Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute Progetto Salute - GIUNTA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Trento ...

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Linee guida programmatiche
   di legislatura in materia
   di politiche per la salute

      Progetto Salute

               GIUNTA DELLA PROVINCIA
               AUTONOMA DI TRENTO

               Trento 2004
© copyright Giunta della Provincia Autonoma di Trento. 2004

Supplemento al n. 14 - Agosto 2004 - di "Punto Omega -
Rivista quadrimestrale del Servizio Sanitario del Trentino"

Registrazione del Tribunale di Trento n. 1036 del 6.10.1999
Direttore R. Andreolli
Direttore responsabile A. Faustini
Coordinamento redazionale ed editoriale V. Curzel

Assessorato alle Politiche per la Salute
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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute
Documento approvato dalla Giunta Provinciale nella seduta del 12.11.2004
Presentazione

Nella seduta del 12 novembre 2004, la Giunta provinciale ha approvato le
“Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la sa-
lute”, che ho il piacere di presentare e di diffondere presso tutti coloro che
sono coinvolti nei processi di sviluppo del sistema sanitario della provincia
di Trento.

       Il documento, che costituisce la declinazione e l’evoluzione delle indi-
cazioni contenute nel Programma del Presidente della Provincia autonoma
di Trento per la XIII legislatura, contiene i principi di riferimento, lo scenario,
gli obiettivi strategici, i temi prioritari di intervento e gli strumenti attuativi che
dovranno caratterizzare la sanità del Trentino nei prossimi anni.

       Le linee guida sono dunque la bussola che orienterà le azioni dei sog-
getti che formano il servizio sanitario del Trentino: Assessorato alle Politiche
per la Salute, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e soggetti privati che
operano all’interno della sanità nonché di tutti coloro che, individualmente o
in collaborazione, svolgono attività finalizzate alla promozione, alla tutela e
al recupero della salute dei cittadini della provincia di Trento.

      Tenendo conto del principio che la salute è un diritto fondamentale e
dunque prioritario, le linee guida sottolineano la necessità di perseguire, nel
contesto di un Servizio sanitario universalistico e solidaristico, l’equità nella
salute, garantendo a ciascuno la possibilità di raggiungere il medesimo po-
tenziale di salute, nonché l’equità nell’accesso ai servizi sanitari, intesa come
uguale possibilità di accesso, a fronte di bisogni uguali, assicurando a tutti gli
utenti la medesima elevata qualità.

      È con questo spirito che presento queste linee di indirizzo con la fiducia
che possano trovare non solo ampia condivisione ma anche puntuale applica-
zione e realizzazione nel corso della corrente legislatura nell’interesse della
popolazione trentina.

Trento, 12 novembre 2004

                                                           dott. Remo Andreolli
                                                          Assessore provinciale
                                                       alle Politiche per la Salute
INDICE

Premessa ................................................................................................. 9

I PRINCIPI DI RIFERIMENTO
PER IL SISTEMA - SALUTE DEL TRENTINO ......................................... 11

    La salute e la qualità della vita come priorità
    e come diritto fondamentale ................................................................. 11
    Il cittadino al centro dei processi e delle azioni del sistema sanitario ... 11
    L'equità nella salute, nell'accesso e nel trattamento
    da parte dei servizi sanitari ................................................................... 12
    La partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini
    e degli operatori sanitari ....................................................................... 12
    L'approccio intersettoriale e l'integrazione socio-sanitaria .................... 13

LO SCENARIO DI RIFERIMENTO
DELLE POLITICHE PER LA SALUTE ..................................................... 15

    PRINCIPALI OBIETTIVI STRATEGICI .................................................................. 16

        La promozione della salute e la prevenzione delle malattie............. 16
        La comunicazione per la salute ........................................................ 19
        Il sistema dei servizi - La rete ........................................................... 20
        La qualità delle risorse umane ......................................................... 22
        La formazione .................................................................................. 24
        La ricerca ......................................................................................... 25
        La qualificazione delle strutture sanitarie ......................................... 26

    TEMI PRIORITARI DI INTERVENTO ................................................................... 28

        I tempi e le liste di attesa
Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

        per le prestazioni diagnostiche e specialistiche ............................... 28
        Emergenza - urgenza ....................................................................... 29
        La mobilità sanitaria interregionale .................................................. 30
        Attivazione di nuove specialità: neurochirurgia e reumatologia ....... 30
        Riqualificazione di Ortopedia ........................................................... 31
        L'assistenza odontoiatrica e protesica - odontostomatologia ........... 31
        I consultori per il singolo, la coppia e la famiglia .............................. 32
        I servizi per le persone non autosufficienti ....................................... 33
        Il progetto cure palliative .................................................................. 34
        I servizi veterinari ............................................................................. 34

    GLI STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI ......................................... 37

        Il Piano provinciale per la salute dei cittadini ................................... 37
        Gli strumenti legislativi per la revisione dell'assetto
        istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario provinciale ......... 39
        Il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza ............................ 41
        Gli interventi strutturali e le dotazioni tecnologiche .......................... 41
        Le risorse economiche ..................................................................... 42

CONCLUSIONI ......................................................................................... 44

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

Premessa

Il presente documento definisce in forma coerente e sistematica le linee guida
della Giunta provinciale in tema di Politiche per la salute che, per la corrente
legislatura dovranno, da un lato, indirizzare e accompagnare le diverse azioni
programmatorie, amministrative e organizzative e, dall’altro, caratterizzare
quelle normative.
       Già in questa prima fase di avvio della legislatura sono stati adottati
una serie di provvedimenti che si pongono in coerenza con le linee guida di
seguito tracciate costituendo essi, pertanto, pur nella loro diversa tipologia o
area di intervento, snodi determinanti nell’ambito delle attuali e future politiche
per la salute.
       Si citano per tutti:
- il disegno di legge n. 26/2004 concernente provvedimenti urgenti in materia
    di politiche sanitarie
- il disegno di legge n. 28/2004 sulla tutela della salute dei non fumatori
- il disegno di legge n. 43/2004 concernente:
    - il tema della partecipazione delle istituzioni locali e dei cittadini (tramite il
       rafforzamento del ruolo dei Comitati di distretto) nonché delle professioni
       sanitarie (attraverso la costituzione del Consiglio sanitario provinciale)
       alla programmazione sanitaria
    - la razionalizzazione degli ambiti dei distretti sanitari
    - la delegificazione del piano sanitario provinciale
- il disegno di legge n. 79/2004 concernente la nuova disciplina dell’assi-
    stenza odontoiatrica in Provincia di Trento
- l’affidamento all’Università degli Studi di Trento dell’incarico di redigere
    una proposta di disegno di legge per l’istituzione di una Camera arbitrale
    (deliberazione n. 806 dd. 16.4.2004)
- il provvedimento concernente le linee guida per la riorganizzazione e la
    riqualificazione dei servizi di urgenza/emergenza (deliberazione n. 1415
    dd. 25.6.2004)
- la semplificazione delle procedure per ottenere l’esenzione dai ticket sanitari
    da parte dei cittadini aventi diritto (deliberazione n. 1547 dd. 9.7.2004)
- l’accordo integrativo con i medici di medicina generale e i pediatri di libera
    scelta per assicurare la copertura integrale del territorio e in particolare le
    zone carenti (deliberazione n. 470 dd. 5.3.2004 e n. 1721 dd. 30.7.2004)
- la definizione dei livelli di assistenza essenziali ed aggiuntivi per quanto
    concerne l’assistenza odontoiatrica in Trentino (deliberazione n. 1788 dd.
    6.8.2004)
- l’accordo di collaborazione con le Regioni del Nord-Est in tema di malattie
    rare (deliberazione n. 1969 dd. 30.8.2004)
- l’approvazione di due protocolli di intenti per la regolazione della mobilità
    sanitaria tra la Provincia di Trento e la Provincia di Bolzano rispettivamente

