COMUNE DI CADONEGHE Sabato, 10 novembre 2018

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COMUNE DI CADONEGHE Sabato, 10 novembre 2018
COMUNE DI CADONEGHE
   Sabato, 10 novembre 2018
COMUNE DI CADONEGHE Sabato, 10 novembre 2018
COMUNE DI CADONEGHE
                                                   Sabato, 10 novembre 2018

Dicono di noi
 10/11/2018 mattinopadova.it
 Acquistano l' auto a rate e scompaiono: indagati                             1
 09/11/2018 mattinopadova.it
 Arrestati tre ladri Due erano uomini della banda Maniero                     2
 10/11/2018 Il Gazzettino (ed. Padova) Pagina 54
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 09/11/2018 mattinopadova.it
 Resistenza e oltraggio condannato a 6 mesi l' avvocato Mannara               4
 10/11/2018 Il Mattino di Padova Pagina 35
 VIGONZA Da metà giugno casa Sarto è chiusa in attesa che la...               5
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10 novembre 2018
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  Acquistano l' auto a rate e scompaiono: indagati
  cadoneghe Aveva comprato un' auto Fiat 500,
  e non di quelle più a buon mercato, in una
  concessionaria. E per pagarla a rate, ecco il
  sistema-Fiat: un finanziamento che provvede a
  fare direttamente il gestore della
  concessionaria tramite Fca Bank spa. Il cliente
  ha l' obbligo di fornire tutta la documentazione
  richiesta: peccato che, in questo caso, le buste
  paga consegnate fossero false. E che dopo il
  saldo delle prime due rate, l' acquirente si sia
  volatilizzato. Con la macchina che, poi, ha
  rivenduto. Ovviamente è stata presentata una
  querela e ora rischiano il processo in due per
  aver concorso nel reato di truffa aggravata:
  Terry Di Colombi, 36 anni di Cadoneghe in via
  Matteotti (difeso dall' avvocato Orazio Giraldin)
  e Daisy Cari, 30 di Chiari nel Bresciano
  (avvocato Emanuele Luppi). Il pubblico
  ministero padovano Benedetto Roberti ha
  chiuso formalmente l' inchiesta e si prepara a
  sollecitare il giudizio. È il 24 marzo 2017
  quando Di Colombi ottiene da Fca Bank il
  finanziamento per comprare una Fiat 500 al
  prezzo di 18.371,50 euro da saldare in 72 rate
  da 289,70 euro ciascuna. Come richiesto in
  qualunque forma di prestito, Di Colombi
  fornisce le sue buste paga. Ma si tratta delle
  buste paga emesse da un ex detenuto
  irreperibile in cui figura dipendente di società che non esistono più. Le prime due rate sono pagate poi
  anche Di Colombi taglia la corda. E non si fa più trovare. Pochi giorni dopo quell' acquisto, il 30 marzo, l'
  auto viene venduta a Daisy Cari per 8 mila euro. È partita l' inchiesta che ha ricostruito l' accaduto: i due
  indagati risultano avere, alle spalle, precedenti penali specifici. -

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COMUNE DI CADONEGHE Sabato, 10 novembre 2018
9 novembre 2018
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                                                      Dicono di noi

  Arrestati tre ladri Due erano uomini della banda
  Maniero
  ARCELLA Cosa ci facevano quelle persone di
  una certa età avanti e indietro con la bicicletta,
  bardate di sciarpa e cappello con 17-20 gradi?
  Ai poliziotti della Mobile quegli strani
  appostamenti non erano affatto parsi normali.
  Anche perchè li hanno riconosciuti nonostante
  il camuffamento. Erano noti all' ufficio. Quindi
  sono stati colti in flagranza dopo un furto alle
  7.30 del mattino in una casa di via Ca' Magno,
  all' Arcella. Sono stati arrestati Rino Dorio, 69
  anni, ex "socio" di Felice Maniero, già
  sottoposto all' affidamento in prova ai servizi
  con obbligo in particolare di non allontanarsi
  d a l C o m u n e d i Cadoneghe e d i n o n
  frequentare persone pregiudicate; Silvio
  Bertato, 64 anni, e la sua convivente Roberta
  Beis, 54 anni. Dorio e Bertato si muovono in
  bici e controllano le case. Fermarli sarebbe un
  errore. Gli agenti così decidono di chiedere
  aiuto a dei residenti. Capiscono quale può
  essere l' obiettivo, intuiscono che stanno per
  agire. Li osservano dalla casa vicina, senza
  dare nell' occhio. Sono le 7.30 del mattino del
  30 ottobre e i tre arrivano poco distante dalla
  casa singola adocchiata. Sanno già che i
  padroni di casa sono andati al lavoro.Dorio
  scende, forza una porta ed entra. Ci rimarrà
  un' ora, tantissimo, uscendo con un sacchetto
  di gioielli. Bertato e la Beis attendo in macchina. Vengono arrestati tutti e tre per furto aggravato in
  concorso. I due in auto vengono presi prima che Dorio esca, ma non hanno il tempo per avvisarlo.
  Quando esce dalla villetta trova gli agenti che lo bloccano e recuperano il bottino. Lui non dice nulla. D'
  altronde sa bene come funziona, non è certo un novellino.È stato molto vicino alla Mala del Brenta. Nel
  2014 era arrivata la condanna in primo grado, ora divenuta esecutiva, seppur ridimensionata. Il tribunale
  l' aveva condannato a quattro anni di carcere e 2.500 euro di multa per tentata rapina a dei
  rappresentanti orafi e ricettazione. L' accusa lo vedeva protagonista di un tentativo di rapina il 26
  settembre 2012. Pure Bertato è stato vicino agli ambienti della malavita ed è stato condannato a molti
  anni di carcere, in qualità di componente della "banda della bisarca" che commetteva rapine in Toscana
  portando auto "pulite" con la bisarca. Nel 2008 venne arrestato per una rapina a Pontasserchio di San
  Giuliano alla Cassa di Risparmio di Pisa. Dopo molti colpi nobili Dorio e Bertato - visti i fatti - hanno
  ripiegato nei furti in casa. Evidentemente gli anni passano pure per loro. -

