Eduardo Sánchez Moreno clarinetto - Conservatorio della ...
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GIOVEDÌ ORE LIVE 17.06.21 19:00 STREAMING conservatorio.ch/eventi Eduardo Sánchez Moreno clarinetto Recital per il conseguimento del Master of Arts in Music Performance Conservatorio della Svizzera italiana Scuola universitaria di Musica Via Soldino 9 CH-6900 Lugano T +41 (0)91 960 23 62 eventi@conservatorio.ch
Eduardo Sánchez Moreno Eduardo Sánchez Moreno (Cazorla, Spagna 1995) inizia i suoi studi musicali all’età di 8 anni presso il Conservatorio Elemental di Musica di Cazorla. A 11 anni debutta come solista con l’Orchestra Sinfonica del CPM Maria de Molina. Nel 2013 Eduardo viene ammesso al Conservatorio Superior di Musica di Siviglia dove diventa allievo di Antonio Salguero e Camilo Irizo per diplomarsi nel 2017 con il massimo dei voti e la lode. Nel 2016 si trasferisce in Danimarca per studiare con diversi insegnanti di clarinetto come Mathias Skjoller, Bue Skov, John Kruse e Soren Elbo. In Danimarca Eduardo viene invitato a lavorare con diverse orchestre ed ensemble come la Danish Radio Symphony Orchestra, Copenhagen Philarmonic Orchestra, The Royal Danish Orchestra e Esbjerg Ensemble. Eduardo ha suonato sotto la direzione di maestri come Thomas Søndergård, Toshiyuki Kamioka, Kai Bumann, Giordano Bellicampi, Daniel Moreira, Michael Boder e Jean Thorel. Ha suonato il Concerto per clarinetto ed orchestra di Carl Nielsen come solista con la DKDM Symphony Orchestra nel 2019 e con la Aarhus Symphony Orchestra nel 2020. Nell'ambito delle orchestre giovanili ha collaborato con la Orquesta joven de Cordoba, Duen ensemble di Danimarca e la Schweizer Jugend Orchester. Il suo percorso musicale lo ha portato ad esibirsi in alcuni dei più imporanti teatri in Europa e USA, come la Tonhalle Maag Zürich, Casino Bern, Symfonisk Saal of Musikhuset Aarhus, Den Gamle Scenen a Copenhagen e la Danish Radio Concert Hall. Eduardo è stato invitato a partecipare a diversi festival del nord Europa come il UNM e il Pulsar Festival a Copenhagen, dove ha collaborato con compositori come James Black e Simon Steen Andersen e con ensemble come Klart Ensemble, Faces Ensemble. Eduardo Sanchez è stato vincitore di concorsi internazionali come la Yamaha Scholarship Competition 2018, la DKDM Soloist Competition 2018 e l' International Orchestra Audition Awards 2020. Tra i suoi principali insegnati si trovano grandi clarinettisti come Philipp Berrod, Giovanni Punzi e Charles Neidich. Diverse sono le fondazioni che hanno aiutato Eduardo Sánchez Moreno a sostenere i suoi studi: Yamaha foundation, Lyra Stiftung, Vera og Carl Johan Michaelsens foundation, Hotelejer Anders Manssons og Hustru, Hanne Manssons Mindelegat Foundation e il Fondo di Solidarietà del Conservatorio della Svizzera italiana. Dal 2019 è allievo del Master of Arts in Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera italiana nella classe di François Benda e Jordi Pons.
Carl Maria von Weber Gran duo concertante in Mib Maggiore op. 48 1786 – 1826 per clarinetto e pianoforte I. Allegro con fuoco II. Andante con moto III. Rondo Bruno Mantovani Bug *1974 per clarinetto solo Jean Françaix Tema con variazioni 1912 – 1997 “Pour mon petit fils Olivier” per clarinetto in La e pianoforte Tema: Largo – Moderato (Olivier) Var. 1. Larghetto misterioso Var. 2. Presto Var. 3. Moderato Var. 4. Adagio Var. 5. Tempo di Valzer Cadenza Var. 6. Prestissimo Eva Bohte pianoforte Classe di clarinetto di François Benda e Jordi Pons
Jean Françaix (1912-1997) Tema con Variazioni per clarinetto en La e pianoforte Il rigoroso curriculum presso il Conservatorio Nazionale di Musica di Parigi (attuale CNSMDP) supponette la creazione di diversi brani di concorso (morceux di concours) accanto ai brani più brevi (prima vista) per gli esami di fine anno accademico che finiva in un concorso pubblico premiato: Le Concours du Conservatoire. I brani solistici composti per questa competizione costituirono i primi serie di composizioni solistici per legni, ottoni ed arpa nella storia del conservatorio, essendo composti quasi annualmente dalla decada do 1830. Ovviamente il repertorio per clarinetto fu ingrossato grazie a queste commissioni; esempi sono i Solo de concours di A. Messager (1853 – 1929), Rabauad (1873 – 1949), la Premier Rhapsodie di C. Debussy (1862 – 1918) ed anche il Tema con Variazione di Jean Françaix commissionato per il concorso di 1974. Françaix dedicò il brano a suo nipote Olivier bassando il tema principale con i consonanti del suo nome come si vede nel seguente esempio dell’inizio del tema: Il brano è formato da un tema, sei floride variazioni ed una cadenza per clarinetto solo chi sfiorano tutte le possibilità tecnica del clarinetto in un mood jazzistico e rilasciato che ricorda al carismatico Parigi degli anni 20 del secolo scorso, rompendo con le tendenze compositive in Europa nella seconda metà del novecento e ritornando a una sorta di stile neoclassico inspirato nella musica del Gruppo dei 6. In parole di Jean Françaix questo brano era “arduo di suonare”. “Fortunatamente”, aggiungette, “i clarinettisti hanno tendenze masochiste…siamo lontani dei tempi in qui Jerome K. Jerome, sentendo un clarinetto, scrivette che li ricordava ai gridi di sua suocera mentre essendo era attaccata da uno squalo. Attualmente i clarinettisti sono diventati sirene…”.
