Pane, varietà e tradizione

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Pane, varietà e tradizione
Pane, varietà e tradizione           Alla scoperta delle meraviglie prodotte dai forni trentini e altoatesini

                                                                         TERRITORIO e DIVERTIMENTO
                                                                          Il Parco Naturale Adamello Brenta

                                                                                               BUON CIBO
                                                                        Meraner, l’affumicato e dolce würstel

                                                                                    SALUTE e BENESSERE
                                                                   I nonni di oggi: un “lavoro” a tempo pieno

Anno 1 - Numero 3
       Aprile 2013

Costo € 1, una copia omaggio per i
      possessori di DupliCarD
Pane, varietà e tradizione
2       PRIMO PIANO

                    Il pane di casa
                                                                     varietà e

                    (                                                 )
                           Dalle tipologie più semplici a quelle ricche
                           ed elaborate, assaporate questo viaggio alla
                           scoperta delle meraviglie prodotte dai forni
                           trentini e altoatesini.

    D      efinirlo soltanto un complemento per ac-
    compagnare le portate servite durante i pasti sa-
    rebbe ingeneroso. Il nostro pane, per varietà, gu-
    sto e tradizione può essere annoverato tra i piatti
    tipici della regione, che fanno della gastronomia
    del Trentino-Alto Adige una realtà unica nel pa-
    norama italiano. Dolci o salate, farcite o guarnite,
    le forme sono anche un piacere da gustare già
    solo con lo sguardo. Passando poi al palato, ognu-
    no dei fragranti e profumati prodotti da forno, è
    una piacevole sorpresa da scoprire. Fin dalle sue
    origini lo statuto di Trento prevedeva che nella
    città i fornai ne producessero a sufficienza per gli
    abitanti di tutto il distretto e che lo vendessero
    secondo il prezzo stabilito: per chi non rispettava
    queste regole erano previste pene severe. Basta
    questo a farci intendere quanto sia sempre stato
    prezioso, in queste zone, il valore dei prodotti ot-
    tenuti dalla panificazione. Dopo una necessaria e
Pane, varietà e tradizione
3

nostra:
             difficile selezione, data la ricchezza dell’offerta, ecco
             i tipi di pane che non devono mancare sulle nostre
             tavole.
             Sapori trentini
             La prima tappa di questo ideale viaggio del gusto ci
             porta nelle vicinanze del Lago di Garda, per assag-
             giare il Pan de molche, un prodotto che viene prepa-
             rato secondo la tradizione soltanto nei mesi di otto-

tradizione
             bre, novembre e dicembre, nel periodo della raccolta
             delle olive. La zona, ricca di alberi di ulivo, dà i natali
             a questo tipo di pane scuro, dall’inteso profumo (le
             “molche” sono i residui delle olive) e dal gusto piut-
             tosto amarognolo. Si può preparare anche durante
             il resto dell’anno, sostituendo all’ingrediente princi-
             pale la pasta di olive che si trova in commercio, ma
             i buongustai avranno certo la pazienza di attendere
             l’autunno per mangiare una pagnotta di quelle ori-
             ginali. Alcune varianti prevedono l’aggiunta di vino
             o zucchero, a seconda della fantasia del panificatore.
             C’è poi la Bina, il più semplice forse fra gli impasti
             (acqua, lievito, sale, farina di frumento e olio d’oli-
             va) dal caratteristico aspetto dato da quattro parti
             di forma allungata unite fra loro. Veniva prodotta in
             queste terre ancor prima degli anni Venti e ne esiste
             una versione dolce, ottenuta aggiungendo zucche-
             ro nell’impasto e spennellando la superficie con un
             tuorlo d’uovo dopo la cottura. Ha una storia lunga,
             almeno quanto quella della Bina, anche il Pan Gra-
             molà (o Gramolato, chiamato in dialetto “Ciòpa de
             Pan Taià), a base di farina di grano tenero, che si
             chiama così perché anticamente veniva fatto con un
             attrezzo in legno detto gramola. Ancora oggi viene
             lavorato a mano e con cura: se ne ottengono pani
             del peso di circa un etto e mezzo con la forma di
             un quadrifoglio, ottenuta intrecciando due filoncini
             schiacciati. Diffusissima è la Spaccata, che fra tutte
             le tipologie è quella che potremmo definire il pane
             comune, semplice nella sua bontà, utilizzato (quan-
             do avanza e diventa raffermo) anche per la prepara-
             zione dei canederli.
             Delizie del Sud Tirolo
             In Alto-Adige il pane più diffuso è il Bretzel, con
             un bel colore bruno e la forma di un anello con
             le due estremità annodate, che ricordano le brac-
             cia intrecciate sul petto: non è un caso, questo era
             infatti originariamente il pane dei monaci e ripro-
             duce, nell’aspetto, l’atto della preghiera. Dal gusto
             piacevolmente salato, si sposa alla perfezione con
             i würstel bianchi di vitello e la salsa senape. Il Sud
             Tirolo vanta anche il pane croccante di segale, o
             Schüttelbrot: letteralmente “pane scosso”, perché
             l’impasto speziato a base di farina di segale, acqua,
             sale e lievito, durante la preparazione viene energi-
             camente sbattuto con le mani fino ad ottenere una
             forma rotonda e piatta. Ha la caratteristica di durare
                                                              [ segue ]
Pane, varietà e tradizione
4       PRIMO PIANO

    a lungo e viene consumato soprattutto per la ti-
    pica merenda altoatesina, insieme a speck, for-
    maggio e vino rosso, come tradizione ma anche
    come atto di accoglienza verso chi viene da fuori.
    Anche la pagnotta pusterese, Pusterer Breatl, è
    a base di segale e per questo si conserva a lun-
    go. L’origine del prodotto è in Val Pusteria, dove
    si combinano segale, frumento e pasta madre e
    poi si aromatizza il tutto con finocchio, cumino,
    coriandolo, trigonella e sale, che conferiscono al
    pane un sapore speziato, deciso e inconfondibile.
    Tutti i pani a base di cereali prodotti nell’Alto Adi-
    ge hanno origini antichissime, risalenti addirittu-
    ra al 4500 a.C., quando ebbe inizio la coltivazione
    del farro, alla quale si aggiunsero poi quelle di
    segale, avena, orzo e grano saraceno. Fra i cosid-
    detti “pani di scorta” figura anche il Paarl della
    Val Venosta: la “coppia” è formata dall’unione di
    due pani rotondi e piatti. Si presenta ricoperto da
    una crosta morbida di colore marrone scuro. Se
    ne produce anche un delizioso pane dolce, detto
    Früchtebrot, aggiungendo al suo interno albicoc-
    che, pere e frutti di bosco.

                   Pane
                  precotto
    Avete finito il pane fresco e non siete riusciti a
    passare in supermercato? Le opzioni sono due:
    togliere dal freezer il filoncino surgelato, oppure
    mettere in forno il vostro “pane precotto”. Di
    cosa si tratta? Della vera novità di quest’anno:
    un’alternativa sia al al classico pane “fresco” sia
    a quello “surgelato”, che vi permette di portare
    in tavola un pane fragrante come appena sfor-
    nato.
    Come riconoscerlo?
    Si tratta di un pane prodotto con le stesse me-
    todologie di lavorazione del pane fresco, con la
    differenza che la cottura viene effettuata solo
    parzialmente. Il completamento viene infatti
    realizzato nel forno di casa. Al supermercato lo
    riconoscerete perché non si trova nel banco del
    pane fresco, ma viene messo a scaffale in con-
    fezioni di plastica trasparente, e perché sull’eti-
    chetta compare la dicitura di “pane precotto”.
    Come tipologia potete scegliere tra il “pan fo-
    glietta” e il “mediterraneo” (farina bianca), op-
    pure il “filoncino rustico” (con farina di grano
    duro).
    Buono come quello fresco
    Questi tipi di pane non hanno nulla da invidiare
Pane, varietà e tradizione
5