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

  la Regione Lombardia (deliberazione n. 1050 dd. 14.5.2004 e n. 2233 dd.
  1.10.2004)
- l’approvazione del primo programma triennale di promozione della salute
  “Vivere meglio, Vivere di più” (deliberazione n. 2361 dd. 15.10.2004)
- l’istituzione di una Commissione per la razionalizzazione e la qualificazione
  dell’assistenza ospedaliera (deliberazione n. 1593 dd. 9.7.2004)
- l’istituzione di una Commissione per la definizione di criteri e principi
  per la progettazione delle RSA in Trentino (deliberazione n. 2129 dd.
  17.9.2004).

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

I PRINCIPI DI RIFERIMENTO
PER IL SISTEMA-SALUTE DEL TRENTINO

È ferma convinzione della Giunta provinciale che la definizione di una stra-
tegia politica per la salute non possa prescindere dal riferimento ad alcuni
principi che devono orientare la definizione degli obiettivi e delle azioni messe
in campo per conseguirli, nonché l’organizzazione e l’operatività del sistema
preposto alla tutela della salute.

La salute e la qualità della vita come priorità
e come diritto fondamentale

Il ruolo costitutivo e il fine di un sistema sanitario è la tutela e la promozione
della salute intesa come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale
e come diritto fondamentale della persona.
       Gli obiettivi di salute assegnati al Servizio sanitario provinciale devono
essere pertanto finalizzati ad ottenere risultati in termini di miglioramento di
salute da parte della popolazione.
       La garanzia dell’esercizio di tale diritto deve perciò essere assicurata:
- a livello delle scelte politiche
- sotto l’aspetto della gestione degli interventi
- per gli aspetti della qualità e della appropriatezza delle prestazioni.
       In egual modo deve essere favorita la percezione da parte di tutti i cit-
tadini della esigibilità del diritto alla salute che si connota per il suo carattere
universalistico e che, spesso, non è sufficientemente noto agli assistiti.

Il cittadino al centro dei processi
e delle azioni del sistema sanitario

È dunque fondamentale che il cittadino e i suoi bisogni di salute siano posti
al centro delle scelte e delle decisioni: siano esse strategico-programmatorie
del ruolo di governo, organizzative e/o operative del ruolo di gestione del
Servizio sanitario provinciale.
       Ciò significa che ogni scelta ed ogni azione, a qualsiasi livello esse siano
compiute, devono essere orientate ad assicurare:
- l’effettivo rispetto della persona, della sua identità e della sua dignità
- l’approccio globale alla persona e alla complessità dei suoi bisogni, con
    un doveroso passaggio dalla cura del sintomo e dell’organo al “prendersi
    cura” del complessivo stato patologico della persona
- la qualità, l’appropriatezza, l’efficienza e l’efficacia del trattamento in termini
    professionali, organizzativi e relazionali.

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

       La realizzazione di tali principi fondanti comporta l’avvio di una serie
di processi interni di riorientamento che interessano gli assetti organizzativi,
operativi e professionali del Servizio sanitario provinciale, finalizzati anche a
superare quelle logiche di autoreferenzialità e di “prassi” organizzative che
talora si pongono come limite, o fonte di disagio, nei confronti del cittadino
utente.
       Al fine di dare corpo a tali principi, è intenzione della Giunta provinciale
individuare l’anno 2005 come “Anno del cittadino”, durante il quale dovranno
essere attivate da parte di tutte le istituzioni, comprese quelle deputate a “gesti-
re la salute”, idonee iniziative volte a dare ad essi significato e concretezza.

L'equità nella salute, nell'accesso e nel trattamento
da parte dei servizi sanitari

Il diritto alla salute e alla cura, oltre ad essere tutelato in modo pieno e com-
pleto nei confronti della singola persona, deve essere garantito in modo equo,
a parità di bisogno, a tutti i cittadini residenti sul territorio provinciale.
         Da una parte quindi, dovranno essere individuati, indagati e contrastati
quei fattori, in particolare economici e sociali, che determinano disparità di
condizioni e di evoluzione dello stato di salute tra gli assistiti, dall’altra, do-
vranno essere adottate tutte quelle misure organizzative e quegli interventi
correttivi volti ad assicurare a tutti i cittadini pari opportunità di accesso ai
servizi e alle prestazioni.
         Gli interventi dovranno essere orientati in particolare:
- all’omogeneizzazione dell’offerta sanitaria su tutto il territorio provinciale
- allo sviluppo della informazione onde migliorare la conoscenza da parte dei
    cittadini dell’organizzazione sanitaria consentendo così loro di utilizzare i
    servizi in modo più appropriato.

