La terapia fotodinamica secondo il metodo HELBO come terapia adiuvante mininvasiva per la parodontite e la perimplantite: risultati di uno studio ...
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TO AT T R E S www.ildentistamoderno.com La terapia fotodinamica secondo il metodo HELBO® come terapia adiuvante mininvasiva per la parodontite e la perimplantite: risultati di uno studio clinico a 10 anni ISSN 1827-3726 - Mensile - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano - Stampa: Eurograf, Cesano Boscone (MI)
RICERCA CLINICA La terapia fotodinamica secondo il metodo HELBO®come terapia adiuvante mininvasiva per la parodontite e la perimplantite: risultati di uno studio clinico a 10 anni Le infezioni del cavo orale associate P er il trattamento delle infiamma- al biofilm, come la parodontite recidiva zioni associate al biofilm, un obiet- tivo importante sembra essere la ri- cronica e aggressiva rappresentano mozione del biofilm patogeno dalla super- anche al giorno d’oggi una grande ficie radicolare subgengivale, ma il tasso di sfida per la prassi clinica. Per oltre successo della decontaminazione mecca- 10 anni nello studio privato di un nica (debridement) nella terapia parodon- odontoiatra sono stati documentati tale diminuisce con l’aumento della profon- i risultati di un nuovo protocollo dità di sondaggio e la presenza di forcazio- ni17,27,30. Si ottiene infatti molto raramente la terapeutico per questo tipo di rimozione completa dei depositi batterici in diagnosi. Si è analizzato l’effetto vivo10, e riserve batteriche persistono nelle 1 clinico dell’applicazione della terapia aree non accessibili. Per mantenere risultati 1. Applicazione del fotosensibilizzante fotodinamica antimicrobica secondo stabili a lungo termine è quindi necessario HELBO® Blue (sostanza colorante fotosensibile) il metodo HELBO®, prendendo in eseguire una terapia di supporto a interval- considerazione il decorso clinico e la li ravvicinati regolari. Le terapie antimicro- flora batterica. Grazie all’applicazione biche di supporto tradizionali spesso non portano a miglioramenti a lungo termine. sistematica del metodo terapeutico Allo stesso modo, con l’irrigazione subgen- HELBO® nell’ambito di questo givale con soluzioni antibatteriche, la so- protocollo si è osservata inizialmente stanza antisettica riesce ad arrivare solo una diminuzione significativa della nella metà marginale della tasca parodon- presenza di batteri parodonto-patogeni tale18, mentre l’efficacia di un lavaggio ora- e a lungo termine si è notato anche le senza irrigazione5 è limitata all’area so- pragengivale. L’utilizzo di protocolli di trat- un notevole miglioramento delle 2 tamento invasivi, con la somministrazione profondità di sondaggio parodontali e per via sistemica di antibiotici, deve esse- 2. Irradiazione delle tasche parodontali dell’indice di sanguinamento. La terapia re considerato piuttosto criticamente1 per con HELBO® 3D Pocket Probe fotodinamica antimicrobica secondo il quanto riguarda il carattere cronico della cui è stato applicato uno speciale colorante metodo HELBO® risulta essere efficace malattia, a causa dei gravi effetti collatera- e successivamente esposte a una luce al la- per il trattamento mininvasivo della li e del manifestarsi di resistenze. ser di bassa intensità (Figura 1)3,4,8,14,36. Ciò parodontite e della profilassi e favorisce avviene grazie alla stimolazione, attivata Azione terapeutica dalla luce laser, di una molecola di coloran- la conservazione a lungo termine degli del trattamento con aPDT te fotoattiva sulla parete batterica, che pas- elementi dentari. Da molti anni sono noti i successi terapeu- sa allo stato di tripletto, uno stato quantico tici della terapia fotodinamica antimicrobi- ad elevata