LAJME NOTIZIE EPARCHIA DI LUNGRO
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Tariffa Associazioni senza fini di lucro - POSTE ITALIANE - Spedizione in A.P.D.L. 353/2003 (Conv. in Legge 27/02/2004) Art. 1 Comma 2 CNS/CBPA - SUD/CS/39/2007 Valida dall’11/04/2007 LAJME NOTIZIE EPARCHIA DI LUNGRO DEGLI ITALO-ALBANESI DELL’ITALIA CONTINENTALE ANNO XXVIII - Numero 3 Settembre-Dicembre 2016 Mëma Tereze, Shëjte Grua e lipisìsë
2 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 3 Il Papa canonizza Madre Teresa di Calcutta Donna della misericordia e la indica come modello di santità al mondo del volontariato Roma, 4 settembre 2016 «Generosa dispensatrice della canonizzazione della religiosa fondatrice misericordia» tra gli ultimi e gli scartati, delle Missionarie e dei Missionari della madre Teresa di Calcutta ha levato la sua carità. voce davanti ai potenti della terra «perché Oltre centomila persone hanno gremito riconoscessero le loro colpe dinanzi piazza San Pietro per il solenne rito, uno ai crimini della povertà creata da loro dei momenti centrali dell’anno giubilare stessi». Lo ha ricordato Papa Francesco straordinario. Proprio in questo contesto all’omelia della messa celebrata è significativo che il Pontefice, nella domenica mattina, 4 settembre, per la sua omelia, abbia definito madre Teresa «instancabile operatrice di misericordia» suo servizio». Una missione che madre e l’abbia indicata come «modello di Teresa ha fatto propria, spendendosi per santità» ai numerosi rappresentanti difendere la vita umana - «quella non del «vasto mondo del volontariato» nata e quella abbandonata e scartata» presenti alla celebrazione. «Quanti - e chinandosi «sulle persone sfinite, cuori - ha riconosciuto - i volontari lasciate morire ai margini delle strade». confortano! Quante mani sostengono; La misericordia, ha evidenziato ancora il quante lacrime asciugano; quanto amore Papa, «è stata per lei il “sale” che dava è riversato nel servizio nascosto, umile sapore a ogni sua opera, e la “luce” e disinteressato!». Questa scelta, ha che rischiarava le tenebre di quanti non aggiunto, «da voce alla fede ed esprime avevano più neppure lacrime per piangere la misericordia del Padre che si fa vicino la loro povertà e sofferenza». a quanti sono nel bisogno». Il suo esempio, e quello di tutte le suore che In proposito Francesco ha sottolineato «donano la loro vita senza risparmio» in che «non esiste alternativa alla carità». E situazioni difficili, è, stato poi richiamato ha rimarcato che «la sequela di Gesù è un dal Pontefice all’Angelus recitato al impegno serio e al tempo stesso gioioso». termine della celebrazione. Francesco Esso richiede «radicalità e coraggio per ha voluto ricordare in particolare suor riconoscere il maestro divino nel più Isabel, la missionaria spagnola uccisa povero e scartato della vita e mettersi al sabato 2 ad Haiti. EPARCHIA EPARCHIA
4 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 5 fratelli, noi abbiamo dato da mangiare quante lacrime asciugano; quanto amore Mëma Tereze Bojaxhìu e da bere a Gesù; abbiamo vestito, è riversato nel servizio nascosto, umile e sostenuto, e visitato il Figlio di Dio (cfr. disinteressato! Questo lodevole servizio Mt 25, 40). Insomma, abbiamo toccato da voce alla fede - da voce alla fede! - ed “Tërrosh, tëdùashmirë, tëbëshmartrì!” la carne di Cristo. Siamo dunque chiamati a tradurre in esprime la misericordia del Padre che si fa vicino a quanti sono nel bisogno. concreto ciò che invochiamo nella La sequela di Gesù è un impegno serio preghiera e professiamo nella fede. Non e al tempo stesso gioioso; richiede «Generosa dispensatrice della il Signore?» (Sap. 9, 13). Questo esiste alternativa alla carità: quanti si radicalità e coraggio per riconoscere il misericordia» tra gli ultimi e gli scartati, interrogativo del Libro della Sapienza, pongono al servizio dei fratelli, benché Maestro divino nel più povero e scartato madre Teresa di Calcutta ha levato la che abbiamo ascoltato nella prima non lo sappiano, sono coloro che amano della vita e mettersi al suo servizio. sua voce davanti ai potenti della terra lettura, ci presenta la nostra vita come un Dio (cfr. 1 Gv 3, 16-18; Gc 2, 14-18). La Per questo, i volontari che servono gli «perché riconoscessero le loro colpe mistero, la cui chiave di interpretazione vita cristiana, tuttavia, non è un semplice ultimi e i bisognosi per amore di Gesù dinanzi ai crimini della povertà creata non è in nostro possesso. I protagonisti aiuto che viene fornito nel momento del non si aspettano alcun ringraziamento da loro stessi». Lo ha ricordato Papa della storia sono sempre due: Dio da una bisogno. Se fosse così sarebbe certo e nessuna gratifica, ma rinunciano a Francesco all’omelia della messa parte e gli uomini dall’altra. Il nostro un bel sentimento di umana solidarietà tutto questo perché hanno scoperto il celebrata domenica 4 settembre, in compito è quello di percepire la chiamata di Dio e poi accogliere la sua volontà. che suscita un beneficio immediato, vero amore. E ognuno di noi può dire: piazza San Pietro, per la canonizzazione ma sarebbe sterile perché senza radici. “Come il Signore mi è venuto incontro della religiosa fondatrice delle Ma per accoglierla senza esitazione chiediamoci: quale è la volontà di Dio? L’impegno che il Signore chiede, al e si è chinato su di me nel momento del Missionarie e dei Missionari della contrario, è quello di una vocazione bisogno, così anch’io vado incontro a Nello stesso brano sapienziale troviamo carità. alla carità con la quale ogni discepolo Lui e mi chino su quanti hanno perso la la risposta: «Gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito» (v. 18). Per verificare di Cristo mette al suo servizio la propria fede o vivono come se Dio non esistesse, «Chi può immaginare che cosa vuole vita, per crescere ogni giorno nell’amore. sui giovani senza valori e ideali, sulle la chiamata di Dio, dobbiamo domandarci e capire che cosa Abbiamo ascoltato nel Vangelo che: famiglie in crisi, sugli ammalati e i piace a Lui. Tante volte i «una folla numerosa andava con carcerati, sui profughi e immigrati, profeti annunciano che cosa Gesù» (Lc 14, 25). Oggi quella “folla sui deboli e indifesi nel corpo e nello è gradito al Signore. Il loro numerosa” è rappresentata dal vasto spirito, sui minori abbandonati a sé messaggio trova una mirabile mondo del volontariato, qui convenuto stessi, così come sugli anziani lasciati sintesi nell’espressione: in occasione del Giubileo della da soli. Dovunque ci sia una mano «Misericordia io voglio e Misericordia. Voi siete quella folla che tesa che chiede aiuto per rimettersi in non sacrifici» (Os 6, 6; Mt segue il Maestro e che rende visibile il piedi, lì deve esserci la nostra presenza 9, 13). A Dio è gradita ogni suo amore concreto per ogni persona. Vi e la presenza della Chiesa che sostiene opera di misericordia, perché ripeto le parole dell’apostolo Paolo: «La e dona speranza”. E, questo, farlo con nel fratello che aiutiamo tua carità è stata per me motivo di grande la viva memoria della mano tesa del riconosciamo il volto di Dio gioia e consolazione, poiché il cuore dei Signore su di me quando ero a terra. che nessuno può vedere (cfr. credenti è stato confortato per opera Madre Teresa, in tutta la sua esistenza, Gv 1, 18). E ogni volta che ci tua» (Fm 7). Quanti cuori i volontari è stata generosa dispensatrice della chiniamo sulle necessità dei confortano! Quante mani sostengono; misericordia divina, rendendosi a tutti EPARCHIA EPARCHIA
