Addio a Ieoh Ming Pei, il centenario

Pagina creata da Alberto Ferretti
 
CONTINUA A LEGGERE
Addio a Ieoh Ming Pei, il
Pritzker        centenario
(1917-2019)
Ieoh Ming Pei, architetto cinese naturalizzato statunitense
quinto Premio Pritzker nel 1983, è scomparso a New York
all’età di 102 anni, seguendo di non molto il collega Robert
Venturi: la sua dipartita chiude una pagina importante della
storia dell’architettura mondiale del Novecento, che parla di
temi chiave come la modernità e la crescita in altezza, lo
sviluppo economico e culturale e l’organizzazione
‘scientifica’ della professione, perfettamente incarnati dagli
edfici realizzati nel corso di svariati decenni per opera di
quello che è divenato una delle più importanti società di
progettazione al mondo, la Pei, Cobb, Freed & Partners oggi
ancora in piena attività.

La formazione e gli inizi
Ieoh Ming Pei è il progettista dell’iconica piramide di vetro
e acciaio svettante nella Cour Napoléon del Louvre. Illumina
il nuovo ingresso di uno dei più importanti musei al mondo
che, completata a Parigi nel 1989, rimane forse la sua opera
più conosciuta agli occhi del grande pubblico, nasce a Canton
(oggi Guangzhou) nel 1917 dalla benestante famiglia di un
banchiere.

Dopo avere vissuto a Shanghai, Hong Kong e Canton, Ieoh Ming
Pei nel 1935 si trasferisce negli Stati Uniti, paese da cui
non si muoverà più: qui frequenta i corsi di architettura del
MIT di Boston e si laurea nel 1940, vincendo una borsa di
studio e la Medaglia d’Oro dell’American Institute of
Architects per la sua tesi, intitolata ‘Standardized
Propaganda Units for Chinese Government’. La sua attività
formativa non si arresta. Nel 1942 si iscrive alla Graduate
School of Design di Harvard: qui è allievo di Walter Gropius
trasferitosi negli Stati Uniti nel 1937 dopo la chiusura
forzata del Bauhaus e un periodo londinese, consegue il suo
Master in Architettura e inizia a sua volta a insegnare.

L’attività a New York
In parallelo avvia a New York una lunga e prolifica carriera
professionale che, partita dalla collaborazione con la società
di sviluppo immobiliare Webb & Knapp dell’ambizioso
imprenditore William Zeckendorf, lo porta in breve tempo a
costituire quello che nel giro di dieci anni sarebbe diventato
uno degli studi di architettura di maggiore successo della
seconda metà del XX secolo.

Gli anni cinquanta e sessanta: la
Webb & Knapp e la I. M. Pei &
Associates
In qualità di direttore della divisione di architettura di
Webb & Knapp segue commesse che portano fama e crescita di
incarichi e di personale impiegato (nel 1950 si unisce al
gruppo Henry Cobb, poco dopo arrivano Eason Leonard, Leonard
Jacobson e Araldo Cossutta) e, nel 1955, anche l’indipendenza:
nasce infatti la I. M. Pei & Associates, che nel 1956 acquista
anche gli ultimi due soci storici James Ingo Freed, architetto
tedesco rifugiato politico negli Stati Uniti nel 1939, e
Werner Wandelmaier, e tra 1959 e 1960 si sgancia da Zeckendorf
e dalle sue commesse.

I progetti realizzati
Gli edifici realizzati in questo periodo sono molti e
comprendono, tra molti altri, il complesso per uffici Mile
High Center di Denver (1956), il National Center for
Atmospheric Research di Boulder (Colorado, 1967, in cui il
linguaggio modernista ispirato da Gropius e Ludwig Mies van
der Rohe, fatto di forme e volumi potenti, si fonde con le
influenze di Louis Khan), l’Everson Museum of Art a Syracuse
(New York, 1968) e l’Herbert F. Johnson Museum of Art a Ithaca
(New York, completato nel 1973).

