GIOCHI SPORTIVI CON LA RACCHETTA A CURA DI LORENZO LUVISI MPHED MSC PHD - LICEO SCIENZE UMANE - BARGA - ISI BARGA
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I giochi di racchetta, chiamati anche giochi di rinvio, sono veri e propri sport, con la loro storia, proprie regole, tecniche e tattiche. Comprendono il badminton, il tennistavolo (o ping-pong), il tennis, lo squash, il raquetball e il paddle. Alcuni considerano tali anche la palla tamburello e la palla pugno. Nel trattato sul gioco della palla scritto da A. Scaino da Salò nel 1555, è citata la «racchetta con la corda». Prof. Luvisi Lorenzo 2 di 51
CARATTERISTICHE GENERALI Nei giochi con la racchetta: Si gioca singolarmente o in coppia (con un compagno o una compagna). Ad esclusione dello squash e del raquetball, gli avversari sono separati da una rete che divide il campo a metà, evitando così il contatto fisico diretto. La palla, di diverse dimensioni, non viene colpita con le mani o i piedi, ma con attrezzi (di diverse dimensioni) chiamati racchette. L’attacco viene eseguito con un rinvio della palla nel campo avversario cercando di mettere in difficoltà la ricezione dell’avversario e di indurlo all’errore. Prof. Luvisi Lorenzo 3 di 51
Lo squash deriva da un gioco praticato già a fine settecento nelle carceri inglesi, dove i secondini lasciavano che i detenuti si sfogassero scagliando la palla contro il muro. Diventò sport nel 1830. Per molti anni, lo squash non ebbe regole ufficiali: le dimensioni del campo, della pallina e delle racchette non erano codificate e le diverse federazioni seguivano standard differenti. Fu solo nel 1923 che si arrivò ad un regolamento ufficiale. In Italia lo Squash fa il suo esordio organizzato nel 1976, con l’apertura del «Bologna Squash Center» nel quale si costituisce la prima scuola italiana di Squash. Prof. Luvisi Lorenzo 5 di 51
Lo squash viene giocato da due (singolare) o quattro (doppio) giocatori in un campo rettangolare delimitato da quattro pareti; con una piccola pallina di gomma. Il campo da gioco è lungo 9,75 m, largo 6,40 m e ha pareti preferibilmente in muratura e pavimento in parquet. Lo squash si gioca utilizzando una racchetta di lunghezza complessivamente uguale a quella da tennis, ma con un piatto delle corde più piccolo.
Il racquetball è uno sport simile allo squash, giocato con racchette e una palla di gomma vuota all'interno, su un campo speciale, ideato da Joseph Sobeck nel 1949 incorporando regole dello squash e della pallamuro americana. Joseph Sobeck tennista professionista e giocatore di pallamano, era alla ricerca di uno sport dotato di maggior ritmo e più facile da imparare e praticare. Congegnò le prime regole basandole su quelle dello squash e della pallamano, e chiamò il suo gioco "paddle rackets“. La maggior parte dei campi da racquetball in Italia sono nelle basi militari americane e quindi non a disposizione di sportivi italiani. Contrariamente ad altri sport con le racchette, mura, pavimento e soffitto del campo di gioco sono considerate facenti parte dell'area di gioco. Prof. Luvisi Lorenzo 7 di 51
Il gioco del Paddle nasce negli anni '70 in Messico, quando un noto cittadino messicano decise di costruire un campo da tennis nella sua residenza di Acapulco. A causa dello spazio limitato e della cinta muraria ne risultò un campo più piccolo e una palla sempre in movimento grazie ai rimbalzi. Divenne poi un gioco a sé stante, con racchette tipo pale. Per alcuni le origini di questo gioco devono essere fatte risalire ad inizio novecento, ad opera di un americano che ideò una sorta di “paddle tennis”. Il debutto “ufficioso” in Italia risale al 1991.
