98 Atlante Politico Indagine Demos & Pi per la Repubblica speciale sull'elezione del Presidente della Repubblica
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98° Atlante Politico Indagine Demos & Pi per la Repubblica speciale sull’elezione del Presidente della Repubblica febbraio 2022
NOTA INFORMATIVA Il sondaggio è stato realizzato da Demos & Pi per La Repubblica. La rilevazione è stata condotta nei giorni 31 gennaio-1 febbraio 2022 da Demetra con metodo mixed mode (Cati – Cami – Cawi). Il campione nazionale intervistato (N=1.037, rifiuti/sostituzioni/inviti: 6.075) è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (margine di errore 3.0%). Documentazione completa su www.sondaggipoliticoelettorali.it 2
COALIZIONI SFALDATE SALVINI A PICCO CRESCE SOLO FDI di Ilvo Diamanti L’elezione del Presidente della Repubblica è stata seguita con grande interesse dai cittadini. Anche prima di conoscere l’esito, non facilmente previsto e prevedibile. Cioè, che si sarebbe trattato di una ri-elezione del Presidente uscente. Sergio Mattarella. Che oggi giurerà davanti al Parlamento. La “scelta finale” è stata apprezzata da una larga maggioranza di cittadini. Quasi il 60%. Come emerge dal sondaggio condotto nei giorni scorsi da Demos per Repubblica. Tuttavia, questa elezione ha rivelato divisioni significative fra gli – e negli - schieramenti. Mattarella, d’altronde, si era tenuto in disparte. Solo alla fine ha accettato di rimanere al Quirinale. Per senso di responsabilità. Perché non c’era alternativa. O meglio, l’unica alternativa sarebbe stata il caos. La scelta di Mattarella, comunque, è condivisa da una larga maggioranza di italiani. Per la precisione: 58%. Ma la fiducia nei suoi confronti è ancor più elevata: 68%. E risulta “minoritaria” solo fra gli elettori dei FdI di Giorgia Meloni. L’unico partito, d’altronde, ad essersi sottratto a ogni soluzione con-cordata. In modo speculare a quanto si osserva nel rapporto con il governo, rispetto al quale i FdI stanno all’opposizione. Da soli. Una coerenza discutibile, ma chiara. E vantaggiosa, sul piano dei consensi. Cresciuti, nell’ultimo anno. Ribaditi, in questi giorni, dagli elettori, che ritengono Giorgia Meloni la leader che si è comportata meglio. Anche se i giudizi positivi nei suoi riguardi sono limitati: 15%, si tratta, comunque, di una componente superiore agli altri. Anzitutto, Enrico Letta e Giuseppe Conte. Artefici di un’alleanza ipotetica. Mentre appare chiara la classifica dei “peggiori”. Sovrastata, con il 31% delle “preferenze” (si fa per dire), da Matteo Salvini. Il King Maker che non è riuscito a incoronare un King. E neppure una Queen. Bisogna sottolineare, però, che si tratta di indicazioni spontanee, offerte dagli intervistati, senza liste pre-definite. Inoltre, interpretare il volto negativo, in politica, è utile. Come sa bene lo stesso Salvini. In difficoltà da quando recita la parte dell’uomo di governo. Così, secondo i cittadini, c’è un solo (ri)vincitore. Sergio Mattarella, ovviamente. Ma alcuni soggetti politici si sono rafforzati oppure indeboliti, più degli altri. Si è certamente rafforzato il “governo”, guidato da Draghi. Che forma, con Mattarella, un binomio solido. E, sul fronte “opposto”, si sono consolidati i FdI. Che mantengono il monopolio dell’opposizione. 3
È significativo però, che il giudizio sul governo non si rifletta sulla maggioranza. Ritenuta più debole, dopo questo voto. Gli italiani, cioè, riassumono il “significato” del governo nella figura del Capo. Dunque, di Draghi. E vedono le forze politiche intorno a lui come un “complemento”. Una base di sostegno sempre più frammentata. Sono lontani i tempi nei quali si parlava di “bipolarismo”. Tanto più (meno…), di “bipartitismo”. Oggi, non ci sono più partiti dominanti. I principali galleggiano intorno al 20%. Inoltre, hanno perduto peso anche i “poli”, le coalizioni, com’è apparso chiaro nel corso di questa elezione presidenziale. Infatti, le candidature non sono state condivise dai partiti “presunti” alleati. E dai loro “grandi elettori”. Silvio Berlusconi ha attratto solo gli “eletti” di Forza Italia. Mentre la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati (anch’essa vicina a FI), proposta dal Centro-Destra di governo, si è fermata presto, lontano dal quorum richiesto. Anche perché i parlamentari dei FdI si sono distanziati subito, votando per un candidato proprio. Guido Crosetto. Il voto più condiviso è stato, dunque, il non-voto. Le schede bianche insieme alle astensioni. Fino all’VIII scrutinio. Così, le coalizioni si sono sfaldate. Di fatto e agli occhi dei cittadini. Alleanze “ipotetiche”, che non si traducono in azioni comuni. È un’opinione “realista”, anzi, una “realtà”, che coinvolge il Centro-Destra, ma anche il Centro-Sinistra. L’alleanza tra il Pd e il M5S. Quest’ultimo, internamente “diviso”. Tutti i principali partiti si sono, dunque, indeboliti. Ad eccezione dei FdI, che, però, sono rimasti fuori dal campo di gioco. “Lo spettacolo del voto Presidenziale” ha coinvolto i cittadini. Più che in altre occasioni. Ma, al contempo, ha aumentato le perplessità sul metodo di elezione. Così, com’era già emerso in precedenza, si consolida la domanda di cambiare. La maggioranza dei cittadini, infatti, vorrebbe l’elezione diretta. Mentre componenti più limitate chiedono modifiche e semplificazioni, senza negare ai “grandi elettori” la prerogativa di eleggere il Presidente. Insomma, mai come in questa occasione l’esito è apparso chiaro. Senza sorprese, come avviene normalmente. Lo ha rammentato di recente il politologo Gianluca Passarelli, in un saggio appena pubblicato da Giappichelli: “Il Presidente della Repubblica in Italia.” In questa occasione, ha vinto solo Sergio Mattarella. Il Presidente. E questo, in fondo è il senso delle elezioni “presidenziali”. Così si precisa l’immagine del “presidenzialismo di fatto”, affermatosi negli ultimi anni in Italia. E questo è un problema. Per il sistema politico. E per la nostra democrazia. 4
