Predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica 2021 - allegata alla delibera di Giunta n.132 del 09/10/2020
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Predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica 2021 allegata alla delibera di Giunta n.132 del 09/10/2020
Indice 1. La Relazione Previsionale e Programmatica 3 1.1. Introduzione 3 2. Identità della Camera di Commercio delle Marche 4 2.1. Sedi 4 2.2. Aziende Speciali 4 2.3. Risorse Umane (quadro generale e piano operativo del lavoro agile) 5 2.4. La Struttura Organizzativa 7 2.5. Le Partecipazioni 8 3. Mandato Istituzionale e Missione 10 4. Linee del Programma per l’anno 2021 13 Premessa 13 4.1. Innovazione, semplificazione e digitalizzazione d'impresa 13 4.2. Nodi infrastrutturali 14 4.3. Internazionalizzazione e Macroregione adriatico/ionica e Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Jonio 15 4.4. Credito e finanza per l'impresa 17 4.5. Marketing turistico/territoriale, promozione dell'agroalimentare e dell'artigianato di qualità ed artistico, e delle aree interne 18 4.6. Orientamento professionale e politiche occupazionali, nuova imprenditorialità 19 4.7. La ricostruzione post sisma 21 4.8. Sostegno al mondo della cooperazione, del terzo settore, alle azioni dei consumatori e dei sindacati 22 5. Altre Linee di Intervento per l’anno 2021 22 5.1. Flussi documentali e Compliance normativa (Privacy, Anticorruzione, Trasparenza e Accesso) 22 5.2. Promozione e consolidamento strumenti A.D.R. 23 5.3. Regolazione del mercato 26 5.4. Patrimonio Immobiliare 28 ALLEGATO A IL QUADRO SOCIO-ECONOMICO DELLE MARCHE 32 A.1. Il quadro macroeconomico 33 A.2. Le Marche 33 A.3. La situazione demografica delle Marche 34 A.4. Il sistema produttivo regionale 35 A.5. Il tessuto imprenditoriale marchigiano 35 A.6. Le procedure concorsuali 38 A.7. Le imprese straniere 39 1
A.8. Le startup innovative e le imprese giovanili 40 A.9. ICT 42 A.10. Le esportazioni 42 A.11. Il mercato del lavoro 47 A.12. Le competenze digitali 48 A.13. I flussi turistici 48 ALLEGATO B PIANO TRIENNALE INFORMATICA 2020-2022 50 Premessa 51 Scenario 52 B.1. Servizi ed infrastrutture 54 B.2. Infrastrutture immateriali 58 B.3. Sicurezza informatica 60 B.4. Governare la trasformazione digitale 62 B.5. Conclusioni 63 Appendice: riepilogo delle linee di azione da adottare 64 2
1.La Relazione Previsionale e Programmatica 1.1. Introduzione La Relazione Previsionale e Programmatica è il documento previsto dall'art. 5 del DPR 254/2005 con cui si realizza il collegamento tra la programmazione pluriennale dell'ente e la programmazione operativa annuale. Deve essere in grado di illustrare i programmi che si intendono attuare nel corso dell'anno, esplicitando i progetti e le attività che strumentalmente si vogliono realizzare per conseguire gli obiettivi strategici dell’Ente, le finalità che si intendono perseguire e le risorse a loro destinate. Si tratta, nella sostanza, di un documento che va aggiornato ogni anno per consentire agli organi di governo della Camera di Commercio di collegare la visione di medio termine, in genere basata sui mandati quinquennali dei Consigli, con la visione a breve termine. Con la Relazione Previsionale e Programmatica, infatti, l'ente riattualizza i continui cambiamenti del contesto socio e economico del territorio di riferimento e quindi la pianificazione di medio termine, la cui impostazione è per sua natura più rigida e inadatta a cogliere i mutamenti in atto. La Relazione Previsionale e Programmatica completa il processo di pianificazione avviato all'inizio del 2019 dalla Camera di Commercio delle Marche - costituita a seguito dell'accorpamento delle 5 Camere provinciali preesistenti - e rifacendosi al programma di mandato, approvato dal Consiglio camerale poco dopo il suo insediamento, risulta propedeutica all'allocazione delle risorse che vengono assegnate alle singole Aree Strategiche e, a cascata, agli Obiettivi Strategici e a quelli Operativi, in sede di bilancio di previsione. Il documento costituisce altresì un utile strumento per comprendere lo stato dell'arte del processo di costituzione dell'ente regionale, stretto tra riforme della normativa di riferimento e riduzione delle risorse disponibili ma orientato verso un sempre più consapevole e riconosciuto ruolo di supporto alla Regione Marche in materia di sviluppo economico. Al fine di fornire un quadro più completo possibile della strategia camerale per il 2021, la quale, inevitabilmente, deve tener conto della straordinaria crisi socio-economica determinata dagli effetti della pandemia da Covid 19, il documento contiene una illustrazione sintetica delle risorse umane ed economiche disponibili, un aggiornamento circa il quadro normativo di riferimento, una breve descrizione dell'organizzazione interna e delle innovazioni informatiche introdotte per facilitare le relazioni con i vari portatori di interesse, oltre agli indirizzi strategici generali che fungono da contenitori dei progetti, delle iniziative, delle misure e dei servizi che verranno adottati per trasformare le idee in progetti concreti ed efficaci. 3
2.Identità della Camera di Commercio delle Marche 2.1. Sedi La Camera di Commercio delle Marche ha sede legale ad Ancona e mantiene sedi operative negli altri capoluoghi di provincia. Sede legale: Ancona Ancona - Largo XXIV Maggio, 1 - CAP 60123 Tel.: 071 589811 Sede provinciale di Ascoli Piceno - Ascoli Piceno - Via Luigi Mercantini, 25 - CAP 63100 Tel.: 0736 2791 Sede provinciale di Fermo Fermo - Corso Cefalonia, 69 - CAP 63900 Tel.: 0734 217511 Sede provinciale di Macerata Macerata - Via Tommaso Lauri, 7 - CAP 62100 Tel.: 0733 2511 Sede provinciale di Pesaro Urbino Pesaro - Corso XI Settembre, 116 - CAP 61121 Tel.: 0721 3571 2.2. Aziende Speciali Si è conclusa l'operazione di razionalizzazione delle Aziende speciali della Camera di Commercio delle Marche con la creazione di tre aziende in luogo delle cinque precedentemente esistenti. In particolare: ● con delibera n.177 del 11/10/2019 la Giunta ha approvato il nuovo assetto delle società, individuando le sedi e definendone, con l'approvazione degli Statuti, le finalità e gli obiettivi, ponendoli come soggetti pienamente strumentali all'Ente camerale e alla sua mission istituzionale, ● con delibera n.179/G.C. del 28/10/2019 sono stati nominati i corrispondenti Consigli di Amministrazione il cui insediamento è avvenuto in data 11/11/2019, ● con delibera n.201/G.C. del 29/11/2019 sono stati definiti gli adempimenti necessari ad assicurare l’operatività delle tre Aziende speciali camerali riformate (assetti organizzativi, funzionali e di dotazione organica ed economico finanziaria, riservandosi di intervenire, anche successivamente, su tali punti, in relazione alle diverse esigenze che dovessero comprensibilmente presentarsi nel corso della complessa fase di riorganizzazione), ● con delibera n.29/C.C. del 20/12/2019 sono stati approvati i corrispondenti bilanci preventivi per le attività dell’anno 2020, di necessità modificate, integrate e precisate in corso d’anno per tener conto della grave situazione socio economica determinata dagli effetti della pandemia da Covid 19, ● le attività per l’anno 2021 terranno, ovviamente, conto delle linee di intervento descritte più avanti. Le tre riformate Aziende speciali sono caratterizzate da un'impostazione settoriale e si pongono al servizio delle imprese dei rispettivi settori di competenza, fornendo informazioni in materia di internazionalizzazione, sostegno nella ricerca di finanziamenti e progettazione e gestione di iniziative per l'accesso ai fondi nazionali e comunitari, supporto nella definizione di strategie di marketing a favore di imprese che intendono esplorare nuovi mercati, assistenza allo sviluppo di innovazioni tecnologiche di processo e di prodotto e realizzando, ove richieste, ricerche e studi di mercato ad hoc. Nella nuova configurazione, le Aziende speciali della Camera di Commercio delle Marche sono: 1) Azienda speciale per il settore Agroalimentare, con sede legale ad Ascoli Piceno (e sede operativa Ancona) 2) Azienda speciale per il settore Calzature e Moda, con sede legale a Macerata (e sedi operative Ancona e Fermo) 3) Azienda speciale per il settore Mobile e Meccanica, con sede legale a Pesaro. 4