Tra i settanta e gli ottanta: la
conferma e il Premio Pritzker
Gli anni settanta sono un momento importante nella storia di
una società che nel frattempo è diventata I. M. Pei &
Partners. Lo studio consolida nome e fama portando avanti un
grande numero di incarichi che, seguiti dai vari partner dello
studio, tra la fine del decennio e l’inizio del successivo
portano al fondatore la Medaglia d’Oro dell’American Intitute
of Architects (1979), la Medaglia d’Oro dell’Accademia
francese di architettura (1981) e, nel 1983, lo rendono il
quinto    Premio    Pritzker    della   storia    del   Nobel
dell’architettura.

Arata Isozaki vince il Pritzker 2019: che cosa ha fatto in
Italia Pritzker 2018: Balkrishna Doshi è il vincitore del
premio

Le grandi realizzazioni strutturali
Numerose sono le commesse portate avanti dallo studio in
questo decennio chiave, tra musei come l’ala est della
National Gallery di Washington, sviluppata direttamente da Pei
tra 1968 e 1978), edifici per la cultura come la John F.
Kennedy Memorial Library alla Harvard University (1964), nuove
infrastrutture come il terminal dei voli nazionali del John F.
Kennedy International Airport di New York (1969, demolito nel
2011), edifici pubblici come la brutalista Dallas City Hall
prisma rovesciato caratterizzato dal cemento a vista (1978) e
complessi per uffici come la John Hancock Tower di Boston
(1976) che, non ancora completata, ebbe seri problemi
derivanti dalla caduta dei pannelli di vetro del suo involucro
portando anche lo studio in tribunale.

Gli anni ottanta consolidano ulteriormente un’attività che
inizia ad estendersi in modo consistente al di fuori dei
confini nazionali, soprattutto nel sud est asiatico tra
Singapore, dove realizza il complesso terziario di Raffles
City (1986), e Hong Kong, dove, incaricato direttamente dal
governo cinese, firma i 72 piani della torre della Bank of
China (il grattacielo più altro dell’Asia completato nel
1989).

Gli anni novanta: il ritiro,
l’attività    autonoma    e   la
prosecuzione di Pei, Cobb, Freed
and Partenrs
Il decennio si chiude nel 1990 con il ritiro di un Pei ormai
settantaduenne.

Lo studio Pei, Cobb, Freed and Partners, ormai macchina
competitiva, efficiente e collaudata organizzata in tre
società di progettazione autonome che continuano a seguire
molti progetti uniformati dall’estetica modernista e dalla
continua ricerca dell’innovazione, prosegue un’avviata
attività oggi guidata dai partner Henry Cobb, Michael Flynn,
Ian Bader, Yvonne Szeto, Michael Bischoff e José Bruguera, che
tra 2004 e 2013 lo portano a lavorare anche a Milano, dove
firma il nuovo Palazzo Lombardia, la sede della Regione
(seguito dai lead designers Henry Cobb, José Bruguera e Simon
Hsu).

Il fondatore mantiene un proprio ufficio all’interno dello
studio da cui prosegue in modo autonomo un’attività con cui
porta a compimento progetti avviati come la Rock and Roll Hall
of Fame and Museum di Cleveland (1987-95) e gestisce nuove e
selezionate commesse, l’ultima delle quali è il Museo d’Arte
Islamica completato a Doha, la capitale del Qatar, nel 2008.

Photogallery

National Center for Atmospheric Research (Boulder, Colorado, ©
Pei, Cobb, Freed and Partners)

Chiudi

Herbert F. Johnson Museum of Art (Ithaca, New York, © Pei,
Cobb, Freed and Partners)

Chiudi

East Building della National Gallery (Washington, © Pei, Cobb,
Freed and Partners)

Chiudi

John F. Kennedy Memorial Library della Harvard University (©
Pei, Cobb, Freed and Partners)

Chiudi

Dallas City Hall (© Pei, Cobb, Freed and Partners)

Chiudi

John Hancock Tower di Boston (© Pei, Cobb, Freed and Partners)

Chiudi

Bank of China a Hong Kong (© Pei, Cobb, Freed and Partners)

Chiudi

Grand Louvre a Parigi (© Pei, Cobb, Freed and Partners)
Chiudi

Rock and Roll Hall of Fame and Museum di Cleveland (© Pei,
Cobb, Freed and Partners)

Chiudi

Museo d’Arte Islamica di Doha (Qatar, © Yueqi Jazzy Li)

Chiudi
Puoi anche leggere