Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434) - Spunti di prosopografia angioina - OpenEdition Journals

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Mélanges de l’École française de Rome -
                          Moyen Âge
                          131-1 | 2019
                          Regards sur les crises – Varia – Atelier doctoral :
                          Usages et enjeux de la prosopographie au regard de
                          l’histoire sociale et politique (VIe-XVe siècles) –
                          Regards croisés

Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434)
Spunti di prosopografia angioina

Giuseppina Giordano

Edizione digitale
URL: http://journals.openedition.org/mefrm/5106
DOI: 10.4000/mefrm.5106
ISSN: 1724-2150

Editore
École française de Rome

Edizione cartacea
Data di pubblicazione: 1 gennaio 2019
ISSN: 1123-9883

Notizia bibliografica digitale
Giuseppina Giordano, « Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434) », Mélanges de l’École française de Rome
- Moyen Âge [Online], 131-1 | 2019, Messo online il 26 septembre 2019, consultato il 05 février 2020.
URL : http://journals.openedition.org/mefrm/5106 ; DOI : 10.4000/mefrm.5106

© École française de Rome
MEFRM – 131/1 – 2019, p. 229-245.

Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434)
Spunti di prosopografia angioina

Giuseppina G iordano

         G. Giordano, Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, giuseppinagiordano1@hotmail.it

               La pubblicazione nel 1982 del volume XXXIV della collana dei Registri della Cancelleria angioina ricostruiti da Riccardo
         Filangieri con la collaborazione degli Archivisti napoletani ad opera di Isabella Orefice ha messo a disposizione un'importante
         fonte di informazioni relativa agli ultimi decenni della storia angioina nel Mezzogiorno. Il tomo permette di approfondire
         il sistema di governo di Luigi III, nominato erede al trono nel 1423 dalla regina Giovanna II, dopo la revoca dell'adozione
         di Alfonso V. Nell'ambito del progetto Europange si è proceduto alla schedatura dei nomi degli ufficiali, contribuendo ad
         incrementare la banca dati relativa all'Europa angioina. Ancora, si è delineato un quadro più dettagliato della complicata
         situazione politica della prima metà del XV secolo e si sono gettate le basi per un confronto diacronico sull'ufficialato.

         Luigi III d'Angiò, Europa angioina, Europange, prosopografia

             The publication of the XXXIVth volume of the collection Registri della Cancelleria angioina ricostruiti da Riccardo Filangieri
         con la collaborazione degli Archivisti napoletani by Isabella Orefice in 1982 provided an important source of information for
         the last decades of the Angevin history in South Italy. The tome examines in depth the Louis III's government system,
         appointed in 1423 by queen Johanna II as her heir, after the annulment of Alphonso V's adoption. Thanks to the European
         research project Europange the registration of the officials' names in the database connected to the project increased the
         knowledge about the Angevin Europe. Moreover, we had a more specific idea about the complicated political situation in
         the first half of the 15th century, characterized by the changing government of Johanna II, and the basis for a diachronic
         analysis on officials.

         Louis III of Anjou, Angevin Europe, Europange, prosopography

     Le vicende riguardanti il patrimonio angioino                    organicità originaria. Le prime perdite, siamo nel
conservato presso l'Archivio di Stato di Napoli sono                  XIV secolo, furono causate dalla pioggia infiltra-
tristemente note e costituiscono una delle perdite                    tasi all'interno del palazzo di Sant'Agostino della
più significative per la ricerca storica medievale.                   Zecca, scelto come sede per la conservazione
     L'opera di ricostruzione, avviata da Riccardo                    delle carte. A questo primo episodio ne seguirono
Filangieri all'indomani dell'incendio tedesco del                     molti altri nel corso del tempo, tra i quali vale la
1943, prosegue tuttora con le difficoltà connesse                     pena ricordare nel 1556 l'opera di risistemazione
alla necessità di sistemare il materiale reperibile                   dell'intero patrimonio compiuta secondo criteri
e alla diversa consistenza e natura di esso (edito,                   profondamente differenti rispetto a quelli pensati
inedito, cartaceo, fotografico, proveniente da                        dai sovrani angioini1. Soltanto con il XIX secolo,
privati o enti). È bene ricordare che anche prima                     Bartolomeo Capasso provò a restituire all'archivio
dell'ultimo e più famoso episodio, l'archivio aveva                   angioino l'assetto originario e fu proprio il suo
subito una serie costante di danni e depaupera-                       lavoro a fornire il punto di partenza a Filangieri
menti che ne avevano compromesso l'integrità e                        per far partire la ricostruzione.

                                                                         1. Per un approfondimento sul delicato tema della sistema-
                                                                            zione delle carte angioine e sulle vicende ad esse collegate,
                                                                            si consiglia Morelli 2008 ed inoltre: Kiesewetter 1998 e
                                                                            Mazzoleni 1987.
Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434). Spunti di prosopografia angioina
230 Giuseppina G iordano

