SCHELETRO PORTANTE IN ACCIAIO
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SCHELETRO PORTANTE IN ACCIAIO
Il ferro e le sue proprietà erano già conosciute nei tempi più antichi. Fino a poco tempo fa, tuttavia, non era possibile produrlo a un prezzo così basso e in quantità i à e pezzii cosìì grandi di da d poterlo l considerare id allo ll stesso livello li ll di pietra i e legno l (Otto Königer, 1902) John Paxton, Crystal Palace, Londra 1851
Gustave Eiffel, Torre Eiffel, Parigi 1889
Maggiore altezza dovuta al peso inferiore degli elementi in virtù delle sezioni i i ridotte id Peso specifico: ifi Acciaio ≈ 7500 kg/m³ Calcestruzzo ≈ 2400 kg/m³ Grattacieli a Chicago, 1948 - 1951
VANTAGGI Valore elevato di tensione (σ) ammissibile rispetto ai materiali di uso tradizionale Uguale comportamento sia a trazione che a compressione Minor peso proprio Minor peso complessivo scaricato in fondazione Possibilità di coprire luci notevoli Possibilità di modifiche in corso d’opera a seguito di errori di dimensionamento SVANTAGGI Maggiore vulnerabilità agli agenti atmosferici e quindi necessità di protezione e pperiodica manutenzione Scarsa resistenza al fuoco Elevato costo del materiale Necessità di manodopera specializzata
PROFILATI DI ACCIAIO DI USO COMUNE E LORO IMPIEGO Compressione, trazione Compressione, trazione Per sezioni composte Compressione, p , trazione Trazione C Compressione, i trazione i Flessione
PROFILATI DI ACCIAIO DI USO COMUNE E LORO IMPIEGO Flessione Pressoflessione, trazione, compressione LAMINATI DI ACCIAIO DI USO COMUNE E LORO IMPIEGO Piatti - Compressione, trazione; per sezioni composte Lamiere - non utilizzate per S.P.
Sezioni composte
Collegamenti Chiodatura Æ in disuso unioni non removibili Saldatura Æ preferibilmente solo in officina Bullonatura Æ facile da eseguirsi in cantiere unione removibile
Chiodatura I chiodi hanno tronco cilindrico e testa semisferica P Preparazione i ddeii pezzii da d collegare: ll - Tracciamento - Foratura diametro del foro (φ) > 1 mm rispetto p a qquello del chiodo distanza dai bordi del pezzo: 1,5 – 3 φ distanza tra i chiodi: 7 – 10 φ - Riscaldamento dei chiodi (a 1100 – 1200 °C) - Messa M iin opera dei d i chiodi hi di e loro l ribaditura ib di (a ( circa i 950 °C) Con la ribaditura il materiale del gambo riempie il foro per intero, aumentando di fatto la sezione del chiodo ai fini della resistenza
Bullonatura I bulloni hanno tronco cilindrico (con estremità filettata per avvitare il dado e serrare i pezzi) e testa esagonale Preparazione dei pezzi da collegare: - Tracciamento - Foratura diametro del foro (φ) > 1,5 , mm rispetto p al diametro del bullone distanza dai bordi del pezzo: 1,5 – 3 φ distanza tra i bulloni: 7 – 10 φ - Messa in opera dei bulloni con l’interposizione di due rondelle ((una pper pparte)) - Serraggio a mezzo di chiavi normali o dinamometriche (per garantire la medesima tensione di serraggio a tutti i bulloni)
Saldatura - Con C arco elettrico l tt i Una scintilla provoca il passaggio di corrente tra gli elettrodi l tt di posti ti a distanza di t minima i i Gli elettrodi sono in genere bacchette metalliche che h forniscono f i anche h il materiale i l di apporto per realizzare il cordone di saldatura Il materiale di apporto è il più possibile simile a quello di base - Per combustione di gas Fiamma ossiacetilenica che genera calore per combustione dell’acetilene in una corrente di ossigeno Il calore provoca la fusione dei pezzi da collegare In genere si fa uso anche di metallo di apporto
Saldatura Preparazione dei pezzi da collegare: - Tracciamento - Taglio - Pulitura - Accostamento A ddeii pezzii - Realizzazione del cordone di saldatura Giunzione degli elementi - Ad angolo - Di testa - Con sovrapposizione
