpe e ai pantaloni. Yeman Crippa è la no-         uno bianco, che più bianco non si può. Quindi lo si distin-      con nuove condizioni e nuovi stimoli, ha ripreso ad alle-
stra punta di diamante. Ha già nel suo palmares ben 4 me-         gue bene. È un cappellino tipo baseball. Ha una capace           narsi col solito impegno e con la solita passione, ormai del
daglie con le campestri. Due d’oro, tra gli under 20 e due        visiera e al centro ha stampato uno scudetto tricolore. Al       tutto dimentico degli spiacevoli episodi che in carriera lo
bronzi negli under 23. Yeman, 22 anni, ha deciso di fare il       passaggio del primo giro il cappellino bianco passa in 32ª       hanno amareggiato. I nuovi stimoli sono ascrivibili soprat-
salto di qualità, corre con i seniores, lascia la categoria in-   posizione, al secondo giro in 20ª, al terzo in 14ª, al quarto    tutto al cambio di allenatore, suggerito da Magnani stesso
feriore. Un azzardo? Niente affatto. Se non si osa… Sa-           ancora in 14ª, al quinto in 13ª, al sesto in 10ª e al set-       al quale sono subentrati l’amico Daniele Caimmi – ecco la
peva di avere contro keniani che battono bandiera turca, i        timo… è forse addirittura nei primi tre? No, è in 11ª posi-      coppia Daniele & Daniele – e la compagna Giada Ber-
fratelloni Ingebrigsten, spagnoli e francesi di lignaggio,        zione e qui la gara, dopo 10.300 metri, si conclude. Il          tucci, già discreta mezzofondista toscana e madre dei
non fa nulla Occorre osare. E Yeman di coraggio ne ha             cappellino bianco, provato dall’entusiasmante progres-           suoi tre figli: Dario di 7 anni, Noemi di 5 e Greta di 8 mesi.
sempre avuto. Non arriva a medaglia, ma regala alla nazio-        sione e in ultimo dalla lotta ingaggiata con il britannico       Caimmi è un ex maratoneta che sui 42 chilometri vanta
nale azzurra, grazie alla volata finale, di quelle che lui sa     Jones, nell’ultimo giro si è trovato costretto a cedere una      un crono di 2h08’59”, tempo che lo vede al 7° posto nelle
fare un sesto posto che permette agli italiani di salire sul      posizione all’irlandese Tobin, anche perché un po’ soffe-        liste italiane all-time. Nato a Jesi nel ’72, si dà il caso che
podio (terzi), con Daniele Meucci, che rientra dopo la pol-       rente alla schiena all’altezza polmonare. Ma che gran            abbia partecipato a un solo Europeo di cross, quello tenu-
monite di origine virale, che si batte come sa fare, con          gara ha fatto! A questo punto c’è da chiedersi chi sarà          tosi nel 2005 proprio nella stessa Tilburg. Si classificò 20°.
grande esperienza, arriva 11º e Neka Crippa, fratello mag-        mai il proprietario di questo cappellino bianco (peraltro        Giada, infermiera di professione, è tecnico specialista
giore di Yeman, 20º. I due azzurri hanno due approcci di-         già notato in altre occasioni)? Scudetto tricolore, com-         Fidal. Oltre a partecipargli pareri tecnici vari, segue
versi in “zona mista”. Yeman dice: «ci riproverò», Daniele        pleto azzurro a spicchi, perfetto stile di corsa (nel fango      spesso il compagno in bicicletta.
ci informa che è solo da settembre che ha iniziato a cor-         come in strada e in pista): ebbene, è chiaro, il cappellino      Da metà settembre Daniele ha ripreso pian piano ad alle-
rere. Nazionale promossa, non a pieni voti, ma quasi.             è del 33enne ingegnere informatico, con specializzazione         narsi con due obiettivi primari e ben precisi, beninteso in
Arriva il presidente Alfio Giomi è felice tanto quanto            in Automazione e Robotica, Daniele Meucci.                       maratona: il Mondiale 2019 a Doha (Qatar) e l’Olimpiade
                                                                                                                                                                                                                                                          Il cappellino
avesse intascato già il premio della                                                     Il pisano – vincitore di 16 medaglie      2020 a Tokyo (Giappone). Il 4 novembre scorso ha voluto                                                                bianco
Lotteria di Capodanno. Oscar Cam-                                                        in rassegne internazionali continen-      riassaporare il gusto di una maratona e così s’è cimentato,                                                            portato a
                                                                                                                                                                                                                                                          spasso da
pari (capo delegazione) sostiene di                                                      tali tra le quali spicca quella d’oro     senza impegno di sorta, in quella di New York, concluden-                                                              Daniele
                                                                                                                                                                                                                                                          Meucci.
portare fortuna, papà Crippa sor-                                                        europea della maratona di Zurigo          dola al 51° posto in 2h29’38”. Nell’occasione ha accompa-                                                              Undicesimo
ride amaro, i genitori di Valeria                                                        2014, 33 maglie azzurre, 5 Mondiali,      gnato un gruppo di dieci amatori che si erano preparati                                                                al traguardo.
                                                                                                                                                                                                                                                          (Foto
Roffino scuotono la testa. Il cross è                                                    2 Olimpiadi, 4 Campionati Europei         sotto la sua guida tecnica utilizzando sistemi analitici                                                               Colombo/
finito. Sempre un grande spetta-                                                         in pista e 6 nel cross, 11 titoli ita-    della Società italiana Integris, sistemi coi quali, attraverso                                                         Fidal)
colo, visto da vivo. Un solo ap-                                                         liani, primati di 13’19”00 nei 5000, di   una serie di test effettuati con l’uso di tecnologie digitali, i
punto: la staffetta mista non è                                                          27’32”86 nei 10.000, 9 maratone con       dieci hanno potuto prevedere il tempo che avrebbero ot-
sistemata nell’orario delle gare in                                                      un primato di 2h10’45” (Otsu 2018)-       tenuto, cosa avvenuta con quasi assoluta precisione. Che
maniera che possa avere un futuro.                                                        – grazie a tutto ciò non lo si scopre    sia questa la sua futura professione? «Assolutamente
Messa alla fine non è né carne né                                                        certamente oggi: a scoprirlo fu Mas-      no” – assicura Daniele – è stata solo un’esperienza occa-
pesce. Non la segue nessuno. Tutti                                                       simo Rosellini che, finché restò in       sionale per testare sistemi e materiali».