DUE ITALIANI SU TRE SI AFFIDANO AL COLLE di Fabio Bordignon Torna ai massimi storici la fiducia nella Presidenza Mattarella. Il Capo dello Stato mette d’accordo più di due italiani su tre e, ancor più che nei mesi scorsi, compatta la maggioranza di governo, o almeno i suoi elettori. Non ha pesato il travagliato percorso di ri-elezione. E neppure il ripensamento rispetto ai propositi più volte manifestati. Al contrario, il giudizio degli italiani sembra premiare la scelta di mettere da parte i progetti personali, assecondando la richiesta dei grandi elettori di tornare al Quirinale per un secondo mandato. Rispetto alla rilevazione Demos di dicembre, la fiducia nel Presidente sale infatti di cinque punti (68%), riportandosi così ai livelli più alti raggiunti durante il primo settennato. In uno scenario nel quale tutti – partiti, leader e persino il Parlamento che lo ha sostenuto fin dalle prime votazioni – sono indicati come sconfitti, Mattarella emerge come vincitore. In parte insieme al governo e al premier Draghi, con il quale forma da un anno un binomio strettissimo. Interessante, a questo proposito, notare come la fiducia nei suoi confronti cresca tra gli elettori di tutti i partiti che sostengono l’esecutivo. Sfiora la totalità degli intervistati dove già in precedenza era elevata: tra chi destina il proprio voto al Pd – dal 94 al 99% – o a Forza Italia – dal 79 all’89%. Si impenna di oltre venti punti tra i pentastellati: dal 52 al 73%. Guadagna sei punti anche tra gli elettori della Lega, che nel prendere posizione, tuttavia, si spaccano sostanzialmente a metà (53%). Per converso, FdI, l’unico tra i partiti maggiori a collocarsi all’opposizione, è anche l’unico a fare segnare un saldo negativo nel confronto con dicembre (dal 46 al 41%). Il consenso rilevato in questi giorni è sostanzialmente allineato a quello riscosso da Napolitano all’inizio del secondo mandato (67%). Il predecessore di Mattarella aveva toccato punte anche più elevate, prossime o addirittura superiori all’80%, durante i primi sette anni al Colle: più precisamente nel 2011, in corrispondenza delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e, poi, dell’insediamento del Governo Monti. Fra il 2013 e il 2015, scese però di oltre venti punti. Le dinamiche della fiducia andranno dunque monitorate con attenzione nei prossimi mesi. Certo, il bis di Mattarella arriva in un momento diverso e in modo diverso. Ma comunque dentro un quadro di perdurante incertezza e crescente fibrillazione politica. 5
ELEZIONE DEL CAPO DELLO STATO: L’INTERESSE DEI CITTADINI Lei con quanto interesse ha seguito le elezioni per il Presidente della Repubblica, che si sono tenute nei giorni scorsi? (valori %) Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Febbraio 2022 (base: 1037 casi) 6
MATTARELLA BIS: IL GIUDIZIO DEI CITTADINI Il suo giudizio sulla scelta di confermare Mattarella per un nuovo mandato è… (valori % tra tutti e in base alle intenzioni di voto) Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Febbraio 2022 (base: 1037 casi) 7
IL METODO DI ELEZIONE DEL PRESIDENTE (valori %) Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Febbraio 2022 (base: 1037 casi) 8
LA PARTITA DEI LEADER: I MIGLIORI E I PEGGIORI Indipendentemente dalle sue preferenze politiche, quale leader politico si è comportato meglio durante l’elezione del presidente della Repubblica? E quale peggio? (valori %*) SI È COMPORTATO/A MEGLIO SI È COMPORTATO/A PEGGIO Giorgia Meloni 15 % Matteo Salvini 31 % Enrico Letta 9% Giorgia Meloni 8% Giuseppe Conte 8% Matteo Renzi 6% Altri 22 Altri 17 Nessuno 19 Nessuno 2 Tutti 1 Tutti 12 Non sa / Non risponde 26 Non sa / Non risponde 24 Totale 100 Totale 100 * le % sono state ottenute in base alla codifica delle risposte a domande aperte; sono riportate le prime 3 posizioni. Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Febbraio 2022 (base: 1037 casi) 9
CHI SI RAFFORZA, CHI SI INDEBOLISCE Secondo Lei ciascuno dei seguenti soggetti esce rafforzato o indebolito dall’elezione del Presidente della Repubblica? (valori %) Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Febbraio 2022 (base: 1037 casi) 10
LA FIDUCIA NEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Quanta fiducia prova nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella? (valori % di quanti esprimono “Moltissima” o “Molta” fiducia tra tutti e in base alle intenzioni di voto – confronto con dicembre 2021) Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Febbraio 2022 (base: 1037 casi) 11
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