LAJME NOTIZIE EPARCHIA DI LUNGRO

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LAJME NOTIZIE
                EPARCHIA DI LUNGRO
                 DEGLI ITALO-ALBANESI DELL’ITALIA CONTINENTALE
               ANNO XXVIII - Numero 3                              Settembre-Dicembre 2016

Mëma Tereze, Shëjte
  Grua e lipisìsë
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      Il Papa canonizza Madre Teresa di Calcutta
               Donna della misericordia
    e la indica come modello di santità al mondo del volontariato
                                 Roma, 4 settembre 2016

«Generosa        dispensatrice        della    canonizzazione della religiosa fondatrice
misericordia» tra gli ultimi e gli scartati,   delle Missionarie e dei Missionari della
madre Teresa di Calcutta ha levato la sua      carità.
voce davanti ai potenti della terra «perché    Oltre centomila persone hanno gremito
riconoscessero le loro colpe dinanzi           piazza San Pietro per il solenne rito, uno
ai crimini della povertà creata da loro        dei momenti centrali dell’anno giubilare
stessi». Lo ha ricordato Papa Francesco        straordinario. Proprio in questo contesto
all’omelia della messa celebrata               è significativo che il Pontefice, nella
domenica mattina, 4 settembre, per la          sua omelia, abbia definito madre Teresa      «instancabile operatrice di misericordia»     suo servizio». Una missione che madre
                                                                                            e l’abbia indicata come «modello di           Teresa ha fatto propria, spendendosi per
                                                                                            santità» ai numerosi rappresentanti           difendere la vita umana - «quella non
                                                                                            del «vasto mondo del volontariato»            nata e quella abbandonata e scartata»
                                                                                            presenti alla celebrazione. «Quanti           - e chinandosi «sulle persone sfinite,
                                                                                            cuori - ha riconosciuto - i volontari         lasciate morire ai margini delle strade».
                                                                                            confortano! Quante mani sostengono;           La misericordia, ha evidenziato ancora il
                                                                                            quante lacrime asciugano; quanto amore        Papa, «è stata per lei il “sale” che dava
                                                                                            è riversato nel servizio nascosto, umile      sapore a ogni sua opera, e la “luce”
                                                                                            e disinteressato!». Questa scelta, ha         che rischiarava le tenebre di quanti non
                                                                                            aggiunto, «da voce alla fede ed esprime       avevano più neppure lacrime per piangere
                                                                                            la misericordia del Padre che si fa vicino    la loro povertà e sofferenza».
                                                                                            a quanti sono nel bisogno».                   Il suo esempio, e quello di tutte le suore che
                                                                                            In proposito Francesco ha sottolineato        «donano la loro vita senza risparmio» in
                                                                                            che «non esiste alternativa alla carità». E   situazioni difficili, è, stato poi richiamato
                                                                                            ha rimarcato che «la sequela di Gesù è un     dal Pontefice all’Angelus recitato al
                                                                                            impegno serio e al tempo stesso gioioso».     termine della celebrazione. Francesco
                                                                                            Esso richiede «radicalità e coraggio per      ha voluto ricordare in particolare suor
                                                                                            riconoscere il maestro divino nel più         Isabel, la missionaria spagnola uccisa
                                                                                            povero e scartato della vita e mettersi al    sabato 2 ad Haiti.

EPARCHIA                                                                                    EPARCHIA
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              Mëma Tereze Bojaxhìu
                                                                                               e da bere a Gesù; abbiamo vestito,             è riversato nel servizio nascosto, umile e
                                                                                               sostenuto, e visitato il Figlio di Dio (cfr.   disinteressato! Questo lodevole servizio
                                                                                               Mt 25, 40). Insomma, abbiamo toccato           da voce alla fede - da voce alla fede! - ed
    “Tërrosh, tëdùashmirë, tëbëshmartrì!”                                                      la carne di Cristo.
                                                                                               Siamo dunque chiamati a tradurre in
                                                                                                                                              esprime la misericordia del Padre che si
                                                                                                                                              fa vicino a quanti sono nel bisogno.
                                                                                               concreto ciò che invochiamo nella              La sequela di Gesù è un impegno serio
                                                                                               preghiera e professiamo nella fede. Non        e al tempo stesso gioioso; richiede
«Generosa       dispensatrice         della    il Signore?» (Sap. 9, 13). Questo
                                                                                               esiste alternativa alla carità: quanti si      radicalità e coraggio per riconoscere il
misericordia» tra gli ultimi e gli scartati,   interrogativo del Libro della Sapienza,
                                                                                               pongono al servizio dei fratelli, benché       Maestro divino nel più povero e scartato
madre Teresa di Calcutta ha levato la          che abbiamo ascoltato nella prima
                                                                                               non lo sappiano, sono coloro che amano         della vita e mettersi al suo servizio.
sua voce davanti ai potenti della terra        lettura, ci presenta la nostra vita come un
                                                                                               Dio (cfr. 1 Gv 3, 16-18; Gc 2, 14-18). La      Per questo, i volontari che servono gli
«perché riconoscessero le loro colpe           mistero, la cui chiave di interpretazione
                                                                                               vita cristiana, tuttavia, non è un semplice    ultimi e i bisognosi per amore di Gesù
dinanzi ai crimini della povertà creata        non è in nostro possesso. I protagonisti
                                                                                               aiuto che viene fornito nel momento del        non si aspettano alcun ringraziamento
da loro stessi». Lo ha ricordato Papa          della storia sono sempre due: Dio da una
                                                                                               bisogno. Se fosse così sarebbe certo           e nessuna gratifica, ma rinunciano a
Francesco all’omelia della messa               parte e gli uomini dall’altra. Il nostro
                                                                                               un bel sentimento di umana solidarietà         tutto questo perché hanno scoperto il
celebrata domenica 4 settembre, in             compito è quello di percepire la chiamata
                                               di Dio e poi accogliere la sua volontà.         che suscita un beneficio immediato,            vero amore. E ognuno di noi può dire:
piazza San Pietro, per la canonizzazione                                                       ma sarebbe sterile perché senza radici.        “Come il Signore mi è venuto incontro
della religiosa fondatrice delle               Ma per accoglierla senza esitazione
                                               chiediamoci: quale è la volontà di Dio?         L’impegno che il Signore chiede, al            e si è chinato su di me nel momento del
Missionarie e dei Missionari della                                                             contrario, è quello di una vocazione           bisogno, così anch’io vado incontro a
                                               Nello stesso brano sapienziale troviamo
carità.                                                                                        alla carità con la quale ogni discepolo        Lui e mi chino su quanti hanno perso la
                                               la risposta: «Gli uomini furono istruiti in
                                               ciò che ti è gradito» (v. 18). Per verificare   di Cristo mette al suo servizio la propria     fede o vivono come se Dio non esistesse,
«Chi può immaginare che cosa vuole                                                             vita, per crescere ogni giorno nell’amore.     sui giovani senza valori e ideali, sulle
                                                           la chiamata di Dio, dobbiamo
                                                           domandarci e capire che cosa        Abbiamo ascoltato nel Vangelo che:             famiglie in crisi, sugli ammalati e i
                                                           piace a Lui. Tante volte i          «una folla numerosa andava con                 carcerati, sui profughi e immigrati,
                                                           profeti annunciano che cosa         Gesù» (Lc 14, 25). Oggi quella “folla          sui deboli e indifesi nel corpo e nello
                                                           è gradito al Signore. Il loro       numerosa” è rappresentata dal vasto            spirito, sui minori abbandonati a sé
                                                           messaggio trova una mirabile        mondo del volontariato, qui convenuto          stessi, così come sugli anziani lasciati
                                                           sintesi        nell’espressione:    in occasione del Giubileo della                da soli. Dovunque ci sia una mano
                                                           «Misericordia io voglio e           Misericordia. Voi siete quella folla che       tesa che chiede aiuto per rimettersi in
                                                           non sacrifici» (Os 6, 6; Mt         segue il Maestro e che rende visibile il       piedi, lì deve esserci la nostra presenza
                                                           9, 13). A Dio è gradita ogni        suo amore concreto per ogni persona. Vi        e la presenza della Chiesa che sostiene
                                                           opera di misericordia, perché       ripeto le parole dell’apostolo Paolo: «La      e dona speranza”. E, questo, farlo con
                                                           nel fratello che aiutiamo           tua carità è stata per me motivo di grande     la viva memoria della mano tesa del
                                                           riconosciamo il volto di Dio        gioia e consolazione, poiché il cuore dei      Signore su di me quando ero a terra.
                                                           che nessuno può vedere (cfr.        credenti è stato confortato per opera          Madre Teresa, in tutta la sua esistenza,
                                                           Gv 1, 18). E ogni volta che ci      tua» (Fm 7). Quanti cuori i volontari          è stata generosa dispensatrice della
                                                           chiniamo sulle necessità dei        confortano! Quante mani sostengono;            misericordia divina, rendendosi a tutti

