PROMOZIONE PREVENZIONE PROTEZIONE 2017
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PROMOZIONE PREVENZIONE PROTEZIONE 2017
MODELLO DI RIFERIMENTO: Il Mondo del Bambino Adattamento italiano dell’esperienza del Governo inglese “Looking After a Children”. Introdotto in 15 Paesi Obiettivo: Giungere alla comprensione olistica dei bisogni e delle potenzialità di ogni bambino e di ogni famiglia. Strumento meta-disciplinare che funge da quadro teorico di riferimento e da supporto per cogliere bisogni e potenzialità. Riferimento a tre dimensioni: • Bisogni di sviluppo del bambino • Risposte dei genitori a tali bisogni • Fattori ambientali 3 versioni: operatori, bambino, vuota
PRINCIPI SU CUI SI BASA “Il Mondo del Bambino” Sostenere le condizioni che favoriscono lo sviluppo e il benessere del bambino; Il benessere del bambino si inscrive in una prospettiva ecologica; Bambini e genitori sono partner nell’intervento; Identificazione di criticità e punti di forza; Collaborazione tra tutti gli attori coinvolti; L’analisi dei bisogni costituisce un processo continuo; Il bambino e la famiglia ricevono servizi anche se l’analisi della loro situazione non è completa.
I PRESUPPOSTI DELLE LINEE GUIDA 1. Povertà psico-sociale e povertà educativa esperita nell’ambiente sociofamiliare nei primi anni di vita sono un forte predittore di disuguaglianze sociali e povertà economica. 2. Mobilitare il potenziale educativo delle famiglie e delle comunità è un’azione di giustizia sociale, necessaria a “interrompere il ciclo dello svantaggio sociale”. 3. Genitorialità positiva = comportamento genitoriale fondato sull’interesse superiore del bambino che mira a educarlo e responsabilzzarlo, tramite la non violenza, il riconoscimento, il supporto, nel rispetto di un insieme di regole che favoriscono il suo pieno sviluppo. GENITORIALITÀ POSITIVA = MOTORE DELLO SVILUPPO UMANO
Finalità ampia Obiettivo primario Favorire un diffuso investimento nell’infanzia e nella genitorialità, Piena risposta ai bisogni di promuovendo innovazione sviluppo dei bambini secondo una nell’intervento con le famiglie prospettiva ecosistemica vulnerabili, garantendone armonizzazione nelle diverse aree geografiche.
AREE DI INTERVENTO Azioni promozionali e preventive in favore del bambino, dei suoi genitori e del suo ambiente di vita; PROMOZIONE condizioni idonee alla crescita Organizzazione della segnalazione e del trattamento delle situazioni di PREVENZIONE dei rischi che preoccupazione per la sicurezza del possono ostacolare il percorso di sviluppo bambino; PROTEZIONE della salute e della Decisioni amministrative; sicurezza del bambino Decisioni giudiziarie assunte per garantire la protezione del bambino.
L’APPROCCIO DELLE LINEE GUIDA L’approccio delle Linee Guida è centrato sulla nozione di bisogni evolutivi, piuttosto che sulle mancanza/inadeguatezze delle figure parentali Territorio comune tra professionisti e saperi di diversi ambiti (sociale, psicologico, psichiatrico, educativo, della giustizia minorile) GENITORI = risorsi mobilitabili in quanto titolari della “responsabilità educativa”
CONTESTO E MOTIVAZIONI Formalmente è il servizio sociale locale che richiede un raccordo con le istituzioni e i servizi nell’area della salute pubblica, della scuola, dei servizi educativi per l’infanzia e, in alcuni casi, dell’Autorità Giudiziaria, e la costruzione di un progetto unitario, capace di garantire flessibilità e opportunità. Sono necessari chiari orientamenti nazionali che garantiscano: EQUITÀ DI TRATTAMENTO SUPERAMENTO DELLA FRAMMENTAZIONE PREVENZIONE, PROMOZIONE della genitorialità positiva, AZIONE TEMPESTIVA
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO art. 3 della Costituzione “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…” art. 9 “Convenzione sui diritti del fanciullo” (1989) Sancisce il diritto di ogni bambino a vivere con la propria (Italia, L. 27 maggio 1991 n. 176) famiglia e a mantenere i legami familiari. art. 20 “Convenzione sui diritti del fanciullo” (1989) “Ogni fanciullo il quale è temporaneamente o definitivamente (Italia, L. 27 maggio 1991 n. 176) privato del suo ambiente familiare oppure che non può essere lasciato in tale ambiente nel suo proprio interesse, ha diritto ad una protezione e ad aiuti speciali dello Stato” art. 24 Carta dei Diritti Fondamentali della UE “Ogni bambino ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo quando ciò sia contrario al suo interesse” Guidelines for the Alternative Care of Children Invita gli Stati a sostenere ogni sforzo volto a preservare i ONU (2009) legami tra i bambini e le loro famiglie. Leggi 4 maggio 1983 n. 184 e successive integrazioni Protezione degli interessi del bambino Attenzione a ricercare le soluzioni più adeguate per evitare un distacco traumatico dalla famiglia di origine.
