STATO DI SUPERMINORITÀ - Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Figure dello straniero nel Marvel Cinematic Universe ...

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STATO DI SUPERMINORITÀ

         Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema

Figure dello straniero
nel Marvel Cinematic Universe
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Perché prendere in analisi
il Marvel Cinematic Universe?
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•
    Dati sensibili:
-
    L’MCU è in linea con la
    tendenza, riscontrabile nelle
    produzioni culturali pop, a
    rivalutare la cultura nerd;
-
    Negli ultimi 16 anni, a partire
    da X-men di Bryan Singer
    (2000), la produzione di
    cinecomics è aumentata
    esponenzialmente;

•
    Metodi e intenti:
-
    Filosofia con il cinema : i
    cinecomics non sono
    necessariamente film con
    intento filosofico; ciò non
    significa che non possano
    essere utilizzati come oggetti
    del pensiero filosofico;
-
    Storia filmica : è lecito
    analizzare questi stessi film
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I comics e il
    mezzo filmico
•
     L’industria
     cinematografica
     non è estranea
     all’intersezione
     con i comics e
     con il
     personaggio del
     supereroe. Ciò
     perché la storia
     dei supereroi è a
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Alcune caratteristiche dell’MCU
- È il franchise più remunerativo della storia di Hollywood (9 miliardi di dollari ca. al
botteghino).

- È nato nel 2008 con Iron man, si compone di 12 film (Fasi 1 e 2), 4 serie televisive e 5 One-
shots, per un totale di oltre 100 ore di programmazione che condividono rigorosamente la stessa
continuity;

- Sono previsti altri 11 film fino al 2020 (Fase 3), mentre almeno altre 5 serie televisive sono
attualmente in fase di sviluppo per le prossime stagioni televisive;

- Non tutti i film di supereroi sono Marvel (DC Extended Universe della WB), non tutti i film
con supereroi della Marvel fanno parte dell’MCU (l’ Xmenverse della Fox Broadcasting, i film
Marvel pre-2008);

- Fanno parte dell’MCU, tra gli altri, i seguenti attori: Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow,
Clark Gregg, Samuel L. Jackson, Jeff Bridges, Robert Redford, Michael Douglas, Edward
Norton (retconned con Mark Ruffalo), Tim Roth, Liv Tyler, Ty Burrel, William Hurt, Don
Cheadle, Scarlett Johansson, Mickey Rourke, Chris Evans, Chris Hemsworth, Hayley Atwell,
Sebastian Stan, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Kat Dennings, Antony Hopkins, Jeremy
Renner, Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Cobie Smulders, Tilda Swinton, Dominic
Cooper, Hugo Weaving, Glenn Close, Zoe Saldana, Vin Diesel, Chris Pratt, Evangeline Lilly,
Paul Rudd..
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Il concetto di continuity

-
    Continuity è il termine con cui si definisce, nelle opere di finzione, la coerenza e la non
    contraddittorietà nello svolgimento e sviluppo di eventi, situazioni e vite dei personaggi.

-
    Nei fumetti rappresenta l'unità di tempo, luogo e azione in cui si svolgono tutte le singole
    vicende. Il termine serve a creare una linea spazio-temporale consistente in cui l'azione si svolge.
    Tipici esempi di questo uso di consequenzialità sono i crossover;

-
    Nelle serie televisive, la continuity è generalmente costituita dalle informazioni che vengono
    fornite agli spettatori nel corso degli episodi e delle stagioni;

-
    Questo tentativo di approccio differente al mezzo filmico, che vede al contempo ogni prodotto
    valere per sé e come parte di una metanarrazione più larga, delinea una nuova esperienza di
    fruizione del mezzo stesso, così come una problematizzazione ulteriore del personaggio;
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-
    Facendo seguito alla tendenza detta decostruttiva in atto nei comics a partire dagli anni Ottanta
    (Miracleman di Alan Moore, Il Cavaliere oscuro e DareDevil di Frank Miller) e al principio della
    grande responsabilità introdotto da Spider-man, il supereroe dell’MCU non è rappresentato
    solamente nell’atto di compiere gesta supereroiche;

-
    Egli è, cioè, altrettanto ritratto nelle dinamiche del riconoscimento, nella dialettica alla base della
    presa di coscienza della propria eccezionalità costituita dalla sua non appartenenza;

