Rivista pro natura Ticino

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Rivista pro natura Ticino
rivista pro natura
n° 52, primavera 2017   Ticino

Cervo: emblema della
svolta ecologica
Rivista pro natura Ticino
2                                                  EDITORIALE

                                                   Lo senti il firmamento? Com’è sereno!
                                                   Anche noi siamo dentro.
                                                   Abbiamo Vega nel sangue
                                                   la stella prodigiosa, e istruzioni precise
                                                   per il viaggio, per l’appontaggio
                                                   e coraggio abbastanza per ogni volo.

                                                   (Mariangela Gualtieri, Predica ai pesci)

                                                   Non è bellissima? Questo è per me il       per anime sensibili, è la fonte di una
                                                   rapporto tra uomo e natura, questa         consapevolezza oggi più che mai ne-
                                                   partecipazione, questa fiducia.             cessaria. Fonte di coraggio e di forza
                                                   Meravigliose le orchidee, protagoniste     d’animo. Siamo conseguenti! Pro-
Paola Pronini Medici, membro di comitato           inconsapevoli dell’ultimo numero           viamo a ritrovare un posto dignitoso
(foto: Gianmario Medici).                          della nostra rivista, incantevoli. È da    nell’universo, non umiliamoci ad es-
                                                   questa bellezza che scatena amore che      sere una specie ipertrofica, un paras-
                                                   può, che deve nascere il rispetto per      sita che si autodistrugge dopo aver di-
                                                   la natura, da questa consapevolezza        strutto il mondo che lo ospita per un
                                                   della nostra non autosufficienza, della     eccesso di appetito. Difficile? Sì, ma
                                                   nostra appartenenza a qualcosa di più      non abbiamo coraggio abbastanza per
                                                   grande. L’amore per la bellezza, per       ogni volo?
                                                   la natura, l’arte, la poesia, la solida-
                                                   rietà, non è un lussuoso passatempo                         Paola Pronini Medici

Impressum
Bollettino trimestrale di Pro Natura Ticino

Editrice:
Pro Natura Ticino
c.p. 2317
6500 Bellinzona
Tel.: 091 835 57 67
pronatura-ti@pronatura.ch
www.pronatura-ti.ch
CCP: 65-787107-0

Redattrice responsabile:
Martina Spinelli

Commissione redazionale
Christian Bernasconi, Marzia Mattei-Roesli,
Andrea Persico, Paola Pronini Medici, Baldas-
sare Scolari, Silvano Toppi, Luca Vetterli

Produzione e stampa:
Vogt-Schild Druck, Derendingen

Tiratura:
3500
                                                   Indice
Foto:                                              Insostenibile                                                                  3
Andrea Persico se non indicato altrimenti          Liberi, consapevoli, responsabili                                              5
                                                   Il cervo, mitica guida                                                         8
In copertina:
                                                   Il cervo, emblema della svolta ecologica                                       11
dettaglio dell’inserzione dei palchi sulla testa
di un cervo.
                                                   In breve                                                                      13
                                                   Campi estivi                                                                  14
© Pro Natura Ticino                                Attività giovanili                                                            15
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CONOSCERE                                                                            3

                                                    Insostenibile
                                                    Il modello economico attuale ha sì aumentato la ricchezza materiale
                                                    ma anche diseguaglianza sociale e degrado ambientale. Silvano Toppi,
                                                    giornalista ed economista, ci presenta le falle del sistema.

                                                    Per l’economia e la politica la crescita     quanto serve allo sviluppo del mercato.
                                                    deve essere illimitata. Un’economia          Questo processo storico, avviatosi negli
                                                    che si rispetti deve aumentare ogni          anni Settanta del Novecento, ha sì pro-
                                                    anno il pil (il prodotto interno lordo o     dotto un aumento della ricchezza ma-
                                                    l’accrescimento della ricchezza ag-          teriale, ma di fatto ha causato l’au-
                                                    giunta). E’ la logica del sempre-più:        mento delle diseguaglianze, la
                                                    accumulazione, espansione, consumo,          precarizzazione di gran parte della so-
                                                    sono i suoi imperativi. Chi non cresce       cietà, l’esasperazione degli squilibri
                                                    entra nella stagnazione e nella reces-       globali, i conflitti interetnici, le guerre
                                                    sione che comportano marginalità, pre-       commerciali tra aree, l’insicurezza, il
                                                    carietà, povertà, arretramento, dipen-       forte globale aggravamento del de-
                                                    denza, perdita di credibilità. C’è           grado ambientale.
                                                    l’obbligo di crescere.                       Già negli anni Settanta ci si pose il pro-
                                                    L’idea di crescita e il suo stesso indica-   blema dei limiti e di uno sviluppo di-
                                                    tore (il pil) vedono solo in termini di      verso, che si rivolgesse contro “la so-
                                                    quantità. Non interessa, per principio,      cietà dei consumi”, allora esplosa,
                                                    considerare gli elementi qualitativi         contro un’economia interessata solo alla
                                                    dell’andamento dell’economia, del be-        crescita materiale e mai alle conse-
                                                    nessere delle persone, dell’armonia          guenze, in particolare sull’ambiente, di-
                                                    della società, del rapporto con l’am-        venuto preda, merce, distruzione. Oggi
                                                    biente naturale che ci ospita. Giudice       è lo scenario della globalizzazione del-
                                                    assoluto è il mercato, fondamento ne-        l’economia che si contesta: non si tratta
                                                    cessario di tutte le attività economiche     più solamente di limitare un eccesso
                                                    e dei rapporti sociali. A tal punto da ri-   (l’eccesso di consumi, generato anche
                                                    tenerlo la condizione naturale della vita    da bisogni fittizi imposti per far crescere
                                                    umana. Non è infatti il mercato ad es-       l’economia), ma si tratta di superare un
                                                    sere incluso nel contesto della società,     sistema globale molto radicato e potente
                                                    che è a sua volta compresa nella na-         che ha conseguenze nefaste, sotto gli
                                                    tura. No, sono la società e la natura ad     occhi di tutti, sia nel rapporto tra gli
                                                    essere inglobate nel mercato, a diven-       uomini nella società (crescenti ingiusti-
                                                    tarne una variabile. La natura vale sin      zie, insicurezza divenuta sistema, per-

Grafico di sinistra: il Club di Roma, associa-
zione fondata già nel 1968! da scienziati e in-
tellettuali, propose il Rapporto sui limiti dello
sviluppo nel quale si prevedeva, grazie ad un
modello matematico, che se si fosse conti-
nuato a sfruttare le risorse non rinnovabili del
pianeta senza porsi dei limiti, si sarebbe inevi-
tabilmente andati incontro ad una crisi di di-
mensioni planetarie. Il modello è ancora
valido oggi con la sola differenza che resta
meno tempo per correre ai ripari.
Immagine a destra: poster americano dei
tempi della seconda guerra mondiale che rap-
presenta bene il modello economico basato
sull’illusione della crescita continua.
Rivista pro natura Ticino
4                                             CONOSCERE

