QUALSIASI COSA VI DICA, FATELA - CENACOLO GAM - G.A.M - Gioventù Ardente Mariana - Gioventù Ardente Mariana

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G.A.M. - Gioventù Ardente Mariana

QUALSIASI COSA
VI DICA, FATELA
         CENACOLO GAM
     DOMENICA 16 GENNAIO 2022
  II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
QUALSIASI COSA VI DICA, FATELA - CENACOLO GAM - G.A.M - Gioventù Ardente Mariana - Gioventù Ardente Mariana
A Gesù                                       per Maria

                   Ave, Mamma, piena di grazia,
                    Madre di Dio e della Chiesa

     INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

Se lo Spirito di Dio,
che ha risuscitato Gesù dai
morti, abita in voi,
colui che ha risuscitato Cristo
dai morti darà la vita
anche ai vostri corpi mortali
per mezzo del suo Spirito
che abita in voi (Rm 8).

Lettura corale
1 Vieni, Santo Spirito,             Senza la tua forza,
  manda a noi dal cielo             nulla è nell’uomo,
  un raggio della tua luce.         nulla senza colpa.
  Vieni, padre dei poveri,                                  Canto
  vieni, datore dei doni,         4 Lava ciò che è sordido,
  vieni, luce dei cuori.            bagna ciò che è arido,
                         Canto      sana ciò che sanguina.
2 Consolatore perfetto              Piega ciò che è rigido,
  ospite dolce dell’anima,          scalda ciò che è gelido,
  dolcissimo sollievo.              drizza ciò ch’è sviato.
  Nella fatica, riposo,                                     Canto
  nella calura, riparo,           5 Dona ai tuoi fedeli
  nel pianto, conforto.             che solo in te confidano
                         Canto      i tuoi santi doni.
3 O luce beatissima,                Dona virtù e premio,
  invadi nell’intimo                dona morte santa,
  il cuore dei tuoi fedeli.         dona gioia eterna. Amen.
                                                            Canto
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QUALSIASI COSA VI DICA, FATELA
                    Rosario e Parola di Dio
              dal Vangelo di San Giovanni 2,1-11
Meditiamo il mistero dell’auto-rivelazione di Gesù alle nozze di
Cana.
Padre nostro...
                                                 1ª AVE MARIA
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea.
In questa pagina di Vangelo alita freschezza primaverile: è
giorno di nozze a Cana di Galilea.
Gesù inizia, si può dire, il suo
ministero apostolico con una
festa nuziale. Con un primo
segno, cioè con l’acqua cambiata
in vino, annuncia il sacramento
eucaristico che sarà anche il suo
ultimo segno di amore illimitato
verso gli uomini
Ave, o Maria...

Canto: Festa di nozze ci fu il terzo giorno,
       era presente la Madre di Gesù.
       Non c’era più vino e ai servi disse:
       «Fate tutto quello che Egli vi dirà».
                                                   2ª AVE MARIA
Era presente la Madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche
Gesù con i suoi discepoli.
Nell’opera immensa di Dio che è la creazione, la redenzione e
la glorificazione, è insostituibile l’opera materna di Maria. Alle
nozze di Cana è presente la Madre di Gesù, che con cuore
tenerissimo, è mediatrice. Il banchetto rappresenta la festa
eterna del cielo al quale tutti siamo invitati. Gesù parla del
paradiso come di un banchetto di nozze e Gesù è al centro di
questo banchetto eucaristico durante la Santa Messa.
Ave, o Maria... - Canto
                                               3ª AVE MARIA
Venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: «Non
hanno più vino».
                      Il vino è simbolo dell’amore. Oggi nel
                      mondo manca l’amore perché manca
                      Gesù. Maria per prima si accorge della
                      mancanza del vino perché, dimentica
                      di sé, ha l’occhio aperto su Dio e sugli
                      altri. Maria è la creatura più ardente
                      di amore e la qualità più alta
                      dell’amore è l’attenzione agli altri.
                      Anche oggi la Madonna si accorge che
                      il mondo non ha più amore perché è

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piombato nelle tenebre dell’odio e del peccato e dice ancora a
Gesù: ”Non hanno più vino”.
Ave, o Maria... - Canto
                                                  4ª AVE MARIA
E Gesù le rispose: «Donna che vuoi da me? Non è ancora
giunta la mia ora».
                        La risposta di Gesù, apparentemente
                        oscura, non è un rifiuto, tutt’altro. Lo
                        dimostra ciò che Maria aggiunge subito:
                        “Fate tutto quello che vi dirà”. Gesù fa
                        il miracolo, ma la sua ora non è ancora
                        venuta. L’ora di Gesù è l’ora della sua
                        morte e della sua risurrezione. In
                        questa maniera la Madonna ottiene
                        l’anticipo dell’ora di Gesù.
                        Ave, o Maria... - Canto

