ECONERRE - Eutronica con Jobot dà la soluzione per spostare i carichi leggeri

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ECONERRE - Eutronica con Jobot dà la soluzione per spostare i carichi leggeri
ECONERRE - Eutronica con Jobot dà la
soluzione per spostare i carichi leggeri

Il robot collaborativo Jobot di Eutronica migliora le condizioni di lavoro. Funzioni: il rifornimento
linee di montaggio, trasferimento di attrezzatura e consegna di oggetti. Nuova versione ammessa a
finanziamento per soluzioni anti Covid

di Davide Lega (*)

Siamo entrati nella logistica 4.0, quindi nella automazione dei mezzi di movimentazione a terra,
che avviene grazie a “robot collaborativi”. Come sono guidati questi robot e soprattutto qual è la
differenza tra AGV e LGV?

Grazie a caratteristiche di flessibilità, che consentono di lavorare accanto al personale umano, i
robot collaborativi (detti anchecobot) vengono sempre più utilizzati per automatizzare numerosi
processi produttivi industriali. Queste stesse qualità permettono però di utilizzare i cobot anche
per migliorare le operazioni di logistica interna alle aziende o ai loro magazzini. Per questo
motivo, anche la diffusione dei carrelli automatici si sta moltiplicando in maniera esponenziale.
Gli AGV, acronimo per Automated Guided Vehicle, sono dei robot in grado di spostarsi
autonomamente negli spazi di lavoro senza la necessità di personale a bordo, sfruttando software di
gestione intelligenti (ti invito a dare un occhiata ai robot autocarri portacontainers nel porto di
Shangai o nel porto di Amburgo). Per potersi muovere da un punto ad un altro, l’Agv segue bande
magnetiche, linee colorate o altri marker che facciano da riferimento lungo il percorso. Gli Lgv
(Laser Guided Vehicle) sono una sottofamiglia degli Agv, e ne costituiscono i membri più
all’avanguardia. La movimentazione dipende infatti da laser scanner che consentono una mappatura
completa dell’area di lavoro, senza la necessità di indicatori per effettuare il proprio tragitto. I laser
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sono usati inoltre per evitare le collisioni.

Agv e Lgv: i vantaggi
Nonostante le differenze che possono esserci tra le due tipologie, tutte le navette Agv garantiscono
il trasporto di materiali, ad esempio tra reparti produttivi, in maniera efficace, evitando al
personale faticosi spostamenti, oltre che la perdita di tempo legata a questa attività di scarso
valore aggiunto. Un altro punto a favore dei veicoli a guida autonoma è la consegna di materiale
nella giusta quantità e nel momento giusto, evitando accumuli sulle linee di produzione e
garantendo una gestione efficace delle scorte. Un esempio sono i robot AGV che consegnano
giornalmente i pasti ai reparti sanitari dei grandi ospedali americani. Gli Lgv offrono però qualche
vantaggio in più, in particolare quelli derivati dall’assenza di marker nello spazio lavorativo: gli
indicatori di percorso sono soggetti a logoramento, pertanto periodicamente devono essere
sostituiti. I veicoli a guida laser evitano sia quest’incombenza, sia quella di effettuare costose
modifiche di configurazione degli impianti. Insomma, maggiori sono le tecnologie impiantate su un
AGV, maggiori i vantaggi che ne derivano.

I robot nei porti

Tornando ai robot collaborativi, molti non sanno che, già da anni, nei porti, questi veicoli a guida
automatica si muovono da tempo. Il primo utilizzo degli AGV Automatic guided vehicle per
movimentare i contenitori in un terminal marittimo si è avuto, nel 1993, al “Delta Terminal” di
Rotterdam che è gestito dall’“European Container Terminal” (ETC).

Quest’automazione dei mezzi consente di accelerare la capacità di movimentazione dei porti
europei, ma anche mondiali e in particolare di quelli cinesi che negli ultimi anni hanno
praticamente raddoppiato la loro capacità di movimentazione. Ad esempio il porto di Qingdao, in
Cina, che, primo porto automatizzato nel mondo, è passato da 10 a 20 milioni di TEU dal 2006 a
oggi.

I robot attivi nel porto di Qingdao o in quello di Amburgo o di Shangai, mi forniscono lo spunto per
spiegare come ciò che vediamo in questi luoghi è già avvenuto da tempo nelle aziende di produzione
e nei loro magazzini di componenti e prodotti finiti. Ora il livello successivo di automazione è
portare i robot e i veicoli a guida automatica nei centri di distribuzione che sono di dimensioni
sempre più enormi e contengono milioni di articoli da distribuire quotidianamente in ogni parte del
mondo.

Amazon è stata una delle prime aziende a utilizzare i robot nei suoi Centri di distribuzione e nei suoi
magazzini. I suoi robot Kiva, chiamati anche BOT sono utilizzati ormai da alcuni anni nei centri di
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distribuzione e svolgono bene l’attività di movimentare dei piccoli scaffali alti 180 cm chiamati
Pod. I Bot sono guidati da un software che li indirizza tramite comandi wireless in base alla
posizione degli stessi in magazzino.

