Media Monitoring per 25-03-2019 - Rassegna stampa del 24-03-2019 - Ruggi

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Media Monitoring per 25-03-2019 - Rassegna stampa del 24-03-2019 - Ruggi
25-03-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 24-03-2019
Media Monitoring per 25-03-2019 - Rassegna stampa del 24-03-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      24/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Ospedale, nuova vita per il pronto soccorso .......................................................................... 1
      23/03/2019 - WWW.STYLO24.IT
            Asili nido fantasma negli ospedali, la denuncia ..................................................................... 3
      23/03/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT
            Ruggi, tempi di attesa più lunghi per i ricoveri: i dati ............................................................ 4
      23/03/2019 - WWW.ZEROTTONOVE.IT
            Salerno: attese lunghissime per le liste di ricoveri al Ruggi .................................................. 5
      23/03/2019 - WWW.OCCHIODISALERNO.IT
            Sanità, si allungano i tempi di attesa per i ricoveri al Ruggi .................................................. 6
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 7
      24/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            «Sblocchiamo assunzioni del personale medico e sanitario» ................................................. 7
      24/03/2019 - METROPOLIS
            Infermieri lmboscati Protesta Fials ........................................................................................ 8
      24/03/2019 - METROPOLIS
            Ospedale unico Caso in Regione ............................................................................................ 9
      24/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Ospedale, allarme Cgil: ambulanze senza autisti ................................................................. 10
      24/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Pass disabili, è caccia ai furbetti .......................................................................................... 11
      24/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Truffa i malati oncologici: fermata ....................................................................................... 13
Sanità Campania ............................................................................................................................. 14
      24/03/2019 - IL ROMA
            "Cresce" l' ospedale, sarà inaugurato martedì il reparto di rianimazione ............................ 14
      24/03/2019 - IL ROMA
            A Pomigliano primo trofeo "Una corsa per la vita": informazione sul diabete ...................... 16
      24/03/2019 - IL MATTINO
            «Vicenda grave, ci sono troppe liti nel reparto» .................................................................. 18
      24/03/2019 - IL ROMA
            Centro medico, macchinari sequestrati L' ipotesi di una bancarotta fraudolenta ................ 20
      24/03/2019 - IL MATTINO
            Choc al Cardarelli: sabotato il salvavita per malati di cuore ................................................ 22
      24/03/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO SUD)
            Disabili, calvario fisioterapia tra burocrazia e tempi biblici ................................................. 24
      24/03/2019 - IL MATTINO
            Formiche, blatte e medici minacciati così il ricatto viene costruito in corsia ....................... 26
      24/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Il diabete: questo killer del sistema cardiovascolare ........................................................... 28
      24/03/2019 - IL ROMA
            Infermieri in stato d' agitazione ........................................................................................... 29
      24/03/2019 - IL ROMA
            Lilt, successo per lo "Spring Party" ...................................................................................... 30
      24/03/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            Pronto intervento senza più medici ..................................................................................... 32
      24/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Rummo, Mastella firma petizione contro il manager ............................................................ 34
      24/03/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Sigilli al centro medico di due società fallite ........................................................................ 36
      24/03/2019 - IL ROMA
            Vedersi belle per combattere la malattia ............................................................................. 37
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 38
      24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
            «Così stiamo sviluppando le pillole intelligenti » ................................................................. 38
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24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    Che sintomi causa l' ernia addominale? ............................................................................... 40
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    Controlli sì, ma come? Medici e pazienti divisi ..................................................................... 42
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    Fondazione Veronesi in piazza per la ricerca sul cancro infantile ........................................ 44
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    I piccoli eroi del prendersi cura ............................................................................................ 45
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    L' arma contro il cancro messa a punto insieme a Judah Folkman ....................................... 47
24/03/2019 - AVVENIRE
    L' esodo di 22mila infermieri «Così rischiamo la paralisi» .................................................... 48
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    L' ipertensione può essere anche polmonare ....................................................................... 50
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    La glicemia non fa paura se ci diamo una mossa ................................................................. 52
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    Le Asl sono ancora poco social ............................................................................................. 54
24/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA
    Le novità sui farmaci introdotte dalle ultime linee guida ..................................................... 56
24/03/2019 - AVVENIRE
    No vax minacciano le maestre La preside: «Bulli coi bimbi» ................................................ 57
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24/03/2019                                                                                                                Pagina 14
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Ospedale, nuova vita per il pronto soccorso

 Pronti     gli   interventi     nei    locali
 dell'emergenza, i lavori alle sale
 operatorie termineranno entro un mese
 Un mese al completamento dei lavori di
 ristrutturazione delle sale operatorie
 dell'ospedale Santa Maria Incoronata
 dell'Olmo di Cava de' Tirreni, a breve
 saranno avviati anche una serie di lavori
 di restyling che interesseranno i locali
 che ospitano il pronto soccorso. Nuova
 vita per il nosocomio cavese, dunque. Ad
 assicurarlo è il sindaco Vincenzo Servalli
 alla    luce   delle    sollecitazioni    del
 consigliere della civica Responsabili per
 Cava, Vincenzo Lamberti . Il primo
 cittadino ha fatto il punto sulla
 situazione dei lavori alla luce anche del
 sopralluogo, la scorsa settimana, del
 direttore       generale        dell'azienda
 universitaria       ospedaliera       Ruggi,
 Giuseppe Longo . L'intervento ha
 riguardato,       nel      dettaglio,      la
 ripavimentazione di sale e corsie che negli anni scorsi aveva provocato numerosi
 problemi a causa di pericolose infiltrazioni. Non solo. La ristrutturazione ha
 interessato anche le apparecchiature che sono state sostituite in tutto il blocco
 operatorio. Come era inevitabile che fosse, l'inizio dei lavori dello scorso ottobre ha
 comportato lo stop degli interventi programmati - cosiddetti di elezione - ,
 garantendo la sola emergenza. Nei mesi estivi, complice la carenza di anestesisti, le
 operazioni di elezione erano già state sospese, mentre le urgenze erano state
 assicurate grazie al sacrificio dei rianimatori costretti a rinviare le ferie. In cinquanta
 giorni la direzione generale aveva contato di ultimare i lavori ma una serie di
 imprevisti e interventi ulteriori hanno causato il procrastinarsi degli interventi che
 comunque dovrebbero essere ormai quasi del tutto ultimati. «Fino a non poco tempo
 fa si parlava costantemente di un ospedale a rischio chiusura, se non già chiuso - ha
 commentato Servalli - . Il solo fatto che l'azienda abbia investito sulla
 riqualificazione della struttura significa che il pericolo chiusura è ampiamente
 superato. Sulle tempistiche, anche qui, sono arrivate rassicurazioni dall'azienda:
 entro venti giorni, massimo un mese, le sale operatorie saranno ultimate e si
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provvederà successivamente a intervenire anche sul pronto soccorso. Permangono,
ad ogni modo, le fragilità interne in merito alla carenza di personale, comuni a tutta
l'azienda ospedaliera e a tutta la sanità campana a causa del commissariamento che
ha inevitabilmente comportato il taglio di risorse importanti». giu.fer.