2.3. Risorse Umane QUADRO GENERALE La dotazione organica della CCIAA delle Marche tiene conto del limite massimo finanziario spendibile per l'assunzione del personale ai sensi di legge, ovvero in relazione ai cessati dell'anno precedente, nell'importo “sommatoria” previsto per il finanziamento del personale fissato dal DM 16/02/2018 per ciascuna Camera accorpata, ovvero 210 dipendenti in varie categorie e qualifiche dirigenziali. La tabella seguente evidenzia il personale della Camera di Commercio delle Marche in servizio alla data del 1° ottobre 2020: Categorie/Qualifica dirigenziale Dotazione organica Personale in servizio al 1/10/2020 Dirigenziale (Segretario 6 3(2) Generale escluso) D3 8 6 D1 41 33 C 121 106 B3 14 16 B1 14 10 A 6 6 TOTALI 210 180(179) Dalla data dell'accorpamento del 31/10/2018 la situazione del personale in servizio ha subito un sensibile decremento dovuto al trasferimento di dipendenti camerali ad altri enti per il perfezionamento di comandi e mobilità già in corso ed al collocamento a riposo, che ha fatto registrare una riduzione del personale, sceso dalle 199 unità originarie alle attuali 180 unità. Di queste 180 unità, al 1° ottobre 2020, n. 28 unità sono in part-time con un'incidenza percentuale del 15,5 % rispetto al personale nei ruoli camerali. Tale situazione, anche in relazione alla nuova organizzazione della Camera di commercio delle Marche, quale realtà policentrica costituita da cinque sedi dislocate sull’intero territorio regionale, genera l'esigenza, già manifesta in occasione dell’adozione dei provvedimenti di determinazione del fabbisogno di personale dell’anno 2020 (novembre 2019 e aprile 2020) di acquisire nuovo personale mediante procedure concorsuali secondo quanto definito in sede di Piano annuale e triennale dei fabbisogni, e se del caso, anche secondo procedure di mobilità. A tal proposito, appare opportuno rammentarlo, col Piano annuale/triennale dei fabbisogni del personale si indicano le risorse finanziarie destinate all’attuazione dello stesso, nei limiti di spesa corrispondente alla dotazione di personale come prevista dal D.M. 16.2.2018, alle capacità assunzionali a legislazione vigente e a quelle di bilancio. Si è in ogni caso consapevoli come i predetti deliberati non possono essere disgiunti dalla necessità ineludibile di procedere ad una rapida ed improcrastinabile adozione del regolamento in materia di assunzioni di personale che rappresenta lo strumento imprescindibile per dare puntuale attuazione al piano dei fabbisogni. Sul piano prettamente gestionale, occorre evidenziare come la situazione epidemiologica possa incidere sugli aspetti organizzativi del personale anche in relazione alle disposizione che il Ministero della pubblica amministrazione emanerà in via generale ed in rapporto alla situazione che in concreto verrà a determinarsi. 5
PIANO OPERATIVO DEL LAVORO AGILE (POLA) Le amministrazioni pubbliche a seguito dell’approvazione del c.d. Decreto Rilancio dovranno confrontarsi il prossimo anno con la redazione del Piano Operativo del Lavoro Agile (POLA), strumento di organizzazione del lavoro introdotto nel nostro ordinamento giuridico con la legge di conversione del Decreto Legge Rilancio (Legge 17 Luglio 2020, n. 77, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 - Articolo 263). L’introduzione del POLA ha inciso su due norme importanti che oggi regolano l’attività della pubblica amministrazione: la riforma Brunetta del 2009 definendo il POLA come una sezione del piano della performance di cui all’art. 10 del d.l.vo n. 150/2009 e la legge Madia del 2015, modificando l’articolo 14 della legge 7 agosto 2015, n. 124. Nel POLA dovranno essere definite le modalità attuative del lavoro agile anche sulla base dell'esperienza maturata in questi mesi di lavoro agile emergenziale che è stato progressivamente adeguato all’evoluzione delle dinamiche socio-economiche nazionali (che hanno portato ad una decisa intensificazione della gran parte delle attività produttive man mano che si riduceva la fase acuta della diffusione del COVID-19) e delle regole che su di esse si sono modellate. La ripresa a pieno regime delle attività economiche ha imposto una ripresa a “pieno regime” delle attività amministrative, con conseguente adeguamento delle modalità in atto di lavoro agile emergenziale che sta quindi assumendo contorni e modalità operative sempre più prossime a quello che dovrà essere il POLA previsto dalla norma. Nel 2021 dovrà proseguire ed intensificarsi lo sforzo messo in atto nella parte finale dell’anno 2020 per essere a fianco delle imprese, nei limiti consentiti dalle chiusure disposte dal Governo. Nel corso del 2021 occorrerà tener conto di un contesto che sta rapidamente mutando secondo alcune ben individuate linee di forza: ● le c.d. ripartenze del mondo produttivo determinano un inevitabile innalzamento del profilo di “attesa” sulle capacità di presidio in presenza delle domande che ne conseguono; rinvii o ritardi dovuti alla lontananza, sia pure momentanea, delle figure che si occupano di trattare la richiesta pervenuta corrono il rischio (a volte anche solo percepito) di danneggiare l’immagine dell’ente, come già avvenuto per altre amministrazioni; ● la gestione dell’utenza tramite appuntamenti conserva ancora una sua logica ed efficacia, ma non può avere lo stesso peso che rivestiva nel periodo dell’emergenza assoluta; andrebbe, quindi, modificata la tecnica comunicativa, presentando tale modalità come quella suggerita all’utenza, anche per semplificare i tempi di evasione in suo favore, ma non imposta come esclusiva; in questo modo occorre essere pronti, laddove venga richiesto, ad evadere “ad horas” (stesso giorno o successivo) istanze presentate brevi manu (pur sempre nei limiti del contingentamento) ed adottando le misure di sicurezza per evitare assembramenti; ● la consapevolezza che il “volume” e la diversificazione delle attività della Camera devono riprendere vigore rispetto a quanto fin qui avvenuto; in altri termini, l’attenzione deve ora spostarsi dalla (giusta) definizione delle modalità attraverso le quali erogare servizi regolati da norme, alla configurazione di misure di sostegno, non solo finanziario, alle imprese che rientrano nella generica formulazione dell’art. 2 della legge ordinamentale, coinvolgendo le figure professionali finora questo momento