     LA FONTE, LA SUA STORIA E IL PROGETTO                                  legate alla documentazione stessa sono piuttosto
     “EUROPANGE”                                                            intricate e non ancora del tutto chiarite. Pontieri,
                                                                            infatti, suggerisce che le carte siano giunte in
          Alla luce di tali fatti, potrebbe sembrare quan-                  Francia al seguito di Margherita di Savoia, la sposa
     tomeno sospetta l'assenza di riferimenti al Registrum                  di Luigi III, che, rimasta vedova, ritornò presso suo
     Ludovicii Tertii da parte del Capasso, che nel suo                     padre, Amedeo VIII, duca di Savoia, a Chambery.
     “Inventario cronologico-sistematico dei regi-                               Sulle nozze sembrano non esserci certezze.
     stri angioini conservati presso l'Archivio di Stato                    Peyronnet, nel suo saggio dedicato a Giovanna II,
     di Napoli”2 non ne fa cenno alcuno. L'apparente                        contenuto in “Storia di Napoli”, parlando dell'e-
     contraddizione si risolve, però, guardando alle                        rede della regina, afferma che tutto fosse pronto
     intenzioni di Capasso e alla storia di Luigi III, al                   per il matrimonio, ma che questo non venne mai
     registro stesso e alla sua pubblicazione, sebbene                      celebrato5 a causa della morte del promesso sposo.
     nella forma di elenco di regesti. Come dimostra il                     Sfogliando i regesti del registro, però, alla nota 759,
     titolo, l'“Inventario” voleva essere una guida per                     è proprio Luigi III a indicare Margherita di Savoia
     l'accesso al materiale angioino conservato nella                       come “moglie del re”, disponendo in suo favore
     città di Napoli, che era stato studiato e riassestato.                 il pagamento di 25000 ducati facenti parte della
     Proprio l'orizzonte limitato al solo archivio napole-                  dote6. Con ogni probabilità le carte della Cancelleria
     tano costituisce la chiave di volta per comprendere                    ludoviciana non hanno mai lasciato i confini fran-
     il perché di un'assenza tanto rilevante. Gli ingenti                   cesi e ciò ha contribuito a rendere più complessa
     danni causati dall'incendio permisero paradossal-                      la ricostruzione delle dinamiche di governo degli
     mente di acquisire un importante tassello della                        Angiò nel Mezzogiorno.
     storia del Regno angioino. L'appello del Filangieri                         Non è un caso, infatti, che gli studi più recenti
     ad inviare qualsiasi tipo di materiale utile alla rico-                sul registro siano stati effettuati da studiosi d’Ol-
     struzione portò a Napoli il microfilm del complesso                    tralpe7. Nel 2006 Marcelle-Renée Reynaud8 ha
     di carte conservate nel fondo che il marchese di                       dedicato un articolo a Luigi III basato sull’analisi
     Mejanes, Jean Baptiste Piquet, donò con atto testa-                    dell’originale del Registrum. Il documento viene
     mentario alla Biblioteca di Aix-en-Provence nel                        letto come strumento per comprendere l’azione
     1789 e che costituiscono il Registrum Ludovicii Tertii.                del giovane principe volta a ristabilire l’ordine
          Il microfilm completo, inviato all'Archivio,                      in una provincia, la Calabria, piombata nell’a-
     venne successivamente controllato in originale                         narchia. Più in generale il lavoro della Reynaud
     da Pescatore nel 19703 ed infine fu pubblicato nel                     tende a dimostrare la disattenzione del duca nei
     1982 nel volume XXXIV della collana dei “Registri                      confronti dei possedimenti paterni in Francia e in
     della cancelleria angioina ricostruiti da Riccardo                     Provenza a favore di una politica regnicola concen-
     Filangieri con la collaborazione degli Archivisti                      trata nella sola Calabria. Il suo lavoro ha stabilito
     napoletani”. L'opera fu vista come un utile stru-                      una linea di demarcazione nel governo di Luigi III
     mento per l'indagine storica sulla Calabria4, parti-                   tra una prima fase, caratterizzata dall’impiego di
     colarmente povera di documentazione, e l'edi-                          un misto di clemenza e giustizia per ripristinare la
     zione venne affidata da Ernesto Pontieri ad Isabella                   pace in una terra di conflitti, ed una seconda fase,
     Orefice. La forma scelta fu quella dell'elenco di                      successiva al 1430, segnata dai tentativi, falliti, di
     regesti, preceduti da un'introduzione sulla storia
     della Calabria e di Luigi III per il periodo di inte-
     resse, curata dallo stesso Pontieri, e da una picco-
                                                                             5. Peyronnet 1969, p. 410.
     lissima nota tecnica sul Registrum, redatta della
                                                                             6. Registri della Cancelleria Angioina (d'ora in poi abbreviati in
     Orefice. Dall'introduzione ricaviamo che le vicende                        RCA), vol. XXXIV, p. 125, nota 759.
                                                                             7. Coulet sembra confermare questo interesse francese nei
                                                                                confronti del Registrum, ricordando tre contributi che nella
                                                                                prima metà del secolo scorso citarono, seppur parzial-
       2. Capasso 1894.                                                         mente, questa fonte. Tuttavia, come sottolineato dallo
       3. Orefice 1982, p. 1-3.                                                 stesso Coulet, i riferimenti al Registrum sono piuttosto
       4. L'interesse di Pontieri per la storia della Calabria è ben noto       incompleti e, tra l’altro, dedicati agli atti relativi alla sola
          ed è testimoniato anche da un suo volume, utile anche per             Provenza.
          comprendere la situazione del Regno in questo periodo              		 Coulet 2016, p. 251-252.
          delicato: Pontieri 1963.                                           8. Reynaud 2006.
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costruire ed esercitare pienamente il potere. Così                    piattaforma. La collaborazione tra i partecipanti al
come aveva già fatto Pontieri9 nel 1982, anche la                     progetto si è rivelata fondamentale nel processo di
Reynaud sembra aver voluto circoscrivere l’impor-                     creazione ed ampliamento del database, fornendo
tanza del Registrum alla sola Calabria, benché esso                   la possibilità di intervenire nella fase di costruzione
sia in realtà da considerarsi fondamentale per la                     delle schede biografiche dedicate agli ufficiali. Chi
storia regnicola ed angioina nel senso più ampio e                    scrive ha contribuito al progetto inserendo i dati
ciò è valido per almeno due motivi.                                   ricavati proprio dal volume XXXIV dei Registri rico-
     Il primo riguarda l'itinerario che è possibile                   struiti. Tale fonte è stata scelta per la ricchezza di
tracciare proprio seguendo le indicazioni del regi-                   nomi e notizie, per l’area geografica e per il periodo
stro. Luigi III non fu attivo soltanto in Calabria,                   di interesse, elementi, questi ultimi due, partico-
ma, anzi, scelse Aversa come prima tappa quando                       larmente rilevanti e delicati per la storia angioina.
si stabilì nel Regno, spostandosi poi a Roma, presso                  Il lavoro di schedatura ha preso avvio da un'ope-
Napoli e in altri centri della Terra di Lavoro.                       razione semplice, ma essenziale: la ricognizione di
     Il secondo motivo riguarda l'intricata rete di                   tutti i nomi citati. Da questo primo, folto numero
rapporti che è possibile rinvenire sfogliando le carte                di individui si sono selezionati e separati coloro che
e che lascia intravedere un progetto più ambizioso                    erano detentori di titoli, cariche ed uffici. Ne è deri-
da parte di Luigi III e della sua corte, interessati e                vato che, dei circa 900 nomi iniziali, soltanto circa
dotati delle capacità di inserirsi in un contesto ben                 un terzo sia stato effettivamente ritenuto idoneo
più complesso ed esteso di quello calabrese.                          alla schedatura. In altri termini, dai complessivi
     Questi due aspetti sono emersi grazie al pro-                    773 regesti, si ricavano i nomi di 312 ufficiali. La
getto “Europange: les processus de rassemble-                         vera e propria operazione di inserimento nella
ments politiques: l’exemple de l’Europe angevine                      banca dati ha previsto il rispetto della griglia utiliz-
(XIIIe-XVe siècles)10” che ha permesso la riscoperta                  zata dal database. Essa è dotata di varie voci, che
di questa fonte. “Europange”, infatti, ha previsto                    sono state distinte in base a necessità pratiche, sia
la creazione di una banca dati, ovvero di un consi-                   legate al sistema informatico vero e proprio sia
stente bacino di schede relative all'ufficialato                      dettate dalla natura storica del tipo di ricerca per
angioino, i cui dati oggi possono essere analizzati                   cui è funzionale12, in due categorie, che potrebbero
anche dal punto di vista statistico, e la messa online                essere denominate come “informazioni essenziali”
di un sito internet dedicato all'Europa angioina11.                   ed “accessorie”. Rientrano nel primo gruppo l'indi-
L'indagine prosopografica si è così avvalsa del                       cazione del nome di battesimo13, del titolo o della
supporto dei sistemi informatici che hanno notevol-                   carica ricoperta, del luogo geografico di azione e
mente implementato le prospettive di ricerca. Ciò                     competenza e della fonte da cui sono state ricavate
ha permesso di mettere a disposizione fonti, studi,                   le informazioni. Del secondo gruppo fanno parte
materiali e informazioni relative al periodo preso                    tutte le altre notizie che è possibile ottenere, dalla
in esame, quello angioino appunto, in un'unica                        cronologia al soprannome14, dal matrimonio ai

  9. Le analogie con il volume pontaniano del 1982 non si ridu-        12. A ciò si aggiunga che non tutte le fonti forniscono lo stesso
     cono solo a questo. La Reynaud, infatti, imposta il proprio           tipo o numero di informazioni. Pertanto si è ritenuto utile
     intervento nella prospettiva di una panoramica generale               separare quelle notizie davvero indispensabili, cioè che
     sul Registrum, seppur non priva di riferimenti più specifici a        dovrebbero sempre essere reperibili per poter essere spese
     singoli atti, che, però, come i regesti della Orefice, non può        nella ricerca prosopografica, dalle altre che più raramente
     dirsi esaustiva.                                                      si possono trovare o ricavare.
 10. Il progetto, finanziato dall'ANR, ha visto la collaborazione      13. Si ricorda che l'utilizzo di ciò che noi definiamo come
     dell'Université de Saint-Étienne, dell'École française de             cognome, sebbene compaia a partire proprio dal Medioevo,
     Rome, dell'Università degli Studi della Campania “Luigi               non aveva le stesse caratteristiche di oggi e che esisteva
     Vanvitelli”, dell'Università degli Studi di Bergamo, dell'U-          già una differenza d'uso geografica. Ad esempio, in Italia
     niversità degli Studi di Salerno, del Centro di Ricerche in           la distinzione tra nome di filiazione e patronimico non è
     Scienze Umane dell'Accademia delle Scienze d'Ungheria,                così sentita come in Francia. A tal proposito: Addobbati –
     dell'Université de Moncton, e del LIRIS dell'Institut                 Bizzocchi – Salinero 2012.
     National des Sciences Appliquées di Lione.                        14. Oltre al soprannome, si dà la possibilità di specificare il tipo
 11. Études angevines, collaborative website, 2017 ©Europange,             di cognome, se toponimico, patronimico, etc.
     31 Marzo 2017, consultato il 09/04/2018, URL: https://
     angevine-europe.huma-num.fr/ea/.
Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434). Spunti di prosopografia angioina
232 Giuseppina G iordano

