Maurizio Guernieri Opere cameristiche Chamber Works - IDAGIO

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Maurizio Guernieri Opere cameristiche Chamber Works - IDAGIO
Maurizio Guernieri
Opere cameristiche · Chamber Works
T ACTUS
Termine latino con il quale, in epoca rinascimentale, si indicava quella che oggi è detta «battuta».
                    The Renaissance Latin term for what is now called a measure.

                                             k
                                             ℗ 2021
                            Tactus s.a.s. di Gian Enzo Rossi & C.
                                        www.tactus.it

                                 In copertina / Cover:
                      Enrico Prampolini (1894-1956), Dissonanze n. 1

                        Si ringrazia sentitamente / Many thanks to
             Padre Mario Micucci, parroco della Chiesa di San Girolamo
                   della Certosa di Bologna per la sempre gentile
                             disponibilità e accoglienza.

   Sound engineer, editing, mastering: Federico Pelle - Basement Studio, Vicenza
                       English translation: Marta Innocenti
                   L’editore è a disposizione degli aventi diritto
Le composizioni di Maurizio Guernieri fanno parte di un percorso esplorativo, in progress
tuttora, sulla musica strumentale cameristica, in questo caso dedicata principalmente agli
strumenti ad arco. I brani possono essere suddivisi in due filoni principali. Il primo è quello
degli Elementa (elementi, tradotto dal latino), che sono riflessioni sul rapporto uomo / natura
e su quelli che sono gli elementi della natura stessa, i quali, spesso mal gestiti dall’uomo,
contribuiscono alla loro fioritura o alla loro decadenza. La natura, da sempre definita «madre»
si rivela «matrigna» nel restituire ciò che l’uomo le ha donato, quale tentativo estremo di
ristabilire un equilibrio che è andato perduto. Il secondo riguarda gli altri brani che sono invece
riflessioni sull’uomo e la sua interiorità. Come nel cd precedente, Bicinium (tc 940091), i brani
possono essere ascoltati come un percorso sonoro unitario, ovvero, come lo si definiva in
passato, un concept album.

Elementa i – Breath - (2017) per violoncello solo.
Il sottotitolo del brano, Breath, significa respiro ed è un elemento in quanto interagisce con
l’ambiente producendo anidride carbonica dalla elaborazione dell’ossigeno. Per i presocratici,
il respiro o pneuma, era anche l’anima, il principio originario, l’archè, legato alla vita,
immateriale e materiale allo stesso tempo. In quanto principio originario rappresenta l’inizio
della vita in tutti i sensi. Il timbro del violoncello rappresenta la voce umana, il cui suono,
attraverso il respiro, prende forma.

Elementa ii (2016) per violino e pianoforte.
I sottotitoli Fluctus, Lumina, Pulvis... sulla iv corda, Nihil, (Onda, Luce, Polvere... sulla iv corda,
Nulla) rappresentano elementi che non sembrano avere un ruolo significativo nella natura,
eppure sotto forma di onda si propaga la luce della creazione e nel nulla della polvere termina
la vita. I quattro brani simboleggiano l’unione dei due estremi, ravvisabile anche nel timbro
degli strumenti: dal registro acuto del violino al grave della mano sinistra del pianoforte.

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Lightscape (2014) per flauto, contrabbasso e pianoforte.
Il titolo è un neologismo, che unisce la parola luce (light) con la parola paesaggio (landscape),
che può essere tradotto in «Paesaggio di luce», un paesaggio interiore che si può cogliere solo
nell’attimo dell’illuminazione. Ma il titolo può anche essere letto anche come la luce, gli occhi,
con cui dovremmo osservare il paesaggio intorno a noi per comprenderlo e salvaguardarlo. I
registri dei tre strumenti rappresentano una precisa simbologia: il flauto (registro acuto - la
luce), il contrabbasso (registro grave, la terra – registro acuto – l’uomo), il pianoforte (entrambi
i registri – l’unione degli elementi del paesaggio). Solo attraverso la perfetta compenetrazioni
di tutti questi elementi si realizza il paesaggio di luce.

