Oro all'Eurocross con i seniores Daniele Meucci ritrovato La Torre spietato! del "caso" Schwazer - n. 65
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n. 65 • Nadia Batt oro all’Euroocletti cross • Bronzo a s con i seniorquadre es • Daniele Me ritrovato ucci • Convegno a La Torre spi Milano, etato! • Ricostruzio n del “caso” e storica Schwazer Foto Colombo/Fidal
Dall’Olanda si torna con un oro e un bronzo Rapido racconto del campionato Europeo di corsa campestre disputatosi a Tilburg in Olanda che ha A sinistra: Nadia Battocletti sul podio delle under 20. regalato per la prima volta una medaglia d’oro A destra: Yeman Crippa, staccato dal gruppo di testa, nella categoria under 20 grazie a Nadia Battocletti. alla fine sarà sesto. Bronzo a squadre tra i senior uomini. Yeman (Foto Colombo/Fidal). Crippa sesto, Meucci undicesimo. o contato i Campionati Europei che ho vamo che qualche fram- H seguito “in diretta”, mi sono reso conto, escludendo i primi due di Anwick, Mal- moe (2000) e Samokov nel 2014, li ho seguiti tutti. La Eaa ne ha allestiti venti- cinque, compreso quello di quest’anno, io ne ho visti ventuno. Penso sia un record abbastanza inavvicinabile, visto i chiari di luna, giornalisticamente parlando, che viviamo. Sino a qualche anno fa a seguire il cross continentale ci si andava in auto. Spedizioni “proibi- mento, come ad esem- pio la vittoria di Serhgyi Lebid. Ai tempi quasi una consuetudine. Al- l’aeroporto di Eindho- ven non troviamo Dafne Schippers ad attenderci. Qualcuno ci sperava… L’arrivo e il trasporto tive” con automezzi da 7/8 posti. Partenze la notte del gio- all’hotel della stampa si vedì, arrivo il venerdì mattina: hotel, giro esplorativo sul è rivelato abbastanza tracciato, conferenza stampa, gara la domenica, ritorno complicato. Non si rie- con partenza all’alba del lunedì. Così è stato anche per sce mai a capire il per- molti Campionati Mondiali di cross, disputatisi in Europa. ché ci portino al centro Poi il vento è cambiato, qualcuno è andato avanti negli accrediti, degli atleti o anni, qualcuno ha deciso di desistere, qualcuno è volato in dei team e non della cielo e ci segue da lassù. Nelle ultime due edizioni la star- stampa. Con noi sul pul- ting list dei componenti la spedizione si è ridotta a tre: chi mino niente di meno scrive, Daniele il mio sodale ed Ennio Buongiovanni che Sonia O’Sullivan, (detto GoodJohn 1) che a dispetto dell’età, e dei continui l’irlandese che amava brontolii “è l’ultima volta... è l’ultima volta...” c’è sempre, o inzaccherarsi tra i prati ter e in streaming si può vedere anche la gara. Si parte, quasi. e 21 anni fa a Marrakesh si palpita per Nadia Battocletti la figlia d’arte con papà Gli appuntamenti di Hyerès (Francia), Chia (Sardegna) vinse il mondiale sia nel Giuliano che non sta nella pelle a bordo prato e urla e Samorin (Rep. Slovacca) ci hanno visto come un sol “corto” sia nel “lungo”. come un ossesso. Nadia corre già da atleta consumata, il uomo agli ipotetici nastri di partenza, forti anche del L’hotel della stampa è babbo e la mamma Jowahra non appena è riuscita a met- fatto che i voli low cost danno una grande mano. Que- abbastanza lontano dal tere un piede dopo l’altro in sequenza e senza cadere, le st’anno la spedizione ha avuto una nuova defezione. Da- campo gara. Evitiamo il hanno insegnato l’arte di correre e di attraversare i prati. niele, accortosi (in ritardo) del genetliaco della genitrice solito sopralluogo sul Nadia vince alla grande, domina la prova. Noi giù a capo- (90 primavere... auguri) ha “dovuto” restare a casa a fe- percorso che è sempre stato una nostra peculiarità, nior uomini), Nadia Battocletti (under 20 donne), mi pia- fitto verso la “zona Mista” per sentirla con un’emozione steggiarla. La toccata e fuga, cioè sabato e domenica 8 e manco avessimo dovuto correre noi, poi spesso piove e il ceva di più scrivere juniores, ma i tempi cambiano… che non si provava da tempo. La neo campionessa di 9 dicembre, ha visto sul volo low cost della Ryanair che meteo non da buone notizie. Ci si siede in tribuna e il monitor che potrebbe fornirci cross arriva e sul visino scorre qualche lacrimuccia che da Bergamo ci ha portato a Eindhoven in Olanda solo io Veniamo all’Europeo. Esordio ufficiale di Antonio La Torre informazioni più dettagliate sullo svolgimento della gara rende ancora più bello il suo successo. Ci racconta com’è e il prode Ennio. A Tilburg (Brabante Settentrionale) ci (The Tower) come D.T., in settimana ha detto la sua “is broken” è rotto, ma non è sostituito. Non fa nulla, uno andata, ci dice quali saranno i prossimi appuntamenti eravamo già stati nel 2005, sempre di Europeo si trat- senza peli sulla lingua al “Corriere della Sera”. Le punte schermo gigante sopperisce al tutto, poi Marco Sicari atletici, ci ricorda che si alza alla sei del mattino va a tava, ma di quella trasferta, fatta in auto, non ricorda- della spedizione sono Yeman Crippa e Daniele Meucci (se- (responsabile Media/Fidal) è arrivato armato di compu- scuola (quinta liceo scientifico), poi risponde in un in-