Bruno Mantovani (1974 - *) Bug per clarinetto solo Bug, brano estremamente virtuoso anziché innestabile composto da Bruno Mantovani influente compositore francese nel panorama attuale di grande esito internazionale chi fosse stato alla testa organizzativa del CNSMDP di Parigi per una decada, ebbe la sua prima performance il 6 Aprile di 1999 all’interno del Festival di Mériel (France) eseguita dal suo dedicatario Philippe Berrod. Il brano è l’unica opera per clarinetto solo di Mantovani ed è diventata ampiamente assorbita nel repertorio standard per clarinetto solo. Bug presenta la metafora d’un fallimento informatico immaginario (senza immaginarsi la crisi accaduta proprio da un possibile errore informatico cui ragione d’essere sarebbe il fattibile ritorno all’anno 1900 dal database il 31 Dicembre di 1999; fortunatamente questo alla fine non è successo). Malgrado alla fine le formule ritmiche sono multipli d’una unità comune (la semicroma), la musica diventa meno regolare a causa di l’apparizione di dinamiche specifiche che di solito contradicono il profilo melodico. Di ugual maniera i numerosi trilli, bisbigliandi e articolazione variate contribuiscono a creare un senso di estrema densità all’inizio dell’opera. Progressivamente la musica sembra di scapare dell’eseguitore mentre passaggi veloci sostituiscono il ritmo regolare dell’inizio. Subito dopo un’oasi di calma, il virtuosismo prende ancora il protagonismo salendo verso un punto di non ritorno rappresentato dal registro acuto in fortissimissimo. Tutto si disintegra a questo punto, con disorientate quarti di tono che mischiano i diversi suoni tra di loro. Il brano conclude con suoni sostenuti, quelli sopravviventi delle melodie micro-tonali. Carl Maria von Weber (1786 – 1826) Grand duo concertante opus 48 per clarinetto e pianoforte Composto nel 1816 questo brano sarebbe l’ultimo tra le opere scritte per clarinetto da Carl Maria von Weber staccandosi nel repertorio clarinettistico assieme ai concerti opus 73 e opus 74 e al quintetto opus 34. Nonostante il fatto che fu Heinrich Bärmann (1784 – 1847) il virtuoso chi inspirò a Weber per scrivere in una maniera talmente brillante per il clarinetto, il Grand Duo fu eseguito per la prima volta dal ugualmente virtuoso Johann Hermstedt (1778 – 1846) in qui si crede fu inspirato assieme a Johann Kotte (1797 – 1857). Weber che vissi a cavallo tra il periodo Classico e Romantico prendette lo stile operistico tedesco dalla tradizione Mozartiana innovandolo e creando lo stilo operistico romantico che dopo si svilupperebbe ampiamente con Wagner. La opera weberiana influenzò profondamente la musica per clarinetto di Weber il quale trovò nel clarinetto lo strumento perfetto per riflettere i diversi personaggi e caratteri emotivi che si possono trovare in un’opera. È notevole il virtuosismo estremo soprattutto nella parte del pianoforte servendoci di esempio anche
della grande qualità nel repertorio pianistico di questo compositore, ampiamente eseguito nel ottocento. La struttura di ogni movimento rispetta chiaramente gli schemi classici avendo stato scritti in ordine inverso; questo è, iniziando dal terzo movimento in 1815 e finendo col primo in 1816. Questo fatto ci serve per osservare lo sviluppo musicale nello stile di scrittura dove si apprezza un rondo piuttosto con una scrittura classica e molto trasparente e leggero per poi passare a un andante con moto dove si vede l’influenza del romanticismo iniziale con frasi molto espressive ed ampi scambi di registro nel clarinetto che viaggia per diversi stati d’animo come si vede nella solitudine della prima frase e nel senso di grandiosità subito dopo. Il primo movimento diventerà quello più sviluppato nel modo di scrittura con diverse frasi fugate tra il pianoforte e il clarinetto chi rendono questo pezzo in uno straordinario brano di musica da camera di grande complessità tecnica e musicale. Dunque il Grand Duo Concertante suppone un brano chi esemplifica da un lato, lo sviluppo sociale che soffrì la musica di camera e la musica academica in generale, diventando un’arte borghese e lontanandosi dalla tradizione aristocratica e dall’altro come il clarinetto fu un protagonista indiscutibile in questo periodo di cambiamento sociale e estetico.
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