magari meno impegnate in presenza; questo anche per mantenere la centralità del ruolo delle Camere in questo ambito; in un momento nel quale diversi enti territoriali (non solo Regioni, ma anche Comuni) stanno rivolgendo la loro attenzione ai sistemi locali delle imprese, con iniziative mirate. Sarà pertanto importante nella predisposizione del POLA, come sezione importante e strategica del piano della performance, trovare il giusto equilibrio tra rispetto delle previsioni dell’art. 263 citato e delle sottoriportate necessità: ● di dare vita ad un più deciso innalzamento dei livelli di servizio che gli enti pubblici sono chiamati a garantire nei confronti dell’utenza (circolare Funzione Pubblica n. 3/2020, art.1 263 d.l. 34/2020 conv. Con mod da l. 77/2020); ● di superare la distinzione delle funzioni da svolgere sotto il profilo della indispensabilità o meno - per la loro non differibile esecuzione - della presenza dei titolari sul luogo di lavoro: tutte le funzioni sono da considerarsi sullo stesso piano; (comma 263 cit.); ● di contemperare la ripresa dell’attività in presenza - secondo una logica “di pieno servizio” verso i fruitori dello stesso - con il permanere dello stato di emergenza; 6
● di mantenere l’osservanza delle misure di prevenzione contenute nel Piano di Sicurezza Anti contagio in vigore come definito da ultimo nell’ ODS n. 19/2020 con particolare riferimento alle misure di prevenzione da adottare per il rientro in servizio. In conclusione nel 2021 dovranno essere contemporaneamente assicurati: 1. la continuità dell'azione amministrativa e la celere conclusione dei procedimenti nonostante le difficoltà che si annunciano connesse al permanere della fase di emergenza e, quindi, con gli obblighi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con particolare riguardo al c.d. distanziamento sociale; 2. la individuazione delle modalità attuative del lavoro agile prevedendo, per le attività che possono essere svolte in modalità agile, che almeno il 60 per cento dei dipendenti possa avvalersene. Il modello organizzativo che si delinea (già oggetto di sperimentazione, come detto, negli ultimi mesi del 2020) in attuazione delle previsioni normative e dei criteri sopra esposti costituisce altresì occasione necessaria e propizia per un superamento, in particolare per i servizi al pubblico (Registro Imprese, Regolazione del Mercato e ADR e Promozione) del vincolo dell'appartenenza territoriale a favore di quello funzionale sia pur da remoto. 2.4. La Struttura Organizzativa La struttura organizzativa della Camera di Commercio delle Marche, nell’assetto macro-strutturale delineato dalla Giunta con delibera n.149 del 09/09/2019, presenta una compagine dirigenziale su tre livelli, con la figura del Segretario Generale, dirigente apicale con un ruolo centrale e di vertice dell’ente, quale primo snodo di trasmissione e mediazione tra il governo dell’ente e la struttura che esercita le funzioni previste dalla Legge n.580/1993 e ss.mm.ii. ed, al di sotto, un'ulteriore articolazione della dirigenza su due livelli per l’esercizio della diretta responsabilità in staff di talune attività. Il primo livello di posizioni dirigenziali “complesse” è costituito da due figure dirigenziali con funzioni di Vice Segretario Generale per il presidio dei servizi finali alle imprese e per quelli strumentali ai penultimi, con funzioni e compiti di coordinamento, impulso e controllo delle funzioni dirigenziale sottostanti, che viene perseguito attraverso la circolazione delle informazioni e delle esperienze e lo sviluppo della collaborazione operativa fra le strutture dirigenziali “coordinate” e le altre articolazioni dell’ente. Tali figure dirigenziali si raccordano direttamente con il Segretario Generale, da cui ricevono le direttive di massima e strategiche per la gestione dell’ente sotto il profilo dell’azione amministrativa. Un secondo livello di posizioni dirigenziali “subordinate”, non complesse, è costituito da quattro figure dirigenziali con funzioni e compiti di livelli più specialistici (per natura funzionale, territoriale e “mista”), che sono in particolare responsabili della attuazione finale delle scelte di azione amministrativa rispetto a tutti i territori e strutture fisiche e immateriali operanti nel sistema camerale a dimensione regionale - tuttavia ancora a forte connotazione territoriale. Sul nuovo assetto dirigenziale si sviluppa la micro-organizzazione che è disposta dalla dirigenza stessa ed in particolare le posizioni organizzative, la cui disciplina è stata adottata ai sensi dell'art. 13 comma 3 del CCNL delle funzioni locali del 21.5.2018 ed i cui contenuti possono essere oggetto dei necessari aggiornamenti in relazione all’evoluzione dei profili organizzativi. Attualmente sono stati individuati dalla dirigenza ed attribuiti formalmente n. 17 incarichi di posizioni organizzative fino al 31/05/2021, che si coordinano con il Segretario Generale ed i tre Dirigenti. Di seguito la rappresentazione grafica: 7
2.5. Le Partecipazioni L’art. 20, comma 1 del D.Lgs. n.175 del 19/08/2016 (TUSP) prevede che le amministrazioni pubbliche effettuino annualmente un’analisi dell’assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, adempimento avente ad oggetto, allo stato attuale, le partecipazioni detenute alla data del 31/12/2019. Il nuovo ente Camera di Commercio delle Marche è subentrato di diritto nella titolarità delle posizioni e dei rapporti giuridici attivi e passivi dei preesistenti enti a partire dal 1^ novembre 2018. Con deliberazione n. 217 del 20/12/2019 la Giunta della Camera di Commercio delle Marche ha effettuato la prima revisione completa delle proprie partecipazioni societarie, prendendo in esame i bilanci d'esercizio 2018, la situazione strategica e di governance di ciascun soggetto e le proprie linee di indirizzo per valutare la strategicità di ciascuna società. Con la delibera n. 217/2019 la Giunta ha confermato la strategicità di tutte le proprie partecipazioni societarie, di cui di seguito si riporta l'elenco sulla base del valore nominale così come risulta dagli assetti proprietari. 8
Attualmente la Camera di Commercio delle Marche è in possesso di partecipazioni nel capitale sociale di numerose società, alcune appartenenti al sistema camerale e altre destinate allo sviluppo economico locale o alla gestione e potenziamento di infrastrutture di interesse per il territorio. L'elenco è aggiornato dal 31/12/2019 e include anche Job Camere Srl, la società del sistema camerale attiva nel settore dell'intermediazione del lavoro che era stata messa in liquidazione dai soci nel 2015 in quanto non più rispondente alle necessità delle Camere di Commercio associate e che è stata interamente ceduta ad un terzo privato dopo deliberazione del 24/4/2020. Dal momento del perfezionamento dell'operazione di vendita, la Camera delle Marche non possiede più alcuna quota del capitale societario di Job Camere. Non viene più inclusa Aerdorica Spa, la società di gestione dell'Aeroporto delle Marche, in quanto nel corso del 2019 è stata completata l'operazione di privatizzazione della società che ha comportato, in una prima fase, l'azzeramento del capitale sociale causa perdite consolidate e, nella fase successiva, la ricapitalizzazione cui hanno preso parte solamente la Regione Marche e il partner privato Njord Adreanna. In questo modo la Camera di Commercio delle Marche è uscita dalla governance societaria. CAPITALE CAPITALE QUOTA DENOMINAZIONE SOCIALE CCIAA CCIAA Agroqualità € 1.856.191,41 € 15.775,83 0,8% BMTI € 2.387.372,16 € 4.494,30 0,2% Centro Agro-alimentare Piceno € 6.289.929,00 € 268.564,00 4,3% Centro di Ecologia e € 154.900,00 € 30.980,00 20,0% Climatologia Colli Esini San Vicino € 117.557,00 € 516,00 0,4% Ecocerved € 2.500.000,00 € 4.553,80 0,2% Fanum Fortunae € 735.305,99 € 303.033,81 41,2% FLAG Marche Centro € 23.200,00 € 3.000,00 12,9% Fondazione Patrimonio Fiere n.d n.d. n.d. IC Outsourcing € 372.000,00 € 2.470,05 0,7% Infocamere € 17.670.000,00 € 140.690,40 0,8% Interporto Marche € 23.581.963,00 € 528.528,00 2,2% ISNART € 292.184,00 € 2.091,00 0,7% Job Camere in liquidazione € 600.000,00 € 3.570,97 0,6% Marina Dorica € 6.654.000,00 € 15.300,00 0,2% Meccano € 798.660,00 € 15.440,76 1,9% Quadrilatero Marche Umbria € 50.000.000,00 € 392.000,00 0,8% Retecamere in liquidazione € 242.356,34 € 1.132,85 0,5% Si.Camera € 4.009.935,00 € 2.503,00 0,1% 9