Elementa vii – A la stagion (2018) per due soprani, contralto e quintetto d’archi.
In questo brano abbiamo due livelli di narrazione: un livello testuale-vocale, in cui Compiuta
Donzella, nome fittizio, «senhal» di una poetessa fiorentina vissuta nel xiii secolo, racconta le
proprie sventure in quanto forzata ad un matrimonio che non vuole, e un livello metaforico-
strumentale in cui parallelamente si rappresenta la Natura forzata alle esigenze dell’uomo che,
così facendo, la mette, e mette se stesso, in serio pericolo. I due livelli a tratti sembrano
compenetrarsi e a tratti sembrano divergenti ma la narrazione procede sempre parallela e,
come indicato dai titoli dei movimenti – Notturno, Aube (Alba), Apres-dinnada (Pomeriggio),
Vesprada (Vespro), Furiant-Notturno (Danza vivace-Notturno) – si collega allo svolgersi di una
giornata che simboleggia un ciclo, come quello della natura e della vita. La deviazione da
questo ciclo con pratiche innaturali, quali possono essere un matrimonio obbligato e/o
l’intervento dell’uomo sulla Natura, è sicuramente dannoso. Il Notturno in apertura e chiusura
della composiziione è simbolicamente il momento della riflessione interiore per Compiuta
Donzella / Natura.

Con Templum Coeli (2016) per violino e pianoforte.
Il titolo si traduce «Con il Tempio del Cielo» e si collega a Lightscape nell’ispirazione. Lo
sguardo verso il cielo simboleggia la capacità di guardare lontano, di pensare al futuro oltre
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l’immediatezza del presente. Questo atteggiamento è rappresentato in due modi: dal
pianoforte che con il suo battere incessante scandisce il tempo senza misurarlo, rendendolo
sempre uguale e quindi, paradossalmente, fermandolo in un unico istante immutabile; dal
violino che con il suo canto si pone sopra il tempo immobile e può arrivare, in un istante, verso
il futuro.

Quartetto 2 Immaginari sonori (2008) per quartetto d’archi.
Il quartetto propone degli immaginari sonori, che potremmo definire simbolicamente sound
environments (ambienti sonori), ipotetiche realizzazioni della concezione intellettuale
dell’uomo il quale, pur tra mille contraddizioni, può creare ambienti, concreti, sonori, naturali,
immaginari, in cui tutti gli elementi possono convivere in armonia. Gli environments indicati nei
titoli dei movimenti – Rapsodico (senza rigore, in libertà), Monodico / Poliritmico (un’unica voce,
una monodia, in cui confluiscono i quattro strumenti ma ognuno con il proprio carttere
ritmico), Dinamico / Statico (contemporaneità di movimento e di immobilità), Cromatico
(predominanza di alterazione dei suoni, cromatici appunto, ma anche di vivacità di colore
sonoro), Armonico (la dimensione verticale dei suoni, la contemporaneità), Elegiaco (il canto
nella sua accezione corale) – sono rappresentazioni simboliche di possibili visioni della realtà
che attraverso la musica trovano uno spazio di realizzazione che può diventare concreto, ma
che solo attraverso la musica, attraverso l’arte, può essere immaginato.

Adoro Te Devote (2014) per Soli e Coro a cappella.
Il brano è la versione vocale di Con Templum Coeli. Lo sguardo verso il futuro si trasforma in una
invocazione e in quanto tale corale per definizione. Non importa che sia una preghiera;
importa che sia la voce della ragione e della speranza.

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Maurizio Guernieri’s compositions are a part of an ongoing exploration of instrumental
chamber music, in this case focused chiefly on string instruments. The pieces can be di-
vided into two main groups. The first one is Elementa (“elements” in Latin), meditations
on the relationship between man and nature, and on the elements of nature, which, being
often mismanaged by man, contribute to their own flourishing or decadence. Nature,
which has always been called “mother”, turns out to be an “evil stepmother” when she
returns to man what he has given her in an extreme attempt to re-establish a balance that
has been lost. The second group consists of other pieces that are meditations on man and
his inner life. As in the previous cd, Bicinium (tc 940091), the pieces can be listened to in
a single musical succession, as if the disc were, to use a term of the past, a “concept al-
bum”.

Elementa i – Breath – (2017) for solo cello.
The subtitle of this piece, Breath, indicates an element that interacts with the environ-
ment, producing carbon dioxide from the processing of oxygen. For the pre-Socratics,
breath (pneuma) was also the soul, the original principle (archè) linked to life, at once im-
material and material. Being the original principle, it represents the beginning of life in all
senses. The timbre of the violin represents the human voice, whose sound takes shape
through the breath.

Elementa ii (2016) for violin and piano.
The subtitles Fluctus, Lumina, Pulvis... on the fourth string, Nihil (i.e. Wave, Light, Dust...
on the fourth string, Nothing) represent some elements that do not appear to play a signi-
ficant role in nature, yet the light of creation propagates in the form of waves, and life
ends in the nothingness of dust. The four pieces symbolise the union of the two extremes,
which can be sensed also in the timbre of the instruments: from the high register of the
violin to the low one of the left hand on the piano.