Le origini del tennis risalgono al medioevo. In Francia era molto diffuso il jeu de paume, praticato prima con la mano nuda, poi con il guanto e infine con la racchetta, e popolare in Italia come pallacorda, con cui il tennis vanta indiscutibili legami di discendenza. La parola tennis fu adottata dagli inglesi probabilmente per derivazione dal francese tenez!, vocabolo con cui si accompagnava il lancio iniziale della palla nel jeu de paume. Si pensa che il gioco sia stato introdotto dai Normanni in Inghilterra dove ebbe il maggiore sviluppo. Prof. Luvisi Lorenzo 9 di 51
Il maggiore dell’esercito britannico inglese Walter Clopton Wingfield , rispolverando l’antico gioco della pallacorda stabilì un primo regolamento nel 1875 dando al gioco il nome di sphairistike. La regolamentazione definitiva risale al 1888 quando si costituì l'associazione tennistica inglese. In Italia il tennis fu introdotto insieme al calcio intorno al 1880 in Liguria (Bordighera). Un buon giocatore si distingue per la sua completezza in 4 diversi fattori: fisico, tecnico, tattico e mentale. L'ultimo è probabilmente il più complicato da allenare, in quanto solo giocando tanti match si impara a gestire la tensione, le proprie sensazioni e le proprie emozioni. Prof. Luvisi Lorenzo 10 di 51
IL CAMPO Il campo da tennis è lungo 23,77 m e largo 10,97 m, compresi i corridoi laterali validi solo nelle partite di doppio. La rete divisoria ha un'altezza di 0,914 m al centro e 1,07 m ai pali di sostegno. Ogni campo ha due quadrati del servizio, uno a destra e uno a sinistra. L'obiettivo di chi serve è far rimbalzare la palla nel quadrato di servizio opposto del campo dell'avversario. Le righe fanno parte del campo di gioco. Le tipologie di superficie più utilizzate sono tre: 1. Terra battuta e terra verde. 2. Erba (Wimbledon). 3. Superfici dure (di cemento o sintetiche).
LE REGOLE PRINCIPALI Il tennis è composto da giochi, set (partite) e incontri. Tradizionalmente, si deve vincere 6 giochi per conquistare un set. In caso di parità 6-6 se il regolamento del torneo lo prevede, si disputa un gioco decisivo (in Inglese tie-break), per conseguire la vittoria sul 7-6, con l’eccezione del quinto set. Infine, per vincere l’incontro è necessario aggiudicarsi, in base ai tipi di torneo, 2 set su 3 o 3 set su 5. Il primo punto vinto da un giocatore lo porta a 15, il secondo a 30 e il terzo a 40; con il successivo si aggiudica il gioco. In caso di parità sui 40, per vincere sarà necessario guadagnare due punti di scarto sull’avversario. Nel tie-break i punti vengono segnati nel modo classico (1-2-3 ecc.) fino ad arrivare a 7 (fatta salva la necessità di conseguire il doppio punto di vantaggio). Il gioco ha inizio con la battuta che deve essere eseguita rimanendo alternativamente dietro la metà destra e la metà sinistra del campo, cominciando da destra in ogni gioco. La pallina dovrà cadere nel quadrato di servizio che si trova sul lato opposto nel campo avversario. Il battitore ha a disposizione due possibilità per realizzare un servizio valido; se la palla colpisce la rete e finisce nel quadrato di servizio avversario può essere rigiocata. La palla deve essere colpita dopo aver effettuato un solo rimbalzo a terra oppure al volo (ma non su battuta). Prof. Luvisi Lorenzo 12 di 51
L’IMPUGNATURA La prima lezione di tennis riguarda l’impugnatura. Ne esistono di vari tipi sia per il diritto che per il rovescio. L’impugnatura di base del servizio (ma anche nelle volée e nello smash) è la “Continental” che prevede di afferrare la racchetta come fosse un martello. Una volta diventati più esperti si può passare ad una presa Western che permette di colpire la pallina con più topspin. Il topspin consiste nel colpire la palla dal basso verso l’alto con un rapido movimento di polso così da imprimere alla palla un movimento opposto (verso il basso) rendendo il controllo da parte dell'avversario molto difficile.