glese abbastanza fluido all’intervista a un’emittente della terra d’Albione, non scordando la dedica ai genitori per la sua vittoria. Bene le altre con un rammarico, per un solo punto quarte, a squadre. Le altre gare ci mostrano una discreto Colombini (12ª) tra gli under 23, Rebecca Un cappellino bianco nel fango di Tilburg I Lonedo generosa e spavalda nella stessa categoria, ma senior che prendono il via sono 89. Un bel gruppo nel di polmonite che lo ha costretto a una sosta dall’atti- munandolo a un gran bel lavoro svolto da Caimmi. fino alla prova clou tra senior uomini dagli azzurri prove, quale tutti lottano per prendere le prime posizioni. vità atletica per tutto luglio e agosto con inevitabile ri- Nel futuro prossimo Meucci ha in calendario la 10 km dell per così dire, solo in chiaroscuro. Ogni tanto piove, ogni tanto smette, ogni tanto esce nuncia agli Europei di Berlino. Atleticom We Run Rome del 31 dicembre. Poi correrà il È la volta della gara più attesa. Il sole ogni tanto fa capo- un occhio di sole, c’è sempre un po’ di vento. Quando gli Debilitato nel fisico e nella mente, Daniele, dopo sedici Campaccio del 6 gennaio, poi… finché il 7 aprile gareg- lino fra spesse nuvole che mantengono le loro promesse e 89 passano nei pressi delle tribune si nota che molti anni di atletica, ha meditato il ritiro dall’attività agoni- gerà nella maratona di Roma. Noi sperando di rivederlo ci irrorano abbondantemente, così da rendere molle il ter- hanno in testa un cappellino o un berretto o una ban- stica. È grazie a un gran lavoro psicologico portato avanti col cappellino bianco portafortuna! reno che in alcuni tratti è fradicio con una poltiglia che si dana. Ma fra tanti copricapo ne svetta soprattutto uno, da Magnani se il pisano ha superato le sue tentazioni e, Ennio Buongiovanni attacca alle scarpe e ai pantaloni. Yeman Crippa è la no- uno bianco, che più bianco non si può. Quindi lo si distin- con nuove condizioni e nuovi stimoli, ha ripreso ad alle- stra punta di diamante. Ha già nel suo palmares ben 4 me- gue bene. È un cappellino tipo baseball. Ha una capace narsi col solito impegno e con la solita passione, ormai del daglie con le campestri. Due d’oro, tra gli under 20 e due visiera e al centro ha stampato uno scudetto tricolore. Al tutto dimentico degli spiacevoli episodi che in carriera lo bronzi negli under 23. Yeman, 22 anni, ha deciso di fare il passaggio del primo giro il cappellino bianco passa in 32ª hanno amareggiato. I nuovi stimoli sono ascrivibili soprat- salto di qualità, corre con i seniores, lascia la categoria in- posizione, al secondo giro in 20ª, al terzo in 14ª, al quarto tutto al cambio di allenatore, suggerito da Magnani stesso feriore. Un azzardo? Niente affatto. Se non si osa… Sa- ancora in 14ª, al quinto in 13ª, al sesto in 10ª e al set- al quale sono subentrati l’amico Daniele Caimmi – ecco la peva di avere contro keniani che battono bandiera turca, i timo… è forse addirittura nei primi tre? No, è in 11ª posi- coppia Daniele & Daniele – e la compagna Giada Ber- fratelloni Ingebrigsten, spagnoli e francesi di lignaggio, zione e qui la gara, dopo 10.300 metri, si conclude. Il tucci, già discreta mezzofondista toscana e madre dei non fa nulla Occorre osare. E Yeman di coraggio ne ha cappellino bianco, provato dall’entusiasmante progres- suoi tre figli: Dario di 7 anni, Noemi di 5 e Greta di 8 mesi. sempre avuto. Non arriva a medaglia, ma regala alla nazio- sione e in ultimo dalla lotta ingaggiata con il britannico Caimmi è un ex maratoneta che sui 42 chilometri vanta nale azzurra, grazie alla volata finale, di quelle che lui sa Jones, nell’ultimo giro si è trovato costretto a cedere una un crono di 2h08’59”, tempo che lo vede al 7° posto nelle fare un sesto posto che permette agli italiani di salire sul posizione all’irlandese Tobin, anche perché un po’ soffe- liste italiane all-time. Nato a Jesi nel ’72, si dà il caso che podio (terzi), con Daniele Meucci, che rientra dopo la pol- rente alla schiena all’altezza polmonare. Ma che gran abbia partecipato a un solo Europeo di cross, quello tenu- monite di origine virale, che si batte come sa fare, con gara ha fatto! A questo punto c’è da chiedersi chi sarà tosi nel 2005 proprio nella stessa Tilburg. Si classificò 20°. grande esperienza, arriva 11º e Neka Crippa, fratello mag- mai il proprietario di questo cappellino bianco (peraltro Giada, infermiera di professione, è tecnico specialista giore di Yeman, 20º. I due azzurri hanno due approcci di- già notato in altre occasioni)? Scudetto tricolore, com- Fidal. Oltre a partecipargli pareri tecnici vari, segue versi in “zona mista”. Yeman dice: «ci riproverò», Daniele pleto azzurro a spicchi, perfetto stile di corsa (nel fango spesso il compagno in bicicletta. ci informa che è solo da settembre che ha iniziato a cor- come in strada e in pista): ebbene, è chiaro, il cappellino Da metà settembre Daniele ha ripreso pian piano ad alle- rere. Nazionale promossa, non a pieni voti, ma quasi. è del 33enne ingegnere informatico, con specializzazione narsi con due obiettivi primari e ben precisi, beninteso in Arriva il presidente Alfio Giomi è felice tanto quanto in Automazione e Robotica, Daniele Meucci. maratona: il Mondiale 2019 a Doha (Qatar) e l’Olimpiade Il cappellino avesse intascato già il premio della Il pisano – vincitore di 16 medaglie 2020 a Tokyo (Giappone). Il 4 novembre scorso ha voluto bianco Lotteria di Capodanno. Oscar Cam- in rassegne internazionali continen- riassaporare il gusto di una maratona e così s’è cimentato, portato a spasso da pari (capo delegazione) sostiene di tali tra le quali spicca quella d’oro senza impegno di sorta, in quella di New York, concluden- Daniele Meucci. portare fortuna, papà Crippa sor- europea della maratona di Zurigo dola al 51° posto in 2h29’38”. Nell’occasione ha accompa- Undicesimo ride amaro, i genitori di Valeria 2014, 33 maglie azzurre, 5 Mondiali, gnato un gruppo di dieci amatori che si erano preparati al traguardo. (Foto Roffino scuotono la testa. Il cross è 2 Olimpiadi, 4 Campionati Europei sotto la sua guida tecnica utilizzando sistemi analitici Colombo/ finito. Sempre un grande spetta- in pista e 6 nel cross, 11 titoli ita- della Società italiana Integris, sistemi coi quali, attraverso Fidal) colo, visto da vivo. Un solo ap- liani, primati di 13’19”00 nei 5000, di una serie di test effettuati con l’uso di tecnologie digitali, i punto: la staffetta mista non è 27’32”86 nei 10.000, 9 maratone con dieci hanno potuto prevedere il tempo che avrebbero ot- sistemata nell’orario delle gare in un primato di 2h10’45” (Otsu 2018)- tenuto, cosa avvenuta con quasi assoluta precisione. Che