UN UOMO LIBERO Montalbano piace perché è Luca Zingaretti - Rai
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RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA numero 8 - anno 85 29 febbraio 2016 www. ufficiostampa. rai. it Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Luca Zingaretti Montalbano piace perché è UN UOMO LIBERO
Il GIUbIleo dellA mIserIcordIA Un manuale per vivere l’Anno santo Culture Rai Eri sAVerIo GAeTA con il cardinale mAUro PIAceNZA
Il Maestro Ennio Morricone, compositore, musicista e direttore d'orchestra italiano noto al grande pubblico per essere l'autore di splendide musiche che hanno accompagnato capolavori cinematografici, ha conquistato l'Oscar per la colonna sonora del film "The Hateful Eight", il western di Quentin Tarantino impreziosito proprio dalla sua musica, diventata parte fondamentale della pellicola sin www.radiocorrieretv.it dalle prime inquadrature tra la neve. #Radiocorrieretv Vita da strada Una notizia straordinaria non solo per il nostro Paese e per il nostro cinema, ma anche per la mia piccola città, Arpino. Il nonni paterni del musicista romano sono infatti originari della Patria di Cicerone e vivevano al quartiere Colle. Proprio per questo Arpino, anni fa, gli ha conferito la cittadinanza onoraria. La standing ovation che il Dolby Theatre di Los Angeles gli ha riservato, il suo breve intervento tradotto dal figlio e il ringraziamento alla moglie, con cui è sposato da sessantasette anni, sono risultati forse il momento più toccante di una cerimonia che si è colorata di azzurro. Il Maestro Morricone, con l'eleganza che contraddistingue i grandi, ha impreziosito e reso più umana la notte delle stelle: "Non c'è musica importante se non c'è un grande film che la ispiri". Grazie Maestro. Buona settimana Fabrizio Casinelli
SOMMARIO 8 Luca Zingaretti 12 Made in Sud 16 Speciale The Voice Raffaella Carrà Dolcenera Emis Killa Max Pezzali 22 Cinema Lo chiamavani Jeeg Robot di Gabriele Mainetti 26 Gianni Ippoliti 30 Fabiana Latini 32 Anna Bisogno 34 Radio 38 WebRadio 40 Alessandra Nicita 42 I Pooh 44 La tv dei ragazzi 46 Cinema in Tv 48 Almanacco 50 Palinsesti settimanali RADIOCORRIERE TV SETTIMANALE DELLA RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Numero 8 - Anno 85 29 febbraio 2016 Direttore responsabile Grafica, impaginazione FABRIZIO CASINELLI Cinzia Geromino Redazione - Rai Claudia Tore Viale Mazzini, 14 00195 Roma Fotografico Tel 06368678213 Barbara Pellegrino www.radiocorrieretv.it Fabiola Sanesi www.ufficiostampa.rai.it Palinsesti Coordinamento Desk Michele Trobbiani Marina Cocozza (c.s.) Filippo Blandino Maria Rita Burghi Hanno collaborato Simonetta Faverio Carlo Casoli 6
E lei quanto assomiglia caratterialmente al celebre commissa- rio? «Un uomo vero, libero, con la schiena dritta e lo Nooo! Diciamo che mi piacerebbe assomigliargli. Il perso- sguardo alto. Non insegue né denaro né potere». naggio letterario ha degli aspetti che mi piacciono molto e Luca Zingaretti parla del suo personaggio, il celebre sarebbe bello se potessero appartenermi. Ma è un semplice "Commissario Montalbano", che torna su Rai1 il 29 desiderio più che un dato di fatto. febbraio e il 7 marzo con due nuovi film inediti: "Una In questi due episodi che vedremo su Rai1 si assisterà a un cam- faccenda delicata" e "La piramide di fango" per la regia biamento di Montalbano, che ha raggiunto una fase di maturità di Alberto Sironi. «Il personaggio letterario - spiega anche anagrafica? l'attore - ha degli aspetti che mi piacciono molto e Non direi. Il discorso dell'età nel personaggio televisivo è secondario. Camilleri nel libro lo fa invecchiare collocandolo sarebbe bello se potessero appartenermi» intorno ai settantacinque anni. Quando sale le scale rimane col fiatone. Se però lo facessi io nella fiction sembrerebbe che il personaggio abbia un enfisema polmonare in corso! di Marina Cocozza No, l'età non conta, sono le storie che cambiano. Alcune di- ventano più buie perché rispecchiano il momento storico che R stiamo vivendo, altre no. ecord di ascolti anche in replica. La creatura di An- Come mai Montalbano raccoglie così tanti consensi? drea Camilleri, "Il commissario Montalbano", torna Credo che piaccia soprattutto perché, per usare un eufemi- per due lunedì nella prima serata della rete ammi- smo, non è un uomo che ha il cartellino con il prezzo attac- raglia, il 29 febbraio e il 7 marzo, con i nuovi epi- cato alla giacchetta. Ovvero trova in se stesso le risposte sodi "Una faccenda delicata" e "La piramide di fango", diretti che gli servono, non insegue né denaro né potere. Camilleri, da Alberto Sironi. Nel ruolo del protagonista c'è sempre Luca nei suoi novant'anni di vita, si porta dentro la sua Sicilia, Zingaretti, in splendida forma: «Per me è come andare ogni una straordinaria terra di racconti e ha creato un personag- tanto a trovare un amico a cui sono molto affezionato». A gio estremamente seducente, unico. Noi uomini vorremmo vestire i panni di Livia, l'eterna fidanzata, questa volta trovia- in qualche modo somigliargli e le donne vorrebbero averlo mo Sonia Bergamasco, mentre gli altri interpreti rimangono accanto. Uno così non può non avere un effetto deflagrante, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta e Angelo Russo. scatenando nel pubblico un'attrazione fatale. Zingaretti, con ventisei film all'attivo e un gradimento di pub- blico oltre ogni aspettativa, la serie de "Il commissario Montal- È possibile che fascino dipenda anche dal fatto che il poliziotto bano" si avvia verso la soglia dei vent'anni. È presto per fare un rappresenti una figura rassicurante? bilancio? Credo che questo influisca molto poco, altrimenti tutti i po- In realtà non mi sembrano così tanti, perché su questo pro- liziotti televisivi dovrebbero fare gli stessi ascolti. E invece getto si lavora ogni due o tre anni e nel frattempo il mio piace proprio lui perché è un uomo vero, un uomo libero, che lavoro di attore mi porta a interpretare ruoli diversi. Se do- non deve rendere conto a nessuno, che non ha chiappe da vessi fare un bilancio non potrei che considerarlo più che leccare. È uno con la schiena dritta e lo sguardo alto. positivo. Tra l'altro, nel tempo, i nostri film si sono affermati Nel 2008 aveva manifestato l'intenzione di scrollarsi di dosso anche all'estero. E sono stati accolti con entusiasmo persino i panni di Salvo Montalbano. Cosa le ha fatto cambiare idea? in Paesi che di solito non sono così teneri nei confronti delle È vero, avevo detto basta. Però mi sono chiesto: ma perché produzioni italiane, come ad esempio l'Inghilterra, gli Stati lasciare un prodotto di alta qualità? Certo, sarebbe stupido Uniti e l'Australia. Qui ci sono stato recentemente e mi ha negare che per la maggior parte del pubblico io sono Mon- stupito che la gente mi fermasse per strada, è una dimostra- talbano, ma esistono tanti pubblici… E poi mi diverto a farlo, zione tangibile che Montalbano viene apprezzato in tutto il apprezzo soprattutto l'aspetto umano di questo personaggio. mondo. Quando non avrò più l'entusiasmo di adesso non lo farò più. Come è cambiato il suo personaggio in tutti questi anni? È vero che chi fa il mio mestiere, per natura, vorrebbe cam- È l'Italia ad essere cambiata tantissimo, però Montalbano biare sempre ruolo. Ma anche potersi permettere il lusso di conserva la sua identità pur assumendo atteggiamenti diver- coprire un personaggio per tutto l'arco della propria vita è si rispetto a quello che accade intorno a lui. un privilegio. 10 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 11
