NEPAL low cost 25 febbraio - 7 marzo 2020 - Dalla valle di Kathmandu all'Himalaya dai templi al Parco di Chitwan - La forma del viaggio
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NEPAL low cost Dalla valle di Kathmandu all’Himalaya dai templi al Parco di Chitwan 25 febbraio – 7 marzo 2020
PIANO VOLI: 25/02 Venezia – Doha 15.55 – 23.20 26/02 Doha – Katmandu 03.05 – 10.15 07/03 Katmandu – Doha 02.10 – 05.20 07/03 Doha – Venezia 08.20 – 12.45 DATI TECNICI IN PILLOLE: massimo 15 partecipanti 7 cene e 1 pranzo inclusi spostamenti interni con pullman/minivan privati visite guidate da esperto locale e accompagnatore italiano GLI INGREDIENTI DEL VIAGGIO: aree naturalistiche e paesaggi montani architettura e arte nepalese religiosità e tradizioni induiste e buddhiste l’itinerario
il racconto Racchiuso fra l’India e la Cina, dalla quale lo separa la spettacolare catena dell’Himalaya, e luogo di nascita di Buddha, il Nepal è un piccolo scrigno di paesaggi meravigliosi e suggestivi dove si respira un’aria di pace e di sogno. Inizieremo la visita con un’incursione a Kathmandu, capitale del paese, disorientante ma non priva di fascino, con le viuzze lungo cui si affollano i venditori di frutta e verdura, di stoffe o di sikarni (una bevanda simile al lassi indiano, ma preparata con yogurt montato dolce, noci o pistacchi e cannella). Dedicheremo quindi più giorni alla Valle di Kathmandu dai mille templi: quelli induisti nati sui “linga” di qualche divinità incarnata e quelli buddisti, talora affiancati da popolosi monasteri. Ma è solo l’inizio, perché questo paese che misura la metà dell’Italia per estensione riserva molte sorprese, tra cui il Parco Nazionale di Chitwan dove, oltre a elefanti, scimmie, orsi, tigri e rinoceronti indiani, si possono ammirare oltre 500 specie differenti di uccelli e rettili. Quindi Pokhara, la città dei sette laghi e il vicino villaggio di Sarangkot da cui è possibile godere di una vista mozzafiato sulle montagne dell’Annapurna e dell’Himalaya; Pushupatinath, città sacra per gli induisti e famosa per i riti di cremazione e di purificazione; Bodhnath, dove si trova il maggior stupa buddista, antico di circa 2.500 anni. E per farvi godere al meglio del viaggio non mancheremo di farvi salire in canoa, percorrere dei tratti a dorso di elefante e dormire infine niente meno che al Monastero di Namo Buddha…!
l’itinerario 25 febbraio: ore 13.55 ritrovo in aeroporto per il volo di andata con arrivo a Kathmandu il giorno seguente 26 febbraio: ore 10.15 arrivo a Kathmandu e trasferimento in centro per il pranzo e per un breve itinerario di visita della città trasferimento in hotel nella valle di Kathmandu cena e pernottamento in hotel nella valle di Kathmandu nei pressi di Bhaktapur 27 febbraio: visita della città di Bhaktapur visita del non lontano tempio di Changu Narayan e del vicino, piccolo villaggio cena e pernottamento in hotel nella valle di Kathmandu nei pressi di Bhaktapur
28 febbraio: giornata dedicata alla vicina valle di Shanku a partire dal tempio di Gokarna Mahadev visita del vicino monastero di Kopan visita dello stupa di Bodnath all’ora del tramonto cena e pernottamento in hotel nella valle di Kathmandu nei pressi di Bhaktapur 29 febbraio: giornata dedicata all’area occidentale della valle di Kathmandu di buon mattino trasferimento verso ovest e visita del tempio di Dakshinkali visita dei vicini, tranquilli monasteri di Pharping e di Dollu in tarda mattina partenza alla volta dell’area di Patan e sosta presso il villaggio di Bungamati (o di Kokhna) sulla via del rientro a Bhaktapur, nel tardo pomeriggio, visita del tempio di Pashupatinath, sul fiume Bagmati cena e pernottamento in hotel nella valle di Kathmandu nei pressi di Bhaktapur 1 marzo: giornata dedicata all’area orientale della valle di Kathmandu che raggiungeremo attraversando l’affascinante regione di Nala visita di Panauti sosta a Dhulikhel da cui godrete di una splendida vista sull’Himalaya
