Pane, varietà e tradizione
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Pane, varietà e tradizione Alla scoperta delle meraviglie prodotte dai forni trentini e altoatesini TERRITORIO e DIVERTIMENTO Il Parco Naturale Adamello Brenta BUON CIBO Meraner, l’affumicato e dolce würstel SALUTE e BENESSERE I nonni di oggi: un “lavoro” a tempo pieno Anno 1 - Numero 3 Aprile 2013 Costo € 1, una copia omaggio per i possessori di DupliCarD
2 PRIMO PIANO Il pane di casa varietà e ( ) Dalle tipologie più semplici a quelle ricche ed elaborate, assaporate questo viaggio alla scoperta delle meraviglie prodotte dai forni trentini e altoatesini. D efinirlo soltanto un complemento per ac- compagnare le portate servite durante i pasti sa- rebbe ingeneroso. Il nostro pane, per varietà, gu- sto e tradizione può essere annoverato tra i piatti tipici della regione, che fanno della gastronomia del Trentino-Alto Adige una realtà unica nel pa- norama italiano. Dolci o salate, farcite o guarnite, le forme sono anche un piacere da gustare già solo con lo sguardo. Passando poi al palato, ognu- no dei fragranti e profumati prodotti da forno, è una piacevole sorpresa da scoprire. Fin dalle sue origini lo statuto di Trento prevedeva che nella città i fornai ne producessero a sufficienza per gli abitanti di tutto il distretto e che lo vendessero secondo il prezzo stabilito: per chi non rispettava queste regole erano previste pene severe. Basta questo a farci intendere quanto sia sempre stato prezioso, in queste zone, il valore dei prodotti ot- tenuti dalla panificazione. Dopo una necessaria e
3 nostra: difficile selezione, data la ricchezza dell’offerta, ecco i tipi di pane che non devono mancare sulle nostre tavole. Sapori trentini La prima tappa di questo ideale viaggio del gusto ci porta nelle vicinanze del Lago di Garda, per assag- giare il Pan de molche, un prodotto che viene prepa- rato secondo la tradizione soltanto nei mesi di otto- tradizione bre, novembre e dicembre, nel periodo della raccolta delle olive. La zona, ricca di alberi di ulivo, dà i natali a questo tipo di pane scuro, dall’inteso profumo (le “molche” sono i residui delle olive) e dal gusto piut- tosto amarognolo. Si può preparare anche durante il resto dell’anno, sostituendo all’ingrediente princi- pale la pasta di olive che si trova in commercio, ma i buongustai avranno certo la pazienza di attendere l’autunno per mangiare una pagnotta di quelle ori- ginali. Alcune varianti prevedono l’aggiunta di vino o zucchero, a seconda della fantasia del panificatore. C’è poi la Bina, il più semplice forse fra gli impasti (acqua, lievito, sale, farina di frumento e olio d’oli- va) dal caratteristico aspetto dato da quattro parti di forma allungata unite fra loro. Veniva prodotta in queste terre ancor prima degli anni Venti e ne esiste una versione dolce, ottenuta aggiungendo zucche- ro nell’impasto e spennellando la superficie con un tuorlo d’uovo dopo la cottura. Ha una storia lunga, almeno quanto quella della Bina, anche il Pan Gra- molà (o Gramolato, chiamato in dialetto “Ciòpa de Pan Taià), a base di farina di grano tenero, che si chiama così perché anticamente veniva fatto con un attrezzo in legno detto gramola. Ancora oggi viene lavorato a mano e con cura: se ne ottengono pani del peso di circa un etto e mezzo con la forma di un quadrifoglio, ottenuta intrecciando due filoncini schiacciati. Diffusissima è la Spaccata, che fra tutte le tipologie è quella che potremmo definire il pane comune, semplice nella sua bontà, utilizzato (quan- do avanza e diventa raffermo) anche per la prepara- zione dei canederli. Delizie del Sud Tirolo In Alto-Adige il pane più diffuso è il Bretzel, con un bel colore bruno e la forma di un anello con le due estremità annodate, che ricordano le brac- cia intrecciate sul petto: non è un caso, questo era infatti originariamente il pane dei monaci e ripro- duce, nell’aspetto, l’atto della preghiera. Dal gusto piacevolmente salato, si sposa alla perfezione con i würstel bianchi di vitello e la salsa senape. Il Sud Tirolo vanta anche il pane croccante di segale, o Schüttelbrot: letteralmente “pane scosso”, perché l’impasto speziato a base di farina di segale, acqua, sale e lievito, durante la preparazione viene energi- camente sbattuto con le mani fino ad ottenere una forma rotonda e piatta. Ha la caratteristica di durare [ segue ]
4 PRIMO PIANO a lungo e viene consumato soprattutto per la ti- pica merenda altoatesina, insieme a speck, for- maggio e vino rosso, come tradizione ma anche come atto di accoglienza verso chi viene da fuori. Anche la pagnotta pusterese, Pusterer Breatl, è a base di segale e per questo si conserva a lun- go. L’origine del prodotto è in Val Pusteria, dove si combinano segale, frumento e pasta madre e poi si aromatizza il tutto con finocchio, cumino, coriandolo, trigonella e sale, che conferiscono al pane un sapore speziato, deciso e inconfondibile. Tutti i pani a base di cereali prodotti nell’Alto Adi- ge hanno origini antichissime, risalenti addirittu- ra al 4500 a.C., quando ebbe inizio la coltivazione del farro, alla quale si aggiunsero poi quelle di segale, avena, orzo e grano saraceno. Fra i cosid- detti “pani di scorta” figura anche il Paarl della Val Venosta: la “coppia” è formata dall’unione di due pani rotondi e piatti. Si presenta ricoperto da una crosta morbida di colore marrone scuro. Se ne produce anche un delizioso pane dolce, detto Früchtebrot, aggiungendo al suo interno albicoc- che, pere e frutti di bosco. Pane precotto Avete finito il pane fresco e non siete riusciti a passare in supermercato? Le opzioni sono due: togliere dal freezer il filoncino surgelato, oppure mettere in forno il vostro “pane precotto”. Di cosa si tratta? Della vera novità di quest’anno: un’alternativa sia al al classico pane “fresco” sia a quello “surgelato”, che vi permette di portare in tavola un pane fragrante come appena sfor- nato. Come riconoscerlo? Si tratta di un pane prodotto con le stesse me- todologie di lavorazione del pane fresco, con la differenza che la cottura viene effettuata solo parzialmente. Il completamento viene infatti realizzato nel forno di casa. Al supermercato lo riconoscerete perché non si trova nel banco del pane fresco, ma viene messo a scaffale in con- fezioni di plastica trasparente, e perché sull’eti- chetta compare la dicitura di “pane precotto”. Come tipologia potete scegliere tra il “pan fo- glietta” e il “mediterraneo” (farina bianca), op- pure il “filoncino rustico” (con farina di grano duro). Buono come quello fresco Questi tipi di pane non hanno nulla da invidiare
