EUROPEI, ITALIANI, LIGURI - Sintesi degli interventi dell'incontro del 3/12/2019 Un confronto interregionale - Assemblea legislativa. Regione ...
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EUROPEI, ITALIANI, LIGURI Un confronto interregionale per una nuova educazione alla cittadinanza europea Sintesi degli interventi dell’incontro del 3/12/2019 presso il Centro in Europa - Genova
SOMMARIO INTRODUZIONE...................................................................................................................................................... 1 Insegnare la cittadinanza europea a scuola, oggi, Carlotta Gualco, direttrice del Centro in Europa ................................................................................................................................................................................ 1 INTERVENTI .............................................................................................................................................................. 3 Gloria Rossi, referente Erasmus+ Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria ................................... 3 Francesca Vavassori, Regione Liguria, Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro, Settore Istruzione e diritto allo Studio ................................................................................................ 5 Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea ................ 6 Gianluca Saba, Responsabile Centro d’Informazione Europe Direct Genova ..................................... 9 Fabiola Mascardi, Consulente aziendale, funzionaria della Commissione europea in aspettativa................................................................................................................................................................... 11 Chiara Saracco, Dirigente scolastica Liceo Gobetti, Genova .................................................................. 13 Mario Fattore, Docente del Liceo Colombo, Genova ................................................................................. 15 Tiziana Cignatta, Vicepreside Liceo Da Vigo – Nicoloso da Recco, Rapallo ..................................... 17 Francesca Oggioni, Centro d’Informazione Europe Direct Lombardia ............................................ 20 Stefania Fenati, Centro d’Informazione Europe Direct Emilia Romagna ......................................... 22 ALLEGATI .................................................................................................................................................................. 27 Le tematiche europee e l’attuazione della L. 92/2019, Giunio Luzzatto, già componente del gruppo “Bologna Experts” - MIUR ................................................................................................................ 27 BIBLIOGRAFIA ....................................................................................................................................................... 28 CREDITI ...................................................................................................................................................................... 28
INTRODUZIONE Insegnare la cittadinanza europea a scuola, oggi Una straordinaria opportunità per il sistema educativo della Liguria Questa e-newsletter è la sintesi degli interventi all’incontro “Europei, Italiani, Liguri. Un confronto interregionale per una nuova educazione alla cittadinanza europea” organizzato dal Centro in Europa, a Genova, lo scorso 3 dicembre. 1 L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio e il sostegno di Regione Liguria ed è stata realizzata in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per la Liguria e il Centro Europe Direct Genova. Abbiamo voluto, proprio nello spirito della legge 92/2019, che ha introdotto (o reintrodotto) l’insegnamento scolastico dell’educazione civica, e nel senso auspicato dal prof. Giunio Luzzatto (pag. 27) aprire la discussione al di fuori del solo ambito ministeriale/scolastico. Noi, esponenti della società civile, abbiamo invitato a confrontarsi con docenti e dirigenti scolastici alcuni soggetti “esterni”. Così la Commissione europea, nella persona del capo della sua Rappresentanza a Milano, Massimo Gaudina; chi, come Fabiola Mascardi, ha ricoperto ruoli di primo piano nella medesima istituzione europea per poi scegliere di operare in ambito nazionale e locale, acquisendo così più punti di vista concorrenti: come dice il titolo dell’evento, europei, nazionali, regionali (e locali). Il confronto si è arricchito ulteriormente con la testimonianza di due Centri italiani della Rete d’Informazione Europe Direct, quello di Regione Lombardia, con Francesca Oggioni, e quello di Regione Emilia Romagna, con Stefania Fenati. Ci hanno indotti ad organizzare questo evento sull’educazione alla cittadinanza europea, oltre all’approvazione della legge già citata, il nuovo richiamo che la Commissione europea ha rivolto in merito agli Stati membri, il 9 maggio dello scorso anno1, dopo le precedenti, importanti tappe, ricordate dalla prof.ssa Gloria Rossi, referente Erasmus per l’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria e dalla vicepreside del Liceo Da Vigo–Nicoloso da Recco Tiziana Cignatta, autrice di una articolata bibliografia che abbiamo voluto riprendere in conclusione dei testi degli interventi. In quella occasione, Gaudina ci ha informati che la Commissione europea, insieme al Parlamento europeo, dovrebbe riprendere il filo della collaborazione con il Governo italiano per promuovere l’insegnamento della cittadinanza europea nella scuola. Va sottolineato però che siamo in una fase straordinaria della vita delle istituzioni europee. Dopo elezioni per il Parlamento europeo che hanno visto, per la prima volta dopo decenni, un ritorno degli elettori alle urne, la Commissione europea che si è insediata lo scorso dicembre, oltre a presentare la novità di una presidente donna, per la prima volta nella sua storia, si caratterizza per un impegno forte nel promuovere un’Europa più verde, più competitiva, più autorevole sullo scenario internazionale e al contempo più democratica. Riuscirà a raggiungere questi obiettivi? La risposta dipende, oltre che dal Parlamento europeo, dai Governi nazionali, regionali e locali, e anche da noi. Siamo disposti a sostenere il passaggio delle nostre economie e delle nostre società a un modello ad impatto climatico zero, digitalizzato, impegnandoci al massimo per evitare le conseguenze negative che tali transizioni, se non governate, potrebbero avere su alcune categorie di lavoratori e territori? 1 https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/comm_sibiu_06-05_it.pdf