La partecipazione e la responsabilizzazione
dei cittadini e degli operatori sanitari

Al fine di esprimere la propria centralità, il cittadino non deve essere conside-
rato, né considerarsi, un utente passivo dei servizi sanitari. Egli, invece, deve
essere messo in condizione di:
- poter conoscere, concordare e condividere le scelte effettuate per promuo-
   vere, tutelare e migliorare la propria salute
- essere chiamato all’esercizio delle proprie responsabilità per migliorare
   oltre che la sua salute anche quella della comunità cui appartiene e per
   collaborare all’uso appropriato dei servizi sanitari
- essere coinvolto in modo diretto o tramite i propri rappresentanti non solo

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

    nella analisi dei bisogni di salute, ma anche nelle fasi di programmazione,
    realizzazione e valutazione finale degli obiettivi.
        Il rafforzamento di tale aspetto partecipativo è del resto facilitato dallo
spontaneo e progressivo sviluppo di una sempre maggiore consapevolezza e
conoscenza della propria salute da parte dei cittadini, conoscenza che consen-
te loro di porsi quale parte attiva e responsabile nella sua gestione e nel suo
miglioramento. Il servizio pubblico deve allora svolgere un ruolo determinante
per il progressivo “empowerment” del cittadino, in modo particolare attraverso
interventi nell’area dell’informazione e della comunicazione per la salute.
        Mettere il cittadino al centro significa inoltre attivare un parallelo pro-
cesso volto a introdurre forme di maggiore partecipazione anche da parte
degli operatori sanitari, rendendo anche costoro parte attiva e motivata alle
decisioni assunte ad ogni livello, rafforzandone così la propensione alla “presa
in carico” e la conseguente responsabilità nei confronti dell’utente.
        Attraverso lo sviluppo di questi obiettivi si ritiene possibile giungere alla
costituzione di un innovativo e virtuoso “Patto” tra politica, cittadini e opera-
tori, orientato a costruire assieme una politica pubblica per la salute, nella
consapevolezza dell’importanza che il tema assume per tutte le componenti
del sistema.
        Più in dettaglio, il “Patto per la salute” può costituire la base, discussa
e condivisa, per sostenere la strategia di trasformazione del sistema, che
comprende:
- l’ascolto delle parti interessate
- la formazione civile, politica e professionale
- l’organizzazione innovativa e flessibile
- la capacità di funzionare “tutti insieme” in modo integrato e complementa-
    re
- la valorizzazione, la motivazione e la responsabilizzazione dei professionisti
    e degli operatori della salute quali elementi chiave della trasformazione.
        In questo senso, il confronto con le Organizzazioni Sindacali sui temi
cruciali della trasformazione, nell’ambito del “Tavolo per le politiche della
salute”, può consentire di individuare specifici strumenti (tra cui i contratti
collettivi e le convenzioni) che, soddisfacendo anche legittime aspettative di
ordine economico e normativo, contribuiscano ad orientare il sistema verso
gli obiettivi del Patto per la salute.

L'approccio intersettoriale e l'integrazione socio-sanitaria

La centralità del cittadino e l’accezione del termine salute che sostanzia questo
documento implicano saper rispondere in modo completo alla complessità
dei bisogni di salute manifestati che, nella maggior parte dei casi, non sono
esauribili con la specificità e la specializzazione delle prestazioni medico-sa-

                                                                                     11
Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

nitarie, ma richiedono interventi collegati a quei bisogni di carattere sociale
che concorrono nella definizione dello stato di salute.
       Al fine dunque di far convergere la parcellizzazione degli interventi in
un quadro coerente, completo e sinergico di risposta, è necessario che siano
coordinate tutte quelle componenti sociali la cui azione ha, o può avere, influen-
za sullo stato di salute delle persone e della comunità. Più specificatamente,
è necessario che l’integrazione tra sanità e servizi socio-assistenziali venga
assicurata in modo sistematico attraverso forme e strumenti adeguati sia a
livello istituzionale sia a livello più strettamente operativo.

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

LO SCENARIO DI RIFERIMENTO DELLE POLITICHE PER LA SALUTE

I principi fin qui delineati, per essere incisivi ed efficacemente declinati in
obiettivi, devono essere letti e interpretati nell’ambito dell’odierno contesto
socio-economico, prefigurandone pure i possibili futuri scenari evolutivi.
        In questi ultimi decenni, infatti, modifiche rilevanti sul piano demografico,
epidemiologico, medico-scientifico e sociale stanno comportando, a livello
europeo, nazionale e anche provinciale, un aumento sia quantitativo che di
complessità della domanda e una parallela, profonda, revisione dell’assistenza
sanitaria.
        Tali mutamenti riguardano in sintesi:
- l’allungamento della speranza di vita
- l’invecchiamento della popolazione
- l’aumento della vita in stato di cronicità
- l’evoluzione della diagnostica, delle procedure mediche e chirurgiche e
    delle tecnologie mediche
- la disponibilità di farmaci più efficaci e selettivi
- la riduzione delle degenze per acuti e l’aumento delle cure a lungo termi-
    ne.
        Anche a livello politico-istituzionale si sta assistendo ad una fase di
trasformazione caratterizzata:
- dalla necessità di tenere conto degli obiettivi comunitari in tema di salute
    e del coordinamento con i programmi dell’Unione Europea
- dalla maggiore importanza del ruolo della Provincia autonoma nel garantire
    il diritto costituzionale alla salute, derivante dalle intervenute modifiche al
    titolo quinto della Costituzione nel senso del graduale decentramento e
    devoluzione dei poteri da parte dello Stato
- dalla conseguente introduzione dei Livelli Essenziali di Assistenza, intesi
    come base condivisa di interventi che devono essere garantiti da ciascuna
    Regione/Provincia per assicurare una diffusione equa dell’offerta sanitaria
    su tutto il territorio nazionale, a prescindere dai diversi modelli assistenziali
    scelti ed attuati.
        In tale nuovo quadro si deve evidenziare, come dato problematico, la
creazione di un divario tendenzialmente crescente tra le potenzialità espan-
sive della domanda e i vincoli posti da risorse che presentano dinamiche a
tassi inferiori rispetto al passato. Ciò comporta l’esigenza di una migliore
allocazione e utilizzazione delle risorse in termini di sostenibilità evitando,
cioè, che la capacità di rispondere agli attuali bisogni di salute comprometta
quella delle generazioni future.
        In questo senso, come propone anche l’Organizzazione Mondiale della
Sanità, è necessario da una parte investire molto in promozione della salute,
dall’altra riconvertire e reinvestire nell’assistenza territoriale quale fulcro del-
l’offerta sanitaria non più centrata sull’ospedale.

                                                                                     13
Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

PRINCIPALI OBIETTIVI STRATEGICI

La necessità e la volontà di garantire l’attuazione dei principi sopra tracciati
implica una rilettura dell’attività e dell’organizzazione del sistema sanitario per
finalizzarlo maggiormente agli obiettivi di salute dei cittadini e non solo alla
semplice produzione di prestazioni sanitarie.
       Ciò anche se si può affermare come il Trentino si segnali per essere
dotato di un sistema sanitario idoneo a garantire una buona sanità alla comu-
nità e ai singoli cittadini, come risulta anche dalle indagini sullo stato di salute
della popolazione trentina e sulla gestione dei servizi sanitari. Pur tuttavia si
ritiene che esistano ancora margini di miglioramento.
       La priorità degli interventi deve essere indirizzata quindi non solo verso
il superamento di carenze sostanziali e macroscopiche dell’ambito assisten-
ziale, ma anche verso obiettivi strategici che consentano il riorientamento
del sistema.