6 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 7 disponibile attraverso l’accoglienza e La sua missione nelle periferie delle città la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. e nelle periferie esistenziali permane ai nostri giorni come testimonianza Breve biografia di Madre Teresa Si è impegnata in difesa della vita eloquente della vicinanza di Dio ai proclamando incessantemente che «chi più poveri tra i poveri. Oggi consegno non è ancora nato è il più debole, il più questa emblematica figura di donna piccolo, il più misero». Si è chinata e di consacrata a tutto il mondo del sulle persone sfinite, lasciate morire ai volontariato: lei sia il vostro modello di La Beata teresa di calcutta (al secolo: Corpus Christi per i sacerdoti. Alla sua margini delle strade, riconoscendo la santità! Penso che, forse, avremo un po’ Gonxha Agnes Bojaxhiu) nacque a Skopje morte, il 5 settembre 1997, la Congregazione dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto di difficoltà nel chiamarla Santa Teresa: il 26 agosto 1910, quinta e ultima figlia dei contava 3842 sorelle, operanti in 594 case in sentire la sua voce ai potenti della terra, genitori albanesi Nikola e Drane Bojaxhiu. 120 nazioni. Nonostante sperimentasse una la sua santità è tanto vicina a noi, tanto Fu battezzata il giorno seguente e ricevette la perché riconoscessero le loro colpe dolorosa oscurità intcriore, Madre Teresa si tenera e feconda che spontaneamente prima Comunione all’età di 5 anni e mezzo. recò ovunque, con sollecitudine, come Maria dinanzi ai crimini - dinanzi ai crimini! continueremo a dirle Sin da quel momento fu colmata di amore per nell’episodio della Visitazione, a irradiare “Madre Teresa”. Questa le anime. Nel 1928, desiderando diventare l’amore di Gesù in tutto il mondo, così instancabile operatrice missionaria, entrò nella Congregazione delle da diventare un’icona dell’amore tenero e Suore di Loreto (IBVM) in Irlanda. Arrivò in misericordioso di Dio per tutti, specialmente di misericordia ci aiuti India nel 1929, emise i primi voti nel maggio i non amati, i non voluti e i negletti. Dal cielo a capire sempre più che 1931 e i voti perpetui nel maggio 1937. continua ad «accendere la luce per coloro che l’unico nostro criterio Durante i venti anni che trascorse in India, vivono nell’oscurità qui sulla terra». di azione è l’amore dedicandosi all’insegnamento, si distinse per gratuito, libero da ogni carità, zelo, dedizione e gioia. Il 10 settembre ideologia e da ogni 1946, ricevette da Gesù la chiamata «a rinunciare a tutto e a servirlo nei più poveri vincolo e riversato verso tra i poveri». Nel 1948 ottenne il permesso tutti senza distinzione di ecclesiastico di iniziare il suo apostolato nei lingua, cultura, razza o bassifondi di Calcutta. Le Missionarie della religione. Madre Teresa Carità (MC) furono erette a Congregazione amava dire: «Forse non religiosa di diritto diocesano il 7 ottobre parlo la loro lingua, 1950, ed elevate a Congregazione di diritto pontificio il 1 febbraio 1965. Il carisma proprio ma posso sorridere». della Congregazione è saziare l’infinita sete Portiamo nel cuore il suo di Gesù di amore e di anime, adoperandosi sorriso e doniamolo a per la salvezza e la santificazione dei più - della povertà creata da loro stessi. La quanti incontriamo nel nostro cammino, poveri tra i poveri. Per poter estendere la specialmente a quanti soffrono. sua missione di amore, Madre Teresa diede misericordia è stata per lei il “sale” che inizio al ramo dei Fratelli MC (1963), delle dava sapore a ogni sua opera, e la “luce” Apriremo così orizzonti di gioia e di Sorelle Contemplative (1976), dei Fratelli che rischiarava le tenebre di quanti speranza a tanta umanità sfiduciata Contemplativi (1979) e dei Padri MC (1984), non avevano più neppure lacrime per e bisognosa di comprensione e di nonché all’associazione dei Collaboratori, piangere la loro povertà e sofferenza. tenerezza. dei Collaboratori Sofferenti e al Movimento EPARCHIA EPARCHIA
8 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 9 dalla tiepidezza e dalla mediocrità, per risollevarsi da sola. Omelia pronunciata dal Cardinale Pietro Parolin, lasciarci tutti infiammare dal fuoco Come non rileggere alla luce della dell’amore di Cristo: Caritas Chrìsti sua vicenda, le parole che Papa Segretario di Stato, durante la Divina Eucarestia urget nos, l’amore di Cristo ci spinge, Francesco ci ha rivolto nella bolla in piazza San Pietro la mattina del 5 settembre the love of Christ impels us (2 Corinzi, d’indizione del giubileo della 5, 14). misericordia, quando scrive: «Non Madre Teresa amava definirsi «una cadiamo nell’indifferenza che umilia, Oggi siamo ritornati in piazza San Lo ringraziamo, in particolare, per averci matita nelle mani del Signore». Ma nell’abitudinarietà che anestetizza Pietro, numerosi e pieni di gioia, a dato santa Teresa di Calcutta, che, con quali poemi di carità, di compassione, l’animo e impedisce di scoprire la ringraziare il Signore per il dono della la sua incessante preghiera, sorgente di di conforto e di gioia ha saputo scrivere novità, nel cinismo che distrugge. canonizzazione di madre Teresa di grandi opere di misericordia corporale quella piccola matita! Poemi di amore e Apriamo i nostri occhi per guardare Calcutta, santa Teresa di Calcutta. e spirituale, è stata un nitido specchio di tenerezza per i più poveri dei poveri, le miserie del mondo, le ferite di Quanti motivi abbiamo per essere dell’amore di Dio e un mirabile esempio ai quali ha consacrato la sua esistenza! tanti fratelli e sorelle privati della profondamente grati al Signore! Lo di servizio al prossimo, specialmente Ella così riferisce la chiara percezione dignità, e sentiamoci proventi ad ringraziamo per l’eroica testimonianza alle persone più povere, derelitte, della sua “vocazione nella vocazione”, ascoltare il loro grido di aiuto. Le di fede dei santi, con la quale egli rende abbandonate: specchio ed esempio avuta nel settembre del 1946, mentre nostre mani stringano le loro mani e sempre feconda la sua Chiesa e dona a dai quali trarre preziose indicazioni si trovava in viaggio verso gli esercizi tiriamoli a noi perché sentano il calore noi, suoi figli, un segno sicuro del suo e stimoli per vivere come buoni spirituali: «Aprii gli occhi sulla della nostra presenza, dell’amicizia e amore (cfr. Prefazio dei santi II). discepoli del Signore, per convertirci sofferenza e capii a fondo l’essenza della fraternità» (Misericordiae vultus, della mia vocazione. Sentivo che il n. 15). Signore mi chiedeva di rinunciare alla Ma qual è il “segreto” di madre vita tranquilla all’interno della mia Teresa? Non è certamente un segreto, congregazione religiosa per uscire nelle perché l’abbiamo appena proclamato strade a servire i poveri. Era un ordine. a voce alta nel Vangelo: «In verità io Non era un suggerimento, un invito o vi dico: tutto quello che avete fatto una proposta» (citato in Renzo Allegri, a uno solo di questi miei fratelli più Madre Teresa mi ha detto, Ancora piccoli, l’avete fatto a me» (Matteo Edizioni, Milano, 2010). 