Alcologia RIVISTA QUADRIMESTRALE - Dai problemi alcol correlati alla promozione della salute - Azienda Ospedaliera ...
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Alcologia RIVISTA QUADRIMESTRALE Dai problemi alcol correlati alla promozione della salute Alcologia Pubblicata con il patrocinio della Società Italiana di Alcologia e di Eurocare Italia Alcologia N. 35 Anno 2019
Direttore responsabile Editor in chief Valentino Patussi Comitato di direzione Assistant editors Fabio Caputo Emanuele Scafato Gianni Testino Comitato di redazione Franco Marcomini (Eurocare Italia) Tiziana Fanucchi (SOD Alcologia AOU Careggi) Raffaella Rossin (Referente SIA) Fabio Voller (ARS Toscana) Sezione tabacco Mateo Ameglio, Giuseppe Gorini Sezione gioco d’azzardo Adriana Iozzi, Aniello Baselice Sezione alimentazione Alessandro Casini, Andrea Ghiselli, Francesco Sofi Sezione inglese Fabio Caputo Traduzioni inglese/italiano Susan West Correzione bozze Proof reading Maria Alessandra Cerofolini, Martina Cianti, Jessica Trimarco Editori precedenti Giovanni Gasbarrini, Remo Naccarato, Mario Salvagnini, Giuseppe Francesco Stefanini, Calogero Surrenti International editorial board Henry-Jean Aubin, Jonathan Chick, Michel Craplet, Philippe DeWitte, James C. Garbut, Antoni Gual, Paul Haber, Susumo Higuchi, Evgeny Krupitsky, Lorenzo Leggio, George Kenna, Otto Michael Lesch, Jannis Mouzas, Jurge Rehm, Katrin Skala, Rainer Spanagel, Robert Swift, Nicolas Tzavaras, Henriette Walter, Marcin Wojnar, Tomas Zima, PierLuigi Allosio National editor board Giovanni Addolorato, Roberta Agabio, Maria Francesca Amendola, Claudio Annovi, Giovanni Aquilino, Mauro Bernardi, Mauro Cibin, Roberto Ciccocioppo, Paolo Cimarosti, Giancarlo Colombo, Giuseppe Corlito, Giovanni Corrao, Elia Del Borrello, Cristina Di Gennaro, Marco Domenicali, Marco Faccini, Fulvio Fantozzi, Angelo Fioritti, Diego Fornasari, Lucia Golfieri, Giovanni Greco, Simona Guerzoni, Luigi Janiri, Ina Hinnenthal, Ilaria Londi, Mario Maggi, Filomena Maggino, Patrizia Malaspina, Franco Marcomini, Fabio Marra, Giovanni Martinotti, Cristina Meneguzzi, Davide Mioni, Maria Cristina Morelli, Luca Morini, Antonio Mosti, Umberto Nizzoli, Andrea Noventa, Daniela Orlandini, Giuseppe Palasciano, Michele Parisi, Raimondo Pavarin, Francesco Piani, Luigi Alberto Pini, Antonio Daniele Pinna, Massimo Pinzani, Doda Renzetti, Fabio Roda, Raffaella Rossin, Maria Teresa Salerno, Bruno Sciutteri, Saulo Sirigatti, Stefano Taddei, Federica Vigna-Taglianti, Teo Vignoli, Valeria Zavan Local editorial board Mateo Ameglio, Ioannis Anifantakis, Gabriele Bardazzi, Marco Becattini, Massimo Cecchi, Valerio Cellesi, Ugo Corrieri, Paolo Costantino, Paolo Eduardo Dimauro, Fabrizio Fagni, Susanna Falchini, Fabio FalomI, Angela Guidi, Guido Guidoni, Guido Intaschi, Adriana Iozzi, Dino Lombardi, Mario Lupi, Antonella Manfredi, Henry Margaron, Milo Meini, Daniela Monali, Donatella Paffi, Patrizia Panti, Mario Pellegrini, Ellena Pioli, Andrea Quartini, Lamberto Scali, Graziella Soluri, Maura Tedici, Paola Trotta, Tommaso Vannucchi, Maurizio Varese Alcologia N. 35 Anno 2019 1
INDICE Editoriale Lucia Coco FOCUS SU UN SERVIZIO DI ALCOLOGIA 12 Maria Francesca Amendola, Stefania Vespasiano, Giuseppe Papaluca, Giuseppina Bonparola TRATTAMENTO SISTEMICO RELAZIONALE NELLA DIPENDENZA DA ALCOL: CASO CLINICO IN PSICOTERAPIA DI COPPIA PRESSO L’UNITÀ OPERATIVA DI ALCOLOGIA ASP-COSENZA 16 Fabio Caputo, Teo Vignoli, Valentino Patussi, Emanuele Scafato, Gianni Testino TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DEL MANTENIMENTO DELL’ASTINENZA E DELLA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE NEI DISTURBI DA USO DI ALCOL: 25 REVISIONE CRITICA DELLA LETTERATURA Emanuele Scafato DALLA SIA UN POSITION PAPER PER LA GESTIONE DELLE 37 INTOSSICAZIONE ACUTE E CRISI DI ASTINENZA Giovani AICAT SOBRIETÀ INSIEME NELLE RETI DELLA SALUTE 39 Sezione Tabacco Mateo Ameglio, Barbara Cincinelli, Elisa Tanzini IL TRATTAMENTO DEL TABAGISMO E LA SUA EVOLUZIONE DAI MODELLI COGNITIVI-COMPORTAMENTALI AI MODELLI BASATI SULLA MINDFULNESS 45 Sezione Gioco d’azzardo Maurizio Varese, Francesca Balestracci, Sara Lencioni, Irene Puppi ADOLESCENTI A RISCHIO: IL GIOCO TRA ATTRAZIONE E 65 INGANNO Gioacchino Lavanco, Carolina Messina, Adriana Iozzi LA COMUNITÀ CINESE IN ITALIA MERIDIONALE ED ILGIOCO 70 D’AZZARDO PATOLOGICO Sezione Alimentazione Giuditta Paglia, Francesco Sofi ALIMENTAZIONE E SALUTE: IL RUOLO DEL MICROBIOTA 81 INTESTINALE Alcologia N. 35 Anno 2019 2
Obiettivi della rivista Alcologia intende promuovere uno scambio di opinioni e di informazioni su patologie e problemi alcol- relati, comportamenti e stili di vita. Particolare attenzione viene data a questi argomenti dal punto di vista medico, sociologico, psicologico, epidemiologico economico, legale e di igiene pubblica. La rivista pubblica articoli originali, la loro pubblicazione è di competenza del Comitato di Redazione e degli Esperti, individuati di volta in volta, che collaborano nella valutazione dei testi. Alcologia ha sottoscritto il Farmington Consensus Statement, pertanto anche gli autori degli articoli sono tenuti al rispetto dei principi in esso contenuti. Inoltro dei lavori I lavori, in lingua italiana o in inglese, dovranno essere all’indirizzo e-mail rivista.alcologia@gmail.com (Referenti Dr. Valentino Patussi e D.ssa Tiziana Fanucchi). In caso di accettazione tutto il materiale pubblicato resterà di proprietà esclusiva della rivista e sarà sottoposto alla revisione editoriale. Per ogni articolo i tempi di validazione scientifica saranno contenuti entro le 12 settimane, qualora la revisione del testo comporti un riesame completo, la risposta sarà inoltrata entro 4 settimane. La pubblicazione dei contributi avverrà entro 12 mesi dal loro invio. I lavori non pubblicati verranno restituiti agli Autori. Si raccomanda di conservare una seconda copia del lavoro, in quanto la Rivista non si ritiene responsabile dell’eventuale smarrimento dell’originale. Editoriali: non devono superare i 15.000 caratteri e devono essere così strutturati: 1. titolo 2. cognome e nome dell’autore, qualifica, indirizzo a cui inviare la corrispondenza (anche e-mail) 3. presentazione o premessa 4. oggetto della trattazione 5. discussione 6. conclusioni 7. bibliografia in ordine di citazione nel testo Articoli: non devono superare i 30.000 caratteri e devono essere così strutturati: 1. Pagina introduttiva • Titolo del lavoro • Cognome e nome degli autori • Istituti di appartenenza • Cognome e nome, indirizzo, numero di fax e indirizzo e-mail dell’Autore a cui dovrà essere inviata la corrispondenza 2. Riassunto e parole chiave, in italiano e in inglese Deve essere conciso, comunque inferiore ai 1.000 caratteri, e riportare gli scopi, i risultati e le conclusioni del lavoro. Evitare abbreviazioni, note in calce, riferimenti bibliografici. Vanno completati con le parole chiave, in italiano ed in inglese. 3. Testo dell’articolo • introduzione • materiale e metodi • risultati • discussione • conclusioni Alcologia N. 35 Anno 2019 3