La promozione della salute e la prevenzione delle malattie

L’intenzione, come detto, di adottare, in maniera sistematica, continuativa
e diffusa, l’approccio della promozione della salute vuol costituire un vero e
proprio mutamento di paradigma nell’affrontare i problemi della salute e della
malattia sia verso l’efficacia degli interventi in ambito sanitario, sia perché esso
coinvolge il ripensamento del ruolo di tutte le politiche pubbliche in funzione
della salute dei cittadini.
        La promozione della salute si fonda infatti sulla dimostrazione che i
fattori che la determinano sono solo in piccola parte legati a condizioni ge-
netico-biologiche o agli interventi che in caso di malattia vengono svolti dal
sistema sanitario. Lo stato di salute infatti è maggiormente influenzato dalle
condizioni dell’ambiente fisico e sociale in cui si vive, dagli stili di vita e dai
comportamenti individuali.
        La Giunta provinciale è ben consapevole che in Provincia di Trento, tale
strategia è stata da tempo introdotta sia nell’ambito della programmazione
sanitaria come anche nell’attività gestionale dell’Azienda provinciale per i
servizi sanitari. Si tratta di dare ad essa un forte impulso onde assicurarne un
graduale consolidamento a livello culturale per radicarne la pratica.
        Tale approccio si fonda in particolare su due aspetti fondamentali:
- la necessità di aumentare la conoscenza, l’autoresponsabilizzazione e
    l’autogestione da parte delle persone e della comunità degli elementi che
    consentano un maggiore controllo sulla propria salute per migliorarla
- la necessità di adottare modalità operative intersettoriali ed integrate: la
    salute infatti si “crea” anche in ambiti esterni e diversi rispetto a quello
    sanitario.

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

        Da queste considerazioni discende la necessità di individuare strumenti
e risorse volte a veicolare l’assunzione sistematica di abitudini e stili di vita
orientati alla salute e, dunque, verso l’abbandono e il contenimento di abitudini
che possono condurre allo sviluppo di patologie o di eventi lesivi.
        Compito del settore sanitario è perciò quello di sensibilizzare e coinvol-
gere su queste istanze fondamentali tutti quei soggetti, istituzionali e sociali,
coinvolti nella promozione della salute, facendo loro comprendere quale sia
il vantaggio, per ciascuno e per tutta la comunità, nell’intraprendere scelte
orientate verso tale obiettivo.
        La promozione della salute può perciò essere perseguita:
- costruendo una cultura pubblica volta a tutelarla
- creando ambienti di vita e di lavoro ad essa favorevoli
- rafforzando l’azione della comunità e sviluppando le capacità di ciascuno
    al suo interno.
        L’azione e gli interventi di promozione della salute devono essere rivolti
inoltre a quei fattori di rischio più significativi, ormai scientificamente conosciuti
ed accertati, che determinano una parte consistente della mortalità, della
morbosità e dell’instaurazione di patologie croniche ed invalidanti (malattie
cardiovascolari, diabete di tipo II, alcuni tipi di tumore), che sono: l’iperten-
sione, l’ipercolesterolemia, l’obesità il cui sviluppo è principalmente correlato
alle cattive abitudini alimentari, alla sedentarietà, all’abitudine al fumo e alla
scarsa attività fisica.
        L’obiettivo generale consiste allora nella promozione e nella protezione
della salute attraverso un programma di sviluppo di azioni a livello di comunità
che, assunte nel loro insieme, consentano una riduzione delle malattie e della
mortalità causate dai fattori sopra elencati.
        Gli obiettivi principali che si dovranno perseguire nel tempo sono perciò
i seguenti:
- la riduzione dei fattori di rischio delle malattie non trasmissibili che derivano
    dall’alimentazione scorretta
- l’aumento nella popolazione della consapevolezza del ruolo dell’alimen-
    tazione e dell’attività fisica nei confronti della salute delle persone e della
    comunità
- il sostegno allo sviluppo, al rafforzamento e all’implementazione di strategie
    di comunità e di piani d’azione aventi l’obiettivo di migliorare l’alimentazione
    e di aumentare l’attività fisica secondo modalità sostenibili e che vedano
    il coinvolgimento dei settori pubblico e privato e dei media
- il monitoraggio scientifico dei dati e lo sviluppo di attività di ricerca.
        Per quanto concerne l’abitudine al fumo, sono state già attuate soprat-
tutto in questo primo avvio di legislatura alcune importanti iniziative (disegno
di legge di estensione del divieto di fumo; totale copertura delle strutture e
servizi dell’Azienda sanitaria del divieto, basato sulla normativa che obbliga
il datore di lavoro a tutelare la salute dei lavoratori), così come si sono svolte

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

attività di prevenzione per altre sostanze che creano dipendenza (campagna
intersettoriale per la prevenzione dell’alcoldipendenza nelle fasce di età gio-
vanile).
        L’esperienza passata ha però dimostrato l’esigenza di ricercare un ap-
proccio globale, fortemente coordinato, alla problematica delle dipendenze
che deve comprendere:
- l’attuazione di interventi educativi efficaci, di promozione della salute e di
    stili di vita sani
- l’applicazione puntuale delle norme di vigilanza e controllo – nel caso del
    divieto di fumo – negli ambienti pubblici e di lavoro così come previsti dalla
    normativa nazionale e provinciale.
        In questo senso, occorrerà:
- proseguire e ampliare i programmi di educazione alla salute nelle scuole
    e contrastare l’uso del tabacco e il consumo di alcol
- rafforzare gli interventi ambientali per creare spazi liberi dal fumo e per
    scoraggiare il consumo di alcol
- rafforzare gli interventi di counselling anti-tabagico-alcolico ad opera dei
    sanitari anche proponendo trattamenti di disassuefazione di tipo farmaco-
    logico
- rafforzare gli interventi informativi presso le donne in gravidanza.
        Oltre che nella disassuefazione al fumo la Giunta provinciale annette
particolare e strategica importanza, per l’azione a carattere promozionale
e preventiva, alle iniziative riguardanti la salute e la sicurezza sui luoghi di
lavoro.
        È questa una tematica caratterizzata da forte valenza sociale e civile, in
quanto, rispetto ad altre malattie anche più gravi, più problematiche e di più
elevato impatto quantitativo, gli infortuni e le malattie professionali costituisco-
no accadimenti evitabili solo se tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti
assumono le responsabilità loro proprie.
        L’esperienza condotta nella scorsa legislatura (con il rafforzamento del
ruolo di regia da parte del Comitato di coordinamento ex art. 27/626 e l’ela-
borazione del Piano operativo per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di
lavoro) ha costituito una forte dimostrazione della fondamentale importanza
del metodo della collaborazione intersettoriale quale condizione necessaria
per porre in essere azioni di promozione della salute.
        Il proseguimento e il rafforzamento di tale impegno sarà perciò realizzato
con azioni che conducano, in modo più incisivo, da una parte ad affrontare in
modo sistematico l’analisi e la valutazione dell’impatto dei fattori socio-eco-
nomici sulla salute della popolazione, onde promuovere un circolo virtuoso
tra salute e sviluppo socio-economico, dall’altra a risultati più visibili in termini
di riduzione degli infortuni, soprattutto di quelli più gravi.
        Già nei prossimi mesi, pertanto, la Giunta provinciale approverà al ri-
guardo un piano rinnovato e aggiornato di indirizzi e di azioni che verrà suc-