I FONDAMENTALI TECNICI I colpi fondamentali principali che caratterizzano il gioco del tennis sono: il diritto, il rovescio, il servizio, il colpo al volo o volée. A seconda del tipo di impugnatura adottata, si potranno avere diversi metodi di realizzazione. A questi si aggiungono poi altri tipi di colpi come il lob, lo smash e la palla corta. Prof. Luvisi Lorenzo 14 di 51
Il giocatore in posizione di attesa mantiene lo sguardo fisso e concentrato sulla palla, allo scopo di anticiparla. La testa della racchetta è alta e ben bilanciata; risulta pertanto pronto a reagire a qualunque colpo realizzato dal compagno o avversario Prof. Luvisi Lorenzo 15 di 51
Il diritto è il colpo piazzato quando la palla viene colpita alla destra (o alla sinistra se l’atleta è mancino) del giocatore dopo il rimbalzo. Richiede un movimento più lungo del rovescio.
Nel tennis moderno è sempre più usato il rovescio a due mani, impiegato dalla maggior parte dei primi 100 giocatori al mondo.
Nella battuta, la pallina afferrata con le dita, viene lanciata verso l’alto con la mano non dominante. Un buon lancio e’ una delle chiavi per l’esecuzione di un servizio efficace. La pallina dovrà essere accompagnata al disopra della testa. L’obiettivo e’ quello di lanciare la pallina circa mezzo metro più in alto rispetto al punto di impatto che essa avrà con la racchetta.
Nel 1884 si incontra per la prima volta il termine "tennistavolo" in un catalogo commerciale di un venditore inglese di articoli sportivi e l’anno successivo l'elettricista inglese James Devonshire brevetta il gioco (per tale motivo viene considerato l’inventore del tennistavolo). Nel tempo si alternarono vari tipi di set da tennis indoor (con vari nomi). Con l'avvento della plastica e della celluloide furono introdotte nuove palline, il gioco si diffuse divenendo un marchio registrato con il nome di pingpong (termine onomatopeico derivato dal suono emesso dal rimbalzo delle palline in celluloide sul tavolo e sulla racchetta). Tennistavolo e pingpong venivano praticati con regole di gioco differenti. Prof. Luvisi Lorenzo 19 di 51
Nacquero così due associazioni, la Ping-pong Association e la Table Tennis Association. Nel 1922 si giunse infine all’unificazione delle regole in preparazione dei primi campionati mondiali che si sarebbero svolti nel 1926, anno in cui avviene la fondazione a Berlino della Federazione Internazionale di Tennis da Tavolo (ITTF). I due termini convivono ancora oggi ed infatti, anche se il termine corretto è pongista, spesso il giocatore è chiamato tennistavolista. Il tennistavolo entra a far parte delle discipline olimpiche a Seul nel 1988 per i giochi della XXIV Olimpiade moderna. Prof. Luvisi Lorenzo 20 di 51