     beni posseduti, dalle relazioni di parentela fino ad                rapporti tra la regina e il noto condottiero Muzio
     includere la possibilità di inserire immagini relative              Attendolo Sforza e suo figlio.19
     all'ufficiale15.                                                         Le successive nozze col francese Giacomo II
          L’incontro con la copia digitale dell’originale è              di Borbone, conte della Marca, celebrate per dare
     avvenuto soltanto in un secondo momento16, né                       stabilità al Regno non furono più felici delle prime
     sarebbe stato possibile lavorarvi per “Europange”,                  e non portarono alla nascita di un erede che potesse
     data la notevole consistenza del Registrum stesso17 e               quantomeno rendere più difficile accampare diritti
     i tempi più ristretti richiesti dal progetto.                       su Napoli. Nel 1417, infatti, il papa Martino V
                                                                         appoggiò ufficialmente Luigi III, succeduto al
                                                                         padre Luigi II, nel perorare la causa francese nelle
     IL REGNO DI GIOVANNA II                                             contese per il trono. Con l'appoggio dello Sforza
                                                                         e di altri condottieri, il giovane pretendente cercò
          Come già accennato, il periodo a cui si rife-                  una prima volta nel 1420 di ottenere la nomina
     risce il registro è ricco di avvenimenti frenetici, che             ad erede di Giovanna, non avendo intenzione di
     meritano di essere riassunti prima di addentrarci                   detronizzarla, ma soltanto di rafforzare ufficial-
     nel merito della fonte vera e propria.                              mente la sua posizione nel Regno e di allontanare
          Alla prima metà del XV secolo a sedere sul                     ser Gianni. A questo tentativo, la regina rispose
     trono napoletano era la regina Giovanna II. Dopo                    cercando dapprima la mediazione diplomatica con
     le nozze con il duca d'Austria Guglielmo, che                       lo stesso Martino V e poi, fallita la missione guidata
     l'avevano costretta a lasciare il Regno, Giovanna                   da Malizia Carafa, chiedendo l'aiuto di Alfonso V
     era ritornata a Napoli nel 1406. Rimasta vedova e                   d'Aragona, allora impegnato contro i Genovesi, al
     senza figli, visse presso la corte napoletana al fianco             quale promise l'adozione negata al francese.20 È da
     del fratello Ladislao d'Angio-Durazzo fino alla                     questo gesto di Giovanna che le vicende del regno
     morte di lui, sopravvenuta nel 1414. Succedutagli                   vedono il coinvolgimento anche dell'Aragonese e
     in qualità di unica erede, la regina Giovanna si                    un alternarsi alla nomina di erede ora di Luigi III
     trovò a dover affrontare, fin da subito, una serie                  ora di Alfonso. Più di un pregiudizio ha guidato
     di questioni, derivate in gran parte dalla situa-                   l'analisi del regno della sovrana e delle sue decisioni
     zione eredita da Ladislao ed aggravate dalla sua                    riguardanti le adozioni, di cui sono state trascu-
     condizione di donna. Le pretese al trono napole-                    rate le implicazioni strategiche. Giovanna, infatti,
     tano del ramo francese della famiglia non si erano                  si decise alla prima nomina di Luigi ad erede nel
     mai placate e venivano sostenute ed appoggiate                      1423, dopo la presa di posizione di Alfonso, che,
     dal pontefice Giovanni XXIII, in più la minaccia                    approfittando della sua lontananza per lo scoppio
     costituita dal Principato di Taranto18 non aveva                    di un'epidemia di peste, aveva cominciato ad
     cessato di esistere, nemmeno dopo l'abile mossa di                  amministrare personalmente il Regno. Certo, più
     Ladislao contro la vedova di Raimondello del Balzo                  complesso risulta individuare il disegno riguardante
     Orsini, Maria d'Enghien.                                            gli ultimi anni del governo della regina, durante
          A ciò vanno aggiunti i delicati rapporti di                    i quali i cambi di posizione nei confronti dei due
     equilibrio all'interno della corte e dell'entourage                 pretendenti, francese ed aragonese, furono repen-
     che ruotava attorno ad essa e in cui assunse un                     tini e quindi difficilmente imputabili alla volontà di
     peso sempre più rilevante ser Gianni Caracciolo,                    bilanciare le due forze, appoggiando prima l'uno e
     già uomo di fiducia di Ladislao e poi consigliere e                 poi l'altro; non bisogna dimenticare, tuttavia, che
     amante di Giovanna, a cui si deve la rottura dei

      15. Le immagini possono essere quelle relative alla sepoltura o     19. Sulle vicende legate a Giovanna II e a Luigi III d'Angiò si
          anche veri e propri ritratti, laddove reperibili.                   è fatto riferimento a: Peyronnet 1969; Cutolo 1968. Resta,
      16. Si ringrazia a tal proposito il professor Jean-Luc Bonnaud          tuttavia, imprescindibile per uno studio sulla storia del
          dell'Université de Moncton.                                         Mezzogiorno: Galasso 1999.
      17. Esso è attualmente ancora in fase di spoglio da parte di chi    20. Peyronnet 1969, p. 400-401; Galasso 1999, p. 293-297.
          scrive.
      18. Notizie sull'influente ruolo del Principato di Taranto si
          possono ritrovare in
      		 Kiesewetter 2005.
233

tra gli studiosi occupatisi della storia di Giovanna,              condizioni delle ultime carte. Qui si moltiplicano
in particolare Peyronnet e Cutolo, non vi è accordo                le macchie, gli strappi, e in generale si osserva che
sul numero delle adozioni di Luigi e di Alfonso, né                lo stato di conservazione è più compromesso. La
sulla loro datazione21. Nelle decisioni della regina,              numerazione, che è con ogni probabilità succes-
anche quelle relative alla successione, resta ad ogni              siva e che è riportata sul margine superiore di quasi
modo innegabile il coinvolgimento, diretto o indi-                 ogni folium, fa ipotizzare che le carte fossero divise
retto, dei suoi favoriti, in particolare di ser Gianni             in fascicoli separati, forse successivamente riuniti
e, dopo la caduta in disgrazia di quest'ultimo, di                 in un unico codice.
Covella Ruffo, duchessa di Sessa.                                       Ciò spiegherebbe la disparità delle condizioni
                                                                   di conservazione del Registrum e avvalorerebbe
                                                                   l'ipotesi formulata in precedenza circa l'influenza
IL REGISTRUM LUDOVICII TERTII                                      dei concitati avvenimenti storici legati all'ultima
                                                                   parte della vita di Luigi III sulle carte della sua
     Il Registrum Ludovicii Tertii ci permette, dunque,            cancelleria. Più difficile risulta stabilire il tipo di
di seguire gli spostamenti e le azioni di Luigi III,               inchiostri e la loro qualità. Dalle immagini si può
che, succeduto al padre, si impegnò ad assicurare                  ipotizzare la presenza di diversi tipi di inchiostro o
al ramo francese della dinastia il trono napoletano.               di stati differenti di conservazione. Alcuni, infatti,
L'originale del Registrum, che chi scrive ha potuto                hanno una colorazione più chiara, quasi sbiadita,
visionare nel formato digitale, è ancora conservato                altri sono di un nero vivo. Non tutto lo spazio a
presso la Biblioteca di Aix in Provenza. Ha medie                  disposizione viene riempito dalla scrittura, che
dimensioni: circa 32 cm di altezza, circa 23 cm di                 tende ad occupare la parte superiore della super-
larghezza e circa 9 cm di spessore. Una copertina                  ficie, mentre sono lasciati vuoti i margini inferiori e
esterna22, con uno stemma dorato riprodotto sulla                  quelli alla sinistra dello scritto. Essi saltuariamente
prima e quarta di copertina, protegge il registro                  ospitano note, per lo più destinate ad aggiunte al
vero e proprio, costituito da circa 400 carte. Lo                  testo, o che potrebbero definirsi di «segreteria» o di
stemma è ovoidale e, al suo interno, due grifoni                   «cancelleria», dal momento che commentano gli
alati sorreggono una corona sormonta da uno                        atti registrati e sembrano indirizzate al personale
scudo in cui sono riprodotte undici “L”. Nella parte               di servizio.
inferiore si legge il motto Tempus edax rerum23. Il                     Sicuramente mani differenti hanno operato sul
dorso è suddiviso in sei bande, di cui solo la seconda             registro. Si possono distinguere almeno tre firme
è priva di decorazioni, essendo destinata al titolo.               ricorrenti24: Perrigaut, Arnausse e De Castellione25.
Le altre riportano elaborati disegni in dorato, che si                  I loro nomi chiudono ognuna delle lettere
ripetono per ogni banda, ad eccezione dell'ultima,                 trascritte nel registro, a conferma della validità ed
nella quale spicca lo stesso tipo di “L” riprodotto                autenticità delle stesse. Costoro, dunque, sono i
nello scudo.                                                       membri della Cancelleria di Luigi III, o almeno rive-
     Il materiale scrittorio utilizzato è la perga-                stono l'autorità necessaria per accludere la propria
mena, così come era consuetudine per i documenti                   firma in calce ad ogni atto. Il nome «Perrigaut»
ufficiali. Nella prima parte, ovvero nelle prime                   ricorre molto più frequentemente degli altri.
duecento carte, lo stato di conservazione risulta                  Tuttavia, resta ovvio che altro personale si occu-
buono, anche se in alcuni punti i margini esterni                  passe della vera e propria operazione di scrittura,
appaiono consumati o strappati. Diverse sono le                    dunque il numero delle mani distinguibili non

