Report di audit energetico su edifici di competenza del Comune di Termini Imerese - Roma 7 Agosto 2014

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Sommario
 QUADRO NORMATIVO E LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO ....................................................................................... 1
 1.      Oggetto della diagnosi energetica.......................................................................................................................... 6
 1.1.        Schema della procedura adottata ...................................................................................................................... 6
 2.      L’audit energetico ................................................................................................................................................... 8
 3.      Il benessere termo igrometrico............................................................................................................................. 10
 4.      Gli interventi di efficienza energetica per il Comune di Termini Imerese ............................................................. 12
 4.1.        Riduzione dei carichi termici ............................................................................................................................ 12
 4.2.        Ottimizzazione dell’impianto termico ............................................................................................................... 14
 4.3.        Ottimizzazione dei consumi elettrici per l’illuminazione ................................................................................... 15
 4.4.        Uso efficiente degli apparecchi elettronici ....................................................................................................... 16
 5.      Gli edifici analizzati .............................................................................................................................................. 19
 6.      CONCLUSIONI .................................................................................................................................................... 23
 Bibliografia .................................................................................................................................................................... 25
 Glossario....................................................................................................................................................................... 26
 ALLEGATO - QUADRO LEGISLATIVO E NORMATIVO DI RIFERIMENTO ............................................................... 27

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QUADRO NORMATIVO E LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO
La diagnosi energetica deve essere eseguita rispettando la legislazione vigente, la quale risulta essere molto articolata e
vasta.

Nel D.Lgs. 115/08 vengono toccati vari aspetti concernenti la diagnosi energetica.

All’art. 13 è previsto l’obbligo di diagnosi energetiche degli edifici pubblici o ad uso pubblico, in caso di interventi di
ristrutturazione degli impianti termici o di ristrutturazioni edilizie che riguardino almeno il 15% della superficie esterna
dell'involucro edilizio che racchiude il volume lordo riscaldato. All’art. 16 è prevista l’approvazione con uno o più decreti
del Ministro dello sviluppo economico, a seguito dell'adozione di apposita norma tecnica da parte dell'UNI-CEI, di una
procedura (di certificazione) per le diagnosi energetiche.

All’articolo 18 vengono previste una serie di misure che riguardano:

         la definizione da parte dell’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica (funzione svolta dall’ENEA) delle
          modalità con cui assicurare la disponibilità di sistemi di diagnosi energetica efficaci e di alta qualità destinati a
          individuare eventuali misure;

         il miglioramento dell'efficienza energetica per tutti i consumatori finali, prevedendo accordi volontari con
          associazioni di soggetti interessati (comma 1);

         la predisposizione, da parte dell’Agenzia, di altre misure – quali i questionari e programmi informatici disponibili
          su internet o inviati per posta – per i segmenti del mercato aventi costi di transazione più elevati e per strutture
          non complesse, garantendo comunque la disponibilità delle diagnosi energetiche per i segmenti di mercato in
          cui esse non sono commercializzate (comma 2).

Sempre nello stesso articolo (comma 3) viene stabilita l’equivalenza tra certificazione energetica (D.Lgs. 192/05) e
diagnosi energetica rispondente a requisiti indicati.

Nell’Allegato 3 vengono indicate le norme tecniche da adottare per le metodologie di calcolo per l’esecuzione delle
diagnosi energetiche degli edifici “Metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici e degli impianti”:

         UNI/TS 11300-1 “Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed
          invernale”

         UNI/TS 11300-2 “Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione
          invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria”

         UNI/TS 11300-4 “Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e
          per la produzione di acqua calda sanitaria”

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Nel D.P.R. 59/09, “Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del D.Lgs. 19/08/2005, n. 192,
concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia”, viene confermato, per potenze
nominali al focolare ≥ 100 kW e in caso di:

         nuova installazione di impianti termici;

         ristrutturazione integrale di impianti termici;

         sostituzioni di generatori di calore;

l’obbligo di allegare alla relazione tecnica una diagnosi energetica dell’edificio e dell'impianto. In tale diagnosi vanno
individuati gli interventi di riduzione della spesa energetica con i relativi tempi di ritorno degli investimenti, e i possibili
miglioramenti di classe dell'edificio.

Nel D.M. 26/06/2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”, all’articolo 8 dell’Allegato A
viene riportata la procedura di certificazione energetica degli edifici che comprende il complesso di operazioni svolte dai
Soggetti certificatori quali:

         l’esecuzione di una diagnosi, o di una verifica di progetto;

         la classificazione dell’edificio in funzione degli indici di prestazione energetica;

         il rilascio dell’attestato di certificazione energetica.

La diagnosi viene finalizzata alla determinazione della prestazione energetica dell’immobile e all’individuazione degli
interventi di riqualificazione energetica che risultano economicamente convenienti e si sviluppa attraverso:

         il reperimento dei dati d’ingresso, relativamente alle caratteristiche climatiche della località, alle caratteristiche
          dell’utenza, all’uso energetico dell’edificio e alle specifiche caratteristiche dell’edificio e degli impianti,
          avvalendosi, in primo luogo dell’attestato di qualificazione energetica;

         la determinazione della prestazione energetica mediante applicazione di appropriata metodologia,
          relativamente a tutti gli usi energetici, espressi in base agli indici di prestazione energetica EP totale e parziali;

         l’individuazione delle opportunità d’intervento per il miglioramento della prestazione energetica in relazione alle
          soluzioni tecniche proponibili, ai rapporti costi-benefici e ai tempi di ritorno degli investimenti necessari a
          realizzarle.

Al comma 3 dello stesso articolo viene specificato che le modalità esecutive della diagnosi energetica possono essere
diverse e commisurate al livello di complessità della metodologia di calcolo utilizzata per la valutazione della prestazione
energetica; viene altresì aggiunto che il soggetto certificatore, nell’ambito della sua attività di diagnosi, verifica o
controllo, può procedere alle ispezioni e al collaudo energetico delle opere, avvalendosi, ove necessario, di tecniche
strumentali.

