Meccanici dal 1863 Storia del Dipartimento di Meccanica - Andrea Curami, Edoardo Rovida, Emanuele Zappa - Polimi
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Meccanici dal 1863 – Storia del Dipartimento di Meccanica Meccanici dal 1863 Storia del Dipartimento di Meccanica Andrea Curami, Edoardo Rovida, Emanuele Zappa www.mecc.polimi.it
Meccanici dal 1863 Storia del Dipartimento di Meccanica Andrea Curami, Edoardo Rovida, Emanuele Zappa
Sommario Quest’opera è stata iniziata – ormai diversi anni orsono – insieme al collega e amico Prof. Andrea Curami, grande appassionato e studioso di storia della tecnologia ed è stata completata in sua memoria. 1 GLI INIZI (1863-1951) p. 3 1.1 Introduzione p. 3 1.2 La Meccanica applicata p. 4 1.3 Il Disegno di macchine p. 8 1.4 La Costruzione delle macchine p. 12 1.5 Alcuni laureati “meccanici” illustri p. 22 2 ISTITUTO DI MECCANICA APPLICATA E COSTRUZIONE DI MACCHINE (1951-1981) p. 31 2.1 Cronologia ed evoluzione delle strutture p. 31 2.2 Direttori p. 35 2.3 Didattica p. 37 2.4 Ricerca p. 43 2.4.1 Strumenti p. 43 2.4.2 Macchine p. 45 2.4.3 Temi di ricerca p. 47 2.5 Alcune immagini sulla vita dell’Istituto p. 52 3 DIPARTIMENTO DI MECCANICA p. 53 3.1 Cronologia ed evoluzione delle strutture p. 53 3.2 Struttura organizzativa attuale del Dipartimento p. 63 3.3 Direttori p. 65 3.4 Didattica p. 68 A cura di: Andrea Peluso 3.5 Ricerca p. 74 Grafica e impaginazione: Servizi Grafici Editoriali srl 4 Photogallery: la vita del Dipartimento p. 93 Le figure 1.36, 1.37, 1.38, 1.40 sono state tratte dal libro “Dal Politecnico di Milano protagonisti e grandi progetti” Associazione Laureati del Politecnico di Milano 2003, per gentile concessione di Telesma, editore del volume Milano, 2015
Premessa Le primissime origini del Dipartimento di Meccanica risalgono al periodo contemporaneo alla fondazione del Politecnico, intorno ai primi anni Sessanta dell’Ottocento. Infatti, l’allora Regio Istituto Tecnico Superiore, fin dal principio, accanto ai corsi di Ingegneria Civile, alla Scuola di Applicazione per gli Architetti Civili e al Corso Normale per la Formazione di Insegnanti per le Discipline Scientifiche, istituisce un corso di Ingegneria Meccanica. Al suo interno sono impartiti i primi insegnamenti “meccanici” e, perciò, ad esso si può ricondurre il primo nucleo dei corsi che ora caratterizzano il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e che oggi fanno capo al Dipartimento. È interessante osservare che proprio Giuseppe Colombo, uno dei fondatori del Politecnico, figura anche tra i grandi docenti “meccanici”. Il volume del Dipartimento di Meccanica è suddiviso in tre sezioni organizzate sulla base del periodo storico preso in esame: la prima intitolata “Gli inizi” ripercorre gli avvenimenti salienti dal 1863 al 1951; la seconda “Istituto di Meccanica Applicata e Costruzione delle Macchine” – che prende il nome dall’omonimo Istituto – analizza il periodo che va dal 1951 al 1981; la terza e ultima sezione dal nome “Dipartimento di Meccanica” si focalizza sul periodo dal 1981 ad oggi. A queste tre sezioni se ne aggiunge una quarta che si pone l’obiettivo di ritrarre all’interno di una raccolta per lo più fotografica, strumenti, prove e ricerche che hanno impegnato e valorizzato particolarmente l’operato del Dipartimento, oltre che momenti conviviali e di ritrovo tra colleghi e amici.
1 Gli inizi (1863-1951) 1.1 Introduzione Il nome originario del Politecnico di Milano è Regio Istituto Tecnico Superiore. Tuttavia, nell’arco di tempo che si prenderà in analisi nei prossimi capitoli la denominazione cambia diverse volte. A seguito delle modifiche apportate dalla legge Gentile assume il nome di Regia Scuola di Ingegneria e poi di Istituto Superiore di Ingegneria secondo il Testo Unico delle leggi sull’istruzione superiore (R. Decreto 1952 del 31 agosto 1933). In seguito, dal 1° luglio 1937, si introduce la nuova denominazione Figura 1.1 Il “vecchio Politecnico” in un di Regio Politecnico di Milano. dipinto dell’Ing. Maganzini (anni Venti) L’allora Regio Istituto Tecnico Superiore è a sua volta organizzato in due scuole, la Scuola Speciale per ingegneri civili e la Scuola alle macchine, cioè alla costruzione delle Speciale per ingegneri meccanici. Al primo macchine, al disegno di macchine e a esercizi anno (1863-64), le differenze fra i due diversi pratici di meccanica. A tal proposito, nei corsi di diploma civile e meccanico sono paragrafi a seguire, per ognuna delle tre modeste, tuttavia, in breve tempo le diversità materie citate saranno illustrati i corsi in si accentuano e il programma stabilito è generale di ognuna, analizzandone poi più aderente alle intrinseche necessità della l’evoluzione in Istituti. preparazione dell’ingegnere meccanico. La Figura 1.1 mostra un dipinto che ritrae la Infatti, se al secondo anno non vi sono prima sede del “vecchio Politecnico” vicino sostanziali differenze se non nella durata a Piazza Cavour ormai demolita benché il dei corsi, al terzo anno l’istruzione diventa ricordo permanga grazie alla denominazione sempre più pratica aprendo la strada a una dell’omonima via “del vecchio Politecnico”. vera e propria biforcazione. L’insegnamento Il dipinto è stato realizzato negli anni Venti all’ultimo anno, perciò, è completamente dall’Ing. Maganzini, laureatosi al Politecnico indirizzato alle applicazioni della meccanica nel 1925.