 21. Peyronnet 1969, p. 402-406; Cutolo 1968, p. 150, 192-193,      24. La Reynaud cita nel suo articolo anche altre personalità
     210-211; si aggiunga anche Galasso 1999, p. 294-307.               tra cui Jean le Breton, Tommaso de Concoricio e Jean de
 22. Tale copertina sarebbe stata aggiunta da uno dei possessori        Putheo. Tuttavia è possibile che si tratti non di segretari/
     del Registrum, il bibliofilo Luois Thomassin de Mazaugues,         cancellieri quanto piuttosto di membri del consiglio o di
     vissuto nella seconda metà del XVII secolo. Coulet 2016,           testimoni. Reynaud 2006, p. 32.
     p. 250-251.                                                    25. Ad esempio, per Perrigaut: Ms. 768, già n. 538 in
 23. Il tempo divoratore di ogni cosa.                                  Bibliothèque Méjanes, Aix-en-Provence, f. 27r, 28v, 31r,
                                                                        31v; per Arnausse: Ivi, f. 14v, 15v, 16r, 17v; e per De
                                                                        Castellione: Ivi, f. 49r, 60v, 63r, 65r.
Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434). Spunti di prosopografia angioina
234 Giuseppina G iordano

     coincide col numero delle firme. Altre personalità                              Da questi elementi si nota che i mandati sono
     sono citate in molti degli atti in qualità di consi-                        ordinati secondo un criterio cronologico, così come
     glieri o testimoni. Anche in questo caso alcuni                             nel volume XXXIV dei Registri Ricostruiti.
     nomi spiccano più di altri per la loro frequenza:                               Già solo questi pochi elementi dimostrano
     Guillelmo de Villanova, Heliono de Glandeveres,                             che la fonte può a buon diritto definirsi come
     Petro de Bellavalle26. In realtà le funzioni dei firma-                     “registro”, dal momento che su di esso venivano
     tari non sono sempre così chiare, perché spesso i                           trascritte copie delle vere licterae patentes inviate nel
     loro nomi si limitano ad accompagnare semplice-                             Regno agli ufficiali e ai vari destinatari30.
     mente il testo principale, comparendo nella parte
     finale della lettera senza alcuna ulteriore indica-
     zione.                                                                      IL VOLUME XXXIV DEI REGISTRI DELLA
                                                                                 CANCELLERIA ANGIOINA RICOSTRUITI DA
          Il Registro è costituito dalle licterae patentes27
                                                                                 RICCARDO FILANGIERI CON LA COLLABORAZIONE
     inviate dal sovrano dal suo arrivo nel Regno,                               DEGLI ARCHIVISTI NAPOLETANI
     presso Aversa, fino alla sua morte. Esse sono
     precedute da una sorta di piccolo riassunto, ricco
                                                                                      Essendo il Registrum originale ancora in fase di
     di abbreviazioni, che riporta, anticipandole, le
                                                                                 studio da parte di chi scrive, questa sezione conclu-
     informazioni principali contenute nel corpo del
                                                                                 siva sarà dedicata alle notizie ricavate dall'edizione
     testo. L'elemento ricorrente e sempre presente è il
                                                                                 del volume XXXIV dei Registri Ricostruiti in occa-
     nome del destinatario del mandato, a volte accom-
                                                                                 sione del progetto “Europange”.
     pagnato dalla sua funzione o dal titolo. Le lettere
                                                                                      Il testo si presenta sotto forma di elenco di
     hanno lunghezze estremamente variabili, si va
                                                                                 regesti, ordinato cronologicamente dal 3 novembre
     dalle poche righe ad altre che occupano più folia28.
                                                                                 142131 al 20 ottobre 1434. L'indicazione della
     Il contenuto di ciascun atto è estremamente vario,
                                                                                 data è seguita dall'indicazione dell'indizione e del
     si spazia da questioni relative alla giustizia a quelle
                                                                                 luogo presso il quale ogni carta veniva redatta. Al
     economiche, ad altre di tipo privato o di ambito
                                                                                 regesto, tra parentesi, segue il numero del foglio
     amministrativo. I destinatari sono ufficiali, giusti-
                                                                                 dal quale è stato tratto il testo riassunto. Eventuali
     zieri, procuratori, percettori, capitani, castellani,
                                                                                 note sono riportate in basso, a pie' di pagina. Esse
     ma anche fedeli e familiari del principe. Il nome
                                                                                 sono poco numerose e mettono a parte il lettore
     di Luigi apre ogni mandato e si ripete nella parte
                                                                                 delle particolarità riscontrate in originale, come lo
     finale, a garanzia di autenticità, insieme all'indica-
                                                                                 stile di scrittura, il colore dell'inchiostro o cancella-
     zione della presenza di un sigillo pendente, della
                                                                                 ture e strappi del supporto scrittorio. La Cancelleria
     menzione dei testimoni e, ovviamente, della firma
                                                                                 di Luigi III cominciò il suo lavoro di redazione già
     del cancelliere o di una figura dotata dell'autorità
                                                                                 circa due anni prima che gli venisse riconosciuto
     necessaria, accompagnata, spesso, da quelle di
                                                                                 da Giovanna II il titolo di duca di Calabria e lo
     testimoni o consiglieri29. In calce è altresì riportata
                                                                                 status di principe ereditario che tale investitura
     la data topica, seguita da quella cronica, espressa in
                                                                                 comportava. Questo è un indizio dell'abilità poli-
     mesi, giorni, anno e numero di indizione.
                                                                                 tica dell'angioino, quasi dimenticato dagli storici
                                                                                 o considerato una semplice comparsa nel quadro
                                                                                 complesso della storia di quegli anni. Di tale fama
                                                                                 negativa è un esempio il giudizio di Peyronnet, che
      26. A titolo esemplificativo, per i primi due: Ivi, f. 51v, 55r,
                                                                                 dipinge Luigi III come un fantoccio senza spina
          55v; per Petro de Bellavalle: Ivi, f. 65v, 67r, 69r.                   dorsale, «che manca di carattere»32, escluden-
      27. Il Registro stesso parla di licterae patentes: Ivi, f. 57r, 66v, per   dolo perfino dal giro dei favoriti della regina, anzi,
          citare due casi.
      28. La Reynaud ha sottolineato una differenza tra prima e
          seconda parte del Registrum nella lunghezza degli atti:
          più lunghi nei primi anni, sempre più brevi negli ultimi.
          Reynaud 2006, p. 36.                                                    30. Lazzarini 2016 e Lazzarini – Senatore 2017.
      29. In altre occorrenze si ritrova l’espressione: in suo consilio.          31. Da segnalare una contraddizione da parte della Orefice,
          La formula cum aliis presentibus, che può accompagnare i                    che nella sua introduzione parla del 23 novembre quale
          nomi citati precedentemente, suggerisce l’esistenza di un                   data del primo atto, indicando poi nel registro la data del 3
          entourage vario nel numero e nel grado di rilevanza dei                     novembre: Orefice 1982, p.3.
          suoi componenti, alcuni esplicitati, altri lasciati anonimi.            32. Peyronnet 1969, p. 406.
235