5 al classico pane “fresco”: prima della cottura fi- nale conservano infatti per almeno tre giorni (a Uno per ogni temperatura ambiente) le caratteristiche organo- lettiche e qualitative e, diversamente rispetto a occasione Ad scelti aprile per v oi! quanto accade al pane surgelato, dopo la cottura mantengono a lungo fragranza e morbidezza. È domenica e non c’è nulla di aperto in zona? Nes- sun problema: prendete dalla dispensa il vostro Per i diversi momenti della giornata c’è almeno un tipo di pane adatto: dolce per la colazione, pane precotto, infornatelo a 200 gradi per 8-10 semplice per i pasti principali, speziato per un minuti e avrete un pane profumato e fragrante aperitivo o una merenda sfiziosa. Non possono come quello del fornaio. mancare in dispensa, pronti per ogni occasione. Dove si trova? E ricordate di non gettare le pagnotte del giorno Il pane “precotto” si trova attualmente in 4 su- prima: appena scaldate recuperano l’aroma, op- permercati Poli, a Trento (Via Maccani), Pergine pure rafferme saranno perfette per preparare i Valsugana, Arco e Bolzano (Via Galvani). A breve vostri canederli. si troverà in altri 8 negozi a copertura di tutto il territorio. L’innovativa produzione è dell’azien- da Tecchiolli di Cavedine, un panificio locale che Il gramolato vanta oltre un secolo di storia di panificazione. Il del Panificio Carraro risultato finale ha richiesto un lungo periodo di Il Pan Gramolà, a base di farina di ricerca e preparazione e rappresenta una “rivin- grano tenero, è ideale per accom- cita” della panificazione artigianale nei confronti pagnare zuppe, intingoli di pesce, dei grandi dell’industria della surgelazione. verdure. Raffermo è ottimo tostato, perfetto per preparare bruschette o usato come fette biscottate, a dadi- Laugenbrot, ni per le minestre. piccole sfiziosità La Spaccatina del Panificio Sosi Capita spesso di ricevere visite all’improvviso e La Spaccata, buona nella sua sem- di non sapere cosa offrire. Al posto dei soliti stuz- plicità, è adatta a chi ama un gusto zichini, vi consigliamo di tenere come scorta una leggero e semplice per la prepara- piccola quantità di Laugenbrot, che vi salveranno zione ad esempio di panini imbotti- in molte occasioni. Sono i piccoli panini altoatesi- ti oppure per accompagnare i pran- ni con una crosticina scura all’esterno e una mol- zi più semplici di tutti i giorni. lica soffice e gommosa all’interno, aromatizzati in superficie con sale grosso, semi di papavero o Il Bierbrezel di sesamo. Serviteli caldi, con accanto un po’ di burro, e il vostro aperitivo è pronto: sono perfetti, formato grande Con il suo gusto salato il Bretzel è profumati e graziosi da vedere. Chiusi in un sac- ottimo da gustare con i salumi, ov- chetto di plastica, si conservano qualche giorno: viamente con lo speck, per un picnic riscaldati e spalmati di burro e marmellata sono o un antipasto particolare. Gustoso ideali anche per una colazione gustosa. anche da solo o spalmato con poco burro, servito appena scaldato. Paarl bio del panificio Profanter Il pane speziato tipico della Val Ve- nosta è ottimo per accompagnare le zuppe calde di verdure. Buo- nissima appena uscita dal forno, la pagnotta venostana è deliziosa anche tuffata nel latte a colazione.
7 PRIMO PIANO Sommario 2 Il pane di casa nostra: varietà e tradizione TERRITORIO e DIVERTIMENTO 9 Il Parco Naturale Adamello Brenta 14 Trauttmansdorff, il Castello di Sissi 16 Intervista a Radostin Stoytchev 18 Gli eventi più belli: Lana fiorita tra i sapori della tradizione 20 Weekend fuori porta: le Cinque Terre BUON CIBO 22 Meraner, l’affumicato e dolce würstel 26 Le lasagne: che buone con funghi e speck! 28 Gli asparagi, eleganti e saporiti PRIMIA 33 Succhi di frutta Primia, un sorso di benessere LE BUONE RICETTE 36 Polentina con fonduta di formaggi e tartufo nero del Baldo 37 Penne con asparagi, grana e zafferano 38 Risotto al radicchio con fagioli borlotti 39 Nasello con salsa delicata piccante 40 Costolette di vitello ripiene 42 Crema di yogurt alle fragole SALUTE, BENESSERE e FAMIGLIA 44 I nonni di oggi: un “lavoro” a tempo pieno 48 Facebook, amico o nemico dei ragazzi? 52 Energia, lotta agli sprechi AMBIENTE E COLLETTIVITÀ 55 Moda solidale made in Cambogia 58 L’impresa del domani? È etica e solidale PRONTI A PARTIRE? 61 I viaggi di Poli MONDO duplicard 71 Novità DupliCard
TERRITORIO e DIVERTIMENTO 9 Il Parco Naturale Adamello Brenta ( ) Più di 600 kmq di natura incontaminata compresa tra il massiccio dell’Adamello e le Dolomiti di Brenta: andiamo a scoprire le meraviglie della casa dell’Orso bruno. L a storia del Parco Naturale Adamello Brenta ha inizio molto tempo fa: siamo nei primi decenni del Novecento e tra alcuni naturalisti e uomini di cultura ta “Parco Naturale Adamello Brenta”: la Provincia au- tonoma di Trento la include, assieme al Parco Natu- rale Paneveggio Pale di San Martino, nel primo Piano si fa largo l’idea di creare un parco a tutela dei terri- urbanistico provinciale. Di fatto nascono i primi due tori compresi tra il massiccio dell’Adamello-Presanel- parchi naturali d’Italia, ma bisogna attendere ancora la e le Dolomiti del Brenta. Il loro intento era quello un ventennio prima che il Parco sia messo in condi- di mettere sotto protezione aree meravigliose come zione di camminare con le proprie gambe, quando la Val Genova e le sue spettacolari cascate o il Lago nel 1988 sarà istituito ufficialmente con legge pro- di Tovel e i suoi imperdibili colori, per citarne solo vinciale. Nel 2009 il Gruppo dolomitico di Brenta, alcune, oltre alla ricca fauna locale, tra cui l’ultima con i suoi suggestivi castelli di pietra ornati da torri, popolazione autoctona di Orso bruno delle Alpi. campanili e guglie, entra a far parte del Patrimonio Finalmente nel 1967 viene individuata l’area protet- naturale Mondiale dell’Umanità. [ segue ] Foto: Parco Naturale Adamello Brenta
