GUIDA DEL FONDO DI INVESTIMENTO - Rankia

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GUIDA DEL FONDO DI INVESTIMENTO - Rankia
GUIDA DEL
FONDO DI
INVESTIMENTO
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INDICE

1. Cos’è un fondo d’investimento?              3
2. Funzionamento di un fondo di fondo
d’investimento                                 5
3. Tipi di fondi di investimento               8
4. Come scegliere un fondo di fondo
d’investimento                                 13
5. Rapporti per l’analisi dei fondi di fondi
di investimento                                17
6. Come fare un’analisi dei fondi di
investimento                                   23
7. Spese e commissioni dei fondi tasse
e oneri                                        25
8. Rischi dei fondi d’investimento             28
9. Effettuare trasferimenti di fondi fondi     30
10. Vantaggi e svantaggi dei Fondi di
investimento                                   32
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1. Cos’è un fondo d’investimento?

Spiegheremo il concetto di fondo d’investimento, così come daremo alcuni consigli sul
suo funzionamento. Per capire cos’è un fondo e come funziona, dobbiamo conoscere i
concetti che sono strettamente correlati come: investitori, investimenti, società di gestio-
ne, tra gli altri.

1.1. Cos’è un fondo d’investimento?
I fondi d’investimento o i cosiddetti Organismi d’Investimento Collettivo (OIC), sono veicoli
d’investimento che riuniscono i contributi di molti risparmiatori che vengono gestiti in
modo professionale e investiti congiuntamente nelle attività che il team di gestione con-
sidera appropriate per ottenere il massimo rendimento possibile. Pertanto, un fondo d’in-
vestimento è costituito da beni che non hanno personalità giuridica e che sono divisi
in azioni. Il fondo può investire in una vasta gamma di attività: obbligazioni, azioni, valuta
estera e prodotti non finanziari come immobili o materie prime. É possibile, inoltre, inves-
tire in qualsiasi area geografica. Deve essere rispettata la filosofia di investimento forte.

Tutti i fondi nascono con una certa filosofia d’investimento, in cui si specifica la distribuzio-
ne delle attività nel portafoglio. Il profilo di rischio serve a determinare l’esposizione del
fondo (più rischioso) o delle azioni fisse (più conservatore). Dovrebbe anche determinare
se l’investimento deve essere in una certa regione, come la Spagna, o in più paesi. Possia-
mo anche, investire a livello globale.

1.2. Elementi
Per capire cos’è un fondo d’investimento e come funziona, dobbiamo approfondire i se-
guenti concetti:

Partecipare a un fondo di investimento

Così come ci sono gli azionisti di una società, ci sono i partecipanti a un fondo d’inves-
timento, che sono, attraverso i contributi fatti al patrimonio del fondo nel suo insieme,
ottenuti un interesse acquisito in esso. Continuando l’analogia, i partecipanti possiedono il
fondo nella stessa misura degli azionisti di una società, e in proporzione ai contributi che

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hanno fatto. Possono entrare nel fondo nel momento della sua formazione o dopo, e pos-
sono uscirne (ricevendo il rendimento dell’investimento) in qualsiasi momento.

I partecipanti dovrebbero conoscere il loro profilo di rischio per prendere le migliori deci-
sioni di investimento.

Azioni di un fondo d’investimento

Il numero di azioni che formano un fondo d’investimento non è un valore fisso come per le
azioni di una società, ma dipendono dagli acquisti e dalle vendite che se ne fanno. L’acquis-
to si chiama sottoscrizione e la vendita di azioni, riscatto. Il prezzo delle azioni di un fon-
do d’investimento in una determinata data è chiamato valore patrimoniale netto. Questo
valore è quello che ci permetterà di vedere il fondo. Tecnicamente, il NAV è definito come
l’eredità per costituire il fondo, diviso per il numero di unità in circolazione. Per esempio,
se le azioni del fondo d’investimento hanno un valore netto d’inventario di 100 euro e voi
avete 2.000 euro da investire, l’investitore acquisterà 20 azioni. Il valore patrimoniale netto
viene pubblicato quotidianamente, tenendo conto del prezzo di chiusura dei mercati.

Le azioni sono titoli negoziabili, ma non sono normalmente scambiate in nessun mercato
azionario, ed è la società che vende e riacquista le azioni.

Società di gestione di un fondo di investimento

La Società di gestione è responsabile della gestione e dell’amministrazione del fondo. Do-
bbiamo chiarire che non è il proprietario del fondo, i proprietari sono sempre gli azionisti.
La società di gestione decide dove il patrimonio del fondo, cioè determina la politica di
investimento in cui il fondo viene investito. Ogni fondo è gestito da un singolo gestore, ma
un gestore può gestire più di un fondo alla volta.

Queste società addebitano una commissione direttamente alla gestione dei fondi d’in-
vestimento e alla loro amministrazione. Le società di gestione sono tenute a presentare
periodicamente alla CMVM le informazioni relative ai loro fondi e sono responsabili del
mantenimento del controllo delle scorte di investimento.

Depositario di un fondo d’investimento

Il ruolo del depositario è quello di salvaguardare e monitorare il patrimonio del fondo. Può
essere una banca, una cassa di risparmio, una società di intermediazione mobiliare o una
cooperativa di credito registrata presso la CNMV. Il depositario addebita una commissione
per finanziare un deposito. Se il depositario del fondo d’investimento cambia, gli azionisti
hanno diritto a ricevere tutti i loro investimenti, se presenti, cioè la tassa di riscatto.

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2. Funzionamento di un fondo
d’investimento

Quando un investitore o un partecipante acquisisce quote in una società di gestione di
fondi d’investimento, diventa parte del capitale del fondo e può investire in diverse attività,
a seconda della politica di investimento del fondo.

Il patrimonio del fondo è l’insieme delle attività (investimenti) e delle passività (di solito
costituite dalle spese corrispondenti). Il portafoglio di un fondo d’investimento è l’insieme
delle attività finanziarie in cui investe.

Ogni giorno gli attivi e i passivi del fondo sono valutati secondo l’evoluzione degli stessi,
una volta venduti o sciolti si calcola il valore netto.

Quando un fondo d’investimento è in funzione, può aumentare o diminuire per due mo-
tivi. A causa dell’afflusso o del deflusso di partecipazioni o a causa delle variazioni del va-
lore di mercato delle attività che compongono il fondo. Il primo motivo della variazione del
fondo non influenzerà il nostro investimento, ciò che varierà il prezzo delle nostre azioni,
alzandolo o abbassandolo, sarà il numero di sottoscrizioni e rimborsi. La variazione del
valore di mercato degli attivi che compongono il fondo sono quelli che ne determinano
i risultati positivi o negativi.