intenti a parlare con i protagonisti                                                     vita, coadiuvò con Luigi Principato,      All’Europeo di Tilburg Meucci ha dunque preso il via
dell’ultimo impegno. Il prossimo                                                         ex mezzofondista di buon livello, suo     con un allenamento molto relativo. Il nuovo D.T., Anto-
anno si corre a Lisbona. Non sarò                                                        allenatore ufficiale dal 2003 al 2009.    nio La Torre, ben conoscendo il suo valore, gli ha chie-
solo… spero!                                                                             Nella gestione dell’atleta contribuì      sto la disponibilità a dare una mano alla nazionale
                     Walter Brambilla                                                    anche Denise Cavallini. Dal 2010          senior affidandogli il ruolo di Capitano. Daniele ha ac-
                                                                                         come allenatore è subentrato Mas-         consentito ben volentieri. Il suo ultimo Eurocross risa-
        Nadia Battocletti guida il gruppo                                                simo Magnani. Dal dicembre 2004           liva a quello di Belgrado 2013. E il risultato lo si è visto:
        delle Under 20. Alle sue spalle la turca                                         veste la maglia dell’Esercito.            sorprendentemente undicesimo e la Nazionale terza,
        Kalkan, terza classificata.
        (Foto Colombo/Fidal).                                                            Ai primi di luglio di quest’anno è        con lui miglior italiano dopo Crippa (sesto). La Torre lo
                                                                                         stato colpito da una pesante forma        ha ringraziato con un giudizio molto lusinghiero, acco-
Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
C     ’ero a Montecarlo quando l’urlo di
                                                                                                                                                                                  La maratona della vita
   È         IL PROGRESSO BELLEZZA!
                                                                                                                                         dolore fermò il volo di Gimbo im-
                                                                                                                                   pedendogli la partecipazione ai Gio-
                                                                                                                                   chi di Rio. C’ero anche in campo,
                                                                                                                                   unico “giornalaio”, entrato spaccian-
                                                                                       era in grado di soddisfare quell’ata-       domi per un addetto al soccorso. Ed
Il web e le nuove tecnologie tolgono                                                   vica ingordigia: i giornali. Di ogni fog-   ebbi, così il “privilegio” di raccontare,
sempre più spazio alle cronache sulla                                                  gia e colori.                               in presa diretta, il dramma del ra-
carta stampata. Ma è vero progresso
oppure un appiattimento generale?
                                                                                       N     on c’ero in altre centinaia di ma-
                                                                                             nifestazioni, piccole o grandi,
                                                                                       nazionali, o internazionali. Non ap-
                                                                                                                                   gazzo e del padre.

                                                                                                                                   O      gni articolo, ciascun “pezzo”, non
                                                                                                                                          importa da chi scritto o dove ve-
                                                                                       partenevo alla fortunata stirpe degli       nisse pubblicato, differiva dall’altro.

N    on c’ero, imberbe sedicenne, in
     quel di Helsinki 1971 a urlare
                                            tripudiare per l’oro di Sara e della
                                            Freccia del Sud valeva la spesa.
                                                                                       “inviati”, sempre sul pezzo ad ogni la-
                                                                                       titudine, spediti dai rispettivi diret-
                                                                                                                                   Gli inviati raccontavano emozioni, ec-
                                                                                                                                   citazioni, suggestioni captate in loco e
per la supremazia mostrata da Ciccio
Arese sul il resto del continente, bat-
tendo un polacco dal nome impro-
                                            N     on c’ero ad Atene (1982), Hel-
                                                  sinki (1983) Los Angeles (1984)
                                            per accompagnare l’ascesa al monte
                                                                                       tori e, dunque, senza problemi di
                                                                                       bilancio. Ma sopperivo a tutto ciò con
                                                                                       la puntuale informazione, gli impec-
                                                                                                                                   trasmettevano quelle sensazioni al
                                                                                                                                   pubblico, ai lettori seduti comoda-
                                                                                                                                   mente a casa. Che cosa è rimasto di
                                                                                                                                                                                  Ci sono giornate che ci riconciliano con il nostro mondo. Nessuno è disgustato,
                                                                                                                                                                                  sia ben chiaro, ma a volte, come si dice in gergo, “cadono i pantaloni” per non
nunciabile (Szordykowski). Ma lessi         Olimpo, del baffuto Ragionier Cova         cabili resoconti, i sognanti racconti di    tutto questo? Nulla. Spazzato dalla            dire altro. Nel mese di ottobre ci ha pensato il gruppo di amici guidato da “Octa-
tutto avidamente sui giornali trovati       Alberto da Inverigo. Gentile ma ful-       chi, fortunato, poteva rendere parte-       furia delle nuove tecnologie, dalla vio-       vius” Castellini ad organizzare una giornata dedicata a Giuseppe Gentile in oc-
nella casa del custode dello stadio.        mineo e pericoloso come un crotalo         cipe il resto del mondo.                    lenza dei bilanci che impongono tagli          casione del cinquantesimo del suo record del mondo in quel di Messico 1968. Il 30
Poi il nostro mitico coach, al secolo
Angelo Filighera, ci fece omaggio di
qualcosa che negli anni sarebbe di-
                                            quando si palesava un titolo pregiato.
                                            Non c’ero, ma tutto conoscevo una
                                            volta penetrati i misteri svelati sem-
                                                                                       C   ’ero a Spalato a celebrare Salva-
                                                                                           tore
                                                                                                                                   netti. Dai cambi di politica editoriale.