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

cessivamente integrato con un documento di attuazione contenente le azioni
e le modalità per realizzarle efficacemente e tempestivamente.

La comunicazione per la salute

Correlata al miglioramento e all’“empowerment” del cittadino in tutti gli aspetti
di rapporto con il sistema salute, la comunicazione riveste un ruolo strategico
per i seguenti motivi:
- per la presenza di specifiche norme che considerano l’informazione come
    un diritto dei cittadini e un dovere per l’istituzione
- per l’accresciuta consapevolezza dei cittadini che richiedono una maggiore
    informazione e partecipazione nella gestione dei servizi
- perché una chiara, corretta e completa informazione circa i servizi offerti,
    la loro dislocazione sul territorio e le condizioni di fruizione migliora l’effi-
    cienza e l’efficacia delle prestazioni e contribuisce a garantire l’equità di
    accesso
- perché una costante ed efficace comunicazione ai cittadini sui temi della
    salute favorisce pure il processo di autoresponsabilizzazione
- perché un cittadino bene informato è consapevole non solo del proprio diritto
    alla salute, ma anche del proprio ruolo di soggetto attivo, che agisce per il
    proprio benessere fisico e psicologico, attraverso l’adozione responsabile
    di stili di vita sani e un’attenzione costante alla prevenzione.
        L’attività nel campo dell’informazione per la salute dovrà pertanto ispi-
rarsi ai seguenti principi:
- promuovere stili di vita, atteggiamenti e comportamenti favorevoli alla
    salute
- valorizzare e integrare nella comunicazione sociale il ruolo delle associa-
    zioni del volontariato così come la comunicazione interpersonale fra gli
    operatori sanitari e gli utenti del servizio, in quanto risorsa efficace anche
    là dove i mezzi della comunicazione non riescono ad arrivare
- promuovere un efficace ed efficiente utilizzo dei servizi sanitari, informando
    circa la loro esistenza e localizzazione, le modalità e l’appropriatezza della
    fruizione
        A tal fine, già a partire dal corrente anno, sono previste:
- una campagna di comunicazione e di marketing sociale per la salute e la
    sicurezza sul lavoro, rivolta ai lavoratori trentini e immigrati dei comparti più
    a rischio (edile, estrazione e lavorazione del porfido, metalmeccanico)
- una campagna di comunicazione e marketing sociale contro il consumo
    giovanile di alcolici.
        Successivamente oltre a sviluppare azioni che conducano allo sviluppo
e alla implementazione dei servizi interattivi del Portale trentinosalute.net, do-
vranno essere adeguatamente sviluppate anche altre campagne promozionali

                                                                                     17
Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

su importanti temi quali: le vaccinazioni, gli alimenti, l’accesso alle prestazioni,
l’uso appropriato dei presidi sanitari, i diritti esigibili, le responsabilità personali
da esercitare.

Il sistema dei servizi - la rete

Per assicurare, sul versante dell’offerta, una parallela e speculare proiezione
del riferimento al cittadino e della presa in carico dei suoi complessi bisogni
di salute, è necessario ipotizzare l’introduzione di un diverso modello orga-
nizzativo che recepisca ed interpreti tale complessità.
       Tale modello, orientato a recuperare gradi di efficienza interna per il
miglioramento della qualità e della quantità dei servizi, dovrà essere basato
sull’integrazione funzionale, in un modello a “rete”, di tutte quelle attività e di
quei servizi che assicurano le funzioni di prevenzione, cura e riabilitazione
garantendo in ogni caso la continuità, il collegamento e la copertura assisten-
ziale per tutti i cittadini.
       L’introduzione del concetto di organizzazione a “rete”, inteso in maniera
complessiva e multilivellata, ovvero:
- tra il sistema sanitario e l’esterno (es. con il settore socio-assistenziale)
- tra le diverse componenti del sistema sanitario (es. tra ospedale e territo-
   rio)
- interna allo stesso livello assistenziale (es. tra ospedali)
deve guidare azioni volte a perseguire il riorientamento del sistema sanitario
verso le esigenze di salute, consentendo il raggiungimento degli obiettivi di:
- valorizzazione dell’assistenza sanitaria primaria mediante il potenziamento
   dei servizi sanitari territoriali e domiciliari di primo livello e alternativi al
   ricovero ospedaliero (attività di preospedalizzazione, dimissioni protette,
   ricovero in regime diurno; ospedalizzazione domiciliare e assistenza domi-
   ciliare privata, con particolare riguardo a quella riferita ai malati terminali)
   e mantenendo nel territorio tutte le attività ambulatoriali specialistiche
- coinvolgimento sul piano clinico–professionale ed organizzativo dei medici
   di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nella funzione di analisi
   e diagnosi verso l’accesso alle prestazioni, essi stessi divenendo primi
   erogatori di prestazioni di base
- miglioramento dell’integrazione tra ospedale e territorio, mediante il poten-
   ziamento della rete integrata dei servizi di assistenza che operino 24 ore
   al giorno per tutta la settimana
- miglioramento dell’appropriatezza clinica ed organizzativa del ricorso al-
   l’ospedale e agli altri servizi specialistici
- implementazione dell’innovazione organizzativa degli ospedali nell’intento
   di assistere i cittadini il più vicino possibile al normale ambiente di vita ed
   utilizzando i livelli più complessi e costosi nelle situazioni che non possono