4. Bibliografia • Le voci bibliografiche andranno numerate nell’ordine in cui vengono citate nel testo. • Quelle riguardanti riviste dovranno essere complete di: cognome, iniziale del nome degli autori, titolo completo del lavoro, nome abbreviato della rivista, volume, prima e ultima pagina, anno di pubblicazione (es. Kaufman R.H.: Livercopper levels in liver disease. Studies using neutron analysis. Am. J. Med., 65, 607-613, 1978). • Quelle riguardanti libri, invece, dovranno essere complete di: cognome e iniziale del nome degli Autori, titolo complete del lavoro, titolo del libro in cui è contenuto il lavoro, curatore, casa editrice, eventuali pagine, anno di pubblicazione (es. Weistein M.C., Fineberg H.V.: Clinical diagnostic process: an analysis. In Clinical decision analysis. Eds: Glambos J.T., Williams R., Saunders W.B., Philadelphia, 4-8, 1984). • Nel caso di citazioni relative a pubblicazioni di atti: titolo, a cura di (cognome ed iniziali nome), casa editrice, pagine citate, anno di pubblicazione (es. Atti Consensus Conference sull’Alcol-Società Italiana di Alcologia, a cura di Ceccanti M., Patussi V., Scientific Press s.r.l.(FI), p. 49, 1995). • La bibliografia può contenere un elenco dei Siti web consultati con la denominazione dell’ente di riferimento o persona fisica (es. Nel caso di Blog) e la data dell’ultima consultazione (gg/mm/aaaa). • Esempio di corretta formulazione: Siti web consultati: www.alcolonline.it ultima consultazione 8/02/2019. 5. Figure e tabelle • Figure e tabelle dovranno essere numerate con numeri arabi e citate nel testo • Ogni figura deve avere la propria legenda, breve e specifica Altri contributi (segnalazioni, recensioni, documenti, lettere): Non devono superare i 5.000 caratteri. Note L’Editore non può essere ritenuto responsabile per errori o qualunque azione derivante dall’uso di informazioni contenute nella rivista; le opinioni espresse non riflettono necessariamente quelle dell’Editore. È condizione necessaria per la pubblicazione che gli articoli inviati non siano già stati pubblicati altrove e che non vengano inviati contemporaneamente ad altre testate. Gli articoli pubblicati sono coperti da Copyright, pertanto qualunque forma di riproduzione, totale o parziale, deve essere autorizzata dall’Editore con documento scritto. Alcologia N. 35 Anno 2019 4
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE INFORMALCOL Il centro di documentazione Informalcol è un'interfaccia di mediazione tra l'informazione e gli operatori delle équipe alcologiche in Toscana. Il centro ha una collezione di documenti specializzata sui temi connessi ai problemi alcolcorrelati e alla complessità della vita. Il centro è attivo dal 2001 e supporta le funzioni attribuite al Centro Alcologico Regionale Toscano (CART) come il miglioramento delle conoscenze, la ricerca epidemiologica, clinica e biologica, la prevenzione e la formazione. Il primo nucleo documentario che ha dato vita ad Informalcol è stata la collezione personale di Andrea Devoto, psicologo e psichiatra fiorentino, scomparso nel 1994. La documentazione privilegiava i temi dei gruppi di auto-mutuo aiuto (formati da persone che condividono lo stesso problema o perseguono identici obiettivi e si sostengono reciprocamente) e di quello che all’epoca veniva definito alcolismo, ma negli ultimi anni ha assunto una visione più ampia, verso la promozione della salute, gli stili di vita (fumo, alimentazione, il gioco d’azzardo, ecc.) e gli stili di relazione. INFORMALCOL si trova presso il CAR Toscano Via Ippocrate, Padiglione 13B, - Clinica Medica- Careggi, Largo Brambilla, 3 50134 Firenze FI Tel. 055 794 9650 https://www.facebook.com/CentroAlcologicoRegionale/ Alcologia N. 35 Anno 2019 10
Editoriale Lucia Coco: Psicologa Psicoterapeuta, SerD Foligno, USL Umbria 2 Per corrispondenza lucia.coco@uslumbria2.it FOCUS SU UN SERVIZIO DI ALCOLOGIA RIASSUNTO ABSTRACT Lavorare in un servizio pubblico occupandosi di Working in a public service dealing with famiglie con problemi alcolcorrelati: quale families faced with alcohol correlated problems: intervento, quali linee guida? È possibile una which intervention, which guidelines? Is condivisione di prassi all’interno dell’equipe di practice sharing possible into a team of a un servizio pubblico che presuppone public service, who primarly assumes to share prioritariamente la condivisione di an epistemology? This article tries to describe un’epistemologia? L’articolo tenta la an approach and an effective way of working in descrizione di un approccio e la descrizione di relation to the complexity of hosting and taking una modalità di lavoro efficace rispetto alla charge of complex problems such as alcohol complessità dell‘accoglienza e della presa in correlated problems inside a family. carico di problematiche complesse quali le problematiche alcolcorrelate all’interno di una Keywords: Public Service famiglia. acohology, alcohol use, disorder, relational Parole chiave: Servizio pubblico, alcologia, systems model. disturbo da uso di alcol, modello sistemico- relazionale. "Se non si vive come si pensa, si finisce col pensare come si vive" (P. Bourget) Questo scritto nasce dall'esigenza di riflettere Probabilmente abbiamo avuto in mente tale sull'epistemologia del Disturbo da uso di Alcol concetto a più livelli, almeno tre: e sulle sue ricadute nella pratica clinica che 1) Come quadro generale di riferimento sono alla base del modello teorico e operativo 2) Come processo diagnostico e di intervento del Servizio di Alcologia su cui si pone il focus. 3) Come modalità di lavoro di rete con altri Come dice il sottotitolo, siamo stati spinti ad servizi. interrogarci sul nostro modo di operare in Ad un primo livello il nostro Servizio di quanto non sempre abbastanza conforme al Alcologia ha sicuramente un approccio nostro modo di intendere un problema sistemico, non tanto e non solo perché nelle complesso come il Disturbo da uso di alcol e di offerte di cura c'è anche la psicoterapia conseguenza non sempre coerente con le familiare relazionale come tecnica, quanto nostre ipotesi di intervento. Ma più perché esiste un approccio sistemico probabilmente tale scritto nasce dal bisogno di relazionale come modello teorico da usare aggiustare il tiro rispetto all'inevitabile divario come quadro generale di riferimento. tra ciò che pensiamo e ciò che facciamo al fine Condividiamo, infatti, pienamente quanto scrive di sperimentare, come diceva Whitaker, la U. Nizzoli circa la complessità dell'atto sanitario prospettiva sì di cocenti disillusioni ma anche di richiedente professionisti che sappiano ineffabili esperienze. coniugare competenze tecniche, organizzative Nel nostro Servizio spesso parliamo di un e relazionali (con altri professionisti e per approccio sistemico. persone/utenti). Proprio in virtù di ciò il Una prima suggestione è quella relativa al professionista è chiamato ad agire in contesti termine sistemico. In che senso abbiamo sottoposti a stimoli di cambiamento continuo. pensato sistemico il nostro modello? Alcologia * N. 35 * 2019 12
