"IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI" - Consiglio regionale della Lombardia
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Pubblicazione curata da Ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione U.S.S. Comunicazione, Relazioni esterne e Stampa Consiglio regionale della Lombardia © Giugno 2019
Indice Comitato Europeo delle Regioni pag. 3 ● Organizzazione e composizione pag. 5 ● Le delegazioni nazionali pag. 7 ● La delegazione italiana pag. 7 ATTUALE RIPARTIZIONE DELLA DELEGAZIONE ITALIANA ● Gruppi politici pag. 12 Struttura del Comitato Europeo delle Regioni pag. 13 ► Commissioni pag. 13 ► Sessione plenaria pag. 14 ► Sede e personale pag. 14 Attribuzioni pag. 15 ● Rinvio alla Corte di Giustizia della UE pag. 18 ● Rapporti con il Parlamento Europeo pag. 19 ● Rete di controllo della sussidiarietà - SMN e REGPEX pag. 20 Priorità (2015-2020) pag. 21 Allegati: pag. 25 Allegato 1: Tabella delle competenze delle Commissioni Allegato 2: Membri della delegazione italiana Allegato 3: Membri supplenti della delegazione italiana Allegato 4: DPCM 9 gennaio 2015 1
http://cor.europa.eu Il Comitato Europeo delle Regioni (CdR) - creato nel 1994 - è l’assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'Unione europea. Si tratta di un organismo1 a “carattere consultivo”- composto da 350 membri (rappresentanti delle collettività regionali e locali2) provenienti dagli Stati membri dell'UE - istituito con il trattato di Maastricht nel 1992 e diventato operativo nel marzo 1994. A partire da questa data, le regioni e gli enti locali degli Stati membri hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale all’interno della legislazione comunitaria ed una sede “ad hoc” nell’ambito della quale poter contribuire al policy-making comunitario in modo diretto e formalizzato. A parte piccole modifiche apportate dai trattati successivi, la natura dell’organismo aveva poteri limitati fino al Trattato di Lisbona (2009) che, attraverso l’introduzione di cambiamenti significativi, ha formalmente rafforzato il ruolo del CdR nella governance europea. Questi includono: il coinvolgimento del Comitato in tutte le fasi del processo legislativo; la consultazione obbligatoria del CdR da parte del Parlamento Europeo in tutti gli ambiti o politiche in cui essa è prevista anche per la Commissione e il Consiglio: coesione economica e sociale, istruzione, formazione professionale gioventù, cultura, sanità pubblica, reti trans-europee di trasporti, telecomunicazioni ed energia3; 1 Occorre specificare che il Comitato delle Regioni non è un’istituzione comunitaria e in quanto tale non godrebbe neppure delle prerogative riconosciute alle istituzioni, tra le quali, ad esempio, quella di proporre il ricorso alla Corte di Giustizia per annullamento o per carenza. Tale potere, tuttavia, gli è stato riconosciuto con il Trattato di Lisbona (2009). 2 Art. 263 comma 1 del Trattato sull’Unione Europea. 3 Artt. 165, 167, 168, 175, 177 e 178 TFUE. 3
il diritto del Comitato di adire la Corte di Giustizia dell’Unione Europea a tutela dei suoi poteri e di richiedere l’annullamento di qualsiasi atto legislativo dell’UE che violi il principio di sussidiarietà o che non rispetti le competenze regionali e locali. (Il diritto di adire la Corte di Giustizia è una prerogativa tipicamente attribuita alle istituzioni comunitarie. Riconosciuto questo diritto al CdR, sebbene in un ambito circoscritto, l’organo di rappresentanza regionale e locale acquisisce una maggiore dignità istituzionale). Attraverso il CdR, gli enti regionali e locali dell'UE possono avere voce in capitolo sugli sviluppi della legislazione europea che incide sugli enti regionali e locali. Fin da quando è stato istituito, più di 20 anni fa, il CdR si adopera per avvicinare i cittadini all'Unione europea. 4
Organizzazione e composizione Il Comitato delle Regioni si compone di 350 membri e di altrettanti supplenti che si riuniscono per discutere di priorità politiche e adottare pareri ed opinioni sulla legislazione europea. I membri devono essere “titolari di un mandato elettorale nell'ambito di una collettività regionale o locale, o politicamente responsabili dinanzi ad un'assemblea eletta”4. Essi sono nominati dal Consiglio dell’UE5 - su proposta dei governi nazionali - ogni cinque anni ed esercitano le proprie funzioni senza vincolo di mandato imperativo, in piena indipendenza dai governi nazionali e nell’interesse generale della Comunità6. Al vertice del CdR vi è un Presidente eletto – insieme al primo Vice Presidente - in assemblea plenaria tra i suoi membri per un periodo di due anni e mezzo7. PRESIDENTE attuale Karl-Heinz Lambertz è stato eletto Presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR) nel luglio 2017, dopo aver ricoperto la carica di primo vicepresidente per un mandato di due anni e mezzo. Il nuovo Presidente del CdR siede inoltre come senatore nel Parlamento federale belga, assemblea in cui rappresenta la comunità di lingua tedesca del Belgio. Gruppo PSE VICE PRESIDENTE attuale Markku Markkula ha assunto la carica di primo vicepresidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), dopo aver ricoperto quella di Presidente dal febbraio 2015 al luglio 2017. Gruppo EPP SEGRETARIO GENERALE attuale: Jiří Buriánek 4 Art. 300 del Trattato sul Funzionamento dell’UE, TFUE. 5 Il Consiglio delibera all'unanimità su proposta degli Stati membri che indicano i loro rappresentanti locali e regionali (articolo 305 TFUE). 6 Art. 2 del Regolamento interno del CdR. 7 Art. 32 Regolamento interno del CdR. 5
L'Ufficio di Presidenza può essere considerato il motore politico del CdR in quanto ne elabora il programma politico all'inizio di ciascun nuovo mandato e sovrintende alla sua attuazione e in genere coordina l'attività delle sessioni plenarie e delle commissioni. Dato il suo ruolo, l'Ufficio di Presidenza deve riflettere il pluralismo, in special modo il pluralismo politico, esistente all'interno del Comitato. Di conseguenza, presenta la seguente composizione: il Presidente, il Vice Presidente, 28 altri vicepresidenti (uno per Stato membro) altri 28 membri i presidenti dei gruppi politici Il mandato di un membro del CdR ha una durata di cinque anni ed ha inizio il giorno in cui ha effetto la sua nomina ufficiale da parte del Consiglio, inoltre è rinnovabile. Se un membro titolare non può partecipare a una sessione plenaria, a una riunione di commissione o a qualsiasi altra riunione, può essere rappresentato da un altro membro o da un supplente. Un supplente, o un membro facente funzione di supplente, può sostituire un solo membro. Durante la riunione in questione ne esercita tutte le funzioni e i diritti. Il numero di rappresentanti varia da Paese a Paese (e dipende dalle dimensioni della sua popolazione): 24 per la Francia, la Germania, l'Italia e il Regno Unito; 21 per la Polonia e la Spagna; 15 per la Romania; 12 per l'Austria, il Belgio, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Grecia, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Svezia e l'Ungheria; 9 per la Croazia, la Danimarca, la Finlandia, l'Irlanda, la Lituania e la Slovacchia; 7 per la Lettonia e la Slovenia; 6 per l'Estonia; 5 per Cipro, il Lussemburgo e Malta. La prossima scadenza dei componenti del Comitato delle Regioni è il 25.1.2020. Il Consiglio [attraverso la decisione (UE) 2015/116, del 26 gennaio 2015] ha proceduto alla nomina dei membri titolari e dei membri supplenti del Comitato delle Regioni per il periodo dal 26 gennaio 2015 al 25 gennaio 2020. 6
