La Conferenza di Bandung e la nascita del Terzo Mondo

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La Conferenza di Bandung e la nascita del Terzo Mondo
La Conferenza di Bandung e
       la nascita del
       Terzo Mondo
La Conferenza di Bandung e la nascita del Terzo Mondo
Il contesto internazionale

  Crescente esasperazione della logica
  bipolare

  Generale spinta verso la decolonizzazione

  Indipendenza dell’India e del Pakistan

  Processo di decolonizzazione in Ghana
La Conferenza di Bandung e la nascita del Terzo Mondo
Il contesto internazionale

  Lotta di liberazione in Algeria

  Ascesa al potere di Gamal Nasser in Egitto
  (1954)

  Accordi di Ginevra del 1954 (Indocina)

  Recente conclusione della rivoluzione
  cinese
La svolta


    18-24 aprile 1955 Conferenza di Bandung

    Convocata da India, Pakistan Sri Lanka, Birmania e
    Indonesia (Gruppo di Colombo)

    E’ di fatto guidata dal primo ministro cinese Zu en Lai

    Segna la nascita del Terzo mondo
La svolta


    Afferma la volontà dei paesi colonizzati di uscire dal
    colonialismo e divenire protagonisti della scena
    internazionale

    Segna una sfida agli equilibri politici del bipolarismo
Le influenze ideologiche

    Percezione di colonialismo e imperialismo come nemico
    comune


    panislamismo


    panarabismo


    panafricanismo


    panasianismo
Il Terzo Mondo

    Formulata coniata da dal giornalista francese Alfred
    Sauvy nel 1952

    Riprende il dibattito della Riv. Francese sul terzo stato
    (ne nobiltà ne clero)

    Sancisce la volontà di voler proporre un terzo modello
    di società

    Non nobiltà (Europa) non clero (America)
Il ruolo di Zu en Lai

    Riesce a dettare l’agenda degli incontri

    Introduce e rafforza la teoria del neutralismo
    come principio ispiratore

    Insiste sulla necessità di non subordinare la
    Conferenze alla prospettiva ideologica

    Definisce come obbiettivo prioritario la
    dissoluzione del colonialismo e la tutela della
    pace
Zhou Enlai – 周恩来 (1898-1976)
Il ruolo di Nehru

    Insieme a Zu En-Lai ha un ruolo guida

    Insiste sulla necessità di adottare il pacifismo
    come principio fondante delle relazioni tra stati

    E tra i pionieri della teoria del non-allineamento

    Insiste per applicare la filosofia del neutralismo
    e del pacifismo nella politica regionale e nelle
    relazioni internazionali dell’India
Jawaharlal Nehru (1889-1964)
Paesi presenti a Bandung
I 10 Punti di Bandung
   1. Respect of fundamental human rights and
    of the objectives and principles of the
    Charter of the United Nations.
   2. Respect of the sovereignty and territorial
    integrity of all nations.
   3. Recognition of the equality among all
    races and of the equality among all nations,
    both large and small.
I 10 Punti di Bandung
   4. Non-intervention or non-interference into
    the internal affairs of another country.
   5. Respect of the right of every nation to
    defend itself, either individually or collectively,
    in conformity with the Charter of the United
    Nations.
I 10 Punti di Bandung
 6. A. Non-use of collective defense pacts to
  benefit the specific interests of any of the great
  powers.
 B. Non-use of pressures by any country against
  other countries.
 7. Refraining from carrying out or threatening to

  carry out aggression, or from using force against
  the territorial integrity or political independence
  of any country
I 10 Punti di Bandung
   8. Peaceful solution of all international
    conflicts in conformity with the Charter of
    the United Nations.
   9. Promotion of mutual interests and of
    cooperation.
   10. Respect of justice and of international
    obligations.
La teoria dei tre mondi

    Elaborata da Mao Zedong

    Divide il modo in tre gruppi

    Primo mondo: USA e URSS

    Secondo mondo: sostenitori ricchi di USA e URSS
    (Europa, Giappone, Australia, Canada)

    Terzo mondo: paesi non allineati
Fondamenti politici

    Bandung afferma che la liberazione non è solo
    nazionale ma anche sociale

    Vengono respinte le ipoteche politiche della Guerra
    Fredda

    Viene enunciata la dottrina del neutralismo non
    rigoroso ma pragmatico
Fondamenti politici

    Si elabora la teoria della coesistenza pacifica in chiave
    anti-blocchi

    Bandung porta alla costituzione del movimento dei
    Non Allineati (NAM) - Belgrado nel 1961

    Innesca un processo irreversibile
Lo sfondo politico

    Crisi di Suez 26 luglio 1956

    Manovre franco-britanniche

    Fine del sogno francese di egemonia francese nel
    Mediterraneo

    Subordinazione della GB agli USA

    Consacrazione di Nasser come eroe anticoloniale

    Crisi del Congo come banco di prova dell’ONU
Bandung e la coesistenza competitiva

    Inserisce una nuova variabile nelle relazioni
    internazionali

    Ridefinisce i rapporti nord-sud e l’accesso alle risorse
    planetarie

    Costringe USA e URSS a competere per attrarre i NAM
    nella propria sfera
Bandung e la coesistenza competitiva

