IL PAPA PREGA PER L'AFGHANISTAN: TROVARE SOLUZIONI AL TAVOLO DEL DIALOGO - Parrocchia San ...

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IL PAPA PREGA PER L'AFGHANISTAN: TROVARE SOLUZIONI AL TAVOLO DEL DIALOGO - Parrocchia San ...
IL PAPA PREGA PER L'AFGHANISTAN: TROVARE SOLUZIONI AL
                  TAVOLO DEL DIALOGO
                                                             Pubblicato il 15/08/2021 di Redazione Parrocchiale

Dopo la preghiera dell'Angelus, Francesco si è unito all'unanime preoccupazione per la situazione
nel Paese e ha implorato che cessi il frastuono delle armi. E da Kabul arriva il "grazie" della comunità
cattolica con padre Scalese che dice: "Dobbiamo continuare a pregare per risolvere in modo pacifico
questa situazione"
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Vi prego di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano
essere trovate al tavolo del dialogo. Solo così, la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne,
anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto
reciproco.
Così Papa Francesco, questa mattina dopo l'Angelus da Piazza San Pietro, si è unito "all’unanime
preoccupazione per la situazione in Afghanistan" dove i talebani hanno ormai preso possesso anche
della capitale Kabul.

                  Il ringraziamento di padre Scalese da Kabul
La crisi nel Paese asiatico avvera tragicamente le preoccupazioni espresse dai religiosi in loco, in
particolare dal padre Giovanni Scalese che, appena ieri ai nostri microfoni, aveva lanciato un
accorato appello a tutti i cristiani di pregare perché il dolore della guerra non si prolungasse ancora
tra la popolazione già stremata. Oggi, subito dopo l'appello del Pontefice, il sacerdote barnabita -
responsabile della Missio sui iuris in Afghanistan, istituita nel 2002 da Giovanni Paolo II - ha espresso,
di nuovo attraverso il nostro canale di comunicazione, il suo grazie al Papa. "Ne abbiamo veramente
bisogno. Gli effetti della preghiera in questi giorni e in ogni parte del mondo sembra che già si
vedano - ha dichiarato - perché i talebani sono entrati a Kabul però senza usare la violenza. Si sta
formando un governo di transizione. Dobbiamo continuare a pregare perché le cose si risolvano in
modo pacifico".
Ascolta la testimonianza di padre Scalese

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L'avanzata verso la capitale
Nel Paese è stata inesorabile l'avanzata dei combattenti. Atterrati elicotteri vicino all'ambasciata
americana nella capitale mentre veicoli diplomatici lasciano il complesso. Con la capitolazione di
Mazar-i-Sharif, Maymana e Jalalabad - quinta citta' più grande dell'Afghanistan - erano arrivati a 26 i
capoluoghi di provincia caduti in mano ai talebani. La maggior parte delle città si è arresa senza
combattere. Procedendo a grande velocità, i talebani sono riusciti a controllare tutti i valichi di
frontiera dell'Afghanistan e l'aeroporto di Kabul e' rimasto l'unica via di uscita dal Paese. Il ministro
dell'Interno pakistano, Sheikh Rashid Ahmed, ha confermato che i talebani hanno conquistato il lato
afghano del valico di Torkham, l'ultimo che era rimasto sotto il controllo dei governativi.
Ascolta il servizio con la voce del Papa

           Ministro Interno: la transizione avverrà pacificamente
"Kabul non sarà attaccata e la transizione avverra' pacificamente". Così in un video il ministro
dell'Interno afghano ad interim, Abdul Sattar Mirzakwal, ripreso da Tolo news. Il ministro ha
assicurato ai residenti di Kabul che le forze dell'ordine garantiranno la sicurezza della città. Intanto, il
Regno Unito sta preparando l'evacuazione dell'ambasciatore britannico a Kabul, Sir Laurie
Bristow. Seicento soldati sono dispiegati nella capitale per l'evacuazione dei cittadini britannici
rimasti e degli afghani che hanno collaborato con l'esercito di Londra. Non e' prevista invece
l'evacuazione dell'ambasciata russa a Kabul, i diplomatici continuano il loro lavoro. Lo ha comunicato
Zamir Kabulov, inviato speciale del presidente russo per l'Afghanistan, direttore del secondo
dipartimento dell'Asia al ministero degli Esteri russo.