4 5 Le origini di quello che diventerà l’Istituto non esiste un insegnamento equivalente a 1891-1892 Francesco Ponzio Teoria delle macchine di Meccanica e Costruzione delle Macchine quello odierno di Meccanica applicata alle Antonio Leoni (1951) e, successivamente, il Dipartimento macchine. 1892-1895 Giuseppe Colombo Teoria delle macchine di Meccanica (1981) possono essere fatte Uno dei nuclei di quello che sarà Francesco Ponzio risalire a tre “anime” distinte. Esse, partite l’Istituto di Meccanica Applicata alle 1895- 1914 Ugo Ancona Teoria generale delle macchine come gruppi di docenti di materie affini e Macchine va individuato nel gruppo di 1914-1915 Ugo Ancona Teoria generale delle macchine (meccanica applicata con interessi scientifici comuni, nel 1951 docenti che, a partire dagli anni Sessanta alle macchine) diventeranno Sezioni del nuovo Istituto di dell’Ottocento, affianca Giuseppe Colombo 1915-26 Ugo Ancona Meccanica applicata alle macchine (allievi civili e Meccanica e Costruzione delle Macchine. nell’insegnamento della Meccanica industriali) industriale. 1915- 1926 Iginio Tito Saraceni Meccanica applicata alle macchine (allievi civili e La Tabella 1.1 presenta una sintesi dei corsi 1.2 La Meccanica applicata “meccanici” dalle origini fino ai primi anni (prima affianca industriali) e poi sostituisce Ugo Ancona) Nei primi anni accademici dell’Istituto Cinquanta del Novecento. Oltre ai corsi, 1926-1935 Iginio Tito Saraceni Meccanica applicata alle macchine Tecnico Superiore di Milano e precisamente sono indicati i docenti. 1935- 1958 Ottorino Sesini Meccanica applicata alle macchine (dal 1952-53 si dalla fondazione fino all’anno 1867-68 separano i corsi per allievi civili e industriali) Tabella 1.1 Corsi riconducibili alla Meccanica applicata, impartiti al Politecnico, dalle origini agli anni Cinquanta del Novecento Tra i sussidi didattici adottati durante i corsi Anni Docente Corso attivi in questi anni, di particolare rilievo sono il testo di G. Colombo “Meccanica Dal 1865 al 1869 Giuseppe Colombo Meccanica industriale industriale: appunti presi alle lezioni” (1884); Esercizi pratici di meccanica i testi di O. Sesini “Appunti dalle lezioni di 1868-1869 Palamede Guzzi Cinematica ed organi elementari delle macchine meccanica applicata alle macchine” (1944) e “Meccanica applicata alle macchine” 1869 -1872 Palamede Guzzi Teoria dei meccanismi (allievi civili) (1947-1953) e i testi di G. Scotto Lavina Palamede Guzzi Teoria dei meccanismi e costruzione di macchine “Esercitazioni di meccanica applicata alle (allievi industriali) macchine svolte con il sistema di misure 1872- 1875 Cesare Saldini Teoria dei meccanismi (allievi industriali) Giorgi: Parte 1° – Il sistema MKS” (1945), 1875- 1877 Dino Padelletti Teoria dei meccanismi “Applicazioni di meccanica delle macchine: il volano, il calcolo del rendimento, le velocità 1877-1881 Carlo Barzanò Teoria delle macchine (allievi civili e industriali) critiche flessionali” (1949), “Applicazioni di 1881-83 Carlo Barzanò Teoria delle macchine meccanica delle macchine” (1951). 1883-1888 Giuseppe Colombo Teoria delle macchine I docenti dei corsi riconducibili alla Francesco Ponzio Meccanica applicata raccolgono da subito 1888-1890 Francesco Ponzio Teoria delle macchine (i tre docenti trattano ciascuno un’ampia biblioteca che è strumento sia Giuseppe Colombo una parte dell’insegnamento) per la didattica, sia per le prime attività di Luca Beltrami ricerca. Alcuni esempi di testi sono riportati 1890-1891 Giuseppe Colombo Teoria delle macchine nella Figura 1.2, nella Figura 1.3 e nella ■■ Figura 1.2 Il testo “Theorie der Reibung” di Francesco Ponzio Figura 1.4. J.H.Ellet, edito da Teubner a Leipzig (1890)
7 degli allievi, consentono un’osservazione efficace e interattiva. I modelli rappresentati possono essere raggruppati in tre macro- categorie. I manovellismi sono utilizzati per la trasformazione del moto rotatorio continuo in traslatorio alternativo o viceversa (Figura 1.6); i capsulismi, per la variazione di volume di cavità (Figura 1.7) ■■ Figura 1.6 Modello di manovellismo (anni e i ruotismi, per la trasformazione del moto Trenta) rotatorio (Figura 1.8). Molti di essi sono stati realizzati nel Laboratorio della Società di Incoraggiamento Arti e Mestieri e sono stati Di particolare interesse didattico è la largamente usati sia da Ottorino Sesini, sia collezione di modelli di cinematismi, raccolti dai suoi successori. Nel 1951 l’Istituto di soprattutto da Ottorino Sesini (Figura 1.5), Meccanica Applicata alle Macchine diviene che nelle lezioni e nelle esercitazioni ■■ Figura 1.3 Il testo “Cinematica della biella ■■ Figura 1.4 Sintesi grafica di un’analisi una delle Sezioni del più vasto Istituto di utilizza ampiamente cinematismi con i piana” di L. Allievi (1895) Meccanica e Costruzione delle Macchine. cinematica di un meccanismo tratta dal testo in quali insegna in modo efficace i principi Figura 1.3 della Meccanica. Tali modelli, grazie alla grande semplificazione, alla visibilità totale e alla facilità d’utilizzo da parte ■■ Figura 1.7 Modello di capsulismo ■■ Figura 1.8 Modello di ruotismo ■■ Figura 1.5 Una pagina del registro dei cinematismi didattici (anni Trenta)
8 9 1.3 Il Disegno di macchine ritiene necessario far precedere a questo con la rappresentazione grafica dell’oggetto. insegnamento uno in cui, prima di Gli allievi, in questo modo, analizzando, Altro nucleo di quello che sarà l’Istituto apprendere i metodi ed i procedimenti di smontando e rimontando i gruppi meccanici di Meccanica Applicata alle Macchine va calcolo, gli allievi prendessero familiarità con della collezione, apprendono una visione individuato nel gruppo di docenti elencato il tracciamento grafico di organi di macchine, progettuale basata su fondamenti fisici e nella Tabella 1.2. Nel 1870 Giuseppe eseguendo dei disegni. matematici. La nuova denominazione che Colombo, che già da alcuni anni insegna Nella Tabella seguente sono riassunti i l’insegnamento assume nel 1936, “Disegno di la Meccanica industriale e quella che oggi corsi di disegno di macchine e i docenti, in macchine e progetti”, è in grado si esprimere si chiama Costruzione delle macchine, funzione degli anni. al meglio il concetto da veicolare. Nella Figura 1.10 si vede un esempio tratto da un catalogo di prodotti ferrosi, utilizzato Tabella 1.2 Corsi di Disegno di macchine dalle origini alla metà del XX secolo dai docenti di disegno. La Figura 1.11, ■■ Figura 1.9 Lettera di ringraziamento inviata invece, mostra due esempi di biella risalenti Anni Docente Corso all’Alfa Romeo agli anni Venti e Trenta costruiti da Breda 1870-91 Giuseppe Colombo Disegno di macchine Siderurgica e Franco Tosi. 1891-92 Giuseppe Ponzio Disegno di macchine Alfredo Gilardi G.Battista Bianchi 1892-93 Giuseppe Colombo Disegno di macchine 1893-1908 Giuseppe Ponzio Disegno di macchine 1908-09 Giuseppe Ponzio Disegno di macchine Alfredo Gilardi 1909-1932 Alfredo Gilardi Disegno di macchine 1932-1944 Ugo Lombardi Disegno di Macchine e Progetti (dal 1936) 1944-1959 Mario Speluzzi Disegno di Macchine e Progetti Tra i sussidi didattici adottati durante i corsi alla disponibilità di molti ex allievi divenuti attivi in questi anni, di particolare rilievo poi imprenditori. La Figura 1.9 mostra una sono il testo di A. Gilardi “Note al corso lettera di ringraziamento (1934) inviata di disegno di macchine” (1926) e quelli di all’Alfa Romeo in seguito a una donazione Mario Speluzzi “Disegno di Macchine ad uso all’Istituto di pezzi meccanici per uso didattico e pratico per disegnatori progettisti didattico. e tecnici d’officina” (1949) e “Note al corso di Grazie a un approccio pragmatico, disegno di macchine e progetti”. l’insegnamento del disegno di macchine Giuseppe Ponzio e, successivamente, supera l’aspetto puramente grafico e Alfredo Gilardi raccolgono un’ampia coinvolge tutta una serie di prospettive collezione di pezzi e modelli, anche grazie progettuali e tecnologiche, da esprimere ■■ Figura 1.10 Un esempio di catalogo di prodotti ferrosi