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23/03/2019
                                                       stylo24.it
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                                                                                                                           Lettori: 1.033
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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             Asili nido fantasma negli ospedali, la denuncia

 In Consiglio regionale è stata presentata
 una interrogazione per conoscere le
 ragioni del ritardo degli interventi per
 attivare le strutture “Ancora una delibera
 spot della Regione Campania rimasta
 lettera morta come la gran mole di
 interventi annunciati dal governatore De
 Luca. Ed e’ grave l’ultimo caso relativo
 alla realizzazione di asili nido, mai
 attivati, per i figli di dipendenti di tre
 ospedali”. E’ quanto denunciano le
 consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino e Maria Muscara’,
 che sulla vicenda hanno presentato un’interrogazione con la quale chiedono di
 conoscere “le ragioni del ritardo, ammesso che sia mai cominciato qualche
 intervento e tenuto conto che oramai l’anno educativo volge al termine”. “Tutto
 nasce dalla delibera del 20 settembre 2017, con la quale vengono destinati 750mila
 euro per asili-nido, micro-nidi aziendali e servizi di accoglienza temporanea per
 bambini fino ai 12 anni di eta’ da realizzare al Cardarelli, all’Ospedale del Mare e al
 Ruggi d’Aragona. Per ciascuno degli interventi e’ stata prevista la somma di 250mila
 euro. Alla luce di questo atto – spiegano – nel settembre 2017 il Cardarelli ha messo
 a bando la realizzazione di un proprio nido aziendale interno riservato a 24 bambini
 di eta’ compresa tra i 3 e i 36 mesi. Ad oggi, sebbene sia stata pubblicata sul sito
 dello stesso nosocomio la graduatoria dei bambini ammessi al nido aziendale, nulla
 e’ stato ancora attivato”. “Diventa sempre piu’ difficile immaginare che la nostra
 regione, con l’attuale amministrazione, possa essere al passo con altri territori del
 Paese. Ovunque vengono offerti servizi che incontrano le esigenze di mamme
 lavoratrici, tranne in Campania, dove anche un asilo aziendale diventa l’occasione
 per uno spot che ha lo stesso sapore di una promessa elettorale che non sara’ mai
 mantenuta. Resta da capire se anche negli altri due ospedali gli interventi sono
 fermi al palo come al Cardarelli e, se confermati i nostri timori, che ne sara’
 dell’investimento complessivo di 750mila euro”.

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23/03/2019
                                               salernotoday.it
                                                                                                                          EAV: € 683
                                                                                                                          Lettori: 7.133
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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       Ruggi, tempi di attesa più lunghi per i ricoveri: i dati

 I principali casi riguardano tumore
 all’utero, angioplastica, protesi d’anca e
 riparazione inguinale. Circa i day
 hospital di chemioterapie o visite
 relative al colon retto si potrebbe
 aspettare       anche        30       giorni
 Approfondimenti Liste d’attesa lunghe 4
 mesi per una ecografia: nuova denuncia
 della Cisl 6 marzo 2016 Tempi di attesa
 più lunghi per le liste per i ricoveri effettuati al “Ruggi d’Aragona”. Come riporta Il
 Mattino, l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno registra dati
 preoccupanti: in particolare, da quelli relativi al secondo semestre del 2018 emerge
 un calo delle percentuali di interventi chirurgici effettuati nei tempi previsti. I dati I
 principali casi riguardano tumore all’utero, angioplastica, protesi d’anca e
 riparazione inguinale. Circa i day hospital di chemioterapie o visite relative al colon
 retto si potrebbe aspettare anche 30 giorni. Le uniche flessioni a livello di
 tempistiche effettuate sono quelle riguardanti il tumore all’utero e interventi o visite
 a esso connesse.

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23/03/2019
                                                zerottonove.it
                                                                                                                          EAV: € 388
                                                                                                                          Lettori: 1.833
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Salerno: attese lunghissime per le liste di ricoveri al Ruggi

 Si allungano i tempi per le liste d’attesa
 per i ricoveri effettuati al “Ruggi
 d’Aragona”. L’ospedale di Salerno
 registra dati preoccupanti L’Ospedale
 San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di
 Salerno registra dati sconcertanti. I
 tempi di attesa per i ricoveri sono molto
 lunghi e spesso causano disagi ai
 pazienti in difficoltà. Il Mattino ha registrato che nei dati relativi al secondo semestre
 del 2018 vi è un calo delle percentuali di interventi chirurgici effettuati nei tempi
 previsti. I principali casi vittime di tali attese sono quelli di tumore all’utero,
 angioplastica, protesi d’anca e riparazione inguinale. Da questi primi dati si evince la
 condizione preoccupante in cui versa l’Ospedale “Ruggi” di Salerno. Per quanto
 riguarda i day hospital di chemioterapie o visite relative al colon retto si potrebbe
 aspettare anche 30 giorni. Le uniche flessioni a livello di tempistiche effettuate sono
 quelle riguardanti il tumore all’utero e interventi o visite a esso connesse.

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23/03/2019

                                                                                                                          EAV: € 421
                                                                                                                          Lettori: 2.100
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Sanità, si allungano i tempi di attesa per i ricoveri al Ruggi

 Emergenza sanità. Si allungano i tempi
 di attesa per i ricoveri programmati al
 Ruggi di Salerno. Nei dati relativi al
 secondo semestre del 2018, si evince un
 calo delle percentuali di operazioni
 chirurgiche effettuate nei tempi previsti
 dai codici di priorità. Liste d’attesa più
 lunghe per i ricoveri al Ruggi a Salerno Si
 allungano i tempi di attesa per i ricoveri
 programmati al Ruggi di Salerno. Nei dati relativi al secondo semestre del 2018, si
 evince un calo delle percentuali di operazioni chirurgiche effettuate nei tempi
 previsti dai codici di priorità per il tumore all’utero, l’angioplastica, la protesi d’anca,
 e la riparazione inguinale. Per quanto riguarda la chemioterapia in day hospital,
 oppure quelli al colon retto, gli interventi vengono eseguiti entro 30 giorni. Flessioni
 si registrano invece, per quanto riguarda le operazioni di tumore all’utero. Fonte: Il
 Mattino

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24/03/2019                                                                                                               Pagina 5

                                                                                                                         EAV: € 751
                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

  «Sblocchiamo assunzioni del personale medico e sanitario»