                                              dita di qualità umana), sia nel rapporto      tinua riduzione della biodiversità.
                                              degli uomini con la natura.                   All’entropia ambientale si accompagna
                                              Per quest’ultimo aspetto si è coniata         quella antropologica. Nel senso che
                                              l’espressione “entropia ambientale”           l’uomo non riesce o non vuole farsi
                                              (entropia deriva dal greco e indica una       carico dell’urgenza di una trasforma-
                                              tendenza costante alla perdita del-           zione radicale del modello di economia
                                              l’energia vitale di un sistema e all’au-      e di società. E’ vero che, resisi coscienti
                                              mento del suo disordine interno), ag-         della situazione insostenibile, si è op-
                                              gravata appunto dal modello di                posto anche politicamente il concetto
                                              sviluppo fondato sulla crescita. E’ stata     di “sviluppo sostenibile”. Si vorrebbe
                                              studiata da decenni, con continui al-         porre un limite allo sviluppo, in ma-
                                              larmi. Oggi il quadro risulta molto più       niera che non abbia conseguenze di-
                                              allarmante: si provi a immaginare l’ef-       struttive sull’ambiente. Questa buona
                                              fetto complessivo risultante dall’inte-       intenzione è però segnata da due ele-
                                              razione di processi quali l’inquina-          menti di ambiguità.
                                              mento atmosferico, delle acque e del           In primo luogo non si chiarisce chi è a
                                              suolo; il consumo senza limiti del ter-       sostenere e chi è sostenuto. Si dà per
                                              ritorio e l’estesa urbanizzazione; l’au-      scontato che debbano essere gli esseri
                                              mento dei rifiuti d’ogni genere e delle        umani e soprattutto la natura a “soste-
                                              scorie che produciamo; le devastazioni        nere” il modello di sviluppo e il sistema
                                              indotte dall’agricoltura industriale; la      economico che lo realizza. Il riferi-
                                              deforestazione; il surriscaldamento del       mento all’ambiente che deve comun-
                                              clima del pianeta; l’alterazione degli        que poter sostenere il nostro sistema
                                              ecosistemi marini; le pratiche che por-       produttivo e di consumo copre la in-
                                              tano allo spreco alimentare figlie del         tenzione di fondo: è la natura che deve
                                              consumismo; l’impoverimento delle             comunque continuare a sostenere l’eco-
                                              fonti di acqua potabile; la drastica con-     nomia, non è l’economia che deve pre-
                                                                                            occuparsi di considerare diversamente
                                                                                            la natura, sempre ridotta a merce di
La natura non ha prezzo!
                                                                                            consumo, persino gratuito. In secondo
Si tende sempre più a tradurre la natura in mercato e a darle un prezzo per                 luogo, se la crescita è materiale e quan-
farne comprendere l’importanza e la necessità di difenderla, adottando però                 titativa mentre lo sviluppo è inteso
metodi e strumenti dell’economia dominante. E’ una operazione non esente da                 come qualitativo e riguarda il progresso
ambiguità. Proponiamo un esempio.                                                           generale della società, i due termini
Negli Stati Uniti si è voluto dare un costo alla scomparsa dei ricci, decimati da           non possono essere confusi. Purtroppo
una malattia sconosciuta. Lo si è fatto considerando una delle loro funzioni che            ci si accorge che tra gli economisti or-
hanno una rilevanza economica: la funzione di insettivori. Si è quindi valutata             todossi, tra i politici, tra le imprese, tra
la quantità di pesticidi che sarebbe stata necessaria nell’agricoltura americana            i funzionari, la parola “sviluppo” di-
se i ricci fossero scomparsi. Il calcolo raggiunse un “costo evitato” (per gli agri-        venta di fatto la dilatazione e la quasi
coltori) di 23 miliardi di dollari all’anno. Quindi, quello era il valore economico         moralizzazione della parola crescita. E
dei ricci nella loro funzione di pesticidi. Una valutazione contabile usata per             allora siamo all’ inganno e sempre e
salvare i ricci o per ridurre il ricorso ai pesticidi. Utile per convincere alla causa      solo al mercato.
della protezione della natura anche i poco convinti.                                        Forse sarebbe meglio parlare di eco-
Nella logica dell’economia della crescita, la scomparsa dei ricci è però benefica            nomia sostenibile, concepita non più
per la filiera chimica produttrice dei pesticidi, per l’occupazione, per i corsi bor-        secondo il paradigma della produzione,
sistici, per il pil. L’analisi fatta supponeva implicitamente che la funzione inset-        del consumo, dell’accumulazione,
ticida fosse identica per pesticidi e ricci. Quindi, la visione puramente economica,        bensì secondo il paradigma della cura
quantitativa, di mercato, di ricci e pesticidi considerati solo in termini di reddi-        del bene comune, a cominciare dalla
tività. Visione sempre dominante nel rapporto tra economia e natura.                        natura. Un’economia che sostenga cioè
La natura ne esce in tal modo mercificata e svilita. La natura potrebbe dirci, ad            la società e tuteli tutti gli equilibri na-
esempio, che i ricci cacciano solo di notte e non distruggono le api. Se la scom-           turali, invece di essere una macchina
parsa degli insetti nocivi trattati con i pesticidi includesse anche le api e i loro ser-   impazzita che poi pretende illegittima-
vizi di impollinazione, bisognerebbe aggiungere un’altra valutazione economica.             mente di essere sostenuta dagli esseri
Questa unica interazione ecologica (ma ce ne sono migliaia di altre) dimostra che           umani e dalla natura.
questo tipo di riduzione economica-contabile della natura è intrinsecamente in-                                          Silvano Toppi,
capace di rendersi conto della complessità specifica di ogni ecosistema.                                    giornalista ed economista
Rivista pro natura Ticino
CONOSCERE                                                                        5

Foto: Sara Toppi.

                    Liberi, consapevoli,
                    responsabili
                    Siamo in un’era schizofrenica: da un lato siamo in grado di prevedere i
                    danni al pianeta, le catastrofi a cui andiamo incontro, dall’altro non sap-
                    piamo farvi fronte. Siamo sommersi di informazioni utili (e inutili) ma
                    non sembriamo in grado di trarne le logiche conseguenze.