Le delegazioni nazionali I membri di un Paese costituiscono una delegazione nazionale8 che riflette gli equilibri politici, geografici, regionali e locali del proprio Paese. Ciascuna delegazione ha una propria organizzazione interna, che include tra l’altro la nomina di: un capo delegazione e un coordinatore nazionale con il compito di facilitare ai membri l’esercizio del loro mandato (collegando l’amministrazione del CdR con i membri delle delegazioni nazionali). Il CdR offre i seguenti servizi alla delegazione nazionale: Utilizzo del servizio di registrazione Collegamento con i coordinatori delle altre delegazioni nazionali Organizzazione di incontri, prima o durante le sessioni plenarie e utilizzo delle aule La delegazione italiana La delegazione italiana presso il CdR è composta da rappresentanti delle autorità regionali e locali, titolari di una mandato elettorale e politicamente responsabili davanti ad un’assemblea legislativa. Le attività della delegazione italiana sono supportate dagli organismi nazionali di rappresentanza regionale e locale, e segnatamente dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative, dall’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), così come dall’Unione delle Province Italiane (UPI). Queste associazioni, insieme al coordinatore nazionale, compongono il segretariato della delegazione e ne forniscono le linee-guida politiche. La legge n. 234 del 24 dicembre 2012 (art. 27) disciplina la nomina dei membri della delegazione italiana, del capo delegazione e del coordinatore9. Formalmente è il Consiglio dell’Unione Europea che nomina i membri del CdR, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. 8 Artt. 7-8 del Regolamento interno del CdR. 9 La norma prescrive che la proposta dei criteri definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri vada adottata d'intesa con la Conferenza unificata. Il decreto assicura la rappresentanza delle assemblee legislative regionali, nonché la corrispondenza tra ciascun membro titolare e il rispettivo supplente. In caso di decadenza in corso di mandato di uno dei membri l'indicazione del sostituto è comunicata dall'organismo competente Dipartimento per gli affari regionali ai fini della proposta al Consiglio dell'Unione europea presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. 7
Nel dettaglio, le nomine dei rappresentanti regionali sono elaborate in seno alla Conferenza delle regioni e delle province autonome e alla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative. Le nomine dei rappresentanti delle autorità locali (province e comuni), invece, sono avanzate rispettivamente dall’UPI, dall’ANCI e dall’UNCI (Unione Nazionale dei Comuni Italiani), secondo i criteri definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato d'intesa con la Conferenza unificata (art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281). Ripartizione e nomina della rappresentanza italiana 17 membri effettivi 19 membri supplenti Regioni 12 9 e Province autonome (di cui 4 devono essere (di cui 4 devono essere di Trento e Bolzano rappresentanti delle assemblee rappresentanti delle assemblee legislative)10 legislative) - - Province 5 10 Comuni I membri sono indicati: - per le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, dalla Conferenza delle regioni e delle Province autonome; - per la rappresentanza delle assemblee legislative regionali, dalla Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome; - per le Province, dall'Unione Province d'Italia; - per i Comuni dall'Associazione nazionale comuni italiani. Candidabilità: Possono essere designati quali membri titolari o supplenti del Comitato delle Regioni i Presidenti delle regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, i rappresentanti delle assemblee regionali, i Presidenti delle province, i sindaci nonché i componenti dei rispettivi consigli o giunte. La delegazione si riunisce a Bruxelles prima delle sessioni plenarie. 10I 4 rappresentanti delle assemblee legislative sono da intendersi come membri nominati dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative all'interno delle nomine complessive del CdR. (Non è prescritto che siano necessariamente Presidenti del consiglio regionale: nel tempo potrebbero essere stati nominati anche semplici consiglieri. 8
ATTUALE RIPARTIZIONE DELLA DELEGAZIONE ITALIANA (PER APPROFONDIMENTI vedere gli allegati 2 e 3 - pag. 27 e seguenti) La delegazione italiana di norma dovrebbe essere composta da 24 membri e da 24 supplenti11 tuttavia, a causa delle scadenze elettorali attualmente i membri sono 17 e i supplenti 19. Mentre ogni membro aderisce a due commissioni, un supplente può partecipare ai lavori delle commissioni solo nel caso in cui riceva dal primo una delega. La delegazione italiana, però, in via informale ha deciso che ogni membro può delegare un supplente a partecipare ad una delle due commissioni di cui fa parte in modo permanente, creando di fatto dei “supplenti permanenti”. A livello politico, l’attuale configurazione della delegazione italiana è composta da membri aderenti ai seguenti gruppi politici: Ripartizione dell’attuale rappresentanza italiana (giugno 2019) Gruppi politici 17 membri effettivi 19 membri supplenti Partito del Socialismo Europeo (PSE) 7 10 Partito Popolare Europeo (PPE) 6 4 Conservatori e Riformisti Europei 3 3 (CRE) Alleanza dei Liberali e Democratici // 1 per l'Europa (ALDE) European Alliance (EA) 1 // Non aderisce ad alcun gruppo // 1 ► Coordinatore della delegazione italiana: Costantino Condorelli (sede a Roma). Non rappresenta un’associazione in particolare, ma ciascuna associazione gli attribuisce un mandato. 11Con il DPCM 9/01/2015 (G.U. n°26) è stata adottata la nuova ripartizione tra le collettività regionali e locali fissando il numero dei componenti italiani all’interno del CdR (come previsto dall’art. 236 del Trattato della Comunità Europea). 9