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Dal quadro legislativo descritto emerge come la diagnosi energetica sia lo strumento necessario alla certificazione
energetica per individuare gli interventi più significativi ed economicamente convenienti per il miglioramento della
prestazione energetica del sistema fabbricato-impianto.

Si cita in conclusione il Decreto 28/12/2012 “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed
interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni” il quale si stabilisce che, ai fini della richiesta di incentivo, per gli
interventi individuati dal decreto stesso, è obbligatoria la redazione della diagnosi energetica precedente l’intervento e
della certificazione energetica successiva.

Anche dal punto di vista normativo, bisogna fare riferimento ad una molteplicità di norme, alcune delle quali vengono
riportate di seguito, con i relativi titoli.

UNI/TS 11300-1:2008 + EC1:2010 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di
energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale

UNI/TS 11300-2:2008 + EC1:2010 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di
energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria

UNI/TS 11300-3:2010 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria
e dei rendimenti per la climatizzazione estiva

UNI/TS 11300-4:2012 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di
generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria Completa la serie delle UNI/TS
11300 la Raccomandazione tecnica CTI 14:2013.

Raccomandazione - CTI:14 Prestazioni energetiche degli edifici – Determinazione della prestazione energetica per la
classificazione dell’edifici

UNI EN 15193:2008 + EC1:2011 Prestazione energetica degli edifici - Requisiti energetici per illuminazione Nel presente
documento si fa altresì riferimento alle seguenti norme:

UNI EN 15603 Prestazione energetica degli edifici - Consumo energetico globale e definizione dei metodi di valutazione
energetica

UNI EN ISO 13790:2008 Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il
raffrescamento

UNI EN ISO 13791:2012 Prestazione termica degli edifici - Calcolo della temperatura interna estiva di un locale in
assenza di impianti di climatizzazione – Criteri generali e procedure di validazione

UNI EN ISO 6946:2008 Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di
calcolo

UNI EN 12207:2000+ EC1:2007 Finestre e porte - Permeabilità all’aria – Classificazione
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UNI EN 15242:2008 Ventilazione degli edifici - Metodi di calcolo per la determinazione delle portate d aria negli edifici,
comprese le infiltrazioni

UNI 10349:1994+EC2:2012 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici

UNI EN ISO 7730:2006 Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere
termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locali

UNI EN ISO 14683:2001 Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e
valori di riferimento

UNI EN 15316-2-3:2007 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei
rendimenti dell’impianto - Parte 2-3: Sistemi di distribuzione del calore negli ambienti

UNI EN 15316-3-1:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei
rendimenti dell’impianto - Parte 3-1: Impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, caratterizzazione dei fabbisogni
(fabbisogni di erogazione)

UNI EN 15316-4-2:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei
rendimenti dell’impianto - Parte 4-2: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, pompe di calore

UNI EN 15316-4-3:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei
rendimenti dell’impianto - Parte 4-3: Sistemi di generazione del calore, sistemi solari termici

UNI EN 15316-4-6:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei
rendimenti dell’impianto - Parte 4-6: Sistemi di generazione del calore, sistemi fotovoltaici

UNI EN 15316-4-7:2009 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei
rendimenti dell’impianto - Parte 4-7: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, sistemi di combustione a
biomassa

UNI EN 13203-2:2007 Apparecchi a gas domestici per la produzione di acqua calda - Apparecchi di portata termica
nominale non maggiore di 70 kW e capacità di accumulo di acqua non maggiore di 300 l - Parte 2: Valutazione del
consumo di energia

UNI EN ISO 13370:2008 Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore attraverso il terreno Metodi di calcolo

UNI EN 15450:2008 Impianti di riscaldamento negli edifici - Progettazione degli impianti di 9 riscaldamento a pompa di
calore

UNI EN 12309-2:2002 Apparecchi di climatizzazione e/o pompe di calore ad assorbimento e adsorbimento, funzionanti a
gas, con portata termica nominale non maggiore di 70 kW - Utilizzazione razionale dell’energia

UNI 12464-1:2004 Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in interni

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UNI/TR 11328-1:2009 Energia solare - Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia - Parte 1: Valutazione dell’energia
raggiante ricevuta

UNI EN 13229:2006+EC1:2009 Inserti e caminetti aperti alimentati a combustibile solido - Requisiti e metodi di prova

UNI EN 13240:2006 Stufe a combustibile solido - Requisiti e metodi di prova

UNI EN 12815:2006+EC1+EC2 Termocucine a combustibile solido - Requisiti e metodi di prova

UNI EN ISO 7726:2002 Ergonomia degli ambienti termici - Strumenti per la misurazione delle grandezze fisiche

UNI EN ISO 7730:2006 Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere
termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale

UNI EN 15251:2008 Criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica
degli edifici, in relazione alla qualità dell’aria interna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acustica

UNI EN 15265:2008 Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il
raffrescamento degli ambienti mediante metodi dinamici - Criteri generali e procedimenti di validazione.

Per un elenco più esauriente delle leggi e delle norme che regolano la diagnosi energetica, si invita a fare riferimento
all’ALLEGATO - QUADRO LEGISLATIVO E NORMATIVO DI RIFERIMENTO del presente documento.

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          1. Oggetto della diagnosi energetica
La diagnosi energetica è stata eseguita su alcuni edifici di competenza del Comune di Termini Imerese, cioè su degli
immobili le cui fatture energetiche gravano sul bilancio dell’Amministrazione.

Sono stati analizzati gli aspetti energetici più significativi, quali la tipologia di struttura degli edifici, i tipi di serramenti, le
tipologie di impianti e di utenze presenti, sia elettriche che termiche, andando a valutare le prestazioni sugli sui finali
dell’energia. Sono state effettuati sopralluoghi in tutti gli immobili ed impianti e sono state fatte delle interviste alle
persone che occupano abitualmente i locali per capire la percezione del benessere termo igrometrico degli ambienti e le
modalità di uso degli stessi.