                    Se pensiamo ai cataclismi planetari,       nanziaria, degli automobilisti, dell’im-
                    sociali e ambientali, ci sentiamo persi,   magine del Paese? Di fronte ai pro-
                    è ovvio, impotenti. Se non è la politica   blemi globali siamo in balia di paure
                    che si muove con lungimiranza, chi         e speranze, pessime consigliere: “Im-
                    lo può fare? Pur sapendo che restitui-     plicano il dubbio (non metodico),
                    remo alle prossime generazioni un          l’esitazione, l’incertezza, la turbo-
                    mondo molto meno accogliente di            lenza negativa, il pericolo o l’attesa
                    quello che ci è stato affidato, ne-        di salvezza innanzi a un male o a un
                    ghiamo l’evidenza, ci rifugiamo in di-     bene considerati in avvicinamento” .
                    scorsi rassicuranti, autocelebrativi,      I problemi troppo grandi ci fanno
                    politicamente paganti. Ce ne laviamo       paura e ci inducono alla rassegna-
                    le mani del problema etico, politico,      zione e alla paralisi della volontà.
                    ambientale; calpestiamo i diritti dei      Cambiamo scala allora, torniamo a
                    nostri bambini con disinvoltura, sem-      noi e utilizziamo il nostro cervello, di
                    plicemente negando, anteponendovi,         cui tanto ci vantiamo. Gli esempi non
                    che so?, gli interessi della piazza fi-    mancano.
Rivista pro natura Ticino
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                                                                                                gan globalizzanti, dobbiamo tenere vi-
                                                                                                spo il nostro cervello ed allenarlo a ra-
                                                                                                gionare liberamente. E a chi mi dice
                                                                                                che se mangia quotidianamente carne
                                                                                                svizzera non arriva a fine mese, consi-
                                                                                                glierei banalmente di non mangiare
                                                                                                carne quotidianamente. Ma quando la
                                                                                                mangi mangiala bene.
                                                                                                Il chilometro zero è dunque sovente
                                                                                                più rilevante rispetto ad altri fattori,
                                                                                                dovrebbe prevalere anche rispetto al
                                                                                                Bio (sugli scaffali della grande distri-
                                                                                                buzione troviamo aglio bio dalla
                                                                                                Cina!). Non me ne vogliano gli orti-
                                                                                                coltori, il meglio è senz’altro, per chi
                                                                                                ne ha la possibilità, l’orto famigliare.
                                                                                                Ci permette perlomeno di risparmiare
                                                                                                quantità incontrollabili di imballaggi,
                                                                                                di mangiare cibi freschi e, se siamo
                                                                                                assennati nella gestione, pure molto
                                                                                                sani.
“Splüi” in val Bavona: riparo (qui una stalla e
un fienile) ricavato sotto un grosso masso.        Tutti vegetariani?                            Tutti criminali?
                                                  Se ne parla tanto: l’allevamento di be-       Quando compero fragole spagnole o
                                                  stiame comporta consumi di risorse            italiane, cioccolato svizzero, capi d’ab-
                                                  (suolo, acqua) molto maggiori rispetto        bigliamento a buon mercato o di
                                                  alle produzioni vegetali, causa emis-         grandi marche mi rendo quasi certa-
                                                  sioni di gas serra decisamente supe-          mente complice (inconsapevole?) di si-
                                                  riori, il consumo eccessivo di carne è        tuazioni di sfruttamento che non saprei
                                                  addirittura nocivo per la nostra salute.      tollerare se le avessi sotto gli occhi.
                                                  Nessuna obiezione, tuttavia è neces-          Come posso scordare le immagini dei
                                                  sario contestualizzare. Alle popolazioni      braccianti che in condizioni disumane
                                                  Inuit della Groenlandia non andremmo          lavorano e alloggiano nelle tenute del
                                                  a dire che dovrebbero mangiare meno           nostro meridione, i bambini schiavi
                                                  foche e più frutta e verdura, ci senti-       della Costa d’Avorio che vengono spo-
                                                  remmo ridicoli, no? Allo stesso modo          stati in massa per la raccolta delle fave
                                                  noi, che ci possiamo considerare po-          di cacao, le stragi di migliaia di operai
                                                  polazioni alpine, dovremmo avere co-          tessili nel crollo di Rana Plaza (che
                                                  scienza che i nostri prati alpini, anche      forniva, tra molte altre, anche Benetton
                                                  quelli ricchi di orchidee, le meravi-         e C&A)? Possibile che lo sfizio di man-
                                                  gliose distese di pascoli, esistono per-      giare fragole fuori stagione, il ciocco-
                                                  ché il territorio montano si presta alla      lato che preferisco, vestire la maglietta
                                                  pastorizia e non all’orticoltura. E pa-       che più mi piace valga questi crimini?
                                                  storizia vuol dire carne, latte e derivati.
                                                  Consumare i prodotti della nostra terra       Consapevolezza e libertà di scelta
                                                  è una buona cosa, soprattutto in Sviz-        Se stai attenta a tutto non vivi più! Me
                                                  zera dove, malgrado le pecche innega-         lo sono sentita dire talmente tante volte
                                                  bili, l’agricoltura è sempre più attenta      che mi fa sorridere, è una frase che
                                                  al rispetto delle risorse, del paesaggio,     scivola via. Prima la prendevo come
                                                  della biodiversità, al benessere degli        una critica, mi sentivo tacciata di
                                                  animali; soprattutto quella biologica.        “estremismo”, oppure mi arrabbiavo
                                                  Mi sento dunque più coerente nel man-         di fronte all’ottusità di chi avevo di
                                                  giare un agnello della Valle Malvaglia        fronte. Ora so che il mio è un percorso
                                                  che i ceci canadesi, il tofu di soia ame-     individuale – ma non solitario – nella
                                                  ricana, l’avocado peruviano! Non ba-          ricerca di una consapevolezza. È così
                                                  sta dunque seguire le tendenze, gli slo-      che mi sento libera: quando riesco a
Rivista pro natura Ticino
CONOSCERE                                                         7

guardarmi attorno con gli occhi bene          mia risposta è no. È quando sposto il
aperti, quando la consapevolezza di           baricentro delle mie sensazioni dalla
quanto accade in relazione ad un mio          corteccia ad una zona più profonda e
gesto mi permette di scegliere, o mi fa       non ben definita del mio corpo, tra il
capire che non ho scelta, o che non           cuore e il diaframma, che scopro dove
sono pronta a scegliere la cosa che ri-       si celano quegli stati di grazia tanto
tengo più giusta, perché scomoda, fa-         preziosi. Sostare sdraiata sotto un la-
ticosa, forse vana. Consapevolezza e          rice – né freddo, né dolore, né solitu-
libertà di scelta: che senso ha sennò         dine, né tempo – solo la sintonia tra il
avere un cervello tanto sviluppato e          ritmo del cuore e il respiro del larice;
una coscienza al fosforo?                     spaccare legna per accendere la pigna,
                                              riscaldare la casa: anche nella fatica
Ma quale benessere?                           di questo semplice gesto c’è qualcosa
La cultura del consumo quale condi-           che tocca una corda profonda, arcaica,
zione necessaria, la cultura della cre-       che mi commuove. Sono i momenti in
scita economica, legittima e incoraggia       cui mi sento giusta, leggera, impercet-
ogni nostro appetito. Come bambini            tibile. Non è forse questa leggerezza
viziati pretendiamo di soddisfare ogni        che ci permette di desiderare qualcosa
nostro nuovo desiderio e scordiamo il         di più grande, che ci fa sentire intima-
valore della conquista, dell’attesa, del      mente di appartenere a qualcosa di più
desiderare invano. Scordiamo anche il         grande? Non è questa leggerezza che
conto da pagare. È consumando o sod-          spezza la contrapposizione tra noi e la       Foto: Sara Toppi.
disfacendo il nostro edonismo che co-         natura e ci fa sentire meno soli?
gliamo i momenti di gioia piena? La
                                                                  Paola Pronini Medici