► Capo delegazione: Vincenzo Bianco, Consigliere Comunale di Catania. Nella Delegazione italiana ci sono attualmente 36 membri: 17 titolari e 19 supplenti. Membri della delegazione italiana 17 membri effettivi 19 membri supplenti (7 mancanti) (5 mancanti) 7 6 Regioni e Province ARMAO GAETANO (Vicepresidente e BORA Manuela autonome di Assessore all’Economia della Regione Sicilia) (Consigliera regionale delle Marche) Trento e KOMPATSCHER Arno (Presidente della CATTANEO Raffaele Provincia Autonoma di Bolzano, Presidente Bolzano (Assessore all’Ambiente e Clima della dell’euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino) Regione Lombardia) MARSILIO Marco CAVO Ilaria (Presidente della Regione Abruzzo) (Assessore regionale della Liguria) ROSSI Enrico DE LUCA Vincenzo (Presidente della Regione Toscana) (Presidente della Regione Campania) TOMA Donato EMILIANO Michele (Presidente della Regione Molise) (Presidente della Regione Puglia) ZAIA Luca (Presidente della Regione Veneto) SANTARSIERO Vito ZINGARETTI Nicola (Presidente del Consiglio regionale della (Presidente della Regione Lazio) Basilicata) 5 3 CIAMBETTI Roberto BREGA Eros (Presidente del Consiglio regionale del Veneto) (Consigliere regionale dell’Umbria) FERMI Alessandro (Presidente del Consiglio PIANA Alessandro (Presidente del regionale della Lombardia) Consiglio regionale della Liguria) IACOP Franco SCALZO Antonio (Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia) (Consigliere regionale della Calabria) MARQUIS Pierluigi (di cui 5 (Consigliere regionale della Valle d’Aosta) membri SALIERA Simonetta (Presidente del Consiglio regionale dell’Emilia- rappresentanti Romagna) delle assemblee legislative) 10
// // Province 5 10 BALLARÈ Andrea ANCISI Alvaro (Consigliere comunale di Novara) (Consigliere comunale di Ravenna) BIANCO Vincenzo BRIGHENTI Benedetta (Sindaco di Catania) (Consigliera comunale di Castelnuovo DE MEO Salvatore Rangone - MO) DECARO Antonio (Sindaco del comune di Fondi - LT) (Sindaco di Bari) MEROLA Virginio DUS Marco (Sindaco di Bologna) (Consigliere comune di Vittorio Veneto - POGLIESE Salvatore Domenico TV) Antonio FIDANZA Carlo (Sindaco di Catania) (Consigliere comunale di Rosazza - BI) MARSILI Alessio Comuni (Membro del Municipio XIII Comune di Roma) MILANA Guido (Consigliere comunale di Olevano Romano - Roma) ORLANDO Leoluca (Sindaco di Palermo) PELLA Roberto (Sindaco di Valdengo - BI) VARACALLI Giuseppe (Consigliere comunale di Gerace - Reggio Calabria) → Attualmente Regione Lombardia è rappresentata dal Presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi, nominato membro del CdR il 3 luglio 2018. L’Assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, è invece membro supplente dal 3 luglio 2018. 11
Gruppi politici Ciascun membro può anche scegliere di far parte di un gruppo politico in seno al CdR. Attualmente esistono cinque gruppi politici che riflettono affiliazioni diverse: Partito Popolare Europeo (PPE): è la famiglia degli schieramenti politici di centro-destra. Il partito può contare sui gruppi al Parlamento Europeo e al CdR e ha come mission la difesa e la promozione di valori della democrazia, della trasparenza e dell’efficienza, andando ad incidere sulle politiche europee comuni e mettendo al primo posto il ruolo dei cittadini. [Attualmente ha approssimativamente 125 membri titolari e 115 supplenti. Il presidente del gruppo PPE al CdR è Michael Schneider, delegato dello Stato di Sassonia-Anhalt, eletto nel febbraio 2010]. Partito del Socialismo Europeo (PSE): mette insieme socialdemocratici, socialisti, laburisti e progressisti delle rappresentanze locali e regionali all’interno dell’Unione Europea. [Ha circa 120 membri titolari e altrettanti supplenti. L’attuale presidente del gruppo è Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, eletta nel febbraio 2015]. Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa (ALDE): rappresenta i rappresentanti locali e regionali di area liberal- democratica. [Conta attualmente 45 membri titolari e 41 supplenti. Il presidente dal 2016 è Bart Somers, sindaco di Mechelen (Belgio) e membro del Parlamento delle Fiandre]. Alleanza Europea (AE): il gruppo mira a riformare l’Unione Europea alla luce delle sfide politiche, economiche e ambientali e delle necessità legate alla sicurezza dei cittadini. [Composto attualmente da 21 membri titolari e 15 supplenti. Il presidente dal 2014 è Karl Vanlouwe, membro del Parlamento delle Fiandre]. Conservatori e Riformisti Europei (CRE): il gruppo rappresenta le correnti euro-realiste e di centro-destra. [Conta attualmente 18 membri titolari e 20 supplenti. Il presidente è Rob Jonkman, rappresentante del Consiglio di Opsterland (Paesi Bassi)]. I membri possono anche scegliere di non far parte di un partito politico, se lo desiderano (non iscritti): attualmente non sono iscritti in nessun gruppo 8 membri titolari e 17 supplenti. Ogni gruppo ha il proprio Segretariato. I gruppi in generale si riuniscono prima delle sessioni plenarie. Potrebbero poi organizzare due ulteriori incontri straordinari all’anno. 12
Struttura del Comitato Europeo delle Regioni Il Comitato delle Regioni: designa tra i suoi membri il Presidente e l'Ufficio di presidenza (per una durata di due anni e mezzo); stabilisce il proprio regolamento interno e lo sottopone all'approvazione del Consiglio. L'ultimo regolamento è stato adottato il 31 gennaio 2014. I lavori del Comitato si svolgono in seno a sei commissioni specializzate, che elaborano i progetti di parere e di risoluzione sulle nuove proposte legislative pubblicate dalla Commissione europea. Tali atti vengono poi sottoposti all'approvazione del Comitato in seduta plenaria. Il Comitato delle Regioni tiene di regola sei sessioni plenarie all'anno. I pareri discussi e adottati nelle distinte commissioni sono alla base della posizione del CdR sulle risposte locali e regionali ai temi in questione. Le commissioni Le competenze delle diverse commissioni rispecchiano le politiche principali del CdR, che, a loro volta, sono allineate alle priorità della Commissione Europea e del Parlamento Europeo. Le sei commissioni: Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni ► CIVEX ► COTER Politica di coesione territoriale e bilancio dell'UE ► ECON Politica economica ► ENVE Ambiente, cambiamenti climatici ed energia ► NAT Risorse naturali ► SEDEC Politica sociale, istruzione, occupazione, ricerca e cultura (PER APPROFONDIMENTI vedere l'allegato 1 a pag. 25) La composizione di ogni commissione rispecchia la composizione politica e nazionale del CdR. All’interno di ciascuna commissione è possibile creare dei gruppi di lavoro su questioni specifiche. 13