 L' APPELLO / Nicola Provenza portavoce
 del MoVimento 5 Stelle "Sostengo con
 forza il grande impegno del ministro
 Giulia Grillo per superare il blocco delle
 assunzioni nella Sanità imposto dal 2009
 a tutto il Servizio Sanitario Nazionale. E'
 il primo Ministro della Salute che si
 muove con determinazione per sbloccare
 una     situazione    stagnante      e    per
 assicurare i servizi sanitari in tutta Italia.
 Una situazione per la quale in molte
 regioni, tra le quali vi è la Campania, si
 registrano liste di attesa interminabili e
 si arranca nel garantire i livelli minimi di
 assistenza ai pazienti. In Campania, in
 particolare,      i     problemi        sono
 ulteriormente aggravati per carenza di
 personale ma anche per manifesta
 incapacità gestionale che, perdurando,
 potrebbe     vanificare     anche      questo
 importante sblocco delle assunzioni" - lo
 dichiara Nicola Provenza, portavoce del
 MoVimento 5 Stelle in Com missione Affari Sociali e Sanità alla Camera dei Deputati.
 "L' intervento normativo continua Provenza - prevede che, a decorrere dal 2019, la
 spesa per il personale degli enti del Servizio Sanitario Nazionale di ciascuna Regione
 non può superare il valore della spesa sostenuta nel 2018. La spesa potrà essere
 incrementata, a livello regionale, per un importo pari al 5% dell' incremento del
 Fondo Sanitario rispetto all' esercizio precedente. Mandiamo in soffitta il vincolo
 fissato in epoca di spending review con un budget per le assunzioni fermo ai livelli
 del 2004 ridotto dell' 1,4%. Sono soddisfatto di questo importante risultato e
 ringrazio il ministro Grillo per questo obiettivo storico che sarà presto legge" -
 conclude il pentastellato.

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24/03/2019                                                                                                               Pagina 7

                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

                      Infermieri lmboscati Protesta Fials

 Infermieri "imboscati'' negli uffici, reparti
 vuoti e carichi di lavoro che vanno a
 grava- re sul personale che presta
 servizio nell'ospedale San Leonardo.
 Questa, in sintesi, la denuncia del
 sindacato Fiale che ha dichiarato lo stato
 di agitazione di tutto il personale,
 riservandosi ulteriori e incisive azioni a
 tutela di tutti i lavoratori e aderendo in
 caso di violazione su quanto sopra agli
 organismi competenti». Una protesta che
 segue     i     «trasferimenti   di   unita
 infermieristiche presso altri ser-visi
 esterni allìtsl che non hanno nulla a che
 vedere         con       il    mansionario
 infermieristioos. Trasferimenti che di
 fatto rischiano di annullare gli effetti
 delle nuove assunzioni che hanno
 permesso «di far respirare unita
 operative complesse che fino a qualche
 giorno fa erano letteralmente oollassate
 da non poter amicurare le turnazioni ed
 un'amistensa di Lea a livello anche se minimamente decoroas. I1 sin- dacato tra
 l'altro denuncia anche «una discriminazione pesantissima» chiedendo ai vertici
 delliåsl «di rispettare le normative che regolano i trasferimento.

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24/03/2019                                                                                                               Pagina 11

                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

                          Ospedale unico Caso in Regione

 Santiågnello. Capire se il progetto e
 fattibile. E quali sono eventual- mente i
 tempi di esecu- zione degli interventi.
 Sull'os{edale unico della peniso a
 sorrentina e in agenda un incontro tra i
 sindaci della penisola sorrentina e il
 governa- tore campano Vincenzo De
 Luca. In prima linea il primo cittadino di
 Santiàgnello Piergior 'o Sagristanj che
 guida Comune che dovra os i- tare la
 struttura ospeda- liera. Il faccia a faccia
 tra De Luca ei sindaci della penisola
 sorrentina e uno snodo cruciale. Si
 tratterà di fare un punto della situazione
 e tirare le somme. Anche perche l'Asl
 Napoli 3 Sud sta continuando a impegna-
 re risorse - sia econo- miche che umane -
 sui due ospedali attualmente esistenti,
 Sorrento e Vico Equense. Evidente-
 mente, costruendo una nuova maxi
 struttura a Sant'Agne1lo, si dovra
 procedere sia alla di- smissione
 dellosñedale di Sorrento sia a 'e- ventuale riconversione delfospedale De Luca e
 Rossano di Vico Equense dove potrebbe rimane- re comunque attivo un punto di
 primo soccorso. Il progetto del nuovo ospedale prevede co- munque 200 posti letto,
 T0 in più rispetto a quelli al momento disponibi- li tra Sorrento e Vico Equense.

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24/03/2019                                                                                                                 Pagina 43
                                      Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                           EAV: € 3.884
                                                                                                                           Lettori: 133.364
                                   Argomento: Sanità Salerno e provincia

             Ospedale, allarme Cgil: ambulanze senza autisti

 SAPRI SAPRI Antonietta Nicodemo «Chi
 gestisce la sanità deve impegnarsi a
 migliorare il servizio pubblico. Centinaia
 di persone hanno smesso di curarsi
 perché non hanno i soldi per controlli e
 terapie». Il segretario dello Spi-Cgil
 Gerardo Trian torna a segnalare
 disservizi      nell'     ospedale      dell'
 Immacolata. «Da alcuni giorni - dice - ci
 sono solo due autisti per le ambulanze
 h24. Nè possiamo garantire giusta
 assistenza      ad    un    infartuato.   L'
 angioplastica è possibile a Vallo, ma non
 sempre. Il paziente, se al San Luca non è
 possibile l' intervento, deve essere
 trasferito a Eboli. Se muore nel lungo
 tragitto è colpa nostra». Assente anche
 la     telemedicina       «da     anni    le
 apparecchiature per l' assistenza a
 distanza sono imballate nell' ospedale.
 Un danno all' erario di cui nessuno parla.
 È scandaloso». Rincara Domenico Vrenna
 della camera del lavoro: «A breve
 saranno solo due le ostetriche, e un'
 altra che non può assistere ai parti, nè fare turni di notte». Disagi per lìinvalidità
 civile. «L' inps ha difficoltà ad inviarci medici per la commissione e si allungano le
 liste d' attesa». «Se davvero è così - conclude Vrenna - occuperemo a Salerno la
 sede dell' Istituto di Prevenzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/03/2019                                                                                                                Pagina 21
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                          Pass disabili, è caccia ai furbetti