 Responsabilità partecipata
 La declamazione delle responsabilità         che non posseggono praticamente
 individuali oggi è diventata una             nulla e che producono gran parte dei
 moda, risolvendosi spesso in mero au-        nostri beni di consumo. Le possibilità
 spicio in bocca a politici di ogni colore.   individuali di agire responsabilmente
 Un rapporto responsabile con la na-          dipendono fortemente dalle condi-
 tura non può che partire dal singolo         zioni materiali e strutturali in cui ogni
 individuo, dal modo in cui ognuno di         persona vive. Siamo oggi collettiva-
 noi si muove nello spazio e consuma          mente confrontati con problemi di-
 risorse ed energie. Sarebbe però illuso-     versi ma interdipendenti che devono
 rio pensare che i problemi ambientali        essere affrontati sul piano civile e po-
 contemporanei e futuri possano essere        litico a livello sia locale che globale: le
 risolti soltanto in conformità a un          risorse naturali si stanno esaurendo,
 cambiamento del comportamento di             il clima sta cambiando, all’interno e
 stile di vita dei singoli individui. È in-   fra i paesi del globo le diseguaglianze
 dubbiamente giusto il richiamo al-           aumentano e c’è una tendenza al-
 l’uso d’energia proveniente da fonti         l’omologazione al modello di con-
 rinnovabili, all’installazione di si-        sumo occidentale (ma non a una
 stemi di riscaldamento ecologici e           omologazione delle condizioni di la-
 all’acquisto di prodotti locali e biolo-     voro). Per affrontare questi problemi è
 gici. Questo tipo di azione individuale      necessaria una riconversione ecologica
 è economicamente a portata di mano           che richiede l’elaborazione di strategie
 di chi possiede una casa e un buon           di azione e di gestione pubblica così
 stipendio, ma più difficile per chi fa        come lo sviluppo di forme di vita co-
 fatica ad arrivare alla fine del mese;        munitarie e solidali.
 ancora più problematico è tale ri-
 chiamo se rivolto ai grossomodo tre                     Baldassare Scolari, filosofo
 miliardi di uomini e donne sulla Terra                 e docente di etica dei media
Rivista pro natura Ticino
8                                            NATURA INTERIORE

Scena di cervi al nuoto, grotta di Lascaux
(16'000 a.C.; fonte: Lascaux.culture.fr).

                                             Il cervo, mitica guida
                                             I cervi o le renne che in cielo guidano Babbo Natale con le strenne da
                                             distribuire, offrono un'eccellente riassunto simbolico degli insegna-
                                             menti che gli umani hanno tratto dalle loro ancestrali avventure col
                                             cervo. Questo genere di raffigurazioni, oggigiorno degradato a decora-
                                             zione, resta una porta d'entrata verso gli strati psichici e culturali in
                                             cui cervo e cerva si rivelano maestri di vita: ecco gli insegnamenti ba-
                                             silari da trarre dalla simbologia ancestrale del cervo che tematizza un
                                             giusto rapporto tra l'uomo e la natura.

                                             Cervo: strato culturale profondo            insegnamenti sin dal Paleolitico come
                                             Cervo e cerva hanno marcato profon-         testimoniano le grotte dipinte. In Eu-
                                             damente lo spirito umano e il suo im-       rasia, il cervo è l'animale più raffigu-
                                             maginario, sia per il loro comporta-        rato del Neolitico, che taluni ricercatori
                                             mento che per le ricchezze materiali        hanno chiamato Era del Cervo. Ciò può
                                             che offrono: essi sono fonte di grandi      apparire paradossale, visto che allora
                                                                                         l'agricoltura e l'allevamento presero il
                                                                                         sopravvento sulla caccia, che così
                                                                                         spesso era stata una caccia al cervo.
 Sulle tracce del cervo dell'immaginario                                                 Palesemente si trattava di preservare
 Quanto più un elemento naturale, nel        i contenuti sul mondo esteriore: ad         le acquisizioni spirituali e simboliche
 nostro caso il cervo, ha marcato            esempio la necessità negletta di com-       legate alla caccia al cervo: ben oltre,
 l'uomo, tanto più questi ne ha tratto       battere il lupo in noi, ossia la nostra     queste restano tuttora vive nel nostro
 un insegnamento per la propria vita         stessa avidità a sfruttare la natura,       inconscio e si rivelano ancor oggi fon-
 materiale e psichica. Così le metafore      svia facilmente nell'accanimento con-       damentali.
 offerte dalla natura son servite al-        tro il lupo esteriore.                      Ogni animale evoca un campo d'asso-
 l'uomo da vocabolario (simbolico) per       Vagliare oggettivamente miti e cre-         ciazioni specificamente proprio: al
 descrivere al meglio la realtà miste-       denze; a livello individuale osservare      cervo riserviamo solitamente senti-
 riosa dello spirito e dell'anima            accuratamente le proprie convinzioni        menti positivi; non così al lupo, col
 umana. Tutto quel che i nostri ante-        e reazioni spontanee, o i sogni, ci apre    quale intratteniamo un rapporto con-
 nati hanno elaborato, continua a vi-        al nostro sottosuolo psichico. L'espe-      flittuale, lui predatore come noi, quindi
 vere    nella     nostra    psiche    e     rienza "stereo" della realtà sia este-      concorrente temuto o ammirato. Il
 indirettamente attraverso le vestigia       riore che interiore ci aiuta a trovare un   cervo invece è per noi in primo luogo
 culturali. Trascurare questa dimen-         miglior accordo con la vita, la natura      una potenziale preda, e come gli altri
 sione interiore ci induce a proiettarne     e la gente.                                 erbivori, un animale che ci può esser
                                                                                         utile.
Rivista pro natura Ticino
NATURA INTERIORE                                                                          9