                                                                                                                                   Tutti, o quasi, a casa. Basta lo
                                                                                                                                           schermo di un computer, un te-
                                                                                                                                                                                  novembre, chi scrive, ha avuto l’opportunità di essere graditissimo (notare il su-
                                                                                                                                                                                  perlativo assoluto) ospite di Maura Viceconte. Sì, proprio la signora della Val di
                                                                                                                                                                                  Susa che nel 1988 andò a medaglia a Budapest. Maura ha nel suo palmares un
ventata la mia casa: la rivista Atletica    pre da chi poteva raccontare di per-                                                                levisore ed ecco che si può       bronzo nella maratona continentale, un primato italiano sulla distanza dei km
Leggera. Su quelle pagine mi formai         sona e in prima battuta quelle                                                                         ripetere la magia. Falsa       42,195, battuto solo cinque anni fa da Valeria Straneo, per una miseria di 3 se-
e capii che quel mondo poteva anche         leggendarie sfide.                                                                                       suggestione, pur-            condi. Un battito d’ali, un sospiro. Maura è però sempre al comando della lista
essere il mio futuro.

N    on c’ero nella Roma del 1974 a
     disperarmi per la sconfitta di
                                            N     on c’ero nella capi-
                                                  tale del Baden-
                                            Württemberg (agosto
                                                                                                                                                       troppo. Oggi ci si af-
                                                                                                                                                        fida ai comunicati
                                                                                                                                                        stampa, stilati dagli
                                                                                                                                                                                  italiana dei 10 mila. Come potete leggere, primati non da poco conto. L’ex az-
                                                                                                                                                                                  zurra in occasione del suo genetliaco nel 2017 (gli anni non ve li dico, se volete
                                                                                                                                                                                  andate a cercarli sugli annuari, o sulla cloaca massima dell’informazione o di-
“March” Fiasconaro, crollato sotto gli      1986), sud-ovest                                                                                            organizzatori o dalle     sinformazione che risponde al nome di facebook), ebbe l’opportunità d’ideare tra-
spietati colpi di Susanj e dell’astro       della Germania, ad                                                                                        Federazioni, alle noti-     mite un compaesano e di trasformare in realtà un docu-film sulla sua vita da
nascente (19 anni) britannico Steve         ammirare la pazza e                                                                                      zie d’agenzia. O, peggio     atleta. Traduzione: un vero e proprio film dove gli interpreti sono gli stessi prota-
Ovett. Nel contempo, riuscivo ad            folle cavalcata di                                                                                     ancora, a facebook, a          gonisti che si tramutano in attori. Maura e Luigi Cantore (film maker) hanno
esaltarmi per l’inaspettato e sorpren-      Francesco Panetta                                                                                    qualche appassionato             girato in largo e in lungo per un anno ed hanno compiuto un ottimo lavoro. Ma
dente bronzo di Beppe Cindolo nei           lanciato verso un im-                                                                            sgrammaticato. Risultato? Me-        oltre alle interviste, agli spezzoni d’epoca con Maura impegnata a correre, come
10.000. Ricordo ancora il sorriso su        probabile e quasi im-                                                                       lassa insapore. Piattume e “colate        ad esempio a Vienna dove stabilì il record italiano, ci voleva un’abile penna
quel volto baffuto. Spiantato stu-          possibile titolo europeo                                                               di piombo” (una volta si usava questa          “commentatrice”. E qui è venuto in soccorso Remigio Picco, altro valsusino, un
dente non potevo permettermi una            delle siepi. E infatti fu trafitto                                                     espressione) inesorabilmente uguali,           cultore dell’atletica. Chi scrive lo ha incontrato in tutti i campi del mondo o
settimana nell’Urbe. Soprattutto do-        dal tedesco dell’Est Hegen Melzer.                                                     omogenei. Articoli che paiono scritti          quasi. L’atletica chiama e lui risponde: presente! Il gioco ha così potuto avere un
vevo preparare un paio di esami per         Crogiolandomi al sole della Puglia                            Antibo, a raccontare     da un’unica mano, dove non si coglie           inizio e una fine. La sera del 30 novembre in località Villar Dora, 3000 abitanti
passare da un Istituto all’altro… Non       passavo ore sotto l’ombrellone ad in-      quella saga vibrante e appassionata.        nessuna vibrazione, emozione, fre-             non lontano da Torino, in un centro sociale comunale c’era il mondo intero. Sala
c’ero… però ho potuto “ubriacarmi”          formarmi, su pagine di carta preda         C’ero, sugli spalti del Gradski Sta-        mito, nessun palpito.                          affollatissima. Gli ospiti d’onore erano stati anche protagonisti del docu-film:
bevendo avidamente dalle pagine dei
giornali, la rosea in primis e qualche
                                            del vento, di quanto accadeva lassù
                                            alle porte del cosmo.
                                                                                       dion, nel mezzo della bolgia con i pa-
                                                                                       renti accorsi ad acclamare quel             I  l web ci salverà sostenevano e so-
                                                                                                                                      stengono i futurologhi. Forse. Per-
                                                                                                                                                                                  Laura Fogli, Maria Curatolo, Franca Fiacconi, Rossella Giordano, Daniela Gra-
                                                                                                                                                                                  glia, Patrizia Cassard, Maurizio Damilano, Alessandro Lambruschini, i tecnici
settimana dopo dalla rivista Atletica
Leggera (sempre lei...) tutto quanto
era stato scritto.
                                            N     on c’ero nella capitale del Sol
                                                  Levante ad ammirare due atleti
                                            impegnati nella più grande prova di
                                                                                       piccolo siciliano che metteva sogge-
                                                                                       zione ai giganti nordici, tedeschi e
                                                                                       britannici. C’ero a Helsinki ‘94,
                                                                                                                                   metteteci il dubbio. Non sono stato a
                                                                                                                                   Tilburg, in Olanda. Mi sono bastati i
                                                                                                                                   racconti degli amici presenti. I gior-
                                                                                                                                                                                  Luciano Gigliotti e Renato Canova, Walter Durbano e tanti bei nomi dell’atletica
                                                                                                                                                                                  piemontese, dalla stampa all’organizzazione di gare. In altre parole tutti atten-
                                                                                                                                                                                  tissimi allo sviluppo della pellicola intitolata: “La vita una maratona: La corsa

N    on c’ero nella grigia Mosca del
     1980. Così almeno la racconta-
vano gli “eletti”, quelli che avevano
                                            salto in lungo della storia. Con 8.95
                                            Michael Anthony Powell, detto Mike,
                                            riuscì a dominare il “Figlio del vento”
                                                                                       pronto a favoleggiare su una storia
                                                                                       d’amore sbocciata sulle pedane dei
                                                                                       salti. Lei Fiona, inglese, lui Gianni,
                                                                                                                                   nali? Quattro righe, forse dieci, venti.
