SPORT UP! DALLO SPORT ALLA START UP
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ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE PREMESSA Le Startup dello Sport Tech: lo scenario italiano Internet of Things, Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, mobile App, Big Data, Intelligenza Artificiale, sensoristica: la tecnologia ha cambiato per sempre il volto dello sport, sia a livello agonistico che come forma di entertainment. Piccole e grandi rivoluzioni, realizzate e in pieno svolgimento, grazie anche a nuove imprese che si affacciano su un mercato difficile come quello sportivo. Il bisogno di innovazione tecnologica è diventato una necessità capillare all’interno della sport industry 4.0: non meraviglia che le aziende sportive, i club, siano sempre più alla ricerca di startup tecnologiche per migliorare ogni aspetto delle loro attività, delle loro operazioni, dei loro processi, dalla vendita dei biglietti alle prestazioni degli atleti. Tutto in divenire. L’integrazione tra lo Sport Tech, l’intrattenimento e il campo, creata dalle startup, ha messo sul tavolo un’enorme posta in gioco per tutto lo sport business. D’altro canto, i vantaggi per quelle che entrano nel settore sono molti: i club hanno già una base di utenti fedeli e attenti a cui rivolgersi, un’opportunità decisamente importante per l’obiettivo più ambito da facilitare: la monetizzazione. Ma non l’unico. Startup Sport Tech: numeri e distribuzione Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nell’Industria dello Sport, nel mondo ci sono 1012 startup che si dedicano ad attività connesse al Digital Sport: 686 di queste vengono finanziate per un investimento complessivo pari a 4 miliardi di dollari. Questa cifra è indicativa di un forte impulso in questo settore: ogni aspetto dello sport business – dalle strategie di fan engagement, alle prestazioni dei giocatori, fino alla distribuzione dei contenuti e al ticketing – è destinato a essere rivoluzionato e trasformato dalle iniziative di queste nuove aziende. Resta solo da capitalizzare con intelligenza una situazione nuova. Il rapporto di IQUII Sport (dati aggiornati al 13 Luglio 2018) rivela che, in Italia, la regione con più startup attive è la Lombardia, col 30.61%, seguita da Lazio (16.32%) ed Emilia Romagna (14.28%), mentre il 2014 e il 2015, col 19.56%, risultano gli anni con la più alta percentuale di nuove nascite. Un valore che varia nel tempo, fino ad arrivare al 2.17% del 2018. Più della metà delle aziende – il 70% – ha massimo 10 dipendenti, mentre il 12.50% ne ha tra 11 e 20. Il 7.50%, ancora, ha tra 21 e 30 impiegati, mentre il 5% è nel range 31-40. Il 2.50% è nella forbice 41-50 e il 2.50% ne ha più di 50. Tra loro, il 36.11% è partita con un capitale che non andava oltre i 10K, mentre solo il 2.77% ha iniziato con più di 500K. “Se consideriamo la parte tecnica e atletica, le startup italiane non hanno nulla da invidiare a quelle internazionali, anche dal punto di vista tecnologico. Persiste ancora, tuttavia, un divario negli aspetti manageriali e industriali del settore sportivo: la gestione dell’esperienza degli utenti, della vendita dei biglietti e dei processi aziendali, ad esempio, avviene ancora in larga parte con modalità tradizionali. Ci sono dunque grandi opportunità per le startup in questi ambiti, ma prima le società sportive devono sviluppare la mentalità manageriale necessaria a comprendere e sfruttare la spinta innovativa del digitale” ha dichiarato Federico Iannella, Ricercatore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nell’Industria dello Sport. PAGINA 1
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE (IQUII Sport 13 luglio 2018) Spin Accelerator Italy raddoppia. Il primo acceleratore europeo in ambito sport tech, promosso da Trentino Sviluppo in collaborazione con Hype Sports Innovation e l'Università di Trento, ha dato il via alla sua seconda call in due anni. L’iniziativa è stata presentata a Roma, nel Salone d'Onore del Coni, alla presenza del padrone di casa il presidente Giovanni Malagò, della direttrice della Scuola dello Sport Rossana Ciuffetti, del direttore del Dipartimento artigianato, commercio, promozione, turismo e sport della Provincia Autonoma di Trento Sergio Bettotti, del direttore operativo di Trentino Sviluppo Paolo Pretti insieme a Itay Ingber di Hype Sports Innovation. «Il Trentino