maniera che possa avere un futuro. – grazie a tutto ciò non lo si scopre sia questa la sua futura professione? «Assolutamente Messa alla fine non è né carne né certamente oggi: a scoprirlo fu Mas- no” – assicura Daniele – è stata solo un’esperienza occa- pesce. Non la segue nessuno. Tutti simo Rosellini che, finché restò in sionale per testare sistemi e materiali». intenti a parlare con i protagonisti vita, coadiuvò con Luigi Principato, All’Europeo di Tilburg Meucci ha dunque preso il via dell’ultimo impegno. Il prossimo ex mezzofondista di buon livello, suo con un allenamento molto relativo. Il nuovo D.T., Anto- anno si corre a Lisbona. Non sarò allenatore ufficiale dal 2003 al 2009. nio La Torre, ben conoscendo il suo valore, gli ha chie- solo… spero! Nella gestione dell’atleta contribuì sto la disponibilità a dare una mano alla nazionale Walter Brambilla anche Denise Cavallini. Dal 2010 senior affidandogli il ruolo di Capitano. Daniele ha ac- come allenatore è subentrato Mas- consentito ben volentieri. Il suo ultimo Eurocross risa- Nadia Battocletti guida il gruppo simo Magnani. Dal dicembre 2004 liva a quello di Belgrado 2013. E il risultato lo si è visto: delle Under 20. Alle sue spalle la turca veste la maglia dell’Esercito. sorprendentemente undicesimo e la Nazionale terza, Kalkan, terza classificata. (Foto Colombo/Fidal). Ai primi di luglio di quest’anno è con lui miglior italiano dopo Crippa (sesto). La Torre lo stato colpito da una pesante forma ha ringraziato con un giudizio molto lusinghiero, acco-
C ’ero a Montecarlo quando l’urlo di La maratona della vita È IL PROGRESSO BELLEZZA! dolore fermò il volo di Gimbo im- pedendogli la partecipazione ai Gio- chi di Rio. C’ero anche in campo, unico “giornalaio”, entrato spaccian- era in grado di soddisfare quell’ata- domi per un addetto al soccorso. Ed Il web e le nuove tecnologie tolgono vica ingordigia: i giornali. Di ogni fog- ebbi, così il “privilegio” di raccontare, sempre più spazio alle cronache sulla gia e colori. in presa diretta, il dramma del ra- carta stampata. Ma è vero progresso oppure un appiattimento generale? N on c’ero in altre centinaia di ma- nifestazioni, piccole o grandi, nazionali, o internazionali. Non ap- gazzo e del padre. O gni articolo, ciascun “pezzo”, non importa da chi scritto o dove ve- partenevo alla fortunata stirpe degli nisse pubblicato, differiva dall’altro. N on c’ero, imberbe sedicenne, in quel di Helsinki 1971 a urlare tripudiare per l’oro di Sara e della Freccia del Sud valeva la spesa. “inviati”, sempre sul pezzo ad ogni la- titudine, spediti dai rispettivi diret- Gli inviati raccontavano emozioni, ec- citazioni, suggestioni captate in loco e per la supremazia mostrata da Ciccio Arese sul il resto del continente, bat- tendo un polacco dal nome impro- N on c’ero ad Atene (1982), Hel- sinki (1983) Los Angeles (1984) per accompagnare l’ascesa al monte tori e, dunque, senza problemi di bilancio. Ma sopperivo a tutto ciò con la puntuale informazione, gli impec- trasmettevano quelle sensazioni al pubblico, ai lettori seduti comoda- mente a casa. Che cosa è rimasto di Ci sono giornate che ci riconciliano con il nostro mondo. Nessuno è disgustato, sia ben chiaro, ma a volte, come si dice in gergo, “cadono i pantaloni” per non nunciabile (Szordykowski). Ma lessi Olimpo, del baffuto Ragionier Cova cabili resoconti, i sognanti racconti di tutto questo? Nulla. Spazzato dalla dire altro. Nel mese di ottobre ci ha pensato il gruppo di amici guidato da “Octa- tutto avidamente sui giornali trovati Alberto da Inverigo. Gentile ma ful- chi, fortunato, poteva rendere parte- furia delle nuove tecnologie, dalla vio- vius” Castellini ad organizzare una giornata dedicata a Giuseppe Gentile in oc- nella casa del custode dello stadio. mineo e pericoloso come un crotalo cipe il resto del mondo. lenza dei bilanci che impongono tagli casione del cinquantesimo del suo record del mondo in quel di Messico 1968. Il 30 Poi il nostro mitico coach, al secolo Angelo Filighera, ci fece omaggio di qualcosa che negli anni sarebbe di- quando si palesava un titolo pregiato. Non c’ero, ma tutto conoscevo una volta penetrati i misteri svelati sem- C ’ero a Spalato a celebrare Salva- tore netti. Dai cambi di politica editoriale. Tutti, o quasi, a casa. Basta lo schermo di un computer, un te- novembre, chi scrive, ha avuto l’opportunità di essere graditissimo (notare il su- perlativo assoluto) ospite di Maura Viceconte. Sì, proprio la signora della Val di Susa che nel 1988 andò a medaglia a Budapest. Maura ha nel suo palmares un ventata la mia casa: la rivista Atletica pre da chi poteva raccontare di per- levisore ed ecco che si può bronzo nella maratona continentale, un primato italiano sulla distanza dei km Leggera. Su quelle pagine mi formai sona e in prima battuta quelle ripetere la magia. Falsa 42,195, battuto solo cinque anni fa da Valeria Straneo, per una miseria di 3 se- e capii che quel mondo poteva anche leggendarie sfide. suggestione, pur- condi. Un battito d’ali, un sospiro. Maura è però sempre al comando della lista essere il mio futuro. N on c’ero nella Roma del 1974 a disperarmi per la sconfitta di N on c’ero nella capi- tale del Baden- Württemberg (agosto troppo. Oggi ci si af- fida ai comunicati stampa, stilati dagli italiana dei 10 mila. Come potete leggere, primati non da poco conto. L’ex az- zurra in occasione del suo genetliaco nel 2017 (gli anni non ve li dico, se volete andate a cercarli sugli annuari, o sulla cloaca massima dell’informazione o di- “March” Fiasconaro, crollato sotto gli 1986), sud-ovest organizzatori o dalle sinformazione che risponde al nome di facebook), ebbe l’opportunità d’ideare tra- spietati colpi di Susanj e dell’astro della Germania, ad Federazioni, alle noti- mite un compaesano e di trasformare in realtà un docu-film sulla sua vita da nascente (19 