dopo un pranzo al sacco trasferimento al monastero di NamoBuddha dove sarà possibile partecipare alla Puja, la preghiera con i monaci cena e pernottamento al monastero di Namobudda (oppure rientro in hotel nella valle di Kathmandu nei pressi di Bhaktapur) 2 marzo: mattina di trasferimento verso Chitwan, al confine meridionale del Nepal, attraversando uno splendido territorio nel pomeriggio arrivo nell’area naturalistica di Chitwan e sistemazione in hotel cena e pernottamento in country hotel a Chitwan 3 marzo: giornata interamente dedicata al parco di Chitwan che percorreremo con ogni mezzo possibile: in canoa, a piedi e persino a dorso di elefante… pranzo in hotel o al parco, cena e pernottamento in country hotel a Chitwan 4 marzo: giornata di trasferimento a Pokhara con soste a Bandipur e, se il tempo lo permetterà, al Begnas Lake cena libera e pernottamento a Pokhara in hotel 4* 5 marzo: giornata interamente dedicata alla visita di Pokhara fino ad arrivare a Sarangkot, il panorama saprà spiegarvi il perché… cena libera e pernottamento a Pokhara in hotel 4* 6 marzo: giornata di trasferimento a Kathmandu con sosta a Cheres (visita opzionale) da dove, attraverso la funivia, sarà possibile raggiungere il villaggio di Manakamana e il suo tempio rientro a Kathmandu e tempo libero cena libera a Kathmandu trasferimento in aeroporto 7 marzo: ore 2.10 partenza da Katmandu per Venezia con scalo a Doha
cosa vedremo: arte e storia Kathmandu: disorientante ma non priva di fascino, la capitale del Nepal gode dalla sua posizione a 1400 metri di altitudine, fra giardini, templi induisti e buddisti più o meno antichi e le viuzze lungo cui si affollano i venditori di frutta e verdura, di stoffe o di sikarni, bevanda simile al lassi indiano, ma preparata con yogurt montato dolce, noci o pistacchi e cannella Bhaktapur: capoluogo del regno di Malla nel XII secolo, ubicata nell’attuale valle di Khatmandu, a pochi chilometri dalla capitale, dominò di fatto il Nepal a partire dal ‘500, essendo il principale centro commerciale lungo le rotte carovaniere tra India e Tibet. Vi era particolarmente venerato il dio Ganesh a cui erano dedicati tre templi agli angoli della città, in origine concepita a pianta triangolare. Raggiunse il massimo splendore nel ‘700, quando contava più di 170 templi e monasteri. I terremoti del 1934 e del 2015 hanno messo in serio pericolo il patrimonio, ma non hanno potuto cancellare il fascino unico dell’antica capitale. tempio e villaggio di Changu Narayan: in un tempo lontano, un pastore donò una mucca conosciuta nella valle per la sua grande produzione di latte al bramino Sudarshan che la fece pascolare a Changu, ma da quel giorno l’animale non produsse più che pochissimo latte. I due decisero di osservarla al pascolo e videro un ragazzo nero uscire da una magnolia e nutrirsi del latte per poi rientrare nel tronco dell’albero. Pensando ad un essere demoniaco il bramino tagliò con un fendente l’albero, da cui uscì copioso sangue. Ne uscì il dio Visnu, che confessò di essere stato lui ad uccidere involontariamente il padre del bramino e di essersi nascosto da anni in quell’albero per scontare da solo il suo peccato: la ferita infertagli lo aveva finalmente liberato dalla colpa. Ancor oggi, al sommo di una collina un tempo interamente rivestita di magnolie poco fuori Bhaktapur, sorge quello che è considerato il tempio indù
più antico del Nepal, officiato anche ai nostri giorni da un discendente del bramino Sudarshan e custodito da un discendente del pastore. Il tempio, dalla struttura a due piani, è una pietra miliare dell’architettura nepalese e costituì a lungo un modello per la realizzazione di edifici religiosi nell’area. L’apparato scultoreo presenta numerose raffigurazioni di divinità, delle dieci incarnazioni di Visnu e delle coppie di animali a lui sacri che ne guardano gli ingressi. tempio di Gokarna Mahadev e monastero di Kopan: se la data di fondazione del tempio è ad oggi sconosciuta, questa avvenne certamente prima dell’VIII secolo, epoca a cui risale la scultura del dio Parvati, venerato in un piccolo santuario del complesso templare. Nella pagoda centrale è invece conservato il linga, inaccessibile ai non indù. Pochi chilometri fuori Gokarna Mahadev sorge, invece, il moderno monastero buddista di Kopan, divenuto celebre a partire dagli anni ’70 per la diffusione del buddismo di tradizione Mahayana tra gli occidentali, con appositi corsi di meditazione. stupa di Boudhanath: tra i più grandi del Nepal, entrato nel patrimonio Unesco dal 1979, ha richiamato un gran numero di monaci rifugiati dal Tibet, che hanno fondato nelle vicinanze una cinquantina di monasteri buddisti. Una tradizione vuole che sia stato eretto da una vecchia che vi inumò il corpo del Buddha Kashyapa, mentre un’altra interpretazione lo vuole costruito in