Domande e Risposte relative agli eventi avversi dei vaccini a vettore virale - Centro DIFF
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Rischio trombotico e vaccini a vettore virale: il punto della situazione Nei mesi scorsi, a seguito del crescente numero di dosi somministrate del vaccino a vettore virale sviluppato da AstraZeneca (ora Vaxzevria) sono stati evidenziate alcuni rari casi di eventi trombotici associati a trombocitopenia in soggetti a cui era stato somministrato il vaccino. Successivamente è stato valutato come plausibile il nesso di causalità tra somministrazione del vaccino e questi eventi trombotici, ora noti con l’acronimo, recentemente coniato, di VIPIT (Vaccine-Induced Prothrombotic Immune Trombocytopenia).
Innanzitutto è bene sottolineare la rarità di questi eventi: parliamo, infatti, di una frequenza di 1 caso ogni 125 000 - 1 000 000 di persone vaccinate. Inoltre, va ricordato che la probabilità di sviluppare trombosi a seguito di COVID-19 è decisamente più elevata (10 volte superiore) rispetto alla probabilità di sviluppare trombosi dopo vaccino. Queste considerazioni hanno permesso di valutare il rapporto rischio/beneficio del vaccino a vettore virale, come favorevole alla somministrazione.
Cosa sappiamo ad oggi di ciò che riguarda il meccanismo biologico che sottende questa particolare reazione avversa, la VIPIT appunto? In base alle informazioni ad oggi note, sembra che questa reazione abbia una base autoimmune. In particolare, oltre a svilupparsi anticorpi contro la proteina Spike, sembra che il vettore induca la produzione di anticorpi diretti contro le piastrine. Ciò determina una riduzione del numero di piastrine circolanti (da qui la trombocitopenia, ovvero carenza di piastrine) ma nel contempo anche una loro attivazione (che condurrebbe agli eventi trombotici).
E’ possibile individuare una popolazione particolarmente a rischio di sviluppare la VIPIT? Ad oggi no, non abbiamo test per individuare una particolare predisposizione a questa particolare reazione avversa. Poiché la VIPIT sembra avere una base autoimmune, i soggetti che hanno storia di trombosi non sono più a rischio, in quanto questa reazione si manifesta con un meccanismo diverso rispetto alla comune trombosi.
I casi di VIPIT sono stati evidenziati in soggetti con meno di 60 anni (dopo una inziale prudenza nella somministrazione agli over 55, il Consiglio Superiore di Sanità ha esteso la raccomandazione di utilizzo di questo vaccino anche in questa popolazione) ed in prevalenza di sesso femminile. Va precisato che questo potrebbe essere dovuto ad una maggiore reattività del sistema immunitario nelle giovani donne.
Sono stati evidenziati casi analoghi con il vaccino sviluppato da Janssen? Il vaccino sviluppato da Janssen (denominato Covid 19 Vaccine Janssen) è stato approvato da EMA l’11 marzo 2021 ed il giorno seguente da AIFA. Questo vaccino è indicato nella popolazione maggiorenne, in singola dose.
Anche con questo vaccino sono stati evidenziati alcuni rari casi di trombosi e trombocitopenia ed anche in questa caso è plausibile l’individuazione di una relazione di causalità. Questo fatto può non stupire se si considerano le elevate analogie tra i due vaccini, ed in particolare l’impiego della medesima tecnologia (ovvero il vettore adenovirale). Per questo motivo, ad oggi, le considerazioni fatte per il vaccino Vaxzevria possono essere ritenute applicabili anche per il vaccino Janssen.
E con i vaccini a mRNA sono stati evidenziati casi di VIPIT? No, attualmente non sono giunti alla rete di Farmacovigilanza segnalazioni di VIPIT in soggetti vaccinati con i vaccini a mRNA.
Segnalazioni delle reazioni avverse: uno strumento importante per conoscere meglio i farmaci ed utilizzarli con maggiore sicurezza Segnalare le reazioni avverse ai farmaci è un atto fondamentale (oltre che obbligatorio per il personale sanitario), perché permette di accrescere la conoscenza scientifica relativamente alla sicurezza dei medicinali nella popolazione generale. In altre parole, permette di individuare anche le più rare reazioni avverse, che proprio in virtù della loro rarità difficilmente vengono osservate negli studi clinici, ma che possono essere riscontrate quando un farmaco viene impiegato su larga scala.
In quest’ottica, le segnalazioni di reazioni avverse a vaccino che giungono alla rete di Farmacovigilanza, permettono un aggiornamento del rapporto rischio beneficio e l’eventuale individuazione di sottopopolazioni più soggette a sviluppare un particolare evento avverso. L’obiettivo è quello di ottenere una terapia vaccinale «personalizzata», ovvero individuare il vaccino migliore per ciascun soggetto, al fine di minimizzare gli effetti avversi ed ottenere una copertura vaccinale migliore nella popolazione.
Bibliografia Agenzia Italiana del Farmaco: https://www.aifa.gov.it/vaccini-covid-19 Istituto Superiore di Sanità – Epicentro: https://www.epicentro.iss.it/vaccini/covid-19 Oldenburg J, Klamroth R, Langer F, Albisetti M, von Auer C, Ay C, Korte W, Scharf RE, Pötzsch B, Greinacher A. Diagnosis and Management of Vaccine-Related Thrombosis following AstraZeneca COVID-19 Vaccination: Guidance Statement from the GTH. Hamostaseologie. 2021 Apr 1. doi: 10.1055/a-1469-7481. Epub ahead of print. PMID: 33822348. Schultz NH, Sørvoll IH, Michelsen AE, Munthe LA, Lund-Johansen F, Ahlen MT, Wiedmann M, Aamodt AH, Skattør TH, Tjønnfjord GE, Holme PA. Thrombosis and Thrombocytopenia after ChAdOx1 nCoV-19 Vaccination. N Engl J Med. 2021 Apr 9. doi: 10.1056/NEJMoa2104882. Epub ahead of print. PMID: 33835768. Greinacher A, Thiele T, Warkentin TE, Weisser K, Kyrle PA, Eichinger S. Thrombotic Thrombocytopenia after ChAdOx1 nCov-19 Vaccination. N Engl J Med. 2021 Apr 9. doi: 10.1056/NEJMoa2104840. Epub ahead of print. PMID: 33835769.
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