 Pubbliparking ora punta ai certificati
 rilasciati dall'Asl. Anche medici nel
 mirino A meno di un anno dall'arrivo a
 Eboli,     i   dirigenti    casertani   della
 Publiparking hanno effettuato una
 scoperta: in città c'è un esercito di
 disabili. Ieri mattina alle 11, tra abbonati
 e persone diversamente abili, il
 parcheggio lungo viale Amendola era
 pieno. Cinquecentro metri di strisce blu
 occupate da automobilisti con vari titoli.
 Per gli abbonati nulla questio. Chi paga
 l'abbonamento mensile, ha diritto a
 sostare in tutti gli stalli. I dirigenti
 casertani hanno storto un po' il naso sui
 prezzi             popolari           imposti
 dall'amministrazione comunale, ma non
 si sono lamentati più di tanto. Il dato che
 colpisce è quello degli automobilisti
 disabili. Su quelli veri, c'è poco da
 protestare. Su quelli falsi, invece, da
 lunedì inizierà una campagna di
 accertamento. Inverosimile la diffusione del pass disabili oltre che i permessi alla
 sosta riservati alla casta, in pratica a chi crede di comandare anche facendosi dare il
 pass cortesia. Ma questo è il capitolo della impudenza politica. «Le irregolarità
 maggiori le riscontriamo in ospedale e lungo viale Amendola. Chiederemo una
 verifica ai vigili urbani», spiegava ieri un collaboratore della Publiparking. E' chiaro
 che ci sono molte irregolarità sull'utilizzo dei permessi che vengono rilasciati dalla
 polizia municipale ma sulla base di accertamenti e certificazioni mediche. Quindi,
 l'eventuale furbetto deve esser accompagnato da una diagnosi altrettanto furba. E'
 un malcostume tutto italiano quello di fare il furbetto con il pass da disabile di un
 parente o di un conoscente. «Ci sono persone che approfittano del tagliando di un
 parente. La metà delle auto con il pass per disabile, non hanno una persona invalida
 a bordo», spiegano dalla Publiparking. Il numero dei furbetti non è stato reso noto.
 Da lunedì prossimo, però, i controlli saranno più serrati. La Publiparking ha lanciato
 l'allarme agli agenti dei vigili urbani che non cadono dalle nuvole: «Non è che
 dovevamo aspettare la Publiparking per conoscere questo fenomeno. C'è un numero
 abnorme di pass per disabili. Ma questo non dipende da noi ma dall'Asl. Quello che
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possiamo fare noi è contestare il cittadino scorretto e maleducato che parcheggia
senza avere il disabile a bordo». Nel mirino dei vigili urbani e della guardie
ambientali, negli ultimi mesi, sono finiti diversi medici dell'ospedale di Eboli e
addirittura dei runner. La stessa auto, con lo stesso conducente, parcheggiata nei
pressi dello stadio Dirceu, è stata poi ritrovata in sosta lungo il viale Amendola con il
tagliando da disabile esposto sul parabrezza. La Publiparking, finora, ha osservato il
fenomeno senza battere ciglio. Non si esclude che ora il Comune possa chiedere
all'Asl una revisione delle certificazioni. fra.fae.

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24/03/2019                                                                                                               Pagina 37
                                    Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                         EAV: € 4.692
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                 Argomento: Sanità Salerno e provincia

                       Truffa i malati oncologici: fermata

 IL CASO Katiuscia Guarino Si aggirava
 nel reparto di Oncologia dell' ospedale
 Moscati di Avellino con un camice bianco
 confondendosi con i sanitari. Con questo
 trucco, e giocando sull' equivoco, si
 faceva consegnare denaro dai pazienti e
 dai familiari che andavano a trovarli. Una
 cinquantenne         salernitana,      con
 precedenti penali per truffa, è stata
 bloccata dagli agenti della Volanti. A suo
 carico è stato emesso foglio di via
 obbligatorio da parte della Questura.
 Sono in corso le indagini per rintracciare
 la complice della donna. Da alcuni giorni,
 infatti, due signore con modi gentili, e
 indossando il camice bianco con tanto di
 distintivo che le identificavano come
 appartenenti ad un istituto che opera
 nell' ambito sanitario, si aggiravano nel
 reparto di Oncologia del nosocomio. Si
 spacciavano per appartenenti di un'
 associazione Onlus, dedita al recupero di
 fondi per la ricerca scientifica finalizzata
 a combattere le malattie oncologiche.
 Con questo pretesto si facevano consegnare somme denaro dai pazienti del reparto
 e dai loro parenti. La segnalazione è partita dal familiare di un paziente. Subito il
 personale sanitario ha allertato il presidio di polizia dell' ospedale della presenza
 sospetta delle due donne. Immediatamente sono giunti gli agenti delle Volanti. La
 donna è stata rintracciata e bloccata dai poliziotti mentre raggirava un altro
 paziente. Durante gli accertamenti, è stata trovata senza documenti. Sulla
 cinquantenne gravavano numerosi precedenti penali per truffe dello stesso genere.
 Infatti portava a termine le sue truffe anche in altri ospedali probabilmente
 facendosi aiutare da una o più complici. Sono in corso ulteriori indagini. ©
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24/03/2019                                                                                                                Pagina 37

                                                                                                                          EAV: € 1.210
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

   "Cresce" l' ospedale, sarà inaugurato martedì il reparto di
                          rianimazione

 FRATTAMAGGIORE. TAGLIO DEL NASTRO
 CON IL GOVERNATORE DE LUCA E IL
 SINDACO DEL PRETE FRATTAMAGGIORE.
 Sarà inaugurata martedì alle ore 11 il
 reparto di rianimazione dell' ospedale
 San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. A
 tagliare il nastro sarà il presidente della
 regione Vincenzo De Luca. A benedire il
 nuovo      reparto,   monsignor     Angelo
 Spinillo, vescovo della diocesi di Aversa
 di cui fa parte Frattamaggiore. Presenti il
 sindaco della città, Marco Antonio Del
 Prete, e il direttore generale dell' Asl
 Napoli 2 Nord, Antonio D' Amore. «Si
 tratta di un' apertura storica, attesa da
 circa 30 anni dalla popolazione del
 territorio. I primi progetti per la
 realizzazione di questo reparto, infatti,
 risalgono ai primi anni '90», si legge in
 una nota dell' Asl. Nell' ultimo anno l' Asl
 Napoli 2 Nord ha investito oltre 522.600
 euro per la ristrutturazione e la nuova
 dotazione tecnologica del reparto di
 rianimazione del San Giovanni di Dio
 che, da oggi, potrà contare su apparecchiature d' avanguardia e spazi idonei a
 garantire cinque posti letto di rianimazione di cui uno in isolamento. Il reparto è
 stato pensato anche con una forte sensibilità all' umanizzazione delle cure: una
 stanza riservata è stata allestita con divani e sarà destinata al dialogo tra i medici e i
 familiari dei pazienti. I nuovi locali rappresentano un' importante occasione di
 crescita per l' intero ospedale, la nuova rianimazione, infatti, da un lato permetterà
 di ridurre i trasferimenti di pazienti in condizioni critiche presso altri ospedali,
 mentre dall' altro renderà possibile ai diversi reparti di trattare casi a maggiore
 complessità. L' inaugurazione del reparto di rianimazione do vrebbe contraddire le
 ipotesi di declassamento del San Giovanni di Dio, prevista dal piano sanitario
 regionale. Una decisione che ha visto mobilitarsi sindaci, sindacati, associazioni e
 cittadini in difesa dello storico nosocomio, unico punto di riferimento in un' area di