10 11 ■■ Figura 1.11 Due bielle di grandi dimensioni della collezione dei docenti di Disegno di macchine ■■ Figura 1.12 Esempi di particolari meccanici in un elaborato di costruzioni idrauliche (1910) ■■ Figura 1.14 Un altro esempio di disegno relativo ad un particolare meccanico di un elaborato relativo ad un sistema idraulico (anni Dieci) Nella Figura 1.12, nella Figura 1.13 e nella Figura 1.14 si riportano alcuni disegni realizzati dagli allievi che rappresentano soggetti riconducibili alla Meccanica da cui è possibile evincere le grandi abilità e competenze non solo tecniche ma anche manuali che consentono la realizzazione di disegni di livello estetico eccellente. Gli allievi dei corsi sopraelencati dedicano molte ore all’elaborazione di calcoli e all’esecuzione di disegni relativi a componenti meccanici. In Figura 1.15 è rappresentata la copertina di un testo “classico” sul Disegno di macchine ad opera di Alfredo Gilardi. ■■ Figura 1.13 Un altro esempio di disegno relativo ad un particolare meccanico di un elaborato relativo ad un ■■ Figura 1.15 Un testo “classico” di Disegno di sistema idraulico (anni Dieci) Macchine”
12 13 Di particolare interesse per gli allievi dei scorrevole e da un cursore. Allineando tali Tabella 1.3 tempi, nell’ambito del grande numero di elementi, è possibile compiere un gran ore di esercitazione dedicate al calcolo e al numero di operazioni con approssimazioni Anni Docente Corso disegno degli organi di macchine, è il regolo nell’ordine del 5%. 1863-64 Giuseppe Colombo Meccanica industriale e disegno di macchine calcolatore (Figura 1.16) oggi sconosciuto Nel 1951, l’Istituto di Disegno di Macchine 1864-65 Giuseppe Colombo Meccanica industriale, conduttura delle acque e disegno di macchine soprattutto ai più giovani, ma strumento di – al pari di quello di Meccanica Applicata calcolo per eccellenza fino agli anni Settanta alle Macchine – entra a far parte, quale 1875 Giuseppe Colombo Meccanica Industriale, costruzione di macchine e tecnologie meccaniche per ingegneri e tecnici. Si basa sui logaritmi Sezione, del più ampio Istituto di Meccanica 1875-95 Giuseppe Ponzio Elementi delle macchine ed è costituito da una parte fissa, da una e Costruzione delle Macchine. 1895-07 Giuseppe Ponzio Costruzione delle macchine 1907-08 Federigo Giordano Costruzione delle macchine 1908-44 Federigo Giordano Costruzione delle macchine 1944-49 Mario Tessarotto Costruzione delle macchine 1908-13 Giuseppe Belluzzo Costruzione delle turbine 1908-13 Gerolamo Merlini Esperienze di Meccanica 1912-21 Gerolamo Merlini Meccanica applicata 1921-22 Gerolamo Merlini Meccanica sperimentale 1913-25 Giuseppe Belluzzo Costruzione dei motori termici e idraulici 1925-26 Giuseppe Belluzzo Costruzione dei motori termici e idraulici Michele Lo Presti 1926-29 Michele Lo Presti Costruzione dei motori termici e idraulici ■■ Figura 1.16 Regolo calcolatore (anni Cinquanta) 1929-30 Federigo Giordano Costruzione dei motori termici e idraulici 1930-31 Federigo Giordano Costruzione e sperimentazione delle macchine e dei motori 1931-36 Michele Lo Presti Costruzione dei motori termici e idraulici 1936-1945 Michele Lo Presti Costruzione di macchine (motori) 1945-1953 Vincenzo Rubbo Costruzione di macchine (motori) 1.4 La Costruzione delle macchine fondamentale dell’insegnamento è compresa Tra i sussidi didattici adottati durante i corsi a cura dell’allievo Vittorio Cocco (1899) nel corso di Giuseppe Colombo. La tabella Gli inizi dell’Istituto risalgono al 1912-13 1.3 presenta una sintesi dei corsi afferenti attivi in questi anni, di particolare rilievo – e “Lezioni sopra alcuni elementi delle ma già prima d’allora esistono – proprio al Gabinetto e, successivamente, Istituto di sono i testi di F. Giordano “Alcuni argomenti macchine: chiodature, sopporti, sedi, giunti, come per altre materie – insegnamenti Costruzione delle Macchine, dalle origini alla sulla costruzione delle macchine” – che innesti, stantuffi, scatole a stoppa” (1892); che si possono considerare corrispondenti metà del XX secolo. racchiude molte delle lezioni tenute nel il testo di Mario Tessarotto “Disegno di al corso di Costruzione delle macchine. R. Istituto Tecnico Superiore di Milano Macchine: terza edizione: a uso didattico e Anche in questo caso, inizialmente, la parte dall’Ing. Federigo Giordano pubblicate pratico per disegnatori, progettisti e tecnici
14 15 d’officina (1961); i testi di G. Belluzzo Quaranta, anche in relazione al clima “Costruzione dei motori termici ed idraulici: politico dell’epoca. le turbine a vapore (1915-16) e “Costruzione Tornando a ciò che riguarda più da vicino dei motori: note alle lezioni”; i testi di M. l’Istituto di Costruzione delle Macchine Lo Presti “Le turbine idrauliche” (1922), – dapprima denominato Gabinetto di “Lezioni di costruzione di motori” (1932- Costruzione delle Macchine – vale la pena 33), “Lezioni di macchine e motori idraulici sottolineare la difficile formazione segnata (1919-20) e “Motori a combustione interna da iniziative, eventi e contributi che hanno pesanti: fissi e marini” (1930) utilizzato dagli influito fortemente sulla definizione delle ingegneri, dai tecnici e dagli allievi delle direttive dell’Istituto, sui risultati ottenuti e sul scuole di applicazione. futuro dell’istituzione. Il vero iniziatore di una dotazione di Nella Figura 1.17 e nella Figura 1.18 sono macchine e strumenti può essere considerato riportate due lettere che documentano Federigo Giordano, il quale organizza, l’attività di ricerca negli anni Trenta e nell’antica sede di Piazza Cavour (Figura ■■ Figura 1.19 Un edificio dell’Istituto di ■■ Figura 1.18 Lettera di Cesare Cuttica relativa Costruzione delle Macchine nel “vecchio alla necessità di covoni di grano per svolgere alcuni Politecnico” esperimenti 1.19), una collezione di motori, trasmissioni, Giordano, il quale ne tiene la direzione macchine utensili, attrezzi e strumenti: finché non inizia a prestare servizio questo primo nucleo di laboratorio è volontario in guerra. A quel punto gli particolarmente orientato alla Meccanica succede Ugo Lombardi. agraria, che resterà sempre uno dei principali Al termine della guerra l’Istituto aumenta interessi di Giordano. le sue dotazioni, anche perché riceve dal La Figura 1.20 rappresenta un esempio di Ministero deputato l’uso perpetuo di alcune appunti alle lezioni di Giordano raccolti macchine, temporaneamente assegnate al dall’allievo Mario Vedovelli e relative all’anno Comitato nazionale di esame delle invenzioni accademico 1922-23. relative al materiale di guerra. In seguito, Nel 1915, agli inizi della Prima Guerra ottiene altre macchine e libri dalla Germania, Mondiale, Federigo Giordano propone la in conto riparazione danni di guerra. costituzione di un Comitato nazionale di L’Istituto di Costruzione delle Macchine, esame delle invenzioni relative al materiale dato l’orientamento delle ricerche verso di guerra. Tale Comitato nasce sotto la Meccanica Agraria, è considerato dal la presidenza di Giuseppe De Capitani Governo come primo nucleo di un Istituto D’Arzago e trova spazio per la propria sperimentale di Meccanica Agraria: è ■■ Figura 1.17 Lettera di Federigo Giordano nella quale viene sottolineato il contributo dato dal corso sede – così come per i mezzi di ricerca e fondato nel 1920, ha come Presidente all’autarchia sperimentazione, presso l’Istituto dello stesso Giuseppe Colombo e come Direttore
