IL TRATTAMENTO DELL'ACQUA NEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE 2020 - Caleffi
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L’ARIA E LO SPORCO NEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE Gli impianti di riscaldamento sono spesso soggetti a inconvenienti quali depositi e incrostazioni, perdita di efficienza nello scambio termico, elevata rumorosità, rottura di apparecchiature, occlusioni delle linee. Questi problemi sono causati, in gran parte, dalla qualità dell’acqua, dalla presenza di aria e di impurità che provocano la formazione di incrostazioni e facilitano il fenomeno della corrosione. Problemi legati alla presenza di aria Problemi legati alla presenza di sporco I problemi dovuti all’aria contenuta negli impianti idronici possono Le impurità contenute in sospensione nell’acqua dei circuiti idronici essere gravi e fastidiosi sia per gli utenti che per i professionisti che possono generare una serie di inconvenienti da non sottovalutare. si occupano dell’impianto. Se questi problemi non sono analizzati a fondo possono portare spesso a delle soluzioni non risolutive a Corrosioni per aerazione differenziale lungo termine. Sono dovute al fatto che, in presenza di acqua, uno strato di Inizialmente è molto importante individuare i fenomeni che l’aria sporco su una superficie metallica porta alla formazione di due zone presente nell’impianto può provocare. (acqua/sporco e sporco/metallo) con diverso tenore di ossigeno; per tale ragione si attivano pile localizzate con flussi di corrente che Rumorosità nelle tubazioni e nei terminali portano alla corrosione delle superfici metalliche. L’aria contenuta nell’impianto genera rumorosità nelle tubazioni e negli organi di regolazione dovuta alla presenza di bolle d’aria, Funzionamento irregolare delle valvole molto più evidente nella fase di accensione dell’impianto, quindi È dovuto allo sporco che può aderire tenacemente alle loro sedi e nel momento in cui il flusso comincia ad avviarsi nelle tubazioni. provocare difformità di regolazione nonché trafilamenti. Le impurità possono inoltre compromettere l’efficacia di regolazione Portate insufficienti, blocchi totali della circolazione e delle valvole, ad esempio delle valvole di bilanciamento. insufficiente scambio termico tra i terminali di emissione e l’ambiente Blocchi e grippaggi delle pompe La circolazione può essere parzialmente o totalmente bloccata da Sono causati dallo sporco che circola attraverso le pompe e che in bolle d’aria presenti in alcuni punti dell’impianto. Questo fenomeno esse può accumularsi sia per la particolare geometria delle pompe, è particolarmente grave per tipologie di impianti con pannelli sia per effetto dei campi magnetici generati dalle pompe stesse. radianti ma può anche causare squilibri termici ed una minor resa dei radiatori. Minor resa degli scambiatori di calore I depositi di sporco possono infatti ridurre in modo sensibile sia le Corrosione dell’impianto portate dei fluidi sia le superfici che scambiano calore. Sono indotte dall’ossigeno presente nell’aria e possono portare all’indebolimento ma anche alla rottura di componenti quali tubazioni, radiatori, scambiatori di caldaia. Cavitazione Può compromettere la durata ed il funzionamento soprattutto delle pompe e delle valvole di regolazione. 2
Dispositivi per l’eliminazione dell’aria Valvole di sfogo aria automatiche - ROBOCAL® Serie 5024 - 5025 - 5026 - 5027 - MINICAL® Serie 5020 - 5021 - VALCAL® Serie 5022 - MAXCAL® Serie 501 - DISCALAIR® Serie 551 Valvole di sfogo aria per radiatori - automatiche Serie 504 - 507 - valvoline per radiatori Serie 505 - 5055 - 5054 - 5080 Disaeratori - per tubazioni orizzontali Serie 551 - per tubazioni verticali Serie 551 Dispositivi per l’eminazione delle impurità Defangatori - standard Serie 5462 - con magnete Serie 5463 Serie 5468 Serie 5466 - in composito con magnete Serie 5453 - in composito con magnete sottocaldaia Serie 5451 Filtro defangatore magnetico - dispositivo multifunzione Serie 5453 - sottocaldaia, in ottone cromato Serie 5459 - sottocaldaia, in tecnopolimero Serie 5450 - autopulente o manuale Serie 5790 Filtri - obliqui in bronzo Serie 577 - obliqui in ghisa Serie 579 Dispositivi per l’eliminazione dell’aria e delle impurità Disaeratori-defangatori - standard Serie 546 - con magnete Serie 5461 Condizionanti chimici - liquidi Serie 5709 - in bombolette sottopressione Serie 5709 Dispositivi per la demineralizzazione e l’addolcimento - gruppo automatico trattamento acqua Serie 580 - cartucce per addolcimento e demineralizzazione Serie 580 - 5709 3
LA PRESENZA DI ARIA La presenza di aria negli impianti di climatizzazione è dovuta a più cause: • all’aria non espulsa in fase di caricamento, cioè all’aria che rimane in nicchie non sfiatate, oppure nella parte più alta dei radiatori, oppure ancora in tubi posti in opera con contropendenze. • all’aria risucchiata da zone che lavorano in depressione. Tale aria entra nell’impianto, invece che uscirne, attraverso i normali sistemi di sfogo. • all’aria in soluzione nell’acqua con cui è caricato l’impianto: aria disciolta nell’acqua a livello di ioni e molecole. Aria non espulsa in fase di caricamento: formazione delle bolle Ogni impianto idronico prima di essere messo in funzione è ovviamente pieno d’aria. Una progettazione/installazione non accurata dell’impianto che “preveda” dei percorsi particolari per le linee può favorire l’intrappolamento dell’aria durante la fase di riempimento. In particolare l’aria tende a raccogliersi: • nella parte superiore dei corpi scaldanti; • in tratti di tubazione che debbano girare intorno ad un ostacolo; • in lunghi tratti di tubazione orizzontali che girino in seguito verso il basso; • nella parte superiore delle colonne montanti. L’aria che entra durante il funzionamento dell’impianto L’aria che entra durante il funzionamento dell’impianto è quella che può entrare attraverso la superficie libera di un vaso aperto (sistemi ormai poco utilizzati), oppure può filtrare attraverso i sistemi di sfogo, le guarnizioni ed i raccordi se l’impianto lavora in depressione. Quest’ultimo caso si verifica quando la somma fra la pressione statica dell’impianto e la depressione dinamica indotta dalla pompa è negativa, possibilità che può realizzarsi, soprattutto nelle parti più alte dell’impianto, cioè dove la pressione statica è più bassa. In genere per capire se un impianto sta lavorando in depressione basta aprire, per esempio,la valvolina del radiatore più alto e vedere se esce acqua o entra aria. Aria disciolta in soluzione