presentandolo come loro strumento nelle lotte di                     che, sebbene fiaccato dall'attacco congiunto di
potere a corte33.                                                    Luigi III e del condottiero Jacopo Caldora, alla fine
     A dispetto di ciò, costui seppe ridisegnare la                  riuscì vincitore.
geografia amministrativa, seppure di una porzione                         La causa dell'assenza della datazione e del
limitata di Regno, la Calabria, appena dopo il                       luogo potrebbero, quindi, essere dovute alle
suo arrivo. E infatti, i suoi primi atti riguardano                  maggiori tribolazioni subite dalle carte, redatte
la redistribuzione di terre, motte e feudi, sottratti                sicuramente in località diverse, tra la Calabria e le
ai ribelli e affidate ai suoi fedeli. Probabilmente, il              Puglie, in una fase concitata, tra l'altro nell'anno
governo di quella Provincia, derivato dal riconosci-                 stesso della morte del duca e del ritorno della sua
mento ereditario, era considerato come un primo                      vedova in Savoia, giunta presso il padre insieme
banco di prova per il successivo dominio dell'in-                    agli atti della Cancelleria del marito.
tero Regno ed una prima occasione di costruire e                          La seconda particolarità da segnalare è la
rafforzare rapporti sul territorio, partendo proprio                 presenza di termini in corsivo. Questa scelta
da quell'area strategica.                                            dell'autrice di utilizzare un altro tipo di scrit-
     Benché si tratti di regesti, le informazioni rica-              tura per quelle parole, per lo più nomi propri o
vabili per ogni ufficiale sono piuttosto numerose.                   soprannomi, la cui lettura era risultata difficoltosa,
Oltre a quelle indispensabili, infatti, in alcuni casi è             comporta un ostacolo alla schedatura.
possibile trarre tutta una serie di notizie accessorie                    Sebbene questo stratagemma permetta di rico-
che contribuiscono a meglio delinearne i profili.                    noscere a colpo d'occhio tali elementi, non così
     Tuttavia è presente una serie di anomalie, che                  numerosi, resta il fatto che si rischi di causare un
rende in alcuni casi difficoltoso lo studio.                         doppio danno all'utente. Riproducendo un proba-
                                                                     bile errore della fonte si potrebbe rendere più diffi-
     Un primo problema da segnalare a proposito                      coltoso il riconoscimento sicuro di quel dato uffi-
del contenuto riguarda una cronologia lacunosa in                    ciale; correggendo la svista si andrebbe incontro ad
alcuni punti. Le date non sono sempre presenti e                     una manipolazione della fonte35.
così l'indicazione del luogo. Tali mancanze rendono                       Ad ogni modo, tornando all’analisi del volume
più complesso il lavoro, soprattutto dove sono più                   XXXIV, l'individuazione delle informazioni essen-
numerose, ovvero nella parte finale del volume,                      ziali non è quasi mai ostica, e, se lo è, non è tale da
quella dedicata agli ultimi anni di governo e di vita                rendere impossibile almeno l'indicazione del nome
di Luigi III. Sono gli avvenimenti che ci permet-                    di battesimo o dell'anno di incarico.
tono di dare una spiegazione plausibile per questi                        Addentrandosi ancora oltre, più precisamente
“salti”. Il 1434 fu un anno intenso per il giovane                   nel merito dei titoli e delle cariche conferite, risalta
duca: dapprima le nozze, o le presunte nozze                         la loro grande varietà in rapporto ai tredici anni in
secondo Peyronnet, con Margherita di Savoia, che                     cui Luigi III fu nel Regno: dai frequenti «familiare
richiesero anche il consenso di Carlo VII di Francia,                regio» e «familiare domestico», al più particolare
poi la rottura dei rapporti tra Giovanna II e il prin-               «maestro delle fiere36».
cipe di Taranto, contro il quale la sovrana inviò                         Circa i luoghi di esercizio delle cariche, bisogna
proprio Luigi III34.                                                 tenere conto che queste potevano comportare che
     Alfonso V era, di fatto, riuscito a ripristinare                l'ufficiale agisse all'interno del Regno, fuori del
una rete di rapporti all'interno del Regno, trovando                 Regno, o genericamente nei territori angioini. Il
un potente alleato proprio in Gian Antonio Orsini,                   tipo di incarico, quindi, influisce sull'indicazione

 33. Coulet, d'altronde, aveva già evidenziato la cattiva fama del    35. Nella banca dati “Europage”, però, si era già prevista una
     giovane principe, ricordando la scarsità di studi sulla sua          tale evenienza, frequente del resto in molta della docu-
     persona, la sua esclusione dal “Dizionario biografico degli          mentazione medievale. La soluzione proposta, dunque,
     Italiani”, che ha voci dedicate sia al padre che al nonno,           consiste nella possibilità di inserire le varianti dei nomi
     e la sua quasi totale assenza in testi sul periodo angioino.         degli ufficiali, dando così modo di presentare all'utente
     Coulet 2016, p. 249.                                                 tutte le occorrenze di quello specifico nome.
 34. Pontieri 1982, p. xxxvi-xxxix.                                   36. Incarico affidato a Giovanni Dende: RCA, vol XXXIV, nota
                                                                          207, p. 39; a Giovanni Gineti: Ibid.; a Pietro Lupo: Ibid.; a
                                                                          Matteo de Logoteta: Ivi, nota 544, p. 92; ed a Antonello
                                                                          Veneroso: Ivi, nota 267, p.49.
Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434). Spunti di prosopografia angioina
236 Giuseppina G iordano

     dell'area geografica anche del registro. Nel primo                         Tra le informazioni accessorie che è possi-
     caso, ovvero per cariche esercitate all'interno del                   bile in alcuni casi ricavare, vi sono i soprannomi,
     Regno, troviamo la specifica della località, con una                  quasi tutti da collegarsi con la zona o la regione
     preponderanza ovvia per la Calabria. Nel secondo                      di origine42. L'unico per il quale non si può attri-
     caso, fuori del Regno, è di nuovo esplicitata l'area                  buire con certezza lo pseudonimo ad una località è
     geografica, e anche qui si nota una netta prevalenza                  Antonio Vindiglono43, detto “Biscotto”. Il termine
     della Provenza e in generale della Francia. Ecco                      potrebbe anche indicare una professione o una
     allora spiegati gli incarichi di «bacelliere e avvo-                  caratteristica che sfugge a chi scrive.
     cato dei poveri di Provenza37», di «maestro razio-                         Non meno importante è l'eventuale possesso
     nale di Provenza38» o di «capitano di Sisteron39».                    di feudi, di cui a volte è riportata anche una nota-
     All'interno delle prime due categorie, infatti, risalta               zione geografica che permette di individuare la
     la specificità delle mansioni: governo di castelli,                   provincia in cui essi si trovavano44. Tuttavia, non
     gestione di tasse ed imposte, cura di chiese o affari                 è sempre possibile identificare la natura della
     legali. Nel terzo gruppo, di contro, ad una mancata                   proprietà, ovvero comprendere se si tratti di un
     precisazione della località corrisponde una spiccata                  vero e proprio feudo, di un semplice terreno o di
     genericità dei compiti: familiare regio o domestico,                  un castello. I possedimenti, infatti, sono spesso
     consigliere, segretario regio, ciambellano. Si tratta                 indicati con un nome e nulla più45.
     di titoli che non richiedono la presenza dell'uffi-                        I matrimoni, la discendenza e più in generale
     ciale in un preciso luogo, ma che si collegano alla                   i rapporti di parentela sono riportati più di rado.
     corte di Luigi III e alla geografia dei suoi domini.                  Si tratta di un gruppo di informazioni riservate ai
          Un'ultima annotazione sulla questione titoli                     membri della famiglia reale, ad esempio a Carlo,
     riguarda i doppi incarichi, cioè l'esistenza di più                   fratello di Luigi III o a famiglie in cui più di un
     cariche o mansioni affidate ad un singolo ufficiale                   membro entra a far parte dell'ufficialato46.
     o contemporaneamente o in periodi di tempo diffe-                          Lo status di questi ufficiali non è quasi mai
     renti. Gli ufficiali che rivestono più ruoli hanno in                 esplicitato, essendo in larga maggioranza laicale.
     genere la gestione di due o più uffici connessi tra                   La specifica è presente solo per coloro che appar-
     loro, ad esempio, capitano e castellano di un terri-                  tengono al clero. Essi ricevono sempre incarichi
     torio e del rispettivo castello40, oppure ricoprono                   relativi alla gestione di chiese, sia nel Regno che in
     due posizioni del tutto simili, tesoriere e percettore                Provenza, o siedono tra i consiglieri di Luigi III o
     come per Jean Le Rouge41. Questi doppi incarichi                      sono nominati suoi familiari47.
     possono essere estremamente utili da due punti di                          Resta da ribadire che dalla maggioranza dei
     vista. Il primo riguarda uno studio più mirato su                     regesti, però, le uniche notizie ricavabili sono
     quei singoli ufficiali rivestiti di più mansioni e che,               il nome, la carica ricoperta e l'anno in cui ogni
     quindi, possono far supporre un legame perso-                         incarico veniva registrato. Per alcuni ufficiali si è
     nale forte col sovrano o una particolare dimesti-                     aggiunta anche la data della fine del mandato, di
     chezza con l'amministrazione tale da giustificare                     cui si riporta solo l'anno e non il mese o il giorno,
     l'accumulo di titoli. Il secondo concerne la ricerca                  poiché il regesto ne specifica la durata, fissata da
     sulla natura stessa di certi uffici che risultano così                un minimo di due anni, ad un massimo di sei. Tale
     connessi.                                                             datazione andrebbe, però, verificata, poiché non