Editoriale Leggere questi contesti, interpretarli rispetto al equipe pluriprofessionale non necessariamente ruolo e contribuire a migliorarli è una omogenea e opera all'interno di una rete di prerogativa professionale importante. servizi rispondendo a un'utenza che non Da qui l'esigenza della presenza, accanto alle necessariamente richiede interventi competenze tradizionali di competenze nuove psicoterapeutici, ma piuttosto di assistenza o connesse alla capacità di riconoscere sé e gli anche di controllo (1). Pertanto avvalersi della altri, di gestire le emozioni, di navigare psicoterapia familiare può essere un fatto raro, l'incertezza, di recuperare le connessioni, di spesso di secondo livello rispetto ad un primo assumersi le responsabilità di decisioni a fronte intervento di consulenza e sostegno alla di situazioni instabili e continuamente famiglia. E spesso le famiglie che si cangianti. Da qui anche la necessità di presentano al Servizio non posseggono né i articolare alternative e assumersi i relativi requisiti né le risorse per intraprendere una rischi, di saper lavorare in squadra, cercando di psicoterapia familiare all’interno del Servizio. passare dalla frammentarietà dell'intervento a Concependo, invece, il modello sistemico una multidisciplinarietà, dal professionista come quadro teorico generale di riferimento il singolo che cura, spesso procedendo per significato dell' intervento non è cercato nel compartimenti stagni, al costruire un sistema contesto predefinito, ma nel gioco di curante che sia capace di integrare i diversi tipi costruzione del contesto interpersonale e di intervento e le competenze di diversi sociale (2). specialisti. Quindi non tanto terapia familiare quanto un L'approccio pragmatico alla dipendenza da lavorare con tutta la famiglia:questo è il nostro alcol porge una visione lineare per la cura del approccio nella tensione a far emergere, come sintomo alcol. scrive V. Cavicchioni: Un setting nuovo, L'approccio sistemico, al contrario, enfatizza la flessibile, adatto per la terapia degli relazione, la complessità del contesto; in essa alcoldipendenti, passando da risposte uniche a il lavoro terapeutico si definisce come parte del risposte complesse, da collezioni di interventi, processo di cambiamento e di apprendimento. a connessioni di interventi. Ne deriva la messa in atto di strategie E passiamo al secondo livello. complesse che cercano di non ridurre la In questo senso l'approccio è sistemico anche multiprofessionalità a somma di discipline e di nel processo diagnostico perché nel modello tecniche, ma le integrano in un unico sapere teorico e operativo del Servizio il sintomo alcol come modello concettuale e organizzativo. Ci non è necessariamente o esclusivamente frutto sembra di poter dire che lavorare così di dinamiche intrapsichiche ma assume comporta di fatto un cambio di paradigma: dal significato anche all'interno del contesto dare un posto alle diverse professionalità e familiare e relazionale in cui si sviluppa. interventi al fare spazio a una complessità. Pertanto l'alcoldipendenza può essere anche Dare un posto, a livello simbolico, rimanda alla intesa come patologia familiare nel senso che dimensione della delega, del riconoscimento l'interazione tra i membri può essere un fattore ambiguo, dello sbilanciamento del potere. di rilievo sia per l'insorgere di essa che per il L’azione è indirizzata a mantenere lo status suo perpetuarsi. quo organizzativo, piuttosto che alla reale Così, condividiamo la posizione che, sebbene promozione di un cambiamento dialogico. Fare esistano dati che suggeriscono come alcune spazio rimanda invece a dimensioni quali forme di alcoldipendenza siano geneticamente l’attivare, l‘accompagnare, il co-costruire trasmesse, è anche chiaro come i modelli processi di reciproco movimento e biomedici, basati sull'individuo, non siano riconoscimento. esaustivi e la trasmissione intergenerazionale Quindi al nostro servizio di Alcologia non dell'alcoldipendenza sia giustificata, almeno interessa particolarmente la psicoterapia parzialmente, dalle variabili ambientali fra cui i familiare come tecnica. A tale riguardo va detto fattori comportamenti familiari svolgono un anche che, nel contesto di un servizio pubblico ruolo fondamentale. Non a caso Steinglass come il nostro, il terapeuta è inserito in un' parla di famiglie alcoliche (3) e Kaufman Alcologia * N. 35 * 2019 13
Editoriale individua quattro sistemi familiari tipici all'interno della famiglia, processi fra la famiglia dell'alcoldipendenza (4). Appare importante e il servizio, processi fra i servizi) e cerchiamo dunque mantenere il focus su come il sintomo di intervenire a qualche livello all'interno dei alcol serva una funzione all'interno dei processi processi. interattivi della famiglia. Questo può significare un intervento diretto Uno sguardo particolare, dunque, su questo sulla famiglia, un lavoro in cui la famiglia non aspetto si cerca di mantenerlo nel lavoro con le c'entra e può anche coinvolgere un lavoro famiglie, ma va anche detto che il nostro assolutamente non terapeutico ma che Servizio non si riconosce in un modello che comunque rimane sistemico. vede il sintomo alcol solo come funzionale alla Ed è qui che la teoria sistemica si incontra con famiglia, o comunque inserito in un ciclo vitale il lavoro di rete e si arriva ad un terzo livello. o trigenerazionale. Il terzo livello è da intendersi non in maniera Ci sembra, invece, di poter affermare che si lineare e progressiva agli altri due ma riconosce, piuttosto, dal punto di vista contemporaneo e circolare. diagnostico in un modello che cerca di Infatti il nostro approccio vuole essere incrociare due tipi di problematiche: la sistemico in quanto si cerca di costruire attorno psicopatologia individuale e l'organizzazione alla persona dipendente una rete, della famiglia. coinvolgendo (secondo il modello di terapia di Quindi, come diceva Cancrini, è nostra rete di M. Galanter) tutti gli stake holders, convinzione che non esista un solo modello da tentando di costruire sinergie per lavorare seguire, ma diversi perché diverse sono le insieme per un obbiettivo comune. tipologie di dipendenza. Da qui l'esigenza di proporre un Servizio di Pertanto se diverse sono le tipologie, diversi Alcologia come un sistema aperto, flessibile, saranno i trattamenti. caratterizzato da continui scambi con l'esterno. Così, all'interno di un modello non normativo, Inoltre il nostro modo di pensare il Servizio è non si può sapere a priori se l'organizzazione quello di immaginarcelo come un nodo della della famiglia produrrà un individuo di un certo rete territoriale capace di mettere a tipo, quindi