nell’acqua: formazione delle microbolle La quantità di aria che può rimanere disciolta in soluzione nell’acqua è dovuta alla funzione della pressione e della temperatura. Questo legame è evidenziato dalla legge di Henry (di cui viene riportato il grafico), che lega la temperatura dell’acqua al numero di litri d’aria disciolta in un m3 di acqua. L’aria sciolta nell’acqua fredda di riempimento o di reintegro si libera principalmente quando si riscalda l’acqua dell’impianto, ad esempio in un impianto da 1000 l (più o meno un impianto da 100.000 kcal/h) riscaldando l’acqua di riempimento da 20 a 80 °C, alla pressione costante di 2 bar, si liberano dai 17 ai 18 litri di aria. Quest’aria si presenta nell’impianto sotto forma di microbolle. Nei circuiti degli impianti di climatizzazione vi sono inoltre dei punti specifici ove questo processo di formazione di microbolle avviene continuamente: nelle caldaie e nei dispositivi che operano in condizioni di cavitazione. Pressione Pressione assoluta assoluta Pressione Pressione assoluta assoluta 45 45 45 45 40 40 40 40 2 bar 2 bar 3 bar 3 bar 2 bar 2 bar 3 bar 3 bar 35 35 35 35 (l/m3)disciolta (l/m3)disciolta N° max di litri d'aria disciolta N° max di litri d'aria disciolta 30 30 30 30 25 25 25 25 per m3 d’acqua (l/m3) per m3 d’acqua (l/m3) di litri d'aria di litri d'aria 1 bar 1 bar 1 bar 1 bar 20 20 20 20 maxd’acqua maxd’acqua 17 17 15 15 15 15 10 10 10 10 3 3 N° m N° m 5 5 5 5 per per 0 0 0 0 0 0 20 20 40 40 60 60 80 80100 100120 120140 140 0 0 20 20 40 40 60 60 80 80100 100120 120140 140 Temperatura Temperatura dell'acqua dell'acqua (°C)(°C) Temperatura Temperatura dell'acqua dell'acqua (°C)(°C) 4
Le microbolle Sono bolle d’aria molto piccole con diametri compresi fra 0,02 e 0,10 mm, negli impianti di riscaldamento si formano sulle superfici interne delle caldaie; il fluido scaldante trascina poi queste microbolle all’interno dell’impianto, dove sono assorbite dal fluido stesso oppure si raccolgono, formando bolle d’aria, nei punti critici dell’impianto, ad esempio nelle zone più alte dei radiatori. Microbolle di caldaia Temperatura della fiamma 1000 °C Le microbolle si formano in modo continuo sulle superfici di separazione Parete della camera tra acqua e camera di combustione a causa delle alte temperature del di combustione fluido. Il fenomeno è del tutto simile a quello che possiamo osservare sulle Strato limite pareti di un pentolino quando facciamo scaldare l’acqua. Quest’aria, trascinata dall’acqua, si raccoglie nei punti critici del circuito da FIAMMA ACQUA dove deve essere evacuata. Una parte di essa viene riassorbita in presenza di superfici più fredde. Microbolle Temperatura della Temperatura dello parete 160 °C strato limite 156 °C Temperatura media dell'acqua 70 °C Problematiche legate alla presenza di aria negli impianti Insufficiente scambio termico tra i Rumorosità dei corpi scaldanti per il terminali di emissione passaggio di bolle e microbolle attraverso le La conducibilità termica dell’aria è valvole dei radiatori e per il formarsi di casse sensibilmente inferiore rispetto a quella di risonanza. dell’acqua. Quando l’aria si raccoglie nei punti più alti dei radiatori o delle batterie di scambio la quantità di calore che viene trasferito all’ambiente diminuisce notevolmente. Una minor resa dei corpi scaldanti può causare gravi squilibri termici e quindi livelli di comfort insufficienti nonché maggiori costi di gestione. Fenomeni di cavitazione che possono compromettere la durata ed il funzionamento soprattutto delle pompe e delle valvole di regolazione. Blocchi totali o parziali della circolazione dovuti al formarsi di bolle d’aria nei tubi e nei pannelli sia a pavimento che a parete. Corrosioni causate dall’ossigeno presente nell’aria col conseguente indebolimento, e talvolta anche rottura, di caldaie, tubi e radiatori. 5
coman Otturatore Galleggia Dispositivi per l’eliminazione delle bolle d’aria Valvole automatiche di sfogo aria Valvole e valvoline di sfiato per radiatori Leva di L’accumularsi delle bolle d’aria nel corpo valvola provoca la discesa del Possono essere a comando manuale o automatico. I comandi di tipo comando galleggiante e quindi l’apertura automatica dell’otturatore. automatico possono essere a galleggiante o a dischi igroscopici. Si installano in centrale termica, sulle colonne o in zone di ristagno delle Nelle valvoline a funzionamento manuale il volantino viene svitato fino Otturatore bolle. a che l’aria presente nel corpo scaldante viene espulsa completamente Si distinguono in diversi tipi che si differenziano fra loro per le pressioni con il conseguente inizio di fuoriuscita dell’acqua. Leva di massime di esercizio e di scarico dell’aria, nonché per la quantità d’aria Le valvoline a dischi igroscopici sono invece dotate di appositi dischetti comando scaricabile in relazione alla pressione che sussiste nell’impianto e all’unità che, a contatto con l’acqua si espandono mantenendo la valvola inGalleggiante di tempo. chiusura, mentre a contatto con l’aria si contraggono facendo così Galleggiante Il corretto funzionamento della valvola, viene garantito fintanto che la fuoriuscire l’aria. pressione dell’acqua rimane al di sotto della pressione massima di scarico. Le valvole a galleggiante funzionano in modo sostanzialmente simile alle valvole automatiche di sfogo aria: l’accumularsi delle bolle d’aria nel bicchiere provoca la discesa del galleggiante e quindi l’apertura grande capacità di scarico alta pressione di scarico dell’otturatore. Otturatore manuale igroscopico funzionamento a galleggiante Otturatore Leva di Leva di comando comando Galleggiante Galleggiante Otturatore Leva di comando Galleggiante 6