ha una forte capacità di far crescere il turismo attraverso l'organizzazione di eventi sportivi - ha dichiarato Giovanni Malagò – basti pensare che il 6,5% del Pil della provincia di Trento è generato dallo sport». Alla prima edizione di Spin Accelerator Italy hanno partecipato 65 startupper italiani. Le proposte sono state le più svariate: dagli allenamenti virtuali di hockey ai sensori indossabili per recuperare la forma, dalle app per trovare i migliori allenatori ai dispositivi per prevenire gli infortuni fino alle piattaforme di e-game. La proposta vincitrice è stata quella di Wearit, startup padovana che ha proposto al mercato un sistema di dispositivi tecnologici installati negli scarponi per la valutazione della performance sugli sci. La nuova call permetterà alle startup selezionate di accedere a un programma di accelerazione della durata di quattro mesi al termine del qaule i partecipanti potranno continuare a crescere in uno degli hub tematici di Trentino Sviluppo: Progetto Manifattura, una Green Innovation Factory che vanta un fatturato di 160,5 milioni di euro, oppure il Polo Meccatronica, centro tecnologico con un fatturato di 68 milioni di euro. «Il binomio sport e innovazione in Trentino fa leva su un territorio che noi definiamo ‘una palestra a cielo aperto', a cui si sono aggiunte nel corso degli anni politiche provinciali che hanno favorito la nascita di startup a vocazione innovativa - ha dichiarato Paolo Pretti – la sinergia tra formazione, ricerca e impresa è fondamentale per far arrivare le startup al mercato nella maniera più veloce e efficace possibile». La scadenza per l'invio delle candidature è fissata al 15 marzo. A seguire una giuria di esperti farà una prima selezione per arrivare a 20-25 proposte. Ad aprile un'ulteriore scrematura porterà alle dieci finaliste che verranno accompagnate nel percorso di accelerazione. La presentazione agli investitori è prevista a Milano, prima dell’estate. Importante il sostegno istituzionale all'iniziativa che ha ricevuto i patrocini, oltre che del Coni e della Provincia Autonoma di Trento, anche del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, del Comitato Italiano Paralimpico, di UniSport Italia, dell'European Platform for Sport Innovation, di ClusSport (Smart Specialisation Platform for Industry Modernisation dell'Unione Europea) e di ItaliaStartup. (…) PAGINA 2
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE IL SOLE 24ORE 14 febbraio 2019 Con la società sportiva dilettantistiche lucrativa (Ssdl) introdotta dalla legge di Bilancio 2018, il mondo dello sport è stato attraversato da un'autentica rivoluzione. La novità normativa prevista dal legislatore consente di introdurre nel nostro ordinamento una società low profit che ruota attorno ai due profili della lucratività, quella soggettiva e quella oggettiva: le nuove Ssdl non avranno limiti né sul piano della redistribuzione degli utili (lucro soggettivo), né sul piano del fatturato (lucro oggettivo). Si tratta di un ulteriore segnale del processo di ibridazione in atto che sta interessando l'economia reale: il «non profit» si trasforma in «for profit» e quest'ultimo nel primo. Secondo l'attuale normativa, inoltre, le attività sportive dilettantistiche potranno essere esercitate da ogni tipo di società anche con scopi lucrativi.(…) ITALIA OGGI 29/03/2018 Lo sport è universalmente riconosciuto come mezzo di coesione e inclusione sociale, ma anche di benessere sociosanitario. Ma non è solo questo. I tre articoli citati in apertura pongono l’accento sulle opportunità legate all’applicazione della tecnologia nello sport che si tramutano in idee vincent i per l’avvio di start up innovative, allo sviluppo di nuove opportunità commerciali e lavorative legate anche al turismo e l’introduzione del concetto di lucratività in ambito no profit. Argomenti che portano ad avere una divisione diversa del mondo sportivo, lo legano ad un nuovo concetto di sviluppo, lo portano a creare occupazione anche in ambito tecnologico. Lo sport si fa start up, innovativa e non. ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE ha intrapreso la strada dell’innovazione qualche anno fa, puntando appunto sull’innovazione tecnologica applicata allo sport con due progetti di co-research che hanno visto la realizzazione di prototipi tecnologici utilizzati in ambito sportivo (calcio e ciclismo/cicloturismo), progetti che hanno successivamente favorito la creazione di una start up innovativa. Come però evidenzia l’articolo di IQUI Sport, oltre a favorire la nascita di start up, tecnologiche o meno, c’è la necessità di far crescere una mentalità manageriale in grado di riconoscere le opportunità legate al mondo sportivo e al digitale. Sono ormai sempre di più le realtà sportive che si avvalgono della tecnologia a partire dalla gestione dell’attività fino ad arrivare alla fidelizzazione dello sportivo stesso. E parliamo di realtà che vanno dal circolo sportivo privato all’impianto sportivo pubblico. Al panorama strettamente tecnologico e innovativo si deve poi aggiungere tutte le realtà che ruotano intorno all'industria sportiva italiana conferendole un ruolo di PAGINA 3
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE rilievo per l’economia, con un giro d'affari di 276 milioni di euro che coinvolge anche le aziende che producono articoli sportivi come calzature e abbigliamento. Non si deve poi sottovalutare il ruolo dei circoli sportivi, degli impianti sportivi e di tutte le associazioni che possono essere considerate a tutti gli effetti delle piccole realtà imprenditoriali. Per fornire un’idea della realtà di cui parliamo, ecco i dati esclusivamente relativi al nostro Ente degli ultimi tre anni. La tabella prende in esame il numero totale di affiliati ad Asi nel Lazio, le SSD che rappresentano vere e proprie piccole realtà imprenditoriali divenendo spesso delle s.r.l., le associazioni di promozione sociale (la cui naturale evoluzione è diventare impresa sociale) e le associazioni culturali e ricreative che generano un indotto importante in vere e proprie attività lavorative anche di genere turistico (turismo sociale) che, nel caso di Asi, ha permesso anche l’apertura di agenzie di turismo sociale. SOCIETA’ ASSOCIAZIONI AFFILIAZIONI ASSOCIAZIONI SPORTIVE PROMOZIONE TOTALI CULTURALI DILETTANTISTICHE SOCIALE 2016 1534 150 28 49 2017 1677 194 41 64 2018 1882 250 44 89 Questi numeri hanno portato il management di Asi ad effettuare uno studio sulle diverse tipologie di figure professionali (classiche ed innovative) che ruotano nel mondo dello sport e della cultura, a seguire un breve elenco in continua evoluzione: Addetto Stampa Agente Anti-Doping Manager Architetto Avvocato Sportivo Blogger Community Manager Conduttore Chinesiologo Direttore Sportivo Direttore Musei Direttore Tecnico Fisioterapista Giornalista Ingegnere Manager Sportivo Massaggiatore Match Agent Match Analyzer Medico Mental Coach Nutrizionista Personal Trainer Psicologo Receptionist Segretario Stadium Manager Steward Talent Scout Team Manager Da questa tabella emerge un dato molto importante, le opportunità lavorative offerte dal mondo dello sport, della cultura e dell’associazionismo più in generale sono in costante crescita, e alle figure classiche si mescolano figure emergenti e innovative. PAGINA 4
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Ulteriore dato emerso dall’analisi che Asi ha condotto preso le strutture affiliate è la volontà, soprattutto di chi ha necessità di immaginare un proprio futuro lavorativo, di creare piccole società per la gestione di un centro sportivo che prevedano al lo ro interno professionalità in grado di contenere le spese di gestione e nello stesso tempo garantire qualità e continuità alla piccola realtà lavorativa, o meglio, startup che si intende creare. Da questa considerazione e dall’esperienza maturata in 25 ann i di attività su tutto il territorio nazionale di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE – ASI, è nata anni fa l’idea di creare un percorso orientativo e formativo di tipo manageriale per gli associati di ASI che approcciano lo sport come opportunità di lavoro oltre che di benessere. Realtà mediamente piccole come un circolo sportivo o un impianto sportivo vanno necessariamente gestite come realtà imprenditoriali, non possono essere immaginate diversamente in quanto devono trovare il modo di autosostenersi e generare profitti da reinvestire per assicurarsi una lunga e proficua vita in un settore sempre più competitivo e tecnologico. L’analisi dei fattori socioeconomici ha evidenziato la necessità di offrire a queste realtà un supporto formativo specialistico che contribuisca a: 1. Valorizzare realtà imprenditoriali già operanti sul