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mezzo milione di persone. Nel piano sanitario regionale è stata cancellata la
cardiologia, ridotta la ginecologia ed ostetricia a mero punto nascita. Per i sindacati
la decisione di declassare l' ospedale è stata assunta su dati riferiti ad un periodo in
cui il pronto soccorso era chiuso per lavori. In media al San Giovanni di Dio si
registrano 60mila accessi annui rispetto al tetto dei 45mila previsti per il
declassamento. Il San Giovanni di Dio rischia di non essere più struttura Dea, di
primo livello, nonostante per esempio l' Agenas, l' agenzia sanitaria, lo ritenga uno
dei più sicuri in Italia soprattutto per la cardiologia. «Ci auguriamo che l'
inaugurazione del reparto di rianimazione preluda ad una revisione delle decisioni di
Palazzo Santa Lucia sul declassamento, e che non sia solo una passerella in vista
delle prossime elezioni» osservano alcuni dipendenti del nosocomio.

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24/03/2019                                                                                                               Pagina 37

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                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                         Argomento: Sanità Campania

        A Pomigliano primo trofeo "Una corsa per la vita":
                    informazione sul diabete

 POMIGLIANO.        Una     manifestazione
 sportiva - "Una corsa per la vita" - con l'
 obiettivo di informare e sensibilizzare l'
 opinione pubblica e le istituzioni sui
 sintomi del diabete di tipo 1 e sulle
 possibili cause ambientali in un territorio
 come quello campano (dove il numero
 dei pazienti è elevato) - è stata
 promossa per oggi nel parco pubblico
 Giovanni Paolo II (villa comunale) a
 Pomigliano D' Arco dall' associazione
 Diabete Junior Campania. L' evento,
 spiega      Gaetano      Amorico       dell'
 associazione     Diabete    Junior,   sarà
 dedicato «a tutti i bimbi che hanno
 subito danni invalidanti o che non ce l'
 hanno fatta, come il piccolo Alessandro
 scomparso              prematuramente».
 Alessandro Farina, di 13 anni, morì il 27
 dicembre 2017 a Salerno. «Il diabete
 mellito di tipo 1 (DM1) - spiega il dottor
 Amorico - e la malattia cronica endocrino
 -metabolica più frequente in età
 pediatrica; è una malattia autoimmune,
 caratterizzata dalla distruzione delle beta cellule pancreatiche con conseguente
 deficit assoluto di insulina. In Italia i bambini e gli adolescenti affetti dal diabete
 mellito di tipo 1 sono circa 20mila, di cui quasi 2mila in Campania. Attualmente le
 cause della patologia non sono state ancora individuate con certezza e sono
 rappresentate da una complessa interazione tra predisposizione genetica e fattori
 ambientali scatenanti». È comunque un problema rilevante e crescente di sanità
 pubblica, per il quale sono indispensabili dati informativi epidemiologici estrapolati
 da archivi amministrativi che potrebbero portare anche alla realizzazione di Registri
 regionali e nazionali. «I piccoli pazienti con diabete mellito di tipo 1 per un buon
 equilibrio glicometabolico e per prevenire complicanze a lungo termine necessitano
 di continue iniezioni sottocute di insulina (almeno 5-6 volte il giorno), di frequenti
 misurazioni glicemiche attraverso numerose punture sui polpastrelli e di una terapia

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educativa relativa alle sane abitudini di vita, come l' alimentazione e l' attivita'
fisica. I sintomi piu' diffusi all' esordio possono apparire banali e aspecifici, come la
poliuria (tanta pipi'), polidipsia (tanta sete), dimagrimento, apatia e stanchezza, ma
spesso l' esordio puo' avvenire in condizioni drammatiche per una chetoacidosi.

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24/03/2019                                                                                                                    Pagina 31

                                                                                                                              EAV: € 10.825
                                                                                                                              Lettori: 133.364
                                              Argomento: Sanità Campania