TASK Srl € 40.920,00 € 2.300,00 5,6% Tecnoholding € 25.000.000,00 € 89.433,50 0,4% Tecnoservicecamere € 1.318.941,00 € 3.523,52 0,3% 3.Mandato Istituzionale e Missione La recente sentenza della Corte Costituzionale n.169 del 26 giugno 2020, nel solco della precedente giurisprudenza di rango costituzionale, ha confermato che l’attività delle Camere di Commercio appare riconducibile alla nozione di “sviluppo economico”, nozione che costituisce una espressione di sintesi che comprende e rinvia ad una pluralità di materie attribuite ex art.117 della Costituzione sia alla competenza legislativa dello Stato sia a quella concorrente e residuale delle Regioni: in questo settore e ambito, afferma la Corte, “le competenze di ciascun soggetto appaiono inestricabilmente intrecciate”. Già in precedenza la Consulta aveva evidenziato il ruolo camerale nell’ambito del sistema degli enti locali che farebbe entrare tale Enti (le Camere di Commercio) a pieno titolo nel sistema dei poteri locali secondo lo schema dell’art.118 della Costituzione, diventando anche potenziale destinatario di deleghe dello Stato e della Regione. Pertanto, le funzioni spettanti alla Camera di Commercio le collocano in una dimensione che, allo stesso tempo, è locale, per quanto riguarda l’ambito di incidenza, e nazionale, per quanto riguarda il tipo di funzioni che possono essere assegnate. Ciò determina, come affermato dalla stessa giurisprudenza costituzionale: l’intimo rapporto tra il sistema camerale e l’ente regionale in generale. Nel caso della Camera di Commercio delle Marche (unico ente camerale riformato di vaste dimensioni la cui circoscrizione coincide con quella medesima della Regione) tale intimo rapporto di organica collaborazione risulterebbe ulteriormente “esaltata” proprio perché la Regione, avvalendosi della Camera delle Marche sulle materie di sviluppo economico, o tramite convenzione o per legge delega, avrebbe la certezza del riferimento regionale completo. La crisi che stiamo vivendo è un’occasione storica anche per ripensare il ruolo di ciascun soggetto, pubblico, privato, collettivo, protagonista dello sviluppo socio-economico dei nostri territori, almeno per la “quota” che ricade sotto le competenze e responsabilità dei soggetti locali. Tutti devono essere parte di questo processo di ricostruzione, con un focus particolare, quanto allo sviluppo economico, sulla centralità delle imprese che devono tornare a sentirsi nuovamente protagoniste, assieme al sistema associativo che ne è titolare della diretta rappresentanza. In una fase in cui la cultura della disintermediazione sta retrocedendo, con la stessa rapidità con cui si è affermata nell’ultimo decennio, il sistema associativo e la Camera di Commercio (la cui governance è diretta espressione del primo costituendone un unico centro di azione e di interesse) possono svolgere un ruolo utilissimo quale “agenzia” sia del governo nazionale (come sta già accadendo, ad esempio, per i punti di impresa digitali) che del governo regionale per assicurare un rapido “scarico” sul territorio di molte misure a favore delle imprese. Le Associazioni di categoria e la Camera di Commercio rappresentano, infatti, il primo e primario livello di sussidiarietà verso l’impresa. Per questo la Camera di Commercio si candida ad essere quello che è già nei fatti: • un luogo apolitico di raccordo tra i diversi soggetti per coordinare gli interventi ed evitare dispersioni inutili (se non dannose) • punto di sintesi, anche tra le diverse istanze e sensibilità associative di settore e categoria, e di collegamento tra territori e reti globali (specie nella internazionalizzazione ed innovazione) • piattaforma di servizi per ideazione ed animazione di nuove progettualità 10
• punto di raccordo generale tra le linee di intervento del governo e la miriade, specie nelle Marche, di piccole e micro imprese, favorendone anche il rafforzamento aggregativo. La scelta strategica della Camera di Commercio delle Marche è pertanto sostenuta ed orientata da alcuni obiettivi fondamentali, maturati nell'interesse delle imprese, come già illustrato precedentemente: 1. assicurare alle imprese omogenee condizioni di accesso a tutti i servizi da ogni punto del territorio regionale, alle medesime condizioni di efficacia, efficienza ed economicità; 2. recuperare, con la centralizzazione di alcuni servizi, risorse da destinare alle iniziative ed agli investimenti a favore del sistema economico e dei territori; 3. attrarre in forte collaborazione sussidiaria, ad esempio con la Regione Marche e ANCI Marche (fascicolo di impresa), ulteriori competenze (volano esecutivo di provvidenze a favore delle imprese) e risorse finanziarie per le imprese marchigiane da destinare a progetti trasversali e strategici per lo sviluppo strutturale del nostro sistema imprenditoriale; 4. avere maggior peso a livello nazionale: essere la 5° Camera di Commercio per numero imprese e ai primi posti per estensione geografica e numero addetti, rappresenta un’opportunità per poter discutere di strategie con i soggetti che a livello nazionale scrivono il futuro del Paese. Vision Confermare il ruolo della CCIAA come amministrazione a servizio delle imprese, affermando la trasversalità del tema della “competitività” imprenditoriale ed economica come linee guida di tutte le politiche di intervento, privilegiando sistemi di governance integrata rafforzando il sistema delle alleanze con le altre Istituzioni; In particolare: • La Camera di Commercio delle Marche a servizio delle imprese; • La Camera di Commercio delle Marche per lo sviluppo e la competitività del territorio. Mission In linea con il D.Lgs. n.219/2016 la mission della Camera di Commercio delle Marche si può esemplificare in: 1. Svolgere un ruolo propulsivo dello sviluppo territoriale; 2. Stimolare e collaborare con le istituzioni del territorio; 3. Favorire la crescita d’impresa; 4. Sostenere le imprese nella sfida del rinnovamento; 5. Creare politiche per la competitività delle imprese. La Camera di Commercio delle Marche a servizio delle imprese Tale azione si afferma come la direttrice di indirizzo degli interventi che la CCIAA delle Marche intende realizzare al fine di offrire alle IMPRESE, un servizio efficace ed in grado di rispondere pienamente alle aspettative degli stessi, rendendo più snello il dialogo tra l’impresa e la Pubblica Amministrazione e semplificando i processi burocratici di natura anagrafico-certificativa. In merito al percorso di ripensamento dei servizi, è importante richiamare tre aspetti: ● la riprogettazione dei servizi all’utenza sarà fatta in un’ottica di integrazione tra l’attività/funzioni della sede centrale della Camera, quella delle sedi presenti nei territori provinciali ed, infine, quella delle tre aziende speciali; ● l’approfondimento di funzioni/temi trasversali, favorire la competitività del sistema attraverso adeguati processi di modernizzazione e semplificazione dei rapporti tra Pubbliche Amministrazioni e imprese, attraverso il potenziamento dei SUAP e connessi come da protocollo nazionale Unioncamere/ANCI e 11