MADE IN SUD LA NOSTRA GABBIA DI MATTI «La comicità è unica, senza leggi né latitudini». Parola di Gigi. Fatima Trotta è più "romantica": «Insieme abbiamo condiviso tutto: momenti belli e brutti, i camerini e a volte anche i bagni!» E Ross aggiunge: «Siamo un Grande Fratello itinerante». Elisabetta Gregoraci non ha dubbi: «Squadra che vince non si cambia». Il quartetto di conduttori di "Made in Sud", insieme all'esilarante compagnia di comici, dà appuntamento su Rai2 ogni martedì sera P er fortuna si ride ancora di cuore grazie all'inesauribile umorismo di "Made in Sud", che ha fatto nuovamente irruzione su Rai2 nella prima serata del martedì con la sua scanzonata "carovana" di comici, che ci terranno compagnia fino al 24 maggio in diretta dall'Auditorium Rai di Napoli. In conduzione l'irresistibile quartetto composto da Elisabetta Gregoraci, Fatima Trotta, Gigi e Ross. A tutti abbiamo rivolto le stesse domande. Ecco come hanno risposto. Ha preso il via la settima edizione di "Made in Sud. Tante novità, ma la conduzione resta sem- pre affidata a voi… GREGORACI Sono molto contenta, squadra che vince non si cambia. È un bellissimo risultato, non vedevo l'ora di ricominciare. TROTTA Settima stagione di divertimento assicurato. Anche io concordo: squadra che vince non cambia mai, ragion per cui siamo e saremo sempre noi al timone di una barca di matti. GIGI Ormai siamo una vera e propria "compagnia di giro", in cui ognuno cerca di interpretare al meglio il suo ruolo. Sarebbe strano se ci fossero altri conduttori, così come se ci fossero altri comici o altre musiche. Il pubblico ci premia perché siamo diventati degli amici che si ritrova- www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 13
no insieme il martedì sera. ROSS Si dice, dopo il settimo anno arriva la crisi! La crisi dei presentatori… Ma per scegliere ancora noi vuol dire che la crisi c'è davvero! Qual è il segreto del successo di questo programma? MADE IN SUD GREGORACI Penso che la gente abbia voglia di ridere in un I periodo come questo. Anche il format è molto convincente, l martedì sera su Rai2 c'è la comicità di con spettacoli brevi e molto interattivi. "Made in Sud", in diretta dall'Auditorium del- TROTTA È sicuramente "la famiglia" che si è creata dal 2008 la Rai di Napoli. In conduzione l'ormai col- ad oggi. Ci conosciamo da così tanti anni io, Gigi e Ross e lo laudato quartetto composto da Gigi & Ross, zoccolo duro della compagnia, che abbiamo condiviso tutto insieme: momenti belli, brutti, i camerini e a volte anche i Fatima Trotta ed Elisabetta Gregoraci. Tante bagni! E poi i successi che piano piano abbiamo ottenuto le novità di questa edizione, dall'amatissimo grazie a un pubblico che ci ha sempre premiato. È fantastico Francesco Cicchella, reduce dalla stagione anche il ritmo del programma: siamo talmente veloci, nel vincente di "Tale & Quale show", che presen- fare, nell'eseguire, nel capire un tempo comico, che la risata terà nuove imitazioni, agli Arteteca E ancora: è assicurata. Poi ci sono altri segreti, ma non voglio essere i Ditelo Voi; Pasquale Palma, nei panni di un smielata… GIGI Credo che il segreto sia quello di essere rimasti sinceri esilarante fashion blogger; I Malincomici con e onesti intellettualmente nel modo di porci al pubblico, che una parodia della soap Un Posto al Sole; Paolo continua a darci fiducia e affetto e che noi rispettiamo e cer- Caiazzo e Maria Bolignano, reduci dal successo chiamo di non deludere. di Fatti Unici. Ci saranno poi tanti giovani co- ROSS Non ci sopportiamo non andiamo d'accordo. Scherzo, mici, da Nord a Sud, che avranno la possibilità non è vero! In realtà siamo una famiglia, una compagnia col- di salire sul palco di "Made in Sud" per la prima laudata che va avanti da sette anni. Siamo un Grande Fratel- lo itinerante che non stacca mai. volta alternandosi con i "colleghi" storici. Il tutto come sempre scandito dalle musiche di Frank Elisabetta e Fatima, spesso venite prese di mira dai vostri Carpentieri, dal balletto delle "suddine" e dagli colleghi Gigi & Ross, ma sembrate reggere molto bene alle "provocazioni"… interventi del professor Fischetti. GREGORACI Ormai sono abituata alle lore battute e scher- "Made in sud" è prodotto da Rai2 in collabora- ziamo insieme, questa nostra complicità rende tutto più di- zione con la Tunnel produzioni, realizzato dal vertente. Centro di Produzione Rai di Napoli. Regia di TROTTA Nel gruppo sono sempre stata la cavia, la vittima, la Sergio Colabona . martire, però non mi è mai pesato, un po' perché sono autoi- ronica e un po' perché ormai ci ho fatto il callo. Negli anni, in realtà, il "mio spazio" sono riuscita a trovarlo, non sono solo la conduttrice, faccio da spalla ai comici e spesso entro total- mente nei loro pezzi, caratterizzandoli, ballo, canto. Insom- sud" è "la mia creatura", l'ho partorita come un figlio. E come vita. Noi ci divertiamo, forse abbiamo capito cosa volesse il che una battuta posso fare una confessione: lei è arrivata a ma faccio un po' di tutto rifacendomi alle grandi showgirl pubblico. "Made in sud" che era una persona "normale" e ora, come tutti tutte le brave madri che si aspettano sempre grandi cose di un tempo, quelle che ho sempre ammirato da bambina. noi, è "impazzita". dai loro figli, lo stesso è stato per me: questo programma, Posso fare di più? Certo, si può fare sempre di più, però siamo Ragazze, vogliamo una battuta su Gigi e Ross, ma anche su crescendo, mi ha dato grandi soddisfazioni. quaranta in compagnia e diamo spazio a tutti. voi due. E voi, ragazzi, cosa ne pensate delle vostre colleghe? GIGI Non lo siamo affatto. Siamo stati forse un punto di par- GREGORACI Loro sono imprevedibili e giocherelloni, mentre GIGI Fatima, se un giorno dovessi aver bisogno di un amico Vi aspettavate che "Made in Sud" diventasse un punto di rife- tenza per far sentire ancora di più, qualora ce ne fosse biso- mi piace definire Fatima energetica. sappi che ci sarò. E tu, Eli, se un giorno io dovessi aver biso- rimento della comicità in Italia? gno, quanto si sappia far ridere al sud. Ma lo diciamo sempre: la comicità è unica, senza leggi e senza latitudini. FATIMA Una battuta su Gigi e Ross? Ahahah, che dire? Scher- gno di centomila euro, sappi che ti chiamerò! GREGORACI No, e