Se il portafoglio del fondo d’investimento è composto da titoli che pagano dividendi, o ce-
dole, questi sono investiti nel fondo, e l’investimento ottiene così un rendimento quando li
vende ai suoi sottoscrittori. Quello che segue è un esempio di come funzionano i fondi
comuni:

Supponiamo che il valore della partecipazione iniziale di un fondo d’investimento sia di
100 euro. Ogni investitore detiene 500 partecipazioni e abbiamo 100 membri. Il numero
totale di partecipanti al fondo è 50.000 (500 partecipazioni x 100 partecipanti)

             500 partecipanti x 100 partecipazioni x 100 euro = 5.000.000

Supponendo un utile netto (aliquota fiscale dedotta), il fondo avrebbe il seguente anda-
mento.

                                               5
Patrimonio
              Proprietà             Proprietà                         Partecipazione a      Valore
 Giorno                                                  (fine della
          (giorno d’inizio) A   (giorno d’inizio) B                    Circolazione E      Quota C/E
                                                      giornata) C=A+B

   0         5.000.000                   -                5.000.000         50.000          100,00

   1         5.000.000               1.000                5.001.000         50.000          100,02

   2         5.001.000               2.560                5.003.560         50.000          100,07

   3         5.003.560               -1.200               5.002.360         50.000          100,05

   4         5.002.360               2.010                5.004.370         50.000          100,09

Finora abbiamo visto l’evoluzione delle attività e delle passività del fondo d’investimento
seguire solo la variazione del valore delle attività che compongono il suo portafoglio. An-
dando avanti, guardiamo un esempio di come un fondo d’investimento cambia quando
nuovi sottoscrittori si uniscono e lasciano il fondo.

Se un investitore decide di entrare e far parte del fondo di investimento il giorno 5 con
un importo di 6.000. Al momento dell’investimento, il numero di azioni da acquistare è
sconosciuto e per conoscere il numero di azioni acquistate, è necessario aspettare la fine
della giornata per conoscere il valore netto del fondo perché il fondo non è “chiuso” fino
alla chiusura dei mercati, tenendo conto dell’orario di chiusura (orario a partire dal quale un
investimento è considerato effettuato il giorno successivo).

Poi calcoliamo il valore netto alla fine del 5° giorno, per sapere quante azioni l’investitore
compra, e quante azioni ha ora il fondo.

Consideriamo una plusvalenza di 800.

       5.004.370 + 800 = 5.005.170                    (B) 5.005.170 / 5.000.000 = 100,1304

Il valore netto è 100.1034. Per l’investimento di 6.000 euro, guadagnerete 59.938 azioni.

                                                     Patrimonio
           Proprietà           Proprietà                              Partecipazione a     Valore
Giorno                                               (fine della
       (giorno d’inizio) A (giorno d’inizio) B                         Circolazione E     Quota C/E
                                                  giornata) C=A+B

  5        5.004.370               800            5.011.170 (A)        50.059,938        100,1034 (B)

  6        5.011.170             -3.200           4.995.970 (D)        49.939,988        100,0395 (C)

                                                      6
Il capitale alla fine del giorno 5 è la somma del capitale iniziale più i guadagni e l’investi-
mento del nuovo partecipante. 5004370 + 800 + 6000 = 5011170 (A). Le partecipazioni del
nuovo investitore vengono aggiunte al numero di azioni in circolazione il giorno 4.

Se un investitore, indipendentemente dalla sua anzianità di investimento, vuole ritirarsi,
12.000 euro al giorno, pari agli investimenti che si verificano in quello stesso momento, il
numero di azioni vendute non è noto. Prima si calcola il valore netto del fondo d’investi-
mento in 6 giorni.

Con un rimborso di 12.000, l’investitore ha venduto 119.952 e 12.000 euro sono presi dal
patrimonio del gruppo.

                            5.011.170 - 12.000 - 3.200 = 4.995.970

                                                      Patrimonio     Partecipazio-
             Proprietà           Proprietà                                              Valore
Giorno                                                (fine della         ne a
         (giorno d’inizio) A (giorno d’inizio) B                                       Quota C/E
                                                   giornata) C=A+B   Circolazione E

  7         4.995.970              1.000           4.996.970 (A)     49.939,998       100,0594 (B)

  8         4.996.970              2.700           4.999.270 (D)     49.939,988       100,1055 (C)

Con questo esempio, potremmo vedere l’evoluzione di un fondo d’investimento e come si
producono le variazioni del suo patrimonio, sia per variazione nella valutazione degli atti
che per sottoscrizione o riscatto dei suoi partecipanti.

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3. Tipi di fondi di investimento

Ci sono molti tipi di fondi d’investimento con vari obiettivi per soddisfare le esigenze dei
clienti.

3.1. Fondi di cassa o Fondi monetari
Sono formati da attività altamente liquide con rischio ridotto, il che permette agli inves-
titori di percepirli come “quasi denaro”. Hanno un rischio inferiore rispetto ad altri tipi di
fondi.

Non hanno esposizione alle azioni o al debito subordinato. Anche se i fondi del mercato
monetario sono spesso inclusi nella classe dei fondi di investimento a reddito fisso a breve
termine, noi li separiamo l’uno dall’altro.

La durata media del portafoglio è da 6 mesi a 2 anni e dovrebbe accettare sottoscrizioni
e riscatti di quote quotidianamente. Le caratteristiche sono:

•   Nessuna esposizione ad azioni variabili, debito subordinato e rischio valutario.
•   Si accettano abbonamenti e riscatti giornalieri.
•   Portafoglio con una durata inferiore a 6 mesi.
•   Almeno il 90% delle attività in strumenti con una scadenza residua inferiore a 2 anni.
•   Assenza di strumenti con una scadenza residua di più di 5 anni.
•   E nessuna esposizione ad un rating di credito attivo a breve termine inferiore ad A2 o
    nessun rating di credito specificato CA il cui emittente ha un rating di credito a breve
    termine inferiore ad A2.

3.2. Fondi obbligazionari
I fondi obbligazionari sono quelli in cui la maggior parte del loro patrimonio è investito in
reddito fisso (cambiali, obbligazioni, titoli di debito subordinati...). L’evoluzione dei tassi
d’interesse è il principale fattore che influenza questi stessi fondi, perché un aumento ri-
duce il valore dei titoli in portafoglio, e una caduta aumenta. Un altro fattore che include il
rischio di credito (default) è la valuta.

Più breve è la scadenza dei titoli acquistati, minore è il rischio di tasso (legato alla durata).

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In teoria, una scadenza più lunga porterà un rischio maggiore ma anche un rendimento più
elevato. Le Caratteristiche sono:

•   La non esposizione delle azioni al reddito variabile, il fondo non essendo stato valutato
    all’interno della vocazione monetaria.
•   Reddito fisso internazionale: nessuna esposizione al reddito variabile.
•   Possibilità di avere più del 10% di esposizione al rischio di cambio.
•   Euro misto e reddito fisso: meno del 30% di esposizione al reddito variabile.
•   La somma degli investimenti in titoli a reddito variabile emessi da entità radiate, al di
    fuori della zona euro, più l’esposizione al rischio di cambio non superiore al 30%.

3.3. Fondi azionari
Questi sono fondi che investono la maggior parte delle loro attività in un portafoglio di
azioni o indici azionari. La loro performance può essere legata a un indice, un portafoglio
di azioni, valute, o ad un mix di tutti.

