COM'È PROFONDO IL MARE - Coop consumatori
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consumatori il mensile dei soci coop coop adriatica edizione bologna n° 7 settembre 2014 COM’È PROFONDO IL MARE... Ogni anno al mondo si consumano 160 milioni di tonnellate di pesce e prodotti ittici. L’impegno Coop nella sfida per la sostenibilità 43 Alla Coop puoi dare una mano per la scuola Dal 19 al 21 settembre in 46 punti vendita la raccolta di matite, colori, blocchi da disegno, per sostenere la cultura e la creatività degli alunni di oltre 2 mila classi
Siamo fatti per parlare 1 per Tutti! PVOC SI A COO E ENTRO AS IL P 30 PE SETT I SOCIO COO EMBRE 2014 SE SE DI TRAFFICO US ON TELEFONICO GBIO IN OMAG 1 cent al minuto verso tutti. Tariffa al secondo con scatto alla risposta di 10 cent SMS a 10 cent se sei socio Coop e passi CHIAMATE A 1 CENT VERSO TUTTI a CoopVoce ricevi 30€ di traffico telefonico Promozione valida per chi passa a CoopVoce bonus in omaggio entro il 30 Settembre 2014 nei punti vendita di Coop Adriatica. Scopri le offerte CoopVoce su www.coopvoce.it Condizioni della promozione. La promozione “1 per Tutti”, sottoscrivibile dal 08/09/14 al 05/10/14 per chi porta il numero in CoopVoce, permette di chiamare ad 1 cent al minuto ed inviare SMS a 10 cent verso tutti i numeri nazionali di rete mobile (sono escluse le numerazioni a sovraprezzo ed il traffico roaming). La tariffazione è al secondo ed è previsto uno scatto alla risposta di 10 cent. In più, per coloro che sottoscrivono questa promozione è possibile attivare l’offerta “Web 1 Giga senza limiti” al costo di 4€ al mese. Inoltre, coloro che portano il proprio numero in CoopVoce entro il 30 Settembre 2014 e sono Soci Coop Adriatica, usufruiscono di 30€ di traffico telefonico bonus in omaggio. Il bonus è utilizzabile verso tutti e senza vincoli, con l’esclusione delle chiamate internazionali. Ogni socio potrà beneficiare del bonus solo su due numeri. La promozione non è compatibile con le altre iniziative che prevedono un accredito di bonus. Per maggiori dettagli su tutte le offerte visita il sito www.coopvoce.it.
SOMMARIO consumatori coop adriatica sommario Le40 pagine di Arriva la carica seguici su facebook dei Super Vitamini e su www.consumatori.e-coop.it 43 Alla Coop puoi dare una mano per la scuola 6 Il mare, risorsa da difendere Cresce il consumo di pesce e prodotti ittici nel mondo: 160 milioni di tonnellate in un anno. La sfida della sostenibilità è decisiva 45 S-Cambia Cibo contro lo spreco 46 A Bologna e Venezia 14 Acqua, la bolletta dai mille prezzi torna “Ad alta voce” Quanto si paga nelle città italiane per il servizio idrico? Ce lo spiega una indagine di Federconsumatori 20 Se i poveri sono sei milioni Raddoppiate nel giro di pochi anni le persone che vivono in condizione di estrema difficoltà. Come aggredire questo nodo drammatico Coop Adriatica Numero Verde 800 857 084 4 Lettere a 13 Mangiar pesce 23 Perché mangiamo? Consumatori DI EUGENIO DEL TOMA D I MASSIMO MONTANARI 6 Il mare, risorsa 19 S.o.s. ai privati 30 Pesce povero, tante da difendere per la cultura delizie da scoprire DI DARIO GUIDI DI MARIO TOZZI DI HELMUT FAILONI 14 Acqua, la bolletta 26 Prima di tutto 34 Scoprire Berlino dai mille prezzi il benessere DI GIUSEPPE ORTOLANO DI CLAUDIO STRANO 28 Barbecue, la passione 36 Energia di comunità 20 La vignetta dei serial grill... er DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO DI ELLE KAPPA DI CLAUDIO STRANO 36 Mostre, libri e dischi 25 Coop e l'educazione Intervista a Zibba al consumo DI G. OLDRINI E P. PACODA Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10 Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena) Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296 Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio. Consegnato alle poste a partire dal 11/09/2014. Il numero di luglio-agosto è stato stampato in 2.275.922 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale
consumatori 4 settembre 2014 L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è: redazione Consumatori, viale Aldo Moro, 16, 40127 Bologna fax 051 6316908, oppure, redazione@consumatori.coop.it Coop, un "semaforo" sbagliato Ho letto del "semaforo" introdotto in Inghilterra sulle confezioni per mettere in guardia i consumatori dai prodotti non salutari. Qual è la filosofia di questa scelta che ho visto non essere condivisa dal governo italiano? Serena bortoloti - ascoli Risponde Claudio Mazzini Inoltre l’indicazione a “semaforo” non riconosce al cibo responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia: quel ruolo sociale e culturale che va ben oltre al compito di mero carburante per il corpo. Lo scorso anno il governo inglese ha introdotto un Per queste ragioni anche il governo italiano si è schie- nuovo codice informativo per classificare gli alimenti in rato decisamente contro questo tipo di etichettatura base al contenuto nutrizionale. Una sorta di “semaforo” che potrebbe ostacolare la libera circolazione delle merci che compare sulla confezione, nell'intento di mettere e nuocere gravemente ai prodotti DOP e IGT (come sull'avviso chi acquista un prodotto, dove i colori rosso ad esempio formaggi, salumi, ecc.) che avrebbero tutti giallo e verde indicano la maggiore o minore presenza dei il semaforo rosso, ma che sono riconosciuti a livello co- nutrienti: in verde gli alimenti ritenuti sani, che possono munitario come alimenti di alta qualità e di cui l’Italia è essere consumati senza limiti, in giallo gli alimenti da il primo produttore europeo. Parmigiano, olio extraver- mangiare con attenzione e in rosso gli alimenti da consu- gine d’oliva, prosciutto crudo e tutti i salumi e formaggi mare con estrema moderazione. della nostra tradizione gastronomica, secondo questa I promotori di questa etichettatura, pur consapevoli che classificazione rigida risulterebbero nutrizionalmente questa nuova classificazione non incrementerà le cono- “insalubri”. scenze dei consumatori sui valori nutrizionali del cibo, Sul tema della corretta alimentazione, Coop si è mossa mirano ad aumentare la consapevolezza sulla neces- già dagli anni '70 inserendo le indicazioni nutrizionali sità di compiere scelte alimentari più salutari. Con nelle etichette dei prodotti e con importanti campagne questo modello, il rischio però, per chi vede il semaforo e attività, in collaborazione con autorità pubbliche e del rosso sulla confezione, è che sarà spinto a lasciarlo sullo mondo scientifico. Dal 2008, inoltre, con la nuova eti- scaffale senza entrare nel merito del valore del prodotto. chettatura nutrizionale, sono state inserite, sul fronte L’iniziativa inglese, ora in discussione anche in Fran- principale della confezione, delle icone che evidenziano la cia, ha riscosso diverse critiche, molte delle quali venute percentuale della copertura giornaliera di energia, grassi, dagli stessi nutrizionisti, che partono dalla convinzione acidi grassi