BILANCI INVERNALI 2017/2018 IN LOMBARDIA - Dati dai siti nivologici del Servizio Glaciologico Lombardo - Servizio ...

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BILANCI INVERNALI 2017/2018 IN LOMBARDIA - Dati dai siti nivologici del Servizio Glaciologico Lombardo - Servizio ...
BILANCI INVERNALI 2017/2018
                  IN LOMBARDIA
         Dati dai siti nivologici del Servizio Glaciologico Lombardo

       La stagione di accumulo 2017/2018 è stata contraddistinta da un precoce inizio nel
mese di settembre, utile soprattutto per chiudere anticipatamente l’intensa fusione glaciale
dell’estate 2017. L’autunno è proseguito sottotono tanto che il deficit di precipitazioni del
trimestre ha toccato il 60% presso la stazione di riferimento di Sils/Maria (Fig. 1). Gli eventi
nevosi hanno iniziato a farsi più consistenti dal mese di dicembre permettendo un discreto
recupero del deficit iniziale (+33 % le precipitazioni nel trimestre invernale). Una
situazione ben diversa rispetto ad ampie porzioni del settore nord Alpino dove sono stati
registrati accumuli nevosi eccezionali. Al contrario, a sud delle Alpi alla fine dell’inverno gli
accumuli sono tendenzialmente allineati alla media degli ultimi anni (Fig. 2).

Fig. 1. Precipitazioni mensili cumulate nella stagione di accumulo presso la storica stazione climatica di Sils/Maria (Alta
Engadina – 1799 m s.l.m.). I valori minimi, medi e massimi si riferiscono alla serie di dati 1864-2017 (dati meteoswiss).
La sommatoria delle precipitazioni a fine maggio ha raggiunto la media di lungo periodo solo nel mese di maggio.

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Fig. 2 La timeline della stagione 2017-2018 al Passo del Bernina (stazione Motta Bianca), serie storica: 2000-2018, dati
SFL Davos. Dopo un bimestre ottobre-novembre molto asciutto gli accumuli invernali e di inizio primavera hanno portato
ad uno spessore sopra la media di riferimento. La fusione accelerata della seconda metà di aprile e del mese di maggio
hanno ribaltato la situazione provocando la scomparsa del manto nevoso al suolo con quasi 1 mese di anticipo rispetto
alla media.

                                                                                                  Fig. 3. Il Pizzo
                                                                                                  Suretta ed il
                                                                                                  Ghiacciaio di
                                                                                                  Suretta Sud
                                                                                                  (Spluga/Lej) il 28
                                                                                                  gennaio 2018 sono
                                                                                                  interessati da un
                                                                                                  innevamento
                                                                                                  discreto ma ben
                                                                                                  lontano
                                                                                                  dall’eccezionalità
                                                                                                  (foto R. Scotti).

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Gli accumuli primaverili sono concentrati prevalentemente nella prima metà (marzo
e inizio aprile) tanto che il picco degli accumuli nevosi alle quote glaciali è stato registrato
a circa metà aprile (Fig. 2). Le precipitazioni nel trimestre primaverile si sono rivelate
leggermente sopra la media (+ 15%) ma sono state controbilanciate da un precoce
esordio della fusione. A metà aprile una intensissima fase calda, in connubio con una
significativa deposizione di polvere sahariana1, ha innescato processi di fusione
accelerata e trasformazione del mando nevoso da invernale a isotermico (Fig. 2). Le
temperature molto elevate sono proseguite in maggio e giugno tanto che al Ghiacciaio
del Lupo, la sommatoria dei gradi giorno positivi dal 1 aprile risulta la più alta degli ultimi
10 anni (Fig. 4). Con queste premesse è facile comprendere come i bilanci invernali sui
ghiacciai lombardi, misurati tipicamente dalla fine di maggio ai primi di giugno, abbiano
mostrato valori generalmente al di sotto della media.

Fig. 4. Sommatoria dei gradi giorno positivi (PDD) (somma della temperatura media dei giorni in cui questa è al di sopra
deli 0 °C) presso la stazione meteo SGL del Bivacco Corti (2509 m s.l.m.). Visto che al di sotto degli 0 °C la fusione nivo-
glaciale è bloccata, ed è quindi irrilevante di quanto gradi sottozero sia la temperatura, l’indice PDD è largamente
utilizzato nella modellizzazione dei bilanci di massa glaciali poiché rappresenta un indicatore più affidabile del potenziale
di fusione rispetto alla sola temperatura media oraria o giornaliera.