la dialettica tra l'individuo, la disposizione specifiche risorse in grado di famiglia e i comportamenti individuali diventa favorire l'interscambio con tutte le agenzie molto più complessa. formali e informali del territorio. Pertanto, con Cancrini, riteniamo che non tutte Obbiettivo molto ambizioso, forse utopico, ma le famiglie con problematiche di necessario. alcoldipendenza sono uguali: a seconda dello A questo riguardo ci appaiono estremamente spicchio di realtà che vedo, uso il mio spicchio condivisibili le osservazioni di Fruggeri (1) sul di terapia. Servizio come sistema terapeutico dove si Le terapie familiari, per esempio, secondo mette in risalto l'importanza del lavoro di Cancrini sono efficaci solo lì dove il gioco interdipendenza tra i terapeuti e tra questi e gli familiare è più pesante (le famiglie dell'area utenti e sul significato relazionale dell'insieme nevrotico-borderline), mentre le dipendenze degli interventi rispetto all'utenza e che traumatiche e quelle sociopatiche si giovano di evidenziano la necessità, per l'equipe che non altri tipi di intervento. vuole cristallizzarsi in modalità operative poco Troviamo particolarmente consono questo produttive e puntiformi, di tendere verso modello non normativo che parte dall'idea io l'omogeneità dell'intervento. utilizzo degli strumenti processuali per cercare Questo, non solo all'interno dell'equipe del di capire come la famiglia pensa, come la servizio dove non sempre è stato pacifico famiglia sente,come la famiglia sta e poi in trovare modalità condivise di valutazione, base a ciò costruisco un intervento fatto su diagnosi, intervento ma anche, e ancor più, con misura per la singola famiglia (6). i vari servizi e istituzioni (altri servizi ASL, Più esplicitamente è questo il percorso che servizi del privato sociale, comuni ecc.) . proviamo ogni volta a mettere in atto: cercare Lo sforzo è stato quello di permettere una di capire come funzionano i processi (processi lettura d'insieme degli interventi per consentire Alcologia * N. 35 * 2019 14
Editoriale alla famiglia alcolica un percorso sintonico ed Come sostiene Martini (7) siamo ancora lontani evolutivo anche se realizzato in contesti da una valutazione completamente oggettiva di diversi. un progetto e ci muoviamo, piuttosto, all’interno Questa è la nostra sfida. A tale riguardo, forse, di un modello che richiama ancora una volta le in futuro potremo guardare a sfide ancora più teorie sistemiche e della complessità. grandi, cioè non solo a una attuazione con tutti Secondo tali teorie, lo ripetiamo ancora, gli attori e portatori di interesse ma addirittura a l’atteggiamento più corretto da assumere per una progettazione partecipata, tenendo conto permettere non solo la realizzazione ma anche dei bisogni di ogni persona e Servizio la valutazione di un progetto è quello della coinvolto. descrizione dei fatti e delle loro interrelazioni. Questo perché progettare e realizzare un Questo significa rinunciare, forse, alla pretesa progetto in ambito sociale e sanitario significa della misura oggettiva per fenomeni complessi attribuire un valore a dei fatti che accadono e, come quelli di cui stiamo parlando e, puntare a giacché sono gli attori coinvolti nel processo far sì che un buon lavoro di rete conduca non quelli che danno valore e significato ad un dato solo alla produzione di buone prassi ma evento, non si può parlare che di progettazione soprattutto alla promozione di coloro che e attuazione partecipata. producono e interpretano il dato. Ma, se si può progettare e attuare insieme, si Ma di quest'altra sfida ne parleremo un’altra può anche valutare insieme. volta. Bibliografia 1. Fruggeri, Servizi pubblici e terapia sistemica in manuale di terapia della famiglia, Bollati, Boringhieri,Torino,1995 2. Soccorsi e Palma, Famiglie, gruppi e individui. Le molteplici forme della psicoterapia, F. Angeli, 1982 3. Steinglass P., A life history model of the alcoholic family, - Steinglass P. Family Process,1980 4. Kaufman E., Family Systems variables in alcoholism, Alcoholism: Clinical and Experimental Research,1985 5. P. Bertrando, La terapia familiare nei servizi per le dipendenze patologiche, Parma, 2004 6. AA.VV. Fare lavoro di comunità. Riferimenti teorici e strumenti operativi, Carocci, 2003 Alcologia * N. 35 * 2019 15
Alcol Maria Francesca Amendola, Psicologa - Psicoterapeuta sistemico-relazionale, Dirigente Responsabile UOs Servizio di Alcologia, ASP Cosenza Stefania Vespasiano, Psicologa - Psicoterapeuta sistemico-relazionale in formazione Giuseppina Bonparola, Assistente Sociale Giuseppe Papaluca, Medico Per corrispondenza amendola.mf@gmail.com TRATTAMENTO SISTEMICO RELAZIONALE NELLA DIPENDENZA DA ALCOL Caso clinico in psicoterapia di coppia presso l’Unità Operativa di Alcologia ASP-Cosenza Riassunto Abstract Si espone un caso clinico con diagnosi di This paper aims to describe a diagnosed Disturbo da Uso Alcol (DUA) in cura presso Alcohol Use Disorder clinic case of study il Servizio di Alcologia ASP Cosenza. (UAD), which is currently under the care of L’approccio clinico e metodologico della Alcohology Service in Cosenza (ASP) whose attività del Servizio è improntato sul modello clinical and methodological approach has sistemico familiare, sia nel trattamento dei been shaped under the family systemic pazienti che nel lavoro multidisciplinare. Si model both for the treatment of patients and descrive il processo in psicoterapia di coppia the multidisciplinary work. In this paper a in cui, nella famiglia di origine del paziente, il couple psychotherapy process is described, a DUA è presente su tre piani generazionali couple where in patient’s family the UAD is (nonno, padre e figlio). Inoltre il sostegno alla present on three generational levels famiglia è volto a favorire la creazione di una (grandfather, father and son). The family rete di relazioni sociali e familiari all’interno support helps to create a network of social della propria comunità di appartenenza, che and family relationships within their ridia dignità e spinga a superare la community as to restore the dignity and to “vergogna” tipica del paziente con DUA e encourage patient and his family to overcome della sua famiglia. Affinché il trattamento the typical “shame” arisen while dealing with consegua risultati significativi è UAD. To achieve relevant results with the indispensabile integrare le diverse forme di treatment, combining different typologies of supporto all’interno di un unico progetto supporting system inside a unique riabilitativo, che abbia come scopo un rehabilitative plan, seems crucial. This latter mutamento nella vita sociale, lavorativa e should have as its goal that of changing the relazionale della persona social and working patient’s life as well as his relationships. Parole Chiave: Disordine da Uso Alcol - Keywords: Alcohol Use Disorder (UAD) – Modello sistemico familiare – Lavoro Equipe Family systemic model – Teamwork and e Multidisciplinarietà. Multidisciplinarity Alcologia * N. 35 * 2019 16