                                                                                                                                   Nulla più che una scarna e asettica
                                                                                                                                   cronaca dell’evento, con qualche ec-
                                                                                                                                                                                  il mio modo di vivere”. Un’ora o giù di lì inframmezzata da scrosci di applausi,
                                                                                                                                                                                  ricordi, aneddoti, testimonianze. Dopo la proiezione lo tesso Remigio Picco ha in-
                                                                                                                                                                                  tervistato, oltre alla splendida regina della serata Maura Viceconte, anche tutte
avuto l’opportunità e la fortuna di es-     che dovette arrendersi pur volando a       toscano. Lungo e asta, un’unione che        cezione... Sempre più velocemente il           le altre atlete ospiti con qualche gustosissimo ricordo, tipo la rivalità all’epoca
serci, gli inviati di quei quotidiani che   8.91. Nulla potè il fuso orario (otto      ha generato, così raccontano le cro-        Web va sostituendo la stampa scritta.          tra Franca Fiacconi e la stessa Maura Viceconte. Si è finito a sera inoltrata, ma
ogni giorno acquistavo all’edicola e        ore avanti rispetto all’Italia) e niente   nache attuali, un altro gioiello che        Ma siamo sicuri che si tratta proprio          ci aspettava uno splendido chalet in riva al Lago di Avigliana. Meglio di così!
concorrevano pesantemente a deci-           riuscì a fermare la consueta, insazia-     potrà impreziosire la corona dell’atle-     di un progresso?                                                                                                   Walter Brambilla
mare la già mie modeste finanze. Ma         bile, fame di notizie. Un’unica fonte      tica italiana.                                                           Daniele Perboni
Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
Io farei così... allora famolo strano
I
     l rischio, enorme come la                                                            buito alle varie società della     A destra: alcuni momenti della
                                                                                                                             serata. Fra gli altri si
     bolla finanziaria di anni                                                            sua regione. Denaro raccolto       riconoscono Saro Naso (nella
     addietro, poteva essere                                                              grazie alle numerosissime          foto piccola) e, sotto, Sergio
                                                                                                                             Previtali e il Presidente Fidal
quello di assistere a una se-                                                             corse su strada organizzate.       Alfio Giomi.
rata da amarcord “Come                                                                    E il pensiero è corso alla
erano belli, felici, interes-                                                             Deejay Ten, 40.000 parteci-       nazionale e oggi giorna-
santi, magnifici, coinvolgenti                                                            panti lo scorso ottobre a Mi-     lista, ha ricordato come
i vecchi tempi, quando l’atle-                                                            lano e nessun euro versato        l’atletica dia di sè, agli
tica sfornava campioni, era                                                               nelle casse Fidal.                occhi dei giovani, una
sempre sui giornali e si vin-                                                             Maurizio Barbieri, Lazio, ha      immagine vecchia,
cevano medaglie”. Invece, e                                                               sottolineato quanto poco o        poco appetibile. «Ser-
per nostra fortuna, non è an-                                                             nulla ha reso, in termini nu-     vono progetti in grado
data così. Almeno, non tutta                                                              merici, l’impegno di aver         di confrontarsi con i social, strumenti che ormai tutti i
la serata è stata condotta su                                                             mandato i tecnici nelle           giovani usano senza nessun problema».
quel binario. Certo, alcuni                                                               scuole. La sua conclusione?       Tutto tranquillo, sino a quando è intervenuto lui, il dia-
degli intervenuti probabil-                                                               «Servono “seminari” aperti        volo, l’orco Shrek, però geneticamente modificato, il rullo
mente non hanno compreso                                                                  anche alle famiglie, con la       compressore Antonio La Torre. Bastano poche frasi per
sino in fondo lo spirito e il                                                             presenza di psicologi dello       far capire quanto sia stato duro e spietato. Ha sforato i
tema del convegno (Io                                                                     sport. Insomma è impor-           tempi, ma nessuno si è preso la briga di intervenire. Anzi,
Farei Così, proposte per                                                                  tante, riuscire a mettere “a      non avevano neppure fatto partire il cronometro...
migliorare questa nostra                                              Antonio La Torre.   sistema” tutte le compe-          «Signori, mettetevi in testa che il decentramento non ha
atletica). Comunque, fra alti                                                             tenze che compongono la fa-       funzionato (assestando così uno stordente uppercut
                                                                                                                                                                                             Gli intervenuti
e bassi l’incontro milanese,                                                              miglia dell’atletica».            agli organizzatori che in apertura di serata avevano au-         Sergio Previtali          Officina Atletica
organizzato da Sergio Previ-
                                  Alla  tavola   rotonda,     Io  Farei  Così,    orga-   Stefano Mei ha puntato il         spicato un modello tecnico che presupponeva anche                Saro Naso                 Officina Atletica
                                  nizzata da “Officina Atletica”, venerdì dito sulla mancanza di co-                                                                                         Christian Zovico*         Presidente Fidal Veneto
tali e Saro Naso (Officina                                                                                                  una sorta di decentramento). Fra i nostri juniores e             Rosa Maria Boaglio        Presidente Fidal Piemonte
Atletica), ha prodotto alcuni 14 dicembre presso la sede della Fidal municazione fra il territorio,                         under 23 ne abbiamo solo una che potrà arrivare fra le           Giacomo Leone             Presidente Fidal Puglia
spunti interessanti e diverse                                                             la periferia, e il centro, men-   prime 30 al mondo (Battocletti n.d.r.).                          Maurizio Barbieri         Fidal Lazio
sorprese. Prima di tutto si       Lombardia,      si sono    ascoltate     diverse        tre il settore tecnico do-        «Mi chiedono perché Chiappinelli è fuori dai top! Gli ho         Stefano Mei
pensava, almeno lo scrivente proposte interessanti, anche se in di-                       vrebbe essere un punto di         parlato chiaro: “non sei in grado di fare il record di Pa-       Maurizio Lorenzini        Podisti.net