saturi, zuccheri e sale per porzione nonché che non esiste in assoluto un cibo che faccia male ed uno un’icona di movimento che sensibilizza sull’importanza che faccia bene, perché molto dipende dalla dieta com- dell’attività motoria. plessiva, dalle quantità realmente mangiate e da altri Come Coop siamo convinti che sia necessario infor- fattori. Indicazioni così nette come quelle introdotte in mare e non spaventare i consumatori, che vi sia un Inghilterra, non dovrebbero essere riferite ai singoli ali- problema legato all’obesità, in particolare infantile, ma menti, ma all'alimentazione nel suo complesso, partendo la strategia è quella di promuovere stili di vita e alimen- proprio dagli stili di vita e dal consumo calorico effettivo tari più sani, non di demonizzare il singolo alimento o di ogni persona. nutriente. Le virtù del karkadè Vorrei maggiori informazioni sul karkadè da me utilizzato spesso al posto del tè... Gianni belgrani - cremona Il karkadè si ottiene dall'Hibiscus sabdariffa, pianta ogni giorno, abbassa la pressione arteriosa e il coleste- della famiglia delle malvacee. Si consumano sia i fiori rolo. Da recenti studi, portano ad un miglioramento che le foglie essiccate, sia crude che cotte, mentre i della steatosi epatica. fiori sono dissetanti e ricchi di vitamina C, diuretici, Dall'infusione dei petali secchi dei fiori di ibisco si antisettici urinari. In infuso o in decotto, consumato ottiene una bevanda rinfrescante e dissetante, lieve-
5 mente acidula, gradevolmente agrumata e dall'incon- giungere il succo di limone fino ad arrivare ad un pH fondibile colore rosso intenso. Inoltre essendo una minore di 4. Per controllare, è utile procurarsi una malvacea, come la malva e l’altea, la pianta contiene le cartina tornasole da immergere nel liquido per mi- mucillagini che esercitano un’azione lenitiva e protet- surarne l’acidità (un rotolino costa pochi euro ed è tiva sui tessuti interni dell’organismo, indicata per tutti sufficiente per molti vasetti). i tipi di infiammazione. Nonostante la presenza dei Dopo aver selezionato, lavato e tagliato la frutta, tannini che rendono il karkadè astringente, le mucilla- aggiungere lo zucchero e gli altri ingredienti della gini, quando vengono a contatto con l’acqua, formano ricetta, quindi portare a ebollizione mescolando un massa gelatinosa che aiuta meccanicamente l’eva- di continuo ed eliminando l’eventuale schiuma. cuazione svolgendo un’azione dolcemente lassativa. Quando il composto inizia ad addensarsi, abbassare la fiamma per evitare che lo zucchero “caramellizzi”. Terminata la cottura, riempire i contenitori a caldo Marmellate fatte in casa fino a 1-2 centimetri dal bordo. Per evitare che il ve- tro si rompa, mantenere i vasetti al caldo fino all’in- In estate con tanta frutta a disposizione, vaso, quindi mettere un disco di carta oleata sopra mi piace preparare marmellate ma la marmellata, chiudere i barattoli, capovolgerli e la- spesso leggo che ci sono rischi igienici, sciarli raffreddare. Nelle marmellate, la frutta si addensa grazie al conte- legati a muffe o altro per le preparazioni nuto di pectina che durante la cottura si trasforma in casalinghe... gelatina. La pectina è una sostanza naturale presente soprattutto nella buccia, nei semi e nel torsolo. Non anna renza chetoni - pisa tutti i frutti ne contengono lo stesso quantitativo, par- Nel preparare le marmellate, occorre tenere presenti ticolarmente ricchi sono: mele e arance, mentre kiwi, due fattori: l’acidità e la quantità di zucchero. Ecco meloni e cocomeri ne sono quasi privi. Per la prepara- come procedere per evitare rischi e problemi. Se la zione si può utilizzare la pectina estratta dalla frutta frutta non è sufficientemente acida, è necessario ag- oppure quella disponibile in commercio. Benessere in Slovenia VACANZE AUTUNNALI 1/9/2014 - 26/10/2014 10 % DI SCONTO PREZZO REGOLARE SOCI COOP -15 % 1 x mezza pensione 1 x mezza pensione D I SCONTO Prezzo in Euro: a persona * a persona* menti sui tutti i tratta ggi HOTEL PARK *** già a partire da già a partire da m as sa del centro e bellezza “Hiša na camera doppia 42,00 EURO 37,80 EURO travniku” già a partire da già a partire da VILA HIGIEA **** camera doppia 44,00 EURO 39,60 EURO HOTEL VITA **** già a partire da già a partire da camera doppia 46,00 EURO 41,40 EURO REGALO: un bagno termale (20 min) alle Terme Secolari. VANTAGGI PER I BAMBINI: GRATIS (permanenza e colazione) un bambino Terme Dobrna, Dobrna, Slovenia fino ai 6 anni e un bambino fino ai 14 anni in camera con almeno un adulto t: 00386 3 78 08 110 / e: info@terme-dobrna.si (adulta persona paga il supllemento per camera singola). www.terme-dobrna.si * Minimo 2 notti.
6 ambiente Al mondo ogni anno si consumano quasi 160 milioni di tonnellate di pesce e prodotti ittici. Il 28,8% delle specie è sovrasfruttato e nel Mediterraneo la situazione è ancor più grave. Boom dell'acquacoltura, ma c'è ancora tanto da fare... il mare risorsa da difendere di dario guidi Partiamo dall’ultimo da- quella data specie. filiera che porta il pesce sulle no- to, quello più recente, diffuso a Il concetto è simile al tasso di na- stre tavole, per evitare che le scel- fine giugno dalla Commissione talità per gli umani. Se ogni coppia te che si fanno oggi si trasformino europea. Un vero e proprio gri- fa due figli (a due ne subentrano nell’impossibilità di mangiare le do d’allarme riferito al mare Me- due), la popolazione resta stabile. stesse cose per le generazioni che diterraneo perché le cifre dicono Se una coppia fa un figlio solo la verranno. che nel mare di casa nostra il 96% popolazione cala, se i figli sono tre delle specie di fondale è sogget- aumenta. Il 28,8% delle specie ta a uno sfruttamento eccessivo, Dunque anche se mangiar pesce ittiche è sovra sfruttato mentre per gli stock di acque in- fa bene e il pesce sta sempre più Se il dato di un mare chiuso e re- termedie (come sardine, acciu- entrando tra i consumi abituali lativamente piccolo come il Me- ghe, ecc.) il sovra sfruttamento è degli abitanti del nostro pianeta, il diterraneo è quello che abbiamo del 71%. Sovra sfruttamento di punto su cui occorre concentrare visto, spostando lo sguardo su una uno stock significa che ogni pesce l’attenzione è che, come per altri dimensione globale occorre rifar- pescato non viene sostituito da un tipi di consumi (alimentari e non si ai dati della Fao, l’agenzia delle altro pesce e dunque progressiva- solo), occorre porsi con forza il Nazioni Unite che si occupa pro- mente si va verso l’esaurimento di tema della sostenibilità di tutta la prio di cibo e alimentazione, che continua a pagina 9 >