10 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Parco Naturale Adamello Brenta distanze da Trento: 60 km Sentieri incantati e avventure in mountain bike Bolzano: 120 km Brescia: 100 km Oggi il Parco Naturale Adamello Brenta è la più Verona: 160 km vasta area protetta del Trentino: con i suoi oltre Milano: 210 km 620 kmq comprende a ovest il massiccio tona- litico dell’Adamello–Presanella e a est il gruppo dolomitico di Brenta, separati dalla Val Rendena e compresi tra le valli di Non, di Sole e Giudicarie. Qui potete camminare lungo i 700 km di sentieri tra incantati boschi di conifere, con i loro bellis- simi abeti rossi, e più a bassa quota ammirare carpini neri, roverelle, tigli e frassini. Divertitevi a vivere questo territorio facendolo vostro, magari in sella alla vostra bicicletta lungo le piste ciclabi- li e le strade forestali. Gli appassionati delle due ruote non possono perdersi una pedalata lungo il Dolomiti di Brenta Bike, un affascinante tour in mountain bike di 171 km e 7.700 metri di disli- vello nelle Dolomiti Occidentali vicino al Lago di Garda, percorribile a tratte in più giorni. Se siete meno sportivi, niente paura, per muovervi avete anche a disposizione delle comode navette nelle valli principali di accesso al Parco (tra cui Val Ge- nova, Vallesinella, Val di Tovel). Alla scoperta delle antiche malghe Una componente fondamentale del paesaggio culturale della montagna del Parco Naturale Ada- mello Brenta sono gli alpeggi e le malghe: per conoscerli da vicino è immancabile una visita al museo della malga di Caderzone Terme, in Val Rendena, nello storico palazzo Lodron-Bertelli del XIV secolo, raggiungibile anche in autobus (fermata Caderzone Terme): una volta qui appro- fittate per una visita al delizioso paese (bandiera arancione). Lasciati gli alpeggi, godetevi il ter- ritorio del Parco: sotto il cielo stellato dell’Ada- mello Brenta è possibile soggiornare e trascorre alcuni giorni con la famiglia. Vi consigliamo le strutture ricettive che hanno ottenuto il Marchio Qualità Parco, ovvero quelle che adottano un in- sieme di regole di gestione con finalità di rispar- mio energetico, idrico, utilizzo razionale delle ri- sorse e miglioramento della tipicità dell’offerta. Vi sono inoltre due foresterie interne (24 posti letti ciascuna, solo per gruppi su prenotazione), una a Sant’Antonio di Mavignola e una nel cuore del Brenta in località Valagola. E per mangiare, scegliete i ristoranti che presentano i “menu sal- vaclima”, ovvero cucine che tengano conto dei criteri di sostenibilità. Castelli e chiese, leggende e antichi popoli Sono terre antiche, quelle circoscritte tra i con- fini del Parco. Calpestate da piedi leggendari di imperatori e sibille, guerrieri e principesse, di cui è rimasta traccia nel ricco patrimonio di chiese, Foto: Malga Valchestria a Sant’antonio di Mavignola (Pinzolo) Valchestria
11 campanili e luoghi di culto, le cui origini risal- gono fino a prima dell’anno Mille. Nei vostri percorsi potrete scoprire numerose opere sacre, che rendono ancor più sorprendenti le chieset- te romaniche che si incontrano un po’ ovunque, incorniciate con solennità dalla natura. Vi consi- gliamo in particolare la chiesa di San Vigilio af- frescata dai Baschenis a Pinzolo: se passate da queste parti nel periodo estivo non perdetevi la suggestiva rievocazione ispirata all’affresco del- la “Danza Macabra” tra uomini e scheletri, come una sorta di “memento mori”. Ma gli storici pro- tagonisti del territorio selvaggio di queste valli d’alta montagna sono stati i contadini: delle loro vite silenziose resta testimonianza nelle antiche malghe, o nei paesi abbandonati dopo le ter- ribili pestilenze come Iron e Cerana. Se volete conoscerle da vicino, visitate “C’era una volta”, l’esposizione permanente che custodisce la me- moria della civiltà contadina nel borgo di San Lorenzo. L’Orso bruno delle Alpi Il Parco ospita una straordinaria fauna di camo- sci, cervi, caprioli e aquile che volteggiano mae- stose sopra le montagne trentine, oltre a stam- becchi, volpi, tassi, martore, marmotte, pernici bianche e molti altri ancora. Ma il vero signore dei boschi è l’Orso bruno, animale misterioso e affascinante. Incontrarlo non è facile, anche se le sue dimensioni non sono per nulla modeste (un maschio adulto pesa in media 150 kg), ma all’interno del Parco gli avvistamenti non sono infrequenti, specialmente negli ultimi anni. È un animale schivo e pacifico, e se doveste avvi- starlo in lontananza, osservatelo pure ma senza tentare di avvicinarvi! Se volete sapere tutto su questo maestoso animale non vi resta che visi- tare la casa museo a lui dedicata a Spormaggiore (autobus di linea che partono da Trento, distanza [ segue ]
12 TERRITORIO e DIVERTIMENTO circa 30 km). Grazie al progetto di reintroduzio- ne Life Ursus, si contano attualmente circa una La Casa Natura quarantina di esemplari, distribuiti in un areale più vasto dei confini dell’area protetta: oltre al Trentino occidentale (destra Adige), l’Orso è di “Villa Santi” V casa anche in alcune porzioni della Lombardia, del Veneto e dell’Alto Adige, dov’è alla continua ricerca di una felice convivenza con l’uomo. illa Santi è la nuova Casa Natura del Parco Natu- Per maggiori informazioni: www.pnab.it rale Adamello Brenta. È un’antica casa rurale nel co- mune di Montagne, rinnovata grazie a un progetto di La tradizione locale: restauro conservativo che ne ha mantenuto l’aspetto tradizionale adottando, al contempo, tecnologie inno- mela e uvetta vative attente alla salubrità dei materiali, all’efficien- za energetica e al risparmio idrico. Villa Santi è dunque oggi un esempio di architettura sostenibile. Immersa nel verde, circondata da prati e masi, la struttura ha 24 posti letto e dispone di sale conferenze, laboratori per la lavorazione del latte (“casarada”) e della smielatura, spazi attrezzati per lo studio delle tecniche di bioedilizia e una fattoria con vacche, capre, asini, pecore e galline. Il cuoco prepara pasti biologici, valorizzando i prodotti tipici e a km zero, alcuni dei quali coltivati direttamente nell’orto della casa. Le attività prevedono laboratori sulle erbe spontanee, sulla panificazione e sulla coltivazione dell’orto. È possibile partecipare a escursioni, praticare l’orien- teering e, la sera, ascoltare le leggende raccontate attorno al falò oppure entrare in contatto con la vita notturna del bosco ascoltando il bramito del cervo. Villa Santi è raggiungibile da Trento (dista meno di 50 km) con i pullman di linea e pochi passi a piedi nel tratto finale. Chi visita la Val di Non in primavera rimarrà in- cantato delle distese di meli in fiore, che rica- mano la valle di una sfumatura biancorosata. Il clima mite e le caratteristiche del suolo, ricco di magnesio, rendono i suoi terreni compresi tra 450 e 900 metri particolarmente adatti alla crescita dei meli. Un costante miglioramento qualitativo del frutto, unito al rispetto per l’am- biente, ha permesso alla mela della Val di Non di ottenere il marchio D.O.P. Consumatela fresca o mescolata in dolci, sughi per carni e insalate. Ricetta - mela al forno con uvetta Un suggerimento per gustarla in modo diver- so dal solito: privatela del torsolo, riempite di uvetta la cavità così formata, cospargetela di zucchero e quindi mettete in forno pre-riscal- dato a 180 °C per una ventina di minuti. Ne uscirà dolcissima e croccante.