anni) britannico Steve ammirare la pazza e zie d’agenzia. O, peggio atleta. Traduzione: un vero e proprio film dove gli interpreti sono gli stessi prota- Ovett. Nel contempo, riuscivo ad folle cavalcata di ancora, a facebook, a gonisti che si tramutano in attori. Maura e Luigi Cantore (film maker) hanno esaltarmi per l’inaspettato e sorpren- Francesco Panetta qualche appassionato girato in largo e in lungo per un anno ed hanno compiuto un ottimo lavoro. Ma dente bronzo di Beppe Cindolo nei lanciato verso un im- sgrammaticato. Risultato? Me- oltre alle interviste, agli spezzoni d’epoca con Maura impegnata a correre, come 10.000. Ricordo ancora il sorriso su probabile e quasi im- lassa insapore. Piattume e “colate ad esempio a Vienna dove stabilì il record italiano, ci voleva un’abile penna quel volto baffuto. Spiantato stu- possibile titolo europeo di piombo” (una volta si usava questa “commentatrice”. E qui è venuto in soccorso Remigio Picco, altro valsusino, un dente non potevo permettermi una delle siepi. E infatti fu trafitto espressione) inesorabilmente uguali, cultore dell’atletica. Chi scrive lo ha incontrato in tutti i campi del mondo o settimana nell’Urbe. Soprattutto do- dal tedesco dell’Est Hegen Melzer. omogenei. Articoli che paiono scritti quasi. L’atletica chiama e lui risponde: presente! Il gioco ha così potuto avere un vevo preparare un paio di esami per Crogiolandomi al sole della Puglia Antibo, a raccontare da un’unica mano, dove non si coglie inizio e una fine. La sera del 30 novembre in località Villar Dora, 3000 abitanti passare da un Istituto all’altro… Non passavo ore sotto l’ombrellone ad in- quella saga vibrante e appassionata. nessuna vibrazione, emozione, fre- non lontano da Torino, in un centro sociale comunale c’era il mondo intero. Sala c’ero… però ho potuto “ubriacarmi” formarmi, su pagine di carta preda C’ero, sugli spalti del Gradski Sta- mito, nessun palpito. affollatissima. Gli ospiti d’onore erano stati anche protagonisti del docu-film: bevendo avidamente dalle pagine dei giornali, la rosea in primis e qualche del vento, di quanto accadeva lassù alle porte del cosmo. dion, nel mezzo della bolgia con i pa- renti accorsi ad acclamare quel I l web ci salverà sostenevano e so- stengono i futurologhi. Forse. Per- Laura Fogli, Maria Curatolo, Franca Fiacconi, Rossella Giordano, Daniela Gra- glia, Patrizia Cassard, Maurizio Damilano, Alessandro Lambruschini, i tecnici settimana dopo dalla rivista Atletica Leggera (sempre lei...) tutto quanto era stato scritto. N on c’ero nella capitale del Sol Levante ad ammirare due atleti impegnati nella più grande prova di piccolo siciliano che metteva sogge- zione ai giganti nordici, tedeschi e britannici. C’ero a Helsinki ‘94, metteteci il dubbio. Non sono stato a Tilburg, in Olanda. Mi sono bastati i racconti degli amici presenti. I gior- Luciano Gigliotti e Renato Canova, Walter Durbano e tanti bei nomi dell’atletica piemontese, dalla stampa all’organizzazione di gare. In altre parole tutti atten- tissimi allo sviluppo della pellicola intitolata: “La vita una maratona: La corsa N on c’ero nella grigia Mosca del 1980. Così almeno la racconta- vano gli “eletti”, quelli che avevano salto in lungo della storia. Con 8.95 Michael Anthony Powell, detto Mike, riuscì a dominare il “Figlio del vento” pronto a favoleggiare su una storia d’amore sbocciata sulle pedane dei salti. Lei Fiona, inglese, lui Gianni, nali? Quattro righe, forse dieci, venti. Nulla più che una scarna e asettica cronaca dell’evento, con qualche ec- il mio modo di vivere”. Un’ora o giù di lì inframmezzata da scrosci di applausi, ricordi, aneddoti, testimonianze. Dopo la proiezione lo tesso Remigio Picco ha in- tervistato, oltre alla splendida regina della serata Maura Viceconte, anche tutte avuto l’opportunità e la fortuna di es- che dovette arrendersi pur volando a toscano. Lungo e asta, un’unione che cezione... Sempre più velocemente il le altre atlete ospiti con qualche gustosissimo ricordo, tipo la rivalità all’epoca serci, gli inviati di quei quotidiani che 8.91. Nulla potè il fuso orario (otto ha generato, così raccontano le cro- Web va sostituendo la stampa scritta. tra Franca Fiacconi e la stessa Maura Viceconte. Si è finito a sera inoltrata, ma ogni giorno acquistavo all’edicola e ore avanti rispetto all’Italia) e niente nache attuali, un altro gioiello che Ma siamo sicuri che si tratta proprio ci aspettava uno splendido chalet in riva al Lago di Avigliana. Meglio di così! concorrevano pesantemente a deci- riuscì a fermare la consueta, insazia- potrà impreziosire la corona dell’atle- di un progresso? Walter Brambilla mare la già mie modeste finanze. Ma bile, fame di notizie. Un’unica fonte tica italiana. Daniele Perboni
Io farei così... allora famolo strano I l rischio, enorme come la buito alle varie società della A destra: alcuni momenti della serata. Fra gli altri si bolla finanziaria di anni sua regione. Denaro raccolto riconoscono Saro Naso (nella addietro, poteva essere grazie alle numerosissime foto piccola) e, sotto, Sergio Previtali e il Presidente Fidal quello di assistere a una se- corse su strada organizzate. Alfio Giomi. rata da amarcord “Come E il pensiero è corso alla erano belli, felici, interes- Deejay Ten, 40.000 parteci- nazionale e oggi giorna- santi, magnifici, coinvolgenti panti lo scorso ottobre a Mi- lista, ha ricordato come i vecchi tempi, quando l’atle- lano e nessun euro versato l’atletica dia di sè, agli tica sfornava campioni, era nelle casse Fidal. occhi dei giovani, una sempre sui giornali e si vin- Maurizio Barbieri, Lazio, ha immagine vecchia, cevano medaglie”. Invece, e sottolineato quanto poco o poco appetibile. «Ser- per nostra fortuna, non è an- nulla ha reso, in termini nu- vono progetti in grado data così. Almeno, non tutta merici, l’impegno di aver di confrontarsi con i social, strumenti