servizi di assistenza qualificata alla nascita delle start-up innovative; ● l’attenzione verso alcuni importanti settori produttivi, espressione dei territori, che saranno oggetto di specifiche linee strategiche della Camera unica, grazie alla costituzione di gruppi di lavoro con specifiche deleghe. Stakeholder map La Camera di Commercio delle Marche è al centro di una rete di relazioni con diversi attori che, in maniera differenziata, impattano sulla sua attività. Si tratta di stakeholder, ovvero di soggetti rispetto ai quali la Camera attiva relazioni di scambio, di informazione e di rappresentanza. Essi sono interessati a ciò che fa la Camera e si pongono nei suo confronti in un rapporto di influenza. La stakeholder map della Camera di Commercio delle Marche individua tutti i soggetti che potenzialmente possono esprimere interesse o influenza rispetto alle attività da essa svolte. 12
4.Linee del Programma per l’anno 2021 Premessa Nell’anno 2020 la straordinaria crisi socio economica determinata dagli effetti di covid 19, destinati a perdurare nel tempo, sia sul piano internazionale che nazionale e locale, ha comportanto una vasta e profonda, quanto repentina e necessitata, revisione del ruolo e della capacità di intervento degli enti, ciascuno nel proprio ordinamento, preposti a servizio, sostegno e promozione dell'economia, a cominciare da quella del territorio di riferimento, con definizioni di obiettivi, programmi, misure azioni e risorse di intervento, che potessero intercettare e corrispondere ai nuovi e gravi bisogni del sistema imprenditoriale già in sofferenza per i lunghi anni di crisi economica dal 2008 in avanti. Il sistema camerale, e con esso la nostra Camera di Commercio, che rappresenta il quinto ente per numerosità di imprese e il primo per vastità territoriale, è stato pertanto chiamato ad uno straordinario impegno cui si è cercato di far fronte fin dalla prima diffusione della minaccia pandemica che ha prodotto immediatamente e con crescente intensità gravi conseguenze sulla tenuta del sistema imprenditoriale; sia per la contrazione delle produzione che dei mercati con una caduta, come noto, del prodotto interno lordo stimabile attorno al 10 per cento. I dati di cui dispone il nostro ente (Allegato A) confermano tutti i principali indicatori nazionali, e conseguentemente inducono a rafforzare ogni intervento di sostegno all'economia locale, che possa affiancarsi e definirsi in termini di maggiore e specifica conoscenza, rispetto alle misure nazionali e regionali che, a vario livello in questa fase, risultano attivate. In tale contesto, seguendo anche le indicazioni della apposita commissione nazionale in cui è presente anche la nostra Camera per il tramite del suo Presidente, le principali linee di intervento sono state così declinate dalla nostra Camera con una serie di azioni e misure che, assunte in via in somma urgenza dalla Giunta nel corso delle numerose riunioni svoltesi in modalità telematica dal mese di aprile ad oggi, hanno di necessità modificato, integrato, precisato o accelerato linee di azione e obiettivi già presenti nella relazione previsionale 2020 oppure introdotti di nuovi e più aderenti alla gravità della situazione manifestatesi. Linee tutte di cui si da qui conto per l’anno 2021. 4.1. Innovazione, semplificazione e digitalizzazione d'impresa La spinta alla innovazione tecnologica, il sostegno ai processi di trasformazione digitale e quindi la prospettazione di forme di semplificazione burocratica è linea saliente da sempre presente nelle strategie di sistema camerale e fin dall'inizio declinata nelle relazioni previsionali e programmatiche della nostra Camera. E’ di tutta evidenza che per gli effetti di distanziamento sociale e fisico imposti dal covid 19, tale percorso ha subito di necessità una brusca accelerazione e la Camera delle Marche intende assicurare il massimo impegno per favorire un innalzamento della competitività aziendale attraverso la pratica e la promozione di tutti gli strumenti utili e disponibili a tal fine. E’ pertanto in fase di ulteriore promozione, sempre d’intesa con la Regione Marche, l’accesso al SUAP tramite la piattaforma del sistema camerale/infocamere che rappresenta una best practice nazionale riconosciuta dallo stesso ANCI. Si tratta di superare le vischiose resistenze di moltissimi Comuni che non intendono abbandonare le procedure e sistemi informatici arretrati, e che di fatto impediscono la formazione del cassetto digitale per l'imprenditore, strumento indispensabile di accelerazione delle procedure autorizzatorie. Per quanto riguarda la somministrazione dei servizi camerali sono in corso di adozione misure di sveltimento, automazione e di semplificazione delle procedure sia del registro imprese (sari, sistema di dialogo telematico con utenza e informazione automatizzata, comunque migliorabile) che di attività societaria (bollatura digitale on line dei libri contabili), di agevolazione dei pagamenti attraverso l'adesione a PagoPa per tutte le transazioni delle imprese verso il sistema camerale, la introduzione ed allargamento di impiego del rilascio a distanza della certificazione per l’estero. Queste, assieme ad altre, sono misure che hanno consentito di assicurare i servizi alle imprese anche nelle fasi drammatiche del periodo covid, garantendo il distanziamento del personale ed evitando gli accessi in ufficio in presenza da parte degli imprenditori e dei loro addetti. 13
