UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente

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UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
Novembre 2017 - Anno 11 - Numero 11

Periodico della Parrocchia
di Santa Maria Nascente
Piazza Santa Maria Nascente, 2
20148 Milano
                                                                                                    Orario delle S. Messe a Santa Maria Nascente
PREFESTIVO ore 18.30 sabato/vigilie - FESTIVO ore 8.30 - 10.15 - 11.30 - 18.00 - FERIALE ore 8.30 - 18.00

UNA SOSTA CONTEMPLATIVA
Carissimi parrocchiani
già molti di noi avranno avuto modo di
leggere la Lettera alla diocesi scritta dall’Ar-
civescovo per l’anno pastorale 2017-2018.
Proprio in essa troviamo l’espressione con
la quale si è voluto titolare l’editoriale di
questo numero di Nuovi Avvenimenti. La
si legge al termine della citazione del testo
di Apocalisse 21,1-22,5 il cui contenuto
è indicato dallo stesso Arcivescovo quale
oggetto su cui sostare proprio nel tempo
liturgico dell’Avvento da poco iniziato.
«Non offro una esegesi puntuale, né una
lectio che ne raccolga tutte le suggestioni,
invito però a sostare su questo testo e forse
il tempo di Avvento può essere propizio a
una “sosta contemplativa” che percorra il
testo e ascolti la voce potente che viene dal
cielo e condivida l’emozione e l’esultanza
del veggente» (p. 11).
Non deve sfuggirci la singolarità dell’ac-         Giorgione, Adorazione dei pastori, 1504-5, Washington, National Gallery of Art. È questa l’immagine (la potete
                                                   ritirare in sacrestia o in segreteria) che abbiamo scelto per questo Natale. A pag. 2 il commento sul dipinto di
costamento di due momenti che evocano              Giorgione di Emanuele Atanassiu.
tratti, piuttosto diversi tra di loro, della
nostra vita cristiana. Da un lato c’è l’Av-        niremmo la mentalità dominante, ma non                     moria, nella convinzione, per altro del tutto
vento nel corso del quale siamo invitati           per cattiva volontà dei singoli quanto piut-               verificabile, che una tale pratica di vita, nel
a fare memoria dell’evento del Figlio di           tosto per l’ineluttabile oblio a cui esse sono             favorire il possibile godimento, proprio nel
Dio nella storia oltre 2000 anni orsono e,         relegate da quel modello estetico/edonisti-                godimento, renderebbe disponibile la rea-
dall’altro c’è il testo dell’Apocalisse che ci     co che si è andato imponendo nella pratica                 lizzazione di sé. Il problema è che quel “sé”
manda in un qualche modo fuori dalla sto-          di questi tempi post-moderni dopo essere                   che si realizza nell’attimo, non è l’“Io”. L’io
ria verso un compimento escatologico che           stato teorizzato in alternativa a un costume               si realizza unicamente in un dinamismo
è oggetto della nostra speranza in quanto          etico avvertito come sempre più fastidioso                 che muove dalla memoria accompagnata
promesso.                                          e, perciò, abbandonato.                                    dalla speranza in quanto quella memoria è
Memoria, speranza, promessa dunque.                Parlando di modello estetico, mi riferisco                 memoria di una promessa.
Parole che, obiettivamente, vanno poco             a quella forma di vita che si concentra to-                Venendo a noi, cristiani, credo che dobbia-
di moda oggi, almeno in quella che defi-           talmente sull’attimo senza tener conto di                                                            Don Mario
                                                   null’altro, in particolare cancellando la me-                                              (continua a pagina 2)

                      Orario delle S. Messe nel Santuario di Lampugnano
                      PREFESTIVO ore 17.30 sabato/vigilie FESTIVO ore 10.00
UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
VITA TRA NOI

(segue da pag. 1)

mo proprio essere grati per questo accosta-        conto della grazia da cui siamo stati prece-         inatteso razionalmente impossibile da do-
mento, evocato dalla Lettera del Vescovo           duti e, in forza di essa, di essere rianimati a      minare, che anzi lo ha fatto ritrovare quasi
Mario, tra l’evento della storia e il compi-       vivere la nostra vocazione alla santità nella        sballottato eppure attaccato a quell’espe-
mento oltre la storia della promessa che vi        forma di vita in cui Dio ci ha posti.                rienza che gli stava accadendo perché…
si accompagna; e non solo perché parole            L’Io – abbiamo detto - vive a partire da una         perché promettente una vita buona, un
come memoria, speranza, promessa non               promessa: non è forse stato così anche per           futuro bello? Un futuro in quei frangenti
sono, per noi, parole desuete, ma perché,          chi si è imbattuto in Cristo quando lo ha            indescrivibile se non attraverso precom-
rilette, ripensate, rivisitate alla luce del di-   incontrato? Non è forse stato così in quel           prensioni per nulla verificabili, e indicibile
namismo di cui prima, ci consentono, in            momento della sua storia personale che gli           se non per immagini e per simboli (come il
primo luogo, di renderci ancora una volta          è accaduto nella forma di un avvenimento             libro dell’Apocalisse!). E dal momento che,

LETTURA DELL’ “ADORAZIONE DEI PASTORI” DI GIORGIONE
Siamo abituati a immaginare la visita dei                                                              da parte delle pie donne. Infatti alla soglia
pastori a Gesù nella Grotta di Betlemme                                                                della grotta essi si fermano ad adorare il
avvolta nel buio della “notte santa”. Agli                                                             Bambino adagiato in terra su un lenzuolo,
inizi del ‘500, prima dell’esecuzione di tale                                                          quasi profezia della futura morte e depo-
opera, raramente la Natività o l’Annuncio                                                              sizione dalla Croce. E una croce viene a
ai pastori erano ambientati in un contesto                                                             formarsi unendo le figure affrontate dei
notturno. Invece sempre più frequente-                                                                 pastori a quelle di Maria e di Giuseppe
mente ciò avverrà dopo il Concilio Triden-                                                             in preghiera. L’essenzialità degli elementi
tino (1563) per una prevalente derivazione                                                             presenti e il ruolo importante svolto dal
dal Vangelo di san Giovanni in cui la notte                                                            paesaggio nell’economia della composi-
coincide simbolicamente con le Tenebre che non hanno accolto                 zione corrispondono al gusto della committenza privata aristo-
la Luce.                                                                     cratica veneziana cui era originariamente destinata. La cultura
La versione giorgionesca dell’evento si potrebbe collocare al tra-           di tale classe era intrisa di valori classicheggianti quali l’armonia
monto, comunque sicuramente nel momento successivo al rico-                  dell’uomo con la natura e l’idea dell’appartenenza dell’uomo ad
vero delle greggi nell’ovile da parte dei pastori, dopo aver percor-         essa come uno dei suoi tanti elementi, ancorché il più importan-
so un tratto di strada lungo quanto la prospettiva di paesaggio              te. E anche la presenza soprannaturale è ricondotta a una dimen-
che si apre alle loro spalle senza animali al seguito. Vale la pena          sione di fisicità che porta all’eliminazione di aureole e a presenze
ricordare che se per i Romani la giornata incominciava all’alba,             angeliche appena accennate al di sopra dell’ingresso alla grotta. Il
presso altre popolazioni, come gli Ebrei e i Celti, tale inizio coin-        legame con la fonte evangelica da cui Giorgione trae ispirazione
cideva col tramonto. E col tramonto per l’intero Medioevo si                 non viene meno, anzi, l’immagine sembra la traduzione visiva
dava inizio alla giornata, “all’italiana” o, come si era soliti anche        del racconto di san Luca: “Appena gli angeli si furono allontana-
dire, “alla fiorentina”. E ciò durerà fin verso il diciottesimo seco-        ti da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo
lo, ossia fino all’avvento degli orologi meccanici detti “alla fran-         dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signo-
cese”, col quadrante suddiviso in dodici ore diurne e altrettante            re ci ha fatto conoscere». Andarono, senza indugio, e trovarono Ma-
notturne. Ma in ambito religioso le festività rimarranno legate              ria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo
alla suddivisione precedente con il tramonto come fase iniziale,             averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti
conservando il termine “vigilia”, che indicava i turni notturni di           quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Ma-
vigilanza da parte delle guardie civiche.                                    ria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo
Potrebbe però trattarsi ancor più verosimilmente dell’inizio di              cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto
una mattinata, come quella che vide gli apostoli Pietro e Giovan-            quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro”. (Lc 2,
ni recarsi al sepolcro per l’annuncio della resurrezione di Gesù             15-20) 			 Emanuele Atanassiu