energia (Figura 2). n Tilman Eberhard, MSc ca (aPDT, HELBO®, Bredent Medical), come Successivamente, per un trasferimento d’e- Schwäbisch Gmünd, Germania terapia aggiuntiva mininvasiva che riscontra nergia sulle molecole d’ossigeno localmen- un’elevata compliance da parte dei pazienti. te presenti, si formano molecole d’ossigeno Grazie a questa terapia è possibile ottenere singoletto estremamente aggressive. L’ossi- Corrispondenza un’efficace riduzione dei batteri, normal- geno singoletto, con l’ossidazione lipidica, info@zahnarzt-eberhard.de mente di 2-4 potenze decimali, in aree in distrugge localmente le strutture essen- 2 ildentistamoderno
ziali della parete batterica ed elimina così i ambito odontoiatrico, fino alla fine del seco- li nei casi refrattari24. L’utilizzo ripetuto ha microrganismi colorati. Grazie alla limitata lo scorso, gli studi si limitavano prevalente- mostrato un notevole miglioramento di que- diffusione dell’ossigeno singoletto, che è in- mente a prove in vitro o su animali14,20. Sono sti parametri nel gruppo aPDT. Anche un feriore a 0,2 µm16 si evitano danni nell’area stati per esempio i lavori, di Dobson14, Ha- altro gruppo di studio conferma che l’uti- circostante. Anche in presenza di virus e as19, Dörtbudak15 e Wilson35 a fornire le pri- lizzo ripetuto della terapia aPDT influisce funghi si suppone vi sia un simile meccani- me indicazioni sulla valenza clinica di que- molto positivamente sui valori di sangui- smo d‘eliminazione32,35. Si presuppone che sta terapia. Tuttavia anche i concetti tera- namento rispetto al trattamento parodon- vi sia anche un effetto diretto della terapia peutici e di tecnologia medicale non erano tale tradizionale, anche dopo 12 mesi37. In aPDT sui fattori di virulenza della popola- maturati completamente a quel tempo e si un‘ulteriore comparazione dei quadranti è zione batterica23. Inoltre, l’effetto biodina- trovavano a un livello tecnico poco svilup- stato possibile dimostrare che l’utilizzo del- mico della LILT (low intensity laser the- pato. Ulteriori studi hanno comunque di- la terapia aPDT, in aggiunta alla procedu- rapy) favorisce una riduzione del dolore3], mostrato l’efficacia della terapia fotodinami- ra SRP, dopo 12 mesi ha migliorato i para- una veloce remissione dell’infiammazione ca nella riduzione in vitro dei batteri planc- metri clinici e anche il livello di attacco cli- e la rigenerazione dei tessuti interessati [31]. tonici, nella parodontite indotta da legature nico. Per questo studio sono stati selezio- e nella perimplantite in esperimenti su ani- nati pazienti affetti da malattie parodonta- Un’alternativa terapeutica mali. Si è potuto vedere come l’utilizzo della li croniche non trattate38. Una ricerca pione- I pazienti con impianti e un’anamnesi di aPDT abbia un’influenza importante sulla ri- ristica condotta dall’Università di Berna su- parodontite cronica o aggressiva mostrano duzione di Aggregatibacter actinomycetemco- gli impianti ha potuto dimostrare che la te- maggior profondità di sondaggio a lungo ter- mitans e influisca direttamente sull’espres- rapia aPDT può raggiungere buoni risulta- mine, perdita ossea marginale perimplan- sione di citochine12,13. ti clinici, microbiologici e immunologici in tare e segni di perimplantite se confrontati Altri studi hanno dimostrato che è possibile modo paragonabile a un antibiotico locale39 con pazienti sani dal punto di vista paro- ridurre sia i batteri Gram positivi che quelli e ciò è stato determinante affinché la terapia dontale22. Il biofilm e l’attività batterica ven- Gram negativi 25,29,34. aPDT venisse inserita nelle linee guida del gono attualmente riconosciuti come cause In uno studio in vitro si è potuto verifica- trattamento per la perimplantite come