al classico pane “fresco”: prima della cottura fi-
nale conservano infatti per almeno tre giorni (a        Uno per ogni
temperatura ambiente) le caratteristiche organo-
lettiche e qualitative e, diversamente rispetto a       occasione                                  Ad
                                                                                                scelti aprile
                                                                                                      per v
                                                                                                           oi!
quanto accade al pane surgelato, dopo la cottura
mantengono a lungo fragranza e morbidezza. È
domenica e non c’è nulla di aperto in zona? Nes-
sun problema: prendete dalla dispensa il vostro         Per i diversi momenti della giornata c’è almeno
                                                        un tipo di pane adatto: dolce per la colazione,
pane precotto, infornatelo a 200 gradi per 8-10
                                                        semplice per i pasti principali, speziato per un
minuti e avrete un pane profumato e fragrante           aperitivo o una merenda sfiziosa. Non possono
come quello del fornaio.                                mancare in dispensa, pronti per ogni occasione.
Dove si trova?                                          E ricordate di non gettare le pagnotte del giorno
Il pane “precotto” si trova attualmente in 4 su-        prima: appena scaldate recuperano l’aroma, op-
permercati Poli, a Trento (Via Maccani), Pergine        pure rafferme saranno perfette per preparare i
Valsugana, Arco e Bolzano (Via Galvani). A breve        vostri canederli.
si troverà in altri 8 negozi a copertura di tutto
il territorio. L’innovativa produzione è dell’azien-
da Tecchiolli di Cavedine, un panificio locale che      Il gramolato
vanta oltre un secolo di storia di panificazione. Il    del Panificio Carraro
risultato finale ha richiesto un lungo periodo di       Il Pan Gramolà, a base di farina di
ricerca e preparazione e rappresenta una “rivin-        grano tenero, è ideale per accom-
cita” della panificazione artigianale nei confronti     pagnare zuppe, intingoli di pesce,
dei grandi dell’industria della surgelazione.           verdure. Raffermo è ottimo tostato,
                                                        perfetto per preparare bruschette o
                                                        usato come fette biscottate, a dadi-

    Laugenbrot,                                         ni per le minestre.

  piccole sfiziosità                                    La Spaccatina
                                                        del Panificio Sosi
Capita spesso di ricevere visite all’improvviso e       La Spaccata, buona nella sua sem-
di non sapere cosa offrire. Al posto dei soliti stuz-   plicità, è adatta a chi ama un gusto
zichini, vi consigliamo di tenere come scorta una       leggero e semplice per la prepara-
piccola quantità di Laugenbrot, che vi salveranno       zione ad esempio di panini imbotti-
in molte occasioni. Sono i piccoli panini altoatesi-    ti oppure per accompagnare i pran-
ni con una crosticina scura all’esterno e una mol-      zi più semplici di tutti i giorni.
lica soffice e gommosa all’interno, aromatizzati
in superficie con sale grosso, semi di papavero o       Il Bierbrezel
di sesamo. Serviteli caldi, con accanto un po’ di
burro, e il vostro aperitivo è pronto: sono perfetti,
                                                        formato grande
                                                        Con il suo gusto salato il Bretzel è
profumati e graziosi da vedere. Chiusi in un sac-
                                                        ottimo da gustare con i salumi, ov-
chetto di plastica, si conservano qualche giorno:
                                                        viamente con lo speck, per un picnic
riscaldati e spalmati di burro e marmellata sono
                                                        o un antipasto particolare. Gustoso
ideali anche per una colazione gustosa.
                                                        anche da solo o spalmato con poco
                                                        burro, servito appena scaldato.

                                                        Paarl bio
                                                        del panificio Profanter
                                                        Il pane speziato tipico della Val Ve-
                                                        nosta è ottimo per accompagnare
                                                        le zuppe calde di verdure. Buo-
                                                        nissima appena uscita dal forno,
                                                        la pagnotta venostana è deliziosa
                                                        anche tuffata nel latte a colazione.
Pane, varietà e tradizione
CAMPIONATO DEL MONDO
    DI SCI NORDICO
Pane, varietà e tradizione
7

PRIMO PIANO
                                                           Sommario
 2 Il pane di casa nostra: varietà e tradizione

TERRITORIO e DIVERTIMENTO
 9 Il Parco Naturale Adamello Brenta
14 Trauttmansdorff, il Castello di Sissi
16 Intervista a Radostin Stoytchev
18 Gli eventi più belli: Lana fiorita tra i sapori della
   tradizione
20 Weekend fuori porta: le Cinque Terre

BUON CIBO
22 Meraner, l’affumicato e dolce würstel
26 Le lasagne: che buone con funghi e speck!
28 Gli asparagi, eleganti e saporiti

PRIMIA
33 Succhi di frutta Primia, un sorso di benessere

LE BUONE RICETTE
36 Polentina con fonduta di formaggi e
   tartufo nero del Baldo
37 Penne con asparagi, grana e zafferano
38 Risotto al radicchio con fagioli borlotti
39 Nasello con salsa delicata piccante
40 Costolette di vitello ripiene
42 Crema di yogurt alle fragole

SALUTE, BENESSERE e FAMIGLIA
44 I nonni di oggi: un “lavoro” a tempo pieno
48 Facebook, amico o nemico dei ragazzi?
52 Energia, lotta agli sprechi

AMBIENTE E COLLETTIVITÀ
55 Moda solidale made in Cambogia
58 L’impresa del domani? È etica e solidale

PRONTI A PARTIRE?
61 I viaggi di Poli

MONDO duplicard
71 Novità DupliCard
Pane, varietà e tradizione
Pane, varietà e tradizione
TERRITORIO e DIVERTIMENTO                            9

               Il Parco Naturale
               Adamello Brenta
                   (                                                                     )
                               Più di 600 kmq di natura incontaminata compresa
                               tra il massiccio dell’Adamello e le Dolomiti di
                               Brenta: andiamo a scoprire le meraviglie della
                               casa dell’Orso bruno.

L     a storia del Parco Naturale Adamello Brenta ha
inizio molto tempo fa: siamo nei primi decenni del
Novecento e tra alcuni naturalisti e uomini di cultura
                                                            ta “Parco Naturale Adamello Brenta”: la Provincia au-
                                                            tonoma di Trento la include, assieme al Parco Natu-
                                                            rale Paneveggio Pale di San Martino, nel primo Piano
si fa largo l’idea di creare un parco a tutela dei terri-   urbanistico provinciale. Di fatto nascono i primi due
tori compresi tra il massiccio dell’Adamello-Presanel-      parchi naturali d’Italia, ma bisogna attendere ancora
la e le Dolomiti del Brenta. Il loro intento era quello     un ventennio prima che il Parco sia messo in condi-
di mettere sotto protezione aree meravigliose come          zione di camminare con le proprie gambe, quando
la Val Genova e le sue spettacolari cascate o il Lago       nel 1988 sarà istituito ufficialmente con legge pro-
di Tovel e i suoi imperdibili colori, per citarne solo      vinciale. Nel 2009 il Gruppo dolomitico di Brenta,
alcune, oltre alla ricca fauna locale, tra cui l’ultima     con i suoi suggestivi castelli di pietra ornati da torri,
popolazione autoctona di Orso bruno delle Alpi.             campanili e guglie, entra a far parte del Patrimonio
Finalmente nel 1967 viene individuata l’area protet-        naturale Mondiale dell’Umanità.
                                                                                                            [ segue ]