                                                                         2
UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
una promessa, affinché abbia a realizzarsi,      sa, quel compimento escatologico dell’Io,         mettente; giorno per giorno senza mai dar-
rimanda a una decisione e dunque a delle         evocato dalla visione di san Giovanni nel         si per vinti alla stanchezza per la condizione
scelte, da lì, da quell’incontro al cui tratto   libro della Apocalisse, ha ancora da realiz-      umana finita e segnata dalla distensione
promettente si è creduto, uno ha deciso di       zarsi.                                            temporale.
scegliere per dare forma alla sua vita, all’Io   Siamo così in grado di apprezzare la sosta        Ormai lo abbiamo appreso: la vita dell’uo-
che iniziava a vivere. E ora, nel tempo vis-     contemplativa, a cui siamo invitati, nel suo      mo è possibile unicamente a prezzo di un
suto, possiamo verificare che vivere così,       autentico valore; quello che mette in moto        miracolo, e quel miracolo può compiersi
vivere cioè affidati a quella promessa, ne è     l’unica soluzione possibile che consiste nel      unicamente a patto che noi ci crediamo.
valsa la pena. E che continuerà a valerne la     decidere ancora, e dunque ancora scegliere        Buon Avvento.
pena, giacché il compimento della promes-        di vivere prestando fede a quell’inizio pro-                                          Don Mario

VIENI! TI MOSTRERÒ LA SPOSA DELL’AGNELLO
La Lettera del Vescovo indica il cammino pastorale della comunità diocesana segnalando i contenuti o i traguardi
da raggiungere.

Della Lettera del Vescovo Mario Delpi-                                                             L’opera di Dio è il punto di avvio. Signi-
ni si è già detto nell’articolo di apertura                                                        fica, metodologicamente partire non dai
di questo numero di Nuovi Avvenimen-                                                               problemi ma da quello che c’è, da quello
ti, in particolare per il suggerimento in                                                          che Dio ha già operato e che Dio conti-
essa contenuto a vivere il tempo liturgico                                                         nua ad operare. La qual cosa ci libera an-
dell’Avvento. La riprendiamo qui non                                                               che dall’altra preoccupazione di proget-
tanto per una introduzione alla lettura e                                                          tare, di programmare, di fare calendari
neppure per una presentazione dei con-                                                             (che, per altro, è un modo di “impedire”
tenuti. Per questo rimando a quanto è                                                              che Dio operi come vuole Lui!). Semmai,
rinvenibile nel sito della parrocchia sotto                                                        a premerci è appunto riconoscere l’ope-
il link delle iniziative. L’intento è piutto-                                                      ra di Dio, riconoscere come Lui accade
sto quello di una suggestione che, per-                                                            nella nostra vita personale, piuttosto che
sonalmente, trovo in grado di favorirne                                                            nella vita della nostra parrocchia.
una lettura che abbia a sottrarsi a una                                                            Ci si aiuta in questo, per questo ci rico-
preoccupazione schematica piuttosto che                                                            nosciamo come cristiani. Se qualcuno
elencativa dei contenuti .                       L’ingresso ufficiale in Duomo di mons. Delpini.   dovesse interrogarmi su quale sia l’opera
                                                 (Foto di Nabil Morcos).
In genere, lo scopo di una Lettera del                                                             di Dio per me adesso, su come Dio ac-
Vescovo all’inizio dell’anno cosiddetto          vengono segnalati a seguito della analisi         cade adesso per me, non avrei il minimo
pastorale è quello di indicare il cammi-         della situazione bensì a partire dalla con-       indugio a rispondere per riferimento al
no della comunità diocesana segnalan-            templazione dell’opera di Dio. E se l’in-         fatto di essere diventato parroco in que-
done anche i contenuti o i traguardi da          cipit della lettera pastorale, ossia l’invito     sta parrocchia, per riferimento alla bel-
raggiungere. Essi sono qui segnalati in          a contemplare la Gerusalemme nuova                lezza sperimentata del pregare insieme a
due riprese rispettivamente nei capitoli         quale sposa adorna per lo sposo, sembra           voi come ho avuto modo di esplicitare
riguardanti “Le priorità da perseguire”          proprio aprirci alla prospettiva appena           pubblicamente al termine di una S. Mes-
(n.4) e “Il passo da compiere” (n.5); in-        segnalata, questa stessa prospettiva è in-        sa l’ultima domenica di ottobre: sono la
dicazioni che sicuramente metteremo a            dicata esplicitamente dalle parole del Ve-        ricchezza e la bellezza che si “impongo-
tema in sede di Consiglio pastorale nei          scovo al n. 2 della Lettera dove si legge         no” con evidenza promettente e soprat-
prossimi mesi. Tuttavia, quel che perso-         che “alla contemplazione dell’opera di Dio        tutto liberante rispetto ai problemi che
nalmente trovo affatto significativo con-        deve ispirarsi il nostro cammino di Chiesa        possono esserci.
siste nel costatare che tali “compiti” non       nel tempo”.                                                                    (continua a pag. 4)

                                                                       3
UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
VITA TRA NOI

(segue da pag. 3)

Ma non sono questi a determinarmi! È                                                      Aiutarci a riconoscere l’opera di Dio che                                                               dell’esperienza cristiana.
quella gratuità inattesa, indeducibile il                                                 accade in noi e in mezzo a noi e il te-                                                                 E saranno forse le stesse tensioni a dare
cui riconoscimento (o se vogliamo la cui                                                  nerci reciprocamente desti a questa pri-                                                                la prima forma fattuale a quel tema del-
contemplazione) apre e lancia nella real-                                                 maria attenzione hanno da essere le ten-                                                                la “sinodalità” alla quale il Vescovo si
tà. E quel che vale nella vita di ognuno                                                  sioni caratterizzanti oltre che i rapporti                                                              riferisce come alla “sfida da raccogliere”.
vale anche nella vita di una comunità.                                                    amicali, gli stessi momenti istituzionali                                                                                              Don Mario

MESSE DI AVVENTO IN DUOMO, L’ARCIVESCOVO INVITA
Incontra sei categorie: i nonni, gli insegnanti, i nati nel 1951, gli infermieri, le badanti, gli sportivi.

Sono sei le categorie di persone che l’Arcivescovo di Milano,                                                                                       scovo invita in Duomo tutti coloro che sono nati nel suo stesso
mons. Mario Delpini, invita in Duomo a Milano per la Messa                                                                                          anno, il 1951. A seguire gli infermieri (3 dicembre), le badanti
delle 17.30 nelle domeniche di Avvento: i nonni, gli insegnanti,                                                                                    (10 dicembre) e gli sportivi (17 dicembre).
i nati nel 1951, gli infermieri, le badanti, gli sportivi.                                                                                          Alcune celebrazioni delle 17.30 in Cattedrale saranno precedu-
L’Avvento, tempo liturgico che la Chiesa vive come preparazio-                                                                                      te alle 16.45 da un momento di dialogo con la categoria invitata
ne al mistero del Natale, da qualche anno la Diocesi ambrosiana                                                                                     quel giorno.
lo pensa anche come occasione per sottolineare il valore della                                                                                      Serve la collaborazione di tutti per estendere l’invito dell’Arcive-
Cattedrale, della preghiera con il Vescovo, per approfondire le                                                                                     scovo a queste categorie di persone.
ragioni della fede e offrire l’opportunità di riavvicinarsi al mes-                                                                                 In ogni parrocchia farsi carico di diffonderlo è un importante
saggio cristiano.                                                                                                                                   gesto missionario.
 Ogni domenica avrà una speciale attenzione per alcune situa-                                                                                                                                    mons. Davide Milani
zioni: di esperienza familiare, attività lavorativa o generazionale.                                                                                                Responsabile comunicazione, Arcidiocesi di Milano
Si inizia la prima domenica di Avvento con i nonni (12 novem-                                                                                                                          Portavoce mons. Mario Delpini
bre), poi gli insegnanti (19 novembre). Il 26 novembre l’Arcive-