se lo figurava, di ritrovarsi                                                             riferimento. Una frecciatina      netta sulle siepi, quindi è meglio che ti sposti sui 10.000”.    Nicola Rossi              Team A Lombardia
fra i soliti “quattro amici al
                                  versi passaggi ci è parso di essere da- anche alle società militari                       «Basta chiamare velocista chi corre i 100 in 10”30. Dal          Achille Ventura           Presidente Atl. Bergamo
bar”. Così non è stato. C’è       vanti al “Muro del Pianto”. Ma                          che dovrebbero tesserare          1964 a oggi ci sono mezzo milione di giovani in meno. Ed         Massimo Di Giorgio** Luca Di Gennaro
                                                                                                                                                                                             Dino Ponchio
chi, infatti, si è sciroppato     l’intervento più dirompente è venuto                    solo atleti formati.              è con questi numeri che dobbiamo fare i conti. Se proprio
                                                                                                                                                                                             Andrea Uberti             Tecnico
centinaia di chilometri, o chi                                                            Dino Ponchio, forse il più        dobbiamo fare qualcosa, almeno famolo strano... (butta lì
                                  da Antonio La Torre. Come sua abitu- criticato fra i personaggi                                                                                            Antonio La Torre          D. T. Nazionale
ha viaggiato per mezzo sti-                                                                                                 provocatorio). Ho fissato dei criteri e da lì non mi sposto.     Roberto De Benedittis     Resp. Naz. ACSI Atletica
vale, Puglia e Lazio la re-       dine, il Direttore Tecnico non ha avuto che ruotano attorno al Pre-                       «A Tilburg fosse stato per me avrei portato solo una             Sergio Baldo              Resp. Fiamme Oro
gioni più lontane, per essere                                                             sidente Giomi, presente alla      decina di atleti. Guardate gli inglesi. Non avevano              Alessandro Castelli       Cus Milano Pro Patria
presenti. La speranza è che
                                  remore     di sorta    nell’elencare     quali          serata, ha messo in evi-          grandi campioni eppure a squadre sono andati a me-               Magda Maiocchi            Giornalista
gli organizzatori riescano a      sono,    a suo   giudizio,    i mali  dell’atletica     denza come ormai sia              daglia in tutte le categorie. Ma quelli sono tosti, muo-         * Intervenuto con un video
mettere tutto su carta (o sul italiana e le eventuali correzioni da ap- «giunto il momento storico                          iono sempre dieci metri dopo il traguardo, mentre i              ** Ha mandato un intervento scritto e letto in aula.
web, anche se l’incontro è                                                                affinché tutte le anime           nostri... (e qui mima passettini da danza)».
stato trasmesso in strea-         portare al sistema.                                     dell’atletica si riuniscano at-   Poi, in separata sede confessa che «Ho avuto chiarimenti        grado di allenare. Identica precisazione che ho fatto a
ming) così da poter permet-                                                               torno a un tavolo. Serve un       anche con il tecnico cubano Santiago Nunez (anche se            Werner Goldman (il tedesco tecnico dei lanci)».
tere, a chi non era presente, di conoscere ciò che ne è        “punto a capo – ha sottolineato – sul metodo, sui con-       propendiamo più per uno scontro fra placche tettoniche).        Il dubbio è che così facendo sia andato in rotta di colli-
scaturito. Particolarmente apprezzato l’intervento di          tenuti. Dobbiamo tornare ad avere fiducia fra di noi».       Gli ho spiegato che non mi interessa se allena Lorenzo Pe-      sione anche con Elio Locatelli, ex D.T. e che fortemente
Giacomo Leone, presidente della Puglia, quando ha sot- Roberto De Benedittis si è detto allarmato per l’età                 rini, al sottoscritto serve che alleni il suo tecnico, Ripa-    impose quegli specialisti. «Beh, diciamo che anche con lui
tolineato l’obiettivo che si è dato, cioè «Diffondere il       sempre più avanzata dei giudici di gara: «Sono in estin-     monti. Perché quando lui (Nunez) se ne andrà, e ha              ho avuto dei chiarimenti». Sorride sornione.
“verbo” tecnico e l’aiuto finanziario (70.000 euro) distri- zione», mentre Magda Maiocchi, exmezzofondista della            minacciato di farlo, quì resterà qualcosa e qualcuno in                                                     Daniele Perboni
Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
Il ruolo ambiguo
                                                                della giustizia sportiva
                                                                       Per gentile concessione di SportOlimpico.it pubblichiamo
                                                                       i recenti sviluppi del “Caso Schwazer”, partendo da una
                                                                     interessante ricostruzione storica, curata da Sandro Aquari.
              e “quattro righe” della finanziaria che ri-      Se la futura società “Sport e Benessere” sarà una struttura       di Pesaro che pure lo aveva indagato. Quattro anni, senza        (email, testimonianze, regolamenti) – ma dove emerge

L             schiano – come grida chi è avverso alla ri-
              forma Giorgetti – di ridurre il CONI ad una
              “sorta di agenzia di viaggi”, sollecitano
              molti interrogativi, soprattutto da parte di
              chi questo mondo lo vive dal di dentro, ri-
guardo al futuro di tante strutture che oggi sono alla
base dello stesso CONI e dello sport italiano. Ci chie-
diamo: che fine farà la giustizia sportiva? Attualmente,
tra Nado (Tribunale antidoping, Procura antidoping, Co-
                                                               al cento per cento “governativa”, niente impedisce di ipo-
                                                               tizzare che la parte più legata alla materia doping vada
                                                               sotto la tutela del Ministero della Salute, che già in parte
                                                               se ne occupa, e per quanto riguarda invece la problema-
                                                               tica della giustizia ci possa essere un coinvolgimento del
                                                               Ministero competente che per adesso, con i suoi magi-
                                                               strati, garantisce l’applicazione della legge 376/00, quella
                                                               sul doping. Vedremo.
                                                                                                                                 una pur minima prova che l’atleta si fosse mai dopato
                                                                                                                                 (“Ma chi non ha mai pensato di farlo”, disse qualche anno
                                                                                                                                 fa un guru del doping come Alex Schwazer), sono apparsi
                                                                                                                                 ai più una follia giuridica, anche se è giusto, per capire
                                                                                                                                 meglio, aspettare le motivazioni della sentenza.

