I CACCIATORI GIUSEPPE FIORELLO
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GIUSEPPE FIORELLO I CACCIATORI DEL CIELO
Rai Documentari
presenta
una produzione Anele con Luce CInecittà
in collaborazione con Rai Documentari
GIUSEPPE FIORELLO
in
I CACCIATORI DEL CIELO
Regia di Mario Vitale
Con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa,
Aeronautica Militare e Difesa Servizi
e con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri
e della Cooperazione Internazionale
Con il sostegno di Intesa Sanpaolo e di Aerea S.p.A. ed Elettronica S.p.A
con il contributo di
Emilia-Romagna Film Commission, Visit Romagna,
Comune di Lugo di Romagna, Consorzio In Bassa Romagna
Docu-film in prima tv il 29 marzo 2023 su Rai 1
in occasione del Centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare
IL PROGETTO
assumere il comando della 91ª Squadriglia, la Squadriglia degli assi. Baracca fu infatti
soprannominato l’Asso degli assi per aver conseguito il maggior numero di vittorie aeree
tra i piloti italiani della Grande Guerra e, in assoluto, per aver ottenuto trentaquattro
I
l docu-film, nato per celebrare il Centenario della costituzione dell’Aeronautica vittorie nei combattimenti aerei, imponendosi rapidamente nell’immaginario collettivo
Militare, racconta le imprese eroiche, la vita e l’amicizia di quei pionieri del volo che si del popolo italiano come un vero e proprio eroe nazionale.
distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima guerra mondiale e le cui
gesta gettarono le basi per la nascita dell’Aeronautica Militare avvenuta il 28 marzo 1923. Nel cast, accanto a Giuseppe Fiorello, anche Luciano Scarpa nel ruolo del Comandante
Pier Ruggero Piccio, altra figura carismatica dell’aviazione italiana e asso della Grande
Un racconto avvincente che abbraccia temi universali come amicizia, amore, coraggio Guerra, in seguito primo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica; Claudia Vismara, che
e spirito di sacrificio e che alla fiction vera e propria, arricchita da una serie di “interviste dà il volto a Norina Cristofoli, giovane cantante lirica di Udine, bella, timida e allo stesso
ricostruite” ai protagonisti della storia interpretati dai rispettivi attori, intervalla preziosi tempo determinata, che vivrà un’intensa seppur breve storia d’amore con Francesco;
materiali di repertorio, sia foto sia filmati d’epoca sia animazioni originali. Andrea Bosca, che interpreta il personaggio di finzione Bartolomeo Piovesan, meccanico
di umili origini addetto alla manutenzione dell’aereo di Baracca e geniale ideatore di
Giuseppe Fiorello interpreta Francesco Baracca, la cui storia viene raccontata per la fondamentali migliorie nelle prestazioni di volo dei rudimentali velivoli della compagnia.
prima volta in un docu-film. Romagnolo; sanguigno; istintivo e coraggioso; affascinante Tra gli altri attori, Ciro Esposito dà il volto a Fulco Ruffo di Calabria, Enzo Garramone
e colto; di ottima famiglia; generoso; spavaldo ma mai inutilmente votato al sacrificio. veste i panni del Re Vittorio Emanuele III e Rodolfo Corsato di un Colonnello dell’Esercito
Per i suoi meriti sarà in breve promosso prima capitano e poi maggiore, fino ad Italiano, mentre Patrizia La Fonte e Paolo Rozzi interpretano i genitori di Baracca.
LA STORIA L’arco narrativo del docu-film parte dal 1915, anno in cui Baracca, Piccio e Piovesan, tre uomini molto diversi fra loro per estrazione sociale, provenienza e indole ma destinati a diventare grandi amici, si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino Udine, sede del primo reparto aerei da caccia e del Comando Supremo. L’iniziale difficoltà a resistere contro i raid aerei austroungarici verrà superata dalle innovazioni introdotte dal meccanico Piovesan e dalla maestria di quei pionieri del volo, in primis Baracca, che conseguirà la prima vittoria italiana nella storia dell’Aereonautica, il 7 aprile 1916, a cui ne seguiranno molte altre, rendendolo un’icona della popolazione italiana, insieme allo stemma del suo aereo, il Cavallino rampante. Un successo che indurrà il Comando Supremo a superare le perplessità iniziali e a istituire una squadriglia di élite, la 91ª, per le operazioni particolarmente delicate, affidata a Baracca. La disfatta di Caporetto porterà anche la squadriglia ad abbandonare Santa Caterina per trasferirsi in Veneto, sul campo di aviazione di Quinto, vicino Treviso. Per le loro imprese, Baracca e Piccio ottengono la medaglia d’oro al valor militare, fino alla tragica morte dell’Asso degli assi, avvenuta a 30 anni il 19 giugno 1918 nel corso di una missione sul Montello, durante la Battaglia del Piave. La sua morte suscitò grande commozione in tutto il Paese. A suo nome nel 1926 fu inaugurato a Lugo di Romagna il Museo Francesco Baracca, dal 1993 trasferito nella casa natale del pilota, luogo particolarmente suggestivo che ospita anche il caccia originale su cui ha conseguito la sua 30ª vittoria, lo SPAD VII S2489, e dove si sono svolte alcune riprese, oltre che in Veneto: nello specifico, a Nervesa della Battaglia, presso la Fondazione Jonathan Collection, dove è stata utilizzata anche la replica volante dello SPAD XIII, uno degli iconici aerei di Baracca, a Villafranca di Verona, a Lonigo e presso il Museo Villa Lattes di Istrana.