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14 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Trauttmansdorff, il castello e il giardino ( A Merano i fasti della residenza che fece innamorare l’imperatrice. Giardini botanici con piante provenienti da ogni angolo del pianeta. ) P rima di Brigitte Bardot, Saint Tropez era un sempli- ce villaggio di pescatori sulla Costa Azzurra. Poi la diva francese ci ha girato un film, ci ha comprato casa e ha attirato il jet set internazionale. Questo succedeva alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, ma ben pri- ma dell’affascinante BB, un’altra donna bellissima e, in questo caso, anche potente, aveva decretato le fortune turistiche di una località semplicemente scegliendola per le sue vacanze invernali. Una principessa a Merano Il 16 ottobre 1870 Sissi, ovvero Elisabetta Imperatrice d’Austria, scelse Merano per le sue vacanze invernali, che raggiunse grazie alla nuova ferrovia del Brennero. una passeggiata tra i giardini a lei intitolati, un trono in Insieme a lei c’erano le figlie Marie Valerie di due anni marmo con vista mozzafiato e sue immagini che ricor- e Gisela di 14. Per i sette mesi che trascorse nella città rono per tutto il castello appartenuto alla famiglia no- termale scelse come residenza Castel Trauttmansdorff, biliare dei Trauttmansdorff. Una proprietà che durò fino e a lei fu riservato l’intero ultimo piano del palazzo. La agli anni Venti del Novecento, quando venne requisita fama di Merano come luogo di cura nacque proprio al- dal Fascismo, affidata all’Opera Nazionale Combatten- lora quando, poche settimane dopo l’arrivo dell’Impera- ti e ribattezzata Castel di Nova (dal nome del torrente trice, i giornali di Vienna riferirono come la salute della che scorre poco distante). Il resto è storia attuale con cagionevole Marie Valerie fosse già migliorata grazie al l’apertura dell’orto botanico nel 2001 e del castello al clima mite della città. Ma Sissi non si limitò a un’unica pubblico nel 2003. visita e tornò al castello anche nel settembre del 1889. I Giardini di Sissi Quelli erano mesi difficili per l’imperatrice perché poco E sono proprio i Giardini di Sissi il fiore all’occhiello di Ca- tempo prima suo figlio, il principe ereditario Rudolf, si stel Trauttmansdorff: adagiati ai margini orientali della era tolto la vita. Durante tutta la permanenza “la donna città di Merano presentano oltre 80 ambienti botanici in nero”, come ormai il popolo la chiamava per gli abiti con piante da ogni angolo del pianeta. Queste immen- a lutto che indossava, condusse una vita molto ritirata se distese di flora sono state suddivise in quattro aree senza quasi mai lasciare il castello. Oggi, quella che fu tematiche. Tra “Boschi del mondo” si trovano le sequoie la residenza invernale di Sissi ricorda la principessa con giganti del Nord America, una risaia, una piantagione di
15 Colazione da principessa di Sissi Sulla Terrazza di Sissi, dove una volta usava aggirarsi l’Imperatrice Elisabetta, i visitatori dei Giardini pos- sono regalarsi nei mesi estivi una colazione imperia- le. La domenica dalle 9 alle 12 il Caffé – Restaurant Schlossgarten propone al prezzo di 18 euro la “Cola- zione da Sissi”, una delizia per il palato, gli occhi e le orecchie. Infatti, i ricercati dolci della tradizione ven- gono serviti con contorno di panorama mozzafiato e musica dal vivo grazie agli Ensemble Kassiopea e al Trio Bougainville. In caso di maltempo l’evento è an- nullato. Da provare il budino di riso Trauttmansdorff con salsa ai lamponi. L’esperienza Giardini & Vino Ogni giovedì di agosto, settembre e ottobre (o su prenotazione per i gruppi) è possibile vivere un’e- sperienza che racchiude tradizione, bellezze naturali tè e uno splendido giardino giapponese. La pendice me- e gusto. Il pacchetto Giardini & Vino permette di uni- ridionale della distesa verde “I Giardini del sole” è dedi- re una visita a Castel Trauttmansdorff e ai bellissimi cata alla vegetazione tipica della macchia Mediterranea. Giardini di Sissi, con un focus particolare sul vigneto Tra terrazze e sentieri cresce l’oliveto più settentrionale autoctono, a un’escursione alla vite “Versoaln”, la d’Italia, svariati agrumeti e un profumatissimo campo più grande e forse più antica al mondo, presso Ca- di lavanda. Per ammirare le camelie o i leggendari fiori stel Katzenzungen a Prissiano. A seguire, degusta- di loto al laghetto delle ninfee, invece, occorre visitare i zione di vini. Le visite si svolgono dalle 14 alle 18 e “Giardini acquatici e terrazzati”. Infine non poteva man- l’esperienza costa 30 euro a partecipante. care un omaggio al territorio con i “Paesaggi dell’Alto Adige”: un bosco di roverelle per ricordare le paludi che un tempo ricoprivano le valli dell’Adige e un vigneto e un frutteto con varietà locali. I Giardini di Sissi aprono il 29 marzo e chiudono a fine ottobre. Il biglietto costa 11 euro per gli adulti, 9,50 sotto i 18 anni ed è gratis per i bambini fino ai 6 anni. Vedrete che non ne resterete delusi e anzi, chissà che anche voi, come Sissi molti anni fa, non ve ne innamorerete! Per maggiori informazioni www.trauttmansdorff.it. Foto: Castel Trauttmansdorff - Merano
16 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Radostin Radostin Stoytchev Oggi allenatore del Trentino Volley, dopo una lunga carriera Stoytchev da giocatore, il bulgaro Radostin Stoytchev, nato a Sofia nel 1969, soffre a stare in panchina: Io e la pallavolo: «È più difficile fare l’allenatore: mentre da giocatore ti puoi una lunga storia d’amore preoccupare solo della forma fisica, ora devo pensare per I tutti gli altri e soprattutto sono vicino al gioco ma non lo posso influenzare». l primo contatto con un campo da pallavolo è sta- to all’età di due anni perché il papà allenava: Radostin Stoytchev era sempre lì, con un pallone tra le mani. Sono passati più di quarant’anni e “Rado” - come lo chiamano - è ancora lì, dentro una palestra, innamorato del volley come il primo giorno. Luogo preferito Amo molto le montagne del territorio, ma mi Come ha iniziato la carriera da allenatore? tocca vederle da lontano perché con il mio lavoro È stato un caso: a 33 anni non riuscivo più a trovare un in- non ho tempo da dedicare alle escursioni, anche gaggio soddisfacente e quindi decisi di lasciare il mondo se mi piacerebbe molto. D’altronde, non riesco dello sport, tornai in Bulgaria e iniziai a lavorare con degli neanche a farmi un giro per il centro di Trento! amici. Poi mi hanno cominciato a cercare, insistendo pa- recchio di fronte ai miei no. Alla fine ho accettato, perché con questo sport mi diverto ancora. Quali sono state le emozioni più forti? Alleno qui a Trento da sei anni e i momenti più intensi sono stati la vittoria del primo scudetto e la Champions ottenuta in casa. Ovviamente le sconfitte ai tie-break de- cisive per il titolo rappresentano le delusioni più grandi. A parte il volley, nella sua vita c’è spazio per qualcos’altro? Certo, c’è la mia famiglia e con loro sono molto felice, poi durante la stagione non resta molto altro tempo visto che siamo impegnati dalla mattina presto fino a tarda sera tutti i giorni. Generalmente vado via dal Palazzetto dopo le nove di sera e raramente mi capita di uscire per la città di notte. Piatto preferito Ma non le rimane il tempo neanche per un hobby? Mi piace leggere, uso i libri per scaricare la tensione, tan- to che la sera non vado mai a letto senza leggere. Prima sceglievo i testi per conoscere il mondo, ora seguo le no- Quando sono arrivato in Italia ho scoperto la vità più interessanti e soprattutto ho bisogno di letture vera pasta ed è stato subito un grande amo- leggere. re: mi piace in tutti i modi anche se non voglio Da ex giocatore qual è il suo rapporto con la cucina? esagerare, quindi mangio anche molte insalate. Sono sempre attento a quello che mangio e cerco di man- In generale prediligo i piatti semplici accompa- tenermi in forma. Le abitudini che ho preso da giocatore gnati dalle verdure. non le ho cambiate molto ora che ho smesso, così mi tro- vo bene con tutti i tipi di cucina, stando sempre attento a non consumare molte calorie. Quali sono le sue ricette preferite? In realtà si può dire che mangio per vivere e non cucino mai perché non sono capace e non ho la pazienza per far- lo. Certo mi è capitato, ma solo per necessità quando gio- cavo e vivevo da solo: una bistecca ai ferri con verdura mi bastavano, anche perché non sono capriccioso con il cibo.