                                                   5ª AVE MARIA
Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica fatela».
È l’ora della Madonna, della Donna vestita di sole. Maria ripone
tutto nelle mani del Figlio, sottomessa con tutto il suo essere al
mistero di Gesù. Invita i servi ad obbedire. Che cosa farà Gesù?
La fede della Madonna strappa il miracolo e Gesù anticiperà la
sua ora.
Ave, o Maria... - Canto
                                                   6ª AVE MARIA
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei
Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E
Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le
riempirono fino all’orlo.
È l’acqua zampillante della vita eterna, di cui parla Gesù nel
Vangelo di San Giovanni con la
Samaritana. L’acqua viva è la sua
parola. Il cuore di tanti fratelli oggi
è un anfora vuota che brucia di
sete: occorre riempire i cuori di
parola di Dio, di preghiera, se
vogliamo che Gesù trasformi l’ac-
qua in vino e ritorni l’amore.
Ave, o Maria... - Canto

                                                    7ª AVE MARIA
Disse di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che
dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
I servi si sono fidati, hanno fatto ciò che umanamente era
assurdo, cioè hanno riempito di acqua le anfore. Gesù chiede
anche a noi la fede, l’ascolto della sua parola, l’obbedienza alla
volontà di Dio. Occorre dare fiducia a Dio, che è Padre e ci ama
e tutto dispone per il nostro bene, anche la sofferenza e la
morte.
Ave, o Maria... - Canto
                                4
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8ª AVE MARIA
Come ebbe assaggiato l’acqua cambiata in vino, colui che
dirigeva il banchetto – il quale non sapeva di dove venisse,
ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò
lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono
all’inizio e quando si è già bevuto molto, quello meno buono.
Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
                               Gesù ci introduce nel mistero
                               dell’operato di Dio. Dio che cosa
                               ha in serbo per noi? Dice San
                               Paolo: “Occhio umano mai vide,
                               orecchio mai udì, cuore d’uomo
                               non può immaginare ciò che Dio
                               tiene preparato per coloro che lo
                               amano”. Dio supera ogni attesa
                               come a Cana.
                               Ave, o Maria... - Canto

                                                    9ª AVE MARIA
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da
Gesù.
Questo primo miracolo anticipa e conferma l’Eucaristia. Infatti
se Gesù può cambiare l’acqua in vino, può certamente cambiare
il pane nel suo Corpo e il vino nel suo Sangue. L’Eucaristia è il
vertice dell’Amore. Gesù dà se stesso per cibo per sfamarci
eternamente, per saziare la nostra fame di vivere e di amare.
Ave, o Maria... - Canto
                                                   10ª AVE MARIA
Egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui.
Il segno di Cana suscita la fede. La Madonna prepara sempre le
grandi occasioni di salvezza perché abbia a sfolgorare e attuarsi
la grazia della redenzione. La Madonna è stata la porta
attraverso cui Gesù è venuto a noi. A Cana è ancora Lei a
presentare Gesù agli uomini. Per credere in Gesù è necessario
passare per Maria: A Gesù per Maria.
Ave, o Maria... - Canto - Gloria.

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SALMO 95
     DIO RE E GIUDICE DELL’UNIVERSO
SPUNTO DI MEDITAZIONE
Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono dell’Agnello
                                                    (cfr Apocalisse 14,3).

CANTO    (musica di Friedrich Handel)
         Cantate al Signore un canto nuovo,
         cantate al Signore dalla terra.
         La Madre di Gesù era un canto sol d’amor:
         adorava nel suo Cuore il suo Dio e Signor.

