La danza dell'Essere al Piccolo Bellini di Napoli

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La danza dell'Essere al Piccolo Bellini di Napoli
La  danza   dell’Essere   al
Piccolo Bellini di Napoli
Il 1 marzo 2022 al Piccolo Bellini di Napoli la danza
contemporanea penetra la sala di respiri unici.
Si inizia con​ Agua/R-esistenza, della​ compagnia siciliana
Petranura,​ che in una produzione di Megakles Ballet, tra le
musiche introspettive di ​ Philipe Glass, ci ha condotto nella
morbidezza delle forme di Claudia Bertuccellie e di Francesco
Bax. Le coreografie di Laura Odierna e Salvatore Romania
vivono a pieno gli spazi di luce create da Francesco Noè,
affinchè tra girandole di sguardi in attesa di scomposizioni
libere, nessuna pirouette​ lasci indifferente lo spettatore.
La forza dell’Etna e la contaminazione di più espressioni
corporee rendono la “perfomance caratterizzata da movimenti
fluidi e penetranti che ricordano l’acqua che penetra la forma
e ad essa si adatta investendone lo spazio.”
La seconda compagnia in ordine di apparizione è​ Collettivo
Trasversale dell’orgoglio partenopeo Macia Del Prete,​ che
torna al Piccolo Bellini con​​ Body Things-Chapter 2 xxy
series.
Se nel primo tempo abbiamo assistito ad una vera e propria
primavera dell’Essere, da questo momento in poi ci siamo
ritrovati catapultati “in un sol tratto tra corpo e anima”. È
necessario chiamare in campo il filosofo Husserl per capirne ​
“il rapporto reciproco l’un con l’altra come un unico essere a
due facce” e descrivere ​ l’intensità di due danzatori quali
Giuseppe       D’andrizza​         e     Tonia       Laterza.
La danza dell'Essere al Piccolo Bellini di Napoli
La citazione riguarda il rapporto tra scienza e natura, balza
nella mente proprio per la suspance creata in scena tra
bravura tecnica e spontaneità innata.
La trasposizione artistica di tale luce del pensiero è voluta
in una coreografia della stessa Del Prete che ben racconta la
relazione tra fluttuazioni di genere, ci impone​ di pensare e
ripensare cosa sia maschio e cosa sia femmina nella percezione
contemporanea.
Lo spunto, ispirato al racconto​ “Cinismo”​ di​ Sergio Bizzio
e alla sua versione cinematografica, è riesaminato sul palco
anche grazie al contrabbasso di​ Niccolò Basile, che a colpi
di note annulla le distanze tra noi e quell’ Essere risorto
nel primo tempo. Allo spettatore è donato il potere di
contemplare come la musica diventi danza, come il corpo
diventi spirito, come al linguaggio non serva la parola.

“Se il fine del teatro è di offrire uno sbocco ai nostri
sentimenti repressi, una sorta di atroce poesia si esprime in
atti bizzarri, che pur alterando la realtà della vita,
dimostrano che la sua intensità è intatta”   Artaud
​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​
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                   dal corrispondente da Napoli Anita Laudando
La danza dell'Essere al Piccolo Bellini di Napoli
VISITA GUIDATA SULLE ORME DI
ANIELLO FALCONE
START POINT ORE 10:00

 Complesso Monumentale Donnaregina – Museo Diocesano di Napoli
ORE 11:00
  visita alla chiesa di San Giorgio Maggiore con
approfondimenti all’affresco del pittore Aniello Falcone “San
Giorgio e il Drago”
ORE 12:00
visita alla mostra “Aniello Falcone, il Velàzquez di
Napoli” alla chiesa di Donnaregina Nuova-Museo Diocesano
€ 12,00 a persona (comprensivo di ingresso al Museo),
gratuità sino all’età di 7 anni

CAZZIMMA&ARRAGGIA debutto del
26 dic in scena fino al 9
gen.