18 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Gli eventi più belli Lana fiorita tra i sapori della tradizione ( Lo spettacolo della fioritura dei meli in Val d’Adige è l’occasione per un viaggio inebriante tra gusto e natura. ) L a fioritura dei meli della Val d’Adige rappresen- ta uno spettacolo unico nel suo genere e Lana, pae- se a pochi chilometri da Merano, ne fa il tema di un “Sapori del maso”, un percorso del gusto aperto dalle 8.30 alle 17 nel centro storico di Lana, dove oltre tren- ta stand contadini e gastronomici espongono e vendo- evento lungo due settimane. La Festa della Fioritura, no i loro prodotti genuini. Questo è il posto giusto per arrivata alla diciottesima edizione, è una vera e pro- chi vuole assaggiare qualche vecchia ricetta contadi- pria kermesse con degustazioni di vini, visite guidate na: crema di asparagi, canaderli di speck, formaggio o nel mondo dei sapori locali ed escursioni ai masi ricchi spinaci con l’insalata di crauti, gnocchi all’ortica, mez- di tradizioni. Dal primo al 15 aprile i visitatori hanno zelune al burro, “Gröstel” saltato di vitello e patate, l’imbarazzo della scelta grazie a un programma fittis- krapfen, strudel di mele. simo. Tra gli appuntamenti imperdibili, sabato 6 aprile Domenica 14 aprile, poi, la manifestazione offre la Foto di Meraner Marketing Gesellschaft (MGM)
19 possibilità di degustare i prodotti contadini “alla fonte” Dove, come e quando grazie alla “Festa dei masi in fiore” che dalle 10 alle 17 La Festa della fioritura si svolge le prime due settimane apre letteralmente le porte di cucine e cantine dei masi di aprile a Lana. Lunedì 1 c’è l’inaugurazione con concer- storici accompagnati nella visita da un bus navetta gra- to della banda di S.Valpurga, alle 10.30 alla Casa Raif- tuito. Al maso Steinhauser, sul soleggiato pendio sopra il feisen di Lana. Martedì 2, alle 14, escursione tra i narcisi paese di Cermes, la gastronomia propone specialità tirolesi. a Postal, con merenda tirolese. Mercoledì 3, alle 10.30, Non distante la tenuta Kränzel, con il suo giardino-labirinto, risveglio primaverile con meditazione nel giardino della propone una degustazione di vini, esperienza replicabile tenuta Kraenzelhof di Cermes. Sabato 6, dalle 8.30 alle presso le storiche cantine del maso Biedermannhof. Il risto- 17, “Sapori del maso” a Lana. Martedì 9 biciclettata tra i ro Haidenhof, invece, sopra il sentiero della roggia di Mar- frutteti di Lana, Postal e Gargazzone con partenza alle 14. lengo, intrattiene i visitatori con piatti tradizionali a tema Venerdì 12 aprile, alle 10, percorso culinario a Foiana. Do- primaverile come canederli alle ortiche e Kaiserschmarrn menica 14 la “Festa dei masi in fiore”. Per informazioni: con petali di fiori. 0473 561770 e www.lana.info/festadellafioritura Gli altri eventi da non perdere… Dall’11 al 14 aprile, Fiorinda - Mollaro di Taio (TN) un’ora per escursionisti esperti dotati di kit da ferrata) Torna la manifestazione che celebra la fioritura dei oppure dalla strada di San Giovanni al Monte a Varigna- meli della Val di Non: una vivace vetrina dei prodotti no di Arco. Per informazioni crozolam@libero.it locali, un mix di frutticoltura, enogastronomia e tra- Dal 16 aprile al 23 maggio, Tempo di asparagi dizioni. Fiorinda ha come scenario il borgo di Molla- Castelbello-Ciardes ro, ma sono coinvolte tutte le frazioni del comune di Per intere settimane gli asparagi diventano i protagoni- Taio: Dermulo, Segno, Tuenetto, Dardine e Torra. Una sti sulle tavole di ristoranti, alberghi e agriturismi. Oltre manifestazione per residenti e turisti, con tante pro- Terlano e Zambana (vedi box pag. 27) anche Castelbello poste per la famiglia. Un modo unico di scoprire la in Val Venosta celebra gli ortaggi con una ricca mani- Val di Non e le sue peculiarità ambientali e cultura- festazione. Per un viaggio nel gusto, imperdibili i risto- li, andando alla scoperta dei sapori, dell’ospitalità e ri: Gstirnerhof, Himmelreich, Schlosswirt Juval, Pizzeria dell’artigianato tipico. Sonne e Winkler. Per una visita ai campi d’asparagi: ogni Per informazioni info@visitvaldinon.it martedì e giovedì dal 16 aprile al 23 maggio con preno- Domenica 21 aprile, Fiera di San Giorgio - Castello tazione allo 348 7504196. Tesino (TN) Per info www.kastelbell-tschars.com La tradizionale fiera con le bancarelle di prodotti ti- Dal 17 al 21 aprile, Bolzano cinema - Bolzano pici e dell’artigianato locale anima tutta via Dante, la La 27esima edizione del festival di confine organizzato strada principale della cittadina. Alle 9 la consueta da Filmclub nella sede di via Dr. Streiter 8/D in 5 giorni messa con processione, verso mezzogiorno l’appun- presenta più di 40 tra film e documentari, oltre a mol- tamento è ai Giardini di Via Dante, dove la sezione ti ospiti internazionali. Ospite d’onore, l’attrice e regista locale degli alpini gestisce gli stand gastronomici e tedesca Margarethe von Trotta. Il biglietto singolo costa si premura di rifocillare i visitatori con panini e piatti 7,50 euro, il pass per 15 ingressi 30 euro. caldi. Per tutta la giornata sono poi previsti giochi e Per informazioni festival@filmclub.it o www.filmtage.it intrattenimento per i più piccoli. Martedì 30 aprile e mercoledì 1 maggio, Festa dei fiori Per informazioni castellotesino@visitvalsugana.it Bolzano Giovedì 25 aprile, Festa al bivacco Crozolam Per due giorni Piazza Walther, dalle 8 alle 19, si trasfor- Dro (TN) ma in un giardino grazie a una ventina di floricoltori e L’associazione “Crozolam” organizza la 9^ festa della fioristi che allestiscono la festa che da 125 anni fa sboc- montagna sul monte Anglone di Dro. Alle 11 c’è la ciare il salotto della città. Fiori e piante per balconi e visita guidata ai ruderi e alla casa Reti. Alle 12.30 giardini, erbe e verdura per gli orti: un trionfo della na- pranzo del boscaiolo con orzotto, polenta, salame e tura che forma aiuole, cascate di colori, muri di verde. formaggio. Alle 14.30 imperdibile la sfilata della le- E tutt’attorno il centro si veste a festa con le specialità gna da un’antica teleferica. Al bivacco si può arrivare gastronomiche nei ristoranti che aderiscono all’evento dal centro sportivo di Dro e dal maso Lizzone di Ce- food&flowers, cucinare con i fiori, e i concerti delle ban- niga, percorrendo il sentiero delle Cavre (percorso di de musicali. Per informazioni: info@bolzano-bozen.it