16 17 ■■ Figura 1.21 Gabinetto di Costruzione delle Macchine: salone per ricerche tecniche, prove dimostrative, museo, collezioni dei disegni (anni Trenta) ■■ Figura 1.20 Appunti dalle lezioni di Federigo Giordano Federigo Giordano. L’attività del nuovo a Mario Tessarotto, per poi passare a Italo Istituto si svolge in stretta connessione con Bertolini, il quale dà un particolare impulso quello di Costruzione delle Macchine e alle ricerche teoriche e sperimentali relative nel periodo 1923-26 è notevole e ricca di allo studio delle sollecitazioni statiche e a risultati. A partire dall’agosto 1926, però, fatica di organi di macchine. tale collaborazione si interrompe, in quanto La Figura 1.21, la Figura 1.22 e la Figura l’Istituto sperimentale di Meccanica Agraria 1.23 (pagine successive) si riferiscono a tre si aggrega alla Scuola di Agricoltura (ora immagini del Gabinetto di Costruzione Facoltà di Agraria). delle Macchine risalenti agli anni Trenta: Nel 1926-27 l’Istituto si trasferisce nella nell’ordine troviamo un primo salone nuova sede di Città Studi, dove può disporre riservato alle ricerche tecniche, alle prove di locali più ampi per uffici e laboratori. dimostrative, al museo e alle collezione dei Dopo la scomparsa di Federigo Giordano disegni; un secondo salone utilizzato come (23 dicembre 1944), la direzione è affidata laboratorio-officina e, infine, un ufficio. ■■ Figura 1.22 Gabinetto di Costruzione delle Macchine: laboratorio-officina (anni Trenta)
18 19 La Figura 1.27, la Figura 1.28, la Figura risalenti alla prima metà del Novecento. 1.29 e la Figura 1.30 mostrano alcuni Nel 1951, anche l’Istituto di Costruzione esempi di macchine di prova e macchine delle Macchine diventa una delle Sezioni utensili appartenenti alla dotazione del del più ampio Istituto di Meccanica e Gabinetto di Costruzione delle Macchine Costruzione delle Macchine. ■■ Figura 1.23 Gabinetto di Costruzione delle Macchine: ufficio (anni Trenta) La Figura 1.24 mostra una puleggia innovativa sviluppata da Federigo Giordano. La Figura 1.25 e la Figura 1.26 mostrano alcuni strumenti (anni Trenta) appartenenti all’antico Gabinetto di Costruzione delle Macchine e attualmente appartenenti al patrimonio storico del Dipartimento di Meccanica. Tali figure si riferiscono, in particolare, a una serie di calibri e ai compassi per spessori. ■■ Figura 1.25 Calibri (anni Trenta) ■■ Figura 1.24 Una delle pulegge espandibili, ■■ Figura 1.26 Compassi per spessori (anni ■■ Figura 1.27 Macchina universale per prove Figura 1.28 Macchina universale di prova sistema Giordano Trenta) meccaniche (anni Dieci) materiali (anni Trenta)
21 Di seguito si riportano quali esempi dello sviluppo della ricerca svolta dall’Istituto alcuni dei progetti più interessanti dell’epoca che hanno peraltro contribuito alla risoluzione di importanti problemi. Dinamometro rigido Federigo Giordano partendo dalla constatazione sperimentale che gli attacchi ■■ Figura 1.32 Dinamometro rigido Giordano elastici o ammortizzatori a molla riducono (registratore, attacco cardanico e contrappeso) lo sforzo medio di traino modificando il regime dinamico di trazione, introduce per primo nelle ricerche di Meccanica Baroscopi Agraria il dinamometro anelastico (Figura La misura di pressioni per unità di superficie ■■ Figura 1.29 Tornio di precisione (1950) 1.31 e Figura 1.32), meglio noto come su pareti spinte da masse plastiche o sciolte rigido. A differenza delle prime forme di (graniformi) trova numerose applicazioni bilance a liquido pressoché inutilizzabili, nelle ricerche d’Ingegneria industriale e questo strumento è utilizzato nello civile: Giordano accenna a sette gruppi specifico adattando allo scopo le capsule di indagini all’inizio del suo lavoro, dove dinamometriche che fino ad allora erano riferisce i tentativi che hanno preceduto lo adoperate solo nell’ambito delle macchine di studio al quale ha apportato un notevole prova dei materiali. contributo personale, costruendo vari tipi di baroscopi tra il 1908 e il 1922. La Figura 1.33 e la Figura 1.34 rappresentano gli esemplari più recenti costruiti nel 1922. ■■ Figura 1.30 Macchina per prove materiali ■■ Figura 1.31 Dinamometro rigido Giordano ■■ Figura 1.33 Sonda baroscopica Giordano, (1948) (registratore, attacco cardanico e contrappeso) costruzione 1922
22 23 1.5 Alcuni laureati “meccanici” qualità di insegnante presso il Politecnico, Angelo Salmoiraghi (laurea nel 1870) illustri preferisce tuttavia dedicarsi alla professione, Nel 1866 con lo scoppio della terza guerra impegnandosi subito in importanti lavori e d’indipendenza si arruola giovanissimo A titolo di esempio, si citano in questo studi, tra cui si annoverano quelli relativi al nel Corpo Volontari Italiani di Giuseppe capitolo alcuni fra i tanti laureati illustri del canale Villoresi. Garibaldi combattendo nella campagna in periodo che hanno operato nel campo della Nel 1870 entra a far parte del Tecnomasio Trentino contro gli austriaci. Subito dopo Meccanica, diffondendo le competenze e italiano, assumendone la direzione dopo essersi laureato al Politecnico di Milano conoscenze apprese dai propri insegnanti. solo un anno, contribuendo ad accrescerne sotto la guida di Ignazio Porro, entra nella Le loro opere, pertanto, vanno considerate l’importanza e dando il via a una serie di Filotecnica. In breve tempo arriva a ricoprire a tutti gli effetti esempi tangibili dei risultati importanti ricerche, e relative produzioni, funzioni di responsabilità, fino ad acquisirne ■■ Figura 1.34 Sonda baroscopica Giordano, industriali provenienti dagli insegnamenti che portano l’azienda ad avere fama la proprietà, trasformando il nome della ditta costruzione 1922 ricevuti durante la formazione presso il dapprima nazionale e poi internazionale. in Filotecnica-Salmoiraghi. Sotto la sua guida Meccanizzazione della produzione Politecnico. la ditta si sviluppa notevolmente, acquisendo Tra i fondatori del Regio Istituto Tecnico Cesare Saldini (laurea nel 1870) un ruolo di primo piano tra i produttori di La struttura riportata nella Figura 1.35 – Superiore di Milano, poi Politecnico di Allievo e successore di Giuseppe Colombo, strumenti ottici e di precisione e diventando costruita nel 1924 – tenta di rispondere Milano, figura Giuseppe Colombo. Nel 