  
      USA e URSS devono mantenere ritmi di crescita
      adeguati alle aspettative dei propri sistemi
  
      Allo stesso tempo debbono crescere in tecnologia
      rendendo possibili liberazione di risorse per interventi
      nel terzo mondo
Successi

    Visibilità della periferia del pianeta

    Enfasi sulla necessità di sostenere la decolonizzazione

    Forum per le rivendicazioni di equità e sviluppo

    Gruppo di pressione nell’ambito delle Nazioni Unite

    Consegue risultati nell’ambito della cooperazione
    economica
Limiti

    Subisce condizionamenti forti, anche se non
    dichiarati, del bipolarismo

    Incoerenza nella politica pacifista

    Forti divisioni su base locale
Il Movimento dei Paesi non Allineati


    Fondato a Belgrado nel settembre 1961 da 25 paesi

    attualmente comprende 118 paesi (2/3 dell’ONU e 55%
    della popolazione mondiale)

    Sancisce come principi ispiratori i punti emersi nella
    Conferenza di Bandung

    É motivato soprattutto dal timore di un nuovo conflitto
    mondiale determinato dalla corsa agli armamenti
Condizioni per l’adesione
   The country should have adopted an
    independent policy based on the coexistence of
    States with different political and social systems
    and on non-alignment or should be showing a
    trend in favour of such a policy.
   The country concerned should be consistently
    supporting the Movements for National
    Independence.
   The country should not be a member of a
    multilateral military alliance concluded in the
    context of Great Power conflicts.
Condizioni per l’adesione
   If a country has a bilateral military agreement
    with a Great Power, or is a member of a regional
    defence pact, the agreement or pact should not
    be one deliberately concluded in the context of
    Great Power conflicts.
   If it has conceded military bases to a Foreign
    Power the concession should not have been
    made in the context of Great Power conflicts.
Obbiettivi concordati

    support of self-determination, national
    independence and the sovereignty and territorial
    integrity of States;

     opposition to apartheid;

    non-adherence to multilateral military pacts and
    the independence of non-aligned countries from
    great power or block influences and rivalries
Obbiettivi concordati

    the struggle against imperialism in all its
    forms and manifestations;

    the struggle against colonialism,
    neocolonialism, racism, foreign occupation
    and domination;

    disarmament;

    non-interference into the internal affairs of
    States and peaceful coexistence among all
    nations;
Obbiettivi concordati

    rejection of the use or threat of use of force in
    international relations; the strengthening of
    the United Nations;

    the democratization of international relations;

    socioeconomic development and the
    restructuring of the international economic
    system;

    international cooperation on an equal footing
Il ruolo della Yugoslavia di Tito
 
     E’ fondamentale nell’allargamento dei confini
     dell’organizzazione
 
     Intende differenziare la propria posizione dall’URSS
 
     Intende tutelare il proprio paese dall’ingerenza
     sovietica senza dover abbracciare il Patto Atlantico
Il Gruppo 77

    Costituito a Ginevra nel 1964

    E’ attualmente composto da 130 paesi

    Si ispira al modello dei G 7

    Si propone di innalzare gli standard di vita delle
    popolazioni dei PVS

    Si concentra in particolare sulle politiche di sviluppo e
    sulla libertà di commercio

    Pone particolare enfasi sullo sviluppo industriale
Stati membri del G 77
Il Gruppo 77

    I documenti programmatici insistono molto sulla
    necessità di azione unita e coordinata degli stati
    membri

    Si pone come obbiettivo di lungo periodo
    l’abbattimento della povertà e della divisone del
    mondo tra aree di enorme ricchezza e aree di
    intollerabile povertà
Il G 24

    E’ una filiazione del G 77

    Fu costituito nel 1971 per coordinare le posizioni dei
    paesi in via di sviluppo sui temi legati a:
                •   politiche monetarie internazionali
                •   questioni di finanza dello sviluppo

    Finalità era di garantire che gli interessi dei paesi in via di
    sviluppo fossero adeguatamente rappresentati in tutte le
    sedi negoziali in cui si discuteva di politiche monetarie
    internazionali

    La denominazione ufficiale del gruppo è:
    Intergovernmental Group of Twenty-Four on International
    Monetary Affairs and Development
G 24 Member states
G 24
La membership è limitata a 24 paesi, anche se ogni
membro dei G77 può prenedere parte alle discussioni
Il G24 è organizzato in tre macro regioni:
  •Regione 1- AFRICA:
              AFRICA Algeria, Côte d'Ivoire, Egitto, Etiopia,
  Gabon, Ghana, Nigeria, Sudafrica e Repubblica Democratica
  del Congo.
   Regione 2 - AMERICA LATINA e CARAIBI:
                                 CARAIBI Argentina, Brasile,
   Colombia, Guatemala, Mexico, Peru, Trinidad e Tobago, e
   Venezuela.
   Regione 3 - ASIA:
                ASIA India, Iran, Libano, Pakistan, Filippine, Sri
   Lanka e Siria.
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