I giovani degli scioperi per il clima, la maggior parte della comunità scientifica, i Governi di alcuni Paesi europei e alcuni settori economici hanno già detto di sì. Credo allora che l’insegnamento della cittadinanza europea nella scuola possa trovare da questo slancio una formidabile opportunità. Certo, la legge 92 non è particolarmente innovativa e le difficoltà, anche pratiche, che la scuola incontra sono molte e gravi, come hanno evidenziato la preside del Liceo Gobetti Chiara Saracco e il professore del Liceo Colombo Mario Fattore; che però, al contempo, hanno offerto spunti su come farvi fronte, almeno in parte. Dall’ascolto delle esperienze non liguri, e soprattutto di quella della Regione Emilia Romagna, personalmente ho tratto l’insegnamento che quando una priorità – in questo caso l’educazione alla cittadinanza europea – è condivisa da tanti, a cominciare dalle 2 istituzioni regionali e locali, non è difficile creare un sistema virtuoso nel quale queste ultime condividono l’impegno con le scuole, la società civile, gli attori economici. In Liguria il mosaico dispone di diverse tessere di pregio: scuole che realizzano iniziative sorprendentemente innovative sul tema europeo (come lo spettacolo teatrale italo- francese del Liceo Da Vigo o la petizione al Parlamento europeo dell’IIS Gastaldi Abba dopo il crollo del ponte Morandi, solo per fare due esempi); una settore Istruzione di Regione Liguria che sostiene con convinzione la mobilità europea degli studenti e un Ufficio Scolastico Regionale impegnato, ormai da anni, a favorire la partecipazione delle scuole a programmi europei come Erasmus+ ed eTwinning. L’entusiasmo e le proposte ambiziose che la Commissione europea sta mettendo sul piatto, come il Green Deal Europeo e la Conferenza sul futuro dell’Europa, che si vuole condivisa con i cittadini, possono essere il propellente per un nuovo slancio che, partendo dal sistema educativo ligure, si trasmetta al resto dei nostri territori. Anche se l’impresa tentata dalla signora von der Leyen non dovesse concludersi con un trionfo, potrà comunque rappresentare un’esperienza memorabile per studenti e docenti, assieme testimoni ed attori di un momento in cui si ha l’opportunità di contribuire a scegliere il nostro domani. Carlotta Gualco, direttrice del Centro in Europa
INTERVENTI Gloria Rossi, referente Erasmus+ Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria Sono molto contenta di poter partecipare - L’articolo 9 parla di un albo delle buone a questa iniziativa, di grande attualità e pratiche di educazione civica che verrà organizzata con il giusto tempismo. raccolto dal Ministero a livello nazionale. - Quest’anno la legge n. 92 dell’agosto - L’articolo 10 è teso alla valorizzazione 2019 ha introdotto, nel primo e nel delle migliori esperienze, prevedendo 3 secondo ciclo d’istruzione, l’insegnamento quindi dei bandi che verranno emanati trasversale dell’educazione civica, proprio per individuare i progetti prevedendo anche l’avvio d’attività di d’eccellenza. sensibilizzazione già nella scuola A settembre il Consiglio Superiore della dell’infanzia. Pubblica Istruzione aveva espresso parere L’insegnamento di cittadinanza e negativo sull’introduzione già da Costituzione era già previsto a partire dal quest’anno scolastico di una 2008. Cosa cambia quindi questa legge? sperimentazione dell’educazione civica Innanzitutto, stabilisce un impegno orario nelle scuole. Questo perché il tema e la di almeno 33 ore annuali d’educazione sua strutturazione sono molto complessi civica e ne definisce anche le tematiche. ed è preferibile, per non lasciare nulla al Sottolineo due punti in particolare: il caso, procedere prima con le attività di richiamo alle istituzioni dell’Unione formazione dei docenti. europea e degli organismi internazionali, La legge richiama più volte l’Europa e non e il richiamo all’Agenda 2030 per lo soltanto relativamente allo studio delle sviluppo sostenibile dell’ONU. È chiaro istituzioni e degli organismi europei. A come questi due punti portino livello europeo il tema dell’educazione l’insegnamento dell’educazione civica civica dei vari Stati membri è fortemente verso una dimensione europea e sentito. Un rapporto della rete Eurydice internazionale. 2017 analizza l’educazione civica in Vorrei richiamare alcuni articoli importanti Europa facendo appunto riferimento ad della suddetta legge: un insegnamento su più livelli: nazionale, europeo e internazionale. - L’articolo 6 prevede una formazione Un altro documento fondamentale è la specifica per gli insegnanti finalizzata alla famosa raccomandazione del 22 maggio dimensione trasversale dell’educazione 2018 relativa alle competenze chiave per civica. l’apprendimento permanente che - L’articolo 7 sottolinea quanto sia ridefinisce tali competenze in modo più importante il rapporto tra scuola e complesso e articolato rispetto alla famiglia per la sensibilizzazione degli precedente raccomandazione del 2006. In studenti in tema di cittadinanza. questo documento la sesta competenza, - L’articolo 8 è dedicato al rapporto relativa alla cittadinanza, è così descritta: scuola-territorio, e quindi a come il “questa competenza presuppone la territorio sia coinvolto in questo processo comprensione dei valori comuni d’apprendimento che chiama in causa non soltanto le associazioni di dell’Europa, espressi nell’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea e nella Carta volontariato ma anche i Comuni. dei diritti fondamentali dell’Unione
europea. Comprende la conoscenza delle permanente si parla anche di vicende contemporanee nonché partecipazione costruttiva alle attività l’interpretazione critica dei principali dell’Unione e al processo decisionale a eventi della storia nazionale, europea e tutti i livelli, da quello locale e nazionale a mondiale”. Ciò va sottolineato perché quello europeo e internazionale. In l’apprendimento della cittadinanza passa questo allegato si può vedere in maniera anche per lo studio della storia. È un molto evidente come si intreccino il livello momento particolare per l’Europa e per il nazionale e il livello internazionale per nostro Paese in cui alcune vicende quanto riguarda lo sviluppo della storiche rischiano di avere delle cittadinanza europea. interpretazioni non corrette. Quindi Sono molto incuriosita dall’incontro di 4 attraverso la storia noi possiamo questo pomeriggio, proprio perché vorrei apportare un contributo concreto conoscere e condividere le diverse all’apprendimento della cittadinanza esperienze che verranno esposte, europea. L’apprendimento della storia è soprattutto nell’ottica della futura talmente importante per l’Europa che la costituzione di un albo delle buone scorsa settimana si sono incontrati a pratiche. L’auspicio è proprio di partire da Parigi i Ministri dell’Istruzione dei diversi qui per costruire un percorso assieme che Paesi e hanno trovato un’intesa sulla ci porti ad essere presenti nell’albo e costituzione dell’Osservatorio Europeo magari anche a vincere qualche concorso sull’Apprendimento della Storia. che verrà indetto dal Ministero. Nell’allegato alla raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento
