IL CIELO IN UNA STANZA - Perini Panthalassa
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› Perini panthalassa IL CIELO IN UNA STANZA L’ineditainterpretazione dei volumi e della luminosità interna regalano all’ottavo 56 metri di Perini Navi un successo “certificato” dalla sua firma di Olimpia De Casa, foto di Zen Production-Dan Annett e Giuliano Sargentini 2
Panthalassa ha ricevuto il premio Barca dell’Anno sezione Superyacht al Salone di Genova 2010. Il salone principale con la scala di forma ellittica a elementi trasparenti, che convogliano la luce naturale proveniente dall’esterno regalando un’armonia delle forme originale. 3
› Perini panthalassa Il piano velico (1.500 mq) monta due alberi in alluminio di 58,37 e 47,97 metri e boma avvolgibili in carbonio. Sotto, il fly bridge con il tavolo circolare in cristallo temperato che permette al pozzetto sottostante di ricevere luce naturale. S ovverte i canoni tradizionali di scan- sione degli spazi e, ancor più, di vivi- bilità degli stessi. Sì, perché non ap- pena si oltrepassa la porta a vetri che dal pozzetto di poppa immette nel li- ving, la percezione subito palpabile è che qual- cuno ha voluto caratterizzare gli ambienti in maniera forte, quasi prepotente. Quel qualcu- no, del resto, è una firma capace di non far assuefare a forme e contenuti consueti e già visti, ma di regalare interpretazioni calibrate e rispettose di un gusto che rasenta l’etereo. Il tratto è quello dello studio inglese Foster and Partners, che ha progettato gli interni di Pan- thalassa, ottavo esemplare della fortunata flot- ta dei 56 metri di Perini Navi, all’insegna del benessere e dell’armonia. Il leit motiv ruota intorno all’idea, spesso in- 4
A sinistra, il grande cilindro che ospita la sala da pranzo, delimitata da quattro lastre di vetro scorrevoli e modulabili e “illuminata” a giorno da uno dei due sky light inseriti nel living. Sotto, da sinistra, la trasformazione della zona da pranzo in centro massaggi e un dettaglio del salone con il cielino impreziosito da nove prese di luce, collocate nel pavimento del fly bridge per fare filtrare la luce diretta nell’open space del main deck. › Lineefilanti, dislocamento massimo di 540 tonnellate e il grande piano velico assicurano alte prestazioni sotto tela seguita, ma difficilmente così mirabilmente ottenuta, della diffusione della luce naturale in ogni angolo della nave. Il risultato si deve so- zioni lontane dall’architettura navale consoli- data, quella a cui si è abituati a bordo di yacht di questa stazza. L’esempio più lampante è da- prattutto all’inserimento, funzionale ma anche to, sul ponte principale, dalla zona conversa- estetico, di tre grandi sky light che conferisco- zione, che sovverte i canoni classici di uno no estrema luminosità a tutti gli ambienti. Al “spazio sociale” ben riconoscibile e individua- fine concorre anche la scala aerea centrale di bile dai sofà a “U” o, comunque, al centro del forma ellittica, maestosa e insieme leggera pro- salone. Qui, le sedute di uno dei tre divani guar- tagonista del main deck. La sua architettura dano lontano, all’orizzonte che si apre allo riassume, infatti, i concetti di spazio e traspa- sguardo oltre le vetrate laterali, quasi a voler renza adottati dallo studio di architettura e de- ricordare che ci si trova su uno yacht che, sep- sign in tutto il progetto degli interni. La fisio- pur importante quanto a dimensioni e a valore, nomia di questi ultimi è caratterizzata da solu- è pur sempre un mezzo che naviga. 5