1865 oltre a ricoprire il ruolo di Professore di il primo produttore di macchine per cucire al problema della meccanizzazione della ricopre la cattedra di Meccanica industriale Tecnologie Meccaniche e Disegno di Impianti in Italia. produzione in ambito cantieristico: l’utilizzo e dal 1897 al 1921 ne è il Rettore. Tra i Industriali all’Istituto Tecnico Superiore La Figura 1.36 mostra alcuni strumenti di questo macchinario risolverebbe da un suoi allievi spiccano nomi come Cesare di Milano (1882) e di Professore Emerito Salmoiraghi presentati alle Esposizioni lato il trasporto dei materiali pesanti da Saldini, Giovanni Battista Pirelli, Angelo dell’Istituto Tecnico Superiore di Milano, Riunite di Milano (1844). costruzione, dall’altro l’aspetto economico Salmoiraghi, Egidio e Pio Gavazzi, Alberto poi Politecnico di Milano, ne diventa anche Tra le cariche ricoperte si ricordano quella Riva, Ernesto Galimberti, Rodolfo Rusca, Rettore dal 16 gennaio 1921 al 19 aprile 1922. di Presidente della Camera di Commercio Ettore Conti, Giacinto Motta e Guido Ucelli Ricopre numerose cariche tra cui che rappresentano pienamente il genio spiccano quelle di Presidente della Scuola tecnico e imprenditoriale del tempo. elettrochimica, di Presidente della Società È autore del “Manuale dell’ingegnere” nazionale per lo sviluppo delle imprese pubblicato nel 1877. Nel 1883, per sua elettriche, di Presidente del Comitato iniziativa, in via Santa Radegonda a Milano permanente del lavoro e di Presidente del si inaugura la prima centrale elettrica Consiglio per gli Ingegneri. dell’Europa continenatale. Nel 1896 È nominato Senatore il 6 ottobre 1919 e Colombo diventa presidente della società riceve altresì le onorificenze di Cavaliere elettrica Edison. dell’ordine della Corona d’Italia e di Grande ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia. Bartolomeo Cabella (lauree nel 1868 e Nel campo dell’Ingegneria, è progettista ■■ Figura 1.35 Meccanizzazione della produzione 1869) di numerosi impianti industriali (mulini, in cantiere Consegue nel 1868 la laurea in Ingegneria tessiture, cartiere, pastifici) tra i più avanzati Civile e nel 1869 quella in Ingegneria dell’epoca. ■■ Figura 1.36 Strumenti Salmoiraghi: strumento arrivando a spendere solo da 1 a 2 centesimi Industriale, meritando la lode da parte della dei passaggi e grande azimutale, presentati alle di energia elettrica invece dei circa 100 commissione di laurea e l’encomio di F. Esposizioni Riunite di Milano nel 1894 (Archivio grammi di combustibile per ogni mattone. Brioschi. Invitato dal Brioschi a rimanere in Filotecnica Salmoiraghi Instruments, Milano)
24 25 di Milano, di Primo Presidente della neo- della neonata industria della gomma. Nel Nel 1909 è nominato Senatore del Regno È il fondatore della Riva (Figura 1.38) costituita Unioncamere e, dai primi anni del 1872, rientrato in patria, sottopone ad da Vittorio Emanuele III di Savoia, insieme a Enrico Galimberti (1877) e Novecento, quella di Senatore. un gruppo di imprenditori meneghini un mentre nel 1919 assume la carica di Ugo Monneret di Villard (1904). A fine progetto industriale, basato sullo sviluppo Presidente della Confederazione Generale Ottocento contribuisce allo sviluppo del Gian Battista Pirelli (laurea nel 1870) della gomma, che convince un gruppo di dell’Industria Italiana, meglio nota oggi come nascente mercato dell’energia elettrica Aggiudicatosi una borsa di studio come banche cittadine a sovvenzionare la nascita “Confindustria”. e vende le sue turbine in tutto il mondo. migliore studente del corso, si dedica a della “G. B. Pirelli & C.”, embrione della La Figura 1.37 fa riferimento ad alcuni Riva partecipa anche alla vita cittadina: viaggiare per l’Europa per studiare la crescita futura Pirelli. appunti di viaggio di Pirelli risalenti al 1870- è Consigliere Comunale, Direttore della 71. sede milanese della Banca d’Italia ed è nominato Commendatore e Cavaliere del Alberto Riva (laurea nel 1870) lavoro, proprio negli anni in cui a Milano È tra i primi ingegneri industriali del si sviluppano e diffondono luce, trasporti, Politecnico insieme al carissimo amico Pirelli. scuole e servizi sanitari. ■■ Figura 1.37 Appunti di viaggio di Gian Battista Pirelli (1870-71) - Biblioteca Capitolare del Duomo di Monza Figura 1.38 Brevetto di Alberto Riva (1893) - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, Milano
26 27 Enrico Forlanini (laurea nel 1875) Angelo Bertini (laurea nel 1882) Conosciuto per il notevole contributo dato Diplomatosi al Regio Istituto Tecnico all’evoluzione del volo nell’età pionieristica, Superiore di Milano, Bertini diviene il a lui si devono molte realizzazioni per braccio destro di Giuseppe Colombo, la conquista del cielo. Significativi i suoi fondatore della Edison – azienda della quale studi sull’elicottero, che hanno portato alla Bertini diventa direttore generale – durante costruzione di un elicottero sperimentale la costruzione del primo grande impianto a pale controrotanti, prima macchina più europeo di distribuzione dell’illuminazione pesante dell’aria in grado di alzarsi da terra. elettrica. In seguito, coordina anche i lavori della centrale idroelettrica di Giulio Prinetti (laurea nel 1872) Paderno d’Adda, anche questa una tappa Ricopre la carica di Ministro degli esteri e fondamentale della storia dell’industria dei Lavori Pubblici, oltre a essere fondatore elettrica italiana. della casa automobilistica Prinetti & Stucchi (1875). Guido Sagramoso (laurea nel 1895) L’attività lavorativa al fianco di Ernesto Breda presso la sua azienda comincia presto, riuscendo a distinguersi per le ■■ Figura 1.39 Guido Sagramoso con un aereo Breda 51 (Dal catalogo della mostra commemorativa del 125° ■■ Figura 1.40 La “San Giusto”, vettura fortemente innovativa progettata da Guido Ucelli: motore raffreddato anniversario dalla fondazione del Politecnico) ad aria, telaio a trave centrale, quattro ruote indipendenti (Archivio Umberto Uccelli, Milano)
28 29 notevoli capacità non solo ingegneristiche entra nella società “Antonio Badoni e C.” Mario Castoldi (laurea nel 1913) Internazionale – Techint. Dalla metà degli ma anche amministrative. Dopo la morte come gerente responsabile; nel 1922 diviene Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale anni Cinquanta, in Argentina, lavora al di Ernesto Breda, nel 1918, il figlio affida Amministratore Delegato e Direttore entra come sottotenente di complemento nei progetto per realizzare a Ensenada, a sud di a Sagramoso la guida della società, Generale della ditta stessa che assume la servizi tecnici dell’aeronautica e, subito dopo, Buenos Aires, un impianto a ciclo integrale nominandolo Amministratore Delegato il 6 ragione di Società per azioni “Antonio alla direzione tecnica dell’aviazione militare che alimenta i laminatoi per prodotti piani novembre 1918. Nel corso della sua carriera Badoni’’. Nel 1947 promuove la costituzione a Torino. Nel settembre 1922 Castoldi dell’impresa statale Somisa. professionale è inoltre nominato Presidente dell’ACAI (Associazione fra i Costruttori diventa progettista presso la Società anonima delle Industrie meccaniche e aeronautiche d’Acciaio Italiani) della quale diventa Nieuport Macchi (divenuta in seguito Alfredo