tera- della mucosite perimplantare e della perim- re se anche nel biofilm si ottiene l’efficacia pia antisettica aggiuntiva nei protocolli non plantite, proprio come per la parodontite7,26. della terapia aPDT28. Questo lavoro mostra chirurgici40. Anche in endodonzia sono sta- La mucosite perimplantare colpisce 4 pazien- infatti che la terapia fotodinamica antimi- ti riscontrati buoni dati clinici. L’utilizzo ag- ti su 5 e la perimplantite dal 25% al 56% di crobica riesce a ridurre i batteri in grado di giuntivo della terapia aPDT per la disinfezio- tutti i pazienti con impianti2. Molti Autori so- riprodursi anche nel modello di biofilm ar- ne dei denti sottoposti a trattamento endo- stengono la necessità di una decontaminazio- tificiale. Decisivi per l’utilizzo futuro sono dontico porta a una migliore e significativa ne come presupposto per ogni successo tera- stati lo sviluppo e lo studio di protocolli te- riduzione dei batteri nel canale radicolare, ri- peutico; tuttavia tale richiesta è di difficile re- rapeutici corrispondenti. Oggi esistono di- spetto alla sola terapia tradizionale41. La let- alizzazione con una terapia antisettica con- versi studi clinici su questioni rilevanti. teratura lascia quindi supporre un effetto cli- venzionale. L’utilizzo della terapia fotodina- Nella valutazione degli effetti dell’aPDT nel nico efficace della terapia aPDT con un uti- mica antimicrobica, grazie al suo particolare trattamento della parodontite aggressiva lizzo sistematico in parodontologia. Proprio meccanismo per la decontaminazione, risul- in vivo senza precedente igiene orale pro- per verificare gli effetti a lungo termine del- ta perciò essere, per lo studio odontoiatrico, fessionale, l’aPDT e l’SRP (scaling and root la terapia per la parodontite e la perimplanti- un’alternativa terapeutica per pazienti affet- planing) mostrano risultati clinici simili11. te, e le possibilità cliniche con un utilizzo an- ti da parodontite o perimplantite. Il presente In uno studio randomizzato, facendo un che di tipo profilattico, 12 anni fa si è inizia- studio di coorte longitudinale è stato inizia- confronto tra quadranti, si è potuto vede- to il presente studio di coorte longitudinale. to al fine di analizzare gli effetti a lungo ter- re che con un protocollo di trattamento mine della terapia per la parodontite e la pe- semplice su pazienti affetti da parodonti- Materiali e metodi rimplantite e le possibilità cliniche con un te cronica i risultati della terapia di igiene A partire dall’autunno 2004 nello studio utilizzo anche profilattico. orale professionale convenzionale poteva- odontoiatrico dell’autore è stato testato e ul- no essere migliorati con l’utilizzo aggiunti- teriormente sviluppato un nuovo protocol- La letteratura attesta il valore vo dell‘aPDT6. L’efficacia di un unico tratta- lo terapeutico per la cura della parodontite clinico mento con aPDT sui segni d’infiammazio- e della perimplantite che, in combinazione Nella letteratura scientifica l’efficacia dei ne parodontale con tasche refrattarie pote- con i metodi tradizionali, ha notevolmente processi fotodinamici era già nota da tem- va essere dimostrato anche 6 mesi dopo il migliorato la prognosi di queste malattie e po, ma per un lungo periodo20 non ha avu- trattamento9. Uno studio randomizzato in ha avuto come obiettivo quello della relati- to rilevanza clinica e non ha suscitato l’inte- doppio cieco ha analizzato gli effetti di una va profilassi. Al termine della ricerca (autun- resse per una vasta applicazione pratica. In terapia intensiva sui parametri parodonta- no 2016), dopo 12 anni d’applicazione e di 3 ildentistamoderno