sette anni per volere di Tajebu, uno dei quattro figli di uno dei quattro mariti di Jajima, che in una vita precedente era stata un’aspara, spirito femminile dell’aria. Ma poiché anche gli storici hanno differenti teorie circa l’epoca di fondazione, dal re Manadeva nel V secolo al re Shivadeva verso la fine del VI secolo fino all’epoca dell’imperatore tibetano Trisong Detsan nell’VIII secolo, questo imponente luogo di culto che caratterizza da lontano lo skyline di Kathmandu risulta ancor più affascinante e misterioso. tempio di Dakshinkali: fu questo il punto scelto nel XIV secolo dal re del regno Malla per erigere un tempio sacro a Kali, come richiestogli in sogno dall’inquietante apparizione della dea. Con suo grande stupore il re, giunto in loco per dare inizio all’opera, rinvenne proprio in quest’area una statua della dea e una prima pietra da lei già collocata per l’erezione del tempio, che è ancor oggi uno dei santuari più frequentati della valle di Khatmandu, raggiungibile salendo una lunga scalinata, spesso affollata di pellegrini. La meta è interessante più da un punto di vista storico-antropologico che architettonico: nei giorni di festa, alla dea che esaudisce i desideri si offrono centinaia di
sacrifici animali, specie di capre e galli, ai quali si alternavano un tempo anche quelli umani, assai rari in età moderna, ma vietati ufficialmente solo a partire dal 1780. Pharping e Dollu: queste località lungo il corso del fiume Bagmati, nella valle di Khatmandu, sono state caratterizzate storicamente, ma anche in tempi recenti, da una fioritura non solo di santuari indù, ma anche di templi e monasteri buddisti, che conferiscono all’area un’atmosfera raccolta di pace e di distensione. villaggio di Bungamati: città natale del dio Machhindranath, chiamato localmente Bungadeya, protettore della valle, che qui risiede per sei mesi all’anno. Il suo tempio, che affaccia sulla piazza, segue lo stile shikhara, termine sanscrito che significa “vetta” e che indica la grande torre sacra di forma vagamente piramidale introdotta a partire dall’India del nord nel complesso templare indù e diffusasi anche negli edifici religiosi giainisti. tempio di Pashupatinath: sul fiume Bagmati sorge anche il tempio del dio Pashupati, manifestazione di Shiva, il cui nucleo originario risale al VI secolo. La tradizione vuole che in questo luogo Shiva assumesse le sembianze di un’antilope per giocare nella foresta nei pressi del fiume. Ben presto però gli altri dei lo raggiunsero per fargli riacquistare le sembianze divine, ma nel catturarlo afferrandolo per le corna, ne spezzarono uno. Molti secoli più tardi
un pastore vide la propria vacca versare latte a terra, scavò in quel punto e rinvenne il corno spezzato che da allora fu venerato come linga di Shiva, oggetti spesso di forma assimilabile a quella fallica che la tradizione indù considera una sorta di materializzazione del dio. Il santuario, noto per i rituali di cremazione che si consumano sui ghat (piattaforme da pira) presso la vicina riva del fiume, è da sempre retto da bramini indiani, tradizione che il governo maoista tentò di stroncare nel 2009 nominando un sacerdote nepalese, suscitando indignazione e manifestazioni di protesta che sfociarono in una vertenza giudiziaria che costrinse il governo stesso a tornare sui propri passi. Panauti e Indreshwar: una delle città più antiche del Nepal, fondata probabilmente tra il XIV e il XIII secolo a.C., conserva ancora alcuni templi molto antichi, come il tempio di Indreshwar, eretto nel ‘200 in forma di pagoda per conservare il linga di Alhaya, moglie del saggio Gautama, mutata in pietra dopo essere stata sedotta dal dio celeste monastero di Namobuddha: sulle pendici della collina Gandha Malla sorge uno degli stupa buddisti più venerati del paese, dove è suggestivo parteciperete alla Puja, la preghiera con i monaci. Il tempio fu eretto sui resti del principe Mahasattva, una delle precedenti incarnazioni del Budda Siddharta Gautama, il quale arrivò a dare ad una tigre stremata per aver partorito cinque cuccioli la propria carne in cibo, lasciando di sé soltanto le ossa e i capelli. Pokhara: seconda città del Nepal per popolazione, crebbe, soprattutto dal XVII secolo, lungo le vie di comunicazione tra Cina, India e Tibet, ed è oggi nota specialmente come punto di partenza per escursioni sulle catene dell’Annapurna e dell’Himalaya.