EPARCHIA                                                                                       EPARCHIA
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disponibile attraverso l’accoglienza e        La sua missione nelle periferie delle città
la difesa della vita umana, quella non
nata e quella abbandonata e scartata.
                                              e nelle periferie esistenziali permane
                                              ai nostri giorni come testimonianza                                  Breve biografia di
                                                                                                                     Madre Teresa
Si è impegnata in difesa della vita           eloquente della vicinanza di Dio ai
proclamando incessantemente che «chi          più poveri tra i poveri. Oggi consegno
non è ancora nato è il più debole, il più     questa emblematica figura di donna
piccolo, il più misero». Si è chinata         e di consacrata a tutto il mondo del
sulle persone sfinite, lasciate morire ai     volontariato: lei sia il vostro modello di    La Beata teresa di calcutta (al secolo:             Corpus Christi per i sacerdoti. Alla sua
margini delle strade, riconoscendo la         santità! Penso che, forse, avremo un po’      Gonxha Agnes Bojaxhiu) nacque a Skopje              morte, il 5 settembre 1997, la Congregazione
dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto     di difficoltà nel chiamarla Santa Teresa:     il 26 agosto 1910, quinta e ultima figlia dei       contava 3842 sorelle, operanti in 594 case in
sentire la sua voce ai potenti della terra,                                                 genitori albanesi Nikola e Drane Bojaxhiu.          120 nazioni. Nonostante sperimentasse una
                                              la sua santità è tanto vicina a noi, tanto    Fu battezzata il giorno seguente e ricevette la
perché riconoscessero le loro colpe                                                                                                             dolorosa oscurità intcriore, Madre Teresa si
                                              tenera e feconda che spontaneamente           prima Comunione all’età di 5 anni e mezzo.          recò ovunque, con sollecitudine, come Maria
dinanzi ai crimini - dinanzi ai crimini!
                                                              continueremo a dirle          Sin da quel momento fu colmata di amore per         nell’episodio della Visitazione, a irradiare
                                                              “Madre Teresa”. Questa        le anime. Nel 1928, desiderando diventare           l’amore di Gesù in tutto il mondo, così
                                                              instancabile operatrice       missionaria, entrò nella Congregazione delle        da diventare un’icona dell’amore tenero e
                                                                                            Suore di Loreto (IBVM) in Irlanda. Arrivò in        misericordioso di Dio per tutti, specialmente
                                                              di misericordia ci aiuti
                                                                                            India nel 1929, emise i primi voti nel maggio       i non amati, i non voluti e i negletti. Dal cielo
                                                              a capire sempre più che       1931 e i voti perpetui nel maggio 1937.             continua ad «accendere la luce per coloro che
                                                              l’unico nostro criterio       Durante i venti anni che trascorse in India,        vivono nell’oscurità qui sulla terra».
                                                              di azione è l’amore           dedicandosi all’insegnamento, si distinse per
                                                              gratuito, libero da ogni      carità, zelo, dedizione e gioia. Il 10 settembre
                                                              ideologia e da ogni           1946, ricevette da Gesù la chiamata «a
                                                                                            rinunciare a tutto e a servirlo nei più poveri
                                                              vincolo e riversato verso
                                                                                            tra i poveri». Nel 1948 ottenne il permesso
                                                              tutti senza distinzione di    ecclesiastico di iniziare il suo apostolato nei
                                                              lingua, cultura, razza o      bassifondi di Calcutta. Le Missionarie della
                                                              religione. Madre Teresa       Carità (MC) furono erette a Congregazione
                                                              amava dire: «Forse non        religiosa di diritto diocesano il 7 ottobre
                                                              parlo la loro lingua,         1950, ed elevate a Congregazione di diritto
                                                                                            pontificio il 1 febbraio 1965. Il carisma proprio
                                                              ma posso sorridere».          della Congregazione è saziare l’infinita sete
                                                              Portiamo nel cuore il suo     di Gesù di amore e di anime, adoperandosi
                                                              sorriso e doniamolo a         per la salvezza e la santificazione dei più
- della povertà creata da loro stessi. La     quanti incontriamo nel nostro cammino,        poveri tra i poveri. Per poter estendere la
                                              specialmente a quanti soffrono.               sua missione di amore, Madre Teresa diede
misericordia è stata per lei il “sale” che
                                                                                            inizio al ramo dei Fratelli MC (1963), delle
dava sapore a ogni sua opera, e la “luce”     Apriremo così orizzonti di gioia e di
                                                                                            Sorelle Contemplative (1976), dei Fratelli
che rischiarava le tenebre di quanti          speranza a tanta umanità sfiduciata           Contemplativi (1979) e dei Padri MC (1984),
non avevano più neppure lacrime per           e bisognosa di comprensione e di              nonché all’associazione dei Collaboratori,
piangere la loro povertà e sofferenza.        tenerezza.                                    dei Collaboratori Sofferenti e al Movimento