Sacrificio e rinnovamento                     biltà, forza, determinazione, orgoglio.
Più di qualsivoglia altro suo tratto, i      Di ben altro testimonia la cerva: di gra-
palchi del cervo e la loro caduta an-        zia, innocenza, timidità e mansuetu-
nuale si sono incisi nel nostro imma-        dine. Il cervo tuttavia riunisce in sé
ginario. La stessa parola “cervo” deriva     questi opposti: alla fase cornuta e fo-
da "cornuto". I palchi che ricrescono        cosa degli amori alterna quella discreta
ogni anno più maestosi di prima ricor-       del capo spoglio che lo rende simile
dano per forma e dinamismo l'albero          alla cerva. Per simmetria, vista l'im-
coi suoi rami. L'osservazione che un         portanza simbolica dei palchi, nume-
cervo castrato non perde i palchi, raf-      rosi miti li forniscono, contrariamente
forza l'idea che l'arduo sacrificio della     ai fatti biologici, anche alle cerve, ad
corona è necessario alla propria ses-        esempio a quella dalle corna d'oro che      Pitone-cervo Pakhangba dei Meitei a Manipur,
sualità e fertilità. Il cervo è così dive-   l'eroe Ercole deve catturare viva. Così     India (2002; fonte: Wikipedia).
nuto il simbolo per eccellenza del rin-      in un gioco tra esplicito e implicito,
novamento che richiede un sacrificio.         cervo e cerva raffigurano la difficile
Un tabù ancestrale vieta la caccia alle      unione degli opposti: la forza mentale
femmine perché significano rigenera-          e spirituale unita alla saggezza del
zione e vita. Questo tabù esprime la         cuore (lo Yoga associa così il cervo al
preoccupazione primordiale di perpe-         chakra del cuore!).
tuare la vita per cui sin dalla notte dei
tempi, l'umanità compensa la caccia          Cervo, serpente, e rinnovamento
con sacrifici rituali. A noi spetta oggi      L'altro animale che più simboleggia il
ritrovare l’emozione di questa preoc-        rinnovamento è il serpente con la pe-
cupazione d’autentica durabilità basata      riodica perdita della pelle. Così le più
sull'autolimitazione per non sfruttare       disparate culture attribuiscono a en-
oltre misura la natura: il cervo ci inse-    trambi una straordinaria longevità
gna che alla lunga la fertilità non può      (l'antico Messico e l'India conoscono
fare a meno di sacrifici periodici; che       perfino un serpente dalla testa di
ogni crescita implica anche una decre-       cervo). Stando ad un motivo mitico
scita; che bisogna saper sacrificare la       europeo, assai istruttivo, il cervo ac-
certezza di pensieri che fuoriescono         quisisce il coraggio di sbarazzarsi dei
dalla nostra testa.                          palchi ingoiando un serpente prove-
                                             niente dalle profondità: esso si ammala
Valoroso cervo e mansueta cerva              per veleno al punto da perdere la co-
Ornato di palchi come d'una corona,          rona, poi si purifica bevendo acqua
il cervo esala una quintessenza di no-       limpida in quantità.

                                                                                         Cernunnos, dio celtico della rigenerazione.
                                                                                         Calderone di Gundestrup (II. Secolo a.C., foto:
                                                                                         B. Egger).
Rivista pro natura Ticino
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                                             Qui il nostro maestro del rinnovamento       pare, alla più modesta ricerca e sco-
                                             ci insegna che per restare creativi e in-    perta di quanto la vita ci chiede.
                                             novatori val la pena stabilire un con-
                                             tatto con il sottosuolo psichico, sim-       Carnevale e perdita dei palchi
                                             boleggiato sia dal serpente che              La perdita dei palchi a partire da feb-
                                             dall'acqua. Non di rado l’integrazione       braio marca un capovolgimento altret-
                                             consapevole di un'ispirazione creatrice      tanto radicale di quello tra Carnevale
                                             che sgorga dal profondo rende i con-         e Quaresima. In origine Carnevale si-
                                             cetti precedenti obsoleti e trasforma la     gnificava perdita (aval) delle corna
                                             nostra visione del mondo. Una cosa           (carno). Questa festa dai forti risvolti
                                             per nulla facile da digerire.                pagani, celebra ancor oggi il capovol-
                                                                                          gimento dei ruoli e schernisce devia-
                                             Cervo, guida per eccellenza                  zioni ed eccessi sociali. Fino in secoli
                                             Le corna in genere e i palchi del cervo      recenti la figura chiave del Carnevale
                                             in special modo sono percepiti simbo-        era il cervo, ultimo rimasuglio del culto
                                             licamente come un'antenna orientata          celtico del grande cornuto Cernunnos,
                                             verso l'invisibile, verso ciò che sfugge     antenato di tutti i re di Francia, messi
                                             alla nostra coscienza di tutti i giorni,     sotto la protezione del cervo. La lingua
                                             al pari dell'albero che cresce dalla terra   tedesca ha conservato il nome Hor-
                                             verso il cielo o del fuoco che s'eleva.      nung (si potrebbe dire: “cornaggio”)
Stele megalitica con cervi in volo, Mörön,   Spesso i palchi sono peraltro raffigurati     per designar febbraio, il periodo della
Mongolia settentrionale (circa 1000 a.C.,    dorati o luminescenti, verosimilmente        raccolta dei palchi.
fonte: patenvadrouille).                     per via delle loro punte chiare che ri-
                                             saltano nella penombra come un can-          Cervo, emblema della durabilità
                                             delabro che illumina il percorso. Così       La primordiale esperienza della caccia
                                             il cervo partecipa all'idea universale       e dell'intima conoscenza del cervo
                                             della comunicazione tra i tre mondi:         hanno offerto all'umanità delle meta-
                                             celeste, umano terrestre, e infero. Que-     fore elementari per un rapporto maturo
                                             sta comunicazione è immaginata come          e di giusta misura dell'uomo con la
                                             un viaggio lungo una scala, un albero        natura. Col periodico sacrificio dei pal-
                                             cosmico, un pilastro o una corda che         chi, il cervo assurge a simbolo centrale
                                             collega i mondi, o direttamente tramite      dell'autolimitazione, un'immagine
                                             un volo. A seconda delle culture, il         forte che coinvolge le emozioni e attiva
                                             cervo assume il ruolo di antenato, di        l'immaginazione. Rivelandosi sistema-
                                             messaggero o di veicolo; talvolta anche      ticamente guida spirituale egli sugge-
                                             di pilastro con le corna verticali, se       risce che la caccia ai beni concreti
                                             non addirittura di base terrestre del pi-    debba sfociare consapevolmente su di-
                                             lastro (nel nostro mito di Babbo Natale      mensioni spirituali o trascendenti e che
                                             i cervi o le renne trainano una slitta       il mondo esteriore non deve farci di-
                                             nello spazio celeste).                       menticare l'importanza di quello inte-
                                             Sulla scorta di questi significati, risulta   riore.
                                             più facile capire perché il cervo, da        In estrema sintesi il cervo si riallaccia
                                             animale cacciato come lo è concreta-         allo "spirito del principiante" (shoshin
                                             mente, diventa in numerosi racconti          nel Buddismo zen) che sacrifica ripe-
                                             l'animale-guida per eccellenza a livello     tutamente le cose acquisite a favore di
                                             simbolico. Siccome comunica con l'al-        uno spirito nuovo e ricettivo, semplice
                                             tro mondo e fruisce pertanto d'uno           e umile come la cerva; che sacrifica
                                             sguardo ben più ampio del nostro, sa         pure l'egocentrismo a favore di quanto
                                             condurre alla fonte, al tesoro, alla gua-    ci supera come il nostro pianeta o il
                                             rigione o alla presa di coscienza;           divino.
                                             spesso accompagna i morti e attraverso       Così il cervo è l'emblema naturale di
                                             la sua capacità di sacrificio o accetta-      un'attitudine ecologica!
                                             zione, conduce alla saggezza. Il cervo
                                             ci insegna pertanto la svolta radicale                         Brigitte Egger, biologa
                                             dall'attitudine di scegliere e perseguire                   e psicologa del profondo
                                             orgogliosamente quel che meglio ci
NATURA INTERIORE                                                                  11

