La mia esperienza in Ticino: Erasmus oltre confine - SUPSI
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La mia esperienza in Ticino: Erasmus oltre confine Studente UniveUniversità d’origine Valentina Grillo Università degli studi di Torino Dipartimento SUPSI CorsoCorso di laurea DEASS - Sanità Corso di laurea in Infermieristica Semestre - anno accademico I semestre – A.A 2019-2020 Sono Valentina, una ragazza di 26 anni di Torino e studio cure infermieristiche presso l’Università della mia città. Ho deciso di fare un’esperienza Erasmus fin da quando sono venuta a conoscenza del progetto. La consideravo, e sono convinta sia così tuttora, un’ottima occasione per conoscere sé stessi, per capire come cavarsela da soli ed essere più indipendenti. Perciò, fin dal mio primo anno di università, ho cercato il modo per fare Io e un'altra ragazza Erasmus proveniente questa esperienza fino a riuscirci. Al mio secondo anno di da Ginevra università si è presentata l’occasione di iscriversi al bando per partecipare al progetto, ponendo le proprie preferenze fra le mete disponibili. Dopo qualche mese ho ricevuto comunicazione di essere stata inserita in graduatoria per la Svizzera e da quel momento sono iniziati i preparativi. Le prime operazioni da svolgere sono state quelle di contattare la SUPSI, università ospitante, che mi ha fornito un dettaglio dei successivi adempimenti burocratici. Dopodiché mi è stato comunicato dove avrei svolto il mio periodo di tirocinio all’estero (presso il SACD di Mendrisio, cittadina ticinese subito dopo il confine) e questo mi ha permesso di muovermi per la ricerca di un’abitazione. Per cercare casa, o meglio una stanza, ho utilizzato principalmente il sito dell’università e poi gli annunci online. Nonostante Mendrisio si una cittadina universitaria - è presente anche un’accademia di architettura e presto un Scorci di promontorio sul lago di Lugano
polo della SUPSI - non riuscivo a trovare una sistemazione. Dopo tempo riesco a contattare due proprietari per visitare le camere che mettevano a disposizione che sono venuta a visionare ad agosto. Decido di affittare una stanza all’interno di una casa di proprietà, in cui abitano i proprietari che mettono a disposizione le stanze dei figli ormai adulti Esempi di contrabbando visti al museo della dogana e fuori casa. Questo mi ha permesso di essere accolta in un contesto familiare che ho molto apprezzato, nonostante io fossi indipendente nella gestione delle mie attività. L’impatto con il paese ospitante è stato abbastanza positivo. Ovviamente lasciare casa propria e trovarsi in un posto nuovo è sempre traumatico, ma mi sono sentita ben accolta, sia dall’università che ha organizzato un incontro il giorno dopo il mio arrivo, sia nella casa ospitante. Dopo una settimana avevo già imparato a gestire le mie attività e i momenti in cui mi trovavo da sola. Anche l’impatto con la struttura ospitante dove svolgevo il mio tirocinio in cure domiciliari è stato molto positivo, tutti gli operatori sono stati molto disponibili a insegnare e a «prendersi un po’ cura» di me. Vista sul lago di Lugano Ho avuto l’occasione di viaggiare un po’ all’interno del Ticino, anche grazie agli eventi organizzati dall’università ospitante; soprattutto in compagnia di altri studenti Erasmus. Ho visitato Lugano e Bellinzona, la capitale del Ticino, con i suoi bellissimi castelli. La Svizzera è davvero un paese bellissimo per il poco che sono riuscita a vedere. In questi tre mesi infatti ho avuto la possibilità di avvicinarmi alla natura e a tutti i suoi meravigliosi colori autunnali (mia stagione preferita), di crescere come persona, conoscendo altri pensieri e altre mentalità. Ho avuto la possibilità di discutere della politica Europea e Svizzera in qualche occasione e di confrontarmi con punti di vista differenti.
Funicolare stazione/città di Lugano Presso la struttura del SACD ho svolto un tirocinio di 3 mesi in cure domiciliari che mi ha permesso di svolgere la mia professione a 360°. Le cure domiciliari ti insegnano a non tralasciare niente del vissuto del tuo paziente e a prendertene cura olisticamente. I miei infermieri di riferimento mi hanno seguito in ogni passo per entrare in fiducia e in empatia con essi, poiché conquistare la fiducia di un paziente a casa sua è molto difficile e bisogna rispettare gli spazi. Credo di essere riuscita a svolgere questo compito in maniera positiva e ciò mi ha permesso di maturare delle soddisfazioni personali e professionali sul campo e con il paziente. Con alcuni di loro mi permetto di dire di aver instaurato proprio un bel rapporto e il pensiero di tornare a casa e non rivederli più mi rattristisce. Nonostante la tristezza finale da partenza mi porto a casa molte cose di questa esperienza : ho imparato ad essere indipendente e a capire che nel mondo posso farcela con le mie forze, ma che un aiuto è sempre gradito e condividere raddoppia l’esperienza. Ho imparato quanto valgo a livello professionale e cosa ancora posso dare e imparare dagli altri infermieri, ma soprattutto dai pazienti. Ho capito, che rispetto alle esperienze avute in reparto in passato, i colleghi possono essere fantastici e possono darti tanto; a non partire prevenuta dalle esperienze passate, ma affrontare quello che accade con una diversa consapevolezza e soprattutto ho capito quanto può essere benefico un ambiente sereno. Forse non mi sarò svagata tanto, rispetto ad altre mete europee Erasmus, ma il rapporto che si è instaurato con i colleghi che mi hanno seguita mi fa pensare che ne sia valsa la pena; sono stati tutti molto gentili e disponibili e sempre disposti ad insegnare. Posso di avere avuto un tirocinio magnifico e sicuramente rimarrò in contatto con le persone che hanno fatto parte di questa esperienza.
Consiglio di fare questa esperienza a tutti, colleghi universitari e non, che sia in Svizzera o in qualsiasi altro posto. Riuscire a capire sé stessi e a gestire le proprie emozioni in un posto nuovo, con tantissime cose nuove da imparare, è una risorsa fondamentale per crescere davvero. Perciò viaggiate, rispettate e scoprite il mondo e chi lo abita! Ora alcune foto: Vista dalla via di casa su un albero secolare che sovrasta sul pendio Io e Mariagiovanna (studentessa Erasmus da Treviso) alla sagra del borgo di Mendrisio Castel Grande di Bellinzona Vista da Castel Grande sugli altri due castelli di Bellinzona
Io e il mio ragazzo Gabriele sulla Torre Nera di Castel Grande Io in una giornata di stage Vista su Mendrisio Il cagnolone dei miei proprietari di casa che mi ha fatto compagnia in questi mesi Vista su Lugano dalla stazione
Occasione di vedere la posa dell'albero di Natale con l'elicottero in piazza Grande a Lugano Un ringraziamento a tutti quelli che sono stati con me in questa esperienza, ma soprattutto a chi mi ha spronato e mi ha concesso di farla.
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