RICERCA CLINICA ulteriore sviluppo del protocollo, è stato pos- cessiva, a partire dal 6° anno è stata indi- Risultati delle terapie aPDT eseguite nel sibile esprimere osservazioni fondamentali. vidualizzata e adattata ai singoli pazienti. corso di questo studio (2004-2016) Si è constatato che quest’ultimi hanno rispo- È stata realizzata una panoramica sulle te- Trattamento bifasico sto in modo differente alle diverse procedure rapie aPDT eseguite finora, in modo siste- Per motivi terapeutici e basati sull’esperien- di trattamento. Il rigoroso schema terapeu- matico, su 708 pazienti (4.529) e in un inter- za, l’intero trattamento è stato diviso in due tico iniziale dei primi 5 anni, con il qua- vallo di tempo compreso tra settembre 2004 fasi. I pazienti presi in considerazione in le ogni sei mesi all’igiene professionale ve- e ottobre 2016. Questa panoramica – indi- questo studio sono stati trattati per entram- niva automaticamente aggiunta anche la te- pendentemente dalla compliance dei sogget- be le fasi in media per 10 anni e 9 mesi e so- rapia aPDT, è stato alleggerito. Come indica- ti e dal successo dei controlli – fornisce in- no stati documentati i relativi risultati. tore principale, accettato molto bene anche formazioni sulla frequenza d’utilizzo della Si è utilizzato un sistema terapeutico com- dai pazienti, è stato utilizzato il BOP. Anche terapia per ogni paziente, con un normale posto da un fotosensibilizzante (HELBO® il numero di interventi d’igiene orale profes- profilo PA e sugli stadi evolutivi della terapia Blue, Bredent Medical), una soluzione ste- sionale non è rimasto fisso a 2 annuali, ma aPDT nello studio odontoiatrico dell’autore. rile di cloruro di fenotiazina, e un laser a in alcuni casi sono stati eseguiti anche 3-4 bassa intensità con una lunghezza d’onda volte all’anno. Risultati di 660 nm, una potenza dei diodi di 100 mW Durante l’intero iter dello studio (2004-2016) il Risultati a lungo termine dei pazienti, che e una potenza delle fibre ottiche di ca. 40 mW numero iniziale dei pazienti (70) è diminuito: hanno completato l’intero ciclo dello stu- (HELBO®, Bredent Medical). Il sistema è sta- • 6 persone per trasferimento in altra città dio (2004-2016) in base al protocollo de- to approvato dal 2003 per tutte le indicazio- o per morte, scritto (fasi 1 e 2) ni in ambito orale. Il laser a diodi HELBO® • per 12 persone è stata sospesa la terapia In questo caso sono stati trattati 31 sogget- è montato su un manipolo ergonomico che poiché non vi era una sufficiente com- ti, di cui il 61% erano donne e il 39% uomi- pesa solo 80 grammi; la trasmissione della pliance, ovvero non c’era la necessaria ni. L’età media all’inizio dello studio era di luce laser nella tasca avviene tramite son- collaborazione individuale (igiene orale 52,8 anni e alla fine dello studio di 63,6 an- de sterili monouso con irraggiamento tridi- domiciliare); ni. La durata media del trattamento era di mensionale. Il fotosensibilizzante è fornito • per 15 persone dei rimanenti 52 pazien- 10 anni e 9 mesi, per un minimo di 10 e un sterile, in apposite siringhe. ti nel corso di 10 anni si è verificata una massimo 11 anni e 6 mesi. guarigione completa (29%) senza recidi- L’esame microbiologico dei batteri paro- Fase 1 dello studio: 2004-2009 ve, ovvero, il BOP risultava negativo e la donto-patogeni eseguito su questi 31 sog- Si è iniziato con 70 pazienti, tutti affetti da profondità delle tasche era stabile; getti ha evidenziato un miglioramento nel parodontite recidiva e resistente alle terapie, i • 6 pazienti (12%), nonostante una buona 65% dei casi, per almeno una potenza de- quali sono stati sottoposti inizialmente a tera- compliance e ottimi risultati, non veniva- cimale, nel 22 % un livello costante e nel pia mininvasiva con SRP combinata a terapia no regolarmente in studio. I loro risulta- 13 % un aumento rispetto