25, 40). Madre Teresa «ha aperto gli occhi Madre Teresa ha scoperto nei poveri sulla sofferenza», l’ha abbracciata il volto di Cristo «che si è fatto con uno sguardo di compassione, povero per noi per arricchirci con tutto il suo essere è stato interpellato la sua povertà» (cfr. 2 Corinzi, 8, e scosso da questo incontro, che 9) e ha risposto al suo amore senza le ha - in un certo senso - trafitto il misura con un amore senza misura cuore, sull’esempio di Gesù, che per i poveri. Caritas Christi urget nos, si è commosso per la sofferenza l’amore di Cristo ci spinge, thè love of della creatura umana, incapace di Christ impels us (2 Corinzi, 5, 14). EPARCHIA EPARCHIA
10 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 11 dispongono di mezzi e possibilità, ma inseparabile binomio tra esercizio che sperimentano il vuoto interiore di eroico della carità e chiarezza nella Nella prima festa liturgica di Santa Teresa di Calcutta aver smarrito il significato e la direzione proclamazione della verità, vediamo Amore che fa male della vita o sono violentemente colpiti la costante operosità, alimentata dalla dalla desolazione dei legami spezzati, profondità della contemplazione, il dalla durezza della solitudine, dalla mistero del bene compiuto nell’umiltà sensazione di essere dimenticati da tutti e senza stanchezze, frutto di un amore, Ella ha potuto essere un segno di non fossimo capaci di vedere Cristo o di non servire a nessuno. che «fa male». misericordia tanto luminoso - «La sotto le apparenze del pane, non ci Ciò l’ha portata a identificare i bambini A questo proposito, ella affermò nel misericordia è stata per lei “il sale” che sarebbe possibile nemmeno scoprirlo non ancora nati e minacciati nella celebre discorso per il conferimento dava sapore a ogni sua opera e la “luce” sotto le umili apparenze dei corpi loro esistenza come «i più poveri tra del premio Nobel a Oslo l’11 dicembre che rischiarava le tenebre di quanti non mal ridotti dei poveri» (cfr. Teresa di i poveri». Ciascuno di loro infatti 1979: « È molto importante per noi avevano più neppure le lacrime per Calcutta, L’amore che disseta, p. 16). dipende, più di qualsiasi altro essere capire che l’amore, per essere vero, deve piangere la loro povertà e sofferenza» ha Ella ben sapeva inoltre, che una umano, dall’amore e dalle cure della far male. Ha fatto male a Gesù amarci, detto il Santo Padre nell’omelia di ieri - delle forme più lancinanti di povertà madre e dalla protezione della società. gli ha fatto male». E ringraziando i perché si è lasciata illuminare da Cristo, consiste nel sapersi non amati, non Il concepito non ha nulla di suo, ogni benefattori presenti e futuri disse: «Non adorato, amato e lodato nell’Eucaristia, desiderati, disprezzati. Una specie di sua speranza e necessità è nelle mani voglio che mi diate del vostro superfluo, di altri. Egli porta con sé un progetto di voglio che mi diate finché vi fa male». come lei stessa spiegava: «Le nostre povertà presente anche nei Paesi e nelle vita e di futuro e chiede di essere accolto A mio avviso queste parole sono vite devono essere continuamente famiglie meno povere, anche nelle e protetto perché possa diventare ciò come una soglia, varcata la quale, alimentate dall’Eucaristia, perché, se persone appartenenti a categorie che che già è: uno di noi, che il Signore ha entriamo nell’abisso che avvolse la pensato fin dall’eternità per una grande vita della santa, in quelle altezze e in missione da compiere, quella di «amare quelle profondità che sono difficili ed essere amato», come Madre Teresa da esplorare perché ripercorrono da amava ripetere. vicino le sofferenze di Cristo, il suo Ella, perciò, difese coraggiosamente incondizionato dono d’amore e le ferite la vita nascente, con quella franchezza profondissime che dovette subire. di parola e linearità d’azione che è il È l’insondabile densità della Croce, segnale più luminoso della presenza di questo «far male» del bene fatto dei profeti e dei santi, i quali non si per amore di Dio, a causa dell’attrito inginocchiano a nessuno tranne che che esso provoca nei confronti di tutti all’Onnipotente, sono interiormente coloro che vi resistono, in ragione dei liberi perché interiormente forti e non limiti delle creature, del loro peccato e si inchinano di fronte alle mode o agli della morte che ne è il salario. idoli del momento, ma si specchiano Ed è anche - come si evince dalle nella coscienza illuminata dal sole del numerose lettere che indirizzò al suo Vangelo. direttore spirituale - «la notte oscura In lei scopriamo quel felice e della fede», nella quale convivono EPARCHIA EPARCHIA
12 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 13 l’amore bruciante per il Signore agli occhi di Dio, sete di Dio, della sua crocifisso e per i fratelli bisognosi di presenza vitale e luminosa. I thirst: cure e di pane, una fede solida e pura e è questa la sete che ardeva in madre Il significato della canonizzazione nei media internazionali A nome dei poveri - al contempo - la tremenda sensazione Teresa, sua croce ed esaltazione, suo della lontananza di Dio e del suo tormento e gloria. silenzio. Qualcosa di simile al grido di Cristo sulla croce: «Dio mio, Dio mio Ella in questa vita, per il bene compiuto, perché mi hai abbandonato?» (Matteo, ha ricevuto il premio Nobel per la pace Quando nel 1979 le venne assegnato il della storia recente. Dirette televisive, ampi 27, 46). e tanti altri riconoscimenti e ha visto il premio Nobel per la pace, cercò prima di spazi in prima pagina sia nelle edizioni Un’altra parola, delle sette pronunciate fiorire della sua opera, soprattutto nelle tutto di togliersi dalla luce dei riflettori cartacee che in quelle on-line, un tam tam da Gesù durante la sua agonia sulla croce, spostandola sul vero artefice della pace, ininterrotto sui social. Su Twitter l’hashtag congregazioni delle suore Missionarie Gesù, e di ricordare che «le ricompense #Mother Theresa è da due giorni il più ella volle che fosse scritta in inglese della carità e dei fratelli Missionari della terrene sono importanti solo se utilizzate popolare. in ogni casa della sua congregazione, al lato del Crocifisso: I thirst, ho sete: carità che ha fondato per continuarla. Ora per aiutare i bisognosi del mondo». Una vita Due, fondamentalmente, gli aspetti in Paradiso, con