Hanno un rischio d’investimento più elevato ma in cambio possono offrire un rendimento
più elevato.

Azionario Zona euro

•   Oltre il 75% di esposizione alle rendite variabili.
•   Massimo 30% di esposizione al rischio di cambio.

Azioni internazionali

•   Oltre il 75% di esposizione al reddito azionario che non è classificato come reddito
    azionario in euro.

3.4. Fondi misti
I fondi d’investimento misti investono sia nel reddito fisso che nel reddito variabile. È
una combinazione dei due fondi descritti sopra. Più grande è il la percentuale di reddito
variabile, maggiore è il rischio e di conseguenza maggiore è la possibilità di rendimento e
la sua redditività.

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Reddito fisso e misto internazionale

•   Meno del 30% di esposizione al reddito variabile.
•   La somma degli investimenti in titoli azionari, emessi da entità irradiate al di fuori della
    zona euro, tuttavia, l’esposizione al rischio può essere superiore al 30%.

Reddito misto, zona euro

•   Tra il 30% e il 75% di esposizione al reddito variabile.
•   La somma degli investimenti in titoli azionari emessi da entità al di fuori dell’area de-
    ll’euro più l’esposizione al rischio di cambio non deve superare il 30%.

3.5. Fondi globali
I fondi globali non hanno definito con precisione la loro politica d’investimento e quindi
non rientrano in nessuna delle categorie di cui sopra.

Hanno la libertà di determinare in anticipo le percentuali che saranno investite, se saranno
in reddito fisso o variabile. In questa categoria è possibile trovare fondi, con alto rischio,
quindi la cosa più importante è fidarsi del proprio gestore, dandogli totale libertà d’azione.

3.6. Fund of Funds (FOF)
Un fondo di fondi è un fondo che investe il suo patrimonio principalmente in altri fondi.
Non ci sono limitazioni alla commercializzazione dei fondi di fondi, non è richiesto alcun
investimento minimo.

Tuttavia, deve investire almeno il 60% del patrimonio in un altro fondo, e l’investimento del
10% in un solo fondo è proibito.

Non si raccomanda di investire in fondi di fondi per evitare duplicazioni. Tuttavia, se i fondi
di fondi investono in fondi delle stesse società, non possono duplicare le commissioni.

                                               10
3.7. Fondi indicizzati o Fondi indicizzati
La gestione passiva, che consiste nel copiare esattamente le tendenze del mercato. Il
miglior esempio di questo approccio sono i fondi indicizzati, dove il gestore replica sem-
plicemente l’indice, dando ai vari titoli una ponderazione esattamente uguale all’indice
di riferimento.

Per fare un esempio, un fondo azionario indicizzato all’indice PSI-20 del mercato azionario
nazionale avrebbe una composizione uguale a quell’indice. Poiché il lavoro del manager è
molto più piccolo, questi fondi tendono ad avere commissioni più basse. Tuttavia, queste
commissioni, i costi di transazione e le tasse significano che il rendimento di un fondo
indicizzato sarà sempre un po’ inferiore al benchmark.

3.8. Fondi garantiti
La caratteristica che differenzia i fondi garantiti dagli altri è che garantisce il recupero del
capitale investito e talvolta include anche una performance aggiuntiva, che può essere
fissa o variabile entro un certo periodo.

In questi fondi, l’orizzonte d’investimento coincide con il periodo in cui scade la vostra
garanzia.

Quando il periodo di garanzia finisce, i fondi possono iniziare un nuovo periodo di garanzia,
cambiandone la natura, le caratteristiche o la denominazione, o non possono più essere
dati in garanzia. In ogni caso, un eventuale cambiamento nelle politiche di investimento
deve essere comunicato ai suoi partecipanti per lettera.

Non accettando le nuove condizioni, il partecipante ha il diritto di ritirarsi, e ricevere un
rimborso o un trasferimento ad un altro fondo senza spese, per un tempo limitato, che
sarà indicato nella lettera di cui sopra, di almeno un mese. Se siete d’accordo con le nuove
condizioni, non avete bisogno di intraprendere alcuna azione.

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3.9. Fondo d’investimento
Gli hedge fund non sono soggetti alle restrizioni di investimento stabilite per la maggior
parte dei fondi. Possono investire in qualsiasi tipo di attività finanziaria e seguire qual-
siasi strategia si voglia e con prestiti fino a 5 volte. Questo permette loro di ottenere
rendimenti non correlati ai mercati. Va notato che questi prodotti sono rivolti a investitori
qualificati e l’investimento minimo è di 50.000 mila euro.

La totale libertà di scegliere gli investimenti, la mancanza di requisiti di liquidità, la possibi-
lità di fare leva fino a 5 volte e la mancanza di controllo e trasparenza implicano un livello
di rischio più elevato rispetto ad altri fondi.

Gli Hedge Funds sono normalmente prodotti non liquidi, e in alcuni casi richiedono un pe-
riodo minimo di detenzione da parte dei loro azionisti, e non vengono effettuati rimborsi.
Il calcolo netto viene effettuato almeno trimestralmente, se gli investimenti lo richiedono,
può essere effettuato semestralmente.

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4. Come scegliere un fondo di
investimento

Ci sono molte possibilità quando si sceglie un fondo d’investimento e bisogna essere
chiari su diverse cose prima di iniziare a cercare. Innanzitutto, sapere quale profilo di
rischio stiamo cercando. Una volta che abbiamo i nostri obiettivi, dovremmo sapere quali
indici sono più adatti alle nostre esigenze al fine di trovare i migliori fondi comuni in base
alle nostre esigenze.

4.1. Profilo di rischio
Il profilo di rischio è la base della decisione di investimento ed è la prima domanda a
cui ogni investitore deve rispondere. Inoltre, è essenziale conoscere i diversi rischi che
esistono quando si investe. Di solito si usano da 3 a 5 diversi profili di rischio, da quello più
difensivo a quello più aggressivo:

Difensivo

È caratterizzato da una grande avversione al rischio, ed è una priorità per questo investi-
tore che il suo patrimonio non possa subire perdite a causa di un investimento. Per loro, la
stabilità del reddito è la priorità, insieme a prodotti che raramente mostrano rendimenti
negativi. La redditività è di solito secondaria, cercando di ottenere un rendimento almeno
pari all’inflazione. La gamma di possibilità d’investimento è limitata, con prodotti tipici a
reddito fisso, o prodotti misti difensivi, così come fondi d’investimento a ritorno assoluto o
multi-strategia con la visione di preservare il capitale a lungo termine in qualsiasi ambiente
di mercato.

Per questo profilo, la protezione del capitale e la stabilità dei rendimenti sono impor-
tanti. Dovremmo controllare il numero di anni negativi che presenta, così come la perdita
massima subita dal fondo, attraverso il Drawdown. Inoltre, è interessante cercare di ridurre
il più possibile la volatilità dei suoi rendimenti. È necessario cercare risorse con una chiara
vocazione a preservare il capitale, potendo sacrificare la redditività a lungo termine per
raggiungere questo obiettivo.

