Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia

Pagina creata da Aurora Santi
 
CONTINUA A LEGGERE
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
Gen Verde: da aprile                                2022
inizia il tour!
Ripartire insieme più compatte che mai! Un’idea chiara quella
con la quale il Gen Verde si tuffa nel nuovo anno. Siamo
ancora agli inizi, eppure si pensa e si progetta… il
calendario, quasi fosse una scacchiera, pullula di impegni e
concerti e la primavera sembra dietro l’angolo. “Dopo due anni
di pandemia non siamo più le stesse – spiega Beatrice An, una
delle compositrici del Gen Verde – e per questo stiamo
rinnovando il nostro concerto: musiche, luci, coreografie,
video, costumi… tutto”.

“Una scelta dettata da un grande desiderio – continua Beatrice
An – comunicare più e meglio chi siamo, i valori in cui
crediamo e per i quali siamo pronte a metterci in gioco”.
Il messaggio non cambia: il mondo unito è possibile, anche
oggi, anche ora, quando i contesti cambiano e il focus si
rinnova.

Ad ispirare sono l’autenticità, la vicinanza, le relazioni
vere, l’intercultura, la diversità… senza tralasciare
la creatività. “È per questo – spiega Colomba Bai – che stiamo
lavorando affinché nei nostri concerti ci sia maggior
coinvolgimento del pubblico e più spontaneità. Durante la
pandemia si è sprigionata un’onda di creatività e… non resta
che immergerci insieme nello spettacolo!”.

Dove? Nella locandina trovate le date confermate finora. Ma
continuate a seguirci perché stiamo ancora costruendo
il nostro tour in giro per l’Europa!

Leggi tutto sul sito del Gen Verde
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
Loppiano                e          il       progetto
giovani
Loppiano è un posto dove si può vivere un’esperienza di
fraternità, insieme ad altri giovani provenienti da tutto il
mondo, appartenenti a diverse culture, credenti o non
credenti.

Come funziona?
Non c’è un programma prestabilito. E’ un’esperienza
personalizzata, basata sui bisogni e le necessità che ognuno
esprime e desidera affrontare. È un percorso sia individuale
che collettivo. Vivere assieme, in una realtà multiculturale
come Loppiano non è semplice e ci sono molte sfide da
affrontare quotidianamente ma l’esperienza di fraternità ci
porta a superarle mettendoci in gioco. Attraverso il lavoro,
l’arte, la musica, la natura, il dialogo, la formazione
personalizzata e molto altro abbiamo l’opportunità di
conoscere gli abitanti e la vita di Loppiano, dove si prova a
vivere un’ambiente di famiglia.

Per i giovani dai 18 ai 30 anni.

Info: https://www.loppiano.it/progetto-giovani/

https://www.loppiano.it/wp-content/uploads/2020/06/progettogio
vanivideo.mp4
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
Esperienza Parola di    Vita
ragazzi Febbraio 2022
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
Esperienza Parola   di   Vita   ragazzi
Febbraio 2022
1 file(s) 523 KB
Scarica
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
Un artista e la pandemia
In quanto musicista, questo periodo di pandemia risultava
particolarmente disastroso per la mia attività artistica.
L’annullamento degli spettacoli e l’insicurezza del domani
erano diventati l’unico argomento di cui discutere in
famiglia. Mia moglie invece, donna di grande fede, si rivelava
in questa situazione più forte di me, al punto che più volte
mi sono sentito come il suo quinto “figlio”.

Su questa base, anche i nostri discorsi hanno cominciato a
prendere un tono più aperto alla speranza; affrontare un
futuro pieno di incognite non mi e   ̀ s e m b r a t o p i ù u n a
mostruosità da cui fuggire, ma una reale opportunità
                                                     . Quando
poi mi e
       ̀ stato offerto di occuparmi in un supermercato, più
che la novità del tipo di lavoro mi ha colpito subito la
diversa qualitàdei rapporti.

Ero stato un uomo applaudito, ammirato, ora ero uno qualunque,
come gli altri. Che dire? E ̀ cresciuta la mia fede, un tempo
quasi appendice ad una vita di successo. Anche il rapporto con
i figli e
        ̀ cambiato. Insomma la tragedia che ci ha colpiti e ̀
diventata occasione per un nuovo inizio

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 1, gennaio-febbraio

2022)

Papà a casa da noi
Quando la salute di papà e
                          ̀ peggiorata, e
                                        ̀ stato necessario
accoglierlo da noi. Per mio marito e per i nostri figli era la
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
soluzione più ovvia. Le mie sorelle comunque facevano la loro
parte per agevolarci le cose. Volevamo ricambiare tutto
l’amore che lui aveva sempre avuto per noi figli. Per non
disorientarlo abbiamo trasferito a casa nostra il suo letto,
la sua poltrona, i suoi quadri; abbiamo perfino applicato lo
stesso linoleum nella sua nuova stanza affinche      ́ non si
rendesse conto del trasloco.

Per tutto ciò abbiamo anche ricevuto critiche da qualcuno
secondo il quale la presenza del papà ammalato avrebbe potuto
avere conseguenze negative per la famiglia. Io invece
replicavo: «Certo si tratta di dare tanto, ma ciò che si
riceve e
       ̀ incalcolabile». Tante persone, venendo a trovarci,
hanno capito che lui, nonostante le condizioni nelle quali si
trovava, occupava un posto importante nella nostra famiglia.
Dopo la morte di papà
                     , una signora incontrata per strada mi ha
detto: «Vorrei ringraziarla per ciò che ho visto e sentito:
questo e
       ̀ cristianesimo»

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VIII, n. 1, gennaio-febbraio

2022)

Operazione                            1-2-5-                     nella
libertà
È stato nell’aprile del 2013. Passeggiavamo quando io e mia
moglie Lucia abbiamo notato per terra una monetina di 5
centesimi; ma ci siamo vergognati di chinarci per
raccoglierla.
Percorso un altro tratto di strada, un signore con estrema
delicatezza avvicinandosi ai passanti mostrava una monetina di
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
5 centesimi come a voler far intendere che si accontentava di
quell’importo.
Non sappiamo dirla bene: ci siamo sentiti arrossire.

Qualche giorno dopo, ripensando a quell’episodio, abbiamo
sentito affiorare una scintilla ispiratrice: lanciare nel
nostro piccolo una iniziativa: “Operazione 1-2-5- nella
libertà”, così l’abbiamo voluta chiamare.
Consiste nel considerare liberamente come superfluo 1. 2. o 5
centesimi che riceviamo come resto in occasione delle nostre
spese giornaliere da investire in gesti di fraternità a
sostegno di situazioni di povertà a noi vicine e in nazioni
povere tramite l’Associazione per un Mondo Unito
(www.amu-it.eu)     e   l’’Associazione     Famiglie   Nuove
(www.afnonlus.org) organismi espressione del Movimento dei
Focolari.

Una prima conferma che l’Operazione era frutto di una profonda
esigenza di amare, è arrivata quando, timidamente, abbiamo
portato le prime monetine al titolare di un super mercato per
ottenerne il cambio in cartaceo, il quale, incuriosito, ci ha
chiesto la provenienza spiegata la quale ci siamo sentiti dire
che anche lui voleva fare qualcosa per le tante necessità. Da
quel giorno il signor Antonio ha cominciato a donare il doppio
delle monetine che gli portavamo.

Incoraggiati da questo gesto, oltre che in famiglia e nel
condominio, abbiamo cominciato a diffonderla tra più amici,
così l’Operazione ha coinvolto diverse persone e famiglie di
Andria e presto ne ha varcato i confini.