Foto: Parco Naturale Adamello Brenta
Pane, varietà e tradizione
10       TERRITORIO e DIVERTIMENTO
                                                                Parco Naturale Adamello Brenta distanze da
                                                                Trento: 60 km
     Sentieri incantati e avventure in mountain bike            Bolzano: 120 km
                                                                Brescia: 100 km
     Oggi il Parco Naturale Adamello Brenta è la più            Verona: 160 km
     vasta area protetta del Trentino: con i suoi oltre         Milano: 210 km
     620 kmq comprende a ovest il massiccio tona-
     litico dell’Adamello–Presanella e a est il gruppo
     dolomitico di Brenta, separati dalla Val Rendena
     e compresi tra le valli di Non, di Sole e Giudicarie.
     Qui potete camminare lungo i 700 km di sentieri
     tra incantati boschi di conifere, con i loro bellis-
     simi abeti rossi, e più a bassa quota ammirare
     carpini neri, roverelle, tigli e frassini. Divertitevi a
     vivere questo territorio facendolo vostro, magari
     in sella alla vostra bicicletta lungo le piste ciclabi-
     li e le strade forestali. Gli appassionati delle due
     ruote non possono perdersi una pedalata lungo
     il Dolomiti di Brenta Bike, un affascinante tour in
     mountain bike di 171 km e 7.700 metri di disli-
     vello nelle Dolomiti Occidentali vicino al Lago di
     Garda, percorribile a tratte in più giorni. Se siete
     meno sportivi, niente paura, per muovervi avete
     anche a disposizione delle comode navette nelle
     valli principali di accesso al Parco (tra cui Val Ge-
     nova, Vallesinella, Val di Tovel).
     Alla scoperta delle antiche malghe
     Una componente fondamentale del paesaggio
     culturale della montagna del Parco Naturale Ada-
     mello Brenta sono gli alpeggi e le malghe: per
     conoscerli da vicino è immancabile una visita al
     museo della malga di Caderzone Terme, in Val
     Rendena, nello storico palazzo Lodron-Bertelli
     del XIV secolo, raggiungibile anche in autobus
     (fermata Caderzone Terme): una volta qui appro-
     fittate per una visita al delizioso paese (bandiera
     arancione). Lasciati gli alpeggi, godetevi il ter-
     ritorio del Parco: sotto il cielo stellato dell’Ada-
     mello Brenta è possibile soggiornare e trascorre
     alcuni giorni con la famiglia. Vi consigliamo le
     strutture ricettive che hanno ottenuto il Marchio
     Qualità Parco, ovvero quelle che adottano un in-
     sieme di regole di gestione con finalità di rispar-
     mio energetico, idrico, utilizzo razionale delle ri-
     sorse e miglioramento della tipicità dell’offerta.
     Vi sono inoltre due foresterie interne (24 posti
     letti ciascuna, solo per gruppi su prenotazione),
     una a Sant’Antonio di Mavignola e una nel cuore
     del Brenta in località Valagola. E per mangiare,
     scegliete i ristoranti che presentano i “menu sal-
     vaclima”, ovvero cucine che tengano conto dei
     criteri di sostenibilità.
     Castelli e chiese, leggende e antichi popoli
     Sono terre antiche, quelle circoscritte tra i con-
     fini del Parco. Calpestate da piedi leggendari di
     imperatori e sibille, guerrieri e principesse, di cui
     è rimasta traccia nel ricco patrimonio di chiese,

     Foto: Malga Valchestria a Sant’antonio di Mavignola
     (Pinzolo) Valchestria
11

campanili e luoghi di culto, le cui origini risal-
gono fino a prima dell’anno Mille. Nei vostri
percorsi potrete scoprire numerose opere sacre,
che rendono ancor più sorprendenti le chieset-
te romaniche che si incontrano un po’ ovunque,
incorniciate con solennità dalla natura. Vi consi-
gliamo in particolare la chiesa di San Vigilio af-
frescata dai Baschenis a Pinzolo: se passate da
queste parti nel periodo estivo non perdetevi la
suggestiva rievocazione ispirata all’affresco del-
la “Danza Macabra” tra uomini e scheletri, come
una sorta di “memento mori”. Ma gli storici pro-
tagonisti del territorio selvaggio di queste valli
d’alta montagna sono stati i contadini: delle loro
vite silenziose resta testimonianza nelle antiche
malghe, o nei paesi abbandonati dopo le ter-
ribili pestilenze come Iron e Cerana. Se volete
conoscerle da vicino, visitate “C’era una volta”,
l’esposizione permanente che custodisce la me-
moria della civiltà contadina nel borgo di San
Lorenzo.

L’Orso bruno delle Alpi
Il Parco ospita una straordinaria fauna di camo-
sci, cervi, caprioli e aquile che volteggiano mae-
stose sopra le montagne trentine, oltre a stam-
becchi, volpi, tassi, martore, marmotte, pernici
bianche e molti altri ancora. Ma il vero signore
dei boschi è l’Orso bruno, animale misterioso e
affascinante. Incontrarlo non è facile, anche se
le sue dimensioni non sono per nulla modeste
(un maschio adulto pesa in media 150 kg), ma
all’interno del Parco gli avvistamenti non sono
infrequenti, specialmente negli ultimi anni. È
un animale schivo e pacifico, e se doveste avvi-
starlo in lontananza, osservatelo pure ma senza
tentare di avvicinarvi! Se volete sapere tutto su
questo maestoso animale non vi resta che visi-
tare la casa museo a lui dedicata a Spormaggiore
(autobus di linea che partono da Trento, distanza
                                        [ segue ]
12       TERRITORIO e DIVERTIMENTO

     circa 30 km). Grazie al progetto di reintroduzio-
     ne Life Ursus, si contano attualmente circa una               La Casa Natura
     quarantina di esemplari, distribuiti in un areale
     più vasto dei confini dell’area protetta: oltre al
     Trentino occidentale (destra Adige), l’Orso è di
                                                                    “Villa Santi”
                                                            V
     casa anche in alcune porzioni della Lombardia,
     del Veneto e dell’Alto Adige, dov’è alla continua
     ricerca di una felice convivenza con l’uomo.                 illa Santi è la nuova Casa Natura del Parco Natu-
     Per maggiori informazioni: www.pnab.it                 rale Adamello Brenta. È un’antica casa rurale nel co-
                                                            mune di Montagne, rinnovata grazie a un progetto di

     La tradizione locale:                                  restauro conservativo che ne ha mantenuto l’aspetto
                                                            tradizionale adottando, al contempo, tecnologie inno-

        mela e uvetta                                       vative attente alla salubrità dei materiali, all’efficien-
                                                            za energetica e al risparmio idrico.
                                                            Villa Santi è dunque oggi un esempio di architettura
                                                            sostenibile. Immersa nel verde, circondata da prati e
                                                            masi, la struttura ha 24 posti letto e dispone di sale
                                                            conferenze, laboratori per la lavorazione del latte
                                                            (“casarada”) e della smielatura, spazi attrezzati per lo
                                                            studio delle tecniche di bioedilizia e una fattoria con
                                                            vacche, capre, asini, pecore e galline. Il cuoco prepara
                                                            pasti biologici, valorizzando i prodotti tipici e a km
                                                            zero, alcuni dei quali coltivati direttamente nell’orto
                                                            della casa. Le attività prevedono laboratori sulle erbe
                                                            spontanee, sulla panificazione e sulla coltivazione
                                                            dell’orto.
                                                            È possibile partecipare a escursioni, praticare l’orien-
                                                            teering e, la sera, ascoltare le leggende raccontate
                                                            attorno al falò oppure entrare in contatto con la vita
                                                            notturna del bosco ascoltando il bramito del cervo.
                                                            Villa Santi è raggiungibile da Trento (dista meno di 50
                                                            km) con i pullman di linea e pochi passi a piedi nel
                                                            tratto finale.

     Chi visita la Val di Non in primavera rimarrà in-
     cantato delle distese di meli in fiore, che rica-
     mano la valle di una sfumatura biancorosata. Il
     clima mite e le caratteristiche del suolo, ricco
     di magnesio, rendono i suoi terreni compresi
     tra 450 e 900 metri particolarmente adatti alla
     crescita dei meli. Un costante miglioramento
     qualitativo del frutto, unito al rispetto per l’am-
     biente, ha permesso alla mela della Val di Non
     di ottenere il marchio D.O.P.
     Consumatela fresca o mescolata in dolci, sughi
     per carni e insalate.
        Ricetta - mela al forno con uvetta
        Un suggerimento per gustarla in modo diver-
        so dal solito: privatela del torsolo, riempite di
        uvetta la cavità così formata, cospargetela di
        zucchero e quindi mettete in forno pre-riscal-
        dato a 180 °C per una ventina di minuti. Ne
        uscirà dolcissima e croccante.
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                                 www.melinda.it - Numero Verde 800-929272
14          TERRITORIO e DIVERTIMENTO

