Rivista - Convegno del Paesaggio Urbano Contemporaneo - Urbanitas Online

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Rivista - Convegno del Paesaggio Urbano Contemporaneo - Urbanitas Online
Rivista - Convegno del Paesaggio Urbano Contemporaneo
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Scuola // Gioco // Città
Concepire una “città altra”, costruita intorno al bambino,
attraverso percorsi che facciano della didattica attiva il loro
punto di forza.
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Indice

Scuola // Gioco // Città
Editoriale
La scuola: una grande opportunità _ Luna Ferri........................................................................................................ pag.                                      5

Esperienze in Gioco
Un laboratorio fuori della scuola _ Vanna Gherardi, Giorgia Leonardi......................................................... pag.                                                               6

Ritrovare lo Spazio
Il cortile scolastico: luogo di esperienze deluse _ Amilcare Acerbi............................................................... pag.                                                          9

Educare al Rischio
Giardini e cortili scolastici: non solo giochi _ Alberto Maggi.............................................................................. pag.                                              10

Spazio Gioco Sport
Il cortile scolastico: una grande risorsa _ Paola Maestroni................................................................................. pag.                                              13

Liberi di Fare
L’acqua come gioco nei cortili scolastici _ Gabriele Schetter........................................................................... pag.                                                  14

Progettare con i Bambini
I giardini delle scuole: come ripensarli, come migliorarli? _ Raffaela Mulato.......................................... pag.                                                                   17

Biodiversità e Naturalismo
Il colore del verde che ci avvolge _ Luigi Delloste.................................................................................................... pag.                                   18

L’Esperienza di Chivasso
Quando il passato racconta il futuro _ Tiziana Siragusa, Domenico Barengo..........................................pag.                                                                        21

Scuola e Territorio
Il gioco come veicolo d’inclusione _ Angela Marone.............................................................................................. pag.                                          23

Installazioni Mobili
Fuori e dentro: coinvolgere, curare, divertire _ Amilcare Acerbi...................................................................... pag.                                                    24

Cittadinanza Attiva
Bergamo: un parco per la scuola _ Chiara Moratti................................................................................................... pag.                                       27

Giochi di Strada nella Didattica
Omegna in gioco _ Maria Gabriella Strino...................................................................................................................... pag.                            28

Ringraziamenti.............................................................................................................................................................................. pag. 31
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Uboldo (VA), Istituto Comprensivo Manzoni: seduta gioco

                  Questo numero di Urbanitas è dedicato integralmente alla scuola, in particolare al suo esterno. La scuola
                  è il luogo di acquisizione di conoscenze e formazione delle competenze. I suoi spazi e il loro trattamento
                  soddisfa pienamente questa richiesta?
                  La risposta che accomuna gli articoli che leggerete qui, è un secco “No”. Il cortile scolastico è diventato,
                  nel tempo, uno spazio dove i bambini giocano in un modo che risponde prevalentemente a norme di si-
                  curezza e dove sono ininterrottamente controllati da adulti che ne hanno stabilito le regole del suo utilizzo.
                  Il problema emerge quando ragioniamo sul fatto che questo sistema rigido limita enormemente la libera
                  sperimentazione, la ricerca di soluzioni originali, la creatività. L’esperienza dell’uscita in cortile si trasforma
                  spesso in una specie di “ghettizzazione” delle classi all’esterno, in cui ogni gruppo può usufruire di un limi-
                  tato spazio del giardino e di una minima possibilità di giochi ed esperienze libere. Se si trasmette l’immagine
                  di un mondo in cui l’imprevisto e il pericolo sono assenti, come possono essere educati bambini e studenti
                  a risolvere problemi e ad evitare i rischi o a trasformarli a loro vantaggio? Come possono diventare degli
                  adulti consapevoli?

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Luna Ferri
                                                              Educatrice, presidente di Animum Ludendo Coles

Editoria            l e

La scuola: una grande opportunità
È con emozione che affronto il mio primo im-         ll cortile scolastico deve dunque riproporre la
pegno da presidente di Animum Ludendo Co-            centralità dell’elemento naturale e della sua
les. Ricordo con piacere e nostalgia il Gioco        esperibilità. È il confronto con esso a impor-
dell’Oca, dipinto a terra nel 1991 da Furio e        re fortemente il tema dell’alterità al bambino
Paola nell’aia di una cascina e poi, dal 95 (ave-    e la possibilità che le cose non vadano come
vo già 8 anni), quando d’estate si partiva con       si vorrebbe: serve, allora, aumentare e con-
il camper per far giocare adulti e bambini con       solidare gli elementi naturali, come il verde e
il “Grande Gioco dell’Oca” itinerante e le pri-      l’acqua. Ma anche il tempo deve essere alle-
me istallazioni di percorsi ludici in pietra nelle   ato di diverse modalità di entrare in contatto
varie città… per questo, da neo presidente e         con se stessi e il mondo, per imparare a cono-
da neo mamma, mi impegnerò nell’intento di           scerlo, rapportarsi e vivere in esso con sempre
concepire una “città altra”, costruita intorno       maggiore consapevolezza, attraverso il gioco
al bambino, attraverso percorsi che facciano         spontaneo e la relazione con gli altri. Occor-
della didattica attiva il loro punto di forza.       re concentrarsi sullo sviluppo e acquisizione
                                                     delle delle competenze trasversali per le quali,
In questo numero gli autori di Urbanitas inten-      scusate il gioco di parole, occorre tempo.
dono sottolineare l’importanza della scuola,
che resta il luogo privilegiato dove i bambini,      Sarebbe inoltre auspicabile che questi cortili
fin da piccoli, trascorrono parte delle loro gior-   restassero aperti anche nelle ore non scola-
nate “fuori casa”, lontano dalla TV, dai video       stiche e durante il periodo delle vacanze esti-
giochi e dalla “rete” e, seppur all’interno di un    ve: si creerebbe così una struttura polivalente
contesto didattico strutturato, possono vivere       che, specialmente nei centri urbani, potrebbe
relazioni reali con i compagni, gli insegnanti e     costituire un luogo conosciuto, amico, facil-
il personale scolastico. È, poi, dove le cono-       mente raggiungibile, nel quale giocare tran-
scenze scientifiche di diversi settori vengono       quilli e senza pericolo. Anche nelle aree imme-
messe in pratica sul campo dall’insegnante e         diatamente adiacenti la scuola, per incentivare
dall’educatore per formare il cittadino, con tut-    la mobilità pedonale, a volte basterebbe una
to il peso che ha questa parola.                     transenna, un albero, una panchina; non solo
                                                     per rendere più sicuro e piacevole raggiunge-
Il proposito di tecnici, amministratori comu-        re la scuola a piedi, ma per dare ai bambini
nali e dirigenti scolastici è quello di immagi-      la possibilità di comprendere e assimilare le
nare un cortile scolastico che riproponga il         regole del gioco, favorire l’esplorazione della
meglio di quel modello di “cortile della città”      città e la sua conquista.
o “città cortile” tanto caro alle generazioni
precedenti che hanno vissuto la possibilità          Per realizzare questo obiettivo, gli autori di
e il piacere di “stare in strada”. Cosa s’in-        Urbanitas confidano nella strategia della pro-
tenda è presto detto: un luogo sicuro, ma            gettualità condivisa che rende i bambini autori
dove il rischio resti un elemento del proces-        dello spazio urbano e che cerca di capire, im-
so formativo; uno spazio vivo, accogliente,          maginare e confrontarsi sulle soluzione propo-
luogo di incontro e di socializzazione in cui        ste con tutte le parti coinvolte. La convinzione
i bambini possano giocare esplorando, spe-           è che, se liberati dagli inevitabili stereotipi e
rimentando, sviluppando nuove idee, intera-          condizionamenti, i bambini sono perfettamen-
gendo tra loro, confrontandosi liberamente e         te in grado di essere protagonisti, in prima per-
autonomamente con l’ambiente, i compagni             sona con impegno e responsabilità, del pro-
e imparando a condividere abilità, compe-            cesso di apprendimento e della costruzione
tenze e regole.                                      dei loro saperi.