Attualmente l’Operazione viene attuata in diverse Città
italiane e, tradotta in sette lingue – compreso il cinese – in
alcune nazioni dove sono presenti appartenenti al Movimento
dei Focolari. Ma l’amore concreto, quello di raccogliere
monetine, si è dimostrato “bello”, così riceviamo le monetine
raccolte in sacchettini di tulle bianco a forma di cuore o
legate con nastrini colorati. A oggi, a circa otto anni dalla
Gen Verde: da aprile 2022 inizia il tour! - Focolari Italia
nascita dell’Operazione, i centesimi raccolti sono pari a
dodicimila e cinquecento euro (contati uno per uno con le
mani) e già tutti donati. I centesimi che umanamente possono
essere ritenuti insignificanti, li “sentiamo sacri”: ci
ricordano “l’obolo della vedova, i cinque pani e due pesci, le
briciole che la donna Cananea elemosinava da Gesù.

A noi sembra di cogliere che un passettino alla volta, questa
dell’1-2-5-, al di là di ogni cifra, possa contribuire alla
crescita di una comunione tra persone, di talenti, di capacità
…
E a proposito di comunione, ci ha colpito profondamente – in
coincidenza dell’avvio dell’Operazione – ritrovare in un
vecchio quaderno di appunti risalente al 1991, un pensiero del
nostro amico focolarino e sociologo Professor Tommaso Sorgi
che – parlando dell’Economia di Comunione – così si esprimeva:
“Il concetto di comunione è qualcosa di più profondo del
concetto di solidarietà. La rende viva, la illumina, la mette
in movimento e la rende anche possibile, perché se non c’è
questa comunione di anime, anche la comunione delle economie
non si farà mai”.

In   conclusione,   sentiamo   una   gioia   speciale:   oggi
“l’Operazione 1-2-5- nella libertà”– fatta propria dal Centro
Igino Giordani di Andria – sempre di più ha come movente
soltanto l’amore. Quell’amore che, come un piccolo raggio di
luce passando attraverso un prisma si rifrange nei colori
dell’Iride, così l’Operazione 1-2-5- lo fa nei colori della
Fraternità e della Comunione.

L’OPERAZIONE– iniziata nell’aprile 2013, ad oggi ci ha
consentito di donare “DODICIMILACINQUECENTO EURO”!
L’Operazione continua . . .
Per informazioni:
Gennaro e Lucia Piccolo
Centro Igino Giordani – Via dell’Indipendenza, 69, 70031
Andria (BT)
Cell. 339/4484917 mail gennaro.piccolo41@gmail.com
Parola   di   vita                       ragazzi
Febbraio 2022
La scheda è stata pensata per essere condivisa anche sui
social

Parola di Vita ragazzi Febbraio 2022
1 file(s) 555 KB
SCARICA
Parola di Vita Febbraio 2022.
Podcast
Una trasmissione a cura di Maffino Redi Maghenzani.

Collaborazione tecnica: Pasquale Bernardi

Testo               della               Parola               di
Vita: https://www.focolaritalia.it/2022/01/28/febbraio-2022/

Febbraio 2022
“Colui che viene a me, io non lo respingerò
                                           ”   (Gv 6,37).

Questa affermazione di Gesù fa parte di un dialogo con la
folla che, dopo il miracolo dei pani moltiplicati in
abbondanza, lo cerca e chiede ancora un segno per credere in
lui.

Gesù rivela di essere egli stesso il segno dell’amore di Dio;
anzi, egli è il Figlio che ha ricevuto dal Padre la missione
di accogliere e riportare nella Sua casa ogni creatura, in
particolare ogni persona umana, creata a Sua immagine. Sı̀     ,
perché il Padre stesso ha già preso l’iniziativa e attira
tutti verso Gesù (1), mettendo nel cuore di ognuno il desiderio
della vita piena, cioe   ̀ della comunione con Dio e con ogni
proprio simile.

Gesù dunque non respingerà nessuno, per quanto lontano possa
sentirsi da Dio, perche
                      ́ questa e
                               ̀ la volontà del Padre: non
perdere nessuno.

“Colui che viene a me, io non lo respingerò
                                           ”.
̀ davvero una buona notizia: Dio ama tutti immensamente, la
E
sua tenerezza e la sua misericordia si rivolgono ad ogni uomo
ed ogni donna. Egli e
                    ̀ il Padre paziente e misericordioso che
aspetta chiunque si metta in cammino, spinto dalla voce
interiore.

Noi siamo spesso malati di sospetto: perché mai Gesù dovrebbe
accogliermi? Cosa vuole da me? In realtà Gesù ci chiede solo
di lasciarci attirare da lui, liberando il cuore da tutto ciò
che lo ingombra, per accogliere con fiducia il suo amore
gratuito.

Ma e ̀ anche un invito che sollecita la nostra responsabilità              .
Infatti, se sperimentiamo tale abbondanza di tenerezza da
p a r t e d i G e s ù, c i s e n t i a m o m o s s i a n o s t r a v o l t a
all’accoglienza di lui in ogni prossimo (2) : uomo o donna,
giovane o anziano, sano o malato, della nostra cultura o no ….
E non respingeremo nessuno.

“Colui che viene a me, io non lo respingerò
                                           ”.

Nel Que
      ́bec (Canada), una comunitàcristiana che vive la Parola
e
̀ impegnata ad accogliere tante famiglie che arrivano nel loro
Paese, da tante parti del mondo: Francia, Egitto, Siria,
Libano, Congo… Tutti vengono accolti ed aiutati, anche nella
possibilità di inserimento. Questo significa rispondere alle
loro molte domande, compilare i moduli relativi allo status di
rifugiato o residente, coordinarsi con la scuola dei figli,
accompagnarli a scoprire il loro quartiere. È importante anche
l’iscrizione a corsi di francese e la ricerca di lavoro.

Guy e Micheline scrivono: «Una famiglia siriana giunta in
Canada in fuga dalla guerra, ne ha incontrata un’altra, appena
arrivata e ancora molto disorientata. Attraverso i social
network, ha attivato la rete di solidarietà e tanti amici
hanno procurato il necessario: letti, divani, tavoli, sedie,
stoviglie, abbigliamento, libri e giochi per i bambini
spontaneamente offerti da altri bambini delle nostre famiglie,
sensibilizzati dai genitori. Hanno ricevuto più di quello di
cui avevano bisogno e, a loro volta, hanno aiutato altre
famiglie povere nel loro palazzo. La Parola di vita di quel
mese era arrivata a proposito: “Amerai il prossimo tuo come te
stesso!”».

“Colui che viene a me, io non lo respingerò
                                           ”.

Ecco come possiamo trasformare in vita questa Parola di Dio:
testimoniando la prossimità del Padre di fronte ad ogni
prossimo, come singoli e come comunità
                                      .

Ci aiuta questa meditazione di Chiara Lubich, sull’amore di
misericordia. Esso, scrive Chiara e ̀ «…[…] l’amore che fa
allargare cuore e braccia ai miserabili, […], agli straziati
dalla vita, ai peccatori pentiti. Un amore che sa accogliere
il prossimo sviato, amico, fratello o sconosciuto, e lo
perdona infinite volte. […] Un amore che non misura e non
sarà misurato. E’ una carità fiorita più abbondante, più
universale, più concreta di quella che l’anima possedeva
prima. Essa, infatti, sente nascere in sé sentimenti
somiglianti a quelli di Gesù, avverte affiorare sulle sue
labbra, per quanti incontra, le divine parole: “Ho
misericordia di questa turba” (cf. Mt 15,32). […] La
misericordia è l’ultima espressione della carità, quella che
la compie. E la carità supera il dolore, perché esso è
soltanto di questa vita, mentre l’amore perdura anche
nell’altra. Dio preferisce la misericordia al sacrificio”» (3).