consumatori settembre 2014 7 Produzione mondiale e utilizzo dei prodotti ittici in milioni di tonnellate (dati Fao) 155,7 158 148,1 145,8 136,2 143,1 140,7 131,2 128,2 123,7 120,9 117,3 Per consumo umano 93,7 90,8 91,3 90,1 90,1 89,1 Per uso 66,6 non alimentare 62 55,7 52,9 59 49,9 24,5 23,4 22,2 21,7 22,1 19,9 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Consumo pro capite 2007 2008 2009 2010 2011 2012 18,5 19,2 18,7 17,6 17,9 18,1 in kg Pescati Acquacoltura Totale 100 90 Specie ittiche Sfruttamento risorse 80 sovra sfruttate 28,8% nel mondo 70 Nel mondo il 28,8% delle risorse 60 ittiche è sovra sfruttato. 50 Specie sfruttate Nel Mediterraneo, secondo i dati 40 al massimo 61,3% Ue, è sovra sfruttato il 96% delle 30 specie di fondale e il 71% di quelle 20 di acque intermedie Specie sotto 10 sfruttate 9,9% 0 1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006 2011 Coop per la "pesca sostenibile" Un nuovo logo per aiutare le scelte dei consumatori A raccontare l’impegno Coop garantiscono la sostenibilità dei processi di pe- per la tutela delle risorse itti- sca, i cui loghi comparivano sui nostri prodot- che nei mari di tutto il mondo, ti. Penso a Dolphin safe o a Friend of the sea. sarà d’ora in poi un unico logo, Ma esistono anche altri schemi di certificazio- in cui alla silhouette di tre pe- ne importanti e qualificati con cui intendiamo sci in campo azzurro, si unisce collaborare. Si va dall’Msc (Marine stewardship la scritta “Pesca sostenibile”. Questo marchio council) che lavora sulla sostenibilità, all’Alaska che comparirà tanto su etichette e confezioni, è il seafood marketing institute specializzato sulla riassunto di un impegno Coop che dura ormai da pesca del salmone. In termini concreti, trovar- anni e che ora compie un ulteriore passo avanti. si di fronte a tanti marchi diversi che pur qua- “La decisione di introdurre questo marchio sul- lificati rischiano di essere poco comprensibili al la pesca sostenibile – spiega Claudio Mazzini, consumatore che se li trova di fronte, ci ha in- responsabile sostenibilità, innovazione e valo- dotto a fare un passo avanti. E cioè a realizza- ri di Coop Italia – vuole prima di tutto aiutare il re un nostro marchio che riunifichi tutti gli altri, consumatore a fare una scelta consapevole e in- assumendoci così la responsabilità di un lavoro formata su ciò che acquista. Da anni siamo im- iniziato ormai da 15 anni, per garantire la soste- pegnati su questo fronte e ci siamo trovati a nibilità e la qualità dei prodotti che sono legati collaborare con diversi enti di certificazione che al nostro marchio”.
8 primo piano ambiente LE REGOLE PER IL CONSUMATORE b controllare se il pesce che si compra ha un qualche marchio di certificazione b informarsi comunque sulla provenienza del pesce che si vuole acquistare ed eventualmente sulle modalità di pesca b non comprare pesci di taglia troppo piccola PER SAPERNE DI PIÙ SULLE CERTIFICAZIONI http://friendofthesea.org http://www.msc.org http://www.earthisland.org http://www.ecosystemsafetuna.com http://www.alaskaseafood.org Rispetto al pescato cresce il peso dell'acquacoltura nel mondo in milioni di tonnellate 160 Il grafico evidenzia come 140 il peso di quanto deriva 120 acquacoltura dall'acquacoltura, che nel 2012 66,6 mil./tonn. valeva 66,6 milioni di tonnellate 100 nel 2012 di prodotti ittici, contro i 91,3 80 milioni che derivano dalla pesca, sia aumentato progressivamen- 60 te negli anni 40 pescato 91,3 mil./tonn. Fonte: Fao 20 nel 2012 0 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2012 cos'è l'acquacoltura il boom mondiale di un settore L’acquacoltura consiste nell’allevamento di organismi Si tratta di un’attività che, se dal punto di vista acquatici (marini o d’acqua dolce), il cui ciclo di sviluppo commerciale è posta in relazione con la pesca, sotto il viene controllato dall’uomo sia in ordine alla profilo giuridico e delle normative (europee e nazionali) riproduzione e alimentazione, sia attraverso interventi è invece considerata attività agricola. L’acquacoltura, a sull’habitat. Tale attività è finalizzata all’aumento della livello mondiale, secondo la classificazione fatta dalla produzione di pesci, crostacei, molluschi e vegetali FAO (Food and Agricolture Organization) riguarda 250 acquatici che, a causa dello sfruttamento indiscriminato specie, di cui solo 65 vengono commercializzate in Italia. delle risorse marine, la pesca tradizionale non è più in Di queste le più diffuse sono la trota – per la cui grado di assicurare. A livello mondiale oggi produzione, in Europa, l’Italia è seconda solo alla Francia l’acquacoltura vale la produzione di 66,6 milioni di – la spigola, l’orata, il cefalo, i mitili, le vongole, le tonnellate di prodotti ittici (contro i 91,3 della pesca). ostriche e l’anguilla. Considerate le piante acquatiche e le alghe anch’esse In Italia gli impianti più importanti di vallicoltura sono allevate in acqua, il volume dell’acquacoltura raggiunge i ubicati soprattutto nel nord del Paese e in particolare in 90 milioni di tonnellate. Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
consumatori settembre 2014 9 regole cercasi Tonno rosso in alto mare salvezza vicina? Nonostante gli sforzi (e anche gli importanti risultati Uno degli allarmi di cui a gran parte dei consumatori, ottenuti) sul piano del rispetto delle regole e delle anche non particolarmente attenti alle cose della certificazioni degli standard di pesca, alcuni problemi pesca, sarà capitato di sentir parlare negli ultimi anni rimangono specie relativamente alle grandi flotte di è quello relativo al tonno rosso. Una specie a rischio pescherecci. Parliamo di barche di decine e decine di estinzione nel Mediterraneo per l’eccesso di catture metri che consentono di lavorare e congelare in grandi effettuate. quantità il pesce appena pescato. Queste navi possono Dalla mobilitazione di tante associazioni e stare in mare per diverse settimane e pescano spesso dall’impegno concreto di tanti soggetti (tra cui Coop, oltre le 200 miglia nautiche dalla costa. Se più vicino prima in Italia ad aver sviluppato su questo una a riva valgono le norme fissate dai singoli paesi (e i passi apposita campagna), la cattura e poi la vendita del avanti fatti in molti casi sono importanti), quando si tonno rosso è stata in larga parte bloccata. pesca fuori da queste zone, il problema del rispetto delle “È una crisi su cui lavoriamo da 15 anni – spiega regole diventa molto più complicato, anche perché, Marco Costantini del Wwf – e possiamo dire che un nonostante la Convenzione sul diritto del mare del 1994, percorso molto positivo è stato fatto. A novembre non esiste una autorità che possa far rispettare gli del 2014 saranno disponibili i nuovi dati sulle accordi internazionali. popolazioni marine e vedremo cosa emergerà. Quel Altri temi delicati sono quelli delle condizioni di lavoro che già ora credo si possa dire è che siamo vicini alla degli equipaggi e poi quello delle tecniche di pesca, in possibilità di uscire da una situazione di crisi”. particolare quelle con reti a strascico o reti derivanti che Un esempio di come la possibilità di cambiare le distruggono i fondali e comportano la cattura di molti cose esista. animali