                                                                                                               5
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Vanna Gherardi             Giorgia Leonardi
                                        Professore associato di didattica e pedagogia speciale        Laureanda in Scienze
                                                 Università Alma Mater Studiorum di Bologna      della Formazione primaria

    Esperienze                  i n    G   i o c o

    Un laboratorio fuori della scuola
    Già Piaget affermava che l’essere umano co-                    bambino stesso.
    struisce la (sua) conoscenza della realtà facen-               Come realizzare tutto ciò?
    do esperienza dell’ambiente che lo circonda.                   Coinvolgendo le forze esterne alla scuola, gli
    La persona si forma quindi in stretto rapporto                 enti locali, i professionisti del territorio e i ser-
    con l’ambiente e la sua capacità cognitiva è le-               vizi educativi- nella progettazione congiunta di
    gata a quella di adattamento all’ambiente so-                  manufatti, attingendo da disegni elaborati dai
    ciale e fisico.                                                ragazzi su un tema condiviso, oggetto di ricer-
    Perciò, se l’ambiente costruisce conoscenza,                   che e suggestioni: un momento inclusivo di
    allora lo sviluppo del bambino è condizionato                  esperienza vissuto nel percorso di formazione
    da ciò con cui interagisce: occorrono ambienti                 che il bambino, di giorno in giorno, rivive nel
    e materiali opportuni per far sì che il bambino si             quotidiano.
    senta libero di manipolare e muoversi nell’am-                 Uno spazio di tutti, dove tutti si sentono re-
    biente, dandogli l’opportunità di scoprirsi e                  sponsabili e artefici della sua evoluzione.
    scoprire gli altri attori presenti.                            In questi ambienti educativi il gioco ha un ruolo
    Occorre porre particolare attenzione ai luoghi                 fondamentale, usa la realtà per soddisfare esi-
    reali dove poter far vivere esperienze reali, che              genze, per mettere alla prova se stessi, compe-
    permettono al bambino di esprimere la sua in-                  tenze e personalità.
    teriorità attraverso l’attività spontanea e ludica,            Condividendo il pensiero di Vygotskij, il gioco
    dove poter fare esperienza e assecondare le                    contiene in forma condensata tutte le tendenze
    sue necessità di crescita.                                     evolutive ed è perciò una delle maggiori fonti
    Per questo la scuola potrà utilizzare il cortile               di sviluppo. Nel gioco s’impara anche a rela-
    e gli spazi attorno all’edificio come un labora-               zionarsi con gli altri, a concordare le regole, a
    torio. Laboratorio inteso come luogo fisico e                  risolvere problemi; è proprio la regola che impe-
    sociale. Dove il bambino può muoversi libera-                  gna il bambino all’assunzione di responsabilità
    mente, creare relazioni significative per la sua               rispetto alle conseguenze del suo agire.
    crescita, sperimentare in modo personale e                     Ecco perché il gioco è una componente indi-
    creativo le conoscenze, dando forma alle sue                   spensabile nella formazione del bambino: è uno
    idee, giocando e utilizzando materiale naturale                strumento che lo mette a contatto con la realtà
    o di recupero.                                                 ed entrare in relazione con gli altri.
    Uno spazio educativo e di formazione, come                     Necessario allora sarà mettere “in rete” le ri-
    un prolungamento dell’aula: luogo di collabo-                  sorse che danno forma e sostanza educativa
    razione congiunta tra bambini, dove si educa                   al territorio nella logica di un sistema formativo
    alla responsabilità e al bene comune in quan-                  che vede l’apporto di esperti e forze esterne nel
    to ambiente pensato, vissuto e costruito dal                   realizzare spazi educativi come bene sociale.

    Utilizzare il cortile e gli spazi attorno all’edificio
    come un laboratorio, uno spazio educativo e di formazione,
    come un prolungamento dell’aula.

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Per bambini e ragazzi il cortile della scuola
    è una speranza, per i docenti una preoccupazione,
    per il dirigente e il pedagogista un’occasione.