LE REGOLE PRINCIPALI La racchetta, che può essere di diverse dimensioni, forma e peso, deve avere il telaio piatto e rigido, costituito almeno per l’85% di legno, ricoperto di gomma nera da un lato e rossa dall’altro. La superficie è in genere liscia da una parte (usata per l’attacco) e ruvida dall’altra (utilizzata per la difesa). L’ITTF dal 2014 ha deciso di bandire le palline in celluloide sostituendole progressivamente con quelle in PVC. Si disputano incontri di singolare, doppio e doppio misto. Si conquista un punto quando si induce l’avversario all’errore, lo si perde se si commette un errore o un’infrazione al regolamento. Un incontro si disputa al meglio di 3 o 5 set. Dal 2001 il set è vinto dal giocatore (o dalla coppia) che per primo totalizza 11 punti. In caso di parità sui 10 punti vince chi riesce per primo a conquistare 2 punti di scarto sull'avversario. Prof. Luvisi Lorenzo 21 di 51
Il ping-pong si gioca su di un tavolo che misura 2,74 m x 1,525 m posto ad un’altezza di 76 cm da terra e diviso in due metà da una rete alta 15,25 cm, la rete e i supporti sporgono su due lati lunghi per 15 cm ognuno. All'inizio di un incontro si effettua un sorteggio (lancio di un gettone) e il vincitore ha il diritto di scegliere se servire o scegliere il lato del campo di gioco. Chi, inizia a battere effettua 2 servizi consecutivi, poi toccherà all'avversario, la sequenza di due battute si alterna sino alla fine della partita. In caso di parità sul punteggio di 10 punti la sequenza delle battute è limitata ad un solo servizio a testa. Prof. Luvisi Lorenzo 22 di 51
All'inizio del servizio, la pallina è posta sul palmo aperto della mano libera ed immobile in modo da essere visibile dall'avversario. Il battitore deve quindi lanciare la pallina solo verso l'alto (minimo di 16,5 cm). A questo punto ha avuto inizio il gioco, quindi se il battitore non colpisce la pallina dopo averla lanciata è punto dell'avversario. Il battitore dovrà colpire la pallina in fase discendente e oltre e al di sopra della linea di fondo del tavolo. Nel singolare il battitore può servire in qualsiasi punto del campo avversario, nel doppio i due partner servono a turno a partire dalla persona sulla destra, e la pallina deve rimbalzare prima sul lato destro del campo del battitore e poi dalla parte opposta del campo avversario. Colui che riceve deve colpire la pallina, con la racchetta o con la mano (fino al polso) che tiene la racchetta, e farla rimbalzare nel campo avversario. È vietato colpire al volo, toccare la rete e toccare il tavolo con la mano libera. Prof. Luvisi Lorenzo 23 di 51
L’IMPUGNATURA Le impugnature più usate sono due: 1. L’impugnatura classica nella quale la racchetta viene tenuta a metà tra pollice e indice e le altre dita avvolgono il manico (la più comune nel gioco occidentale). 2. L’impugnatura a penna in cui l’indice e il pollice stringono il manico similmente a quanto avviene durante la scrittura. È usata soprattutto dalle squadre asiatiche. Entrambe le impugnature devono garantire una buona mobilità del polso. Prof. Luvisi Lorenzo 24 di 51
I FONDAMENTALI TECNICI I colpi fondamentali del tennistavolo possono essere divisi come segue: Servizio o battuta: consiste nel colpire la pallina con la racchetta per farla rimbalzare una volta nel proprio campo e, superando la rete, farla ricadere nel campo avversario (se tocca la rete e cade nel campo avversario si ripete il servizio). Esistono varie tecniche di servizio: dall’alto, tagliato, liscio, laterale-superiore.