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                                                                                                                2
COMUNE DI CADONEGHE Sabato, 10 novembre 2018
10 novembre 2018
Pagina 54                             Il Gazzettino (ed.
                                           Padova)
                                                    Dicono di noi

  CITTÀ Aperta 24 ore su 24: SAN LUCA - Via San
  Marco 226 (POnte di Brenta), tel. 049 625102.
  CITTÀ Aperta 24 ore su 24: SAN LUCA - Via
  San Marco 226 (POnte di Brenta), tel. 049
  625102.
  Aperta fino alle 24: SANTA GIUSTINA - Prato
  della Valle 25, tel. 049 8752033.
  Aperte fino alle 21: AL DUOMO - Via Manin
  67/69, tel. 049 8758363; CARRARO ARTURO
  - Via Siracusa 28, tel. 049 690301; DAL
  BIANCO - Via Tiziano Aspetti 219 (ARcella),
  tel. 049 600420.
  CINTURA URBANA Aperta 24 ore su 24:
  ABANO TERME - INternazionale, via Pietro d'
  Abano 12, tel.
  049 8669049.
  A p e r t e         f i n o    a l l e      2 1 :
  SELVAZZANO/TENCAROLA - Fusetti, via
  Padova 12/h, tel. 049 624557; ALBIGNASEGO
  - Ai Ferri dr. Bellato, via Roma 60, tel. 049
  710630; PONTE SAN NICOLÓ/RONCAGLIA -
  Ziliotto Pattanaro, via Nievo 2, tel. 049 717329;
  CADONEGHE/BRAGNI - Hyeraci, via Giotto
  24/b, tel. 049 702176.
  PIOVESE Dalle 19.30 di giovedì 8 alle 19.30 di
  sabato 10: CAMPAGNOLA DI BRUGINE -
  Vittoria, via Aldo Moro 140, tel. 049 9735861.
  Dalle 19.30 di sabato 10 alle 19.30 di lunedì
  12: ARZERELLO DI PIOVE DI SACCO - Santa
  Maria, via Monte Rosa 2, tel. 049 5843000.
  Dalle 19.30 di lunedì 12 alle 19.30 di mercoledì 14: LEGNARO - San Biagio, via 2 Giugno 14/a, tel. 049
  8837109.
  ALTA PADOVANA Aperte 24 ore su 24: CITTADELLA - Pasinato d.ssa Marilena, via Porta Vicentina 7,
  tel. 049 5970160; SANTA MARIA DI NON DI CURTAROLO - Farmacia Spada, via Monte Nero 82, tel.
  049 557080; VIGONZA - Mantoan dott. Massimo, via Noalese 4, tel. 049 8096890; SANT' AMBROGIO
  DI TREBASELEGHE - Di Pietro dott.
  Ciro, via Sant' Ambrogio 44, tel. 9378065.
  BASSA PADOVANA Aperta sabato e festivi: MONSELICE - Gasparetto, piazza Mazzini 25, tel.
  0429 72101.
  Aperte 24 ore su 24: ESTE - Zanchin, via Porta Vecchia 1, tel. 0429 2476; TRIBANO - Pavan-Garbini,
  via Martiri d' Ungheria 2, tel. 049 5342015; GALZIGNANO TERME - Boschi, via Roma 56, tel. 049
  9130057.
  Aperta fino alle 21: MERLARA - Codifava, via Roma 9, tel. 0429 85063.