se sono veramente felice. Siamo partiti in sordina con quattro puntate e siamo diventati un must. La ROSS In verità non so se sia un punto si riferimento, non cre- zo, sono due bravi capo comici, anche se devo spiegargli che ROSS Fatima? Non piace parlare male dei colleghi, figuria- cosa ci rende orgogliosi e felici. Ringrazio anche tutti i nostri do che lo sia. Penso piuttosto che abbia colmato la mancan- "capo" non sta per padrone! Per quanto riguarda Elisabetta, moci poi delle colleghe! Perciò mi avvalgo perciò della fa- spettatori e la gente che ci segue ogni settimana. za di comicità meridionale, ultimamente un po' sparita dalla nonostante sia entrata nel cast in un secondo momento, si coltà di non rispondere. E per rispettare la par condicio non TROTTA Ho sempre creduto in questo progetto. "Made in televisione. I riferimenti sono i maestri, noi siamo allievi a è inserita bene, per la gioia dei maschietti del gruppo. Più dirò nulla neanche di Elisabetta. (Mari.Co.) 14 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 15
RAFFAELLA CARRÀ più difficili al mondo. Quindi, se pia- Si è alzato il sipario sulla quarta edizione di ci qua, fuori hai senza dubbio buone "The Voice" con il ritorno di Raffaella Carrà possibilità. È questo il primo punto. nel ruolo di coach, affiancata dai colleghi Il secondo non è meno importante: Dolcenera, Emis Killa e Max Pezzali. «Vorrei i giovani devono farsi aiutare anche trovare - spiega Raffa - un ragazzo o una dalla famiglia per evitare persone ragazza che possano avere il successo che che possono sfruttarli, magari anche meritano e intraprendere una carriera come in senso buono. Persone che li spin- quella che ho avuto io» gono a bruciare i tempi con il mirag- gio di guadagni facili, immediati. Al contrario, per avere davvero succes- so, bisogna andare avanti piano pia- no, passo dopo passo. Speciale a cura di Simonetta Faverio Di lei si ricordano alcune scelte piut- tosto coraggiose, come quando negli È anni Settanta mostrò l'ombelico susci- ripartita con tante novità la quarta edizione di "The Voice of Italy", quattordici puntate nella tando alcune polemiche. Ritiene che la prima serata del mercoledì su Rai2. Ad occu- televisione possa ancora stupire? pare le quattro postazioni ci sono la "signora Penso di sì. Non è semplicissimo per- della tv" Raffaella Carrà, l'agguerrita e ironica Dolcene- ché oggi ci sono mille canali, mille ra, il rapper duro dal cuore tenero Emis Killa e il cantau- format. Però io credo ancora mol- tore che ha fatto sognare più di una generazione Max to nel rapporto personale tra chi è PROVO PROO Pezzali. In conduzione ancora Federico Russo, mentre la davanti all'obiettivo e chi è a casa. V-Reporter di quest'anno è l'estrosa e pungente Angeli- Quella connessione umana di sim- na, pronta a mostrare retroscena e curiosità, ma anche patia e di talento penso sia ancora a interagire col pubblico da casa attraverso il sito uffi- molto riconosciuta dal pubblico. ciale del programma e i Social. Si è appena concluso il Festival di San- Raffaella, come mai ha scelto di sedere nuovamente sulla poltrona rossa? remo con ascolti straordinari. L'ha vi- Non volevo fare televisione quest'anno, poi però ho de- sto? ciso di tornare in veste di coach a "The Voice" perché il Sì e l'ho trovato bellissimo. Ho man- PER CHI COMINCIA programma è molto cresciuto, è fiorito. dato un messaggio a Carlo Conti per complimentarmi con lui, ha fatto un Con che spirito affronta il suo ruolo? Sono testarda. Vorrei trovare un ragazzo o una ragazza Sanremo davvero divertente. Natu- che finalmente abbiano il successo che meritano, cioè ralmente Virginia Raffaele è la vin- che diventino famosi veramente. Mi piacerebbe che ri- citrice numero uno, ma sono stati uscissero ad ottenere tutto quello che ho avuto io nella bravissimi anche Madalina Ghenea e mia carriera. Provo una profonda tenerezza per chi co- Gabriel Garko. Poi mi è piaciuto mol- mincia. to che i ragazzi giovani siano stati La sua carriera è costellata di successi internazionali. Qua- messi in prima fila e che quindi si sia li consigli si sente di dare a questi esordienti? cominciato alle nove di sera con le Prima di avere successo all'estero devi assolutamente nuove proposte. Bravo Carlo e bravi averlo a casa tua, il pubblico italiano è infatti uno dei tutti. 16 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 17
star, "alta" e sincera, affronta tutto con l'entusiasmo di «Ai nostri ragazzi dico che devono essere DOLCENERA una bambina. Da lei impari sempre qualcosa, non solo EMIS KILLA determinati se vogliono raggiungere degli come si fa televisione, ma anche come si vive. Di Max obiettivi». Emis Killa incita i partecipanti di Pezzali tutti dicono che è buono. È vero, ma non è buono nel senso di fesso. È una persona veramente onesta e "The Voice" a credere in se stessi: «Di solito i sono felicissima di averla accanto. Poi c'è Emis Killa, un pareri che ci condizionano sono proprio quelli ragazzo intelligente e con un grande senso dell'ironia. delle persone che ci vogliono bene. A volte però Lui va a quattromila chilometri all'ora e mi ha aiutata è necessario fare scelte autonome» a stare su, a tenere alto il ritmo, a non abbandonarmi all'inquietudine della cantautrice. Quali caratteristiche deve avere "la Voce" che lei sceglierà? «R Per me è importante provare ad aiutare un ragazzo che ingrazio la Rai che mi ha dato abbia un'unicità, una reale capacità tutta sua con la qua- quest'opportunità. Mi butterò ap- le potrà emergere. È difficile percepire l'unicità, ma io voglio pieno in questa avventura. Non sarà ooglio proprio quella tenterò di portare avanti. È questo il segreto per avere successo, magari anche all'e- facile, sono emozionato e mi sento addosso una grande responsabilità». Il rapper, Emis scoprire nella vita nella oita stero? Killa, classe 1989, ha all'attivo duecentosessantamila Un giovane che vuole iniziare deve innanzitutto con- copie vendute, cinque dischi di platino e uno d'oro. Ora frontarsi con il resto del mondo e capire quali sono i suoi è coach a "The Voice". un talento pregi e quali le sue mancanze. È indispensabile perché quando una radio trasmetterà un tuo pezzo, questo sarà preceduto o seguito da un brano internazionale, da un Lei è il più giovane, alla prima esperienza televisiva. Mi sento sotto i riflettori, nel bene e nel male, perché tutti si chiedono cosa combinerò, come ne uscirò, che bisogna successo mondiale e tu devi essere all'altezza. Devi ave- tipo di personalità mostrerò durante la messa in onda. re molto senso autocritico e la capacità di assorbire il Però penso che mettersi in gioco sia un po' il sale della meglio quando ascolti la musica, quando ascolti gli altri vita, se non c'è il rischio non c'è neanche il divertimen- cantanti. Assorbire il meglio e poi farlo tuo, metterci la to. D'altra parte sono fatto così: se non rischio non ven- tua personalità senza snaturarla. go