TESTO DEL SALMO
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo ai popoli narrate la sua gloria,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.             (Canto) - selà -
Tutti gli dèi delle nazioni sono un nulla,
ma il Signore ha fatto i cieli.
Maestà e bellezza sono davanti a lui,
potenza e splendore nel suo santuario.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri,
prostratevi al Signore in sacri ornamenti.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra i popoli: «Il Signore regna!».
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.                   (Canto) - selà -
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
esultino i campi e quanto contengono,
si rallegrino gli alberi della foresta
davanti al Signore che viene,
perché viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e con verità tutte le genti.                (Canto) - selà -

DOSSOLOGIA
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...
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LETTURA CON ISRAELE
* Il salmo 95 è strutturato in due inviti a cantare e a celebrare
  Dio: il popolo di Dio, Israele (e il nuovo Israele cioè la Chiesa)
  è invitato a cantare «in mezzo a tutti i popoli» un canto nuovo,
  insolito, di una grandezza meravigliosa. Il profeta Isaìa diceva:
  «Cantate al Signore un canto nuovo, lode a lui fino alle
  estremità della terra».
* L’Apocalisse (5,9-10) rivela lo spartito di quel canto nuovo: «Tu
  sei degno di prendere in mano il libro e di aprirne i sigilli,
  perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo
  sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai
  costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno
  sopra la terra».
* Poi c’è l’invito a trasformare il canto in un annuncio gioioso di
  salvezza e di benedizione a tutte le famiglie dei popoli, e a
  convocarle: «Portate offerte ed entrate nei suoi atri». L’invito
  viene poi esteso alla natura e al cosmo: cielo, terra, mare,
  campagna, alberi.
* La lode di Dio ha una duplice motivazione: Il Signore regna e
  Il Signore viene a giudicare.
* Il salmista compone poi una piccola teodicèa, una litania degli
  attributi di Dio: grande, degno di ogni lode, terribile sopra tutti
  gli dèi; ha maestà, bellezza, potenza, splendore.           (Canto)

LETTURA CON GESÙ
* Occorre pregare questo salmo 95 con l’anima missionaria di
  Gesù, che diceva: «Andate sino ai confini della terra. Di tutti
  i popoli fate miei discepoli». San Paolo diceva: «Guai a me se
  non evangelizzo» (1ª Corinzi 9,16).
* Occorre pregare questo salmo 95 insieme con gli «Angeli del
  Natale» che cantavano nella notte colma della gloria del
  Signore: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli
  uomini che il Signore ama» (Luca 2,14).                  (Canto)

LETTURA GAM, OGGI
* Giovane, ricorda che solo Dio è Dio; tutti gli dèi delle nazioni
  sono un nulla. Ti accorgerai che molti giovani sono tentati di
  prostrarsi ad adorare altri dèi o idoli: l’ideologia, il partito, la
  scienza, la tecnica, la famiglia, la carriera, il denaro... Sono un
  nulla.
* Giovane, il salmo 95 ti chiede di annunciare di giorno in giorno
  il vangelo di salvezza, il Messaggio di gioia attraverso lo spazio
  (in tutta la terra, a tutti gli uomini, in tutte le culture) e
  attraverso il tempo (di giorno in giorno).
* Il mondo ha bisogno di giovani che, senza disinteressarsi della
  costruzione della città umana, siano anzitutto dei segni del
  Regno che viene.
* Il mondo ha bisogno di anime capaci di portare a tutti quelli che
  avvicinano e incontrano la carica esplosiva del Vangelo. (Canto)

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EDUCHIAMO
     COME DON CARLO DE AMBROGIO

     AIUTATELO A TIRARSI            FUORI,
     A LIBERARSI

u L’adolescente prova talvolta paura di
fronte al carattere ignoto dei suoi pensieri
e sentimenti interiori. Si sente preda
impotente di questi misteriosi e sconosciuti
ospiti dell’anima. Non può fare a meno di
esaltarsi fino allo zenit e subito dopo non può fate a meno di
provate un profondo avvilimento e di sentirsi complessato. Che
cosa gli succede? Certe eccitazioni lo colgono a tradimento;
certe torbide brame lo tormentano così a lungo che egli è
costretto a capitolare. I pensieri più impensati gli sfrecciano per
la testa; certe volte è capace di restare per ore intere chino su
qualche testo scolastico mentre il suo cervello è in piena
effervescenza.
u L’adolescente soffre in maniera acuta di un dissidio interiore:
l’istinto si contrappone allo spirito; nell’area stessa della sua
anima si sente lacerato tra odio e amore. Ha sempre
l’impressione che un essere sconosciuto faccia sentire la sua
voce dagli strati più profondi del suo intimo: il peccato. Il
peccato lo attira perché, rileva San Paolo, «paga subito».
Esperimenta sul vivo il dislivello tra «quello che è» e «quello
che vorrebbe essere».
u «Sono a pezzi – scrive un ragazzo di 16 anni; – una parte di
me mi trascina in basso verso meschini piaceri, l’altra parte vuol
dimostrare di essere qualcosa. Presto non sarò più in grado di
padroneggiare il mio caos interiore e sarò ridotto a un ammasso
di macerie. Tutto mi fa schifo. Vorrei passare tutto il giorno al
cinema...».
u San Paolo nella Lettera ai Romani ha registrato il grido di
tante anime giovanili: «Chi mi libererà da questo corpo di
morte?». La risposta è trionfale: «Uno solo ci può liberare e darci
la gioia: il Cristo». Ecco perché Don Bosco faceva incontrare ogni
ragazzo con Gesù: solo così riusciva a renderlo felice.