Premessa Alcologia dell’Asp di Cosenza. L’approccio Sappiamo come i metodi per affrontare e clinico e metodologico che contraddistingue il curare l’abuso alcolico siano diversi e quanto Servizio è improntato sul modello sistemico sia difficile da sradicare la relativa familiare, sia per il trattamento dei pazienti dipendenza: nella maggior parte dei casi, presi in carico e sia rispetto al lavoro infatti, un unico intervento, per quanto multidisciplinare, reso possibile dalle diverse professionalità operanti nel Servizio, che appropriato, difficilmente risulterà risolutivo. lavorando in micro-equipe garantiscono Affinché il trattamento consegua davvero l’erogazione dei servizi. L’obiettivo della risultati decisivi è dunque indispensabile, alla terapia familiare non è semplicemente quello luce della nostra esperienza, integrare le di creare un adattamento delle persone diverse forme di supporto (terapie individuali all’ambiente, ma quello di modificare lo stile e familiari; di gruppo e, quando necessario, di vita e di ricercare un nuovo percorso terapia farmacologica) all’interno di un unico esistenziale [1]. progetto riabilitativo, che abbia come scopo In particolare, il caso clinico riportato riguarda un mutamento nella vita sociale, lavorativa e un processo di psicoterapia di coppia a cui relazionale della persona [1]. È bene hanno partecipato il paziente e il partner, con l’obiettivo di sviluppare una vita coniugale più considerare, inoltre, che il trattamento potrà soddisfacente e di fronteggiare gli ostacoli avere esiti favorevoli se la persona riuscirà a che dovessero frapporsi al mantenimento maturare una reale motivazione al dell’astinenza dall’alcol [1]. cambiamento, che lo spinga ad evitare il Si descriverà in particolare un sistema consumo di alcolici [1]. familiare in cui il disordine da uso di alcol All’interno del gruppo familiare in cui è (DUA) è presente su tre piani generazionali presente un componente con Disordine Uso (nonno, padre e figlio). Alcol (DUA) si presentano dinamiche che È opportuno considerare che statisticamente tendono a provocare o mantenere il 30% circa dei pazienti con DUA è costituito comportamenti inadeguati nei confronti da figli di almeno un genitore abusatore e che secondo diversi autori (Parker, Harford 1988), dell’alcol [1]. Secondo S. Brown (1993) la l’incidenza dei casi nella storia familiare “famiglia alcolista” è ingaggiata in una sorta di risulta positiva fino al 40% circa. I figli doppio legame con il bere di uno dei suoi debbono confrontarsi spesso con genitori che membri che nega e al tempo stesso tende a il bere rende incostanti, frequentemente spiegare, soffrendo ma negandosi violenti e per questo protagonisti di reciprocamente la percezione della conflittualità parentali; dolorosamente i figli sofferenza. hanno una possibilità di sviluppare una Solo quando la famiglia alcolista esaspera la condotta alcolica 4 o 5 volte superiore ai figli propria disfunzionalità si apre finalmente di genitori non alcolisti [2]. all’esterno, chiedendo soccorso. È Il passaggio dalla fase di transizione a quella determinante che il trattamento sia esteso dell’astinenza si organizza intorno alla tempestivamente anche ai familiari; possibilità che la struttura familiare possa recuperare una sufficiente elasticità che le Gliedeman, e Orford (1984) riconoscono permetta di modificarsi in funzione delle determinante per la prognosi del caso naturali dinamiche evolutive [2]. l’ammissione del coniuge in trattamento. Per CASO CLINICO: Psicoterapia di coppia: M. Malagoli Togliatti è inevitabile curare il Giuseppe, 56 anni, operaio, seconda sottosistema coniugale nello stesso momento esperienza presso il Servizio di Alcologia che si agisce sull’alcol [2]. dell’Asp di Cosenza, dopo dieci anni circa di astinenza, sposato con Francesca, 50 anni, In questo articolo si descriverà il caso di un casalinga. paziente con Disordine da Uso Alcol in INVIO: Giuseppe si rivolge di nuovo al trattamento presso il Servizio UOS di Servizio su insistenza della moglie. Alcologia * N. 35 * 2019 17
TERAPIA IN CORSO: 10 colloqui. speranza che possa nuovamente riprendere _________________________________ in mano la sua vita e quella familiare. La determinata posizione di Francesca, vissuta Presentazione del caso clinico come ultimatum, induce Giuseppe a decidere Giuseppe ha cinquantasei anni e vive in un per la cura. piccolo paese in provincia di Cosenza. Dalla riunione preliminare dell’equipe che ha Operaio, è sposato da trent’anni con avuto in passato in carico Giuseppe, è Francesca, dalla quale ha avuto due figli. Si emersa una storia familiare complessa. tratta di un sistema familiare caratterizzato da A caratterizzare il funzionamento della scarse relazioni sociali. Il figlio maggiore vive famiglia di origine è il disturbo grave da uso di in Puglia, mentre il minore vive con i genitori alcol del padre e la presenza di un importante e ha una piccola attività commerciale. nucleo depressivo che sembra coinvolgere Giuseppe ha già frequentato in passato il più generazioni, senza che sia mai stato Servizio di Alcologia e ha una lunga storia di affrontato. disturbo grave da uso di alcol. Circa dieci Anche Giuseppe presenta una costellazione anni fa effettua un percorso di cura con esiti sintomatologica sul versante depressivo. Si positivi. L’astinenza comincia a vacillare circa considera la possibilità di effettuare una un anno fa, col suo riaccostamento all’alcol, valutazione più approfondita e di vagliare nell’illusione di essere ormai nelle condizioni l’opportunità di una eventuale consulenza di saper esercitarne un uso controllato. Ma psichiatrica. ben presto l’alcol riprende il sopravvento. Giuseppe trascorre le giornate sempre più Prima accoglienza e lettura del sistema chiuso in sé stesso, beve di nascosto e famigliare occulta gli alcolici in casa, in un crescendo di Accogliamo Giuseppe accompagnato dalla ipersonnia, tristezza e irritabilità. moglie. Ha un aspetto semplice ma decoroso Francesca, che vive ormai vigilando e presenta le caratteristiche somatiche tipiche costantemente sul marito nel timore di una (rossore cutaneo, gonfiore, colorito ennesima bevuta, cerca di mediare i rapporti giallastro). È silenzioso, lascia parlare la familiari, con risultati scoraggianti. Il figlio moglie, la quale esplicita il bisogno di essere maggiore minaccia di tagliare ogni forma di aiutata ad affrontare questo difficile periodo comunicazione se Giuseppe non deciderà di per la sua famiglia, confessando di sentirsi assumersi la responsabilità della propria abbattuta e spaventata. La sua è una cura. Anche il figlio minore ha col padre un narrazione accelerata, che descrive nel rapporto altamente conflittuale, che si minimo dettaglio gli episodi di bevuta del inasprisce ogni giorno di più. Ad aggravare marito. Giuseppe sminuisce