Scambio o drive: è il colpo che punta a lanciare la pallina nel campo avversario senza imprimergli effetto, o al limite conferendogli un leggero effetto superiore. È il primo fondamentale tecnico che viene insegnato ai nuovi giocatori. Palleggio o push: è il colpo che imprime alla palla un giro inferiore. Come il nome suggerisce, si tratta di un importante fondamentale ed è uno dei primi colpi che vengono insegnati ai nuovi giocatori. Schiacciata o smash: è un colpo veloce fattibile soprattutto sulle palle alte. L’impatto con la pallina dovrà avvenire nella fase ascendente. Prof. Luvisi Lorenzo 26 di 51
Nella posizione di attesa il giocatore deve restare a una certa distanza dal tavolo, non al centro, ma spostato verso la sinistra dello stesso così da difendere i 2/3 del campo col dritto e 1/3 col rovescio. Nel gioco del tennistavolo è di fondamentale importanza saper imprimere della rotazione alla pallina, e saper rispondere ottimamente a una palla girata. Esistono diversi tipi di giro (o di effetto o ancora di spin) distinti come segue: • Topspin o giro superiore: si ottiene colpendo di striscio la pallina dal basso verso l'alto, così che ottenga una rotazione oraria se vista dalla destra rispetto alla direzione del movimento. È un colpo di attacco, in quanto accelera lo scambio ed è difficile da ricevere. Il colpo di risposta al topspin è il blocco, che si effettua chiudendo la racchetta, inclinandola, cioè, verso il tavolo Prof. Luvisi Lorenzo 27 di 51
• Backspin, taglio o giro inferiore: si ottiene colpendo la pallina di striscio verso il basso, in modo da darle una rotazione contraria al moto, cioè antioraria per chi vedesse il colpo dalla destra. È il colpo preferito dai giocatori "di difesa". • Sidespin o giro laterale: è un giro utilizzato soprattutto in battuta, si ottiene colpendo la pallina con un impatto trasversale. Prof. Luvisi Lorenzo 28 di 51
Il badminton ha radici antichissime. Così sembrano testimoniare le figure di giocatori intenti a rinviare una sfera con le piume (volano) servendosi di racchette in legno pieno dipinte su vasi cinesi risalenti al 3.000 a.C. Una prima parziale codificazione delle regole si deve al colonnello inglese Selby (di stanza in India) nel 1874. Il duca di Beufort era solito praticarlo con i suoi ospiti e le sue figlie nella sua residenza di Badminton, nel Gloucestershire (da cui il nome dato a questo gioco). Il primo regolamento riconosciuto da tutte le società inglesi risale al 1893 ad opera del colonnello Dolby. Nel 1934 venne istituito l’organismo internazionale della IBF, trasformato poi nel 2006, nella BWF (Badminton World Federation). Prof. Luvisi Lorenzo 29 di 51
L’associazione italiana badminton e squash (AIBS) viene costituita nel 1976. Nel 1985 badminton e squash si separano dando origine a due federazioni distinte(FIB e FIGS). Nel 2003 la FIB cambia nome in FIBa. Il Badminton è diventato sport olimpico alle olimpiadi di Barcellona nel 1992.
IL FEEDER Feeder è un termine utilizzato nel badminton per indicare un allenatore/insegnante/allievo che colpisce o lancia volani in successione in modo che il ricevente possa allenarsi molto e in poco tempo. Prima di imparare a colpire un volano si devono acquisire le abilità necessarie per afferrare, lanciare e colpire. L’abilità del feeder può essere definita come: “l’abilità di lanciare il volano in modo che il giocatore possa allenarsi in modo realistico” Prof. Luvisi Lorenzo 31 di 51
LANCIARE I VOLANI SOTTO MANO stare a debita distanza; piegare le ginocchia (eseguire uno squat) e poi estenderle; utilizzare la pronazione dell’avambraccio e la distensione delle gambe; lanciare il volano in alto; finire il movimento con la mano distesa verso LANCIARE I VOLANI SOPRA MANO (veloci e tesi) estendere il braccio del lancio in avanti; il volano è tenuto alla base del sughero con l’indice e il pollice. flettere il gomito e pronare leggermente l’avambraccio; estendere il gomito e supinare l’avambraccio lasciando il volano dalle dita al momento del passaggio pronazione/supinazione.
Il giocatore di badminton deve possedere una buona rapidità di spostamento, piazzamento e capacità di anticipazione. Il ciclo del movimento è composto da quattro sezioni: PARTENZA: in risposta al colpo dell’avversario, consente di muoversi verso il volano. APPROCCIO: comprende i movimenti utili a muoversi sul campo e verso il volano. COLPO: i movimenti che il giocatore esegue al momento dell’impatto sul volano. RECUPERO: comprende i movimenti utili per muoversi correttamente dopo il colpo e anticipare la risposta dell’avversario.