al valore inizia- aPDT e poi facendo seguire ogni sei mesi in- ti statistici sono quasi identici a quelli dei le e al valore dopo 10 anni. Entrambi i valo- terventi d’igiene orale professionale e terapia seguenti gruppi di studio, tuttavia però ri erano stati raccolti ogni volta prima della aPDT. In un sottogruppo di pazienti (20%) non sono stati inclusi nello studio, poiché terapia. Ciò significa che non sempre il qua- con un’elevata concentrazione di germi pa- i parametri di studio venivano soddisfat- dro clinico è correlato con la quantità rile- rodonto-patogeni, come dimostrato dall’esa- ti solo parzialmente. vata di batteri parodonto-patogeni. me microbiologico, l’utilizzo aggiuntivo del Considerando l’elevata profondità delle ta- cocktail di Winkelhoff, prescritto all’inizio Il gruppo di ricerca rimanente, che comple- sche e dell’indice di sanguinamento (SBI, della terapia una sola volta per una sola set- tava il protocollo dello studio, era composto BOP), già con i primi trattamenti si è po- timana, ha reso possibile in seguito un pro- da 31 pazienti. Quest’ultimi, con una buona tuto ottenere una drastica diminuzione di tocollo terapeutico e una fase di guarigione compliance, rappresentavano un segmento questi parametri parodonto-patogeni. Gra- identici a quelli del restante gruppo di pazien- casuale della parte terapeuticamente più dif- zie all’applicazione sistematica della terapia ti (80%). I risultati a 5 anni di questo studio ficile dei pazienti trattati in studio per paro- aPDT è stato possibile mantenere il risulta- evidenziano inizialmente una forte diminu- dontite. Al controllo semestrale presentava- to clinico costantemente a un livello molto zione dei batteri parodonto-patogeni e una no qualche volta o sempre una potenzia- basso persino in quei casi che precedente- permanente riduzione della profondità del- le recidiva (BOP+). L’esame microbiologico mente risultavano essere resistenti alle tera- le tasche e dell’indice di sanguinamento42. è stato eseguito prima dell’inizio del tratta- pie. Non sono state registrate recidive quasi mento e dopo 10 anni. Sono stati inoltre in- nel 100% dei casi (Figura 3). Fase 2 dello studio: 2010-2016 clusi il controllo della profondità delle tasche, Consiglio degli esperti: in questi casi criti- Per escludere a lungo termine che la tera- le procedure SBI e BOP prima e dopo l’inizio ci ridurre ulteriormente la frequenza d’appli- pia potesse risultare non sufficiente o ec- del trattamento, dopo 1, 3, 5 e 10 anni. cazione della terapia aPDT potrebbe portare 4 ildentistamoderno
3 4 5 Elevata 13% 22% Ridotta Profondità delle tasche (mm) 4 ø3,55 ElevataAumentata 13% 22% Ridotta 3 ø2,44 Aumentata ø2,05 ø2,12 ø2,10 65% 2 ø2,01 65% 1 3. Quota percentuale dei soggetti con elevata, 0 ridotta o aumentata presenza di germi patogeni nelle Ta prima Ta dopo Ta 1 anno Ta 3 anni Ta 5 anni Ta 10 anni tasche parodontali rispetto alla situazione iniziale 4. Evoluzione della profondità media delle tasche di tutti i parodonti e degli impianti a una recrudescenza della malattia. Perciò, 5 54 in questi casi, sarebbe necessario ripetere la 40 terapia aPDT a scopo profilattico per 1-2 vol- te all’anno in base al protocollo individuale. Numero delle tasche 30 La profondità media delle tasche si riduce di ø24,6 3,55 mm, già dopo una settimana è di 2,44 20 mm, dopo un anno di 2,05 mm, dopo 5 an- ni ha un valore medio di 2,12 mm e dopo 10 ø10,0 10 anni di 2,1 mm (Figura 4). ø5,1 ø3,8 ø3,4 ø3,4 Il numero medio delle tasche con profondi- 0 tà al sondaggio tra 4 e 6 mm si riduce in me- T.t.4-6 prima T.t.4-6 dopo T.t.4-6 T.t.4-6 T.t.4-6 T.t.4-6 10 anni dia da 24,6 a 10 già dopo una settimana, do- 1 anno 3 anni 5 anni po un anno arriva a 3,8, dopo 5 anni ha un 5. Numero delle