La Germania da vivere, anche durante il Covid-19: stage in mobilità ad Heidelberg.
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La Germania da vivere, anche durante il Covid-19: stage in mobilità ad Heidelberg. Studente (nome e cognome) Università d’origine Sara Ribolzi SUPSI Dipartimento SUPSI Corso di laurea DEASS Ergoterapia Semestre - anno accademico 2020-2021 Collage di vita da tirocinante e turista in Germania
TESTIMONIANZA Sara Ribolzi, studentessa di Ergoterapia che ha svolto il 3° tirocinio ad Heidelberg (Germania), presso lo studio privato “Ergotherapiepraxis Maria Boudgoust”, nel semestre autunnale 2020/2021. Ho deciso di svolgere uno stage in mobilità in quanto credo fortemente nelle competenze ed esperienze che derivano da questa opportunità. Ho avuto modo di svolgere un periodo di ragazza alla pari ad Heidelberg prima dell’inizio del corso di laurea al fine di migliorare la lingua tedesca usata nel quotidiano. La mobilità deriva da una mia forte motivazione personale nel conoscere il ruolo dell’ergoterapista in Germania ed il ritrovarmi indipendente in un contesto lavorativo diverso ed europeo. Dalla mia motivazione ed interesse personale mi sono informata con la presentazione fatta durante il corso di bachelor sulla mobilità. Non essendoci ancora la possibilità di un posto di stage in Germania per gli studenti di ergoterapia mi sono mobilitata, anche grazie alle mie amicizie di Heidelberg, a trovare un posto di stage interessante che avesse la possibilità di ospitarmi per il mio 3° tirocinio di corso. Ho chiesto a cliniche universitarie pediatriche, case di riposo e studi privati. Dopo la presa di contatto e la conferma di una disponibilità di accoglienza nello studio “Ergotherapiepraxis Maria Boudgoust”, ho scambiato i contatti dello studio con l’International Office (già precedentemente informato della mia ricerca di un nuovo collegamento di mobilità). Ciò è avvenuto un anno prima dell’inizio del 3° tirocinio. Creare nuovi collegamenti è difficile e ha bisogno di tempo quindi se si è motivati bisogna mettere in conto di organizzarsi un anno prima per poter aver il posto di tirocinio desiderato. Creato il collegamento ho aspettato di poter svolgere questa esperienza e sperare in una conferma successiva da parte della struttura prima della mia partenza. Conferma non scontata dato anche il periodo pandemico Covid-19. Trovato il posto di stage mi restava l’alloggio, che fortunatamente non è mai stato un problema, potendo contare sui miei amici e sul mio compagno presenti sul posto. Ho condiviso così un piccolo monolocale. Il condominio È fantastico che si possano creare nuovi collegamenti con studi cliniche e università ricercate personalmente. È un processo difficoltoso, lungo e può essere accompagnato da delle delusioni. Il creare il collegamento permette non solo di svolgere un’esperienza di mobilità in posto o istituzione che motiva fortemente ma mi piace pensare che esso possa permettere ad altre studenti, in questo caso di ergoterapia, di poter avere una maggiore possibilità di mobilità. Magari qualcun altro si innamora di Heidelberg come me.
La città è di modeste dimensioni, ex base militare americana durante la Seconda guerra mondiale, è stata risparmiata dal diventare solo macerie come città vicini quali Mannheim e Karlsruhe. Il castello e il fiume Neckar dominano il paesaggio. Innamorarsi di questa città è facile. Purtroppo, durante questo periodo di pandemia è stato impossibile vivere la città, nota anche per proporre diverse attività di tempo libero per i suoi abitanti. Ho potuto svolgere diverse attività all’aperto nei giorni liberi: visitare altre città come Giessen e Düsseldorf. Ho potuto fare camminate tra i vigneti di Traben-Trarbach ecc. Traben-Trarbach Burg Gleiberg, Giessen Nibelungenbrücke Worms scorcio Heidelberger Schloss Rhein, Düsseldorf Il fiume Neckar
Immersa nei paesaggi suggestivi sopra mostrati ho potuto lavorare in uno studio privato ergoterapico in cui ho potuto accrescere le mie capacità personali, lavorative e teoriche. Lo studio ergoterapico era di tipologia mista ma con un grande percentuale pediatrica. Ho potuto esercitarmi in interventi ergoterapici su persone con diagnosi neurologiche e/o sottoposte a interventi chirurgici, imparando anche gli approcci utilizzati in Germania. Ho osservato sedute con pazienti con diagnosi psichiatrica. Ho potuto seguire alcuni interventi sia a domicilio che in asilo e in appartamenti protetti (anche se poi l’aumentare dei casi covid19 non ho potuto più seguire certi tipi di interventi per ridurre il numero di persone in terapia). Il mio tirocinio però ha avuto un focus prettamente pediatrico con la possibilità di una presa a carico di almeno 5 bambini in autonomia per giorno. Interventi sempre discussi in collaborazione con la terapista di riferimento. Paraffina in stage Esercizio motricità fine in stage Me stessa in divisa Ci sono state alcune difficoltà nello stage specialmente per quanto riguarda gli aspetti della scheda di valutazione. Essendo un nuovo collegamento la scheda di valutazione SUPSI tradotta in tedesco è risultata ad un primo approccio difficoltosa. Ma attraverso alcuni incontri settimanali e la disponibilità offerta sia dalle docenti SUPSI e dall’International Office non c’è stato nulla che non si potesse chiarire. Sottolineo l’importanza di far presente delle eventuali difficoltà e incomprensioni sul luogo di tirocinio ai propri responsabili di stage perché il loro aiuto e mediazione rende tutto più chiaro sia all’istituto accogliente che a sé stessi. Questa esperienza mi ha permesso di arricchirmi profondamente. - Aumentare le competenze linguistiche, specialmente in ambito ergoterapico e pediatrico - Ampliare le conoscenze pratiche di intervento ergoterapico - Rendermi partecipe in prima persona sull’andamento del tirocinio, sento di aver acquisito una maggiore indipendenza a livello lavorativo - Ho maggiore sicurezza sulle mie capacità organizzative - Ho potuto scoprire la Germania sia dal punto di vista ergoterapico che turistico Oltre a ciò, porterò per sempre con me: - I bambini che cercano di pronunciare il mio cognome - La neve nel parchetto di fronte allo studio - I genitori che mi ringraziano a fine tirocinio, anche se all’inizio li avessi trovati scettici - I biscotti regalati dai pazienti - I momenti passati con gli amici
Gli amici di Heidelberg Consiglio l’esperienza di mobilità a TUTTI perché non può essere che un successo. In mobilità conosci una lingua, una popolazione e una cultura in maniera più profonda. Ritengo però che oltre a ciò si riesca a conoscere sé stessi anche meglio. Partire ti fa confrontare con le proprie paure, le quali vengono sempre superate! In più si riesce a vivere il tuo futuro ambito lavorativo con occhi diversi. La mobilità permette di acquisire una maggiore indipendenza, sicurezza in sé stessi e aumenta le abilita interpersonali. Non cambierei nulla di questa mia mobilità: ricca di esperienze, emozioni e possibilità. Grazie all’ufficio di mobilità SUPSI DEASS, all’International Office e grazie per i contributi del fondo SEMP. Grazie a tutti e un particolare grazie a Massardi Enrica per la disponibilità ed il sostegno morale in tutte le mie mobilità nonostante il periodo stressante e difficoltoso!
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