EPARCHIA                                                                                    EPARCHIA
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                                                                                          dalla tiepidezza e dalla mediocrità, per    risollevarsi da sola.
    Omelia pronunciata dal Cardinale Pietro Parolin,                                      lasciarci tutti infiammare dal fuoco        Come non rileggere alla luce della
                                                                                          dell’amore di Cristo: Caritas Chrìsti       sua vicenda, le parole che Papa
    Segretario di Stato, durante la Divina Eucarestia                                     urget nos, l’amore di Cristo ci spinge,     Francesco ci ha rivolto nella bolla
     in piazza San Pietro la mattina del 5 settembre                                      the love of Christ impels us (2 Corinzi,    d’indizione del giubileo della
                                                                                          5, 14).                                     misericordia, quando scrive: «Non
                                                                                          Madre Teresa amava definirsi «una           cadiamo nell’indifferenza che umilia,
Oggi siamo ritornati in piazza San           Lo ringraziamo, in particolare, per averci   matita nelle mani del Signore». Ma          nell’abitudinarietà che anestetizza
Pietro, numerosi e pieni di gioia, a         dato santa Teresa di Calcutta, che, con      quali poemi di carità, di compassione,      l’animo e impedisce di scoprire la
ringraziare il Signore per il dono della     la sua incessante preghiera, sorgente di     di conforto e di gioia ha saputo scrivere   novità, nel cinismo che distrugge.
canonizzazione di madre Teresa di            grandi opere di misericordia corporale       quella piccola matita! Poemi di amore e     Apriamo i nostri occhi per guardare
Calcutta, santa Teresa di Calcutta.          e spirituale, è stata un nitido specchio     di tenerezza per i più poveri dei poveri,   le miserie del mondo, le ferite di
Quanti motivi abbiamo per essere             dell’amore di Dio e un mirabile esempio      ai quali ha consacrato la sua esistenza!    tanti fratelli e sorelle privati della
profondamente grati al Signore! Lo           di servizio al prossimo, specialmente        Ella così riferisce la chiara percezione    dignità, e sentiamoci proventi ad
ringraziamo per l’eroica testimonianza       alle persone più povere, derelitte,          della sua “vocazione nella vocazione”,      ascoltare il loro grido di aiuto. Le
di fede dei santi, con la quale egli rende   abbandonate: specchio ed esempio             avuta nel settembre del 1946, mentre        nostre mani stringano le loro mani e
sempre feconda la sua Chiesa e dona a        dai quali trarre preziose indicazioni        si trovava in viaggio verso gli esercizi    tiriamoli a noi perché sentano il calore
noi, suoi figli, un segno sicuro del suo     e stimoli per vivere come buoni              spirituali: «Aprii gli occhi sulla          della nostra presenza, dell’amicizia e
amore (cfr. Prefazio dei santi II).          discepoli del Signore, per convertirci       sofferenza e capii a fondo l’essenza        della fraternità» (Misericordiae vultus,
                                                                                          della mia vocazione. Sentivo che il         n. 15).
                                                                                          Signore mi chiedeva di rinunciare alla      Ma qual è il “segreto” di madre
                                                                                          vita tranquilla all’interno della mia       Teresa? Non è certamente un segreto,
                                                                                          congregazione religiosa per uscire nelle    perché l’abbiamo appena proclamato
                                                                                          strade a servire i poveri. Era un ordine.   a voce alta nel Vangelo: «In verità io
                                                                                          Non era un suggerimento, un invito o        vi dico: tutto quello che avete fatto
                                                                                          una proposta» (citato in Renzo Allegri,     a uno solo di questi miei fratelli più
                                                                                          Madre Teresa mi ha detto, Ancora            piccoli, l’avete fatto a me» (Matteo
                                                                                          Edizioni, Milano, 2010).                    25, 40).
                                                                                          Madre Teresa «ha aperto gli occhi           Madre Teresa ha scoperto nei poveri
                                                                                          sulla sofferenza», l’ha abbracciata         il volto di Cristo «che si è fatto
                                                                                          con uno sguardo di compassione,             povero per noi per arricchirci con
                                                                                          tutto il suo essere è stato interpellato    la sua povertà» (cfr. 2 Corinzi, 8,
                                                                                          e scosso da questo incontro, che            9) e ha risposto al suo amore senza
                                                                                          le ha - in un certo senso - trafitto il     misura con un amore senza misura
                                                                                          cuore, sull’esempio di Gesù, che            per i poveri. Caritas Christi urget nos,
                                                                                          si è commosso per la sofferenza             l’amore di Cristo ci spinge, thè love of
                                                                                          della creatura umana, incapace di           Christ impels us (2 Corinzi, 5, 14).

EPARCHIA                                                                                  EPARCHIA
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                                                                                        dispongono di mezzi e possibilità, ma         inseparabile binomio tra esercizio
                                                                                        che sperimentano il vuoto interiore di        eroico della carità e chiarezza nella
     Nella prima festa liturgica di Santa Teresa di Calcutta                            aver smarrito il significato e la direzione   proclamazione della verità, vediamo

                      Amore che fa male
                                                                                        della vita o sono violentemente colpiti       la costante operosità, alimentata dalla
                                                                                        dalla desolazione dei legami spezzati,        profondità della contemplazione, il
                                                                                        dalla durezza della solitudine, dalla         mistero del bene compiuto nell’umiltà
                                                                                        sensazione di essere dimenticati da tutti     e senza stanchezze, frutto di un amore,
Ella ha potuto essere un segno di            non fossimo capaci di vedere Cristo        o di non servire a nessuno.                   che «fa male».
misericordia tanto luminoso - «La            sotto le apparenze del pane, non ci        Ciò l’ha portata a identificare i bambini     A questo proposito, ella affermò nel
misericordia è stata per lei “il sale” che   sarebbe possibile nemmeno scoprirlo        non ancora nati e minacciati nella            celebre discorso per il conferimento
dava sapore a ogni sua opera e la “luce”     sotto le umili apparenze dei corpi         loro esistenza come «i più poveri tra         del premio Nobel a Oslo l’11 dicembre
che rischiarava le tenebre di quanti non     mal ridotti dei poveri» (cfr. Teresa di    i poveri». Ciascuno di loro infatti           1979: « È molto importante per noi
avevano più neppure le lacrime per           Calcutta, L’amore che disseta, p. 16).     dipende, più di qualsiasi altro essere        capire che l’amore, per essere vero, deve
piangere la loro povertà e sofferenza» ha    Ella ben sapeva inoltre, che una           umano, dall’amore e dalle cure della          far male. Ha fatto male a Gesù amarci,
detto il Santo Padre nell’omelia di ieri -   delle forme più lancinanti di povertà      madre e dalla protezione della società.       gli ha fatto male». E ringraziando i
perché si è lasciata illuminare da Cristo,   consiste nel sapersi non amati, non        Il concepito non ha nulla di suo, ogni        benefattori presenti e futuri disse: «Non
adorato, amato e lodato nell’Eucaristia,     desiderati, disprezzati. Una specie di     sua speranza e necessità è nelle mani         voglio che mi diate del vostro superfluo,
                                                                                        di altri. Egli porta con sé un progetto di    voglio che mi diate finché vi fa male».
come lei stessa spiegava: «Le nostre         povertà presente anche nei Paesi e nelle
                                                                                        vita e di futuro e chiede di essere accolto   A mio avviso queste parole sono
vite devono essere continuamente             famiglie meno povere, anche nelle
                                                                                        e protetto perché possa diventare ciò         come una soglia, varcata la quale,
alimentate dall’Eucaristia, perché, se       persone appartenenti a categorie che
                                                                                        che già è: uno di noi, che il Signore ha      entriamo nell’abisso che avvolse la
                                                                                        pensato fin dall’eternità per una grande      vita della santa, in quelle altezze e in
                                                                                        missione da compiere, quella di «amare        quelle profondità che sono difficili
                                                                                        ed essere amato», come Madre Teresa           da esplorare perché ripercorrono da
                                                                                        amava ripetere.                               vicino le sofferenze di Cristo, il suo
                                                                                        Ella, perciò, difese coraggiosamente          incondizionato dono d’amore e le ferite
                                                                                        la vita nascente, con quella franchezza       profondissime che dovette subire.
                                                                                        di parola e linearità d’azione che è il       È l’insondabile densità della Croce,
                                                                                        segnale più luminoso della presenza           di questo «far male» del bene fatto
                                                                                        dei profeti e dei santi, i quali non si       per amore di Dio, a causa dell’attrito
                                                                                        inginocchiano a nessuno tranne che            che esso provoca nei confronti di tutti
                                                                                        all’Onnipotente, sono interiormente           coloro che vi resistono, in ragione dei
                                                                                        liberi perché interiormente forti e non       limiti delle creature, del loro peccato e
                                                                                        si inchinano di fronte alle mode o agli       della morte che ne è il salario.
                                                                                        idoli del momento, ma si specchiano           Ed è anche - come si evince dalle
                                                                                        nella coscienza illuminata dal sole del       numerose lettere che indirizzò al suo
                                                                                        Vangelo.                                      direttore spirituale - «la notte oscura
                                                                                        In lei scopriamo quel felice e                della fede», nella quale convivono