POTESTÀ RESPONSABILITÀ GENITORIALE GENITORIALE
FINALITÀ DELLE LINEE GUIDA Delineare una visione condivisa; Fornire orientamenti comuni; Migliorare l’organizzazione e il funzionamento dei percorsi; Fornire un quadro complessivo delle indicazioni provenienti dalle più recenti ricerche scientifiche; Armonizzare pratiche e modelli di intervento, sviluppando specificatamente l’area delle azioni di promozione e prevenzione, e ampliando il ventaglio di opportunità; Costruzione di nuovi equilibri e forme concrete di condivisione di responsabilità.
Idee di riferimento Principi metodologici • La crescita del bambino è la risultante di un vasto insieme di INTERDISCIPLINARIETÀ E CORRESPONSABILITÀ fattori; PARTECIPAZIONE • La genitorialità è multideterminata; TRASPARENZA • Fattori di protezione, riconoscimento INTENSITÀ DELL’INTERVENTO e riduzione dei fattori di rischio, RILEVANZA DEL METODO DELLA VALUTAZIONE riconoscimento e utilizzo delle PARTECIPATA soprattutto nella sua risorse permettono di affrontare declinazione TRASFORMATIVA situazioni difficili; VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE DELLA • Educabilità umana tensione COMUNITÀ positiva verso l’autonomia del soggetto.
SOGGETTI BAMBINO LA FAMIGLIA DEL BAMBINO LA VICINANZA SOLIDALE FORMAZIONI SOCIALI E CITTADINI ATTORI ISTITUZIONALI
IL PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO L’equipe responsabile del percorso assicura di: Realizzare, con la partecipazione dei genitori, del bambino e di tutti gli attori coinvolti, l’analisi dei bisogni del bambino secondo il modello ecosistemico de “Il Mondo del Bambino”; Progettazione azioni; Realizzare le azioni progettate attraverso specifici dispositivi di intervento nei tempi definiti; Valutare il livello di raggiungimento dei risultati attesi in una prospettiva sia rendicontativa che trasformativa. Finalità del percorso Garantire a ogni bambino una valutazione appropriata e di qualità della sua situazione familiare, con la relativa progettazione di un piano d’azione unitario, partecipato, sostenibile e multidimensionale e in un tempo congruo.
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO Costituzione dell’equipe Progettazione per multidisciplinare il Progetto Quadro Segnalazione, Accompagnamento, Analisi per il analisi preliminare sostegno, valutazione e Progetto Quadro e accoglienza documentazione Conclusione del Progetto Quadro percorso
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO 1. COSTITUZIONE DELL’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE 2. SEGNALAZIONE, ANALISI PRELIMINARE E ACCOGLIENZA 3. PROGETTO QUADRO 4. ANALISI PER IL PROGETTO QUADRO 5. PROGETTAZIONE PER IL PROGETTO QUADRO 6. ACCOMPAGNAMENTO, SOSTEGNO, VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE 7. CONCLUSIONE DEL PERCORSO
1. COSTRUZIONE DELL’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE EUQIPE DI BASE EQUIPE ALLARGATA COMPONENTI DELLA FAMIGLIA Professionisti dell’area sanitaria, psicoterapeutica, psichiatrica ASSISTENTE SOCIALE EDUCATORE PROFESSIONALE Educatore o insegnante della scuola frequentata dal bambino PROFESSIONISTI DELL’AREA SOCIO-SANITARIA Altri professionisti che lavorano stabilmente con il bambino e/o con i genitori Persone appartenenti alla comunità di riferimento della famiglia EQUIPE = luogo di co-decisionalità e generativo che favorisce la costruzione di un linguaggio comune e della corresponsabilità.