Valvole di sfogo aria automatiche Valvole automatiche di sfogo aria a pressione di scarico medio-elevata di tipo tradizionale Serie 501 551 5022 5020 5020 5020 5020 5021 5021 MAXCAL ® DISCALAIR ® VALCAL ® MINICAL ® Materiale ottone ottone cromato ottone ottone cromato ottone ottone cromato ottone ottone cromato Pressione max 16 bar 10 bar 10 bar di esercizio Pressione max 6 bar 10 bar 4 bar 2,5 bar di scarico Temperatura max -20–120 °C 0–110 °C 120 °C 120 °C 110 °C di esercizio Intercettazione automatica - - opzionale opzionale - ✔ Tappo - opzionale igroscopico opzionale ✔ opzionale Attacchi 3/4” 1/2” 1/4” - 3/8” - 1/2” 3/8” - 1/2” 3/8” - 1/2” 3/4” - 1” 3/4” - 1” 3/8” - 1/2” 3/8” - 1/2” Rubinetto di intercettazione automatica Valvole automatiche di sfogo aria con sistema antivibrazione del galleggiante Il rubinetto di intercettazione automatica, la cui tenuta con il corpo valvola è Serie 5024 5025 5026 5027 assicurata da un O-Ring ROBOCAL® in EPDM, agevola le operazioni di manutenzione, bloccando l’afflusso di acqua a valvola disinserita, e di controllo della funzionalità del dispositivo di sfogo. Materiale ottone Pressione max 10 bar di esercizio Pressione max 4 bar 6 bar Tappo igroscopico di scarico Il principio di funzionamento si basa sulla proprietà dei Temperatura max dischi in fibra di cellulosa che formano la cartuccia di 115 °C 110 °C 115 °C 110 °C di esercizio tenuta. Intercettazione Detti dischi incrementano del 50 % il proprio volume nel automatica opzionale ✔ 115 °C ✔ momento in cui vengono bagnati dall’acqua, chiudendo Tappo la valvola. In questa maniera, quando l’impianto lavora - - - - igroscopico in condizioni normali, i dischetti sono bagnati e, grazie Attacchi 1/4” - 3/8” 3/8” 3/8” - 1/2” 3/8” al loro aumento di volume, chiudono la valvola. Quando vi è presenza di aria, invece, i dischetti si asciugano facendola defluire. Si evitano così possibili danni in caso di perdite d’acqua. Valvole di sfogo aria Valvoline di sfogo aria manuali automatiche per radiatori per radiatori Serie 504 507 505 5055 5054 5080 s AERCAL ® HYGRO ® Dischetto Materiale ottone cromato ottone cromato / tecnopolimero asciutto Pressione max 10 bar 10 bar di esercizio Pressione max 2,5 bar 6 bar - s+50 % di scarico Temperatura max 90 °C 100 °C 100 °C di esercizio Funzione - igroscopica ✔ ✔ ✔ Modalità automatica automatica manuale igroscopica di funzionamento Posizionamento fisso fisso orientabile fisso Dischetto scarico bagnato Attacchi 1/2” - 3/4” - 1” 1” - 1 1/4” 1/8” - 1/4” - 3/8” 1/8” - 1/4” - 3/8” - 1/2” 7
VALVOLE AUTOMATICHE DI SFOGO ARIA 501 depl. 01031 5020 depl. 01054 MAXCAL® MINICAL® Valvola automatica di sfogo aria Valvola automatica di sfogo aria. per impianti di riscaldamento, In ottone stampato. condizionamento e refrigerazione. Cromata. Grande capacità di scarico. Pmax di esercizio: 10 bar. Corpo e coperchio in ottone, Pmax di scarico: 2,5 bar. componenti interni in acciaio inox. Tmax di esercizio: 120 °C. Pmax di esercizio: 16 bar. Pmax di scarico: 6 bar. Campo temperatura: -20–120 °C. Codice 502031 3/8” M 502041 1/2” M Codice 501500 3/4” F x 3/8” F 5020 depl. 01054 MINICAL® Valvola automatica di sfogo aria. 551 depl. 01124 In ottone stampato. Cromata. DISCALAIR® Con tappo igroscopico di sicurezza. Valvola automatica di sfogo aria Pmax di esercizio: 10 bar. ad alte prestazioni. Pmax di scarico: 2,5 bar. Corpo in ottone. Tmax di esercizio: 120 °C. Attacco filettato femmina. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: 0–110 °C. Codice 502051 3/4” M Codice 502061 1” M 551004 1/2” 5020 depl. 01054 MINICAL ® 5022 depl. 01054 Valvola automatica di sfogo aria. VALCAL® In ottone stampato. Valvola automatica di sfogo aria. Pmax di esercizio: 10 bar. In ottone stampato. Pmax di scarico: 2,5 bar. Cromata. Tmax di esercizio: 120 °C. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di scarico: 4 bar. Tmax di esercizio: 120 °C. Codice 502030 3/8” M 502040 1/2” M Codice 502221 1/4” M 502231 3/8” M 5020 depl. 01054 502241 1/2” M MINICAL® Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Con tappo igroscopico di sicurezza. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax di esercizio: 120 °C. È obbligatoria la sostituzione del tappo valvola con il tappo igroscopico di sicurezza Caleffi 5620 Codice AQUASTOP® (pag. 10) in tutti i luoghi di installazione 502050 3/4” M non ispezionabili. 502060 1” M 8
VALVOLE AUTOMATICHE DI SFOGO ARIA 5021 depl. 01054 5024 depl. 01033 MINICAL® ROBOCAL® Valvola automatica di sfogo aria. Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. In ottone stampato. Completa di rubinetto d’intercettazione Pmax di esercizio: 10 bar. automatico. Pmax di scarico: 4 bar. Pmax di esercizio: 10 bar. Tmax di esercizio: 115 °C. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax di esercizio: 110 °C. Codice 502420 1/4” M Codice 502430 3/8” M 502130 3/8” M 502140 1/2” M 5025 depl. 01033 ROBOCAL® Valvola automatica di sfogo aria. 5021 depl. 01054 In ottone stampato. Completa di rubinetto d’intercettazione MINICAL® automatico. Valvola automatica di sfogo aria. Pmax di esercizio: 10 bar. In ottone stampato. Pmax di scarico: 4 bar. Cromata. Tmax di esercizio: 110 °C. Completa di rubinetto d’intercettazione automatico. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di scarico: 2,5 bar. Tmax di esercizio: 110 °C. Codice 502530 3/8” M Codice 5026 depl. 01033 502131 3/8” M ROBOCAL ® 502141 1/2” M Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di scarico: 6 bar. Tmax di esercizio: 115 °C. 561 depl. 01054 Rubinetto d’intercettazione automatico. Per valvole di sfogo aria serie 5020. Filetto a tenuta PTFE. Pmax di esercizio: 10 bar. Tmax di esercizio: 110 °C. Codice 502630 3/8” M 502640 1/2” M Codice 561300 3/8” M 561400 1/2” M senza tenuta PTFE 5027 depl. 01033 ROBOCAL ® 561 depl. 01054 Valvola automatica di sfogo aria. In ottone stampato. Rubinetto d’intercettazione automatico. Completa di rubinetto d’intercettazione Per valvole di sfogo aria serie 5020 automatico. e 5022. Pmax di esercizio: 10 bar. Cromato. Pmax di scarico: 6 bar. Filetto a tenuta PTFE. Tmax di esercizio: 110 °C. Pmax di esercizio: 10 bar. Tmax di esercizio: 110 °C. Codice 561301 3/8” M Codice 561401 1/2” M senza tenuta PTFE 502730 3/8” M 9
VALVOLE AUTOMATICHE DI SFOGO ACCESSORI ARIA PER RADIATORI PER VALVOLE AUTOMATICHE 507 depl. 01032 R59720 depl. 01032 AERCAL® AQUASTOP® Tappo per radiatori Tappo igroscopico di sicurezza. con valvola di sfogo aria. Per tappi serie 507. In ottone stampato. Cromato. Cromato. Con tappo igroscopico di sicurezza. Con guarnizione. Codice Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di scarico: 6 bar. R59720 Tmax di esercizio: 100 °C. Codice 507611 1” M destro 507621 1” M sinistro R59681 depl. 01054 507711 1 1/4” M destro AQUASTOP® 507721 1 1/4” M sinistro Tappo igroscopico di sicurezza. Per valvole di sfogo aria serie 5020 e 5021. Codice 504 depl. 01055 R59681 AERCAL ® Valvola automatica di sfogo aria per tutti i tipi di radiatori. In ottone stampato. Cromata. Con tappo igroscopico di sicurezza. Pmax di esercizio: 10 bar. 5620 depl. 01054 Pmax di scarico: 2,5 bar. AQUASTOP® Tmax di esercizio: 100 °C. Tappo igroscopico di sicurezza. Per valvole di sfogo aria serie 5020, 5021, 5022 e 504. Codice Cromato. 504401 1/2” M 504501 3/4” M 504611 1” M destro Codice 504621 1” M sinistro 562000 5621 depl. 01054 Valvolina antiaspirazione. Per valvole di sfogo aria serie 5020, 5021 e 5022. Codice 562100 5622 depl. 01033 Valvolina antiaspirazione. Per valvole di sfogo aria serie 5026 e 5027. Codice 562200 10