Francesca Vavassori, Regione Liguria, Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro, Settore Istruzione e diritto allo Studio partecipazione diretta a diversi progetti europei, come abbiamo avuto modo di vedere in occasione del salone Orientamenti il 13 novembre scorso in occasione della giornata sul tema PON e Erasmus+. Tra questi, Regione Liguria con il progetto Erasmus+ LANDSCAPE offre ai giovani la 5 possibilità di mettersi in gioco attraverso un’esperienza di tirocinio all’estero, per provare sulla propria pelle cosa significa fare parte di questa nuova realtà, dalla possibilità di usufruire di una borsa di studio alla capacità di vivere e lavorare in un paese di lingua e cultura diversa ma che condivide col nostro lo stesso senso di cittadinanza – europea appunto. Questo però non significa perdere le proprie origini, perché sono le radici culturali, italiane in primis, ma anche e Mi fa molto piacere trovarmi qui per soprattutto liguri, che danno ai giovani porgervi i saluti istituzionali dell’Assessore quell’identità e quel bagaglio di valori che Cavo, che purtroppo non è potuta li rendono speciali. Per questo motivo, la intervenire oggi e che ci teneva a valorizzazione del territorio, dal turismo mandarvi i suoi saluti e il suo augurio di all’agricoltura alla logistica, è stata buon lavoro. incentivata all’interno della La cittadinanza europea è un tema di programmazione scolastica attraverso grande attualità per tutti i nostri giovani nuovi profili di studio. che vedono i loro orizzonti lavorativi L’augurio mio e di Regione Liguria è allargarsi e valicare i confini della propria quindi quello di vedere coronati i nostri appartenenza geografica; di sforzi per dare ai ragazzi e al loro futuro fondamentale importanza, in quest’ottica, una visione sempre più consapevolmente è senza ombra di dubbio lo studio europea, senza dimenticare le proprie dell’educazione civica coniugata con le origini, italiane e liguri. tematiche delle istituzioni europee. Per poter trarre il massimo giovamento dalle nuove possibilità che si profilano all’orizzonte e per essere cittadini attivi e consapevoli della dimensione sempre più europea della nostra vita quotidiana, è indispensabile avere la mente aperta e pronta a cogliere nuove sfide. Regione Liguria da sempre sostiene i valori della cittadinanza europea, non ultimo attraverso il patrocinio e la
Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea il suo team insieme agli Europe Direct che sono associati a questa iniziativa, insieme alla Regione Liguria che sostiene questo seminario e al Ministero. Noi, come dicevo, vogliamo moltiplicare i nostri sforzi nel campo dell’educazione 6 civica europea, che resta evidentemente una competenza nazionale, ma che può contare su tutto il nostro sostegno e su tutta la nostra collaborazione. Ne approfitto per segnalare che da qualche settimana la Rappresentanza della Commissione a Roma insieme al Parlamento europeo e insieme al Governo stanno iniziando a preparare un nuovo partenariato relativo proprio a questo: all’introduzione ed al rafforzamento dell’educazione civica europea nelle scuole. Noi, parallelamente a questa Buongiorno a tutti da parte della iniziativa che si sta preparando a livello Commissione europea. Sono il nazionale, stiamo continuando a lavorare rappresentante della Commissione con i livelli regionali e locali per quanto europea a Milano, quindi per il Nord riguarda il Nord Italia e questo seminario Italia. arriva al momento giusto perché, come Vi mandiamo il nostro saluto e la nostra dicevo, siamo in un momento nuovo, in piena adesione a questa iniziativa che cui si stanno disegnando le nuove sosteniamo, perché per noi parlare priorità. Ne ricordo due che Ursula von d’Europa oggi significa innanzitutto der Leyen ha sottolineato nelle sue prime partire dalle scuole. uscite pubbliche e nel suo primo discorso Siamo in un momento molto importante: al Parlamento europeo: innanzitutto il come sapete, siamo all’inizio di una nuova Green Deal Europeo, quindi la grande epoca per quanto riguarda l’Unione sfida per lo sviluppo sostenibile, per la europea perché da due giorni abbiamo lotta ai cambiamenti climatici, per la una nuova Commissione europea che si è riforma e l’introduzione di un’economia insediata, con la guida di Ursula von der circolare e di una economia sociale di Leyen. mercato che garantisca qualità della vita, Abbiamo delle nuove sfide davanti a noi, livelli di vita, occupazione, ma anche abbiamo un futuro che si sta delineando e ambiente sostenibile, uso oculato delle quindi abbiamo bisogno di prepararlo risorse e soprattutto sostenibilità sociale, insieme a tutti gli operatori delle scuole, che è un’altra grande sfida per il nostro perché questo è il cantiere su cui si gioca continente. E poi c’è una seconda grande l’avvenire di tutti noi e delle prossime sfida, una grande rivoluzione che ci generazioni. Quindi ringrazio intanto il attende, quella della rivoluzione digitale e Centro in Europa, Carlotta Gualco e tutto dell’intelligenza artificiale che è già
cominciata e che sta già attraversando il scorso, è il paese che fa segnare il più nostro modo di lavorare, di studiare e di alto numero di persone che sostengono vivere, sulla quale l’Europa vuole quanto sia importante per i giovani investire, anche qui, molte delle sue andare all’estero. A livello europeo, il energie per i prossimi anni. Sono due 45% degli europei dicevano “è sfide enormi, che evidentemente da soli i importante effettuare un periodo di studio piccoli paesi europei non possono o di vita, o di soggiorno all’estero”, affrontare e soltanto lavorando insieme mentre in Italia sono più del 70%, quindi con più unione e più cooperazione si c’è una grande domanda e una grande potranno fronteggiare adeguatamente, consapevolezza dell’importanza di sia mobilitando mezzi finanziari viaggiare e di sfruttare quest’opportunità 7 importanti, sia mettendo insieme le di mobilità. nostre migliori risorse intellettuali, i nostri Ma ci sono tante altre sfide: intanto talenti, i nostri giovani ricercatori e quella dell’apprendimento permanente, il ricercatrici che, lavorando insieme, lifelong learning, quindi la necessità di potranno sicuramente dare un valore cominciare a pensare che l’epoca degli aggiunto rispetto a un lavoro separato di studi non finisce quando si ottiene un tutti questi elementi. Quindi centralità diploma o una laurea ma continua per delle scuole, centralità della formazione in tutta la vita. Questo ce lo diciamo già da tutto questo processo, perché non vent’anni ma non è ancora diventato una bastano le politiche dall’alto, non bastano realtà, almeno in Italia e in altri Paesi. le istituzioni con le loro politiche per E poi c’è la rivoluzione digitale, le vincere queste due grandi sfide – e le competenze digitali che sono sempre più altre che le accompagnano – ma ci vuole importanti. Già oggi 300 mila posti di una piena adesione dei cittadini in un lavoro sono disponibili in Europa e non percorso bottom up, in un percorso che sono coperti perché mancano i profili veda i cittadini protagonisti e consapevoli giusti dal punto di vista informatico o di queste sfide. digitale. Si