                                                    Il cervo, emblema della
                                                    svolta ecologica
                                                    Col periodico sacrificio dei propri palchi, il cervo può profondamente
                                                    ispirarci per trovare il coraggio di una svolta radicale riguardo all’eco-
                                                    logia. Val pertanto la pena addentrarci nelle storie ancestrali di cervi e
                                                    tentare di decifrarle. Per scoprire che uno sforzo ecologico combacia
                                                    con un proprio sviluppo personale.

                                                                                                Il problema dell’avidità
                                                                                                La nostra presa di coscienza ci liberà
                                                                                                sì dalla nostra animalità ma al con-
                                                                                                tempo ci allontana anche dalla natura.
                                                                                                Siamo combattuti tra la preoccupa-
                                                                                                zione di avere abbastanza e la tenta-
                                                                                                zione di eccedere. Si tratta di una que-
                                                                                                stione della giusta misura, quindi di
                                                                                                etica, che i saggi si son posta da sem-
                                                                                                pre; oggi, la risposta, condiziona la no-
                                                                                                stra stessa sopravvivenza.

                                                                                                Atteone il cacciatore cacciato
                                                                                                Il nostro cervo, preda per eccellenza
                                                                                                della caccia, ha ispirato innumerevoli
                                                                                                miti che tematizzano l’avidità. La cac-
                                                                                                cia difatti, è un simbolo eloquente per
                                                                                                lo sfruttamento della natura. La dea
                                                                                                che veglia sulla caccia e la natura, Ar-
                                                                                                temide, condanna a una morte atroce
                                                                                                chi non la rispetta, come Atteone, il
                                                                                                cacciatore sfrenato. Allorquando questi
                                                                                                cerca un giaciglio per riposarsi dalle
Famiglia di cervi: cerbiatto con i caratteristici                                               interminabili battute di caccia al cervo,
punti bianchi giovanili, femmina senza palchi       Come incoraggiare una svolta radicale       sconfina nel territorio sacro di Arte-
e maschio con palchi in crescita. Vedete il         verso uno sfruttamento meno smisu-          mide e la scorge mentre prende un ba-
quarto cervo? (Foto: Laudo Albrecht).               rato della natura? Come attingere a         gno. Oltraggiata, lei lo trasforma in
                                                    quella saggezza istintiva in noi che sa     cervo e lo condanna a farsi divorare
                                                    mantenerci all’interno dei cicli ecolo-     dai suoi cani che non lo riconoscono
                                                    gici naturali come gli animali? Una ri-     più.
                                                    sposta la possiamo trovare in storie e      Questo mito fornisce una diagnosi
                                                    narrazioni che coinvolgono le nostre        chiara: avidità e arroganza non sono
                                                    emozioni: i vecchi miti vi si prestano      che un’illusione di potere che finisce
                                                    particolarmente bene perché l’espe-         per possederci e distruggerci; esso ci
                                                    rienza di tante generazioni li ha foca-     esorta a riconoscere i limiti e le zone
                                                    lizzati sul significato essenziale. Pos-     inviolabili.
                                                    siamo pertanto affidarci al loro
                                                    linguaggio che, seppur in modo sot-         Sant'Uberto e la svolta radicale
                                                    terraneo, ci tocca immediatamente, e        Il futuro Sant'Uberto entra in scena lui
                                                    darci la pena di tradurli in concetti mo-   pure come cacciatore sfrenato: in un
                                                    derni per rafforzarne il significato. E’     giorno di caccia festivo egli è preso
                                                    come tuffarci emozionalmente in un          dalla visione di un crocifisso luminoso
                                                    film, poi rifletterne il significato ascol-    nei palchi del cervo bianco che sta in-
                                                    tando interviste a attori e autori.         seguendo. Di colpo l’animale si ferma
12                                                                        CONOSCERE