Sessione plenaria Presieduta dal Presidente dell'assemblea12, la sessione plenaria ha come compiti principali: adottare pareri, relazioni e risoluzioni; adottare i progetti di stato di previsione delle spese e delle entrate del Comitato; adottare il programma politico del Comitato all'inizio di ogni mandato; eleggere il Presidente, il primo vicepresidente e gli altri membri dell'Ufficio di presidenza; istituire commissioni specializzate all’interno del CdR; stabilire e rivedere il Regolamento interno. Sede e personale Il Comitato delle Regioni ha sede a Bruxelles. Per ragioni di efficienza il Comitato condivide alcuni servizi del suo segretariato permanente di Bruxelles con il segretariato del Comitato economico e sociale europeo. Inoltre l'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo, nel quadro della procedura di bilancio 2014, ha stipulato un accordo con il CdR per ottenere insieme degli incrementi di efficienza nel settore della traduzione. Il bilancio amministrativo del Comitato delle Regioni (sezione VII del bilancio dell'UE) è stato di circa 89 milioni di euro per il 2014, con un organico di 532 dipendenti. 12 Articolo 306 TFUE 14
Attribuzioni La Commissione europea consulta il Comitato delle Regioni sin dalle fasi iniziali nel processo legislativo europeo relativo a politiche che riguardano direttamente gli enti locali e regionali. ► Il CdR in questa fase coopera con la Commissione Europea nella valutazione d’impatto, analizzando gli effetti che un atto legislativo può avere a livello regionale e locale. ► Il CdR può inoltre agire proattivamente, adottando una posizione in merito a un determinato tema sotto forma di parere d'iniziativa. ► La Commissione europea poi consulta nuovamente il CdR nel momento in cui la proposta legislativa viene adottata. Il CdR in questa fase coopera con i Parlamenti nazionali e regionali, nel rispetto del principio di sussidiarietà. La proposta legislativa è esaminata dalle istituzioni dell’Unione Europea: il Parlamento europeo e il Consiglio. Queste a loro volta consultano il CdR. Il CdR, nelle fasi descritte, esprime le sue opinioni in vari tipi di parere: pareri su proposte legislative riguardanti politiche per le quali la consultazione è obbligatoria; pareri di prospettiva sulle future politiche europee; pareri di prospettiva sulle analisi della valutazione d'impatto territoriale relativa ad alcune proposte della Commissione europea; risoluzioni su questioni politiche di attualità. Il percorso che porta all’elaborazione di un parere si compone di tre fasi: discussione, elaborazione e votazione. Più nel dettaglio, l’iter è il seguente: Il Presidente del CdR assegna un dossier alla commissione interna competente del CdR. Un membro del CdR è nominato relatore. Il relatore elabora un progetto di parere e lo presenta affinché sia discusso, eventualmente emendato e adottato dai membri della commissione competente. 15
Il CdR effettua, inoltre, consultazioni con le associazioni che rappresentano gli enti locali e regionali e con i partner della Rete di controllo della sussidiarietà.13 Il progetto di parere viene presentato e discusso nella successiva sessione plenaria. Una volta adottato dai membri del CdR in sessione plenaria, il parere viene inviato a tutte le istituzioni dell'UE. Nel caso in cui una proposta legislativa della Commissione Europea venga modificata in modo significativo da altre istituzioni, il CdR adotta un parere riveduto. Il CdR può formulare pareri in diverse fattispecie. In particolare il CdR può: formulare un parere di propria iniziativa; formulare pareri su richiesta di altre istituzioni; rispondere ad una consultazione obbligatoria; rispondere ad una consultazione facoltativa. In generale il CdR può esprimere un parere ogniqualvolta lo ritenga utile. Per esempio il Comitato ha emesso pareri di propria iniziativa nei seguenti settori: piccole e medie imprese (PMI), reti transeuropee, turismo, fondi strutturali, sanità (lotta contro la droga), industria, sviluppo urbano, programmi di formazione, ambiente. Inoltre, il CdR può formulare un parere di propria iniziativa ogni qual volta venga consultato il Comitato Economico e Sociale e si ritiene che siano in gioco interessi regionali. 13 La Rete di controllo della sussidiarietà: uno strumento fondamentale per accrescere la responsabilità democratica ed ampliare la partecipazione degli enti locali e regionali al processo legislativo europeo Essa si propone di agevolare lo scambio di informazioni tra gli enti locali e regionali e le istituzioni dell'Unione europea sui documenti e le proposte legislative della Commissione europea che hanno un'incidenza diretta sugli enti locali e regionali. La Rete: consente la partecipazione politica degli enti locali e regionali al controllo del rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità; fa opera di sensibilizzazione riguardo all'applicazione pratica dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità; tiene i relatori e i membri del CoR al corrente dei contributi provenienti da soggetti locali e regionali; contribuisce a individuare le misure necessarie per legiferare meglio, oltre che a una maggiore conoscenza e accettazione delle politiche europee da parte dei cittadini. Scopo della Rete è fungere da punto di accesso per consentire agli enti locali e regionali di ottenere informazioni, far sentire la loro voce e far valere il loro punto di vista sulle politiche e le proposte legislative dell'UE. 16
La consultazione del CdR da parte del Consiglio e della Commissione Europea durante il processo legislativo è obbligatoria nelle seguenti materie: istruzione, formazione professionale e gioventù (articolo 165 TFUE); cultura (articolo 167 TFUE); sanità pubblica (articolo 168 TFUE); reti transeuropee di trasporti, telecomunicazioni ed energia (articolo 172 TFUE); coesione economica e sociale (articoli 175, 177 e 178 TFUE). Inoltre, qualora lo ritengano opportuno, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento possono consultare il Comitato delle Regioni su qualsiasi altra materia (consultazione facoltativa). Quando una delle tre istituzioni suddette consulta il Comitato delle Regioni (a titolo sia obbligatorio che facoltativo), essa può fissare un termine per la risposta14. Qualora il termine scada senza che sia stato emesso un parere, essa può procedere facendo a meno del parere. 14 Non inferiore a un mese (a norma dell'articolo 307 TFUE). 17