cosa vedremo: paesaggi Valle di Kathmandu: le leggende narrano che in tempi remoti la valle del fiume Bagmati fosse un lago, ma Mañjuśrī, bodhisattva della Saggezza, tra i più venerati nella tradizione Mahayana, tagliò con un colpo di spada la gola di Chobar, facendone defluire le acque. Nala e Dhulikhel: la regione di Nala e il distretto di Dhulikhnel rappresentano l’area più orientale del Nepal Mandala, a est della valle di Kathmandu, in un contesto montano di grande fascino da un punto di vista paesaggistico, caratterizzato da piccoli villaggi e dalla possibilità di godere della splendida vista dell’Himalaya Parco Naturale di Chitwan: riserva reale fino al 1951, area protetta dal 1973 e patrimonio Unesco dal 1984, questa splendida area naturalistica conserva ancora esemplari di rinoceronte indiano e di tigre del Bengala, ma anche elefanti, orsi, cervi, antilopi, leopardi e iene. funivia di Manakamana: è dall’Austria che i nepalesi importarono nel contesto naturalistico della regione di Chitwan il sistema di questa cabinovia che collega Cheres al tempio di Manakamana, dedicato alla dea indù Bhagwati, incarnazione di Parvati. La funicolare è divenuta nel 2013 l’originale ambientazione dell’omonimo film Manakamana, composto interamente da riprese fisse di gruppi di persone (e in un caso di 5 capre!) all’interno delle cabine. Lago di Begnas: terzo lago del Nepal per estensione, il Begnas, a nord ovest di Pokhara, è conosciuto per i suoi scorci naturalistici dalla dolce bellezza Sarangkot e l’Himalaya: il villaggio, oggi parte della municipalità di Pokhara, sorge a 1600 metri di altitudine ed è una delle più spettacolari località per godere della vista di alcune tra le principali vette himalayane, come il Dhaulagiri, l’Annapurna e il Manaslu.
Il pacchetto comprensivo di voli Qatar Airlines come da programma (quotazione valida con almeno 10 partecipanti, da riconfermare in caso contrario), alloggio 9 notti di cui sette in hotel di categoria turistica e country hotel e due in hotel 4* con trattamento di b&b, 7 cene, 1 pranzo, trasferimenti con minivan o minibus privato, visite guidate condotte da esperto italiano, assicurazione medico-bagaglio standard, ha un costo di 1450 a persona in camera doppia con 15 partecipanti (dai 13 ai 14 partecipanti di 1530 euro, dagli 11 ai 12 partecipanti di 1610, dai 9 ai 10 partecipanti di 1720 euro). Supplemento camera singola (fino ad esaurimento disponibilità): 320 euro. Sconto tessera “viaggi” de laformadelviaggio: 20 euro. Assicurazione annullamento opzionale e da richiedere al momento dell’iscrizione L’acconto del 25% va versato al momento dell’iscrizione. NB: non sono inclusi nella quota i trasferimenti da e per l’aeroporto di Venezia, le tasse aeroportuali (370 euro, da riconfermare al momento dell’emissione dei biglietti), la quota di gestione pratica (10 euro a persona), l’assicurazione medico-bagaglio supplementare opzionale (da richiedere e quotare al momento della prenotazione), il visto di ingresso (circa 30 euro), i pasti non indicati, i biglietti di ingresso a monumenti, parchi e musei, l’eventuale biglietto della funivia di Cheres (circa 25 euro), eventuali mance e quanto non specificato nelle voci precedenti. Il programma potrà subire piccole variazioni indipendenti dalla volontà dell’organizzazione. In particolare, si prega di notare che, a motivo delle attività di ricostruzione e restauro dovute al sisma del 2015 e talora ancora in corso con ritmi non sempre prevedibili, alcune visite potrebbero non essere possibili o potrebbero essere sostituite da altre. L’agenzia di viaggi laformadelviaggio.it srl ricorda che il viaggiatore è tenuto ad informarsi sui documenti necessari per l’espatrio e sulla loro validità. Iscrivendosi a questo viaggio si accettano termini e condizioni elencati nel contratto di vendita di pacchetti turistici (disciplinata - fino alla sua abrogazione ai sensi dell’art. 3 del D. Lgs. n. 79 del 23 maggio 2011 [il "Codice del Turismo"] - dalla L. 27/12/1977 n° 1084 di ratifica ed esecuzione della Convenzione Internazionale relativa al contratto di viaggio [CCV], firmata a Bruxelles il 23.4.1970 - in quanto applicabile - nonché dal Codice del Turismo [artt. 32-51] e sue successive modificazioni) che potete consultare sul nostro sito alla pagina www.viaventisettembre.it/condizioni-generali o richiedere presso la nostra sede. WWW.LAFORMADELVIAGGIO.IT via xx settembre 63, 35122, Padova agenzia@viaventisettembre.it 0499817473 p. iva 04431400284 aut. prov. 76243 del 12/05/2010 n° REA PD389068 n° assicurazione RC27325
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