20 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Weekend fuori porta: le Cinque Terre ( Il litorale ligure è la meta perfetta per la primavera, con il suo clima mite, i paesaggi ) L suggestivi e le delizie culinarie locali. a forza della natura e quella dell’uomo hanno forgia- Terre (al momento è chiuso il sentiero 2, che comprende to l’unicità delle Cinque Terre. Monterosso al Mare, Ver- anche la famosa Via dell’Amore). nazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore sono la rappre- Per tutti i sentieri: www.parconazionale5terre.it sentazione di questo connubio vincente. Mare cristallino Delizie locali che fa da cornice ai piccoli paesi incastonati sulla costa Anche la cucina è un punto forte delle Cinque Terre. Tanti frastagliata del litorale ligure. La zona è meta perfetta i ristorantini sul mare in cui gustare le delizie locali. Tra per un weekend all’insegna della spiaggia e della natu- le altre, concedetevi le saporite acciughe fritte, lo stoc- ra. Tra i periodi migliori per visitarla quelli di primavera cafisso con le bietole (“Stucafissu a zemin” in dialetto), o di inizio e fine estate, per evitare il classico sovraffol- le focacce di granturco (“a granuna”) e le immancabili lamento e prezzi piuttosto alti. Scelto con cura l’alloggio, trofie al pesto. Per uno spuntino a metà pomeriggio, o concedetevi le ore del mattino e metà pomeriggio sulle magari come accompagnamento a un aperitivo, andate belle spiagge locali (anche se di dimensioni un po’ ridot- a caccia di focaccia ligure nei forni del litorale. Ottima ser- te). Avvicinata l’ora del tramonto armatevi di calzature vita semplice, ancora più gustosa se farcita con affettati comode e avventuratevi in salita lungo gli antichi vicoli o formaggi. delle cittadine. Tesori urbani Monterosso è senza dubbio la più grande e variegata, ma se volete scoprire dei veri e propri tesori urbani arrampi- Come arrivare Per raggiungere Monterosso con l’auto conside- catevi lungo i gradini di Vernazza o Corniglia, meglio se al calar del sole: la fatica sarà ricompensata da un paesag- rate circa 4 ore di auto, partendo da Trento. Per- gio mozzafiato sugli antichi borghi e il mare sottostante correte il Brennero (A22) fino a Modena e poi, che si infrange sugli scogli. passando per l’A1, immettetevi nella Cisa (A15). Sentieri di crinale Arrivati a La Spezia prendete l’A12 fino a Mon- A chi ama camminare, consigliamo il sentiero che va da terosso. Il costo del tragitto, compreso di pedag- Riomaggiore al Santuario di Monte Nero oppure quello gi autostradali e carburante è di circa 150 euro che va da Levanto a Monterosso. Per gli escursionisti alle- (a/r). Più lungo il tragitto in treno, che richiede nati, c’è il suggestivo itinerario dell’Alta Via delle Cinque circa 6 ore e mezza. Cambio a Verona e Milano per un costo a/r di circa 90 euro. Con il treno vi potete spostare comodamente da un paese all’al- tro, ed evitare il problema curve e parcheggio. Pronti a partire HOTEL CINQUE TERRE *** Dal 20/04 al 13/10/2013 ire da part Pacchetto 3 notti con pernottamento € 28e9 e piccola colazione a buffet a a rson Per scoprire i dettagli dell’offerta e molte ap altre proposte viaggio, ti invitiamo a consultare la sezione dedicata ai Viaggi di Poli a pagina 61. Foto: Vernazza - Cinque Terre
22 BUON CIBO Meraner, l’affumicato e dolce ( Tipico dell’Alto Adige, è fatto di carne suina di alta qualità e si caratterizza per il gustoso sapore dolce e affumicato. ) È il salsicciotto più noto al mondo, conosciuto con il nome di würstel: un ottimo secondo piatto, ideale anche per uno spuntino veloce. Tra le diverse qualità di questo prodotto alimentare, spicca il Meraner Wür- stel, regolarmente iscritto nell’Atlante dei prodotti tra- dizionali della Provincia autonoma di Bolzano. La sua ricetta è stata codificata in base ai disciplinari tipici, tramandati da generazioni. Oggi questo tipo di insac- cato si trova in tutto il Trentino-Alto Adige e a Bolzano si conserva la tradizione dei Wurst’Istand, i banchetti storici di würstel, che non sembrano soffrire crisi. Una delle migliori occasioni per gustarli secondo la tradi- zione rimane comunque il Merano Wine Festival, nella sua città di provenienza. Il Meraner si differenzia dagli altri würstel per la qualità dei prodotti utilizzati e per il processo di lavorazione e affumicatura. Condivide in- vece con gli altri l’origine storica e l’accompagnamento che, in Svizzera e in Austria, dove è uno tra i prodotti classico con birra e crauti. Ma vediamo com’è nato uno alimentari più consumati, è chiamato rispettivamente dei nostri cibi più prelibati e conosciuti. Wienerli e Frankfurter würstel. Il consumo del Wiener La storia si comincia a registrare agli inizi del XIX secolo a Vien- Il würstel nasce in Germania e presto viene adotta- na ed è immediatamente apprezzato in tutto il regno to in Austria e Trentino-Alto Adige: il nome deriva dal Asburgico, di cui parte integrante era il Sud Tirolo. È in- termine “wurst”, insaccato. Le sue origini si perdono fatti in Alto Adige che questo insaccato è diventato un nei tempi antichi, ma già prima del XX secolo negli prodotto tipico dalle mille varietà, tanto da far parte Stati Uniti si consumava il famoso panino chiamato ormai della cultura e della dieta locale. In particolare, i “hot dog”. In Italia, il würstel più comune è il Wiener würstel confezionati in Alto Adige sono di carne suina
23 La versione currywurst Vi consigliamo di gustare il Meraner in maniera di- versa dal solito, copiando la ricetta di uno degli snack würstel da strada più consumati a Berlino: il Currywurst. Ricetta - currywurst Gli ingredienti: considerate un salsicciotto a per- sona, quindi procuratevi curry giallo, paprika, cu- mino, una cipolla, 250 g di passata di pomodoro e altrettanti di ketchup, olio e sale quanto basta. Iniziate a preparare la salsa di accompagnamen- to. Tritate finemente la cipolla e fatela soffrig- gere insieme alla paprika: aggiungete quindi la salsa di pomodoro, il ketchup, un bicchiere di ac- qua calda e infine il cumino e il curry. Terminata la cottura, aggiungete il sale e frullate tutto con un frullatore a immersione. Ora passate alla cottura dei würstel: fate bollire una pentola d’acqua, dove avrete sciolto altro cucchiaino di curry, quindi immergete gli insac- cati e lasciateli a mollo per cinque minuti, infine scolateli e passateli sulla piastra fino a dorarli. A questo punto tagliate i würstel in rondelle larghe circa 2 centimetri e immergeteli con la salsa pre- parata prima. scelta e magra, vengono insaporiti da alcune spezie e presentano una tradizionale affumicatura: l’esempio tipico di questa lavorazione è proprio il Meraner, che è il più noto tra gli altri. Seguono poi altri insaccati di qualità, tipici della tra- dizione trentina come il Käsewurst, würstel di maiale, manzo e formaggio. Il Servelade, altra declinazione ti- pica del nostro territorio che, data forma e speziatura, è adatto per essere consumato freddo, accompagnato da sottaceti o nelle insalate di riso. [ segue ]
