Media Monitoring per 26-04-2019 - Rassegna stampa del 26-04-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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26-04-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 26-04-2019
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      25/04/2019 - WWW.ILVESCOVADO.IT
            Raggiunge Ospedale in scooter e scopre di avere un infarto. Salvo 53enne di Amalfi ........... 1
Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 2
      26/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            «Ospedale, cinque giorni per operare una frattura» .............................................................. 2
      26/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            La Giornata della donazione: domenica presso l' ospedale .................................................... 3
Sanità Campania ............................................................................................................................... 4
      26/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Ambulatori e liste d' attesa al «Rummo» Pizzuti: «Non confondeteci con l' Asl» .................... 4
      26/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            «Ospedale in bilico diamo un segnale boicottando il voto» .................................................... 6
      26/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            In ospedale ladri di fiori e di «sollievo» .................................................................................. 8
      26/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Incurabili, spostare i vasi è reato penale ............................................................................... 9
      26/04/2019 - IL VENERDÌ DI REPUBBLICA
            LA FARMACIA CHIUDE POCHE SPERANZE PER GLI INCURABILI ............................................. 11
      26/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)
            La salute dipende pure dalla rete internet L' ospedale aggiorna sistemi e banca dati ........ 13
      26/04/2019 - IL MATTINO
            Rischio ambulanze botte a due medici in un solo giorno ...................................................... 15
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 17
      26/04/2019 - LA STAMPA
            "Bisogna fare informazione sui social network" ................................................................... 17
      26/04/2019 - LA STAMPA
            Allarme morbillo: in un anno casi triplicati Italia quinta tra i ricchi per mancati vaccini ...... 18
      26/04/2019 - IL MESSAGGERO
            Asl, giro di vite sui concorsi arriva l' algoritmo anti -truffa .................................................. 20
      26/04/2019 - AVVENIRE
            «Fino a due anni mai davanti a un tablet» ........................................................................... 22
      26/04/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO
            Legge per riformare la sanità in Italia, dopo scandalo Umbria ............................................. 24
      26/04/2019 - IL DUBBIO
            Medici neolaureati in pronto soccorso: sindacati in rivolta .................................................. 25
      26/04/2019 - AVVENIRE
            Quelle donne contro il cancro «Una sfilata per rinascere» ................................................... 27
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25/04/2019
                                                ilvescovado.it
                                                                                                                         EAV: € 387
                                                                                                                         Lettori: 1.933
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                       Link alla pagina web

  Raggiunge Ospedale in scooter e scopre di avere un infarto.
                  Salvo 53enne di Amalfi

 È giunto all’ospedale di Castiglione di
 primo mattino, a bordo del suo scooter.
 Lamentava fastidiosi dolori all'addome
 quel 53enne di Amalfi. Preso in cura dal
 cardiologo              di        turno,
 l’elettrocardiogramma ha svelato che un
 infarto, anche esteso, era in corso.
 Stabilizzato     grazie    alla  terapia
 farmacologica necessaria, l'uomo è stato
 portato a bordo di un'ambulanza di tipo
 A con rianimatore a bordo al porto
 turistico di Maiori. Ad attenderlo
 l'eliambulanza che lo ha trasferito alla torre cardiologica dell'Ospedale Ruggi
 d'Aragona di Salerno per l’urgente intervento chirurgico. L'uomo, che con senso di
 responsabilità e senza esitare si è affidato ai medici di Castiglione, ora è fuori
 pericolo

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 28
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 5.426
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

        «Ospedale, cinque giorni per operare una frattura»

 VALLO DELLA LUCANIA VALLO DELLA
 LUCANIA Carmela Santi Una lunga
 attesa, oltre 5 giorni, per essere
 sottoposti a un intervento chirurgico. È l'
 odissea vissuta da cinque pazienti
 ricoverati con fratture di femore e omero
 nel reparto di ortopedia dell' ospedale
 San Luca di Vallo. A denunciarla in una
 lunga lettera inviata ai commissari
 straordinari dell' Asl Salerno e al
 direttore sanitario del plesso ospedaliero
 è il sindaco di Moio della Civitella Enrico
 Gnarra, testimone diretto di quanto
 sarebbe accaduto durante le festività
 pasquali, a quanto pare, nel reparto di
 ortopedia qualcosa non è andato per il
 verso giusto tanto da far slittare tutto a
 dopo il weekend e oltre. Il sindaco in
 visita a un amico, diventa suo malgrado
 testimone di una vicenda che accomuna
 cinque persone. «I cinque malcapitati
 erano convinti di essere operati nella
 giornata di venerdì 19 ma ad ora di
 pranzo le loro aspettative svaniscono»,
 scrive Gnarra al commissario Mario Iervolino, al sub sanitario Vincenzo D' Amato e al
 direttore sanitario Adriano De Vita, e continua: «L' intervento è rinviato a dopo
 Pasquetta. Ciò significa che all' ospedale di Vallo, nel reparto di Ortopedia,
 nonostante la presenza di pazienti con fratture che andrebbero operati con una
 certa tempestività, il venerdì santo si opera solo di mattina, di pomeriggio non si
 opera, il sabato santo non si opera». C' è però qualche medico che si stupisce della
 mancanza di sedute operatorie, anche alla luce della chiusura dell' omologo reparto
 dell' ospedale di Roccadaspide. Il direttore sanitario De Vita è a conoscenza di questi
 fatti ma non è cambiato nulla. «Qualcuno - continua il sindaco - mi parla di diatribe
 giudiziarie in corso. A me non interessa, mi interessa sapere se c' è un responsabile
 che consente di operare una persona, anziana, dopo cinque giorni». ©
 RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 17

                                                                                                                          EAV: € 600
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

   La Giornata della donazione: domenica presso l' ospedale

 EBOLI. Si rinnova l' appuntamento con la
 "Giornata di donazione del sangue". Un'
 occasione a cavallo tra la solidarietà a
 tutto tondo e l' impegno civile che
 dovrebbe contraddistinguere tutti. Il
 nuovo appuntamento è programmato per
 dopodomani, domenica 28 aprile 2019,
 presso il presidio ospedaliero Maria
 Santissima Addolorata di Eboli, dove si
 terrà    una   giornata     di     autentica
 solidarietà, che avrà l' obiettivo
 dichiarato invogliare la cittadinanza a
 donare il sangue, il tutto in previsione di
 una raccolta emergenziale che investe
 tutto il territorio di Eboli e del
 circondario. La donazione di sangue
 straordinaria è un' iniziativa che, come
 molte altre, con ciclica cadenza
 coinvolge l' Unità Operativa di Medicina
 Trasfusionale del Presidio Ospedaliero di
 Eboli, in collaborazione con l' Avis di
 Giungano. Un' iniziativa che è stata
 promossa grazie all' impegno degli operatori locali, a cominciare da Teresa Sparano,
 allo scopo di sensibilizzare la popolazione alla donazione del sangue. Gli
 organizzatori del Centro Trasfusionale dell' ospedale di Eboli in queste ore stanno
 rivolgendo un invito a tutti i cittadini, affinché partecipino all' iniziativa di solidarietà.
 Si dona dalle ore 8 alle ore 12.