E’ in fase di rilascio, inoltre, con accesso dal sito www.marche.camcom.it, il servizio “Contatta gli uffici camerali”, un sistema di ticketing facile e veloce con cui si potranno porre quesiti agli uffici camerali ed ottenere altrettanto rapidamente risposte ed informazioni utili, omogenee su tutto il territorio regionale di competenza. In tale contesto, il decreto semplificazione D.L. 76/2020 (convertito con modifiche da L. 11 settembre 2020 n. 120) appena approvato, con l’intento di conseguire le note esigenze di digitalizzazione ed informatizzazione dei procedimenti, nonché per rendere trasparente e aggiornato il Registro delle imprese, quale strumento a tutela del mercato, trasferisce al Conservatore competenze già attribuite al Giudice del Registro, con l’evidente finalità di velocizzare, fuori dalla sede giudiziaria, i procedimenti, ed in particolare impone l’attribuzione obbligatoria del domicilio digitale (già indirizzo PEC) per tutte le imprese che ad oggi non abbiano provveduto ad iscriverlo al registro imprese o abbiano avuto il precedente indirizzo pec cancellato per varie vicende amministrative. Va, inoltre, parallelamente coltivata e sviluppata tutta la attività di servizi commerciali assicurati dal sistema camerale a favore delle imprese e della loro competitività tramite i prodotti di mercato di Infocamere, quali quelli relativi alla identità digitale, al riconoscimento della identità da remoto ed altre innovative opportunità’ di dematerializzazione e digitalizzazione dei rapporti ed atti, anche assumendo in via temporanea ed in chiave promozionale alcuni oneri di gestione - spettanti ad Infocamere - per favorire la diffusione delle iniziative senza maggiori oneri per le imprese. I vantaggi di tutti i citati strumenti sono noti: semplificazione, remotizzazione del servizio, rapidità, indipendenza dagli orari di apertura dell’Ente, risparmio di costi. Su questi fattori di competitività delle imprese e per le imprese la Camera delle Marche inoltre proporrà alla Regione la prosecuzione ed il rafforzamento delle comuni misure ed iniziative in atto. In sintesi, quindi, le azioni di questa linea saranno: ● presidio del ruolo di “campione” dei mercati digitali delle imprese ● SUAP (con Regione ed ANCI) ● Punti Impresa Digitale (PID) ● Bando per software ● Convenzione con Università per accrescere la diffusione dei percorsi di digitalizzazione. 4.2. Nodi infrastrutturali La Camera di commercio ed il sistema associativo hanno chiesto con forza alla regione Marche di sostenere il seguente complesso di nodi infrastrutturali, consapevoli perfettamente della grave situazione di carenza infrastrutturale della Regione, come anche che quasi nessuna delle principali opere coinvolge una responsabilità diretta degli enti locali e della stessa Regione ai fini della progettazione, finanziamento e realizzazione. Uscita Porto di Ancona: solo un adeguato collegamento del contesto portuale alla rete viaria potrebbe sviluppare il potenziale imprenditoriale legato al porto che per fiorire ha bisogno di connessioni; una viabilità moderna consente di creare sistemi economici nuovi. Lo scalo dorico genera traffico merci e passeggeri, potrebbe portare nuovo lavoro e nuovi investimenti se fosse semplici muoversi verso di esso in modo razionale. Accanto alla cantieristica e alla Pesca, la Blu Economy in area portuale potrà sviluppare anche didattica, ricerca, salvaguardia ambientale, cultura e turismo. La Camera delle Marche affianca e sostiene l'impegno della Regione, del Comune di Ancona e dell'Autorità portuale per accelerare la realizzazione dell’opera. Gestione Aeroporto in via di definizione: è una questione strategica legata a doppio filo a internazionalizzazione. Da rivedere logica del collegamento solo con Milano Malpensa. La Camera delle Marche è disponibile a collaborazione con la Regione e il privato gestore al fine di creare una piattaforma di servizi in incoming per le imprese e per il turismo di tutta la Regione. Raddoppio tratta ferroviaria Ancona - Roma tra Castelplanio fino a Orte, tratto fino a confine con l'Umbria. Problema lavori Autostrada : segnatamente riguarda la parte meridionale della regione dove non c'è stato ampliamento alla terza corsia e attorno al quale si accendono maggiori polemiche e bisogni. In particolare rileva la necessità della terza corsia da Porto Sant’Elpidio al Tronto, superando le resistenze ambientaliste e applicando sconti tariffari nel pedaggio per rallentamenti dovuti a sequestri e restringimenti 14
non dipendenti da manutenzione ordinaria. Verifica fattibilità arretramento della ferrovia al fianco dell’autostrada per l’alta velocità adriatica. Contestualmente segnaliamo l'opportunità dell'avvio di un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato e Regione Marche per considerare la previsione di una fermata dell'alta velocità anche a Civitanova Marche per connettere il sud della Regione agli cruciali di Bologna e Milano. Completamento dei cantieri sulla Salaria per i collegamenti con Roma e attivazione del collegamento Ascoli/Teramo come sviluppo naturale della transcollinare cosiddetta Mezzina. Completamento Quadrilatero (la Camera delle Marche ha recentemente confermato il ruolo di socio e di finanziatore) e dei connessi lavori di collegamento interno: strada statale 76 della Val d'Esino (SS 76), detta anche Strada di Francesco, o anticamente Strada Clementina, si snoda nei territori dell'Umbria e delle Marche di cui costituisce uno dei principali assi stradali. Insieme alla SS 318 costituisce il collegamento tra Ancona e Perugia. Il nodo Quadrilatero riguarda anche il collegamento Civitanova/Foligno in stato più avanzato e i raccordi interni tra Macerata e Fabriano, e la viabilità veloce nel fondovalle del Tenna per i collegamenti con le aree industriali. Cruciale anche il nodo per la realizzazione dell'itinerario E78 Fano-Grosseto (strada dei due mari) come pure fondamentale il raccordo dell'asse viario tra la Quadrilatero e l'arteria Fano Grosseto (ovvero il collegamento Fabriano/Cagli) capace di collegare il nord delle Marche con Umbria e Toscana. Di rilievo anche la questione della progettazione esecutiva della strada provinciale c.d. Mezzina nel tratto Campiglione/Offida. Inoltre tra le priorità rientra anche la riapertura della Galleria della Guinza e il collegamento veloce Pesaro/Urbino. Per segnare davvero una svolta le azioni scaturite dal recente piano di programmazione e di investimento del Governo dovranno avere due caratteristiche imprescindibili: l'indicazione della data di inizio dei lavori e quella della loro conclusione. Senza un timing preciso, senza una calendarizzazione certa delle opere da realizzare gli imprenditori non possono programmare la gestione degli investimenti. La storia dei nodi infrastrutturali nelle Marche è storia decennale: l'uscita dal porto, il completamento della Quadrilatero, della Fano Grosseto, vicende di cui si parla da molte legislature e che frenano lo sviluppo di questa regione e l'impulso imprenditoriale. Gli imprenditori marchigiani non scelgono di ampliare un'attività se non sanno per certo che entro una determinata data avranno, ad esempio, un collegamento autostradale. A maggior ragione non costruisco una nuova scuola se non c'è una strada sicura che conduce fino a lì. E questo ci porta a una seconda riflessione cruciale: la realizzazione del piano infrastrutturale negli aspetti funzionali alle aree colpite dal sisma deve essere portato avanti nel nostro territorio parallelamente a quello delle opere previste dal Commissario per la Ricostruzione. Su questo ci soffermeremo nel punto dedicato. In conclusione la Camera di Commercio delle Marche quale soggetto facilitatore nella relazione istituzionale ed equidistante, ma non neutrale, rispetto alle istanze degli attori dello sviluppo locale, si fa portavoce, assieme a tutti gli enti locali e a fianco delle Regione, delle esigenze del tessuto economico marchigiano messo alla prova ora anche dall'emergenza pandemica. In sintesi, quindi, le azioni di questa linea saranno: ● impegno politico: è fondamentale raggiungere il massimo della coesione politica, sociale ed economica per favorire la concreta realizzazione degli obiettivi ● fondo per Quadrilatero ● stanziamento per eventuale compartecipazione alle progettazioni necessarie ● iniziative per favorire l’introduzione e diffusione della Banda Ultra Larga (BUL). 4.3. Internazionalizzazione, Macroregione adriatico/ionica e Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Jonio La tradizionale azione di sostegno camerale, in collaborazione con la regione Marche, per potenziare i percorsi di internazionalizzazione dei mercati di sbocco per le nostre imprese e produzioni, da sempre affrontate per il tramite del sostegno alla partecipazione a fiere ed altri eventi internazionali, con bandi a 15