Letizia Magri

______________________________________________________________
__________

1 Cf. Gv 6,44.
2 Cf. Mt 25, 45.
3 C. Lubich, Quando si è conosciuto l’amore, in La dottrina spirituale, Città
Nuova, Roma 2006, pp. 140-141.
Parola di Vita Febbraio 2022
1 file(s) 1.02 MB
Scarica volantino

Parola di Vita Febbraio 2022_stampa
1 file(s) 598.94 KB
Scarica
ESPERIENZE SULLA PAROLA DI VITA

ESPERIENZE #FOCOLARITALIAFRATERNITA’

AUDIO

https://www.focolaritalia.it/wp-content/uploads/2022/01/Parola
-di-vita-febbraio-2022-Radio-Podcast.mp3

EDIZIONE ANCHE PER TRASMISSIONI RADIOFONICHE, UTILIZZO LIBERO,
COMUNICARNE L’UTILIZZO A: focolaritalia@gmail.com

Parola       di     Vita      febbraio         2022      per
trasmissioni Radio
1 file(s) 18 MB
Scarica
VIDEO:

Parola di vita per bambini
Nuova Parola di Vita Ragazzi 2022

Parola di Vita ragazzi Febbraio 2022
1 file(s) 555 KB
SCARICA

Grazie Paolo
Ci ha lasciato improvvisamente il 23 gennaio 2022 Paolo Abati,
75 anni, originario di Sorbolo, in provincia di Parma e da
qualche tempo in focolare a Portici (Napoli). Molti gli amici
increduli alla notizia che hanno scritto sui social e che lo
ricordano con affetto. Era stato in focolare in varie parti
d’Italia, da Parma, dove ha conosciuto il Movimento dei
Focolari, a Roma, e poi Abruzzo, Grottaferrata, Sicilia e
infine Portici (Napoli).

In alcuni suoi scritti lui stesso racconta, con il suo tipico
humor, la sua storia, quella della sua famiglia, del suo
incontro con il carisma di Chiara Lubich. Ne trascriviamo
alcuni stralci:

«Era il primo dopoguerra e, come tutte le famiglie del
vicinato, la mia cercava di sbarcare il lunario facendo
bastare quei pochi soldi dei magri stipendi di allora. Io
portavo tutti i vestiti smessi da mio fratello di due anni più
grande di me, ma era cosa comune per tutti i bambini del
vicinato. […] Anche se in tutto il “parentado” c’era solo
qualche donna che frequentava la chiesa, la parte adulta
maschile si vedeva solo per matrimoni, funerali e battesimi,
ma non me ne scandalizzavo: era così per tutti. Qualcosa però
era entrato e sentivo di voler bene a Gesù, un bene che poi si
traduceva nel non raccontare bugie, d’essere obbediente, di
fare il dovere di scolaro, non litigare coi compagni oltre
all’andare a Messa la domenica. Ricordo una domenica mentre
stavo entrando in chiesa per la Messa e, vedendo tutti gli
uomini in piazza e nessuno che entrava in chiesa, ho avuto un
pensiero nitido: “Io, anche quando diventerò grande, non ti
abbandonerò”».

Non volendo più proseguire gli studi, Paolo inizia subito a
lavorare, conquistandosi subito la fiducia dei datori di
lavoro che lo inseriscono in ufficio. Impara anche il francese
per motivi di lavoro. Intanto il fratello maggiore, dopo varie
opposizioni     da   parte   della    famiglia,    entra    in
seminario. «Questa partenza venne a scombussolare il mio
vivere di quel tempo in cui mi si prospettavano nuovi problemi
esistenziali: vale la pena di vivere una vita fatta di lavoro,
di fatiche, di preoccupazioni, di difficoltà in famiglia e
fuori, per che cosa? Tutta questa fatica per chi? Per arrivare
al traguardo della pensione con una casa propria (sogno
rimasto tale di mio padre) e qualche soldo per fare qualche
viaggio con i pensionati benestanti? Quel che vedevo intorno
mi diceva che non ne valeva la pena».

Inizia così a leggere Dostoevskij, Tolstoj e altri autori
russi, americani e francesi che gli suscitano tante domande
esistenziali. Tutte le settimane andava a trovare il fratello
in seminario e vedeva con stupore quanto fosse contento e
realizzato in quella scelta. Voleva capirne il
segreto. «Nacque così in me il desiderio di scoprire questo
segreto ma non sapevo come fare e lui non mi diceva nulla a
parole: era una presenza che parlava. Un giorno capii: non
posso pretendere di capire stando a guardare da fuori, devo
mettermi dentro, e non in modo critico. Detto e fatto. Presi
un appuntamento con il viceparroco della mia parrocchia che si
occupava dei giovani e chiesi di far parte di un gruppo.
Cominciai a leggere il Vangelo e altri libri che mi procuravo
o da mio fratello o da questo giovane viceparroco. Mi
riavvicinai ai sacramenti e mi buttai in questa ricerca».

In parrocchia conosce un giovane, Marco, che gli porta la
rivista Città Nuova e lo invita ad un incontro nel gennaio
1965. Paolo inizia così a frequentare il focolare. Nel
dicembre 1966 partecipa a un convegno dove conosce Chiara
Lubich. Il mese dopo parte per il servizio militare: anche
questa un’esperienza di donazione, di tanti rapporti
costruiti, di un clima di serenità e di gioia costruito in
caserma che rafforzerà Paolo nella sua futura scelta. «Avevo
avuto senza alcun dubbio una grazia straordinaria in quei 15
mesi passati in caserma e ne venivo via con la certezza che
l’ideale era vero e che Gesù mi chiamava a lasciar tutto per
Lui».

Nel 1969 Paolo parte per Loppiano, nonostante l’incredulità
dei colleghi di lavoro e del padre, che comunque gli dà la sua
benedizione. Dopo, si recherà a Roma, viaggiando per alcune
città del Lazio e in Abruzzo. L’esperienza continua a
Grottaferrata, dove aiuterà nella segreteria dei Vescovi. La
storia scritta da Paolo si ferma qui. Dopo Grottaferrata,
andrà in Sicilia e poi nel focolare di Portici dove conclude
la sua vita terrena.

Grazie Paolo per questo tuo percorso nel quale hai lasciato
tanto amore concreto per i tanti che ti hanno conosciuto,
toccati dalla tua profonda umanità e nello stresso tempo dalla
tua fedeltà a quel Dio che hai scelto e per il quale hai
vissuto.

                                         Patrizia Mazzola

Quiz      riassuntivo     di
Introduzione e Preghiera (in
PDF e PowerPoint)

Quiz riassuntivo            di   Introduzione          e
Preghiera in PDF
1 file(s) 1.67 MB
Scarica
Quiz riassuntivo di Introduzione                        e
Preghiera in PowerPoint
1 file(s) 1.67 MB
Scarica

Chiara Lubich: “Gocce di
luce”. Firenze 2000. Podcast
Una trasmissione a cura di Maffino Redi Maghenzani.
Collaborazione tecnica: Pasquale Bernardi
Trasmesso dalla cittadella di Loppiano.
In collaborazione con il Centro Chiara Lubich ed il Centro
Santa Chiara audiovisivi.