                                                                                                                                 Che però la giustizia sportiva, in particolare quella relativa
                                                                                                                                 ai reati di doping, sia apparsa negli anni contraddittoria, lo
                                                                                                                                 dimostra anche il suo atteggiamento nei confronti dei me-
                                                                                                                                                                                                  anche la palese difficoltà da parte del giudice monocratico
                                                                                                                                                                                                  che l’ha emessa di comprendere i meccanismi dell’antido-
                                                                                                                                                                                                  ping e non certo perché, ad esempio, il dottor Fischetto
                                                                                                                                                                                                  nella motivazione viene citato addirittura come “responsa-
                                                                                                                                                                                                  bile sanitario del CONI”!

                                                                                                                                                                                                  Adesso i tre professionisti aspettano il processo di ap-
                                                                                                                                                                                                  pello per dimostrare che il loro comportamento fu ri-
                                                                                                                                                                                                  spettoso dei ruoli e dei regolamenti nei riguardi
mitato controlli antidoping, Comitato esenzioni terapeu-       L’aspetto doping, materia assolutamente sensibile e non           dici Giuseppe Fischetto e Pierluigi Fiorella e della diri-       dell’ex-carabiniere altoatesino che – ricordiamo – è
tiche), Procura generale dello sport e Collegio di             solo perché ha implicazioni internazionali, meriterà un’at-       gente Rita Bottiglieri, coinvolti, come noto, nella prima        stato poi trovato nuovamente “positivo” nel 2016 e con-
garanzia, risultano coinvolte, per nomina, circa ottanta       tenta valutazione in sede di eventuali riforme, anche per-        positività di Alex Schwazer e condannati in primo grado          dannato dal Tribunale internazionale (TAS) a otto anni
persone, con ai vertici il generale Leonardo Gallitelli, re-   ché le normative sportive e quelle penali non seguono lo          dal tribunale di Bolzano rispettivamente a due anni i me-        di squalifica. Intanto però Fischetto, Fiorella e Botti-
sponsabile Nado, l’ex-ministro Franco Frattini, respon-        stesso percorso e, anzi, talvolta appaiono in conflitto. Al ri-   dici e a nove mesi la dirigente. Una sentenza che giudi-         glieri prossimamente si dovranno anche difendere da-
sabile del Collegio di Garanzia, e il prefetto Ugo Taucer,     guardo è un recente e chiaro esempio la squalifica di quat-       chiamo incomprensibile dopo aver letto tutte le carte e          vanti al tribunale sportivo della prima sezione
insediatosi al vertice della Procura generale da poco          tro anni inflitta al nuotatore Filippo Magnini dal tribunale      soprattutto le motivazioni – un testo, quest’ultimo, pieno       antidoping, essendo stati rinviati a giudizio dal procura-
tempo al posto del generale Cataldi.                           CONI, a fronte del mancato rinvio a giudizio della procura        di omissioni riguardo a quanto emerso dal dibattimento           tore Mario Vigna. Che questo avvenga a sei anni dai fatti
Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
contestati appare di per sé già paradossale, e lo appare         dove Alex Schwazer viene considerato un teste assolu-            tempo-record (1h17’30”) che l’ex-marciatore ottenne
ancor di più se si considera che i due medici sono stati         tamente attendibile e non un “bugiardo” come soste-              sulla 20 km di Lugano il 18 marzo in condizioni di pieno
già “valutati” in passato dalla procura CONI (e proprio          nuto nel 2015 dallo stesso Vigna e dal tribunale che gli         dopaggio, come poi ammise lui stesso in tribunale. Suc-
da Vigna!), che ha considerato i loro comportamenti nei          ha negato sconti di pena?                                        cessivamente fu necessario l’intervento d’ufficio della
confronti dell’ex-carabiniere altoatesino corretti e le                                                                           IAAF per la cancellazione di quel risultato taroccato.
loro dichiarazioni attendibili rispetto alle accuse che          Ci ha meravigliato, peraltro, che un procuratore ormai
aveva formulato Alex Schwazer alla ricerca di uno                esperto come Vigna non abbia potuto dimostrare in que-           Comunque, qui di seguito, per avere un quadro preciso di
sconto di pena che ovviamente non ha avuto.                      sta occasione una sua indipendenza intellettuale su una          quello che è stato il ruolo della giustizia sportiva nei con-
                                                                 materia che conosce come pochi, rispetto alla poca com-          fronti di Fischetto, Fiorella e Bottiglieri, abbiamo cercato
Ma c’è di più: Fischetto e Fiorella, quali medici tesserati      petenza dimostrata più di una volta dai giudici penali, ad       di ricostruire cronologicamente i fatti.
per la Federazione Medico Sportiva, sono stati già giudi-        esempio come nel caso di Alberico Di Cecco, maratoneta
cati dal tribunale della citata federazione e assolti, dopo la   squalificato dalla giustizia sportiva e assolto in tribunale     L’11 novembre 2014 l’allora UPA (Ufficio pro-
lettura di tutte le carte emerse dal dibattimento di Bol-        penale nonostante il palese uso di doping. Insomma la giu-       cura antidoping), che aveva aperto un’indagine nei con-
zano. Né la Procura generale del CONI ha mai fatto ap-           stizia sportiva relativamente al doping non può una volta        fronti del dottor Fiorella, convoca il medico per chiedergli
pello contro questa sentenza assolutoria, come invece            sentirsi di serie A e un’altra volta chinare il capo per fare    chiarimenti sull’ipotesi accusatoria, ovvero che durante i
avrebbe potuto fare. Ma la procura antidoping ha l’obbligo       da raccattapalle.                                                campionati Europei del 2010 avesse somministrato agli
di deferire comunque i soggetti davanti a una sentenza di                                                                         staffettisti della 4x100 azzurra (Collio, Donati, Checcucci
primo grado e quindi appellabile, peraltro dopo aver già         Viene anche da domandarsi: perché le sentenze penali             e Di Gregorio) farmaci (in particolare il cortisone) in vio-
fatto una prima valutazione della responsabilità e dopo          vengono utilizzate ad uso e consumo? Perché nei con-             lazione delle leggi antidoping. Fiorella fornisce tutte le ri-
una sentenza assolutoria da parte della federazione com-         fronti di Fischetto, Fiorella e Bottiglieri una condanna di      sposte del caso, ma si avvale della facoltà di non
petente in fatto di tesseramento?                                primo grado diventa l’alibi per un deferimento sportivo          rispondere sulla questione Schwazer, in quanto è ormai
                                                                 a ben sei anni dai fatti, e perché lo stesso metro non è         diventato ufficiale il rinvio a giudizio con relativo processo
Nel regolamento antidoping non ci pare esista questa             stato usato per Alex Schwazer? L’ex-carabiniere è stato          che poi partirà in modo definitivo il 25 novembre 2015.