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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26/04/2019                                                                                                                Pagina 25
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 10.718
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

      Ambulatori e liste d' attesa al «Rummo» Pizzuti: «Non
                     confondeteci con l' Asl»

 LE CRITICITÀ Luella De Ciampis I tempi d'
 attesa per effettuare visite specialistiche
 all' ospedale «Rummo» continuano a
 essere lunghissimi. A seconda dei reparti
 variano nell' ambito di una forbice che
 va dai 30 ai 365 giorni, lasciando insoluti
 nodi da sciogliere, di vitale importanza
 per i cittadini del Sannio. In Cardiologia
 per effettuare un ecografia cardiaca
 servono circa 7 mesi e mezzo, per un'
 ecografia cardiaca pediatrica ci vogliono
 poco meno di 4 mesi e per sottoporsi a
 una prova da sforzo, sono necessari più
 di 9 mesi. Nel reparto di Oculistica i
 tempi di attesa per una visita completa,
 sono in media di 168 giorni, mentre, in
 Chirurgia    cardiovascolare      per    un
 ecocolordoppler si aspetta per circa 5
 mesi. Le attese più lunghe, riguardano
 però le visite presso i reparti di
 Pneumologia con 239 giorni, Nefrologia
 con 323 giorni e senologia, solo per
 quanto riguarda la mammografia, per cui
 è necessario attendere un anno, contro i
 30 giorni necessari per la visita senologica. IL MANAGER «Per quanto riguarda l'
 erogazione delle visite ambulatoriali chiarisce il direttore generale, Renato Pizzuti il
 compito dell' ospedale non è farsene carico in prima battuta ma affiancare l' attività
 di screening svolta dal territorio, e quindi dall' Asl. Anche nei percorsi di screening, l'
 ospedale ha un ruolo diverso: quello di subentrare nella fase successiva, se viene
 riscontrata una lesione sospetta, meritevole di un approfondimento. Lo stesso
 discorso è valido anche per le visite cardiologiche, perché l' azienda ospedaliera
 garantisce in tempi brevi tutti i controlli ai pazienti ricoverati e dimessi, ma ha tempi
 di attesa non brevissimi per le prestazioni ambulatoriali». La lunghezza dei tempi di
 attesa per le prestazioni cardiologiche, è infatti subordinata al fatto che, le uniche
 strutture che possono erogarle in modalità gratuita, sono l' Asl e l' ospedale, in
 quanto, anche presso i centri convenzionati, le visite cardiologiche sono a

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pagamento. Per esempio, un elettrocardiogramma richiesto per praticare sport ha un
costo medio di 50 euro. IL RECLUTAMENTO Intanto, l' azienda ospedaliera ha avviato
l' iter per l' espletamento del concorso per titoli ed esami, per la copertura di 4 posti
per dirigente medico per l' unità operativa di Cardiologia. Il procedimento è stato
messo in atto in seguito alla nota sottoscritta dal direttore dell' unità di Cardiologia
interventistica e Utic, Marino Scherillo, che invitava la direzione strategica ad
accelerare l' indizione del concorso, a causa della grave carenza di cardiologi, a cui
attualmente si sopperisce con gli incarichi a tempo determinato. La possibilità di
reclutare dirigenti medici direttamente dalla graduatoria concorsuale consentirà di
effettuare assunzioni a tempo indeterminato, che daranno stabilità organizzativa e
gestionale al reparto, contribuendo al mantenimento dei Lea. Una carenza, quella
dei cardiologi, da colmare, ma sicuramente con minor difficoltà rispetto a quella di
anestesisti, da destinare alle terapie intensive, di cui cominciano a lamentare l'
assenza anche alcune strutture private del territorio. Infatti, per la Radiologia, altra
branca in grave affanno, per carenza di medici, sono già state immesse in servizio 6
unità e altre 3 ne saranno assunte. Contestualmente, sono state indette le
procedure di avvisi di mobilità regionale e interregionale per titoli e colloqui, per la
copertura di 21 posti di collaboratore amministrativo e per la copertura di 71 posti di
operatore socio sanitario. Un provvedimento quest' ultimo, reso necessario dalla
carenza di operatori sociosanitari, che si è aggravata negli anni e che rischia di
compromettere il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza. Infatti, gli Oss,
sono figure indispensabili di supporto ai professionisti sanitari, che agiscono, nell'
assistenza di base ai pazienti non autosufficienti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 25
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 10.618
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

   «Ospedale in bilico diamo un segnale boicottando il voto»