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9 novembre 2018
                                         mattinopadova.it
                                                       Dicono di noi

  Resistenza e oltraggio condannato a 6 mesi l'
  avvocato Mannara
  Il 13 ottobre scorso, al termine di una violenta
  lite in tram con un nigeriano, era finito in
  manette per resistenza e oltraggio a pubblico
  ufficiale, lesioni personali aggravate, minacce
  aggravate dall' odio razziale, salvo essere
  scarcerato l' indomani dopo una notte in
  camera di sicurezza con la misura più lieve
  dell' obbligo di firma per quattro volte alla
  settimana nella stazione dei carabinieri più
  vicina. E il 31 ottobre l' avvocato Riccardo
  Mannara, 39enne di Cadoneghe, era in aula
  non più come imputato, ma come difensore di
  un cliente in un processo. Ieri il ritorno a
  Palazzo di giustizia, di nuovo, come imputato
  per l' episodio sfociato nell' arresto davanti al
  giudice monocratico Valentina Verduci. E, al
  termine di un giudizio abbreviato che prevede
  lo sconto di un terzo della pena, è arrivata la
  condanna a sei mesi di carcere per i reati di
  resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale: il pm
  Marco Brusegan aveva chiesto il processo per
  direttissima. Revocata la misura cautelare dell'
  obbligo di firma. Il legale-imputato (difeso dal
  penalista Pietro Masutti e dal collega Filippo
  Giacomello) rimane indagato per il reato di
  minacce con l' aggravante dell' odio razziale: l'
  indagine non è stata chiusa per quanto
  riguarda quest' ultima contestazione. La
  furibonda lite con il nigeriano era esplosa intorno alle 19.30, 20. Mannara ha sostenuto di aver
  richiamato l' immigrato, invitandolo a obliterare il biglietto. E lo straniero avrebbe reagito sferrandogli un
  pugno in faccia (certificato con 10 giorni di prognosi), così il legale avrebbe risposto spruzzando uno
  spray al peperoncino e procurando una lieve ferita. Tuttavia i carabinieri hanno scritto nel verbale che, al
  loro arrivo (era stato l' autista a fermare il tram e a chiamarli), l' avvocato Mannara appariva piuttosto
  alterato e incontrollabile, mentre l' immigrato si era calmato subito. Tra i due litiganti ci sono anche state
  denunce reciproche. -

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                                                                                                                   4
10 novembre 2018
Pagina 35                          Il Mattino di Padova
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  VIGONZA Da metà giugno casa Sarto è chiusa in
  attesa che la struttura passasse dal progetto Cas ...
  VIGONZA Da metà giugno casa Sarto è chiusa
  in attesa che la struttura passasse dal progetto
  Cas (Centri di accoglienza straordinaria) allo
  Sprar (Sistema di protezione per richiedenti
  asilo e rifugiati). I 25 migranti che vi sono stati
  ospitati per un anno sono stati trasferiti.
  L' edificio di via Luganega in questi mesi è
  stato risistemato per essere idoneo ad
  accogliere 10 profughi secondo le modalità
  Sprar.
  I lavori sono stati finanziati dalla stessa
  cooperativa Orizzonti che aveva acquistato
  casa Sarto all' asta e gestito in toto i migranti.
  La situazione è stata illustrata l' altra sera in
  Consiglio comunale dal sindaco Innocente
  Marangon su interrogazione del consigliere di
  minoranza Massimiliano Cacco (Gruppo
  Paggiaro).
  «Casa Sarto è stata vuotata e sistemata per il
  progetto Sprar al quale come Comune
  abbiamo aderito insieme a Cadoneghe, che è
  capofila», ha spiegato Marangon. «I due
  Comuni ospiteranno 60 profughi, 30
  ciascuno». gestendoli autonomamente
  attraverso le cooperative accreditate.
  Dopo alcuni mesi di stop con casa Sarto
  vuota, a metà ottobre è arrivata finalmente la
  conferma che la stessa struttura di via Luganega è idonea a ospitare fino a 10 profughi. Intanto nei
  giorni scorsi sono arrivati i primi 3, gli altri sono attesi ma non si sa la data di arrivo. Va detto che
  Vigonza ospita già in Sprar 4 profughi con lo status riconosciuto, tutti alloggiati in un appartamento di
  via Roma e si autogestiscono. A Vigonza ci sono ancora una quarantina di migranti in Cas dei 60 iniziali.
  Il numero andrà via via diminuendo fino a quando si azzererà come prevedono le nuove norme. Questi
  ultimi migranti sono alloggiati in edifici di via Negrisia e via del Progresso a Peraga e sono gestiti da
  altre 2 cooperative.
  --G.A.

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