appagato da quello che faccio. Sarà bello restare in bilico tra giudizi positivi e negativi, sperando poi che Come pensa di poter aiutare questi talenti ad emergere? alla fine vincano i primi perché a me, oltre alla musica, Ho imparato dalla mia esperienza che bisogna sempre piace molto anche la televisione. reinventarsi, mettersi in gioco. Per farlo però è impor- tante il modo di lavorare. Io in tutti questi anni ho la- E cosa guarda in tv? Dei suoi colleghi Dolcenera dice: «Raffaella è una vorato in maniera, diciamo, "artigianale", faccio tutto in Programmi di ogni tipo. Mi piacciono molto i documen- della popolarità. Questo naturalmente vale anche al contrario: se vera star, Max ha un buon carattere e di Emis Killa casa con i miei collaboratori, musicisti, manager e solo tari, ma anche i programmi di gastronomia e i format fai o dici qualcosa di sbagliato in tv, ti si ritorce contro in modo dopo affronto i canali più grandi. Questo modo di lavo- che raccontano storie. Poi seguo anche i talent. Penso apprezzo l'ironia». Ai concorrenti di "The Voice" devastante. rare, secondo me, è uno dei pochi che può mantenere che la televisione sia un mezzo di intrattenimento, ol- raccomanda: «Bisogna avere senso autocritico e intatta una personalità, senza farla scendere a compro- Che consigli si sente di dare a un giovane che vuole sfondare nel tre che di cultura. capacità di assorbire il meglio della musica degli messi artistici. Spero di poter aiutare un talento anche mondo dello spettacolo? Crede che la televisione sia ancora un mezzo utile per altri fino a realizzare qualcosa di proprio, di molto in questo senso. È banale dirlo, ma deve credere in se stesso ed essere anche un riuscire ad affermarsi? personale» Dolcenera, cosa le resta della sua recente esperienza a po' autocritico. Deve provare ad ottenere riscontri positivi. Se ci Assolutamente sì. Niente è grosso come la televisione D prova e vede che non gira, forse è il caso che si chieda se è il Sanremo? e sbaglia chi dice il contrario. Tanti pensano che oggi opo una lunga assenza dal piccolo schermo, Dolcenera Tanta dolcezza per le esibizioni sul palco. Ho cercato di soggetto giusto per portare a termine quello che ha cominciato. con l'arrivo del web si possa ignorare la tv, ma è vero raccoglie la sfida di "The Voice". «Negli ultimi dieci anni trasmettere la magia, l'atmosfera delicata di "Ora o mai solo in parte. Penso alla mia esperienza: sono riuscito D'altra parte, se è davvero determinato, non deve farsi condizio- io e la televisione ci siamo un po' evitati!», commenta più". Non mi aspettavo di vincere. Non ho portato un a vendere dei dischi e a fare un tour senza la televi- nare da chi cerca di fermarlo. Tante volte non si tratta di persone sorridendo la cantautrice salentina. pezzo "sanremese", un pezzo che assomiglia ad altri. È sione, ma sarei falso a dire che se fossi passato da un che vogliono sminuirlo, ma magari sono gli stessi genitori che gli un pezzo unico e adesso vediamo come andrà alla radio, programma televisivo di rilievo non avrei potuto avere dicono di continuare a studiare, che con la musica non si campa Ora lei è tra i coach di "The Voice". Che effetto le fa? anche se so che sta già andando bene. A me piace mol- maggiore risonanza. La televisione è il mezzo per ar- e che il suo è solo un sogno. Solitamente i pareri che ci condi- Sono contenta di essere tra persone che considero splendide, con to, credo in questo brano. Comunque, il vero lavoro ora rivare a un numero enorme di persone e soprattutto, zionano sono proprio quelli delle persone che ci vogliono bene. loro mi sono trovata subito a mio agio. Raffaella Carrà è una vera è qui a "The Voice". se giocata bene, frutta tantissimo dal punto di vista A volte però è necessario anche andare contro questi consigli. 18 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 19
MAX PEZZALI «Penso che noi coach abbiamo innanzitutto la responsabilità di aiutare chi partecipa a crearsi una propria identità artistica». Max Pezzali aggiunge: «La cosa che mi rimane più difficile è dover scegliere velocissimamente, risolvere i dubbi in pochi istanti» M ax Pezzali racconta le sue prime impressioni di coach a "The Voice": «Mi sento previlegiato di far parte di una squadra incredibile. Quello che più mi ha sorpreso è che in televisione tutto funziona alla perfezione, come un orologio. E questo grazie a tutti quelli che ci lavorano. Poi ho scoperto la bellezza di far parte del gioco. Ho sempre vissuto la musica da un altro punto di vista, qui invece devi scegliere velocissimamente, devi risolvere i tuoi dubbi in pochi istanti. Inoltre, i miei com- pagni coach si sono rivelati grandi alleati e ci siamo fatti coraggio a vicenda». Cosa ci dice di Raffaella Carrà? mai È un po' il coach dei coach, perché lei è un mito, è lo spetta- colo televisivo per antonomasia. Insomma, non potevo so- gnare di meglio per la mia prima esperienza televisiva. È pronto per affrontare questa nuova sfida? Pronti non si è mai. Per me è un'esperienza talmente nuova e inedita che ogni volta che mi siedo su quella sedia imparo e cerco sempre di capire qualcosa di più. Sicuramente da parte mia c'è molto entusiasmo e tanta voglia di far divertire le persone a casa, ma anche di rendere giustizia il più possibile L' appuntamento con "The Voice" è ogni mercoledì alle ore 21.15 su Rai2. I coach di questa edizione, che si con- cluderà il 25 maggio, sono Raffaella Carrà, Dolcenera, Emis ai ragazzi che si esibiscono. Crede che "The Voice" sia diverso dagli altri talent? Ogni format, ogni talent è diverso dagli altri. Ognuno deve gli altri Killa e Max Pezzali. In conduzione sempre Federico Russo, mentre in veste di V-Reporter c'è Angelina, interattiva con il pubblico da casa attraverso il sito ufficiale www.thevoi- ceofitaly.rai.it e i social di "The Voice of Italy". Il percorso si sfruttare gli aspetti positivi, i vantaggi della struttura del pro- sviluppa, come sempre, in quattro fasi. Quest'anno le Blind gramma e cercare di eliminare i possibili svantaggi. È vero Quindi, cosa si sente di consigliare ai partecipanti? re qualcosa che ci ricorda qualcun altro. E questo non ci dà Audition, le audizioni durante le quali i Coach non possono che meno passaggi televisivi per i singoli partecipanti vuol Chi canta ha dei miti di riferimento e tante volte, durante emozione. vedere il talento, passano da cinque a sei. Novità anche per dire meno affezione con il pubblico, ma il vantaggio di que- sto programma è che noi coach abbiamo tutti un'esperienza l'esibizione, si sente chi è questo mito, a chi il concorrente Le sue canzoni sono state e sono la colonna sonora degli adole- le due Battle: i coach dovranno scegliere infatti tre compo- tale da permetterci di aiutare chi partecipa a creare una pro- si ispira, chi vuole imitare. Ecco, io dico sempre: cercate di scenti. Qual è il segreto del suo successo? nenti della propria squadra anziché