    Napoli. Dal 26 dicembre al 9
  gennaio il Piccolo Bellini ospita
          CAZZIMMA&ARRAGGIA

con Errico Liguori e Fulvio Sacco, intenti a raccontare la
La danza dell'Essere al Piccolo Bellini di Napoli
loro versione “della più grande impresa manageriale e sportiva
del XX secolo”: far finta di aver soldi per potersi comprare
Maradona!
​Siamo trasportati nel giungo del 1984 in un progetto in cui
Fulvio Sacco insieme a Napoleone Zavatto,​ ​ pensano con
“arraggia” (rabbia in dialetto napoletano) al sogno di poter
riscattare la propria città tentando di fare la storia del
Calcio Napoli. Con espedienti propri della intraducibile
“cazzimma” partenopea, chiusi in una stanza d’ albergo a
Barcellona, i 2 protagonisti aspettano la telefonata del
Presidente, bleffando, sperando e ragionando. Ma non siamo di
fronte ad un’illusione scenica qualunque, perché ​ “per
realizzare questo bisogno di raccoglie storie siamo andati
direttamente da lui, Corrado Ferlaino – l’uomo che ha
realizzato i sogni di milioni di tifosi. Ancora oggi non
sappiamo come abbiamo preso quell’appuntamento, ancora oggi ci
chiediamo perché ha accettato la video-intervista di due
sconosciuti che niente volevano sapere di Maradona, ma di come
si realizzano i sogni.”

Grazie anche alla produzione esecutiva​ di Fondazione Teatro
di Napoli – Teatro Bellini, con il contributo di​ Mestieri del
Palco​ e il sostegno di​ Teatro Nostos; Putéca Celidònia;
cantiere sartoria del Teatro Sannazaro; pigrecoemme – Scuola
di Cinema e Fotografia, assemedianosocialclub, agli elementi
scenici e costumi​ di Anna Verde, assistente​ Umberto
Salvato, possiamo gustare questo retroscena della vicenda con
la carica propria del napoletano tifoso e sognatore. Comprare
Maradona e farla finita con le “camorre” che girano intorno a
questo evento, è una situazione narrata con grande fluidità,
senza trovate fanatiche. Assistiamo ad un testo ben scritto e
soprattutto percepiamo la bravura degli attori, che seppur si
siano avvalsi del supporto di Armando Pirozzi, hanno una
autoregolazione interna tale da funzionare autonomamente per
affiatamento, energia e gioia della messa in scena. Questo
accade quado la squadra c’è.
​ Accomodarsi per 60 minuti di sorrisi: Caffè o Sangria?
La danza dell'Essere al Piccolo Bellini di Napoli
Anita Laudando corrispondente da Napoli

Dal 26 dic.al 09 gen.2022
Piccolo Bellini di Napoli
CAZZIMMA&ARRAGGIA
Uno spettacolo di Fulvio Sacco, Napoleone Zavatto

coaching Armando Pirozzi

con Errico Liguori, Fulvio Sacco

                            elementi scenici e costumi Anna
                            Verde assistente Umberto Salvato
                            produzione esecutiva Fondazione
                            Teatro di Napoli – Teatro
                            Bellini con il contributo di
                            Mestieri del Palco e il sostegno
                            di   Teatro   Nostos;    Putéca
                            Celidònia; cantiere sartoria del
Teatro Sannazaro;    pigrecoemme – Scuola di Cinema e0⁷
Fotografia

una produzione improbabile di assemedianosocialclub

Barcellona 1984, è l’ultimo giorno di calcio mercato e due
La danza dell'Essere al Piccolo Bellini di Napoli
improbabili dirigenti del Calcio Napoli sono chiusi in una
stanza d’albergo da 59 giorni, alle prese con la snervante
                            trattativa,      aspettano   la
                            telefonata     del   Presidente
                            Ferlaino da Napoli che deve
                            confermare che i soldi per
                            comprare il giocatore più forte
                            di tutti i tempi ci sono.

Errico Liguori e Fulvio Sacco rivivono sul palco il surreale
racconto di due sciarmati alle prese con la più grande impresa
manageriale e sportiva del XX secolo: l’acquisto di Diego
Armando Maradona.