NOTE DI REGIA
I Cacciatori del Cielo nasce con l’intento di celebrare il centenario della nascita
dell’Aeronautica Militare attraverso le imprese eroiche di Francesco Baracca,
pilota simbolo dell’aviazione, immerse nel contesto storico della Prima guerra
mondiale.
Quando la produttrice Gloria Giorgianni mi ha proposto di lavorare a questo
progetto, sono stato da subito attratto dalla possibilità, per me inedita, di poter
sperimentare una narrazione fatta di diversi linguaggi. Sin dalla prima stesura
della sceneggiatura infatti, insieme agli sceneggiatori Pietro Calderoni e Valter
Lupo, supportati dalla consulenza storica di Paolo Varriale, abbiamo cercato di
delineare e strutturare un racconto avvincente attraverso un delicato intreccio
di fiction, repertori storici, testimonianze e disegni animati.
Per la buona riuscita del film e per raccontare al meglio il sogno del volo, oltre
all’ottimo lavoro di ricostruzione storica, che ha donato al progetto grande
prestigio estetico, è stato certamente fondamentale l’opportunità di poter
lavorare con i modelli di aeroplani della Prima guerra mondiale pilotati da
Francesco Baracca, grazie all’imprescindibile supporto della Fondazione
Jonathan Collection di Nervesa della Battaglia e del Museo Francesco Baracca
di Lugo di Romagna.
Il mio obiettivo principale è stato fin da subito quello di cercare di affrontare
questo racconto storico della nascita dell’Aeronautica Militare come arma
indipendente, non attraverso una facile celebrazione di avvenimenti storici della
Grande Guerra, ma puntando il focus sulle vicende umane e famigliari di un
pioniere del volo come Baracca. Attraverso le sue emozioni, i suoi sentimenti,
le sue paure, ho cercato di restituire un racconto appassionante, ma allo stesso
tempo sincero ed emotivo. In questo senso è stato fondamentale il lavoro
svolto insieme agli attori per riuscire a donare tridimensionalità e carattere ai
personaggi partendo dalla figura simbolo di Francesco Baracca per arrivare a
quelle del Capitano Pier Ruggero Piccio e della cantante lirica Norina Cristofoli.
“
Un discorso a parte merita invece il personaggio di Bartolomeo che rappresenta
una vera e propria licenza poetica nella narrazione. L’arco narrativo di questo
immaginario meccanico dal cuore gentile, che Baracca prende letteralmente Mi chiamo Francesco Baracca. Sono un pilota del Regio Esercito.
sotto la sua ala protettrice, trasforma il racconto in una grande storia di amicizia
Prima di diventare aviatore ero al Piemonte Cavalleria.
e fratellanza e lo innalza a parabola universale, a momento di crescita umana
collettiva. L’aviazione era ancora ai suoi albori, in pochissimi si avventuravano nei cieli…
Un giorno assistetti a uno di quei primissimi voli e fu subito una folgorazione!
Per questo motivo ho deciso di raccontare questa storia e ho provato a farla mia Vedere quell’aereo che si librava nel cielo, vederlo entrare e scomparire tra le nuvole…
coniugando tematiche che toccano le corde profonde delle emozioni umane, Capii immediatamente che l’aviazione sarebbe stato il futuro e io volevo farne parte.
con un linguaggio cinematografico in grado di immergere lo spettatore in un
Poi, il 24 maggio 1915, tutto cambiò.
universo antico e poetico, ma allo stesso tempo stilisticamente e fotograficamente
coinvolgente e accattivante.
Mario Vitale
CAST ARTISTICO CAST TECNICO
GIUSEPPE FIORELLO FRANCESCO BARACCA SOGGETTO PIETRO CALDERONI
VALTER LUPO
ANDREA BOSCA BARTOLOMEO PIOVESAN ALBERTO NEGRIN
LUCIANO SCARPA PIER RUGGERO PICCIO SCENEGGIATURA PIETRO CALDERONI
VALTER LUPO
CLAUDIA VISMARA NORINA CRISTOFOLI
COLLABORAZIONE ALLA SCENEGGIATURA MARIO VITALE
CIRO ESPOSITO FULCO RUFFO
CONSULENZA STORICA PAOLO VARRIALE
ENZO GARRAMONE VITTORIO EMANUELE III
FOTOGRAFIA LORENZO ADORISIO
PAOLO ROZZI PADRE DI FRANCESCO BARACCA
SUONO DI PRESA DIRETTA DAVIDE GAUDENZI
Con l’amichevole partecipazione di
RODOLFO CORSATO COLONNELLO COSTUMI PAOLA BONUCCI
e con SCENOGRAFIA FABIO VITALE
PATRIZIA LA FONTE MADRE DI FRANCESCO BARACCA
MONTAGGIO MARCO RIZZO
MUSICHE PASQUALE CATALANO
ANTONIO FRESA
EDIZIONI CURCI S.R.L.
AIUTO REGIA FRANCESCA NICOLETTI
COORDINAMENTO DI PRODUZIONE ELISA BATTISTI
PRODUTTORE DELEGATO ANELE LORENZO TABOGA
PRODUTTORE ESECUTIVO ANDREA LEONI
PRODUTTORE CREATIVO RAI GIANLUCA CASAGRANDE
PRODUTTORI ASSOCIATI TORE SANSONETTI
CARLOTTA SCHININÀ
PRODOTTO DA GLORIA GIORGIANNI
REGIA DI MARIO VITALE
Anele sostiene Un dono dal cielo per AIRC,
progetto solidale di Aeronautica Militare che, in occasione del Centenario,
vuole ‘far volare la ricerca sul cancro’ di Fondazione AIRC.
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