spesso uccisi inutilmente. annualmente rileva lo stato di sa- tutti i livelli, di azioni coordinate quelli europei e del nord Ameri- lute delle risorse ittiche del piane- che consentano di invertire la rot- ca. Per completare il quadro e ca- ta. Ebbene nel rapporto del 2014, ta”. Perché anche se la sensibilità pire il livello di formidabile pres- la Fao certifica come il livello di dei consumatori è aumentata (co- sione che si sta esercitando sulle stock di pesce sfruttati in maniera me vedremo dopo) e tante cam- risorse ittiche complessive, è im- eccessiva è del 28,8%. Si tratta di pagne si sono sviluppate su questi portante ritornare al quadro d’in- una cifra che pur con andamenti temi, ancora molto resta da fare. sieme fornito dalla Fao. Detto non sempre lineari, vede una pro- Però deve esser chiaro che inver- che per un 28,8% dei tipi di pesce gressione molto rilevante rispetto tire la rotta è possibile perché la siamo al sovra sfruttamento, per al 10% del 1974, nel senso che, da stessa Commissione Europea, un altro 61,3% di specie siamo allora, è quasi triplicata. assieme ai dati sul Mediterraneo, in pieno sfruttamento, il che si- Il picco più negativo si è avuto nel ha diffuso anche quelli su mar gnifica una popolazione che resta 2008 con un 32,5% di specie pe- Baltico, mare del Nord e Atlan- stabile e dunque non consiglie- scate in eccesso. Poi c’è stato un tico nordorientale. Ebbene qui, rebbe di aumentare i livelli di pe- piccolo recupero, ma guai a pen- grazie a piani rigorosi sulle cat- scato. Solo per un 9,9% delle spe- sare di abbassare la guardia. Oggi ture possibili, che hanno coin- cie siamo a un livello di cattura nel mondo (dato 2012) si pesca- volto in primo luogo gli stessi che ha ancora margini per poter no ogni anno 91,3 milioni di ton- pescatori e a controlli successivi, crescere. nellate di pesce. Di cui 82,6 mi- la quantità di specie sovra sfrut- lioni di tonnellate in mare e 11,1 tate si è ridotta drasticamente Il boom dell'acquacoltura milioni in acque interne come dall’86% al 41%. Tutto questo rappresenta però fiumi e laghi. A proposito di queste cifre, va solo la metà dei volumi relativi “Il re è nudo – spiega Marco Co- detto che si tratta di calcoli com- al consumo di pesce. Infatti, con stantini, responsabile del pro- plessi e difficili, non disponibili una crescita davvero esponenzia- gramma mare del Wwf – nel sen- nella stessa misura su tutte le aree le, agli animali pescati in mare va so che le cifre degli organismi del pianeta, ma comunque frutto sommata la quota di animali alle- mondiali ci mettono davanti alla di un lavoro sempre più attento vati con la tecnica dell’acquacol- necessità di un impegno forte a ed esteso, specie per i paesi come tura. Dall’acquacoltura (di cui continua a pagina 10 >
10 primo piano ambiente pesce, consumi mondiali in crescita Quasi 20 chili a testa. Ma in Italia... I dati sul consumo di pesce a livello mondiale che la Coldiretti nel 2013 siamo tornati dopo diversi segnano un costante aumento. Secondo la Fao, dai anni sotto ai 20 chilogrammi a testa. Ma soprattutto, 9,9 chili a testa annui di fine anni ’60 si è passati ai la strategia di spending review delle famiglie ha 17,6 chili del 2007 e via via sino ai 19,2 chili del penalizzato il pesce fresco rispetto a prodotti 2012 (ultimo dato disponibile). Questa crescita è più inscatolati o conservati. In questo quadro spicca il forte nei paesi in via di sviluppo e specie in Cina. dato in controtendenza dei negozi Coop dove invece il Ovviamente, anche per la sua importanza nel consumo di pesce fresco continua ad avere il segno contribuire a una alimentazione sana ed equilibrata, più. A livello europeo i più grandi consumatori di il consumo di pesce è stimolato e considerato pesce sono i portoghesi che spendono 264 euro a positivamente. testa in un anno, seguiti dagli spagnoli con 245 euro. In questo quadro, specie per colpa della crisi Al terzo posto noi italiani con 159 euro, seguiti dai economica che dura ormai da diversi anni, il dato francesi con 152 euro, svedesi con 143 e greci con 111, italiano si mostra in controtendenza anche mentre la media Ue è di 105 euro. Per la cronaca la rispetto ad altri paesi europei. Sia secondo l’Ismea Germania è penultima con 59 euro di spesa pro capite. ... ne importiamo per 4 miliardi e più Per far capire meglio come vanno le cose per euro, ma ne importa per 465 milioni. E lo stesso schema l’industria ittica tricolore va evidenziato che il si ripete in tanti altri casi: per calamari e calamaretti ne fatturato complessivo del settore è in calo: meno esportiamo per 10,5 milioni di euro, ma ne importiamo 4,7% nel 2013 su un 2012 che aveva segnato un per 272 milioni; per gamberi e gamberetti ne esportiamo meno 9,5% sul 2011. Va poi aggiunto che comunque per 22 milioni e ne importiamo per 189 milioni, nel settore ittico abbiamo storicamente una bilancia esportiamo orate per 10,6 milioni e ne importiamo per commerciale in saldo decisamente negativo, nel 2013 110 milioni. Anche per mitili e cozze, dove vantiamo una per quasi 3 miliardi e 700 milioni di euro. L’Italia importante produzione, a fronte di un export di 9,8 infatti esporta pesce e prodotti ittici per circa 550 milioni di euro, c’è una importazione di 22,1 milioni. milioni di euro, ma ne importa per 4 miliardi e Dunque la probabilità che il pesce che mangiamo, a casa 240 milioni. o al ristorante, venga da paesi stranieri (magari Per fare un esempio riferito ad alcune specie e prodotti, comunque del Mediterraneo come la Spagna o la l’Italia esporta tonno già inscatolato per 115 milioni di Grecia), è molto alta. parliamo anche nella scheda in crostacei. Lo sviluppo dell’acqua- tecniche utilizzate, alla gestione su queste pagine), sono infatti sta- coltura è legato proprio alla ricer- basi scientifiche dei progetti”. ti ricavati, nel 2012, 66,6 milioni ca di una maggior sostenibilità “È però indubitabile – spiega Pao- di tonnellate di prodotto di cui della filiera legata al consumo di lo Bray, fondatore di Friend of the molto più della metà viene dalla pesce nel mondo. Ma anche qui sea – che, essendo l’acquacoltura Cina (seguita da Indonesia e In- occorre avere attenzione. “L’ac- una tecnica relativamente recente, dia). Erano 49 i milioni di tonnel- quacoltura è uno strumento che nel giro di 20 anni si sono registra- late prodotti nel 2007 (dunque un non può essere considerato co- ti passi avanti notevoli, riducendo + 35% in 6 anni). Acquacoltura munque come una soluzione – gli impatti. E ancora molto si può significa specchi delimitati di ac- spiega Marco Costantini del Wwf fare”. E difatti per l’acquacoltura qua, in mare vicino alla costa, ma – perché ha un suo impatto e dun- come per la pesca esistono certi- anche in laghi o fiumi, in cui ven- que occorre avere attenzione al- ficazioni di qualità e sostenibilità gono allevati pesci, molluschi o la sostenibilità degli impianti, alle sempre più diffuse.
