Predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica 2021 - allegata alla delibera di Giunta n.132 del 09/10/2020

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Predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica 2021 - allegata alla delibera di Giunta n.132 del 09/10/2020
Predisposizione della
Relazione Previsionale
e Programmatica 2021
allegata alla delibera di Giunta n.132
del 09/10/2020
Predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica 2021 - allegata alla delibera di Giunta n.132 del 09/10/2020
Indice
1. La Relazione Previsionale e Programmatica                                                                       3
       1.1.    Introduzione                                                                                        3

2. Identità della Camera di Commercio delle Marche                                                                 4
       2.1.    Sedi                                                                                                4
       2.2.    Aziende Speciali                                                                                    4
       2.3.    Risorse Umane (quadro generale e piano operativo del lavoro agile)                                  5
       2.4.    La Struttura Organizzativa                                                                          7
       2.5.    Le Partecipazioni                                                                                   8

3. Mandato Istituzionale e Missione                                                                                10

4. Linee del Programma per l’anno 2021                                                                             13
       Premessa                                                                                                    13
       4.1.    Innovazione, semplificazione e digitalizzazione d'impresa                                           13
       4.2.    Nodi infrastrutturali                                                                               14
       4.3.    Internazionalizzazione e Macroregione adriatico/ionica e Forum delle Camere di Commercio
               dell’Adriatico e dello Jonio                                                                        15
       4.4.    Credito e finanza per l'impresa                                                                     17
       4.5.    Marketing turistico/territoriale, promozione dell'agroalimentare e dell'artigianato di qualità ed
               artistico, e delle aree interne                                                                     18
       4.6.    Orientamento professionale e politiche occupazionali, nuova imprenditorialità                       19
       4.7.    La ricostruzione post sisma                                                                         21
       4.8.    Sostegno al mondo della cooperazione, del terzo settore, alle azioni dei consumatori e dei
               sindacati                                                                                           22

5. Altre Linee di Intervento per l’anno 2021                                                                       22
       5.1.    Flussi documentali e Compliance normativa (Privacy, Anticorruzione, Trasparenza e Accesso) 22
       5.2.    Promozione e consolidamento strumenti A.D.R.                                                        23
       5.3.    Regolazione del mercato                                                                             26
       5.4.    Patrimonio Immobiliare                                                                              28

ALLEGATO A
IL QUADRO SOCIO-ECONOMICO DELLE MARCHE                                                                             32
A.1.          Il quadro macroeconomico                                                                             33
A.2.          Le Marche                                                                                            33
A.3.          La situazione demografica delle Marche                                                               34
A.4.          Il sistema produttivo regionale                                                                      35
A.5.          Il tessuto imprenditoriale marchigiano                                                               35
A.6.          Le procedure concorsuali                                                                             38
A.7.          Le imprese straniere                                                                                 39
                                                                                                                        1
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A.8.       Le startup innovative e le imprese giovanili   40
A.9.       ICT                                            42
A.10.      Le esportazioni                                42
A.11.      Il mercato del lavoro                          47
A.12.      Le competenze digitali                         48
A.13.      I flussi turistici                             48

ALLEGATO B
PIANO TRIENNALE INFORMATICA 2020-2022                     50
Premessa                                                  51
Scenario                                                  52
B.1.    Servizi ed infrastrutture                         54
B.2.    Infrastrutture immateriali                        58
B.3.    Sicurezza informatica                             60
B.4.    Governare la trasformazione digitale              62
B.5.    Conclusioni                                       63
Appendice: riepilogo delle linee di azione da adottare    64

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Predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica 2021 - allegata alla delibera di Giunta n.132 del 09/10/2020
1.La Relazione Previsionale e Programmatica

1.1.    Introduzione
La Relazione Previsionale e Programmatica è il documento previsto dall'art. 5 del DPR 254/2005 con cui si
realizza il collegamento tra la programmazione pluriennale dell'ente e la programmazione operativa annuale.
Deve essere in grado di illustrare i programmi che si intendono attuare nel corso dell'anno, esplicitando i
progetti e le attività che strumentalmente si vogliono realizzare per conseguire gli obiettivi strategici dell’Ente,
le finalità che si intendono perseguire e le risorse a loro destinate.
Si tratta, nella sostanza, di un documento che va aggiornato ogni anno per consentire agli organi di governo
della Camera di Commercio di collegare la visione di medio termine, in genere basata sui mandati
quinquennali dei Consigli, con la visione a breve termine. Con la Relazione Previsionale e Programmatica,
infatti, l'ente riattualizza i continui cambiamenti del contesto socio e economico del territorio di riferimento e
quindi la pianificazione di medio termine, la cui impostazione è per sua natura più rigida e inadatta a cogliere
i mutamenti in atto.
La Relazione Previsionale e Programmatica completa il processo di pianificazione avviato all'inizio del 2019
dalla Camera di Commercio delle Marche - costituita a seguito dell'accorpamento delle 5 Camere provinciali
preesistenti - e rifacendosi al programma di mandato, approvato dal Consiglio camerale poco dopo il suo
insediamento, risulta propedeutica all'allocazione delle risorse che vengono assegnate alle singole Aree
Strategiche e, a cascata, agli Obiettivi Strategici e a quelli Operativi, in sede di bilancio di previsione.
Il documento costituisce altresì un utile strumento per comprendere lo stato dell'arte del processo di
costituzione dell'ente regionale, stretto tra riforme della normativa di riferimento e riduzione delle risorse
disponibili ma orientato verso un sempre più consapevole e riconosciuto ruolo di supporto alla Regione
Marche in materia di sviluppo economico.
Al fine di fornire un quadro più completo possibile della strategia camerale per il 2021, la quale,
inevitabilmente, deve tener conto della straordinaria crisi socio-economica determinata dagli effetti della
pandemia da Covid 19, il documento contiene una illustrazione sintetica delle risorse umane ed economiche
disponibili, un aggiornamento circa il quadro normativo di riferimento, una breve descrizione
dell'organizzazione interna e delle innovazioni informatiche introdotte per facilitare le relazioni con i vari
portatori di interesse, oltre agli indirizzi strategici generali che fungono da contenitori dei progetti, delle
iniziative, delle misure e dei servizi che verranno adottati per trasformare le idee in progetti concreti ed
efficaci.

                                                                                                                       3
2.Identità della Camera di Commercio delle Marche
2.1.    Sedi
La Camera di Commercio delle Marche ha sede legale ad Ancona e mantiene sedi operative negli altri
capoluoghi di provincia.
Sede legale: Ancona
Ancona - Largo XXIV Maggio, 1 - CAP 60123 Tel.: 071 589811
Sede provinciale di Ascoli Piceno -
Ascoli Piceno - Via Luigi Mercantini, 25 - CAP 63100 Tel.: 0736 2791
Sede provinciale di Fermo
Fermo - Corso Cefalonia, 69 - CAP 63900 Tel.: 0734 217511
Sede provinciale di Macerata
Macerata - Via Tommaso Lauri, 7 - CAP 62100 Tel.: 0733 2511
Sede provinciale di Pesaro Urbino
Pesaro - Corso XI Settembre, 116 - CAP 61121 Tel.: 0721 3571