Maria Madre di Dio e spesa nei posti più nascosti e dimenticati, sottolineati dalle cronache e dai sete di acqua fresca e limpida, sete di al servizio dei “più poveri tra i poveri”. commenti internazionali. Innanzitutto la anime da consolare e da redimere dalle tutti i santi, riceve il ben più alto premio Ma il giorno della canonizzazione di diffusione capillare del coinvolgimento loro brutture e renderle belle e gradite preparato per lei fin dalla fondazione madre Teresa, ha inevitabilmente riacceso e dell’emozione. Il silenzioso donarsi del mondo, il premio riservato ai giusti, l’attenzione del mondo intero su una delle quotidiano di madre Teresa è penetrato ai miti, agli umili di cuore, a coloro che, figure pubbliche più amate e ammirate in profondità ovunque, come una pioggia accogliendo i poveri, accolgono Cristo. Quando madre Teresa passò da questa terra al cielo, il 5 settembre 1997, per alcuni lunghi minuti Calcutta rimase completamente senza luce. Lei su questa terra era un segno trasparente che indicava il cielo. Nel giorno della sua morte il cielo volle offrire un sigillo alla sua vita e comunicarci che una nuova luce si era accesa sopra di noi. Ora, dopo il riconoscimento “ufficiale” della sua santità, brilla ancora più vivida. Che questa luce, che è la luce intramontabile del Vangelo, continui a illuminare il nostro pellegrinaggio terreno e i sentieri di questo difficile mondo! Santa Teresa di Calcutta, prega per noi! EPARCHIA EPARCHIA
14 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 15 sottile, e in ogni parte del mondo l’immagine in evidenza il secondo aspetto emerso dalle corrisponde perfettamente con l’anno della parola di vita che non viene meno». curva e sorridente della religiosa ricorda a cronache della celebrazione presieduta da misericordia e con tutto il pontificato di L’attenzione agli ultimi, priorità dell’anno tutti, immediatamente, ciò che dovremmo Papa Francesco: un evento considerato «il Papa Francesco che vuole una “Chiesa della misericordia, è emersa anche dalla essere gli uni per gli altri. E quello che culmine del giubileo della misericordia». povera per i poveri”». nota di cronaca - sottolineata da quasi sottolinea l’«International New York Elisabetta Povoledo, nella sua cronaca, non Madre Teresa e i poveri. «The Wall Street tutte le testate - del pranzo offerto da Times» con l’immagine delle tantissime manca di far risaltare la consonanza fra la Journal», che ha inserito una grande foto Papa Francesco a millecinquecento poveri bandiere che domenica hanno punteggiato vita di Teresa, «instancabile operaia della della canonizzazione al centro della sua riunitisi nell’atrio dell’aula Paolo VI dopo piazza San Pietro: una sorta di lista visiva misericordia», e il messaggio che Papa prima pagina, ha mandato un inviato a la celebrazione in piazza. Lo ha fatto «El «di tutti i Paesi dove l’umiltà e l’altruismo di Francesco sta cercando di trasmettere sin Calcutta per raccontare come lì, nel “quartier generale” delle missionarie della carità, è Paìs» che, in un articolo di Pablo Ordaz, madre Teresa hanno toccato innumerevoli dalla sua elezione. stato seguito l’evento. E su questo rapporto sottolinea anche che «la canonizzazione di vite». Il quotidiano statunitense dedica È quanto, ugualmente, si legge sul tedesco all’avvenimento l’apertura della prima «Tagesspiegel», che accosta la vicinanza preferenziale si è soffermato, sulle colonne madre Teresa chiude un cerchio aperto il pagina e un approfondimento all’interno, dei due personaggi «alle periferie» del di «la Repubblica», il priore del monastero giorno della sua morte, il 5 settembre 1997, andando a cercare - come hanno fatto un mondo e definisce madre Teresa, come di Bose, Enzo Bianchi, il quale ha ribaltato quando milioni di persone accompagnarono po’ tutte le testate - testimonianze di chi «un simbolo ideale dell’intero pontificato» la prospettiva dello tsunami mediatico i suoi resti mortali per le strade di Calcutta». ha avuto il dono di entrare in contatto con nel quale viene insegnato come «Dio si che ha avvolto la nuova santa. «Credo E di nuovo, la sottolineatura del sentimento la piccola donna di Calcutta. Una maniera possa incontrare nei più poveri dei poveri». che la vera madre Teresa - scrive Bianchi popolare che è al centro di tanti commenti, per affermare l’«evidenza» di una santità, E, sulla stessa linea, «Die Welt» titola: - non possa dire di averla conosciuta in come quello della «Frankfurter Allgemeine ben chiara nel popolo prima ancora che «L’Angelo dei poveri è ora santa». profondità nessuno dei potenti che l’hanno Zeitung», dove si legge che la celebrazione la Chiesa, sia pur con tempi brevissimi, Anche dalla Polonia, giungono voci in tal incontrata, nessuno dei giornalisti curiosi di domenica «è solo il riconoscimento di la riconoscesse ufficialmente. Sempre senso. Sul settimanale «Wprost» si legge di tutto il mondo che l’hanno intervistata, una realtà da molto tempo incontestata. Il l’«International New York Times» mette ancora che «la figura della nuova santa nessuno degli uomini di Chiesa con i quali mondo ha canonizzato madre Teresa già appariva in tante manifestazioni, nessuno di noi che l’abbiamo ammirata come una quando era ancora viva». grande figura della carità cristiana». Lo ricorda, in un lungo articolo a firma di «Chi l’ha conosciuta nella sua dimensione Nicolas Senèze (Madre Teresa, una santa umana, spirituale cristiana più autentica - per tutti) anche il francese «La Croix», spiega il priore di Bose - forse non sono dove pure viene sottolineato il legame con state nemmeno le sue prime consorelle, il giubileo della misericordia e vengono che pure avevano colto in quella piccola riportate le parole con cui il Pontefice donna tenace un’eco schietta del Vangelo». ha indicato proprio la nuova santa come Piuttosto, si legge, «credo che chi ha modello per i volontari dell’anno santo. potuto scorgere il volto autentico di madre Dalla celebrazione all’esempio: la lettura Teresa sono stati i più poveri tra i poveri, i migliore l’ha data lo stesso Papa Francesco derelitti senza dignità, quegli esseri umani nel tweet lanciato nella mattinata di abbandonati e considerati morti già prima che esalassero l’ultimo respiro. Sono loro domenica: «Portiamo nel cuore il sorriso ad aver colto nei suoi occhi uno sguardo di Madre Teresa e doniamolo a quanti carico di misericordia, ad aver avvertito incontriamo nel nostro cammino». nelle sue mani rudi la carezza che non guariva le piaghe ma sanava il cuore ferito, Dall'0sservatorio Romano del 5-6 ad aver ascoltato in un sussurro di voce la settembre 2016, pagina 7 EPARCHIA EPARCHIA