                                                 e Uberto sente una sonora voce che lo        Integrare i messaggi
                                                 esorta a rinunciare alla sua passione        Quest’intreccio di motivi antichi e ri-
                                                 sfrenata e a perseguire la salvezza          dondanti, emblematici per il cervo, sot-
                                                 dell’anima. Egli diventa così il patrono     tolinea in un primo tempo la svolta
                                                 dei cacciatori.                              verso lo spirito (l'erezione delle tre
                                                 Questa leggenda non solo propone di          chiese). Esso tematizza il sacrificio ma-
                                                 distinguere la caccia ai beni materiali      teriale e mentale a vantaggio della via
                                                 da quella spirituale ma di passare ra-       del cuore (l’Imperatore pone fine alla
                                                 dicalmente dalla prima alla seconda          caccia; i santi decapitati ripongono la
                                                 attraverso l'introspezione (d’avere il       testa sul cuore) e unisce infine una se-
                                                 coraggio di sacrificare le proprie corna      rie di opposti: riva sinistra e destra cor-
Cervo alla ricerca di un serpente per rinno-     senza proiettarlo sullo scornamento          rispondenti ai poteri spirituale e tem-
vare i propri palchi. Bestiario inglese (circa   delle vacche…). Sprona, in altre pa-         porale, femminile e maschile, ma
1200 d.C, fonte: blog.bl.uk/digitisedmanu-       role, alla decrescita materiale a van-       anche sotterraneo e celeste. L’elemento
scripts).                                        taggio della crescita psichica, inserendo    cardinale è la compensazione di tutta
                                                 lo sfruttamento della natura, e quindi       quest'enfasi sullo spirito e le costru-
                                                 anche la sua protezione, in una pro-         zioni umane attraverso la giustizia resa
                                                 spettiva spirituale e interiore. Il perno    agli elementi naturali, al serpente del
                                                 della svolta e della presa di coscienza      fiume e alla sua progenie: vengono
                                                 è nuovamente il cervo con i suoi me-         cioè considerate le forze oscure del sot-
                                                 ravigliosi palchi.                           tosuolo che siano queste i presupposti
                                                                                              psichici o ecologici. Come il cervo che
                                                 Cervi e serpente di Zurigo                   miticamente rigenera i palchi e la sua
                                                 In una delle leggende della città di Zu-     forza ingerendo a volte con fatica un
                                                 rigo, un magnifico cervo che Carlo Ma-        serpente, si tratta ad esempio di inte-
                                                 gno insegue sfrenatamente da Aqui-           grare onestamente i messaggi dei pro-
                                                 sgrana lo conduce sulla riva destra          pri sogni o a mettere in atto quel che
                                                 della Limmat. Lì si inginocchia, imitato     l’ecologia ci chiede.
                                                 poi dai cani e dai cavalli. Apprendendo
                                                 che in quel punto si trova la tomba          Emblema della svolta ecologica
                                                 dei santi martiri della Città, Felix e Re-   Cambiare radicalmente è la sfida per
                                                 gula, Carlo Magno vi fa erigere la           far fronte alla crisi ecologica. Se si ri-
Sant’Uberto / Sant’Eustachio, patrono della      chiesa chiamata Grossmünster. In             conosce che il psichismo regge le no-
caccia che ha rinunciato alla sua passione.      un’altra leggenda un cervo dal palco         stre azioni, bisogna riconoscergli un
Codice della Biblioteca marciana, Venezia        luminescente conduce ripetutamente           ruolo centrale. E favorire quel che si
(XIII. Secolo; fonte: Wikipedia).                due principesse pie verso la riva sini-      potrebbe chiamare un percorso psiche-
                                                 stra della Limmat. Lì una corda verde,       cologico. Chiunque può partecipare di
                                                 calata dal cielo, determina il luogo e       persona a questa doppia svolta coniu-
                                                 la dimensione dell’Abbazia, chiamata         gando le preoccupazioni ecologiche a
                                                 Fraumünster, che il loro padre farà edi-     quelle psicologiche personali e stimo-
                                                 ficare. Stando alla leggenda i martiri        landole così reciprocamente. Ogni
                                                 decapitati sull’isolotto del fiume tra le     sforzo ecologico, intrapreso indipen-
                                                 due chiese hanno preso la proprio testa      dentemente da quanto fa la maggio-
                                                 accostandola al cuore, poi si sono re-       ranza della gente, contribuisce allo svi-
                                                 cati alla propria tomba (al posto dei        luppo della nostra personalità.
                                                 palchi sacrificano la propria testa). In      Il cervo e la cerva dei miti possono
                                                 un ulteriore leggenda, il serpente del-      motivarci su questo percorso e al con-
                                                 l’isolotto chiede giustizia all’Imperatore   tempo riavvicinarci ai loro parenti bio-
                                                 per la propria progenie e gli offre un       logici.
                                                 gioiello. Carlo Magno, riconoscente per      Perché quindi non adottarli come em-
                                                 il regalo, fa costruire sull’isolotto la     blema simbolico naturale della svolta
                                                 chiesa sull’acqua o Wasserkirche. In         ecologica?
                                                 origine, peraltro, Limmat significa ser-                        Brigitte Egger, biologa
                                                 pente.                                                      e psicologa del profondo
IN BREVE                                                                      13

                                            Assemblea generale 2017
                                            Cari membri, vi anticipiamo che l’assemblea generale di Pro Natura Ticino avrà
                                            luogo sabato 29 aprile prossimo presso il Mulino del Daniello a Coldrerio. Sono
                                            previsti momenti conviviali, l’assemblea, un pranzo in comune e un’escursione
                                            guidata. Maggiori informazioni e formulario d’iscrizione sono disponibili sul no-
                                            stro sito internet all’indirizzo:
                                            www.pronatura-ti.ch/assemblea
                                            Riservatevi già sin d’ora la data!

Programma Lucomagno
Quest’anno il Centro Pro Natura ha incentrato il proprio programma culturale
sull’osservazione della fauna alpina. Nella regione del Lucomagno non è diffi-
cile fare spettacolari incontri, soprattutto se accompagnati da una guida
esperta. Lo spettacolo si aprirà a maggio con i fagiani di monte, poi non man-
cheranno marmotte, aquile e camosci, per concludere in bellezza ad ottobre tra
i bramiti dei cervi.
Il programma è disponibile su: www.pronatura-lucomagno.ch

                                            Scoperte interessanti a Muzzano
                                            L’estate scorsa almeno due maschi di raganella (Hyla intermedia) cantavano
                                            sulle rive del laghetto. Due individui isolati o un buon auspicio per un immi-
                                            nente ritorno? Lo scopriremo solo nei prossimi anni.
                                            E non è tutto: uno studio pubblicato nel 2016 svela la presenza nella riserva di
                                            un insetto molto raro, a rischio d’estinzione. Si tratta dell’Agonum hypocrita,
                                            un carabide nero appartenente alla famiglia dei coleotteri. Una ragione in più
                                            per salvaguardare quest’oasi verde del Luganese.

Atlante dei mammiferi: collabora anche tu
C’è bisogno di aggiornare e completare l’Atlante del 1995. Si tratta di racco-
gliere il maggior numero possibile di dati sulle circa 90 specie di mammiferi. E
qui serve l’aiuto di tutti! Interessanti sono soprattutto le segnalazioni di mam-
miferi più piccoli di una volpe per cui mustelidi, gliridi, topi e toporagni (pro-
prietari di gatti aprite gli occhi!). Vi preghiamo quindi di inviare tutte le vostre
osservazioni (data, località ed eventuali foto) a damiano.torriani@maddalenae-
associati.ch. Grazie 1000!
14                                        ZERO-SEDICI

                                          Campi estivi
Come partecipare ai campi?                Un Nunatak generoso e misterioso
Per richiedere l’iscrizione ad un
campo basta compilare il formulario       Quest’anno i nostri capi tribù hanno         Data: dal 3 al 7 luglio 2017.
che trovate nelle pagine attività sul     scovato un angolino da esplorare con         Luogo: rifugio Alpe Caviano, Valle di
nostro sito internet:                     il vostro aiuto. Si tratta della vetta più   Muggio.
www.pronatura-ti.ch/campi                 alta nel profondo Sud del Ticino: il         Età: da 7 a 10 anni.
Riceverete una conferma sulla dispo-      Monte Generoso (1700 m s. m.). A con-        Partecipanti: massimo 14.
nibilità dei posti e il formulario det-   fine tra Italia e Svizzera, il Monte Ge-      Prezzo: 300.-
tagliato per l’iscrizione definitiva.      neroso durante l’ultima grande glacia-       Serata informativa prevista a fine mag-
Tra fine maggio ed inizio giugno ver-      zione (circa 24'000 anni fa) sbucava         gio/inizio giugno.
ranno organizzate delle serate infor-     dalla coltre ghiacciata che ricopriva
mative per bimbi e genitori durante       tutte le Alpi. Molti misteri naturali av-
le quali saranno presenti i monitori.     volgono questa cima: vieni a scoprirli
Per altre informazioni sulle nostre at-   con noi!
tività visitate il nostro sito.
                                          Le avventure di Tarzan
                                          Vivere in natura non è facile ma si può      Data turno 1: dal 7 all’11 agosto 2017.
                                          imparare qualche piccolo trucco. Vieni       Data turno 2: dal 14 al 18 agosto 2017.
                                          con noi e scoprirai piccoli grandi se-       Colonia diurna: dalle 9 alle 17.
                                          greti della natura, seguirai le tracce de-   Luogo: Aula sull’acqua a Muzzano.
                                          gli animali e incontrerai strani ma af-      Età: da 4 a 10 anni.
                                          fascinanti organismi. Potrai così            Partecipanti: massimo 20.
                                          trasformarti in un Tarzan o una Jane         Prezzo: 170.- a settimana e 330.- per
                                          moderni sempre in ottima compagnia.          entrambe le settimane. 10.- di sconto
                                                                                       per fretelli.