 LA MOBILITAZIONE Vincenzo De Rosa
 Terza notte di occupazione a Palazzo San
 Francesco per il Comitato civico
 spontaneo «Curiamo la vita» dopo una
 giornata che ha lasciato però il segno nel
 morale delle donne e degli uomini che
 ormai da mesi conducono la battaglia
 per la difesa del presidio ospedaliero di
 Sant' Agata de' Goti. Ieri in piazza
 Municipio, sotto il balcone dell' aula
 consiliare occupata da martedì, gli
 attivisti avevano invitato i cittadini di
 Sant' Agata e dei comuni limitrofi, i
 rappresentanti       istituzionali   e    le
 associazioni per protestare tutti insieme
 e far sentire più forte la voce di chi
 chiede che il «Sant' Alfonso» non si
 tocchi. LA DELUSIONE Un grido che però
 è rimasto isolato, poco più di 50 le
 persone che si sono ritrovate nel corso
 dell' intero pomeriggio dinanzi la porta
 del municipio. E tra le istituzioni presenti
 il solo sindaco di Airola Michele
 Napolitano ed assessori e consiglieri del
 Comune di Sant' Agata. Una situazione che ha distrutto il morale degli attivisti. La
 portavoce del comitato Mena Di Stasi ha quasi perso i sensi ed è stato necessario l'
 intervento dei sanitari del 118. Una scena quasi surreale quella delle donne
 affacciate al balcone sotto lo sguardo stupito dei tanti turisti che hanno affollato ieri
 il centro storico di Sant' Agata. Una protesta però destinata ad andare avanti, sia
 con l' occupazione dell' aula consiliare di Palazzo San Francesco, sia con la tenda del
 sit-in nel cortile del plesso ospedaliero di località San Pietro. Anche con nuove
 iniziative, in attesa che da Napoli in giornata giungano notizie dal tavolo convocato
 in Regione. Un incontro nel quale però il comitato crede poco, così come ormai poca
 è la fiducia rimasta nella solidarietà della cittadinanza. «Evidentemente ai
 santagatesi non interessa nulla dell' ospedale e della nostra protesta» hanno
 commentato a fine giornata gli attivisti dall' aula consiliare occupata. «In questi
 giorni hanno spiegato in tanti ci hanno detto di proseguire nella protesta, hanno
 garantito la loro vicinanza e la loro presenza cittadini ed associazioni, ci hanno
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invitato ad andare avanti ma adesso queste persone dove sono? Dobbiamo pensare
allora che i santagatesi hanno paura? Ma noi non ci fermiamo, andiamo avanti lo
stesso». Al pomeriggio era stata invece Mena Di Stasi a ringraziare chi era
intervenuto, polemizzando con gli assenti. «Davanti a voi e davanti a noi aveva
detto la portavoce incatenata c' è la risposta del perché ci stanno togliendo l'
ospedale. Ho sempre pensato che la differenza avrebbe potuto farla l' unione, ma se
questa è l' unione...». L' APPELLO Protesta, come detto, che proseguirà con le
pasionarie che ora con un nuovo appello vorrebbero coinvolgere anche chi in questi
giorni è impegnato nella presentazione delle liste per le elezioni amministrative del
26 maggio. Sant' Agata è infatti tra i comuni al voto in provincia di Benevento e già
oggi è attesa l' ufficializzazione delle candidature. Il gesto, clamoroso, che il
comitato chiede ai cittadini di Sant' Agata è quello di non presentare nessuna lista
per le elezioni comunali. «Ai nostri concittadini questa la richiesta - vogliamo donare
un sogno, desistete dal presentare le liste per il rinnovo del consiglio comunale.
Visto che abbiamo un commissario della Salute, ben venga un commissario per
amministraci tanto il nostro voto è inutile, anzi a volte è dannoso». IL VERTICE
Intanto alle 11 di oggi a Napoli si incontreranno il responsabile della direzione
generale della Regione Campania per la Tutela della Salute Antonio Postiglione, il
sindaco di Sant' Agata Carmine Valentino, il direttore generale dell' azienda
ospedaliera «San Pio» Renato Pizzuti ed il vicepresidente dell' VIII commissione
consiliare della Campania Erasmo Mortaruolo. Confronto che avrà ad oggetto la
«programmazione delle funzioni del presidio ospedaliero Sant' Alfonso Maria de'
Liguori». E dal tavolo potrebbe arrivare anche la notizia di una visita, la prossima
settimana, del governatore Vincenzo De Luca a Sant' Agata. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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26/04/2019                                                                                                                     Pagina 21

                                                                                                                               EAV: € 3.308
                                                                                                                               Lettori: 133.364
                                               Argomento: Sanità Campania

                       In ospedale ladri di fiori e di «sollievo»
 Claudio Coluzzi
 I gesti che feriscono Ci sono gesti che a
 volte danno la misura più di tante parole
 della bassezza cui può giungere l' animo
 umano. All' interno dell' Ospedale di
 Caserta, in occasione della visita del
 Governatore De Luca, è stato rifatto il
 look del verde pubblico. Alberi potati,
 prati rasati, fioriere ovunque. Lasciando
 da parte la considerazione che sarebbe
 auspicabile tenere sempre in ordine il
 verde (oppure far venire De Luca ogni
 giorno), c' è qualcosa di più grave.
 Qualcuno ha rubato le piantine dalle
 fioriere dell' ospedale (come si vede
 nella foto). Immagino che questo
 «essere» sia stato qualche volta in
 ospedale (ricoverato o in visita a parenti
 o amici) e si sia reso conto che, quando
 si soffre, anche la vista di un fiore o di
 un' aiuola ben curata può essere di
 sollievo. Ebbene questo qualcuno ha
 sottratto sollievo ai pazienti dell'
 ospedale. Un furto più grave di una
 rapina in gioielleria e che spaventa per l'
 ignoranza e la bassezza di chi lo ha compiuto. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 12

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                                          Argomento: Sanità Campania

                Incurabili, spostare i vasi è reato penale

 Caro direttore, abbiamo appreso con
 soddisfazione che il presidente della
 Regione Campania Vincenzo De Luca ha
 stanziato ( Corriere del Mezzogiorno del
 25 aprile scorso) 80 milioni di euro per
 intervenire con la massima urgenza sui
 dissesti del complesso degli Incurabili,
 che mettono in pericolo non solo la
 storica Farmacia e la cinquecentesca
 chiesa di Santa Maria del Popolo, ma lo
 stesso         indispensabile        presidio
 ospedaliero. Tuttavia De Luca ha chiesto
 al commissario dell' Asl Napoli 1 Centro
 (che ha titolo sugli Incurabili) Ciro
 Verdoliva - in contrasto con le decisioni
 del     ministero    dei   Beni     culturali,
 competente in materia - che dalla
 Farmacia degli Incurabili, gli splendidi
 vasi e i loro pregevolissimi stigli in radica
 di noce, siano trasferiti nell' Ospedale di
 San Gennaro fuori le mura, per renderli
 fruibili in quella sede, peraltro sprovvista
 di impianti di sicurezza e antifurto. La
 decisione è arbitraria e antistorica in quanto l' Ospedale di San Gennaro possedeva
 la sua perduta Spezieria: i vasi seicenteschi, dipinti con l' effigie di San Gennaro,
 sono pubblicati in Gli antichi vasi di maiolica delle spezierie napoletane (di G.
 Donatone, Editore Guida, Napoli 2018). Il governatore farebbe cosa meritoria se
 iniziasse una campagna per il recupero dei vasi con San Gennaro sparsi per il mondo
 e ripristinasse l' antica Spezieria. Invece il Mibac ha deciso di trasferire i vasi degli
 Incurabili temporaneamente e cautelativamente nel Museo di San Martino che è
 adeguatamente tutelato; tutto ciò è condiviso da Nicola Spinosa e da Leonardo Di
 Mauro, in qualità di storico dell' arte. Italia Nostra si chiede chi siano gli esperti a cui
 si rivolge il governatore De Luca. Dovrebbero sapere che i vasi della Farmacia degli
 Incurabili sono stati creati per essere esposti solo nel contesto decorativo delle
 eleganti boiserie , che non possono essere rimossi dalla storica Farmacia, a meno di
 incorrere nel reato previsto dall' articolo 733 del Codice penale: danneggiamento di
 opere d' arte di rilevante valore artistico. I preziosi vasi di maiolica vanno ammirati
 solo nel loro suggestivo contesto di boiserie , impreziosite dagli strepitosi fondali d'
              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
intaglio dorato barocco napoletano. I vasi senza il loro contesto sarebbero
disanimati, snaturati, deraciné. Si rinunci a siffatte anacronistiche scelte, prive di
specifica competenza. Italia Nostra sollecita le relazioni dei tecnici nominati per
acclarare i dissesti e i danni statici alle strutture degli Incurabili. E' urgentissimo
provvedere ai consolidamenti statici e al risanamento idrogeologico del sottosuolo.
Con l' occasione dei lavori è importante che gli archeologi vigilino ed effettuino scavi
mirati per fare emergere eventuali, preziose testimonianze dell' acropoli greca di
Napoli.