due, e solo uno accede- pria identità artistica. Non ci deve sfuggire che il principio su Credo di avere raccontato il mio quotidiano. Quello che ho rà alla fase successiva. Anche in questa edizione sarà valida avere dei miti di riferimento, ma poi dimenticateli, provate a cui si basa "The Voice" è appunto la voce. La difficoltà per noi sempre fatto e che continuo a fare è raccontare il microco- l'opzione Steal, grazie alla quale i cantanti eliminati da un sviluppare una vocalità vostra perché la cosa che distingue è quella di cercare di capire che tipo di lavoro possiamo fare smo che è vicino a me, una microrealtà. L'ho fatto e continuo coach potranno essere recuperati da un altro. Seguirà la fase di più non è il virtuosismo, ma il timbro, il suono che ha la sui cantanti per aiutarli ad esprimere se stessi, non ad espri- a farlo nella maniera più semplice possibile, senza compli- dei due Knockout, durante la quale i talenti si sfideranno con mere una nostra visione della musica o della canzone. Non vostra voce. È quello che permette di essere riconoscibili. Ed cazioni di linguaggio e di contenuto. Credo di avere avuto la il loro cavallo di battaglia. Si arriverà così alla parte finale e giudichiamo quello che è uscito da "The Voice" fino ad ora, essere molto bravi tecnicamente, ma assomigliare a qualcun fortuna che quella cosa lì, quella piccola realtà, la pensavano più attesa dello show con i quattro live, che decreteranno il ma vediamo cosa noi siamo in grado di fare. Magari saremo altro è la cosa peggiore che possa succedere qua perché noi, e la vivevano in maniera molto simile anche tanti miei coe- vincitore. I talenti si esibiranno dal vivo con un'orchestra che abbastanza bravi da tirare fuori squadre di fenomeni. non potendo vedere chi si sta esibendo, finiamo col senti- tanei e ragazzi più giovani di me. eseguirà la grande musica italiana e internazionale. 20 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 21
E R E R O E SUe' fragile P CINEMA IL MIO REGIA di Gabriele Mainetti SOGGET TO e SCENEGGIATURA di Nicola Guaglianone CAST ARTISTICO Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei, Francesco Formi- chetti Daniele Trombetti, Antonia Truppo, Salvo Esposito, Gianluca Di Dal 25 febbraio arriva nelle sale "Lo chiamavano Jeeg Robot d'acciaio, la sua vita prenderà un'altra piega… "Lo Gennaro chiamavano Jeeg Robot", nelle sale dal 25 febbraio, è un film Jeeg Robot", con Claudio Santamaria. Si tratta del Una PRODUZIONE Goon Films tutto da scoprire e da godere, a volte persino commovente. primo lungometraggio di Gabriele Mainetti. «L'i- con Rai Cinema È l'opera prima di Gabriele Mainetti nel cui curriculum figu- DISTRIBUITO da Lucky Red dea - dice il regista - è stata quella di poter tra- rano anche le attività di attore, compositore e produttore. TRAMA Nato a Roma quarant'anni fa, il regista è reduce dal successo scinare per mano lo spettatore in un racconto che del suo ultimo cortometraggio "Tiger Boy", uscito nel 2012, e lentamente si snoda in una favola urbana fatta di premiato al Flickerfest in Australia nel 2013 e vincitore del Enzo Ceccotti entra in contatto con superpoteri». Particolarmente efficace la colonna Nastro d'Argento nello stesso anno. una sostanza radioattiva. A causa di un incidente scopre di avere una sonora: «Segue il percorso emotivo del protagoni- Come mai ha scelto proprio un supereroe italiano? forza sovraumana. Ombroso, intro- sta, il pubblico lo pedinerà fino a ritrovarsi in un Perché se è vero che, guardandoci indietro, non scorgiamo verso e chiuso in se stesso, acco- mondo straordinario» uno storico fumettistico in cui personaggi mascherati si sfi- glie il dono dei nuovi poteri come dano a suon di super poteri per decidere il destino del mon- una benedizione per la sua carriera N do, è altrettanto vero che, a queste storie, non siamo insen- di delinquente. Tutto cambia quan- on è proprio un santarellino Enzo Ceccotti, splen- sibili. Da amante dei generi penso che quello supereroistico do incontra Alessia, convinta che didamente interpretato da Claudio Santamaria. rappresenti la sfida più complessa e pericolosa. Fare un buon lui sia l'eroe del famoso cartone Abita in un appartamento popolare e malandato, film, per me, significa raccontare con originalità. E quando ti animato giapponese "Jeeg Robot in una delle tante periferie romane un po' abban- avventuri in un genere che non ti appartiene il rischio di sca- d'acciaio". donate. Vive di espedienti, è poco loquace e non ha amici. dere in un'imitazione è dietro l'angolo. È per questo che non Dopo aver rubato un prezioso orologio, riesce a sfuggire a abbiamo voluto raccontare le avventure di un superuomo in due poliziotti che lo stavano inseguendo aggrappandosi calzamaglia. Non avremmo avuto il tempo necessario per aiutare lo spettatore a sospendere l'incredulità. Dovevamo a una barcaccia sul Tevere. Qui imprevedibilmente viene a perciò convincerlo a credere dall'inizio. contatto con una sostanza radioattiva che gli si appiccica addosso e gli entra copiosamente in gola. Non si preoccupa In che modo? più di tanto e, appena può, torna alla sua abituale attività Con le verità che conosciamo, tangibili in personaggi ricchi di di rapinatore "esercitandosi" con lo scasso di un bancomat. fragilità, che spero riescano a trascinare per mano il pubblico Quando incontra Alessia, una strana ragazza ossessionata in un racconto che, lentamente, si snoda in una favola urbana dalle avventure del celebre cartone animato giapponese fatta di superpoteri. Ho realizzato "Lo chiamavano Jeeg 22 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 23
Robot" con l'intento di dar vita Come è "arrivata" la musica? a un film fatto di diversi generi Volevamo seguire il percorso armonizzati tra loro. Durante il emotivo del protagonista. Lo spettatore lo pedina lenta- montaggio mi sentivo come un mente fino a ritrovarsi in un funambolo senza la rete di pro- mondo straordinario, quello tezione. Con l'arrivo progressivo dei superpoteri. Volevamo delle musiche tutto mi appariva affidare l'approccio minimale più definito e cominciavo a sen- principalmente a un impian- tirmi sicuro. to elettronico addolcito da Lei ha partecipato anche alla rea- uno strumento percussivo, lizzazione della colonna sonora in- poi abbiamo scelto il piano- forte. Il tema principale del sieme al musicista Michele Braga. film risulta accennato nei ti- Come mai? toli di testa e si definisce con Per me la colonna sonora in un maggiore chiarezza mano a film è una presenza costante, mano che il nostro protago- che esiste persino quando non nista, Enzo Ceccotti, prende avvertiamo gli strumenti emet- coscienza della propria real- tere suono. Il silenzio non è al- tà identitaria. Nello snodarsi tro che una pausa musicale, il dell'intreccio, che lo vede sem- direttore d'orchestra continua pre più vicino all'idea dell'e- a battere il tempo e l'organico roe, l'organico si amplia fino fa il suo ingresso solo quando a un arricchimento sinfonico l'immagine ne ha davvero biso- del terzo atto che poi esplo- gno. de nell'epilogo. 24 TV RADIOCORRIERE 25