«Siamo nati dopo l’arrivo di Maradona, troppo piccoli per
vedere Carmelo Bene, troppo non-nati per piangere Enrico
Berlinguer, troppo piccoli per ricordarci la festa dello
Scudetto, troppo assenti dalla vita per vedere in scena
Eduardo o bere un drink con Lucio Amelio. Nella nostalgia di
un passato che non abbiamo mai vissuto, nel lutto per il corpo
dei miti, nell’ironia della sorte, noi ci troviamo a nostro
agio. Da tempo stavamo ragionando su una tematica precisa da
portare il teatro: come si realizzano i sogni? E siamo partiti
da qui: dal raccontare il più grande sogno di tutti i tempi:
vincere sull’impossibile!» Così Fulvio Sacco e Napoleone
Zavatto raccontano perché hanno scelto di riscrivere a modo
loro la storia dell’arrivo di Maradona a Napoli come pretesto
per costruire un’epica commedia contemporanea, che tra battute
fulminanti e arredi vintage, ci racconta di due scalcagnati
dirigenti di una città in costante attesa di riscatto che
portano a segno la realizzazione di un sogno collettivo.

Nel foyer del Piccolo Bellini, in contemporanea con lo
spettacolo, sarà presente la mostra “Santo Diego” – un
progetto creativo nato a Napoli la cui produzione ha inizio
nel 2018 e ad oggi alterna interventi in strada, attività
La danza dell'Essere al Piccolo Bellini di Napoli
espositive e istallazioni che esplorano la corrente neo-pop,
reinterpretandola e celebrando la contaminazione tra arte e
vita reale.

Maradona rappresenta un’icona identitaria e senza tempo, un
simbolo di rivalsa e realizzazione. La sua dimensione è quella
del sogno. Attraverso l’immagine votiva de el Pibe de oro la
mostra vuole raccontare ciò che Maradona è stato, e continua
ad essere, per il popolo napoletano e non solo: la possibilità
di immaginare un altro modo di stare al mondo diversamente da
come fa chi si rassegna ad una prospettiva futura priva di
aspettative; l’opportunità quindi, di credere nei propri
sogni.

Info spettacolo

Piccolo Bellini, dal 26 dicembre al 9 gennaio

Orari:

domenica 26 dicembre 2021 – ore: 18:30

lunedì 27 dicembre 2021 – ore: 20:45

martedì 28 dicembre 2021 – ore: 20:45

mercoledì 29 dicembre 2021 – ore: 18:00

giovedì 30 dicembre 2021 – ore: 20:45

sabato 1 gennaio 2022 – ore: 20:45

domenica 2 gennaio 2022 – ore: 18:30

martedì 4 gennaio 2022 – ore: 20:45

mercoledì 5 gennaio 2022 – ore: 19:30

giovedì 6 gennaio 2022 – ore: 18:30

venerdì 7 gennaio 2022 – ore: 20:45
sabato 8 gennaio 2022 – ore: 20:45

domenica 9 gennaio 2022 – ore: 18:30

Prezzi: intero € 20 – ridotto € 18 – Under29 € 15

Durata: 60 minuti

Dalla corrispndente Anita Laudando

SLEEPING BEAUTY, work bitch!
il 14 e 15 dicembre a
Galleria Toledo Napoli
Martedì 14 e mercoledì 15 dicembre a Galleria Toledo Teatro
Stabile d’Innovazione va in scena la danza con SLEEPING
BEAUTY coreografia di Nyko Piscopo.

Lo   spettacolo     rientra   in   un   progetto   più   ampio   di
rivisitazione dei grandi classici d Caikovskij in chiave
contemporanea, come pretesto per trattare alcuni temi cari al
coreografo.
“La Bella Addormentata è la favola da cui parte l’analisi
emotiva di cinque personalità contemporanee: – è scritto nelle
note dello spettacolo – adolescenti, gender free, collocabili
nell’era della GENERAZIONE Z. Queste figure classicheggianti
dialogano con un’entità digitale che stabilisce regole
tecniche e morali. La forte presenza tecnologica e la
sensazione innata di appartenenza ad una gioventù inutile come
quella descritta dai media e dalle generazioni precedenti, è
una   condizione     che   genera    esaurimento    emotivo,
depersonalizzazione e un atteggiamento spesso improntato al
cinismo. Sleeping Beauty è un manifesto politico contro la
critica sterile alle nuove generazioni”.
Sleeping Beauty ha debuttato in forma di assolo al
festival Ammutinamenti 2020 ed è diventato spettacolo intero a
cinque interpreti grazie alla residenza artistica (H)EARTH -
Ecosystem of Arts &Theatre . La ricerca ha portato alla
creazione e alla messa in scena di Sweet Swan Sway!, Sleeping
Beauty – Work Bitch! e Puppenspieler.
Lo spettacolo, della compagnia Cornelia performing arts, porta
in scena le coreografie di Nyko Piscopo, interpretate
da: Eleonora Greco, Nicolas Grimaldi Capitello, Leopoldo
Guadagno, Francesco Russo, Roberta Zavino. I costumi sono
stati realizzati da Sonia Di Sarno.