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Lightscape (2014) for flute, contrabass and piano.
The neologism of this title, formed of the merging of two words, indicates a “landscape
of light”, an inward landscape that can be discerned only in the instant of illumination.
But the title may also refer to the light that comes into our eyes, with which we should
observe the landscape around us in order to understand it and protect it. The registers of
the three instruments represent a well-defined symbology: the flute (high register – light),
the contrabass (low register – earth, high register – man), and the piano (both registers –
the union of the elements of the landscape). Only through a perfect interpenetration of all
these elements does the lightscape materialise.

Elementa vii – A la stagion (2018) for two sopranos, alto and string quintet.
In this piece there are two levels of narration: a textual and vocal one, in which Compiuta
Donzella, fictitious name or “senhal“ of a thirteenth-century Florentine poetess, relates
her woes in being forced into an undesired marriage, and a metaphoric-instrumental
level, in which there is a parallel representation of nature forced to comply with the de-
mands of man, who thus endangers it and himself seriously. The two levels sometimes
seem to interpenetrate and sometimes seem to diverge, but the narration always proceeds
in a parallel fashion. As indicated by the titles of the movements – Notturno (Night), Aube
(Dawn), Apres-dinnada (Afternoon), Vesprada (Evening), Furiant-Notturno (Lively dance-
Night) – the narration is linked to the course of a day, which symbolises a cycle, such as
that of nature and life. A deviation from this cycle through unnatural practices, for in-
stance a forced marriage and/or the action of man on nature, is undoubtedly harmful.
The Notturno that opens and closes the composition is symbolically the moment of in-
ward reflection for Compiuta Donzella / Nature.

Con Templum Coeli (2016) for violin and piano.
The title means “With the Temple of the Sky”, and its inspiration is connected to that of
Lightscape. A skyward gaze is a symbol of the capability to look far off, to think of the
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future beyond the immediacy of the present. This attitude is represented in two ways: by
the piano, whose unceasingly repeated notes mark the time without measuring it, making
it constantly uniform and thus paradoxically stopping it in a single unchangeable instant,
and by the violin, which, with its singing, places itself above the motionless time and may
reach the future in an instant.

Quartetto 2 Immaginari sonori (2008) for string quartet.
The quartet proposes some instances of musical imagination, which we might symbolic-
ally call sound environments, hypothetic attempts to realise man’s intellectual conception:
in spite of many contradictions, man is capable of creating concrete, musical, natural, ima-
ginary environments in which all the elements can coexist in harmony. The environments
indicated in the titles of the movements – Rapsodico (free, flexible), Monodico / Poliritmico
(a single voice, a monody, in which the four instruments merge, each preserving its own
rhythmic character), Dinamico / Statico (simultaneous presence of movement and immob-
ility), Cromatico (predominance of accidentals, in a chromatic form, but also in the mean-
ing of liveliness of sound colours), Armonico (vertical dimension of the sounds, simultan-
eousness), Elegiaco (song in its choral meaning) – are symbolic representations of possible
outlooks on reality that find a space of realisation through music: this space may become
concrete, but can be imagined only through music, through art..

Adoro Te Devote (2014) solo voices and a-cappella choir.
This piece is a vocal version of Con Templum Coeli. The gaze towards the future is trans-
formed into an invocation, and, as such, is choral by definition. The fact that it is a prayer
does not matter; what matters is that it is the voice of reason and hope.

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Elementa i (2017)                              Elementa viii (2018)
        per violoncello solo                         per ssa e quintetto d’archi
              1. Breath
                                                            testi / texts:
       Esecutore / Performer                “A la stagion che il mondo foglia e fiora” di
   Violoncello: Sebastiano Severi                   Compiuta Donzella (xiii sec.)

                                                            7. Notturno
         Elementa ii (2016)                   A la stagion che il mondo foglia e fiora
      per violino e pianoforte
               2. Fluctus                                      8. Aube
              3. Lumina                          acresce gioia a tut[t]i i fin’ amanti:
      4. Pulvis… sulla iv corda                   vanno insieme a li giardini alora
                5 Nihil                         che gli auscelletti fanno dolzi canti;

       Esecutori / Performers                             9. Apres-dinnada
      Duo Scarponi – Marrai                       la franca gente tutta s’inamora
    Violino: Giacomo Scarponi                   e di servir ciascun trag[g]es’inanti
    Pianoforte: Cristina Marrai                 ed ogni damigella in gioia dimora;
                                              e me, n’abondan mar[r]imenti e pianti.