dice anche che dei giovani che È già da due anni che la Commissione ha iniziano quest’anno la scuola (la prima raccomandato ai suoi Paesi membri una elementare) due su tre svolgeranno un serie di azioni nel campo dell’istruzione e lavoro che oggi non esiste ancora, e della formazione, sotto forma di quindi si tratta veramente di ripensare le esortazioni – perché come dicevo questo competenze e le conoscenze che questi settore resta di competenza nazionale – ragazzi dovranno imparare sempre di più. ma le raccomandazioni delle istituzioni Si spinge molto sull’istruzione inclusiva, e europee vanno nel senso innanzitutto di quindi sull’accesso aperto e gratuito a un rafforzamento di tutto quello che tutte le fasce sociali e a tutti i background riguarda la mobilità e le opportunità di per chi risiede in Europa, e anche al mobilità per i nostri giovani. Si propone di rafforzamento del ruolo dei docenti, che è raddoppiare il programma Erasmus, si è un tema sicuramente sensibile al pubblico creato un nuovo pacchetto di biglietti di quest’oggi ed è un tema sul quale, Interrail gratuiti per i neo-diciottenni, si è ancora una volta, sono i Paesi a decidere creato il Corpo europeo di solidarietà, che ma su cui l’Europa insiste per dare la permette a tanti giovani di andare in un giusta importanza e la giusta altro paese europeo ad aiutare degli valorizzazione a questo mestiere. individui o delle collettività in difficoltà. L’Europa continuerà a offrire molte Quindi, le opportunità di viaggio si sono opportunità anche per il rinnovo delle moltiplicate. Peraltro l’Italia, in scuole, la loro digitalizzazione, per un’indagine Eurobarometro dell’anno renderle più ecologicamente sostenibili,
per fornire opportunità di formazione agli insegnanti o di visite alle istituzioni europee e quindi potete contare evidentemente sulla Rappresentanza in Italia, sia negli uffici di Roma che in quelli di Milano, per tutto questo. Vi auguro un ottimo seminario, spero di esserci fisicamente la prossima volta, oggi purtroppo 8 non mi è possibile perché sono in questo momento in un aereo che sta andando a Bruxelles per una delle nostre riunioni periodiche, ma vi auguro e mi auguro di incontrarvi presto e soprattutto di lavorare con il giusto spirito nei prossimi mesi e nei prossimi anni per costruire questa Europa che si sta facendo. PRINCIPALI PROPOSTE DELLA COMMISSIONE VON DER LEYEN (link) Un Green Deal Europeo Adoperarsi per essere il primo continente a impatto zero sul clima La conferenza sul futuro dell'Europa Un’Europa sociale forte Un’Unione più ambiziosa. Il mio programma per l’Europa
Gianluca Saba, responsabile Centro d’Informazione Europe Direct Genova e Ufficio Relazioni Internazionali del Comune di Genova (testo non rivisto dall’Autore) è la persona addetta alle relazioni con il pubblico. La funzione storica, cioè quella informativa, del Centro Europe Direct si è evoluta notevolmente negli ultimi cinque 9 o sei anni di programmazione delle attività. Il Centro sta diventando sempre più un centro d’impulso e d’organizzazione di eventi. Quindi, direttamente o insieme ad altre realtà del territorio, come il Centro in Europa o l’Università, cerchiamo di essere parte attiva nel promuovere una cultura dell’Europa vera e vicina quanto più possibile ai cittadini. Venendo alla promozione della cittadinanza europea abbiamo sempre avuto nelle scuole un partner fondamentale. Ricordo l’esperienza di quest’anno per le elezioni europee, la campagna “Stavoltavoto” e il ciclo d’incontri che avevamo organizzato. Allo stesso modo ricordo le precedenti elezioni europee quando con i Federalisti europei di Genova organizzammo un’altra interessante iniziativa: “Tre buone ragioni per andare a votare”. Anche quella fu Che cosa è il Centro Europe Direct? È un un’iniziativa realizzata con l’indispensabile punto di riferimento dell’Europa sul partenariato delle scuole e con la territorio per l’informazione al cittadino. collaborazione dei ragazzi. Questa è la funzione tradizionale che ha Ora siamo alle porte di un nuovo ciclo di assolto in tutti questi anni e anche prima programmazione anche per quanto quando ancora si chiamava con altri riguarda le attività del Centro Europe nomi: Infopoint Europa e poi Antenna Direct. Il nostro impegno come Europe Direct. amministrazione comunale sarà sempre Da alcuni anni il Centro fornisce più quello di legarci alle tematiche della informazioni su tutto quello che è cittadinanza europea e dell’educazione. l’universo dei programmi europei, sulle Sono rimasto particolarmente colpito dai opportunità di lavoro e di studio all’estero richiami alla legge n. 92/2019 e credo che e su tutto quello che un cittadino può vi sia davvero un terreno di straordinario desiderare di sapere. Operiamo presso interesse per quella che può essere l’Informagiovani a Palazzo Ducale dove l’educazione civica europea. Questo c’è la mia collega Roberta Gazzaniga che perché nell’articolo 1 sono richiamati i
temi più salienti nel dibattito europeo: i importante e storico, come e più del beni comuni, il climate change, il nostro. patrimonio culturale. È particolarmente Infine, vorrei ringraziarvi tutti e ricordare i importante rimarcare quest’ultimo punto nostri ultimi progetti. Abbiamo appena perché, da un lato, è fondamentale che concluso un progetto europeo realizzato l’Unione europea promuova e sostenga le insieme al Centro in Europa, legato alla tipicità e le caratteristiche dei territori ma, lotta all’euroscetticismo e finanziato dal dall’altro, è altrettanto fondamentale programma Europe for citizens, che ricordare che siamo parte di un intendiamo replicare. In passato avevamo patrimonio comune, di una koinè anche lanciato dei corsi online, che presto straordinaria che è quella che ancora oggi riproporremo. Vorremmo continuare su 10 permette al nostro faticoso processo di questa linea di lavoro e ci auguriamo di costruzione di andare avanti, seppur tra contare sempre di più sul vostro aiuto e mille difficoltà. sulla vostra collaborazione. Ringrazio in modo particolare la collega Fenati del Centro Europe Direct della Regione Emilia-Romania, un Centro Centro d’informazione cofinanziato dalla UE