16 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 17 I RAPPORTI TRA LA CHIESA DI ROMA, Santa del Giubileo I VESCOVI CALABRESI E LE COMUNITÀ ITALO-ALBANESI SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO. IL TENTATIVO DI LATINIZZAZIONEDI DON GIULIO VARIBOBBA A SAN GIORGIO ALBANESE C’è stata una donna che è riuscita carisma. Tutti per rendere omaggio Paolo Rago nell’impresa impossibile: mettere alla “madre” che è stata la speranza di insieme ricchi e poveri, potenti e migliaia e migliaia di persone, alle quali (continua da Lajme n. 1-2016, pag. 24) miserabili, uno a fianco all’altro, in non ha offerto soltanto cure e assistenza nome del rispetto della dignità umana. ma anche e soprattutto l’amore Era una piccola suora di origini CAPITOLO III inviata una istruzione allegata nella misericordioso di Dio. Ed è per questo albanesi: madre Teresa di Calcutta, al quale era precisato che il suo compito che la sua canonizzazione getta una IL PROBLEMA DELLA avrebbe dovuto essere anche quello secolo Gonxha Agnes Bojaxhiu (1910- luce nel cuore del giubileo straordinario MESCOLANZA E di visitare le “famiglie dell’italo 1997) che Papa Francesco ha proclamato della misericordia. DELL’INTERDIPENDENZA greci abitanti nelle cinque diocesi santa domenica mattina, 4 settembre, in È stata una celebrazione all’insegna TRA I RITI (Bisignano, Cassano, Rossano, Larino piazza San Pietro. Un’umile religiosa della gioia, una grande festa di famiglia. e Anglona)”. Inoltre si aggiungeva: che è riuscita a smuovere ostacoli e Prima del canto delle litanie dei santi, Oltre a quanto finora detto, vi è da “Per altro vien rappresentato, che pregiudizi e a convertire i cuori, come il cardinale Amato, prefetto della ricordare un problema non marginale. nella stessa terra di Ullano, vi siano hanno testimoniato le oltre centomila Congregazione delle cause dei santi, All’inizio della seconda metà del XVIII abitanti famiglie si latine, che de greci, persone che hanno accolto con un secolo risalgono le istruzioni rivolte a e che alle medesime si somministri ha rivolto al Papa la petitio. Dopo la lungo applauso le parole della formula Monsignor Sanseverino, vescovo di il sagramento dell’eucarestia sub lettura della formula di canonizzazione, di canonizzazione pronunciata dal Montemarano, dalla Congregazione utraque specie, e col fermentato; che le reliquie della santa sono state portate Pontefice in latino: «Dichiariamo e di Propaganda con le quali veniva le feste de santi si osservino secondo definiamo santa, la beata Teresa di processionalmente accanto all’altare, mentre il coro della Cappella Sistina nominato visitatore apostolico della il rito greco; ed il simile dei digiuni, Calcutta e la iscriviamo nell’albo dei diocesi di cui era parte San Benedetto e matrimonj, che sono tutti contrarj ai santi, stabilendo che in tutta la Chiesa intonava Iubilate Deo. Il reliquiario e di quelle limitrofe. La lettera che lo decreti della bolla suddetta, volendosi essa sia devotamente onorata tra i santi». rappresenta una croce in un cuore e nominava visitatore risale al maggio del colorire la contravenzione circa il Il suo sorriso, dall’alto dell’immagine ricorda il sari bianco con le sue tre 17521, ma il Sanseverino non effettuò sagramento fermentato, di non poter nel grande drappo esposto alla loggia strisce blu. Alla preghiera dei fedeli le il suo compito fino al dicembre dello fare altrimenti, per esserci una sola centrale della basilica, campeggiava intenzioni sono state in albanese per stesso anno perché convinto che i parochia, e paroco greco, che conserva sulla piazza assolata e stracolma di la Chiesa, in francese per le persone vescovi locali si sarebbero opposti alla il venerabile secondo il suo rito. Simili, gente. Sono venuti in particolare consacrate, in bengali per i governi e sua missione ed in particolare il vescovo e maggiori disordini si sentono nei dall’India, ma anche da tutte le nazioni le assemblee legislative, in portoghese presidente del Corsini non avrebbe luoghi di ciascuna di dette diocesi, nei dove sono presenti le Missionarie per i poveri e gli ultimi della terra, e in permesso una simile interferenza2. quali il disposto in detta bolla poco o della carità che hanno ereditato il suo cinese per i cristiani perseguitati. Nella lettera del maggio 1752, veniva niente è osservato, come viene riferito, EPARCHIA EPARCHIA
18 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 19 e principalmente nei matrimonj, li quali siano dell’uno e dell’altro. Di più se i più sensibili, per la conservazione del rito diametralmente si oppone all’intenzione siccome in detta bolla si decreta, che lo predetti convittori, ministri, e inservienti greco, come era il volere espresso nella della santa memoria di Clemente XII, sposo di rito greco non possa passare al di rito latino osservino le feste, e i Etsi pastoralis. Per fronteggiare questa che fondò quel collegio unicamente latino, e la sposa di rito latino al greco digiuni della chiesa latina, oppure situazione Roma fu costretta a prendere per li greci, ma ancora per le pessime senza dispensa apostolica, nulladimeno della greca, e se ricevano la santissima dei provvedimenti e successivamente conseguenze, che ne derivano dalla francamente si fanno li matrimonj a loro eucarestia in azimo, o in fermentato. alla visita di Monsignor Sanseverino, mescolanza e confusione dell’uno e beneplacito, come ancora né battesimi E finalmente quante siano in codesta ne fece seguito un’altra del vescovo l’altro rito, talmente che non vivono né de figli de parenti latini si battezano con terra di Ullano le famiglie di rito greco, di Mileto che venne annunciata il 18 alla greca né alla latina…”6. Se dunque simile franchezza col rito greco”3. e quante rispettivamente quelle di rito agosto del 1756 per mezzo di una lettera la mescolanza dei riti nella liturgia e Dell’anno successivo è una lettera latino. E se il paroco amministri a queste circolare ai vescovi nei cui territori nelle feste suscitava a Roma già gravi inviata al vescovo di Nemesi nella i sacramenti nello stesso rito, ovvero vivevano popolazioni italo-albanesi. problemi, a maggior ragione doveva quale vengono chieste informazioni nel greco. Si attenderanno dunque con Questa visita, come la precedente, si farne nascere la presenza di alunni latini sulle novità introdotte al Corsini. La particolar espettazione in effetto della proponeva di verificare tutti gli abusi in un collegio che era nato con il preciso lettera dice: “Quantunque il collegio diligenza, e sincerità di Vostra Signoria che si verificavano in quelle terre, “per compito di tutelare la spiritualità greca7. pontificio Corsino eretto dalla sacra le sue distinte e precise risposte a mezzo di un visitatore il quale portandosi Ma questa situazione di ibridismo se memoria di Clemente XII in codesta ciascuno dé soprindicati quesiti per nelli rispettivi luoghi ne prende le più da una parte era tollerata dagli abitanti terra di Ullano sia stato fondato per lume, e piena informazione di questi esatte informazioni. Tale incombenza è locali sia greci che latini perché era l’educazione, ed istruzione de giovani miei eminentissimi colleghi,…”4. stata appoggiata a Monsignore Vescovo ormai per molti prassi comune dei riti italo-greci albanesi dimoranti nei regni Come si può vedere, la