             «Vicenda grave, ci sono troppe liti nel reparto»
 Ettore Mautone
 Un episodio che pare grave ma isolato.
 Un evento da decifrare e inquadrare in
 quanto oscuro e senza precedenti. Un
 avvenimento anomalo che non pare
 riconducibile a una strategia. Un
 frangente insomma che, se verificato - e
 su questo non ci sarebbero motivi per
 dubitare viste le fotografie allegate alla
 denuncia     presentata     all'   autorità
 giudiziaria da parte del primario di
 Cardiologia Ciro Mauro - potrebbe
 denotare un contrasto nei rapporti
 interni al reparto stesso di Cardiologia
 del Cardarelli dove c' è sempre stata un'
 alta conflittualità tra il personale ma
 confinata nei fisiologici attriti tra forti
 personalità che spesso si incontrano nei
 contesti di lavoro. Così Anna Iervolino,
 dallo scorso febbraio direttore generale
 del Cardarelli, commenta il rinvenimento
 di una graffetta inserita in una centralina
 di montaggio nel reparto di Cardiologia,
 presso l' unità di terapia intensiva
 coronarica. Dottoressa Iervolino, che
 cosa pensa dell' episodio di sabotaggio avvenuto nelle settimane scorse in
 Cardiologia? «Sono stata informata per le vie brevi dal primario del reparto Ciro
 Mauro, dopo la sua denuncia. Non ho elementi né per confermare né per smentire. Il
 dato sarebbe riconducibile a un sabotaggio ma si tratta di un episodio strano in
 quanto isolato e senza precedenti né annunciato da altre proteste eclatanti». A cosa
 sarebbe dovuto questo sabotaggio? «Non sappiamo a cosa imputarlo. Abbiamo fatto
 delle verifiche, il primario Ciro Mauro ha documentato, con delle fotografie, la
 presenza di questa graffetta nella centralina di monitoraggio dei pazienti. Dunque il
 dato esiste ma allo stato non sappiamo come spiegarlo. Il solo fatto certo è che non
 si è verificato nessun disservizio e nessuna conseguenza». In Campania sono in
 corso indagini su altri episodi di presunto sabotaggio in altri ospedali. Qual è la sua
 idea in merito? «Guardi, un conto sarebbero gli episodi ipotizzati finora in altri
 ospedali e su cui ci sono in corso indagini per appurarne l' origine, un altro la
 manomissione di un' apparecchiatura deputata al controllo dei parametri dei
                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pazienti. Ripeto se fosse verificata, l' ipotesi del sabotaggio sarebbe grave». E come
la spiegherebbe altrimenti? «Non ci sono precedenti né si sono verificate sequele di
sorta di altro tipo. Per cui non saprei a cosa addebitarlo. Per ora non ci sono
spiegazioni plausibili». Qualcuno ha puntato il dito sulla conflittualità esistente nel
reparto di Cardiologia del Cardarelli. «Potrebbe essere una spiegazione ma va
sottolineato d' altro canto che la conflittualità è comune a molti luoghi di lavoro. In
questo caso riconducibile a forti personalità che si sono sempre espresse a favore
dei pazienti senza mai andare in rotta di collisione oltre il limite del fisiologico.
Conflittualità che del resto non hanno mai dato luogo a problemi di sorta in termini
di produttività assistenziali e di sicurezza dei pazienti. Anzi, quella di cui parliamo è
un' unità operativa specialistica che detiene il record del maggior numero di
angioplastiche primarie effettuate in Italia. Dunque parliamo di un' eccellenza della
sanità e non solo campana». Però il fatto è avvenuto «Per fortuna, grazie alla
sorveglianza del primario e di chi è preposto ai controlli si è risolto senza
conseguenze e senza alcun disservizio». Ci sono mai stati altri grandi o piccoli
episodi di sabotaggio al Cardarelli? «Lavoro da anni al Cardarelli ma a mia memoria
mai c' è stato un episodio di sabotaggio. Forse qualche scaramuccia sindacale.
Qualche notizia costruita ad arte e in maniera parziale per fornire una versione della
realtà funzionale a logiche politiche e sindacali. Ma nulla di particolarmente grave né
eventi sentinella di una degenerazione del modo di esprimere un malcontento. In
generale sappiamo che al Cardarelli ci sono tanti professionisti, medici, infermieri e
amministrativi che servono in maniera esemplare la sanità pubblica e non si servono
di essa». Che cosa avete fatto dopo la denuncia? «Abbiamo effettuato una minuziosa
verifica interna che non ha dato riscontro di problemi nelle procedure. I protocolli di
sicurezza sono tutti attivi e rispettati. Quanto accaduto resta un episodio isolato e
inspiegabile». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/03/2019                                                                                                                Pagina 41

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                          Argomento: Sanità Campania

     Centro medico, macchinari sequestrati L' ipotesi di una
                    bancarotta fraudolenta

 TORRE ANNUNZIATA I finanzieri al Mavis,
 nei guai l' amministratore di due società
 fallite. L' accusa: vendite fittizie di beni
 TORRE ANNUNZIATA. Macchinari e altri
 materiali sanitari venduti a un prezzo
 non congruo e senza prova del
 pagamento. A vendere sul finire del 2012
 due società ormai prossime al fallimento;
 a comprare una terza società, la Mavis,
 Centro medico (nella foto) costituito
 pochi mesi prima. Di mezzo una
 presunta bancarotta fraudolenta. IL
 SEQUESTRO. Per questo il Gruppo della
 Guardia di Finanza di Torre Annunziata
 ha eseguito un decreto di sequestro d'
 urgenza ratificato dalla Procura della
 Repubblica oplontina, nei confronti di
 M.V., rappresentante legale pro tempore
 di due società, operanti nel settore della
 sanità      privata,   dichiarate    fallite
 entrambe nel marzo del 2013. I finanzieri
 hanno sequestrato una parte di un
 compendio aziendale costituito da
 macchinari diagnostici e altri dispositivi
 medicali che, in maniera considerata fraudolenta dall' ipotesi accusatoria nel 2012
 era stato ceduto, ad un prezzo giudicato assolutamente non congruo, dalle due
 società ad un nuovo centro medico (costituito pochi mesi prima), peraltro all' epoca
 amministra to dallo stesso rappresentante legale. L' IPOTESI DI UNA VENDITA
 FITTIZIA. Il punto che viene sottolineato dagli investigatori risiede proprio in questo
 passaggio che, sempre secondo l' ipotesi accusatoria, sarebbe avvenuto «in un
 periodo in cui le due società cedenti si trovavano evidentemente in un irreversibile
 stato di decozione e, soprattutto, senza che sia stata riscontrata alcuna prova in
 ordine all' effettivo pagamento, da parte della cessionaria, compendio aziendale».
 Insomma, il sospetto delle Fiamme Gialle è che si sia trattato di una vendita fittizia,
 avvenuta soltanto sulla carta, per sottrarre i beni delle società ormai sulla strada del
 fallimento. Per questo le Fiamme Gialle hanno sequestrato quella parte di beni

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attualmente ancora presenti nel nuovo centro medico oplontino che - sottolineano
ancora gli investigatori - «di fatto, costituisce la continuità aziendale delle
precedenti società fallite nel 2013».

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24/03/2019                                                                                                                Pagina 30