          1.1. Schema della procedura adottata
La procedura per lo svolgimento delle diagnosi energetiche relative agli edifici di competenza del Comune di Termini
Imerese è stata strutturata nelle seguenti fasi:

Fase 1) Acquisizione dei dati documentali

La prima fase ha riguardato l’acquisizione dei dati per ogni singolo edificio. Il Comune di Termini Imerese ha fornito i dati
inerenti ai consumi termici ed elettrici dal 2011 al 2013, oltre alle planimetrie degli edifici esaminati. In particolare sono
stati forniti per ogni edificio i seguenti dati:

         Caratteristiche degli impianti termici e libretti di centrale;

         Caratteristiche dei “point of delivery” (POD);

         Indicazioni generali sul contratto di fornitura di energia elettrica.

Si precisa che in alcuni casi sono stati forniti soltanto dati parziali, con i quali non è stato possibile effettuare un’analisi
dettagliate degli andamenti dei consumi energetici mensili a causa sia della struttura delle fatture di fornitura dell’energia
elettrica, sia per problemi oggettivi nell’interpretazione del dato.

Fase 2) Programmazione audit energetici

È stata effettuata una programmazione degli audit energetici in collaborazione con il Settore Politiche Ambientali del
Comune di Termini Imerese per eseguire i sopralluoghi dei singoli edifici da analizzare.

Fase 3) Acquisizione dati nei sopralluoghi

In questa fase sono stati effettuati sopralluoghi in ogni singola struttura in cui sono stati raccolti dati mediante la
compilazione di check-list predisposte da E-Cube srl, esami strumentali, interviste al personale presente negli edifici.

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Fase 4) Elaborazione dati

Sono stati elaborati i dati raccolti durante i sopralluoghi mediante la costruzione di un database e la mappatura dei
consumi energetici degli edifici. In particolare, nel database figurano per ogni edificio:

        Dati geografici e climatici della zona di ubicazione;

        Informazioni inerenti all’involucro edilizio e alla destinazione d’uso;

        Caratteristiche degli impianti di climatizzazione e dei sistemi di regolazione;

        Informazioni sulla fornitura elettrica;

        Informazioni sulle utenze elettriche;

        Consumi termici ed elettrici annuali;

        Consumi elettrici mensili;

        Consumi energetici annuali totali.

Fase 5) Report generale e dettagliato

L’ultima fase ha riguardato la stesura del report generale della diagnosi energetica effettuata sugli edifici del Comune di
Termini Imerese, comprese le relazioni tecniche dettagliate per ogni edificio, in cui sono stati elaborati tutti i dati raccolti,
analizzati i consumi energetici e individuati dei possibili interventi di uso razionale dell’energia per ogni sistema edificio-
impianto suggeriti al committente.

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         2. L’audit energetico
La diagnosi energetica, o audit energetico, è una procedura sistematica volta a fornire una conoscenza del profilo di
consumo energetico di un sistema edificio-impianti al fine di individuare e quantificare le opportunità di risparmio e di
incremento dell’efficienza, sia sotto il profilo energetico che sotto quello del rapporto costi-benefici.

L’attuale modello di sviluppo, di certo non-sostenibile nel lungo periodo, porta a valutare la possibilità di adottare misure
alternative per contrastare l’impatto ambientale e la futura scarsità di risorse, alla quale è collegata anche la sicurezza
dell’approvvigionamento energetico. Attraverso l’audit energetico, è possibile trovare soluzioni ai problemi citati, in
quanto tale esame permette di individuare gli sprechi di risorse ed energia, consentendo di utilizzare soluzioni più
efficienti e di valutare la possibilità di avvalersi di risorse meno inquinanti.

La diagnosi energetica, in quanto procedura sistematica, deve possedere i seguenti requisiti:

        Completezza: definizione del sistema energetico;

        Attendibilità: acquisizione di dati reali in numero e qualità, necessari per lo sviluppo dell’intervento energetico
         in maniera verificabile;

        Tracciabilità: identificazione e utilizzo di un inventario energetico, includendo le ipotesi di lavoro eventualmente
         assunte;

        Utilità: valutazione sotto il profilo costi-benefici degli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica;

        Verificabilità: identificazione degli elementi che consentono al committente la verifica del conseguimento dei
         miglioramenti di efficienza risultanti dall’applicazione degli interventi proposti.

Nella diagnosi energetica, si è seguito i seguenti step:

        Stabilire il livello di consumo di energia della struttura esaminata;

        Fare una stima delle prospettive di risparmio;

        Identificare le aree principali di intervento;

        Identificare gli interventi immediati;

        Impostare un punto di riferimento;

        Identificare le aree che necessitano studi più approfonditi.

La strumentazione utilizzata per effettuare le misure sul campo è stata la seguente:

        Luxmetro;

        Anemometro;

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     Gps;

     Termometro;

     Fotocamera;

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          3. Il benessere termo igrometrico
La condizione di benessere termo igrometrico è definita come quello stato psicofisico in cui il soggetto esprime
soddisfazione nei riguardi del microclima. Questa definizione coincide con il concetto di uno stato termo-
igrometricamente neutro, in cui il soggetto esaminato non percepisce sensazioni di freddo o di caldo.

Esso è definito da due tipi di variabili:

         Variabili soggettive (sono relative all'attività che l'individuo svolge all'interno dell'ambiente);

         Variabili ambientali (temperatura dell’aria, umidità relativa dell’aria interna, temperatura media radiante, velocità
          del flusso d’aria in ambiente).

Evidentemente, in quanto parametro soggettivo, non esistono delle condizioni ambientali che soddisfino tutti gli
occupanti i locali, ma esistono delle condizioni ottimali tali da soddisfare il maggior numero di essi.

Attraverso accurate analisi sperimentali, è stato possibile stabilire le combinazioni dei parametri che determinano le
proprietà termo igrometriche di un ambiente e determinare quali possono essere i loro valori ottimali, in relazione alla
destinazione d’uso dei locali.

Le grandezze che determinano queste condizioni sono:

         Temperatura di bulbo secco;

         Umidità relativa;

         Temperatura media radiante;

         Velocità dell’aria.