24 BUON CIBO Caratteristiche del Meraner Il salsicciotto di Merano è un würstel sottile, lungo e ricurvo, dal colore rosato, composto da carne suina Crauti di ottima qualità. Il suo sapore è dolce ed equili- brato grazie alla lavorazione con particolari spezie contorno perfetto aromatiche che vengono accompagnate alla carne Ecco come preparare il vostro contorno ideale macinata utile per l’insaccato e grazie ancora all’af- per i würstel (4 persone). fumicatura che deve essere eseguita esclusivamen- Ricetta - crauti alla Tirolese per 4 persone te usando legno di faggio, per conferirgli l’aroma e Mettete 2 barattoli di crauti precotti in una il sapore particolare che lo contraddistinguono. In pentola e copriteli con 800 ml di acqua; ag- genere, il suo involucro è confezionato in un budello giungete 150 g di pancetta affumicata taglia- naturale o artificiale. ta a fette, 1 dado di carne e 5 bacche intere Come si abbina di ginepro. Fate cuocere per circa un’ora a Il Meraner è un prodotto particolare, che pare re- fuoco dolce, coprendo con un coperchio. Tri- sista bene anche nelle composizioni più raffinate tate 1 cipolla piccola e fatela appassire con 2 ed esclusive. Solitamente si consuma nelle insalate cucchiai di olio e una noce di burro, aggiunge- estive, negli arrosti o anche nei lessati, e in tutti i te due cucchiai rasi di farina e fate dorare, poi casi l’accompagnamento di rigore sono i crauti (vedi versate il contenuto nei crauti. box) e la senape. Un abbinamento, quest’ultimo, Mettete la pentola che pare fosse già affermato nel 1865, quando se sul fuoco basso, ne documentava l’uso: in particolare in passato si amalgamate, usava la senape prodotta a Digione, in Francia, nella e servite i famosa Maison Maille. Oggi come ieri, i tipi di se- crauti ancora nape che meglio sposano il gusto pieno di questo caldi. würstel sono la senape antica, la senape forte, la senape al pepe verde e quella dolce al miele, e infi- ne la Digione con grani. Come conservare i würstel Ricordate innanzitutto che se il würstel è davve- ro buono, meglio assaporarlo sul posto perché viaggio, conservanti, sottovuoto e frigorifero in- cidono sui pregi dell’alimento. Se volete invece conservare gli insaccati, usate una borsa termica per il trasporto a casa e quindi, senza trattarli, metteteli direttamente in freezer: per scongelar- li, usate l’acqua calda. Nel freezer i würstel pos- sono resistere 1 o 2 mesi, mentre se li mettete in frigorifero saranno buoni per due settimane se la scatola è chiusa, e una sola settimana qualora l’involucro fosse stato già stato aperto.
Informazione pubblicitaria Gusto e tradizione Dalla fondazione dell’impresa famigliare nell’anno 1930 da parte di Gottfried Siebenförcher, padre Pura delizia dell’attuale titolare senior, il nome Gottfried Sie- benförcher è sinonimo di prodotti di macelleria e salumeria di elevata qualità in Alto Adige. 83 anni di tradizione e progresso sono alla base dell’odierna macelleria meranese. Tempo d’asparagi, tempo di delizia Un prosciutto di Gottfried Siebenförcher è sinoni- mo di delizia e piacere sopraffino per il palato. Per le specialità di prosciutto, disponibili in svariati sa- pori, vengono impiegati solamente ingredienti pre- giati, a garanzia di una qualità che soddisfa qualsia- si esigenza. Il sapore unico e l’appetitosa tenerezza sono il risultato di processi di maturazione naturali, delle spezie miscelate secondo antiche ricette tra- mandate di generazione in generazione, e dell’abi- lità artigianale dei maestri macellai. Ed è primavera sulla tavola! Naturalmente, Gottfried Siebenför- cher. Inconfondibile, anche per il suo “tatuaggio”. Le nostre specialità di prosciutto sono saporite e tenere, perché prodotte artigianalmente con pre- giate materie prime e secondo ricette tradiziona- li. Una vera festa per il palato. . . non solo nella sta- gione degli asparagi. Tutto questo dal 1930. www.siebenfoercher.it
26 BUON CIBO Le lasagne: che buone con funghi ( Sono uno dei piatti più forti della cucina italiana, divertitevi a preparare questa variante locale... da leccarsi i baffi! ) S ono uno dei capolavori della tradizione culinaria italiana, che ci ha resi famosi in tutto il mondo: le la- sagne. Che siano “alla bolognese”, con il ragù di car- ne, o “bianche”, con spinaci e ricotta, o ancora “alla Norma”, con pomodoro fresco, pecorino grattugiato e melanzane grigliate, questo primo piatto è una si- curezza sulle nostre tavole: nutriente, abbondante e tutto sommato facile da preparare. La sua origine risale probabilmente ai tempi dell’an- tica Roma: il nome di questo piatto potrebbe derivare dalla parola “lagana”, con il quale i romani indicavano una sfoglia sottile ottenuta da un impasto a base di farina di grano. Nel ricettario di Apicio (la principale fonte arrivata fino a noi sulla cucina romana) viene infatti citato un piatto così chiamato, formato da una sorta di pasticcio costituito da una serie di sfoglie di pasta, alternate a una farcitura di carne e poi cotto al forno. La preparazione è rimasta la stessa per seco- li, fino a quando in un libro di cucina risalente al XIV secolo non si trova una ricetta che prevede sfoglie di pasta alternate a scaglie di formaggio. Il piatto come Ricetta - lasagne alla tirolese con funghi e speck lo conosciamo oggi è nato dalla sintesi di queste due Per quattro persone vi servono una confezione di tradizioni operata da alcuni ristoratori bolognesi, che pasta all’uovo per lasagne, 300 ml di besciamella, iniziarono a farle conoscere alla loro clientela agli inizi 200 g di speck locale, 200 g di mozzarella, 40 g di dell’Ottocento. burro, 300 g di funghi champignon, una cipolla, un Si tratta di un piatto estremamente versatile, di cui bicchiere di vino bianco, un mazzetto di prezzemolo, esistono diverse varianti regionali: nelle Marche e in grana grattugiato e un po’ di timo per un tocco in Umbria si trovano i Vincisgrassi, che prevedono l’ag- più. Fate ammorbidire il burro in una casseruola, ag- giunta di fegatini di pollo e tartufo, mentre nel vicino giungete la cipolla sminuzzata e unite direttamente Veneto, ad esempio, si usa il radicchio rosso di Treviso i funghi in busta. Spolverate con il timo, per dare al posto del ragù. In questo numero invece vi propo- un gusto particolare, e lasciate rosolare per qual- niamo una ricetta veloce per le deliziose lasagne alla che minuto. Aggiungete lo speck tagliato a julien- Tirolese. ne, lasciate soffriggere e bagnate con il vino. Quindi