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Amilcare Acerbi
                                                                               già Direttore di servizi educativi
                                                                   presso i Comuni di Cremona, Pavia e Torino

Ritrova           r e     l o    S   pa z i o

Il cortile scolastico, luogo di speranze deluse
Per bambini e ragazzi il cortile della scuola è      va a smuovere le acque in questo senso.
una speranza, per i docenti una preoccupazio-        Sapendo che la cultura ludica dei ragazzi non
ne, per il dirigente e il pedagogista un’occasio-    televisiva o digitale è alquanto povera di model-
ne: speranza per stare con i compagni, svol-         li - calcio, pallavolo e poco più e, per i ragazzi
gere attività e fare in autonomia, scegliere in      di oggi, se non c’è un’attrezzatura non c’è gio-
libertà; preoccupazione per quello che potreb-       co – i suoi fondatori Paola (Maestroni) e Furio
be succedere agli allievi quando si muovono;         (Ferri) vanno a riprendere alcune forme ludiche
occasione didattico–pedagogica, che spesso           popolari, le arricchiscono ogni volta attraverso
rapidamente svanisce e si trasforma in rasse-        una revisione e uno stimolo estetico e materico
gnata attesa.                                        ma, soprattutto, assieme agli studenti, tornano
Per le aule non è così. Qui la convenzione è più     in classe per rielaborare il gioco, preparare boz-
chiara: gli allievi sanno che verrà svolto un pro-   zetti, confrontarsi intensamente, per poi andare
gramma; l’insegnante è consapevole che deve          fuori a realizzare l’istallazione permanente: un
svolgere un programma; il dirigente è tranquillo     segno che rimane per sempre.
perché la porta dell’aula è chiusa e non si sente    Probabilmente il segreto per trasformare gli
chiasso, ovvero il docente è all’opera col suo       spazi esterni da cortili carcerari a cortili giar-
programma! Semmai, le tensioni saranno tra al-       dino, giocabili ed utilizzabili, in autonomia e
lievi e insegnante su come si svolge il program-     compagnia, sta nel pensare, programmare e
ma e come gli uni possono difendersi dagli altri.    realizzare insieme azioni o istallazioni, allievi e
Per il cortile manca questa sorta di convenzio-      insegnanti, dando senso al luogo e importanza
ne, una funzione chiara e riconosciuta istituzio-    a quello che vi si potrebbe sperimentare.
nalmente e che si svolge lungo tutto l’anno.         Senza attendere le colorate varianti industriali
L’associazione Animum Ludendo Coles ci pro-          degli accessori per le gabbiette dei criceti.

                                                                                                                    9
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Alberto Maggi
                                                                                    Responsabile di Pardes - Verde

     Educa         r e     a l    Rischio

     Giardini e cortili scolastici: non solo giochi
     Non capita spesso di vedere cortili e giardini        gradualmente da una condizione di controllo
     scolastici in cui osservare un serio intento pro-     e di “imposizione” verso una graduale assun-
     gettuale e un pensiero ludico-pedagogico mira-        zione di responsabilità. Proprio per questo è
     to, benché una buona progettazione paesaggi-          talvolta mortificante, per noi operatori del set-
     stica e l’inserimento del giardino nel contesto,      tore, incontrare personale scolastico che cerca
     come strumento didattico e di lavoro, siano in        di risolvere la progettazione degli spazi esterni
     realtà fondamentali.                                  sfogliando cataloghi e cercando strutture tal-
     Se esaminiamo l’etimologia della parola tede-         mente “sicure” da diventare palesemente prive
     sca «kindergarten», giardino d’infanzia, si evi-      di interesse.
     denzia da subito quanta importanza fosse data         Il desiderio di creare spazi interessanti, anche
     a un’idea di crescita e sviluppo dei bambini in       con un budget di spesa limitato, e all’interno
     contatto con la natura, proprio come in un giar-      di istituti scolastici con strutture datate e supe-
     dino dove anche le diverse esperienze didatti-        rate, è da noi costantemente sostenuto anche
     che evolvono con il passare del tempo e delle         dallo studio delle esigenze didattiche.
     stagioni. Possiamo notare immediatamente che          Riportiamo di seguito alcune caratteristiche e
     la sua traduzione italiana «asilo» o «scuola ma-      denominatori comuni che in genere caratteriz-
     terna» evidenzia un approccio molto diverso,          zano le esperienze positive in cui siamo stati
     nonostante occorra riconoscere che pensieri           coinvolti, indicandole come buone prassi nella
     e pratiche altrettanto valide furono sviluppate       progettazione: creare aree e angoli in armonia
     anche nel nostro Paese, sottolineando la parti-       tra loro, lasciando spazio anche agli elementi
     colarità e l’importanza del gioco per i bambini,      vegetali del giardino; scegliere strutture ludiche
     fondamentale per un loro armonioso sviluppo.          che comportino anche piccole arrampicate o
     La spontaneità e la libertà di espressione pre-       attività fisiche di una certa difficoltà utili a svi-
     senti nel gioco, infatti, sviluppano il linguaggio,   luppare le competenze motorie; dedicare spa-
     la logica, le competenze psico-motorie, la pro-       zio alle attività pratiche di manipolazione e, per
     duttività, il rispetto delle regole sociali. Anche    giocare con materiali diversi, pensare anche a
     a scuola, attraverso esperienze e percorsi con-       strutture e soluzioni che possano essere sem-
     creti, i bambini devono essere aiutati a evolvere     pre riempite di contenuto dal fruitore finale.

     I bambini devono essere aiutati ad evolvere
     gradualmente da una condizione di controllo
     e di “imposizione” verso una graduale
     assunzione di responsabilità

10
Pallanza (VB), Scuola dell’infanzia: “sulle tracce di...” a cura di Pardes-verde
                                                                                   11
Chivasso (TO), Scuola primaria Guglielmo Marconi: gioco della campana
12
Paola Maestroni
                                                                            Socia fondatrice di Animum Ludendo Coles