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

   Choc al Cardarelli: sabotato il salvavita per malati di cuore

 LE INDAGINI Leandro Del Gaudio Hanno
 eliminato il sonoro, quel «bip bip» che
 segnala un' anomalia nel tracciato e che
 dà l' allarme, fa scattare un intervento
 dei medici e consente - si spera - di
 salvare una vita umana. Hanno usato
 una banale graffetta per sabotare un
 dispositivo elettronico decisivo per il
 buon funzionamento dell' intera unità
 cardiaca dell' ospedale Cardarelli,
 mettendo al repentaglio la vita di decine
 di pazienti, di soggetti sotto attenzione
 per possibili scompensi nel battito del
 cuore. Sabotaggio, guasto provocato in
 modo doloso, pista interna. Ci risiamo:
 anche al Cardarelli qualcuno ha provato
 a creare danni in uno dei centri di
 eccellenza della sanità campana, vale a
 dire l' unità che si occupa di emergenze
 cardiache. Come con le formiche del San
 Giovanni Bosco o con le blatte del
 Vecchio Pellegrini, un altro nosocomio
 finisce in balìa di strani maneggi, o
 meglio, di manine che creano disagi ad
 orologeria per motivi diversi, sempre e comunque sulla pelle dei cittadini. LA
 GRAFFETTA Ma torniamo al caso del Cardarelli. Siamo a metà febbraio, quando gli
 impianti elettronici dell' unità coronarica fanno registrare anomalie. Un silenzio
 tombale, atipico, di quelli che non ti aspetti in un reparto che ha saputo in questi
 anni misurarsi con emergenze di ogni tipo e che ha imparato a fare squadra al primo
 «bip» dell' allarme via monitor. È così che sono scattate le verifiche, accertamenti
 che hanno fatto venire fuori una sorpresa sinistra, decisamente sgradita. A saltare
 agli occhi, una graffetta di quelle usate nelle segreterie, che è stata inserita nella
 «porta» dell' unità centrale, con un obiettivo evidente: eliminare l' allarme sonoro
 che interviene quando il tracciato cardiaco di un paziente presenta momenti di
 aritmia o di scompenso. Come è noto si tratta di un servizio essenziale, per altro
 collegato a un reparto dotato di vigilanza attiva 24 ore, dal quale viene monitorata l'
 attività cardiaca di tutti i pazienti attraverso due sezioni, due unità che si danno il
 turno nel corso della giornata. In sintesi, quando scatta l' allarme sonoro, la notizia
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arriva in tempo reale a un cardiologo di turno, che interviene sul caso e verifica quali
contromosse adottare. È invece bastata una graffetta per impedire che un sistema
virtuoso, perfettamente funzionante, si trasformasse in una potenziale trappola per
la salute dei pazienti. Decisiva in questa storia la denuncia del primario Ciro Mauro,
responsabile del reparto, che ha messo in moto una verifica interna e ha
immediatamente indirizzato un esposto all' autorità giudiziaria. Al lavoro i
carabinieri, ma il caso è tutto da approfondire. Indagini in corso, di fronte a un
episodio ritenuto gravissimo, che solo per circostanze fortuite non ha dato vita a
ricadute sulla salute dei pazienti. Una graffetta nella centralina di monitoraggio,
nella «porta», da cui vengono diramate tutte le segnalazioni, inevitabile una
domanda: chi può avere interesse a mettere a repentaglio la vita di uno o più
pazienti? A chi conviene il nuovo caso di sabotaggio? Nessuno si sbilancia, c' è chi se
la cava con una battuta: probabilmente di notte qualcuno non voleva essere
disturbato nelle poche ore di sonno riservate a chi è segnato di turno. Possibile che
si crea un danno tanto grave (almeno da un punto di vista potenziale) solo per stare
qualche ora in branda a dormire? In queste ore si fanno anche altre ipotesi. Al netto
della professionalità dimostrata in questi anni dal personale medico, dagli infermieri
e dagli stessi vigilantes, si scava all' interno dell' ospedale più prestigioso di Napoli,
si cerca di capire. Si rivedono turni di impiegati, si lavora sulle scelte amministrative
e sulle decisioni assunte in questi mesi dal primario e dai vertici dell' ospedale,
insomma su qualunque cosa possa aver irrigidito i rapporti interni e creato scenari di
livore. Verifiche anche sui nomi dei pazienti ricoverati all' interno del reparto, nel
tentativo di capire se ci fosse una volontà di danneggiare qualcuno in particolare,
ma al momento non sembrano emersi elementi significativo. Un mese dopo il
ritrovamento della graffetta, resta in piedi l' ipotesi sabotaggio, secondo una
strategia adottata anche altrove. Formiche, blatte, ora l' intoppo per far saltare l'
impianto elettronico, per silenziare un congegno salvavita essenziale per la vita dei
pazienti. Insomma: se era uno scherzo, nessuno si è divertito. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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24/03/2019                                                                                                                Pagina 44
                           Il Mattino (ed. Circondario Sud)
                                                                                                                          EAV: € 7.081
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

   Disabili, calvario fisioterapia tra burocrazia e tempi biblici

 IL CASO Ciriaco M. Viggiano Due mesi
 per essere visitato dal neurologo. Poi tre
 ore di fila solo per prenotare la consegna
 dei documenti all' ufficio. Un' altra attesa
 per cominciare la cura. Ecco la trafila
 che un disabile deve affrontare, in
 penisola sorrentina, per sottoporsi alle
 necessarie fisioterapie. A denunciarlo è
 Gigi Salvi, 47enne costretto sulla sedia a
 rotelle da una rara forma di amiotrofia,
 in un video su Facebook. LA DENUNCIA
 Ogni settimana Salvi, che da consigliere
 comunale di Piano di Sorrento ha lottato
 per i diritti dei disabili, deve affrontare
 tre sedute di fisiokinesiterapia e due di
 fisioterapia respiratoria. Perciò si rivolge
 periodicamente al suo medico di base
 che gli prescrive una visita neurologica.
 Ed ecco il primo intoppo: trascorrono
 mediamente due mesi dal momento
 della prenotazione al giorno in cui Gigi
 viene visitato dallo specialista dell' Asl.
 Quest' ultimo rilascia poi la prescrizione
 per la fisioterapia: Salvi la consegna al
 centro specializzato, che entro pochi giorni gli comunica la disponibilità e gli
 restituisce il documento per il quale è richiesto l' ok definitivo da parte dell' ufficio
 riabilitazione dell' Asl. Qui comincia la seconda parte dell' odissea. «Per ottenere l'
 approvazione della terapia devo affrontare una fila di almeno tre ore», spiega Salvi.
 Al distretto sanitario, a Sant' Agnello, si rivolgono decine di pazienti. Tre volte a
 settimana gli operatori dell' Asl distribuiscono 30 biglietti numerati sulla base dei
 quali si stabilisce l' ordine per consegnare i documenti all' ufficio. Spesso sono i
 pazienti che annotano su un foglio i rispettivi orari di arrivo per evitare discussioni.
 Quando non accade, è il caos: «L' Asl ci ha detto che la pratica di segnare i
 nominativi è illegale continua Salvi Ma quando non ci è stata data la possibilità di
 farlo, i carabinieri sono stati costretti a intervenire perché le persone tentavano di
 superarsi a vicenda». Solo dopo essersi rivolto all' ufficio e aver atteso almeno un'
 altra settimana per ritirare la prescrizione vidimata dall' Asl, Salvi può cominciare le
 fisioterapie. E anche qui c' è il rischio che trascorrano giorni, nel caso in cui il centro
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si rivolge sia oberato di lavoro. «È vergognoso che un paziente affetto da una
patologia conclamata sia costretto ad affrontare una simile trafila a causa della
burocrazia conclude Salvi Anche chi non è malato deve denunciare questi disservizi
e far valere il diritto alla salute». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/03/2019                                                                                                                Pagina 30

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

    Formiche, blatte e medici minacciati così il ricatto viene
                       costruito in corsia