Di seguito sono elencate le tecniche di movimento fondamentali: Split step: è un saltello (neutrale o direzionale) eseguito quando l’avversario sta per colpire il volano o al momento dell’impatto). Corsa: in avanti atterrando con il tallone e poi con l’avampiede; all’indietro cercando di appoggiare sugli avampiedi. Chassè: movimento in cui un piede cerca di raggiungere l’altro senza mai toccarlo. Incrocio dietro: quando la gamba corrispondente alla mano senza racchetta incrocia dietro l’altra gamba. Hop/pivot (Gli hop sono saltelli nei quali un solo piede si solleva e sempre lo stesso piede atterra. Nel badminton l’hop è eseguito in coppia con il pivot). Affondo: è la conseguenza di un’ampia falcata. Salto: rappresenta una componente del movimento suddiviso a sua volta in 3 parti: preparazione, volo e atterraggio). Prof. Luvisi Lorenzo 34 di 51
IL GIOCO E LE REGOLE PRINCIPALI Il badminton si gioca su un campo simile a quello del tennis ma di dimensioni più piccole e con la rete più alta (1,524 m al centro). Il volano, costituito da una semisfera e da 14/16 piume d’oca, deve essere rilanciato al «volo». Il badminton comprende 5 specialità; singolare (maschile e femminile) e doppio (maschile, femminile e misto). Come per il tennistavolo il vincitore del sorteggio può scegliere di effettuare il primo servizio oppure la metà campo su cui giocare. I punti si segnano facendo toccare terra al volano nel campo avversario. Il primo giocatore o coppia che ottiene 21 punti (sul 20 pari si prosegue finché non si hanno 2 punti di vantaggio) vince un set. Sul 29 pari vince chi arriva prima a 30. Un incontro di badminton si gioca al meglio dei tre set. Dopo ogni set si effettua una pausa di 2’ e si cambia campo; nel terzo set questo avviene quando si raggiungono gli undici punti (la pausa è di 60"). Il giocatore che vince il set serve per primo al set successivo. Prof. Luvisi Lorenzo 36 di 51
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L’IMPUGNATURA Per giocare bene a badminton l’abilità di impugnare adeguatamente la racchetta nelle diverse situazioni è essenziale. Le impugnature dovrebbero essere tutte morbide e rilassate. Le impugnature possono essere distinte in lunghe o corte: L’impugnatura lunga aiuta a raggiungere altezze maggiori e genera più potenza. L’impugnatura corta viene spesso utilizzata per i movimenti rapidi o quando è necessario un maggiore controllo (specialmente nei doppi). Si inizia colpendo con un’impugnatura molto corta così da rendere più semplice il compito al giocatore che avrà l’oggetto da colpire relativamente più vicino alla mano al momento dell’impatto.
L’impugnatura con il pollice viene utilizzata per giocare tutti i colpi base di rovescio davanti al corpo. Ad esempio i colpi a rete quali: i net shot, gli spin shot, i lift a rete, i kill a rete. Inoltre può essere impiegata per i servizi di rovescio, il drive di rovescio (se colpiti davanti al corpo), il pull di diritto (in situazione di estrema pressione). Il pollice viene posizionato sul retro del manico della racchetta (il lato più largo) con un piccolo spazio tra la mano e il manico. Prof. Luvisi Lorenzo 39 di 51
L’impugnatura ad angolo viene utilizzata come alternativa per i colpi di rovescio, quando il volano si trova allo stesso livello o leggermente dietro rispetto al giocatore. Tra questi colpi troviamo: il drive (se colpito a lato) la difesa block di rovescio (quando il volano si trova di fianco al corpo), il clear di rovescio, il drop di rovescio, lo smash di rovescio e il pull di rovescio. Molti giocatori, a rete, anzichè impiegare il grip con il pollice si servono dell’impugnatura ad angolo per giocare il net shot, gli spin shot e i lift di rovescio. Prof. Luvisi Lorenzo 40 di 51