D’Arbela (laurea nel 1923) meridionali, della S.A.E.R. – Elettrica Presidente. È nominato Cavaliere dell’Ordine Aeronautica Macchi S.p.A.) di Varese, della Oltre ad essere un alto dirigente delle nazionale e della Società commerciale dei SS. Maurizio e Lazzaro, Grand’ufficiale quale sarà Direttore Tecnico fino alla fine Ferrovie dello Stato, è il creatore del siderurgica Milanese. Tali meriti nell’attività della Corona d’Italia e Cavaliere del Lavoro. della Seconda Guerra Mondiale (1945). Tra “separatore D’Arbela”, un dispositivo industriale italiana gli valgono, il 9 agosto le altre cose, è ricordato anche per essere elettromeccanico progettato e costruito per 1939, la nomina a Senatore del Regno. Guido Ucelli (laurea nel 1909) progettista di molti aerei (Figura 1.41). interrompere il circuito elettrico ad alta La Figura 1.39 ritrae Sagramoso accanto ad Dirigente della Riva, promotore del “Museo tensione delle locomotive elettriche italiane un aereo Breda 51. nazionale della Scienza e della Tecnica”, Adele Racheli (laurea nel 1920) a corrente continua tra il pantografo e il ora “Museo Nazionale della Scienza e della Adele Racheli, affascinata dalla Meccanica, circuito elettrico di bordo. Riccardo Giuseppe Badoni (laurea nel Tecnologia”, progettista di un’autovettura è la prima donna a varcare la soglia del Egidio e Pio Gavazzi (laurea nel 1869), 1907) fortemente innovativa (Figura 1.40) ed Politecnico di Milano grazie a una passione fondatori della “Egidio e Pio Gavazzi”, prima Industriale, nato a Lecco il 24 novembre artefice del recupero delle navi romane dal nata per la riparazione delle biciclette che, tessitura di seta. 1882, morto nella stessa città il 21 luglio Lago di Nemi. a quei tempi, come lei stessa dichiara, si 1974. Si laurea nel 1907 e l’anno dopo Davide Bernasconi (laurea nel 1872), rompevano sempre. fondatore della “Tessitura Bernasconi”, con Entrata come semplice impiegata in un molti stabilimenti nel Comasco. ufficio brevetti, diventa titolare di uno dei più prestigiosi studi milanesi. Giuseppe Ponzio (laurea nel 1875), progettista e dirigente di molti impianti Agostino Rocca (laurea nel 1921) industriali. Nel 1923 entra alla Dalmine, controllata Egidio Garuffa (laurea nel 1879), dirigente dalla Banca commerciale italiana, e consulente di numerose aziende. come ingegnere tirocinante, divenendo successivamente direttore dei laminatoi e Emilio Magatti (laurea nel 1883), dirigente consulente per l’organizzazione interna, gli e consulente di numerose aziende. impianti, i programmi tecnico-industriali e i Celeste Malavasi (laurea nel 1883), contatti con l’estero. Nel 1933 è Consigliere iniziatore del “Vademecum per l’ingegnere d’amministrazione in rappresentanza del costruttore meccanico”. controllante Iri. Due anni dopo diviene Vice- Francesco Minorini (laurea nel 1889), Presidente con funzioni di amministratore dirigente ATM ed autore di numerosi studi delegato. Mantiene la carica fino al 1944. sui trasporti. Lascia l’Italia alla volta dell’America Latina ■■ Figura 1.41 Alcuni aerei progettati da Mario Castoldi (Dal catalogo della mostra commemorativa del 125° nel febbraio del 1946, dopo aver fondato, Evaristo Stefini (laurea nel 1892), dirigente anniversario dalla fondazione del Politecnico) qualche mese prima, la Compagnia Tecnica di molte aziende meccaniche.
30 2 Istituto di Meccanica Applicata e Costruzione di Macchine (1951-1981) 2.1 Cronologia ed evoluzione delle strutture Nel 1951 nasce l’Istituto di Meccanica Applicata e Costruzione di Macchine dalla fusione dei tre Istituti di allora, quello di Meccanica Applicata alle Macchine, quello di Costruzione delle Macchine e quello di Disegno di Macchine. ■■ Figura 1.42 Veicolo militare di progettazione Turrinelli (1915) - Archivio Storico Ansaldo, Genova In Figura 2.1 è riprodotto lo stralcio del verbale del Consiglio di Amministrazione Gino Turrinelli (laurea nel 1897), Giovanni De Renzio (laurea nel 1913), del Politecnico (30.10.1951), contenente la imprenditore nel campo dei veicoli elettrici e attivo in campo navale. delibera della fusione degli Istituti finalizzata progettista egli stesso (Figura 1.42). Guglielmo Del Guerra (laurea nel 1919), alla costituzione del grande Istituto di Ottorino Pomini (laurea nel 1904), attivo in campo ferroviario. Meccanica Applicata e Costruzione di innovatore nell’Azienda omonima. Mario Soldini (laurea nel 1919), dirigente Macchine. Ugo Monneret di Villard (laurea nel Tecnomasio Italiano Brown Boveri. La Figura 2.2 mostra una visione aerea 1904), tra i fondatori della Riva. risalente ai primi anni Sessanta del Politecnico di Piazza Leonardo da Vinci che comprende la sede dell’Istituto e del Laboratorio di Meccanica e Costruzione delle Macchine. Tali Istituti, confluendo nel più grande, ne divengono Sezioni. Ad esse, successivamente, se ne aggiungono altre. Da questa unione e dall’arricchimento scientifico e culturale che ne consegue deriva una più proficua collaborazione tra docenti e ■■ Figura 2.1 Copia del verbale del Consiglio di un migliore utilizzo dei laboratori e delle Amministrazione del Politecnico (30.10.1951)
32 33 5 tonnellate e una pressa da 50 tonnellate, Nel 1967 anche la Sezione di appositamente progettata per ricerche Costruzioni Automobilistiche, dopo varie sperimentali su vari componenti meccanici. vicissitudini, entra a far parte dell’Istituto. A partire dalla sua costituzione, Ottorino L’insegnamento, allora denominato Sesini, ordinario di Meccanica Applicata alle “Motori alternativi a combustione interna Macchine, è a capo dell’Istituto, e ne tiene la e costruzioni automobilistiche”, nasce alla direzione fino al 1961-62, anno in cui andrà fine degli anni Quaranta nell’ambito della fuori ruolo. Uno degli interessi suscitati da Cattedra di Costruzione di Macchine II. Ottorino Sesini è lo studio di fenomeni e Nel 1956 cade l’aggettivo “alternativi” e la problemi meccanici collegati con i processi e denominazione dell’insegnamento diviene le macchine impiegate nell’industria tessile. “Motori a combustione interna e Costruzioni Va ricordato che nel secondo dopoguerra tale automobilistiche”, collegato ad una Sezione settore subisce, a fasi alterne, una profonda omonima dell’Istituto di Fisica Tecnica e trasformazione, sia per l’avvento e lo sviluppo Macchine. delle fibre artificiali, sia per il progressivo La Sezione di Ergotecnica, invece, si abbandono della produzione di massa ma aggiunge nel 1979. a scarso contenuto tecnologico – divenuto L’ultima Sezione a entrare nell’Istituto è ormai appannaggio di Paesi a economia quella di Metallurgia (1988) proveniente emergente – in favore di una produzione più dall’allora Istituto di “Chimica-Fisica, sofisticata. Pertanto l’industria meccanotessile Elettrochimica, Metallurgia”, “portando in ■■ Figura 2.2 Visione aerea dei primi anni Sessanta, della sede di Piazza Leonardo da Vinci del Politecnico deve adeguarsi alle nuove esigenze, dote” il Fondo Falck, che era stato istituito nel rivolgendosi alla produzione di macchine e 1962 con apposito atto notarile e che ancora impianti a tecnologia più all’avanguardia. oggi dispone di un notevole patrimonio. apparecchiature con un notevole vantaggio per l’epoca. Ad esempio, Ottorino Sesini Alla fine