2.2.    Aziende Speciali
Si è conclusa l'operazione di razionalizzazione delle Aziende speciali della Camera di Commercio delle
Marche con la creazione di tre aziende in luogo delle cinque precedentemente esistenti. In particolare:
● con delibera n.177 del 11/10/2019 la Giunta ha approvato il nuovo assetto delle società, individuando le
  sedi e definendone, con l'approvazione degli Statuti, le finalità e gli obiettivi, ponendoli come soggetti
  pienamente strumentali all'Ente camerale e alla sua mission istituzionale,
● con delibera n.179/G.C. del 28/10/2019 sono stati nominati i corrispondenti Consigli di Amministrazione il
  cui insediamento è avvenuto in data 11/11/2019,
● con delibera n.201/G.C. del 29/11/2019 sono stati definiti gli adempimenti necessari ad assicurare
  l’operatività delle tre Aziende speciali camerali riformate (assetti organizzativi, funzionali e di dotazione
  organica ed economico finanziaria, riservandosi di intervenire, anche successivamente, su tali punti, in
  relazione alle diverse esigenze che dovessero comprensibilmente presentarsi nel corso della complessa
  fase di riorganizzazione),
● con delibera n.29/C.C. del 20/12/2019 sono stati approvati i corrispondenti bilanci preventivi per le attività
  dell’anno 2020, di necessità modificate, integrate e precisate in corso d’anno per tener conto della grave
  situazione socio economica determinata dagli effetti della pandemia da Covid 19,
● le attività per l’anno 2021 terranno, ovviamente, conto delle linee di intervento descritte più avanti.
Le tre riformate Aziende speciali sono caratterizzate da un'impostazione settoriale e si pongono al servizio
delle imprese dei rispettivi settori di competenza, fornendo informazioni in materia di internazionalizzazione,
sostegno nella ricerca di finanziamenti e progettazione e gestione di iniziative per l'accesso ai fondi nazionali
e comunitari, supporto nella definizione di strategie di marketing a favore di imprese che intendono esplorare
nuovi mercati, assistenza allo sviluppo di innovazioni tecnologiche di processo e di prodotto e realizzando,
ove richieste, ricerche e studi di mercato ad hoc.
Nella nuova configurazione, le Aziende speciali della Camera di Commercio delle Marche sono:
1) Azienda speciale per il settore Agroalimentare, con sede legale ad Ascoli Piceno (e sede operativa Ancona)
2) Azienda speciale per il settore Calzature e Moda, con sede legale a Macerata (e sedi operative Ancona e
   Fermo)
3) Azienda speciale per il settore Mobile e Meccanica, con sede legale a Pesaro.

                                                                                                                    4
2.3.    Risorse Umane
QUADRO GENERALE
La dotazione organica della CCIAA delle Marche tiene conto del limite massimo finanziario spendibile per
l'assunzione del personale ai sensi di legge, ovvero in relazione ai cessati dell'anno precedente, nell'importo
“sommatoria” previsto per il finanziamento del personale fissato dal DM 16/02/2018 per ciascuna Camera
accorpata, ovvero 210 dipendenti in varie categorie e qualifiche dirigenziali.
La tabella seguente evidenzia il personale della Camera di Commercio delle Marche in servizio alla data del
1° ottobre 2020:

                   Categorie/Qualifica dirigenziale Dotazione organica   Personale in servizio al
                                                                               1/10/2020

                      Dirigenziale (Segretario
                                                            6                      3(2)
                         Generale escluso)

                                D3                          8                       6

                                D1                         41                      33

                                 C                        121                      106

                                B3                         14                      16

                                B1                         14                      10

                                 A                          6                       6

                   TOTALI                                 210                   180(179)

Dalla data dell'accorpamento del 31/10/2018 la situazione del personale in servizio ha subito un sensibile
decremento dovuto al trasferimento di dipendenti camerali ad altri enti per il perfezionamento di comandi
e mobilità già in corso ed al collocamento a riposo, che ha fatto registrare una riduzione del personale, sceso
dalle 199 unità originarie alle attuali 180 unità. Di queste 180 unità, al 1° ottobre 2020, n. 28 unità sono in
part-time con un'incidenza percentuale del 15,5 % rispetto al personale nei ruoli camerali.
Tale situazione, anche in relazione alla nuova organizzazione della Camera di commercio delle Marche, quale
realtà policentrica costituita da cinque sedi dislocate sull’intero territorio regionale, genera l'esigenza, già
manifesta in occasione dell’adozione dei provvedimenti di determinazione del fabbisogno di personale
dell’anno 2020 (novembre 2019 e aprile 2020) di acquisire nuovo personale mediante procedure concorsuali
secondo quanto definito in sede di Piano annuale e triennale dei fabbisogni, e se del caso, anche secondo
procedure di mobilità. A tal proposito, appare opportuno rammentarlo, col Piano annuale/triennale dei
fabbisogni del personale si indicano le risorse finanziarie destinate all’attuazione dello stesso, nei limiti di
spesa corrispondente alla dotazione di personale come prevista dal D.M. 16.2.2018, alle capacità
assunzionali a legislazione vigente e a quelle di bilancio. Si è in ogni caso consapevoli come i predetti
deliberati non possono essere disgiunti dalla necessità ineludibile di procedere ad una rapida ed
improcrastinabile adozione del regolamento in materia di assunzioni di personale che rappresenta lo
strumento imprescindibile per dare puntuale attuazione al piano dei fabbisogni.
Sul piano prettamente gestionale, occorre evidenziare come la situazione epidemiologica possa incidere sugli
aspetti organizzativi del personale anche in relazione alle disposizione che il Ministero della pubblica
amministrazione emanerà in via generale ed in rapporto alla situazione che in concreto verrà a determinarsi.

                                                                                                              5
PIANO OPERATIVO DEL LAVORO AGILE (POLA)
Le amministrazioni pubbliche a seguito dell’approvazione del c.d. Decreto Rilancio dovranno confrontarsi il
prossimo anno con la redazione del Piano Operativo del Lavoro Agile (POLA), strumento di organizzazione
del lavoro introdotto nel nostro ordinamento giuridico con la legge di conversione del Decreto Legge Rilancio
(Legge 17 Luglio 2020, n. 77, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n.
34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali
connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 - Articolo 263).
L’introduzione del POLA ha inciso su due norme importanti che oggi regolano l’attività della pubblica
amministrazione: la riforma Brunetta del 2009 definendo il POLA come una sezione del piano della
performance di cui all’art. 10 del d.l.vo n. 150/2009 e la legge Madia del 2015, modificando l’articolo 14 della
legge 7 agosto 2015, n. 124.
Nel POLA dovranno essere definite le modalità attuative del lavoro agile anche sulla base dell'esperienza
maturata in questi mesi di lavoro agile emergenziale che è stato progressivamente adeguato all’evoluzione
delle dinamiche socio-economiche nazionali (che hanno portato ad una decisa intensificazione della gran
parte delle attività produttive man mano che si riduceva la fase acuta della diffusione del COVID-19) e delle
regole che su di esse si sono modellate.
La ripresa a pieno regime delle attività economiche ha imposto una ripresa a “pieno regime” delle attività
amministrative, con conseguente adeguamento delle modalità in atto di lavoro agile emergenziale che sta
quindi assumendo contorni e modalità operative sempre più prossime a quello che dovrà essere il POLA
previsto dalla norma.
Nel 2021 dovrà proseguire ed intensificarsi lo sforzo messo in atto nella parte finale dell’anno 2020 per essere
a fianco delle imprese, nei limiti consentiti dalle chiusure disposte dal Governo.
Nel corso del 2021 occorrerà tener conto di un contesto che sta rapidamente mutando secondo alcune ben
individuate linee di forza:
  ●   le c.d. ripartenze del mondo produttivo determinano un inevitabile innalzamento del profilo di “attesa”
      sulle capacità di presidio in presenza delle domande che ne conseguono; rinvii o ritardi dovuti alla
      lontananza, sia pure momentanea, delle figure che si occupano di trattare la richiesta pervenuta
      corrono il rischio (a volte anche solo percepito) di danneggiare l’immagine dell’ente, come già avvenuto
      per altre amministrazioni;
  ●   la gestione dell’utenza tramite appuntamenti conserva ancora una sua logica ed efficacia, ma non può
      avere lo stesso peso che rivestiva nel periodo dell’emergenza assoluta; andrebbe, quindi, modificata la
      tecnica comunicativa, presentando tale modalità come quella suggerita all’utenza, anche per
      semplificare i tempi di evasione in suo favore, ma non imposta come esclusiva; in questo modo occorre
      essere pronti, laddove venga richiesto, ad evadere “ad horas” (stesso giorno o successivo) istanze
      presentate brevi manu (pur sempre nei limiti del contingentamento) ed adottando le misure di sicurezza
      per evitare assembramenti;
  ●   la consapevolezza che il “volume” e la diversificazione delle attività della Camera devono riprendere
      vigore rispetto a quanto fin qui avvenuto; in altri termini, l’attenzione deve ora spostarsi dalla (giusta)
      definizione delle modalità attraverso le quali erogare servizi regolati da norme, alla configurazione di
      misure di sostegno, non solo finanziario, alle imprese che rientrano nella generica formulazione dell’art.
      2 della legge ordinamentale, coinvolgendo le figure professionali finora questo momento magari meno
      impegnate in presenza; questo anche per mantenere la centralità del ruolo delle Camere in questo
      ambito; in un momento nel quale diversi enti territoriali (non solo Regioni, ma anche Comuni) stanno
      rivolgendo la loro attenzione ai sistemi locali delle imprese, con iniziative mirate.
Sarà pertanto importante nella predisposizione del POLA, come sezione importante e strategica del piano
della performance, trovare il giusto equilibrio tra rispetto delle previsioni dell’art. 263 citato e delle
sottoriportate necessità:
  ●   di dare vita ad un più deciso innalzamento dei livelli di servizio che gli enti pubblici sono chiamati a
      garantire nei confronti dell’utenza (circolare Funzione Pubblica n. 3/2020, art.1 263 d.l. 34/2020 conv.
      Con mod da l. 77/2020);
  ●   di superare la distinzione delle funzioni da svolgere sotto il profilo della indispensabilità o meno - per la
      loro non differibile esecuzione - della presenza dei titolari sul luogo di lavoro: tutte le funzioni sono da
      considerarsi sullo stesso piano; (comma 263 cit.);
  ●   di contemperare la ripresa dell’attività in presenza - secondo una logica “di pieno servizio” verso i
      fruitori dello stesso - con il permanere dello stato di emergenza;

