La scuola Calcio Barcellona
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La scuola Calcio Barcellona di Raffaele Barra Istruttore CONI – FIGC, laureando in Comunicazione, dopo varie esperienze in altre società (nelle categorie pulcini ed esordienti) da 2 anni milita nel Sottomarina Lido Calcio, dove allena la categoria pulcini. Da qualche anno, quando si parla di calcio e soprattutto di “bel calcio”, o di “bel gioco”, automaticamente non si può non finire per parlare del Barcellona, facendo nascere una serie di complimenti e lodi nei confronti della squadra di Guardiola che non trovano fine. La squadra Blaugrana, negli ultimi mesi è stata addirittura proposta come la miglior squadra di tutti i tempi dando vita a paragoni con il Milan di Sacchi, o con il calcio olandese di Cruyff. I campi di allenamento della Catalogna sono ormai meta di visite da parte di moltissimi allenatori, che cercano di capire o di carpire la metodologia usata dagli spagnoli. Oltre al bel gioco ed alle vittorie, uno degli aspetti che più colpiscono nel Barcellona degli ultimi anni è che tutto ciò è possibile anche utilizzando moltissimi giocatori provenienti dal Settore Giovanile: l’ormai famosa Cantera e che, questo utilizzo di giovani, è in netta contrapposizione con quanto praticato in Italia, dove le grandi squadre cercano costantemente giocatori già affermati e dove i ragazzi della primavera vengono mandati “a farsi le ossa” in società minori. A marzo scorso ho avuto la fortuna, con altri colleghi, di partecipare al “Clinic” organizzato dal Calcio Padova che aveva come ospite Isaac Oriol GUERRERO, coordinatore della Scuola di formazione del F.C. Barcellona, avendo modo così di vedere da vicino questa splendida realtà. Una serata molto educativa che ha avuto come tema “la formazione nella scuola spagnola” e ha aiutato a capire, se mai ce ne fosse stato bisogno, come quanto si vede ogni giorno quando scende in campo il Barcellona, è anche frutto di una filosofia di gioco raggiunta attraverso esercitazioni, giochi e situazioni, che convergono tutti nella stessa direzione fin dall’allenamento dei più piccoli. Il “Clinic” ha mostrato la costante ricerca del possesso palla fin dal settore giovanile e tra gli obiettivi perseguiti nelle esercitazioni proposte durante la serata si è potuto notare una ripetuta ricerca dell’ampiezza e della profondità, oltre alla immediata ricerca di riconquistare la palla nelle transizioni con pressing e pressione nella zona dove è stata persa.
Tutte le esercitazioni proposte sono finalizzate all’apprendimento di quello che Mister Guerrero individua con la formula: PAD = E Percezione => Analisi => Decisione =====Î Esecuzione Gli allenamenti servono, cioè al raggiungimento di uno stato mentale che porta a percepire la situazione di gioco, ad analizzarla, a decidere quale sia la soluzione migliore in quel frangente ed a eseguire il gesto tecnico o il movimento tattico più appropriato. La serata è stata veramente colma di spunti, tanto che quello che segue vuole solo essere un piccolo resoconto di alcuni allenamenti proposti da Mister Guerrero. Tutti i giochi e le esercitazioni prevedono una progressione: gli esercizi partono dal facile ed aggiungono via via step di difficoltà cognitive maggiori. Possesso palla a 3 colori In cerchio, si effettua un dai e segui con sequenza di colori prestabilita per i passaggi (rosso passa a giallo, giallo a blu, blu passa a rosso). Nell’esercizio va osservata e corretta la posizione delle spalle: l’esatta postura del ricevente è con una spalla orientata verso il giocatore che passa, l’altra orientata verso il futuro ricevente (quello a cui verrà passata la palla). (Fig. 1) Fig. 1 Progressione: 1 – Effettuare l’esercitazione con 2 palloni contemporaneamente; 2 - Il giocatore che passa e segue va a pressare passivamente il compagno, chiudendo una delle linee di passaggio al colore prestabilito, obbligando così, chi riceve, ad uno stop orientato nella direzione del giocatore con il colore giusto rimasto libero. (In questo modo si lavora anche sulla transizione, abituando chi perde palla – quello che passa in questo caso- ad andare subito ad aggredire il portatore). Possesso a 3 colori con chiamata alle spalle Gioco di passaggi con sequenza di colori (rosso passa a giallo, giallo a blu, blu passa a rosso) effettuato il passaggio il giocatore si muove in un’altra parte del cerchio. Attorno al cerchio girano alcuni compagni, con casacche colorate, in conduzione, i giocatori all’interno devono