S   pa z i o        G    i o c o       S   p o r t

Il cortile scolastico una grande risorsa
I nuovi stili di vita hanno profondamente modifi-            a lezione di gioco. Per i bambini, di qualsiasi età,
cato la nostra esistenza. Noi stessi siamo forte-            c’è solo il bisogno di tempo e di spazio per in-
mente condizionati dai nuovi media digitali, sem-            contrarsi, per ritrovarsi insieme e il gioco nasce
pre più invasivi e totalizzanti, e ancora lo sono            spontaneo.
stati i nostri figli e i loro figli (...gli anni passano).   Per le discipline sportive, oggi si investono tante
Un fiume in piena di notizie (vere o false), paure e         energie, risorse e grandi aree che spesso vengo-
preoccupazioni indotte, portano i genitori di oggi           no usate saltuariamente, su appuntamento, per
a vigilare costantemente sui loro figli, negandogli          fasce d’età separate e prevalentemente mono-
così tutta una serie di esperienze fondamentali              sessuali. Per i cortili delle scuole, indispensabili
per la loro crescita: primo fra tutti l’autonomia,           per la pratica di attività formative, invece, non ci
poi le relazioni e l’auto-regolazione, tutte cose            sono risorse adeguate. Eppure, per valorizzare,
che contraddistinguono il gioco libero. Le vie e le          rigenerare e vitalizzare gli spazi di pertinenza del-
piazze delle nostre città si sono così svuotate di           le scuole, spesso basterebbero interventi sempli-
bambini: non se ne vedono più, non solo giocare,             ci e poco costosi. I cortili scolastici, opportuna-
ma neanche camminare, da soli o con altri amici              mente articolati in diversi ambiti e permeabili tra
per strada… Come se la città non fosse un posto              loro, possono diventare una grande risorsa per
per loro! In questa realtà, se consideriamo che              sperimentare, imparare e crescere e dove poter
l’architettura è essenzialmente la manipolazione             anche svolgere tutte quelle attività altrimenti im-
dello spazio per soddisfare specifiche esigenze,             praticabili altrove: recuperare, scoprire e traman-
proprio in considerazione delle effettive necessità          dare modalità di gioco della tradizione popolare.
dei bambini, è fondamentale che non solo i cortili           Questi sono per UNESCO un bene immateriale
delle scuole dell’infanzia, ma anche e soprattutto           da salvaguardare, che sviluppano e incentiva-
quelli delle scuole primarie, vengano ripensati e            no valenze di socialità e di autoregolazione in-
diventino veramente delle grandi aule per il gioco           dispensabili per la crescita dei giovani cittadini.
all’aperto, individuale, parallelo e collettivo.             Avere dei limiti aiuta i bambini ad allenare la ne-
Per il gioco, come per lo sport, spazio e tempo              goziazione e la capacità di attendere, di rinun-
sono fattori importanti e necessari ma, mentre le            ciare e di mediare. Rispettare le regole li aiuta a
discipline sportive si insegnano, i giochi si prati-         comprendere che, al di fuori di loro, c’è una realtà
cano e si apprendono informalmente: non si va                che esiste e che va considerata.

Per i bambini, di qualsiasi età, c’è solo il bisogno di tempo
e di spazio per incontrarsi, per ritrovarsi insieme…
e il gioco nasce spontaneo.

                                                                                                                       13
Gabriele Schetter
                                                                                           Arboricoltore, gestore forestale,
                                                                                     progettista di aree scolastiche esterne

     L   i b e r i     d i     Fa    r e

     L’acqua come gioco nei cortili scolastici
     “Acqua”. Nel sentire questa parola si possono pro-          Osserviamo la gioia dei bambini dopo una pioggia
     vare tante sensazioni ed emozioni. L’acqua come             che ha lasciato delle pozzanghere un po’ ovunque:
     trasportatore di ogni tipo d’informazione. L’acqua          tutti hanno subito voglia di buttarcisi e sguazzarci
     trasforma e forma, purifica, distrugge, nutre, fa na-       divertendosi moltissimo! Quindi, basta anche solo
     scere e morire, fornisce energia, fa sentire paura e        un’area lievemente infossata dove raccogliere na-
     terrore e regala gioia. L’acqua scorre nel fiume e          turalmente l’acqua della pioggia, un po’ di argilla,
     può portare via qualsiasi cosa, come può essere             sabbia e ghiaia e il gioco è fatto. I bambini gio-
     ferma diventando uno specchio che fa riflettere.            cano con passione con l’acqua, utilizzandola in
     Cambia la sua forma ma è sempre acqua.                      ogni modo: deviandola, costruendo degli argini,
     La sopravvivenza di tutti gli esseri viventi dipende        realizzando piccoli canali con tubi di ogni genere,
     dall’acqua. Nella nostra vita quotidiana, l’acqua è         giocando con fango e sabbia, sporcandosi dalla
     la cosa più ovvia, che ci circonda in ogni istante,         testa ai piedi e usando così tutti i sensi! Purtrop-
     dell’importanza della quale non ci rendiamo nean-           po, soprattutto in Italia, i bambini non hanno più
     che più conto perché è quasi sempre disponibile. Di         questo naturale approccio agli elementi della na-
     conseguenza la sprechiamo, la inquiniamo sempre             tura, vuoi per la crescente mancanza di aree verdi
     più e non la trattiamo come realmente dovremmo:             in città, oppure perché i genitori non permettono
     come un vero e proprio tesoro, elemento che ci              ai figli di giocare con materiali naturali per motivi
     può insegnare tante cose, soprattutto nell’infanzia.        di “sicurezza”, o semplicemente perché non vo-
     Da quando in Germania, circa 30 anni fa, è nata             gliono che si sporchino. Nei bambini, da ricerche
     l’idea di trasformare i cortili scolastici in aree verdi    effettuate, pare che negli ultimi tempi l’uso di tutti
     naturali “vissute” («Witt», «Naturerlebnisraueme»),         i sensi si sia notevolmente ridotto, comportando
     la presenza dell’elemento acqua è diventata sem-            persino l’emersione di tendenze del carattere ri-
     pre più indispensabile e gioca ormai un importante          volte all’insicurezza e al timore nei confronti della
     ruolo nelle scuole di ogni ordine e grado. L’acqua          natura, che hanno indotto una sorta di “indiffe-
     è così entrata nei giardini e nei cortili scolastici sot-   renza” verso la stessa. Per questo l’acqua nei
     to forma di un piccolo laghetto, di uno stagno, di          giardini e cortili scolastici assume un ruolo non
     un ruscello artificiale o di una piccola zona umida,        solo educativo-didattico, ma addirittura olistico:
     esempi utili come oggetto di studio per gli allievi o       perché i bambini comprendano e percepiscano
     come luogo di gioco e divertimento.                         giocando e usando tutti i sensi.

                         Basta anche solo un’area lievemente infossata
                                dove si raccoglie naturalmente l’acqua
                                 della pioggia, un po’ di argilla, sabbia
                                              e ghiaia e il gioco è fatto.