Allettanti proposte                       Beeestiale!!
                                          Vuoi passare una settimana immerso           Data: dal 14 al 19 agosto 2017.
La sezione di Pro Natura Ticino ha
                                          in vasti boschi, ammirando panorami          Luogo: Scinghiöra, Val Lavizzara.
in serbo molte altre attività. Tieni
                                          mozzafiato, correndo in prati colorati        Età: da 10 a 14 anni.
d’occhio la nostra agenda:
                                          e in compagnia di animali più o meno         Partecipanti: massimo 15.
www.pronatura-ti.ch/agenda
                                          domestici? Tante scoperte e una scal-        Prezzo: 340.-
                                          manata compagnia garantite!                  Serata informativa prevista in maggio.
In collaborazione con Somarelli,
                                          Non c’è che dire: beeestiale!!
sono previsti dei fantastici trekking
in valle di Blenio sia per giovani che
per adulti in compagnia di simpatici      Tra pizzi, corna e palchi
quadrupedi dalle orecchie lunghe.
                                          Pizzo di Cadrèigh, Pizzo del Sole,           Data: dal 16 al 19 agosto 2017.
Maggiori dettagli e link per l’iscri-
                                          Pizzo del Corvo o Pizzo Colombe? La          Luogo: regione del Lucomagno.
zione sulla nostra agenda:
                                          regione del Lucomagno offre una di-          Età: da 11 a 17 anni.
www.pronatura-ti.ch/agenda
                                          versità di mete dal nome evocativo.          Partecipanti: massimo 14.
                                          Ma cosa c’entrano corna e palchi?            Prezzo: 310.-
                                          Hanno forse a che vedere con l’ani-          Un’uscita di prova sarà organizzata tra
                                          male dell’anno?                              fine maggio/inizio giugno.
                                          Un po’ di mistero non guasta certo, e
                                          se vuoi scoprire una natura stupenda
                                          con buoni amici ti conviene iscriverti
                                          subito, i posti sono limitati!
ZERO-SEDICI                                                                     15

                                          Attività giovanili
Come iscriversi alle uscite?              Trova l'intruso
Visitate il nostro sito:
                                          Troppi oggetti e rifiuti si trovano al po-   Data: sabato 18 marzo 2017.
www.pronatura-ti.ch/escursioni
                                          sto sbagliato: dacci una mano anche         Luogo e durata: Sottoceneri. Tutta la
dove potete iscrivervi online.
                                          tu per fare un po’ d’ordine! Passerai       giornata.
Attenzione: l’assicurazione è a ca-
                                          una giornata svolgendo qualcosa di          Partecipanti: da 7 a 16 anni, massimo
rico dei partecipanti. Posti limitati.
                                          concreto all’insegna della pulizia ma       20 partecipanti.
Agli iscritti sarà data conferma e ver-
                                          anche in buona compagnia. Tanta al-         Equipaggiamento: buone scarpe, abiti
ranno fornite indicazioni supplemen-
                                          legria e momenti divertenti ti faranno      caldi, giacca per la pioggia e un buon
tari.
                                          scoprire che a volte ci vuol poco per       picnic.
                                          rendere migliore il nostro ambiente!        Prezzo: 10.-

                                          Un giorno da pesci!
                                          No, non è uno scherzo. Questa attività      Data: sabato 1° aprile 2017.
                                          si farà veramente. Al limite saremo noi     Luogo e durata: Caslano. Tutta la gior-
                                          a fare qualche piccolo pesciolino a…        nata.
                                          Ad ogni modo percorreremo senza             Partecipanti: da 6 a 10 anni, massimo
                                          fretta il sentiero che circonda il Monte    20 partecipanti.
                                          di Caslano: tra monte e lago visiteremo     Equipaggiamento: buone scarpe, abiti
                                          il Museo della pesca, svolgeremo pic-       caldi, giacca per la pioggia e un buon
                                          cole attività per scoprire come i pesci     picnic.
                                          passano l’inverno e… cosa c’entrano         Prezzo: 10.-
                                          con gli scherzi del 1° d’aprile!

                                          Chi va piano va sano e va lontano
                                          Giornata dedicata alla scoperta delle       Data: sabato 6 maggio 2017.
                                          tartarughe palustri e dei loro parenti.     Luogo e durata: Bolle di Magadino.
                                          Testuggini, serpenti, lucertole e ramarri   Tutta la giornata.
                                          sono solo alcuni dei rettili che vivono     Partecipanti: da 7 a 12 anni, massimo
                                          sul nostro territorio: animali misteriosi   20 partecipanti.
                                          che possono far paura ma che riser-         Equipaggiamento: informazioni di
                                          vano grandi sorprese.                       dettaglio saranno comunicate agli
                                                                                      iscritti.
                                                                                      Prezzo: 10.-

                                          Naufraghi per un giorno
                                          Una giornata speciale sulla piccola         Data: sabato 10 giugno 2017.
                                          isola di Brissago, chiamata Isola dei       Luogo: Isola dei Conigli.
                                          Conigli. Normalmente non aperta al          Durata: il programma dura un paio
                                          pubblico, sarà accessibile tramite una      d’ore a seconda delle postazioni che
                                          passerella galleggiante. Pro Natura pro-    si scelgono.
                                          porrà una serie di postazioni di gioco      Partecipanti: per tutta la famiglia.
                                          e attività di scoperta della natura.        Picnic: chi lo desiderasse può fermarsi
                                          Ogni famiglia raggiunge l’isolino in        a fare il picnic con noi sull’isola!
                                          modo indipendente e può svolgere le         Prezzo: attività gratuita.
                                          attività proposte tra le 10 e le 15:30.
I palchi e la loro caduta annuale, più di qualsiasi altro tratto del cervo, si sono incisi nel nostro immaginario. La possente metafora del sacrificio radicale,
necessario per restare fertile o creativo, continua a ispirarci riguardo al nostro giusto rapporto con la natura: il cervo, emblema simbolico della svolta ecologica!
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