               Celebrazione eucaristica                                                                 Celebrazione eucaristica                                                                             Celebrazione eucaristica
               nelle domeniche di Avvento                                                               nelle domeniche di Avvento                                                                           nelle domeniche di Avvento
 Arcidiocesi                                                                              Arcidiocesi                                                                                          Arcidiocesi
  di Milano                                                                                di Milano                                                                                            di Milano

                                                                                                        L’ARCIVESCOVO INVITA
               L’ARCIVESCOVO DELPINI
                                                                                                        INSEGNANTI, STUDENTI E
               INVITA I NONNI IN DUOMO
                                                                                                        IL MONDO DELLA SCUOLA
               Domenica 12 novembre 2017 ore 16.45
               Duomo di Milano
                                                                                                        Domenica 19 novembre 2017               ore 17.30
                                                                                                                                                                                                             L’ARCIVESCOVO DELPINI
               «Fu così che l’Angelo inventò i nonni per consolare i bambini
                                                                                                        Duomo di Milano - Santa Messa della seconda domenica di Avvento
                                                                                                                                                                                                             INVITA I COETANEI
                                                                                                                                                                                                             NATI NEL 1951 IN DUOMO
               e prepararli alla festa di Natale: per questo in certi presepi c’è anche                 «Auguro a tutti voi, genitori, insegnanti, persone che lavorano nella scuola,
               la statuina della nonna di Gesù, vicino alla mangiatoia,                                 studenti, una bella strada nella scuola, una strada che faccia crescere
               pronta a raccontare una storia e a fare una carezza con la rugosa                        le tre lingue, che una persona matura deve saper parlare:
               mano sinistra, nel caso il Bambino non riesca a prendere sonno»                          la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani»
               (M. Delpini, Un Angelo in paese. Storie di Natale per famiglie)                          (Papa Francesco, Discorso al mondo della scuola, Roma 10 maggio 2014)
                                                                                                                                                                                                             Domenica 26 novembre 2017
                                                                                                                                                                                                             Duomo di Milano
               Ore 16.45                Momento di dialogo tra i nonni e l’Arcivescovo                  Ore 15-17      Possibilità di visite guidate gratuite per gli insegnanti
               Ore 17.30                Santa Messa della prima domenica di Avvento                                    al Museo del Duomo di Milano (piazza Duomo 12)
                                                                                                                       o al Museo Diocesano Carlo Maria Martini (corso di Porta Ticinese 95)                 Ore 17.30             Santa Messa della terza domenica di Avvento

               Per favorire l’organizzazione si chiede di segnalare la propria adesione                 Per favorire l’organizzazione è necessario segnalare la propria adesione                             Per favorire l’organizzazione si chiede di segnalare la propria adesione
               su www.chiesadimilano.it/messeavvento                                                    su www.chiesadimilano.it/messeavvento                                                                su www.chiesadimilano.it/messeavvento

               Tutte le informazioni su www.chiesadimilano.it                                           Tutte le informazioni su www.chiesadimilano.it                                                       Tutte le informazioni su www.chiesadimilano.it

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UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
LA CONSACRAZIONE AL CUORE DI MARIA
Sabato 25 novembre l’ingresso ufficiale di don Mario Manzoni. Alle 18,30, nella Messa solenne presieduta da
mons. Carlo Faccendini, la nostra comunità parrocchiale si consacrerà alla Madonna.
Il Salmo 127 (126) esordisce con i ver-        glio che certamente non ci farà mancare         addirittura nazioni intere hanno com-
si: “Se il Signore non costruisce la casa,     le grazie per essere all’altezza delle parole   piuto con fervore il solenne gesto della
invano vi faticano i costruttori”. Così        che pronunceremo.                               consacrazione.
appare evidente ciò che pure l’esperienza      Dopo essere stati sostenuti dalla pia de-       Dunque, proprio ora, in ragione della
può confermare, ovvero che il felice esi-      vozione dei primi cinque sabati del mese        particolarissima intitolazione della no-
to della nostra collaborazione al perenne      e avere celebrato in questo anno il cente-      stra parrocchia, al momento dell’inse-
innalzamento dell’edifico spirituale della     nario delle apparizioni di Maria a Fati-        diamento del nostro nuovo parroco don
Santa Chiesa Cattolica, di cui tutti i fede-   ma, vogliamo procedere nella medesima           Mario e alla presenza del vescovo ausilia-
li sono parte come “pietre vive”, non può      direzione guidati proprio dal suo Cuore         rio, in un delicato tempo di avvicenda-
che discendere dal riconoscimento della        Immacolato. Questo nella coscienza che          menti anche per la nostra amata diocesi
nostra completa dipendenza da Dio. Tra         negli straordinari interventi di cento          e infine, nell’attesa della promessa con-
i modi più alti di onorare questo mirabile     anni fa – ancora tanto attuali – la Santa       versione di una società che sempre più
rapporto vi è quello della consacrazione       Madre di Dio ha chiesto espressamente il        diviene spiritualmente povera, è parso
personale che è un atto con cui possiamo       personale coinvolgimento di ogni buon           opportuno elevare fidenti il nostro “sì” a
rinnovare la consacrazione avvenuta nel        cristiano nell’opera di redenzione, anzi-       Dio e offrire alla Santa Vergine le nostre
nostro battesimo e affermare di donarci        tutto con la penitenza e la preghiera per       preghiere e la nostra promessa per porre
interamente a Dio, che ci ha creati per        la conversione dei peccatori. In tanti ci       noi, le famiglie e la parrocchia tutta “Sub
amore e che ci invita ad aderire a questo      hanno preceduto e nel secolo trascorso          Tuum Praesidium”.
amore in pienezza.                             decine e decine di parrocchie, diocesi e                                   Diego Ambrosini
Sabato 25 novembre, in occasione
dell’ingresso ufficiale di don Mario Man-
zoni (Messa solenne alle 18,30 a Santa           sabato 25 novembre 2017
Maria Nascente insieme a mons. Car-              chiesa prepositurale di santa maria nascente
lo Faccendini, vicario episcopale della
Zona 1), la nostra comunità parrocchia-          in qt8 milano ore 18.30
le si consacrerà al Cuore Immacolato di          INGRESSO DEL PARROCO
Maria Santissima. Con la preghiera che           don mario giovanni manzoni
leggeremo insieme assumeremo l’impe-
gno di seguire con accresciuta determi-          santa messa solenne e consacrazione della
nazione l’esempio di Gesù e conferme-            comunità parrocchiale alla madonna
remo il desiderio di scegliere anche noi
Maria quale Madre e quale Avvocata che
                                                 PRESIEDE IL RITO DI IMMISSIONE
intercede presso il trono della Divina           MONS. CARLO FACCENDINI
Misericordia. Nella misura in cui Maria          vicario episcopale zona i
partecipa, per la sua Maternità, alla mis-       al termine, la nostra comunità saluta il nuovo
sione di Cristo, consacrarsi al suo Cuore
                                                 parroco. alle ore 19.45 nei saloni sottostanti
Immacolato significa consacrarsi come
lei a Cristo, coltivando le virtù mariane,
                                                 la chiesa (accesso scalone a destra della
specialmente l’umiltà e la purezza. Perciò       chiesa) per momento conviviale di apericena.
quanto più ci avvicineremo a Maria tan-          a seguire in auditorium gp ii “parole e musica”
to più ci sarà prossimo il suo diletto Fi-

                                                                    5
UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
VITA TRA NOI

LA FESTA DI TUTTI I SANTI
È stato Papa Gregorio IV nel IX secolo a spostare la data della festa dal 13 maggio al 1° novembre.