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Treviso, Scuola San Bartolomeo: OFC a cura di Moving School 21
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Raffaela Mulato
                                                                                                  Docente di Geografia
                                                                                        Presidente di Moving School 21

Proge          t ta r e        c o n      i   Ba        m b i n i

I giardini delle scuole: come ripensarli,
come migliorarli?
Reti e muri isolano le scuole dal contesto, quasi             facendo. I bambini hanno le idee chiare: per
debbano difendersi dalla minaccia del mondo di                stare bene chiedono un ambiente accogliente
fuori. Si suppone che in luoghi così sicuri si pos-           e stimolante, spazio al gioco, essere ascoltati e
sa giocare in libertà, ma non è così. In quasi tutti          presi in considerazione, essere co-protagonisti
i cortili scolastici esistono zone interdette ritenu-         del cambiamento, alternare il lavoro in aula con
te pericolose, o fuori della portata del controllo            attività outdoor, muoversi, stare bene con i com-
visivo, o semplicemente dimenticate. Il cortile               pagni e gli insegnanti.
della scuola replica spesso il modello dello stare            Il dentro e il fuori vengono considerati di pari va-
in aula: ogni classe ha il proprio spazio che non             lore educativo: uso flessibile degli spazi e ritmiz-
può essere “valicato”. Una scuola immobile con                zazione del tempo. È così che nascono risultati
spazi immobili.                                               inattesi: scompaiono reti tra scuole, trasformate
Trasformare il cortile scolastico apre lo sguardo             in confini giocabili, i giardini diventano permea-
dei bambini sul mondo esterno: significa impa-                bili e generano cambiamenti anche attorno alle
rare facendo, con scopi e risultati concreti da               scuole.
raggiungere. L’esplorazione, il gioco, la critica, lo         Lo sguardo vicino alla terra, ma capace di arrivare
sviluppo di idee e la loro realizzazione costitui-            al cielo, coglie aspetti che noi adulti non vediamo:
scono opportunità di sviluppo di capacità, com-               i bambini mappano il loro territorio con i sensi,
petenze e conoscenze che ben si integrano con                 con le emozioni, con le paure e i desideri. Le radi-
la didattica curricolare. Pensare lo spazio con i             ci, la biforcazione di un albero, il fango, l’acqua, il
bambini anziché per i bambini ha un preciso si-               dislivello, l’angolo nascosto, prendono significati
gnificato pedagogico. È nel loro DNA interagire,              diversi da quelli attribuiti dagli adulti. Ne emerge
significare, adattare l’ambiente ai propri bisogni            un quadro composito su “cosa ci posso, o potrei,
e desideri. La realizzazione partecipata costitui-            vorrei fare io qui”, ovvero il potenziale di interatti-
sce un valore aggiunto per la sua connotazione                vità con l’ambiente a disposizione.
proattiva. L’osservazione e la riflessione influi-            Nella nostra visione il progetto non si conclude
scono in modo significativo: più consapevolezza               mai. Lo spazio può essere vissuto, ripensato,
sull’importanza di gioco e movimento nello spa-               modificato nella pratica ludica, educativa, didat-
zio outdoor per l’apprendimento; più attenzione               tica. Diventa un altro modo di fare scuola, ma
alla pratica educativa che privilegia l’imparare              anche di pensare e gestire gli spazi pubblici.

Lo sguardo vicino alla terra, ma capace di arrivare
al cielo, coglie aspetti che noi adulti non vediamo:
i bambini mappano il loro territorio con i sensi,
con le emozioni, con le paure e i desideri.

                                                                                                                         17
Luigi Delloste
                                                                   Arboricoltore, funzionario tecnico del Comune di Torino

     Biodiversità E Natur                                 a l i s m o

     Il colore del verde che ci avvolge
     Il verde è da sempre la cornice nella quale l’uo-        diffondere proprio ai nostri figli già dall’età
     mo desidera vivere.                                      prescolare. Questa “materia” indispensabile
     Nelle culture di ogni tempo si condivide l’iden-         deve essere portata avanti a tutte le classi di
     tificazione del genere umano nella necessità di          età senza esclusioni alcune, tanto da diventa-
     assoggettare in quanto a “controllare”, “posse-          re cardine sul quale ogni cultura dovrebbe far
     dere” la natura nel proprio luogo di vita. Ciò cu-       leva per comprendere quanto sia importante
     stodisce un forte significato, è un dogma ata-           il vivere in armonia con la natura che ci cir-
     vico che “perseguita” l’uomo sin dai primordi:           conda, in ogni luogo, in ogni momento, in ogni
     il bisogno di avere la natura vicino o intorno a         tempo.
     sé, in una sorta di riduzione in qualche modo            Già nella progettazione di un edificio scolasti-
     governabile. Così facendo l’uomo pone nella              co è fondamentale comprendere l’importanza
     propria realtà antropica l’esigenza di possedere         dell’inserimento di ambiti dedicati al verde,
     una copia che possa piacere e offrire benefi-            in questi poi si devono ricavare spazi diversi,
     ci (estetica, cibo) per poterla vivere in sicurez-       dove l’utente possa, in forme e metodi diversi,
     za. Questo duplicato ricostruisce, nel piccolo,          ricavare gli spunti indispensabili per afferrare
     in modo e metodi, quanto offerto dalla natura            quantomeno i concetti essenziali di: biodiver-
     matrice di vita che comunque ci entusiasma,              sità, sostenibilità e naturalismo, tutto al fine di
     ci stupisce, ci ferisce e ci travolge da sempre          creare negli individui una forma mentis adat-
     per tanto crediamo di riuscire a controllarla…           ta alla realizzazione delle basi della resilienza
     Proprio nel rispetto che dovremmo portarle               che occorrerà avere poi, in futuro, da adulti.
     sta quell’indispensabile anello mancante della           Il cortile polveroso dell’intervallo nelle scuole
     società moderna, dove il riprodurre essa, nella          della nostra infanzia si è ormai trasformato,
     maggior parte dei casi pur finemente elaborati,          dalle urla nelle corse sfrenante ai “laboratori”
     non riesce a generare quel benefico effetto dei          di oggi, piccoli ambienti ricchi di esempi e in-
     nostri precedenti desiderata.                            dicazioni per la crescita dell’uomo del domani.
     La base per poter ridefinire questo anello man-          Non possiamo più in alcun modo procrasti-
     cante sta appunto nella didattica ambientale,            nare altro tempo, perché la corsa per arrivare
     se vogliamo crescere le generazioni future               primi si è trasformata in una corsa per ridimen-
     improntate sul rispetto dell’ambiente che ci             sionare il nostro rapporto con la natura, il più
     circonda, DOBBIAMO fare tesoro degli in-                 possibile in armonia con le sue caratteristiche
     segnamenti che possiamo in qualche modo                  e i suoi cicli di crescita.