Travi alveolari
Travi a cassone
Travi reticolari Tutti i nodi devono essere a cerniera I baricentri geometrici delle aste devono convergere nello stesso punto Se si adottano piastre di collegamento (fazzoletti) esse dovranno essere più piccole possibile per p p limitare la rigidezza g flessionale dei nodi
Travi reticolari L unioni Le i i possono essere saldate ld t o bullonate b ll t
Trattamenti protettivi Contro la ruggine - Zincatura: p procedimento che permette p di ricoprire p il materiale di uno strato di zinco; può essere effettuata a caldo (in un bagno di zinco fuso), elettroliticamente (mediante deposizione catodica) oppure a freddo (trattamenti analoghi ad una verniciatura con formulazioni a base di zinco) - Verniciatura protettiva: vernici a base di minio, un ossido di piombo - Protezione catodica: utilizzata soprattutto per i tubi interrati e per i depositi sotterranei di carburante; il metodo consiste nel collegare la struttura con un metallo, i particolare in ti l magnesio, i cheh sii ossida id preferenzialmente f i l t
Trattamenti protettivi Contro il fuoco L’acciaio è un materiale incombustibile, ma le sue caratteristiche meccaniche decrescono con l’aumentare della temperatura, fino al collasso La temperatura critica delle strutture in acciaio di più comune impiego è compresa tra i 350°C e i 600°C Interventi: - Vernici intumescenti - Pannellature in gesso rivestito - Intonaci ignifughi
Vernici intumescenti - Vernici mono mono-componenti componenti in emulsione acquosa - Vernici bi-componenti epossidiche Intervengono g sul rivestimento degli g elementi pportanti, aumentando la resistenza delle strutture prima di raggiungere la temperatura di collasso Sotto l’azione S l’ i del d l fuoco f fformano uno strato carbonioso b i isolante espanso che protegge il substrato metallico I prodotti possono essere applicati a pennello o a spruzzo previa rimozione di ogni traccia di grasso, di ruggine o di strati di incoerenti Lo spessore p da applicare pp deve essere calcolato in funzione del fattore di massività delle singole strutture (S/V - rapporto tra la superficie esposta al fuoco e il volume dell’elemento), dal grado di sollecitazione (temperatura critica), critica) dal tipo di profilo e dal grado di protezione (classe R) che si vuole ottenere
Pannellature in gesso rivestito o in cartongesso Rappresenta in moltissimi casi una soluzione eccellente grazie alle proprietà fisicochimiche del gesso e del rivestimento realizzato con cartone a basso potere calorifico Intonaci ignifughi A base b di fibre fib minerali, i li vermiculite, i lit perlite lit e leganti l ti cementizi, capaci di resistere a temperature elevate (REI 180 e oltre). L’intonaco è applicato a spruzzo su superfici stabili, pulite e prive di ogni sostanza che potrebbe pregiudicare la perfetta aderenza (oli, grassi, ruggine, pitture o vernici scrostate, ecc..) Lo spessore ottimale è determinato in funzione del ti di struttura, tipo t tt del d l fattore f tt di massività dell’elemento e del grado di sollecitazione (temperatura critica)
Elementi costruttivi funzionali dello Scheletro Portante in acciaio - FONDAZIONI - PILASTRI - TRAVI - NODI (punti in cui concorrono due o più elementi) - ELEMENTI DI CONTROVENTAMENTO Cerniera Æ Permette le rotazioni e trasmette solo il taglio - NODO O O Incastro Æ Non permette le rotazioni e trasmette momento e taglio
Capacità di resistenza alle azioni orizzontali Dipende dalla modalità di esecuzione dei nodi - Tutti nodi a incastro La struttura è fortemente iperstatica e resiste bene alle azioni verticali e orizzontali Metodo oneroso sia economicamente, sia per tempo di impiego della manodopera