La posizione viene letta in tempo reale dai Bot tramite una telecamera (posizionata sul fondo dello
stesso robot) che legge i codici ‘QR – Quick Response’, stampati sul pavimento in una griglia di
posizioni perfettamente ordinata.

Dove Amazon utilizza questi robot ? E non solo

Quiet Logistics è un distributore per rivenditori online che usa il sistema robotico Kiva nel suo
magazzino a Boston, di circa 15.000 metri quadrati. I Bot portano il Pod alle postazioni di raccolta
degli ordini dove gli addetti (umani!) grazie a una scansione laser e a un pannello touch screen
sanno cosa devono prendere, da dove, e a quale ordine fanno riferimento gli oggetti che prelevano e
che inseriranno nel pacco del cliente.

Non solo Amazon. I robot Kiva sono utilizzati da due dozzine di aziende americane, tra cui Gap,
Toys “R” Us e Zappos.

I Bot di Suning

Anche i cinesi non sono da meno: Suning Commerce Group, una delle aziende delle Fortune
Global 500 company posseduta da Suning Holdings Group ha inserito i propri robot, Automated
Guided Vehicle (AGV) nel distretto di Fengxian in Shanghai, accelerando le sue capacità nel campo
logistico.

Attualmente il centro logistico è equipaggiato con 200 robot che trasportano merce selezionata e
muovono molto intelligentemente il loro carico tra le scaffalature. Suning è stata la prima a rendere
più efficiente la logistica fornendo soluzioni “merce a operatore” invece che il tradizionale modello
“operatore a merci”. Il magazzino sarà completamente operativo a fine 2021 con ben 1.000 robot
diventando così il più grande automatizzato in Cina. Alibaba, primo distributore mondiale, non è da
meno e ha già organizzato i suoi centri distributivi con Cobot capaci di sopportare un carico di 500
kg. Il design è tipicamente orientale.
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Quanto costano questi robot ?

Si parte da investimenti minimi da un milione di dollari per un paio di stazioni di prelievo /
stoccaggio e 200 robot, ai 6 milioni di un distributore con ambizioni e magazzini più importanti, fino
ad arrivare ai 20 milioni per i grandi centri logistici, almeno stando a quanto ha dichiarato Mick
Mountz, ceo di Kiva System.

La via italiana è Eutronica, start up che ha creato Jobot®
E’ in questo contesto super tecnologico che si muove Eutronica (www.eutronica.com) start-up
innovativa che ha sviluppato, principalmente attraverso le competenze di alcuni dei suoi soci
(aziende di lunga data nei settori dell’elettronica, dell’IT e della meccanica) un robot a guida
autonoma (AMR) economico chiamato Jobot®. Nello sviluppo del progetto, Eutronica è stata
coadiuvata da fornitori di competenze (complementari con quelle delle aziende socie) quali il Centro
Ricerche E. Piaggio dell’Università di Pisa, la sua spin off Proxima Robotics srl ed il System
integrator partner (e socio) Eureka System srl.

I fondatori di Eutronica sono 14, ripartiti tra persone fisiche e persone giuridiche, ai quali si sono
aggiunti 16 nuovi soci con la campagna di crowdfunding conclusa con successo nell’ottobre 2020.

Allo stato attuale Eutronica ha immesso sul mercato i primi esemplari di Jobot, un veicolo a guida
autonoma per piccoli carichi, e pertanto fino ad oggi ha prevalentemente effettuato investimenti in
ricerca e sviluppo impiegando risorse proprie, usufruendo degli incentivi fiscali di legge e ottenendo
alcuni significativi finanziamenti tra i quali il più recente da parte della Regione Emilia-Romagna
per lo sviluppo di una versione anti-COVID19 di Jobot attraverso l’impiego di lampade UV-
C.

La particolarità di Eutronica nel panorama dei produttori di veicoli a guida autonoma per
l’automazione logistica è quella di detenere il know-how di tutti i layers del sistema, dall’elettronica,
al firmware, al sistema di localizzazione e navigazione al software di alto livello. In altri termini
Eutronica, grazie anche al sistema di proprio sviluppo DEN (Dynamic Experience Navigation) si
caratterizza come un produttore autonomo non dipendente dai pochi big players fornitori sistemi di
navigazione su scala globale.