Nel corso della sua storia la Chiesa è an-     teva più sposarsi e quindi avere rapporti      martiri, festeggiati nella domenica suc-
data sempre più approfondendo i doni           con uomini. Al termine “sanctus” cor-          cessiva a Pentecoste.
che Cristo, attraverso la sua Incarnazio-      risponde il greco “aghios” usato nella         L’ufficializzazione del culto dei martiri
ne, Passione, Morte e Resurrezione, le         fase tarda di tale civiltà per indicare la     avvenne a Roma quando il Pantheon fu
ha affidato, “in primis” la Sua comunio-       purezza delle divinità del culto orientale     intitolato da papa Bonifacio IV “Sancta
ne con ciascun essere umano e quella di        (Iside, Serapide, ecc.). Nella traduzione      Maria ad martyres” il 13 maggio 610.
ciascun essere umano con la Santa Tri-         della Bibbia l’ebraico termine “qds”, os-      Sotto papa Gregorio III nell’VIII secolo
nità. Nè vi sono stati Suoi gesti o parole     sia separato (sottinteso dalla mondani-        una cappella all’interno della basilica di
che non abbiano rivelato all’umanità la        tà) viene prima tradotto con “aghios” e        S. Pietro in Vaticano venne intitolata ai
profonda unità dell’amore trinitario.          poi con “sanctus”.                             martiri, agli apostoli e ai confessori.
Con Gesù, potremmo dire, nasce in sen-         Chiarita, quindi, l’origine del termine        A papa Gregorio IV nel IX secolo si deve
so pieno la santità, la chiamata speciale      possiamo capire perché la narrazione           lo spostamento di quella che era diven-
di ciascun essere umano all’unione con         della vita dei santi o la scienza che si oc-   tata “de facto” la festa di tutti i santi dal
la Sua persona. Il mondo romano posse-         cupa di tali narrazioni prenda il nome         13 maggio al 1° novembre.
deva il concetto di “sacer”, sacro: ciò che    di agiografia.                                 Tale spostamento di data, avvenuto per
apparteneva a un dio, a un tempio, al          Pertanto la stretta unione, o santità, con     volontà di Gregorio IV, ebbe diffusione
suo sacerdote, al territorio a lui appunto     Cristo degli apostoli, culminata con la        su tutto il territorio del Sacro Romano
consacrato (in greco corrisponderebbe          loro morte tramite il martirio, testimo-       Impero per ordine del sovrano Ludovi-
al termine “hieròs”).                          niava la certezza della loro vita basata       co il Pio, figlio di Carlo Magno.
Era presente anche il termine “sanctus”,       sulla Sua presenza e la fondata speran-        La decisione fu presa per contrastare il
participio passato del verbo sancire, col      za nella resurrezione. Nell’antico culto       perdurante culto celtico di celebrare il
significato di inviolabile. E tale era ogni    antiocheno venivano chiamati “santi”           passaggio dalla fase dell’anno domina-
sacerdotessa Vestale che dal momento           i battezzati e proprio nella comunità          ta dalla luce a quella dominata dal buio
del suo servizio alla dea Vesta non po-        di Antiochia di Siria iniziò il culto dei      con riti sciamanici legati alle ombre dei

  MA CHI SONO I SANTI? E QUANTI SONO?
  “Sono una moltitudine immensa che nessuno può contare. Per questo il mondo non è ancora finito”.
  Ma chi sono i santi? Ecco come li ha          tendere l’orecchio e ascoltare la parola      si esaltano, non attirano l’attenzione su
  definiti il nostro nuovo Arcivescovo,         che rivela la volontà del Dio vivente:        di sé, non si esibiscono in modo da at-
  mons. Mario Delpini:                          infatti sono servi del Dio vivente. Van-      tirare l’attenzione: sono solo dei servi e
  “I servi del Dio vivente abitano tra gli      no a dormire, ogni sera, come tutti, ma       sono contenti di servire il vino nuovo
  uomini ma sono sconosciuti. Vivo-             non possono coricarsi senza dichiarare:       perché sia lieta ogni festa. Attraversa-
  no la vita di tutti ma non intendono          “Abbiamo fatto quello che dovevamo            no, come tutti, giorni di tribolazione,
  la vita come un tirare avanti né come         fare; siamo solo dei servi”. Sono i servi     ma non si abbattono oltre misura, non
  una carriera per arrivare primi e lasciar-    del Dio vivente. Si ammalano, come            si stupiscono che proprio a loro tocchi-
  si gli altri alle spalle. Loro intendono      tutti, e muoiono, come tutti; ma an-          no sventure e dispiaceri: vivono la tri-
  la vita come un servizio da rendere a         che nel soffrire e nel morire dichiarano      bolazione come il tempo per lavare le
  Dio, sono i servi del Dio vivente. Si al-     di consegnare lo spirito nelle mani del       loro vesti nel sangue dell’Agnello, cioè
  zano ogni giorno come tutti, ma non           Dio vivente: sono i suoi servi. Attraver-     come un percorso di conformazione
  possono cominciare la giornata senza          sano, come tutti, giorni di festa ma non      al servo di Jahvè, infatti sono servi del

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UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
morti tra la fine di ottobre e l’inizio
di novembre. Così la Chiesa voleva ri-
badire che nel buio del mondo i santi
viventi sulla Terra, Chiesa militante, e
quelli ascesi al Cielo, Chiesa trionfante,
sono il tramite della luce divina. Gli ir-
landesi finirono per chiamare la sera del
31 ottobre All Hallows = Tutti i Santi
+ eve = Vigilia da cui deriva per con-
trazione “Halloween”, usato nel mon-
do anglosassone e anche in America
dopo l’ondata di emigrazione irlandese
nell’Ottocento. Che cosa sia diventato       Beato Angelico, Santi, scomparto della predella della Pala di Fiesole, 1430 ca., Londra, National Gallery
Halloween nella cultura americana lo
vediamo chiaramente ai giorni nostri         dell’eucaristia “Pro requie omnium de-                  l’eternità, la pienezza della vita in Dio. E
anche in Italia.                             functorum”, esteso a tutta la Chiesa con                così questa festa ci fa pensare alla Chiesa
La stretta connessione fra la Chiesa vi-     Bolla papale da parte di Benedetto VIII                 nella sua duplice dimensione: la Chiesa
sibile e quella invisibile ebbe una par-     (1016).                                                 in cammino nel tempo e quella che ce-
ticolare sottolineatura nel mondo mo-        Papa Benedetto XVI così ha riassunto la                 lebra la festa senza fine, la Gerusalemme
nastico e un impulso decisivo per la         festa di Tutti i Santi: “Questa festa ci fa             celeste. Queste due dimensioni sono
decisione dell’abate Odilone di Cluny        riflettere sul duplice orizzonte dell’uma-              unite dalla realtà della «comunione dei
di commemorare i defunti nel vespro          nità, che esprimiamo simbolicamente                     santi»: una realtà che comincia quaggiù
del primo novembre e commemorarli            con le parole “terra” e “cielo”: la terra               sulla terra e raggiunge il suo compimen-
il giorno successivo con la celebrazione     rappresenta il cammino storico, il cielo                to in cielo. Nel mondo terreno, la Chie-
                                                                                                     sa è l’inizio di questo mistero di comu-
                                                                                                     nione che unisce l’umanità, un mistero
                                                                                                     totalmente incentrato su Gesù Cristo: è
                                                                                                     Lui che ha introdotto nel genere umano
                                                                                                     questa dinamica nuova, un movimento
                                                                                                     che la conduce verso Dio e al tempo
Dio vivente. Sono dappertutto e sono         to va male, che tutto è sbagliato, che
                                                                                                     stesso verso l’unità, verso la pace in sen-
spesso una presenza così quotidiana,         tutti sono egoisti, disonesti, stupidi. Ma
                                                                                                     so profondo. Gesù Cristo - dice il Van-
affidabile, modesta, che sono conside-       in realtà quanti sono? Ecco, sono una
                                                                                                     gelo di Giovanni (11,52) - è morto «per
rati una presenza abituale, necessaria e     moltitudine immensa che nessuno può
                                                                                                     riunire insieme i figli di Dio dispersi», e
scontata, come le colonne del tempio,        contare. Per questo il mondo non è an-
                                                                                                     questa sua opera continua nella Chiesa
ma sono loro che tengono in piedi il         cora finito, perché gli angeli non hanno
mondo, come le colonne tengono in            impresso il sigillo del Dio vivente sulla               che è inseparabilmente «una», «santa»
piedi il tempio. Allo sguardo superficia-    fronte dei suoi servi, perché sono innu-                e «cattolica». Essere cristiani, far parte
le sembrano che siano pochi e mediocri,      merevoli e appena la tribolazione o la                  della Chiesa, significa aprirsi a questa
al giudizio sbrigativo e scontento sono      persecuzione li inghiotte, altri si fanno               comunione, come un seme che si schiu-
considerati un’eccezione, soprattutto        avanti da ogni nazione, tribù, popolo,                  de nella terra, morendo, e germoglia
da coloro che sono abituati a dire ogni      lingua”.                                                verso l’alto, verso il cielo”. (Angelus, 1°
male dell’umanità e a decretare che tut-                       (a cura di Anna Carini)               novembre 2012)
                                                                                                                            Emanuele Atanassiu