 Trauttmansdorff,
           il castello e il giardino

                         (       A Merano i fasti della residenza che
                                 fece innamorare l’imperatrice. Giardini
                                 botanici con piante provenienti da ogni
                                 angolo del pianeta.                                 )
 P       rima di Brigitte Bardot, Saint Tropez era un sempli-
     ce villaggio di pescatori sulla Costa Azzurra. Poi la diva
     francese ci ha girato un film, ci ha comprato casa e ha
     attirato il jet set internazionale. Questo succedeva alla
     fine degli anni Cinquanta del Novecento, ma ben pri-
     ma dell’affascinante BB, un’altra donna bellissima e, in
     questo caso, anche potente, aveva decretato le fortune
     turistiche di una località semplicemente scegliendola
     per le sue vacanze invernali.
     Una principessa a Merano
     Il 16 ottobre 1870 Sissi, ovvero Elisabetta Imperatrice
     d’Austria, scelse Merano per le sue vacanze invernali,
     che raggiunse grazie alla nuova ferrovia del Brennero.        una passeggiata tra i giardini a lei intitolati, un trono in
     Insieme a lei c’erano le figlie Marie Valerie di due anni     marmo con vista mozzafiato e sue immagini che ricor-
     e Gisela di 14. Per i sette mesi che trascorse nella città    rono per tutto il castello appartenuto alla famiglia no-
     termale scelse come residenza Castel Trauttmansdorff,         biliare dei Trauttmansdorff. Una proprietà che durò fino
     e a lei fu riservato l’intero ultimo piano del palazzo. La    agli anni Venti del Novecento, quando venne requisita
     fama di Merano come luogo di cura nacque proprio al-          dal Fascismo, affidata all’Opera Nazionale Combatten-
     lora quando, poche settimane dopo l’arrivo dell’Impera-       ti e ribattezzata Castel di Nova (dal nome del torrente
     trice, i giornali di Vienna riferirono come la salute della   che scorre poco distante). Il resto è storia attuale con
     cagionevole Marie Valerie fosse già migliorata grazie al      l’apertura dell’orto botanico nel 2001 e del castello al
     clima mite della città. Ma Sissi non si limitò a un’unica     pubblico nel 2003.
     visita e tornò al castello anche nel settembre del 1889.      I Giardini di Sissi
     Quelli erano mesi difficili per l’imperatrice perché poco     E sono proprio i Giardini di Sissi il fiore all’occhiello di Ca-
     tempo prima suo figlio, il principe ereditario Rudolf, si     stel Trauttmansdorff: adagiati ai margini orientali della
     era tolto la vita. Durante tutta la permanenza “la donna      città di Merano presentano oltre 80 ambienti botanici
     in nero”, come ormai il popolo la chiamava per gli abiti      con piante da ogni angolo del pianeta. Queste immen-
     a lutto che indossava, condusse una vita molto ritirata       se distese di flora sono state suddivise in quattro aree
     senza quasi mai lasciare il castello. Oggi, quella che fu     tematiche. Tra “Boschi del mondo” si trovano le sequoie
     la residenza invernale di Sissi ricorda la principessa con    giganti del Nord America, una risaia, una piantagione di
15

                                                                           Colazione
                                                                         da principessa

di Sissi
                                                                 Sulla Terrazza di Sissi, dove una volta usava aggirarsi
                                                                 l’Imperatrice Elisabetta, i visitatori dei Giardini pos-
                                                                 sono regalarsi nei mesi estivi una colazione imperia-
                                                                 le. La domenica dalle 9 alle 12 il Caffé – Restaurant
                                                                 Schlossgarten propone al prezzo di 18 euro la “Cola-
                                                                 zione da Sissi”, una delizia per il palato, gli occhi e le
                                                                 orecchie. Infatti, i ricercati dolci della tradizione ven-
                                                                 gono serviti con contorno di panorama mozzafiato e
                                                                 musica dal vivo grazie agli Ensemble Kassiopea e al
                                                                 Trio Bougainville. In caso di maltempo l’evento è an-
                                                                 nullato. Da provare il budino di riso Trauttmansdorff
                                                                 con salsa ai lamponi.

                                                                        L’esperienza
                                                                       Giardini & Vino
                                                                 Ogni giovedì di agosto, settembre e ottobre (o su
                                                                 prenotazione per i gruppi) è possibile vivere un’e-
                                                                 sperienza che racchiude tradizione, bellezze naturali
 tè e uno splendido giardino giapponese. La pendice me-          e gusto. Il pacchetto Giardini & Vino permette di uni-
 ridionale della distesa verde “I Giardini del sole” è dedi-     re una visita a Castel Trauttmansdorff e ai bellissimi
 cata alla vegetazione tipica della macchia Mediterranea.        Giardini di Sissi, con un focus particolare sul vigneto
 Tra terrazze e sentieri cresce l’oliveto più settentrionale     autoctono, a un’escursione alla vite “Versoaln”, la
 d’Italia, svariati agrumeti e un profumatissimo campo           più grande e forse più antica al mondo, presso Ca-
 di lavanda. Per ammirare le camelie o i leggendari fiori        stel Katzenzungen a Prissiano. A seguire, degusta-
 di loto al laghetto delle ninfee, invece, occorre visitare i    zione di vini. Le visite si svolgono dalle 14 alle 18 e
 “Giardini acquatici e terrazzati”. Infine non poteva man-       l’esperienza costa 30 euro a partecipante.
 care un omaggio al territorio con i “Paesaggi dell’Alto
 Adige”: un bosco di roverelle per ricordare le paludi che
 un tempo ricoprivano le valli dell’Adige e un vigneto e
 un frutteto con varietà locali. I Giardini di Sissi aprono il
 29 marzo e chiudono a fine ottobre. Il biglietto costa 11
 euro per gli adulti, 9,50 sotto i 18 anni ed è gratis per
 i bambini fino ai 6 anni. Vedrete che non ne resterete
 delusi e anzi, chissà che anche voi, come Sissi molti anni
 fa, non ve ne innamorerete!
 Per maggiori informazioni www.trauttmansdorff.it.

                      Foto: Castel Trauttmansdorff - Merano
16          TERRITORIO e DIVERTIMENTO

                   Radostin                                            Radostin Stoytchev
                                                                       Oggi allenatore del Trentino
                                                                       Volley, dopo una lunga carriera

                   Stoytchev                                           da giocatore, il bulgaro Radostin
                                                                       Stoytchev, nato a Sofia nel
                                                                       1969, soffre a stare in panchina:
           Io e la pallavolo:                                          «È più difficile fare l’allenatore:
                                                                       mentre da giocatore ti puoi
       una lunga storia d’amore                                        preoccupare solo della forma
                                                                       fisica, ora devo pensare per

 I
                                                                       tutti gli altri e soprattutto sono
                                                                       vicino al gioco ma non lo posso
                                                                       influenzare».
        l primo contatto con un campo da pallavolo è sta-
     to all’età di due anni perché il papà allenava: Radostin
     Stoytchev era sempre lì, con un pallone tra le mani. Sono
     passati più di quarant’anni e “Rado” - come lo chiamano
     - è ancora lì, dentro una palestra, innamorato del volley
     come il primo giorno.                                                   Luogo preferito
                                                                       Amo molto le montagne del territorio, ma mi
     Come ha iniziato la carriera da allenatore?                       tocca vederle da lontano perché con il mio lavoro
     È stato un caso: a 33 anni non riuscivo più a trovare un in-      non ho tempo da dedicare alle escursioni, anche
     gaggio soddisfacente e quindi decisi di lasciare il mondo         se mi piacerebbe molto. D’altronde, non riesco
     dello sport, tornai in Bulgaria e iniziai a lavorare con degli
                                                                       neanche a farmi un giro per il centro di Trento!
     amici. Poi mi hanno cominciato a cercare, insistendo pa-
     recchio di fronte ai miei no. Alla fine ho accettato, perché
     con questo sport mi diverto ancora.
     Quali sono state le emozioni più forti?
     Alleno qui a Trento da sei anni e i momenti più intensi
     sono stati la vittoria del primo scudetto e la Champions
     ottenuta in casa. Ovviamente le sconfitte ai tie-break de-
     cisive per il titolo rappresentano le delusioni più grandi.
     A parte il volley, nella sua vita c’è spazio per qualcos’altro?
     Certo, c’è la mia famiglia e con loro sono molto felice, poi
     durante la stagione non resta molto altro tempo visto che
     siamo impegnati dalla mattina presto fino a tarda sera
     tutti i giorni. Generalmente vado via dal Palazzetto dopo
     le nove di sera e raramente mi capita di uscire per la città
     di notte.