il racconto, ulteriormente le cose è il fatto che anche il cercando di riportare la cosa su un piano di figlio minore sta sviluppando un disturbo da normalità di cui ha il pieno controllo. Oltre alla uso di alcol, sulle orme del padre. Dunque le preoccupazione per il marito, Francesca teme ricadute del sintomo non si limitano al che la condotta alcolica del figlio minore sottosistema coppia, in cui il comportamento possa prendere una deriva patologica di uno dei coniugi è costantemente importante e vorrebbe che Giuseppe controllato dall’altro, ma si estendono anche riprendesse un percorso di disintossicazione al sottosistema dei figli. Francesca è e sostegno psicologico affinché possa la sua angosciata per lo stato di salute del figlio e famiglia lasciarsi alle spalle questo nutre una profonda rabbia nei confronti del angustiante periodo. marito. Per M. Malagoli Togliatti è “inevitabile curare È Francesca che trascina per la seconda il sottosistema coniugale nello stesso volta Giuseppe al Servizio di Alcologia, nella momento in cui si agisce sull’alcol. Tuttavia, Alcologia * N. 35 * 2019 18
spesso i familiari designano, al momento del funzionale al processo diagnostico. disoccultamento pubblico dell’alcolismo, le Francesca, dal canto suo, è ansiosa, responsabilità e le colpe del parente alcolista preoccupata e molto arrabbiata: non accetta come gli unici fattori a cui ricondurre la più le regole su cui si è fino ad ora basato il situazione problematica in cui versa la contratto di coppia con Giuseppe e chiede a famiglia, nutrendo delle aspettative quest’ultimo un cambiamento significativo. riduzionistiche in base alle quali, tolto l’alcol Ma Giuseppe al momento non sembra essere tutti i problemi verrebbero magicamente particolarmente motivato ad assumersi la risolti. È invece necessario che il sistema responsabilità di partecipare attivamente ai alcolico venga affrontato anche cercando di nostri colloqui. Per la verità è anche possibile sbloccare il regime relazionale ripetitivamente che in questa prima fase del processo fissato sul sintomo, talché i membri del terapeutico ci sia stato uno sbilanciamento da sottosistema coppia siano aiutati a parte del terapeuta verso Giuseppe, per via riconoscere le proprie responsabilità ed a dell’avvertita esigenza di agganciarlo onde superare lo stato di immobilità in cui si evitare un rischio di drop out; non a caso le trovano, ripristinando e garantendo le prime sedute sono state propedeutiche alla condizioni necessarie allo svolgimento del creazione di una qualche alleanza ciclo vitale“ [2]. terapeutica con Giuseppe. In seduta, il terapeuta tenta di associarsi a D’altra parte, non è stato affatto semplice Francesca, di sostenerla nel bisogno di entrare da subito nel merito della sua storia, essere accolta, in modo da creare uno spazio in quanto Giuseppe tende a dirottare la sicuro entro cui farla sentire emotivamente conversazione sul qui e ora e sulla rabbia che contenuta, soprattutto nella gestione della nutre verso la moglie che lo porta allo rabbia. Si riflette insieme sulla possibilità di sfinimento. Sembra che l’evitamento, come affrontare tempestivamente il problema alcol, modalità di funzionamento protettiva, qui ma anche di prendersi il tempo per esplorare regni sovrana. Tuttavia Giuseppe continua a i bisogni della famiglia, nonché la consistenza tornare e a rispettare gli appuntamenti. Prima della sua sofferenza, per approntare una di giungere, grazie anche all’aiuto della efficace strategia d’aiuto. Si propone una moglie, a una ricostruzione più o meno terapia di coppia. Il primo obiettivo deve coerente della storia familiare, tale da essere la costruzione di una motivazione consentire un contatto con i punti nodali dello congiunta per passare da una situazione di sviluppo e del significato della sua conflittualità/ostilità aperta ad una sofferenza, è stato necessario fare un lavoro collaborazione attiva sia per ciò che concerne preliminare di contenimento e la relazione di coppia, sia il contesto familiare psicoeducazione, nonché il coinvolgimento più ampio [3]. I coniugi sembrano disponibili e del medico del Servizio di Alcologia, per collaborativi, accettano di frequentare il impostare la terapia farmacologica e Servizio ma Giuseppe rifiuta qualsiasi tipo di monitorare lo stato di salute. Ci vorrà qualche terapia farmacologica. incontro, prima che Giuseppe accetti, grazie I primi colloqui con la coppia sono stati anche all’intervento dell’assistente sociale, di l’occasione per osservare da vicino alcuni assumere il farmaco in questo caso segni della loro sofferenza, aspetti che hanno indispensabile per mantenere l’astinenza. portato a ritenere necessario un Ciò che sembra preoccupare in modo approfondimento. Rispetto a Giuseppe, alcuni particolare Francesca è la difficoltà di elementi pregnanti come l’impulsività, il senso Giuseppe a sperimentare una relazione di inadeguatezza genitoriale, la depressione, positiva con i figli, in particolare con quello il tentativo di dare risposte socialmente minore. A parte i pochi momenti di quiete, in confacenti, hanno un valore clinico altamente cui gli argomenti trattati (es. il lavoro) Alcologia * N. 35 * 2019 19
sembrano essere affrontati alla pari, nelle autonomia personale e sembra essere stato occasioni in cui Giuseppe si riposiziona sul un figlio assoggettato alle aspettative dei suo piano generazionale (in particolare, genitori mettendo da parte i propri bisogni quando rimprovera il figlio per il suo abuso di evolutivi. È solo un adolescente quando inizia alcolici) cambia il clima. Francesca afferma a sviluppare una condotta alcolica abusante che in più occasioni il figlio ha affrontato con nel gruppo dei pari, ma è dopo il matrimonio rabbia il padre: “Non accetto consigli da te. che si consolida lo stato di dipendenza. Da bambino ricordo che eri sempre ubriaco Giuseppe e la sorella cresceranno nel sul divano”. Ascoltando il racconto della moglie, Giuseppe si mortifica, si arrabbia, il contesto familiare con ruoli e modalità senso di colpa è forte. Il problema è che diverse: Daniela è una figlia obbediente che Giuseppe non sa come approcciarsi in da subito si assume la responsabilità di maniera positiva al figlio, il quale aiutare la famiglia; Giuseppe è un figlio sembrerebbe aver agito un taglio emotivo nei inquieto, è fuori dalle dinamiche familiari e suoi confronti. In letteratura emerge come il appena si crea l’occasione va via di casa e si determinarsi di una crisi strutturale della sposa. Sembrerebbe che Francesca, sin dai famiglia comporta spesso una degenerazione primi anni del matrimonio, abbia agito un delle linee generazionali in cui i ruoli e le comportamento genitoriale nei confronti di funzioni si confondono. L’assenza di chiari Giuseppe, prendendosi cura di lui, e che su confini tra i sottosistemi non consente lo questo contratto di assistenza si sia fondata svolgimento del normale corso