          6 Lightscape (2014)                             10. Vesprada
per flauto, contrabbasso e pianoforte        Ca lo mio padre m’ha messa ’n e[r]rore
                                                e tenemi sovente in forte doglia:
      Esecutori / Performers                   donar mi vole a mia forza segnore,
    Flauto: Marco Venturuzzo
  Contrabbasso: Adriano Piccioni
   Pianoforte: Cristina Marrai
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11. Furiant – Notturno                   Quartetto 2 Immaginari sonori (2008)
 Ca lo mio padre m’ha messa ’n e[r]rore                   per quartetto d’archi
     e tenemi sovente in forte doglia:                         13. Rapsodico
   donar mi vole a mia forza segnore,                  14. Monodico / Poliritmico
    ed io di ciò non ho disio né voglia                   15. Dinamico / Statico
  e ’n gran tormento vivo a tutte l’ore;                       16. Cromatico
                A la stagion                                   17. Armonico
    però non mi ralegra fior né foglia.                         18. Elegiaco

           Esecutori / Performers                         Esecutori / Performers
       LatinoBalcanica Ensemble:                           Quartetto Mirus
Sonila Kaceli, Elisa Bonazzi, Angela Troilo.           Violino i: Federica Vignoni
  Violini: Giacomo Scarponi, Silvia Salvi           Violino ii: Massimiliano Canneto
           Viola: Nicola Calzolari                      Viola: Riccardo Savinelli
       Violoncello: Sebastiano Severi                   Violoncello: Luca Bacelli
      Contrabbasso: Luigi Borgogno

        12. Con templum cœli (2016)
         per violino e pianoforte

           Esecutori / Performers
         Duo Scarponi – Marrai
        Violino: Giacomo Scarponi
        Pianoforte: Cristina Marrai

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19. Adoro Te devote (2014)
                   per satb e Soprani soli

                Adóro te devóte, latens Déitas,
               quae sub his figúris vere látitas:
               tibi se cor meum totum súbjicit,
              quia te contémplans totum déficit.
              Visus, tactus, gustus in te fállitur,
                 sed audítu solo tuto créditur.
               Credo quidquid dixit Dei Fílius;
                 nil hoc verbo veritátis vérius.

         Ti adoro devotamente, o Dio nascosto,
           davvero presente sotto questi segni:
              il mio cuore a te tutto si affida
       perché, contemplandoti, tutto viene meno.
      La vista, il tatto, il gusto, non ti percepiscono,
       ma solo per l'ascolto si crede con certezza.
       Credo tutto ciò che ha detto il Figlio di Dio;
        nulla è più vero di questa parola di verità.

                   Esecutori / Performers
                      Coro Euridice
Soprani soli: Angela Beghelli, Laura Biffi, Maura Marongiu
               direttore Maurizio Guernieri

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DDD
                        Maurizio Guernieri
TC 960701
                                           (1962)
  ℗ 2021
Made in Italy
                       Opere cameristiche · Chamber Works

       1. Elementa i                              12. Con Templum Cœli               6:18
       Breath                              5:51   13-18. Quartetto 2 Immaginari sonori
       2-5. Elementa ii                           Rapsodico                         2:38
       Fluctus                             1:44   Monodico / Poliritmico            2:54
       Lumina                              3:16   Dinamico / Statico                3:40
       Pulvis… sulla IV corda              2:19   Cromatico                         3:41
       Nihil                               3:14   Armonico                          3:05
       6. Lightscape                      11:05   Elegiaco                          3.29

       7-11. Elementa vii                         19. Adoro Te Devote                6:04
       Notturno                            1:16
       Aube                                1:56
       Apres-dinnada                       2:46
       Vesprada                            2:26               Total time 73:02
       Furiant – Notturno                  3:36

                  LUCA BACELLI · ANGELA B EGHELLI · L AURA B IFFI · ELISA B ONAZZI
                   L UIGI BORGOGNO · N ICOLA CALZOLARI · MASSIMILIANO C ANNETO
                        C ORO EURIDICE · MAURIZIO GUERNIERI · SONILA K ACELI
                L ATINOB ALCANICA E NSEMBLE · MAURA MARONGIU · C RISTINA MARRAI
                         Q UARTETTO MIRUS · A DRIANO PICCIONI · SILVIA S ALVI
                    R ICCARDO S AVINELLI · GIACOMO SCARPONI · SEBASTIANO SEVERI
                      ANGELA TROILO · MARCO V ENTURUZZO · FEDERICA VIGNONI
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