     Creare, attraverso la natura, una forma mentis adatta
     alla costruzione delle basi della resilienza che occorrerà
     avere poi da adulti.

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19
Chivasso (TO), Scuola primaria Guglielmo Marconi: gioco a percorso
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Tiziana Siragusa                Domenico Barengo
                                                         Vicesindaca e assessora         Assessore decoro e arredo
                                                        alla cultura e all’istruzione     urbano, edilizia scolastica

L’ E s p e r i e n z         a    d i    Chivasso

Quando il passato racconta il futuro
L’Amministrazione chivassese è molto attenta               La progettualità che ha preceduto il vero e
alle necessità delle scuole del suo territorio, la         proprio lavoro di posa dei giochi ha investito
cui cura è rivolta sia alla costante manutenzione          numerose classi e lasciato libero spazio alla
ed alla sicurezza degli edifici, che alla program-         fantasia dei bambini nella realizzazione dei di-
mazione di interventi eseguiti per supportare le           segni, che costituiscono la parte creativa dei
attività scolastiche, sportive ed educative.               giochi.
Nell’ambito degli interventi eseguiti lo scorso            La ricerca fatta coi giovani studenti valorizza
anno, uno dei progetti che più ci ha gratificato è         la riscoperta e la trasmissione della storia dei
stata la riqualificazione dei cortili di due istituti      giochi tradizionali del territorio come mezzo
scolatici, uno situato nel centro della Città, l’al-       di relazione, aggregazione e integrazione dal
tro nella frazione di Castelrosso.                         profondo valore storico e antropologico. Inol-
Non si è trattato solo di un investimento per              tre punta a favorire la buona prassi della di-
l’acquisto di strutture o arredi, ma di un proget-         dattica “del fare” e le attività laboratoriali che
to vero e proprio, “Gioco Scuola Città: se il pas-         permettono di mettere in gioco diverse abilità:
sato racconta il futuro”, facente parte di un per-         cognitive, linguistiche, matematiche, scienti-
corso didattico che non solo punta a migliorare            fiche, artistiche ed espressive, tecnologiche,
lo spazio ludico a disposizione degli studenti,            motorie, relazionali.
ma nasce come approfondimento sul tema dei                 I manufatti ludici che ripropongono i tradizio-
giochi di strada.                                          nali giochi dei nonni degli attuali alunni, non
Il progetto promosso dall’I.C. Cosola di Chivas-           solo stimolano i bambini ad avvicinarsi ad un
so in collaborazione con l’associazione artistica          modo piuttosto inconsueto di giocare, per i fi-
Animum Ludendo Coles, che opera nel settore                gli dell’era di Internet, ma sono sicuramente
per il recupero e la trasmissione dei giochi po-           anche belli da vedere.
polari, ha visto la realizzazione di percorsi ludi-        Questo progetto continua il percorso intrapre-
ci in pietra inseriti nella nuova pavimentazione           so con il sogno di restituire alla Città la sua
della Scuola Marconi e di giochi dipinti con ap-           dimensione più naturale ed umana, dove gli
posite resine per esterno sul nuovo asfalto della          spazi siano piacevoli e vivibili da tutti i cittadini
Scuola di Castelrosso.                                     all’aria aperta.

 “Siamo convinti” dichiara il Sindaco Claudio Castello
        “che, dal punto di vista educativo, un ambiente
     scolastico esteticamente stimolante, possa influire
    molto positivamente sulla personalità degli scolari”

                                                                                                                        21
Suscitare nei nostri allievi l’interesse
     per il gioco popolare al fine di riqualificare
     uno spazio vitale qual è il cortile scolastico.

22
Angela Marone
                                                                                                Dirigente scolastico

Scuol           a    e    Te r r i to r i o

Il gioco come veicolo d’inclusione
nella Scuola primaria
Il progetto di riqualificazione dei cortili di due        cesso formativo per tutti hanno contraddistinto
plessi dell’I.C. Cosola di Chivasso, realizzato           questo entusiasmante percorso, rappresentan-
nell’anno scolastico 2017/2018, è nato da un’i-           do un’ampia finestra sui valori della legalità.
dea che ha visto il coinvolgimento della scuola           Le scelte didattiche di fondo hanno visto i do-
e dell’Ente Comunale in una perfetta sinergia             centi programmare e gestire le modalità di la-
di intenti. La collaborazione ed il supporto tec-         voro utilizzate, prediligendo molteplici soluzioni
nico ed economico offerto dal Comune hanno                individuali o di gruppo che hanno alimentato
reso possibile l’obiettivo di realizzare contesti         l’interazione tra pari in quanto, per la riuscita del
inclusivi capaci di contemperare le differenze            compito, è stato necessario il contributo di cia-
di tutti, che pensano il proprio ambiente di vita         scuno. Gli allievi sono stati invitati a intervistare i
come bene comune, fondati sul rispetto per le             familiari, genitori, zii e soprattutto i nonni, sui gio-
idee degli altri. Tutto ha origine dall’adozione          chi che facevano da bambini. Attraverso questi
da parte dell’Amministrazione della proposta di           racconti hanno appreso che un tempo i giochi,
un percorso pedagogico finalizzato al recupero            contrariamente a quanto avviene nel presente,
della memoria del passato, partendo da un ar-             creavano rapidamente gruppo, stimolando ad
gomento che suscitasse l’interesse dei nostri al-         una sana competizione, erano a costo zero e de-
lievi qual è quello del gioco, al fine di riqualificare   cisamente inclusivi, nessun bimbo veniva esclu-
uno spazio vitale qual è il cortile scolastico. Il        so. La riproduzione dei giochi narrati dai nonni è
fine comune, per il quale ho collaborato con i re-        stata utilizzata come bozzetto per la realizzazio-
sponsabili dell’ufficio Tecnico del Comune e con          ne delle mattonelle incise sulla pietra. La prova
l’Associazione Animum Ludendo Coles, è sta-               di alleanza tra l’Istituto Comprensivo Cosola, il
to quello di offrire un’opportunità formativa agli        Comune di Chivasso e l’Associazione Animum
alunni per lo sviluppo del senso di appartenenza,         Ludendo Coles ha favorito la costruzione di rac-
non solo al luogo istituzionale, ma all’interno del       cordi interdisciplinari, lo sviluppo di elaborazioni
territorio in cui è collocato, approdando infine a        d’insieme di percorsi educativi e un modello di
principi di collettività e di gestione del bene co-       scuola integrata attraverso la valorizzazione e la
mune. Il rispetto dei diritti, dell’altruismo, del raf-   messa in comune di esperienze, competenze,
forzamento del legame con le proprie tradizioni,          risorse umane, strutturali e finanziarie disponibili
dell’inclusione scolastica quale chiave del suc-          per un loro impiego ottimale e qualificato.