territorio 2. Supportare realtà esistenti ma in crisi per la mancanza di conoscenze ed esperienza in ambito organizzativo e manageriale 3. Favorire e supportare nuove idee progettuali di impresa 4. Facilitare la nascita di startup sportive incontrando giovani entusiasti ed interessati al mondo imprenditoriale in atenei o fondazioni universitarie. ASI vuole quindi mettere a punto un percorso di informazione, orientamento e formazione rivolto ai propri associati e a tutti coloro che intendono avviare attività imprenditoriali in ambito sportivo con azioni di mentoring e coaching imprenditoriale specifico per il settore sportivo e per il settore di innovazione tecnologica applicata allo sport, senza peraltro tralasciare l’indotto lavorativo che ruota intorno alle società e ai circoli sportivo culturali. PAGINA 5
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE IL PROGETTO Il progetto SPORT UP! DALLO SPORT ALLA START UP che ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE intende realizzare è finalizzato a: 1) sostenere sia il piccolo ’imprenditore’ sportivo, che il ‘professionista sportivo’, oltre alle tante piccole imprese no-profit che ruotano intono al mondo dello sport a consolidare/strutturare in maniera professionale la propria attività e a sviluppare e sperimentare nuove opportunità di business 2) incoraggiare aspiranti imprenditori o professionisti sportivi nella realizzazione di una nuova opportunità di sviluppo anche in ambito tecnologico 3) favorire l’approfondimento di nuovi percorsi di sviluppo e realizzazione imprenditoriale presenti nel mondo sportivo. Il percorso informativo e formativo immaginato per questo progetto verrà realizzato con un metodo misto di formazione tradizionale (in aula) e attività pratiche che permetteranno di mettere a frutto le conoscenze acquisite calandole nella propria realtà. OBIETTIVI GENERALI ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE, attraverso l’attuazione di questo progetto, si è posta una serie di obiettivi quali: - rendere consapevole del proprio ruolo di imprenditore chi gestisce un circolo, un impianto sportivo o una palestra - fornire all’imprenditore il metodo e le competenze per gestire al meglio il suo ruolo - supportare le entità no profit associate nello sviluppo di una coscienza imprenditoriale - supportare giovani e over 50 nella realizzazione di start up innovative in ambito sportivo - fornire informazioni sulle opportunità di sviluppo legate all’innovazione tecnologia e al turismo. PAGINA 6
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Riteniamo raggiungibili tali obiettivi attuando un percorso informativo e formativo che, prevede il coinvolgimento diretto di professionisti nell’ambito di business coaching. La dimensione nazionale di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE e le collaborazioni avviate nel tempo con università e mondo de lavoro, permettono di avere un contenitore di professionalità manageriali a cui attingere per il reclutamento di docenti, mentor e tutor di provata esperienza in grado di accompagnare i destinatari del progetto nello sviluppo delle realtà già esistenti e nella creazione di nuove realtà di impresa in ambito sportivo. I target cui il progetto fa riferimento sono: 1) Gestori, responsabili, manager e proprietari di circoli sportivi, impianti sportivi e associazioni, professionisti dello sport (tecnici, istruttori, manager), realtà no-profit già attive da traghettare verso una nuova dimensione imprenditoriale sia in termini di consapevolezza che di gestione comprendere, definire e strutturare la propria idea progettuale per poterla realizzare nel migliore dei modi; 2) Giovani con idee di start up e Over 50 fuoriusciti a vario titolo dal mondo del lavoro e che intendono trovare una nuova dimensione lavorativa nel mondo dello sport e che con una adeguata azione di supporto potranno sviluppare iniziative imprenditoriali. Parallelamente al periodo di realizzazione del progetto verrà attuata una campagna di sensibilizzazione verso gli stakeholders interessati che vedrà azioni promozionali e diffusione dei contenuti anche l’organizzazione di eventi, incontri e workshop utili ad evidenziare le esperienze imprenditoriali e manageriali realizzate in ambito sportivo. Il progetto vedrà la sua conclusione con un evento dove verrà favorito l’incontro tra imprenditori sportivi del mondo dell’associazionismo e non, professionisti, realtà no-profit e giovani imprenditori, parteciperanno ospiti dell’Università degli Studi di Roma Foro Italico, del CONI, della LUISS. Verranno illustrati case study di successo nell’ambito dell’imprenditorialità sportiva. PAGINA 7