                                                                    7
UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
VITA TRA NOI

LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
“Chi riconosce il Figlio e crede in Lui avrà la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,40-44).
Nell’omelia della Messa del 2 novembre,         La coscienza morale cristiana non è fon-
celebrata in parrocchia alle ore 21, don        data su leggi aride e razionalistiche – ha
Mario ci ha invitato a riflettere sulla con-    sottolineato don Mario – bensì sulla
catenazione del calendario liturgico, nel       semplice richiesta di Gesù di fidarci total-
quale la celebrazione della memoria dei         mente di Lui e del Suo sacrificio, affidan-
defunti avviene il giorno successivo alla       doci in tutto a Lui. Da questa alleanza de-
festa dei santi, evento gioioso di acclama-     riva la certezza del cristiano che la morte è
zione alla vita.                                vita. Essa è un passaggio doloroso ma ne-
Questo concetto di vita gioiosa è ribadito      cessario, ed è stata riscattata dal sacrificio
nella lettura dal libro dell’Apocalisse, dove   di Cristo, che ci ha rivestiti di tutto ciò
la visione della Gerusalemme Celeste, di-       che era andato perduto, quando Adamo
mora di Dio che scende in mezzo agli uo-        ed Eva cessarono di fidarsi di Dio.
mini, è l’immagine dell’Alleanza tra Dio e      Pensiamo quindi ai nostri cari defunti, a
il suo popolo. Alleanza che dà origine alla     coloro che si sono affidati completamen-
vita dell’uomo e gli fa guadagnare la salvez-   te all’amore di Dio, e preghiamo per tutti
za eterna. Anche nel Vangelo di Giovanni        i defunti, soprattutto per quelle anime,
viene ribadita la certezza che “chiunque        dove alberga ancora il residuo del pecca-
vede il Figlio e crede in Lui, avrà la beati-   to, che li tiene lontani dalla vita eterna                     La morte di san Giuseppe, Merano,
                                                nella Luce di Cristo.                                                       Duomo di St. Nicolas
tudine eterna”, cioè la salvezza, che è nella
Fede, nella fiducia totale in Cristo.                                      Claudia Gariboldi

CON L’AVVENTO LA BENEDIZIONE DELLE CASE
Che significato ha questo gesto che ogni anno compiono i nostri sacerdoti? Ecco alcune testimonianze
Benedire. Bene-dire. Cos’è la benedizione?      modo impulsivo e immediato ci ha portato         ranno separati definitivamente i benedetti
Cos’é la capacità di dire bene degli uomini     tempo fa fuori dall’Eden e ha condotto, e        dai maledetti.
e di dire bene di Dio? Di sentirsi bene detti   tutt’ora conduce, gli uomini in una valle        «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua
da Dio?                                         di lacrime. Ma il dire bene, il bene-dire è      gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul
In una società in cui il male-dire, la maldi-   qualcosa di molto di più. Qualcosa che, ol-      suo trono glorioso. E tutte le genti saranno
cenza, il parlar male degli uomini e di Dio è   tre l’umano, salva l’uomo.                       riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni
diventata una consuetudine corrente, cos’é      Nell’antico testamento la maledizione era        dagli altri, come il pastore separa le pecore dai
il bene-dire e perché a volte siamo così        frequente. Non erano i singoli però a scam-      capri; e metterà le pecore alla sua destra e i ca-
sospettosi verso un sacerdote che salendo       biarsela ad ogni piè sospinto come oggi; la      pri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli della
le scale del nostro palazzo offre gratis una    maledizione era chiesta dal popolo, trami-       sua destra: “Venite, voi, i benedetti del Padre
benedizione sulla nostra casa e sulla nostra    te i profeti, a Dio per eliminare i nemici.      mio; ereditate il regno che v’è stato preparato
famiglia? Perché, distratti, non curanti, e     La benedizione era invece possibile anche        fin dalla fondazione del mondo. (…) e dirà
persino respingenti, non accogliamo que-        all’uomo: la benedizione paterna era neces-      anche a quelli della sua sinistra: “Andate via
sto dono con meravigliata riconoscenza?         saria tanto da essere estorta al padre Isacco    da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato
 A pensarci solo un attimo, già il male-dire    da Giacobbe a scapito del fratello Esaù, e       per il diavolo e per i suoi angeli”».
è una attitudine specificamente umana. Gli      una volta data, risultava irreversibile.         Sarà Dio a dirimere. E non lo farà in base
animali morsicano, abbaiano, evitano, non       Anche nel Vangelo (Mt, 25) benedizione e         ai meriti ma all’amore: in base ad un bic-
hanno il ‘dire’. Il male-dire implica già una   maledizione sono prerogativa di Dio: giu-        chiere d’acqua dato o negato alla sofferenza
capacità di scelta. Una scelta che fatta in     dizio atteso alla fine dei tempi quando ver-     incarnata.