In questi episodi ascolteremo dalla viva voce di Chiara
Lubich, stralci di discorsi pubblici incentrati per lo più
sulla spiritualità dell’Unità, frutto del Carisma che la
Chiesa ha riconosciuto.
Firenze 16 settembre 2000 – Cittadinanza onoraria, Sala
dei Cinquecento a Palazzo Vecchio.

Canzone del Gen Rosso: “L’amore vince tutto”
https://youtu.be/1OzGqA7ZQN0

Discorsi in ambito civile ed ecclesiale (Opere di Chiara
Lubich – 10)

ANCHE SU YOUTUBE

Un ponte per il Libano:
intervista a Elisabetta Mei
In Italia numerosi gruppi di persone, alcuni aderenti al
Movimento dei Focolari, cooperano per raccogliere medicinali
per malattie croniche e altri elementi di prima necessità in
Libano. È un’iniziativa in continua evoluzione chiamata “Un
ponte tra Italia e Libano”, che crea reciprocità e incontro
tra persone lontane sia geograficamente che culturalmente.
Tutto nasce dall’amicizia tra Elisabetta Mei e Danièle Richa,
una donna Libanese.

Elisabetta Mei, docente, coordinatrice del progetto “Un ponte
per il Libano”, la conosce nel ‘99 quando la ospita un anno a
Firenze. Danièle diventa parte della sua famiglia. Oltre che
conoscere la bellezza del popolo libanese, Elisabetta inizia a
cogliere    le sue contraddizioni: “Prima il Libano era
considerato la Svizzera del Medio Oriente, poi la situazione è
peggiorata e ho sofferto con Danièle per le problematiche
politiche, economiche…”, racconta.
                                       Nel 2020 la pandemia
                                       arriva in una realtà
                                      già molto delicata. Un
                                      giorno, durante il
                                      lockdown, Elisabetta
                                      chiede a Danièle in
                                      videochiamata:  “Se
                                      fosse     possibile
                                      inviarti qualcosa, cosa
                                      desidereresti?”.     La
                                      donna     dopo    una
                                      riflessione  risponde
che la cosa più utile sono le medicine. Attualmente infatti i
medicinali scarseggiano, persino il paracetamolo. Spedire
delle medicine al pari di qualsiasi altra cosa è molto
difficile. Danièle comunque invia una lista di medicinali
impossibili da procurarsi in Libano, principalmente per
malattie croniche, destinati a persone umili o di ceto medio,
molte costrette ad abbandonare le cure.

Elisabetta cerca di capire come raccogliere le medicine in
Italia, chiamando farmacie, chiedendo a medici e amici.
Capisce che diversi medicinali si possono acquistare, così con
una sua amica italiana raccolgono dei fondi e nell’estate 2020
sono pronte a procurarsi le medicine. Per superare il problema
della spedizione viene l’idea di intercettare persone che
vanno a Beirut ed affidargli i pacchettini di medicinali,
secondo le regole vigenti.

Grazie all’aiuto di Carlo Ambrosini, un amico di Viareggio che
aveva rapporti con il Banco Farmaceutico, la rete di
reperimento delle medicine diventa sempre più efficiente.
L’incontro con Anna Ward, amica italiana volontaria del
Movimento dei Focolari, sposata con un libanese ma che abitava
provvisoriamente a Roma, è stato poi provvidenziale: la sua
conoscenza della realtà italiana e libanese ha permesso di
contattare tante persone che venivano e tornavano in Libano.
Così si cominciano ad organizzare staffette in modo che le
medicine arrivino a Roma da Anna, che ne cura
l’impacchettamento e l’affidamento a persone che partono per
il Libano.

La rete in Libano come quella in Italia si allarga e diventa
necessario un coordinamento più ampio. A Beirut sia con
associazioni che sostengono pazienti cronici, sia con gruppi
di volontari, che censiscono nei quartieri i bisogni dei
pazienti fragili e poveri, assumendosi la responsabilità della
distribuzione dei farmaci raccolti. In Italia, dopo l’appello
del Vicario Apostolico di Beirut Mons. Cesar Essayan per la
richiesta di farmaci e latte, con l’aiuto del medico Luigi
Triggiano di Arezzo, nascono e si intensificano i rapporti tra
la fondazione Giovanni Paolo II e il Movimento dei Focolari,
alla cui operatività si è aggiunta la disponibilità solidale
dell’Aeronautica militare (dell’UNIFIL) per il possibile
trasporto aereo. Una prima spedizione è partita il 16 dicembre
2021 con un carico di medicinali, seguita da un secondo invio
il 23 dicembre 2021, contenente alcune tonnellate di latte in
polvere per i bambini. L’Aeronautica militare ha garantito 4
voli nell’arco di un anno, il primo a inaugurare il 2022
dovrebbe avvenire entro febbraio. Il contributo dell’APS Nuove
Vie Per Un Mondo Unito è stato importante perché
l’associazione ha curato gli aspetti organizzativi e tecnici
delle spedizioni, fornendo al gruppo una tutela legale e
amministrativa.
Si cercano nuove collaborazioni (singoli cittadini, medici,
farmacisti, banchi del farmaco ecc..) per la raccolta dei
farmaci in altre regioni. Oggi sono dodici quelle coinvolte.
Nel frattempo è cresciuta anche la lista dei farmaci
richiesti, circa trecento principi attivi, che vengono
stoccati a Loppiano con il latte, in attesa di essere spediti.

È un’esperienza comunitaria, ognuno potrebbe raccontare il
proprio vissuto. Un’iniziativa di arricchimento reciproco, per
i suoi protagonisti in Libano così come in Italia. Le persone
dal Libano ringraziano per le medicine ma anche perché non ci
si dimentica di loro. “Impossibile per me scordare che Danièle
non possa avere delle medicine, così come non lo concepisco
per una persona della mia famiglia”, riflette Elisabetta.
Attorno a questa iniziativa si sono innescate una serie di
azioni pro-Libano: in Campania i gen3 fanno dei gemellaggi o
ci sono incontri tra le famiglie via zoom, camminate, giornate
di informazione sul Libano. In Piemonte è in preparazione uno
spettacolo in piazza sul tema. “Bello il filo diretto nelle
regioni – dice Elisabetta – c’è una vitalità incredibile,
l’Italia si sta attivando”. Alla mia affermazione, “avete
creato una cosa molto grande”, risponde: “Non ci penso che sia
grande, penso soprattutto che siamo insieme, c’è unità per lo
stesso obiettivo e mi affido”.

Miriana Dante

Leggi gli altri articoli:

Conclusa la campagna di solidarietà per il Libano

Un “Ponte per il Libano”

DAL COLLEGAMENTO DEL 29/01/2022
Migranti:  iniziative dei
focolari in Veneto per i
Balcani
Nella comunità locale di Treviso, due anni fa, un gruppo di
persone del Movimento dei focolari vogliono rispondere ad
alcune esigenze avvertite in modo particolarmente forte nel
territorio. All’inizio, il gruppo nasce per coinvolgere i
giovani: la prima azione è recarsi a Mestre, nella struttura
denominata San Raffaele, dove è accolto un numero contenuto di
immigrati, che hanno condiviso le loro esperienze di vita. Un
pomeriggio di festa e conoscenza!