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE DESTINATARI DELL’INIZIATIVA Il progetto verrà realizzato a Roma e nel territorio della provincia, i destinatari delle attività informative e formative saranno: • Gestori, responsabili, manager e proprietari di circoli sportivi, impianti sportivi e associazioni • Professionisti dello sport (tecnici, istruttori, manager) • Realtà no-profit • Giovani con idee di start up • Over 50 fuoriusciti a vario titolo dal mondo del lavoro e che intendono trovare una nuova dimensione lavorativa nel mondo dello sport STRUTTURA E PROGRAMMA DELL’INIZIATIVA Le fasi previste dal progetto possono essere così riassunte: 1. PRESENTAZIONE E PROMOZIONE DEL PROGETTO 2. COMUNICAZIONE E PROMOZIONE IN ITINERE 3. PROFILAZIONE PARTECIPANTI 4. ATTIVITA’ DI BUSINESS COACHING 5. ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE ECONOMICA 6. VERIFICA RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI 7. EVENTO CONCLUSIVO PRESENTAZIONE E PROMOZIONE DEL PROGETTO ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE promuoverà contenuto e finalità del progetto attraverso i principali canali di comunicazione (stampa, web, social, ecc) alle realtà associate e non. PAGINA 8
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE L’eventuale concessione del contributo camerale, sarà evidenziato attraverso comunicati, conferenze stampa, eventi previsti. Verrà apposto su tutto il materiale il logo camerale ed opportuna dicitura precedentemente comunicata ed approvata. Sarà organizzata una conferenza stampa di presentazione del progetto presso una location istituzionale. Saranno invitati ad intervenire, oltre il direttivo di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE, anche esperti del settore in qualità di guest speakers. Nell’ambito della conferenza stampa verranno illustrate finalità, obiettivi, metodologie e strumenti previsti per l’attuazione del progetto. Il piano di comunicazione e promozione prevede le seguenti attività: • mailing mirate; • workshop di presentazione; • link sul sito istituzionale e social; • redazionali sulla rivista PRIMATO; • informativa diretta verso i responsabili dei comitati territoriali; • incontri presso istituti universitari del territorio. Il materiale previsto per la comunicazione comprenderà: • inviti per conferenze stampa • comunicati stampa • newsletter • flyer • locandine • slide e dispense • post sui principali social COMUNICAZIONE E PROMOZIONE IN ITINERE Nella sede nazionale dell’Ente ed in quelle territoriali sarà possibile reperire materiale informativo. In occasioni di appuntamenti istituzionali e di eventi frequentati dai target di riferimento verranno organizzati focus sulle finalità del progetto. L’attenzione sul progetto sarà mantenuta durante tutta la durata prevista attraverso pagine di aggiornamento sui social, sul sito istituzionale dell’Ente e sulla rivista PRIMATO. Sarà realizzato un evento conclusivo durante il quale verrà dato ampio spazio alle ai partecipanti al progetto che potranno illustrare la loro esperienza e, soprattutto, la loro idea di imprenditorialità sportiva. Sarà inoltre l’occasione per l’analisi di case history. Riteniamo fondamentale la partecipazione ed il contributo di sponsor privati, partners, associazioni, enti pubblici e privati e della Camera di Commercio di Roma all’evento conclusivo. PAGINA 9
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE PROFILAZIONE PARTECIPANTI È prevista la somministrazione di una scheda tecnica a tutti coloro che avranno manifestato il proprio interesse a partecipare al progetto. La scheda dovrà riportare le generalità del proponente, oltre a: • Descrizione dell’idea progettuale (start up) o di sviluppo (realtà già esistenti) • Eventuale analisi relativa ad obiettivi, motivazioni, strumenti, criticità, ecc. ATTIVITA’ DI BUSINESS COACHING Per i circoli, gli impianti sportivi, i professionisti e le realtà no-profit già attive saranno realizzate azioni volte a promuovere o favorire nuove idee per lo sviluppo di nuovi filoni di attività. Per valutare realisticamente