Fabiola Mascardi, consulente aziendale, funzionaria della Commissione europea in aspettativa Non possiamo costruire l’Europa se non La Commissione ha avuto per tantissimi partiamo dai giovani e dalla cultura. È anni l’attitudine di scegliere di “fare il sempre stato così. Oggi lo è ancora di lavoro sporco”, lasciando liberi gli Stati più. membri di incolpare l’Unione europea per Oggi che l’Europa è messa in discussione, eventuale scelte impopolari, pur di 11 è ancora più importante che le portare a casa risultati concreti. rappresentanze delle istituzioni europee si Purtroppo questa politica ha portato ad concentrino sulla comunicazione. una disaffezione nei confronti dell’Europa. Mi fa molto piacere aver appreso che la Ritengo quindi molto importante che oggi Commissione europea ha finalmente si sia deciso di recuperare su questo deciso di comunicare maggiormente e in punto. Perché se non si parte maniera più convincente sulle proprie dall’educazione seria dell’opinione attività. Fino a poco tempo fa l’idea era pubblica, e soprattutto dai giovani e dalla quella di lavorare sottotono, lasciando cultura, non si arriva a fare l’Europa che agli Stati membri la decisione su che cosa vogliamo, quella che ci fa realmente far sapere ai cittadini. crescere. In fondo questo era anche un modo, Vorrei ora provare a invertire la usato per molto tempo, per aiutare i prospettiva. Oggi qui stiamo parlando di governi nazionali. Ricorderò sempre promuovere l’Europa a livello locale ed i quando ero al Gabinetto de Palacio, territori locali in Europa, ma vorrei fosse quello della Vicepresidente della chiaro che se non conosciamo l’Europa Commissione Prodi, e volevamo scrivere non possiamo pensare di promuovere in un Libro verde sull’energia. In quel modo efficace i nostri territori in quella periodo si cominciava a parlare sede. Se noi prendiamo sottogamba seriamente di CO2 e buco dell’ozono. La l’Europa, anche l’Europa prenderà Vicepresidente aveva posto il problema sottogamba quello che noi che l’industria europea avrebbe avuto rappresentiamo. Questo è un elemento comunque bisogno d’energia. Come fare importantissimo da far capire ai nostri quindi a produrre energia senza ragazzi. danneggiare l’ozono? L’unico modo era il L’Europa dà delle grandissime opportunità nucleare. Tuttavia, come potevano fare i a ciascuno di noi e ai nostri territori, ma singoli Stati a parlare di nucleare con le non si può essere in grado di sfruttarle se opinioni pubbliche contrarie? Non non si conosce a sufficienza l’Europa. potevano. Al contrario la Commissione Perciò invito quanti di voi lavorano nelle poteva farlo, mettendo l’ipotesi sul tavolo scuole superiori a organizzare visite in modo neutrale e stimolando le guidate alle istituzioni europee, che sono discussioni sul tema dal punto di vista estremamente aperte alle scuole, per far tecnico. Questo perché la Commissione, capire il loro funzionamento e per far non dipendendo dalle elezioni, può anche appassionare i ragazzi all’Europa. permettersi di inimicarsi una parte L’Europa funziona e funzionerà bene dell’opinione pubblica difendendo soltanto se sarà e continuerà ad essere posizioni tecnicamente solide, a un insieme di singolarità, ciascuna con un differenza dei governi nazionali. interesse diverso. Ciò accadrà se ognuno
sarà in grado di portare in Europa le nazionali. Quando io lavoravo al proprie conoscenze e la propria cultura; Gabinetto de Palacio, chissà perché, i cultura che deve derivare dal proprio corridoi di quegli uffici erano tappezzati territorio ma anche dall’apertura verso gli con i poster della Superba … sempre altri. Per questo motivo vi esorto a ammirati da tutti coloro che ci visitavano stimolare nei ragazzi la conoscenza delle da tutta Europa. lingue. Le lingue sono un elemento fondamentale affinché si possa conoscere l’Europa in maniera più approfondita, magari anche informale ed amichevole, che è proprio quello di cui abbiamo 12 bisogno. Questo è un elemento che può sembrare poco legato a ciò di cui si è discusso finora, cioè l’educazione civica europea, ma in realtà a me pare molto pertinente poiché è proprio attraverso la conoscenza dell’altro che si arriva a quel rispetto dell’altro che costituisce la base dell’educazione civica. Per concludere, vorrei raccontare un piccolo aneddoto per dimostrarvi come si può sempre partire dall’Europa per arrivare ai nostri territori, nel mio caso a Genova, e promuovere le nostre bellezze
Chiara Saracco, dirigente scolastica Liceo Gobetti, Genova (testo non rivisto dall’Autrice) Nella prima parte del mio intervento burocrazia, come i gemellaggi e il parlerò dei problemi di sistema che si progetto di scuola ambasciatrice del trova ad affrontare un dirigente Parlamento europeo, proprio perché scolastico, mentre nella seconda vorrei possa lavorare con alcuni docenti senza fornire alcuni input riguardanti la didattica dovermi basare sulla segreteria. che derivano dalla mia precedente Arriviamo al secondo punto strutturale. È esperienza di docente in materie chiaro che di fronte alla normativa che ci giuridiche. è stata illustrata da Gloria Rossi e che è, 13 Partiamo dal sistema. Il primo problema permettetemi di dirlo, abbastanza che ci troviamo ad affrontare noi dirigenti generica e ripetuta da anni, è necessario è la carenza di personale, prima di tutto che il collegio docenti elabori un nelle segreterie. Per esempio, noi non curriculum. Dobbiamo fare un curriculum abbiamo Dsga (Direttore Servizi Generali d’istituto che permetta ad ogni classe di e Amministrativi) di ruolo e abbiamo un affrontare un certo numero d’argomenti, numero insufficiente di assistenti progressivamente a seconda delle amministrativi. Nelle scuole italiane ci competenze dei ragazzi. Senza un sono molti assistenti che provengono curriculum d’istituto seriamente redatto -e dalla carriera di collaboratori scolastici e chi conosce il nostro mondo sa che non che non hanno una preparazione sono molte le scuole con un vero e adeguata, per esempio sull’uso dei proprio curriculum d’istituto- rimarrà tutto computer. nell’aria, vago o affidato alla benevolenza Ciò può sembrare una cosa di poco conto di alcuni insegnanti. ma se le scuole non hanno le strutture Terzo punto di sistema. Il Salone per funzionare non possono poi riuscire a Orientamenti non è ben usato. fare del resto. I progetti europei Certamente il Salone ci offre l’opportunità richiedono un discreto lavoro di tipo di conoscere tutta una serie di buone amministrativo e senza una segreteria pratiche però, per vari motivi, non viene sufficientemente preparata su cui fare utilizzato dalle scuole liguri. affidamento non si può pensare di Ultimo punto di sistema. L’Unione dedicarsi alla progettazione europea. europea è stata vista negli ultimi anni Passando al secondo tipo di personale, il dalle scuole italiane come poco più di una personale docente, è evidente che se mi fonte di denaro, usata sopratutto per trovo con un 30% di docenti precari che portare i ragazzi all’estero tramite progetti non insegneranno più nella mia scuola di scambio. In questi progetti raramente l’anno successivo non potrò fare si parla di Unione europea. Non si fa progettazione europea. educazione civica europea. Si portano i Anzi, a dirla tutta, non potrò neanche ragazzi fuori, e loro sono felicissimi di nominare, se non con molta fatica, i tutor andare, ma non imparano assolutamente dell’ex alternanza scuola lavoro. Questo niente sull’Unione europea. Per esempio, perché la parte fissa di docenti è oberata l’anno scorso, quando ho fatto sapere a di lavoro. dei miei studenti che erano andati tre Tutti i nostri discorsi crollano di fronte a settimane in Spagna gratis grazie a un queste mancanze di tipo strutturale. PON (Programma Operativo Nazionale) Quest’anno ho scelto per la mia scuola che quel progetto era finanziato tutte cose a zero costo e a zero dall’Unione europea, sono caduti dalle