                                                                                                                 6
●    di mantenere l’osservanza delle misure di prevenzione contenute nel Piano di Sicurezza Anti contagio
       in vigore come definito da ultimo nell’ ODS n. 19/2020 con particolare riferimento alle misure di
       prevenzione da adottare per il rientro in servizio.
In conclusione nel 2021 dovranno essere contemporaneamente assicurati:
  1. la continuità dell'azione amministrativa e la celere conclusione dei procedimenti nonostante le difficoltà
     che si annunciano connesse al permanere della fase di emergenza e, quindi, con gli obblighi in materia
     di sicurezza sui luoghi di lavoro, con particolare riguardo al c.d. distanziamento sociale;
  2. la individuazione delle modalità attuative del lavoro agile prevedendo, per le attività che possono
     essere svolte in modalità agile, che almeno il 60 per cento dei dipendenti possa avvalersene.
Il modello organizzativo che si delinea (già oggetto di sperimentazione, come detto, negli ultimi mesi del 2020)
in attuazione delle previsioni normative e dei criteri sopra esposti costituisce altresì occasione necessaria e
propizia per un superamento, in particolare per i servizi al pubblico (Registro Imprese, Regolazione del
Mercato e ADR e Promozione) del vincolo dell'appartenenza territoriale a favore di quello funzionale sia pur
da remoto.

2.4.    La Struttura Organizzativa
La struttura organizzativa della Camera di Commercio delle Marche, nell’assetto macro-strutturale delineato
dalla Giunta con delibera n.149 del 09/09/2019, presenta una compagine dirigenziale su tre livelli, con la
figura del Segretario Generale, dirigente apicale con un ruolo centrale e di vertice dell’ente, quale primo
snodo di trasmissione e mediazione tra il governo dell’ente e la struttura che esercita le funzioni previste
dalla Legge n.580/1993 e ss.mm.ii. ed, al di sotto, un'ulteriore articolazione della dirigenza su due livelli per
l’esercizio della diretta responsabilità in staff di talune attività.
Il primo livello di posizioni dirigenziali “complesse” è costituito da due figure dirigenziali con funzioni di Vice
Segretario Generale per il presidio dei servizi finali alle imprese e per quelli strumentali ai penultimi, con
funzioni e compiti di coordinamento, impulso e controllo delle funzioni dirigenziale sottostanti, che viene
perseguito attraverso la circolazione delle informazioni e delle esperienze e lo sviluppo della collaborazione
operativa fra le strutture dirigenziali “coordinate” e le altre articolazioni dell’ente. Tali figure dirigenziali si
raccordano direttamente con il Segretario Generale, da cui ricevono le direttive di massima e strategiche per
la gestione dell’ente sotto il profilo dell’azione amministrativa.
Un secondo livello di posizioni dirigenziali “subordinate”, non complesse, è costituito da quattro figure
dirigenziali con funzioni e compiti di livelli più specialistici (per natura funzionale, territoriale e “mista”), che
sono in particolare responsabili della attuazione finale delle scelte di azione amministrativa rispetto a tutti i
territori e strutture fisiche e immateriali operanti nel sistema camerale a dimensione regionale - tuttavia
ancora a forte connotazione territoriale.
Sul nuovo assetto dirigenziale si sviluppa la micro-organizzazione che è disposta dalla dirigenza stessa ed in
particolare le posizioni organizzative, la cui disciplina è stata adottata ai sensi dell'art. 13 comma 3 del CCNL
delle funzioni locali del 21.5.2018 ed i cui contenuti possono essere oggetto dei necessari aggiornamenti in
relazione all’evoluzione dei profili organizzativi. Attualmente sono stati individuati dalla dirigenza ed attribuiti
formalmente n. 17 incarichi di posizioni organizzative fino al 31/05/2021, che si coordinano con il Segretario
Generale ed i tre Dirigenti.
Di seguito la rappresentazione grafica:

                                                                                                                        7
2.5.    Le Partecipazioni
L’art. 20, comma 1 del D.Lgs. n.175 del 19/08/2016 (TUSP) prevede che le amministrazioni pubbliche
effettuino annualmente un’analisi dell’assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni
dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2, un piano di riassetto per la
loro razionalizzazione, adempimento avente ad oggetto, allo stato attuale, le partecipazioni detenute alla
data del 31/12/2019.
Il nuovo ente Camera di Commercio delle Marche è subentrato di diritto nella titolarità delle posizioni e dei
rapporti giuridici attivi e passivi dei preesistenti enti a partire dal 1^ novembre 2018.
Con deliberazione n. 217 del 20/12/2019 la Giunta della Camera di Commercio delle Marche ha effettuato la
prima revisione completa delle proprie partecipazioni societarie, prendendo in esame i bilanci d'esercizio
2018, la situazione strategica e di governance di ciascun soggetto e le proprie linee di indirizzo per valutare
la strategicità di ciascuna società. Con la delibera n. 217/2019 la Giunta ha confermato la strategicità di tutte
le proprie partecipazioni societarie, di cui di seguito si riporta l'elenco sulla base del valore nominale così
come risulta dagli assetti proprietari.