prima di ricevere, voltarsi e dire a voce alta il colore della casacca del compagno che in quel momento gli passa alle spalle (rosso, giallo, blu o nessuno) effettuando successivamente il passaggio al colore previsto nella sequenza prestabilita. (Fig. 2) Fig. 2 Progressione: All’interno del cerchio di cinesini giocano per il possesso 2 colori (blu vs rosso) ed il terzo colore (giallo) fa da jolly, creando così sempre una situazione di superiorità numerica (4 vs 2). L’esercizio si svolge avendo sempre dei giocatori che conducono al di fuori del cerchio e dovendo chiamare, come nell’esercizio precedente, il colore che passa alle spalle del giocatore prima della ricezione (la progressione porta l’esecuzione dell’esercizio in un contesto più aderente alla situazione di gioco) Torello con spazio libero In un cerchio formato da coppie di cinesini che dividono gli spazi, i giocatori effettuano passaggi ai compagni e vanno ad occupare lo spazio rimasto libero. Fig. 3 Progressione: Come nell’esercizio precedente, aggiungendo un giocatore in mezzo in modo da giocare a torello (fig. 3); il giocatore che finisce in mezzo non è solo il giocatore a cui viene intercettato il passaggio, ma anche chi non va direttamente ad occupare lo spazio rimasto vuoto o si dimostra titubante nell’occupazione dello spazio. Torello con palla in mano In cerchio si effettua un normale torello con un giocatore in mezzo (fig. 4) I giocatori nel cerchio, in più, hanno una palla in mano che devono far girare in senso orario (la palla simula
un secondo avversario). Il gioco consiste nell’effettuare passaggi evitando il giocatore in mezzo e non passando a chi in quel momento ha la palla in mano (compagno marcato). Fig. 4 Torello con chiamata Semplice esercizio del torello, con l’obbligo però, prima di ricevere, di dire a voce alta, il colore del compagno da cui si sta ricevendo (lo stesso esercizio si può fare dicendo il nome del compagno, o la città di provenienza) (Fig. 5) Fig. 5 Progressione: 1- il giocatore prima di passare chiama il colore, o il nome del giocatore a cui passerà la palla (in questo caso il giocatore in mezzo sarà agevolato) 2 - Lavorando con 2 o più cerchi, i giocatori prima di passare devono dire il colore del giocatore in possesso nell’altro cerchio. In questa fase si possono posizionare nel cerchio i giocatori anche in base al ruolo, ad esempio mettendo di spalle un centrocampista (che durante la partita ha compagni ed avversari sia di fronte a se, sia alle spalle) o sul lato i giocatori di fascia. Torelli per transizione Si formano 3 cerchi che svolgono normali torelli: in due cerchi si hanno 2 giocatori in mezzo, l’ultimo rimane vuoto con i giocatori che effettuano passaggi liberi. (Fig.6). Si gioca normalmente, (si possono fare varianti ad esempio aggiungendo un punto ogni 8 passaggi consecutivi o anche limitando i tocchi) ma al 2° errore la coppia che ha sbagliato il passaggio va ad attaccare il torello rimasto vuoto.
Fig. 6 Partita a tema per transizione (A differenza dell’esercizio precedente dove le transizioni erano allenate senza bidirezionalità, qui - viste le porte - si allena, come progressione dell’esercizio precedente, la transizione in un contesto di partitella) Partita a tema con jolly per allenare le transizioni, la squadra che perde il possesso deve mandare i 2 giocatori più vicini alla palla a pressare, ponendosi (fig.7) in modo da impedire il cambio di gioco longitudinale, mentre gli altri indietreggiano velocemente per impedire l’eventuale lancio lungo. Fig. 7 Partita a tema 4 zone Con il campo diviso in 4 zone (fig.8), due squadre, senza portieri e con l’aiuto di 2 jolly (in modo da lavorare sempre in superiorità numerica) devono conquistare con passaggi le 4 zone del campo. I giocatori della squadra devono entrare tutti nella zona eccetto 1 che andrà ad occupare già la prossima zona. Lo scopo è abituare la squadra a fare densità in una zona girando palla, in attesa di liberare un compagno nella zona vuota. Fig. 8
Partita a tema 3 zone Con il campo diviso in 3 zone (fig. 9), si disputa una partita a tema con 2 jolly e portieri. I giocatori non possono passare la palla nella stessa zona. (in questo modo vengono effettuati passaggi in orizzontale ed i giocatori si abituano a porsi sempre in appoggio o a sostegno) Fig. 9 Progressione: Si gioca come nell’ esercizio precedente, aggiungendo però una casacca al centro della traversa, in modo da dividere la porta a metà. Il portiere si sposta in un lato della porta secondo la zona longitudinale in cui si trova la palla, lasciando libera la metà opposta (senza poi parare in quella metà) ed obbligando così il giocatore al tiro a guardare il posizionamento del portiere e la porta per mettere poi la palla nella zona libera. Partita a tema con ruoli Partita a tema di possesso con campo diviso in zone, con un jolly e posizioni prestabilite. (Fig. 10) Il centrale difensivo può giocare solo al centro e sulle zone laterali basse; gli esterni bassi solo nella loro ed in quella laterale alta; gli esterni alti viceversa; l’attaccante nella sua ed in quelle esterne alte; il centrocampista ed ovviamente il jolly ovunque, ma non devono essere mai nella stessa zona centrale. Inoltre gli esterni ,con la squadra in possesso, possono stare nella stessa zona ma non devono però stare nello stesso binario, se uno cioè è verso l’interno del campo, l’altro deve allargarsi all’esterno e viceversa. Il gol vale se segnato da dentro l’ultimo settore centrale. Fig. 10
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