che ormai tutti i la serata è stata condotta su mandato i tecnici nelle giovani usano senza nessun problema». quel binario. Certo, alcuni scuole. La sua conclusione? Tutto tranquillo, sino a quando è intervenuto lui, il dia- degli intervenuti probabil- «Servono “seminari” aperti volo, l’orco Shrek, però geneticamente modificato, il rullo mente non hanno compreso anche alle famiglie, con la compressore Antonio La Torre. Bastano poche frasi per sino in fondo lo spirito e il presenza di psicologi dello far capire quanto sia stato duro e spietato. Ha sforato i tema del convegno (Io sport. Insomma è impor- tempi, ma nessuno si è preso la briga di intervenire. Anzi, Farei Così, proposte per tante, riuscire a mettere “a non avevano neppure fatto partire il cronometro... migliorare questa nostra Antonio La Torre. sistema” tutte le compe- «Signori, mettetevi in testa che il decentramento non ha atletica). Comunque, fra alti tenze che compongono la fa- funzionato (assestando così uno stordente uppercut Gli intervenuti e bassi l’incontro milanese, miglia dell’atletica». agli organizzatori che in apertura di serata avevano au- Sergio Previtali Officina Atletica organizzato da Sergio Previ- Alla tavola rotonda, Io Farei Così, orga- Stefano Mei ha puntato il spicato un modello tecnico che presupponeva anche Saro Naso Officina Atletica nizzata da “Officina Atletica”, venerdì dito sulla mancanza di co- Christian Zovico* Presidente Fidal Veneto tali e Saro Naso (Officina una sorta di decentramento). Fra i nostri juniores e Rosa Maria Boaglio Presidente Fidal Piemonte Atletica), ha prodotto alcuni 14 dicembre presso la sede della Fidal municazione fra il territorio, under 23 ne abbiamo solo una che potrà arrivare fra le Giacomo Leone Presidente Fidal Puglia spunti interessanti e diverse la periferia, e il centro, men- prime 30 al mondo (Battocletti n.d.r.). Maurizio Barbieri Fidal Lazio sorprese. Prima di tutto si Lombardia, si sono ascoltate diverse tre il settore tecnico do- «Mi chiedono perché Chiappinelli è fuori dai top! Gli ho Stefano Mei pensava, almeno lo scrivente proposte interessanti, anche se in di- vrebbe essere un punto di parlato chiaro: “non sei in grado di fare il record di Pa- Maurizio Lorenzini Podisti.net se lo figurava, di ritrovarsi riferimento. Una frecciatina netta sulle siepi, quindi è meglio che ti sposti sui 10.000”. Nicola Rossi Team A Lombardia fra i soliti “quattro amici al versi passaggi ci è parso di essere da- anche alle società militari «Basta chiamare velocista chi corre i 100 in 10”30. Dal Achille Ventura Presidente Atl. Bergamo bar”. Così non è stato. C’è vanti al “Muro del Pianto”. Ma che dovrebbero tesserare 1964 a oggi ci sono mezzo milione di giovani in meno. Ed Massimo Di Giorgio** Luca Di Gennaro Dino Ponchio chi, infatti, si è sciroppato l’intervento più dirompente è venuto solo atleti formati. è con questi numeri che dobbiamo fare i conti. Se proprio Andrea Uberti Tecnico centinaia di chilometri, o chi Dino Ponchio, forse il più dobbiamo fare qualcosa, almeno famolo strano... (butta lì da Antonio La Torre. Come sua abitu- criticato fra i personaggi Antonio La Torre D. T. Nazionale ha viaggiato per mezzo sti- provocatorio). Ho fissato dei criteri e da lì non mi sposto. Roberto De Benedittis Resp. Naz. ACSI Atletica vale, Puglia e Lazio la re- dine, il Direttore Tecnico non ha avuto che ruotano attorno al Pre- «A Tilburg fosse stato per me avrei portato solo una Sergio Baldo Resp. Fiamme Oro gioni più lontane, per essere sidente Giomi, presente alla decina di atleti. Guardate gli inglesi. Non avevano Alessandro Castelli Cus Milano Pro Patria presenti. La speranza è che remore di sorta nell’elencare quali serata, ha messo in evi- grandi campioni eppure a squadre sono andati a me- Magda Maiocchi Giornalista gli organizzatori riescano a sono, a suo giudizio, i mali dell’atletica denza come ormai sia daglia in tutte le categorie. Ma quelli sono tosti, muo- * Intervenuto con un video mettere tutto su carta (o sul italiana e le eventuali correzioni da ap- «giunto il momento storico iono sempre dieci metri dopo il traguardo, mentre i ** Ha mandato un intervento scritto e letto in aula. web, anche se l’incontro è affinché tutte le anime nostri... (e qui mima passettini da danza)». stato trasmesso in strea- portare al sistema. dell’atletica si riuniscano at- Poi, in separata sede confessa che «Ho avuto chiarimenti grado di allenare. Identica precisazione che ho fatto a ming) così da poter permet- torno a un tavolo. Serve un anche con il tecnico cubano Santiago Nunez (anche se Werner Goldman (il tedesco tecnico dei lanci)». tere, a chi non era presente, di conoscere ciò che ne è “punto a capo – ha sottolineato – sul metodo, sui con- propendiamo più per uno scontro fra placche tettoniche). Il dubbio è che così facendo sia andato in rotta di colli- scaturito. Particolarmente apprezzato l’intervento di tenuti. Dobbiamo tornare ad avere fiducia fra di noi». Gli ho spiegato che non mi interessa se allena Lorenzo Pe- sione anche con Elio Locatelli, ex D.T. e che fortemente Giacomo Leone, presidente della Puglia, quando ha sot- Roberto De Benedittis si è detto allarmato per l’età rini, al sottoscritto serve che alleni il suo tecnico, Ripa- impose quegli specialisti. «Beh, diciamo che anche con lui tolineato l’obiettivo che si è dato, cioè «Diffondere il sempre più avanzata dei giudici di gara: «Sono in estin- monti. Perché quando lui (Nunez) se ne andrà, e ha ho avuto dei chiarimenti». Sorride sornione. “verbo” tecnico e l’aiuto finanziario (70.000 euro) distri- zione», mentre Magda Maiocchi, exmezzofondista della minacciato di farlo, quì resterà qualcosa e qualcuno in Daniele Perboni