                                                                                                                    8
Attualmente la Camera di Commercio delle Marche è in possesso di partecipazioni nel capitale sociale di
numerose società, alcune appartenenti al sistema camerale e altre destinate allo sviluppo economico locale
o alla gestione e potenziamento di infrastrutture di interesse per il territorio. L'elenco è aggiornato dal
31/12/2019 e include anche Job Camere Srl, la società del sistema camerale attiva nel settore
dell'intermediazione del lavoro che era stata messa in liquidazione dai soci nel 2015 in quanto non più
rispondente alle necessità delle Camere di Commercio associate e che è stata interamente ceduta ad un
terzo privato dopo deliberazione del 24/4/2020. Dal momento del perfezionamento dell'operazione di
vendita, la Camera delle Marche non possiede più alcuna quota del capitale societario di Job Camere.
Non viene più inclusa Aerdorica Spa, la società di gestione dell'Aeroporto delle Marche, in quanto nel corso
del 2019 è stata completata l'operazione di privatizzazione della società che ha comportato, in una prima
fase, l'azzeramento del capitale sociale causa perdite consolidate e, nella fase successiva, la
ricapitalizzazione cui hanno preso parte solamente la Regione Marche e il partner privato Njord Adreanna. In
questo modo la Camera di Commercio delle Marche è uscita dalla governance societaria.

                                            CAPITALE                CAPITALE               QUOTA
 DENOMINAZIONE                              SOCIALE                  CCIAA                 CCIAA

 Agroqualità                                € 1.856.191,41            € 15.775,83                    0,8%

 BMTI                                       € 2.387.372,16             € 4.494,30                    0,2%

 Centro Agro-alimentare Piceno              € 6.289.929,00           € 268.564,00                    4,3%

 Centro di Ecologia e                         € 154.900,00            € 30.980,00                   20,0%
 Climatologia

 Colli Esini San Vicino                        € 117.557,00               € 516,00                   0,4%

 Ecocerved                                  € 2.500.000,00             € 4.553,80                    0,2%

 Fanum Fortunae                               € 735.305,99           € 303.033,81                   41,2%

 FLAG Marche Centro                             € 23.200,00            € 3.000,00                   12,9%

 Fondazione Patrimonio Fiere                             n.d                   n.d.                    n.d.

 IC Outsourcing                               € 372.000,00             € 2.470,05                    0,7%

 Infocamere                                € 17.670.000,00           € 140.690,40                    0,8%

 Interporto Marche                         € 23.581.963,00           € 528.528,00                    2,2%

 ISNART                                       € 292.184,00             € 2.091,00                    0,7%

 Job Camere in liquidazione                   € 600.000,00             € 3.570,97                    0,6%

 Marina Dorica                              € 6.654.000,00            € 15.300,00                    0,2%

 Meccano                                      € 798.660,00            € 15.440,76                    1,9%

 Quadrilatero Marche Umbria                € 50.000.000,00           € 392.000,00                    0,8%

 Retecamere in liquidazione                   € 242.356,34             € 1.132,85                    0,5%

 Si.Camera                                  € 4.009.935,00             € 2.503,00                    0,1%
                                                                                                               9
TASK Srl                                          € 40.920,00               € 2.300,00                      5,6%

 Tecnoholding                                 € 25.000.000,00              € 89.433,50                       0,4%

 Tecnoservicecamere                             € 1.318.941,00               € 3.523,52                      0,3%

3.Mandato Istituzionale e Missione
La recente sentenza della Corte Costituzionale n.169 del 26 giugno 2020, nel solco della precedente
giurisprudenza di rango costituzionale, ha confermato che l’attività delle Camere di Commercio appare
riconducibile alla nozione di “sviluppo economico”, nozione che costituisce una espressione di sintesi che
comprende e rinvia ad una pluralità di materie attribuite ex art.117 della Costituzione sia alla competenza
legislativa dello Stato sia a quella concorrente e residuale delle Regioni: in questo settore e ambito, afferma
la Corte, “le competenze di ciascun soggetto appaiono inestricabilmente intrecciate”.
Già in precedenza la Consulta aveva evidenziato il ruolo camerale nell’ambito del sistema degli enti locali
che farebbe entrare tale Enti (le Camere di Commercio) a pieno titolo nel sistema dei poteri locali secondo lo
schema dell’art.118 della Costituzione, diventando anche potenziale destinatario di deleghe dello Stato e
della Regione.
Pertanto, le funzioni spettanti alla Camera di Commercio le collocano in una dimensione che, allo stesso
tempo, è locale, per quanto riguarda l’ambito di incidenza, e nazionale, per quanto riguarda il tipo di funzioni
che possono essere assegnate.
Ciò determina, come affermato dalla stessa giurisprudenza costituzionale: l’intimo rapporto tra il sistema
camerale e l’ente regionale in generale.
Nel caso della Camera di Commercio delle Marche (unico ente camerale riformato di vaste dimensioni la cui
circoscrizione coincide con quella medesima della Regione) tale intimo rapporto di organica collaborazione
risulterebbe ulteriormente “esaltata” proprio perché la Regione, avvalendosi della Camera delle Marche sulle
materie di sviluppo economico, o tramite convenzione o per legge delega, avrebbe la certezza del
riferimento regionale completo.
La crisi che stiamo vivendo è un’occasione storica anche per ripensare il ruolo di ciascun soggetto, pubblico,
privato, collettivo, protagonista dello sviluppo socio-economico dei nostri territori, almeno per la “quota” che
ricade sotto le competenze e responsabilità dei soggetti locali.
Tutti devono essere parte di questo processo di ricostruzione, con un focus particolare, quanto allo sviluppo
economico, sulla centralità delle imprese che devono tornare a sentirsi nuovamente protagoniste, assieme al
sistema associativo che ne è titolare della diretta rappresentanza.
In una fase in cui la cultura della disintermediazione sta retrocedendo, con la stessa rapidità con cui si è
affermata nell’ultimo decennio, il sistema associativo e la Camera di Commercio (la cui governance è diretta
espressione del primo costituendone un unico centro di azione e di interesse) possono svolgere un ruolo
utilissimo quale “agenzia” sia del governo nazionale (come sta già accadendo, ad esempio, per i punti di
impresa digitali) che del governo regionale per assicurare un rapido “scarico” sul territorio di molte misure a
favore delle imprese.
Le Associazioni di categoria e la Camera di Commercio rappresentano, infatti, il primo e primario livello di
sussidiarietà verso l’impresa.
Per questo la Camera di Commercio si candida ad essere quello che è già nei fatti:
• un luogo apolitico di raccordo tra i diversi soggetti per coordinare gli interventi ed evitare dispersioni inutili
(se non dannose)
• punto di sintesi, anche tra le diverse istanze e sensibilità associative di settore e categoria, e di
collegamento tra territori e reti globali (specie nella internazionalizzazione ed innovazione)
• piattaforma di servizi per ideazione ed animazione di nuove progettualità

                                                                                                                  10
• punto di raccordo generale tra le linee di intervento del governo e la miriade, specie nelle Marche, di
piccole e micro imprese, favorendone anche il rafforzamento aggregativo.
La scelta strategica della Camera di Commercio delle Marche è pertanto sostenuta ed orientata da alcuni
obiettivi fondamentali, maturati nell'interesse delle imprese, come già illustrato precedentemente:
1. assicurare alle imprese omogenee condizioni di accesso a tutti i servizi da ogni punto del territorio
   regionale, alle medesime condizioni di efficacia, efficienza ed economicità;
2. recuperare, con la centralizzazione di alcuni servizi, risorse da destinare alle iniziative ed agli investimenti
   a favore del sistema economico e dei territori;
3. attrarre in forte collaborazione sussidiaria, ad esempio con la Regione Marche e ANCI Marche (fascicolo
   di impresa), ulteriori competenze (volano esecutivo di provvidenze a favore delle imprese) e risorse
   finanziarie per le imprese marchigiane da destinare a progetti trasversali e strategici per lo sviluppo
   strutturale del nostro sistema imprenditoriale;
4. avere maggior peso a livello nazionale: essere la 5° Camera di Commercio per numero imprese e ai primi
   posti per estensione geografica e numero addetti, rappresenta un’opportunità per poter discutere di
   strategie con i soggetti che a livello nazionale scrivono il futuro del Paese.