                                                                                                                       23
Amilcare Acerbi
                                                                                     Già Direttore di servizi educativi
                                                                         presso i Comuni di Cremona, Pavia e Torino

     Insta       l l a z i o n i       Mobili

     Fuori e dentro: coinvolgere, divertire, curare
     La scoperta e la consapevolezza che i vege-           in terra, e al raccolto dei frutti e i fiori a prima-
     tali sono esseri viventi, che mangiano, bevo-         vera, quando lo sviluppo della vegetazione è
     no, si ammalano tanto quanto gli animali e gli        completo e variegata la produzione da assag-
     umani, sono possibili attraverso l’osservazio-        giare. Qualcosa rimarrà per l’autunno.
     ne frequente, che diventa apprendimento se            È utile però che le sollecitazioni non siano solo
     si accompagna alla cura: questa è soprattutto         visive, ma che il corpo intero ne sia coinvolto,
     un atto individuale. Si può ottenere sensibilità,     possibilmente dove lo stimolo ludico si intrecci
     rispetto, conoscenza solo se le pratiche non          con l’utilità dallo scambio “fisico/giocoso”.
     sono episodiche.                                      La Capanna dei fiori e delle verdure
     Dando così sfogo alle mie osservazioni e rifles-      I vegetali hanno bisogno di esposizione al
     sioni ho ideato, realizzato, sperimentato per le      sole e di temperature secondo la specie e
     scuole dell’infanzia e prime classi delle primarie    il periodo di crescita; molte specie raggiun-
     due istallazioni dove il protagonismo e l’attivi-     gono la maturità e danno frutti o divengono
     smo dei bambini è molto alto. E i sensi pure.         commestibili nei periodi estivi, tempo delle
     Il labirinto dei sei sensi                            vacanze. Alcune piante possono svilupparsi
     L’orto-giardino incomincia la sua vita in autun-      prima se poste in serra.
     no, prendendo la forma di una installazione a         La Capanna, nel periodo autunnale e inver-
     labirinto, all’aperto, un luogo dove penetrare,       nale, diventa una serra da montare all’interno
     trovare, nascondersi, rincorrersi, ma anche           della scuola, e nei mesi meno freddi spostata
     toccare, raccogliere, annusare, assaggiare. Nei       in cortile. Così ogni bambino può gestire e ri-
     mesi invernali si semina all’interno della scuola     porre i suoi vasetti in lavorazione dedicandovi
     e si “spia” che cosa succede fino a primavera         alcuni minuti ogni giorno, in turni e nei tempi
     quando si invasa e si gestiscono nuove semine         concordati con l’insegnante. Il mobile propo-
     e nuove crescite. Nel frattempo in laboratorio        ne tre tipologie di azione, la principale è quella
     si inventano e si preparano oggetti-ostacolo,         della coltivazione e cura di piante in vaso, la
     mobiles, strumenti sonori, oscillanti, oscuranti,     seconda manipolazione di materiali vari, la ter-
     da inserire nell’istallazione esterna. Si realizza-   za simulazioni di gestione di uno spaccio o di
     no simulazioni e si svolgono ricerche e prove         un negozio.
     grafiche inerenti i labirinti.                        Una breve attività quotidiana, che anche quan-
     Un’istallazione idonea per creare nei bambini         do il tempo è freddo o piovoso i bambini pos-
     una forte sensibilità alla vita della vegetazione     sono praticare senza stare tutti stretti in una
     e una continuità di relazione, con erbe e pian-       piccola serra o di fronte ad una piccola aiuola,
     te, dalla loro semina a novembre, alla messa          e dovendo vestirsi o svestirsi.

     Due installazioni progettate da Amilcare Acerbi
     che fanno parte di un sistema di Mobili-Gioco
     composto per ora da 10 modelli.

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Modulo: la casa delle amicizie
                                 25
Lo scalpellino all’opera

     Il contributo più prezioso l’hanno offerto i più piccoli.
     I bimbi di classe prima hanno realizzato
     dei disegni mostruosamente belli.

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Chiara Moratti
                                                                                Insegnante e i bambini della
                                                                       Scuola primaria Alberico Da Rosciate