situazione di Mileto; La onde Vostra Signoria nella liturgia e nelle feste, dall’altra delle due Sicilie, è nondimeno penetrato religiosa dei cittadini di San Benedetto si compiacerà di comunicargli per era combattuta da Roma perché il rito a notizia di questa sacra Congregazione, non era tra le più chiare: oltre alle iscritto tutte quelle notizie, che crederà greco, pur considerato inferiore, era che siavi stato introdotto un convitto di numerosissime domande per cambiare opportune per il buon esito di questa tuttavia riconosciuto ed inserito a pieno giovani latini. Desidera essa pertanto rito, si aggiungevano situazioni poco commissione tanto circa l’accennata titolo nella chiesa romana. di intendere da Vostra Signoria se ciò limpide come quelle sopra riportate della inosservanza del rito, tanto circa lo Dunque non è possibile tracciare un veramente sussista: e in tal caso, da mescolanza tra i due riti: mescolanza, stato del collegio di Ullano secondo le quadro netto della situazione al tempo in qual preciso tempo in qua siasi dato peraltro, che il più delle volte non cognizioni ch’ella possa averne…5. cui Don Giulio giunse a San Giorgio; ma principio a simil convitto: con quale era frutto di una scelta deliberata ma Evidentemente la relazione del vescovo per tentare di semplificare si può dire che autorità, e per quale fine vi siano stati nasceva da situazioni contingenti, per di Mileto non fu molto tenera verso da parte greca accanto ai tradizionalisti i detti giovani latini introdotti: quanto esempio dalla mancanza di un parroco queste ‘innovazioni’, tant’é vero che ed a quelli che invece aspiravano a delle ciascuno contribuisca mensualmente al di uno dei due riti o dalla mancanza di nel maggio del 1757 la Congregazione riforme e alla unione totale con Roma, collegio per il suo mantenimento; ed in un seminario vicino alle abitazioni degli di Propaganda scriveva al Nunzio di c’erano coloro che ormai da tempo si qual numero essi siano presentemente. studenti di rito latino. Napoli lamentando il fatto che gli abusi erano abituati ad una interdipendenza Inoltre sarà cura della di lei attenzione Questo finiva per creare una situazione del rito non erano cessati, anche a causa dei gesti rituali e che non consideravano di riferire distintamente, se i maestri, i ibrida che era mal tollerata sia da quegli dell’ostinazione del vescovo presidente questo come un tradimento delle antiche ministri, e gl’inservienti al collegio, ed albanesi che si ergevano a corifei il quale introduceva nel collegio “…di tradizioni, ma piuttosto come la vera in specie al mentovato convitto, siano della salvaguardia delle loro proprie soppiatto (e) senza licenza… (gli alunni fede, quella che era stata tramandata di rito greco, o latino: ed in evento che tradizioni, che dalla curia romana la di rito latino, cosa) che non può, ne deve dai padri: infatti da molto prima del fossero di ambedue i riti, quanti, e quali quale si batteva, almeno nei suoi uomini in niun modo tolerarsi, non pure perché XVIII secolo si era avuta in non pochi EPARCHIA EPARCHIA
20 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 21 casi un’interazione tra le due culture recente, “quasi semper... schismatici”9. Nicola De Marchis, presidente del e scriveva nella maniera più propria religiose che aveva necessariamente Si venivano, però , delineando nuove Collegio14. Tuttavia, il Varibobba è alla sua educazione. Il Risorgimento visto il rito greco assumere dei tratti problematiche: le ingerenze sempre noto agli studiosi di letteratura albanese italiano era ancora troppo lontano specifici della dominante religiosità frequenti degli episcopati locali, come “verseggiatore popolare e perché egli, come il De Rada, alla luce latina. Quest’influenza però non aveva la presenza di predicatori latini popolareggiante”15. Ma non tutti sono degli ideali nazionalisti, sentisse la comportato particolari problemi perché, tra quelle comunità, la decadenza propensi a riconoscere nella sua opera necessità di un purismo a sostegno d’un oltre ad essere limitata a pochi gesti, inarrestabile del rito orientale e, non letteraria un servizio alla rinascita delle diritto d’indipendenza per la patria degli era stata completamente assimilata ultimo, le numerosissime richieste di tradizioni del suo popolo16. Il Petrotta, avi”20. Più avanti, inoltre, dà lustro alla e per questo considerata come parte cambiamento di rito inoltrate a Roma infatti, afferma che se la lingua usata tecnica letteraria usata da Don Giulio21. integrante di un’antica tradizione da sacerdoti italo-greci10. E tra questi dal Varibobba non fosse inquinata da E lo stesso parere è espresso dal - fermo restando il fatto che molti sacerdoti, uno che più di molti altri tentò italianismi “potrebbe essere veramente Cammarata: “La poesia del Varibobba continuavano a professare l’originale con molteplici modi di realizzare questo pregevole dal punto di vista linguistico, è una poesia popolareggiante, infatti la rito greco, libero da contaminazioni ed suo desiderio fu Giulio Varibobba11. se non artistico”17. Un pensiero analogo sua rievocazione del Vangelo spesso influenze. Noi conosciamo attraverso i documenti è presente in un articolo di Giuseppe non è fedele alla tradizione biblica e Le accuse di tradimento, le polemiche, conservati nell’archivio di Propaganda Schirò comparso sulla rivista ‘Studi presenta numerosi anacronismi. Quel tuttavia, non avranno mai a mancare: Fide, solo il periodo più importante albanesi’ in cui si parla della principale mondo nella poesia del Variboba, il più il Varibobba per primo ne fu toccato; della sua vita, quello cioè che va dal opera di Don Giulio, i Ghjella e San delle volte, è presentato con i nomi ed i ma lo furono anche quelli che con lui 1751, anno in cui venne nominato Meriis Virghjer (inni alla vergine), la volti degli uomini e delle donne del suo e come lui tentarono un cambiamento rettore del collegio Corsini di San quale “sarebbe un’opera veramente paese, ma esso è rievocato con tale tenue radicale che, peraltro, non ebbe felice Benedetto Ullano12 fondato da papa insigne, se la lingua in cui è dettata non spiritualità e con tanta spontaneità che soluzione8. Clemente XII nel 1732 per la tutela del riboccasse, sino alla nausea, di vocaboli le varie contaminazioni ed i numerosi rito greco-cattolico in Italia, al 1769 italiani, al pari delle altre belle poesie anacronismi sono accolti con sorridente quando inviò per l’ultima volta una sacre dello stesso autore...”18. compiacenza”22. Capitolo IV richiesta a Propaganda Fide per ottenere Giuseppe Schirò junior da invece un Oreste Buono in un suo articolo su ‘La il passaggio di rito13. giudizio più complesso sull’opera nazione albanese’ riprende i concetti L’OPERA POETICA DI Riguardo la figura del Varibobba letteraria di Don Giulio. In una sua finora riportati, in maniera forse più GIULIO VARIBOBBA non esistono molti altri documenti pagina, paragonandolo al De Rada, il più retorica; egli