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UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
E ancora nel Vangelo il divieto per gli uo-          ma non ha visto il Signore.                       La benedizione natalizia della casa è per
mini non è quello del bene dire ma è quello          Papa Francesco interrogato sul problema,          me un momento molto significativo, le-
del male dire. (Lc,9) «Mentre stavano com-           come Gesù nella parabola del buon sama-           gato ai ricordi lontani della prima infanzia,
piendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in    ritano, improvvisamente, di colpo, ci ripor-      quando l’arrivo del sacerdote era per me e
alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in   ta all’origine. Il problema non è più perché      mio fratello il segno dell’imminenza della
cammino verso Gerusalemme e mandò mes-               alcuni si tirino indietro, ma chi è il cristia-   festa del Natale. Sono passati vari decenni
saggeri davanti a sé. Questi si incamminaro-         no: «Il cristiano è un uomo, una donna che        da quel tempo, e naturalmente oggi vivo
no ed entrarono in un villaggio di Samaritani        “benedice”, cioè dice bene di Dio e dice bene     la benedizione natalizia con maggiore con-
per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero      degli altri, e che si fa benedire da Dio e da-    sapevolezza: essa è infatti un’occasione di
riceverlo, perché era chiaramente in cammino         gli altri per andare avanti».                     visita di Gesù a ciascuno di noi, nella no-
verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i di-          (omelia s.Marta, 26 giugno 2017).                 stra vita, l’«ingresso» di Cristo nella nostra
scepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore,        Cristiano è chi accoglie Gesù nella sua casa      quotidianità, nelle nostre case, come, più di
vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo       prima di aver controllato se tutto è in ordi-     duemila anni fa, avvenne per il pubblicano
e li consumi?”. Si voltò e li rimproverò. E si       ne. Il cristiano oggi è controcorrente.           Zaccheo: «Zaccheo, scendi subito, perché
misero in cammino verso un altro villaggio».                                         Paola Marzoli     oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5).
Ma cos’è oggi come allora questo nostro                                                                Questa visita mi aiuta a rinnovare il desi-
rifiuto della benedizione? Questo dinie-             In occasione del periodo d’Avvento è con-         derio di aprire la porta del cuore e dell’ani-
go, questa obiezione ad accogliere Cristo            suetudine che i sacerdoti vengano nelle           ma. Pertanto preparo con cura una piccola
in cammino verso Gerusalemme, per cui                nostre case per la benedizione natalizia          tazza, ben disposta su un centrino di lino,
Gesù dice ai suoi apostoli di “passare ad un         alle famiglie. La parola benedire deriva da       contenente dell’acqua benedetta. Questo
altro villaggio?”. Zaccheo era salito sull’al-       due parole latine: bene e dicere, e significa     semplice gesto aumenta il significato pro-
bero per vederlo e quando Gesù gli ha det-           invocare il bene da Dio. La benedizione è         fondo e di grande bellezza del sacerdote be-
to: “Oggi vengo a pranzo da te”, è disceso           una lode divina allo scopo di ottenere aiu-       nedicente, nel quale vi è Gesù che, attraver-
in fretta. Salito a rischio è disceso in fretta.     to e protezione. Alcuni storici ritengono         so la sua Chiesa, viene a visitarci e a portarci
E ha rinunciato alla metà della sua voraci-          che l’origine della benedizione delle case a      la gioia e la pace che solo Lui può donare.
tà mal posta. O meglio: ne è stato liberato,         Milano in questo periodo risalga all’inver-       Ai sacerdoti di Santa Maria Nascente
sollevato da Uno che è entrato con un pas-           no 1576, epoca in cui vi era la peste, e san      esprimo pertanto tutta la mia gratitudine,
so e uno sguardo diverso a casa sua                  Carlo Borromeo visitava le case degli appe-       perché con grande fatica e impegno percor-
Al nostro tempo il poeta Montale non si              stati portando conforti religiosi.                rono tutto il nostro quartiere e visitano le
arrampica sull’albero:                               Vi sono diverse spiegazioni in merito anche       famiglie desiderose di aprire la loro porta
“Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro              all’origine della benedizione nelle case nel      a Cristo.
per vedere il Signore se mai passi.                  periodo pasquale secondo il rito romano.                                     Claudia Gariboldi
Ahimè, non sono un rampicante ed anche               Una possiamo trovarla nel libro dell’Esodo:
stando in punta di piedi non l’ho mai visto          in senso cristiano riguarda il raggiungimen-      Mi ha sempre colpito, con l’inizio dell’Av-
(Montale, Come Zaccheo, 71)                          to della salvezza attraverso la Resurrezione      vento, la bellezza del rito della Benedizione
Il poeta moderno considera disdicevole               di Cristo. La mia famiglia ha sempre atteso       Natalizia delle famiglie e delle case che i sa-
questo arrampicarsi. Come minimo un                  giosamente la visita e la benedizione dei sa-     cerdoti della nostra parrocchia sono soliti
azzardo a rischio del ‘ridicolo’. Ritiene in-        cerdoti in casa nostra con l’acqua benedet-       impartire, come è tradizione secondo il rito
vece il ‘non arrampicarsi’ cosa buona, un            ta, perchè è un’occasione di incontro, co-        ambrosiano.
moderno ‘tenersi basso’, un pensiero debo-           noscenza reciproca e consolidamento della         Ricordo che tempo fa, incuriosita, chiesi a
le adeguato alla consapevolezza dei tempi.           fede. Mi rende felice anche la benedizione        un prete l’origine di questa tradizione e il
Montale si è corretto da sé. Ha temperato            del mio presepe dalla grotta dorata.              suo significato. Si dilungò nelle spiegazio-
da sé la sua voracità incanalandola nella            In seguito i sacerdoti rilasciano un’imma-        ni e mi diede una risposta esaustiva. Co-
scrittura. Sapeva scrivere meglio degli al-          gine-ricordo votiva sul tema della Natività       minciò con lo spiegarmi che ogni forma di
tri. Ha avuto tre lauree honoris causa e un          dipinta dai pittori più celebri, che ammiro       benedizione è un ‘sacramentale’, ossia un
premio Nobel, ha fatto scuola, prima ai sa-          e conservo con molta cura.
pienti letterati e poi al popolo dei seguaci,                                        Nabil Morcos                                    (continua a pag. 10)

                                                                           9
UNA SOSTA CONTEMPLATIVA - Parrocchia S. Maria Nascente
VITA TRA NOI

(segue da pag. 9)

segno sacro il cui scopo è di preparare gli          do nel cenacolo a porte chiuse la sera del-       presepe per quell’occasione, così che possa
uomini a ricevere la grazia dei sacramenti e         la resurrezione esclama: “Pace a voi!” (Gv        essere anch’esso benedetto.
di santificare le varie circostanze della vita.      20,19). L’incontro personale del sacerdote        Il sacerdote è solito lasciare in occasione
Ogni benedizione ha un rituale: comporta             in ogni famiglia significa, cioè, l’incontro di   della sua visita una immaginetta in cui è ri-
sempre una preghiera, la lettura della Pa-           Gesù con ciascuno di noi, nella nostra vita,      tratta una icona della Sacra Famiglia e una
rola di Dio, un gesto (come ad esempio               l’«ingresso» di Cristo nella nostra quotidia-     preghiera da recitare insieme. Quella pre-
l’imporre la mano), il segno di croce e l’a-         nità, nelle nostre case, come avvenne per         ghiera mi accompagna nel periodo natali-
spersione con l’acqua benedetta. Le formu-           il pubblicano Zaccheo: “Zaccheo, scendi           zio e amo recitarla ogni sera davanti al mio
le di benedizione hanno quindi soprattutto           subito, perché oggi devo fermarmi a casa          presepe. Mi fa piacere condividere una del-
lo scopo di rendere gloria a Dio per i suoi          tua” (Lc 19,5).                                   le preghiere di benedizione riportata qual-
doni, chiedere i suoi favori, la sua miseri-         O più semplicemente reca l’auspicio che           che anno fa su una di quelle immaginette
cordia e la difesa dal male.                         questo Bambino che nasce a Natale, il             e che ho trovato molto bella e ho imparato
È possibile ricevere la benedizione delle            Verbo di Dio fatto Uomo, rifiutato a Bet-         a memoria perché, meglio di ogni cosa, ri-
persone, degli oggetti, dei luoghi, del cibo,        lemme e dal mondo attuale, trovi spazio           assume il significato profondo del gesto:
della campagna, degli animali, ecc.. Questo          nel nostro intimo, nelle nostre case. La                     Signore Gesù, Figlio di Dio,
a significare come l’amore di Dio e la Sua           benedizione natalizia vuole ricordarci che            che nel mistero della tua incarnazione
benevolenza si estendono sopra tutta la vita         l’atteggiamento più vero non è quello del                hai voluto abitare in mezzo a noi,
dell’uomo, abbracciano tutto e tutti. Cia-           disorientamento ma della speranza che “la         visita e benedici questa casa e questa famiglia
scuno di noi, attraverso la benedizione, è           Persona di Gesù può dare alla vita un nuo-                     che celebra il suo Natale.
protetto e guidato dal Signore.                      vo orizzonte e, con ciò, una direzione deci-        Allieta tutti i suoi membri con l’esperienza
Continuò poi col darmi altre spiegazioni.            siva”. Ricordo che da allora, grazie a quelle                     viva del tuo amore.
Alla benedizione natalizia delle famiglie è          spiegazioni, attendo sempre con gratitudi-                 Dona a tutti la pace del cuore,
sotteso un significato importante: Gesù,             ne e letizia il sacerdote che viene nella no-         sostieni i fanciulli e i giovani nella loro
attraverso la sua Chiesa, viene a visitarci          stra casa per la benedizione natalizia. E se                            crescita,
e a portarci la gioia e la pace che solo Lui         l’Avvento è un tempo di attesa per prepa-            benedici la fatica di chi studia e lavora,
può donare. Non la falsa pace del mondo.             rare il cuore ad accogliere Gesù che viene,                 solleva ogni pena di chi soffre,
Gesù, infatti, dice così nel Vangelo di Luca:        mi piace disporre il cuore e l’ambiente di             conforta tutti con la tua benedizione.
“In qualunque casa entriate, prima dite              casa a questo incontro, curando ogni par-                                Amen.
‘Pace a questa casa’” (Lc 10, 5), ed entran-         ticolare: cerco, ad esempio, di preparare il                                      Mariella Lobefalo

                             BENEDIZIONE DELLE CASE NATALE 2017
 Via                                    N°                                             Data
 IPPODROMO                              66 – 76 – 61 – 2                               12.12.2017 - POMERIGGIO
                                        7–9                                            12.12.2017 - POMERIGGIO
                                        56 - 60                                        29.11.2017 - POMERIGGIO
                                        14 – 16                                        16.12.2017 - MATTINO
 DIOMEDE                                60                                             01.12.2017 - POMERIGGIO
                                        36 – 38                                        24.11.2017 - MATTINO
 TRENNO                                 15                                             23.11.2017 - POMERIGGIO
                                        22                                             24.11.2017 - MATTINO
                                        12 – 18 - 28                                   01.12.2017 - POMERIGGIO
                                        25 - 32                                        01.12.2017 - POMERIGGIO
                                        41                                             12.12.2017 - POMERIGGIO
 OSMA                                   2                                              15.12.2017 - POMERIGGIO
                                        5                                              22.11.2017 - POMERIGGIO
 SANT’ELIA                              16 – 14 – 10 – 8 – 22 – 24                     20.11.2017 - POMERIGGIO
                                        32                                             22.11.2017 - POMERIGGIO
 GOYA                                                                                  22.11.2017 - POMERIGGIO