18
Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

    essere in altro modo affrontate e per i periodi appropriati alle condizioni
    cliniche
- razionalizzazione e maggiore qualificazione del sistema, già articolato e
    diffuso, dell’urgenza e dell’emergenza e dell’accesso, in genere, al pronto
    soccorso
- specializzazione ed eccellenza dei poli e, pertanto, diffusione di risposte
    di alto livello adeguate ai bisogni espressi
- integrazione tra strutture accreditate pubbliche e private, ferma restando
    in ogni caso la regia e il coordinamento del settore pubblico
- integrazione tra attività sanitarie e socio-assistenziali
- individuazione di nuovi ed aggiuntivi criteri di autorizzazione ed accredi-
    tamento delle strutture e dei professionisti sanitari, in modo da renderli
    effettivi strumenti di miglioramento della qualità
- appropriatezza nell’uso delle residenze sanitarie assistenziali.
        Per quanto concerne poi, in modo particolare, la rete ospedaliera,
considerata la necessità di riqualificare e di riorientare complessivamente
tale livello di assistenza, va in ogni caso qui ribadito che l’intendimento della
Giunta non sarà volto a creare forme strutturali e organizzative ospedaliere
tra loro distinte e/o gerarchicamente sovraordinate e perciò orientate a in-
quadrare i servizi ospedalieri secondo coefficienti classificatori di maggiore o
minore graduazione; esso piuttosto sarà finalizzato a distinguere le medesime
strutture in ragione delle competenze e delle funzioni dalle stesse svolte ed
in base ai bisogni espressi dalla popolazione nel cui ambito le professionalità
e le conoscenze degli operatori dovranno essere, in ogni caso, ragguagliate
alle competenze esercitate.
        Sulla base di quanto sopra evidenziato, anche attraverso la scelta della
dipartimentalizzazione, saranno perseguiti i seguenti obiettivi:
- la valorizzazione del ruolo dell’Ospedale S. Chiara quale ospedale di ri-
    ferimento per tutto il Trentino dovendo esso svolgere appieno il peculiare
    ruolo di alta specialità provinciale
- la valorizzazione dell’Ospedale di Rovereto quale ospedale di riferimento
    per il Trentino meridionale e quale polo di integrazione delle funzioni di
    eccellenza del S.Chiara
- la valorizzazione degli ospedali di distretto, secondo il principio della pre-
    minenza delle ragioni della qualità, dell’appropriatezza delle prestazioni e
    della loro sicurezza
- la progressiva attrazione nella rete dei servizi sanitari delle funzioni svolte
    dalle RSA distribuite sul territorio provinciale secondo una logica di sistema
    che assuma le RSA come strutture funzionali al territorio e, rispettivamente,
    al servizio ospedaliero.
        In questo senso la creazione di una rete ospedaliera dovrà orientarsi a:
- riorganizzare le risorse ospedaliere orientandole allo svolgimento di atti-
    vità assistenziali utili al bacino di utenza servito, in modo che si pongano

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

    in una logica di pari dignità e di integrazione con le strutture sanitarie di
    riferimento
- esercitare in ciascuna struttura funzioni assistenziali differenziate che,
    anche attraverso lo strumento dei Dipartimenti, costituiscano potenzialità
    per l’intero sistema
- orientare i presidi ospedalieri di distretto alla cura delle patologie a minore
    intensità assistenziale ma molto diffuse e con i migliori standard qualitati-
    vi
- consentire a ciascuna realtà ospedaliera di esplicare una “propria vocazione
    sanitaria” riferita non solo al proprio ambito ma anche a bacini di utenza
    più ampi.
        In questa ottica, che vede prevalere l’integrazione delle funzioni e delle
competenze piuttosto che delle strutture, la questione dell’eccellenza si con-
nota come relativa, assumendo invece rilievo la logica dell’appropriatezza e
dell’efficacia delle prestazioni e l’affermazione di una comunità medico-scien-
tifica operante in un’articolazione di strutture separate solo geograficamente
ed invece integrate fra loro sia sul piano funzionale che su quello tecnologico
e delle prestazioni.
        La creazione della rete ospedaliera impone peraltro una necessaria
revisione dei processi settoriali e chiusi in se stessi che attualmente sono
utilizzati nell’erogazione delle prestazioni, portando, conseguentemente, alla
necessaria riconversione degli attuali modelli gestionali.
        In sintesi, la messa in rete degli ospedali e delle altre strutture sanitarie
e socio-sanitarie dovrà costituire lo strumento fondamentale per rendere com-
patibile l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini equità di accesso a prestazioni
e servizi sanitari appropriati e efficaci in un contesto di risorse limitate, sia
umane che finanziarie, favorendo anche la messa a disposizione di chiari
elementi di valutazione della adeguatezza qualitativa del sistema sanitario
rispetto agli obiettivi assegnati.
        Proprio al fine di favorire l’analisi della situazione dell’offerta ospedalie-
ra e la elaborazione di proposte efficaci tendenti alla sua riorganizzazione e
riqualificazione nel senso sopradetto, è stata recentemente costituita un’appo-
sita Commissione, composta da esperti interni ed esterni al servizio sanitario
provinciale che, entro i primi mesi del 2005, dovrà elaborare specifiche linee
programmatorie.

La qualità delle risorse umane

La logica dell’organizzazione “a rete” permette pure che la “qualità” del servizio
sanitario sia anche funzione delle risorse umane e materiali che ne consentono
il funzionamento e viceversa: i professionisti della salute sono infatti l’elemento
fondante dell’intero Servizio sanitario.