dei processi di l’unione di coppia. Sembra che la famiglia individuazione né tanto meno quello di non si aspettasse molto da lui, piuttosto le separazione dei vari membri, che finiscono per agglutinarsi in maniera indifferenziata. aspettative di cura ricadranno tutte sulla L’attenzione e le energie della famiglia, che sorella, in quanto donna, per un retaggio dovrebbero andare in direzione dello culturale che influenza il modo in cui si svolgimento del ciclo vitale, si dirottano su declinano i ruoli familiari, in questo caso rigidi operazioni difensive di negazione, e prescrittivi, che vede l’uomo esonerato da razionalizzazione e compenso delle una certa partecipazione alla vita familiare. conseguenze del bere. (Brown, Lewis 1997) Giuseppe estraniandosi dai propri legami [2]. Come gettare le basi per trasformare il familiari chiede alla partner probabilmente conflitto in una proficua ricerca di contatto? irrealisticamente una compensazione. Ben [4]. È stato importante anzitutto andare oltre il presto però inizia a crescere tra i due la comportamento agito e cogliere la domanda conflittualità, che sconfina in frequenti litigi e che padre e figlio esprimono implicitamente e bevute che Francesca e i figli ricordano bene. poi iniziare a introdurre una dimensione storica attraverso l’allargamento del quadro. Sono episodi che per circa quindici anni La sofferenza di Giuseppe si inserisce hanno scandito il tempo evolutivo del suo all’interno di una configurazione familiare già sistema familiare e che hanno forgiato nei figli di per sé distorta e sofferente. Giuseppe è l’immagine di un padre assente ed secondogenito di due figli, nato da un emotivamente trascurante. Ripercorrere la matrimonio combinato; proviene da una storia di Giuseppe e del suo nucleo familiare, famiglia molto modesta e tradizionale. oltre a permettere di portare avanti il lavoro di Sembrerebbe che sia la madre che la nonna joining, ha consentito l’avvio del processo di fossero affette da una grave depressione. I costruzione dell’alleanza terapeutica, suoi genitori, entrambi braccianti, hanno fondamentale per delimitare il territorio di condiviso un mandato familiare improntato al ricerca entro cui leggere la storia della senso del dovere e sembrerebbero essere famiglia ed introdurvi man mano nuovi stati poco presenti nel sostegno emotivo dei elementi. figli. Giuseppe cresce senza molti margini di Nel corso degli incontri, Giuseppe ha mostrato di essere consapevole del peso che Alcologia * N. 35 * 2019 20
le vicende vissute hanno avuto nella sua vita. Infatti, di fronte a situazioni in cui le Dopo un percorso di disintossicazione, dipendenze sane scarseggiavano in famiglia, Giuseppe riuscirà a preservare per dieci anni è probabile che Giuseppe abbia cercato di lo stato di astinenza, anni tracciati da un bilanciare le proprie carenze iniziando a fare maggiore equilibrio familiare rispetto al uso di alcol. Potremmo immaginare che sistema dei rapporti. anche la dipendenza patologica possa essere Oggi Giuseppe ha ripreso a bere e sceglie la intesa come una dipendenza di sostituzione strada della negazione e della chiusura “così [7]. poi sto bene”. Negli ultimi mesi vive con fatica La dipendenza patologica si instaura quando il lavoro e il pensiero di dover affrontare i è necessario arginare, attraverso esperienze problemi della vita quotidiana. Il ottundenti o eccitanti, potenziali crolli comportamento aggressivo del figlio minore e psicologici in soggetti a rischio di ansia, di la sua condotta alcolica sempre più panico o di depressione [7]. Si tratta di incontrollata destabilizza ancora di più disturbi che in un certo senso hanno a che Giuseppe. I conflitti tra padre e figlio si fanno vedere con l’emozione della paura e la sempre più frequenti e violenti. Il contesto condizione di non sentirsi al sicuro. E familiare ha portato Giuseppe a ritenere di Giuseppe sembra oscillare tra paura e potere realizzare una nuova condizione per tristezza. Diventa, allora, quella con l’alcol, sé stesso tagliando i ponti con la sua famiglia una relazione intima, emotiva, tesa a [5]. Il desiderio di fuga si scontra però con il soddisfare, in maniera rapida ma insana, i più profondo senso di colpa che vive nei confronti intimi bisogni di sicurezza e di fuga da stati del figlio, sentimento che gli impedisce di emotivi spiacevoli o dolorosi, a sbarazzarsi trovare strategie più funzionali per reagire, dei propri sentimenti sgradevoli, a ricercare, intrappolandolo in dinamiche ridondanti in fondo, una condizione di piacere e senza margini di movimento [6]. Più che una benessere rapido. Questa è la disfunzionalità brusca separazione, sarebbe senz’altro più della dipendenza che, una volta innescata, efficace una esplorazione congiunta da parte toglie alla persona la volontà e l’energia di della famiglia degli obblighi reciproci e dei soddisfare i propri bisogni in maniera sana, sensi di colpa. Il rimanere insieme e allo attraverso l’intima connessione con gli altri e stesso tempo esaminare apertamente le con sé stessi [8]. Forse il malessere di possibili soluzioni dei propri obblighi porta a Giuseppe potrebbe anche rispecchiare il un’indipendenza maggiore rispetto a una fuga bisogno di fermarsi, affinché finalmente alcolica che eviti questo “computo” [6]. qualcuno possa prendersi cura dei suoi bisogni di crescita e sicurezza. Il matrimonio Ipotesi diagnostiche può aver rappresentato un movimento verso Affrontare efficacemente il proprio processo un tentativo di ricercare nell’altro una evolutivo quando si ha alle spalle una storia compensazione ed un risarcimento emotivo; familiare fatta di trascuratezza affettiva e è possibile che l’impatto con la realtà abbia psicopatologia è cosa molto difficile. deluso tali aspettative e arrestato il suo Giuseppe è un orfano psicosociale che processo evolutivo, contrastando la capacità impara a mettere da parte i suoi bisogni di di assolvere il ruolo genitoriale. protezione e cura di fronte a due genitori che È importante per Giuseppe poter tirare fuori in fondo sono rimasti entrambi bloccati nel tutta la rabbia nutrita nei confronti dei genitori dolore e nella tristezza, e la tristezza è che, a causa delle loro inadeguatezze sociali un’emozione che Giuseppe fa fatica a e culturali, non sono stati capaci di affrontare toccare, perché lo spaventa; appare un uomo convenientemente le sfide della vita, facendo emotivamente sospeso per il quale l’alcol ricadere il peso delle loro scelte sulle spalle diventa un regolatore dei propri stati interni. Alcologia * N. 35 * 2019 21