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LA PAGINA DEI BUCANEVE
  IL VANGELO
  PER I RAGAZZI

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10
11
GIOCO

Il

       12
LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO

   QUALSIASI        COSA VI DICA,
   FATELA

   Nel Vangelo di oggi troviamo il
racconto del primo dei miracoli di Gesù.
Il primo di questi segni prodigiosi si
compie nel villaggio di Cana, in Galilea,
durante la festa di un matrimonio. Non è
casuale che all’inizio della vita pubblica di
Gesù si collochi una cerimonia nuziale, perché in Lui Dio ha
sposato l’umanità: è questa la buona notizia, anche se quelli
che l’hanno invitato non sanno ancora che alla loro tavola è
seduto il Figlio di Dio e che il vero sposo è Lui. In effetti, tutto
il mistero del segno di Cana si fonda sulla presenza di questo
sposo divino, Gesù, che comincia a rivelarsi.
   Gesù si manifesta come lo sposo del popolo di Dio,
annunciato dai profeti, e ci svela la profondità della relazione
che ci unisce a Lui: è una nuova Alleanza di amore.
   Vorrei sottolineare un’esperienza che sicuramente tanti di
noi abbiamo avuto nella vita. Quando siamo in situazioni
difficili, quando avvengono problemi che noi non sappiamo
come risolvere, quando sentiamo tante volte ansia e angoscia,
quando ci manca la gioia, andare dalla Madonna e dire: “Non
abbiamo vino. È finito il vino: guarda come sto, guarda il mio
cuore, guarda la mia anima”. Dirlo alla Madre. E lei andrà da
Gesù a dire: “Guarda questo, guarda questa: non ha vino”. E
poi, tornerà da noi e ci dirà: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
   Per ognuno di noi, attingere dall’anfora equivale ad affidarsi
alla Parola e ai Sacramenti per sperimentare la grazia di Dio
nella nostra vita. Allora anche noi, come il maestro di tavola
che ha assaggiato l’acqua diventata vino, possiamo esclamare:
«Tu hai tenuto da parte il vino buono finora».
   Sempre Gesù ci sorprende. Parliamo alla Madre perché parli
al Figlio, e Lui ci sorprenderà.