Il ruolo ambiguo della giustizia sportiva Per gentile concessione di SportOlimpico.it pubblichiamo i recenti sviluppi del “Caso Schwazer”, partendo da una interessante ricostruzione storica, curata da Sandro Aquari. e “quattro righe” della finanziaria che ri- Se la futura società “Sport e Benessere” sarà una struttura di Pesaro che pure lo aveva indagato. Quattro anni, senza (email, testimonianze, regolamenti) – ma dove emerge L schiano – come grida chi è avverso alla ri- forma Giorgetti – di ridurre il CONI ad una “sorta di agenzia di viaggi”, sollecitano molti interrogativi, soprattutto da parte di chi questo mondo lo vive dal di dentro, ri- guardo al futuro di tante strutture che oggi sono alla base dello stesso CONI e dello sport italiano. Ci chie- diamo: che fine farà la giustizia sportiva? Attualmente, tra Nado (Tribunale antidoping, Procura antidoping, Co- al cento per cento “governativa”, niente impedisce di ipo- tizzare che la parte più legata alla materia doping vada sotto la tutela del Ministero della Salute, che già in parte se ne occupa, e per quanto riguarda invece la problema- tica della giustizia ci possa essere un coinvolgimento del Ministero competente che per adesso, con i suoi magi- strati, garantisce l’applicazione della legge 376/00, quella sul doping. Vedremo. una pur minima prova che l’atleta si fosse mai dopato (“Ma chi non ha mai pensato di farlo”, disse qualche anno fa un guru del doping come Alex Schwazer), sono apparsi ai più una follia giuridica, anche se è giusto, per capire meglio, aspettare le motivazioni della sentenza. Che però la giustizia sportiva, in particolare quella relativa ai reati di doping, sia apparsa negli anni contraddittoria, lo dimostra anche il suo atteggiamento nei confronti dei me- anche la palese difficoltà da parte del giudice monocratico che l’ha emessa di comprendere i meccanismi dell’antido- ping e non certo perché, ad esempio, il dottor Fischetto nella motivazione viene citato addirittura come “responsa- bile sanitario del CONI”! Adesso i tre professionisti aspettano il processo di ap- pello per dimostrare che il loro comportamento fu ri- spettoso dei ruoli e dei regolamenti nei riguardi mitato controlli antidoping, Comitato esenzioni terapeu- L’aspetto doping, materia assolutamente sensibile e non dici Giuseppe Fischetto e Pierluigi Fiorella e della diri- dell’ex-carabiniere altoatesino che – ricordiamo – è tiche), Procura generale dello sport e Collegio di solo perché ha implicazioni internazionali, meriterà un’at- gente Rita Bottiglieri, coinvolti, come noto, nella prima stato poi trovato nuovamente “positivo” nel 2016 e con- garanzia, risultano coinvolte, per nomina, circa ottanta tenta valutazione in sede di eventuali riforme, anche per- positività di Alex Schwazer e condannati in primo grado dannato dal Tribunale internazionale (TAS) a otto anni persone, con ai vertici il generale Leonardo Gallitelli, re- ché le normative sportive e quelle penali non seguono lo dal tribunale di Bolzano rispettivamente a due anni i me- di squalifica. Intanto però Fischetto, Fiorella e Botti- sponsabile Nado, l’ex-ministro Franco Frattini, respon- stesso percorso e, anzi, talvolta appaiono in conflitto. Al ri- dici e a nove mesi la dirigente. Una sentenza che giudi- glieri prossimamente si dovranno anche difendere da- sabile del Collegio di Garanzia, e il prefetto Ugo Taucer, guardo è un recente e chiaro esempio la squalifica di quat- chiamo incomprensibile dopo aver letto tutte le carte e vanti al tribunale sportivo della prima sezione insediatosi al vertice della Procura generale da poco tro anni inflitta al nuotatore Filippo Magnini dal tribunale soprattutto le motivazioni – un testo, quest’ultimo, pieno antidoping, essendo stati rinviati a giudizio dal procura- tempo al posto del generale Cataldi. CONI, a fronte del mancato rinvio a giudizio della procura di omissioni riguardo a quanto emerso dal dibattimento tore Mario Vigna. Che questo avvenga a sei anni dai fatti
contestati appare di per sé già paradossale, e lo appare dove Alex Schwazer viene considerato un teste assolu- tempo-record (1h17’30”) che l’ex-marciatore ottenne ancor di più se si considera che i due medici sono stati tamente attendibile e non un “bugiardo” come soste- sulla 20 km di Lugano il 18 marzo in condizioni di pieno già “valutati” in passato dalla procura CONI (e proprio nuto nel 2015 dallo stesso Vigna e dal tribunale che gli dopaggio, come poi ammise lui stesso in tribunale. Suc- da Vigna!), che ha considerato i loro comportamenti nei ha negato sconti di pena? cessivamente fu necessario l’intervento d’ufficio della confronti dell’ex-carabiniere altoatesino corretti e le IAAF per la cancellazione di quel risultato taroccato. loro dichiarazioni attendibili rispetto alle accuse che Ci ha meravigliato, peraltro, che un procuratore ormai aveva formulato Alex Schwazer alla ricerca di uno esperto come Vigna non abbia potuto dimostrare in que- Comunque, qui di seguito, per avere un quadro preciso di sconto di pena che ovviamente non ha avuto. sta occasione una sua indipendenza intellettuale su una quello che è stato il ruolo della giustizia sportiva nei con- materia che conosce come pochi, rispetto alla poca com- fronti di Fischetto, Fiorella e Bottiglieri, abbiamo cercato Ma c’è di più: Fischetto e Fiorella, quali medici tesserati petenza dimostrata più di una volta dai giudici penali, ad di ricostruire cronologicamente i fatti. per la Federazione Medico Sportiva, sono stati già giudi- esempio come nel caso di Alberico Di Cecco, maratoneta cati dal tribunale della citata federazione e assolti, dopo la squalificato dalla giustizia sportiva e assolto in tribunale L’11 novembre 2014 l’allora UPA (Ufficio pro- lettura di tutte le carte emerse dal dibattimento di Bol- penale nonostante il palese uso di doping. Insomma la giu- cura antidoping), che aveva aperto un’indagine nei con- zano. Né la Procura generale del CONI ha mai fatto ap- stizia sportiva relativamente al doping non può una volta fronti del dottor