VALVOLINE SFOGO ARIA E RUBINETTI DI SCARICO 505 depl. 01056 5080 depl. 01056 Valvolina manuale di sfogo aria Valvolina automatica igroscopica per radiatori. di sfogo d’aria per radiatori. Cromata. Cromata. Volantino in resina bianco. Volantino in resina bianco. Filetto a tenuta PTFE. Filetto a tenuta PTFE. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di esercizio: 10 bar. Tmax di esercizio: 90 °C. Tmax di esercizio: 100 °C. Codice Codice 508011 1/8” M 505111 1/8” M 508021 1/4” M 505121 1/4” M 508031 3/8” M 505131 3/8” M 508041 1/2” M 5055 depl. 01056 5081 depl. 01056 Cartuccia igroscopica di ricambio Valvolina manuale di sfogo aria per serie 5080. per radiatori con sede di tenuta in gomma. Cromata. Codice Volantino in resina bianco. Filetto a tenuta PTFE. 508100 12 p.1,5 Pmax di esercizio: 10 bar. Tmax di esercizio: 90 °C. PATENT. 337 Codice Mini rubinetto di scarico. 505511 1/8” M Scarico orientabile. 505521 1/4” M Filetto a tenuta PTFE. Pmax di esercizio: 6 bar. 505531 3/8” M Tmax di esercizio: 85 °C. 505541 1/2” M Fluidi d’impiego: acqua e soluzioni glicolate. Max. percentuale di glicole: 30 %. Valvolina manuale di sfogo aria per radiatori serie 5055 La particolarità che contraddistingue Codice questa valvolina è costituita dalla tenuta interna in materiale elastico 337121 1/4” speciale che la rende ermetica a 337131 3/8” fronte di un limitato serraggio del volantino e di eventuali sbalzi termici. Il volantino di manovra è sagomato per risultare 337 esteticamente simile ai comandi termostatici Mini rubinetto di scarico Caleffi, concorrendo all’omogeneità della con tenuta metallica. gamma di componenti per radiatori. Scarico orientabile. Filetto a tenuta PTFE. Pmax di esercizio: 10 bar. Tmax di esercizio: 100 °C. Codice 5054 depl. 01056 337221 1/4” Valvolina manuale di sfogo aria 337231 3/8” per radiatori. Cromata. Volantino in resina bianco. Scarico orientabile. Filetto a tenuta PTFE. 560 depl. 01056 Pmax di esercizio: 10 bar. Rubinetto scarico radiatore e Tmax di esercizio: 90 °C. caldaiette murali. Cromato. Pmax di esercizio: 10 bar. Codice Tmax di esercizio: 100 °C. Codice 505411 1/8” M 505421 1/4” M 560421 u 1/2” 505431 3/8” M 560000 estrattore portagomma 505441 1/2” M u La confezione da 10 pezzi comprende un estrattore cod. 560000. 11
Dispositivi per l’eliminazione delle microbolle: disaeratori Per evitare o minimizzare i fenomeni considerati, è consigliabile dotare gli impianti di disaeratori: mezzi idonei ad eliminare le microbolle d’aria ed essenzialmente composti da una apposita rete e da una valvola di sfogo aria. I disaeratori fanno funzionare gli impianti con acqua impoverita d’aria e pertanto in grado di assorbire, e poi eliminare, le bolle d’aria annidate nelle zone critiche degli impianti. Principio di funzionamento Il disaeratore si avvale dell’azione combinata di più principi fisici. La parte attiva è costituita da un insieme di superfici reticolari disposte a raggiera. Questi elementi creano dei moti vorticosi tali da favorire la liberazione delle microbolle e la loro adesione alle superfici stesse. Le bolle, fondendosi tra loro, aumentano di volume fino a quando la spinta idrostatica è tale da vincere la forza di adesione alla struttura. Salgono quindi verso la parte alta del dispositivo da cui vengono evacuate mediante una valvola automatica di sfogo aria a galleggiante. É progettato in modo tale per cui, in esso risulta indifferente il senso di flusso del fluido termovettore. Efficienza separazione aria Portate consigliate per una buona efficienza di separazione La quantità di aria che può essere rimossa da un circuito aumenta al La tabella sottoriportata indica le portate massime per rispettare tale diminuire della velocità di circolazione e della pressione. condizione. L’allargamento di sezione del dispositivo (A2 > A1) permette una diminuzione della velocità (V2 < V1). Questo unito alla turbolenza m3/h m3/h creata dalla rete disposta a raggiera permette un’efficiente separazione DN Attacchi (velocità cons. 1,2 m/s) (velocità max. 1,5 m/s) dell’aria e liberazione di microbolle. 20 3/4” 1,36 1,70 25 1” 2,11 2,64 32 1 1/4” 3,47 4,34 40 1 1/2” 5,42 6,78 50 2” 8,20 10,25 m3/h m3/h DN (velocità cons. 1,2 m/s) (velocità max. 1,5 m/s) 50 18,47 10,59 65 14,32 17,90 80 21,69 27,11 100 33,89 42,36 Velocità consigliate 125 58,80 73,50 150 86,20 107,75 La velocità ottimale del fluido agli attacchi del dispositivo è di 200 146,0 182,50 ~ 1,2 m/s. Ciò consente di avere una buona efficienza di separazione. 250 232,0 290,00 La velocità massima raccomandata non deve superare 1,5 m/s. 300 325,0 406,25 12
Dopo solo 25 ricircolazioni nelle condizioni di massima velocità 100 consigliata, la quasi totalità dell’aria immessa viene eliminata dal disaeratore DISCAL®, con percentuali che variano in funzione della 90 1 bar 2 bar pressione all’interno del circuito. 80 3 bar La piccola quantità residua viene poi progressivamente eliminata 70 durante il normale funzionamento dell’impianto. In condizioni di minore velocità o di aumento della temperatura del fluido, la quantità di aria 60 separata risulta ancora maggiore. 50 40 30 Impianti ad acqua glicolata 20 Aria immessa (%) Aria rimossa (%) È bene utilizzare i disaeratori anche negli impianti con miscele 10 antigelo acqua-glicole. 0 Le miscele acqua-glicole sono infatti molto viscose e quindi Tempo 1000 1100 1200 100 200 300 400 500 600 700 800 900 hanno una forte capacità di tener intrappolate, impedendone 0 (s) l’eliminazione, sia le bolle d’aria che le microbolle. ricirc. No. V = 1 m/s - T = costante 20 25 10 15 Installazione I dispositivi DISCAL® possono essere utilizzati sia in circuiti di riscaldamento che di refrigerazione ai quali garantiscono la progressiva eliminazione dell’aria che si forma in modo continuo. Essi vanno installati preferibilmente dopo la caldaia, sul lato aspirazione della pompa, in quanto vi sono i punti nei quali si ha la maggiore formazione di microbolle. Il disaeratore DISCAL® deve essere installato in posizione verticale e preferibilmente a monte della pompa ove, a causa delle elevate velocità del fluido e la conseguente diminuzione di pressione, le microbolle d’aria si sviluppano con più facilità. Nei dispositivi DISCAL® è indifferente il senso di flusso del fluido termovettore. CHILLER CALDAIA CALDAIA 13