consumatori settembre 2014 11 I tipi di pesce più consumati nel mondo Fonte: Unione Europea Tipi di pesce consumo pro capite* % pescato % allevato Tonno 2,14 100 0 Merluzzo 1 ,96 98 2 Salmone 1,72 2 98 Merlano nero 1,64 100 0 Aringa 1,18 100 0 Mitili 1,16 10 90 Nasello 0,94 100 0 Sgombro 0,87 100 0 Pangasius 0,80 0 100 Gamberetti 0,75 46 54 Sardine 0,71 100 0 Calamaro 0,70 100 0 Nel mondo il 62% dei consumi totali di prodotti ittici è concentrato su 12 specie che sono proposte in questa tabella. Per salmone, mitili e pangasio quasi tutto il prodotto deriva da acquacoltura. *valori in kg Uno dei problemi che si porta die- dalle tecniche di pesca (come davvero tanti, quantità difficili an- tro l’acquacoltura è che per nu- quella con le reti a strascico) che che solo da immaginare – spiega trire i pesci in larga parte si usano danneggiano i fondali. Marco Costantini del Wwf –. Per conserve e prodotti a base di pe- questo sembra difficile pensa- sce. Fatte le debite proporzioni, si Marchi di certificazione re al rischio di esaurire una risor- ripropone un tema simile a quel- e campagne aiutano sa come questa. Io però faccio un lo degli impatti derivanti dal con- Come visto, la scatoletta di tonno esempio partendo da mia figlia. sumo di carne. Infatti nel 2012 che apriamo, così come la soglio- Per lei sino a poco tempo fa conta- su 158 milioni di tonnellate di la o il branzino che ci cuciniamo, re sino a 10 era pensare a qualcosa prodotti ittici complessivamente dietro di sé raccontano proble- di davvero grande. In poco tempo prodotti al mondo (91,3 pescati mi piuttosto complessi. Problemi il limite si è spostato, è diventato e 66,6 provenienti da acquacol- nella cui gestione occorre cercare 50, poi 100 e così via. Anche noi tura), 21,7 milioni di tonnellate, di tenere insieme le esigenze ali- dobbiamo ricordarci, quindi, che cioè poco meno del 14%, non è mentari di milioni dei 7 miliardi una cosa che sembra enorme e stato destinato all’alimentazione di abitanti del pianeta, il fatto che lontana, può presto diventare fa- umana. A parte una quota desti- la pesca sia una potente industria, miliare. Non dico questo per spa- nata a oli e creme, il resto è diven- ma anche il lavoro e la fonte di so- ventare, ma per dare stimoli a un tato mangime per altri pesci. stentamento per milioni di perso- impegno che deve essere di tutti, “Va detto – spiega ancora Paolo ne specie nei paesi più poveri (sui inclusi i consumatori, che devono Bray – che la quantità di alimenti 4,72 milioni di barche da pesca guardare alle certificazioni, chie- utilizzata nell’acquacoltura è sta- esistenti al mondo, la Fao stima dere a chi vende loro un prodotto ta ridotta progressivamente negli che il 79% sia sotto ai 12 metri). da dove viene, non comprare pe- anni, grazie all’evoluzione delle Poi, non certo da ultimo viene il sci di taglia troppo piccola, chie- tecniche e dei prodotti utilizzati”. tema della sostenibilità, cioè del dere prodotti di stagione. Per ca- D'altro canto l’acquacoltura, che governare questi processi salva- pirci, informarsi vuol dire che a ovviamente si adatta ed è possi- guardando le risorse per il futu- volte il pesce che mangiamo al ri- bile solo per alcuni tipi di pesci, ro e tutelando la biodiversità. “I storante e che pensiamo venga dal elimina tutti i problemi derivanti pesci che nuotano nei mari sono Mediterraneo è stato sostituito da continua a pagina 13 >
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consumatori settembre 2014 primo piano ambiente 13 pesce pescato magari in Atlantico, al largo delle coste africane o chis- sà dove. Magari è ottimo pesce, alfabeto alimentare certificato e buono, ma è bene sa- pere tutte queste cose”. L’ultimo tassello di questa no- di Eugenio del Toma stra ricostruzione legata al mon- presidente onorario dell’Associazione do della pesca a livello mondia- italiana di dietetica e nutrizione clinica le contiene le note più positive. Perché, a fronte dei dati preoccu- panti che abbiamo visto sul sovra sfruttamento di buona parte delle risorse ittiche, già da diversi anni si è sviluppata l’azione di associa- Mangiar pesce, zioni ambientaliste e gruppi di vi spiego perché fa bene cittadini, tesa proprio a promuo- vere e sollecitare una pesca più sostenibile e attenta. Alcuni anni prima che dilagassero in Europa le preoccupazioni Una delle conseguenze di questo sulla “mucca pazza”, una delle più prestigiose riviste mediche (The Lancet) ampio movimento è lo sviluppo aveva pubblicato una rassegna sui pregi nutrizionali dei pesci, concluden- di una serie di certificazioni sulle do con la frase: “Un maggior consumo di pesce può risultare particolar- modalità di pesca, che si sono dif- mente utile per la salute umana”. fuse in tutto il mondo. Infatti, gli studi pubblicati negli ultimi decenni hanno confermato l’atten- dibilità scientifica di quel suggerimento. Al punto che le raccomandazioni Proprio l’italiano Paolo Bray, delle linee-guida nutrizionali dei Paesi più evoluti concordano ormai vant'anni fa fondatore di Friend nell’incoraggiare il consumo del pesce, proponendo a chiunque of the sea e dirigente di almeno due o tre pasti settimanali a base di pesce. Perciò, non accontentia- Dolphin safe è stato uno dei moci di riscoprire il pesce soltanto nei ristoranti specializzati ma consumia- protagonisti di questa crescita molo più spesso, anche a casa e nella forma più economica di “pesce azzur- positiva e importante: “Come ro”. Senza offendere il palato dei buongustai ricordiamoci che non esistono Friend of the sea oggi certifi- riserve da parte della medicina neppure sulla validità nutrizionale del chiamo oltre 400 aziende di 50 pesce surgelato o di allevamento, certamente meno costoso ma più ricco di paesi diversi. I risultati ottenuti pregi nutrizionali di ostriche o aragoste. in questi decenni sono stati im- La “carne” dei pesci va considerata, per quanto riguarda il contenuto pro- portanti e positivi. Oggi il 95% teico, allo stesso livello delle altre carni con analogo valore biologico ma delle industrie mondiali è certi- con il vantaggio di una più facile masticazione e di una migliore dige- ficata Dolphin safe, il che signi- ribilità. Questa caratteristica ne ha motivato da parte dei medici, in ogni tempo, la prescrizione preferenziale per anziani, bambini o malati. Oggi, ci fica migliaia e migliaia di questi interessa ancora di più che, a parità di aminoacidi, nessun altro alimento di animali, che prima venivano uc- origine animale permette, come il pesce, di contenere l’apporto di cisi perché finivano nelle reti du- grassi saturi, rifornendoci nel contempo di un pregiato gruppo di gras- rante la pesca di altre sepcie co- si polinsaturi, noti come “omega3”. me il tonno, vengono ora salvati Il grasso dei pesci, in primo luogo del pesce azzurro ma anche dei pro- ogni anno. La sensibilità verso la dotti di acquacoltura e in particolare delle trote, oltre a fornire i progenitori certificazione è più forte nei pae- biochimici di una complessa famiglia di prodotti attivi nella vasodilatazio- si occidentali, dove anche catene ne e vasocostrizione delle arterie, influisce favorevolmente sulla viscosità della grande distribuzione come del sangue, sulla coagulazione e sulla stessa permeabilità ed elasticità del- Coop esigono il rispetto di stan- le pareti cellulari. Nell’invecchiamento o in situazioni particolari (obesità, dard precisi. Ma anche nei paesi diabete, diete squilibrate) alcuni derivati dell’acido linolenico non possono più essere ricavati dal capostipite chimico alla velocità e nei quantitativi in via di sviluppo o emergenti, ottimali. Perciò, mangiare una porzione di pesce un paio di volte a settima- l’attenzione cresce. Dunque la na può rifornirci anche di quei nutrienti intermedi dal nome impronuncia- strada imboccata può produrre bile (eicosapentaenoico, docosaesaenoico, ecc.), capaci di riequilibrare i ulteriori risultati e l’attenzione rapporti fra le varie frazioni grasse del sangue e di ridurre l’ipertri- dei consumatori e dell’opinione gliceridemia (ma non l’ipercolesterolemia!). Il pesce non è un farmaco pubblica è decisiva. Ma guai ad ma può fornirci naturalmente degli utili principi attivi senza dover ricorrere abbassare la guardia”. ● agli integratori del commercio. ●