Temperatura di bulbo secco: è l'effettiva temperatura dell'aria, misurata con un termometro normale, indipendente dal
livello di umidità.

Umidità relativa: L’umidità relativa rappresenta la percentuale di vapore contenuto nell’aria in rapporto alla massima
quantità in essa contenibile alla data temperatura. Infatti, una massa nota di aria secca può contenere, in funzione della
sua temperatura, una quantità massima di vapore acqueo. Oltre la quantità massima, ricavabile dalla lettura del
diagramma psicometrico, l’ulteriore vapore acqueo aggiunto condensa sotto forma di goccioline (effetto nebbia).

Temperatura media radiante: si calcola come media delle temperature delle pareti interne all'ambiente, compresi soffitto
e pavimento.

Velocità dell’aria: intesa come velocità dell’aria calda o fredda in uscita dai terminali dell’impianto di climatizzazione, è un
parametro fondamentale per definire le condizioni di confort all’interno di un ambiente chiuso. Una velocità eccessiva
crea delle condizioni non confortevoli sia fisiche che psicologiche.

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I criteri di calcolo per garantire il livello di confort in un dato ambiente sono espressi nella norma UNI EN ISO 7730:2006
“Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo
degli indici PMV1 e PPD2 e dei criteri di benessere termico locale”

.I valori da prendere in considerazione sono riferiti alla tipologia di utilizzo degli edifici:

                                                     SCUOLE ED UFFICI
       Condizioni termiche e igrometriche invernali                    Condizioni termiche e igrometriche Estive
                 Temperatura bulbo secco (Tbs) 18-22° C                          Temperatura bulbo secco 24-26° C
                 Umidità relativa compresa tra il 40 e il 60%                    Umidità relativa compresa tra il 40 e il 60%
                 Temperatura media radiante ± 4°C di Tbs                         Temperatura media radiante ± 4°C di Tbs
                 V aria (scuole materne/elementari) ≤ 0,10 m/s                   V aria (scuole materne/elementari) ≤ 0,10 m/s
                 V aria (scuole medie ) da 0,05 a 0,15 m/s                       V aria (scuole medie ) da 0,05 a 0,15 m/s

                                  Tabella 1 - Condizioni ottimali per il benessere termo igrometrico.
                                     Fonte: UNI 10339 (Impianti aeraulici al fini di benessere)

1 Il PREDICTED MEAN VALUE (PMV) è un indice di “carenza di confort” globale e permette di prevedere il dato espresso da un gruppo di

occupanti un dato ambiente, agendo sulle variabili che lo compongono.
Dal punto di vista numerico si ha -3 ≤ PMV ≤ 3
2 Il PREDICTED PERCETAGE OF DISSATISFIED (PPD) prevede la percentuale di insoddisfatti, note le caratteristiche dell’ambiente esaminato.

Se il 90% delle persone risulta soddisfatto, il 10% (PPD) non lo sarà.
L’obiettivo di un sistema di climatizzazione è PPD ≤ 20% con -0,8 ≤ PMV ≤ 0,8.
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         4. Gli interventi di efficienza energetica per il Comune di Termini Imerese
L’analisi dei consumi energetici all’interno di un edificio deve concludersi con l’individuazione di soluzioni di efficienza
energetica che vadano a ridurre i consumi energetici mantenendo inalterato il benessere termo igrometrico delle
persone che occupano i locali.

Le soluzioni di efficienza energetica possono essere individuate in funzione delle utenze che richiedono risorse
energetiche, nel senso che tipologia di utenza e tecnologia devono andare di pari passo.

Seguendo questo approccio, in linea generale gli interventi da eseguire sugli edifici oggetto di questo studio riguardano:

        Riduzione dei carichi termici;

        Ottimizzazione degli impianti termici;

        Ottimizzazione dei consumi elettrici per l’illuminazione;

        Uso finale efficiente dell’energia negli apparecchi elettrici ed elettronici.

         4.1. Riduzione dei carichi termici
Il carico termico quantifica l’energia necessaria per climatizzare un ambiente affinché al suo interno siano verificate le
condizioni di benessere termo igrometrico.

E’ evidente che il quantitativo di energia dipende dalle condizioni ambientali che si vogliono creare, il che dipende dalle
attività che si svolgono all’interno degli ambienti considerati, ma soprattutto dalla capacità dell’edificio di non disperdere
l’energia immessa al suo interno sotto forma di calore/freddo.

Coibentazione dell’edificio

Un edificio ben coibentato disperde verso l’esterno meno calore di un edificio senza isolamento termico.

Cappotto      termico.         L’isolamento     termico     dei     fabbricati   dall’esterno,
comunemente detto “a cappotto”, costituisce uno dei sistemi di isolamento più
efficaci sia per interventi sul nuovo che sull’esistente. E’ un sistema che può
essere utilizzato per tutti i tipi di pareti. Dal punto di vista tecnologico, esso
comporta l’applicazione di un rivestimento isolante sulla parte esterna delle
pareti dell’edificio, così da correggere i ponti termici e ridurre gli effetti indotti
nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide o notevoli della
temperatura esterna. Il sistema consente di mantenere le pareti d’ambito a
temperatura più elevata, evitando fenomeni di condensa e aumentando il
confort abitativo. Inoltre, comportando un intervento dall’esterno, esso evita
disagi agli occupanti degli edifici stessi in cui è richiesto l’intervento. Nel
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dettaglio, la tecnica consiste nella preparazione preventiva delle superfici esterne dei manufatti, nell’applicazione su di
esse tramite incollaggio, dei pannelli isolanti di natura, consistenza e spessore ritenuti più idonei, nella rifinitura con
intonaco rasante a due strati da applicare “bagnato su bagnato” o in tempi immediatamente successivi l’uno dall’altro,
con interposta rete in fibra di vetro di vario tipo, ed infine con trattamento superficiale di finitura. Il sistema consente di
resistere ad urti anche di una certa intensità (prova al perfotest), e di intervenire facilmente, qualora si verificassero
danni che vanno ad interessare anche il coibente (mediante massellatura e ripristino dell’intonaco esterno).