EPARCHIA                                                                                EPARCHIA
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l’amore bruciante per il Signore             agli occhi di Dio, sete di Dio, della sua
crocifisso e per i fratelli bisognosi di     presenza vitale e luminosa. I thirst:
cure e di pane, una fede solida e pura e     è questa la sete che ardeva in madre             Il significato della canonizzazione nei media internazionali
                                                                                                                    A nome dei poveri
- al contempo - la tremenda sensazione
                                             Teresa, sua croce ed esaltazione, suo
della lontananza di Dio e del suo
                                             tormento e gloria.
silenzio. Qualcosa di simile al grido di
Cristo sulla croce: «Dio mio, Dio mio        Ella in questa vita, per il bene compiuto,
perché mi hai abbandonato?» (Matteo,         ha ricevuto il premio Nobel per la pace        Quando nel 1979 le venne assegnato il          della storia recente. Dirette televisive, ampi
27, 46).                                     e tanti altri riconoscimenti e ha visto il     premio Nobel per la pace, cercò prima di       spazi in prima pagina sia nelle edizioni
Un’altra parola, delle sette pronunciate     fiorire della sua opera, soprattutto nelle     tutto di togliersi dalla luce dei riflettori   cartacee che in quelle on-line, un tam tam
da Gesù durante la sua agonia sulla croce,                                                  spostandola sul vero artefice della pace,      ininterrotto sui social. Su Twitter l’hashtag
                                             congregazioni delle suore Missionarie          Gesù, e di ricordare che «le ricompense        #Mother Theresa è da due giorni il più
ella volle che fosse scritta in inglese
                                             della carità e dei fratelli Missionari della   terrene sono importanti solo se utilizzate     popolare.
in ogni casa della sua congregazione,
al lato del Crocifisso: I thirst, ho sete:   carità che ha fondato per continuarla. Ora     per aiutare i bisognosi del mondo». Una vita   Due, fondamentalmente, gli aspetti
                                             in Paradiso, con Maria Madre di Dio e          spesa nei posti più nascosti e dimenticati,    sottolineati dalle cronache e dai
sete di acqua fresca e limpida, sete di
                                                                                            al servizio dei “più poveri tra i poveri”.     commenti internazionali. Innanzitutto la
anime da consolare e da redimere dalle       tutti i santi, riceve il ben più alto premio
                                                                                            Ma il giorno della canonizzazione di           diffusione capillare del coinvolgimento
loro brutture e renderle belle e gradite     preparato per lei fin dalla fondazione         madre Teresa, ha inevitabilmente riacceso      e dell’emozione. Il silenzioso donarsi
                                             del mondo, il premio riservato ai giusti,      l’attenzione del mondo intero su una delle     quotidiano di madre Teresa è penetrato
                                             ai miti, agli umili di cuore, a coloro che,    figure pubbliche più amate e ammirate          in profondità ovunque, come una pioggia
                                             accogliendo i poveri, accolgono Cristo.
                                             Quando madre Teresa passò da questa
                                             terra al cielo, il 5 settembre 1997, per
                                             alcuni lunghi minuti Calcutta rimase
                                             completamente senza luce. Lei su
                                             questa terra era un segno trasparente che
                                             indicava il cielo. Nel giorno della sua
                                             morte il cielo volle offrire un sigillo alla
                                             sua vita e comunicarci che una nuova
                                             luce si era accesa sopra di noi. Ora,
                                             dopo il riconoscimento “ufficiale” della
                                             sua santità, brilla ancora più vivida. Che
                                             questa luce, che è la luce intramontabile
                                             del Vangelo, continui a illuminare il
                                             nostro pellegrinaggio terreno e i sentieri
                                             di questo difficile mondo!
                                             Santa Teresa di Calcutta, prega per noi!

EPARCHIA                                                                                    EPARCHIA
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sottile, e in ogni parte del mondo l’immagine      in evidenza il secondo aspetto emerso dalle    corrisponde perfettamente con l’anno della       parola di vita che non viene meno».
curva e sorridente della religiosa ricorda a       cronache della celebrazione presieduta da      misericordia e con tutto il pontificato di       L’attenzione agli ultimi, priorità dell’anno
tutti, immediatamente, ciò che dovremmo            Papa Francesco: un evento considerato «il      Papa Francesco che vuole una “Chiesa             della misericordia, è emersa anche dalla
essere gli uni per gli altri. E quello che         culmine del giubileo della misericordia».      povera per i poveri”».                           nota di cronaca - sottolineata da quasi
sottolinea l’«International New York               Elisabetta Povoledo, nella sua cronaca, non    Madre Teresa e i poveri. «The Wall Street        tutte le testate - del pranzo offerto da
Times» con l’immagine delle tantissime             manca di far risaltare la consonanza fra la    Journal», che ha inserito una grande foto        Papa Francesco a millecinquecento poveri
bandiere che domenica hanno punteggiato            vita di Teresa, «instancabile operaia della    della canonizzazione al centro della sua
                                                                                                                                                   riunitisi nell’atrio dell’aula Paolo VI dopo
piazza San Pietro: una sorta di lista visiva       misericordia», e il messaggio che Papa         prima pagina, ha mandato un inviato a
                                                                                                                                                   la celebrazione in piazza. Lo ha fatto «El
«di tutti i Paesi dove l’umiltà e l’altruismo di   Francesco sta cercando di trasmettere sin      Calcutta per raccontare come lì, nel “quartier
                                                                                                  generale” delle missionarie della carità, è      Paìs» che, in un articolo di Pablo Ordaz,
madre Teresa hanno toccato innumerevoli            dalla sua elezione.
                                                                                                  stato seguito l’evento. E su questo rapporto     sottolinea anche che «la canonizzazione di
vite». Il quotidiano statunitense dedica           È quanto, ugualmente, si legge sul tedesco
all’avvenimento l’apertura della prima             «Tagesspiegel», che accosta la vicinanza       preferenziale si è soffermato, sulle colonne     madre Teresa chiude un cerchio aperto il
pagina e un approfondimento all’interno,           dei due personaggi «alle periferie» del        di «la Repubblica», il priore del monastero      giorno della sua morte, il 5 settembre 1997,
andando a cercare - come hanno fatto un            mondo e definisce madre Teresa, come           di Bose, Enzo Bianchi, il quale ha ribaltato     quando milioni di persone accompagnarono
po’ tutte le testate - testimonianze di chi        «un simbolo ideale dell’intero pontificato»    la prospettiva dello tsunami mediatico           i suoi resti mortali per le strade di Calcutta».
ha avuto il dono di entrare in contatto con        nel quale viene insegnato come «Dio si         che ha avvolto la nuova santa. «Credo            E di nuovo, la sottolineatura del sentimento
la piccola donna di Calcutta. Una maniera          possa incontrare nei più poveri dei poveri».   che la vera madre Teresa - scrive Bianchi        popolare che è al centro di tanti commenti,
per affermare l’«evidenza» di una santità,         E, sulla stessa linea, «Die Welt» titola:      - non possa dire di averla conosciuta in         come quello della «Frankfurter Allgemeine
ben chiara nel popolo prima ancora che             «L’Angelo dei poveri è ora santa».             profondità nessuno dei potenti che l’hanno       Zeitung», dove si legge che la celebrazione
la Chiesa, sia pur con tempi brevissimi,           Anche dalla Polonia, giungono voci in tal      incontrata, nessuno dei giornalisti curiosi
                                                                                                                                                   di domenica «è solo il riconoscimento di
la riconoscesse ufficialmente. Sempre              senso. Sul settimanale «Wprost» si legge       di tutto il mondo che l’hanno intervistata,
                                                                                                                                                   una realtà da molto tempo incontestata. Il
l’«International New York Times» mette             ancora che «la figura della nuova santa        nessuno degli uomini di Chiesa con i quali
                                                                                                                                                   mondo ha canonizzato madre Teresa già
                                                                                                  appariva in tante manifestazioni, nessuno
                                                                                                  di noi che l’abbiamo ammirata come una           quando era ancora viva».
                                                                                                  grande figura della carità cristiana».           Lo ricorda, in un lungo articolo a firma di
                                                                                                  «Chi l’ha conosciuta nella sua dimensione        Nicolas Senèze (Madre Teresa, una santa
                                                                                                  umana, spirituale cristiana più autentica -      per tutti) anche il francese «La Croix»,
                                                                                                  spiega il priore di Bose - forse non sono        dove pure viene sottolineato il legame con
                                                                                                  state nemmeno le sue prime consorelle,           il giubileo della misericordia e vengono
                                                                                                  che pure avevano colto in quella piccola         riportate le parole con cui il Pontefice
                                                                                                  donna tenace un’eco schietta del Vangelo».       ha indicato proprio la nuova santa come
                                                                                                  Piuttosto, si legge, «credo che chi ha           modello per i volontari dell’anno santo.
                                                                                                  potuto scorgere il volto autentico di madre      Dalla celebrazione all’esempio: la lettura
                                                                                                  Teresa sono stati i più poveri tra i poveri, i
                                                                                                                                                   migliore l’ha data lo stesso Papa Francesco
                                                                                                  derelitti senza dignità, quegli esseri umani
                                                                                                                                                   nel tweet lanciato nella mattinata di
                                                                                                  abbandonati e considerati morti già prima
                                                                                                  che esalassero l’ultimo respiro. Sono loro       domenica: «Portiamo nel cuore il sorriso
                                                                                                  ad aver colto nei suoi occhi uno sguardo         di Madre Teresa e doniamolo a quanti
                                                                                                  carico di misericordia, ad aver avvertito        incontriamo nel nostro cammino».
                                                                                                  nelle sue mani rudi la carezza che non
                                                                                                  guariva le piaghe ma sanava il cuore ferito,               Dall'0sservatorio Romano del 5-6
                                                                                                  ad aver ascoltato in un sussurro di voce la                         settembre 2016, pagina 7