                                                                               Piatto preferito
     Ma non le rimane il tempo neanche per un hobby?
     Mi piace leggere, uso i libri per scaricare la tensione, tan-
     to che la sera non vado mai a letto senza leggere. Prima
     sceglievo i testi per conoscere il mondo, ora seguo le no-        Quando sono arrivato in Italia ho scoperto la
     vità più interessanti e soprattutto ho bisogno di letture         vera pasta ed è stato subito un grande amo-
     leggere.                                                          re: mi piace in tutti i modi anche se non voglio
     Da ex giocatore qual è il suo rapporto con la cucina?             esagerare, quindi mangio anche molte insalate.
     Sono sempre attento a quello che mangio e cerco di man-           In generale prediligo i piatti semplici accompa-
     tenermi in forma. Le abitudini che ho preso da giocatore          gnati dalle verdure.
     non le ho cambiate molto ora che ho smesso, così mi tro-
     vo bene con tutti i tipi di cucina, stando sempre attento a
     non consumare molte calorie.
     Quali sono le sue ricette preferite?
     In realtà si può dire che mangio per vivere e non cucino
     mai perché non sono capace e non ho la pazienza per far-
     lo. Certo mi è capitato, ma solo per necessità quando gio-
     cavo e vivevo da solo: una bistecca ai ferri con verdura mi
     bastavano, anche perché non sono capriccioso con il cibo.
18          TERRITORIO e DIVERTIMENTO

            Gli eventi più belli

          Lana fiorita
 tra i sapori della tradizione
                                     (       Lo spettacolo della fioritura dei meli in
                                             Val d’Adige è l’occasione per un viaggio
                                             inebriante tra gusto e natura.              )
 L         a fioritura dei meli della Val d’Adige rappresen-
     ta uno spettacolo unico nel suo genere e Lana, pae-
     se a pochi chilometri da Merano, ne fa il tema di un
                                                                     “Sapori del maso”, un percorso del gusto aperto dalle
                                                                     8.30 alle 17 nel centro storico di Lana, dove oltre tren-
                                                                     ta stand contadini e gastronomici espongono e vendo-
     evento lungo due settimane. La Festa della Fioritura,           no i loro prodotti genuini. Questo è il posto giusto per
     arrivata alla diciottesima edizione, è una vera e pro-          chi vuole assaggiare qualche vecchia ricetta contadi-
     pria kermesse con degustazioni di vini, visite guidate          na: crema di asparagi, canaderli di speck, formaggio o
     nel mondo dei sapori locali ed escursioni ai masi ricchi        spinaci con l’insalata di crauti, gnocchi all’ortica, mez-
     di tradizioni. Dal primo al 15 aprile i visitatori hanno        zelune al burro, “Gröstel” saltato di vitello e patate,
     l’imbarazzo della scelta grazie a un programma fittis-          krapfen, strudel di mele.
     simo. Tra gli appuntamenti imperdibili, sabato 6 aprile         Domenica 14 aprile, poi, la manifestazione offre la

     Foto di Meraner Marketing Gesellschaft (MGM)
19

possibilità di degustare i prodotti contadini “alla fonte”         Dove, come e quando
grazie alla “Festa dei masi in fiore” che dalle 10 alle 17         La Festa della fioritura si svolge le prime due settimane
apre letteralmente le porte di cucine e cantine dei masi           di aprile a Lana. Lunedì 1 c’è l’inaugurazione con concer-
storici accompagnati nella visita da un bus navetta gra-           to della banda di S.Valpurga, alle 10.30 alla Casa Raif-
tuito. Al maso Steinhauser, sul soleggiato pendio sopra il         feisen di Lana. Martedì 2, alle 14, escursione tra i narcisi
paese di Cermes, la gastronomia propone specialità tirolesi.       a Postal, con merenda tirolese. Mercoledì 3, alle 10.30,
Non distante la tenuta Kränzel, con il suo giardino-labirinto,     risveglio primaverile con meditazione nel giardino della
propone una degustazione di vini, esperienza replicabile           tenuta Kraenzelhof di Cermes. Sabato 6, dalle 8.30 alle
presso le storiche cantine del maso Biedermannhof. Il risto-       17, “Sapori del maso” a Lana. Martedì 9 biciclettata tra i
ro Haidenhof, invece, sopra il sentiero della roggia di Mar-       frutteti di Lana, Postal e Gargazzone con partenza alle 14.
lengo, intrattiene i visitatori con piatti tradizionali a tema     Venerdì 12 aprile, alle 10, percorso culinario a Foiana. Do-
primaverile come canederli alle ortiche e Kaiserschmarrn           menica 14 la “Festa dei masi in fiore”. Per informazioni:
con petali di fiori.                                               0473 561770 e www.lana.info/festadellafioritura

              Gli altri eventi da non perdere…
      Dall’11 al 14 aprile, Fiorinda - Mollaro di Taio (TN)        un’ora per escursionisti esperti dotati di kit da ferrata)
      Torna la manifestazione che celebra la fioritura dei         oppure dalla strada di San Giovanni al Monte a Varigna-
      meli della Val di Non: una vivace vetrina dei prodotti       no di Arco. Per informazioni crozolam@libero.it
      locali, un mix di frutticoltura, enogastronomia e tra-       Dal 16 aprile al 23 maggio, Tempo di asparagi
      dizioni. Fiorinda ha come scenario il borgo di Molla-        Castelbello-Ciardes
      ro, ma sono coinvolte tutte le frazioni del comune di        Per intere settimane gli asparagi diventano i protagoni-
      Taio: Dermulo, Segno, Tuenetto, Dardine e Torra. Una         sti sulle tavole di ristoranti, alberghi e agriturismi. Oltre
      manifestazione per residenti e turisti, con tante pro-       Terlano e Zambana (vedi box pag. 27) anche Castelbello
      poste per la famiglia. Un modo unico di scoprire la          in Val Venosta celebra gli ortaggi con una ricca mani-
      Val di Non e le sue peculiarità ambientali e cultura-        festazione. Per un viaggio nel gusto, imperdibili i risto-
      li, andando alla scoperta dei sapori, dell’ospitalità e      ri: Gstirnerhof, Himmelreich, Schlosswirt Juval, Pizzeria
      dell’artigianato tipico.                                     Sonne e Winkler. Per una visita ai campi d’asparagi: ogni
      Per informazioni info@visitvaldinon.it                       martedì e giovedì dal 16 aprile al 23 maggio con preno-
      Domenica 21 aprile, Fiera di San Giorgio - Castello          tazione allo 348 7504196.
      Tesino (TN)                                                  Per info www.kastelbell-tschars.com
      La tradizionale fiera con le bancarelle di prodotti ti-      Dal 17 al 21 aprile, Bolzano cinema - Bolzano
      pici e dell’artigianato locale anima tutta via Dante, la     La 27esima edizione del festival di confine organizzato
      strada principale della cittadina. Alle 9 la consueta        da Filmclub nella sede di via Dr. Streiter 8/D in 5 giorni
      messa con processione, verso mezzogiorno l’appun-            presenta più di 40 tra film e documentari, oltre a mol-
      tamento è ai Giardini di Via Dante, dove la sezione          ti ospiti internazionali. Ospite d’onore, l’attrice e regista
      locale degli alpini gestisce gli stand gastronomici e        tedesca Margarethe von Trotta. Il biglietto singolo costa
      si premura di rifocillare i visitatori con panini e piatti   7,50 euro, il pass per 15 ingressi 30 euro.
      caldi. Per tutta la giornata sono poi previsti giochi e      Per informazioni festival@filmclub.it o www.filmtage.it
      intrattenimento per i più piccoli.                           Martedì 30 aprile e mercoledì 1 maggio, Festa dei fiori
      Per informazioni castellotesino@visitvalsugana.it            Bolzano
      Giovedì 25 aprile, Festa al bivacco Crozolam                 Per due giorni Piazza Walther, dalle 8 alle 19, si trasfor-
      Dro (TN)                                                     ma in un giardino grazie a una ventina di floricoltori e
      L’associazione “Crozolam” organizza la 9^ festa della        fioristi che allestiscono la festa che da 125 anni fa sboc-
      montagna sul monte Anglone di Dro. Alle 11 c’è la            ciare il salotto della città. Fiori e piante per balconi e
      visita guidata ai ruderi e alla casa Reti. Alle 12.30        giardini, erbe e verdura per gli orti: un trionfo della na-
      pranzo del boscaiolo con orzotto, polenta, salame e          tura che forma aiuole, cascate di colori, muri di verde.
      formaggio. Alle 14.30 imperdibile la sfilata della le-       E tutt’attorno il centro si veste a festa con le specialità
      gna da un’antica teleferica. Al bivacco si può arrivare      gastronomiche nei ristoranti che aderiscono all’evento
      dal centro sportivo di Dro e dal maso Lizzone di Ce-         food&flowers, cucinare con i fiori, e i concerti delle ban-
      niga, percorrendo il sentiero delle Cavre (percorso di       de musicali. Per informazioni: info@bolzano-bozen.it
20          TERRITORIO e DIVERTIMENTO