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Moderato

Il profilo moderato è considerato un profilo intermedio tra quello difensivo e quello ag-
gressivo. Non vuole prendere le grandi riduzioni che il reddito variabile può avere, ma è
disposto a correre rischi per ottenere rendimenti superiori all’inflazione. Questi investitori
hanno un orizzonte temporale più lungo rispetto ai noleggiatori. Per loro, l’ideale è com-
porre portafogli sbagliati, con obbligazioni e azioni, a seconda di quali sono più proba-
bili. Tutti i prodotti rientrano in questo profilo, il punto chiave è il peso che assegniamo loro.

Per il profilo moderato, si cercano fondi con un buon rapporto tra il reddito apportato e
il rischio sopportato, quindi dobbiamo massimizzare il rapporto di Sharpe, poiché pone il
valore tra loro. Avendo una certa avversione al rischio, è importante che il fondo non abbia
un downgrade eccessivo, secondo la vostra tolleranza al rischio. Può essere importante
vedere la quantità di capitale in azioni, obbligazioni o contanti nei file dei fondi, per valutare
l’esposizione del fondo e scegliere quello più adatto a noi.

Aggressivo

Si tratta di investitori che hanno poca avversione al rischio, poiché il loro obiettivo finale
è quello di ottenere il massimo rendimento possibile a lungo termine. Sono disposti a su-
bire perdite a breve e medio termine per ottenere alti rendimenti a lungo termine. I loro
portafogli sono composti principalmente da azioni, ma possono anche incorporare reddi-
to fisso ad alto rendimento, così come fondi di gestione alternativa aggressivi e azioni dei
mercati emergenti. Sono caratterizzati dall’avere un periodo di tempo più lungo.

Per il profilo aggressivo, il rischio è posto ad un livello secondario, la cosa più importante
è costruire portafogli con il massimo rendimento possibile a lungo termine. È importante
avere fondi con un alto Track Error, in modo che abbiano la capacità di sovraperformare
il loro indice di riferimento e quindi guadagnare più del loro mercato. Inoltre, questi fondi
devono battere i loro indici e le loro categorie posizionandosi nel percentile più alto della
loro categoria.

Conclusioni

Non ci sono indicatori per ogni stile di gestione o profilo di rischio. Dobbiamo avere una
visione globale e analizzare le relazioni tra alcuni indici e altri, al fine di determinare quali
fondi si adattano meglio alle nostre caratteristiche, e poi trovare il migliore di essi. Per fare
questo, dobbiamo conoscere bene le differenze tra i profili di rischio e a cosa mira ogni
rapporto di valutazione.

                                                14
4.2. Consigli per scegliere un fondo d’investimento
Ci sono un sacco di classifiche, formule e statistiche per inquadrare la redditività dei fondi.
I passi da seguire sono questi:

1. Leggi la politica degli investitori del fondo per scoprire dove puoi investire e quali stru-
   menti puoi usare per fare l’investimento. Fate domande se non capite qualcosa.
2. Controlla la storia quinquennale del fondo e confronta la sua performance con il mer-
   cato. Dopo ogni caduta, guarda se il mercato recupera il massimo precedente e con-
   fronta la performance del fondo tra le due date. Se il valore netto del fondo è più alto
   e sale più del mercato, il gestore ha lavorato bene e ha generato un profitto per te. È
   molto semplice, ma funziona.
3. Ottieni informazioni sul posto che occupa il tuo fondo nella classifica dei rendimenti
   del tuo settore di mercato nell’ultimo anno, negli ultimi tre e negli ultimi cinque. Sce-
   gliete sempre un fondo che sia stato nella top 25% negli ultimi tre anni e che sia ancora
   gestito dallo stesso gestore. Per fortuna, si può avere un anno ma non tre o cinque di
   seguito.
4. Scegli un fondo in cui la commissione di gestione è legata al rendimento. Questo è
   quello che si chiama success fee, buono per ottenere un certo rendimento assoluto,
   buono perché si ottiene un rendimento superiore al benchmark. Il manager fa bene il
   suo lavoro e guadagna l’equilibrio.
5. D’altra parte, se non credete che ci siano fichi, zidane o ronaldo nella gestione, scegliete
   un fondo indice che replichi un mercato che credete possa salire nei prossimi anni. In
   questo caso, non pagate importi esorbitanti in commissioni al gestore.
6. Avere una relazione attiva con il manager.

Conoscere il nome del manager, il suo background, leggere alcuni dei suoi articoli e parte-
cipare a una conferenza... Trasmette fiducia?

Riesci a capire perché si comprano alcune aziende e se ne vendono altre? Capite il loro
stile di gestione? Il gestore ha il vostro capitale investito nel fondo? Ti fai pagare in base ai
tuoi risultati? Ha mai vinto dei premi?

Se conosci il manager e il suo modo di agire, dormirai più tranquillamente, avrai più fiducia
nella sua gestione e accetterai gli alti e bassi del mercato approfittando dei bassi per com-
prare più azioni. Il manager è la più grande risorsa di un’azienda. Sono quelli che ottengono
rendimenti che vanno dal 200% allo 0%.

L’azienda ha un vero professionista come consulente finanziario fiscale per risolvere tutti i
dubbi in questa materia? Ha un simulatore fiscale? Trova la vicinanza e nell’era di Internet,
questo è molto più vicino di quanto possa sembrare.

                                               15
4.3. Altri consigli da considerare quando si sceglie
un fondo d’investimento
1. Né all’estero né il più pubblicizzato deve necessariamente essere il migliore. Il pas-
   saparola, l’adeguatezza dell’investimento, il tipo di cliente e la corretta comprensione
   del prodotto sono la migliore pubblicità. Il “migliore” non ha bisogno di auto-propaga-
   zione o di lodi a buon mercato.
2. A meno che tu e il tuo gestore non conosciate l’evoluzione delle valute (non c’è merca-
   to più difficile da prevedere) investite solo in fondi denominati in euro.
3. Se investite in fondi misti (azioni e reddito fisso), assicuratevi di gestire il reddito fisso
   e che non sia investito solo nei mercati monetari (bollette, note, ecc.) perché paghe-
   reste per una gestione che non ha luogo. Inoltre, data l’attuale situazione fiscale, non
   è consigliabile investire in fondi monetari, dato che ci sono le stesse alternative ad un
   costo inferiore, soprattutto in piccoli patrimoni.
4. Non investire in fondi garantiti. I fondi garantiti sono una combinazione di un’opzione
   a reddito fisso. Tranne rare occasioni, l’unica garanzia è quella vincolata con le conse-
   guenti spese. Il 90% degli attivi gestiti dai fondi garantiti sono in Spagna e Francia.
5. Non investire un’alta percentuale del tuo patrimonio in fondi settoriali o emergenti. La
   volatilità e il rischio aumentano significativamente.
6. Evitate i fondi di fondi, e così eviterete le doppie commissioni perché in alcuni casi, il
   gestore o la banca depositaria cade, con il ritorno delle commissioni che appartengono
   all’investitore.
7. C’è la sperimentazione. Le società di gestione e i loro dipartimenti di marketing in-
   ventano nuovi prodotti o gli stessi prodotti con semplici differenze. Non comprare un
   nuovo fondo o una gamma di nuovi fondi. Aspettate che abbiano cinque anni e vedrete
   come hanno superato le crisi.