14 primo piano consumi e diritti È cresciuto del 6,3% negli ultimi due anni (15 euro) l'esborso per le famiglie italiane. Quella per il servizio idrico integrato è una spesa diversissima da città a città, una giungla di piani tariffari su cui gravano investimenti pagati e mai realizzati e dispersioni idriche pari a un terzo. Un sistema, dice il rapporto di Federconsumatori, che dovrebbe cambiare alla svelta. Vediamo in che modo acqua la bolletta dai mille prezzi di Claudio Strano L'acqua è una ma le bol- Isernia. Davvero pochi. Nel mez- (+78,6% contro +22,8% dell'in- lette sono un'infinità, più care ne- zo esatto, Bologna. dice dei prezzi, dati Istat) pur ri- gli ultimi due anni (mediamente Il capoluogo emiliano "centra" manendo l'Italia uno dei paesi del 6,3%, pari a 15 euro) e senza con 241 euro la spesa media de- europei dove l'acqua risulta meno una logica apparente. L'oro blu lo gli italiani per il servizio idrico in- cara. Ma anche i redditi – vien da paghi quattro volte di più se sei di tegrato, una spesa composta da 5 dire – sono meno elevati e la di- Pisa rispetto a un milanese, e male voci (quota fissa, costi per i servi- soccupazione è ai massimi livelli. ti va comunque se vivi in Toscana. zi acquedottistici, di fognatura, Insomma, come se non bastasse Dai 381 euro di Pisa e i 379 euro depurazione più l'l'Iva) che risul- siamo all'ennesima voce che rinca- di Siena e Grosseto – calcolati per ta ancora in crescita con un co- ra a fronte di una giungla tarif- una famiglia di tre persone con un sto a metro cubo di 1,60 euro. Se faria difficile da giustificare, an- consumo medio di 150 metri cu- consideriamo l'ultimo decennio, che per via di una strutturazione bi all'anno – si scende infatti fino l’aumento medio è stato triplo dei prezzi abbastanza omogenea agli 88 euro di Milano e agli 86 di rispetto al valore dell’inflazione su scala nazionale. Ciononostante continua a pagina 16 >
consumatori settembre 2014 15 Una risorsa da non sprecare. Ecco come Accorgimenti e comportamenti virtuosi per ridurre i consumi record degli italiani (che sono di 172 litri al giorno a testa) Si scrive dispersione idrica e si legge tubature all’anno. Lo sciacquone rappresenta il 20% del colabrodo: secondo il rapporto di Legambiente consumo giornaliero di acqua di una famiglia. (Ecosistema Urbano 2013) mediamente il 33% 3•Q uasi il 40% del consumo ìsi gioca nella scelta tra dell’acqua immessa nei condotti (per tutti gli usi) va la doccia e la vasca dove il bagno risulta più persa. Il problema è particolarmente sentito al Sud rilassante ma tre volte più dispendioso: circa 150 (42%) e al Centro (33%), mentre va meglio il Nord litri di acqua! Per ridurre i consumi idrici anche con percentuali di perdite al di sotto della media scegliendo la doccia, adottiamo il sistema della nazionale (27%). Undici sono i capoluoghi che interruzione rapida del flusso (da mettere sul disperdono oltre la metà dell’acqua immessa nelle soffione che momenteneamente si blocca) o gli tubature: L’Aquila e Cosenza (68%), Latina (62%), aereatori tra rubinetteria e flessibile. Gorizia (56%), Salerno, Avellino e Pescara (55%), 4 • Usiamo lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico Grosseto (54%), Catania (53%), Palermo e Potenza ed evitando, magari, il prelavaggio. Ogni scarico (52%). Accando alla dispersione idrica c'è il tema equivale a circa 10 litri di acqua. degli sprechi che per quanto si stiano riducendo, vede 5 • Quanta acqua scorre a vuoto mentre aspettiamo storicamente gli italiani, grandi consumatori di acqua che diventi calda? Possiamo allora raccoglierla in potabile ( 172 litri al giorno secondo l'Istat), ai primi un recipiente e usarla nel water o per altri scopi. posti assoluti nel mondo. Come limitare l'uso 6•R ipariamo i rubinetti che sgocciolano, possono eccessivo di una risorsa così preziosa per l'uomo ma sprecare fino a 100 litri di acqua al giorno. E non illimitata? Vediamolo insieme con alcuni consigli. chiudiamoli mentre ci laviamo i denti o ci radiamo. Seguendoli, si arriva a risparmiare fino a 50 mila litri 7 • Innaffiamo il giardino alla sera o al mattino presto di acqua in un anno. quando c'è una minore evaporazione. E possibilmente con impianti di irrigazione a goccia o 1•A pplichiamo ai rubinetti il rompigetto, un a nebulizzazione. Ancora meglio riciclare l'acqua semplice dispositivo che, miscelando l’acqua con piovana o di risciacquo delle verdure o quella dello l’aria, può ridurre i consumi anche del 50%. Costa scolo della pasta. uno o due euro! 8 • Lavando l'auto con acqua corrente sprechiamo 2 • Usiamo lo sciacquone con il sistema a doppio fino a 150 litri d’acqua. Se usiamo due secchi, uno pulsante, con lo stop o interrompendo noi il per il lavaggio e uno per il risciacquo, possono tiraggio: si risparmiano così anche 20.000 litri bastare 30 o 40 litri. Fonti: Altroconsumo e siti web specializzati
16 primo piano consumi e diritti le differenze in euro appaiono ma- Costo del servizio idrico nei capoluoghi di provincia stodontiche da città a città, e, di- (media annua in euro per una famiglia di 3 persone che consuma 150 m3) cono in tanti, andrebbero livellate almeno su base regionale riducen- 241 la media nazionale - Bologna do l'eccessiva frammentazione nella gestione del ciclo dell'acqua. Ma soprattutto andrebbero ridot- 239 Asti 238 Lecco 249 La Spezia 254 Vercelli te, sostengono tutti, tranne i mila- 232 Belluno 255 Ascoli, Fermo nesi, ovviamente, e più in genera- 229 Torino e Piacenza le i lombardi (a Monza spendono 227 Novara 257 Ancona 128 euro, a Varese 132), né si pos- 220 Modena 260 Vicenza e Padova sono lamentare quelli di Cosenza 217 Matera 269 Bari, Barletta, 213 L'Aquila e Pescara Andria, Trani, Brindisi, (110 euro) o di Imperia (133 eu- 206 Mantova Foggia, Lecce, ro) secondo una mappa che ridi- 203 Brescia e Cuneo Taranto e Trieste segna un'Italia a mosaico, come 198 Treviso 278 Rimini impazzita. 195 Bergamo 303 Rovigo A fornirci i dati aggiornati al 2013 193 Pordenone 308 Biella è la XIII indagine nazionale a 190 Cremona e Verona 310 Genova e Parma 185 Venezia 314 Ravenna campione sulle tariffe firmata da 183 Roma 316 Macerata Federconsumatori, Centro ri- 147 Savona e Udine 330 Reggio Emilia cerche nazionale economiche, 133 Imperia e Ferrara educazione, formazione (Creef). 132 Varese 344 Cesena e Forlì Il suo lavoro è stato di monitorare 129 Alessandria 359 Pesaro e Urbino 112 città capoluogo di provincia. 