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 32

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                                          Argomento: Sanità Campania

 LA FARMACIA CHIUDE POCHE SPERANZE PER GLI INCURABILI
 DI GIUSEPPE DEL BELLO
 Napoli. Era venuto giù con un boato, all'
 alba del 24 marzo, insieme alle ossa
 della cofondatrice dell' Ospedale degli
 Incurabili,      Maria       D'      Ayerba.
 Miracolosamente, in bilico, è rimasta
 solo la sua lastra tombale, giusto a
 ridosso di una trave piazzata dai gestori
 di un garage sottostante. Probabilmente
 abusivo.Difficile, davanti al disastro, farsi
 una ragione del crollo del pavimento
 della cinquecentesca chiesa di Santa
 Maria del Popolo degli Incurabili. Anche
 perché il proprietario di un patrimonio
 artistico e storico di inestimabile valore è
 una Asl, la Napoli 1. Un' azienda
 sanitaria le cui ricchezze stanno andando
 in malora. L' ultima puntata - in questa
 storia di incuria e pressapochismo -
 riguarda proprio la famosa Farmacia,
 gravemente danneggiata con il crollo del
 pavimento. Ora si teme per il resto del prezioso complesso museale di cui si sono
 innamorati in tanti, compresi Alberto Angela, il regista Ferzan Özpetek e la Bbc.
 Costruita nel XVI secolo, ampliata e decorata tra il 1740 e il 1760 nelle forme che
 abbiamo conosciuto, ricca di opere d' arte, ha rappresentato l' idea dell' epoca di
 curare anche con la bellezza. Delle centinaia di farmacie simili era l' ultima al mondo
 rimasta intatta. Le due sontuose sale che la compongono, chiuse per oltre trent'
 anni, erano state riaperte al pubblico nel 2011. Adesso da questo scrigno stanno per
 essere portati via molti oggetti e opere di valore. Chi li conserverà per il tempo dei
 restauri? Non si sa. Del resto, l' immenso tesoro degli ospedali storici napoletani non
 è mai stato ordinato e classificato. «Neanche la Soprintendenza ha un catalogo dei
 beni» spiega Gennaro Rispoli, il chirurgo che dieci anni fa la Asl autorizzò a istituire,
 all' interno degli Incurabili, il Museo delle Arti Sanitarie. «Ho fatto quel che potevo,
 cioè un primo inventario. Ma catalogare non spetta a me». La magistratura ha
 aperto un fascicolo per accertare se il crollo sia dipeso dalla scarsa manutenzione. E
 se la caverna di tufo su cui insiste la chiesa sia stata trasformata in un parcheggio a
 pagamento ampliato violando la legge. Dov' erano Regione e Asl? Ciro Verdoliva, il
 commissario straordinario dell' azienda sanitaria, ammette: «Nonostante i segnali
 premonitori, nessuno si è mai interessato». Il saggista Antonio Emanuele
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Piedimonte, autore di Alchimia e Medicina a Napoli, guarda avanti: «La Regione
dovrebbe mobilitare le eccellenze universitarie della Campania. I tesori dell' Asl sono
la nostra storia».

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 25

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                                          Argomento: Sanità Campania

      La salute dipende pure dalla rete internet L' ospedale
                  aggiorna sistemi e banca dati

 LA SANITÀ Ornella Mincione Verranno
 spesi circa 75.000 euro per adeguare l'
 infrastruttura della rete dati dell' azienda
 ospedaliera Sant' Anna e San Sebastiano
 di Caserta. Un servizio che è stato
 affidato, a seguito di una gara, alla
 Nabacom srl, unica candidata insieme
 alla Telecom. La nuova rete potrebbe
 essere attiva già tra la fine di maggio e l'
 inizio di giugno. È quanto si evince in
 una delibera pubblicata in albo pretorio
 su cui si legge che, «per garantire uno
 standard di efficienza elevato, nell'
 ambito dei nuovi processi informatici di
 questa azienda», è stata avviata a marzo
 scorso la procedura per una richiesta di
 offerta sulla rete Mepa Consipm
 aggiudicata nel giro di poco più di un
 mese. «Quest' adeguamento è stato
 assolutamente necessario - spiega il
 direttore      generale    dell'     azienda
 ospedaliera Mario Ferrante -. La rete ora
 vigente non sostiene la mole dei dati che
 vengono immessi continuamente e,
 quindi, il sistema è pesantemente rallentato e spessa va in blocco». Ogni attività che
 viene svolta in ospedale, infatti, «viene registrata in rete: va in internet. Questa rete
 è obsoleta e deve essere adeguata al nuovo flusso di informazioni. Attualmente
 bisogna fare i conti con la telemedicina e per mantenere i ritmi bisogna che la rete
 sia predisposta a sostenere i tanti dati», continua ancora il manager del nosocomio.
 «Abbiamo fatto un lavoro chirurgico per riutilizzare quanto era preesistente e
 contenere al massimo i costi - spiega Giovanni Sferragatta, direttore del' Uoc servizi
 informatici aziendali -. Con la vecchia rete avevano una velocità dalle due sale
 server ai nove edifici dell' ospedale di 1 Gb. Ora avremo una velocità dieci volte più
 efficace, che arriva a 10 Gb». La rete da adeguare «risale a dieci anni fa. In questo
 periodo la tecnologia è avanzata e anche il sistema sanitario. Molti sono i dati che
 sono in rete, soprattutto immagini - spiega ancora Sferragatta -. Si consideri che solo

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uno studio diagnostico per un paziente può contenere decine di immagini, anche
oltre la cinquantina». Per l' intero nosocomio sono due i centri stella campus, vale a
dire le sale server da cui inizia a diramarsi la rete locale ospedaliera. Questo flusso
ha la velocità di 1 Gb. Poi, in ogni edificio, si dirama un ulteriore rete che arriva a
ciascuna postazione e questo sistema ha una velocità di 100 Mb. «Con l' andare del
tempo, l' informatizzazione dei dati ha raggiunto livelli elevatissimi e l' esigenza di
velocità e interconnessione è aumentata a dismisura. Sulla rete - aggiunge il
direttore dell' Uoc servizi informatici - ha inciso la videosorveglianza e il nuovo
sistema informatico amministrativo regionale. È necessario realizzare al più presto
una rete cloud per le informazioni, oltre a dover stabilire un sistema di Back Up.
Tutti fattori che hanno reso oltremodo necessario e urgente l' adeguamento della
rete». Questo lavoro, «che verrà svolto entro fine maggio e non oltre giugno,
resisterà per almeno altri dieci anni. Un procedimento che è stato aggiudicato ad
una ditta per un costo più basso della base d' asta, ovvero di 88.000 euro. L'
aggiudicazione è stata assegnata per una spesa di 74.553,53 euro», tiene a
precisare il responsabile Sferragatta. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26/04/2019                                                                                                               Pagina 28