      37. Assegnata a Rostayno Fabri: Ivi, nota 308, p. 56.                 42. Possiamo citare: Matteo Panizer, detto Forlano: Ivi,
      38. Assegnata a Giacomo di Villechartie: Ivi, nota 737, p.121             nota 596, p. 100; Paolo detto Ammirato: Ivi, nota 378,
      39. Assegnata a Antonio Trassemenas: Ivi, nota 339, p. 61.                p. 67; Pietro Cimara, detto Mango: Ivi, nota 548, p. 93;
      40. Ad esempio Giovanni di Sorrento: Ivi, nota 1, p. 5; Giovanni          Ricciardello, detto Calabre: Ivi, nota 56, p. 14.
          Sersale: Ivi, nota 349, p. 62; Guglielmo de Radulfo: Ivi, nota    43. Ivi, nota 251, p. 46.
          318, p. 57; Luigi Galeota: Ivi, nota 9, p. 6.                     44. Sono circa diciassette tra feudi, vigne, orti o terre.
      41. Di cui si parlerà in maniera approfondita più avanti.             45. Ad esempio Barbuto, del notaio Giacomo di Gerardo di
                                                                                Martorano: Ivi, nota 2, p. 5.
                                                                            46. Di questo si parlerà meglio più avanti.
                                                                            47. Abbiamo, ad esempio, Pietro di Pellosa: Ivi, nota 452, p. 78;
                                                                                Giovanni Latini: Ivi, nota 35, p. 11; Domenico del fu Nicolò
                                                                                di Lorenzo: Ivi, nota 162, p. 32.
237

è da escludere una possibile revoca del mandato                          Sono gli anni immediatamente successivi
o, ad esempio, la morte sopraggiunta del soggetto                   all'arrivo di Luigi III nel Regno e gli incarichi da
in questione, di cui il volume non dà notizia.                      questi affidati al nostro Hermenterii sono di note-
Nessuna indicazione è fornita sull'effettivo inizio                 vole rilevanza. Come ipotizzato da Noël Coulet54,
del mandato, forse coincidente con la data che                      l'oscillazione tra le due forme Antonio e Antonetto
anticipa il regesto.                                                potrebbe essere dovuta alla giovane età dell’uf-
                                                                    ficiale, il cui ruolo appare fondamentale. Costui
     Passando ai dati veri e propri ricavati dal conte-             era certamente un provenzale e faceva parte della
nuto, di non secondaria importanza è la presenza                    schiera degli homines novi. La sua famiglia, infatti,
di una donna, la già nominata Covella Ruffo,                        fu dedita al commercio di stoffe e nel 1405 egli fece
duchessa di Sessa, a ricoprire la carica di capi-                   il suo debutto quale apprendista in una bottega
tano e castellano di Nicotera, titoli acquistati con                con un acquisto di una partita di lana. Suo padre
la cessione alla corona della terra di Seminara48.                  e ancor prima suo nonno avevano mostrato la
Ovviamente, in questo caso specifico, giocò un                      propria lealtà alla casa angioina mettendo a dispo-
ruolo di non secondaria importanza il favore di cui                 sizione la flotta di galere in loro possesso. E proprio
la duchessa godeva presso Giovanna II, così come                    sulle galere cominciò a costruirsi la fortuna di
la sua forte influenza sulla sovrana, probabilmente                 Antonio, armatore e servitore di Luigi II, impegnato
caratteristiche che le permisero di avere un'ulte-                  in quegli anni contro il rivale Ladislao Durazzo.
riore spinta per l'ottenimento di incarichi riservati                    Grazie alla sua storia familiare e al lavoro
per lo più agli uomini49.                                           compiuto in prima persona per la causa angioina
     Non mancano nemmeno donne, come donna                          ottenne incarichi e titoli: fu familiare, castellano
Cufina di Prignano50, pronte per sostenere l'esame                  d'Orgòn, maître de l'hôtel di Luigi III. Al seguito di
di fisico e medico, attività che in Calabria sembrano               quest'ultimo raggiunse il Regno55. Il suo soggiorno
essere esercitate prettamente da ebrei.                             coincise con l'esercizio delle due cariche di procu-
     Soffermandoci ancora sul contenuto, se la                      ratore e giustiziere, l'ultima ricoperta fino al 1425.
maggior parte dei personaggi citati compare                         Gli anni passati in Italia sembrano essere quasi una
soltanto una, due, al massimo tre volte in tutto il                 parentesi nella carriera dell'Hermenterii, ritornato
registro, pochi ricorrono con una certa frequenza.                  poi in Provenza, dove divenne signore d'Orgon
     In questo secondo gruppo rientrano tre uomini:                 e contrasse matrimonio con una donna, figlia
Antonio/Antonetto Hermenterii51, Giovanni Har-                      anch'ella di una mercante, presso Avignone56.
doin52, Jean Le Rouge53.                                                 Coulet tiene a precisare un'inesattezza circa un
     Il primo personaggio ricoprì due cariche,                      ulteriore titolo a lui attribuito da Ernesto Pontieri e
quella di procuratore regio dell'intero ducato di                   per il quale non si trovano riscontri nemmeno nel
Calabria nel 1423 e quella di giustiziere della stessa              registro XXXIV. Tale incongruenza è da attribuire
provincia tra il 1424 e il 1425.                                    certamente ad una svista. Il Pontieri, nella sua
                                                                    introduzione, parla della nomina a luogotenente
                                                                    dell'Hermenterii, molto probabilmente confon-
                                                                    dendo questo incarico con quello effettivamente
                                                                    registrato di procuratore.
 48. Ivi, nota 354, p. 63.
 49. Peyronnet 1969, p. 408-412.                                         Gli altri due uomini, i cui nomi compaiono con
 50. RCA, vol. XXXIV, nota 403, p. 71.                              una certa frequenza, sono Giovanni Hardoin e Jean
 51. Ivi, nota 12, p. 6; note 13 e 15, p. 7; note 70 e 71, p. 17.   Le Rouge. Anche loro provenivano dalla Francia,
 52. Ivi, nota 601, p. 100; nota 602, p. 101; nota 616, p. 103;
     nota 631, p. 105; note 684 e 687, p. 113; nota 699, p. 115;
                                                                    rispettivamente dalla Touraine e da Le Mans57.
     nota 719, p. 118; nota 722, p. 119; note 735 e 736, p. 121;         I loro incarichi sono simili: tesoriere generale
     nota 759, p. 124; nota 760, p. 125; nota 772, p. 127.          e segretario Giovanni Hardoin, tesoriere, percettore
 53. Ivi, nota 594, p. 99; nota 597, p. 100; note 603, 605, 607,
     p. 101; nota 611, p. 102; note 627 e 628, p. 104; nota 632,
     p. 105; nota 671, p. 111; nota 685, p. 113; note 688, 690,
     692 e 693, p. 114; nota 694, p. 115; note 712 e 713, p. 117;
     note 714 e 717, p. 118; nota 725, p. 119; note 729 e 733,       54.   Coulet 2016, p. 254.
     p. 120; nota 738, p. 121; nota 743, p. 121; note 749 e 753,     55.   Ivi, p. 255-256.
     p. 123; note 761, 762 e 763, p. 125; note 766, 768, 769,        56.   Ivi, p. 256-257.
     770, p. 126; nota 773, p. 127.                                  57.   Ivi, p. 264.
Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434). Spunti di prosopografia angioina
238 Giuseppina G iordano