orario spettacoli
martedì e mercoledì ore 20.30
biglietti intero: 18 euro ridotto convenzionati e over 65:
15 euro giovani under 30: 12 euro
studenti     universitari     e   iscritti a   corsi    di
cinema/teatro/danza: 6 euro

PROMO SPECIALE: ACQUISTO ONLINE A SOLI 10 EURO IVA INCLUSA
Circe, nell’antro della maga

                                        (NA)
Si svolgerà Giovedì 23 Settembre all’interno della rassegna
“Do Maggiore”, patrocinata dal Comune di Napoli lo spettacolo
“Circe, nell’antro della maga”, a cura de “La chiave di
Artemysia”.

Un viaggio che costringe Ulisse ad un percorso di presa di
coscienza di sé stesso, introspezione personale e cambiamento:
quando per la prima volta la sua volontà di tornare a casa
viene messa a dura prova non dalla guerra, né dagli eventi, ma
da una donna, anzi da una maga. Circe.

Una donna seducente, figlia di Dei, esperta nell’uso dei
“farmaka” e per nulla spaventata dall’idea di usarli per
raggiungere i suoi obiettivi. L’amore per Ulisse diviene,
quasi subito, il suo principale obiettivo.

Circe trasforma i compagni di Odisseo in porci. L’eroe, per
restituire loro sembianze umane è costretto a fermarsi un anno
da lei.

Grazie ai suoi consigli Odisseo decide di intraprendere un
viaggio che gli farà attraversare tutta la costa e gran parte
della Campania stessa mettendolo faccia a faccia con il suo
inconscio.

Inizia una catabasi nel regno dei morti scendendo nel lago
d’averno.

Lì riesce a entrare in contatto con le figure dei compagni
perduti durante la guerra di Troia, con la madre e con
l’indovino Tiresia.

                             Infine quando sarà costretto ad
                             andare via, consapevole del suo
                             destino, e a lasciare questo
                             amore che lo ha nutrito, sarà
                             pronto ad affrontare pericoli di
                             ben   altra    portata,    come
                             l’insidioso canto delle sirene.

Questo si propone di mettere in scena “La chiave di Artemysia”

Un’iniziativa atta a dare vita ad una rivalutazione del
territorio che prende le sue fondamenta dalla storia dei
luoghi.

Essi vanno celebrati e non dimenticati.

Il testo prende forti spunti dal lavoro di Madeline Miller,
“Circe”.

Testo pregevole che sta riscontrando successo di pubblico a
livello mondiale.

È il Chiostro di San Domenico Maggiore che si fa ospite della
performance diventando, per l’occasione, la dimora della Maga
Circe.

Il pubblico, insieme ad Ulisse, percorrendo le stanze,
cortile, i corridoi, assiste alla sua storia vivendone paure,
bellezze emozioni. Incontrandone, man mano i personaggi
principali: Circe, Tiresia, le Sirene, ed attraversando gli
Inferi.