DISAERATORI IN COMPOSITO 551 depl. 01337 Coibentazione per disaeratori DISCALSLIM® serie 551. DISCAL ® Disaeratore. Corpo in tecnopolimero. Attacchi filettati femmina. Orientabile per installazioni orizzontali o verticali. Con tappo igroscopico di sicurezza. Pmax di esercizio: 3 bar. Codice Tmax di esercizio: 110 °C. PATENT PENDING. CBN551805 Codice 551805 3/4” F 551806 1” F Pricipio di funzionamento Grazie alle sua speciale configurazione interna, DISCALSLIM® ha una bassissima perdita di carico. La sagoma interna devia una parte di 551 depl. 01337 flusso nella camera di disaerazione. Nella suddetta camera il flusso rallenta e viene suddiviso dalle alette presenti in camere secondarie DISCAL ® che provocano delle opportune turbolenze. Grazie a questi mini-vortici, Disaeratore. Corpo in tecnopolimero. le microbolle di aria presenti nel Attacchi con raccordi a bicono flusso si separano, si raccolgono per tubo rame. nella parte inferiore della camera, Orientabile per installazioni orizzontali e dopo essersi aggregate in bolle o verticali. più grandi risalgono verso l’alto Con tappo igroscopico di sicurezza. attraverso dei condotti di scarico Pmax di esercizio: 3 bar. posti a lato del galleggiante. Tmax di esercizio: 110 °C. Una volta raggiunta la sommità PATENT PENDING. della valvola, le bolle aggregate Codice spingono il galleggiante verso il basso provocando l’apertura della 551801 Ø 18 valvola sfogo aria e il conseguente 551802 Ø 22 scarico dell’aria. DISAERATORI 551 depl. 01060 551 depl. 01060 DISCAL® DISCAL® Disaeratore. Disaeratore. Corpo in ottone. Corpo in ottone. Orientabile per installazioni Attacchi filettati femmina. orizzontali o verticali. Con scarico. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di scarico: 10 bar. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: 0–110 °C. Campo di temperatura: 0–110 °C. PATENT. PATENT. Codice Codice 551705 3/4” F 551005 3/4” F 551706 1” F 551006 1” F 551716 1” M 551007 1 1/4” F 551702 Ø 22 551008 1 1/2” F 551703 Ø 28 551009 2” F 551 depl. 01060 Coibentazione per disaeratori serie 551. DISCAL® Disaeratore. Corpo in ottone. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di scarico: 10 bar. Campo di temperatura: 0–110 °C. PATENT. Codice Utilizzo Codice CBN551005 551005-551006 551003 3/4” F CBN551007 551007-551008 551002 Ø 22 CBN551009 551009 14
DISAERATORI 551 depl. 01060 551 depl. 01060 DISCAL® DISCAL® Disaeratore. Disaeratore. Corpo in acciaio verniciato Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 16. Attacchi a saldare. Accoppiamento con controflangia Con coibentazione. EN 1092-1. Pmax di esercizio: 10 bar. Con coibentazione. Pmax di scarico: 10 bar. Pmax di esercizio: 10 bar. Campo di temperatura: Pmax di scarico: 10 bar. 0–105 °C (DN 50–DN 100), Campo di temperatura: 0–100 °C (DN 125-DN 150). 0–105 °C (DN 50–DN 100), 0–110 °C (senza coibentazione). 0–100 °C (DN 125-DN 150). PATENT. 0–110 °C (senza coibentazione). PATENT. Codice Codice 551052 DN 50 551053 DN 50 551062 DN 65 551063 DN 65 551082 DN 80 551083 DN 80 551102 DN 100 551103 DN 100 551122 DN 125 551123 DN 125 551152 DN 150 551153 DN 150 551050 DN 50 senza coibentazione 551051 DN 50 senza coibentazione 551060 DN 65 senza coibentazione 551061 DN 65 senza coibentazione 551080 DN 80 senza coibentazione 551081 DN 80 senza coibentazione 551100 DN 100 senza coibentazione 551101 DN 100 senza coibentazione 551120 DN 125 senza coibentazione 551121 DN 125 senza coibentazione 551150 DN 150 senza coibentazione 551151 DN 150 senza coibentazione 551 depl. 01060 DISCAL® La coibentazione a guscio preformata a caldo garantisce non solo un Disaeratore. perfetto isolamento termico ma anche Corpo in acciaio verniciato l’ermeticità al passaggio del vapore con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 10. acqueo dall’ambiente verso l’interno. Accoppiamento con Per questi motivi, questo tipo di controflangia EN 1092-1. coibentazione è utilizzabile anche Pmax di esercizio: 10 bar. in circuiti ad acqua refrigerata in Pmax di scarico: 10 bar. quanto impedisce il formarsi della Campo di temperatura: 0–110 °C. condensa sulla superficie del corpo Attacco sonde temperatura: 1/2” F. valvola. PATENT. Codice 551200 DN 200 551250 DN 250 551300 DN 300 Manutenzione L’accessibilità agli organi in movimento che comandano lo sfiato Per l’eventuale pulizia è sufficiente svitare la parte del corpo dell’aria si ottiene semplicemente rimuovendo il coperchio superiore. contenente la valvola automatica di sfogo aria. 15
LA PRESENZA DI IMPURITÀ La presenza delle impurità è dovuta: • alle particelle provenienti dalle rete di approvvigionamento idrico, • allo sporco apportato dalle lavorazioni e dai componenti dell’impianto, • alle corrosioni per aerazione differenziale, • all’ossidazione delle superfici metalliche per azione dell’ossigeno presente nell’aria disciolta. Particelle provenienti dalla rete, dalle lavorazioni e dai componenti dell’impianto Sono costituite da residui di tenuta (canapa, nastri in PTFE), da lubrificanti (olii e grassi), da impurità cedute dai materiali (sbavature metalliche, sabbie di fusione, grumi e scaglie di vernice). Corrosioni per aerazione differenziale materiale ACQUA sporco Le corrosioni per aerazione differenziale, sono dovute al fatto che, in presenza di corroso acqua, uno strato di sporco su una superficie metallica porta alla formazione di due zone (acqua/sporco e sporco/metallo) con diverso tenore di ossigeno. La zona acqua/sporco è sensibilmente più ricca di ossigeno rispetto a quella sporco/ metallo. Per tale ragione si attivano pile localizzate (i catodi sono le zone ricche di ossigeno, gli anodi le zone povere) con flussi di corrente che portano alla corrosione delle superfici metalliche. [μm] 1 10 100 1.000 10.000 Sono corrosioni che, come quelle per ossidazione, possono comportare METALLO l’indebolimento, ma anche la rottura, di componenti quali le caldaie e i radiatori. RESIDUI DI SALDATURA SABBIA Corrosioni per ossidazioni delle superfici metalliche RUGGINE MAGNETITE Sono causate dalla presenza di aria, e quindi di ossigeno, nell’acqua. Sulla superficie del metallo si forma una sottile pellicola di ossido che, entro certi limiti, protegge il metallo dalla corrosione. Questa patina ha solitamente un colore diverso da quello del metallo originale, e con il tempo tende a cambiare ulteriormente, in genere0,01 [mm] 0,001 diventando0,1 più chiara o1 più scura.10In questo caso si parla di superficie ossidata (o patinata), una superficie che, dal punto di vista cromatico, è in continua trasformazione. Se per qualche ragione la patina protettiva si deteriora, la corrosione prosegue fino a bucare il metallo. Particelle di sporco Microparticelle di sporco [μm] 1 10 100 1.000 10.000 [μm] 1 10 100 