Un buon “cappotto termico” permette di ridurre di circa il 40% il fabbisogno energetico necessario per riscaldare e
raffreddare gli edifici. Il costo di questo tipo d’intervento si aggira intorno ai 30-60 €/m2 ma in base al tipo di isolante
impiegato per il cappotto e in base al tipo di combustibile utilizzato per il riscaldamento del fabbricato, con l’isolamento
termico si possono risparmiare tra i 10 e i 20 € per m3 annui.

Un altro elemento che disperde calore verso l’esterno in inverno e che lo fa penetrare all’interno in estate è il
serramento. Il serramento è costituito da un telaio, che può essere di diverso materiale e struttura, e una superficie
vetrata, la quale, nel corso degli anni, è stata sempre più ingegnerizzata ed oggi il livello tecnologico raggiunto permette
di ottenere performance di isolamento termico paragonabili a quelli degli isolanti opachi.

Sostituzione infissi. Essendo le finestre un punto di discontinuità
dell’involucro e presentando una superficie vetrata, la loro sostituzione
con tipologie più efficienti dal punto di vista energetico impediscono
dispersioni termiche invernali e il surriscaldamento estivo. In
sostituzione ai vetri tradizionali, le più moderne vetrocamere
garantiscono prestazioni migliori. Le vetrocamere generalmente
dispongono di un’intercapedine tra i due strati di vetro contenente aria
secca; alcuni sono rivestiti di fili metallici, per diminuire ancor più la
dispersione di calore. Se si inserisce del gas nell’intercapedine, le
proprietà termiche vengono ulteriormente potenziate. Per conseguire
un buon isolamento termico, occorre prendere in considerazione anche
il telaio che può essere realizzato in legno, PVC o alluminio. Gli infissi
in PVC sono capaci di garantire livelli di isolamento termico più elevati
rispetto a quelli in legno ed in alluminio.

La sostituzione degli infissi può portare ad un risparmio di 0,28 €/KWh. Come soluzione temporanea si potrebbe
applicare un film trasparente termoisolante alle finestre che consente di ridurre la dispersione di calore dalle finestre
applicando un rivestimento adesivo trasparente sul vetro ma risulta meno efficace del doppio infisso nel trattenere il
calore. Il controllo delle infiltrazioni permette un risparmio energetico intorno al 10-15% (Fonte ENEA).

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                                     Un ulteriore elemento che spesso accompagna i serramenti è il cassonetto degli
                                     avvolgibili, il quale rappresenta un elemento di discontinuità importante. È consigliato
                                     coibentare il cassonetto degli avvolgibili riducendo così sia gli spifferi e sia gli sprechi
                                     di energia avendo un risparmio energetico intorno al 5-10% (Fonte ENEA).

         4.2. Ottimizzazione dell’impianto termico
A volte l’impianto termico, anche se performante perché di elevata qualità, non viene utilizzato in maniera opportuna,
andando quindi ad annullare i benefici dovuti alla presenza di un sistema impiantistico efficiente.

La riduzione di un solo grado della temperatura negli ambienti comporta un risparmio energetico di circa il 6%, per
questo è consigliabile che la temperatura all’interno degli edifici non oltrepassi mai i 20 °C. Il sistema di gestione
dell’impianto termico deve essere ottimizzato. Ciò può essere effettuato installando sull’impianto una centralina di
termoregolazione della temperatura interna, in modo tale da automatizzare le fasi di spegnimento e di accensione della
caldaia soltanto in determinati orari ed entro una temperatura ambiente massima.

Sui singoli caloriferi bisognerebbe applicare le valvole termostatiche che permettono di diversificarne la temperatura in
ogni stanza, in base all'uso e all'esposizione e permettendo di escludere il
radiatore dall'impianto non appena viene raggiunta la temperatura desiderata. Le
valvole termostatiche consentono di ottenere un risparmio fino al 20% sul
consumo energetico (Fonte ENEA). Ogni calorifico non deve essere coperto con
pannelli o tende, il calore, infatti, deve poter circolare liberamente negli ambienti.
Ovviamente è bene riscaldare solo le stanze di cui si fa uso. Importante è la
manutenzione dell’ impianto termico, la buona norma del controllo periodico degli
impianti migliora il loro rendimento contenendo i consumi. La manutenzione e la
pulizia regolare della caldaia, effettuata da tecnici specializzati, permette di avere il riscaldamento in piena efficienza e
ridurre gli sprechi nel consumo di combustibile durante la stagione fredda. Sfiatare i caloriferi all'inizio della stagione
fredda per impedire che l’acqua depositata all'interno dei radiatori impedisca la circolazione dell'acqua calda,
mantenendo parzialmente freddi i termosifoni anche con la caldaia accesa. Inserire pannelli isolanti e termo riflettenti
dietro ai termosifoni collocati sulle pareti per convogliare il calore prodotto dal radiatore verso la parte centrale della
stanza e ridurre la dispersione del calore con il muro. Questo intervento è particolarmente utile se i radiatori sono
installati su una parete che dà all'esterno. Inoltre è consigliabile abbassare gli avvolgibili delle finestre appena fa buio per
impedire la dispersione del calore interno attraverso i vetri delle finestre e guarnire le porte con materiale isolante.

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Split. Utilizzato generalmente per il raffrescamento nelle giornate più calde, è importante, come per tutti gli
elettrodomestici, che sia di classe energetica A. Sono preferibili dispositivi con funzionamento del compressore a
velocità variabile, in modo da regolare il funzionamento in base alla temperatura raggiunta dal locale.

Indicativamente, per un miglior confort, si consiglia di non scendere mai sotto i 26°C. Il condizionatore, di fatto,
funzionando come un frigorifero, prende calore da un ambiente più freddo e lo cede ad un ambiente più caldo, è
importante che intorno abbia dello spazio libero.