La motivazione del gruppo diventa poi sempre più forte
nell’impegnarsi nel concreto, inizialmente con la comunità di
Sant’Egidio, attraverso contributi per le famiglie povere e i
senza tetto. Poi emerge in maniera preponderante il problema
dei Balcani. “Noi da soli non avevamo le possibilità per
spedire gli aiuti, perciò abbiamo pensato di unirci a
qualcuno”, racconta Laura Rigo, un membro del gruppo. “Con
Maurizio Tonet abbiamo sempre lavorato insieme, fa parte del
Movimento politico per l’unità. Inizialmente mi sono rivolta a
lui per capire come potevamo muoverci. Maurizio allora è
venuto in contatto con un gruppo di Thiene, in provincia di
Vicenza, e ci siamo uniti a loro”. La rete dei contatti si
allarga e Il rapporto costruito con la comunità di S. Egidio
permette loro di collaborare per una spedizione per i Balcani.
Il gruppo si procura delle coperte e le dona, contribuendo al
riempimento di un camion di materiale, portato poi al gruppo
di Thiene, che ha iniziato a spedire.

Poi una nuova opportunità di fornire aiuto: due coniugi di
Vicenza fanno conoscere un gruppo, “Energia e sorrisi”, che
unisce lo sport della motocross con attività di beneficenza.
“Pensiamo di sostenerli economicamente nell’invio dei pacchi,
– continua Laura – verso il campo di Lipa. È molto difficile
accedere ai campi in Bosnia, i loro tir sono sempre
accompagnati dai soldati. Recentemente due associazioni ci
hanno messo a disposizione grandi quantità di vestiario dai
loro magazzini, per i migranti. Questi beni verranno poi
inviati grazie a “Energia e sorrisi”.

Il campo profughi di Lipa si trova in Bosnia, vicino alla
frontiera croata. In questi campi ai confini ci sono forme di
tortura e umiliazione profonde, come quelle che hanno visto
sui corpi dei migranti due coniugi di Trieste, che il gruppo
di Treviso contatterà per definire come poter essere loro di
aiuto.

Tra le altre iniziative quella
di raccogliere dei soldi
devoluti a una scuola nel
Libano, per i bambini. Ancora
il gruppo ha collaborato nel
2020, nel periodo natalizio, a
una raccolta di pacchi dono
per i   carcerati, promossa
dalla   parrocchia   di  S.
Bartolomeo a Treviso. È stata
un altro tipo di iniziativa
nei confronti dei bisognosi
che   ha   riscosso    grande
partecipazione, tra cui anche
i ragazzi di un Istituto
Salesiano a Castelfranco e il
Centro della Famiglia a Treviso, che si occupa delle famiglie
bisognose in situazioni di difficoltà, sostenendole sia
psicologicamente sia economicamente. La parte più importante
sono stati i biglietti personali inviati ad ogni carcerato,
piccole lettere di speranza e vicinanza a cui loro hanno
risposto commossi.

“Dopo Natale siamo rimasti in contatto con il cappellano del
carcere – racconta Laura – procurandogli asciugamani e
ciabatte per la doccia. Quest’anno ci ritroveremo a sostenere
la parrocchia di S. Bartolomeo per rinviare i pacchi dono e i
biglietti natalizi!”.

Oltre che al gruppo di Vicenza e Venezia, collaborano alle
iniziative anche le comunità di Castelfranco e Conegliano. “La
comunità è importante, ci si muove insieme. Ci spinge il
desiderio di fare per le persone. Siamo fortunati: di quel
tutto che abbiamo siamo anche debitori nei confronti degli
altri”, conclude Laura Rigo.

Miriana Dante

È   in   rete   “Dare    per
salvaguardare l’ambiente”
È ormai da qualche giorno in rete “Dare per salvaguardare
l’ambiente”, un progetto che nel 2012 ha vinto il prestigioso
“Premio Green Scuola” del Consorzio interuniversitario di
Chimica per l’ambiente. È soprattutto un cammino educativo per
uno sviluppo globale sostenibile. Un progetto di educazione al
risparmio energetico e all’ecologia integrale per la
salvaguardia dell’ambiente. Si parte dal riconoscimento dello
stretto legame tra salute dei sistemi naturali e sfide
economico-sociali in tutti i Paesi. Alla rete aderiscono
alcune scuole che promuovono una miriade di iniziative in
tutta Italia.
La proposta è quella di fare un patto di risparmio energetico
con le alunne e gli alunni delle scuole. Un percorso di
educazione per la salvaguardia dell’ambiente che ha anche
l’obiettivo di sostenere progetti di solidarietà al fine di
contrastare la povertà e le disuguaglianze, attraverso un
gioco educativo in cui i ragazzi e le ragazze si adoperano per
avviare azioni di risparmio energetico. Per ognuna di queste
ricevono un piccolo compenso di 10 centesimi dal loro sponsor
(un genitore, un nonno, una zia…). Tanti 10 centesimi andranno
a costituire il bottino di una classe. Poi di una scuola. Poi
di tante scuole. Fondi che saranno utilizzati per progetti
solidali e socio – ambientali decisi dagli stessi studenti.
Vi racconteremo tutti i dettagli nei prossimi giorni.
Si possono seguire le iniziative sulla pagina Instagram e
Facebook

Stefania ce l’ha fatta!
Si avvicinava il Natale. Stefania mi chiese se l’avrei potuta
aiutare a incartare per bene i regalini per tanti bimbi di cui
si sentiva “zia” ed io accettai volentieri. Il giorno fissato
squillò il telefono. Era Stefania che, desolata, mi avvisava
che non sarebbe venuta, aveva un gran mal di gola e andava a
letto. Trascorsi alcuni giorni mi arrivò un messaggio: “Mi
stanno portando in ospedale”. Tentai di rispondere e
richiamare, ma non ricevevo risposta, perciò, attraverso un
cugino, riuscii a sapere che Stefania era ricoverata
all’ospedale del capoluogo, nel reparto Covid.

Seguirono giorni di silenzio, poi arrivò un mail con la sua
foto: Stefania non poteva parlare né muoversi, era con il
respiratore e le servivano diverse cose. Mio marito Aldo, era
turbato: “Non andrai in casa sua…c’e il virus, e poi in
ospedale? Ma sai cosa rischi? Prendi almeno i guanti …e come
farai a raggiungere la città e guidare? Non portarmi a casa il
Covid”. Lo rincuorai, anche se io pure avevo un po’ di timore;
ma Stefania viveva sola, ed ora era Gesù abbandonato e aveva
bisogno di tutto, non potevo lasciarla; l’amore non deve
temere nulla.

Andai a recuperare le chiavi del suo appartamento, presi
alcuni indumenti e con coraggio mi misi alla guida: faticavo,
avevo dolori alle gambe, ma nel silenzio andavo avanti e mi
sentivo pronta a tutto. Ogni giorno le inviavo messaggi
gioiosi, facevo acquisti di cose intime e igieniche, e cercavo
di raggiungerla per non privarla dell’indispensabile. Alcune
sue amiche mi consegnavano pensieri: era un’occasione per
costruire un rapporto amichevole con persone sconosciute.

Dopo vari giorni Stefania iniziò ad alzarsi, a mangiare, e
desiderava un pezzo di pane speciale. Un’amica voleva
portarglielo, perciò mi chiese come doveva fare; le descrissi
il percorso e alcune regole come il Green Pass, ma qui
crollarono le speranze: non l’aveva, come pure tutte le altre
amiche. Chiara si mise in contatto con me e preparò il pane
che Stefania gradiva, poi io l’avrei portato.

L’appuntamento era alla stazione e fu una bella conoscenza,
lei giovane ed io anziana; mi chiese se fossi una zia o una
cugina di Stefania. No -rispondo – non sono una parente. – E
perché allora va? – Io la conosco da quando è nata, ed ora
sono una nonna e le voglio bene. Aprimmo così il nostro cuore
ad un piccolo dialogo . E’ stato un far nascere Gesù tra noi e
ci salutammo con un sorriso.