27 Lasagne alla tirolese e speck! per 4 persone con 9,99 euro Lasagne all’uovo Le lasagne all’uovo pronte sono perfette per le vostre preparazioni casalinghe salva tem- po: buone come quelle fatte in casa, saranno un successo assicurato sulla vostra tavola. Confezione da 250 g - Prezzo 1,49 euro Besciamella uht La besciamella a lunga conservazione è un prodotto immancabile nel vostro fri- gorifero, uno di quelli capaci di salvarvi in ogni situazione. Gustoso e pronto in un minuto: basta aprirlo e utilizzarlo a piace- re per guarnire i vostri sformati. Confezione da 500 ml - Prezzo 1,85 euro Speck trancio IGP Lo speck stagionato in vaschetta tagliato a fette è gustoso e profumato: utilizzatelo per uno snack veloce oppure tagliatelo a julienne per decorare e insaporire i vostri piatti preferiti. Confezione da 400 g - Prezzo 7,59 euro Mozzarella Fior di Latte Mangiata cruda, assieme a un po’ di po- modoro fresco, oppure in elaborate cre- azioni ai fornelli, la mozzarella fresca in comode confezioni da 125 grammi è un passepartout della cucina di tutti i giorni. Confezione da 125 g - Prezzo 1,10 euro Funghi Champignons fate evaporare. A questo punto aprite la confezione tagliati a fette surgelati Lo champignon è una tipologia di fungo delle vostre lasagne fresche (ormai un valido so- molto apprezzato, ideale come contorno, nei stituito della pasta fatta in casa), quindi iniziate la classici risotti di montagna o per delle lasagne preparazione: cospargete il fondo di una teglia con molto speciali. la besciamella calda, distribuite il primo strato di Confezione da 450 g - Prezzo 2,30 euro pasta, ricoprite di besciamella, salsa e mozzarella tagliata a dadini. Spolverate con il grana. Ripetete Burro l’operazione anche per il secondo e il terzo strato. I suoi utilizzi sono i più vasti, dai dolciumi Mettete a cuocere in forno pre-riscaldato a 180 °C ai risotti, il burro è il re della cucina setten- per 40 minuti. Per la guarnizione, tagliate a lista- trionale. Unitelo ai vostri soffritti o lasciateci relle lo speck rimasto, fatelo rosolare in padella e indorare lo speck: darà un gusto ancora più guarnite le lasagne. Aggiungete una spolverata di dolce ai vostri primi piatti. prezzemolo tritato e servite caldo. Confezione 125 g – Prezzo 0,95 euro Il prezzo riportato in alto si riferisce alla quantità di prodotto necessaria per la preparazione della ricetta.
28 BUON CIBO Gli asparagi, eleganti e saporiti ( Alla scoperta di questo ortaggio primaverile, dalle molte proprietà e dalle poche calorie. ) V erdi, bianchi o viola che siano, a primavera tor- niamo ad accogliere con piacere sulle nostre tavole gli asparagi, uno degli ortaggi più immediatamente riconoscibili per la forma elegante ed allungata e per l’inconfondibile aroma. Sembra che fossero conosciuti e apprezzati sin dall’antichità; si racconta addirittura che gli imperatori romani ne fossero talmente ghiotti da non esitare a inviare ogni anno una flotta di navi in Mesopotamia per fare scorta di questo prelibata ver- dura, considerata particolarmente pregiata. Bontà “tricolore” Nel nostro Paese, attualmente, sono presenti essen- zialmente asparagi di tre tipi, individuati in base al colore e alla localizzazione geografica: il bianco, il vio- la e il verde. Il primo si trova con facilità soprattutto fotosintesi clorofilliana e influenza altresì il suo gusto in Liguria, mentre il verde è coltivato specialmente delicato. La variante viola, leggermente amarognola, nella pianura Padana. Non mancano specie selvatiche non è altro che un ulteriore tipo di asparago bianco. come l’asparago di bosco, più scuro e sottile delle va- Deve la sua colorazione così particolare, tendente al rietà coltivate, caratterizzato dal sapore amarognolo lilla, al fatto che questi ortaggi riescono a “bucare” il e più forte. Le differenze tra le varietà, in realtà, sono terreno e a intercettare almeno in parte la luce solare. dettate più che altro dalle modalità di crescita e dal Quelli verdi, invece, crescono interamente all’aperto e sapore; l’asparago bianco - per esempio - deve il suo hanno un gusto molto più deciso degli altri due, oltre colore quasi diafano al fatto di crescere interamente a possedere la caratteristica di poter essere consumati nel sottosuolo. La scarsa esposizione alla luce solare senza essere pelati. La stagione della maturazione e fa sì che al suo interno non si compia il processo di del raccolto è invece comune a tutte e tre le varietà, e
29 Il “bianco” di Zambana Caratteristico delle vallate trentine, conosciuto an- che oltre i confini della regione grazie al sapore de- licato, l’asparago bianco di Zambana è un prodotto d’eccellenza del Trentino e prende il nome dall’omo- nimo paesino, che sorge a una decina di chilometri da Trento. Cresciuto su terreni sabbiosi di origini al- luvionali, deve a ciò le sue caratteristiche di gusto e consistenza, poco fibrosa. Si consuma cotto, con burro fuso o uova sode e per la preparazione di tim- balli e vellutate. Settimane gastronomiche La prima settimana di maggio si celebra la Festa dell’asparago di Zambana. Ma c’è un’altra località, questa volta in Alto Adige, dove l’asparago è un vero e proprio re. Terlano è la casa del rinomato aspa- rago bianco, contraddistinto dal marchio di qualità Margarete, che deve il suo nome all’ultima contes- sa del Tirolo, Margarethe von Götz-Tirol. Ogni anno, nei mesi di aprile e maggio, fra Terlano, Vilpiano e Settequerce (il cosiddetto “triangolo d’oro dell’a- sparago”) si celebra il rinomato ortaggio, con menu va dalla fine di marzo ai primi di giugno. dedicati in moltissimi ristoranti, trattorie ed eventi Pochi grassi, tante qualità enogastronomici ad hoc. Delle verdure in commercio, gli asparagi sono tra quel- le più nutrienti e con meno calorie, caratteristica che li rende adatti a ogni tipo di dieta. Basti pensare che 100 grammi contengono solamente 23 calorie e 0,17 g di grassi; inoltre possiedono una notevole quanti- tà di vitamine (A, B1 e C soprattutto) e fibre, oltre a potassio, fosforo, ferro (è adatto all’alimentazione dei soggetti anemici) e sali minerali. Ben note anche le loro proprietà depurative, dovute alla presenza della [ segue ]
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