Vision
Confermare il ruolo della CCIAA come amministrazione a servizio delle imprese, affermando la trasversalità
del tema della “competitività” imprenditoriale ed economica come linee guida di tutte le politiche di
intervento, privilegiando sistemi di governance integrata rafforzando il sistema delle alleanze con le altre
Istituzioni;
In particolare:
•   La Camera di Commercio delle Marche a servizio delle imprese;
•   La Camera di Commercio delle Marche per lo sviluppo e la competitività del territorio.

Mission
In linea con il D.Lgs. n.219/2016 la mission della Camera di Commercio delle Marche si può esemplificare in:
1. Svolgere un ruolo propulsivo dello sviluppo territoriale;
2. Stimolare e collaborare con le istituzioni del territorio;
3. Favorire la crescita d’impresa;
4. Sostenere le imprese nella sfida del rinnovamento;
5. Creare politiche per la competitività delle imprese.

La Camera di Commercio delle Marche a servizio delle imprese
Tale azione si afferma come la direttrice di indirizzo degli interventi che la CCIAA delle Marche intende
realizzare al fine di offrire alle IMPRESE, un servizio efficace ed in grado di rispondere pienamente alle
aspettative degli stessi, rendendo più snello il dialogo tra l’impresa e la Pubblica Amministrazione e
semplificando i processi burocratici di natura anagrafico-certificativa.
In merito al percorso di ripensamento dei servizi, è importante richiamare tre aspetti:
● la riprogettazione dei servizi all’utenza sarà fatta in un’ottica di integrazione tra l’attività/funzioni della
  sede centrale della Camera, quella delle sedi presenti nei territori provinciali ed, infine, quella delle tre
  aziende speciali;
● l’approfondimento di funzioni/temi trasversali, favorire la competitività del sistema attraverso adeguati
  processi di modernizzazione e semplificazione dei rapporti tra Pubbliche Amministrazioni e imprese,
  attraverso il potenziamento dei SUAP e connessi come da protocollo nazionale Unioncamere/ANCI e
                                                                                                                  11
servizi di assistenza qualificata alla nascita delle start-up innovative;
● l’attenzione verso alcuni importanti settori produttivi, espressione dei territori, che saranno oggetto di
  specifiche linee strategiche della Camera unica, grazie alla costituzione di gruppi di lavoro con specifiche
  deleghe.

Stakeholder map
La Camera di Commercio delle Marche è al centro di una rete di relazioni con diversi attori che, in maniera
differenziata, impattano sulla sua attività.
Si tratta di stakeholder, ovvero di soggetti rispetto ai quali la Camera attiva relazioni di scambio, di
informazione e di rappresentanza. Essi sono interessati a ciò che fa la Camera e si pongono nei suo
confronti in un rapporto di influenza. La stakeholder map della Camera di Commercio delle Marche individua
tutti i soggetti che potenzialmente possono esprimere interesse o influenza rispetto alle attività da essa
svolte.

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4.Linee del Programma per l’anno 2021
Premessa
Nell’anno 2020 la straordinaria crisi socio economica determinata dagli effetti di covid 19, destinati a perdurare
nel tempo, sia sul piano internazionale che nazionale e locale, ha comportanto una vasta e profonda, quanto
repentina e necessitata, revisione del ruolo e della capacità di intervento degli enti, ciascuno nel proprio
ordinamento, preposti a servizio, sostegno e promozione dell'economia, a cominciare da quella del territorio di
riferimento, con definizioni di obiettivi, programmi, misure azioni e risorse di intervento, che potessero
intercettare e corrispondere ai nuovi e gravi bisogni del sistema imprenditoriale già in sofferenza per i lunghi
anni di crisi economica dal 2008 in avanti.
Il sistema camerale, e con esso la nostra Camera di Commercio, che rappresenta il quinto ente per
numerosità di imprese e il primo per vastità territoriale, è stato pertanto chiamato ad uno straordinario
impegno cui si è cercato di far fronte fin dalla prima diffusione della minaccia pandemica che ha prodotto
immediatamente e con crescente intensità gravi conseguenze sulla tenuta del sistema imprenditoriale; sia per
la contrazione delle produzione che dei mercati con una caduta, come noto, del prodotto interno lordo
stimabile attorno al 10 per cento.
I dati di cui dispone il nostro ente (Allegato A) confermano tutti i principali indicatori nazionali, e
conseguentemente inducono a rafforzare ogni intervento di sostegno all'economia locale, che possa
affiancarsi e definirsi in termini di maggiore e specifica conoscenza, rispetto alle misure nazionali e regionali
che, a vario livello in questa fase, risultano attivate.
In tale contesto, seguendo anche le indicazioni della apposita commissione nazionale in cui è presente anche
la nostra Camera per il tramite del suo Presidente, le principali linee di intervento sono state così declinate
dalla nostra Camera con una serie di azioni e misure che, assunte in via in somma urgenza dalla Giunta nel
corso delle numerose riunioni svoltesi in modalità telematica dal mese di aprile ad oggi, hanno di necessità
modificato, integrato, precisato o accelerato linee di azione e obiettivi già presenti nella relazione previsionale
2020 oppure introdotti di nuovi e più aderenti alla gravità della situazione manifestatesi.
Linee tutte di cui si da qui conto per l’anno 2021.