sostegno delle spese sostenute per partecipazione autonoma o con la organizzazione di fiere collettive tramite lo strumento delle aziende speciali camerali; tale tradizionale azione, dicevamo, rischia di rivelarsi insufficiente ed incompleta nell’anno in corso e probabilmente anche per gli anni a venire a motivo della sterilizzazione, incertezza e rarefazione, sicuramente per molti mesi del calendario fieristico per gli effetti covid19. Pertanto tale azione, che certo non potrà essere abbandonata, ma anzi presidiata con una ripresa, già dagli ultimi mesi dell’anno, di misure di sostegno in caso di riapertura degli spazi fieristici in presenza fisica, deve essere affiancata e potenziata con misure fortemente innovative per la creazione di nuovi spazi virtuali ed opportunità di marketing commerciale e di riposizionamento delle strategie di penetrazione dei mercati; tutto ciò sfruttando tutte le occasioni offerte anche dalla crisi economica in corso che propone ovviamente nuovo modelli di organizzazione. Sono pertanto da finanziare misure volte ad aumentare la competitività delle nostre imprese tramite investimenti su prodotti e tecnologie innovativi ( da definire anche in collaborazione con esperti universitari già in dotazione al PID); ma anche di presenza attiva sui più conosciuti mercati b2c, misura questa dedicata in particolare alle produzioni di imprese di dimensioni più contenute e con produzioni di nicchia qualitativa. Inoltre deve essere perseguita in collaborazione con il sistema universitario la progettazione, realizzazione e studio dei modelli di gestione di una piattaforma autonoma e proprietaria di promozione e commercializzazione di prodotti e del territorio marchigiano, per consentire alla università del mondo imprenditoriale, anche con riferimento all'offerta turistica e di ospitalità, una presenza stabile ed efficacia e con costi relativamente più contenuti rispetto alla iniziative autonome sia pur sussidiate dalla Camera di Commercio in collaborazione con la regione Marche. Va pertanto potenziato con adeguate risorse l’asse di collaborazione dedotto in convenzione per il triennio 2019/2021, su cui la Regione ha investito risorse importanti, ma certo non sufficienti, che vede la Camera di Commercio attuatrice diretta ed immediata di misure rivolte alle imprese senza alcuna intermediazione. Sul fronte della Macroregione Adriatico - Ionica, come noto, la Camera di Commercio delle Marche, è subentrata, a seguito dell'accorpamento, alla Camera di Commercio di Ancona, che è stata attiva e protagonista nell’area Adriatico Ionica, costituendo nel 2001, insieme alla Camera dell’Economia di Spalato, l’associazione transnazionale di diritto italiano Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Jonio, di cui, per disposizione statutaria, ospita e gestisce il segretariato. Dal 2014 la Macroregione Adriatico – Ionica è stata ufficialmente riconosciuta dal Consiglio dell'Unione Europea ed è diventata il terzo raggruppamento europeo di questo tipo oltre a quello baltico e a quello danubiano, cui si è aggiunto successivamente quello Alpino. La Commissione Europea ha adottato una specifica strategia di sviluppo dell'area, denominata EUSAIR, basata su quattro pilastri tematici (crescita blu, connettere le regione, qualità ambientale e agricoltura, turismo sostenibile). Il Forum AIC, oltre ad essere stato beneficiario di vari progetti comunitari (da ultimo il progetto denominato AI-NURECC in rete con Forum delle Città dell’Adriatico e Ionio, Uniadrion, Euroregione e CRPM), è riconosciuto dalla Commissione Europea tra i principali stakeholder della strategia EUSAIR e citato come best practice in documenti ufficiali. Oggi il Forum AIC ha 39 camere di commercio associate, appartenenti ai Paesi della Macro Regione Adriatico Jonica (Italia, Croazia, Bosnia, Albania, Montenegro, Grecia e Serbia, quest'ultima entrata recentemente nell'associazione come socio ordinario). Il Forum delle Camere di Commercio dell'Adriatico e dello Ionio è a sua volta fortemente connesso con altre reti analoghe, in particolare quelle delle città e delle università dell'area Adriatico-Ionica. Ad Ancona, inoltre, ha sede il Segretariato Permanente dell'Iniziativa Adriatico – Ionica (IAI). La Regione Marche, partner italiano del progetto "Facility Point" di supporto alla Strategia della Macroregione Adriatico Ionica, ha stipulato a settembre 2019 una importante convenzione con la Camera di Commercio delle Marche, che prevede la stretta collaborazione dei tre Fora (Camere di Commercio, Città e Università), con il coordinamento affidato al Forum AIC, nella promozione della stessa Strategia e che intende permettere alla società civile di dare voce alle priorità della prossima Programmazione Europea dei fondi diretti 2021-2027 relativi alla cooperazione territoriale, partendo dal programma Adrion. Il Forum collabora inoltre con il Segretariato IAI, la Regione Marche e gli altri Fora nell'organizzazione degli eventi che saranno individuati per la celebrazioni del ventennale dell'Iniziativa Adriatico Ionica (è stato costituito un tavolo tecnico di coordinamento). Ovviamente il programma delle attività per l’anno 2021 risulterà largamente compromesso. Tuttavia la Camera di Commercio ha chiesto alla Regione che recuperi a pieno il ruolo di guida politica e strategica 16
della macroregione, e affidi alla Camera di commercio la realizzazione dei principali progetti di cooperazione allo sviluppo economico delle regioni costiere e non, interessate. In sintesi, quindi, le azioni di questa linea saranno: ● bandi Fiere (fisiche e/o digitali in collaborazione con la regione Marche) ● progettazioni con regione Marche e Forum AIC ● flying desk con ICE ● punti informativi SACE ● evento Expo Dubai ● azioni tramite Aziende speciali ● evento cantieristica/nautica ● reportistica economica ● studi di scenario in collaborazione con Università. 