                                                                          10
Via                       N°                                       Data
MORETTI                   20 – 21 – 23                             20.11.2017 - POMERIGGIO
                          16                                       20.11.2017 - POMERIGGIO
                          2-4                                      27.11.2017 - POMERIGGIO
LERICI                                                             20.11.2017 - POMERIGGIO
VERSILIA                                                           20.11.2017 - POMERIGGIO
LAIGUEGLIA                                                         20.11.2017 - POMERIGGIO
TERRAGNI                                                           20.11.2017 - POMERIGGIO
PIETRA LIGURE                                                      20.11.2017 - POMERIGGIO
FINALE LIGURE                                                      20.11.2017 - POMERIGGIO
ANDORA                                                             20.11.2017 - POMERIGGIO
ARENZANO                                                           20.11.2017 - POMERIGGIO
DADDI                                                              22.11.2017 - POMERIGGIO
SIRONI                                                             22.11.2017 - POMERIGGIO
POGATSCHNIG               dal 3 al 29                              27.11.2017 - POMERIGGIO
                          32                                       13.11.2017 - POMERIGGIO
                          31 – 40                                  18.12.2017 – POMERIGGIO
VAL MARTELLO                                                       14.11.2017 – POMERIGGIO
LEVANTO                                                            15.11.2017 - POMERIGGIO
AGRIGENTO                                                          15.11.2017 - MATTINO
CASSINO                                                            15.11.2017 - POMERIGGIO
CREMOSANO                 2                                        14.11.2017 – POMERIGGIO
                          4/A – 4 – 6                              19.12.2017 - POMERIGGIO
MARTINO BASSI             7-9                                      13.11.2017 – POMERIGGIO
ODERZO                                                             13.11.2017 – POMERIGGIO
LOVERE                                                             15.11.2017 - POMERIGGIO
SESTO CALENDE                                                      01.12.2017 – POMERIGGIO
CASCINA MOJETTA                                                    01.12.2017 – POMERIGGIO
P.zza S. Maria NASCENTE   3                                        01.12.2017 – POMERIGGIO
SALMOIRAGHI               27                                       01.12.2017 – POMERIGGIO
                          10                                       11.12.2017 - POMERIGGIO
BERTINORO                 1-3                                      11.12.2017 - POMERIGGIO
                          9                                        13.12.2017 – POMERIGGIO
RUSSI                                                              11.12.2017 - POMERIGGIO
VESIO                                                              11.12.2017 - POMERIGGIO
MONTICHIARI                                                        11.12.2017 - POMERIGGIO
SERRA                     7                                        05.12.2017 - MATTINO E POMERIGGIO
COLLECCHIO                4–6–8                                    17.11.2017 - POMERIGGIO
                          12/A-12/B -14 - dal 16/1 al 16/17        11.12.2017 - POMERIGGIO
BRENTONICO                                                         17.11.2017 - POMERIGGIO
NAGO                                                               04.12.2017 - POMERIGGIO
BREGUZZO                                                           14.12.2017 - POMERIGGIO
ISERNIA                   8 - 10                                   23.11.2017 - MATTINO
PERGINE                   2– 4–6–8                                 23.11.2017 - MATTINO
                          3                                        05.12.2017 - POMERIGGIO
                          10                                       30.11.2017 - MATTINO
                          12                                       30.11.2017 - POMERIGGIO
CIMABUE                   5                                        04.12.2017 - MATTINO E POMERIGGIO
                          2 – 6 – 18                               11.12.2017 - POMERIGGIO
                          4 – 20                                   17.11.2017 - POMERIGGIO
                          9                                        24.11.2017 - POMERIGGIO
                          15                                       06.12.2017 - POMERIGGIO
                          19                                       23.11.2017 - MATTINO E POMERIGGIO

                                                              11
VITA TRA NOI

DOMINGUEAR? SÌ, GRAZIE!
Ricordando la frase che il Papa ci ha detto allo stadio San Siro, quest’anno la Festa d’inizio d’anno dell’Oratorio
ha messo al centro questa esperienza. Grazie anche agli Amici di Zaccheo.
Ma ci ricordiamo quello che Papa Fran-
cesco ha detto ai ragazzi della Cresima
nello stadio di San Siro? Ha proposto un
verbo corrispondente a una pratica di vita
della sua Buenos Aires: «Dominguear»,
cioè “fare domenica” passando più tempo
con i figli, ad esempio andando prima a
Messa e poi in un parco. «La fede si vive
in un ambiente di famiglia che promuo-
ve la gratuità, il passare il tempo insieme.
Questo non richiede soldi, al contrario, è
l’invito a benedire lo stare insieme, che è
una cosa bella. Ci possono mancare tante
cose, però siamo uniti e questo è un in-
segnamento molto bello». «Tanti genitori
devono lavorare anche il giorno festivo, e
questo è brutto».                                millennio tutti i Papi insistono: guai a chi    era più povero; e non è che allora ci fosse
Il Papa ci ha semplicemente ricordato            tocca la domenica, non è di diritto uma-        meno penuria di oggi. C’è qualcosa di più
qualcosa che rischiamo di perdere in que-        no, ma divino.                                  prezioso del lavoro: ed è il suo senso.
sti tempi così liquidi, dove tutto trascor-      Nel Seicento (Promessi Sposi e dintorni)        Il riposo non è l’ozio, ha insistito Bergo-
re velocemente nell’indifferenza uguale a        alla domenica e nelle feste comandate la        glio. Ma un tempo più forte dove si guar-
tutto il resto, e possiamo tranquillamente       gente lasciava giù il forcone, si sedeva in     da con tenerezza il volto delle persone del-
(ahi ahi!!!) non gustarci niente. Va be’, for-   famiglia a dividere lo scarso companatico,      la nostra vita, e il frutto del nostro lavoro,
se ho esagerato. Comunque, da qualche            ne faceva un fagottello da far arrivare a chi   che non è per forza quello in fabbrica e uf-

                                                                     12
farsi dominare dalla solita ansia feriale, di
                                                                                               quando si corre non si sa bene dove e per-
                                                                                               ché, ma si corre, forse per distrarsi, forse
                                                                                               per non sentire troppo dolore.
                                                                                               Con l’eco di queste parole ancora ben vivo
                                                                                               nella mente e nel cuore, quest’anno la Fe-
                                                                                               sta di inizio anno dell’Oratorio ha voluto
                                                                                               mettere al centro proprio l’esperienza del
                                                                                               Dominguear. Dopo il rinnovo del man-
                                                                                               dato educativo durante la celebrazione
                                                                                               della Messa, accolto dalla golosa esperien-
                                                                                               za culinaria degli Amici di Zaccheo, con
                                                                                               una sessantina di famiglie ho potuto fare
                                                                                               esperienza di quanto vero sia il richiamo
                                                                                               di Papa Francesco, di quanto sia bello po-
                                                                                               ter vivere così la domenica (tenete conto
ficio, ma quello dell’educazione impartita      ordinari, e il sapere che il papà e la mam-    che normalmente per il prete la domenica
ai figli, della compagnia offerta ai malati,    ma non si sono alzati troppo presto, ma        è il giorno più multitasking e maratoneta
ai nonni.                                       riposano, e ti faranno un po’ più di com-      che ci sia!). E proprio in forza di questa
La domenica accade ogni domenica.               pagnia. Ecco, la domenica quando uno è         bellezza, consiglio a tutti di tener d’occhio
Ogni sua ora ha una essenza particolare.        bambino capisce che capita, accade, è un       il calendario dei prossimi Dominguear.
«Essenza» è da estendersi nel suo significa-    avvenimento che non è controllato da                                         Don Alessandro
to di profumo. Così come si dice l’essenza      noi. È come la pioggia: bagna buoni e cat-
                                                                                                               Nelle foto: particolari della festa
dei fiori. La domenica, con i suoi cibi stra-   tivi, sta a ciascuno di saperne godere senza                     d’inizio d’anno dell’Oratorio.