Fiorella, convoca il medico per chiedergli pello contro questa sentenza assolutoria, come invece sentirsi di serie A e un’altra volta chinare il capo per fare chiarimenti sull’ipotesi accusatoria, ovvero che durante i avrebbe potuto fare. Ma la procura antidoping ha l’obbligo da raccattapalle. campionati Europei del 2010 avesse somministrato agli di deferire comunque i soggetti davanti a una sentenza di staffettisti della 4x100 azzurra (Collio, Donati, Checcucci primo grado e quindi appellabile, peraltro dopo aver già Viene anche da domandarsi: perché le sentenze penali e Di Gregorio) farmaci (in particolare il cortisone) in vio- fatto una prima valutazione della responsabilità e dopo vengono utilizzate ad uso e consumo? Perché nei con- lazione delle leggi antidoping. Fiorella fornisce tutte le ri- una sentenza assolutoria da parte della federazione com- fronti di Fischetto, Fiorella e Bottiglieri una condanna di sposte del caso, ma si avvale della facoltà di non petente in fatto di tesseramento? primo grado diventa l’alibi per un deferimento sportivo rispondere sulla questione Schwazer, in quanto è ormai a ben sei anni dai fatti, e perché lo stesso metro non è diventato ufficiale il rinvio a giudizio con relativo processo Nel regolamento antidoping non ci pare esista questa stato usato per Alex Schwazer? L’ex-carabiniere è stato che poi partirà in modo definitivo il 25 novembre 2015. concatenazione, anche perché l’articolo 40.2.4 del rego- condannato dal TNA a una squalifica di tre anni e sei Tre dei quattro staffettisti (Collio, Donati e Checcucci), lamento antidoping precisa che solo una decisione mesi (poi nel 2015 furono aggiunti altri tre mesi) per i sentiti in aula a Bolzano, confermano la correttezza del emessa da una corte o da un ordine professionale non fatti relativi al 2012. Ma il tribunale di Bolzano il 22 di- comportamento del dottor Fiorella. L’ipotesi accusatoria oggetto di un appello debba considerarsi prova inoppu- cembre 2014 lo ha poi condannato, previo patteggia- non è stata comunque mai inserita tra i capi di accusa. ste al- gnabile da parte del tribunale antidoping. Ipotizziamo: mento, a otto mesi più multa per essersi dopato “a cuna prova di una delle condotte di complicità previste se Fischetto, Fiorella e Bottiglieri venissero squalificati Racines tra marzo 2010 e il 30 luglio 2012”, mentre per Il 7 maggio 2015 l’UPA convoca ancora il dot- nell’art. 2.8 del NSA (2.8 Codice WADA 2009 e 2.9 Co- dal tribunale CONI (da precisare che i due medici non l’uso della tenda ipossica nel 2008 – non proibita dalla tor Fiorella e a seguire, il 29 maggio, chiama come per- dice WADA 2015). In questo senso, deve essere notato risultano al momento tesserati, mentre lo è Bottiglieri, normativa sportiva – scattò la prescrizione. sona informata dei fatti anche il dottor Fischetto. Ad che l’atleta stesso dichiara che né il dott. Fiorella né il dirigente anche di una società sportiva romana) e poi entrambi vengono chiesti chiarimenti sulle accuse poste dott. Fischetto lo abbiano assistito nel suo piano do- assolti in appello a Bolzano, che figura farebbe la giusti- Perché da parte della Procura CONI non è mai partito un in essere da Alex Schwazer nella memoria che l’atleta il pante. La possibile ‘mancata denuncia’ da parte del dott. zia sportiva visto che le motivazioni del procuratore ulteriore deferimento per il dopaggio del 2010 e 2011? 27 marzo ha presentato alla Procura di Bolzano e suc- Fiorella sembra non essere sufficientemente supportata Vigna per l’attuale deferimento si basano praticamente Perché la giustizia sportiva non ha chiesto l’annullamento cessivamente (24 aprile) alla Procura CONI, con la ri- da prove o non soddisfare gli standard di prova richiesti su quanto scritto a sostegno della sentenza di Bolzano, dei risultati del 2010 (e 2011) tanto che Alex Schwazer ri- chiesta di ottenere uno sconto sulla sua squalifica. Sia il e, in ogni caso, non costituisce una violazione delle ADR sulta per la storia dottor Fiorella sia il dottor Fischetto fanno seguire alle ratione temporis applicabili”. dello sport an- loro deposizioni delle memorie. cora campione Per quanto riguarda le accuse al dott. Fiorella, con le europeo della 20 Il 5 ottobre 2015 il Tribunale CONI nega ad quali l’atleta affermava di aver confessato al medico il km di Barcel- Alex Schwazer la riduzione di pena facendo proprio suo uso di doping nella primavera del 2012, Fiorella lona, nonostante quanto trasmesso dalla Procura che aveva inviato le sue aveva contestato le affermazioni di Schwazer (“Mi parlò un tribunale pe- considerazioni anche a IAAF e WADA: un solido punto solo dell’uso della tenda…”), dimostrando anche che il nale abbia accer- fermo a favore dei due medici. Si legge infatti nella sen- loro incontro era avvenuto in tutt’altre date rispetto a tato in via tenza del Tribunale: quanto affermato dall’ex-carabiniere. Tuttavia il verbale definitiva che nel dell’interrogatorio fu passato anche alla difesa dell’atleta 2010 si dopava? “le ultime dichiarazioni dell’Atleta non sono sufficienti a che in tribunale, a Bolzano, ebbe modo di correggersi af- Addirittura il tri- supportare la sua istanza di sospensione di parte della fermando che nelle precedenti deposizioni e nella me- bunale antido- prima sanzione. Siffatte affermazioni non sono suppor- moria aveva “confuso le date”. ping non ha mai tate da adeguato materiale probatorio e i due dottori chiesto neppure (i.e. Fiorella e Fischetto) hanno fornito prova documen- Passano due anni nel silenzio più assoluto da l’annullamento tale al fine di confutare le affermazioni dell’atleta. È pos- parte degli organi di giustizia sportiva. Il processo penale dei risultati del sibile affermare che alcuni membri della FIDAL hanno è ormai alle sue fasi conclusive. Il 15 settembre2017 la 2012 e in parti- sottovalutato il comportamento dell’atleta e il suo possi- Procura della Federazione medici sportivi informa che Fi- colare del bile collegamento a pratiche di doping. Tuttavia non esi- schetto e Fiorella, tesserati FMSI, sono convocati il 19 ot-