1.000 10.000 RESIDUI DI RESIDUI DI SALDATURA SALDATURA SABBIA SABBIA RUGGINE RUGGINE MAGNETITE MAGNETITE [mm] 0,001 0,01 0,1 1 10 [mm] 0,001 0,01 0,1 1 10 Si tratta di particelle sospese (sabbia, trucioli di ferro, corpi Per gli impianti può essere temibile non solo lo sporco visibile, estranei) provenienti dalla rete idrica (acquedotto) o come residui ma anche quello non visibile, costituito da microparticelle con di lavorazioni e manutenzioni nell’impianto (residui di saldatura, dimensioni fino a 5–10 μm (0,005–0,010 mm), quali magnetite e canapa, lubrificanti). Tali particelle si depositano ed incrostano tra ruggine. Le corrosioni producono infatti e liberano nell’acqua sia di loro provocando intasamento delle tubazioni, degli scambiatori polveri di ferro non magnetiche (ruggine) sia magnetiche (magnetite e dei componenti [μm] 1 con piccoli 10 passaggi 100 e conseguenti 1.000 blocchi 10.000 nella che si forma in piccolissime scaglie e che possiede proprietà circolazione. magnetiche molto elevate). RESIDUI DI SALDATURA SABBIA RUGGINE MAGNETITE [mm] 0,001 0,01 0,1 1 10 16
Problematiche legate alla presenza di impurità negli impianti Funzionamento irregolare Insufficiente scambio termico Minor resa degli scambiatori Blocchi e grippaggi delle delle valvole conseguente dovuto alla presenza di sporco per la riduzione delle portate e pompe causati dallo sporco che allo sporco che può aderire nella parte inferiore del radiatore. delle superfici che scambiano può in esso accumularsi sia per tenacemente alle loro sedi calore. la particolare geometria delle e provocare sia difformità di pompe, sia per effetto dei campi regolazione sia trafilamenti. magnetici generati dalle pompe stesse. Corrosioni per ossidazione e aerazione differenziale col conseguente indebolimento e talvolta anche rottura di caldaie, tubi e radiatori. Incrostazioni e depositi nelle tubazioni possono ridurre sensibilmente la sezione di passaggio e quindi le portate del fluido. La separazione delle impurità presenti nell’acqua del circuito chiuso presenta difficoltà soprattutto per quanto riguarda l’eliminazione delle particelle più piccole essenzialmente costituite da sabbia, ruggine (ossidi di ferro non magnetici) e magnetite. Per eliminare queste particelle sono generalmente utilizzati: filtri ad Y, defangatori semplici (orizzontali e verticali) e defangatori con magnete. Essendo lo scopo principale quello di preservare gli scambiatori dei generatori di calore da blocchi ed intasamenti, è opportuno installare filtri e defangatori sulla linea di ritorno prima del generatore. Impianti medio grandi: installazione di filtro sulla linea di riempimento Impianti piccoli: installazione del dispositivo multifunzione (filtro e di defangatore o filtro defangatore sull’impianto. defangatore) o defangatore compatto sottocaldaia. Il principio di funzionamento di filtri e defangatori è completamente differente, per questo motivo si rimanda alle sezioni successive per l’approfondimento. 17
Filtri La filtrazione è un processo fisico-meccanico nel quale un liquido in movimento si separa dalle particelle solide in esso disperse per effetto della loro ritenzione da parte di un mezzo filtrante poroso attraverso cui il liquido viene fatto passare. Principio di funzionamento Sono essenzialmente costituiti da un cestello di maglia metallica che funziona da elemento filtrante e da raccoglitore dello sporco. Le maglie metalliche sono caratterizzate da diversi parametri, tra i quali, uno dei più importanti è la luce di passaggio (o capacità filtrante): indica le dimensioni minime delle particelle che il filtro è in grado di intercettare. Ad esempio un filtro con luce di passaggio uguale a 0,4 mm (400 μm) è in grado di trattenere particelle di sporco a partire da tale valore. Il filtro quindi trattiene al primo passaggio tutte le particelle più grandi del diametro della maglia filtrante. Perdite di carico Per effetto del passaggio attraverso la maglia filtrante, sul fluido si produce una perdita di carico che aumenta all’aumentare del grado di intasamento. Un filtro (misura 1”) con maglia filtrante pari a 400 μm ha una perdita di carico (a filtro pulito) in un impianto in cui circolano 1500 l/h pari a circa 180 mm c.a.. La sua perdita di carico con intasamento del 70 % aumenta di più di 4 volte ed è pari a circa 810 mm c.a.. E’ estremamente importante eseguire una manutenzione periodica del filtro. diametro medio impurità [μm] Efficienza separazione filtro 1 10 100 1.000 10.000 I filtri bloccano al primo passaggio tutte le particelle di dimensioni superiori alla luce di passaggio della maglia. RESIDUI DI Il limite di questi dispositivi consiste nel fatto che non sono in grado SALDATURA di intercettare, e quindi togliere dalla circolazione particelle di sporco inferiori a tale valore (generalmente per gli impianti di climatizzazione SABBIA 0,4–0,5 mm, cioè 400–500 μm). Non sono quindi in grado di contrastare adeguatamente le particelle di RUGGINE sabbia fine, di ruggine e di magnetite. Campo Va anche considerato che le particelle intercettate aderiscono al MAGNETITE di lavoro cestello, e spesso tenacemente, incrementando in modo notevole le filtri a Y perdite di carico del filtro: situazione che richiede frequenti interventi per la pulizia o sostituzione del cestello 0,001 0,01 0,1 1 10 diametro medio impurità [mm] 577 579 Filtro obliquo. Filtro obliquo per impianti di Corpo in bronzo, riscaldamento. 1/2”–2”: PN 16, Corpo in ghisa grigia, rivestimento 2 1/2”-3”: PN 10. epossidico di colore grigio. Attacchi femmina - femmina. Pmax di esercizio: 16 bar. Campo di temperatura: -20–110 °C. Campo di temperatura: Max percentuale di glicole: 30 %. -10–100 °C. Filtro in lamiera stirata in acciaio inox. Max percentuale di glicole: 50 %. diametro medio impurità Attacchi[μm] flangiati PN 16. 1 10 100Accoppiamento1.000 con controflangia 10.000 EN 1092-1. Cestello in acciaio RESIDUI DI inox AISI 304. SALDATURA Luce passaggio filtro Luce maglia Codice Ø (mm) Kv (m /h) 3 Codice Ø (mm) Kv (m3/h) SABBIA 577004 1/2” 0,40 3,4 579051 DN 150 0,87 54 577005 3/4” 0,40 7,0 579061 DN 165 0,87RUGGINE 76 577006 1” 0,40 10,0 579081 DN 180 1,55 108 Campo 577007 1 1/4” 0,47 16,0 579101 DN 100 1,55 170di lavoro MAGNETITE 577008 1 1/2” 0,47 24,0 579121 DN 125 1,55 295 defangatori 577009 2” 0,53 35,0 579151 DN 150 1,55 * 408 0,001 0,01 0,1 1 10 577020 2 1/2” 0,53 57,0 579201** 1,55 DN 200 diametro * 725 medio impurità [mm] 577030 3” 0,53 73,0 579251** DN 250 1,55 * 938 * Rete di rinforzo romboidale ** Rivestimento epossidico colore blu 18