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                                         Argomento: Sanità Campania

     Rischio ambulanze botte a due medici in un solo giorno

 `A Barra e in via Melloni giornata difficile
 per il personale Cazzotti e minacce di
 morte: «Se muore vi sparo in testa» L'
 EMERGENZA Ettore Mautone Violenza
 contro i camici bianchi, aggressioni ai
 danni di medici e infermieri nei pronto
 soccorso e sui mezzi del 118. Ieri due
 aggressioni nello stesso giorno, a Barra e
 a Piazza Carlo III. Ventinove episodi in 4
 mesi, una ogni 4 giorni dall' inizio dell'
 anno. Una media, costante, una
 progressione grave e inarrestabile. Gli
 ultimi della serie ieri mattina e poi nel
 pomeriggio: alle 8 da Barra parte una
 chiamata al 118. Un paziente è in crisi
 per una reazione allergica. Parte il team
 del Loreto. Pochi minuti e il mezzo è sul
 posto. Il medico fa caricare il paziente
 sull' ambulanza, qui inizia le manovre
 per stabilizzare la situazione cardiaca e
 respiratoria come è prassi. Un familiare
 chiede di salire a bordo. Al diniego (le
 regole assicurative e per la sicurezza lo
 vietano) scatta l' aggressione, una
 scarica di pugni e schiaffi al sanitario che è costretto a interrompere le cure e a
 rifugiarsi nel vano guida. Poi la corsa in ospedale, il ricovero del paziente e dieci
 giorni di prognosi al dottore sottratto a un servizio salvavita. Scatta la denuncia ai
 carabinieri. Il medico è costretto ad allontanarsi scortato dalle guardie giurate. LE
 MINACCE La seconda aggressione avviene a metà pomeriggio. «La postazione
 Ascalesi del 118, da noi soprannominata cicogna in quanto a bordo sono nati due
 bambini - segnala ancora l' Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate - è attivata alle
 17,30 per un codice rosso. Un uomo di 49 anni in via Melloni è in arresto cardiaco. In
 8 minuti il mezzo giunge sul posto, iniziano le procedure di rianimazione che durano
 oltre 40 minuti. I parenti accusano il team di essere in ritardo (ma non è vero ndr) e
 iniziano a inveire ed aggredire verbalmente». Arrivano spintoni, insulti e la
 tristemente nota minaccia di morte in caso di decesso del paziente. «Vi sparo in
 testa». Una prospettiva agghiacciante. «Poco prima di dichiarare la morte del
 paziente - racconta ancora l' associazione guidata dal medico del 118 Manuel
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Ruggieri - giunge una pattuglia della polizia allertata dalla centrale del 118 che con
difficoltà riesce a scortare l' equipaggio in ambulanza. Tra qualche mese se continua
così - commenta Ruggiero - nessuno vorrà più svolgere questo servizio». SOLUZIONI
INSUFFICIENTI La violenza in corsia segue dinamiche note ma le ipotesi di soluzioni
sembrano solo palliativi. La legge nazionale che inasprisce le pene è in dirittura di
arrivo ma non prevede, come richiesto, l' attribuzione ai camici bianchi della
qualifica di pubblico ufficiale che consentirebbe la procedibilità d' ufficio. Le
aggressioni continuano con sempre maggiore frequenza. Come il 4 marzo scorso a
Nola: nonostante la tempestività dei soccorsi la dottoressa viene aggredita senza
motivo con insulti e schiaffi. Coinvolti anche autista e infermiere intervenuti. I camici
bianchi riescono ad avvertire i carabinieri. Il personale viene refertato con 5 e 7
giorni di prognosi, il mezzo sottratto al servizio. Il 9 marzo l' allerta giunge da Sant'
Antimo: una donna e i suo bambino di appena un anno e mezzo sono ostaggio del
compagno della donna tossicodipendente e agli arresti domiciliari. Urla, minacce, poi
il tentato suicidio dell' uomo, quindi le escandescenze in ambulanza. I carabinieri
intervengono dopo un' ora. L' 8 marzo l' aggressione avviene a Pianura, soccorso a
una donna in codice giallo. Anche in questo caso l' aggressione scatta al diniego di
far entrare un familiare sul mezzo del 118. «Barbarie che deve finire » commenta
Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale del Verdi. Intanto il commissario della
Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva ricorda che entro luglio saranno montate le web-cam su
ambulanze e personale. «Un nodo irrisolto - conclude Antonella Barbi, medico del
118 e rappresentante della Cisl - è il soccorso ai pazienti psichiatrici. Difficile
attivare un Trattamento sanitario di notte e le forze dell' ordine sono sottoposte a
regole di ingaggio che vanno ricodificate». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26/04/2019                                                                                                                 Pagina 14

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                                           Argomento: Sanità nazionale

             "Bisogna fare informazione sui social network"

 carlo signorelli professore di igiene
 Commentando le statistiche del morbillo
 relative ai primi tre mesi del 2019, Carlo
 Signorelli, ordinario di igiene e sanità
 pubblica dell' Università di Parma e del
 San Raffaele di Milano, guarda il
 bicchiere mezzo pieno. 1 La legge sull'
 obbligo sta dando i suoi frutti? «Numeri
 alla mano, sì. Nei nostri bambini oggi
 abbiamo coperture pari al 95 per cento
 quasi dappertutto. Ma occorre lavorare
 su più fronti, partendo da una presenza
 capillare sui social network, punto di
 partenza per superare la barriera dell'
 esitazione vaccinale». 2Nei primi tre
 mesi del 2019 l' età mediana dei contagi
 in Italia è stata di 30 anni: cosa si può
 fare per «recuperare» gli adulti?
 «Possiamo soltanto informarli: lo Stato
 non è nelle condizioni di garantire un'
 offerta rivolta a tutti gli adulti non
 protetti nei confronti del morbillo».
 3Perché      molti    operatori   sanitari
 continuano a non essere vaccinati? «In Europa siamo tra i Paesi con la più bassa
 copertura degli operatori sanitari. A noi spetta anche il compito di informare i
 colleghi. Ma se ciò non dovesse bastare, potrebbe essere opportuno adottare misure
 coercitive anche nei loro confronti». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 14

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                                          Argomento: Sanità nazionale