nuvole. I PON richiedono che si affiggano lamentano di venir spinti a lasciare l’Italia delle targhe ma queste targhe rimangono per andare in cerca di opportunità attaccate al muro. Bisognerebbe prendere all’estero, mentre loro vorrebbero vivere i singoli ragazzi e spiegare loro il motivo qui. Quindi è assolutamente necessario di quella targa, altrimenti non lo sapranno mostrare come questo territorio potrebbe mai. beneficiare e già beneficia dell’Unione Quindi questo fiume di denaro che è europea. Questo aspetto deve arrivato è servito, dal punto di vista intrinsecamente far parte dell’educazione civica europea, a poco o dell’insegnamento. Ciò impone ai docenti niente. Durante un incontro che avevamo un grande lavoro di informazione e fatto qualche anno fa in Regione Liguria formazione, perché gli insegnanti 14 mi aveva molto colpito una scuola di preparati a trattare di livello istituzionale Imperia che aveva vinto un Erasmus e di cultura locale sono molto pochi. scientifico. Questa scuola aveva inserito L’istruzione che noi diamo in Italia è nel progetto un piccolo numero di ore focalizzata sul livello nazionale, obbligatoriamente dedicate alla tralasciando invece quello locale. I miei conoscenza dell’UE. Ciò proprio perché i studenti non conoscono più la storia di docenti avevano pensato che fosse Genova. Prima queste informazioni necessario parlare dell’organismo che passavano attraverso i nonni. Ciò non è aveva finanziato il progetto. più possibile perché ormai sono Passiamo ora al punto di vista del pochissimi i ragazzi nati in una famiglia di docente. La dimensione giuridico genovesi DOC, e quello che questi ragazzi istituzionale ed economica deve essere possono imparare sulla storia locale glielo insegnata preferibilmente alla fine del possiamo insegnare solo noi a scuola. percorso di studi. Questo perché il nostro Un’ultima cosa. Sostanzialmente tutti è un mondo complesso e perché a 18 vogliono parlare con le scuole. Noi siamo anni i ragazzi iniziano a votare e quindi sommersi dalle iniziative. Qualunque sono più attenti a queste tematiche. In obbiettivo degno di nota si riversa sulla particolare deve essere chiarito il perché scuola. Il problema è che noi non sia necessario un ordine di governo che possiamo continuare ad aggiungere non sia né locale, come il Comune e la argomenti. Regione, né nazionale, come l’Italia, ma Quando si parla di fare un curriculum che sia di livello geografico superiore. d’istituto non si tratta solo Questo va spiegato, non semplicemente dell’insegnamento dell’educazione civica illustrato come si fa nei libri di diritto che europea, ma si tratta di programmare un si limitano a descrivere semplicemente le curriculum sulla conoscenza. Bisogna che caratteristiche degli organi istituzionali. s’impari ad accorpare i vari argomenti, Le domande a cui dobbiamo cercare di non continuare ad aggiungere. Perché noi dare risposta sono: come si governa una dobbiamo parlare del Comune, della società? perché mi serve quel livello di Regione, dello Stato e dell’Unione governo? Questi problemi vanno europea; dobbiamo parlare di come affrontati, altrimenti la disaffezione verso funziona un Paese democraticamente l’Europa crescerà per il semplice fatto che gestito. Se non facciamo questo lavoro di le persone non capiscono il motivo della sintesi le teste dei nostri ragazzi saranno sua esistenza. Da ciò ne discende che è semplicemente riempite di nozioni. Invece assolutamente essenziale affrontare la noi dobbiamo fare il contrario. Quindi o si dimensione locale mostrando in che modo accorpa il curriculum oppure la scuola a le politiche dell’Unione europea arrivano a un certo punto vi dirà: No! casa nostra. Molti dei miei ex studenti
Mario Fattore, docente del Liceo Colombo, Genova Il Liceo Classico e Linguistico Statale Sono necessarie, però, alcune Colombo di Genova promuove già da considerazioni sulla recente normativa tempo percorsi di educazione civica in che introduce l’insegnamento orario curriculare ed extracurriculare. dell’educazione civica nelle scuole. In particolare, durante l’anno scolastico La sensazione è quella che sia (spero!) 2018/19 un gruppo di studenti ha aderito soltanto un primo passo verso una all’European Parliament Ambassador strutturazione migliore. 15 School Programme promosso dal Dico ciò in quanto, scorrendo il testo della Parlamento europeo. legge, la mia attenzione è caduta su Grazie a questo progetto gli studenti: alcune parole-chiave: - hanno avuto la possibilità di collaborare 1) All’art. 2 c.1 si legge, ad esempio, che e interagire con associazioni (ILSREC, l’insegnamento dell’EC deve essere Centro in Europa) e istituzioni (centro finalizzato allo “sviluppo della conoscenza Europe Direct, Parlamento europeo - e comprensione delle strutture e dei ufficio in Italia) del territorio; profili sociali, economici, giuridici, civici e - hanno studiato la storia, le istituzioni e ambientali della società”. Pertanto il le funzioni dell’UE; inoltre, alcuni docente dovrà trasmettere un sapere avrebbero votato per la prima volta strutturato. proprio alle elezioni per il rinnovo del PE e Solo chi possiede un sapere strutturato ciò ha permesso loro di esercitare il diritto può trasmetterlo; quindi anche il concetto di voto in maniera più consapevole. di trasversalità (ribadito più volte) non è Gli impegni futuri di una scuola per forza da intendere come una risorsa. ambasciatrice del PE devono essere: una Un docente specialista della materia e formazione continua per gli studenti (con appassionato può più facilmente trasferire attenzione particolare ai temi più attuali) agli studenti conoscenze ed entusiasmo. e la collaborazione con associazioni e Insomma, il concetto di trasversalità istituzioni. potrebbe in parte snaturare quello che è Il percorso dei nostri ragazzi si è concluso l’obiettivo principale dell’educazione il 25 ottobre scorso con la partecipazione civica: formare i cittadini del presente e ad Euroscola. Presso la sede del PE a del futuro. Strasburgo, i ragazzi hanno vissuto una Tale insegnamento, insomma, non deve giornata da eurodeputati con altri 500 essere affidato a tutti indistintamente: i giovanissimi provenienti da 25 Paesi docenti sono sicuramente anche dell’UE: insieme hanno discusso su temi educatori e molte materie si collegano importanti (ambiente, migrazione, all’educazione civica (permettendo occupazione giovanile, giovani e collaborazioni indispensabili), ma essa va dipendenze, futuro dell’Europa, sicurezza insegnata da chi possiede le competenze e diritti umani), votando successivamente specifiche. le risoluzioni adottate da ogni gruppo di 2) L’art.2 c.8 recita: “dall'attuazione del lavoro. presente articolo non devono derivare Queste esperienze hanno inserito la incrementi o modifiche dell'organico del scuola in un circuito virtuoso, ricco di personale scolastico, né ore opportunità sia per gli alunni che per i d'insegnamento eccedenti rispetto docenti. all'orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti”.