Defangatori La defangazione è un trattamento fisico simile alla filtrazione ma più efficace dal punto di vista della dimensione delle particelle. Sfruttando il principio della precipitazione per gravità riesce a separare e far depositare anche particelle con dimensioni fino a 0,005 mm (5 µm). Principio di funzionamento L’azione di separazione delle impurità effettuata dal defangatore si basa sull’azione combinata di più fenomeni. La riduzione della velocità del fluido favorisce la precipitazione per gravità delle particelle di sporco nella camera di raccolta che presenta le seguenti particolarità: • è situata nella parte bassa del dispositivo ad una distanza tale dagli attacchi in modo tale che le impurità raccolte non risentano delle turbolenze del flusso attraverso il reticolo. • è capiente per aumentare la capacità di accumulo dei fanghi e quindi diminuire la frequenza di svuotamento/scarico (a differenza dei filtri che devono essere puliti di frequente). • è dotata di un rubinetto di scarico per effettuare lo spurgo delle impurità raccolte nella parte bassa anche ad impianto funzionante. L’elemento interno a superfici reticolari in sostituzione del comune filtro, per sua costituzione, oppone una bassa resistenza al passaggio del fluido garantendo comunque la separazione. Essa avviene infatti per collisione delle particelle con le superfici reticolari e successiva decantazione e non per filtraggio. Il defangatore, in passaggi successivi, elimina completamente le impurità presenti nell’acqua fino alla dimensione nominale di 5 µm. diametro medio impurità [μm] 1 10 100 1.000 10.000 VERSIONI CON MAGNETE RESIDUI DI SALDATURA Il defangatore magnetico è dotato di un apposito sistema per la raccolta delle impurità SABBIA ferromagnetiche contenute. Le particelle ferromagnetiche vengono trattenute nella zona RUGGINE di raccolta grazie a megneti inseriti in un apposito anello esterno, evitando che possano ritornare in Campo circolazione. MAGNETITE di lavoro Nella versione flangiata l’elemento magneticofiltri a Y è costituito da un cilindro snodabile inserito, per 0,001 mezzo di un 0,01 intercapedine,0,1 all’interno del1 10 dispositivo. diametro medio impurità [mm] Versione tradizionale Versione con magnete Capacità separazione particelle Il defangatore, grazie al particolare design dell’elemento interno, è in grado di separare completamente le impurità presenti nel circuito fino ad una dimensione minima delle particelle di 5 μm. A seguito di prove effettuate presso un laboratorio specializzato (TNO - Science and Industry - NL) è stato constatato che il defangatore Caleffi è in grado di separare rapidamente la quasi totalità delle impurità presenti dopo solo 50 ricircolazioni, circa un giorno di funzionamento. Esse vengono efficacemente rimosse dal circuito fino al 100 % per le particelle con diametri maggiori di 100 μm e mediamente fino all’80 % tenendo conto delle particelle più piccole. I continui passaggi che il fluido subisce nel normale funzionamento nell’impianto portano poi gradualmente alla completa defangazione. Efficienza (%) diametro medio impurità [μm] Efficienza Efficienza 1 10 100 1.000 10.000 ( Quantità separata Quantità iniziale .100%) 50 passaggi (0,5 m/s) 50 passaggi (1 m/s) 100 RESIDUI DI SALDATURA 80 SABBIA 60 40 RUGGINE Campo 20 MAGNETITE di lavoro defangatori 0 Dimensioni particelle 0,001 0,01 0,1 1 10 (μm) 1000 105 150 210 250 500 16 35 63 10 20 50 5 0 diametro medio impurità [mm] Prove al laboratorio specializzato TNO - Science and Industry (NL) Portate consigliate per una buona efficienza di separazione m3/h m3/h DN La velocità ottimale del fluido agli attacchi del dispositivo è di (velocità cons. 1,2 m/s) (velocità max. 1,5 m/s) ~ 1,2 m/s. Ciò consente di avere una buona efficienza di separazione. 50 18,47 10,59 La velocità massima raccomandata non deve superare 1,5 m/s. 65 14,32 17,90 m3/h m3/h 80 21,69 27,11 DN Attacchi 100 33,89 42,36 (velocità cons. 1,2 m/s) (velocità max. 1,5 m/s) 20 3/4” 1,36 1,70 125 58,80 73,50 25 1” 2,11 2,64 150 86,20 107,75 32 1 1/4” 3,47 4,34 200 146,0 182,50 40 1 1/2” 5,42 6,78 250 232,0 290,00 50 2” 8,20 10,25 300 325,0 406,25 19
DEFANGATORI DEFANGATORI CON MAGNETE 5462 depl. 01137 5463 depl. 01137 DIRTCAL® DIRTMAG® Defangatore. Defangatore con magnete. Corpo in ottone. Corpo in ottone. Attacchi filettati femmina. Attacchi filettati femmina. Rubinetto di scarico con portagomma. Rubinetto di scarico con Attacco superiore con tappo. portagomma. Pmax di esercizio: 10 bar. Attacco superiore con tappo. Campo di temperatura: 0–110 °C. Con coibentazione. Capacità di separazione particelle: Pmax di esercizio: 10 bar. fino a 5 μm. Campo di temperatura: 0–110 °C. PATENT. Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm. Codice Codice 546205 3/4” F 546315 3/4” 3/4” 546206 1” F 546316 1” 1” 546207 1 1/4” F 546317 1 1/4” 1 1/4” 546208 1 1/2” F 546318 1 1/2” 1 1/2” 546209 2” F 546319 2” 2” 546305 3/4” senza coibentazione 546306 1” senza coibentazione 546307 1 1/4” senza coibentazione Coibentazione per defangatori serie 5462. 546308 1 1/2” senza coibentazione 546309 2” senza coibentazione 5468 depl. 01137 DIRTMAG® Defangatore con magnete Codice Utilizzo per tubazioni verticali. Corpo in ottone. CBN546205 546205-546206-546305-546306 Rubinetto di scarico con CBN546207 546207-546208-546307-546308 portagomma. CBN546209 546209-546309 Pmax di esercizio: 10 bar. Campo di temperatura: 0–110 °C. Scarico e manutenzione Codice 546805 3/4” F Lo scarico delle impurità 546806 1” F raccolte viene effettuato, 546802 Ø 22 anche ad imp i a n t o 546803 Ø 28 funzionante, aprendo il rubinetto di scarico situato nella parte inferiore della camera di raccolta. Scarico e manutenzione La camera di raccolta, nelle L’anello magnetico esterno versioni filettate, è inoltre è estraibille dal corpo per facilmente ispezionabile, consentire la decantazione svitandola dal corpo valvola e la successiva espulsione per eventuale manutenzione dei fanghi, sempre ad dell’elemento interno in caso impianto funzionante. di ostruzione con fibre o grosse impurità. 20
DEFANGATORI CON MAGNETE 5466 depl. 01137 5466 depl. 01137 DIRTMAG® DIRTMAG® Defangatore con magnete. Defangatore con magnete. Corpo in acciaio verniciato Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. con polveri epossidiche. Attacchi flangiati PN 16. Attacchi flangiati PN 10. Accoppiamento con controflangia Accoppiamento con controflangia EN 1092-1. EN 1092-1. Con coibentazione. Pmax di esercizio: 10 bar. Pmax di esercizio: 10 bar. Campo di temperatura: 0–100 °C. Campo di temperatura: 0–100 °C. Attacco sonde di temperatura: 1/2” F. Capacità di separazione particelle: Capacità di separazione particelle: fino a 5 μm. fino a 5 μm. Codice Codice 546650 DN 150 546620 DN 200 546660 DN 165 546625 DN 250 546680 DN 180 546630 DN 300 546610 DN 100 546612 DN 125 546615 DN 150 Scarico e manutenzione Nella versione flangiata il magnete è inserito in un apposito pozzetto ed è snodabile per poter essere sfilato facilmente. Questo agevola la rimozione e riduce lo spazio di manutenzione. 21