4.1.    Innovazione, semplificazione e digitalizzazione d'impresa
La spinta alla innovazione tecnologica, il sostegno ai processi di trasformazione digitale e quindi la
prospettazione di forme di semplificazione burocratica è linea saliente da sempre presente nelle strategie di
sistema camerale e fin dall'inizio declinata nelle relazioni previsionali e programmatiche della nostra Camera.
E’ di tutta evidenza che per gli effetti di distanziamento sociale e fisico imposti dal covid 19, tale percorso ha
subito di necessità una brusca accelerazione e la Camera delle Marche intende assicurare il massimo
impegno per favorire un innalzamento della competitività aziendale attraverso la pratica e la promozione di
tutti gli strumenti utili e disponibili a tal fine.
E’ pertanto in fase di ulteriore promozione, sempre d’intesa con la Regione Marche, l’accesso al SUAP
tramite la piattaforma del sistema camerale/infocamere che rappresenta una best practice nazionale
riconosciuta dallo stesso ANCI. Si tratta di superare le vischiose resistenze di moltissimi Comuni che non
intendono abbandonare le procedure e sistemi informatici arretrati, e che di fatto impediscono la formazione
del cassetto digitale per l'imprenditore, strumento indispensabile di accelerazione delle procedure
autorizzatorie.
Per quanto riguarda la somministrazione dei servizi camerali sono in corso di adozione misure di
sveltimento, automazione e di semplificazione delle procedure sia del registro imprese (sari, sistema di
dialogo telematico con utenza e informazione automatizzata, comunque migliorabile) che di attività societaria
(bollatura digitale on line dei libri contabili), di agevolazione dei pagamenti attraverso l'adesione a PagoPa
per tutte le transazioni delle imprese verso il sistema camerale, la introduzione ed allargamento di impiego
del rilascio a distanza della certificazione per l’estero.
Queste, assieme ad altre, sono misure che hanno consentito di assicurare i servizi alle imprese anche nelle
fasi drammatiche del periodo covid, garantendo il distanziamento del personale ed evitando gli accessi in
ufficio in presenza da parte degli imprenditori e dei loro addetti.
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E’ in fase di rilascio, inoltre, con accesso dal sito www.marche.camcom.it, il servizio “Contatta gli uffici
camerali”, un sistema di ticketing facile e veloce con cui si potranno porre quesiti agli uffici camerali ed
ottenere altrettanto rapidamente risposte ed informazioni utili, omogenee su tutto il territorio regionale di
competenza. In tale contesto, il decreto semplificazione D.L. 76/2020 (convertito con modifiche da L. 11
settembre 2020 n. 120) appena approvato, con l’intento di conseguire le note esigenze di digitalizzazione ed
informatizzazione dei procedimenti, nonché per rendere trasparente e aggiornato il Registro delle imprese,
quale strumento a tutela del mercato, trasferisce al Conservatore competenze già attribuite al Giudice del
Registro, con l’evidente finalità di velocizzare, fuori dalla sede giudiziaria, i procedimenti, ed in particolare
impone l’attribuzione obbligatoria del domicilio digitale (già indirizzo PEC) per tutte le imprese che ad oggi
non abbiano provveduto ad iscriverlo al registro imprese o abbiano avuto il precedente indirizzo pec
cancellato per varie vicende amministrative.
Va, inoltre, parallelamente coltivata e sviluppata tutta la attività di servizi commerciali assicurati dal sistema
camerale a favore delle imprese e della loro competitività tramite i prodotti di mercato di Infocamere, quali
quelli relativi alla identità digitale, al riconoscimento della identità da remoto ed altre innovative opportunità’
di dematerializzazione e digitalizzazione dei rapporti ed atti, anche assumendo in via temporanea ed in
chiave promozionale alcuni oneri di gestione - spettanti ad Infocamere - per favorire la diffusione delle
iniziative senza maggiori oneri per le imprese.
I vantaggi di tutti i citati strumenti sono noti: semplificazione, remotizzazione del servizio, rapidità,
indipendenza dagli orari di apertura dell’Ente, risparmio di costi.
Su questi fattori di competitività delle imprese e per le imprese la Camera delle Marche inoltre proporrà alla
Regione la prosecuzione ed il rafforzamento delle comuni misure ed iniziative in atto.
In sintesi, quindi, le azioni di questa linea saranno:
● presidio del ruolo di “campione” dei mercati digitali delle imprese
● SUAP (con Regione ed ANCI)
● Punti Impresa Digitale (PID)
● Bando per software
● Convenzione con Università per accrescere la diffusione dei percorsi di digitalizzazione.

4.2.    Nodi infrastrutturali
La Camera di commercio ed il sistema associativo hanno chiesto con forza alla regione Marche di sostenere
il seguente complesso di nodi infrastrutturali, consapevoli perfettamente della grave situazione di carenza
infrastrutturale della Regione, come anche che quasi nessuna delle principali opere coinvolge una
responsabilità diretta degli enti locali e della stessa Regione ai fini della progettazione, finanziamento e
realizzazione.
Uscita Porto di Ancona: solo un adeguato collegamento del contesto portuale alla rete viaria potrebbe
sviluppare il potenziale imprenditoriale legato al porto che per fiorire ha bisogno di connessioni; una viabilità
moderna consente di creare sistemi economici nuovi. Lo scalo dorico genera traffico merci e passeggeri,
potrebbe portare nuovo lavoro e nuovi investimenti se fosse semplici muoversi verso di esso in modo
razionale. Accanto alla cantieristica e alla Pesca, la Blu Economy in area portuale potrà sviluppare anche
didattica, ricerca, salvaguardia ambientale, cultura e turismo. La Camera delle Marche affianca e sostiene
l'impegno della Regione, del Comune di Ancona e dell'Autorità portuale per accelerare la realizzazione
dell’opera.
Gestione Aeroporto in via di definizione: è una questione strategica legata a doppio filo a
internazionalizzazione. Da rivedere logica del collegamento solo con Milano Malpensa. La Camera delle
Marche è disponibile a collaborazione con la Regione e il privato gestore al fine di creare una piattaforma di
servizi in incoming per le imprese e per il turismo di tutta la Regione.
Raddoppio tratta ferroviaria Ancona - Roma tra Castelplanio fino a Orte, tratto fino a confine con l'Umbria.
Problema lavori Autostrada : segnatamente riguarda la parte meridionale della regione dove non c'è stato
ampliamento alla terza corsia e attorno al quale si accendono maggiori polemiche e bisogni.
In particolare rileva la necessità della terza corsia da Porto Sant’Elpidio al Tronto, superando le resistenze
ambientaliste e applicando sconti tariffari nel pedaggio per rallentamenti dovuti a sequestri e restringimenti
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non dipendenti da manutenzione ordinaria.
Verifica fattibilità arretramento della ferrovia al fianco dell’autostrada per l’alta velocità adriatica.
Contestualmente segnaliamo l'opportunità dell'avvio di un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato e
Regione Marche per considerare la previsione di una fermata dell'alta velocità anche a Civitanova Marche
per connettere il sud della Regione agli cruciali di Bologna e Milano.
Completamento dei cantieri sulla Salaria per i collegamenti con Roma e attivazione del collegamento
Ascoli/Teramo come sviluppo naturale della transcollinare cosiddetta Mezzina.
Completamento Quadrilatero (la Camera delle Marche ha recentemente confermato il ruolo di socio e di
finanziatore) e dei connessi lavori di collegamento interno: strada statale 76 della Val d'Esino (SS 76), detta
anche Strada di Francesco, o anticamente Strada Clementina, si snoda nei territori dell'Umbria e delle
Marche di cui costituisce uno dei principali assi stradali. Insieme alla SS 318 costituisce il collegamento tra
Ancona e Perugia. Il nodo Quadrilatero riguarda anche il collegamento Civitanova/Foligno in stato più
avanzato e i raccordi interni tra Macerata e Fabriano, e la viabilità veloce nel fondovalle del Tenna per i
collegamenti con le aree industriali. Cruciale anche il nodo per la realizzazione dell'itinerario E78
Fano-Grosseto (strada dei due mari) come pure fondamentale il raccordo dell'asse viario tra la Quadrilatero
e l'arteria Fano Grosseto (ovvero il collegamento Fabriano/Cagli) capace di collegare il nord delle Marche
con Umbria e Toscana.
Di rilievo anche la questione della progettazione esecutiva della strada provinciale c.d. Mezzina nel tratto
Campiglione/Offida.
Inoltre tra le priorità rientra anche la riapertura della Galleria della Guinza e il collegamento veloce
Pesaro/Urbino.
Per segnare davvero una svolta le azioni scaturite dal recente piano di programmazione e di investimento
del Governo dovranno avere due caratteristiche imprescindibili: l'indicazione della data di inizio dei lavori e
quella della loro conclusione.
Senza un timing preciso, senza una calendarizzazione certa delle opere da realizzare gli imprenditori non
possono programmare la gestione degli investimenti. La storia dei nodi infrastrutturali nelle Marche è storia
decennale: l'uscita dal porto, il completamento della Quadrilatero, della Fano Grosseto, vicende di cui si
parla da molte legislature e che frenano lo sviluppo di questa regione e l'impulso imprenditoriale. Gli
imprenditori marchigiani non scelgono di ampliare un'attività se non sanno per certo che entro una
determinata data avranno, ad esempio, un collegamento autostradale. A maggior ragione non costruisco
una nuova scuola se non c'è una strada sicura che conduce fino a lì.
E questo ci porta a una seconda riflessione cruciale: la realizzazione del piano infrastrutturale negli aspetti
funzionali alle aree colpite dal sisma deve essere portato avanti nel nostro territorio parallelamente a quello
delle opere previste dal Commissario per la Ricostruzione. Su questo ci soffermeremo nel punto dedicato.
In conclusione la Camera di Commercio delle Marche quale soggetto facilitatore nella relazione istituzionale
ed equidistante, ma non neutrale, rispetto alle istanze degli attori dello sviluppo locale, si fa portavoce,
assieme a tutti gli enti locali e a fianco delle Regione, delle esigenze del tessuto economico marchigiano
messo alla prova ora anche dall'emergenza pandemica.
In sintesi, quindi, le azioni di questa linea saranno:
●      impegno politico: è fondamentale raggiungere il massimo della coesione politica, sociale ed economica
       per favorire la concreta realizzazione degli obiettivi
●      fondo per Quadrilatero
●      stanziamento per eventuale compartecipazione alle progettazioni necessarie
●      iniziative per favorire l’introduzione e diffusione della Banda Ultra Larga (BUL).