EPARCHIA                                                                                          EPARCHIA
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                                                                                                        I RAPPORTI TRA LA CHIESA DI ROMA,

                Santa del Giubileo
                                                                                                I VESCOVI CALABRESI E LE COMUNITÀ ITALO-ALBANESI
                                                                                                          SECONDA METÀ DEL XVIII SECOLO.
                                                                                            IL TENTATIVO DI LATINIZZAZIONEDI DON GIULIO VARIBOBBA
                                                                                                             A SAN GIORGIO ALBANESE
   C’è stata una donna che è riuscita        carisma. Tutti per rendere omaggio                                                     Paolo Rago
nell’impresa impossibile: mettere            alla “madre” che è stata la speranza di
insieme ricchi e poveri, potenti e           migliaia e migliaia di persone, alle quali    (continua da Lajme n. 1-2016, pag. 24)
miserabili, uno a fianco all’altro, in       non ha offerto soltanto cure e assistenza
nome del rispetto della dignità umana.       ma anche e soprattutto l’amore
   Era una piccola suora di origini                                                                      CAPITOLO III                     inviata una istruzione allegata nella
                                             misericordioso di Dio. Ed è per questo
albanesi: madre Teresa di Calcutta, al                                                                                                    quale era precisato che il suo compito
                                             che la sua canonizzazione getta una                IL PROBLEMA DELLA                         avrebbe dovuto essere anche quello
secolo Gonxha Agnes Bojaxhiu (1910-          luce nel cuore del giubileo straordinario             MESCOLANZA E                           di visitare le “famiglie dell’italo
1997) che Papa Francesco ha proclamato       della misericordia.                               DELL’INTERDIPENDENZA                       greci abitanti nelle cinque diocesi
santa domenica mattina, 4 settembre, in          È stata una celebrazione all’insegna                TRA I RITI                           (Bisignano, Cassano, Rossano, Larino
piazza San Pietro. Un’umile religiosa        della gioia, una grande festa di famiglia.                                                   e Anglona)”. Inoltre si aggiungeva:
che è riuscita a smuovere ostacoli e         Prima del canto delle litanie dei santi,      Oltre a quanto finora detto, vi è da           “Per altro vien rappresentato, che
pregiudizi e a convertire i cuori, come
                                             il cardinale Amato, prefetto della            ricordare un problema non marginale.           nella stessa terra di Ullano, vi siano
hanno testimoniato le oltre centomila
                                             Congregazione delle cause dei santi,          All’inizio della seconda metà del XVIII        abitanti famiglie si latine, che de greci,
persone che hanno accolto con un                                                           secolo risalgono le istruzioni rivolte a       e che alle medesime si somministri
                                             ha rivolto al Papa la petitio. Dopo la
lungo applauso le parole della formula                                                     Monsignor Sanseverino, vescovo di              il sagramento dell’eucarestia sub
                                             lettura della formula di canonizzazione,
di canonizzazione pronunciata dal                                                          Montemarano, dalla Congregazione               utraque specie, e col fermentato; che
                                             le reliquie della santa sono state portate
Pontefice in latino: «Dichiariamo e                                                        di Propaganda con le quali veniva              le feste de santi si osservino secondo
definiamo santa, la beata Teresa di          processionalmente accanto all’altare,
                                             mentre il coro della Cappella Sistina         nominato visitatore apostolico della           il rito greco; ed il simile dei digiuni,
Calcutta e la iscriviamo nell’albo dei                                                     diocesi di cui era parte San Benedetto         e matrimonj, che sono tutti contrarj ai
santi, stabilendo che in tutta la Chiesa     intonava Iubilate Deo. Il reliquiario
                                                                                           e di quelle limitrofe. La lettera che lo       decreti della bolla suddetta, volendosi
essa sia devotamente onorata tra i santi».   rappresenta una croce in un cuore e
                                                                                           nominava visitatore risale al maggio del       colorire la contravenzione circa il
Il suo sorriso, dall’alto dell’immagine      ricorda il sari bianco con le sue tre
                                                                                           17521, ma il Sanseverino non effettuò          sagramento fermentato, di non poter
nel grande drappo esposto alla loggia        strisce blu. Alla preghiera dei fedeli le     il suo compito fino al dicembre dello          fare altrimenti, per esserci una sola
centrale della basilica, campeggiava         intenzioni sono state in albanese per         stesso anno perché convinto che i              parochia, e paroco greco, che conserva
sulla piazza assolata e stracolma di         la Chiesa, in francese per le persone         vescovi locali si sarebbero opposti alla       il venerabile secondo il suo rito. Simili,
gente. Sono venuti in particolare            consacrate, in bengali per i governi e        sua missione ed in particolare il vescovo      e maggiori disordini si sentono nei
dall’India, ma anche da tutte le nazioni     le assemblee legislative, in portoghese       presidente del Corsini non avrebbe             luoghi di ciascuna di dette diocesi, nei
dove sono presenti le Missionarie            per i poveri e gli ultimi della terra, e in   permesso una simile interferenza2.             quali il disposto in detta bolla poco o
della carità che hanno ereditato il suo      cinese per i cristiani perseguitati.          Nella lettera del maggio 1752, veniva          niente è osservato, come viene riferito,