tasche profonde tra 4 e 6 mm per paziente valore medio di 3,4 e dopo 10 anni di 5,1 (Fi- 6 gura 5). Per quanto riguarda il numero di ta- sche più profonde di 6 mm il risultato è lo 6 stesso, ma grazie al lungo periodo di pretrat- Numero delle tasche tamento il loro numero viene però già dimi- 4 nuito inizialmente (Figura 6). Nell’ambito del trattamento con il protocol- lo standard descritto, senza applicazione di 2 ulteriori procedure, su tutti i pazienti affet- ø0,8 ø0,1 ø0,1 ti da parodontite cronico-recidiva o aggressi- ø0,1 ø0,2 ø0,0 0 va si poteva osservare una notevole diminu- T.t.>6 prima T.t.>6 dopo T.t.>6 T.t.>6 T.t.>6 T.t.>6 10 anni zione del processo infiammatorio. Ciò è sta- 1 anno 3 anni 5 anni to dimostrato dalla diminuzione dell’indice 6. Evoluzione del numero di tasche più profonde di 6 mm di sanguinamento nel solco. Già dopo una settimana di terapia il valore medio da 1,07 Conseguenze per il protocollo generale “te- vano i trattamenti parziali locali su altri pa- è sceso a 0,32 e nel corso di 10 anni è rima- rapia parodontale“ nello studio odontoia- zienti. I trattamenti sono stati eseguiti soli- sto stabile in un range tra 0,2 e 0,3. Nel cor- trico: panoramica di tutte le terapie aPDT tamente a distanza di 6 mesi. so del tempo non si è osservato un aumento (4.529) eseguite su 708 pazienti nello stu- Nel 26% dei pazienti (181) è stato sufficien- tendenziale (Figura 7). dio odontoiatrico dell’autore in un inter- te un unico trattamento per ottenere una Il valore BOP insieme alla profondità delle vallo di tempo dal 2004 al 2016 condizione parodontale stabile e senza in- tasche rappresenta un importante indicatore Da settembre 2004 a ottobre 2016 nello stu- fiammazioni, che successivamente è stata di uno stato infiammatorio, la cui riduzione dio odontoiatrico dell’autore su 708 pazien- mantenuta con interventi semestrali d’igie- diventa estremamente importante. Nel cor- ti sono stati eseguiti 4.529 trattamenti com- ne orale professionale. Dopo 2,5 anni di tera- so della terapia, già dopo una settimana, è pleti con terapia aPDT (denti + impianti). pia aPDT eseguita in aggiunta agli interventi passato dal 75,4% al 26,9% e poi è rimasto Questi trattamenti sono stati eseguiti esclu- semestrali d’igiene orale professionale, circa stabile, dopo 10 anni ha raggiunto il 25,6% sivamente nell’ambito di una terapia paro- il 58 % dei pazienti necessitava solo d’igiene (Figura 8). dontale sistematica. I dati non comprende- orale professionale. Al termine dello studio 5 ildentistamoderno
RICERCA CLINICA Discussione I risultati nei 31 soggetti sottoposti a tratta- 6 mento a lungo termine mostrano che persi- no i casi di parodontite recidivante posso- Numero delle tasche 4 no essere riportati a un livello parodontale sano con un minimo rischio di recidiva. In caso di tasche con profondità ridotta o me- 2 dia fino a 6 mm era stato necessario ese- ø0,8 guire solo questo trattamento combina- ø0,2 ø0,1 ø0,1 ø0,1 ø0,0 to mininvasivo con procedura SRP/igiene 0 T.t.>6 prima T.t.>6 dopo T.t.>6 T.t.>6 T.t.>6 T.t.>6 10 anni orale professionale + terapia aPDT. Nel ca- 7 1 anno 3 anni 5 anni so di tasche con profondità >6 mm una 7. Evoluzione dell’indice di sanguinamento del solco oltre i 10 anni riduzione chirurgica delle tasche permet- te in alcuni casi di migliorare la situazio- 100 ne iniziale. Secondo il parere dell’autore è fortemente 80 ø75,4 Blendin on probing (%) raccomandato eseguire un esame microbio- 60 logico sui germi parodonto-patogeni prima di iniziare la terapia, per eliminare i germi 40 aggressivi (Aa, Pg), che in base ai numero- ø26,9 ø24,6 ø21,6 ø21,6 ø25,6 si test eseguiti si trovano oltre che nella ta- 20 sca gengivale, anche nel tessuto parodontale profondo, con antibiotici sistemici (cocktail 0 8 di Winkelhoff per oltre 7 giorni). Poiché BOP prima BOP dopo BOP 1 anno BOP 3 anni BOP 5 anni BOP 0 anni questi antibiotici a loro volta non hanno un 8. Evoluzione dei valori BOP oltre 10 anni effetto significativo sul biofilm, è indispen- 204 pazienti necessitavano di terapia aPDT successo e richiede la frequentazione dello sabile associare la terapia aPDT, per otte- a lungo termine: su 75 pazienti veniva ese- studio odontoiatrico per molti anni. nere il miglior risultato possibile. Nell’am- guito un trattamento una volta all’anno, su Nel corso dei primi anni di introduzione bito dello studio, prima dell’applicazione 129 pazienti 2 trattamenti all’anno, a ciascu- della terapia nello studio odontoiatrico il della terapia aPDT, è stato eseguito anche no dei quali veniva associato un intervento numero di trattamenti completi è aumen- un debridement per una rimozione più am- semestrale d’igiene orale professionale. Da tato costantemente. Poiché però molti pa- pia possibile del tessuto infetto, ma anche notare che in questo caso al contrario dello zienti già con poche applicazioni venivano per disgregare il biofilm, rendendosi anche “studio condotto sui 31 soggetti” (“worst ca- sufficientemente riabilitati e il numero dei necessario per il successo dell’implementa- ses“),si trattava di uno normale spettro pa- nuovi pazienti per motivi di capacità dello zione clinica. Oggi vengono offerti diversi rodontale da cronico ad aggressivo. Inoltre studio non cresceva, nel corso degli anni il sistemi terapeutici con protocolli molto ete- è necessario anche segnalare che, a eccezio- numero è sceso, stabilizzandosi tuttavia al rogenei e dati scientifici disponibili. I risul- ne dei 70 pazienti iniziali dello studio, non livello attuale a lungo termine (Figura 10). tati di questo studio di 10 anni non posso- sono state raccolte dichiarazioni sulla com- pliance, né registrate interruzioni del trat- 190 181 tamento. La Figura 9 mostra che molti pa- 160 zienti (181 + 104), già con una o due tera- Numero dei pazienti pie adiuvanti aPDT, possono essere integra- 120 ti in un trattamento a lungo termine, che 104 consiste esclusivamente in interventi d’igie- 80 ne orale professionale eseguiti regolarmen- 50 te. Una percentuale più ridotta deve esse- 40 44 33 29 25 29 27 28 re trattata tuttavia regolarmente, una o due 19 18 14 22 14 14 12 9 7 6 7 8 3 volte all’anno, con terapia combinata (igie- 1 4 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 >24 ne orale professionale + terapia aPDT). La 9 Trattamenti terapia individuale del paziente si rivela 9. Numero dei trattamenti completi con terapia aPDT per paziente nel corso di 12 anni (708 pazienti, in a lungo termine un importante criterio di totale 4.529 trattamenti) 6 ildentistamoderno
550 450 472 485 477 464 Numero dei trattamenti 421 424 409 397 351 300 298 234 150 79 18 11 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 10 Anni 10. Numero dei trattamenti completi eseguiti annualmente con terapia aPDT (4.529 trattamenti da settembre 11. HELBO®T-Controller con il Laser HELBO® 2004 a ottobre 2016) Theralite no essere assolutamente trasferiti ad altri la terapia aPDT è un protocollo sicuro e mi- Conclusioni sistemi terapeutici fotodinamici e ad altri ninvasivo per trattare la parodontite e la pe- La terapia antimicrobica fotodinamica se- protocolli di trattamento. Ancora oggi im- rimplantite, per favorire la rigenerazione ot- condo il metodo HELBO® si è rivelata un portanti parametri variano nei sistemi dei timale dei tessuti e per prevenire le recidive eccellente ed efficace completamento della protocolli disponibili, per esempio il tipo, con un’applicazione profilattica. terapia convenzionale per le malattie pa- la concentrazione e il modo d’utilizzo