infatti afferma che “la oltre quelli presenti nello Archivio di grande poeta albanese contemporaneo, poesia del Variboba è il primo inno Era presente, come si è visto, nel secolo Propaganda Fide: quasi tutte le altre afferma che il Varibobba “prese per albanese alla religione, è l’apoteosi che XVIII una pluralità di atteggiamenti notizie che si posseggono su di lui buone tutte le parole infiltrate nel fa al creatore, è l’espressione sincera all’interno della chiesa riguardo il appartengono alla leggenda ed alla vernacolo di San Giorgio”19; ma e l’eco di tutto un popolo, che sente problema della presenza italo-albanese mitologia popolare. Di certo sappiamo nello stesso libro non esita a dare un quel bisogno innato... di esprimere i in Italia. Tuttavia la maturazione che egli nacque a San Giorgio Albanese giudizio più che positivo della sua sentimenti che s’agitano nel … cuore”, avvenuta nel corso di due secoli in taluni nel 1724 e che suo padre fu eletto nel poesia scrivendo che “l’opera d’arte ed aggiunge che sente “solo... il dovere ambienti ecclesiastici romani, aveva 1714 ‘protopapas’ di quel paese; che va giudicata così com’é, e la lingua nei imprescindibile di rivendicare la permesso che queste popolazioni non entrò come alunno nel Corsini all’età di rapporti diretti con la sensibilità del fama... del Variboba, il quale nelle sue venissero più considerate, come molto 11 anni e che ricevette gli ordini religiosi poeta. Quei calabresismi erano entrati poesie, spira l’aura mite di un santo; e spesso era avvenuto in un passato anche intorno al 1749 dalle mani di Monsignor nell’uso del popolo ed egli parlava tale fu ritenuto dai suoi paesani per la EPARCHIA EPARCHIA
22 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 23 bontà dei costumi e per la dottrina”23. tanta vivacità e chiarezza nei racconti del parroco di San Giorgio: il passaggio grande. De Rada stesso lo ammette: “il Il Buono sostiene ancora che il e nelle descrizioni, che l’anima sente cioè, al rito latino che garantiva, ai quadro ch’ei presenta è di una realtà Varibobba ha dovuto rappresentare la intenerirsi e l’ammirazione trascina suoi occhi, una maggiore possibilità insuperabile...”35. Vergine con caratteri umani perché la all’entusiasmo, non per le cose dette, di salvezza rispetto al rito greco ormai Questo parere del Ferrari sembra sua figura fosse compresa dalla ‘gente ma per il modo come sono dette...”28. in decadenza ed estraneo a molti, e essere un superamento critico riguardo ignorante’ ma aggiunge che “questa In più, si schiera apertamente a favore destinato, a giudizio di Don Giulio, a i giudizi espressi, di solito in maniera immagine umanizzata è circonfusa del Varibobba assolvendolo dalle accuse divenire un ricordo del passato e non abbastanza concorde, sul Varibobba. da quell’aureola di misticismo che ci di ‘italianismo’ giudicando “l’opera più un mezzo efficace di salvezza. Infatti, lungi dal considerare Don eleva con la mente al cielo... Al poeta letteraria di questo prete, semplice come Come dice il titolo dello scritto, l’autore Giulio un ‘traditore’, il Ferrari coglie le sta innanzi… una luce intellettuale i contadini della sua terra e che canta vuole arrivare a comprendere i motivi che radici del suo pensiero; egli scrive: “Le superiore all’espressione...”24. Infine, il (Don Giulio), come essi, col cuore puro hanno portato il De Rada a riconoscere intenzioni adunque del Variboba, a parer Buono tiene a sottolineare la spiritualità e con l’anima aperta”29. come ‘traditore’ il nostro Don Giulio. nostro, furono delle migliori. Egli volle compresa nelle opere letterarie di Don Dunque, i giudizi sul lavoro letterario di Ed i motivi sembrano essere sempre servire la fede e la sua nazione. Peccò Giulio: afferma infatti che la sua poesia Don Giulio da una parte si concentrano gli stessi: anzitutto l’uso della “favella di troppa semplicioneria e il risultato “è piena di ascetismo; è il momento più sulla sua opera principale - appunto i invasa dalla lingua d’Italia dove senza fu pessimo”36; e queste intenzioni imperituro della nostra atavica religione, ‘Ghjella’, inni dedicati alla Vergine, scuola stava esule da tre secoli”32; e poi erano motivate dalla convinzione che che rivela intimamente la natura, i - una pratica di pietà estranea alla l’aver sostituito agli inni che cantavano “professando il rito bizantino, non costumi, i sentimenti degli albanesi”25. religiosità greca, ma che egli introdusse del paese perduto, “le nuove cantilene potrà salvarsi l’anima, né la sua, né A parte le espressioni ridondanti, il per avere uno strumento con cui parlare sue dall’idea cristiana ammeschinita e quella degli albanesi suoi concittadini giudizio del Buono sembra essere al popolo, per dare alla gente un “cibo profanata, come da chi non capisce”33. (poverino)!”37. non meno epidermico di quelli finora spirituale”30 nel tentativo di spingerla Dunque, anche il De Rada non sembra II Ferrari attribuisce questa convinzione considerati. al rito latino e che ebbe una notevole scostarsi dai giudizi, che,peraltro sono alla “grande confusione della sua Allo stesso modo, senz’altro positivi fortuna31, dall’altro sul tradimento che stati espressi unanimemente fino ai mente”38, ma anche al fatto che Don sono i giudizi che vengono espressi da egli avrebbe portato alla letteratura nostri giorni, sul Varibobba. Giulio fosse convinto della ‘praestantia’ Antonio e Salvatore Scura. Il primo albanese infarcendola di termini italiani Ma il Ferrari, dopo aver descritto il del rito latino “perché immedesimato... parla delle “Ghjella e delle laudi ai e dialettali calabresi. Giuseppe Schirò pensiero del grande letterato albanese, (delle) idee che circolavano nel mondo santi giudicandole assai pregevoli (di) junior, in particolare, riapre la polemica va oltre questi ‘luoghi comuni’ di non albanese che lo circondava e dove un mistico e soave profumo di classica sulla necessarietà per gli albanesi di giudizio, ed esclude fermamente “ogni egli si sente a suo agio”39, ed infine semplicità, (permeate) dei domestici mantenere intatti o meno i loro costumi. idea di tradimento”34 da parte di Don perché certo del fatto che “le vere affetti”26. Ma, a mio avviso, il problema, in questo Giulio. tradizioni albanesi fossero in questi Il secondo, ripetendo quasi alla modo, risulta troppo semplificato. Dice infatti: “Variboba, a parer paesi, oramai morte”40. lettera le parole del primo riferite alla Così, l’unico ad avere una visione più nostro,nella più grande buona fede, era Tenendo presente che le ‘Ghjella’ furono “Ghjella”, valuta quest’opera “poema complessiva dell’opera di Don Giulio convinto, in quella forma popolare, di scritte durante il suo soggiorno a Roma, sacro di indiscutibile valore artistico27, è Giuseppe Ferrari. In un suo già poter fomentare la fede religiosa. sappiamo dai documenti dell’archivio ove si riscontra un mistico e soave citato articolo egli analizza la poesia Egli non si atteggia a letterato… di Propaganda che la sua azione per profumo di classica semplicità e la del Varibobba, la quale, a suo parere, la poesia in lui è tutta spontaneità, convertire gli abitanti di San Giorgio è purezza dei domestici affetti, e tanta esprime quello che era, in fondo, il proveniente da una fede profonda... e precedente alla stesura di quest’opera schiettezza e spontaneità di sentimenti, dramma interiore ed insieme il progetto proprio per questo egli riesce ad essere (quindi la sua idea è preesistente agli EPARCHIA EPARCHIA