Dopo alcuni giorni mi giunge un messaggio “Oggi pomeriggio
torno a casa! Grazie Carletta!” . Che gioia! Corro a casa sua,
appendo nell’atrio dei palloncini colorati e sul tavolo lascio
un pensiero di Natale con dei disegni e un dolce, mentre con
lo sguardo osservo i vari regali per i “nipotini” ancora
sparsi ovunque per la casa, che la “zia” con il tempo avrebbe
consegnato; perché ogni giorno è Natale. Chiudo la porta,
consegno le chiavi alla vicina di casa e assieme condividiamo
questa felicità: Stefania ce l’ha fatta.

Carla
Sulla via della comunione
Dal 26 al 30 dicembre, nell’accogliente Centro Mariapoli di
Castel Gandolfo, si è svolto l’incontro internazionale per
seminaristi, diaconi e sacerdoti giovani dal titolo Sulla via
della comunione.

Una trentina i presenti, da diversi paesi d’Europa e anche
dall’Africa e dal sud America (presenza possibile perché
attualmente in formazione nei collegi romani e nella
cittadella di Loppiano); collegati online, molti altri punti
di ascolto, fra cui un gruppo di seminaristi della Romania con
il loro vescovo.

Il tema, “La spiritualità dell’unità a servizio della
sinodalità” ha portato i partecipanti nel cuore della chiesa e
dell’esperienza spirituale del Movimento dei Focolari.

Nel cuore della chiesa: il tema del sinodo è approfondito con
due interventi chiave Francisco Canzani In ascolto del
presente, l’oggi della chiesa e della società, luci e ombre, e
mons. Piero Coda sulla Formazione al discernimento
comunitario, che preparano all’incontro con papa Francesco
nell’udienza del mercoledì.

Una spiritualità al servizio della sinodalità: la dimensione
personale e comunitaria della spiritualità dell’unità emerge
come un dono per vivere una chiesa sinodale: la chiamata ad
una santità comunitaria, che coinvolge l’intero popolo di Dio,
e l’annuncio di Gesù crocifisso e abbandonato come chiave
dell’unità fra Cielo e terra, fra gli uomini e le donne del
nostro tempo.
Margaret Karram, la
                                      presidente dei focolari
                                      partecipa personalmente
                                      al convegno, assieme al
                                      copresidente     Jesus
                                      Moran, in collegamento
                                      dalla Spagna; in un
                                      dialogo con i presenti
                                      emerge la bellezza del
                                      sacerdote “servo per
                                      amore”, per questo
                                      capace di “informare
del divino” ogni relazione.

Da qui uno stile nel vivere il sacerdozio: di comunione perché
radicato nell’amore al Crocifisso e testimone del Risorto vivo
fra i suoi; mariano perché nutrito dalla Parola e impegnato a
vivere un ministero di prossimità e servizio. Così emerge
nell’esperienza di Silvano Cola, primo sacerdote diocesano
                                    focolarino, e risuona
                                      nella predicazione di
                                      mons. Lazzaro You Heung
                                      sik, prefetto della
                                      congregazione per il
                                      clero, che celebra la
                                      Messa      per      i
                                      partecipanti         al
                                      congresso.

Uno stile mariano che illumina anche la vita di Chiara Lubich,
incontrata attraverso la testimonianza delle focolarine che
hanno vissuto con lei l’ultimo tratto della sua vita terrena.
Nella sua cameretta, semplice e armoniosa, il testo dei
quattro Vangeli, stampati a caratteri grandi: sapere che li
aveva acquistati per rileggere la sua vita e verificare se
aveva messo in pratica ogni parola del Vangelo, interpella
profondamente ciascuno sulla sua personale scelta di Dio.

                                       Un             momento
                                       particolarmente atteso
                                       è     quello      della
                                       comunione pomeridiana a
                                       piccoli gruppi: il
                                       vissuto di ciascuno si
                                       intreccia     con    le
                                       sollecitazioni
                                       ricevute, nell’ascolto
                                       pieno si genera una
                                       profonda condivisione.

Ecco alcuni echi dei partecipanti:

Ringrazio per aver aggiunto un’esperienza alla mia vita e al
mio cuore. Ringrazio soprattutto la figura di Gesù
abbandonato, per poter vivere in maniera diversa, da un’ottica
diversa le situazioni difficili e frustanti.

Sì, si può vivere nella comunione fraterna, profonda, dove
l’unico nostro bene è Gesù, dove il sacerdozio non diventa
clericalismo ma servizio di Lui nei fratelli.

Grazie a tutti voi per avermi accolto, amato e riportato al
centro… Gesù tra noi, Gesù abbandonato anche alle nostre
fragilità.
Sono stati i giorni
                                      pieni     di    grazia
                                      specialmente l’umiltà e
                                      la semplicità di Chiara
                                      mi hanno lasciato la
                                      bocca aperta, mi hanno
                                      disarmato    (…).    Ho
                                      incontrato Dio in voi,
                                      non tornerò indietro
                                      mai.

Emerge il desiderio di ritornare nei propri seminari e luoghi
di ministero con un rinnovato impegno, assieme alla volontà di
tener viva la rete dei rapporti e la formazione a questa
spiritualità. Un’equipe è già al lavoro per proporre
iniziative, per continuare a camminare “sulla via della
comunione”.

Tommaso Danovaro

Ciao Michel
Ci ha lasciato improvvisamente il 19 gennaio 2022 Michel
Vandeleene. Nato a Bruxelles nel 1957, si era laureato in
psicologia e teologia dogmatica presso l’Università Cattolica
di Lovanio (Belgio), prima di proseguire il dottorato in
teologia spirituale presso l’Istituto di Spiritualità
“Teresianum” di Roma. Viveva a Rocca di Papa e lavorava presso
il Centro internazionale del Movimento dei Focolari.

Lo vogliamo ricordare attraverso un suo articolo scritto di
recente per la rivista Città Nuova. L’articolo illustra la
mostra del pittore Michel Pochet, in occasione del centenario
della nascita di Chiara Lubich, ospitata nel Complesso Museale
di San Domenico Maggiore a Napoli.

………

«Adesso devi illustrare il Paradiso di Chiara». Questo
richiamo aveva sentito dentro di sé Michel Pochet, il 30
dicembre 2018. Aveva appena ultimato un lavoro durato 7 anni,
il cui intento era stato di rendere testimonianza della sua
esperienza artistica con Chiara Lubich. Riflettendo su questa,
aveva preso ancora maggiormente coscienza di quanto fosse
stato segnato e plasmato per anni dal rapporto con centinaia
di artisti, pure molto diversi tra loro, tra i quali Picasso,
Malévitch, Rembrandt, Leonardo da Vinci… Ognuno di essi
l’aveva arricchito, tanto che ora li ritrovava dentro di sé e,
volendo raccontare la sua storia, non poteva fare a meno di
interpretare delle loro opere.

È la luce del carisma dell’unità, messagli nel cuore sin
dall’estate del 1959, che l’aveva reso sempre più sensibile
alla bellezza e il suo seguire Gesù, quale primo focolarino
francese, l’aveva condotto poi anche a viaggiare in diversi
continenti, dove il suo ricco mondo/museo interiore si era
ulteriormente allargato».

Leggi l’articolo completo

Guarda i video di “Viaggiando il Paradiso di Chiara”

Conclusa                la        campagna               di
solidarietà per il Libano
Dall’ 11 dicembre al 15 gennaio 2022 si è svolta la Campagna
“Sosteniamo le famiglie del Libano con una cassetta della
Salute”, promossa da    Movimento Famiglie Nuove, Focolari
Italia e AFN onlus.