                                               16
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5. Rapporti per analizzare i fondi
di investimento

Nei registri dei fondi troviamo diversi rapporti da analizzare e scegliere il fondo d’investi-
mento che meglio si adatta al nostro portafoglio e al nostro profilo di rischio. Se vogliamo
conoscere il rischio associato ai fondi che stiamo confrontando e quindi prendere una de-
cisione appropriata, dovremmo analizzare le volatilità, beta, alfa, sharpe ratio e information
ratio.

Attualmente abbiamo indici di redditività (aumento del valore del nostro investimento ini-
ziale) come la redditività storica a 3 o 5 anni, indici di rischio come la deviazione standard
e il rapporto rischio-rendimento che guarda la redditività aggiustata per il rischio come lo
sharpe ratio.

Per seguire questo pensiero prendiamo come riferimento i rapporti del fondo Bestinfond la
data di chiusura del 31/03/2014, e determinare così con un esempio reale, quali informa-
zioni ci forniscono questi registri.

       Dall’inizio              Indice di riferimento                   Bestinfond

          Alfa                                                             0,59

          Beta                                                             0,59

      Rapporto di
                                                                           0,59
     informazione

  Rapporto di Sharpe                                                       1,01

        Volatilità                     17,36%                             16,27%

Quando guardiamo i record dei fondi, troviamo diversi rapporti da analizzare per scegliere
il fondo d’investimento che meglio si adatta al nostro portafoglio e al nostro profilo di ris-
chio. Se vogliamo conoscere il rischio associato ai fondi che stiamo negoziando e quindi
prendere una decisione adeguata, dovremmo analizzare la volatilità, il beta, l’alfa, lo sha-
rpe ratio e l’information ratio.

                                              17
Prima di iniziare con i rapporti che abbiamo menzionato prima, è necessario capire che
abbiamo indici di redditività come la redditività storica a 3 o 5 anni, indici di rischio come
la deviazione standard e indici di rischio-rendimento che analizzano la redditività corretta
per il rischio, come lo sharpe ratio.

5.1. Volatilità
Il primo rapporto che studieremo è la volatilità. In realtà, il rapporto che si chiama devia-
zione standard o deviazione tipica con cui otteniamo la volatilità o variabilità dei rendi-
menti. Quindi anche il rischio totale di un’attività.

•   Deviazione standard o bassa volatilità significa che i rendimenti non fluttuano mas-
    sicciamente in un certo periodo di tempo, quindi si ottiene un basso rischio o viceversa.

In Bestinfond la volatilità è del 16,27% sotto un indice di riferimento che raggiunge il
17,63%. Se confrontiamo Bestinfond con gli altri fondi della sua categoria, possiamo dire
che la sua volatilità è media.

Come continuazione abbiamo un esempio di un fondo del mercato azionario spagnolo
con alta volatilità (28,08%). Bankia Borsa spagnola.

Come possiamo osservare durante 3 anni ha ottenuto una notevole redditività negativa
(-4,54% -11,02% e 10,15%) e altri due anni con redditività positiva e abbastanza elevata
(30,37% e 36,49%).

La volatilità dipende anche dai mercati e dal portafoglio del fondo. Per esempio, di so-
lito i mercati emergenti sono più volatili dei mercati dei paesi non coinvolti. Nel caso del
mercato azionario spagnolo, gli ultimi anni sono stati piuttosto volatili, quindi molti fondi di
questa categoria hanno raggiunto record di alta volatilità. Sul lato opposto, abbiamo Aviva
Espa Bolsa con una volatilità del 13,18% e un rendimento annuale a 3 anni del 8,72%.

Negli ultimi anni, un settore piuttosto volatile è stato quello delle materie prime, con le fun-
zioni dell’oro e dei metalli preziosi che hanno raggiunto volatilità molto elevate.

Per approssimare i normali rapporti di volatilità che possiamo trovare, i fondi monetari
hanno tipicamente una volatilità inferiore all’1%, i fondi obbligazionari hanno una gamma
più ampia di possibilità poiché dipende se si tratta di reddito fisso a breve termine, high
yield...

Possiamo quindi concludere che la volatilità dipende dai mercati, dal tipo di attività e dalla
scadenza fissa delle attività.

                                               18
5.2. Massimo prelievo
Il massimo prelievo è un deficit massimo raggiunto da un fondo d’investimento nel tem-
po che intercorre tra un massimo registrato e il suo superamento. I drawdown fanno
parte di qualsiasi curva di rendimento degli investimenti.

Va notato che questo indicatore è più popolare tra gli investitori con un profilo conserva-
tore, poiché per loro la volatilità è la cosa più importante.

Pertanto, il drawdown massimo misura la perdita massima che un investimento può su-
bire in un dato orizzonte temporale. Pertanto, in futuro il fondo d’investimento potrebbe
avere una performance migliore o meno. Il drawdown massimo è un ulteriore indicatore
da prendere in considerazione quando si sceglie il fondo che meglio si adatta a queste
caratteristiche personali.

Per definizione, il drawdown massimo misura la differenza tra il massimo e il minimo che
il fondo ha sperimentato tra un massimo e il successivo. Questo indicatore è solitamente
espresso in percentuale rispetto al massimo raggiunto per il fondo. Misura il rischio del
nostro sistema commerciale.

Importanza del Drawdown

Il prelievo massimo potrebbe indicare tra le altre cose:

•   La possibilità di raggiungere uno stop loss. Questa situazione può portare a un gran
    numero di rimborsi.
•   La possibilità di raggiungere la filigrana prima della fine dell’anno in modo da poter ad-
    debitare commissioni in base ai risultati.

Esempio di prelievo massimo

Abbiamo investito nelle linee guida di un sistema e abbiamo guadagnato 10.000 euro con
esso. Attualmente stiamo attraversando una serie di perdite e i nostri profitti sono ridotti
a 7.000 euro, cioè, stiamo subendo un drawdown di 3.000 euro. Il prelievo sarà in vigore
fino a quando la curva darà dei risultati e non supererà i profitti massimi, cioè i 10.000€
non saranno persi.

                                              19
5.4. Beta
Il beta è uno dei principali indicatori per stimare il rischio di un investimento che misura
la relazione tra il rendimento di un’attività e il rendimento del mercato in cui l’attività è
scambiata. In altre parole, confronta le fluttuazioni che possono essere registrate in un
valore versatile con quelle ottenute in un altro bene, di solito in relazione al record che gli
appartiene.

•    β1 significa che il valore reale che stiamo guardando è più del mercato, quindi am-
     plifica i movimenti del mercato. Se il beta è 1,5 e il mercato scende del 5%, il fondo
     scenderà del 7,5% amplificando così i movimenti del mercato.