del Gli esami statistici sui 708 pazienti comples- rodontali e perimplantari generalizzate e fotosensibilizzatore, il tipo d’applicazione, sivamente trattati evidenziano che moltissi- per il trattamento delle infezioni locali (Fi- l’efficacia terapeutica della fonte luminosa, mi soggetti hanno accettato positivamente gura 11). Come protocollo di trattamen- la lunghezza d’onda, la densità energetica questo trattamento combinato con diagno- to mininvasivo, indolore, e nella maggior e la potenza specifica della luce stimolante si precisa, terapia mininvasiva e prevenzio- parte dei casi delegabile all’igienista, ga- e il tipo di percorso terapeutico. In partico- ne sicura da recidive. rantisce risultati qualitativamente migliori lare oggi appare essere molto importante il In alcuni pazienti affetti da una forma me- e permette in ogni caso almeno una stabi- confine tra fotodinamica e fototermica – non no grave della malattia (fino al 20%) già con lizzazione dei tessuti malati senza rischio è possibile fare un confronto né sul’efficacia un’unica applicazione del trattamento com- di recidive. A volte è possibile raggiunge- né sugli effetti collaterali. binato si sono raggiunti ottimi risultati; per re anche una guarigione completa. Grazie oltre la metà dei soggetti (fino al 58%) sono alla componente biodinamica il potenzia- Perchè l’autore fino a oggi ha preso in stati sufficienti massimo 5 trattamenti ogni le di rigenerazione è eccellente. considerazione solo HELBO® e non un al- sei mesi per ottenere una stabilità di lunga Questa terapia soddisfa pazienti e odonto- tro sistema? durata. Tuttavia quasi un terzo dei pazien- iatri e influisce anche positivamente sull’e- Questo sistema nella sua totalità è l’unico ti (29%) è in terapia a lungo termine (una o voluzione del sistema profilattico. sul mercato con: due volte all’anno). Fondamentale è la collaborazione del pa- • componenti singoli sterili (fotosensibi- Si potrebbe tentare di spiegare ciò conside- ziente, poiché senza una buona igiene ora- lizzatore e fibre ottiche); rando il differente tipo di resistenza del si- le individuale non si possono mantenere i • soluzione colorante altamente concen- stema immunitario dei singoli pazienti. Pro- risultati osservati. I costi della terapia fo- trata, di facile applicazione e che pene- babilmente i meccanismi di difesa locali e todinamica antimicrobica aggiuntiva, an- tra nella placca; centrali del sistema immunitario nei casi che in caso di un utilizzo regolare, riman- • microttica nella sonda e quindi irradia- semplici e medio-gravi dopo l’eliminazione gono in un ambito che non rappresenta al- zione uniforme nella zona attiva della fi- delle tasche, il ripristino della flora e nonché cun problema per quasi tutti i pazienti che bra ottica; la biostimolazione dei tessuti, subito o do- sono abituati alla profilassi. • dati scientifici convalidati grazie alla di- po ripetute applicazioni, devono far fronte 1a pubblicazione: Teamwork 3/2017, sponibilità di molti studi, tra i quali an- nuovamente a un numero crescente di bat- Teamwork Media GmbH, Germania che studi clinici controllati randomizzati. teri. Il numero dei batteri parodonto-patoge- Le premesse necessarie sono una procedu- ni è solo un fattore. Un’anamnesi generale © RIPRODUZIONE RISERVATA ra SRP delicata, una tecnica ottimale d’i- è essenziale per escludere malattie sistemi- Consulta online giene orale professionale e la collaborazio- che o rivelare eventuali interazioni (diabete, la bibliografia ne del paziente con una buona igiene ora- reumatismi, leucemia) con le malattie paro- le individuale. In base a queste indicazioni dontali. http://www.ildentistamoderno.com/DKrB6 7 ildentistamoderno
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