             Weekend fuori porta:
               le Cinque Terre
                               (         Il litorale ligure è la meta perfetta per la
                                         primavera, con il suo clima mite, i paesaggi
                                                                                                    )
 L
                                         suggestivi e le delizie culinarie locali.

          a forza della natura e quella dell’uomo hanno forgia-      Terre (al momento è chiuso il sentiero 2, che comprende
     to l’unicità delle Cinque Terre. Monterosso al Mare, Ver-       anche la famosa Via dell’Amore).
     nazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore sono la rappre-        Per tutti i sentieri: www.parconazionale5terre.it
     sentazione di questo connubio vincente. Mare cristallino        Delizie locali
     che fa da cornice ai piccoli paesi incastonati sulla costa      Anche la cucina è un punto forte delle Cinque Terre. Tanti
     frastagliata del litorale ligure. La zona è meta perfetta       i ristorantini sul mare in cui gustare le delizie locali. Tra
     per un weekend all’insegna della spiaggia e della natu-         le altre, concedetevi le saporite acciughe fritte, lo stoc-
     ra. Tra i periodi migliori per visitarla quelli di primavera    cafisso con le bietole (“Stucafissu a zemin” in dialetto),
     o di inizio e fine estate, per evitare il classico sovraffol-   le focacce di granturco (“a granuna”) e le immancabili
     lamento e prezzi piuttosto alti. Scelto con cura l’alloggio,    trofie al pesto. Per uno spuntino a metà pomeriggio, o
     concedetevi le ore del mattino e metà pomeriggio sulle          magari come accompagnamento a un aperitivo, andate
     belle spiagge locali (anche se di dimensioni un po’ ridot-      a caccia di focaccia ligure nei forni del litorale. Ottima ser-
     te). Avvicinata l’ora del tramonto armatevi di calzature        vita semplice, ancora più gustosa se farcita con affettati
     comode e avventuratevi in salita lungo gli antichi vicoli       o formaggi.
     delle cittadine.
     Tesori urbani
     Monterosso è senza dubbio la più grande e variegata, ma
     se volete scoprire dei veri e propri tesori urbani arrampi-              Come arrivare
                                                                       Per raggiungere Monterosso con l’auto conside-
     catevi lungo i gradini di Vernazza o Corniglia, meglio se al
     calar del sole: la fatica sarà ricompensata da un paesag-         rate circa 4 ore di auto, partendo da Trento. Per-
     gio mozzafiato sugli antichi borghi e il mare sottostante         correte il Brennero (A22) fino a Modena e poi,
     che si infrange sugli scogli.                                     passando per l’A1, immettetevi nella Cisa (A15).
     Sentieri di crinale                                               Arrivati a La Spezia prendete l’A12 fino a Mon-
     A chi ama camminare, consigliamo il sentiero che va da            terosso. Il costo del tragitto, compreso di pedag-
     Riomaggiore al Santuario di Monte Nero oppure quello              gi autostradali e carburante è di circa 150 euro
     che va da Levanto a Monterosso. Per gli escursionisti alle-       (a/r). Più lungo il tragitto in treno, che richiede
     nati, c’è il suggestivo itinerario dell’Alta Via delle Cinque     circa 6 ore e mezza. Cambio a Verona e Milano
                                                                       per un costo a/r di circa 90 euro. Con il treno vi
                                                                       potete spostare comodamente da un paese all’al-
                                                                       tro, ed evitare il problema curve e parcheggio.

                                                                            Pronti a partire
                                                                       HOTEL CINQUE TERRE ***
                                                                       Dal 20/04 al 13/10/2013
                                                                                                                               ire   da
                                                                                                                          part
                                                                       Pacchetto 3 notti con pernottamento
                                                                                                                                €
                                                                                                                           28e9
                                                                       e piccola colazione a buffet                   a
                                                                                                                                   a
                                                                                                                              rson
                                                                       Per scoprire i dettagli dell’offerta e molte
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                                                                       consultare la sezione dedicata ai Viaggi
                                                                       di Poli a pagina 61.
 Foto: Vernazza - Cinque Terre
22          BUON CIBO

 Meraner,
                                         l’affumicato e dolce

                             (      Tipico dell’Alto Adige, è fatto di carne
                                    suina di alta qualità e si caratterizza per
                                    il gustoso sapore dolce e affumicato.           )
 È         il salsicciotto più noto al mondo, conosciuto con
     il nome di würstel: un ottimo secondo piatto, ideale
     anche per uno spuntino veloce. Tra le diverse qualità
     di questo prodotto alimentare, spicca il Meraner Wür-
     stel, regolarmente iscritto nell’Atlante dei prodotti tra-
     dizionali della Provincia autonoma di Bolzano. La sua
     ricetta è stata codificata in base ai disciplinari tipici,
     tramandati da generazioni. Oggi questo tipo di insac-
     cato si trova in tutto il Trentino-Alto Adige e a Bolzano
     si conserva la tradizione dei Wurst’Istand, i banchetti
     storici di würstel, che non sembrano soffrire crisi. Una
     delle migliori occasioni per gustarli secondo la tradi-
     zione rimane comunque il Merano Wine Festival, nella
     sua città di provenienza. Il Meraner si differenzia dagli
     altri würstel per la qualità dei prodotti utilizzati e per
     il processo di lavorazione e affumicatura. Condivide in-
     vece con gli altri l’origine storica e l’accompagnamento     che, in Svizzera e in Austria, dove è uno tra i prodotti
     classico con birra e crauti. Ma vediamo com’è nato uno       alimentari più consumati, è chiamato rispettivamente
     dei nostri cibi più prelibati e conosciuti.                  Wienerli e Frankfurter würstel. Il consumo del Wiener
     La storia                                                    si comincia a registrare agli inizi del XIX secolo a Vien-
     Il würstel nasce in Germania e presto viene adotta-          na ed è immediatamente apprezzato in tutto il regno
     to in Austria e Trentino-Alto Adige: il nome deriva dal      Asburgico, di cui parte integrante era il Sud Tirolo. È in-
     termine “wurst”, insaccato. Le sue origini si perdono        fatti in Alto Adige che questo insaccato è diventato un
     nei tempi antichi, ma già prima del XX secolo negli          prodotto tipico dalle mille varietà, tanto da far parte
     Stati Uniti si consumava il famoso panino chiamato           ormai della cultura e della dieta locale. In particolare, i
     “hot dog”. In Italia, il würstel più comune è il Wiener      würstel confezionati in Alto Adige sono di carne suina
23

                                                                        La versione
                                                                        currywurst
                                                             Vi consigliamo di gustare il Meraner in maniera di-
                                                             versa dal solito, copiando la ricetta di uno degli snack

würstel
                                                             da strada più consumati a Berlino: il Currywurst.
                                                                 Ricetta - currywurst
                                                                 Gli ingredienti: considerate un salsicciotto a per-
                                                                 sona, quindi procuratevi curry giallo, paprika, cu-
                                                                 mino, una cipolla, 250 g di passata di pomodoro
                                                                 e altrettanti di ketchup, olio e sale quanto basta.
                                                                 Iniziate a preparare la salsa di accompagnamen-
                                                                 to. Tritate finemente la cipolla e fatela soffrig-
                                                                gere insieme alla paprika: aggiungete quindi la
                                                                salsa di pomodoro, il ketchup, un bicchiere di ac-
                                                                qua calda e infine il cumino e il curry. Terminata
                                                                la cottura, aggiungete il sale e frullate tutto con
                                                                un frullatore a immersione.
                                                                Ora passate alla cottura dei würstel: fate bollire
                                                                una pentola d’acqua, dove avrete sciolto altro
                                                                cucchiaino di curry, quindi immergete gli insac-
                                                                cati e lasciateli a mollo per cinque minuti, infine
                                                                scolateli e passateli sulla piastra fino a dorarli. A
                                                                questo punto tagliate i würstel in rondelle larghe
                                                                circa 2 centimetri e immergeteli con la salsa pre-
                                                                parata prima.