-
    Prenderemo quindi in esame queste dinamiche del riconoscimento e dell’estraneità in Marvel’s
    Daredevil, Marvel’s Jessica Jones e nelle ricorrenze cinematografiche del personaggio di Steve
    Rogers/Captain America
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Marvel’s Daredevil
   ovvero Del conflitto
     •
         Marvel’s Daredevil è il primo serial coprodotto da Marvel
         e Netflix;
     •
         Sfruttamento magistrale delle regole del cable network
         (struttura della singola puntata non influenzata dallo stacco
         pubblicitario, rilascio integrale della serie in singola data:
         niente cliffhanger, minori restrizioni di censura);
     •
         Soluzioni fotografiche e registiche sperimentali e più
         «ricercate» rispetto al canone del cinecomics;
     •
         Sfruttamento della complessità del materiale originale
         attraverso una sceneggiatura che indugia volentieri sugli
         aspetti più controversi e meno rappresentati dai
         blockbuster corrispettivi (vedi: Daredevil, 2003);
     •
         Nessun timore nell’affrontare tematiche più pruriginose,
         lontane dalla patina edulcorata della casa-madre Disney:
         gentrification drama;
     •
         Tentativo di riprodurre la viscosità del reale, di radicare
         profondamente la psicologia dei personaggi in caratteri
         credibili: ridurre al minimo la richiesta di sospensione
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Marvel’s Jessica Jones
         ovvero Dell’abuso
     •
           Secondo frutto della collaborazione tra Marvel e Netflix, che
           prosegue sullo sfruttamento delle potenzialità del cable
           network e sulla scia delle soluzioni diversificate rispetto ai
           blockbuster;
     •
           Accoglienza di critica e pubblico, se possibile, ancora più
           calorosa di quanto riservato a Daredevil; Ciò è dovuto a
           differenti fattori:
     1.    È la prima proprietà Marvel ad avere come titolare un’eroina;
     2.    A causa della natura del rapporto tra Jessica e Kilgrave,
           l’antagonista, la serie è stata interpretata largamente come una
           rappresentazione simbolica del rapporto abusivo dell’uomo
           sulla donna, il che può essere in parte accettato;
     3.    Apprezzamento da parte dei fan della fedeltà alla letteratura
           originale che, anche in questo caso, si contraddistingue da altri
           comics per le tematiche più marcatamente rivolte a un
           pubblico adulto;
     4.    La sensazione diffusa nella critica (Emily Nussbaum, The New
           Yorker) che Marvel’s Jessica Jones costituisca il momento in
           cui il genere del cinecomics si è emancipato dai propri stilemi.
Captain America
ovvero Se la bussola morale è a stelle e strisce
                    •
                        La storia editoriale di Captain America è differente e in
                        gran parte legata al coinvolgimento militare degli USA,
                        vedendo crescere le vendite durante i periodi di
                        conflitto e quasi del tutto scomparendo in periodi di
                        pace.
                    •
                        Steve Rogers è parte integrante della Comics Golden
                        Age (1933-50) e vede la luce nel gennaio del 1941
                        come risposta propagandistica alla drammatica
                        situazione internazionale;
                    •
                        Dalla sua riapparizione nella linea editoriale dopo la
                        chiusura postbellica, la sua scomparsa viene giustificata
                        con l’ibernazione. Steve Rogers si risveglia in un tempo
                        che non è più il suo. Uno dei suoi soprannomi è, non a
                        caso, L’uomo senza tempo;
                    •
                        Questa particolare biografia porterà Rogers a
                        rappresentare il simbolo di come l’America vede se
                        stessa e i suoi ideali eterni, senza tempo;
                    •
                        Nell’MCU, Captain America continua ad avere questo
                        ruolo; tuttavia la ricerca di uno spessore psicologico
                        ulteriore è tutta incentrata nella difficoltà di Rogers di
                        adattarsi a questa America, a questa società.
Superinetti
-
    La figura del protagonista che tendenzialmente si delinea nell’MCU rientra nel filone del
    decostruzionismo del supereroe.

-
    Tuttavia, il Marvelverse si caratterizza per una spiccata sottolineatura dell’elemento
    disgregante della soggettività del supereroe (internamente ed esternamente).

-
    Ciascuno di queste soggettività sembra rappresentare una particolare dialettica, un particolare
    conflitto reale (spirituale, psicologica, politica). Ciascuna prende forma diretta nel terreno
    sociale.

-
    L’elemento di rottura, ciò che permette a questa dialettica di proseguire (senza Aufhebung) è
    proprio l’estraneità, la non appartenenza del supereroe.

-
    Il supereroe è tale, può agire come tale (può agire in generale, data la vischiosità del reale),
    proprio perché non appartiene.

-
    Interessante notare come questa sembri la proiezione del desiderio malcelato che la nostra
    stessa inettitudine possa trasformarsi nello strumento per agire nel reale.
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