24 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2016 Settembre-Dicembre 2016 LAJME/NOTIZIE 25 inni). Va altresì detto, a complemento di ricercare il bene del suo popolo. era, almeno nelle intenzioni; lo chiama 8 Giuseppe Ferrari in un suo articolo di quanto supposto dal Ferrari, che il Questa sua ferma convinzione traspare traditore...”41. pubblicato sul “Bollettino della Badia greca Varibobba era pressato da più parti e la dai documenti successivamente Questo, però, fa salvo quanto detto di Grottaferrata” afferma ugualmente quanto sua convinzione che non si sarebbe mai esaminati in questo lavoro; allo stesso sopra: la sua opera fu esclusivamente ora esposto; egli si riferisce alla situazione composta a fini pastorali: in secondo di quegli anni che caratterizzò la vita delle potuto salvare se avesse seguito il rito modo sembra leggere tra le righe la comunità albanesi presenti in particolar modo in orientale non era un tratto originale del radicalità delle sue motivazioni religiose luogo soltanto si può parlare di Calabria. Egli dice che “...la questione religiosa suo pensiero. Si è visto, nei precedenti ed umane, talvolta in netta opposizione tradimento della lingua e dei costumi, era dominata da tre diverse correnti. La prima capitoli, la decadenza che incombeva sul con una sensibilità che stava nascendo ma, a mio parere, ciò offre una visione voleva il semplice passaggio al rito latino di rito greco, i tentativi degli stessi monaci in taluni ambienti della chiesa romana. che non coglie le radici profonde della tutti i paesi. Era il vivo desiderio degli ordinari basiliani di affrancarsi dall’obbedienza Infine il Ferrari esprime un parere severo mentalità, delle azioni e delle attese latini e di pochi sacerdoti e laici albanesi. Gente della regola del loro ordine, i gesti e le sulle conseguenze che portarono, nel religiose di quest’uomo e rischia di questa sinceramente religiosa, preoccupata parole di molti vescovi latini che non si campo delle tradizioni popolari albanesi fermarsi ad un livello superficiale. unicamente delle sorti religiose dei paesi, curavano minimamente di preservare ed in quello linguistico, gli inni di Don convinta com’era che non si poteva essere greci l’integrità del rito bizantino. Giulio. Dice, infatti: “II Varibobba ha e nello stesso tempo cattolici. Il Varibobba, il È facile credere, allora, che un simile stato un linguaggio da taverna e, nel suo Masci, il Tocci, non erano dei pazzi o degli di cose avesse un peso considerevole poema, affiorano le idee del volgo che 1 LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE, scemi, erano soltanto convinti della necessità nella cultura e nella mentalità di molti: lo circonda. Sarebbe stato più artista 1752, v. 179, pp.94-95. di abbandonare in tempo delle usanze, che il 2 LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE, tempo stesso avrebbe presto spogliato del loro nonostante la resistenza di tanti alla se avesse almeno mutato soggetto, ma 1752, v. 179, pp.110-111. significato intimo e all’unico fine di coltivare le ‘latinizzazione forzata’ e le numerose forse, in questo caso, sarebbe stato 3 LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE, anime del popolo albanese. battaglie che taluni combatterono presto posto in oblio. Mentre egli seppe 1752, v. 179, ff. 110-111. La seconda corrente accettava sostanzialmente per la difesa e la permanenza di certe penetrare nelle chiese, con il favore del 4 LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE, le medesime tesi ma, o perché teneva conto tradizioni, doveva essere abbastanza volgo e si immortalò, ma il danno che 1754, v. 183, ff. 209-210. dell’opinione di Roma, o perché pensava di diffusa una mentalità da ‘stato di fece fu enorme. Ci ha dato una delle 5 LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE, raggiungere lo scopo col tempo, oppure per assedio’, che in coloro meno convinti prime opere d’arte letteraria albanese, 1756, v. 188, f. 223. ragioni affettive verso le proprie tradizioni o e con sentimenti più accomodanti si ma con quest’opera egli ha dato il 6 LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE, anche perché concepiva i riti religiosi come sarebbe presto trasformata in una resa, maggior colpo ai riti religiosi e popolari 1756, v. 188, f .131. una specie di museo storico, questa seconda magari negoziata e patteggiata, ma veramente albanesi e soprattutto alla 7 Si deve tuttavia ricordare l’astiosa polemica corrente voleva una decisa frattura con senz’altro definitiva al predominante lingua albanese. Ancora oggi trovansi sviluppatasi tra Ignazio Archiopoli e i vescovi l’Oriente, assimilando i paesi albanesi agli rito latino. studiosi che credono, la lingua del di Cassano e di Rossano che rifiutavano ai italo-greci dei monasteri basiliani. Si trattava Certamente il Varibobba non fu Variboba, il dialetto puro degli albanesi giovani delle loro diocesi le lettere testimoniali dunque di conservare il rito greco, in forme necessarie per 1’accettazione al Corsini (v.Cap. piuttosto ibride, ma di staccarsi completamente estraneo o indifferente a tutto ciò, della Calabria. Nulla di più errato. Se II, pp. 133 ss). È probabile che il vescovo di dallo spirito teologico-ascetico bizantino. come pure afferma il Ferrari. Vi è da nel Variboba, in gran parte, è sana la Mileto, al corrente di ciò, avesse per questo Il fenomeno è spiegabilissimo per gli italo- aggiungere soltanto una specificazione: morfologia e la sintassi, della lingua, il motivo scritto nella sua relazione che era lo greci, i quali, nel ‘6-’700 costituivano una Egli ebbe una sua precisa responsabilità lessico è detestabile e non risponde per stesso vescovo greco la causa della mescolanza posizione a sé, posizione rispettabile, in quanto nell’accettare e nel condividere tanti niente al dialetto arbereshe. Per tutte creatasi nel collegio, dimostrando la totale si componeva di elementi perfettamente progetti di riduzione del rito greco queste ragioni De Rada (lo) giudica... estraneità dei primi e giustificando in questo italiani che non potevano più sentire nel loro benché, a differenza di altri, la sua in maniera durissima; lo considera modo la mancata concessione delle lettere intimo alcun legame con l’oriente, all’infuori maggiore preoccupazione fosse quella osceno e sacrilego e certamente non lo testimoniali. di quello che poteva essere un legame storico, EPARCHIA EPARCHIA
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