La formazione (in generale) implica Se si vogliono realmente formare cittadini naturalmente impiego di risorse umane consapevoli bisognerà fare qualcosa in ed economiche. È fondamentale investire più. energie se si vuole curare la formazione di qualcuno, specie dei più giovani. In attesa delle linee direttive che sicuramente il MIUR provvederà ad emanare, alcune scuole hanno già avviato una sperimentazione dell’EC. Ma, ad esempio, nel caso del Liceo Colombo esiste una sola cattedra (18 ore) di diritto 16 e economia che non copre il monte ore previsto dalla normativa (un’ora a settimana): ciò vuol dire che alcuni faranno lezione col “docente di materia”... ma gli altri? Ultimo: in uno Stato laico è previsto l’insegnamento della religione cattolica, ma si discute faticosamente sull’introduzione dell’insegnamento di Educazione Civica. Una spinta importante può venire proprio da chi è sul campo. Penso che le scuole debbano condividere e costruire insieme le buone pratiche, collaborando il più possibile in modo da far trasparire che l’insegnamento (serio) dell’EC è ormai una vera e propria necessità. Bisogna, inoltre, prestare maggiore attenzione alle richieste degli studenti: i ragazzi sono curiosi, vogliono capire ciò che accade intorno a loro; per questo non bastano risposte superficiali, perché solo ciò che viene studiato e compreso può suscitare interesse. Liceo Colombo Scuola Ambasciatrice del Parlamento europeo
Tiziana Cignatta, vicepreside Liceo Da Vigo – Nicoloso da Recco, Rapallo democratica, numerosi descrittori come l’attitudine all’apertura verso la diversità culturale. Così come esistono dei descrittori per la certificazione delle competenze linguistiche, in questo quadro di riferimento sono stati inseriti 17 dei descrittori in grado, per esempio, di valutare gli atteggiamenti. Ciò consente di classificare le competenze civiche e culturali partendo da un livello basico, consistente nel mero interesse nei confronti del diverso, arrivando fino a un livello avanzato, caratterizzato dalla volontà d’imparare una cultura differente. La seconda fonte è l’Agenda 2030 che, tra i suoi obbiettivi, ne annovera alcuni attinenti, a mio avviso, alla cittadinanza Il mio intervento vuole essere un europea: assicurare salute e benessere esempio, tra i diversi che abbiamo sentito per tutti, fornire un’educazione di qualità, oggi, della progettualità, sempre molto raggiungere l’uguaglianza di genere, attiva, delle scuole. promuovere società pacifiche e I punti di partenza sono due: riflettere su incentivare una crescita economica quello che esiste per valorizzarlo e duratura, inclusiva e sostenibile. ragionare su come s’inquadrano le buone Infine ci sono le otto competenze chiave pratiche e l’esperienza in una prospettiva per l’apprendimento permanente, su cui europea e internazionale. non mi soffermo perché già Al di là della legge n. 92 e del contributo abbondantemente trattate da Gloria della Commissione europea “L’Europa a Rossi. maggio 2019”, mi sono concentrata su tre Come si applica questo quadro europeo e documenti: “Le competenze per una internazionale in ambito linguistico e cultura della democrazia: vivere insieme civico in una scuola? in condizioni di parità in società Vi faccio l’esempio del nostro liceo. Che democratiche culturalmente diverse” del cosa proponiamo relativamente alla Consiglio d’Europa, l’Agenda 2030 per lo competenza multilinguistica, a quella in Sviluppo sostenibile dell’ONU e la materia di cittadinanza e alla raccomandazione del Consiglio consapevolezza dell’espressione dell’Unione europea del 22 maggio 2018 culturale? Innanzitutto l’apprendimento di sulle competenze chiave. più lingue e culture. I nostri ragazzi Il primo documento declina 20 studiano le lingue straniere anche competenze, suddivise in valori, nell’ottica del conseguimento delle atteggiamenti, attitudini e categorie di certificazioni, con l’ulteriore possibilità di conoscenza e comprensione critica e ottenere l’attestazione d’eccellenza comprende, all’interno di un apposito plurilingue e interculturale costituita dal repertorio di competenze per una cultura Certilingua®.