Questo perché quando la storia si mescola alla leggenda, e la
leggenda alla storia, non ha bisogno che nulla venga
inventato, ma contiene in sè già tutto ciò che è necessario
raccontare.

in scena:

CIRCE: Roberta Misticone

ULISSE: Errico Liguori

TIRESIA: Rodolfo Medina

PENELOPE: Orentia Marano

SIRENA: Livia Bertè

ENSEMBLE: Luisa Leone

ENSEMBLE: Diana Bevilacqua

Regia di Livia Bertè

Movimenti coreografici a cura di: Luisa Leone

Info:               ore 21:00

BIGLIETTO 12 euro   BIGLIETTO RIDOTTO 10 euro (fino a 10 anni)
P.za S. Domenico Maggiore,

80134 Napoli NA

***Protocollo Coronavirus***

Per garantire la sicurezza di tutti è OBBLIGATORIA LA
PRENOTAZIONE.

Modalità di prenotazione

messaggio whatsapp 3404657949 – 24h su 24

Da Napoli a New York e Dubai:
successo per la mostra di
Giacomo Pietoso, dal PAN al
mondo
Il servizio Rai Pubblica utilità mette a disposizione le
audiodescrizioni per non vedenti di due opere di Pietoso

Da Napoli a New York, passando per Venezia, Giacomo Pietoso
continua a stupire con la sua arte. Sono tanti gli impegni
dell’artista a seguito del finissage al PAN della sua
personale “Blind Art”, a cura di Anna Esposito e Monica
Picardi dell’Associazione e casa editrice “Colorando i
pensieri”, che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico,
ricevendo la visita e i complimenti dell’Assessore al Comune
di Napoli Annamaria Palmieri, di Monsignor Antonio di Donna,
Vescovo di Acerra, del Dott. Stefano Iuorio, Dirigente del
commissariato P. S. di Acerra, del Senatore Francesco Urraro e
del Consigliere   del   Comune   di   Napoli   Francesco   Emilio
Borrelli.

Il servizio Rai Pubblica utilità, media partner della mostra,
ha messo a disposizione due audiodescrizioni per non vedenti
delle opere di Pietoso, sul sito Rai.it.

Ancora, a ottobre l’artista riceverà l’Oscar per le arti a
Montecarlo, mentre a novembre le sue opere saranno esposte a
Dubai. “Sono felice di proseguire con un percorso che, passo
dopo passo, si va delineando come una rappresentazione fisica
del messaggio di vita che desidero trasmettere a tutti coloro
che incontrano le mie opere, dipinti, libri o poesie, sul
proprio cammino” spiega Giacomo Pietoso.

Ad agosto l’artista ha ricevuto il Leone d’Oro a La Biennale
Arte di Venezia, nello stesso mese le sue opere sono state
esposte anche a New York nel White Space di Chelsea.

“Il nodo di Odino” nella
Napoli a fumetti della Belle
Époque: è in libreria il
romanzo della Ammirati
Si parla della Napoli che fu, bella e incantevole, ma
soprattutto di una storia di amore, di morte e di magia,
sospesa tra scienza ed esoterismo, fantasia e realtà. “Il nodo
di Odino”, romanzo a fumetti scritto da Gemma Ammirati con le
illustrazioni di Carmelo Zagaria e la sceneggiatura
di Francesco D’Amore, è il primo lavoro della collana “Le
Nuvole” di Edizioni Fioranna.
Siamo all’ombra del Vesuvio all’epoca della “Belle Époque”, in
un clima culturale unico e contraddittorio in cui l’interesse
profondo per la scienza, le arti e il progresso si incrocia
con l’idealismo, la passione per il mistero, il soprannaturale
e l’esoterismo più irrazionale. In questo contesto si svolge
la storia del duca Pasquale Del Pezzo, matematico, e della
moglie Anne Charlotte Leffler, scrittrice svedese. Sullo
sfondo la presenza del Nodo di Odino, simbolo persistente
nella mitologia nordica e segno di legame indissolubile,
inciso su un misterioso medaglione dai poteri oscuri. Questo
oggetto, secondo la vicenda scritta da Gemma Ammirati e
rappresentata grazie alle illustrazioni di Carmelo Zagaria e
alla sceneggiatura di Francesco D’Amore, avrà conseguenze
tragiche nella vita dei due personaggi.