la reale potenzialità delle realtà già esistenti saranno effettuate analisi approfondite e razionali anche in base al mercato di riferimento. Verrà attivato un processo di acquisizione di informazioni, di analisi e valutazione degli obiettivi da raggiungere, di ipotesi delle strategie percorribili fino ad arrivare alla redazione di un piano di impresa. Verranno evidenziate le opportunità economiche e di sviluppo lavorativo legate all’evoluzione da associazione sportiva, culturale o di promozione sociale a attività imprenditoriale. Immaginiamo, ad esempio, la gestione necessariamente di tipo manageriale, di un impianto sportivo o di un circolo polifunzionale. In questo specifico ambito il coach avrà il compito di integrare conoscenze e competenze specializzate divenendo anche promotore di nuove idee di fare impresa in ambito sportivo. Per i giovani e gli over 50, interessati a realizzare attività imprenditoriali in ambito sportivo, verrà avviato un percorso informativo e formativo che permetterà di contestualizzare la loro idea di business nel mercato di riferimento ed eventualmente realizzarla con idonei aggiustamenti. Il percorso formativo permetterà loro di approfondire i meccanismi che regolano il mercato, di identificare gli stakeholders, avviare rapporti di collaborazione e con i partner di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE. PAGINA 10
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Ad entrambe le categorie di destinatari, e sulla base dei dati raccolti, verrà prevista una specifica attività di coaching con l’ausilio di consulenti esperti. Parallelamente all’attività illustrata verranno organizzati eventi e laboratori per illustrare case study di successo raggiunti con il supporto dell’attività di coaching. Al fine di accrescere competenze ed esperienze per fornire consapevolezza alla persona delle risorse a sua disposizione, dei punti di forza, delle competenze da migliorare e del proprio stile relazionale e di leadership, saranno valutati e concordati in corso d’opera le azioni da seguire. Gli obiettivi in generale che si intende perseguire attraverso l’azione di coaching sono: • l’acquisizione di autonomia e consapevolezza; • coinvolgimento e responsabilizzazione; • focalizzazione sugli obiettivi e capacità decisionale; • attenzione allo sviluppo dei team e delle persone. In questa particolare fase verranno anche organizzati incontri con il responsabile Asi del Settore Innovazione Tecnologica con l’intento di far emergere opportunità, idee e ’sogni’ dei partecipanti. Verranno illustrati i progetti di co-research già attuati per studiarne ulteriori applicazioni e promuovere la creazione di nuove start up innovative. I moduli previsti durante il percorso sono: 1. Business Coaching: strumento di crescita professionale e personale Durata modulo: 30 ore Ovvero come far emergere capacità già esistenti attraverso un particolare rapporto di collaborazione fra il coach e l’imprenditore o il professionista. Il modulo vuole favorire la conoscenza delle tecniche e le strategie di azione utili a migliorare le performance. Contenuti modulo: - Analizzare e capire risorse e capacità personali - Definizione e analisi dei modelli di business - Definire gli obiettivi per arrivare al risultato - Collaboratori, partner e utente finale: creare esperienze stimolanti - L’importanza di fare rete e social selling - Coaching individuale Obiettivi del modulo: - stimolare lo sviluppo di nuove idee - supportare la realizzazione di un piano d’impresa PAGINA 11
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE - favorire gli imprenditori o i futuri imprenditori, i professionisti, i responsabili di realtà no-profit ad esprimere le loro potenzialità - migliorare la comunicazione interpersonale - imparare a sviluppare una visione analitica della propria attività 2. Responsabilità nelle scelte individuali. Durata modulo: 30 ore La visione d’impresa equivale non solo alla cosiddetta filosofia aziendale e alla missione d’impresa, ma anche e soprattutto all’individuazione delle singole unità aziendali strategiche e delle loro interrelazioni. Con le basi di counseling che verranno introdotte in questo modulo, si intende offrire strumenti per stabilire una costruttiva relazione d’aiuto nei confronti dell’imprenditore o del professionista. Il dialogo e l’interazione faciliterà i soggetti coinvolti