del mandato di Ottorino Sesini, L’ampliamento del numero di Sezioni va di per l’insegnamento e la ricerca scientifica. realizza un laboratorio particolarmente la direzione dell’Istituto è assunta da Italo pari passo con un’evoluzione delle risorse Inoltre, dal secondo dopoguerra si assiste attrezzato per lo studio delle vibrazioni Bertolini. umane e materiali, indispensabile per uno all’applicazione di metodi e mezzi di tipo meccaniche grazie a un piastrone di Nel 1963 le Sezioni diventano cinque: sviluppo moderno delle scienze tecniche elettronico nella misura di grandezze ancoraggio in ghisa corredato da due Meccanica delle Macchine, Costruzione delle in ambito meccanico che, per loro natura, meccaniche, che permette una ripresa e vibrodine a masse controrotanti, progettate Macchine, Disegno di Macchine, Disegno richiedono ampia disponibilità di uomini e un affinamento della sperimentazione. Si ad hoc, e azionate da un gruppo Ward- Industriale II (Macchine) e Meccanica mezzi oltre che di spazi, soprattutto per la ricorda, a titolo di esempio, l’avvento degli Leonard. Il laboratorio dispone anche di Agraria. Quest’ultima uscirà dall’Istituto nel parte delle ricerche sperimentali. A ciò si estensimetri elettrici a resistenza e delle una centralina Hathaway a 12 canali e 1973. aggiunge anche, in seguito al numero sempre apparecchiature ad essi connesse. Si tratta di un registratore ottico a galvanometri, Alle cinque Sezioni sopracitate, negli anni crescente di studenti, una forte esigenza di di una vera e propria apertura verso nuovi anch’esso a 12 canali. Ciò permette l’utilizzo successivi se ne aggiungono altre quattro. La investimenti nell’attività didattica. orizzonti, così come, in seguito, si verificherà di estensimetri a resistenza elettrica e di prima ad aggiungersi è quella di Tecnologie Nel 1965, la nuova sede in via Bonardi con la comparsa degli elaboratori elettronici trasduttori di vario genere (vibrometri, e Impianti Industriali – nata come Istituto (Figura 2.3) permette di raggiungere in digitali. sismografi, accelerometri). autonomo – nel 1964. Su alcuni documenti misura sufficiente – sempre in rapporto alle Nello stesso periodo, vengono realizzati Tra le strutture di rilievo si annovera della seconda metà degli anni Sessanta, la esigenze dell’epoca – le esigenze richieste alcuni nuovi laboratori, attrezzati con anche un laboratorio realizzato da Italo sua denominazione è “Sezione di Tecnologie e gli obiettivi prefissati. Data la sua forma, apparecchiature adeguate e molto moderne Bertolini, attrezzato con una gru a ponte da ed Impianti Meccanici”. che ricorda vagamente lo scafo di una nave,
34 35 2.2 Direttori si annoverano quella di Presidente dell’ANIPLA (Associazione Nazionale In questo capitolo sono elencati i Direttori Italiana per l’Automazione), di dell’Istituto, con le date di inizio e fine del Vicepresidente dell’AMI (Associazione loro mandato e con alcune informazioni Meccanica Italiana), di Membro relative al loro operato. del Consiglio Direttivo dell’Istituto Dinamometrico Italiano del CNR e di Membro effettivo dell’Istituto Lombardo Ottorino Sesini (1951-1961) Accademia di Scienze e Lettere. Italo Bertolini (1961-1969) ■■ Figura 2.3 L’edificio “La Nave” di via Bonardi, sede dal 1965 ai primi anni Novanta del Dipartimento di Meccanica Ottorino Sesini, docente di Meccanica Applicata alle Macchine, svolge un’ampia attività di ricerca sulle sollecitazioni e deformazioni di solidi elastici e di strutture Italo Bertolini, docente di Costruzione iperstatiche, sull’equilibrio elastico e di Macchine e promotore del corso di l’edificio inizia a essere denominato prima 1949 con la denominazione di “Centro sollecitazioni dinamiche di strutture, Costruzione di macchine II, svolge un’ampia confidenzialmente dagli studenti e, in seguito, tecnico-scientifico di cinematografia”, dopo sulle oscillazioni torsionali di alberi di e articolata attività di ricerca nel campo anche nei documenti ufficiali “La Nave”. essere divenuto “Istituto di Cinematografia trasmissione, sull’avvolgimento di fili, sulla della resistenza dei materiali e del loro Nel 1981, la continua evoluzione dell’Istituto Scientifica” nel 1951 anche in seguito coppia vite senza fine-ruota elicoidale. comportamento a fatica, delle macchine di ne modifica la formazione. Le Sezioni alla direzione da parte di Ottorino Sesini, Inoltre, collabora con il collega e amico sollevamento e trasporto, delle funi e delle diventano nove: Meccanica delle Macchine, entra nell’orbita dell’Istituto di Meccanica Italo Bertolini nella costituzione dell’Istituto strutture in acciaio. Costruzione di Macchine, Tecnologie ed e Costruzione di Macchine e nel 1973 ne di Meccanica Applicata e Costruzione In campo tecnico-scientifico e culturale Impianti Industriali (con l’Officina didattica diviene una Sezione. Negli anni Novanta, di Macchine. Contestualmente, Sesini Italo Bertolini ricopre la carica di Presidente “F. Mauro” annessa), Disegno di Macchine, poi, assume la denominazione di “Centro di realizza anche il Laboratorio di Meccanica delle Commissione per le funicolari aeree Costruzioni Automobilistiche, Gabinetto Cinematografia Scientifica e Comunicazione Industriale ed è l’iniziatore del Centro e terrestri del Ministero dei Trasporti e di Ergotecnica, Centro di Cinematografia Visiva” (CSCV), per poi chiudere nel 2003. Tecnico-Scientifico di Cinematografia. dell’Aviazione Civile, di componente della Scientifica. Quest’ultimo, fondato nel Fra le varie attività scientifiche e culturali Commissione Centrale Tecnica dell’UNI
36 37 (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), del Politecnico e Membro della Commissione ed Applicata), Membro straniero della rettorato, nascono nuove lauree e i diplomi di componente dell’UNIFER (Ente di di Ateneo per la sperimentazione. Società di Meccanica Teorica ed Applicata universitari. Unificazione in campo ferroviario), di Inoltre, Antongiulio Dornig svolge un ruolo di Polonia, Membro dell’Assemblea Generale Nel campo dell’attività tecnico-scientifica, componente dell’UNSIDER (Ente di particolarmente attivo nella strutturazione IUTAM (International Union of Theoretical Emilio Massa è Membro effettivo dell’Istituto Unificazione dei prodotti siderurgici). dei piani di studio dei due livelli di laurea e and Applied Mechanics) e Membro effettivo Lombardo Accademia di Scienze e Lettere e Bertolini, inoltre, è Membro effettivo dello Statuto del Politecnico. dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze Socio dell’AIMETA (Associazione Italiana di dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze Dornig, poi, è Membro effettivo dell’Istituto e Lettere. Meccanica Teorica ed Applicata). e Lettere. Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Emilio Massa (1976-1978) 2.3 Didattica Antongiulio Dornig (1969-1972; 1978- Giovanni Bianchi (1972-1976) Subito dopo la fine della guerra, i tempi 1984) sono maturi per una riorganizzazione della didattica e l’Istituto di Meccanica Applicata e Costruzione di Macchine si trova anch’esso impegnato in tale compito. Già nell’anno accademico 1947-48 i Corsi di Ingegneria industriale e di Ingegneria civile iniziano a differenziarsi e, a partire dal quinto anno di corso, prevedono un certo numero di insegnamenti fra i quali l’allievo può scegliere quelli da seguire. A titolo di esempio, la Figura 2.4 e la Figura 2.5 mostrano rispettivamente la copertina e la prima pagina della prova di stampa di Emilio Massa è docente di Meccanica un’opera di Italo Bertolini. Giovanni Bianchi è docente di Meccanica applicata alle Macchine e svolge attività I Corsi erogati dall’Istituto si occupano applicata alle macchine. L’attività principale di ricerca negli ambiti degli organi in particolar modo della formazione della sua ricerca verte sul comportamento delle macchine, della dinamica delle degli Ingegneri meccanici, tuttavia, Titolare del corso di Costruzione di elasto-plastico dei metalli, sui fenomeni della macchine, delle vibrazioni meccaniche e contribuiscono anche alla preparazione in Macchine, Antongiulio Dornig, svolge propagazione di onde d’urto nei metalli, sulla fluidodinamiche, dello smorzamento delle tale ambito degli ingegneri delle altre Scuole un’intensa attività di ricerca nel campo teoria dei meccanismi e sulla teoria delle vibrazioni, della stabilità del moto, della di Ingegneria. degli organi di macchine, della cinematica, vibrazioni meccaniche. dinamica del veicolo, dell’engineering Nel 1960, con il nuovo ordinamento, si della dinamica, dei collegamenti forzati, Giovanni Bianchi svolge anche un’ampia education. Inoltre, ricopre la carica di inaugura una maggiore differenziazione fra degli ammortizzatori di vibrazioni, dei attività tecnico-scientifica e culturale: è Preside della Facoltà di Ingegneria dal 1980 i corsi di laurea; le materie cominciano ad transitori di avviamento degli oscillatori, Presidente dell’IFToMM (International al 1987 e di Rettore del Politecnico dal 1987 essere diversificate per contenuto in base al delle singolarità di funzionamento Federation of the Theory of Machines al 1994. È poi uno dei principali promotori Corso di laurea di appartenenza. Quello delle trasmissioni meccaniche. Inoltre, and Mechanisms), Segretario Generale del del decentramento del Politecnico a Milano che fino ad allora era il corso di Ingegneria è organizzatore dell’Officina didattica, CISM (Centro Internazionale di Scienze e in Lombardia, e della conseguente nascita industriale meccanica diviene il corso di sviluppatore del settore dell’impiantistica Meccaniche), Presidente dell’AIMETA delle nuove sedi di Bovisa, Como, Lecco, laurea in Ingegneria meccanica che, a sua industriale, Consigliere di Amministrazione (Associazione Italiana di Meccanica Teorica Cremona, Mantova e Piacenza. Sotto il suo volta, conta cinque indirizzi: Costruzione
38 39 ■■ Figura 2.6 Elaborato progettuale relativo a componenti automobilistici (anni Cinquanta) ■■ Figura 2.4 Copertina della “prova di stampa” ■■ Figura 2.5 Prima pagine della “prova di di un’opera di Italo Bertolini stampa” di un’opera di Italo Bertolini di Macchine, Termotecnico, Trasporti, a tale svolta ne consegue un notevole Tecnologico, Impianti. aumento del numero di matricole e una Nella Figura 2.6 e nella Figura 2.7 sono grande eterogeneità della formazione. raffigurati due esempi di elaborati progettuali Ciò comporta la messa a punto di tutta degli anni Cinquanta che denotano una una serie di accorgimenti organizzativi – grande capacità sia di proporzionamento, sia quali ad esempio l’aumento del numero di rappresentazione da parte dell’allievo. di sezioni e di docenti – e didattici, tra cui Alla fine degli anni Sessanta, l’Istituto l’individualizzazione dell’insegnamento e – come tutte le istituzioni dell’Ateneo e delle esercitazioni. anche gli altri atenei – si ritrova coinvolto A partire dai primi anni Settanta, inoltre, in una serie di eventi di notevole impatto un notevole impatto sulla didattica a livello sull’attività didattica: le contestazioni del tecnico è rappresentato dall’avvento del 1968. Le manifestazioni studentesche, che calcolatore che arriva a rivoluzionare si protraggono per diversi anni, portano progressivamente l’insegnamento. Gli allievi alla liberalizzazione degli studi. Grazie si trovano a doverne apprendere l’utilizzo nei ■■ Figura 2.7 Elaborato (fine anni Sessanta) relativo al calcolo di una struttura imbollonata
40 41 vari campi di attività didattica, dal disegno al calcolo e alla scrittura. Contestualmente all’evoluzione tecnologica, la didattica si avvale ancora notevolmente dell’esame di pezzi meccanici reali, eventualmente “preparati”, e del rilievo dal vero. La Figura 2.8 mostra due stantuffi sezionati risalenti alla fine degli anni Sessanta. ■■ Figura 2.9 Bielle per motore a combustione interna degli anni Cinquanta ■■ Figura 2.10 Schema di programma di istruzione individualizzata mediante il calcolatore: in tal caso si ottiene da un lato l’automatizzazione della parte nozionistica dell’insegnamento, dall’altro la risposta, invece, è negativa, si ipotizza che l’utilizzo sempre più ampio del calcolatore. ■■ Figura 2.8 Stantuffi sezionati della fine degli si consente all’allievo di seguire il ritmo di ciò sia dovuto a una disattenzione: dopo un Inizialmente, durante le esercitazioni si anni Sessanta apprendimento che gli è più confacente. richiamo motivazionale IA(n), l’allievo viene svolgono applicazioni da parte di gruppi La Figura 2.10 mostra lo schema di un invitato a ripercorrere l’unità UI(n). singoli di allievi, mentre, col passare del programma di istruzione individualizzata Uno schema del genere si presta sia tempo, le applicazioni del calcolatore vedono La Figura 2.9 mostra alcune bielle per sperimentata negli anni Settanta da alcuni all’utilizzo cartaceo, sia a quello informatico un utilizzo sempre più diffuso tra tutti gli motore a combustione interna degli anni docenti dell’Istituto. Nell’unità di istruzione e può essere considerato il predecessore studenti. Cinquanta appartenenti a un pannello che UI(n) viene impartita all’allievo una certa di alcune delle forme di apprendimento ha lo scopo di evidenziare le varie soluzioni informazioni: la bontà dell’apprendimento personalizzate che nel tempo si sono evolute del centraggio del cappello sulla testa e cioè, è verificata con il successivo test T(n). in tutti i Paesi. da sinistra verso destra: Se l’allievo dimostra di avere appreso La Figura 2.11 mostra un esempio di unità • Sulle superfici di frattura fragile; correttamente, passa all’unità successiva di istruzione relativa al concetto “dimensione • Sulle viti di collegamento; UI(n+1), dove riceve un’ulteriore quantità nominale” costituita da una parte • Su due gradini; di informazioni. In caso di risposta informativa, in cui il concetto viene definito, • Su una serie di dentelli. errata, invece, attraverso l’unità ausiliaria da una parte applicativa, dove il concetto UIA(n) l’allievo riceve la stessa quantità di viene collegato a un esempio concreto e da Nel corso degli anni sono state sviluppate informazione in maniera più diluita. In caso una parte applicativa, in cui il concetto viene tecniche di formazione “personalizzata”, di risposta positiva al successivo test TA(n), applicato a un semplice esercizio. dapprima in forma cartacea e in seguito l’allievo viene inviato all’unità UI(n+1). Se Nei primi anni Ottanta, la didattica vede
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