1  L'albedo di una superficie è la frazione di luce o, più in generale, di radiazione incidente che
viene riflessa in tutte le direzioni. L'albedo massima è 1, quando tutta la luce incidente viene riflessa.
L'albedo minima è 0, quando nessuna frazione della luce viene riflessa. L’albedo della neve fresca
raggiunge gli 0,9 mentre quello del ghiaccio di ghiacciaio scende a 0,4. Il potere riflettente della neve
“sporcata” dalle polveri provenienti dal Sahara è fino al 40% più basso rispetto alla neve fresca, accelerando
significativamente la fusione (comm. pers. Biagio di Mauro, UNIMIB)
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I risultati delle indagini nivologiche presso i siti campione SGL in Lombardia hanno
mostrato come, in termini assoluti, gli accumuli nevosi più abbondanti siano stati registrati
al Ghiacciaio del Pizzo Scalino (415 cm) che, nonostante la breve serie storica, si sta
confermando come un sito sorprendentemente nevoso. Gli accumuli sono stati sotto
media ovunque variando dal –3% (Pisgana Ovest) al –26 % (Campo Nord) per una
anomalia negativa media a livello regionale del 18 % rispetto alla media 2003-2017 (Fig.
7).

  Glacier                Coordinate                 Date        HN         Snow    Snow Water HN difference HN Snow depth
                         (WGS84-UTM Z32N)                       Snow       density Equivalent from average average
                         Elevation and sector                   depth      densità   equivalente in   variazione      HN media ed
                         (m a.s.l.)                             altezza    neve      acqua            rispetto alla   intervallo
                                                                neve       (kg/m³)   (m w.eq)         media           (cm)
                                                                (cm)                                  (%)
                                                                                                      2003-2017

                       527933 - 5150203                                                                               400
  Suretta Sud          2765 m Spluga             27.5.2018 318           617         2,2               - 19%          (1999-17)*
             operators P. Gallo, S. Negroni, S. Marchese, A. Borghi, A. Ialongo

                       556135 - 5128946             3.6.2018                                                          379
  Vazzeda              2930 m Disgrazia                         335        511       1,7               - 11%          (1994-17)**
             operators M. Butti & co.

                       575365 - 5125473             3.6.2018                                                          456
  Pizzo Scalino        3080 m Scalino                           415        550       2,3               n.d.           (2010-17)
             operators A. Bolis, G. Neri

                       585373 - 5142387           26.5.2018                                                           197
  Campo Nord           2990 m Livigno                        138           534       0,7               - 26%          (2000-17)*
             operators D. Colombarolli, A. Bera, S. Colombarolli

                       610310 - 5138610            6.6.2018                                                           214
  Alpe Sud             3170 m Ortles - Cevedale               160      565      0,9              - 25%                (1998-17)***
             operators M. Fioletti, L. Bonetti (ARPA Lombardia – Centro Nivo-Meteorologico di Bormio)

                       618818 - 5136572            6.6.2018                                                           179
  Dosegù               2995 m Ortles - Cevedale               n.d.     n.d.     n.d.             n.d.                 (1996-17)****
             operators M. Fioletti, L. Bonetti (ARPA Lombardia – Centro Nivo-Meteorologico di Bormio)

                        617223 - 5115817            10.6.2018                                                         275
  Pisgana Ovest         3140 m Adamello                        245        513       1,3             - 3%              (2000-17)*
             operators P. Pagliardi, M. Binda, M. Izzo, T. Romanelli, F. Mazzuoleni, A. Ghezzi, A. Lendvai

                        576626 - 5102882             9.6.2018                                                         460
  Lupo                  2545 m Orobie                            361        550        2.0             - 24%          (1996-17)
             operators R. Scotti, F. Olivotti, S. Roverato, M. Mazzolini, R. Porta, M. Ruffoni, F. Fazzini

Tab. 1. Quadro riassuntivo dei rilievi nivologici 2018.
(* manca il 2002, ** manca il 1997, *** manca il 2012, **** mancano gli anni dal 2002 al 2006)