Jobot: un compagno di lavoro — il video racconta
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Jobot: come è costruito

Si tratta di un robot a guida autonoma in grado di muovere autonomamente piccoli carichi, fino a
25 kg (o 50 kg, in funzione della motorizzazione), che può essere installato velocemente in qualsiasi
ambiente senza necessità di cablaggi, bande magnetiche, guide ottiche, eccetera, avente la funzione
naturale di consentire una movimentazione interna senza necessità di muovere fisicamente il
personale. Questa funzionalità, estremamente flessibile in caso di modifiche al lay-out, di per sé
comporta un possibile rapido ritorno dell’investimento se si calcola l’incremento di efficienza
correlato alla eventualità di adibire il personale ad attività a maggior valore aggiunto. Permette
anche la riduzione dei contatti ravvicinati tra il personale dovuti al trasferimento e consegna di
materiali, favorendo una funzione di distanziamento dei lavoratori e ispirando, in tempo di
pandemia, lo sviluppo di una linea di accessori che, sfruttando la mobilità autonoma del veicolo,
possano eseguire, senza l’intervento di operatori, missioni di sanificazione notturna tramite
l’impiego di lampade UV-C.
J4S Jobot for safe, in funzione anti Covid

Il robot faentino è stato selezionato e ammesso a contributo, tra i 40 finanziati dalla Regione, con un
bando da oltre 4 milioni di euro, con risorse europee Por Fesr 2014-2020, per la realizzazione di
progetti di ricerca e innovazione di imprese emiliano-romagnole per lo sviluppo di soluzioni di
contrasto dell’epidemia da Covid-19.

“Il progetto finanziato consiste nello sviluppo di funzionalità anti-Covid su Jobot, un veicolo a guida
autonoma sviluppato da Eutronica per la movimentazione indoor di piccoli carichi – spiega Luca
Valli, amministratore delegato dell’azienda – La funzione naturale è di consentire una
movimentazione interna senza necessità di spostamenti fisici del personale, riducendo pertanto i
contatti ravvicinati dovuti al trasferimento e consegna di materiali. Tra i suoi presupposti sussiste
quindi il distanziamento dei lavoratori“.

Al modello base di Jobot, già sul mercato, sono quindi state aggiunte una serie di funzionalità
specificamente sviluppate per fronteggiare la fase 2 della pandemia, e oltre.

J4S Jobot for safe presenta funzionalità di disinfezione dei prodotti movimentati e di disinfezione
degli ambienti di lavoro tramite raggi UV, che già si sono dimostrati efficaci nel contrastare altri
Corona-virus come Sars e Mers. “Per quella che è la collocazione naturale di Jobot, la nuova versione
anti-Covid è stata pensata innanzitutto per gli ambienti di lavoro, ma già si stanno aprendo nuove
frontiere di applicazione in ausilio alla sanificazione di luoghi pubblici, esercizi commerciali, ospedali
– precisa Luca Valli – La soluzione manterrà una validità sanitaria ed economica anche oltre
l’emergenza, nel rendere più salubri i luoghi di lavoro e più economiche le misure di prevenzione
adottate“.
Ancora alla scoperta del robot collaborativo

L’installazione di un sistema Jobot comporta un’architettura basata su di una VM che, attraverso
una comunicazione tramite Wi-Fi, assegna ad una flotta di veicoli Jobot i task desiderati. Questi
vengono generati o tramite HMI (Human Machine Interface) – Web Application utilizzata dagli
operatori autorizzati attraverso un qualsiasi device connesso alla rete – o tramite software di livello
superiore (MES/ERP) in automatico.

L’architettura del sistema prevede la presenza di tutte le funzionalità di navigazione autonoma su
ciascun veicolo, mentre la gestione dei task e del coordinamento della flotta sono demandati al
software installato sul server (FMS).

Jobot può essere configurabile con diversi accessori e stazioni di ricarica

A seguito della recente pandemia causata dal Covid-19, Eutronica ha ideato una serie di accessori
integrabili a Jobot utili alla sanificazione degli ambienti e al rispetto delle disposizioni da adottare
negli ambienti lavorativi e non. Tali accessori consentono di migliorare radicalmente sia la sicurezza
ambientale da un punto di vista sanitario, sia la riduzione dei costi per le attività di sanificazione.

Che altro dire? Abbiamo tutto ciò che occorre per far partire il nostro Jobot e approvigionare in
modo automatico i nostri reparti produttivi grazie a un fidato compagno di viaggio come Eutronica.

E’ un esempio di quelle aziende emiliano romagnole che sono incamminate su un complicato, ma
affascinante, nuovo percorso tecnologico il cui orizzonte appare appena abbozzato.

(*) Consulente e formatore aziendale nel campo della Logistica e Lean Manufacturing 4.0. Lega è
autore di libri e manuali tecnici e collabora con scuole, agenzie interinali, agenzie di intermediazione
nella formazione. E’ uscito il suo nuovo libro “Manuale del magazziniere 3: imballaggio e carico,
disponibile su Amazon, Ibs e Feltrinelli. Info sull’autore qui www.davidelega.com

                             Direttore responsabile: Claudio Pasini. Segreteria di redazione c/o Unioncamere
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 “Econerre-economia Emilia-Romagna” (Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6285 del 27 aprile 1994 – Iscrizione ROC – Registro Operatori
 Comunicazione n. 26898)
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