L’impugnatura "a padella" viene utilizzata per i colpi di diritto a rete quando il volano si trova esattamente di fronte al giocatore (il kill); per il drive a metà campo di diritto quando il volano è colpito davanti al giocatore e per i colpi di rovescio a fondo campo quando il volano si trova in posizione molto arretrata rispetto al corpo (ad esempio nel pull drop di rovescio). Prof. Luvisi Lorenzo 41 di 51
I FONDAMENTALI TECNICI Il gioco del badminton presuppone la conoscenza di alcuni fondamentali tecnici la cui padronanza aumenta la possibilità di conquistare il punto. Questi sono: Il servizio. Il clear. Il drop. Il lob. Il drive. Lo smash. Prof. Luvisi Lorenzo 42 di 51
Servizio o battuta: deve essere eseguito colpendo il volano al di sotto della cintura e con il piatto della racchetta più basso rispetto alla mano che la impugna. Si inizia servendo dal lato destro del campo, con punteggio dispari dal lato sinistro. Prof. Luvisi Lorenzo 43 di 51
Se il ricevente vince uno scambio guadagna un punto e diventa il nuovo servente. Nel singolo si serve diagonalmente nell’intera area di servizio avversaria. Gli scambi continuano giocando nel perimetro interno del campo. Nel doppio si inizia servendo diagonalmente nell’area avversaria, più corta ma più larga rispetto il singolo. Dopo il servizio, gli scambi continuano giocando sull’intero perimetro del campo. Prof. Luvisi Lorenzo 44 di 51
Nel doppio Il servizio passa consecutivamente ai giocatori come mostrato nel diagramma. Prof. Luvisi Lorenzo 45 di 51
Durante il gioco si possono usare svariati tipi di colpi, tra i quali i più importanti sono: Clear: è un colpo che manda il volano in fondo campo e che serve a fare indietreggiare l'avversario il più possibile: Sarà difensivo se la traiettoria risulta alta e lenta, offensivo se la traiettoria è tesa e di conseguenza veloce. Prof. Luvisi Lorenzo 46 di 51
Drop: è un colpo nel quale il giocatore mette poca forza, poiché il suo scopo è quello di mandare il volano il più possibile vicino alla rete colpendolo da fondocampo. Sarà difensivo quando la sua traiettoria è lenta e andrà a cadere molto vicino alla rete, offensivo quando cadrà leggermente più lontano dalla rete con traiettoria tesa e più veloce. Prof. Luvisi Lorenzo 47 di 51
Net shot: è un colpo giocato di diritto e di rovescio dalla propria zona frontale del campo a quella frontale avversaria. Il volano deve essere indirizzato il più vicino possibile al nastro. Si usa per portare l’avversario a rete e creare spazio per un possibile attacco a fondo campo Prof. Luvisi Lorenzo 48 di 51
Lob: (pallonetto) può essere eseguito di diritto e di rovescio e può essere offensivo e difensivo. Il lob offensivo di diritto ha l’obiettivo di mettere sotto pressione l’avversario nell’area posteriore del campo. Il lob difensivo permette al giocatore di guadagnare il tempo necessario per rimettersi in buona posizione per il tiro successivo. Prof. Luvisi Lorenzo 49 di 51
Drive: I drive di diritto e di rovescio sono colpi tesi che tendono a viaggiare dalla propria metà campo alla metà o a fondo campo avversario. Sono utilizzati per diminuire le possibilità di attacco dell’avversario o per creare un possibile attacco indirizzando il volano in un’area sguarnita, oppure al corpo del giocatore. Prof. Luvisi Lorenzo 50 di 51
Smash: è il colpo risolutore, ovvero la schiacciata. Rappresenta il gesto più veloce del gioco e in questi casi il volano può superare anche i 300 km/h. Bisogna cercare di colpire il volano in anticipo, ovvero il più in alto possibile, al fine di eseguire correttamente il colpo dall’alto in basso, violento e difficile da prendere. Prof. Luvisi Lorenzo 51 di 51
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