                                13
UN RACCONTO PER TE
                IL VESCOVO       DI   MAGONZA
   Era un giovane avvocato, ma inquieto, agitato, non aveva
trovato ancora la sua vocazione. E un pomeriggio sotto questa
spinta di agitazione, esce, percorre la città. Vede una chiesa.
Entra. È sprofondato nella penombra. Non c’è nessuno. Si
inginocchia al primo banco, mette la testa fra le mani, e di
colpo, come in un lampo di luce, vede il volto di una suora di
clausura che prega per lui. Tira via le mani dal viso, riapre gli
occhi. Non vede più nulla, però sente il cuore cambiato, deciso
a farsi prete.
   Supera le difficoltà in famiglia. Completa brevissimamente gli
studi di teologia, viene ordinato sacerdote e si dà alle attività
sociali della massa operaia e degli intellettuali di sinistra
progressista.
   Poi viene ordinato vescovo. Dopo l’ordinazione a vescovo, il
convento di clausura della città dove è vescovo, lo invita per la
festa della Patrona. Accetta. Dice la Messa. Mentre distribuisce
la comunione vede dinanzi a sé il volto esatto, preciso di quella
suora che qualche anno prima aveva visto, in un lampo di luce,
pregare per lui. Rimane emozionato, ma si controlla.
   Finita la messa, viene la Madre Badessa, lo invita a venire a
rivolgere due parole nella sala del capitolo, a tutte. Accetta.
Gira lo sguardo per vedere se c’è “quella” suora. Non c’è! E
allora si rivolge alla Badessa e dice:
“Ci sono tutte le suore?”.
Lei dice: “No! Manca la suora addetta alla stalla”.
“La chiami, per piacere”.
Subito corrono e dicono: “Sorella, il vescovo ti chiama!”.
“Chiama me?”. Si sfila il grembiule di fatica, si sfila gli zoccoli,
si aggiusta un po’, si mette a posto in qualche maniera. Si
presenta timida, impacciatissima. Il vescovo la guarda. È proprio
lei! Le sorride. Nel suo cuore sente sbocciare il ringraziamento,
ma stenta a esprimerlo.
Le chiede: “Sorella, quando lei prega durante il giorno, durante
i suoi lavori, con quale intenzione prega?”.
Risponde: “Io prego perché il Signore mandi santi operai alla
sua messe, santi sacerdoti”.
“Ah! - dice il vescovo - grazie di questo. Quando sarà di là, a
casa, in Paradiso, conoscerà tutto il bene che ha fatto a tante
anime, anche alla mia!”, dice sorridendo.
Gesù dice: «Pregate il padrone della messe, perché mandi operai
nella sua messe».
                                14
IL SANTO ROSARIO
                   MISTERI DELLA GIOIA
1 Primo mistero della gioia:
L’Annunciazione dell’angelo a Maria Vergine.
             Il sesto mese, l’Angelo Gabriele fu mandato da
             Dio in una cittadina di Galilea, chiamata
             Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo di
             nome Giuseppe, della casa di Davide. Il nome
             della vergine era Maria. (Lc 1,26-27).
             * Ognuno di noi ha bisogno di pregare, come il
             nostro corpo ha bisogno di ossigeno.
             Padre nostro - Dieci Ave Maria - Gloria - Canto.
2 Secondo mistero della gioia:
La visita di Maria Vergine alla cugina Elisabetta.
Maria partì entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena
Elisabetta intese il saluto di Maria, il bimbo trasalì nel suo seno ed
Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo. (Luca 1,39-41).
* Con la preghiera, la gloria del Cristo Risorto -sepolta in noi dal
battesimo- avvampa e può irradiare tutto il nostro corpo.
3 Terzo mistero della gioia: La nascita di Gesù a Betlemme.
Mentre erano a Betlemme si compì il tempo in cui Maria doveva
avere un bimbo. Dette alla luce il suo figlio primogenito, lo
avvolse in pannolini e lo mise a giacere in una mangiatoia,
perché non c’era posto per loro negli alloggi. (Lc 2, 6-7).
* Ognuno di noi è stato creato essenzialmente per adorare Dio e
per vivere in comunione con i nostri fratelli uomini: il fine per
il quale ogni uomo nasce è di “amare e far amare Dio, di
conoscere e far conoscere Dio”, cioè di rendere culto a Dio.
4 Quarto mistero della gioia:
La presentazione di Gesù Bambino al Tempio.
Maria e Giuseppe portarono il bimbo a Gerusalemme per
presentarlo al Signore, conforme a quanto è scritto nella
Legge del Signore. (Lc 2,22-24).
* Solo chi ama, prega; e solo chi prega, ama.
5 Quinto mistero della gioia:
Il ritrovamento di Gesù fra i dotti nel Tempio.
Ogni anno i suoi genitori andavano a Gerusalemme per la
festa di Pasqua. Quando Gesù ebbe dodici anni, salirono con
lui, come al solito, per la festa.(Lc 2,41-42).
* Chi prega è un individuo che attende pazientemente, in
silenzio, che il Volto bellissimo e amorevole di Dio splenda su di
lui e si riveli agli occhi del suo cuore. Il pregare diventa allora
una lunga attesa di raccoglimento, pervaso da un intenso
desiderio di vedere il volto del Padre che è nei cieli.

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IL PIÙ BEL CANTO DI RINGRAZIAMENTO
Alterna a ogni strofa il ritornello:
Ave, Mamma, tutta bella sei come neve al sole;
il Signore è con te, piena sei di grazia e d’amor.
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore
perché ha guardato l’umiltà della sua serva
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele suo servo
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

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CONSACRAZIONE
ALLA MAMMA CELESTE
Ave, Mamma, piena di grazia,
Madre di Dio e della Chiesa,
noi ci consacriamo
al tuo Cuore Immacolato e Addolorato.
Tienici sempre amorosamente per mano.

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A cura delle Figlie della Madre di Gesù del Movimento G.A.M. - Todocco - www.gamfmgtodocco.it
su testi del Servo di Dio don Carlo De Ambrogio (1921-1979)
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