DEFANGATORI IN COMPOSITO CON MAGNETE 5453 depl. 01240 5453 depl. 01240 DIRTMAG® DIRTMAG® Defangatore con magnete Defangatore con magnete. e valvole a sfera. Corpo in tecnopolimero. Corpo in tecnopolimero. Attacchi filettati femmina. Attacchi filettati femmina. Orientabile per installazioni Orientabile per installazioni orizzontali o verticali. orizzontali o verticali o 45°. Rubinetto di scarico con portagomma. Rubinetto di scarico con portagomma. Pmax di esercizio: 3 bar. Pmax di esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0–90 °C. Campo di temperatura: 0–90 °C. Codice Codice 545305 3/4” F 545345 3/4” F 545306 1” F 545346 1” F 545302 Ø 22 545347 1 1/4” F 545303 Ø 28 Coibentazione per defangatore con Coibentazione per defangatore valvole a sfera serie 5453. serie 5453. Codice Codice CBN545345 CBN545305 Protection pack Confezione composta da: - Defangatore con magnete e valvole a sfera; - C3 CLEANER; - C1 INHIBITOR. Codice KIT545345 con defangatore 3/4” KIT545346 con defangatore 1” KIT545342 con defangatore ∅22 22
DEFANGATORI SOTTOCALDAIA IN COMPOSITO CON MAGNETE 5451 depl. 01327 Installazione codice 545105 DIRTMAG ® Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4” M. Raccordo per collegamento con caldaia: 3/4” F. Pmax di esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0–90 °C. Codice lato impianto lato caldaia 545105 3/4” M 3/4” F 5451 depl. 01327 Installazione codice 545101 DIRTMAG ® Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4” M. Raccordo per collegamento con caldaia: tubo rame Ø 18 e Ø 22 mm. Pmax di esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0–90 °C. Codice lato impianto lato caldaia 545101 3/4” M Ø 18 545102 3/4” M Ø 22 5451 depl. 01327 Installazione codice 545135 DIRTMAG ® Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Adatto ad installazioni non lineari, con tubazioni incrociate. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4” M. Raccordo per collegamento con caldaia con flessibile: 3/4” F. Pmax di esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0–90 °C. Codice lato impianto lato caldaia 545135 3/4” M 3/4” F 5451 depl. 01327 Installazione codice 545155 DIRTMAG ® Defangatore con magnete per installazione sottocaldaia. Adatto ad installazioni non lineari, con tubazioni incrociate. Corpo in tecnopolimero. Rubinetto di scarico con portagomma. Raccordo per attacco a muro: 3/4” M. Raccordo per collegamento con caldaia con flessibile: 3/4” F. Pmax di esercizio: 3 bar. Campo di temperatura: 0–90 °C. Codice lato impianto lato caldaia 545155 3/4” M 3/4” F 23
DISPOSITIVO MULTIFUNZIONE IN COMPOSITO CON DEFANGATORE E FILTRO 5453 depl. 01258 Filtro di primo passaggio Luce maglia Ø = 0,30 mm DIRTMAG ® Dispositivo multifunzione Raccoglitore impurità con defangatore e filtro. Specifico per la completa pulizia del Filtro di mantenimento circuito idraulico, a continua protezione Luce maglia Ø = 0,80 mm del generatore e dei componenti. Corpo in tecnopolimero. Defangatore con elemento interno in tecnopolimero, completo di magnete. Due filtri ispezionabili con maglia in acciaio: 1 di primo passaggio (di colore blu) Filtri accessori. già installato, Codice 1 di mantenimento (di colore grigio) in confezione. F49474/BL filtro di primo passaggio (blu) Valvole di intercettazione con calotta, F49474/GR filtro di mantenimento (grigio) corpo in ottone. Orientabile per installazioni orizzontali o verticali o 45°. Attacchi filettati femmina. Kit accessorio per riempimento Rubinetto di scarico con portagomma. e lavaggio circuito Pmax di esercizio: 3 bar. per dispositivo serie 5453. Campo di temperatura: 0–90 °C. Codice Codice 545375 3/4” F49476 545376 1” 545377 1 1/4” 545372 Ø 22 545373 Ø 28 Principio di funzionamento Pulizia circuito e mantenimento primo passaggio Il dispositivo multifunzione è Il filtro di colore blu, permette di bloccare tutte le particelle che ottenuto dalla composizione rimangono in circolazione, compiendo al meglio l’operazione di di un defangatore ed un primo passaggio alle tubazioni, a protezione del generatore e filtro a cartuccia disposti in dei componenti dell’impianto. Il filtro viene proposto anche con una serie. L’acqua in circolazione seconda cartuccia (di colore nell’impianto passa in sequenza grigio) predisposta con una maglia prima attraverso il defangatore, filtrante a sezione di passaggio poi attraverso il filtro a cartuccia. maggiore, utilizzabile in una fase Il defangatore separa le impurità di mantenimento, successiva al presenti nell’acqua mediante primo passaggio. l’azione dell’elemento interno. Le impurità ferrose vengono anche trattenute all’interno del corpo del defangatore grazie all’azione dei due magneti inseriti in un apposito anello esterno, estraibile. Filtro a cartuccia Il primo passaggio attraverso il La cartuccia filtrante a grande capacità è composta da due parti: un defangatore permette di separare corpo esterno con maglia in acciaio inox ed un raccoglitore interno di subito una alta percentuale delle impurità, opportunamente sagomato. impurità presenti nell’acqua in La completa raccolta delle impurità avviene sempre in maniera circolazione, fino a dimensioni ottimale, sia per installazioni verticali, orizzontali o 45°. minime delle particelle. Il filtro a cartuccia separa le impurità mediante la selezione meccanica Kit accessorio per riempimento e lavaggio circuito delle particelle in base alla loro Un apposito kit accessorio, composto da un tappo con rubinetto di dimensione attraverso una scarico e da un elemento interno per la separazione dei flussi (di colore specifica maglia filtrante in rete nero), permette il collegamento ad una eventuale apparecchiatura metallica. Tutte le particelle con esterna di lavaggio impianto. diametro superiore alla luce di passaggio vengono meccanicamente bloccate e separate, con massima efficienza di separazione al primo passaggio. Dosaggio additivi Il dispositivo multifunzione può essere utilizzato anche come punto di accesso per l’introduzione nel circuito di additivi chimici, a protezione dell’impianto.
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