La parte collocata all’esterno dell’edificio (motore) dovrebbe essere protetta il più possibile dalla radiazione solare.
Anche la manutenzione è importante: il filtro andrebbe pulito ogni 2 mesi circa per migliorare la qualità dell’aria e
diminuire i consumi.

Boiler elettrico. In un ufficio, generalmente, il boiler elettrico viene utilizzato per scaldare l’acqua necessaria per il
lavaggio delle mani e pulizia degli ambienti. I piccoli scaldacqua per il lavaggio delle mani hanno tempi di riscaldamento
brevi, quindi possono essere spenti al termine dell’attività lavorativa e riaccesi al mattino, o almeno per la durata dei fine
settimana o delle chiusure. Alcuni accorgimenti possono far ridurre il consumo di energia elettrica richiesta da un boiler
elettrico.

             Sostituire il boiler.
Dal punto di vista dei costi energetici è conveniente l’utilizzo di impianti a gas piuttosto che elettrici, prevedendo magari
anche l’integrazione solare.

Fondamentalmente la scelta di un boiler elettrico rispetto ad uno a gas può convenire per situazioni che ne prevedono
un uso saltuario, oppure per modelli di ridotte dimensioni (es. quelli concepiti per il solo lavaggio delle mani negli uffici,
attorno ai 12 litri di capienza, che scaldano tutta l’acqua in circa 15 minuti). In tutti gli altri casi è conveniente utilizzare un
boiler alimentato con combustibili fossili possibilmente con integrazione solare.

             Usare meno acqua.
È inoltre possibile introdurre rompi getto aerati (che riducono i consumi di acqua quando utilizzata a flusso corrente,
soprattutto nelle strutture sportive). Nei rubinetti dove non sono presenti riduttori le portate tipiche sono tra i 15 e i 25 litri
al minuto, dopo l’installazione la portata si riduce a 5-10 litri al minuto. I risparmi d’acqua e di acqua calda ottenibili
variano quindi tra il 40 e l’80% per l’acqua utilizzata in maniera fluente dai rubinetti. Tale fatto comporta anche dei
risparmi di energia sull’acqua calda sanitaria.

             4.3. Ottimizzazione dei consumi elettrici per l’illuminazione
L’illuminazione degli ambienti è una delle principali voci di consumo di energia elettrica. Nel corso degli anni si è assistito
ad un’evoluzione tecnologica del settore, permettendo di ridurre i consumi energetici. Ma spesso, l’illuminazione nei
locali è eccessiva, anche considerando la loro destinazione d’uso. Inoltre, la disposizione dei punti luce all’interno dei
locali non è ottimale.
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Lampade. I consumi associati all’illuminazione degli ambienti possono essere ridotti fino al 20% semplicemente usando
lampade più efficienti e distribuendo meglio le sorgenti luminose, consumi che possono essere diminuiti ulteriormente
utilizzando fotosensori di presenza. È buona regola distribuire il numero di lampade (se ≥ 4) per l’illuminazione di locali
comuni e/o molto ampi su più interruttori per consentire la manovra separata delle stesse e la zonazione
dell'illuminazione del locale illuminato. Favorire, ove possibile, le condizioni naturali di illuminazione (tramite apertura di
tendaggi, avvolgibili, veneziane, persiane ed altro tipo di oscuranti) per limitare le accensioni ai periodo di effettiva
necessità di illuminazione artificiale. Utilizzare sensori crepuscolari, sensori di presenza e di temporizzatori
programmabili limita le accensioni dei corpi lampada ai periodi di effettivo utilizzo con un conseguente beneficio sulla
qualità complessiva dell’illuminazione (automatismo delle accensioni e degli spegnimenti) e con un significativo
risparmio energetico dell’utenza.

Negli edifici sottoposti ad analisi energetica si è evinto che per l’illuminazione sono utilizzati in misura maggiore faretti
alogeni e neon lunghi e corti. In un’ottica di efficienza energetica, si consiglia la sostituzione delle lampade ad
incandescenza o con lampade fluorescenti compatte (CFL) che permettono di conseguire un risparmio sulla bolletta di
circa il 70-75%, oppure con lampade a LED con un risparmio fino all’80-90% e ormai con costi di investimento
competitivi se si considera inoltre la vita utile considerevolmente superiore. Basti pensare che sostituire il classico tubo
al neon con uno a LED comporta un risparmio in termini economici di più del 50%. Inoltre, in ogni stanza di una certa
grandezza le lampade dovrebbero essere installate in modo da essere comandate da più interruttori, per poterne
parzializzare l’accensione in funzione del bisogno. Particolare attenzione è da riservare ai bagni, dove magari le luci
vengono dimenticate accese per ore senza che nessuno utilizzi il locale. In questi locali possono essere installati dei
sensori di presenza che permettano che le luci si accendano solo in presenza di persone.

          4.4. Uso efficiente degli apparecchi elettronici
I consumi di energia elettrica sono dovuti ovviamente all’utilizzo di utenze da essa alimentate, quali computer, stampanti,
fotocopiatrici ed apparecchiature di altro genere. Riuscire a gestire in maniera appropriata l’utilizzo di tali
apparecchiature permette di ridurre, anche di molto, i consumi energetici.

Computer. Il consumo dei computer è legato a diversi fattori, tra cui le caratteristiche dell’hardware, il monitor abbinato,
il fatto di essere portatili o meno, l’essere collegati ad un gruppo di continuità, ecc. Non basta spegnere il computer con
la classica procedura per annullarne i consumi. Infatti, molti di essi, anche se apparentemente spenti, continuano a
consumare energia elettrica perché se sono collegati alla linea elettrica mantengono i propri alimentatori e alcuni circuiti
interni in tensione, apportando consumi energetici che non forniscono alcun servizio all’utente finale.

Ci sono tre modi possibili per essere certi di annullare i consumi di un computer che è stato spento:

    Staccare fisicamente la spina dalla presa elettrica a cui è collegato;

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    Collegare il computer ad una presa elettrica multipla detta anche “ciabatta” dotata di interruttore e spegnere
     l’interruttore a computer spento;

    Per i modelli in cui è presente, disattivare l’interruttore posto sul retro.