 scelta e magra, vengono insaporiti da alcune spezie
 e presentano una tradizionale affumicatura: l’esempio
 tipico di questa lavorazione è proprio il Meraner, che è
 il più noto tra gli altri.
 Seguono poi altri insaccati di qualità, tipici della tra-
 dizione trentina come il Käsewurst, würstel di maiale,
 manzo e formaggio. Il Servelade, altra declinazione ti-
 pica del nostro territorio che, data forma e speziatura,
 è adatto per essere consumato freddo, accompagnato
 da sottaceti o nelle insalate di riso.
                                                 [ segue ]
24         BUON CIBO

     Caratteristiche del Meraner
     Il salsicciotto di Merano è un würstel sottile, lungo e
     ricurvo, dal colore rosato, composto da carne suina
                                                                     Crauti
     di ottima qualità. Il suo sapore è dolce ed equili-
     brato grazie alla lavorazione con particolari spezie
                                                               contorno perfetto
     aromatiche che vengono accompagnate alla carne            Ecco come preparare il vostro contorno ideale
     macinata utile per l’insaccato e grazie ancora all’af-    per i würstel (4 persone).
     fumicatura che deve essere eseguita esclusivamen-            Ricetta - crauti alla Tirolese per 4 persone
     te usando legno di faggio, per conferirgli l’aroma e         Mettete 2 barattoli di crauti precotti in una
     il sapore particolare che lo contraddistinguono. In          pentola e copriteli con 800 ml di acqua; ag-
     genere, il suo involucro è confezionato in un budello        giungete 150 g di pancetta affumicata taglia-
     naturale o artificiale.                                      ta a fette, 1 dado di carne e 5 bacche intere
     Come si abbina                                               di ginepro. Fate cuocere per circa un’ora a
     Il Meraner è un prodotto particolare, che pare re-           fuoco dolce, coprendo con un coperchio. Tri-
     sista bene anche nelle composizioni più raffinate            tate 1 cipolla piccola e fatela appassire con 2
     ed esclusive. Solitamente si consuma nelle insalate          cucchiai di olio e una noce di burro, aggiunge-
     estive, negli arrosti o anche nei lessati, e in tutti i      te due cucchiai rasi di farina e fate dorare, poi
     casi l’accompagnamento di rigore sono i crauti (vedi         versate il contenuto nei crauti.
     box) e la senape. Un abbinamento, quest’ultimo,              Mettete la pentola
     che pare fosse già affermato nel 1865, quando se             sul fuoco basso,
     ne documentava l’uso: in particolare in passato si           amalgamate,
     usava la senape prodotta a Digione, in Francia, nella        e servite i
     famosa Maison Maille. Oggi come ieri, i tipi di se-          crauti ancora
     nape che meglio sposano il gusto pieno di questo             caldi.
     würstel sono la senape antica, la senape forte, la
     senape al pepe verde e quella dolce al miele, e infi-
     ne la Digione con grani.

                                                                Come conservare
                                                                   i würstel
                                                               Ricordate innanzitutto che se il würstel è davve-
                                                               ro buono, meglio assaporarlo sul posto perché
                                                               viaggio, conservanti, sottovuoto e frigorifero in-
                                                               cidono sui pregi dell’alimento. Se volete invece
                                                               conservare gli insaccati, usate una borsa termica
                                                               per il trasporto a casa e quindi, senza trattarli,
                                                               metteteli direttamente in freezer: per scongelar-
                                                               li, usate l’acqua calda. Nel freezer i würstel pos-
                                                               sono resistere 1 o 2 mesi, mentre se li mettete in
                                                               frigorifero saranno buoni per due settimane se
                                                               la scatola è chiusa, e una sola settimana qualora
                                                               l’involucro fosse stato già stato aperto.
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Gusto e tradizione
Dalla fondazione dell’impresa famigliare nell’anno
1930 da parte di Gottfried Siebenförcher, padre            Pura delizia
dell’attuale titolare senior, il nome Gottfried Sie-
benförcher è sinonimo di prodotti di macelleria e
salumeria di elevata qualità in Alto Adige. 83 anni di
tradizione e progresso sono alla base dell’odierna
macelleria meranese.

Tempo d’asparagi, tempo di delizia
Un prosciutto di Gottfried Siebenförcher è sinoni-
mo di delizia e piacere sopraffino per il palato. Per
le specialità di prosciutto, disponibili in svariati sa-
pori, vengono impiegati solamente ingredienti pre-
giati, a garanzia di una qualità che soddisfa qualsia-
si esigenza. Il sapore unico e l’appetitosa tenerezza
sono il risultato di processi di maturazione naturali,
delle spezie miscelate secondo antiche ricette tra-
mandate di generazione in generazione, e dell’abi-
lità artigianale dei maestri macellai. Ed è primavera
sulla tavola! Naturalmente, Gottfried Siebenför-
cher.

                                    Inconfondibile,
                                    anche per il suo
                                    “tatuaggio”.

                                                           Le nostre specialità di prosciutto sono saporite e
                                                           tenere, perché prodotte artigianalmente con pre-
                                                           giate materie prime e secondo ricette tradiziona-
                                                           li. Una vera festa per il palato. . . non solo nella sta-
                                                           gione degli asparagi. Tutto questo dal 1930.

                                                                                      www.siebenfoercher.it
26      BUON CIBO

 Le lasagne:
                  che buone con funghi

                     (        Sono uno dei piatti più forti della cucina
                              italiana, divertitevi a preparare questa
                              variante locale... da leccarsi i baffi!        )
 S      ono uno dei capolavori della tradizione culinaria
 italiana, che ci ha resi famosi in tutto il mondo: le la-
 sagne. Che siano “alla bolognese”, con il ragù di car-
 ne, o “bianche”, con spinaci e ricotta, o ancora “alla
 Norma”, con pomodoro fresco, pecorino grattugiato
 e melanzane grigliate, questo primo piatto è una si-
 curezza sulle nostre tavole: nutriente, abbondante e
 tutto sommato facile da preparare.
 La sua origine risale probabilmente ai tempi dell’an-
 tica Roma: il nome di questo piatto potrebbe derivare
 dalla parola “lagana”, con il quale i romani indicavano
 una sfoglia sottile ottenuta da un impasto a base di
 farina di grano. Nel ricettario di Apicio (la principale
 fonte arrivata fino a noi sulla cucina romana) viene
 infatti citato un piatto così chiamato, formato da una
 sorta di pasticcio costituito da una serie di sfoglie di
 pasta, alternate a una farcitura di carne e poi cotto al
 forno. La preparazione è rimasta la stessa per seco-
 li, fino a quando in un libro di cucina risalente al XIV
 secolo non si trova una ricetta che prevede sfoglie di
 pasta alternate a scaglie di formaggio. Il piatto come         Ricetta - lasagne alla tirolese con funghi e speck
 lo conosciamo oggi è nato dalla sintesi di queste due         Per quattro persone vi servono una confezione di
 tradizioni operata da alcuni ristoratori bolognesi, che        pasta all’uovo per lasagne, 300 ml di besciamella,
 iniziarono a farle conoscere alla loro clientela agli inizi    200 g di speck locale, 200 g di mozzarella, 40 g di
 dell’Ottocento.                                                burro, 300 g di funghi champignon, una cipolla, un
 Si tratta di un piatto estremamente versatile, di cui         bicchiere di vino bianco, un mazzetto di prezzemolo,
 esistono diverse varianti regionali: nelle Marche e in        grana grattugiato e un po’ di timo per un tocco in
 Umbria si trovano i Vincisgrassi, che prevedono l’ag-         più. Fate ammorbidire il burro in una casseruola, ag-
 giunta di fegatini di pollo e tartufo, mentre nel vicino      giungete la cipolla sminuzzata e unite direttamente
 Veneto, ad esempio, si usa il radicchio rosso di Treviso      i funghi in busta. Spolverate con il timo, per dare
 al posto del ragù. In questo numero invece vi propo-          un gusto particolare, e lasciate rosolare per qual-
 niamo una ricetta veloce per le deliziose lasagne alla        che minuto. Aggiungete lo speck tagliato a julien-
 Tirolese.                                                     ne, lasciate soffriggere e bagnate con il vino. Quindi
27