Rinvio alla Corte di Giustizia Per svolgere meglio il suo ruolo, il CdR ha aspirato per lungo tempo ad acquisire il diritto di adire la Corte di Giustizia in caso di violazione del principio di sussidiarietà (controllo giurisdizionale ex post). In seguito all'entrata in vigore del trattato di Lisbona nel 2009, esso ha ora tale diritto15. Il Comitato può proporre ricorso dinanzi alla Corte di giustizia al fine di salvaguardare le prerogative che gli sono conferite16. In altre parole, può adire la Corte di Giustizia ove ritenga di non essere stato consultato mentre avrebbe dovuto esserlo o se le procedure di consultazione non sono state applicate correttamente. Il protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità rafforza il controllo giurisdizionale della Corte di Giustizia in materia di sussidiarietà, estendendo al Comitato delle Regioni il diritto di adire la Corte. Tale diritto di proporre ricorso consente al Comitato di chiedere alla corte di accertare se un atto legislativo che rientra nella sua sfera di competenza sia conforme al principio di sussidiarietà. 15 Art. 8 del protocollo n. 2 sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità. 16 Art. 263, terzo comma, TFUE. 18
Rapporti con il Parlamento Europeo Sulla base del regolamento del Parlamento europeo17, la commissione per lo sviluppo regionale (REGI) è competente per le relazioni con il Comitato delle Regioni, con le organizzazioni di cooperazione interregionale e con le autorità locali e regionali. In virtù dell'accordo di cooperazione tra il Parlamento europeo e il CdR (concluso il 5 febbraio 2014): Il CdR elabora relazioni di impatto sulle proposte legislative dell'UE, che trasmette al Parlamento in tempo debito prima che abbia inizio la procedura di modifica (tali valutazioni di impatto affrontano dettagliatamente il funzionamento della legislazione vigente a livello nazionale, regionale e locale e contengono pareri sul miglioramento delle proposte legislative); Un membro del CdR è invitato a tutte le riunioni di commissione pertinenti del Parlamento. Tale relatore o portavoce presenta i pareri del CdR (a loro volta, i relatori del Parlamento possono partecipare alle riunioni di commissione del CdR). La cooperazione legislativa generale e il programma di lavoro sono discussi due volte l'anno dal presidente della Conferenza dei presidenti di commissione del Parlamento e dal suo omologo al Comitato delle Regioni. 17 Allegato V, punto XII. 19
Rete di controllo della sussidiarietà - SMN e REGPEX Tra le attività del CdR vi è la “Rete di controllo della sussidiarietà” (The Subsidiarity Monitoring Network – SMN)”, uno strumento fondamentale per accrescere la responsabilità democratica ed ampliare la partecipazione degli enti locali e regionali al processo legislativo europeo. La Rete si propone di agevolare lo scambio di informazioni tra gli enti locali e regionali e le istituzioni dell'Unione europea sui documenti e le proposte legislative della Commissione europea che hanno un'incidenza diretta sugli enti locali e regionali. In particolare, la Rete: consente la partecipazione politica degli enti locali e regionali al controllo del rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità; fa opera di sensibilizzazione riguardo all'applicazione pratica dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità; tiene i relatori e i membri del CdR al corrente dei contributi provenienti da soggetti locali e regionali; contribuisce a individuare le misure necessarie per legiferare meglio, oltre che a una maggiore conoscenza e accettazione delle politiche europee da parte dei cittadini. REGPEX Il CdR ha inoltre realizzato REGPEX18 ,uno strumento online destinato alle regioni con poteri legislativi che comprende anche una carta interattiva di tali regioni e profili analitici di ciascun parlamento regionale. Il CdR si è assunto il compito di monitorare a monte le iniziative dell'UE in tema di sussidiarietà e, in tale contesto, REGPEX è lo strumento idoneo a mettere a disposizione un modulo standard in inglese per la sintesi delle analisi della sussidiarietà. Per valutare l'esperienza del sistema di allerta precoce e diffondere gli esempi di buone pratiche, il CdR ha anche pubblicato “The Subsidiarity Early Warning System of the Lisbon Treaty – the Role of Regional Parliaments with Legislative Powers and Other Subnational Authorities “(Il sistema di allerta precoce del Trattato di Lisbona - Il ruolo dei parlamenti regionali con poteri legislativi e di altre autorità subnazionali). Lo studio mette a confronto e valuta il coinvolgimento nel sistema di allerta precoce dei parlamenti regionali con poteri legislativi e di altre assemblee regionali e soggetti interessati dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, descrivendo i meccanismi di cooperazione e repertoriando le buone pratiche. Il Consiglio regionale della Lombardia – in quali di membro del Comitato delle Regioni – partecipa alle reti sulla sussidiarietà del Comitato delle Regioni. 18 http://extranet.cor.europa.eu/subsidiarity/regpex/Pages/default.aspx 20
Priorità (2015-2020) Le priorità politiche per il periodo 2015-2020 sono state approvate all'unanimità nella sessione plenaria del giugno 2015; per la prima volta esse coprono l'intero mandato quinquennale. Una nuova partenza per l'economia europea Per raggiungere l'obiettivo di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, l'UE deve coinvolgere maggiormente gli enti locali e regionali. Gli investimenti intelligenti dovrebbero basarsi sui bisogni locali, trarre insegnamenti dalle buone pratiche esistenti al livello di base e promuovere un nuovo spirito imprenditoriale in tutta l'Europa. Le iniziative dell'UE volte a stimolare la crescita dovrebbero tenere conto delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali. La dimensione territoriale della legislazione dell'UE è importante Tenendo conto di ciò, il Comitato contribuirà a ridurre il divario di conoscenze tra regioni e città, al fine di ricomporre anche la frattura tra zone urbane e rurali. Il CdR valuterà inoltre l'impatto che la legislazione dell'UE sta producendo sul campo - compreso l'impatto sulle città - e incoraggerà la cooperazione transfrontaliera attraverso i gruppi europei di cooperazione territoriale (GECT)19. La politica di coesione è uno dei principali strumenti a disposizione dell'UE e l'attuazione efficace di tale politica ha un'importanza fondamentale per il CdR. Un'Europa più semplice e più collegata Il CdR intende promuovere il ruolo dell'amministrazione locale nell'elaborazione delle politiche europee, aiutare l'UE a rendere più favorevole il contesto imprenditoriale e spiegare i benefici apportati dall'Unione a livello locale. Stabilità e cooperazione dentro e fuori dell'Unione europea Al fine di contribuire ad un ambiente regionale e internazionale più stabile, il CdR aiuterà a sviluppare i legami politici ed economici con sei paesi dell'Europa orientale e del Caucaso meridionale attraverso il partenariato orientale dell'UE20 e a valutare quali azioni possano essere intraprese a livello locale per promuovere la cooperazione con i paesi del bacino del Mediterraneo21. Il Comitato assisterà inoltre i paesi candidati a prepararsi all'adesione all'UE. L'Europa dei cittadini è l'Europa del futuro. C'è bisogno di un dialogo più ampio e più ricco tra le istituzioni dell'UE, i suoi cittadini e gli enti locali e regionali. Il CdR intende dimostrare cosa può fare l'UE per rendere migliore la vita dei singoli e quella delle loro comunità. 19 http://cor.europa.eu/it/activities/networks/Pages/egtc.aspx 20 http://cor.europa.eu/en/activities/corleap/Pages/corleap.aspx 21 http://cor.europa.eu/en/activities/arlem/Pages/arlem.aspx 21