Gemma Ammirati, soggettista e mentore del progetto, è un
medico di famiglia che sogna la Napoli scintillante della
Belle Époque, sul finire dell’Ottocento e l’inizio del
Novecento: «Quando ero adolescente – spiega Gemma – viveva
vicino a casa nostra un’anziana signorina nata agli inizi
degli anni Novanta dell’Ottocento. La sua famiglia aveva
giocato un ruolo significativo nel processo di unificazione
italiana, un tempo era stato in suo possesso l’intero edificio
dove abitavamo. La signorina non sapeva accendere i fornelli
ma parlava francese, suonava il violino, dipingeva. Mi
raccontava della sua giovinezza in piena Belle Époque. Mi
parlava delle serate che si svolgevano nei salotti della sua
abitazione, dei letterati, musicisti , pittori, italiani e
stranieri, che le frequentavano. Mi mostrava i tanti deliziosi
soprammobili, gioielli, profumi, vestiti di quell’epoca che
ancora erano in casa sua. Questo mondo ha continuato a
coinvolgermi».

«Da donna matura ho sentito questo mondo crescere ancora e
ancora dentro di me. Mi sono decisa ad agire quando mi sono
imbattuta in Pasquale Del Pezzo, uomo di scienza e politico,
che nella Belle Époque napoletana ha giocato un ruolo decisivo
anche se dimenticato. Quando ho scoperto una serie di aneddoti
che lo riguardavano, una sua divertente caricatura, mi sono
decisa. Un racconto non mi sembrava adatto, servivano delle
immagini e ho scelto così la strada della graphic novel. Mi
sono presentata da Mario Punzo alla sua scuola di comics,
credo mi abbia preso un po’ per stramba o forse capricciosa.
Mi ha assecondata, mi ha proposto due giovani: uno
sceneggiatore, Francesco D’Amore, e un disegnatore con un
cognome e qualche parentela un po’ impegnativi, Carmelo
Zagaria». La soddisfazione più grande? «Ne ho inviato una
copia ad una mia anziana conoscente nata negli anni Venti del
secolo passato. Anche la sua famiglia ha svolto un ruolo
importante    negli anni a cavallo tra l’Ottocento e il
Novecento. Dopo qualche giorno mi è arrivato il suo commento,
in due parole: era così».

Per Anna Fiore, titolare della casa editrice Fioranna, si
tratta di un nuovo importante passo: «Una storia coinvolgente
ambientata nell’affascinante Napoli della Belle Époque. Una
bellissima occasione che mi ha invogliata ad allargare
l’offerta culturale della casa editrice inserendo una nuova
collana. “Il Nodo di Odino” apre, infatti, la neonata collana
di graphic novel “Le Nuvole”. Quello che mi ha coinvolta di
più della storia è prima di tutto la figura del protagonista,
Pasquale Del Pezzo che, con la sua scintillante personalità, è
stato uno dei protagonisti della vita culturale e sociale
napoletana di quel periodo. Interessante è stato leggere come
la sua vita si sia incrociata con quella di altri personaggi
illustri come il filosofo Benedetto Croce, lo scrittore e
psichiatra Axel Munthe, il poeta Salvatore Di Giacomo, il
pittore Edoardo Dalbono, il medico Antonio Cardarelli, il
letterato Edoardo Scarfoglio, l’alchimista ed esoterista
Giuliano Kremmerz, i quali hanno giocato ruoli importanti. In
secondo luogo, lo sfondo. Sono state riscostruite tutte le
atmosfere, i sogni e il clima culturale di un’epoca in cui
l’interesse profondo per la scienza, le arti e il progresso
s’incrociava con l’idealismo, la passione per il mistero e
l’esoterismo».

Al Campania Teatro Festival
2021   Ellegipì  TEATRO   20
debutta con ALLUCCAMM 22
giugno      nel     Giardino
Paesaggistico di Porta Miano
– ore 22:30
Martedì 22 giugno, alle ore 22:30, a Capodimonte, nel Giardino
Paesaggistico di Porta Miano (Porta Miano), Ellepigì TEATRO 20
debutta con ALLUCCAMM e rientra nel programma del Campania
Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio, realizzata con
il sostegno della Regione Campania e organizzata dalla
Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro
Barbano. Lo spettacolo è scritto e diretto da Luca Pizzurro,
con Andrea Fiorillo e Mauro Collina, con le musiche originali
di Enzo Gragnaniello. Le coreografie sono a cura di Luana
Iaquaniello, i costumi di Graziella Pera, le scenografie di
Fabrizio Piergiovanni e l’assistente alla regia di Sandro
Gallo.