Il layout del ponte inferiore prevede sei cabine di metrature simili, che rendono Panthalassa uno yacht ideale per il charter. Da notare le murate oblique, che lasciano a vista la curvatura Questo stesso invito diventa ancor più sua- zione di continuità la linea morbida delle se- dello scafo, quasi a dente una volta scesi al lower deck, dove è suf- dute al piano dei lavabi dei bagni, delimitati voler rammentare che ficiente entrare in una delle cabine ospiti per da una parete in cristallo. ci si trova nel ventre di ricordarsi immediatamente di essere nella Risalendo la scala trasparente, che convo- uno yacht. Di grande effetto anche le chaise “pancia” di un’imbarcazione a vela. A ram- glia e accompagna la luce proveniente longue in cuoio che mentarcelo è la scelta (di grande effetto) di dall’esterno in un gioco di suggestivi tagli lu- percorrono le murate lasciare a vista la linea curva dello scafo, soli- minosi, si torna al centro del grande open spa- integrandosi senza tamente nascosta da paratie perpendicolari ce da cui è partita la visita a bordo. Oltre ai tre soluzione di continuità che delimitano, un po’ come per le civili abita- divani, un bar e la zona pranzo: un cilindro nei piani dei bagni U en suite, delimitati zioni, il perimetro esterno delle cabine. composto da quattro lastre di vetro scorrevoli da pareti in cristallo n’altra novità del ponte inferiore è e modulabili che, all’occorrenza, si chiude per oscurabili. rappresentata dal suo layout, che trasformarsi in sala convegni o in centro mas- non prevede la consueta suite arma- saggi. Proseguendo verso prua, la sala di co- toriale ma sei cabine con metrature mando, a vista sulla zona giorno. simili, di cui quattro matrimoniali Le innovazioni proseguono nelle linee ester- e due con letti singoli trasformabili in matri- ne, dove la sovrastruttura in alluminio è stata moniali, ognuna con bagno personale. Di gran- rivisitata per conferire un profilo più filante e de impatto estetico le chaise longue che “cor- aerodinamico. L’inedita interpretazione dei vo- rono” lungo le murate, integrando senza solu- lumi permette, inoltre, maggiori spazi esterni, 6
P erini panthalassa Architettura navale / Naval architecture Perini Navi, Ron Holland Design interno / Interior design Foster and Partners Dati / Data Lunghezza f.t. / length o.a. m 56,00 - lunghezza Un dettaglio della al galleggiamento / waterline length m 46,70 plancia di comando sul larghezza massima / max beam m 11,52 ponte principale, a prua immersione / draft m 3,95/9,73 - dislocamento della zona pranzo e a massimo / max displacement ton 540 – serbatoi vista su quest’ultima. Una seconda acqua / water tanks lt 17.000 – materiale di postazione di comando costruzione scafo alluminio / hull aluminium esterna è sul fly bridge. sovrastruttura alluminio / superstructure aluminium A sinistra, il particolare classificazione / classification ABS: Malta Cross A1 della scala principale a AMS Yachting Service + MCA - albero di maestra pianta ellittica che dal main deck conduce al main mast m 58,37 - albero di mezzana / mizzen lower deck, dedicato mast m 47,97 - sup. velica / total sail area mq 1.500 alla zona notte, e al fly, con una seconda area Motori / Engines pranzo all’aperto e la zona prendisole. 2 Cat C32 - potenza massima / maximum power 2x924 kW - serbatoi carburante / fuel tanks lt 53.000 - velocità massima nodi / max speed knots 15 - autonomia di crociera a 13 nodi range at 13 knots 3.500 nm Indirizzo / Address Costruttore / shipyard Perini Navi, Viareggio (LU), Italy, tel. 0039 0584 4241, www.perininavi.it specie nella parte anteriore del ponte di coper- ta, camminamenti laterali più protetti e acces- si laterali pratici e spaziosi. Per accrescere le performance in navigazio- ne, le già collaudate linee delle scafo sono state ottimizzate in collaborazione con Ron Holland. Due le piattaforme di accesso al mare: quella dello specchio di poppa, che si apre idraulica- mente scoprendo un’ampia scala strutturale, e quella laterale, che permette di salire sul tender con estrema facilità. Più ampio, rispetto alle unità già varate, il pozzetto di poppa che, pro- tetto da pannelli trasparenti, ospita la zona pranzo all’aperto, un divano per il relax, una televisione, un bagno di servizio e la scala esterna semicircolare per l’accesso al fly brid- ge. Su quest’ultimo una zona prendisole, una seconda area pranzo e la plancia di comando per la navigazione a vela e a motore. 7
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