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Allegati 23
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Allegato 1: Tabella delle competenze delle Commissioni COMMISSIONE COMPETENZE CIVEX: La Commissione CIVEX è responsabile del coordinamento dei Cittadinanza, lavori del Comitato delle Regioni sulle questioni che governance, affari comprendono giustizia e affari interni, diritti fondamentali e istituzionali ed esterni libertà, la regolamentazione intelligente e la riduzione degli oneri amministrativi, la cittadinanza e più ampie questioni istituzionali, come la governance e la devoluzione. La Commissione si occupa inoltre della dimensione esterna dell'Unione, concentrandosi sui paesi limitrofi e l'allargamento e sulla cooperazione decentrata per lo sviluppo. COMPETENZE: Libertà, sicurezza e giustizia; Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea; Cittadinanza attiva; Politica europea di comunicazione; Decentramento; Affari costituzionali; Governance multilivello; Governance locale e regionale; Legiferare meglio (compresi la riduzione degli adempimenti amministrativi e l'adeguatezza della regolamentazione); Sussidiarietà e proporzionalità; Politica in materia di immigrazione, asilo e visti; Relazioni esterne; Allargamento; Politica di vicinato; Partenariato orientale; Politica mediterranea dell'UE; Cooperazione decentrata allo sviluppo; Cooperazione amministrativa esterna e sviluppo della capacità amministrativa; Trattati e negoziati internazionali; Terrorismo internazionale e controlli alle frontiere. La politica regionale e la politica dei trasporti sono al centro delle COTER: preoccupazioni delle autorità locali e regionali di tutta Europa.La Politica di coesione territoriale e Commissione COTER permette ai rappresentanti degli enti locali bilancio dell'UE e regionali di discutere la pianificazione e l'attuazione di tali politiche e assicurare che le loro preoccupazioni siano prese in considerazione dalle altre istituzioni europee. COMPETENZE: Coesione economica, sociale e territoriale; Fondi strutturali; Assetto territoriale; Politica urbana; Edilizia abitativa; Trasporti, comprese le reti transeuropee di trasporto; Macroregioni; Cooperazione territoriale; Statistiche e indicatori regionali. All’interno della commissione COTER è stato istituito il gruppo di lavoro sul BILANCIO che si occupa di: Bilancio annuale UE; Quadro finanziario pluriennale; Finanze locali e regionali. 25
ECON: Gli enti locali e regionali dovrebbero svolgere un ruolo centrale Politica economica sia nella formulazione che nell'attuazione della politica economica e sociale nell'Unione europea. La Commissione ECON permette ai rappresentanti delle autorità locali e regionali di discutere della politica economica e sociale e di scambiarsi le migliori pratiche in questi settori. COMPETENZE: Politica industriale; Politica in materia di PMI; Politica economica e monetaria; Governance economica e semestre europeo; Mercato interno; Commercio internazionale e dazi; Politica in materia di concorrenza e di aiuti di Stato. Gli enti locali e regionali svolgono un ruolo centrale ENVE: nell'attuazione della politica per l’ambiente, il cambiamento Ambiente, cambiamenti climatico e l’energia dell'Unione europea. La Commissione climatici ed energia ENVE permette ai rappresentanti degli enti locali e regionali di discutere la formulazione di tali politiche e di promuovere le migliori prassi in questi campi. COMPETENZE: Adattamento ai cambiamenti climatici e attenuazione dei loro effetti; Energie rinnovabili; Politica ambientale; Reti transeuropee nel settore dell'energia; Nuove politiche energetiche; Politica spaziale per lo sviluppo territoriale (Galileo, GMES/Copernico e questioni collegate). Le autorità locali e regionali sono una pietra miliare NAT: nell'attuazione delle politiche agricole, sanitarie e marittime Risorse naturali dell'UE. All'interno della Commissione NAT i loro rappresentanti deliberano su questi temi, forniscono un contributo locale e regionale per le decisioni dell'Unione Europea e scambiano le migliori pratiche in questi settori. COMPETENZE: Sviluppo rurale e PAC; Pesca; Produzione alimentare; Politica marittima; Salute pubblica; Protezione dei consumatori; Settore forestale; Protezione civile; Turismo. SEDEC: COMPETENZE: Politica sociale, Politica dell'occupazione; Politica sociale e protezione sociale; Mobilità; istruzione, Pari opportunità; Istruzione e formazione; Innovazione, ricerca e occupazione, tecnologia; Agenda digitale; Società dell'informazione dell'UE, ricerca e cultura comprese le reti transeuropee di telecomunicazione; Industria audiovisiva e tecnologie dei media; Gioventù e sport; Multilinguismo e promozione delle lingue minoritarie; Cultura e diversità culturale. 26
Allegato 2: Membri della delegazione italiana (aggiornato a giugno 2019) NOMINATIVO e BIOGRAFIA GRUPPO COMMISSIONI POLITICO GAETANO ARMAO Vicepresidente e Assessore all’Economia della Regione Sicilia dal novembre 2017, è membro del CdR dal 15 febbraio 2018. Laureato in giurisprudenza, è docente di diritto regionale e contabilità pubblica NAT presso l’Università di Palermo. Appartenente alla Giunta Musumeci PPE SEDEC della Regione Sicilia, che unisce le forze regionali di centrodestra, al CdR aderisce al PPE. È membro di due commissioni: La Commissione Risorse Naturali (NAT) e la Commissione Politica sociale, Istruzione, Occupazione, Ricerca e Cultura (SEDEC). BALLARÈ Andrea Eletto Consigliere Comunale di Novara nel giugno 2016, è membro del CdR dal 17 ottobre 2016. Eletto sindaco di Novara dal 2011, nel 2016 si candida nuovamente per le elezioni comunali, ma perde la sfida al ballottaggio contro il candidato della Lega Nord Alessandro ECON PSE Canelli. Iscritto al Partito Democratico, aderisce nel CdR al gruppo CIVEX PSE (Partito del Socialismo Europeo). È membro di due commissioni: La Commissione Economica (ECON) e la Commissione Cittadinanza, Governance, gli Affari Istituzionali ed Esterni (CIVEX). Laureato in Economia e commercio, esercita la professione di commercialista. BIANCO Vincenzo Consigliere comunale di Catania. È stato Sindaco di Catania dal 2013 al 2018 e dal 1993 al 2000. È membro del CdR