88 Milano 381 Pisa E meno male che hanno procedu- fonte: Creef Federconsumatori 2014 to per capoluogo, poiché "all'inter- no di una stessa provincia – anno- ta Mauro Zanini, responsabile EFFETTI DEL REFERENDUM del Creef ed esperto in materia – avremmo trovato anche cinque, l'acqua come bene comune sette, dieci sistemi tariffari diversi". La battaglia per l’acqua come bene comune è diventata il paradigma di un altro modello di società. Ma volendo rimanere strettamente legati ai fatti la questione scaturita dai due referendum del 12 e 13 giugno 2011, in cui il 54% Una storia travagliata degli elettori votò contro la privatizzazione del sistema idrico, è stata L’estrema differenziazione si allar- anzitutto quella di dar seguito alla volontà espressa. A fare da controllore ga ai tempi del servizio (dall’allac- oggi c'è il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua cui aderiscono ciamento ai reclami) ed è il porta- oltre 80 reti nazionali e più di 1.000 realtà territoriali nonché centinaia di enti to di una storia travagliata del ciclo locali. Mobilitazioni e campagne, compresa quella di “obbedienza civile”, dell'acqua, con migliaia di piccoli mirano ad applicare gli esiti referendari dal basso, qualora le istituzioni risultino inadempienti. Il panorama è vario e articolato. Alcune città, tra cui acquedotti sparsi lungo lo stivale, Ferrara, hanno ridotto la partecipazione pubblica nelle multiutility, altre assetti idrogeologici i più vari, di- come Reggio Emilia, Napoli e Palermo hanno imboccato la strada della verse fonti di approvvigionamen- ri-pubblicizzazione, in tanti altri casi perm nulla è cambiato. La diatriba ruota to, una rete di condutture obsoleta soprattutto attorno alla quota di “remunerazione del capitale investito”, (di proprietà dei Comuni, in crisi abrogata dal 2° quesito referendario. I cittadini pagando la bolletta dell’acqua di liquidità) con dispersioni idri- non avrebbero più dovuto foraggiare i profitti delle grosse società controllate dai Comuni e quotate in borsa, come Publiacqua, Acea, Hera, ecc. È andata che mediamente del 33% – dati davvero così? No, è il parere del Comitato Acqua bene comune che ha fatto Cittadinanzattiva e Legam- ricorso al Tar assieme a Federconsumatori perché alla fine del 2012 l’Aeegi, biente – che in molti casi supera- l’Autorità per l’energia elettrica il gas e l'acqua, ha inserito una nuova voce, il no il 50% o 60% (vedi il box alla “rimborso degli oneri finanziari”, che altro non sarebbe che una mascheratura pagina precedente). Altri fattori per continuare a garantire gli utili ai gestori. Il Tar della Lombardia ha respinto da considerare sono i chilometri tali accuse dicendo che il metodo tariffario transitorio definito dall’Autorità si basa sul cosiddetto "full cost recovery", ovvero sul criterio europeo della di rete servita (è più facile rag- piena copertura dei costi, e la questione ora è davanti al Consiglio di Stato. giungere le case a Milano e in al- Nel frattempo tuttavia l'Autorità ha fatto restituire dai gestori ai cittadini tre grandi città che non nei paesini una parte delle tariffe indebitamente incassate nel periodo 21 luglio - 31 sperduti) e l'efficienza gestionale dicembre 2011; "perché in contrasto con gli esiti del referendum".
consumatori settembre 2014 17 (dalla captazione al trattamento regionale. Vedremo.se sarà così. La scomposizione dell'acqua) la cui carenza impedi- Di certo ci stiamo allontanando della bolletta pagata sce a volte persino la continuità a passi svelti dalla logica degli Ato dagli italiani per della fornitura. Succede ad Enna, (Ambiti territoriali ottimali) ora il servizio idrico integrato costretta a contingentare i consu- accorpati e ridotti sensibilmente mi per fasce orarie e a fronteggiare dagli 89 che erano. E alcune delle le emergenze con i cassoni sui bal- novità introdotte vengono aper- coni. Eppure davanti a sé ha solo tamente apprezzate dalle associa- 9% quota fissa tre città che la pagano di più... zioni di consumatori. Tra queste, 10% Iva Sulla questione idrica pesano an- l'addebitamento della quota per servizio di che investimenti dichiarati e poi gli investimenti "solo" ad opera 13% fognatura mai eseguiti. "Abbiamo scoperto ultimata! che solo il 56% negli ultimi anni servizio di 28% depurazione è stato realizzato – rivela Zanini Aprendo la bolletta... – la gente pagava preventivamen- Prendiamo adesso, attenendoci te per nulla e la bolletta anche per alle medie, le singole voci di una 42% servizio per bolletta. La quota fissa (ex nolo l'acquedotto questo lievitava". Responsabilità gestionali che l'ultima di una se- contatore) rappresenta il 9% della rie di riforme del sistema di gover- spesa di una famiglia (21,9 euro). nance, al decollo dopo ritardi ini- Si va da un minimo di 2,79 euro ziali, punta a risolvere. a Milano a un massimo di 82,2 a nazionale di 78 metri cubi, la de- In base a una legge del governo Gorizia. "Alzando questa quota – finizione della stessa spazia da un Monti, il pallino è passato (dal 22 spiega Zanini di Federconsuma- minimo di 20 metri cubi ad Asco- dicembre 2011) a un'authority tori – le aziende si coprono meglio li e a Fermo, a un massimo di 250 nazionale, l'Autorità per l'energia dei costi generali della gestione". metri a Milano, che anche perciò elettrica il gas e ora anche il siste- La tariffa, invece, per il servizio (oltre alla ricchezza del suo bacino ma idrico (AEEGSI), la quale ha acquedottistico si differenzia idrico) se la passa bene! La tariffa il compito di applicare le linee di per fasce progressive di consumo base si attesta sugli 0,80 euro/m3 indirizzo del ministero dell'Am- e prevede una tariffa agevolata per ma è sulle tariffe di eccedenza (da biente e di definire i piani tariffa- i consumi più bassi, una tariffa ba- una a tre, con valori assai oscillan- ri, per portare gradualmente il set- se e da una tre tariffe per i consumi ti) che si produce il maggior diva- tore a una metodologia di calcolo più elevati. rio sul territorio: un divario che più omogenea. Il tramite è il co- Questa fetta della torta, che rap- vede il centro Italia sempre al di siddetto Metodo Tariffario Nor- presenta il 41% del totale della sopra delle medie nazionali. malizzato. Dopo due anni di regi- spesa (98,8 euro), è quella che in- E qui va aperta una parentesi per me transitorio, dal gennaio scorso cide maggiormente sul portafogli. introdurre le tariffe pro-capite. siamo in questa fase che dovrebbe Va sottolineato che se la fascia age- Oggi sono applicate solo in nove produrre una tariffa unica su base volata ha una dimensione media città (tra cui Bologna, Modena, continua a pagina 19 > la campagna coop dal rUbinetto È meglio Le fontanelle di una volta stanno prodotta dal trasporto della minerale scomparendo dalle città per fortuna (di cui siamo terzi consumatori al rimpiazzate dai chioschi dell'acqua mondo dopo Arabia Saudita e pubblica che invece si moltiplicano. Messico) e diminuendo l'impatto Sono più che raddoppiati in un ambientale. Coop invita i cittadini a biennio: dai 354 del 2011 agli 817 di bere acqua del rubinetto, oppure la fine 2013. Di queste casette minerale ma proveniente dalle fonti dell’acqua 382 sono in Lombardia, più vicine al territorio. Per questo ne 126 in Piemonte, 134 in Emilia anche Coop con la sua campagna ha incrementato il numero nella sua Romagna, 60 in Toscana, 44 in "Acqua di casa mia" che, dal 2010, acqua a marchio Coop, alleggerito il Veneto, 8 in Friuli, 4 in Liguria e una sensibilizza il cittadino a consumare pet della bottiglia e operato una in Puglia. A favore dell'"acqua del in modo consapevole, riducendo serie di altre scelte amiche sindaco" si è apertamente schierata l'emissione di anidride carbonica dell'ambiente.