GIANNI IPPOLITI Se oggi un personaggio si sente poco considerato dalla stampa provvede autonomamente a immortalarsi su internet, perché apparire serve almeno per essere chiamati a fare una seratina!». Gianni Ippoliti, con i suoi commenti un po' caustici, racconta come la sua insolita rassegna stampa abbia brillantemente resistito al logorio del tempo. E oggi procede a gonfie vele anche all'interno di "Sabato In" su Rai1, dove conduce lo spazio "Rosa in moviola" G o ss i p ? CHE MONDO SAREBBE SENZA 26 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 27
L a mia rassegna stampa dei settima- pertina, "Di nuovo incinta" con tanto di foto nali rosa è ormai ultradecennale», del personaggio in questione, ti incuriosisci esordisce soddisfatto Gianni Ippoli- e vai a sfogliare con voracità. E dentro trovi ti. E spiega che tutto iniziò con una l'articolo che dice "probabilmente incinta…". sorta di test della durata di un minuto: «Pe- Guardi bene le foto e ti chiedi: ma forse è rò andò così bene che la aumentarono a tre solo un po' ingrassata? minuti. E fu subito un successo nonostante all'epoca di giornali di gossip ce ne fosse- Quindi i giornali di gossip inventano, esagera- ro davvero pochi. Poi, col tempo, in edicola no per attirare l'attenzione dei lettori? ne sono arrivati a decine a farsi concorrenza. Come potrebbe essere vera una foto dove Quindi il materiale da cui attingere si è no- vedi una persona che ti spiega come prepa- tevolmente allargato». rare un piatto e sta ai fornelli con i fuochi spenti e la pentola vuota? Il pubblico la sta seguendo in "Rosa in moviola", all'interno di "Sabato In", il programma del po- E allora perché i personaggi pubblici ci ten- meriggio su Rai1 condotto da Tiberio Timperi gono tanto ad apparire sui giornali, aspirando e Ingrid Muccitelli. Non solo riviste, ma anche magari alla copertina? social. Si sta adeguando ai tempi? Perché fa gioco. Apparire serve, soprattutto È uno spazio che piace molto al pubblico, a quelli poco famosi, anche solo per essere non a caso ha raggiunto picchi d'ascolto an- chiamati a fare una seratina che è fonte di che del trenta per cento. Il fatto è che prima, reddito oltre che di popolarità. Se qualcu- quando un personaggio noto voleva appa- no si preoccupa di non venire immortalato rire, si faceva fotografare perché era tutta troppo spesso sui giornali, provvede subito pubblicità di ritorno, mentre oggi si ragiona a farsi vedere postando un selfie sul proprio diversamente. profilo. Ovvero? Non lo farebbero però se la gente non si nutris- Se nessun paparazzo mi segue, provvedo au- se delle loro immagini. tonomamente. Come? Mi faccio un filmato Ma le foto sono tutte ritoccate! Dai giorna- col telefonino e tengo alta l'attenzione sul li pure le signore più attempate sembrano mio personaggio sapendo che susciterò co- delle ventenni. Quando però capita di incon- munque curiosità. Una cosa che posso fare trane qualcuna per strada senza trucco, la comodamente persino se me ne sto comoda- delusione è grandissima insieme allo stupo- mente a casa. re di vederle al naturale: spesso sono irrico- Chi sono gli appassionati di gossip? noscibili! Tutti quelli che si divertono a seguire la vi- Si considera un po' di "nicchia" nel mondo della ta dei vip o presunti tali. Ma sono tanti! Me televisione? ne accorgo perché spesso mi arrivano anche i ringraziamenti degli italiani all'estero che Assolutamente no. Altrimenti come si spie- guardano Rai1: non tutti i settimanali arri- gherebbe che tante volte hanno provato a vano negli altri Paesi e sono felici di poter copiarmi? Però non ci sono riusciti… conoscere ogni novità grazie al fatto che io È una questione di stile? propongo proprio tutte le riviste, comprese Tra la copia e l'originale vince sempre l'o- quelle cosiddette minori, le meno conosciu- riginale. Non si può spacciare per novità te. qualcosa che già esiste da lungo tempo… Ma come le è venuta voglia di aprire questa Ho cominciato più di vent'anni fa con i Mon- finestra sui protagonisti dello spettacolo? diali del 1994 e ogni tanto c'è chi tenta di Mi hanno sempre divertito le incongruenze rifare la stessa cosa. Ma sono ragazzi, prin- di alcune riviste. Quando leggi, sparato in co- cipianti! (Mari.Co) 28 TV RADIOCORRIERE 29
FABIANA LATINI MEGLIO CHIEDERLO alla «Sono dell'Ariete e non ho paura di dire le cose in faccia». Fabiana Latini, in "Mezzogior- STELLE Per il resto, come si è integrata con gli altri compagni di squadra del programma? Molto bene. Amadeus e Alessia Ventura sono persone amabili e rassicuranti, Friscia è divertentis- no in famiglia" su Rai2, la domenica affianca simo e trovo che le due sorelline dj Jas e Jay siano simpatiche e molto competenti di musica. Ma il Fox mentre propone l'oroscopo della settima- momento più atteso lo regala Fox: oltre due milioni di telespettatori aspettano con fedeltà le sue na e il sabato è insieme a Friscia nel gioco previsioni della settimana e si appassionano a sapere cosa dicono le stelle. "Prove di recupero". Spesso la ritroviamo nel Il sabato la vediamo invece con Friscia nel gioco "Prove di recupero". ruolo della "cattiva" su Rai1 in "Truffe agli Qui sono protagonisti i tanti paesi italiani, che ogni settimana si sfidano in squadra per raggiungere anziani", la rubrica all'interno de "La vita in il premio finale: uno scuolabus che verrà assegnato durante la finalissima che si disputerà nell'ul- tima puntata di questa edizione del programma, dopo aver superato ottavi, quarti di finale e finale. diretta": «In realtà sono onestissima!» Lei è impegnata anche come attrice in una rubrica che spesso viene proposta all'interno de "La vita in S diretta" nel pomeriggio di Rai1. L'iniziativa ha un obiettivo sociale? e qualcuno si fosse incuriosito, sveliamo subito che Esattamente. Lo spazio si chiama "Truffe agli anziani" e si prefigge di mettere in guardia dai raggiri la bella ragazza che ogni domenica affianca Fox che purtroppo stanno diventando sempre più ricorrenti. Insieme a Gianni Ippoliti e all'attore Giovan- nella sua analisi settimanale dei segni zodiacali a ni Platania mostriamo come si possono verificare questi spiacevoli episodi. È una rubrica di pubblica "Mezzogiorno in famiglia" su Rai2 si chiama Fabia- utilità perché insegna ad essere prudenti, a non aprire mai la porta a sconosciuti o far entrare in casa na Latini e ha trentaquattro anni. gente che citofona con la scusa di dover controllare i contatori. Dopo tre anni accanto a Fox, crede di essere diventata un'esper- Qual è il suo ruolo? ta di oroscopi? Prevalentemente quello di truffatrice educata, ben vestita e cordiale, pronta ad offrirsi a sollevare Diciamo che mi sono fatta un'idea, nel senso che ho avuto la busta della spesa o comunque a carpire con l'inganno la buona fede della persona presa di mira. modo di riconoscere che il carattere delle persone corrispon- E lei come si sente nei panni della "cattiva"? de in gran parte a quanto prevede il segno di appartenenza. So che sto recitando. Nella vita sono tutt'altro, orgogliosa di potermi definire onestissima. Io sono dell'Ariete ed effettivamente la testardaggine mi ap- partiene, così come la determinazione nel voler raggiungere Quando ha iniziato a lavorare in tv? gli obiettivi. L'aspetto negativo è l'irresistibile voglia di agire Nel 2010. All'interno del programma sportivo "Notti Mondiali" facevo una telepromozione in diretta. d'impeto. Non ho peli sulla lingua, è più forte di me! Come Ha pensato al cinema? dice Fox, il mio è l'unico segno dello Zodiaco che non ha Nei mesi scorsi recitato nel film "Il bene oscuro", un thriller diretto da Toni Paganelli, che presto paura di dire le cose in faccia. uscirà nelle sale. 30 www.ufficiostampa.rai.it 31