                            I talebani: non useremo violenza
I talebani hanno preso anche l'importante prigione dell'aeroporto di Bagram e tutti i detenuti sono
stati trasferiti in un luogo sicuro. L'università di Kabul, nella parte occidentale della capitale afghana,
è sotto il loro controllo; la loro bandiera è stata innalzata in un quartiere della città. Hanno tuttavia
assicurato che non useranno la forza a Kabul e che stanno negoziando una transizione di potere.
Intanto, il leader dei talebani a Doha, in Qatar, ha ordinato ai combattenti di restare alle porte della
città, di non usare violenza, di evitare morti e feriti. Per ora non ci sarebbero combattimenti in
corso. "Rispetteremo i diritti delle donne, la nostra politica è che le donne abbiano accesso
all'istruzione e al lavoro". Lo ha detto il portavoce dei talebani Suhail Shaheen, parlando in diretta alla
Bbc. "Nessuno dovrebbe lasciare il Paese", ha aggiunto, "abbiamo bisogno di tutti i talenti e le
capacità".

         Biden: ho ereditato questa guerra, non la passerò al mio
                              successore
Sale da 3.000 a 5.000 il numero dei soldati inviati dagli Usa a Kabul per organizzare l'evacuazione del
personale dell'ambasciata Usa. Il Segretario di Stato Usa Antony J. Blinken ha parlato ieri con il
presidente della Repubblica islamica dell'Afghanistan Ashraf Ghani degli sviluppi in Afghanistan. I

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due, secondo quanto riferito dal portavoce di Blinken, Ned Price, hanno discusso dell'urgenza degli
sforzi diplomatici e politici in corso per ridurre la violenza. Il Segretario ha sottolineato l'impegno
degli Stati Uniti per una forte relazione diplomatica e di sicurezza con il governo dell'Afghanistan e "il
nostro continuo sostegno al popolo afghano". Il presidente Biden ha dichiarato di aver ereditato
questa guerra ed ha scandito: "Non vorrei, e non lo farò, passare questa guerra al mio successore".

  Usa: se la missione sarà messa a rischio, la risposta militare sarà
                           "rapida e forte"
Peraltro, Biden sta annunciando una serie di azioni conseguenti alla situazione in corso in
Afghanistan, tra cui dirigere la comunità di intelligence per mantenere la vigilanza e così affrontare
future minacce terroristiche dall'Afghanistan. Ha incaricato Blinken di sostenere il presidente
afghano Ghani, comunicando ai rappresentanti dei talebani a Doha che qualsiasi azione da parte loro
sul campo in Afghanistan, che metta a rischio il personale statunitense o la missione lì, sarà accolta
con una "risposta militare rapida e forte". Biden ha incaricato l'ambasciatore Tracey Jacobson di
"elaborare, trasportare e ricollocare i richiedenti di visto speciale per immigrati afgani e altri alleati
afgani".

                     Ponte aereo per il rimpatrio degli italiani
Intanto si sta allestendo un ponte aereo per gli italiani in Afghanistan e il Parlamento è pronto ad un
dibattito e procedure velocizzate per l'accoglienza degli afghani che hanno collaborato con gli
italiani in questi anni. Stasera alle 21,30 decollerà dall'areoporto di Kabul il volo dell'Areonautica
militare per il rimpatrio degli italiani: "Le formuliamo l'invito a lasciare il Paese con questo mezzo" si
legge nella mail giunta a tutti gli italiani nel Paese. Nei prossimi giorni tutte le sedi di rappresentanza
dei paesi dell'Alleanza dovrebbero essere evacuate e potrebbe restare un presidio di alcuni
diplomatici solo nell'area dell'areoporto di Kabul.

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Commissione Ue: urgente un patto europeo sulle migrazioni
La Nato sostiene che una soluzione politica in Afghanistan è "più urgente che mai". dal canto suo,
Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione Ue, focalizza l'attenzione sulla questione
profughi: "Quello che sta succedendo in Afghanistan ci ricorda che l'Europa non può più aspettare.
La crisi in Afghanistan, ma non solo, rende ancora più evidente che il momento è adesso, che è ora
di mettersi d'accordo sul nuovo patto europeo sulle migrazioni". E' un problema che riguarda tutti, e
per cui serve un approccio di squadra, olistico e inclusivo".
ultimo aggiornamento 15 agosto 2021, ore 15.00
Origine articolo

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