Tante gocce formano il mare. Questa celebre frase di Madre
Teresa è stata il senso di questa esperienza che ha visto la
partecipazione generosa di tanti, anche a partire da piccole
donazioni, che ha consentito di raccogliere la somma di euro
12.460,00.

La Campagna era stata lanciata lo scorso 11 dicembre 2021
durante il collegamento on line con il progetto AFN in Libano
quando nel dialogo con la referente Nicole Helou e la sua
collaboratrice Maricris Devrel erano emerse le condizioni
molto difficili della popolazione libanese a causa della crisi
economica e le numerose necessità delle famiglie, bisognose di
tutto, in primis generi alimentari. L’iniziativa ha puntato a
sostenere le famiglie libanesi fornendo loro alimenti freschi
ricchi di nutrienti per una alimentazione bilanciata quale
presupposto per salvaguardare un buono stato di
salute. Durante il periodo natalizio, numerose sono state le
persone che “hanno aggiunto” ai regali sotto l’albero la
cassetta della Salute per le famiglie libanesi cogliendo del
Natale una dimensione autentica ed universale. “In tanti hanno
aderito al progetto e sentito la spinta a dare a chi è nel
bisogno – ci scrivono.- Nonostante il periodo di incertezza e
di crisi, le famiglie non si sono lasciate scoraggiare e hanno
risposto ai bisogni di questo territorio martoriato”.

Si sono svolte anche iniziative creative a sostegno della
Campagna, come l’incontro svoltosi nella sala comunale della
città di Parma, dove persone di diversa nazionalità si sono
radunate con l’obiettivo di trascorrere una serata all’insegna
dello storytelling in inglese che ponesse il focus su messaggi
positivi e che ispirassero la costruzione della fratellanza
universale e la realizzazione di buone prassi.

“Per me partecipare a questa iniziativa, ci scrive una
famiglia, è significato sentirsi più fratelli con coloro che
vivono questo momento di crisi in Libano. In un momento in cui
soffriamo per il sussistere di distanze fisiche per la
pandemia, mi ha consentito di sentirmi vicina a questa parte
di umanità e dilatare il cuore”.

Giovanna Pieroni

Leggi l’articolo “Un ponte per il Libano”

Cammino sinodale ragazzi. La
sfida
La scheda è stata pensata per essere condivisa anche sui social
Cammino sinodale ragazzi. La sfida
1 file(s) 1.67 MB
Scarica
Il Cammino sinodale non può
lasciare ai margini i più giovani, anzi sono i primi a dover
essere coinvolti in una Chiesa che oggi costruiamo anche in
vista di un domani, dove loro saranno totalmente protagonisti.

Queste schede introducono i ragazzi nel Sinodo, con il suo
significato di “camminare insieme” che li accompagnerà nelle
varie tappe, condotti dai due simpatici personaggi TEO & KERY.

Le schede sono a cura di Agostino Spolti (educatore –
sociologo della comunicazione)

La scheda è stata pensata per essere condivisa anche sui social
Cammino sinodale ragazzi. La sfida
1 file(s) 1.67 MB
Scarica
Tutto il materiale per i ragazzi:

https://www.focolaritalia.it/2022/01/06/il-sinodo-un-popolo-ch
e-cammina-insieme-proposta-formativa-per-i-ragazzi/

Studenti              siciliani               per        il
Myanmar
È nata in Sicilia un’azione per sostenere le popolazioni
dell’ex Birmania, molte delle quali in fuga per la guerra che
dura ormai da troppo tempo. Giovani delle scuole siciliane
hanno voluto e continuano a dare il loro contributo per essere
vicini alla sofferenza di questa gente.

Così è partita l’iniziativa “una candela per il Myanmar”,
perché in quel martoriato Paese non mancano solo cibo e generi
di prima necessità. Chi ha abbandonato la città spesso oltre
ai beni primari, medicine e cibo, ha bisogno anche delle
candele perché non c’è nessuna forma di illuminazione. Nel
Paese manca l’energia elettrica e qualunque fonte energetica
che possa consentire di vivere le ore più buie.

                                      Nell’Istituto Superiore
                                      Curcio di Ispica è
                                      arrivata la proposta di
                                      una    delle    azioni
                                      previste da Living
                                      Peace, il progetto che
                                      punta a costruire una
                                      nuova cultura di pace,
                                      l’unica    che  possa
rispettare e rispondere alle domande più vere e profonde di
tutti e di ciascuno, nell’impervio cammino verso la fraternità
universale. I progetti di Educazione alla Pace avviati in
alcune scuole siciliane, che vedono come capofila il Liceo
Galileo Galilei di Catania, sono approdati anche a Ispica e
Rosolini.
A Ispica i ragazzi hanno avviato
                       l’iniziativa “Una candela per il
                       Myanmar” mettendo in vendita delle
                       penne, del valore di un euro che
                       riportano la scritta dedicata proprio
                       all’azione       di      solidarietà
                       internazionale. Ma l’azione non si
                       ferma. Nei laboratori di scienza i
                       ragazzi apprendono anche l’antica arte
                       della realizzazione del “sapone di
                       casa”, a base di olio di oliva, soda
                       caustica e acqua che sono stati
                       venduti destinando il ricavato proprio
                       ai primi soccorsi per le popolazioni
                       del Myanmar. All’iniziativa hanno
                        preso parte anche alcuni gen 3, i
ragazzi del Movimento dei Focolari. «I ragazzi si sono riuniti
per preparare il sapone – spiega Carmela Muni – un’esperienza
di condivisione che ha coinvolto anche gli adulti. In tutti
c’è la gioia di donare». «L’iniziativa è nata dalla scuola –
spiega Massimo Micieli, docente di Scienze all’Istituto Curcio
– grazie alla sinergia con il Liceo Galilei di Catania ma si è
allargata sempre di più. Abbiamo venduto il sapone davanti
alla porta delle chiese. Tanti hanno voluto aderire e tanti ci
hanno donato dell’olio per permetterci di produrre altro
sapone: una catena virtuosa, l’amore che circola e che si
intreccia producendo sinergie positive».

Questi oggetti stanno diventando pian piano il simbolo di una
gara di generosità che si sta diffondendo anche a Catania e in
altre città della Sicilia.

                                                 Melina Morana
Per una Repubblica libera
dalla guerra e dalle armi
nucleari
 A pochi giorni dal primo anniversario dell’entrata in vigore
    del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari un
 intervento dei Presidenti e Responsabili nazionali di Azione
 Cattolica, Acli, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei
                    Focolari, Pax Christi

  PER UNA REPUBBLICA LIBERA DALLA GUERRA E DALLE ARMI NUCLEARI

 «Abbiamo bisogno di giustizia sociale, non di atomiche» (don
                       Primo Mazzolari)

«Ancora oggi il cammino della pace, che San Paolo VI ha
chiamato con il nome di sviluppo integrale, rimane purtroppo
distante dalla vita reale di tanti uomini e di tante donne e
dunque della famiglia umana, che è ormai del tutto
interconnessa. Nonostante i molteplici sforzi mirati al
dialogo costruttivo tra le nazioni, si amplifica l’assordante
rumore di guerre e di conflitti, mentre avanzano malattie di
proporzioni pandemiche, peggiorano gli effetti del cambiamento
climatico e del degrado ambientale, si aggrava il dramma della
fame e della sete e continua a dominare un modello economico
basato sull’individualismo     più   che   sulla   condivisione
solidale».