consumatori settembre 2014 primo piano consumi e diritti 19 Napoli e Rovigo) ma quella di te- ner conto dei componenti del nu- cleo familiare è una tendenza in un pianeta da difendere crescita e rappresenta, dice Feder- consumatori – assieme alle carte dei servizi sulla qualità, alla tariffa di Mario Tozzi sociale e alla promozione di cam- primo ricercatore Cnr - Igag e conduttore televisivo pagne anti-spreco – "una battaglia di civiltà". La tariffa pro-capite ser- ve oltretutto a disincentivare gli sperperi e in futuro, con la diffu- sione programmata dei contatori digitali (smart meter), permetterà un controllo più preciso dei con- S.o.s. privati sumi "reali" delle famiglie, utile an- per il patrimonio culturale che alla individuazione delle per- dite nella rete domestica. Si dice, non del tutto correttamente, che circa il 40% del patrimonio artistico-monumentale si trovi in Italia e, certamente, nessuna nazione al Picchi di morosità mondo possiede tanti siti classificati dall'Unesco come patrimonio Le ultime due voci della bolletta dell'umanità. Ma lo Stato italiano spende, per la protezione dei suoi siti monu- prima dell'Iva riguardano il ser- mentali, circa la metà di quanto spendono in media le altre nazioni europee. vizio di fognatura, che incide Come sperare che questo immenso patrimonio si conservi? E, soprattutto, per il 13% sul totale (30,99 euro), come si può immaginare che venga anche promosso, secondo quanto dettato dall'articolo 9 della nostra carta costituzionale? e quello di depurazione che Si deve pretendere, per prima cosa, che lo Stato impegni maggiori risorse: ma vale il 28% del totale (67,1 euro). intanto le mura di Roma e di Pompei crollano dopo ogni temporale, i Sulla depurazione va detto che l'I- monumenti vengono corrosi dall'inquinamento e aggrediti dalla speculazio- talia ha ricevuto varie condanne ne edilizia, come ci ricordano i casi emblematici di Agrigento e di Selinunte. dalla Comunità europea e che c'è Però, non solo accade che i finanziamenti restino desolantemente gli stessi nel un bel po' da fare. Tra una cosa e corso degli anni (quando non diminuiscono), ma la stragrande maggioranza l'altra, si stima che il nostro pae- dei visitatori e degli incassi dei siti archeologici italiani viene da due sole aree se abbia bisogno di investimenti monumentali, quella di Pompei e il Colosseo. complessivi nei prossimi cinque Se andiamo nel dettaglio, l'analisi risulta addirittura impietosa: Pompei attira anni per 25 miliardi che non si dieci volte più turisti di Paestum (circa 3 milioni all'anno contro circa sa bene dove andare a prendere. 260.000) e il Vesuvio da solo (area di esclusivo pregio naturalistico e geologi- co) quasi quanto la stessa Pompei. Questo vuol dire che i denari sono appena Preferibilmente non dalle tasche sufficienti per stipendi e manutenzione ordinaria, mentre per la promozione si dei cittadini che indotti dalla cri- fa assai poco. si o per altre ragioni, come solleva Come se visitare l'Italia rimanesse un atto dovuto, manco fossimo all'epoca del Federutility (la federazione ita- Grand Tour, il viaggio di iniziazione culturale dei giovani mitteleuropei dei liana delle aziende di servizi idrici secoli scorsi che ha formato Goethe, Stendhal, Andersen e tanti altri. ed energetici, che parla di "scarsa Ma oggi non è più così e, peraltro, l'Italia è il paese di vacanza più caro d'Euro- propensione al pagamento" dovu- pa e prima o poi i visitatori stranieri ne avranno abbastanza di spendere trop- ta a malcostume o all’impossibi- po per vedere poco e male (magari trovando chiusa Pompei per assemblea). lità a “staccare” l’acqua ad utenze L'unica soluzione possibile fa arricciare il naso a molti (compreso il sotto- condominiali), la bolletta non la scritto), ma non può essere rifiutata per motivazioni ideologiche: facilitare pagano più. L'indice di morosità ai privati la possibilità di intervenire con atti di mecenatismo e si è infatti impennato nel giro di sponsorizzazione nella promozione del patrimonio artistico-monu- mentale. Con defiscalizzazioni cospicue, i grandi gruppi privati italiani un anno e mezzo, dal 4,3% (pari avrebbero maggior interesse a compiere quello che, in qualche modo, a 860.000 famiglie) è quasi rad- potrebbe anche essere considerato un loro dovere: contribuire all'immagi- doppiato, con il Sud oltre la soglia ne positiva del nostro paese. E c'è da augurarsi che lo facciano presto e del 12% e il Nord che si barcame- massicciamente, nonostante le resistenze di chi pretenderebbe solo inve- na tra il 3 e il 3,5%. Molto più di stimenti da parte statale e, mentre questi non arrivano (e non arriveranno), quanto si registra nei settori del si meravigliano che tutto vada in pezzi, purché non si venga infettati dalla gas e dell'energia elettrica, che pu- contaminazione del denaro privato. Non indicando nemmeno un'alternati- re hanno bollette più salate. va praticabile e paventando incomprensibili esautorazioni. ●
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