dal 26 gennaio 1994. Dal 1997 guida la delegazione italiana al CdR. Sindaco metropolitano di Catania da giugno 2016. Ha ricoperto anche la carica di Ministro dell’Interno dal 1999 al 2001, di Deputato della Repubblica Italiana dal 1992 al 1994 e dal 2001 al 2006 e di Senatore della Repubblica CIVEX PSE Italiana dal 2006 e dal 2008 al 2013. Iscritto al Partito Democratico, SEDEC aderisce nel CdR al gruppo PSE. È membro di due commissioni: la Commissione Cittadinanza, Governance, Affari Istituzionali Esterni (CIVEX) e la Commissione Politica sociale, Istruzione, Occupazione, Ricerca e Cultura (SEDEC). Laureato in giurisprudenza, esercita la professione di avvocato. CIAMBETTI Roberto Presidente del Consiglio regionale del Veneto dal 2015. Nominato membro titolare al CdR il 3 luglio 2018, dopo esserne stato membro COTER supplente. In passato è stato Assessore provinciale di Vicenza e CRE Assessore al Bilancio e agli Enti locali dal 2010 al 2015 della Regione NAT Veneto. Esponente della Lega Nord, al CdR è parte del gruppo CRE. DE MEO Salvatore NAT Eletto sindaco del comune di Fondi (LT) nel 2010 e poi rieletto nel PPE ECON 2015, è membro del CdR dal 26 gennaio 2015. Sostenuto da liste di centrodestra, tra cui Forza Italia, al CdR aderisce al gruppo PPE. È 27
membro di due commissioni: la Commissione Risorse Naturali (NAT) e la Commissione Politica Economica (ECON). È stato direttore e responsabile di una società privata operante nell'ambito del Centro agroalimentare all'ingrosso di Fondi. FERMI Alessandro Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia dal 2018, è stato nominato membro del CdR il 3 luglio 2018. Nato l’11 novembre 1974 a Como, è stato Sindaco di Albavilla dal 2009 al 2013. Nel 2013 è eletto Consigliere regionale e ha presieduto per due anni la commissione VIII (Agricoltura, Montagna, Foreste e parchi) e viene poi nominato Sottosegretario all'Attuazione del CIVEX PPE programma, ai rapporti istituzionali nazionali e alle relazioni ENVE internazionali. Laureato in Giurisprudenza all’Università Statale in Milano, è avvocato penalista. Nel 2001 era stato eletto in Consiglio Provinciale, dove dal 2007 al 2012 è stato Assessore alle Politiche attive del lavoro, alla Formazione professionale, Attività economiche e Università. Ha iniziato il suo impegno nelle istituzioni a 22 anni. IACOP Franco Membro del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia e del CdR da gennaio 2015 e parte dell’Ufficio di presidenza del medesimo organo in qualità di supplente. All’interno del CdR aderisce al gruppo PSE e fa parte delle commissioni Cittadinanza, la Governance, gli CIVEX Affari Istituzionali ed Esterni (CIVEX) e Commissione per PSE ENVE l’Ambiente, il Cambiamento Climatico e l’Energia (ENVE). Inoltre, è coordinatore della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali e delle Province autonome (luglio 2015) e presidente dell’intergruppo EUSALP del Comitato delle Regioni dell’UE (aprile 2016). KOMPATSCHER Arno Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano (2014), ricopre anche l’incarico di Presidente della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige(Sudtirol). Entra nel CdR nel giugno 2014, aderendo al gruppo PPE. Nel CdR Fa parte delle commissioni NAT e SEDEC. Giurista di formazione, è stato responsabile dell'Ufficio legale e contratti del Comune di Castelrotto/Kastelruth (1998-2004) e presidente del Consiglio di amministrazione della Cabinovia Siusi-Alpe di Siusi S.p.a NAT PPE (2004-2013). Dal 2015 è anche presidente dell’euroregione Tirolo- SEDEC Alto Adige-Trentino, istituita sulla base della normativa comunitaria nel 2011. MARQUIS Pierluigi COTER EA Consigliere regionale della Valle d’Aosta NAT MARSILIO Marco COTER Presidente della Regione Abruzzo CRE ECON 28
MEROLA Virginio CIVEX PSE Sindaco di Bologna ECON POGLIESE Salvatore Domenico Antonio Sindaco di Catania ENVE PPE SEDEC ROSSI Enrico Presidente della Regione Toscana (2010, Partito Democratico), entra nel CdR a gennaio 2015, aderendo al gruppo PSE. Fa parte della Commissione ECON e SEDEC. Laureato in Filosofia a Pisa (1985) con ECON una tesi su Agnes Heller, massimo della cosiddetta “Scuola di PSE Budapest”, Corrente filosofica del marxismo. Per 10 anni è stato SEDEC sindaco di Pontedera (1990-2000) e per 10 anni assessore regionale alla Sanità (2000-2010). Rientra nella classifica dei governatori più amati di Italia (Index Research, 2017). SALIERA Simonetta Presidente del Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna per il Partito Democratico, nel CdR aderisce al gruppo PSE (gennaio 2015). Fa parte delle commissioni CIVEX e SEDEC. Inoltre, partecipa: al gruppo di lavoro sui Balcani Occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, CIVEX PSE Kosovo), che mira, tra l’altro, a favorire le relazioni interistituzionali SEDEC con gli attori regionali e locali di quest’area nel quadro del processo di allargamento; all’intergruppo sulla Macro-regione Adriatico-Ionica; e al Congresso dei Poteri Regionali e Locali per il Partenariato Orientale (CDRLEAP). TOMA Donato Presidente della Regione Molise a partire dall'8 maggio 2018, è stato nominato membro del Cdr il 3 luglio 2018. Aderisce al gruppo PPE. NAT Ha in passato ricoperto la carica di assessore esterno al Bilancio della PPE ENVE Giunta comunale di Campobasso. Inoltre è docente in discipline tecniche commerciali e aziendali, giuridiche ed economiche all'Università del Molise. Esercita la professione di commercialista. ZAIA Luca Rieletto Presidente della Regione Veneto (2015) in una lista di centro- destra (Lega Nord, di cui è membro, Forza Italia e Fratelli d’Italia), Zaia entra nel CdR a gennaio 2015, aderendo al gruppo CRE. Fa parte delle commissioni ECON e NAT e dell’intergruppo Salute. E’ stato presidente della Provincia di Treviso (1998-2005), vicepresidente ECON della Giunta regionale del Veneto (2005-2008) e ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (2008-2010). Ha conseguito CRE NAT un diploma in enologia e una laurea in Scienze della Produzione animale presso la facoltà di medicina veterinaria dell'Università degli Studi di Udine. Secondo una classifica pubblicata da Index Reserach (2017), Zaia sarebbe considerato il governatore più amato d’Italia. 29