Con queste parole Papa Francesco ha introdotto il proprio
Messaggio per la Giornata Mondiale della pace del 1° gennaio
2022, sottolineando poi come «negli ultimi anni sia
sensibilmente diminuito, a livello mondiale, il bilancio per
l’istruzione e l’educazione […] mentre invece le spese
militari sono aumentate, superando il livello registrato al
termine della guerra fredda e sembrano destinate a crescere in
modo esorbitante».
Papa Francesco, nello stesso Messaggio, ha anche auspicato
«che quanti hanno responsabilità di governo elaborino
politiche economiche che prevedano un’inversione del rapporto
tra gli investimenti pubblici nell’educazione e i fondi
destinati agli armamenti».

Nei giorni scorsi alla voce di Papa Francesco si è unita
quella, autorevole, di oltre cinquanta scienziati e premi
Nobel, che hanno lanciato la campagna per il “Dividendo della
pace”. Una «semplice proposta per l’umanità», l’hanno definita
gli studiosi, tra cui figurano, oltre agli organizzatori Carlo
Rovelli e Matteo Smerlak, Carlo Rubbia, Giorgio Parisi, Roger
Penrose, Steven Chu, mentre il Dalai Lama ha espresso il
proprio sostegno all’iniziativa.

Gli scienziati firmatari chiedono ai governi di tutti gli
Stati Onu di «avviare trattative per una riduzione concordata
della spesa militare del 2 per cento ogni anno, per cinque
anni». In questo modo «enormi risorse verranno liberate e rese
disponibili, il cosiddetto “Dividendo della pace”, pari a
mille miliardi di dollari statunitensi entro il 2030».

Nell’ottica di una netta riduzione delle spese militari e nel
contrasto alla logica della deterrenza nucleare si è posta
anche l’iniziativa che lo scorso anno ci ha visto assumere una
posizione pubblica: in 44 Presidenti nazionali di movimenti e
associazioni del mondo cattolico italiano abbiamo infatti
sottoscritto un appello al Parlamento del nostro Paese
affinché ratificasse il Trattato Onu di proibizione delle armi
nucleari, con lo slogan “Per una repubblica libera dalle armi
nucleari”. Un appello che è purtroppo rimasto inascoltato.

Un significativo intervento si è registrato a livello
internazionale il 4 gennaio 2022: le cinque “potenze atomiche
ufficiali” – Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina –, in
un messaggio congiunto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu,
hanno riconosciuto che le armi nucleari rappresentano una
grave minaccia per tutta l’Umanità e che «non c’è modo di
vincere una guerra nucleare» che per questo «non deve mai
essere combattuta». Anche se tale dichiarazione non
rappresenta alcuna apertura al bando definitivo degli ordigni
atomici, tuttavia è il segno di una presa di coscienza della
pericolosità dell’attuale quadro strategico basato sulle armi
nucleari.

In questo Mese della Pace di gennaio 2022, e a pochi giorni
dal primo anniversario dell’entrata in vigore del Trattato Onu
di proibizione delle armi nucleari, nel pieno sostegno alla
campagna “Italia Ripensaci”, che ha visto una forte
mobilitazione della società civile su questi temi, intendiamo
rinnovare il nostro appello affinché anche il nostro Paese
ratifichi il Trattato Onu, unendosi così agli oltre 50 altri
Stati che l’hanno già fatto. Chiediamo che il Governo del
nostro Paese sia presente, almeno in qualità di osservatore,
alla Conferenza di Vienna del prossimo mese di marzo 2022, che
riunirà tutti i Paesi che hanno ratificato il Trattato Onu.

Alla luce di queste considerazioni proponiamo di ritrovarci in
una Giornata di confronto fra tutte le realtà del mondo
cattolico che hanno sottoscritto il documento “Per una
repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari”. Tale
Giornata, che vuole essere un momento di riflessione,
approfondimento teologico, discernimento e accorato rilancio
dell’appello che ci ha visti insieme lo scorso anno, si
svolgerà a Roma il 26 febbraio 2022 secondo il programma e le
modalità che verranno in seguito comunicate anche in
considerazione della diffusione della pandemia.

Auspichiamo un’ampia partecipazione a questa Giornata che
vuole offrire un contributo originale alla riflessione e
all’azione sui temi della pace.

«Un mondo libero da armi nucleari è possibile e necessario.
[…]. La Santa Sede rimane ferma nel sostenere che le armi
nucleari sono strumenti inadeguati e inappropriati a
rispondere alle minacce contro la sicurezza nel 21° secolo e
che il loro possesso è immorale. La loro fabbricazione
distoglie risorse alle prospettive di uno sviluppo umano
integrale e il loro utilizzo, oltre a produrre conseguenze
umanitarie e ambientali catastrofiche, minaccia l’esistenza
stessa dell’umanità» (dal Discorso di Papa Francesco al Corpo
Diplomatico, 10 gennaio 2022).

Rimini 14 Gennaio 2022

Giuseppe Notarstefano
Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana

Emiliano Manfredonia
Presidente nazionale delle Acli

Giovanni Paolo Ramonda
Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII

Cristiana Formosa e Gabriele Bardo
Responsabili nazionali del Movimento Focolari Italia

Mons. Giovanni Ricchiuti
Presidente nazionale di Pax Christi

Ufficio Stampa Movimento dei Focolari Italia
Carlo Cefaloni cell.‭ 328 0531322‬

Resoconto    finale    della
campagna Italia Generosa
Pubblichiamo qui di seguito il resoconto finale della campagna
Italia Generosa, iniziata nel maggio del 2020 e attraverso la
quale, con il contributo di tanti, è stato possibile aiutare
persone e famiglie in difficoltà su tutto il territorio
nazionale.
Al termine della fase più acuta dell’emergenza legata al
COVID, il Movimento dei Focolari in Italia ha deciso di
sospendere questa campagna a livello nazionale, per
concentrare i propri sforzi nei prossimi mesi sui progetti
Accoglienza Afghanistan, amministrato da Umanità Nuova Italia,
e Un Ponte per il Libano, gestito dall’associazione Molte Vie
per un Mondo Unito. Rimane naturalmente l’impegno e il
contributo che a livello locale ciascuno vorrà e potrà
continuare ad offrire nelle varie comunità.
A tutti va il nostro ringraziamento più sentito per il buon
esito di Italia Generosa: a chi ha fatto una donazione, per
aver dimostrato concretamente la volontà di farsi prossimo dei
più fragili, aiutandoli ad affrontare una crisi senza
precedenti; a chi ha “avuto uno sguardo attento”, per
avvisarci di fratelli in difficoltà e li ha poi accompagnati,
per far sentire loro il calore di una comunità; a chi si è
rimboccato le maniche, dedicando tempo e competenze
professionali alla gestione efficace e trasparente dei fondi.
Dai riscontri ricevuti, siamo certi che la campagna sia stata
un’ulteriore occasione di sperimentare la bellezza
dell’esperienza del dono, rafforzando in tutti la
consapevolezza di come il poco di molti possa operare miracoli
di provvidenza.
La Commissione Italia Generosa
Sintesi al 07.01.2022

Rotta balcanica: lanterne
verdi a Pisa per i migranti
Un anno fa un numeroso gruppo della comunità focolarina di
Pisa ha partecipato a un interessante incontro in modalità
streaming promosso dal giornale Città Nuova sul dramma che
migliaia di persone stavano vivendo ai confini dell’Europa,
sulla rotta Balcanica: gelo, mancanza di tutto, ma soprattutto
Puoi anche leggere