  Allarme morbillo: in un anno casi triplicati Italia quinta tra i
                   ricchi per mancati vaccini
 FABIO DI TODARO
 Nei primi tre mesi del 2019 segnalati più
 di 110mila contagi nel mondo. L' Oms:
 "Nuova impennata, le situazioni più
 difficili in Madagascar e Ucraina"
 Secondo        le      statistiche       dell'
 Organizzazione Mondiale della Sanità,
 rilanciate dall' Unicef nella settimana
 mondiale delle vaccinazioni, sono oltre
 110mila i casi segnalati nei primi tre
 mesi del 2019. Un dato che l' agenzia
 delle Nazioni Unite considera «ufficioso»,
 ma       «sicuramente         sottostimato».
 Mediamente, infatti, «meno di un caso su
 dieci viene riportato a livello globale». Il
 dibattito sui vaccini è lontano dalle
 prime pagine da diverse settimane. Ma i
 problemi     non     sono      alle   spalle,
 soprattutto per quanto concerne il
 morbillo. A dimostrare l' aumento dei
 contagi su scala globale, è il confronto
 con lo stesso periodo del 2018: più 300
 per cento, se il dato relativo al
 medesimo periodo dello scorso anno era
 di poco superiore a 28mila contagi. Il trend del morbillo continua dunque a essere in
 ascesa e a pagare il prezzo più alto, ovunque, sono i bambini: i più esposti alle
 potenziali conseguenze fatali della malattia. Dalle ultime statistiche dell'
 Organizzazione Mondiale della Sanità, si evince che il morbillo ha intrapreso una
 nuova «scalata». Le situazioni più difficili riguardano Madagascar (70mila casi, da
 settembre a febbraio), Ucraina (49mila contagi) e India (oltre 16mila casi). A seguire,
 Brasile (9.168), Filippine (8.767), Venezuela (5.668), Thailandia (5.389), Kazakistan
 (3.988), Nigeria (3.830) e Pakistan (3.799). Ma la situazione non è poi tanto migliore
 nei Paesi occidentali. Gli Stati Uniti, che nel 2000 avevano dichiarato la sconfitta del
 morbillo, da mesi sono alle prese con una violenta recrudescenza. Oltre 600 i casi
 conteggiati dall' inizio dell' anno: lo Stato di Washington, la città di New York, il New
 Jersey, l' Oregon e le Hawaii le aree più colpite. Tra le nazioni più e coinvolte in
 questo primo scorcio di 2019, anche Israele e la Tunisia. Alla base di questo

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andamento, un' unica ragione: il calo delle coperture vaccinali. Il morbillo è una delle
malattie più contagiose del mondo, ma può essere prevenuto quasi sempre
ricorrendo a due dosi (la prima da effettuare a 12 mesi, la seconda a 5-6 anni) di un
vaccino sicuro ed efficace. Non riuscendo a garantire una copertura sufficiente in
buona parte del pianeta, il virus che provoca la malattia continua a circolare. Se nei
Paesi a basso e medio reddito il problema è l' accesso alle vaccinazioni, la riluttanza
è un problema riemerso negli ultimi anni soprattutto nel mondo occidentale. Nei
primi dieci anni del nuovo secolo, la vaccinazione contro il morbillo di circa 700
milioni di bambini ha evitato 4,3 milioni di decessi. Ma dal 2010 a oggi, la situazione
è cambiata. Gli Stati Uniti, con oltre 2,5 milioni di bambini non vaccinati, guidano la
classifica delle nazioni ad alto reddito. L' ostracismo nei confronti della profilassi
riguarda pure la Francia (600mila bambini non adeguatamente protetti), Regno
Unito (500mila), Argentina (438mila), Italia (435mila), Giappone (374mila), Canada
(287mila) e Germania (168mila). Molti dei giovani genitori ignorano le complicanze
che possono determinare malattie come il morbillo, la poliomielite, la pertosse, il
tetano e la difterite. Per non parlare di altri antidoti, quali quelli contro l' epatite B e
il papillomavirus umano (Hpv), che riducono il rischio di sviluppare due tumori: quelli
del fegato e della cervice uterina. L' ostracismo nei confronti delle vaccinazioni è
percepibile anche in Italia, dove il dibattito è progressivamente scemato dopo le
schermaglie che hanno seguito l' introduzione dell' obbligo di effettuare dieci
vaccinazioni pediatriche per iscrivere i bambini a scuola. Le prime rilevazioni hanno
evidenziato un aumento delle coperture vaccinali in molte regioni. Detto ciò, in
molte aree del Paese si è ancora lontani dagli obbiettivi previsti dal Piano nazionale
di prevenzione vaccinale. Quanto al morbillo «sono 557 i casi segnalati nel primo
trimestre del 2019, l' 87,5 per cento dei quali ha riguardato persone non vaccinate»,
fa sapere l' Istituto Superiore di Sanità. Si è all' incirca a due terzi del dato rilevato
nello stesso periodo del 2018, ma la flessione non deve far cantare vittoria. Il nostro
Paese è infatti reduce da due anni da «maglia nera»: con oltre 5.300 e 2.526 casi di
morbillo registrati nel 2017 e nel 2018 (e 13 decessi complessivi). Poi perché
continuano a permanere delle sacche di «resistenza» tra chi dovrebbe avere il
compito di prendersi cura della salute degli altri: soltanto in questi primi tre mesi, 29
contagi sono stati registrati tra gli operatori sanitari. Infine perché la sfida, del
presente e del futuro, è rappresentata dai giovani adulti, molti dei quali non hanno
completato la vaccinazione e risultano dunque un rischio: per sé e per gli altri. BY
NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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26/04/2019                                                                                                                 Pagina 13

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                                           Argomento: Sanità nazionale