4.3.      Internazionalizzazione, Macroregione adriatico/ionica e Forum delle Camere di
          Commercio dell’Adriatico e dello Jonio
La tradizionale azione di sostegno camerale, in collaborazione con la regione Marche, per potenziare i
percorsi di internazionalizzazione dei mercati di sbocco per le nostre imprese e produzioni, da sempre
affrontate per il tramite del sostegno alla partecipazione a fiere ed altri eventi internazionali, con bandi a

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sostegno delle spese sostenute per partecipazione autonoma o con la organizzazione di fiere collettive
tramite lo strumento delle aziende speciali camerali; tale tradizionale azione, dicevamo, rischia di rivelarsi
insufficiente ed incompleta nell’anno in corso e probabilmente anche per gli anni a venire a motivo della
sterilizzazione, incertezza e rarefazione, sicuramente per molti mesi del calendario fieristico per gli effetti
covid19.
Pertanto tale azione, che certo non potrà essere abbandonata, ma anzi presidiata con una ripresa, già dagli
ultimi mesi dell’anno, di misure di sostegno in caso di riapertura degli spazi fieristici in presenza fisica, deve
essere affiancata e potenziata con misure fortemente innovative per la creazione di nuovi spazi virtuali ed
opportunità di marketing commerciale e di riposizionamento delle strategie di penetrazione dei mercati; tutto
ciò sfruttando tutte le occasioni offerte anche dalla crisi economica in corso che propone ovviamente nuovo
modelli di organizzazione.
Sono pertanto da finanziare misure volte ad aumentare la competitività delle nostre imprese tramite
investimenti su prodotti e tecnologie innovativi ( da definire anche in collaborazione con esperti universitari
già in dotazione al PID); ma anche di presenza attiva sui più conosciuti mercati b2c, misura questa dedicata
in particolare alle produzioni di imprese di dimensioni più contenute e con produzioni di nicchia qualitativa.
Inoltre deve essere perseguita in collaborazione con il sistema universitario la progettazione, realizzazione e
studio dei modelli di gestione di una piattaforma autonoma e proprietaria di promozione e
commercializzazione di prodotti e del territorio marchigiano, per consentire alla università del mondo
imprenditoriale, anche con riferimento all'offerta turistica e di ospitalità, una presenza stabile ed efficacia e
con costi relativamente più contenuti rispetto alla iniziative autonome sia pur sussidiate dalla Camera di
Commercio in collaborazione con la regione Marche.
Va pertanto potenziato con adeguate risorse l’asse di collaborazione dedotto in convenzione per il triennio
2019/2021, su cui la Regione ha investito risorse importanti, ma certo non sufficienti, che vede la Camera di
Commercio attuatrice diretta ed immediata di misure rivolte alle imprese senza alcuna intermediazione.
Sul fronte della Macroregione Adriatico - Ionica, come noto, la Camera di Commercio delle Marche, è
subentrata, a seguito dell'accorpamento, alla Camera di Commercio di Ancona, che è stata attiva e
protagonista nell’area Adriatico Ionica, costituendo nel 2001, insieme alla Camera dell’Economia di Spalato,
l’associazione transnazionale di diritto italiano Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello
Jonio, di cui, per disposizione statutaria, ospita e gestisce il segretariato.
Dal 2014 la Macroregione Adriatico – Ionica è stata ufficialmente riconosciuta dal Consiglio dell'Unione
Europea ed è diventata il terzo raggruppamento europeo di questo tipo oltre a quello baltico e a quello
danubiano, cui si è aggiunto successivamente quello Alpino. La Commissione Europea ha adottato una
specifica strategia di sviluppo dell'area, denominata EUSAIR, basata su quattro pilastri tematici (crescita blu,
connettere le regione, qualità ambientale e agricoltura, turismo sostenibile).
Il Forum AIC, oltre ad essere stato beneficiario di vari progetti comunitari (da ultimo il progetto denominato
AI-NURECC in rete con Forum delle Città dell’Adriatico e Ionio, Uniadrion, Euroregione e CRPM), è
riconosciuto dalla Commissione Europea tra i principali stakeholder della strategia EUSAIR e citato come
best practice in documenti ufficiali. Oggi il Forum AIC ha 39 camere di commercio associate, appartenenti ai
Paesi della Macro Regione Adriatico Jonica (Italia, Croazia, Bosnia, Albania, Montenegro, Grecia e Serbia,
quest'ultima entrata recentemente nell'associazione come socio ordinario).
Il Forum delle Camere di Commercio dell'Adriatico e dello Ionio è a sua volta fortemente connesso con altre
reti analoghe, in particolare quelle delle città e delle università dell'area Adriatico-Ionica. Ad Ancona, inoltre,
ha sede il Segretariato Permanente dell'Iniziativa Adriatico – Ionica (IAI).
La Regione Marche, partner italiano del progetto "Facility Point" di supporto alla Strategia della
Macroregione Adriatico Ionica, ha stipulato a settembre 2019 una importante convenzione con la Camera di
Commercio delle Marche, che prevede la stretta collaborazione dei tre Fora (Camere di Commercio, Città e
Università), con il coordinamento affidato al Forum AIC, nella promozione della stessa Strategia e che
intende permettere alla società civile di dare voce alle priorità della prossima Programmazione Europea dei
fondi diretti 2021-2027 relativi alla cooperazione territoriale, partendo dal programma Adrion.
Il Forum collabora inoltre con il Segretariato IAI, la Regione Marche e gli altri Fora nell'organizzazione degli
eventi che saranno individuati per la celebrazioni del ventennale dell'Iniziativa Adriatico Ionica (è stato
costituito un tavolo tecnico di coordinamento).
Ovviamente il programma delle attività per l’anno 2021 risulterà largamente compromesso. Tuttavia la
Camera di Commercio ha chiesto alla Regione che recuperi a pieno il ruolo di guida politica e strategica

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della macroregione, e affidi alla Camera di commercio la realizzazione dei principali progetti di cooperazione
allo sviluppo economico delle regioni costiere e non, interessate.
In sintesi, quindi, le azioni di questa linea saranno:
● bandi Fiere (fisiche e/o digitali in collaborazione con la regione Marche)
● progettazioni con regione Marche e Forum AIC
● flying desk con ICE
● punti informativi SACE
● evento Expo Dubai
● azioni tramite Aziende speciali
● evento cantieristica/nautica
● reportistica economica
● studi di scenario in collaborazione con Università.