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

      Per questi motivi nella agenda degli impegni della Giunta provinciale la
valorizzazione degli operatori sanitari e il loro coinvolgimento nelle scelte e
nelle decisioni occupa uno spazio di assoluto rilievo.
      Dal punto di vista istituzionale dovranno perciò essere attuati più inci-
sivamente i principi della riforma sanitaria previsti dal decreto 229/1999 che
presiedono alla qualificazione pubblica dei servizi, arginando la portata delle
più recenti involuzioni normative nazionali a favore della privatizzazione del
sistema, soprattutto in materia di esclusività del rapporto di lavoro della diri-
genza sanitaria.
      Sul diverso fronte del personale convenzionato, pur essendo limitati
gli spazi di intervento in sede locale dalla disciplina pattizia nazionale, questi
dovranno essere utilizzati anche per disciplinare le convenzioni in modo coe-
rente rispetto agli obiettivi della normativa provinciale soprattutto per quanto
concerne gli aspetti di sinergia tra i servizi territoriali e tra questi ultimi e quelli
ospedalieri, oltre alla necessaria e maggiore integrazione con i servizi socio-
assistenziali.
      In particolare, in riferimento agli obiettivi in precedenza delineati, do-
vranno essere perseguiti:
- per quanto concerne il personale dipendente:
    - l’attuazione del principio della separazione dei poteri di gestione da quelli
      politici di indirizzo e della distinzione delle rispettive responsabilità
    - il consolidamento dell’esclusività del rapporto di lavoro
    - il coinvolgimento nel processo di integrazione tra le attività specialistiche
      ospedaliere e quelle territoriali
    - il coinvolgimento del personale nelle principali scelte strategico-gestio-
      nali verso un rinnovato clima positivo e di collaborazione fra tutte le
      componenti del sistema
- per quanto concerne il personale convenzionato:
    - il rafforzamento del coinvolgimento degli operatori nella rete assisten-
      ziale, attraverso un maggiore raccordo con il distretto sanitario, con gli
      ospedali e con i servizi socio-assistenziali
    - l’ottimizzazione dell’assistenza territoriale, potenziando l’aspetto della
      continuità dei servizi, favorendo innovazioni migliorative delle attuali
      tipologie di aggregazione e di lavoro in gruppo, conferendo alle stesse
      la flessibilità necessaria e sufficiente per il loro adattamento alle diverse
      realtà operative ed accentuando comunque la funzione di prima assi-
      stenza e di indirizzo della medicina di base rispetto a quella specialistica
      e verso il pronto soccorso
    - la possibilità di erogare direttamente le cure primarie nonché di farsi
      carico della cura delle cronicità, della prevenzione soprattutto oncologica
      e cardiovascolare e dell’educazione alla salute
    - la razionalizzazione e la semplificazione delle procedure di inserimento
      dei professionisti, con particolare riguardo: alla revisione dei criteri di

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

        copertura del territorio provinciale, sulla base dei quali vengono indivi-
        duate le zone nelle quali è necessario disporre nuovi inserimenti; alla
        semplificazione delle procedure di approvazione e di gestione delle
        graduatorie, con prolungamento dei termini di validità delle stesse.

La formazione

Lo sviluppo di obiettivi di salute presuppone pure un processo di crescita e di
condivisione culturale che riguarda non solo gli operatori sanitari, ma l’intero
sistema delle competenze e delle professionalità.
        Appare perciò evidente come la formazione a tutti i livelli costituisca
una leva essenziale a garanzia dello sviluppo di un processo di innovazione,
orientato al perseguimento della salute come obiettivo finale in quanto bene
condiviso e comune.
        Anche in tale contesto è perciò necessario sviluppare la consapevolezza
della centralità del cittadino.
        Ne deriva la necessità di operare nel senso di:
- garantire un approccio multidimensionale, esteso alla sfera umana, am-
    bientale e sociale, con percorsi formativi integrati delle diverse figure pro-
    fessionali
- sviluppare una cultura, nel contempo scientifica ed organizzativa, che,
    incentivi l’eccellenza negli specifici settori professionali e contribuisca a
    diffondere l’orientamento verso le esigenze dell’utenza e del servizio mi-
    gliorandone le competenze manageriali e relazionali
- sviluppare ulteriormente la competenza e la metodologia della prevenzione
    e delle cure basate su prove di efficacia
- garantire la continuità del percorso formativo ai vari livelli di intervento
    (formazione per l’accesso - di base - formazione continua), da realizzarsi
    tramite la convergenza delle azioni formative e la valorizzazione delle si-
    nergie possibili
- promuovere e sviluppare azioni di cultura sanitaria diffusa per far crescere la
    rete delle relazioni tra le persone - cittadini, l’organizzazione e gli operatori
    sanitari.
        Poiché la formazione di base professionalizzante è finalizzata a garan-
tire le risorse umane e professionali necessarie all’efficace funzionamento
del sistema sanitario, sarà dunque necessario provvedere anche a definire
prioritariamente un modello specifico di programmazione del fabbisogno del
personale sanitario tenuto conto dell’esigenza di disporre di strumenti di analisi
e di interpretazione dei diversi aspetti collegati al reclutamento e allo sviluppo
di carriera dello stesso personale.
        Lo stesso obiettivo delle lauree specialistiche per le professioni sanitarie
dovrà essere sostenuto da una definizione dei possibili scenari organizzativi

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

in modo tale che anche la realtà provinciale possa assumere sempre più
valore e partecipazione attiva nella formazione universitaria, attraverso un
maggior decentramento dell’insegnamento per le lauree brevi e l’utilizzo degli
specializzandi all’interno del Servizio sanitario provinciale.
       Inoltre, poiché le Università dovranno sempre più confrontarsi con il
sistema sanitario rispetto alle competenze emergenti e necessarie per so-
stenere i nuovi scenari organizzativi, si dovrà rafforzare il dialogo con queste
istituzioni, anche attraverso accordi interregionali.
       Sempre con la finalità di favorire un’efficace convergenza verso le esi-
genze dell’utenza, si dovrà contenere l’istituzione di nuove figure professio-
nali per evitare eccessive frammentazioni delle competenze privilegiando la
formazione complementare degli attuali professionisti della salute.
       Anche la formazione continua dovrà essere ripensata come una rete
di opportunità di apprendimento che ha i propri nodi in progetti sul posto di
lavoro (formazione sul campo) e in progetti di e-learning (FAD).
       Per queste finalità, oltre a proseguire nelle attività demandate alla già
costituita Consulta provinciale per la formazione e al Comitato per l’accredi-
tamento degli interventi formativi, si provvederà pure alla istituzione di una
“Accademia per Formatori e Tutori del settore sanitario” (AFeT) quale forma
di priorità per la formazione di base e la formazione continua in provincia di
Trento. Essa dovrà raccogliere le diverse istanze formative emergenti nei
diversi ambiti, con l’obiettivo di creare continuità tra gli stessi ed uniformità
nel processo formativo.

La ricerca

Per i medesimi fini anche la ricerca medica e sanitaria costituiranno, negli
obiettivi della Giunta, precipuo campo di approfondimento e di interesse, se
necessario anche attraverso la individuazione di risorse finanziarie apposi-
tamente dedicate. Le attività di ricerca dovranno consentire alla Provincia,
all’Azienda sanitaria e più in generale agli operatori sanitari di:
- confrontarsi con altre realtà sanitarie di alto livello superando qualsiasi re-
    sistenza in termini di autoreferenzialità del sistema sanitario provinciale
- inserirsi in processi innovativi di ampio respiro aprendosi al confronto con
    le nuove frontiere della terapia.
       A tal fine ai professionisti sanitari è chiesto di dare un appropriato con-
tributo secondo un duplice approccio:
- quello proprio della ricerca con le sue regole (scientifiche e di finanziamento)
    e le sue sensibilità etiche
- quello dell’assistenza che dovrà beneficiare solamente di quei risultati
    della ricerca che hanno maggiore probabilità di determinare un guadagno
    di salute delle persone e della comunità a costi sostenibili dal sistema.