4.4. Credito e finanza di impresa La prima immediata e principale azione è quella di garantire la liquidità alle imprese, specie alle più piccole. Sono stati pertanto considerati i provvedimenti governativi, non sempre pienamente aderenti alla esigenze delle caratteristiche del nostri sistema imprenditoriale, con misure di integrazione e di ampliamento della efficacia degli interventi sul fondo centrale di garanzia, migliorando e facilitando l’accesso al credito. In tale direzione oltre un intervento di sostegno al microcredito, viene indicato come fondamentale, per tempestività e contenuto economico, il cofinanziamento del fondo regionale per il credito stabilito con legge regionale n. 13 del 9 aprile 2020, tendente ad assicurare maggiore credito diretto e garanzie alle piccole e medie imprese marchigiane attraverso il sistema dei confidi che assume un ruolo di vicinanza e di facilitatore rispetto ai vincoli di bancabilità opposti dal sistema del credito bancario tradizionale. La misura che potrebbe essere periodicamente rifinanziata in presenza delle necessarie risorse dovrà essere ovviamente presidiata nel controllo della sua effettività ed efficacia attraverso apposito strumento di monitoraggio condiviso. Tale linea di strategico intervento prevede l'impiego di risorse rivenienti dall'aumento del diritto annuale. A fianco del tema della liquidità, rimane in tutta la sua importanza e gravità il problema della struttura finanziaria delle imprese marchigiane, sbilanciata sul debito in rapporto ai mezzi propri. È necessario continuare a far sentire sia in sede nazionale che regionale il sostegno a tutte le scelte di rafforzamento patrimoniale fatte dagli imprenditori (anche con appositi bandi per contributi finalizzati) e stabilizzarne l’adozione nel tempo. Per il conseguimento del primo come del secondo obiettivo (favorire la liquidità per gli investimenti ed il consolidamento patrimoniale del sistema produttivo) è scelta virtuosa quella di continuare ad utilizzare il sistema dei confidi locali come il livello sussidiario più prossimo alla microimprenditorialità locale (non certo agevolata dall’attuale percorso di aggregazione bancaria nazionale e conseguente polarizzazione delle fonti di erogazione) sostenendolo con risorse pubbliche della Regione, della Camera stessa, dei Comuni, delle Fondazioni, etc. In questo contesto non possiamo sottrarci alla esplorazione, approfondimento e verifica di nuovi strumenti di finanza, quali il Credito di Filiera. In sintesi, quindi, le azioni di questa linea saranno: ● eventuale (ri)alimentazione del fondo regionale per il credito stabilito con la legge regionale di cui sopra ● Organismi di composizione della crisi d'impresa (OCRI) per le cosiddette "procedure di allerta" e di composizione assistita delle crisi, salvo rinvii di legge in corso ● iniziative di educazione e formazione sui nuovi strumenti finanziari ● altre iniziative per il rafforzamento della finanza alternativa e delle forme di finanziamento non tradizionali. 17
4.5. Marketing turistico/territoriale, promozione dell'agroalimentare e dell'artigianato di qualità ed artistico, e delle aree interne All’inizio dell’anno in corso si sosteneva, a ragione, come il turismo fosse una delle poche economie a crescere a due cifre nel mondo, anche nel periodo storico 2008-2015 sia in Europa (+20%) sia a livello nazionale (+18%), nonostante gli effetti della strutturale crisi economica: segno positivo di una domanda globale molto forte e rivelatrice dei profondi cambiamenti culturali, sociali e digitali avvenuti negli ultimi anni; un settore che, secondo l’Organizzazione Mondiale del turismo, avrebbe continuato a svilupparsi anche negli anni successivi al 2020. Purtroppo le cose non sono andate così. L’emergenza epidemiologica a livello mondiale ha innescato una crisi senza precedenti nell’economia del turismo dovuta all’immediato e forte shock che ha investito il settore. Le stime dell’OCSE sull’impatto del Covid19 indicano un calo del 60% del turismo internazionale nell’anno 2020 che potrebbe salire all’80% se la ripresa sarà rinviata a dicembre. Il turismo è una parte significativa di molte economie nazionali e per questo il forte e rapido shock che ha investito il settore del turismo dovuto alla pandemia sta colpendo il sistema economico nella sua interezza soprattutto in Italia e nelle Marche dove il turismo è una parte fondamentale dell’economia. Il turismo genera valuta estera, guida lo sviluppo regionale, sostiene direttamente numerose tipologie di occupazioni e imprese perché ad alta intensità di manodopera ed è oltretutto centrale per molte comunità locali. Nella economia italiana l’industria turistica ha un peso molto rilevante, superiore alla media dei paesi OCSE: considerando anche gli effetti indotti, relativi ai consumi dei lavoratori del comparto, il peso sale al 13,2% del PIL. E quasi la metà della perdita di valore aggiunto nazionale stimata dai principali istituti di ricerca per il 2020 sarebbe riferibile proprio alla filiera del turismo. Va tuttavia favorevolmente rilevato come nella stagione estiva, appena conclusa, sia avvenuto un importante recupero di presenze turistiche nella nostra regione, anche grazie alla capacità del sistema imprenditoriale e associativo sostenuto da Camera e Regione Marche, di rapida flessibilizzazione dell'offerta turistica incentivando domanda da parte di regioni quali, in particolare, Umbria, Lazio e dal Nord Italia; oltre che sollecitando concretamente un turismo di prossimità dei marchigiani alla (ri)scoperta del loro stesso territorio. La Camera di Commercio delle Marche, unitamente alla Regione, non può esimersi dalla realizzazione di interventi mirati a rispondere alle nuove esigenze della domanda turistica, promuovendo i territori e le identità locali, rafforzando l’elemento reputazionale e consolidando l’immagine di territorio aperto e sicuro anche attraverso l’elaborazione di un brand regionale. Riteniamo fondamentale considerare le nuove tendenze e le competenze richieste. Cambiano le mete, i gusti e la durata media delle vacanze. Il turismo è nel pieno di una profonda trasformazione, soprattutto a seguito dell’emergenza epidemiologica, e necessita di un nuovo posizionamento per adeguarsi ai gusti dei consumatori sempre più orientati verso permanenze brevi, magari scaglionate nell’anno, e servizi “slow” alla ricerca di ritmi lenti a contatto con la natura, con la voglia di scoprire posti nuovi non necessariamente rinomati “undertourism” e per un rinnovato piacere per i prodotti enogastronomici e le attrazioni culturali del territorio. Il “cicloturismo”, ad esempio, è un turismo fortemente connesso all’ambiente e alla bellezza della natura e del paesaggio. Ma il cicloturismo è, in realtà, qualcosa in più di questo: è un modo per “avvicinare ed incontrare” luoghi e persone. Il cicloturismo si caratterizza infatti per una velocità di spostamento a misura d’uomo; esso è, per sua natura, lento ma, cosa ancor più importante, sostenibile, perché consente di godere del rapporto diretto con l’ambiente senza danneggiarlo. Lo sviluppo del segmento cicloturistico risulta inoltre potenzialmente molto attraente per il turista perché i percorsi turistici su pista ciclabile possono offrire tematiche differenti, integrate lungo uno stesso percorso o differenziate per percorsi e legate al paesaggio, all’archeologia, ai beni culturali, ai pellegrinaggi, all’enogastronomia e a molto altro ancora. Pertanto viene chiesto alla Camera innanzitutto di contribuire al rilancio reputazionale del turismo marchigiano valorizzando gli elementi di attrattiva più conosciuti ed apprezzati del territorio marchigiano, quali la vivibilità e qualità della vita attraverso appunto la promozione di un turismo dolce, ecologico, sostenibile. Ovviamente questa importante e prestigiosa azione di promozione che ci vede protagonisti al pari della Regione dovrà essere affiancata da un continuo lavoro di promozione locale su tutti i territori anche attraverso specifici progetti di valorizzazione e sostegno imprenditoriale svolti anche per il tramite dei soggetti portatori di interessi collettivi; in tale contesto deve essere inevitabilmente rafforzato il percorso di 18
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