nella gestione e risoluzione dei problemi. Contenuti modulo: - Obiettivo, valori intrinsechi, bisogni - Essere leader di sé stessi - L’esempio come guida - L tempo: la pianificazione aiuta l’efficacia - Collaborazione & Comunicazione - L’organizzazione dei ruoli per il raggiungimento degli obiettivi - Counseling individuale Obiettivi del modulo: - supportare l’imprenditore nello stabilire obiettivi gestionali e strategie per conseguirli - individuare situazioni di disagio e conflitto - agevolare relazioni e comunicazione - migliorare la qualità del lavoro per aumentare la produttività - offrire sostegno ed orientamento in situazioni critiche legate a cambiamenti professionali, stress da ruolo 3. Insieme si va più lontani Durata modulo: 10 ore ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE promuove da sempre l’importanza della condivisione (di esperienze, esigenze, soluzione, ecc.) e del raggiungimento degli scopi PAGINA 12
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE statutari attraverso la creazione di una rete. Nel tempo questo ha portato l’Ente a creare una piattaforma che contiene tutte quelle figure (operatori sportivi) che operano nel mondo dello sport attraverso la loro professionalità e che vengono certificati da Asi ed inseriti nell’Albo Operatori Sportivi. Queste professionalità sono messe a fattore comune in occasione di incontri, workshop e laboratori organizzati dall’Ente al fine di favorire un’attività formativa attraverso vie informali, base di future cooperazioni e collaborazioni strategiche. Contenuti modulo: - Albo Nazionale Operatori Sportivi: scopo, utilizzo e opportunità - L’importanza della condivisione - Workshop e laboratori: esperienze a confronto e nuove collaborazioni Obiettivi del modulo: - supportare l’imprenditore sportivo anche attraverso una rete di professionisti con cui condividere esigenze ed esperienze - favorire l’interazione creativa e la nascita di nuove sinergie - imparare a sentirsi parte di un gruppo per non affrontare da solo le sfide del mercato 4. Da associazione a Impresa Durata modulo: 20 ore Lo sport, la cultura, il turismo sociale, sono ormai divenute a tutto diritto, attività imprenditoriali. Anche la semplice associazione sportiva ormai, per sopravvivere alla concorrenza delle organizzazioni più grandi, deve ‘farsi impresa’. Lo sport poi, spesso si accompagna ad attività turistiche e culturali innescando meccanismi virtuosi e, inevitabilmente, di genere imprenditoriale. Contenuti modulo: - Lo sport si fa impresa: quando e perché - Aspetti giuridici e fiscali - Le opportunità di sviluppo e le agevolazioni - Come trasformare una passione in un’attività lavorativa - Workshop: Il lavoro nello sport. PAGINA 13
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Obiettivi del modulo: - Accompagnare i partecipanti nell’interpretazione di aspetti giuridici e fiscali dell’avvio (o trasformazione) di in impresa. - Supportare i partecipanti nella valutazione del mercato e dei competitor - Progettare e pianificare l’avvio di una impresa con il supporto di un esperto in materia ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE ECONOMICA Uno degli aspetti che vengono frequentemente poco considerati nell’imprenditoria sportiva è l’aspetto economico. Anche se negli ultimi anni è in atto un’inversione di tendenza, sono ancora molte le associazioni che considerano un’attività no profit come un’entità che non deve preoccuparsi di questioni economiche o di eventuali di profitti, gravissimo errore! Il no profit non ridistribuisce gli utili ma per il suo sostentamento è importante che ne produca. Affrontare questo importante aspetto della vita di un’impresa, per quanto piccola sia, equivale a fornire agli imprenditori sportivi un’arma in più. Avere la consapevolezza di dover affrontare ‘un campo minato’, definizione che rende bene l’idea della sua complessità, equivale ad una gestione più attenta di risorse e attività. Affrontare l’argomento non è semplice e non lo si deve subire, è importante calare la propria attività nel giusto contesto per individuare criticità e benefici. Un percorso che va affrontato con metodo e supportati da esperti. Questo è quello che proponiamo attraverso questa attività progettuale. In questa fase, gli imprenditori incontreranno esperti che, attraverso la somministrazione di questionari e la successiva