                                                                   Volatilità inferiore al mercato

                                                                   Rendimento atteso

                                                                   Rendimento atteso del portafoglio di
                                                                   mercato

                                                                   Rendimento delle attività prive di
                                                                   rischio

    β
5.5. Alfa
L’alfa è una misura di portafoglio del rendimento addizionale ottenuto da un dato “paniere”
rispetto al suo indice di riferimento. In altre parole, misura la differenza tra il rendimento
attuale di un investimento e il suo rendimento atteso, entro un livello di rischio determinato
dal beta.

                                               a>0 significa che il rendimento effettivo
                                               ottenuto dall’investimento ha superato
                                               l’investimento previsto.

                                               a
5.7. Rapporto di informazione
L’ultimo rapporto che esamineremo è l’Information Ratio, che misura l’eccesso del ren-
dimento sull’unità di rischio. Molto simile al rapporto di Sharpe, anche se differiscono in
quanto il rapporto di Sharpe confronta il rendimento ottenuto e il rischio con il tasso di
interesse privo di rischio, mentre l’Information ratio confronta il rendimento in eccesso e il
rischio con un indice di riferimento specifico.

                                        Ra: rendimento del portafoglio del fondo

                                        Rm: rendimento dell’indice di riferimento

                                        σ Tracking Error: deviazione del rendimento
                                        del portafoglio del fondo rispetto al Benchmark

Nel caso di Bestinfond, lo Sharpe ratio è positivo (1,10) e l’Information Ratio è anch’esso
positivo con un valore di 0,59, quest’ultimo più basso perché viene confrontato con il ben-
chmark di riferimento associato al fondo in questione piuttosto che con l’asset privo di
rischio (i buoni del tesoro).

                                              22
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6. Come fare un’analisi dei fondi
d’investimento

Quando pensiamo di investire in un particolare fondo di investimento, dobbiamo sapere
dove stiamo investendo. Per questo, è molto utile analizzare tutti gli aspetti legati ad esso.
Un’analisi approfondita ci aiuterà a decidere su un fondo o un altro.

Ci sono un certo numero di caratteristiche che devono essere studiate.

6.1. Dati precedenti
Qui dobbiamo prendere in considerazione la categoria del fondo: fondi azionari, fondi
obbligazionari, misti, garantiti, indicizzati, ecc. Solo con queste informazioni sapremo a
quale profilo di investitore si rivolge (conservatore, moderato o aggressivo).

Dobbiamo anche vedere se è registrato alla CMVM, il suo ISIN, le attività in gestione e il
numero di partecipanti. Dovremmo anche guardare le commissioni del fondo e l’importo
minimo di entrata, cioè se è necessario investire un importo minimo per accedere al fondo
di investimento.

6.2. Politica di investimento
Nella politica d’investimento, specifica la misura in cui il fondo d’investimento sarà
in-vestito, così come i limiti d’investimento. Per esempio, se ha un limite del 30% sugli
investimenti in azioni o un limite sull’esposizione in valuta estera.

6.3. Indicatori/rapporti
È essenziale guardare alcuni rapporti come la volatilità, il rendimento (sia annualizzato ad
oggi che annualizzato su 3 o 5 anni) e il rapporto di Sharpe (considerato buono a partire da
1, anche se questo è influenzato dal tipo di fondo).

                                              23
6.4. Redditività
Quando investiamo, l’obiettivo finale è sempre quello di ottenere un certo rendimento.
Ecco perché dobbiamo vedere qual è la performance del fondo che ci interessa. Dobbiamo
tenere a mente che i rendimenti passati non garantiscono quelli futuri, ma guardare il com-
portamento e l’evoluzione dei suoi rendimenti può aiutarci a farci un’idea di com’è il fondo.

6.5. Posizionamento
Bisogna anche tener conto dell’investimento del fond: se il fondo d’investimento è po-
sizionato in azioni o obbligazioni e in quale proporzione lo fa, in quali aree geografiche
investe di più, in quale valuta, ecc. Possiamo anche analizzare quali sono le sue posizioni
principali, cioè in quali aziende e attività investe di più.

6.6. Concorrenti
Un altro aspetto rilevante da analizzare è il comportamento dei vostri concorrenti. Cioè,
come vengono presentati i fondi della stessa categoria. Possiamo analizzare se, a pa-
rità di volatilità, altri fondi simili ottengono rendimenti più alti, o se applicano meno com-
missioni. Idealmente, dovresti scegliere il fondo che ha la migliore performance nella sua
categoria.

6.7. Manager
Infine, se si tratta di un fondo gestito attivamente, conta anche chi è il gestore del fondo.
Un gestore esperto che ispira fiducia ed è chiaro e fedele alla politica di investimento sarà
sempre una risorsa per il fondo. Sono società a grande capitalizzazione.

                                              24
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7. Spese e commissioni delle
funzioni di investimento

Le spese e le commissioni dei fondi comuni sono oneri che possono essere sostenuti
dagli investitori che possiedono fondi. Il funzionamento di un fondo comune comporta
costi di transazione, compresi i costi per gli azionisti, la consulenza sugli investimenti, le
commissioni di marketing e le spese di distribuzione. I fondi trasferiscono questi costi agli
investitori in vari modi.

Alcuni fondi impongono “commissioni cliente” direttamente agli investitori ogni volta che
comprano o vendono azioni. Inoltre, ogni fondo ha “spese operative” regolari, ricorrenti e
complete. I fondi tipicamente pagano le loro spese di gestione dalle attività del fondo - il
che significa che gli investitori pagano indirettamente questi costi. Anche se possono
sembrare insignificanti, le commissioni e le spese possono ridurre sostanzialmente
i rendimenti di un investitore quando l’investimento è tenuto per un lungo periodo di
tempo.

Per le ragioni citate sopra, è importante per un potenziale investitore confrontare le
co-missioni dei vari fondi in esame. Gli investitori dovrebbero anche confrontare le com-
missioni con i benchmark e le medie del settore. Ci sono molti tipi diversi di tasse, come
discusso di seguito. Per facilitare il confronto tra i fondi, è utile confrontare il total expense
ratio.

7.1. Tipo di commissioni per i fondi di investimento
Entrata commissione/acquisizione

Un tipo di commissione che alcuni fondi fanno pagare ai loro clienti quando comprano/
aggiungono fondi. A differenza di una commissione di vendita frontale, una commissione
di ingresso è pagata al fondo (non a un broker) ed è tipicamente imposta per coprire alcuni
dei costi del fondo associati all’acquisto.

                                                25
Commissione di uscita/riscatto

Si definisce come la tassa che l’ente di gestione addebita individualmente a ogni parteci-
pante nel momento in cui l’investimento nel fondo viene cancellato, sia per riscatto totale
o parziale che per trasferimento. Si calcola come una percentuale del capitale rimborsato.

Normalmente, le commissioni di riscatto variano in scala a seconda di quanto tempo l’in-
vestimento è stato tenuto. Nei fondi garantiti, vengono normalmente addebitate commis-
sioni elevate per i riscatti che non vengono effettuati alla data di scadenza della garanzia.