«L a televisione del dolore dilaga. Ormai è presente in tanti, troppi pro- ANNA BISONGO grammi e il rischio che si corre è quello della morbosità». Ne è convin- ta Anna Bisogno, docente di Storia e linguaggi della radio e della tele- visione all'Università di Roma Tre, autrice del saggio "La TV invadente". Questo tipo di televisione fu sdoganata trent'anni fa con la tragedia di Vermicino. Erano le sette del mattino del 13 giugno del 1981 quando milioni di telespettatori assistet- tero impotenti alla morte di Alfredino Rampi. La Rai trasmise in diretta e a reti unificate AMMALATI DI per ben diciotto ore la lenta agonia del povero bambino, precipitato due giorni prima in un pozzo artesiano di soli trenta centimetri di diametro, ma profondo ben trenta metri. Questa tragedia, simile a tante altre che accadono in ogni angolo del pianeta, è rimasta nella storia perché divenne un evento mediatico, il racconto per immagini del vano ten¬tativo di salvare una vita umana che aprì la strada a un racconto del VOYERISMO dolore individuato come intrattenimento. «Con Vermicino - spiega Anna Bisogno - si assiste, dal punto di vista narrativo, alla prima vera commistione tra generi televisivi differenti, in particolare tra l'informazione e la fiction. Era giusto, non era giusto puntare le telecamere su un bambino che stava sprofondando in un buco nero dove, di lì a poco, sarebbero sprofondate, con la pietà e la vergogna per la fine del povero Alfredino, tutte le concezioni sulla televisione, sul rapporto fra informazione e spettacolo?». Che risposta si è data? Il dramma di Vermicino non è servito a far riflettere sull'opportunità di trasmettere casi dolorosi in tv, o meglio, su come trasmetterli, ma è servito solo a dare il via libera a questo nuovo genere di spettacolo basato sulla sofferenza. Qual è l'obiettivo del suo libro? «Il limite sottile che separa Ho voluto esaminare la tendenza di rappresentare e narrare i fatti di cronaca nera in tv informazione e in-trattenimento con un approccio alla notizia che dilata l'oggetto esplorato, abusa del diritto di cronaca, troppo spesso viene varcato nella cerca nuovi ambiti di appeal e trasforma il dolore in reality. Il dibattito è aperto perché sempre più dilagante televisione una cosa è soffrire, un'altra è vivere con le immagini della sofferenza che non rafforzano del dolore». Lo afferma Anna necessariamente la coscienza o la capacità di avere compassione, anzi possono anche corromperle. Bisogno, autrice de "La TV invadente". «Il dolore - spiega - Si specula dunque sul dolore altrui? spesso si trasforma in fiction, in La tv del dolore esiste, non ci si può stupire o scandalizzare quando ogni tanto fa scoop e trascende la realtà. Il modo in cui reagiscono gli ambienti interessati, le famiglie, i vi- un "Grande Fratello" che spinge cini, le forze dell'ordine, la televisione stessa è assai variabile. Il limite sottile che separa gli spettatori a voler sapere informazione e intrattenimento troppo spesso viene varcato. sempre di più» Però bisogna ammettere che un certo tipo di cronaca fa audience. La tv asseconda il pubblico. Se qualcosa piace viene proposta e riproposta. Perché c'è un interesse costante da parte del pubblico su questi temi? Perché il dolore è diventato come un "Grande Fratello", c'è una sorta di voyerismo da parte di chi vuole sapere, sempre di più. Una forma di voyerismo che rasenta il patolo- gico. Il dolore è rappresentato come un sentimento lontano che non viene vissuto in prima persona perché riguarda altro, altri. I fatti di cronaca nera ripetutamente proposti potrebbero istigare all'emulazione? Non è escluso che uno degli effetti sia l'identificazione e in questi casi la tv si propone come modello negativo. Perciò l'informazione deve essere debitamente filtrata e rima- nere necessariamente di competenza del giornalista, che conosce la deontologia e i linguaggi più appropriati per proporre il racconto. Altrimenti il cerchio mediatico finisce col diventare un circo mediatico. 32 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 33
D avvero intensa l'Italia vissuta dal poeta RADIO "ribelle" Wolfgang Goethe. Tra rapide tappe e lunghi soggiorni, lui il nostro Paese lo volle percorrere tutto, da nord a sud fino alla Sicilia, concedendosi anche qual- che puntatina di "ritorno"… Poi, con dovizia di particolari, raccontò questa straordinaria quanto insolita esperienza nel suo libro "Viaggio in Ita- lia". Nel bicentenario dalla pubblicazione, Radio3 ha deciso di "visitare" i luoghi storici e simbolici attraversati dallo scrittore tedesco con un appun- tamento settimanale, ogni sabato alle 18.00, fi- no a giugno inoltrato. "Dove fioriscono i limoni. L'Italia di Goethe 200 anni dopo" si avvale della recitazione di Tommaso Ragno, a cui è affidata la lettura di alcuni brani tratti da "Viaggio in Ita- lia". Il programma è curato da Diego Marras. «I temi discussi saranno il Grand Tour, il carattere nazionale, le ricerche sulla morfologia, la musica, il teatro, la Magna Grecia, il mare, l'architettura, i paesaggi, il potere, la teoria dei colori, l'estetica e tanti altri - spiega Marras -. Le puntate si svi- lupperanno sullo sfondo dei luoghi attraversati da Goethe con registrazioni spesso all'aperto. Le pagine di questo libro ci porteranno a costruire, «Un personaggio poliedrico: poeta, pittore e anche scienziato. Uomo "universale", sensibilissimo ai insieme a scrittori, scienziati ed esperti, una ri- tanti aspetti della vita quotidiana, capace di coglierne le diverse sfumature». È questo il Goethe flessione sull'Italia contemporanea e ad affronta- "visto" da Diego Marras, che cura il nuovo programma del sabato pomeriggio di Radio3 dedicato re questioni urgenti ed attuali come quelle della allo scrittore tedesco, a duecento anni dalla pubblicazione del suo libro "Viaggio in Italia". In ogni gestione dell'immenso patrimonio artistico e na- puntata i luoghi attraversati da Goethe per costruire, insieme a scrittori, scienziati ed esperti, una turale italiano». riflessione sull'Italia contemporanea Nella puntata di esordio Goethe si trova su un treno diretto verso Verona. Per raccontarlo abbiamo scelto lo scrittore Tim Parks, autore di romanzi ma anche di saggi sul "carattere nazionale". Ha sottolineato il suo rap- porto con l'Italia vista dagli occhi di uno "stra- niero": Parks incontra l'Italia nella città scaligera dove ha vissuto per molti anni, mentre Goethe ci arriva dopo aver attraversato il Brennero e sotto- linea in maniera divertita e sistematica le diffe- renze tra la vita quotidiana dei tedeschi e quella degli italiani. Con un altro scrittore, Emanuele Trevi, avete parlato dell'Apollo del Belvedere. E anche della Roma di Goethe. L'estetica di Win- ckelmann e il tema della scultura aprono lo spa- zio per una riflessione sull'Aura e sui motivi che ancora spingono milioni di persone ad apprezza 34 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 35