     e amministratore delle chiese di Le Mans Jean Le               eventuali altre capacità, ad esempio diplomatiche,
     Rouge.                                                         o per rapporti di parentela che ci sfuggono o che il
          Nel suo saggio Coulet mette in dubbio il reale            registro non ci aiuta a capire sempre, ma che, forse,
     soggiorno di Giovanni Hardoin (Jean Hardouin)                  sarebbe meglio indagare.
     nel Regno58, sottolineando come quasi tutte le                      Un'ovvia eccezione è costituita da Carlo
     mansioni finanziarie fossero gestite da Jean Le                d'Angiò59, fratello di Luigi III, luogotenente di
     Rouge. Dalla lettura del registro XXXIV, appare                Provenza dal 1425 al 1434. Qui il rapporto di
     innegabile una preponderanza nel numero degli                  parentela è specificato ed è l'importanza della
     ordini inviati a Le Rouge, ma ciò non significa che            carica stessa a ribadire il legame di sangue tra l'uf-
     Hardoin non avesse un ruolo nell'amministrazione               ficiale ed il sovrano. Curiosa l'ulteriore nomina
     economica di Luigi III, anche nel Regno. Dalle                 a “familiare regio60” attribuita ad un vero fratello
     quattordici note che lo riguardano si ricava che               del duca, che però sembra spiegarsi con un privi-
     servì il sovrano per un periodo di tempo (1432-                legio, forse connesso alla carica, che lo esentava dal
     1434) paragonabile a quello di Le Rouge (dicembre              pagamento delle collette. Probabilmente, il doppio
     1431-1434) e, anzi, sovrapponibile. È ipotizzabile             titolo garantiva a Carlo di godere e dei benefici
     che Hardoin avesse superato le Alpi, stabilendosi              derivati dalla carica di luogotenente e di evitare di
     nell'Italia meridionale proprio nel 1432, proba-               versare l'imposta.
     bilmente affiancando Le Rouge. Circa due anni                       Al contrario, i legami familiari all'infuori
     dopo, nell'aprile del 1434, fu inviato di nuovo                dell'ambito reale non sono molto numerosi, anche
     in Provenza, dove è possibile che rimase per la                se esistono delle famiglie che sembrano specializ-
     sopravvenuta morte del duca. È proprio del 10                  zate nella gestione di una branca dell'ammini-
     aprile 1434 l’atto in cui si menziona esplicitamente           strazione, come nel caso dei Maleni: Pietruccio61,
     il suo incarico di tesoriere da svolgersi in Provenza,         Andrea62 e Cicco63. Essi sono tre fratelli che rico-
     mentre, prima di quella data, viene chiamato                   prirono la stessa carica, «gabelliere della tintoria
     soltanto tesoriere e tesoriere generale. Sia per Jean          di Rossano», che di solito veniva arrendata. Per
     Le Rouge che per Giovanni Hardoin a colpire è la               questi uomini l'individuazione del rapporto di
     compresenza delle cariche di segretario e tesoriere            parentela è certo, poiché esplicitato dal registro
     e per Jean Le Rouge l'alternanza dei titoli di teso-           stesso. Casi simili riguardano ancora un padre
     riere e percettore, che, però, qui sembrano essere             ed un figlio, Luigi64 e Lippo de Turri65, rispettiva-
     utilizzati indifferentemente, come se si trattasse             mente clavaro e baglivo; due fratelli, Goffredo66
     dello stesso incarico. Dagli ordini che essi ricevono          e Ruggiero del giudice Giovanni67, e il figlio di
     dal sovrano, appare evidente che costoro avessero              quest'ultimo Guglielmo68, tutti e tre familiari
     sempre a che fare con la gestione finanziaria. I loro          regi; un'altra coppia padre figlio, Giovannuzzo69 e
     compiti in quanto tesorieri/percettori, infatti, si            Pasquale Cavalieri70, anche loro familiari regi. Non
     risolvono nell'assegnazione di somme di denaro.                sempre, però, è possibile avere la certezza dell'esi-
     Queste sono spesso stipendi per altri ufficiali e              stenza di tale legame o stabilire quale precisa rela-
     funzionari, a volte, invece, non è chiara, né speci-           zione ci sia fra due o più soggetti.
     ficata la motivazione degli importi e tutto ciò che
     abbiamo è il nome del beneficiario.
          Gli ufficiali, quindi, avevano come principale
     funzione quella di mettere in contatto l'uomo che                59. RCA, vol. XXXIV, nota 244, p. 45; nota 254, p. 47; nota 297,
     servivano, Luigi III, con tutto il resto della popo-                 p. 54; nota 331, p. 59; nota 343, p. 61; nota 514, p. 88; nota
                                                                          751, p. 123.
     lazione posta sotto il suo controllo e che a lui si              60. Ivi, la nota è la 751 di p. 123 del 10 luglio 1434.
     rivolgeva per i motivi più vari. Raramente, infatti,             61. Ivi, nota 387, p. 68.
     le comunicazioni tra queste due parti avvenivano                 62. Ibid.
                                                                      63. Ibid.
     direttamente, più di frequente erano mediate dagli
                                                                      64. Ivi, nota 330, p. 59.
     ufficiali. Costoro dovevano avere un ruolo più o                 65. Ibid.
     meno importante, o per la loro professione o per                 66. Ivi, nota 186, p. 36.
                                                                      67. Ibid.
                                                                      68. Ibid.
                                                                      69. Ivi, nota 364, p. 65.
      58. Ibid.                                                       70. Ibid.
239

     I Caracciolo nominati all'interno del volume                     tini81, veneziani82, bolognesi83; in un solo caso è
XXXIV sono ben otto: Antonello71, Battista72,                         evidente l'appartenenza all'etnia ebraica grazie al
Carletto73, Cristiano74, Giorgio75, Giovanni76,                       nome (Iosep84) e alla puntualizzazione del regi-
Naldone77, Ottino78. Per nessuno di loro si fa rife-                  stro. In effetti, l'onomastica non è sempre attendi-
rimento ad un qualche legame di sangue, eppure                        bile. Alle parole di difficile lettura evidenziate col
vengono immessi nei ranghi dell'amministrazione                       corsivo, si aggiungono quei nomi che nella fonte
dallo stesso sovrano, negli stessi anni79. Si potrebbe                stessa possono aver subito modifiche dovute alle
azzardare la presenza di ascendenti comuni, se non                    influenze della lingua dei cancellieri e segretari
a tutti, almeno a qualcuno degli otto Caracciolo.                     incaricati di redigere i mandati. È pertanto neces-
Questa rimane un'ipotesi non verificabile, almeno                     sario rivolgersi con cautela al registro, sfruttando,
non da quanto scritto nel registro, e che deve tener                  ad esempio, i soprannomi, analizzando i cognomi85,
conto della possibilità di un'omonimia, da attri-                     oppure affidandosi a Coulet, ai dizionari biogra-
buirsi, in questo caso, alla grande diffusione del                    fici86 o, in alcuni casi, all'intuito. Emblematici,
cognome80. Del resto, nemmeno le cariche confe-                       sia per quanto riguarda le probabili sviste sia per
rite possono fornire un aiuto per stabilire una                       sottolineare l'importanza della collaborazione nei
maggiore o minore probabilità che vi siano legami                     lavori prosopografici, sono gli esempi di Bertrando
di parentela. Queste, infatti, sono molto diverse                     de Bellavalle87 e di Guglielmo Crespino88. Stando
tra loro: Ottino è cancelliere, Naldone e Carletto                    al volume, ai due ufficiali potrebbe essere attri-
hanno il titolo di milite, Giovanni e Cristiano sono                  buita una chiara origine regnicola, o almeno si
consiglieri, Giorgio è milite e capitano del casale                   escluderebbe una francese. In realtà, grazie alla
di Forleto, Battista svolge l'incarico di commissario                 banca dati e alla possibilità dei suoi collaboratori di
regio, Antonello è amministratore di un mona-                         intervenire, si è potuto evitare di dare un'informa-
stero. Tutti e otto hanno qualche rapporto con la                     zione sbagliata e allo stesso tempo le notizie loro
corte di Luigi III, ma, almeno dal volume XXXIV,                      relative sono state incrementate. Per Bertrando si
resta difficile l'attribuzione di parentele.                          è aggiunta la variante francese “de Beauvau”, la
     Volendo proseguire l'analisi sulla scia dell'o-                  carica di grand maître d'hôtel du duc e i rispettivi
nomastica, si rende noto che la maggioranza
degli ufficiali sembra avere, a prima vista, un'ori-
gine geografica francese e/o provenzale, a seguire
                                                                       81. Ad esempio Francesco de Alleis, citato varie volte nel
troviamo coloro che hanno una provenienza                                  volume e riconosciuto come originario di Firenze in: RCA,
regnicola, ma non mancano nemmeno fioren-                                  vol. XXXIV, nota 6, p. 6 o Gabriele Brunelleschi: Ivi, nota
                                                                           137, p. 28 o Andrea de Passis: Ivi, nota 686, p. 113.
                                                                       82. Vi è un Roberto Morosini: Ivi, nota 591, p. 99 e Carlo
                                                                           Morosini: Ivi, nota 474, p. 92.
                                                                       83. Citiamo Giovanni de Lodovisiis: Ivi, nota 131, p. 27. Su
 71. Ivi, nota 123, p. 26.                                                 Luigi di Bologna: Ivi, nota 597, p. 100 e su Antonio di
 72. Ivi, nota 333, p. 60.                                                 Bologna: Ivi, nota 115, p. 24 non possiamo essere certi
 73. Ivi, nota 53, p. 14.                                                  che la specifica “di Bologna” si riferisca alla provenienza
 74. Ivi, nota 414, p. 73.                                                 geografica.
 75. Ivi, nota 482, p. 83.                                             84. Ivi, note 321 e 324, p. 58 e nota 326, p. 59.
 76. Ivi, nota 390, p. 68.                                             85. Sempre tenendo presente la distinzione tra patronimico e
 77. Ivi, nota 53, p. 14.                                                  nome di filiazione, che specifica il nome del padre e non
 78. Ivi, nota 493, p. 84.                                                 quello della famiglia intera.
 79. Già la Reynaud aveva parlato dei Caracciolo citati nelle          86. Ad esempio il Dizionario biografico degli Italiani http://www.
     licterae patentes, nominandone, però, sei: Gianni, promosso           treccani.it.
     a conte di Gerace, cavaliere e signore di Rocca Augetuli          87. http://base.angevine-europe.huma-num.fr/prosopange/
     coi suoi tre fratelli, Battista, Luigi e Giorgio, riconosciuti        html/dictionnaire.html?id = 2202 ; Le ulteriori notizie
     suoi eredi e poi Ottavio e Christian. Come si potrà notare            sono attestate in: Paris, Bibliothèque Nationale de France,
     la discrepanza nel numero è significativa (gli otto della             Collection Lorraine, tome 68, f. 129-130, così come ripor-
     Orefice contro i sei della Reynaud) così come alcune diffe-           tato da Jean-Luc Bonnaud.
     renze nei nomi: piuttosto semplice da spiegare l’oscillazione     88. http://base.angevine-europe.huma-num.fr/prosopange/
     Giovanni/Gianni e anche quella tra Ottino/Ottavio, più                html/dictionnaire.html?id = 2508 ; Le ulteriori notizie sono
     complessa la mancata corrispondenza per Luigi, citato dalla           attestate in: Marseille, Archives départementales (d'ora in
     Reynaud ma non dalla Orefice, e per Antonello, Carletto,              avanti AD) 13, 309 E 148; B 193, f. 10; B 1614, f. 9; B
     Naldone, al contrario nominati dalla Orefice, assenti nella           1899, f. 50; B 10, f. 25-25v; 309 E 148; 1 G 4, f. 67, 80; B
     Reynaud. Reynaud 2006, p. 22.                                         11, f. 183v; B 12, f. 50; 308 E 82; B 11, f. 281-281v, come
 80. Vitale 2003.                                                          riportato da Thierry Pécout.
Il Registrum Ludovicii Tertii (1421-1434). Spunti di prosopografia angioina
240 Giuseppina G iordano