Inoltre, è possibile ricorrere a diversi stati di attesa, come lo stand-by, dove il PC si mette in semplice pausa ed è in
grado di riprendere molto velocemente a funzionare.

Una ulteriore modalità che è possibile adoperare per ridurre i consumi energetici è l’utilizzo di software specifici che
vanno ad ottimizzare le prestazioni dei computer, gestendo automaticamente gli stati di stand-by e risparmio energetico
anche da remoto.

Stampante - Plotter. Si distinguono le stampanti in modelli a getto d’inchiostro e stampanti laser.

I modelli a getto d’inchiostro contengono spesso un trasformatore che rimane collegato alla rete (e continua a
consumare energia elettrica) anche quando questo è apparentemente spento. Si raccomanda di staccare sempre la
spina delle stampanti a getto d’inchiostro che non si stanno utilizzando.

I modelli laser sono sicuramente più dispendiosi durante il loro funzionamento ma sono solitamente dotati, sul fianco o
sul retro, di un interruttore dell’alimentazione, che una volta staccato annulla il consumo della macchina.

Una volta accese, le stampanti laser effettuano un preriscaldamento iniziale, con picchi di potenza anche notevoli.
Alcune stampanti prevedono la funzione di stand-by, cioè si mantengono pronte per la stampa, magari effettuando
riscaldamenti periodici.

In base a come sono collegate nella rete informatica, le stampanti possono essere “locali” o “di rete”:

    una stampante locale è collegata ad un solo PC che quindi, una volta spento, consentirà di spegnere senza
     problemi anche la stampante associata;

    una stampante di rete è disponibile per tutti i computer collegati a quella rete, per cui si può disattivare solo quando
     tutti gli utenti non necessitano di stampare. Una soluzione possibile è di collegare la stampante di rete, ed il router
     associato, direttamente alla presa di corrente e tutte le utenze locali (PC, monitor, ecc.) ad un’unica “ciabatta” con
     interruttore, cosicché ogni lavoratore potrà disattivare la propria postazione lasciando la stampante di rete
     disponibile.

Fotocopiatrice. I modelli di fotocopiatrice presenti in un ufficio possono essere molto differenti tra loro, in base alla
potenzialità richiesta. Ad esempio, da qualche anno ci sono modelli che oltre alle fotocopie consentono di essere messe
in rete e utilizzate anche come stampanti.

Al momento dell’accensione con il classico interruttore I/O c’è una fase di preriscaldamento dove si hanno dei notevoli
picchi di potenza richiesta, anche oltre 1200 W. Al termine del riscaldamento la fotocopiatrice è pronta per l’uso; se

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viene lasciata in questo stato per un determinato periodo di tempo normalmente torna automaticamente nello stato di
stand-by, spesso spegnendo il display o riportando un messaggio del tipo “modalità a basso consumo”.

Ovviamente la strategia da adottare deve tener conto della frequenza di utilizzo della macchina: se viene usata
sporadicamente, magari solo come fotocopiatrice, può convenire spegnerla del tutto e riavviarla ad ogni utilizzo; al
contrario, se funziona da stampante di rete o comunque è usata frequentemente, si può sfruttare la funzione automatica
di basso consumo, avendo comunque l’attenzione di spegnerla a fine giornata lavorativa.

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         5. Gli edifici analizzati
Lo studio è stato incentrato sulla diagnosi energetica di 7 edifici, per i quali il Comune di Termini Imerese ha competenza
sulle spese per la gestione e i relativi consumi di energia elettrica ed i consumi di combustibili per i servizi calore.

Gli edifici analizzati, fanno parte di quattro categorie:

    -    Uffici comunali;

    -    Edifici scolastici;

    -    Uffici giudiziari.

Il patrimonio edilizio del Comune di Termini Imerese comprende complessivamente 45 edifici; si riportano, in particolare,
in Tabella 2, i fabbricati di proprietà comunale registrati al 31 Dicembre 2013:

                               Numero edifici            Descrizione utenza
                                    7                      Uffici comunali
                                    6                      Uffici giudiziari
                                    1                    Polizia municipale
                                   10                           Scuole
                                    1                         Asilo nido
                                    1                       Museo civico
                                    1                         Biblioteca
                                    4                     Impianti sportivi
                                    9                      Servizi turistici
                                    3                       Servizi sociali
                                    1         Servizio smaltimento rifiuti (autoparco)
                                    1                    Servizio cimiteriale
                                   45                  Totale edifici comunali

                           Tabella 2 Inventario fabbricati di proprietà del Comune di Termini Imerese al 2013
                                                   Fonte: Comune di Termini Imerese

Gli impianti termici gestiti in totale sono 13, tutti alimentati a metano; la potenza totale delle caldaie è 2795,6 kW.

Relativamente all’energia elettrica invece, l’Amministrazione comunale ha scelto di aderire ad un’offerta di Enel Energia
sia per quanto riguarda le forniture delle utenze in BT per illuminazione pubblica ed altri usi, che per la fornitura delle
utenze in MT.

Di seguito si riportano i dati di consumo degli edifici del patrimonio comunale per i diversi vettori energetici, a livello di
singola tipologia di utenza, per evidenziare la disaggregazione dei consumi nei vari tipi di fornitura energetica:

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            Figura 1 - Consumi termici degli edifici del patrimonio comunale [MWh] (Fonte: Comune di Termini Imerese)

Si può notare dalla Figura 1 come la maggior parte dei consumi di metano in capo all’Amministrazione comunale nel
2011 siano stati associati all’utilizzo di scuole (42% dei consumi complessivi) e di uffici giudiziari (33% dei consumi
complessivi).

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                      Figura 2 - Consumi elettrici delle utenze Comunali (esclusa illuminazione pubblica) [MWh]
                                                  Fonte: Comune di Termini Imerese

I consumi elettrici riportati in Figura 12 includono anche le utenze non propriamente riferite ad edifici (irrigazione campi
agricoli, parchi e giardini comunali e servizio di smaltimento rifiuti).