dei figli e suscitando in lui un forte senso di famiglia, la partecipazione congiunta di tutti i ingiustizia subìta. componenti, includendo anche la terza Ma ripercorrere la storia di tre generazioni generazione, costituirebbe un enorme passo può anche consentire a Giuseppe di usare in avanti. una più efficace lente per osservare i genitori L’esplorazione delle paure riguardo alle oltre il loro ruolo, e quindi di intravedere non sedute intergenerazionali rende in genere solo i limiti e i fallimenti, ma anche le sfide e i meglio comprensibili i conflitti intrapsichici e vissuti che i genitori, nella veste di figli, hanno interpersonali del cliente [9]. Si lavora dunque dovuto affrontare/subire. Accogliere pian per creare le condizioni affinché la cosa piano questa prospettiva può condurre possa concretizzarsi. Giuseppe verso una visione più realistica dei Nel frattempo si opera su due fronti principali: genitori, portandolo ad accettarli anche nelle incoraggiare la motivazione al cambiamento loro manchevolezze. Dopotutto, seppure a e al ripristino dell’astinenza, seppur difficile, e modo loro e con strumenti inadeguati, i suoi la restituzione di competenza a Giuseppe in genitori ci sono sempre stati, e hanno qualità di padre, ridimensionando la centralità dimostrato che anche attraverso sofferenze e delle fragilità di Giuseppe. Questi movimenti dolore la vita va comunque avanti, frutto di potrebbero svigorire il potere distruttivo che la una cultura contadina secondo cui garantire il dipendenza patologica esercita sulle sostentamento della famiglia rappresenta una dinamiche familiari e personali, facendo priorità assoluta. Dare un senso alle cose è approdare ad un’immagine più realistica di senza dubbio il primo passo per riappropriarsi Giuseppe, in modo da restituirgli la possibilità delle redini del proprio destino. Oggi la vita di essere padre anche se malato e consentire pone Giuseppe e la sua famiglia di fronte alla ai figli di prendersi ciò che di buono egli può necessità di riesaminare quegli aspetti di offrire. legame che sono stati fonte di sofferenza, al Riflessioni fine di individuare nuovi e più agevoli sentieri Vista la ricchezza dei temi che da percorrere insieme, senza dunque contraddistingue il sistema familiare di rinunciare alla famiglia ma valorizzandone Giuseppe e la sua storia, sono molteplici le potenzialità e risorse. strade e le cornici teoriche entro cui leggere e Obbiettivi e azioni terapeutiche accedere a un mondo di significati. In questa fase del processo terapeutico si sta Mancano probabilmente ancora alcuni tasselli valutando la fattibilità di una convocazione prima di potere avere un quadro definitivo familiare, resa problematica dalla forte della storia, ma gli aspetti più dolorosi di conflittualità esistente. Tuttavia, riuscire ad questa famiglia sembrerebbero essere approntare uno spazio entro cui favorire emersi. l’incontro tra genitori e figli, raggiungerebbe lo La scelta di seguire un percorso anziché un scopo di creare le condizioni ideali per la altro nasce dall’incontro con quelli che nella riduzione delle distanze che separano i vari relazione con la coppia sono stati avvertiti membri, facendo incontrare sofferenze come i nodi più stringenti da sciogliere e che, parallele attraverso una operazione di d’altra parte, lo stesso Giuseppe ha mostrato ripristino e riconciliazione col passato, di accogliere con maggiore motivazione, una reinterpretando e condividendo in una nuova sorta di chiave di lettura che egli sembra ottica la storia della famiglia. avere riconosciuta come propria. Giuseppe Giuseppe sembra condividere l’idea, anche aveva già un percorso di sostegno alle spalle, se nutre forti perplessità sulla disponibilità del da cui aveva senz’altro raccolto qualcosa di figlio ad intervenire. Certo è che per la buono, fattore che sicuramente ha giocato a riorganizzazione dei legami affettivi di questa Alcologia * N. 35 * 2019 22
favore della motivazione e della familiari all’interno della propria comunità di predisposizione al cambiamento. appartenenza, che ridia dignità e spinga a Naturalmente, la sola buona disposizione, pur superare la vergogna tipica dell’alcolista e accessorio rilevante, non basta per pervenire della sua famiglia, quella vergogna che a risultati soddisfacenti e d’altra parte il paralizza e isola. joining resta un lavoro incessante, vitale per Ciò che abbiamo osservato negli anni, l’alleanza terapeutica e fondamentale per nell’ambito della nostra esperienza clinica, è poter consolidare il territorio di ricerca fin qui la solitudine delle famiglie, una terribile individuato. solitudine sociale e relazionale che non Due ulteriori elementi guideranno il nostro consente di sperimentare e vivere relazioni agire: la prudenza, intesa come razionalità sane, significative e di sostegno al di fuori del che conduce all’azione e l’esigenza di non nucleo familiare, che diventa col tempo correre troppo, di non fare passi troppo lunghi l’unico luogo nel quale implodono le rispetto alle risorse del paziente, problematicità in maniera patologica. rispettandone i tempi per offrirgli la possibilità Così come ogni singola cellula è dotata di un di fare propri gli elementi propedeutici al meccanismo di autoregolazione in grado di superamento dell’impasse in cui si trova. mantenere costanti le condizioni interne, Quello fin qui descritto è l’intervento nonostante i cambiamenti dell’ambiente psicoterapeutico, che pur costituendo uno circostante, allo stesso modo la famiglia, degli elementi basilari per il trattamento del paragonabile ad una cellula dell’organismo Disturbo da Uso di Alcol non è tuttavia vivente, ha un sistema omeostatico che le esaustivo. Il lavoro d’equipe e la permette di costruire e preservare relazioni multidisciplinarietà sono fondamentali. Un sane non solo al proprio interno ma anche al altro aspetto cruciale nella nostra esperienza di fuori di esso, condizione indispensabile per è il sostegno alla famiglia ed ai suoi un funzionamento adattivo e resiliente che componenti volta a favorire le migliori consente di affrontare gli eventi che condizioni per la creazione da parte dei scandiscono il tempo evolutivo del sistema soggetti di una rete di relazioni sociali e familiare. Bibliografia 1. Siti web consultati: https://docplayer.it/10619973-Alcolismo-aspetti-psicologici.html Ultima consultazione: 19/01/2019 2. Siti web consultati: https://docplayer.it/11052983-Alcol-e-famiglia-marco-becattini-ser-t- azienda-usl-8-arezzo.html Ultima consultazione: 01/01/2019 3. Falconucci M., Mascellani A., Santona A., Sciamplicotti F. La terapia di coppia in una prospettiva trigenerazionale. I seminari di Maurizio Andolfi, 2006, Accademia di Psicoterapia della Famiglia Casa Editrice 4. Andolfi M., Falcucci A., Mascellani A., Santona A., Sciamplicotti F. Il bambino come risorsa nella terapia familiare. I seminari di Maurizio Andolfi. 2007, Accademia di Psicoterapia della Famiglia Casa Editrice 5. Andolfi M. La terapia familiare multigenerazionale. Strumenti e risorse del terapeuta. 2015, Raffaello Cortina Editore 6. Boszormenyi- Nagy I., Spark G. M. Lealtà invisibili. La reciprocità nella terapia familiare intergenerazionale,1988, Casa Editrice Astrolabio Alcologia * N. 35 * 2019 23
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