In secondo luogo, proponiamo con altre finali. Il messaggio dello spettacolo era sedici scuole liguri il doppio diploma italo- che siamo tutti chiamati, nel nostro francese EsaBac per ottenere il quale i piccolo, a decidere e non possiamo tirarci ragazzi di terza, quarta e quinta devono indietro dalle nostre responsabilità. affrontare lo studio della storia in Passando ad altre competenze, vorrei francese per due ore settimanali e parlare ora di quella digitale. In questo superare un’apposita prova all’esame di ambito abbiamo a disposizione diversi Stato. Questo è un bell’esempio di come strumenti come la creazione di risorse si possa integrare il curriculum italiano digitali per l’apprendimento plurilingue, la alla storia e alla lingua e cultura piattaforma eTwinning e il riconoscimento francofona. di eTwinning school, rilasciato alle scuole 18 In terzo luogo, ci sono gli scambi che si specializzano nelle competenze interculturali, gli stage linguistici, il internazionali tramite l’uso della “Transalp”, ossia la possibilità d’accogliere piattaforma eTwinning. i ragazzi francesi nelle nostre scuole e di L’anno scorso abbiamo inoltre partecipato mandare i nostri ragazzi nelle scuole a un Erasmus+ sulla citoyenneté francesi. In questo contesto è stato molto numérique, la cittadinanza digitale, in interessante il progetto di teatro lingua francese, tra Genova e Montpellier. plurilingue, inquadrato in un PON, sul Il titolo del progetto era “What about our tema della migrazione, che abbiamo real virtual world?” con il sottotitolo presentato in occasione del Salone “Risques et opportunités du numérique et Orientamenti. Nel corso di questo du virtuel”. Nel corso dell’attività i ragazzi progetto i ragazzi hanno dapprima scritto si sono incontrati con le comunità in italiano un testo sul tema dei migranti, politiche locali, sia di Genova che di poi l’hanno tradotto in lingua francese Montpellier, lavorando quindi anche con durante un soggiorno di tre settimane ad le amministrazioni pubbliche per capire Antibes. Per fare in modo che lo studio quali potevano essere i rischi della delle istituzioni europee entrasse nel PON digitalizzazione e del mondo virtuale abbiamo organizzato anche un apposito all’interno della scuola e della società. modulo di formazione sulle istituzioni Per quanto riguarda la competenza europee. Quindi, prima siamo partiti da imprenditoriale nell’ambito delle un modulo teorico che poi siamo andati esperienze PCTO, ossia i percorsi per le ad integrare con la performance teatrale competenze trasversali e per in cui gli studenti hanno simulato una l’orientamento, in Italia e all’estero, seduta del Parlamento europeo dove si prevediamo attività d’insegnamento di discuteva di un’invasione aliena a Rapallo. francese e spagnolo alla scuola primaria, I ragazzi assieme al pubblico del teatro dove i nostri ragazzi avvicinano i più avevano il compito di decidere se si piccoli, in modo ludico, a queste lingue. dovesse accogliere gli extraterrestri Fra le tante esperienze che abbiamo oppure no. Ne è uscito uno spettacolo di avuto è stata particolarmente significativa circa un’ora, in lingua italiana, con la nostra collaborazione con l’Institut interventi plurilingue e una piccola parte Français Italie e il Consolato di Francia a in dialetto genovese. Nella versione Genova, unitamente a una classe del messa in scena ad Antibes, invece, gli Liceo Deledda, con i quali abbiamo alieni approdavano in Francia e il pubblico condiviso un’esperienza interculturale sul doveva sempre esprimersi a proposito centenario dell’armistizio dell’11 dell’accoglienza degli alieni. A seconda novembre 2018 a Staglieno, dove c’è un della decisione presa dalla maggioranza monumento ad otto soldati francesi dei presenti, si accedeva a due diversi caduti.
A questo punto vorrei sottolineare alcuni concetti chiave per la promozione dell’educazione civica europea: strategie, imparare ad imparare, negoziare, l’importanza delle attività linguistiche e il ruolo della mediazione, il project task based approach, la sostenibilità, la responsabilità, l’inclusione, la conoscenza e il dialogo. Le soft skills, partendo da quelle emotive passando a quelle cognitive per arrivare a quelle sociali e 19 relazionali, sono molto importanti sia per il lavoro che per la scuola. Facendo educazione alla cittadinanza in questo modo si lavora a tutti questi livelli. Nella progettazione e-Twinning sulla piattaforma digitale si sviluppano tutte queste soft skills a costo zero. Ciò rappresenta un modo per coinvolgere tutta la comunità, da quella locale a quella internazionale, ed è quindi un’attività assolutamente da promuovere. Prima di chiudere vorrei citare una frase in francese di Paul Claudel: “Dis papa, c’est quoi le monde? Le monde est une ronde de peaux et de parfums, d’écorces et de sourires, de jours et de sommeil”; “Dimmi papà, che cos’è il mondo? Il mondo è un girotondo di pelli e di profumi, di scorze e di sorrisi, di giorni e di sonno”.
Francesca Oggioni, Centro d’Informazione Europe Direct Lombardia nel solo anno scolastico 2018/2019, oltre 8.000 studenti (di cui l’80% circa delle scuole secondarie di secondo grado) sul territorio lombardo. Durante gli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019, al progetto “L’UE in classe” si 20 sono affiancati altri due percorsi strutturati volti ad introdurre analisi critiche e riflessioni sul futuro dell’Europa tra i ragazzi. Il primo, dedicato agli studenti delle quarte superiori, è stato organizzato in otto incontri. Basato sul metodo Harkness e sul processo partecipativo del Critical Thinking ha visto il coinvolgimento dei ragazzi di quattro classi di tre scuole in provincia di Milano e Varese. Già dalla metà degli anni 2000, il Centro I ragazzi sono stati accompagnati, Europe Direct Lombardia ha iniziato a attraverso una riflessione critica, alla gettare le basi per un’educazione alla scoperta di alcune delle maggiori politiche cittadinanza europea nelle scuole di ogni europee e dell’importanza delle elezioni ordine e grado attraverso l’attivazione del europee. Tali percorsi si sono conclusi, in laboratorio gratuito “L’UE in classe”. entrambi gli anni, con un dialogo Nel tempo sono state via via costruite conclusivo tra giovani ed istituzioni. relazioni stabili con il mondo Il secondo percorso, attivato anche dell’istruzione scolastica e il Centro durante l’attuale a.s. 2019/2020, è stato Europe Direct Lombardia si è specializzato dedicato alla scoperta dell’Unione nell’offerta di percorsi didattici di europea attraverso l’arte e il teatro. educazione alla cittadinanza europea con Questo secondo laboratorio ha visto l’obiettivo di dare una prima risposta alla l’entusiasmante partecipazione di alcuni necessità di introduzione ragazzi tra gli 11 e i 13 anni di quattro dell’insegnamento di cittadinanza e scuole lombarde secondarie di primo costituzione nei programmi scolastici - grado. Quest’anno, in linea con le priorità così come previsto dal MIUR, Ministero della nuova Commissione europea, il per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. tema del laboratorio sarà il cambiamento Rispetto a tale priorità sono stati siglati climatico. durante il 2018 tre progetti di Sull’argomento, che verrà veicolato collaborazione con l’Ufficio Scolastico attraverso la fotografia e il teatro, Regionale - Ambiti Territoriali di Milano, lavoreranno i ragazzi della 3B dell’Istituto Varese e Monza, che hanno contribuito a Comprensivo T. Grossi di Rho ed i ragazzi raggiungere -con interventi ad hoc sui della 2B dell’Istituto Comprensivo temi Europa, politiche, istituzioni, diritti, Manzoni di Samarate (Varese). Il opportunità di studio, lavoro, volontariato percorso si concluderà in maggio con uno all’estero, migrazione, disinformazione- spettacolo teatrale ed una mostra
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