4.4.    Credito e finanza di impresa
La prima immediata e principale azione è quella di garantire la liquidità alle imprese, specie alle più piccole.
Sono stati pertanto considerati i provvedimenti governativi, non sempre pienamente aderenti alla esigenze
delle caratteristiche del nostri sistema imprenditoriale, con misure di integrazione e di ampliamento della
efficacia degli interventi sul fondo centrale di garanzia, migliorando e facilitando l’accesso al credito. In tale
direzione oltre un intervento di sostegno al microcredito, viene indicato come fondamentale, per tempestività
e contenuto economico, il cofinanziamento del fondo regionale per il credito stabilito con legge regionale n.
13 del 9 aprile 2020, tendente ad assicurare maggiore credito diretto e garanzie alle piccole e medie imprese
marchigiane attraverso il sistema dei confidi che assume un ruolo di vicinanza e di facilitatore rispetto ai
vincoli di bancabilità opposti dal sistema del credito bancario tradizionale.
La misura che potrebbe essere periodicamente rifinanziata in presenza delle necessarie risorse dovrà
essere ovviamente presidiata nel controllo della sua effettività ed efficacia attraverso apposito strumento di
monitoraggio condiviso.
Tale linea di strategico intervento prevede l'impiego di risorse rivenienti dall'aumento del diritto annuale. A
fianco del tema della liquidità, rimane in tutta la sua importanza e gravità il problema della struttura
finanziaria delle imprese marchigiane, sbilanciata sul debito in rapporto ai mezzi propri.
È necessario continuare a far sentire sia in sede nazionale che regionale il sostegno a tutte le scelte di
rafforzamento patrimoniale fatte dagli imprenditori (anche con appositi bandi per contributi finalizzati) e
stabilizzarne l’adozione nel tempo.
Per il conseguimento del primo come del secondo obiettivo (favorire la liquidità per gli investimenti ed il
consolidamento patrimoniale del sistema produttivo) è scelta virtuosa quella di continuare ad utilizzare il
sistema dei confidi locali come il livello sussidiario più prossimo alla microimprenditorialità locale (non certo
agevolata dall’attuale percorso di aggregazione bancaria nazionale e conseguente polarizzazione delle fonti
di erogazione) sostenendolo con risorse pubbliche della Regione, della Camera stessa, dei Comuni, delle
Fondazioni, etc.
In questo contesto non possiamo sottrarci alla esplorazione, approfondimento e verifica di nuovi strumenti di
finanza, quali il Credito di Filiera.
In sintesi, quindi, le azioni di questa linea saranno:
● eventuale (ri)alimentazione del fondo regionale per il credito stabilito con la legge regionale di cui sopra
● Organismi di composizione della crisi d'impresa (OCRI) per le cosiddette "procedure di allerta" e di
  composizione assistita delle crisi, salvo rinvii di legge in corso
● iniziative di educazione e formazione sui nuovi strumenti finanziari
● altre iniziative per il rafforzamento della finanza alternativa e delle forme di finanziamento non tradizionali.

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4.5.    Marketing turistico/territoriale, promozione dell'agroalimentare e
        dell'artigianato di qualità ed artistico, e delle aree interne
All’inizio dell’anno in corso si sosteneva, a ragione, come il turismo fosse una delle poche economie a
crescere a due cifre nel mondo, anche nel periodo storico 2008-2015 sia in Europa (+20%) sia a livello
nazionale (+18%), nonostante gli effetti della strutturale crisi economica: segno positivo di una domanda
globale molto forte e rivelatrice dei profondi cambiamenti culturali, sociali e digitali avvenuti negli ultimi anni;
un settore che, secondo l’Organizzazione Mondiale del turismo, avrebbe continuato a svilupparsi anche negli
anni successivi al 2020.
Purtroppo le cose non sono andate così. L’emergenza epidemiologica a livello mondiale ha innescato una
crisi senza precedenti nell’economia del turismo dovuta all’immediato e forte shock che ha investito il
settore. Le stime dell’OCSE sull’impatto del Covid19 indicano un calo del 60% del turismo internazionale
nell’anno 2020 che potrebbe salire all’80% se la ripresa sarà rinviata a dicembre.
Il turismo è una parte significativa di molte economie nazionali e per questo il forte e rapido shock che ha
investito il settore del turismo dovuto alla pandemia sta colpendo il sistema economico nella sua interezza
soprattutto in Italia e nelle Marche dove il turismo è una parte fondamentale dell’economia. Il turismo genera
valuta estera, guida lo sviluppo regionale, sostiene direttamente numerose tipologie di occupazioni e
imprese perché ad alta intensità di manodopera ed è oltretutto centrale per molte comunità locali.
Nella economia italiana l’industria turistica ha un peso molto rilevante, superiore alla media dei paesi OCSE:
considerando anche gli effetti indotti, relativi ai consumi dei lavoratori del comparto, il peso sale al 13,2% del
PIL. E quasi la metà della perdita di valore aggiunto nazionale stimata dai principali istituti di ricerca per il
2020 sarebbe riferibile proprio alla filiera del turismo.
Va tuttavia favorevolmente rilevato come nella stagione estiva, appena conclusa, sia avvenuto un importante
recupero di presenze turistiche nella nostra regione, anche grazie alla capacità del sistema imprenditoriale e
associativo sostenuto da Camera e Regione Marche, di rapida flessibilizzazione dell'offerta turistica
incentivando domanda da parte di regioni quali, in particolare, Umbria, Lazio e dal Nord Italia; oltre che
sollecitando concretamente un turismo di prossimità dei marchigiani alla (ri)scoperta del loro stesso territorio.
La Camera di Commercio delle Marche, unitamente alla Regione, non può esimersi dalla realizzazione di
interventi mirati a rispondere alle nuove esigenze della domanda turistica, promuovendo i territori e le
identità locali, rafforzando l’elemento reputazionale e consolidando l’immagine di territorio aperto e sicuro
anche attraverso l’elaborazione di un brand regionale.
Riteniamo fondamentale considerare le nuove tendenze e le competenze richieste. Cambiano le mete, i
gusti e la durata media delle vacanze. Il turismo è nel pieno di una profonda trasformazione, soprattutto a
seguito dell’emergenza epidemiologica, e necessita di un nuovo posizionamento per adeguarsi ai gusti dei
consumatori sempre più orientati verso permanenze brevi, magari scaglionate nell’anno, e servizi “slow” alla
ricerca di ritmi lenti a contatto con la natura, con la voglia di scoprire posti nuovi non necessariamente
rinomati “undertourism” e per un rinnovato piacere per i prodotti enogastronomici e le attrazioni culturali del
territorio.
Il “cicloturismo”, ad esempio, è un turismo fortemente connesso all’ambiente e alla bellezza della natura e
del paesaggio. Ma il cicloturismo è, in realtà, qualcosa in più di questo: è un modo per “avvicinare ed
incontrare” luoghi e persone. Il cicloturismo si caratterizza infatti per una velocità di spostamento a misura
d’uomo; esso è, per sua natura, lento ma, cosa ancor più importante, sostenibile, perché consente di godere
del rapporto diretto con l’ambiente senza danneggiarlo.
Lo sviluppo del segmento cicloturistico risulta inoltre potenzialmente molto attraente per il turista perché i
percorsi turistici su pista ciclabile possono offrire tematiche differenti, integrate lungo uno stesso percorso o
differenziate per percorsi e legate al paesaggio, all’archeologia, ai beni culturali, ai pellegrinaggi,
all’enogastronomia e a molto altro ancora.
Pertanto viene chiesto alla Camera innanzitutto di contribuire al rilancio reputazionale del turismo
marchigiano valorizzando gli elementi di attrattiva più conosciuti ed apprezzati del territorio marchigiano,
quali la vivibilità e qualità della vita attraverso appunto la promozione di un turismo dolce, ecologico,
sostenibile.
Ovviamente questa importante e prestigiosa azione di promozione che ci vede protagonisti al pari della
Regione dovrà essere affiancata da un continuo lavoro di promozione locale su tutti i territori anche
attraverso specifici progetti di valorizzazione e sostegno imprenditoriale svolti anche per il tramite dei
soggetti portatori di interessi collettivi; in tale contesto deve essere inevitabilmente rafforzato il percorso di
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