2. SEGNALAZIONE, ANALISI PRELIMINARE E ACCOGLIENZA Rappresenta il momento in cui si instaura il rapporto di fiducia; Dura indicativamente 6-8 settimane; Gli elementi raccolti riguardano: • Tempo passato: la storia della famiglia, i fattori di rischio, le informazioni ricevute; • Tempo presente: la relazione fra bambini e genitori e le risposte dei genitori ai bisogni dei figli, gli eventuali segnali di sofferenza del bambino, le condizioni sociali e economiche attuali; • Tempo futuro: i fattori protezione delle figure genitoriali e del loro ambiente, la qualità dei rapporti famiglia-servizi, la possibilità dei genitori di mobilitarsi per la protezione del bambino. Si conclude con la redazione di un rapporto condiviso nell’equipe.
Sono necessari molteplici luoghi e tempi di incontro con le famiglie è possibile che si verifichino anche incontri a casa della famiglia. PARTECIPAZIONE DELLA FAMIGLIA Patto di collaborazione finalizzato alla crescita del bambino. PARTECIPAZIONE DEL BAMBINO Informare il bambino in maniera esaustiva e trasparente rispetto alle ipotesi; Rispettare e sostenere la sua capacità di capire e di essere un interlocutore attivo.
3. PROGETTO QUADRO Contiene una parte descrittiva: “Analisi della situazione” rileva i punti di forza e gli elementi di preoccupazione; È un percorso personalizzato; Definisce esplicitamente i risultati attesi, i soggetti coinvolti, le loro responsabilità e i tempi di intervento; Redatto entro 3 mesi dall’inizio del percorso di accompagnamento; Aggiornato periodicamente (almeno ogni 6 mesi).
6. ACCOMPAGNAMENTO, SOSTEGNO, VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE PREPARAZIONE DELLA CONCLUSIONE DEI DISPOSITIVI DI INTERVENTO + DIMINUZIONE GRADUALE DELLE ATTIVITÀ IN PRESENZA + INCONTRI CON LA FAMIGLIA DIRADATI NEL TEMPO e COMUNICAZIONI A DISTANZA ACCOMPAGNAMENTO DELLA FAMIGLIA VERSO L’AUTONOMIA
7. CONCLUSIONE DEL PERCORSO Implica la redazione di un rapporto finale comprensivo di: Un bilancio descrittivo, esaustivo e motivato delle azioni realizzate, dei risultati attesi e del livello del loro raggiungimento; Fatti importanti avvenuti nella vita del bambino durante l’accompagnamento; Le motivazioni che conducono alla scelta di chiudere o meno il percorso e le relative proposte di azione.
I DISPOSITIVI DI INTERVENTO L’esito del percorso di accompagnamento è SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE E tanto più positivo quanto più l’intervento è TERRITORIALE intensivo e definito nei tempi di attuazione CENTRO DIURNO possibilità di attivare più dispositivi VICINANZA SOLIDALE contemporaneamente in maniera integrata. GRUPPI CON I GENITORI E GRUPPI CON I BAMBINI I dispositivi d’intervento sono interventi interdisciplinari orientati alla prevenzione e INTERVENTO PSICOLOGICO/NEUROPSICOLOGICO/PSICHIATRI alla promozione di capacità educative e CO E ALTRI INTERVENTI SPECIALISTICI organizzative delle figure parentali e alla PARTENARIATO CON SERVIZI EDUCATIVI E costruzione di ambienti sociali a misura di SCUOLA bambino e famiglia. SOSTEGNO ECONOMICO
PARTENARIATO CON SERVIZI EDUCATIVI E SCUOLA Il servizio sociale individua una procedura per gestire il primo contatto con i servizi educativi e la scuola ed offrire una consulenza rispetto alle situazioni familiari che destano preoccupazione, al fine di accompagnare la scuola nella fase precedente e concomitante alla segnalazione; Gli operatori dei servizi e gli insegnanti collaborano all’organizzazione e realizzazione di percorsi di apprendimento di abilità sociali ed emotive.
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