                                                                    13
VITA TRA NOI

UN LIBRO PER NATALE
In Italia si legge sempre di meno. Un peccato. Perché invece non ne facciamo un dono? Ecco le nostre proposte.
Maurizio De Bortoli e Guido Mezzera - L’amicizia di Zanco                    Eppure anche in questo si innalza un fiducioso: “Pensaci Tu, ora
                      Edizioni Itaca                                         pensaci Tu”. È apparentemente assurdo ciò che questo insegnante
                                                                             afferma della sua vita: “Io sono più contento adesso di quanto lo
                         Ho letto un libro che è la storia di una meta-      fossi prima”. Il fatto è che qualcosa di misterioso e grande avvie-
                         morfosi di un uomo che, sfidato dalla morte         ne nella vita di quest’uomo sfidato dalla morte. Che chiede sì la
                         non indietreggia, non maledice, ma decide           guarigione, ma aggiunge: “Il miracolo è già avvenuto, la mia vita è
                         di accettare ogni mattina che viene come la         cambiata”.
                         circostanza che Cristo gli mette davanti.           ( dalla prefazione di Marina Corradi)
                         Accade a Zanco, cinquantenne padre di fa-           Considerare questo libro edificante è riduttivo, è piuttosto un bran-
                         miglia, che conosce di avere un cancro già          dello di realtà prezioso che viene mostrato e che ci interroga sulla
                         troppo avanti per poterlo vincere. La soffe-        nostra fede e sulla distrazione che ci impedisce di vedere quanti eroi
renza si allarga: lavorare è impossibile, il respiro manca, il corpo si      della malattia abbiamo intorno e incontriamo, persone che, pur
gonfia a dismisura, ma soprattutto il pensiero va alle figlie bambine.       avendo bisogno della nostra amicizia, tanto ci possono dare.

Massimo Camisasca - La straniera - Edizioni S.Paolo                          gli Apostoli. “Lo scopo di questo piccolo li-
                                                                             bro è di fare amare il corpo di Cristo. Non si
Il sottotitolo, “Meditazioni sulla Chiesa”, spiega bene il contenuto del     può amare Cristo se non si ama la Chiesa”.
testo. Dal risvolto di copertina prendiamo questa sintesi: la Chiesa è       Il titolo è ben spiegato da mons Camisasca
diventata una sconosciuta per l’uomo contemporaneo, una straniera,           stesso. “La straniera” identifica innanzitutto
come ha scritto il poeta T.S.Eliot più di ottant’anni fa nei cori de “La     Colei che viene dal di fuori di noi. Questa è
rocca”. Si parla poco di lei, o meglio, se ne parla in termini politici o    la Chiesa. È “la straniera” per poter essere la
scandalistici, perdendo il senso della Chiesa come corpo di Cristo,          compagna di viaggio. “Straniera” perché na-
indissolubile dalla sua persona. E allora come comprendere oggi chi è        sce prima delle nostre debolezze e delle nostre
la Chiesa? Come cercare e amare il suo volto nella storia?                   fatiche, altrimenti non potrebbe sorreggerle.
Massimo Camisasca risponde a queste domande puntando al cuo-                 Viene da Dio e porta nella nostra vita la dimensione delle cose grandi,
re dell’esperienza cristiana: la bellezza dell’amicizia con Cristo. Lo fa    una dimensione più aperta e più consona a quello che il nostro cuore
ripercorrendo la nascita della comunità ecclesiale al tempo di Gesù,         desidera. Lei sempre ci sopravanzerà e ci indicherà le strade per andare
a partire dai primi che l’incontrarono: Maria, i discepoli, le donne,        a Dio.

Louis De Wohl - Infiammare ogni cosa.                                        salemme, la fondazione a Roma di un nuovo ordine, la Compagnia
La storia di Francesco Saverio - Edizioni BUR                                di Gesù; poi finalmente la benedizione della corte reale portoghese
                                                                             per il primo pellegrinaggio in India, raggiunta attraverso un terribile
                         Una vicenda intensa, che sulle orme di una          viaggio in nave approdato inizialmente sulle coste del Mozambico.
                         fervente passione religiosa racconta l’Oriente      Con la capacità narrativa che lo ha reso famoso in tutto il mondo,
                         misterioso e affascinante del Cinquecento.          de Wohl ci trascina tra Goa, Malesia e Giappone lungo il percorso
                         Dai giorni da studente a Parigi all’incontro        missionario di Francesco Saverio, che terminò la sua vita nella piccola
                         decisivo con Ignazio di Loyola fino ai suoi         isola cinese di Sancian. Una vicenda intensa, che sulle orme di una
                         viaggi come gesuita, la storia illuminante          fervente passione religiosa racconta l’Oriente misterioso e affascinante
                         di Francesco Saverio - al secolo Francisco          del Cinquecento.
                         Xavier - è avventurosa come un romanzo: i
                         primi tentativi frustrati di partire per Geru-                                       (a cura di Ottavio Lecis e Don Mario)

                                                                        14
L’INCONTRO CON LA CARITAS DELLA PARROCCHIA
Insieme don Mario e le persone che portano o ricevono viveri del Banco alimentare. Appuntamento sabato 25
novembre alla colletta alimentare.
“Oggi è successa una cosa straordinaria.          nel gestire la raccolta e la distribuzione de-   dà col cuore. Forti di questa esperienza ci
Siamo usciti di casa lasciando le solite occu-    gli aiuti. Ma per accorgersi soprattutto di      diamo appuntamento il 25 novembre per
pazioni del sabato e siamo venuti qui ade-        quanta amicizia vera, di quanta carità, ren-     la giornata della colletta alimentare. È il
rendo all’invito di un pranzo insieme e di        de tutti lieti in questo gesto. È stato facile   giorno in cui, come ogni anno, si ritirano
un concerto. Ora torniamo a casa, ma non          vedere questo perché tutto lo esprimeva:         nei supermercati i viveri di chi vuol donare
siamo gli stessi, torniamo infatti più sereni,    dalle tavole preparate con gusto, dal cibo       e che poi serviranno durante l’anno per la
più consapevoli, più motivati nel fare quan-      cucinato e servito al meglio, dal clima di       distribuzione anche nella nostra parrocchia.
to ci aspetta. Perché? Perché oggi abbiamo        affettuosa conversazione che si respirava        Chi vuole partecipare alla raccolta può dare
incontrato il bello, cioè quello per cui siamo    fra i commensali, dal concerto impegnato         il suo nome direttamente alla Caritas o in
fatti, quello che corrisponde al desiderio del    in canti di raffinata bellezza. Abbiamo tut-     segreteria parrocchiale.
nostro cuore. Bellezza nello stare insieme,       ti ricevuto tanto, come sempre quando si                                       Daria Carenzi
nel condividere cibo, tempo e parole, bellez-
za della musica”.
Con queste parole don Mario ha concluso
sabato 21 l’iniziativa della Caritas della no-
stra parrocchia che aveva invitato gli amici
che portano o ricevono il pacco viveri del
Banco alimentare a ritrovarsi. Un’occasione
che si è ispirata al recente gesto del Papa a
Bologna e che si è voluta per dare la possi-
bilità di conoscersi in un gruppo più ampio
e per accorgersi di come è grande la realtà
di persone impegnate nell’organizzare e

A PRIMI DI DICEMBRE IL MERCATINO NATALIZIO
Anche quest’anno in Auditorium potrete trovare tante idee per i vostri regali.
Ne beneficeranno i nostri amici missionari.
Dai una svolta al tuo Natale!
Non far felice solo chi riceve i tuoi regali, ma anche chi, tramite i
tuoi acquisti, beneficerà del nostro aiuto: i nostri amici missionari!
Dal 2 al 4 dicembre, presso l’Auditorium della nostra chiesa, con
ingresso in via Isernia, troverete tantissime idee per il vostro Nata-
le, per addobbare la tavola, decorare e abbellire la casa, confezioni
regalo, oggettistica, specialità della cucina italiana e tanto altro!
Questi sono gli orari:
Sabato dalle 9,00 alle 12 e dalle 15 alle 19,30
Domenica dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 15 alle 19
Lunedì dalle 9 alle 12
Vi aspettiamo, non mancate!
                                           Le amiche della terza età

                                                                         15
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