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e principalmente nei matrimonj, li quali      siano dell’uno e dell’altro. Di più se i       più sensibili, per la conservazione del rito   diametralmente si oppone all’intenzione
siccome in detta bolla si decreta, che lo     predetti convittori, ministri, e inservienti   greco, come era il volere espresso nella       della santa memoria di Clemente XII,
sposo di rito greco non possa passare al      di rito latino osservino le feste, e i         Etsi pastoralis. Per fronteggiare questa       che fondò quel collegio unicamente
latino, e la sposa di rito latino al greco    digiuni della chiesa latina, oppure            situazione Roma fu costretta a prendere        per li greci, ma ancora per le pessime
senza dispensa apostolica, nulladimeno        della greca, e se ricevano la santissima       dei provvedimenti e successivamente            conseguenze, che ne derivano dalla
francamente si fanno li matrimonj a loro      eucarestia in azimo, o in fermentato.          alla visita di Monsignor Sanseverino,          mescolanza e confusione dell’uno e
beneplacito, come ancora né battesimi         E finalmente quante siano in codesta           ne fece seguito un’altra del vescovo           l’altro rito, talmente che non vivono né
de figli de parenti latini si battezano con   terra di Ullano le famiglie di rito greco,     di Mileto che venne annunciata il 18           alla greca né alla latina…”6. Se dunque
simile franchezza col rito greco”3.           e quante rispettivamente quelle di rito        agosto del 1756 per mezzo di una lettera       la mescolanza dei riti nella liturgia e
Dell’anno successivo è una lettera            latino. E se il paroco amministri a queste     circolare ai vescovi nei cui territori         nelle feste suscitava a Roma già gravi
inviata al vescovo di Nemesi nella            i sacramenti nello stesso rito, ovvero         vivevano popolazioni italo-albanesi.           problemi, a maggior ragione doveva
quale vengono chieste informazioni            nel greco. Si attenderanno dunque con          Questa visita, come la precedente, si          farne nascere la presenza di alunni latini
sulle novità introdotte al Corsini. La        particolar espettazione in effetto della       proponeva di verificare tutti gli abusi        in un collegio che era nato con il preciso
lettera dice: “Quantunque il collegio         diligenza, e sincerità di Vostra Signoria      che si verificavano in quelle terre, “per      compito di tutelare la spiritualità greca7.
pontificio Corsino eretto dalla sacra         le sue distinte e precise risposte a           mezzo di un visitatore il quale portandosi     Ma questa situazione di ibridismo se
memoria di Clemente XII in codesta            ciascuno dé soprindicati quesiti per           nelli rispettivi luoghi ne prende le più       da una parte era tollerata dagli abitanti
terra di Ullano sia stato fondato per         lume, e piena informazione di questi           esatte informazioni. Tale incombenza è         locali sia greci che latini perché era
l’educazione, ed istruzione de giovani        miei eminentissimi colleghi,…”4.               stata appoggiata a Monsignore Vescovo          ormai per molti prassi comune dei riti
italo-greci albanesi dimoranti nei regni      Come si può vedere, la situazione              di Mileto; La onde Vostra Signoria             nella liturgia e nelle feste, dall’altra
delle due Sicilie, è nondimeno penetrato      religiosa dei cittadini di San Benedetto       si compiacerà di comunicargli per              era combattuta da Roma perché il rito
a notizia di questa sacra Congregazione,      non era tra le più chiare: oltre alle          iscritto tutte quelle notizie, che crederà     greco, pur considerato inferiore, era
che siavi stato introdotto un convitto di     numerosissime domande per cambiare             opportune per il buon esito di questa          tuttavia riconosciuto ed inserito a pieno
giovani latini. Desidera essa pertanto        rito, si aggiungevano situazioni poco          commissione tanto circa l’accennata            titolo nella chiesa romana.
di intendere da Vostra Signoria se ciò        limpide come quelle sopra riportate della      inosservanza del rito, tanto circa lo          Dunque non è possibile tracciare un
veramente sussista: e in tal caso, da         mescolanza tra i due riti: mescolanza,         stato del collegio di Ullano secondo le        quadro netto della situazione al tempo in
qual preciso tempo in qua siasi dato          peraltro, che il più delle volte non           cognizioni ch’ella possa averne…5.             cui Don Giulio giunse a San Giorgio; ma
principio a simil convitto: con quale         era frutto di una scelta deliberata ma         Evidentemente la relazione del vescovo         per tentare di semplificare si può dire che
autorità, e per quale fine vi siano stati     nasceva da situazioni contingenti, per         di Mileto non fu molto tenera verso            da parte greca accanto ai tradizionalisti
i detti giovani latini introdotti: quanto     esempio dalla mancanza di un parroco           queste ‘innovazioni’, tant’é vero che          ed a quelli che invece aspiravano a delle
ciascuno contribuisca mensualmente al         di uno dei due riti o dalla mancanza di        nel maggio del 1757 la Congregazione           riforme e alla unione totale con Roma,
collegio per il suo mantenimento; ed in       un seminario vicino alle abitazioni degli      di Propaganda scriveva al Nunzio di            c’erano coloro che ormai da tempo si
qual numero essi siano presentemente.         studenti di rito latino.                       Napoli lamentando il fatto che gli abusi       erano abituati ad una interdipendenza
Inoltre sarà cura della di lei attenzione     Questo finiva per creare una situazione        del rito non erano cessati, anche a causa      dei gesti rituali e che non consideravano
di riferire distintamente, se i maestri, i    ibrida che era mal tollerata sia da quegli     dell’ostinazione del vescovo presidente        questo come un tradimento delle antiche
ministri, e gl’inservienti al collegio, ed    albanesi che si ergevano a corifei             il quale introduceva nel collegio “…di         tradizioni, ma piuttosto come la vera
in specie al mentovato convitto, siano        della salvaguardia delle loro proprie          soppiatto (e) senza licenza… (gli alunni       fede, quella che era stata tramandata
di rito greco, o latino: ed in evento che     tradizioni, che dalla curia romana la          di rito latino, cosa) che non può, ne deve     dai padri: infatti da molto prima del
fossero di ambedue i riti, quanti, e quali    quale si batteva, almeno nei suoi uomini       in niun modo tolerarsi, non pure perché        XVIII secolo si era avuta in non pochi

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casi un’interazione tra le due culture       recente, “quasi semper... schismatici”9.       Nicola De Marchis, presidente del             e scriveva nella maniera più propria
religiose che aveva necessariamente          Si venivano, però , delineando nuove           Collegio14. Tuttavia, il Varibobba è          alla sua educazione. Il Risorgimento
visto il rito greco assumere dei tratti      problematiche: le ingerenze sempre             noto agli studiosi di letteratura albanese    italiano era ancora troppo lontano
specifici della dominante religiosità        frequenti degli episcopati locali,             come “verseggiatore popolare e                perché egli, come il De Rada, alla luce
latina. Quest’influenza però non aveva       la presenza di predicatori latini              popolareggiante”15. Ma non tutti sono         degli ideali nazionalisti, sentisse la
comportato particolari problemi perché,      tra quelle comunità, la decadenza              propensi a riconoscere nella sua opera        necessità di un purismo a sostegno d’un
oltre ad essere limitata a pochi gesti,      inarrestabile del rito orientale e, non        letteraria un servizio alla rinascita delle   diritto d’indipendenza per la patria degli
era stata completamente assimilata           ultimo, le numerosissime richieste di          tradizioni del suo popolo16. Il Petrotta,     avi”20. Più avanti, inoltre, dà lustro alla
e per questo considerata come parte          cambiamento di rito inoltrate a Roma           infatti, afferma che se la lingua usata       tecnica letteraria usata da Don Giulio21.
integrante di un’antica tradizione           da sacerdoti italo-greci10. E tra questi       dal Varibobba non fosse inquinata da          E lo stesso parere è espresso dal
- fermo restando il fatto che molti          sacerdoti, uno che più di molti altri tentò    italianismi “potrebbe essere veramente        Cammarata: “La poesia del Varibobba
continuavano a professare l’originale        con molteplici modi di realizzare questo       pregevole dal punto di vista linguistico,     è una poesia popolareggiante, infatti la
rito greco, libero da contaminazioni ed      suo desiderio fu Giulio Varibobba11.           se non artistico”17. Un pensiero analogo      sua rievocazione del Vangelo spesso
influenze.                                   Noi conosciamo attraverso i documenti          è presente in un articolo di Giuseppe         non è fedele alla tradizione biblica e
Le accuse di tradimento, le polemiche,       conservati nell’archivio di Propaganda         Schirò comparso sulla rivista ‘Studi          presenta numerosi anacronismi. Quel
tuttavia, non avranno mai a mancare:         Fide, solo il periodo più importante           albanesi’ in cui si parla della principale    mondo nella poesia del Variboba, il più
il Varibobba per primo ne fu toccato;        della sua vita, quello cioè che va dal         opera di Don Giulio, i Ghjella e San          delle volte, è presentato con i nomi ed i
ma lo furono anche quelli che con lui        1751, anno in cui venne nominato               Meriis Virghjer (inni alla vergine), la       volti degli uomini e delle donne del suo
e come lui tentarono un cambiamento          rettore del collegio Corsini di San            quale “sarebbe un’opera veramente             paese, ma esso è rievocato con tale tenue
radicale che, peraltro, non ebbe felice      Benedetto Ullano12 fondato da papa             insigne, se la lingua in cui è dettata non    spiritualità e con tanta spontaneità che
soluzione8.                                  Clemente XII nel 1732 per la tutela del        riboccasse, sino alla nausea, di vocaboli     le varie contaminazioni ed i numerosi
                                             rito greco-cattolico in Italia, al 1769        italiani, al pari delle altre belle poesie    anacronismi sono accolti con sorridente
                                             quando inviò per l’ultima volta una            sacre dello stesso autore...”18.              compiacenza”22.
              Capitolo IV                    richiesta a Propaganda Fide per ottenere       Giuseppe Schirò junior da invece un           Oreste Buono in un suo articolo su ‘La
                                             il passaggio di rito13.                        giudizio più complesso sull’opera             nazione albanese’ riprende i concetti
       L’OPERA POETICA DI                    Riguardo la figura del Varibobba               letteraria di Don Giulio. In una sua          finora riportati, in maniera forse più
        GIULIO VARIBOBBA                     non esistono molti altri documenti             pagina, paragonandolo al De Rada, il più      retorica; egli infatti afferma che “la
                                             oltre quelli presenti nello Archivio di        grande poeta albanese contemporaneo,          poesia del Variboba è il primo inno
Era presente, come si è visto, nel secolo    Propaganda Fide: quasi tutte le altre          afferma che il Varibobba “prese per           albanese alla religione, è l’apoteosi che
XVIII una pluralità di atteggiamenti         notizie che si posseggono su di lui            buone tutte le parole infiltrate nel          fa al creatore, è l’espressione sincera
all’interno della chiesa riguardo il         appartengono alla leggenda ed alla             vernacolo di San Giorgio”19; ma               e l’eco di tutto un popolo, che sente
problema della presenza italo-albanese       mitologia popolare. Di certo sappiamo          nello stesso libro non esita a dare un        quel bisogno innato... di esprimere i
in Italia. Tuttavia la maturazione           che egli nacque a San Giorgio Albanese         giudizio più che positivo della sua           sentimenti che s’agitano nel … cuore”,
avvenuta nel corso di due secoli in taluni   nel 1724 e che suo padre fu eletto nel         poesia scrivendo che “l’opera d’arte          ed aggiunge che sente “solo... il dovere
ambienti ecclesiastici romani, aveva         1714 ‘protopapas’ di quel paese; che           va giudicata così com’é, e la lingua nei      imprescindibile di rivendicare la
permesso che queste popolazioni non          entrò come alunno nel Corsini all’età di       rapporti diretti con la sensibilità del       fama... del Variboba, il quale nelle sue
venissero più considerate, come molto        11 anni e che ricevette gli ordini religiosi   poeta. Quei calabresismi erano entrati        poesie, spira l’aura mite di un santo; e
spesso era avvenuto in un passato anche      intorno al 1749 dalle mani di Monsignor        nell’uso del popolo ed egli parlava           tale fu ritenuto dai suoi paesani per la