Comitato di gestione

La commissione di gestione è uno dei costi associati ai fondi d’investimento e all’assicu-
razione di capitalizzazione. È una percentuale che viene presa dal valore del fondo per
remunerare la società di gestione o l’assicuratore.

Questo peso influisce sulle prestazioni complessive del prodotto. Più è alto, più è dannoso
per le prestazioni. Tuttavia, il valore della quota viene comunicato dopo che questa com-
missione è stata dedotta, quindi l’investitore non deve tenere conto di questa commissio-
ne quando calcola la performance del fondo.

Commissione d’abbonamento

Questa è la commissione che il gestore addebita ad ogni singolo partecipante per inves-
tire nel fondo. Si calcola come una percentuale del capitale investito, riducendo l’importo
investito. Ci sono alcuni fondi che non fanno pagare alcuna tassa di sottoscrizione.

Inoltre, alcuni venditori di fondi addebitano anche una commissione di sottoscrizione, an-
che se più comunemente addebitano solo la commissione di sottoscrizione indicata sul
foglio informativo del fondo.

Commissione di custodia/commissione di deposito

Si tratta della commissione applicata dai depositari del fondo per l’amministrazione e la
custodia dei titoli in portafoglio. È fatta quotidianamente e implicita, cioè dedotta dall’im-
porto netto a cui il partecipante sottoscrive o rimborsa le partecipazioni.

Tale commissione costituisce la remunerazione del depositario per l’esecuzione di tutti i
compiti assegnatigli dal regolamento, senza che i fondi sostengano costi aggiuntivi qualo-
ra il depositario abbia delegato l’esecuzione di uno di questi compiti a terzi.

                                              26
Altri comitati

Oltre a queste commissioni, i fondi sostengono anche altri costi che sono già incorporati
nel valore dell’unità. I prospetti semplificati dei fondi d’investimento devono contenere il
rispettivo tasso di costo globale per l’anno precedente.

La CMVM pubblica informazioni sul suo sito web che permettono agli utenti di conoscere
e confrontare le commissioni e i costi applicati dalle entità che commercializzano i fondi
d’investimento. Fornisce anche dei simulatori che permettono di accertare quale entità
offre il tasso più competitivo per la sottoscrizione di un dato fondo.

                                             27
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8. Rischi dei fondi d’investimento

Un fondo d’investimento è uno strumento di risparmio collettivo in forma contrattuale,
che risulta dagli investimenti di diversi investitori, l’insieme di questi investimenti costi-
tuendo un patrimonio autonomo, appartenente a una pluralità di persone singole o colle-
ttive, chiamate partecipanti. I Fondi Monetari sono fondi d’investimento la cui tendenza
d’investimento consiste principalmente nella conservazione del capitale investito, con
l’obiettivo di minimizzare il rischio d’investimento dei clienti e, allo stesso tempo, ottenere
una redditività in linea con i tassi di remunerazione praticati nel mercato monetario.

Un fondo d’investimento è un modo per investire denaro insieme ad altri investitori al
fine di approfittare di vantaggi patrimoniali, come la riduzione dei rischi d’investimento di
una percentuale significativa.

8.1. Quali sono i rischi dei fondi d’investimento?
Prima di parlare specificamente dei rischi, è importante sottolineare che quando si tratta
di fondi d’investimento, i rischi principali sono legati alle attività che sono nel portafoglio
del fondo e non alla struttura del fondo stesso. Pertanto, sono le attività acquistate dal
fondo a determinare la maggior parte dei rischi a cui il fondo è esposto.

I rischi di investimento sono di solito valutati attraverso cinque approcci diversi. A seconda
della strategia del fondo d’investimento, sarà più esposto ad alcuni tipi di rischio che ad
altri, quindi è importante valutare ognuno di essi.

Rischio di capitale

I fondi di investimento sostenuti da capitale sono poco comuni. Più alta è la classe di
rischio a cui appartiene il fondo, maggiore è il potenziale di apprezzamento del portafo-
glio di attività, ma anche maggiore è la probabilità che si verifichino perdite, specialmente
su brevi periodi di investimento.

                                              28
Rischio di mercato

Nei fondi d’investimento in titoli, le azioni, le obbligazioni, le materie prime, i tassi di cambio
e le altre attività che compongono il capitale sono di solito quotate nel mercato del capitale
e, quindi, subiscono fluttuazioni di prezzo, almeno che ci sia la possibilità di perdere parte
o tutto il capitale. Nei fondi d’investimento immobiliare, il rendimento ottenuto è soggetto
alle condizioni del mercato immobiliare, cioè dipende dalla variazione dei prezzi degli as-
set e dalle condizioni del mercato degli affitti.

Rischio di remunerazione

Il reddito generato dai fondi non è noto al momento dell’acquisto delle quote, ma dipen-
de dall’evoluzione dei prezzi delle azioni degli attivi che li compongono. Il reddito generato
dai fondi può essere regolarmente distribuito ai partecipanti. In questo caso, si chiamano
fondi di distribuzione. Quando il reddito non viene distribuito, i fondi sono chiamati fondi di
capitalizzazione o di accumulazione.

Rischio di liquidità

I fondi d’investimento, specialmente quelli aperti, sono generalmente molto liquidi. Le
regole di riscatto dovrebbero essere incluse nei documenti obbligatori per la costituzione
dei rispettivi fondi. Nel caso di fondi d’investimento chiusi, l’investitore sarà normalmente
tenuto a detenere le quote fino alla liquidazione del fondo. È possibile, tuttavia, che siano
venduti prima di quel momento, a condizione che l’intermediario trovi un altro acquirente
per loro.

Rischio di cambio

Il rischio di cambio è l’incertezza sul valore della valuta a causa delle fluttuazioni dei
tassi di cambio. Pertanto, può essere inteso come la probabilità che i tassi di cambio tra
le valute dei paesi esportatori si muovano l’uno contro l’altro tra la data di quotazione e la
data di regolamento di uno scambio.

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9. Effettuare trasferimenti di fondi
d’investimento

Ho un conto di fondi d’investimento con una banca e voglio trasferirlo ad un’altra. È possi-
bile? Come fare trasferimenti di fondi d’investimento?

Un trasferimento tra fondi d’investimento è il riscatto totale o parziale delle quote di un
fondo d’investimento per sottoscrivere simultaneamente tale importo in un altro fondo
d’investimento. Tali trasferimenti tra fondi hanno il vantaggio di non dover pagare tasse
sui guadagni generati.

9.1. Motivi per effettuare trasferimenti di fondi
d’investimento
Il trasferimento di fondi d’investimento a un’altra banca depositaria avrà senso solo in una
delle due situazioni:

•   Si tratta di fondi stranieri con guadagni di capitale, poiché questi sono sempre tassati
    con un’aliquota del 20 per cento.
•   Si tratta di fondi nazionali che applicano commissioni di riscatto.

In tutti gli altri casi, è sufficiente riscattare il fondo e riacquistarlo successivamente.

Fare trasferimenti di fondi d’investimento: si può fare?

Si può fare, naturalmente. Per fare questo, devi solo andare in una filiale della tua banca
e compilare una dichiarazione che richieda il trasferimento del fondo sul tuo conto di
fondi accantonati.

