L'ingegneria torretta di Ponte Milvio

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L'ingegneria torretta di Ponte Milvio
Edilizia      in      legno:
l’ingegneria     dietro   la
torretta di Ponte Milvio
Nel quartiere romano di Ponte Milvio è in corso di costruzione
una casa – torretta in legno che rappresenta un efficace
esempio delle potenzialità dell’edilizia in legno strutturale
in territori non tradizionalmente legati all’uso di questo
materiale.

Progettata dall’arch. Alessandro Ridolfi, recentemente eletto
presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, la struttura
è realizzata da Rubner, specializzata nell’edilizia in legno.
Vediamo di seguito gli aspetti strutturali del cantiere,
illustrati dall’ing. Danilo Carlini dello Studio Tecnico di
Ingegneria Civile Carlini Ingegneria.

“La torretta è realizzata con struttura portante in pannelli
in legno del tipo CLT su tre piani fuori terra. La struttura è
costituita da pannelli portanti multistrato in legno lamellare
a strati incrociati tipo CLT: il sistema trae origine dal
prodotto pannello di legno massiccio a strati incrociati.
L'ingegneria torretta di Ponte Milvio
Pannelli da tre a cinque strati con spessore totale variabile da 8cm a 20cm

La copertura è piana: i solai saranno realizzati con pannelli
in CLT di spessore pari a 20cm al primo solaio e 12cm al
secondo e terzo di copertura. In pianta l’edificio ha uno
sviluppo irregolare di dimensioni pari a circa 5.12×3.81 al
piano terra, mentre ai piani successivi l’ingombro dello
L'ingegneria torretta di Ponte Milvio
stesso si riduce a 5.68×2.84 al piano primo e 5.86×2.84 al
piano secondo.

Il pilastro inclinato viene progettato in legno di dimensioni 20x20cm

La struttura fondale è del tipo profondo con pali diametro
50cm L=800cm su platea in c.a. pari a 50cm. I pannelli delle
L'ingegneria torretta di Ponte Milvio
pareti portanti in legno sono stati fissate alle fondazioni in
c.a. mediante due tipologie di ancoraggi, in particolare
ancoraggi a taglio e ancoraggi tipo hold-down di presidio al
sollevamento della parete. Nei piani superiori gli ancoraggi a
trazione hold-down sono stati sostituiti – nelle pareti in
adiacenza dell’edificio esistente, per motivi di spazio – con
delle bande chiodate. Le strutture in elevazione sono tutte
collegate tra loro mediante ferramenta specifica per
collegamenti legno-legno con viti e chiodi ad aderenza
migliorata. Il collegamento fra pareti ortogonali è stato
effettuato con viti auto-foranti disposte a interasse
ravvicinato per assicurare la realizzazione di un collegamento
rigido.

Per la sovrastruttura di legno, le sollecitazioni sismiche di
taglio e sollevamento su ogni parete sono state calcolate
mediante un’analisi dinamica lineare effettuata con un
programma agli elementi finiti: il calcolo è stato effettuato
nell’ipotesi di solai e piano di copertura infinitamente
rigidi e il taglio sismico di piano ripartito fra le varie
pareti in funzione della loro rigidezza.

Allo scopo di garantire il comportamento scatolare dell’intero
organismo strutturale, è necessario che non intervengano per
primi cedimenti per perdita di geometria locale o globale,
cioè la scatola strutturale non si apra ma resti connessa. A
tale scopo alcune connessioni fra i diversi elementi
strutturali devono essere dotate di adeguate riserve di
sovraresistenza, in maniera tale da rimanere sempre in campo
elastico evitando eccessive deformazioni, in modo da
consentire – in accordo con il criterio della gerarchia delle
resistenze – agli elementi e alle connessioni a comportamento
duttile di dissipare l’energia trasferita dal sisma.”

Altre foto dal cantiere di seguito:

Photogallery
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