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bontà dei costumi e per la dottrina”23.       tanta vivacità e chiarezza nei racconti      del parroco di San Giorgio: il passaggio      grande. De Rada stesso lo ammette: “il
Il Buono sostiene ancora che il               e nelle descrizioni, che l’anima sente       cioè, al rito latino che garantiva, ai        quadro ch’ei presenta è di una realtà
Varibobba ha dovuto rappresentare la          intenerirsi e l’ammirazione trascina         suoi occhi, una maggiore possibilità          insuperabile...”35.
Vergine con caratteri umani perché la         all’entusiasmo, non per le cose dette,       di salvezza rispetto al rito greco ormai      Questo parere del Ferrari sembra
sua figura fosse compresa dalla ‘gente        ma per il modo come sono dette...”28.        in decadenza ed estraneo a molti, e           essere un superamento critico riguardo
ignorante’ ma aggiunge che “questa            In più, si schiera apertamente a favore      destinato, a giudizio di Don Giulio, a        i giudizi espressi, di solito in maniera
immagine umanizzata è circonfusa              del Varibobba assolvendolo dalle accuse      divenire un ricordo del passato e non         abbastanza concorde, sul Varibobba.
da quell’aureola di misticismo che ci         di ‘italianismo’ giudicando “l’opera         più un mezzo efficace di salvezza.            Infatti, lungi dal considerare Don
eleva con la mente al cielo... Al poeta       letteraria di questo prete, semplice come    Come dice il titolo dello scritto, l’autore   Giulio un ‘traditore’, il Ferrari coglie le
sta innanzi… una luce intellettuale           i contadini della sua terra e che canta      vuole arrivare a comprendere i motivi che     radici del suo pensiero; egli scrive: “Le
superiore all’espressione...”24. Infine, il   (Don Giulio), come essi, col cuore puro      hanno portato il De Rada a riconoscere        intenzioni adunque del Variboba, a parer
Buono tiene a sottolineare la spiritualità    e con l’anima aperta”29.                     come ‘traditore’ il nostro Don Giulio.        nostro, furono delle migliori. Egli volle
compresa nelle opere letterarie di Don        Dunque, i giudizi sul lavoro letterario di   Ed i motivi sembrano essere sempre            servire la fede e la sua nazione. Peccò
Giulio: afferma infatti che la sua poesia     Don Giulio da una parte si concentrano       gli stessi: anzitutto l’uso della “favella    di troppa semplicioneria e il risultato
“è piena di ascetismo; è il momento più       sulla sua opera principale - appunto i       invasa dalla lingua d’Italia dove senza       fu pessimo”36; e queste intenzioni
imperituro della nostra atavica religione,    ‘Ghjella’, inni dedicati alla Vergine,       scuola stava esule da tre secoli”32; e poi    erano motivate dalla convinzione che
che rivela intimamente la natura, i           - una pratica di pietà estranea alla         l’aver sostituito agli inni che cantavano     “professando il rito bizantino, non
costumi, i sentimenti degli albanesi”25.      religiosità greca, ma che egli introdusse    del paese perduto, “le nuove cantilene        potrà salvarsi l’anima, né la sua, né
A parte le espressioni ridondanti, il         per avere uno strumento con cui parlare      sue dall’idea cristiana ammeschinita e        quella degli albanesi suoi concittadini
giudizio del Buono sembra essere              al popolo, per dare alla gente un “cibo      profanata, come da chi non capisce”33.        (poverino)!”37.
non meno epidermico di quelli finora          spirituale”30 nel tentativo di spingerla     Dunque, anche il De Rada non sembra           II Ferrari attribuisce questa convinzione
considerati.                                  al rito latino e che ebbe una notevole       scostarsi dai giudizi, che,peraltro sono      alla “grande confusione della sua
Allo stesso modo, senz’altro positivi         fortuna31, dall’altro sul tradimento che     stati espressi unanimemente fino ai           mente”38, ma anche al fatto che Don
sono i giudizi che vengono espressi da        egli avrebbe portato alla letteratura        nostri giorni, sul Varibobba.                 Giulio fosse convinto della ‘praestantia’
Antonio e Salvatore Scura. Il primo           albanese infarcendola di termini italiani    Ma il Ferrari, dopo aver descritto il         del rito latino “perché immedesimato...
parla delle “Ghjella e delle laudi ai         e dialettali calabresi. Giuseppe Schirò      pensiero del grande letterato albanese,       (delle) idee che circolavano nel mondo
santi giudicandole assai pregevoli (di)       junior, in particolare, riapre la polemica   va oltre questi ‘luoghi comuni’ di            non albanese che lo circondava e dove
un mistico e soave profumo di classica        sulla necessarietà per gli albanesi di       giudizio, ed esclude fermamente “ogni         egli si sente a suo agio”39, ed infine
semplicità, (permeate) dei domestici          mantenere intatti o meno i loro costumi.     idea di tradimento”34 da parte di Don         perché certo del fatto che “le vere
affetti”26.                                   Ma, a mio avviso, il problema, in questo     Giulio.                                       tradizioni albanesi fossero in questi
Il secondo, ripetendo quasi alla              modo, risulta troppo semplificato.           Dice infatti: “Variboba, a parer              paesi, oramai morte”40.
lettera le parole del primo riferite alla     Così, l’unico ad avere una visione più       nostro,nella più grande buona fede, era       Tenendo presente che le ‘Ghjella’ furono
“Ghjella”, valuta quest’opera “poema          complessiva dell’opera di Don Giulio         convinto, in quella forma popolare, di        scritte durante il suo soggiorno a Roma,
sacro di indiscutibile valore artistico27,    è Giuseppe Ferrari. In un suo già            poter fomentare la fede religiosa.            sappiamo dai documenti dell’archivio
ove si riscontra un mistico e soave           citato articolo egli analizza la poesia      Egli non si atteggia a letterato…             di Propaganda che la sua azione per
profumo di classica semplicità e la           del Varibobba, la quale, a suo parere,       la poesia in lui è tutta spontaneità,         convertire gli abitanti di San Giorgio è
purezza dei domestici affetti, e tanta        esprime quello che era, in fondo, il         proveniente da una fede profonda... e         precedente alla stesura di quest’opera
schiettezza e spontaneità di sentimenti,      dramma interiore ed insieme il progetto      proprio per questo egli riesce ad essere      (quindi la sua idea è preesistente agli