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Fare trasferimenti di fondi d’investimento: costa qualcosa

Possono essere addebitati dei costi di trasferimento, che dipenderanno da banca a banca
(o case di intermediazione).

Alcune banche/broker sostengono il costo dei trasferimenti, il che è sempre buono per
vedere le opportunità nei prezzi di ciascuno.

Queste operazioni possono essere fatte non solo con fondi d’investimento, ma anche con
qualsiasi tipo di titolo finanziario (azioni, obbligazioni, ETF, ecc.).

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10. Vantaggi e svantaggi dei fondi
d’investimento

I fondi d’investimento sono un veicolo d’investimento con una serie di vantaggi e svanta-
ggi che l’investitore dovrebbe conoscere. I fondi possono essere il prodotto ideale per un
profilo di investitore e uno che non copre le esigenze di altri. Pertanto, è essenziale conos-
cere bene i suoi principali difetti e virtù per determinare se si adatta a ciò di cui abbiamo
bisogno.

10.1. Vantaggi dei fondi d’investimento
Gestione professionale

È gestito da un team di professionisti qualificati con conoscenza ed esperienza nel setto-
re, quindi si presume che aggiunga valore che si rifletterà come un aumento dei rendimenti
attesi dal mercato, o in termini di protezione del capitale. L’accesso a un fondo vi dà la
certezza che c’è un intero team umano dietro di esso, che curerà i vostri interessi. Un
investitore privato raramente potrebbe dedicare tempo pieno al monitoraggio dei propri
investimenti, raggiungendo conclusioni efficienti, cosa che fanno i fondi d’investimento.

Il tempo

Se un investitore compra azioni, deve seguire ognuna di queste attività, eseguendo le
sue analisi e conclusioni attraverso un profondo follow-up, che consuma il nostro valore
più prezioso, il tempo. Con un fondo d’investimento, possiamo “dimenticare” il portafo-
glio molto più facilmente che con un portafoglio di obbligazioni, il che ci farà risparmiare
molto tempo e fatica nell’analisi e nelle operazioni. Molti investitori non valutano questo
fattore, ma anche se pensiamo di ottenere rendimenti più bassi con questo tipo di prodo-
tto, anche il nostro tempo ha il suo prezzo.

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Tracciamento facile

I fondi aggiornano le loro cifre di liquidità quotidianamente, quindi è facile conoscere
il valore reale di qualsiasi nostra posizione, così come il loro comportamento. Inoltre di
questo, nelle schede di valutazione dei fondi, abbiamo una moltitudine di indici calco-
lati che faciliteranno questo compito. Questo dà tranquillità agli investitori, poiché dopo
qualche evento nel mercato possiamo sapere un momento dopo la chiusura del mercato
il valore reale del nostro investimento.

Tassazione favorevole

Uno dei punti a favore è la tassazione, poiché permette di ritardare il pagamento delle
plusvalenze fino al momento della vendita. Con i fondi, possiamo trasferire il patrimonio
netto tra i fondi senza dover fare la vendita vera e propria, e quindi regolare il pagamento
delle tasse al momento in cui è più favorevole. Se, per esempio, fosse il caso che non vo-
lessimo essere in nessun prodotto finanziario e fossimo in liquidità, possiamo anche farlo
trasferendo il denaro in fondi monetari.

Tutti i tipi di strategie a portata di mano

Ci sono fondi per tutti. Ci sono molte strategie nei fondi d’investimento, e qualsiasi strate-
gia che possiamo pensare, se funziona, può avere un fondo che la applica. Abbiamo an-
che strategie non convenzionali, come mercati neutrali, multi-strategia o fondi value tipici.
Tutta questa gamma di possibilità ci permetterà di adottare qualsiasi tipo di strategia,
a seconda del momento del mercato o dei nostri gusti personali. Queste strategie sono
definite nella loro vocazione di investimento, che deve essere rispettata dalla società di
gestione del fondo e che segnerà la filosofia di investimento, così come una serie di punti
chiave che il gestore del fondo deve rispettare.

Trasparenza e sicurezza

Attualmente, ci sono dubbi sulla solvibilità e l’affidabilità di molti broker, soprattutto quelli
specializzati in derivati, con sede fuori dal paese. I fondi d’investimento, invece, non han-
no questo problema, perché i regolatori di ogni paese impongono un gran numero di
requisiti per la costituzione di un fondo, oltre a un controllo costante su di essi. Alcuni
investitori, per ignoranza, temono che i loro risparmi spariscano improvvisamente se fir-
mano un fondo, e questo è qualcosa che non può accadere, poiché il regolamento impone
molte barriere, come la differenza tra l’amministratore e la società di deposito, così come
la presenza di un regolatore. Nel nostro caso, quel regolatore è la CMVM, che controlla i
due precedenti.

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Basse barriere all’ingresso

I fondi d’investimento richiedono un piccolo investimento iniziale perché sono compos-
to da investimenti di basso valore per facilitare l’ingresso nel fondo di nuovi investitori.
Quando entriamo in un fondo, dobbiamo acquisire una partecipazione minima, che sarà
equivalente al valore patrimoniale netto di quel fondo. Questo valore è generalmente molto
basso, il che permette l’ingresso a tutti i tipi di investitori, il che significa che non ha barriere
all’ingresso. Nei fondi specializzati, ci sono criteri di capitale minimo, ma nella maggior
parte dei fondi non è così. Se ne avete uno, il più usuale è una partecipazione minima di
1000€.

Diversificazione

Questi fondi devono soddisfare i criteri di gestione del rischio, il che porta a una diversifi-
cazione efficiente. I fondi devono distribuire il loro patrimonio tra diversi investimenti,
proteggendo l’investitore da possibili errori nella selezione dei beni da parte della so-
cietà di gestione. Questo ridurrà il rischio a carico dell’investitore. Inoltre, per l’investitore,
sarebbe impossibile acquistare lo stesso portafoglio del fondo su base personale per le
alte commissioni di acquisto e vendita, d’altra parte, il fondo con grande ricchezza, può
farlo ad un costo molto basso.

Accesso alle obbligazioni

Per molti investitori, è difficile accedere alle obbligazioni, a causa del capitale minimo
richiesto, o semplicemente per la mancanza di conoscenza di come farlo. Pertanto, se vo-
gliamo immettere sul reddito fisso, farlo attraverso un fondo d’investimento è una buona
alternativa in quanto possiamo accedere a molte obbligazioni e titoli che non sono dispo-
nibili per l’investitore individuale a causa del loro alto capitale minimo.

Accesso a mercati esotici

Sta diventando più facile accedere ai mercati esotici, ma molti investitori non investono
per ignoranza o diffidenza. I fondi d’investimento mettono a portata di mano qualsiasi
mercato che possiamo immaginare. Dalle azioni russe, al debito ad alto rendimento di
qualche paese asiatico. I fondi d’investimento ci danno una nuova gamma di possibilità
che possono aiutare l’investitore come complemento alle solite strategie sui mercati.

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