   Asl, giro di vite sui concorsi arriva l' algoritmo anti -truffa

 Il ministro Grillo corre ai ripari dopo il
 caso Perugia: domande "create" il giorno
 dell' esame Due proposte di legge
 grilline per escludere la politica dalle
 nomine della sanità regionale LA NOVITÀ
 La politica fuori dalle nomine apicali
 nella sanità e rivoluzione dei concorsi
 per il personale delle aziende sanitarie
 con le tracce d' esame informatizzate ed
 estratte da algoritmi, lo stesso giorno
 dell' esame. Ad annunciare il giro di vite
 che potrebbe costituire una vera e
 propria rivoluzione anti raccomandazioni
 in quello che è uno dei posti in cui le
 influenze politiche continuano ad essere
 più forti è stato il ministro della sanità
 Giulia Grillo, ieri in visita a Perugia
 insieme al vicepremier Luigi Di Maio e al
 guardasigilli Alfonso Bonafede. LA TASK
 FORCE A un giorno dall' entrata in
 servizio del commissario straordinario
 dell' Azienda Ospedaliera di Perugia
 dopo gli scandali sui concorsi e le
 influenze per le nomine sanitarie che
 hanno portato alle dimissioni della governatrice Catiuscia Marini, ieri si è presentata
 una vera task pentastellata che, come ha detto la Grillo, ha voluto dimostrare
 vicinanza alle istituzioni e ai cittadini della regione. Di fatto, al di là della visita alla
 struttura e degli incontri istituzionali, sia la Grillo che Di Maio hanno annunciato l'
 avvio di una doppia riforma che potrebbe cambiare i connotati alle aziende sanitarie
 italiane, sottraendo le nomine dei dirigenti alle influenze della politica, soprattutto
 regionale, che su queste conserva una certa discrezionalità di scelta. Ancora più
 rivoluzionaria poi potrebbe essere l' idea che ha lanciato proprio davanti all'
 ospedale dello scandalo il ministro Grillo. LE INTERCETTAZIONI In una delle
 intercettazioni più famose dell' inchiesta che ha azzerato la sanità umbra infatti, si
 vedono alcuni dirigenti passarsi liste di raccomandati e tracce dell' esame. E per
 evitare che una cosa del genere possa ripetersi, il ministro ha annunciato che «la
 politica non deve interferire con la sanità, sia nelle nomine apicali ma anche nella
 gestione dei concorsi pubblici. Questo paese non può più attendere una seria riforma
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delle modalità di formazione delle tracce. E per questo si devono usare sistemi
informatizzati per estrarre delle tracce mediante algoritmi la mattina» dello
svolgimento del concorso, in maniera che, ha sferzato, «anche chi proprio non ce la
fa a non delinquere gli verrà particolarmente difficile». In pratica, dalle parole del
ministero sembra delinearsi un sistema simile a quello dei quiz per conseguire la
patente dove non esiste in anticipo una traccia ma le domande vengono create dall'
elaboratore al momento stesso dell' esame. Anche perché, ha voluto sottolineare la
Grillo, «è odioso il sistema delle raccomandazioni nei concorsi pubblici». Se questa
per il momento è solo un' idea che, assicurano al ministero, verrà sviluppata nei
prossimi mesi, l' altra rivoluzione che poi è una delle storiche bandiere del M5s in
tema sanitario, annunciata ieri anche da Di Maio, dovrebbe essere ormai in dirittura
d' arrivo vista l' esistenza di ben due proposte di legge simili del M5s sull' argomento
depositate, una alla Camera dei deputati da Dalila Nesci e una al Senato con prima
firmataria Maria Domenica Castellone. LE REGIONI Per il vicepremier «il diritto alla
salute si garantisce ai cittadini se la sanità non viene politicizzata. Se togliamo alle
Regioni il potere di nominare i dirigenti della sanità. Non è possibile che i partiti
utilizzino la sanità come un bancomat. E' stato fatto per troppe volte, anche in una
regione bellissima e civilissima come l' Umbria. E questo deve finire». E questa fine
avverrà con una «legge nazionale a cui stiamo lavorando da mesi in Parlamento.
Speriamo che la Lega si muova a votare con noi». Quanto ai tempi delle riforme
spiega Grillo «in questi due mesi in particolare abbiamo diversi decreti, appena le
aule saranno più libere si deciderà». Antonio Calitri © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 9

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                                          Argomento: Sanità nazionale

               «Fino a due anni mai davanti a un tablet»

 LA DIRETTIVA SULLA SALUTE DEI PIÙ
 PICCOLI L' Oms avverte: meno ore nel
 passeggino, niente schermi e tanto
 movimento per crescere sani Meno ore
 trascorse davanti a uno schermo o seduti
 in passeggino, oltre a rispettare le giuste
 ore di sonno, aiuta i bambini a crescere
 più sani e a previene l' obesità. È quanto
 rileva l' Organizzazione mondiale della
 Sanità in una direttiva che riguarda la
 salute dei bimbi di meno di cinque anni
 per i quali è salutare, si spiega, stare
 meno nel passeggino, dormire il giusto e
 dedicare più tempo ai giochi attivi. Non
 c' è nulla di più sbagliato dunque per l'
 Oms di quei bambini che seduti nel
 passeggino giocano con il tablet o il
 cellulare, un' immagine ormai sempre
 più frequente nelle nostre città. L'
 Organizzazione mondiale della sanità,
 sottolinea infatti come la prima infanzia
 è un periodo di sviluppo estremamente rapido nel corso del quale i modelli di vita
 familiare vanno adattati alle esigenze dei bambini per garantire loro salute e
 benessere. Quindi male portare i piccoli la sera al ristorante rubando loro preziose
 ore di sonno, magari lasciandoli seduti a lungo a giocare con i nostri cellulari perché
 non diano fastidio. Nella direttiva appena pubblicata, il gruppo di esperti Oms indica
 estremamente dannoso per un bambino di meno di 5 anni un periodo di sonno
 insufficiente così come il lasciarlo per ore dentro il passeggino oppure davanti a uno
 schermo. Secondo gli esperti è assolutamente vietato posizionare un bimbo di meno
 di due anni davanti al Pc o alla televisione. Anche quando i bimbi di meno di un anno
 non stanno ancora in piedi è bene sollecitarli più volte al giorno, ad esempio con
 mezz' ora di attività fisica sul ventre. Il sonno deve variare tra le 14 e le 17 ore al
 giorno fino a tre mesi, e tra le 12 e le 16 ore tra i quattro mesi e l' anno di età. Dal
 primo anno in poi all' attività fisica non possono essere dedicate meno di tre ore al
 giorno mentre il sonno passa tra le 11 e le 14 ore. Dai due anni in poi il bambino non
 dovrebbe comunque mai rimanere esposto passivamente davanti a uno schermo più
 di un' ora al giorno. Tra i 3 e i 4 anni l' attività fisica passa a tre ore al giorno delle
 quali almeno un' ora di movimento moderatamente vigoroso, le giuste ore di sonno
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diventano tra le 10 e le 13. Dunque, sempre secondo l' Oms, aumentare l' attività
fisica, ridurre i comportamenti sedentari e rispettare i giusti tempi di riposo nei
bambini può contribuire a mantenere delle buone abitudini nel corso dell'
adolescenza e dell' età adulta. «Ciò di cui abbiamo realmente bisogno è riportare i
bambini al gioco» sottolinea Juana Willumsen, responsabile Oms per la lotta contro l'
obesità e l' attività fisica nei minori. Giulio Isola RIPRODUZIONE RISERVATA Per gli
esperti dell' organizzazipone mondiale di sanità, il sonno deve variare tra le 14 e le
17 ore al giorno fino a tre mesi. Ridurre i comportamenti sedentari e un giusto riposo
contribuisce a mantenere buone abitudini nell' adolescenza e nell' età adulta.