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inni). Va altresì detto, a complemento          di ricercare il bene del suo popolo.         era, almeno nelle intenzioni; lo chiama              8
                                                                                                                                                   Giuseppe Ferrari in un suo articolo
di quanto supposto dal Ferrari, che il          Questa sua ferma convinzione traspare        traditore...”41.                                     pubblicato sul “Bollettino della Badia greca
Varibobba era pressato da più parti e la        dai      documenti       successivamente     Questo, però, fa salvo quanto detto                  di Grottaferrata” afferma ugualmente quanto
sua convinzione che non si sarebbe mai          esaminati in questo lavoro; allo stesso      sopra: la sua opera fu esclusivamente                ora esposto; egli si riferisce alla situazione
                                                                                             composta a fini pastorali: in secondo                di quegli anni che caratterizzò la vita delle
potuto salvare se avesse seguito il rito        modo sembra leggere tra le righe la
                                                                                                                                                  comunità albanesi presenti in particolar modo in
orientale non era un tratto originale del       radicalità delle sue motivazioni religiose   luogo soltanto si può parlare di
                                                                                                                                                  Calabria. Egli dice che “...la questione religiosa
suo pensiero. Si è visto, nei precedenti        ed umane, talvolta in netta opposizione      tradimento della lingua e dei costumi,
                                                                                                                                                  era dominata da tre diverse correnti. La prima
capitoli, la decadenza che incombeva sul        con una sensibilità che stava nascendo       ma, a mio parere, ciò offre una visione              voleva il semplice passaggio al rito latino di
rito greco, i tentativi degli stessi monaci     in taluni ambienti della chiesa romana.      che non coglie le radici profonde della              tutti i paesi. Era il vivo desiderio degli ordinari
basiliani di affrancarsi dall’obbedienza        Infine il Ferrari esprime un parere severo   mentalità, delle azioni e delle attese               latini e di pochi sacerdoti e laici albanesi. Gente
della regola del loro ordine, i gesti e le      sulle conseguenze che portarono, nel         religiose di quest’uomo e rischia di                 questa sinceramente religiosa, preoccupata
parole di molti vescovi latini che non si       campo delle tradizioni popolari albanesi     fermarsi ad un livello superficiale.                 unicamente delle sorti religiose dei paesi,
curavano minimamente di preservare              ed in quello linguistico, gli inni di Don                                                         convinta com’era che non si poteva essere greci
l’integrità del rito bizantino.                 Giulio. Dice, infatti: “II Varibobba ha                                                           e nello stesso tempo cattolici. Il Varibobba, il
È facile credere, allora, che un simile stato   un linguaggio da taverna e, nel suo                                                               Masci, il Tocci, non erano dei pazzi o degli
di cose avesse un peso considerevole            poema, affiorano le idee del volgo che
                                                                                             1
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nella cultura e nella mentalità di molti:       lo circonda. Sarebbe stato più artista       1752, v. 179, pp.94-95.                              di abbandonare in tempo delle usanze, che il
                                                                                             2
                                                                                               LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE,                 tempo stesso avrebbe presto spogliato del loro
nonostante la resistenza di tanti alla          se avesse almeno mutato soggetto, ma
                                                                                             1752, v. 179, pp.110-111.                            significato intimo e all’unico fine di coltivare le
‘latinizzazione forzata’ e le numerose          forse, in questo caso, sarebbe stato         3
                                                                                               LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE,                 anime del popolo albanese.
battaglie che taluni combatterono               presto posto in oblio. Mentre egli seppe     1752, v. 179, ff. 110-111.                           La seconda corrente accettava sostanzialmente
per la difesa e la permanenza di certe          penetrare nelle chiese, con il favore del    4
                                                                                               LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE,                 le medesime tesi ma, o perché teneva conto
tradizioni, doveva essere abbastanza            volgo e si immortalò, ma il danno che        1754, v. 183, ff. 209-210.                           dell’opinione di Roma, o perché pensava di
diffusa una mentalità da ‘stato di              fece fu enorme. Ci ha dato una delle         5
                                                                                               LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE,                 raggiungere lo scopo col tempo, oppure per
assedio’, che in coloro meno convinti           prime opere d’arte letteraria albanese,      1756, v. 188, f. 223.                                ragioni affettive verso le proprie tradizioni o
e con sentimenti più accomodanti si             ma con quest’opera egli ha dato il           6
                                                                                               LETTERE della SACRA CONGREGAZIONE,                 anche perché concepiva i riti religiosi come
sarebbe presto trasformata in una resa,         maggior colpo ai riti religiosi e popolari   1756, v. 188, f .131.                                una specie di museo storico, questa seconda
magari negoziata e patteggiata, ma              veramente albanesi e soprattutto alla        7
                                                                                               Si deve tuttavia ricordare l’astiosa polemica      corrente voleva una decisa frattura con
senz’altro definitiva al predominante           lingua albanese. Ancora oggi trovansi        sviluppatasi tra Ignazio Archiopoli e i vescovi      l’Oriente, assimilando i paesi albanesi agli
rito latino.                                    studiosi che credono, la lingua del          di Cassano e di Rossano che rifiutavano ai           italo-greci dei monasteri basiliani. Si trattava
Certamente il Varibobba non fu                  Variboba, il dialetto puro degli albanesi    giovani delle loro diocesi le lettere testimoniali   dunque di conservare il rito greco, in forme
                                                                                             necessarie per 1’accettazione al Corsini (v.Cap.     piuttosto ibride, ma di staccarsi completamente
estraneo o indifferente a tutto ciò,            della Calabria. Nulla di più errato. Se
                                                                                             II, pp. 133 ss). È probabile che il vescovo di       dallo spirito teologico-ascetico bizantino.
come pure afferma il Ferrari. Vi è da           nel Variboba, in gran parte, è sana la
                                                                                             Mileto, al corrente di ciò, avesse per questo        Il fenomeno è spiegabilissimo per gli italo-
aggiungere soltanto una specificazione:         morfologia e la sintassi, della lingua, il   motivo scritto nella sua relazione che era lo        greci, i quali, nel ‘6-’700 costituivano una
Egli ebbe una sua precisa responsabilità        lessico è detestabile e non risponde per     stesso vescovo greco la causa della mescolanza       posizione a sé, posizione rispettabile, in quanto
nell’accettare e nel condividere tanti          niente al dialetto arbereshe. Per tutte      creatasi nel collegio, dimostrando la totale         si componeva di elementi perfettamente
progetti di riduzione del rito greco            queste ragioni De Rada (lo) giudica...       estraneità dei primi e giustificando in questo       italiani che non potevano più sentire nel loro
benché, a differenza di altri, la sua           in maniera durissima; lo considera           modo la mancata concessione delle lettere            intimo alcun legame con l’oriente, all’infuori
maggiore preoccupazione fosse quella            osceno e sacrilego e certamente non lo       testimoniali.                                        di quello che poteva essere un legame storico,

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