valutazione, saranno in grado di fornire informazioni di carattere economico affrontando argomenti quali le regole del mercato e l’accesso al credito. Il supporto del team di esperti continuerà per tutta la durata del progetto. Riteniamo questa fase e l’incontro con gli esperti importante per favorire lo della competitività e, conseguentemente, del territorio. Gli argomenti affrontati saranno: i costi e le loro tipologie (diretti, indiretti), budgeting (costi, ricavi, investimenti), pianificazione finanziaria (cash flow e cash forecast), benchmark e acquisti, fornitori e contratti, accesso al credito (formule classiche e formule dedicate all’associazionismo). VERIFICA AZIONI PROGETTUALI IN ITINERE E VERIFICA RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI Le attività progettuali comprenderanno una fase di verifica sia dell’andamento del progetto che dei risultati. Nel primo caso, verifica in itinere, il responsabile di progetto effettuerà controlli trimestrali sull’allineamento delle azioni in corso rispetto alla cronologia di progetto immaginata in fase di progettazione. Gli attori coinvolti nelle azioni progettuali (amministrativi, formatori, PAGINA 14
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE coaching, ecc.) forniranno report contenenti lo stato dell’arte rispetto al pian cronologico, i risultati conseguiti e le criticità riscontrate. I report forniranno al responsabile di progetto la verifica in tempo reale dei progressi e degli eventuali aggiustamenti da apportare in corso d’opera per riallineare azioni e piano cronologico. La verifica del raggiungimento degli obiettivi avverrà al termine del progetto da un team appositamente costituito. Il team avrà il compito di verificare i risultati ottenuti in relazione agli obiettivi dichiarati ed al budget impegnato. Gli indicatori di risultato utilizzati possono essere schematicamente riassunti a seguire: - KPI 1 Numero soggetti coinvolti Compreso tra 100 e 150 = Risultato “sufficiente” Compreso tra 151 e 200 = Risultato “buono” Oltre i 200 = Risultato “ottimo” - KPI 2 Percentuale di soggetti profilati che hanno partecipato all’azione di informativa economica Superiore al 20% = Risultato “sufficiente” Superiore al 30% = Risultato “buono” Superiore al 40% = Risultato “ottimo” - KPI 3 Percentuale di partecipazione al percorso di supporto (imprese e aspiranti imprenditori) Compreso tra 10% e 20% = Risultato “sufficiente” Compreso tra 21% e 30% = Risultato “buono” Oltre i 30% = Risultato “ottimo” - KPI 4 Percentuale di partecipanti che hanno completato il percorso di supporto Compreso tra il 51% e il 60% = Risultato “sufficiente” Compreso tra il 61% e il 70% = Risultato “buono” Oltre il 70% = Risultato “ottimo” - KPI 5 Verifica del giudizio nel questionario di soddisfazione compilato al termine del percorso Giudizio positivo tra 20% e 40% = Risultato “sufficiente” Giudizio positivo tra il 41% e 50% = Risultato “buono” Giudizio positivo oltre il 50% = Risultato “ottimo” PAGINA 15
ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE EVENTO CONCLUSIVO A conclusione delle attività progettuali sarà realizzato un evento finalizzato all’approfondimento dei temi trattati dal progetto. L’evento è finalizzato all’informazione e alla sensibilizzazione sui dati emersi dal percorso progettuale ed al coinvolgimento dei professionisti e delle imprese sportive, comprese le realtà che non hanno avuto l’occasione di partecipare al progetto stesso. L’evento vedrà la realizzazione di workshop tematici, laboratori, incontri con esperti del settore, coach aziendali ed imprenditori associati e non che testimonieranno la loro esperienza. CRONOPROGRAMMA Il progetto avrà la durata di mesi 8 a partire dal mese di maggio 2019 e si concluderà nel mese di dicembre 2019. AZIONI I II III IV V VI VII VIII PRESENTAZIONE E PROMOZIONE COMUNICAZIONE E PROMOZIONE IN ITINERE PROFILAZIONE SOGGETTI ORIENTAMENTO E COACHING INFORMAZIONE ECONOMICA MENTORING VERIFICA RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI EVENTO CONCLUSIVO POSSIBILI EFFETTI SUL TERRITORIO DERIVANTI DAL PROGETTO La finalità del progetto è sviluppare un percorso formativo / informativo per rendere consapevoli del loro ruolo e delle opportunità di sviluppo possibili nell’ambito dell’imprenditoria sportiva e associazionistica. PAGINA 16
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