concatenazione, anche perché l’articolo 40.2.4 del rego-         condannato dal TNA a una squalifica di tre anni e sei            Tre dei quattro staffettisti (Collio, Donati e Checcucci),
lamento antidoping precisa che solo una decisione                mesi (poi nel 2015 furono aggiunti altri tre mesi) per i         sentiti in aula a Bolzano, confermano la correttezza del
emessa da una corte o da un ordine professionale non             fatti relativi al 2012. Ma il tribunale di Bolzano il 22 di-     comportamento del dottor Fiorella. L’ipotesi accusatoria
oggetto di un appello debba considerarsi prova inoppu-           cembre 2014 lo ha poi condannato, previo patteggia-              non è stata comunque mai inserita tra i capi di accusa.                                                               ste al-
gnabile da parte del tribunale antidoping. Ipotizziamo:          mento, a otto mesi più multa per essersi dopato “a                                                                                cuna prova di una delle condotte di complicità previste
se Fischetto, Fiorella e Bottiglieri venissero squalificati      Racines tra marzo 2010 e il 30 luglio 2012”, mentre per          Il 7 maggio 2015 l’UPA convoca ancora il dot-                    nell’art. 2.8 del NSA (2.8 Codice WADA 2009 e 2.9 Co-
dal tribunale CONI (da precisare che i due medici non            l’uso della tenda ipossica nel 2008 – non proibita dalla         tor Fiorella e a seguire, il 29 maggio, chiama come per-         dice WADA 2015). In questo senso, deve essere notato
risultano al momento tesserati, mentre lo è Bottiglieri,         normativa sportiva – scattò la prescrizione.                     sona informata dei fatti anche il dottor Fischetto. Ad           che l’atleta stesso dichiara che né il dott. Fiorella né il
dirigente anche di una società sportiva romana) e poi                                                                             entrambi vengono chiesti chiarimenti sulle accuse poste          dott. Fischetto lo abbiano assistito nel suo piano do-
assolti in appello a Bolzano, che figura farebbe la giusti-      Perché da parte della Procura CONI non è mai partito un          in essere da Alex Schwazer nella memoria che l’atleta il         pante. La possibile ‘mancata denuncia’ da parte del dott.
zia sportiva visto che le motivazioni del procuratore            ulteriore deferimento per il dopaggio del 2010 e 2011?           27 marzo ha presentato alla Procura di Bolzano e suc-            Fiorella sembra non essere sufficientemente supportata
Vigna per l’attuale deferimento si basano praticamente           Perché la giustizia sportiva non ha chiesto l’annullamento       cessivamente (24 aprile) alla Procura CONI, con la ri-           da prove o non soddisfare gli standard di prova richiesti
su quanto scritto a sostegno della sentenza di Bolzano,          dei risultati del 2010 (e 2011) tanto che Alex Schwazer ri-      chiesta di ottenere uno sconto sulla sua squalifica. Sia il      e, in ogni caso, non costituisce una violazione delle ADR
                                                                                                            sulta per la storia   dottor Fiorella sia il dottor Fischetto fanno seguire alle       ratione temporis applicabili”.
                                                                                                            dello sport an-       loro deposizioni delle memorie.
                                                                                                            cora campione                                                                          Per quanto riguarda le accuse al dott. Fiorella, con le
                                                                                                            europeo della 20      Il 5 ottobre 2015 il Tribunale CONI nega ad                      quali l’atleta affermava di aver confessato al medico il
                                                                                                            km di Barcel-         Alex Schwazer la riduzione di pena facendo proprio               suo uso di doping nella primavera del 2012, Fiorella
                                                                                                            lona, nonostante      quanto trasmesso dalla Procura che aveva inviato le sue          aveva contestato le affermazioni di Schwazer (“Mi parlò
                                                                                                            un tribunale pe-      considerazioni anche a IAAF e WADA: un solido punto              solo dell’uso della tenda…”), dimostrando anche che il
                                                                                                            nale abbia accer-     fermo a favore dei due medici. Si legge infatti nella sen-       loro incontro era avvenuto in tutt’altre date rispetto a
                                                                                                            tato in via           tenza del Tribunale:                                             quanto affermato dall’ex-carabiniere. Tuttavia il verbale
                                                                                                            definitiva che nel                                                                     dell’interrogatorio fu passato anche alla difesa dell’atleta
                                                                                                            2010 si dopava?       “le ultime dichiarazioni dell’Atleta non sono sufficienti a      che in tribunale, a Bolzano, ebbe modo di correggersi af-
                                                                                                            Addirittura il tri-   supportare la sua istanza di sospensione di parte della          fermando che nelle precedenti deposizioni e nella me-
                                                                                                            bunale antido-        prima sanzione. Siffatte affermazioni non sono suppor-           moria aveva “confuso le date”.
                                                                                                            ping non ha mai       tate da adeguato materiale probatorio e i due dottori
                                                                                                            chiesto neppure       (i.e. Fiorella e Fischetto) hanno fornito prova documen-         Passano due anni nel silenzio più assoluto da
                                                                                                            l’annullamento        tale al fine di confutare le affermazioni dell’atleta. È pos-    parte degli organi di giustizia sportiva. Il processo penale
                                                                                                            dei risultati del     sibile affermare che alcuni membri della FIDAL hanno             è ormai alle sue fasi conclusive. Il 15 settembre2017 la
                                                                                                            2012 e in parti-      sottovalutato il comportamento dell’atleta e il suo possi-       Procura della Federazione medici sportivi informa che Fi-
                                                                                                            colare del            bile collegamento a pratiche di doping. Tuttavia non esi-        schetto e Fiorella, tesserati FMSI, sono convocati il 19 ot-
Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
tobre per il procedimento contro di loro, formalmente            fatti peraltro non necessariamente primari nello schema
aperto il 25 giugno 2013 solo in base ad articoli di giornali.   generale delle accuse. Sono passati quasi quattro anni dal
La Procura FMSI, quando convoca i due medici, ha solo in         rinvio a giudizio penale e appena sei mesi dall’assoluzione
mano il decreto di citazione a giudizio e la relazione intro-    da parte del tribunale della Federazione medici sportivi.