Per la compagnia, è la prima produzione in assoluto e vanta il
patrocinio del Di’Gay Project DGP. Il testo integrale dello
spettacolo è pubblicato da Gremese Editore e si è subito
aggiudicato il secondo posto al Premio Letterario
Internazionale Città di Castrovillari.

SINOSSI

Potrebbe essere solo una delle tante storie disperate della
vita durante la seconda guerra mondiale. Potrebbe anche voler
raccontare come nacque ed esplose quella rivolta conosciuta
con le 4 giornate di Napoli. Potrebbe essere una storia di
infanzia rubata, di ricerca di identità, di violenza, quelle
storie che ben conoscono i femminelli di Napoli. Ma, forse,
vuole essere qualcosa di più di questo. Vuole essere qualcosa
di più di un racconto, vuol essere un viaggio nei sentimenti,
nelle emozioni, di chi vive in un corpo che non sente
adeguato, di chi vorrebbe essere in grado di conoscere la
gioia di una maternità, che è loro negata. Sì, tutto questo,
ma è soprattutto una storia di umanità, di vita, nonostante
tutto.

Info: https://campaniateatrofestival.it/spettacolo/alluccamm/

ELLA AND FRANK Lunedì 21
giugno 2021, il giorno della
Festa Europea della Musica,
“Ella Fitzgerald è l’unica performer con cui ho lavorato che
mi rendeva nervoso. Credo che lei sia la più grande cantante
al mondo”: parola di “The Voice”, Frank Sinatra.
Emilia   Zamuner   –   ph.
                                   Riccardo Piccirillo

Nonostante l’ammirazione che Ella Fitzgerald e Frank Sinatra
nutrivano reciprocamente, le due più incredibili voci del
Novecento non hanno mai realizzato un disco insieme. I due
jazz-singer italiani Emilia Zamuner e Sergio Carlino hanno
provato a immaginare un ideale incontro discografico tra i due
artisti in questo loro album, intitolato “Ella and Frank”, in
uscita il 21 giugno 2021 – in occasione della Festa Europea
della Musica – con l’etichetta Useless Label.

Il disco esce in concomitanza con il 35esimo anniversario
dalla scomparsa della Fitzgerald, avvenuta nel giugno del
1996: Ella è la cantante che, più di ogni altra, ha spinto
Sinatra su territori improvvisativi da lui non sempre
frequentati, come ha spesso ricordato lo stesso “The Voice” e
come dimostrato dai loro duetti, inaugurati nel 1959 sugli
schermi televisivi statunitensi.
Sergio   Carlino   –    ph.
Riccardo Piccirillo

Nelle tracce del disco di Zamuner e Carlino, che alterna
duetti d’autore e brani per voce solista, trovano spazio la
pirotecnica “Air Mail Special”, la sinuosa “The Lady is a
Tramp”, le palpitanti “They can’t take that away from me” o
“Puttin’ on the Ritz” e molto, moltissimo altro.

Affiancati da tre dei più autorevoli musicisti della scena
jazz   italiana    –   il  pianista    Piero   Frassi,    il
contrabbassista Massimo Moriconi e il batterista Massimo Del
Pezzo – Zamuner e Carlino regalano agli ascoltatori due
interpretazioni sorprendenti, uniche nel loro genere: la
divertita “Suicide”, composta da Sir Paul McCartney per Frank
Sinatra e mai incisa dal cantante italoamericano, e la
romantica “Moonraker”, firmata dai grandi Hal David e John
Barry per l’omonimo film della saga cinematografica di James
Bond e originariamente destinata alla voce di Sinatra, prima
di essere interpretata da Shirley Bassey.

Emilia Zamuner e Sergio Carlino dedicano “Ella and Frank” a
due voci che sono, letteralmente, due ‘documenti sonori’ di
assoluto rilievo del XX secolo, due straordinari protagonisti
della Musica della contemporaneità.
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