E’ visibile dalla Figura 2 come la maggior parte dei consumi di energia elettrica in capo all’Amministrazione comunale
nel 2011 siano stati associati all’utilizzo di uffici giudiziari (48% dei consumi complessivi) e di uffici comunali (18% dei
consumi complessivi).

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Procedendo ad un confronto dei consumi energetici, legati all’utilizzo del gas naturale e dell’energia elettrica, negli anni
dal 2011 (scelto come riferimento per il calcolo dell’IBE) al 2013 (ultimo anno per il quale si hanno a disposizione
consumi completi dei vettori energetici presi in esame), è possibile riportare i seguenti grafici relativi ai bilanci energetici
comunali:

                          Figura 3 - Consumi termici degli edifici del patrimonio comunale (2011-2013) [MWh]
                                                 Fonte: Comune di Termini Imerese

               Figura 4 - Consumi elettrici delle utenze comunali, esclusa illuminazione pubblica (2011-2013) [MWhel]
                                                   Fonte: Comune di Termini Imerese

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             6. CONCLUSIONI
L'efficienza energetica è un settore in grande evoluzione in Europa: grazie alla Direttiva Europea 2012/27/UE del
25/10/2012 Direttiva sull’Efficienza Energetica (Energy Efficiency Directive – EED) essa è diventata centrale per le
politiche energetiche e di sviluppo sostenibile. In Italia, in assenza di fonti energetiche fossili, vi è sempre stata una
grande attenzione ai temi dell’uso razionale dell’energia; inoltre, la crisi economica di questi anni ha spinto ad ulteriori
risparmi, innescando atteggiamenti virtuosi. Infine, gli obiettivi europei del 20-20-20 da centrare al 2020 e lo sviluppo del
post protocollo di Kyoto, impongono alla collettività un’attenzione all'ambiente e spingono a sviluppare tecnologie
innovative in ambito di misure e monitoraggi dei consumi, mettendo a disposizione dei vari attori informazioni necessarie
ad un efficace controllo della spesa.

Il risparmio energetico è “la prima fonte di energia alternativa e rappresenta senza dubbio il mezzo più rapido, efficace
ed efficiente in termini di costi, per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra”: così si esprimeva la Commissione
Europea nel documento “Fare di più con meno - Libro Verde sull’efficienza energetica” del 2005, tappa importante per lo
sviluppo della politica energetica dell’Unione Europea, dei suoi Stati membri, delle Regioni fino ad arrivare ai Comuni,
per promuovere comportamenti virtuosi in campo energetico ed ambientale.

Per il presente lavoro sì è dunque partiti dalla diagnosi energetica e dalla revisione dei contratti di fornitura dell’energia
elettrica.

Lo studio è stato incentrato sulla diagnosi energetica di 7 edifici, per i quali il Comune di Termini Imerese ha competenza
sulle spese per la gestione e i relativi consumi di energia elettrica ed i consumi di combustibili per i servizi calore. Gli
edifici analizzati, fanno parte di tre categorie: uffici comunali, edifici scolastici, uffici giudiziari.

La formazione dei dipendenti per promuovere un uso razionale dell’energia è spesso uno dei primi interventi efficaci e a
basso costo che consentono alle Pubbliche Amministrazioni di ridurre facilmente ed in modo significativo i consumi,
migliorando anche le condizioni di lavoro e il confort termo-igrometrico negli ambienti di lavoro.

Con tale attività si potrebbero coinvolgere i dipendenti del Comune di Termini Imerese in training sul campo o corsi di
formazione, coaching ed esperienze di “outdoor” per sensibilizzarli sull’uso razionale dell’energia. Potrebbero anche
essere programmati corsi avanzati ai responsabili delle manutenzioni per fornire le conoscenze tecniche economiche e
manageriali di base.

Le singole schede di “impronta energetica” di ogni edificio, allegate al presente documento, forniranno una matrice di
valutazione con cui poter organizzare un piano ottimale degli interventi, coerente anche con tutti gli strumenti
pianificatori quali ad esempio, tra l’altro, il PAES.

Completata la diagnosi energetica di dettaglio sui sistemi edificio-impianto, sarà rilasciato l’Attestato di Prestazione
Energetica (APE) per quegli edifici per i quali l’Amministrazione comunale farà richiesta, conformemente alle vigenti
norme, individuando gli “Energy Performance Indicators”, caratteristici del patrimonio immobiliare e degli impianti di
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competenza dell’Amministrazione; questi ultimi consentiranno di monitorare e migliorare costantemente le prestazioni
energetiche di ogni singola utenza, concorrendo all’uso razionale dell’energia a Termini Imerese.

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Bibliografia
Commissione Europea, "Direttiva 2012/27/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio" sul l'efficienza energetica, che
modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga la Direttiva 2004/8/CE e 2006/32/CE, Bruxelles, 25 ottobre
2012.

Comune di Termini Imerese, 2° Settore Territorio, Ambiente, Attività Produttive, PAES, Piano d’Azione per l’Energia
Sostenibile. Termini Imerese.

Consip, Ministero dell'Economia e Finanze, "Guida alla Convenzione Energia Elettrica 10 - Lotto n.3 e Lotto n.4.

European Commission Directorate General JRC " The European GreenBuilding Programme - Energy Audit Guidelines",
Ispra, Italia, settembre 2005.

P. Conti, D. Della Vista, F. Fantozzi, G. Fasano, W.Grassi, R. Manetti, E. Menchetti, E. Schito,P. Signoretti, D. Testi;
ENEA, Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile. Definizione di una
metodologia per l’audit energetico negli edifici ad uso residenziale e terziario..

Siti di riferimento

MSE www.sviluppoeconomico.gov.it

ENEA www.enea.it

ISPRA www.isprambiente.gov.it

TERNA www.terna.it

GSE www.gse.it

AEEG www.autorita.energia.it

FIRE www.fire.it

           Data
                                                         Report di diagnosi                             Pagina 25
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