        I dati relativi alla distribuzione dello Snow Water Equivalent (SWE), ovvero l’effettivo
quantitativo di acqua contenuta nella neve nel punto del rilievo, confermano il quadro
descritto per quanto riguarda l’altezza neve: Il Ghiacciaio del Pizzo Scalino raggiunge i 2.3
m w.eq superando gli accumuli registrati al Ghiacciaio di Suretta Sud (2,2 m w.eq.). La
serie storica omogenea dei dati di SWE inizia nel 2009 ed è stata confrontata in figura 7
con la serie storica di neve al suolo nel medesimo intervallo temporale (2009-2017). Ne
deriva che l’anomalia negativa in termini di SWE è più contenuta (–14 %) rispetto a quella
relativa alla neve al suolo (–24 %). Ciò significa che la densità media piuttosto elevata
della neve ha parzialmente compensato il deficit in termini di spessore. Una situazione
opposta rispetto allo scorso anno (2016/2017) in cui le forti nevicate di maggio avevano
permesso un recupero dello spessore della neve ma non un recupero in termini di
equivalente in acqua a causa della minor densità delle nevicate di fine primavera.

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Fig. 5. Serie storiche di altezza neve (HS) al termine della stagione di accumulo presso i siti nivologici SGL.

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Fig. 6. Variazione
    percentuale
    dell’altezza neve
    (HS) presso i siti
    nivologici SGL
    rispetto alla media
    2003/2017. Il valore
    indicato nel grafico
    equivale alla media
    degli scarti
    percentuali sui siti
    campione. 1998 e
    2002: 3 siti, 1999: 4,
    2012: 5 siti, dal
    2000 al 2001 e nel
    2018. Dal 2003 al
    2017: 6 siti. Il 2018
    presenta i valori di
    accumulo nevoso
    sui ghiacciai più
    scarso dal 2007.

    Fig. 7. Variazione
    percentuale
    dell’altezza neve
    (HS) e dello Snow
    Water Equivalent
    (SWE) presso i siti
    nivologici SGL
    rispetto alla media
    2009/2017. Il valore
    indicato nel grafico
    equivale alla media
    degli scarti
    percentuali sui 6 siti
    campione. Il 2018
    presenta il valore
    più scarso di neve
    dal 2007 e di SWE
    dal 2012.

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Fig. 8 a, b. Trincee stratigrafiche al Ghiacciaio di Vazzeda (sinistra) e al Ghiacciaio del Lupo (destra). Foto M. Butti
                                        (3.6.2018) e F.Olivotti-S.Roverato (9.6.2018).

Fig. 9 a, b. Trincea stratigrafica al Ghiacciaio di Campo Nord-Paradisin (foto D. Colombarolli-A. Bera 26.5.2018).

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Fig. 10. Il Ghiacciaio di Pisgana Ovest ed il sito nivologico dall’anticima del M. dei Frati (foto A. Lendvai, 10.6.2018).

Fig. 11. Spessore della neve in alcuni siti nivologici con la distribuzione degli strati interessati da deposizione di polvere
sahariana. Lo strato superficiale è datato con sicurezza (15 aprile), mentre gli strati rinvenuti in profondità la datazione
risulta più incerta. Presso il ghiacciaio di Suretta la deposizione del 15 aprile è stata molto debole mentre non è stata
rinvenuta alcuna deposizione in profondità.

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Complessivamente i bilanci invernali 2017/18 risultano mediamente i più negativi
dal 2007 per quanto riguarda lo spessore della neve al suolo ed i più negativi dal 2012 in
termini di equivalente in acqua (Figure 7 e 8). Questa situazione particolarmente deficitaria
è stata causata non tanto dalla carenza di precipitazioni nella stagione di accumulo
(ottobre-maggio) quanto dalle alte temperature primaverili unite al consistente strato di
polvere sahariana che ha anticipato l’inizio della fusione nivale (Fig. 11). Partendo da una
situazione così negativa, per ottenere dei bilanci di massa quantomeno in equilibrio,
sarebbero necessari una fine di luglio ed un periodo agosto-settembre eccezionalmente
freddi e perturbati, al momento una prospettiva piuttosto improbabile. Andiamo quindi
incontro all’ennesima annata negativa per i ghiacciai lombardi.

                                                                           Riccardo Scotti
                                                                Morbegno (SO), 12.07.2018

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