ZINGARETTI Nicola Presidente della Regione Lazio (2013, Partito Democratico), fa parte del CdR da maggio 2013, aderendo al gruppo PSE. È Membro delle commissioni CIVEX e COTER. La sua carica al CdR potrebbe non essere confermata, nel caso in cui perda la prossima competizione elettorale (4 marzo 2018) per la presidenza della Regione. Intrapresa l’attività politica da giovanissimo, ha ricoperto nella sua carriera vari incarichi: segretario nazionale della Sinistra Giovanile (1991), consigliere comunale di Roma (1992), segretario nazionale dei Democratici di Sinistra di Roma (2000), parlamentare europeo CIVEX (2004 - 2008), segretario regionale del PD del Lazio (2007), PSE COTER presidente della Provincia di Roma (2008-2013). Durante la sua esperienza al PE, Zingaretti si occupa di protezione dei consumatori, volontariato, disabilità e diritti civili. Nel 2007 riesce a far approvare una direttiva che attribuisce sanzioni penali per i contraffattori che importano merci illegali e pericolose dai paesi extra-UE. Per questo riceve la nomination al MEP Award, il prestigioso riconoscimento che viene attribuito ogni anno ai deputati europei più meritevoli. Per arrivare al numero totale di 24 membri, MANCANO 7 MEMBRI (da eleggere) 30
Allegato 3: Membri supplenti della delegazione italiana (aggiornato a febbraio 2019) NOMINATIVO e BIOGRAFIA GRUPPO POLITICO ANCISI Alvaro Consigliere comunale di Ravenna, è membro supplente del CdR dal 25 gennaio 2002. In PPE Consiglio Comunale è membro del gruppo consiliare Lista per Ravenna, al CdR aderisce al gruppo PPE. Laureato in sociologia ed ha esercitato la professione di giornalista. BORA Manuela Eletta consigliera regionale delle Marche nel maggio 2015, è membro supplente del CdR dal 26 ottobre 2015. Esponente del Partito Democratico, al CdR aderisce al gruppo PSE. Laureata PSE in Economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali, svolge la professione di commercialista. BREGA Eros Consigliere regionale dell’Umbria dal 2005, è membro supplente del CdR dal 7 settembre PSE 2015. Esponente del Partito Democratico, al CdR aderisce al gruppo PSE. BRIGHENTI Benedetta Consigliera comunale di Castelnuovo Rangone (MO), è membro supplente del CdR dal 26 PSE gennaio 2015. Esponente in Consiglio comunale del gruppo “Il Centrosinistra per Castelnuovo e Montale”, al CdR aderisce al gruppo PSE. CATTANEO Raffaele Assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia dal 29 marzo 2018. Laureato in Economia e Commercio all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è stato presidente del Consiglio di Regione Lombardia della X legislatura. In precedenza ha ricoperto l'incarico PPE di sottosegretario all'attuazione del programma e di Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia. Membro titolare del CdR in precedenza, è membro supplente dal 3 luglio 2018. Aderisce al gruppo PPE. CAVO Ilaria Assessore regionale alla Comunicazione, formazione, politiche giovanili e culturali della PPE Liguria dal luglio 2015, è membro supplente del CdR dal 26 ottobre 2015. Al CdR aderisce al gruppo PPE. È stata giornalista ed opinionista per le reti Mediaset. DECARO Antonio PSE Sindaco di Bari dal 2014, è membro supplente del CdR dal 26 gennaio 2015. Esponente del Partito Democratico, al CdR aderisce al gruppo PSE. Presidente dell’ANCI dal 2016. 31
DE LUCA Vincenzo Presidente della Regione Campania dal 2015, è membro supplente del CdR dal 26 ottobre PSE 2015. Esponente del Partito Democratico, al CdR aderisce al gruppo PSE. È stato sindaco di Salerno dal 1993 al 2001 e dal 2006 al 2015. DUS Marco Consigliere comunale di Vittorio Veneto (TV), è membro supplente del CdR dal 26 gennaio PSE 2015. Esponente del Partito Democratico, al CdR aderisce al gruppo PSE. EMILIANO Michele Presidente della Regione Puglia dal 2015, è membro supplente del CdR dal 26 ottobre 2015. PSE Esponente del Partito Democratico, al CdR aderisce al gruppo PSE. È stato sindaco di Bari dal 2004 al 2014. Mantiene in aspettativa il suo incarico come magistrato. FIDANZA Carlo Consigliere comunale di Rosazza (BI), in Piemonte, è membro supplente del CdR dal gennaio CRE 2015. Eletto nella lista di Fratelli d’Italia, all’interno del CdR aderisce al gruppo CRE. MARSILI ALESSIO Nessuno Membro del Municipio XIII Comune di Roma. MILANA Guido Consigliere comunale di Olevano Romano (comune della città metropolitana di Roma PSE Capitale), è membro supplente del CdR da settembre 2016, aderendo al gruppo PSE. ORLANDO Leoluca Sindaco di Palermo (quinto mandato non consecutivo), è membro supplente del CdR da settembre 2012, aderendo al gruppo ALDE. Avvocato di professione, politicamente nasce e si ALDE forma all’interno della Democrazia Cristiana. Durante la sua carriera politica, iniziata negli anni ’80, ha ricoperto vari incarichi tra cui anche quello di deputato e di eurodeputato. Fondatore de La Rete, è stato inoltre coordinatore nazionale dell’Italia dei Valori. PIANA Alessandro Eletto Presidente Consiglio regionale della Liguria il 30 marzo 2018, è membro supplente del CdR dal 3 luglio 2018. Dal 2010 al 2015 è stato Presidente del Consiglio provinciale di Imperia, mentre è stato eletto Consigliere regionale nella circoscrizione di Imperia nel CRE maggio 2015. Piana è inoltre agrotecnico e imprenditore agricole nell’azienda di famiglia. Esponente della Lega Nord, i cui membri tradizionalmente aderiscono al gruppo CRE nel CdR. PELLA Roberto Sindaco di Valdengo (BI), in Piemonte, è membro supplente del CdR dal gennaio 1998. Eletto PPE all’interno di una lista civica “Grano e Navetta”, di stampo democristiano, nel CdR aderisce al gruppo del PPE. Imprenditore di professione, ha ricoperto vari incarichi politici a livello locale. 32
SANTARSIERO Vito Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, è membro supplente del CdR da gennaio 2015. Legato ad una tradizione politica democristiana, è eletto consigliere regionale nelle fila del Partito Democratico. Nel CdR aderisce al gruppo PSE. All’interno del Consiglio regionale PSE della Basilicata è presidente della I Commissione “Affari Istituzionali” e componente della III Commissione “Attività Produttive e Territorio”. Laureato in ingegneria, negli anni ’90 diventa funzionario della Regione Basilicata presso l’ufficio compatibilità ambientale. SCALZO Antonio Consigliere (ed ex Presidente) del Consiglio regionale della Calabria per il Partito Democratico, è membro supplente del CdR da gennaio 2015. All’interno del CdR aderisce al gruppo PSE. Medico di professione, si è successivamente impegnato in politica a livello locale PSE e regionale. Durante la sua esperienza di consigliere regionale (2010-2015) è stato vicepresidente di due commissioni - la IV commissione “Assetto ed utilizzazione del territorio – Protezione dell’ambiente” e la III Commissione “Sanità, attività sociali, culturali e formative”. VARACALLI Giuseppe Consigliere comunale di Gerace, provincia di Reggio Calabria, è membro supplente del CdR da maggio 2008. Eletto in una lista civica “Uniti per Gerace”, nel CdR aderisce al gruppo PSE. PSE Di professione è un impiegato amministrativo. Per arrivare al numero totale di 24 membri, MANCANO 7 MEMBRI (da eleggere) 33
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