 LO SCENARIO Chi ha messo le blatte al
 Vecchio pellegrini ha agito con fredda
 determinazione, potendo contare su una
 conoscenza militare del contesto in cui si
 muoveva. Ha saputo schivare la
 telecamera che inquadra gran parte del
 pronto soccorso, entrando nel bagno
 senza rischiare di finire nel cono delle
 immagini, perfettamente mimetizzato in
 un posto di frontiera, poi ha fatto il resto.
 Ricordate un paio di mesi fa? Scarafaggi
 allevati in batteria e piazzati nel bagno,
 comprati tramite un circuito internet e
 scaraventati a terra, erano tutti delle
 stesse dimensioni. Ma il racket degli
 insetti ha diverse facce, come insegna la
 storia del San Giovanni Bosco, altro
 ospedale al centro dell' attenzione
 mediatica nazionale. Formiche che si
 arrampicano su una paziente intubata,
 poi altri avvistamenti che sollevano
 indignazione        collettiva.     Qualche
 settimana dopo viene fuori una verità
 desolante, grazie all' intervento di una
 ditta di pulizia che riesce a individuare alcune anomalie all' interno del nosocomio di
 via Briganti. Vengono infatti refertate buste di zucchero e confezioni di marmellata
 aperti e sparpagliati in alcuni punti strategici, ma anche sciroppi zuccherati riversati
 nella zona del Triage e degli armadietti del personale. Erano delle esche disseminate
 per attirare le formiche e per sollevare scalpore, indignazione, attenzione mediatica.
 E magari anche per dare una spallata a dirigenti che in un recente passato avevano
 provato a normalizzare un ospedale infestato dalla presenza di camorristi (come
 emergerebbe da una indagine della Dda), frenato quotidianamente da interessi
 opachi. E non è tutto. È sempre qui nell' ospedale San Giovanni Bosco che sono stati
 identificati due infermieri che si opposero all' intervento di un primario, dopo l'
 ennesimo avvistamento di formiche. Insetti dolosi, strategia dell' arrampicamento, in
 una parola sabotaggio. Ed è l' ipotesi battuta in questi giorni dal pool del procuratore

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aggiunto Giuseppe Lucantonio, che sta coordinando audizioni, raccolta di
informazioni e spulcio di carte degli appalti legati alla pulizia dell' ospedale.
Inchiesta che fa i conti con una serie di interventi messi in campo nell' ultimo anno,
che devono aver colpito vecchie rendite di posizione. È il caso del parcheggio
abusivo completamente smobilitato, della buvette chiusa, per non parlare del
tentativo di eliminare il bivacco di alcuni infermieri che gestiscono ingressi di
persone e di cose in ospedale. Scenari su cui si agitano insetti e strane manine,
sempre all' insegna di sabotaggi mirati. l.d.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/03/2019                                                                                                               Pagina 8

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                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                         Argomento: Sanità Campania

       Il diabete: questo killer del sistema cardiovascolare

 NAPOLI / Il congresso annuale degli
 specialisti Uno dei fattori di rischio più
 importanti per la salute cardiovascolare
 è il diabete. Nei soggetti con pre -
 diabete e in quelli con diabete è dunque
 fondamentale mantenere un ottimo
 compenso metabolico, attraverso un
 corretto stile di vita e la terapia
 farmacologica. Negli ultimi anni, si sono
 resi disponibili sul mercato una serie di
 farmaci che, oltre a ridurre in maniera
 efficace la glicemia, sembrano avere
 anche un' azione diretta aggiuntiva di
 protezione cardiovascolare. I maggiori
 esperti     italiani   di     prevenzione
 cardiovascolare riuniti a Napoli in
 occasione del congresso annuale della
 Società Italiana per la Prevenzione
 Cardiovascolare, fanno il punto della
 situazione. «Alcuni anni fa -riflette il
 professor Massimo Volpe, presidente
 della Società Italiana per la Prevenzione
 Cardiovascolare e ordinario di Cardiologia presso l' Università "La Sapienza",
 Ospedale Sant' Andrea di Roma- è emerso un segnale d' allarme rispetto ad alcuni
 farmaci anti -diabete, che sembravano gravati da un maggior rischio di patologie
 cardiovascolari. Per questo motivo, le agenzie regolatorie americana (Fda) ed
 europea (Ema) hanno chiesto che per ogni nuovo farmaco anti -diabete immesso sul
 mercato, fosse dimostrata la sicurezza cardiovascolare da uno studio realizzato ad
 hoc. La grande e piacevole sorpresa degli ultimi anni è stata che i più recenti studi
 su Glp-1 agonisti e Sglt2 inibitori hanno dimostrato non solo la sicurezza di queste
 nuove molecole ma che, al di là dell' azione sul diabete, questi farmaci proteggono il
 cuore e i vasi, determinando una riduzione dello scompenso cardiaco e di alcuni
 eventi cardiovascolari». red.reg.

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24/03/2019                                                                                                                 Pagina 42

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                                                                                                                           Lettori: 29.750
                                           Argomento: Sanità Campania

                            Infermieri in stato d' agitazione

 CASTELLAMMARE Esplode il caso al San
 Leonardo. La Fials: «Trasferiti in servizi
 esterni» CASTELLAMMARE DI STABIA. Per
 ora sono «voci di corridoio», ma tanto
 basta a scatenare la reazione della Fials
 che ha proclamato l stato d' agitazione
 degli infermieri contro l' ipotesi di
 trasferire alcune unità infermieristiche
 altrove. In particolare, presso «altri
 servizi esterni che non hanno nulla a che
 vedere        con        il     mansionario
 infermieristico», denuncia in una lettera
 scritta ai vertici dell' Asl Napoli 3 Sud la
 Federazione italiana autonomie locali e
 sanità. Una vicenda che si incrocia,
 inevitabilmente, «con la carenza cronica
 del personale infermieristico». Nella sua
 missiva la Fials ricorda che «solo grazie
 alla direzione strategica dell' azienda si è
 provveduto in maniera celere a nuove
 assegnazioni di infermieri presso l'
 ospedale San Leonardo», e che in tal
 modo «si inizia a respirare e far respirare
 unità operative complesse che fino a
 qualche giorno fa erano letteralmente collassate da non poter assicurare le
 turnazioni ed una assistenza di Lea a livelli anche se minimamente decorosi». Per
 questo, aggiunge sempre il sindacato, se davvero accadessero gli spostamenti
 «sarebbe una discriminazione pesantissima dello stesso personale che
 determinerebbe ulteriore confusione, caos e malessere tra gli operatori tutti, con un
 ritorno al passato che assolutamente non è consentito». La Fials chiede «rispetto per
 tutti i lavoratori, al fine di evitare fughe dal San Leonardo», sottolineando che solo
 dopo «un confronto con la direzione sanitaria del San Leonardo, unitamente a tutte
 le organizzazioni sindacali e alla Rsu si potrà discutere dei criteri e mobilità per
 eventuali trasferimenti». Nel frattempo, la Fials «dichiara lo stato di agitazione di
 tutto il personale, riservandosi ulteriori e incisive azioni a tutela di tutti i lavoratori e
 aderendo in caso di violazione su quanto sopra agli organismi competenti».

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