Cit    ta d i n a n z a          At    t i va

Bergamo: un parco per la scuola
Quando gli alunni delle classi quinte dell’anno      Tutti gli alunni della scuola, dalla classe pri-
scolastico 2015/2016 parteciparono al proget-        ma alla classe quinta, sono stati coinvolti e,
to di Cittadinanza proposto alle scuole primarie     tramite testi o disegni, hanno mostrato cre-
di Bergamo, non hanno avuto dubbi rispetto           atività ed entusiasmo a non finire proponen-
a quale fosse l’idea che stava loro a cuore da       do case sugli alberi, tavoli e sedute per fare
porre all’attenzione dell’Amministrazione: trop-     lezione all’aperto, giochi a terra, attrezzature
pi intervalli a guardare il cielo dal quadrato di    per lo sport oppure anche solo un’altra alta-
una finestra avevano reso urgente e necessaria       lena. Ogni idea è stata vagliata e selezionata
la possibilità di uno spazio esterno di gioco e di   per essere inserita in un progetto dove anche
studio che potesse essere a disposizione degli       i genitori sono stati sollecitati ad esprimersi
alunni di tutta la scuola. Il parco vicino era da    con un questionario. Insomma, tutte le ener-
anni in condizioni trasandate e, taccuini e mac-     gie migliori sono state messe in campo (o me-
china fotografica alla mano, abbiamo realizzato      glio nel parco!). Ma il contributo più prezioso
un piccolo reportage, unito alle nostre consi-       l’hanno offerto i più piccoli. I bimbi di classe
derazioni e alle interviste a cittadini del quar-    prima hanno realizzato dei disegni mostruo-
tiere frequentatori del parco. Il nostro piccolo     samente belli che sono serviti all’associazio-
progetto è stato fra quelli approvati, con la pro-   ne Animum Ludendo Coles per realizzare un
messa che, durante i lavori di riqualificazione      giro dell’oca ops… un giro del “mostro” in
del parco, avrebbero preso in considerazione le      pietra che sarà il cuore del nostro parco. Di
nostre idee.                                         tutto questo lavoro che abbiamo tanto desi-
Passò del tempo. Pochi mesi per bambini di           derato, immaginato e contribuito a realizzare
dieci anni sono tanto tempo. Ma l’anno succes-       ormai si intravedono ogni giorno nuovi pro-
sivo veniamo ricontattati dalla rete sociale di      gressi. E, a questo punto, oltre a fare il conto
Borgo S. Caterina con una vera e propria azio-       alla rovescia, non ci rimane altro che invitarvi
ne di progettazione partecipata.                     a giocare con noi!

                                                                                                               27
Maria Gabriella Strino
                                                                       Insegnante, coordinatrice di “Omegna in gioco”

     G   i o c h i    d i    Str      a d a     n e l l a   D   i d at t i c a

     Omegna in gioco
     A partire dall’anno scolastico 2009/2010, l’I-         in collaborazione con la Pro Senectute, sono
     stituto Comprensivo Filippo Maria Beltrami di          stati estrapolati giochi quali: sasso, carta e for-
     Omegna abbraccia l’idea di introdurre i giochi         bice; la pista del ciclo tappo; la panchina con
     antichi di strada come parte della didattica.          gli scacchi. Tutti giochi praticati nel corso degli
     Ben presto il progetto sfocia nell’organizzazio-       anni, dai nonni, dagli zii e dai padri, da traman-
     ne annuale di una manifestazione, “Omegna              dare ai nipoti e alle generazioni future. Un am-
     in Gioco”, che coinvolge il sociale attraverso         pio spazio è anche dedicato a un pentagram-
     l’Amministrazione Comunale e varie associa-            ma ludico dipinto sull’asfalto, che serve come
     zioni locali, interessando anche gli Istituti Com-     elemento di distinzione di una scuola votata
     prensivi vicini. L’evento prosegue tuttora ed è        alla musica a partire dalla primaria. La punta di
     arrivato alla nona edizione.                           diamante comunque è costituita dal “Gioco del
     Collateralmente nacque l’idea di creare un luo-        lupo e delle pecore”, ritrovato anni prima dagli
     go di gioco permanente, trasformando il grigio         operatori dell’Ecomuseo del lago d’Orta, scol-
     cortile della scuola, circondato da un alto e tri-     pito in epoche remote su una pietra all’interno
     ste muro, in uno spazio adeguato e sufficiente-        di un bosco. Si tratta di una “tabula lusoria” a
     mente decoroso. L’obiettivo era di inserire in         forma di croce, un gioco diffuso sulle Alpi e non
     modo esplicito e manifesto i giochi della tradi-       solo, presentato con vari nomi e con regole dif-
     zione nel curricolo di educazione motoria, rica-       ferenti a seconda del luogo d’origine (l’abbiamo
     vando là, dove non vi era uno spazio struttura-        ritrovato anche nella cultura araba). Nel nostro
     to, una palestra di gioco a cielo aperto.              caso è un intrattenimento da tavolo che diventa
     Il pensiero corse subito all’Associazione Ani-         gioco di movimento, visto che l’utilizzo di uno
     mum Ludendo Coles, conosciuta al Tocatì di             schema in pietra - posto a terra - permette ai
     Verona. Fu così che il nostro Istituto si avvalse      bambini di esercitare anche movimento oltre
     della sua competenza ludico-architettonica-pa-         che strategia.
     esaggistica e l’Associazione preparò un pro-           Gioia, meraviglia, stupore e felicità dipinte sui
     getto, dopo aver compiuto un rilievo dell’area         volti dei bambini, a lavoro ultimato, sono state
     da trasformare. Da un percorso di ricerca sui          la ricompensa migliore per chi ha lavorato e for-
     giochi della tradizione, realizzato dalla scuola       temente voluto questo progetto.

     Inserire in modo esplicito e manifesto i giochi
     della tradizione nel curricolo di educazione motoria
     ricavando là, dove non vi era uno spazio strutturato,
     una palestra di gioco a cielo aperto.

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URBANITAS

Organo Ufficiale dell’Associazione Animum Ludendo Coles, 2019
Sede legale: Corso Mazzini, 86 - 26900 Lodi

Animum Ludendo Coles opera con il suo staff qualificato e in collaborazione con Enti, Università
Amministrazioni pubbliche, Professionisti, Associazioni e altre realtà produttive.
Dal 1995, anno della fondazione, ha realizzato importanti progetti di riqualificazione e valorizzazione
delle aree urbane, di parchi e giardini scolastici in tutta Italia, caratterizzati da temi e soggetti definiti
prevalentemente attraverso percorsi di progettazione partecipata svolti nelle scuole locali e con le
singole comunità.

Per la realizzazione di questo numero si ringraziano:
        Andrea Limardo - www.linkedin.com/in/andrealimardo/
        Elite Due sas - www.elitedue.it
        Gramazio adv - www.gramazioadv.com
        Pardes srl - www.pardes-verde.com
        Saxa snc - www.saxasnc.it

            In copertina: Orvieto Ciconia, particolare della fontana - Saxa scn                                  31
La vera novità è ciò che non invecchia
   nonostante lo scorrere del tempo

               MARCHIO REGISTRATO ®

           urbanitasonline.com
               ludendo.it
           animum ludendo coles
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