UNA FUGA LUNGA DUE ANNI L 'Italia era sempre stata il suo sogno, l'Italia clas- sica della Magna Grecia e dei Romani. Aveva preparato la "fuga" di nascosto: nessuno dove- va sapere quando e per dove sarebbe partito. Johann Wolfgang Goethe il 3 settembre del 1786, in piena notte, decise di allontanarsi sotto mentite spoglie dal- la cittadina tedesca di Karlsbad salendo sulla carroz- za della posta, senza salutare nessuno. E per molto tempo nemmeno sua madre e i suoi amici più stretti ebbero notizie di lui. Il viaggio doveva protrarsi so- lo per alcuni mesi, ma alla fine durò quasi due anni. La prima città che vide fu Trento e, dopo una tappa veloce sul lago di Garda, arrivò a Verona subendo il fascino dell'Arena. A Vicenza volle scoprire le opere del Palladio di cui acquistò "I quattro libri dell'archi- tettura" a Padova. Qui, all'Orto botanico, di fronte a una palma nana, confermò le sue ipotesi riguardo alla "pianta originaria". Il 28 settembre arrivò finalmente a Venezia dove rimase fino al 14 ottobre: era la prima volta che vedeva il mare. Ma c'era ancora tanta strada da percorrere... A Ferrara si soffermò sulla tomba di Ariosto, mentre a Bologna rimase estasiato dalla San- ta Cecilia di Raffaello e poté godere del panorama cit- re e preferire le opere originali alle più accessibili copie o Trovò la città molto vivace sia a livello sociale che cultura- scoprirne di nuove e per conoscere meglio anche se stesso. tadino dall'alto della Torre degli Asinelli. A Firenze ci le. Con Raffaele La Capria, che recentemente ha scritto "Ul- arrivò dopo una decina di giorni, ma si trattenne solo riproduzioni. Qual è la nota più originale di questa trasmissione? tre ore: il tempo di visitare il Duomo e il Battistero, timi viaggi nell'Italia perduta", ripercorreremo il "naufragio" Marras, come mai ha scelto proprio Goethe, a parte l'anniver- Il tentativo di restituire soprattutto i suoni, i rumori dei luo- perché aveva fretta di arrivare a Roma entro il 1° no- dello scrittore tedesco al largo dell'isola di Capri: un'occa- sario? ghi attraversati e le emozioni che ancora riescono a susci- vembre per assistere alla festa di Ognissanti indetta sione per ricordare quanto fosse difficile la navigazione nel Mi è capitato di rileggere il suo libro l'anno scorso e l'ho tro- Settecento. Lo faremo anche in modo leggero e divertente. tare. Prerogative che il pubblico radiofonico sa comprende- da Papa Pio VI presso la cappella privata del Palazzo vato sorprendentemente attuale, con una grande potenzia- re e apprezzare. del Quirinale. Nella stessa mattinata ebbe modo di lità per la trasposizione radiofonica. In ogni appuntamento Come si manifesta la contemporaneità di Goethe? ammirare la tecnica pittorica di nuovi artisti, tra cui Aveva la capacità di comprendere come la storia dei popoli Lo scrittore era ritenuto un anticonformista. Lei che idea si è Carlo Maratta. E gli piacquero anche i capolavori del esploriamo uno dei luoghi che ha visitato e ciascuno si pre- sta a svariate riflessioni. Goethe aveva una personalità sfac- e della natura fossero fortemente intrecciate: la tutela del- fatta? Guercino, di Tiziano e Guido Reni. Raggiunse Napoli a le biodiversità e dei paesaggi non possono infatti essere Penso che il termine che più gli si addica sia quello di uo- febbraio del 1787, accompagnato da Johann Heinrich cettata, che gli permetteva di spaziare dalla letteratura alla disgiunte da quella dei beni culturali. mo universale. Era sensibilissimo ai tanti aspetti della vita Wilhelm Tischbein. Il capoluogo partenopeo lo con- poesia, dalla storia dell'arte fino alla scienza. Con il neuro- biologo vegetale Stefano Mancuso, ad esempio, abbiamo quotidiana, capace di raccoglierne le sfumature più diverse. quistò subito e ci rimase oltre un mese, includendo un Ogni sabato la trasmissione si avvale della presenza di un per- parlato della "Urpflanze", la Pianta Originaria dalla quale paio di escursioni al Vesuvio e un'altra a Pozzuoli. Non sonaggio diverso. Come mai questa discontinuità? Un personaggio dagli interessi molteplici. Amava anche dipin- si fece mancare qualche spettacolo al teatro San Carlo derivano tutte le altre. Goethe, che era anche botanico, si Innanzitutto perché ciascuno di loro riesce a dare un contri- gere… e ammirò sia la Pinacoteca di Capodimonte che il mu- convinse dell'esistenza di questa forma originaria visitan- buto per la conoscenza del protagonista grazie alla propria Portò a casa circa mille disegni e al suo ritorno in Germania seo archeologico. Tra le chiese, lo colpì il Gesù Nuovo do l'Orto Botanico di Padova, dove è tuttora conservata la esperienza professionale e umana. Contribuiranno a farci ricominciò a scrivere e a completare alcune opere rimaste con le opere di Francesco Solimena e Luca Giordano. palma che ispirò il suo concetto di Urpflanze, un'autentica capire come il presente e l'epoca in cui visse Goethe posso- incompiute. "Viaggio in Italia" non si limita ad essere una Si spinse fino a Pompei e Paestum e si diresse, via reliquia per molti tedeschi. Siamo anche andati nei giardini no vicendevolmente specchiarsi. descrizione del nostro Paese, ma è il racconto delle impres- mare, in Sicilia. Da Palermo proseguì fino alla Valle dei di Palermo, dove le idee di Goethe intorno alla morfologia Perché Goethe decise di intraprendere il suo viaggio in Italia? sioni che riceveva da questo Paese e dalla gente, mescolata Templi di Agrigento, spostandosi poi a Caltanissetta, delle piante si rafforzarono ulteriormente. Perché riteneva che fosse un'esperienza formativa. Non si con riflessioni su arte, cultura e letteratura. Era la sua Italia, Catania, Taormina e Messina, che trovò distrutta dal Il soggiorno a Napoli fu tra i più graditi. Conferma? mise in viaggio per ritrovare cose che già sapeva, ma per quella che nessun altro avrebbe potuto "vedere" così. terremoto del 1783. 36 www.ufficiostampa.rai.it TV RADIOCORRIERE 37
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