                                                                 Lasagne alla tirolese

e speck!                                                       per 4 persone con 9,99 euro

                                                            Lasagne all’uovo
                                                            Le lasagne all’uovo pronte sono perfette per
                                                            le vostre preparazioni casalinghe salva tem-
                                                            po: buone come quelle fatte in casa, saranno
                                                            un successo assicurato sulla vostra tavola.
                                                            Confezione da 250 g - Prezzo 1,49 euro

                                                            Besciamella uht
                                                            La besciamella a lunga conservazione è
                                                            un prodotto immancabile nel vostro fri-
                                                            gorifero, uno di quelli capaci di salvarvi
                                                            in ogni situazione. Gustoso e pronto in un
                                                            minuto: basta aprirlo e utilizzarlo a piace-
                                                            re per guarnire i vostri sformati.
                                                            Confezione da 500 ml - Prezzo 1,85 euro

                                                            Speck trancio IGP
                                                            Lo speck stagionato in vaschetta tagliato
                                                            a fette è gustoso e profumato: utilizzatelo
                                                            per uno snack veloce oppure tagliatelo a
                                                            julienne per decorare e insaporire i vostri
                                                            piatti preferiti.
                                                            Confezione da 400 g - Prezzo 7,59 euro

                                                            Mozzarella Fior di Latte
                                                            Mangiata cruda, assieme a un po’ di po-
                                                            modoro fresco, oppure in elaborate cre-
                                                            azioni ai fornelli, la mozzarella fresca in
                                                            comode confezioni da 125 grammi è un
                                                            passepartout della cucina di tutti i giorni.
                                                            Confezione da 125 g - Prezzo 1,10 euro

                                                            Funghi Champignons
  fate evaporare. A questo punto aprite la confezione
                                                            tagliati a fette surgelati
                                                            Lo champignon è una tipologia di fungo
  delle vostre lasagne fresche (ormai un valido so-
                                                            molto apprezzato, ideale come contorno, nei
  stituito della pasta fatta in casa), quindi iniziate la
                                                            classici risotti di montagna o per delle lasagne
  preparazione: cospargete il fondo di una teglia con
                                                            molto speciali.
  la besciamella calda, distribuite il primo strato di      Confezione da 450 g - Prezzo 2,30 euro
 pasta, ricoprite di besciamella, salsa e mozzarella
 tagliata a dadini. Spolverate con il grana. Ripetete       Burro
 l’operazione anche per il secondo e il terzo strato.       I suoi utilizzi sono i più vasti, dai dolciumi
 Mettete a cuocere in forno pre-riscaldato a 180 °C         ai risotti, il burro è il re della cucina setten-
 per 40 minuti. Per la guarnizione, tagliate a lista-       trionale. Unitelo ai vostri soffritti o lasciateci
 relle lo speck rimasto, fatelo rosolare in padella e       indorare lo speck: darà un gusto ancora più
 guarnite le lasagne. Aggiungete una spolverata di          dolce ai vostri primi piatti.
 prezzemolo tritato e servite caldo.                        Confezione 125 g – Prezzo 0,95 euro

                                                               Il prezzo riportato in alto si riferisce alla quantità di prodotto
                                                               necessaria per la preparazione della ricetta.
28          BUON CIBO

 Gli asparagi,
                                  eleganti e saporiti

                               (       Alla scoperta di questo ortaggio
                                       primaverile, dalle molte proprietà e
                                       dalle poche calorie.                       )
 V         erdi, bianchi o viola che siano, a primavera tor-
     niamo ad accogliere con piacere sulle nostre tavole
     gli asparagi, uno degli ortaggi più immediatamente
     riconoscibili per la forma elegante ed allungata e per
     l’inconfondibile aroma. Sembra che fossero conosciuti
     e apprezzati sin dall’antichità; si racconta addirittura
     che gli imperatori romani ne fossero talmente ghiotti
     da non esitare a inviare ogni anno una flotta di navi in
     Mesopotamia per fare scorta di questo prelibata ver-
     dura, considerata particolarmente pregiata.
     Bontà “tricolore”
     Nel nostro Paese, attualmente, sono presenti essen-
     zialmente asparagi di tre tipi, individuati in base al
     colore e alla localizzazione geografica: il bianco, il vio-
     la e il verde. Il primo si trova con facilità soprattutto     fotosintesi clorofilliana e influenza altresì il suo gusto
     in Liguria, mentre il verde è coltivato specialmente          delicato. La variante viola, leggermente amarognola,
     nella pianura Padana. Non mancano specie selvatiche           non è altro che un ulteriore tipo di asparago bianco.
     come l’asparago di bosco, più scuro e sottile delle va-       Deve la sua colorazione così particolare, tendente al
     rietà coltivate, caratterizzato dal sapore amarognolo         lilla, al fatto che questi ortaggi riescono a “bucare” il
     e più forte. Le differenze tra le varietà, in realtà, sono    terreno e a intercettare almeno in parte la luce solare.
     dettate più che altro dalle modalità di crescita e dal        Quelli verdi, invece, crescono interamente all’aperto e
     sapore; l’asparago bianco - per esempio - deve il suo         hanno un gusto molto più deciso degli altri due, oltre
     colore quasi diafano al fatto di crescere interamente         a possedere la caratteristica di poter essere consumati
     nel sottosuolo. La scarsa esposizione alla luce solare        senza essere pelati. La stagione della maturazione e
     fa sì che al suo interno non si compia il processo di         del raccolto è invece comune a tutte e tre le varietà, e
29

                                                                      Il “bianco”
                                                                      di Zambana
                                                           Caratteristico delle vallate trentine, conosciuto an-
                                                           che oltre i confini della regione grazie al sapore de-
                                                           licato, l’asparago bianco di Zambana è un prodotto
                                                           d’eccellenza del Trentino e prende il nome dall’omo-
                                                           nimo paesino, che sorge a una decina di chilometri
                                                           da Trento. Cresciuto su terreni sabbiosi di origini al-
                                                           luvionali, deve a ciò le sue caratteristiche di gusto
                                                           e consistenza, poco fibrosa. Si consuma cotto, con
                                                           burro fuso o uova sode e per la preparazione di tim-
                                                           balli e vellutate.

                                                                    Settimane
                                                                  gastronomiche
                                                           La prima settimana di maggio si celebra la Festa
                                                           dell’asparago di Zambana. Ma c’è un’altra località,
                                                           questa volta in Alto Adige, dove l’asparago è un vero
                                                           e proprio re. Terlano è la casa del rinomato aspa-
                                                           rago bianco, contraddistinto dal marchio di qualità
                                                           Margarete, che deve il suo nome all’ultima contes-
                                                           sa del Tirolo, Margarethe von Götz-Tirol. Ogni anno,
                                                           nei mesi di aprile e maggio, fra Terlano, Vilpiano e
                                                           Settequerce (il cosiddetto “triangolo d’oro dell’a-
                                                           sparago”) si celebra il rinomato ortaggio, con menu
va dalla fine di marzo ai primi di giugno.
                                                           dedicati in moltissimi ristoranti, trattorie ed eventi
Pochi grassi, tante qualità
                                                           enogastronomici ad hoc.
Delle verdure in commercio, gli asparagi sono tra quel-
le più nutrienti e con meno calorie, caratteristica che
li rende adatti a ogni tipo di dieta. Basti pensare che
100 grammi contengono solamente 23 calorie e 0,17
g di grassi; inoltre possiedono una notevole quanti-
tà di vitamine (A, B1 e C soprattutto) e fibre, oltre a
potassio, fosforo, ferro (è adatto all’alimentazione dei
soggetti anemici) e sali minerali. Ben note anche le
loro proprietà depurative, dovute alla presenza della
                                               [ segue ]
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