     luoghi di esercizio, ovvero la contea d'Angiò e il                   e morte, le circostanze del decesso, notizie sui beni
     ducato di Bar; per Guglielmo si sono inserite tutte                  non feudali, la presenza di doppi incarichi fuori da
     le varianti, “Crespin”, “Crespini”, “Crespini”, tutte                un orizzonte circoscritto. Allargando lo spettro di
     le notizie biografiche, dal luogo di provenienza                     fonti da confrontare, si possono non solo evitare
     a quello di sepoltura, dal domicilio alle relazioni                  errori, ma si riesce anche a delineare un quadro più
     familiari, tutte le qualifiche e le ulteriori cariche                completo della biografia di ogni singolo ufficiale, in
     ricoperte fuori del Regno.                                           modo tale da avere una fotografia più precisa della
          Ancora può capitare di riuscire a ricostruire                   situazione amministrativa europea in età angioina.
     l'intera storia di un ufficiale con chiara origine                   Questa era evidentemente ancora più fluida di
     francese o provenzale ed investito nel Regno                         quanto si credesse, con una grande mobilità sia di
     di un semplice titolo, come per Jaquetus de                          uomini sia di mezzi all'interno dei domini. I casi
     Villechartre89, di cui si è riusciti a rinvenire il luogo            di Bertrando di Bellavalle e Giovanni Crespino, di
     preciso di provenienza, i legami familiari, altre                    Jean Le Rouge e Antonetto Hermenterii, di Giovanni
     cariche e titoli ricoperti anche prima dell'arrivo di                Hardoin e Jaquetus di Villechartre sono illuminanti
     Luigi III a Napoli e in Calabria e di cui si conoscono               in tal senso. Il lavoro che il progetto “Europange”
     perfino le gagie90.                                                  ha svolto e continua a svolgere è fondamentale per
          Ad ogni modo, benché sia difficile e prema-                     ridisegnare le conoscenze sul mondo angioino e il
     tura un'analisi statistica precisa circa la prove-                   modo di fare ricerca. In particolare utile sarebbe
     nienza degli ufficiali, è innegabile che ci sia una                  analizzare la storia degli ufficiali in rapporto a
     percentuale significativa di ultramontani, che non                   quella della dinastia stessa, seguire le loro carriere
     riguarda soltanto il numero, ma anche l'impor-                       durante l'avvicendamento al trono, nel caso del
     tanza delle funzioni loro assegnate.                                 registro da Giovanna II a Renato, ed andare ancora
          Se ai regnicoli, molti provenienti dalla Terra di               oltre fino al passaggio dagli Angioini agli Aragonesi.
     Lavoro o dalla Calabria stessa, vengono conferiti
     titoli piuttosto generici, come quello di “familiare                       Un'ultima piccola parentesi può essere aperta
     domestico”, oppure incarichi locali, una gabella o                   su quei nomi che sono stati scartati in quanto
     una castellania, i francesi sono chiamati, invece,                   non rientranti nella cerchia degli ufficiali. La loro
     alla gestione di un'intera provincia, ad affiancare                  assenza nel database non implica necessariamente
     Luigi III in quanto consiglieri, a curare le finanze                 che i dati loro relativi siano inutili o da non tenere
     reali. Agli extraregnicoli sono riservati per lo                     in considerazione. Resta ovvio il fatto che sia ben
     più titoli, ancora “familiare domestico o regio”,                    più difficile per questa classe di soggetti rintrac-
     “commensale”, oppure castellanie o altri uffici                      ciare notizie al di fuori del volume XXXIV proprio
     locali.                                                              a causa della mancanza di uffici e titoli, tuttavia
          Il lavoro di collaborazione può portare a                       attraverso lo spoglio di questi nomi si possono rica-
     chiarire meglio il rapporto tra il sovrano e i suoi                  vare informazioni sulla composizione sociale della
     ufficiali, così come quello tra gli ufficiali, il terri-             Calabria nei primi anni del XV secolo, seguire i
     torio di provenienza e il luogo di esercizio della                   fili delle relazioni tra il potere centrale e la popo-
     carica. Ancora può permettere di sopperire ad una                    lazione, riuscire ad avere un'idea su quali fossero
     mancanza di informazioni, come le date di nascita                    le questioni nelle quali l'autorità era chiamata ad
                                                                          intervenire e quali le circostanze in cui interveniva
                                                                          direttamente.
                                                                                In questo elenco di nomi si ricordano somma-
      89. http://base.angevine-europe.huma-num.fr/prosopange/
          html/dictionnaire.html?id = 2308 ; Le ulteriori notizie
                                                                          riamente coloro che ricevono indulti e grazie dal
          sono attestate in: Marseille, AD13, 309 E 115, f. 196; B 11,    duca di Calabria per i reati commessi, quelli che
          f. 119v; 306 E 44, f. 317; Aix-en-Provence, Bibliothèque        ricevono somme di denaro o che sono possessori
          Municipale (d'ora in poi BM), Aix-en-Provence, MS 768,
                                                                          di feudi, i proprietari di terreni che chiedono la
          f. 382v; f. 359v; f. 360 ; f. 321v, come riportato da Thierry
          Pécout. A ricordarlo è anche Coulet, che lo inserisce tra       restituzione di quei beni loro sottratti, coloro che
          i nomi trascritti in maniera inesatta dalla Orefice: da         sono in attesa di sostenere l'esame da medico
          Villechartie a Villechartre. Coulet 2016, p. 252.               o fisico e tutti quelli che vengono definiti come
      90. Secondo la Reynaud, dopo la perdita dell’ufficio di razio-
          nale in Provenza, a lui viene assegnato il compito di redi-     semplici cittadini o mercanti o che sono benefi-
          gere il testamento del principe. Reynaud 2006, p. 32.           ciari di fideiussoni. Emerge, quindi, un gruppo
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