tobre per il procedimento contro di loro, formalmente fatti peraltro non necessariamente primari nello schema aperto il 25 giugno 2013 solo in base ad articoli di giornali. generale delle accuse. Sono passati quasi quattro anni dal La Procura FMSI, quando convoca i due medici, ha solo in rinvio a giudizio penale e appena sei mesi dall’assoluzione mano il decreto di citazione a giudizio e la relazione intro- da parte del tribunale della Federazione medici sportivi. duttiva della Procura di Bolzano, documenti trasmessi dalla Procura Generale dello sport del CONI, il cui procu- Fischetto viene chiamato anche una seconda ratore, il generale Cataldi, sarebbe andato di persona, a lu- volta il 17 luglio dall’avvocato Vigna per ulteriori chiari- glio, per conferire con gli inquirenti di Bolzano e poi menti. È difficile non credere a un Vigna a disagio, visto sollecitare l’intervento della procura FMSI. In due fasi suc- che è stato proprio lui la persona che trasmise al TNA, alla cessive tutti gli atti ufficiali del processo di Bolzano ven- IAAF e alla WADA, le valutazioni sulla non attendibilità di gono spontaneamente consegnati alla procura della Alex Schwazer e sulla mancanza di prove di una condotta Federmedici dagli avvocati della difesa. di complicità da parte di Fischetto e Fiorella. Valutazioni che, come già detto, il TNA fece proprie per respingere la Tuttavia già Il 26 ottobre, con i documenti a richiesta di sconto da parte dell’ex-carabiniere. sua disposizione, il procuratore Cesare Martellino (già Procuratore capo a Terni, già rappresentante italiano Peraltro, rispetto alle valutazioni di quei giorni, il dibatti- presso l’Eurojustm, già primo presidente della Commis- mento svoltosi a Bolzano non ha certo portato sostegno, a sione di appello della Federcalcio) chiede l’archiviazione prescindere da quanto scritto nella sentenza, alle tesi ac- per Fischetto e Fiorella (“Dov’è il vulnus?”, dice palese- cusatorie di Schwazer, anzi ha evidenziato più volte la mente sorpreso dalla lettura degli atti). La richiesta di poca credibilità dell’ex-carabiniere. Un esempio per tutti: archiviazione viene ribadita nella successiva udienza del ha dovuto ammettere, di fronte a tre referti di Ospedali e 30 novembre. Il Tribunale di giustizia della federazione medici diversi e formulati in tempi diversi, di soffrire di medico sportiva italiana, presieduto dall’avvocato An- asma allergico, fatto che aveva sempre negato, accusando drea Trecapelli, accoglie l’istanza della procura e assolve più volte Fischetto di volergli somministrare farmaci per Fischetto e Fiorella. una patologia che non avrebbe avuto. La Procura generale del Coni fa passare i trenta giorni previsti senza fare ricorso al Collegio di Garanzia contro la Il 4 settembre viene invece convocata Rita Botti- decisione del tribunale FMSI. glieri. La dirigente, che al tempo dei fatti coordinava il set- tore sanitario della Fidal, era stata sentita solo come teste, Il 25 gennaio 2018 il giudice monocratico del nella primavera del 2016, nel processo sportivo che ri- tribunale di Bolzano, Carla Scheidle, emette la sentenza di guardava i whereabouts e che aveva portato a giudizio primo grado nei confronti dei tre imputati, Fischetto, Fio- ventisei atleti azzurri accusati dalla procura Coni di aver rella e Bottiglieri. Le pene sono superiori a quanto richie- eluso i controlli antidoping. Era stato grazie anche alla te- sto dallo stesso PM Bramante: due anni per i medici, nove stimonianza dell’ex-campionessa che si era fatta chiarezza mesi per la funzionaria FIDAL per la quale lo stesso pro- su molti aspetti, contribuendo in tal modo, nell’aprile curatore aveva chiesto l’assoluzione. I tre sono accusati di 2016, all’assoluzione di tutti. omissione: secondo la giudice sapevano che Alex Schwa- zer si dopava ma non avrebbero fatto nulla per evitarlo. Il 20 novembre il Viceprocuratore capo Vigna emette richiesta di deferimento alla prima sezione Nel dispositivo della sentenza pubblicato il 10 aprile si del tribunale antidoping per Fischetto, Fiorella (que- legge che la giudice ha motivato la condanna sostenendo st’ultimo mai più sentito dal maggio 2015!) e Bottiglieri. l’assoluta credibilità di Alex Schwazer (le sue accuse Viene chiesta per Fischetto l’inibizione di tre anni per erano soprattutto nei confronti di Fiorella). Nel disposi- “favoreggiamento omissivo” o in subordine sei mesi per tivo si dà credito soprattutto e quasi unicamente agli ele- mancata collaborazione; invece quattro anni (o in subor- menti d’indagine, mentre non viene confutato in alcun dine sei mesi) per Fiorella accusato anche lui di “favo- modo tutto quanto emerso dal dibattimento a favore degli reggiamento omissivo”. Per Bottiglieri (soggetto imputati. Inoltre il dispositivo è infarcito di considerazioni tesserato) vengono chiesti sei mesi di squalifica per del tutto approssimative, se non errate, sui vari meccani- “mancata collaborazione”. Il fatto stesso che il procura- smi alla base del sistema antidoping. tore nella sua richiesta “ondeggi” tra richieste che vanno da quattro anni (Fiorella) a sei mesi ci appare Intanto, in attesa del processo di appello, non ancora come ammissione di una evidente carenza di un quadro messo in agenda dal tribunale di Bolzano, si rifà improvvi- accusatorio solido, che invece era addirittura assente samente viva la giustizia sportiva. Il 29 maggio 2018 il vi- per la procura della Federmedici. ceprocuratore capo avvocato Mario Vigna convoca il Sandro Aquari dottor Fischetto chiedendo una serie di chiarimenti su per gentile concessione di SportOlimpico.it
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