duttiva della Procura di Bolzano, documenti trasmessi
dalla Procura Generale dello sport del CONI, il cui procu-       Fischetto viene chiamato anche una seconda
ratore, il generale Cataldi, sarebbe andato di persona, a lu-    volta il 17 luglio dall’avvocato Vigna per ulteriori chiari-
glio, per conferire con gli inquirenti di Bolzano e poi          menti. È difficile non credere a un Vigna a disagio, visto
sollecitare l’intervento della procura FMSI. In due fasi suc-    che è stato proprio lui la persona che trasmise al TNA, alla
cessive tutti gli atti ufficiali del processo di Bolzano ven-    IAAF e alla WADA, le valutazioni sulla non attendibilità di
gono spontaneamente consegnati alla procura della                Alex Schwazer e sulla mancanza di prove di una condotta
Federmedici dagli avvocati della difesa.                         di complicità da parte di Fischetto e Fiorella. Valutazioni
                                                                 che, come già detto, il TNA fece proprie per respingere la
Tuttavia già Il 26 ottobre, con i documenti a                    richiesta di sconto da parte dell’ex-carabiniere.
sua disposizione, il procuratore Cesare Martellino (già
Procuratore capo a Terni, già rappresentante italiano            Peraltro, rispetto alle valutazioni di quei giorni, il dibatti-
presso l’Eurojustm, già primo presidente della Commis-           mento svoltosi a Bolzano non ha certo portato sostegno, a
sione di appello della Federcalcio) chiede l’archiviazione       prescindere da quanto scritto nella sentenza, alle tesi ac-
per Fischetto e Fiorella (“Dov’è il vulnus?”, dice palese-       cusatorie di Schwazer, anzi ha evidenziato più volte la
mente sorpreso dalla lettura degli atti). La richiesta di        poca credibilità dell’ex-carabiniere. Un esempio per tutti:
archiviazione viene ribadita nella successiva udienza del        ha dovuto ammettere, di fronte a tre referti di Ospedali e
30 novembre. Il Tribunale di giustizia della federazione         medici diversi e formulati in tempi diversi, di soffrire di
medico sportiva italiana, presieduto dall’avvocato An-           asma allergico, fatto che aveva sempre negato, accusando
drea Trecapelli, accoglie l’istanza della procura e assolve      più volte Fischetto di volergli somministrare farmaci per
Fischetto e Fiorella.                                            una patologia che non avrebbe avuto.
La Procura generale del Coni fa passare i trenta giorni
previsti senza fare ricorso al Collegio di Garanzia contro la    Il 4 settembre viene invece convocata Rita Botti-
decisione del tribunale FMSI.                                    glieri. La dirigente, che al tempo dei fatti coordinava il set-
                                                                 tore sanitario della Fidal, era stata sentita solo come teste,
Il 25 gennaio 2018 il giudice monocratico del                    nella primavera del 2016, nel processo sportivo che ri-
tribunale di Bolzano, Carla Scheidle, emette la sentenza di      guardava i whereabouts e che aveva portato a giudizio
primo grado nei confronti dei tre imputati, Fischetto, Fio-      ventisei atleti azzurri accusati dalla procura Coni di aver
rella e Bottiglieri. Le pene sono superiori a quanto richie-     eluso i controlli antidoping. Era stato grazie anche alla te-
sto dallo stesso PM Bramante: due anni per i medici, nove        stimonianza dell’ex-campionessa che si era fatta chiarezza
mesi per la funzionaria FIDAL per la quale lo stesso pro-        su molti aspetti, contribuendo in tal modo, nell’aprile
curatore aveva chiesto l’assoluzione. I tre sono accusati di     2016, all’assoluzione di tutti.
omissione: secondo la giudice sapevano che Alex Schwa-
zer si dopava ma non avrebbero fatto nulla per evitarlo.         Il 20 novembre il Viceprocuratore capo
                                                                 Vigna emette richiesta di deferimento alla prima sezione
Nel dispositivo della sentenza pubblicato il 10 aprile si        del tribunale antidoping per Fischetto, Fiorella (que-
legge che la giudice ha motivato la condanna sostenendo          st’ultimo mai più sentito dal maggio 2015!) e Bottiglieri.
l’assoluta credibilità di Alex Schwazer (le sue accuse           Viene chiesta per Fischetto l’inibizione di tre anni per
erano soprattutto nei confronti di Fiorella). Nel disposi-       “favoreggiamento omissivo” o in subordine sei mesi per
tivo si dà credito soprattutto e quasi unicamente agli ele-      mancata collaborazione; invece quattro anni (o in subor-
menti d’indagine, mentre non viene confutato in alcun            dine sei mesi) per Fiorella accusato anche lui di “favo-
modo tutto quanto emerso dal dibattimento a favore degli         reggiamento omissivo”. Per Bottiglieri (soggetto
imputati. Inoltre il dispositivo è infarcito di considerazioni   tesserato) vengono chiesti sei mesi di squalifica per
del tutto approssimative, se non errate, sui vari meccani-       “mancata collaborazione”. Il fatto stesso che il procura-
smi alla base del sistema antidoping.                            tore nella sua richiesta “ondeggi” tra richieste che
                                                                 vanno da quattro anni (Fiorella) a sei mesi ci appare
Intanto, in attesa del processo di appello, non ancora           come ammissione di una evidente carenza di un quadro
messo in agenda dal tribunale di Bolzano, si rifà improvvi-      accusatorio solido, che invece era addirittura assente
samente viva la giustizia sportiva. Il 29 maggio 2018 il vi-     per la procura della Federmedici.
ceprocuratore capo avvocato Mario Vigna convoca il                                                             Sandro Aquari
dottor Fischetto chiedendo una serie di chiarimenti su                        per gentile concessione di SportOlimpico.it
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