Capacità di resistenza alle azioni orizzontali - Nodi a incastro in numero sufficiente sufficiente, tutti gli altri a cerniera La struttura deve essere progettata in modo da essere isostatica Si realizza un nucleo rigido che resiste bene alle azioni verticali e orizzontali
Capacità di resistenza alle azioni orizzontali - Tutti nodi a cerniera con presenza di nuclei rigidi in c.a. ca La resistenza alle forze orizzontali è affidata a nuclei rigidi in c.a. (vani scala e/o ascensore, setti, ecc.) Non sempre è possibile
Capacità di resistenza alle azioni orizzontali - Tutti nodi a cerniera con elementi di controventamento La resistenza alle forze orizzontali è affidata a nuclei rigidi realizzati a traliccio che ripropongono la figura indeformabile per eccellenza: il triangolo L’elemento resistente alle azioni orizzontali può essere paragonato a una mensola reticolare posta in verticale e incastrata al piede
Controventamento o tes re sso o mp c
Schemi di controventamento
Unioni tra elementi costruttivi funzionali dello Scheletro Portante in acciaio - Unione TRAVE-TRAVE Si rende necessaria quando le luci da coprire sono maggiori delle dimensioni dei profili fili prodotti d i iindustrialmente d i l Va eseguita dove le sollecitazioni (M, T) non sono massime - Unione con flange
- Unione TRAVE-TRAVE - Unione con flange
- Unione TRAVE-TRAVE - Unione saldata A A AA A-A
- Unione TRAVE-TRAVE - Unione con coprigiunti bullonati
- Unione PILASTRO-PILASTRO Si rende d necessariai quandod lel altezze lt da d realizzare li sono maggiori i i delle d ll dimensioni di i i dei profili prodotti industrialmente e ogniqualvolta vi è una rastremazione della sezione del pilastro Va eseguita dove le sollecitazioni (M, T) non sono massime - Unione con flange
- Unione PILASTRO-PILASTRO - Unione saldata senza rastremazione della sezione A A A-A
- Unione PILASTRO-PILASTRO - Unione saldata con rastremazione della sezione e piastre trasversali
- Unione PILASTRO-PILASTRO - Unione con coprigiunti bullonati
- Unione TRAVE PRINCIPALE-TRAVE SECONDARIA - Unione saldata – nodo cerniera
- Unione TRAVE PRINCIPALE-TRAVE SECONDARIA - Unione con profilati angolari (squadrette) bullonati – nodo cerniera
- Unione TRAVE PRINCIPALE-TRAVE SECONDARIA - Unione con profilati angolari (squadrette) bullonati – nodo incastro
- Unione TRAVE-PILASTRO a cerniera Consente la rotazione e trasmette solo forze Si collega solo l’anima della trave con l’anima o un’ala del pilastro - Unione con squadrette
- Unione TRAVE-PILASTRO a cerniera - Unione saldata
- Unione TRAVE-PILASTRO a cerniera - Unione con flange
- Unione TRAVE-PILASTRO a incastro È un nodo rigido e trasmette sia forze che momenti Si collegano sia l’anima che le ali della trave con l’anima o un’ala del pilastro - Unione con squadrette
- Unione TRAVE-PILASTRO a incastro - Unione con squadrette
- Unione TRAVE-PILASTRO a incastro - Unione saldata
- Unione TRAVE-PILASTRO a incastro - Unione con flange
- Unione PILASTRO-FONDAZIONE Fondazioni in c.a. ca Piastra sufficientemente spessa e rigida (per evitare la punzonatura o l’inflessione) saldata ld t all piede i d del d l pilastro il t predisposta di t con 4 fori f i per alloggiare ll i i tirafondi, ti f di annegati ti nella fondazione in fase di getto del calcestruzzo
BIBLIOGRAFIA L. Caleca, Architettura Tecnica, Capitolo 4, paragrafo 4.1.6 A Petrignani, A. Petrignani Tecnologie dell Architettura Capitolo secondo – strutture in acciaio dell’ Architettura,
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