                                                                                     23
Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

La qualificazione delle strutture sanitarie

Le strutture e il complesso delle tecnologie destinate ai servizi sanitari costi-
tuiscono, assieme alla qualità del personale, l’altra componente delle risorse
necessarie per il funzionamento del servizio sanitario. La messa a disposizione
delle risorse materiali deve perciò essere ancora guidata da criteri di confor-
mità a standard di sicurezza e qualità corrispondenti al grado di evoluzione
delle conoscenze scientifiche e delle capacità tecniche, ma, in primo luogo,
da criteri di pertinenza riferiti ai bisogni reali di salute della popolazione.
       In tale ambito, come è noto, le modificazioni introdotte dal decreto legi-
slativo 229/1999 hanno sviluppato e sistematizzato la materia dell’autorizza-
zione e dell’accreditamento istituzionale in una articolata sequenza di istituti
strettamente collegati che:
- si avvia con l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio
- continua con l’accreditamento e con gli accordi contrattuali
- si conclude con l’esercizio delle attività di controllo.
       L’autorizzazione rappresenta la soglia rigorosa di garanzia al di sotto
della quale non è consentito esercitare attività sanitarie, mentre l’accredita-
mento costituisce un livello superiore di impegno richiesto affinché il cittadino
possa avere la garanzia che il soggetto erogatore presenta i livelli qualitativi
richiesti dal Servizio sanitario provinciale.
       La Provincia ha già disciplinato, negli scorsi anni, l’applicazione delle
norme relative all’autorizzazione ed all’accreditamento disegnando un pro-
cesso virtuoso che, mediante tali strumenti, si propone oggi di guidare le
strutture sanitarie su un percorso di progressivo e costante miglioramento
della qualità.
       Conclusa la prima fase, che si è concretizzata nella adozione degli atti
regolamentari e amministrativi necessari a dare avvio al processo di autoriz-
zazione, si rende ora necessario completare l’impianto normativo per poter
avviare anche il processo di accreditamento delle strutture sanitarie che in-
tendono operare per conto del Servizio sanitario provinciale, processo che,
raccordandosi con quello di autorizzazione già attivato, sia finalizzato a:
- promuovere il miglioramento continuo dell’assistenza verso standard di
   qualità sempre più elevati
- garantire la funzionalità dell’attività svolta dalle singole organizzazioni
   sanitarie rispetto alle esigenze del Servizio sanitario provinciale
- orientare le strutture sanitarie verso l’adozione di sistemi integrati di gestio-
   ne per governare le componenti fondamentali della qualità, con particolare
   attenzione ai principi di accessibilità, appropriatezza, continuità, efficacia,
   sicurezza, soddisfazione
- accompagnare le strutture e le organizzazioni del Servizio sanitario in un
   percorso graduale e progressivo di adeguamento e miglioramento, con pe-
   riodica revisione dei requisiti sia di autorizzazione che di accreditamento.

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

        In sintesi, con il prospettato avvio, in questa legislatura, della fase
dell’accreditamento, attraverso l’elaborazione dei criteri ulteriori e qualificanti i
servizi e le strutture sanitarie, si realizzerà l’intento di costruire uno strumento
dinamico e pienamente utilizzabile nell’ambito delle esigenze programmatorie,
amministrative e gestionali, che, unito alle altre iniziative sopra descritte, può
condurre al miglioramento della qualità del Servizio sanitario, in risposta alle
aspettative degli utenti e degli operatori.

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Linee guida programmatiche di legislatura in materia di politiche per la salute

TEMI PRIORITARI DI INTERVENTO

Oltre agli obiettivi strategici di carattere trasversale fin qui rappresentati, sono
già all’attenzione della Giunta taluni argomenti specifici che si rivelano di fon-
damentale importanza per la salute dei cittadini, in termini di promozione della
salute, di cura e di riabilitazione e che qui vengono sinteticamente descritti.
       Tali temi non esauriscono, in ogni caso, la totalità e la complessità delle
problematiche prioritarie esistenti o emergenti sul territorio provinciale, al ri-
guardo potendosi già precisare che le stesse saranno individuate ed affrontate
nell’ambito dell’analisi della domanda interna al processo della imminente e
più complessiva programmazione sanitaria.

I tempi e le liste di attesa
per le prestazioni diagnostiche e specialistiche

Nella logica e in riferimento ai principi fondamentali delineati la questione dei
tempi di attesa assume rilevanza determinante.
       Ed infatti, l’esistenza di un tempo d’attesa superiore a quello ritenuto
congruo mette in gioco e risulta lesivo del diritto alla salute del cittadino sotto
molti punti di vista. In primo luogo perché esso può compromettere l’efficacia
di un intervento diagnostico e terapeutico la cui importanza è spesso fondata
sulla tempestività, in secondo luogo perché esso crea condizioni di dise-
guaglianza soprattutto tenuto conto della parallela possibilità di usufruire, a
pagamento e in tempi più ragionevoli, della stessa prestazione che il servizio
pubblico non riesce ad erogare.
       È anche per questo motivo che i tempi di attesa costituiscono uno dei
principali fattori della percezione, da parte della popolazione, della qualità
dell’assistenza, contribuendo quindi a incidere negativamente sul rapporto
di fiducia nei confronti del sistema sanitario.
       Per quanto dunque in Trentino la situazione non si connoti in maniera
così negativa come altrove, si dovranno tuttavia proseguire, migliorare e
implementare ulteriormente tutte quelle iniziative, progettate e sviluppate in
questi anni, volte al contenimento dei tempi di attesa e riferite, in modo par-
ticolare, agli aspetti che caratterizzano la relazione: paziente – prestazione
– erogatori – sistema sanitario – contesto socio-culturale, ipotizzando anche
nuovi interventi che agiscano direttamente sulla regolamentazione della li-
bera professione e sul rapporto tra questa e l’attività istituzionale dei medici
specialistici.
       In particolare, oltre alla diffusione e consolidamento sul territorio della
rete TAC, dovrà essere prevista l’ulteriore evoluzione del modello metodolo-
gico ed organizzativo RAO (Raggruppamenti di Attesa Omogenei) e la sua
estensione a tutte le strutture del Servizio sanitario provinciale. Tale strumento

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