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 2

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                                          Argomento: Sanità nazionale

        Legge per riformare la sanità in Italia, dopo scandalo
                               Umbria
 Eli. Reg.
 Di Maio a Perugia A Perugia nella regione
 delle inchieste sulla sanità Luigi Di Maio
 annuncia una nuova legge: "Il diritto alla
 salute venga garantito se la sanità non
 viene politicizzata, se togliamo alle
 regioni il potere di nominare i dirigenti
 sanitari. Non è possibile che la politica
 continui a usare la sanità pubblica come
 fosse un bancomat. È stato fatto troppe
 volte, anche in una regione civile e bella
 come l' Umbria". Accompagnato dai
 ministri della Salute e della Giustizia
 Giulia Grillo e Alfonso Bonafede assicura
 e si impegna. "Stiamo portando avanti in
 Parlamento una legge nazionale che
 speriamo la Lega si muova a votare con
 noi. Una legge che toglie alla politica
 regionale il potere di decidere sui
 dirigenti, sui primari ospedalieri, sui
 direttori sanitari". Ha poi concluso: "Il
 governo ha tante priorità da realizzare,
 che fanno parte del contratto di governo.
 Abbiamo il salario minimo da realizzare
 con la legge che è al Senato; togliere alla politica regionale la possibilità di nominare
 i vertici della sanità e, allo stesso, tempo rimettere va posto le liste di attesa che in
 molte regioni sono indegne".

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26/04/2019                                                                                                                Pagina 13

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                                          Argomento: Sanità nazionale

   Medici neolaureati in pronto soccorso: sindacati in rivolta

 Dopo i pensionati richiamati al lavoro in
 Molise e Veneto per far fronte alla
 carenza dei medici, ora la Toscana
 ricorre ai neolaureati, dunque non
 ancora specializzati, da formare e
 assumere         con      contratti     libero
 professionali "formazione lavoro", da
 impiegare nei pronto soccorso. Misure
 straordinarie, adottate dalla Regione,
 che attirano le critiche degli addetti ai
 lavori. Pensionati e neolaureati in corsia,
 «ma sembra ci sia dimenticati dell' età di
 mezzo»,       ironizza     Carlo     Palermo,
 segretario      nazionale      dell'    Anaao
 Assomed, sostenendo che con queste
 misure «si sta perdendo di razionalità e
 lucidità», si sta prospettando «una sorta
 di sanità pubblica a basso costo» e «un'
 ulteriore deleteria precarizzazione» che
 mette a rischio i medici stessi, creando
 disparità, e la sicurezza delle cure. In
 questo modo infatti «verrebbero assunti
 in regime libero professionale medici che
 poi dovrebbero procurarsi da soli tutte le tutele previdenziali e assicurative con
 proprie risorse: quelle tutele che oggi sono garantite all' interno del contratto. Il
 contratto infatti - ricorda Palermo - significa anche tutela per quanto riguarda gli
 orari di lavoro, i riposi, i tempi di lavoro massimo, ma anche sicurezza delle cure del
 cittadino. Chi preferirebbe essere operato da un chirurgo che ha lavorato tutta la
 notte rispetto a uno che ha riposato a casa e arriva fresco in ospedale?». Sulla
 stessa linea anche la Fp Cgil Medici. «Non è come far lavorare chi è in pensione o
 assumere dottori stranieri, ma così si creano comunque medici di "serie A" e di
 "serie B". È chiaro che non c' è la volontà di trovare i fondi per aumentare le borse di
 studio per le specializzazioni». Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil
 medici, commenta ad Adnkronos Salute la decisione della Regione Toscana. Per
 risolvere il problema della carenza di medici specialisti negli ospedali pubblici
 «occorre che tutti i soggetti coinvolti si siedano a un tavolo: l ministero della Salute,
 il Miur, le Regioni e i sindacati - suggerisce Filippi - Al momento ogni Regione va per
 conto suo perché c' è la necessità di rispondere a una vera emergenza, la carenza di
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medici specialisti come appunto nell' area del' emergenza- urgenza. Basta vedere
quello che sta accadendo ultimamente: la Regione Piemonte ha messo a lavorare i
medici di famiglia per i codici bianchi in pronto soccorso scegliendo però i
"massimalisti", ovvero quelli che hanno più di 1.500 assisti. Un chiaro favore fatto ai
i medici di famiglia. Il Veneto ha deciso di richiamare in servizio i medici in pensione
con ricchi contratti di collaborazione o di optare per l' assunzione di medici
stranieri». CARLO PALERMO, ANAAO ASSOMED: «ULTERIORE PRECARIZZAZIONE»
ANDREA FILIPPI, FP CGIL MEDICI: «COSÌ NON SI RISOLVE L' EMERGENZA»

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26/04/2019                                                                                                                  Pagina 9

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                                            Argomento: Sanità nazionale

    Quelle donne contro il cancro «Una sfilata per rinascere»
 PAOLA SCARSI
 INDOSSATRICI D' ECCEZIONE NELL'
 INIZIATIVA DI DOMENICA AL PINCIO DI
 ROMA Creativo, generoso e schivo. È
 Gianfranco Venturi, lo stilista i cui abiti
 questa domenica al Pincio saranno
 indossati da modelle d' eccezione in una
 sfilata altrettanto eccezionale. È la
 "Sfilata per la terra", giunta alla sua
 seconda edizione - quest' anno con il
 sottotitolo "Donne in Rinascita" - durante
 la quale indossatrici saranno decine di
 donne che hanno combattuto o che
 stanno ancora combattendo contro il
 tumore al seno. Si tratta di uno degli
 eventi più significativi organizzati all'
 interno del Villaggio per la Terra,
 promosso da Earth Day Italia e dal
 Movimento dei Focolari insieme a
 centinaia di organizzazioni partner, per
 celebrare la Giornata Mondiale della
 Terra delle Nazioni Unite. «È un' idea
 nata nel 2009 a Trevignano Romano dove vivo e realizzo le mie creazioni - racconta
 Venturi -. Qui, insieme alla locale sezione della Komen Italia, l' associazione
 internazionale di volontariato in prima linea nella lotta ai tumori del seno, produ-
 cemmo un calendario con le donne protagoniste vestite con i miei abiti. Nel 2012,
 sempre per l' annuale calendario, facemmo una foto su una passerella di moda e da
 li ebbe inizio il progetto "Donne in rosa" con il quale organizzammo una serie di
 sfilate prima nelle cittadine circostanti - Formello, Bracciano, Oriolo Romano, Sutri -
 poi a Roma, Parma, Badolato in Calabria sempre con donne in cura o guarite e
 sempre con l' obiettivo della sensibilizzazione». «Sfilare dopo un intervento per il
 cancro o durante la cura ha una forte valenza psicologica e anche terapeutica. Un
 anno mi cercò la dottoressa Salgarelli dell' ospedale Gemelli di Roma per proporre la
 sfilata alle sue pazienti dopo la ricostruzione del seno proprio perché indossare un
 abito e calcare una passerella è anche una sorta di rinascita e di (ri)valutazione della
 propria femminilità. Da allora è iniziata la collaborazione anche con altri ospedali tra
 cui quello di Bologna e il Santo Spirito di Roma ». «L' anno scorso al Pincio, dove fui
 chiamato proprio dal Gemelli che aveva un grande spazio espositivo all' interno del
 Villaggio, un momento molto forte fu quando una donna sulla passerella si tolse la
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